La Barriera

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    Duello al Valico









    L’idea di smezzare il viaggio in due parti fu vincente, ed i lupi riuscirono a passare la notte senza alcun problema. Tuttavia al loro ritorno avrebbero trovato i due canidi appallottolati tra loro, impigriti dalla scarsa luce e dal calore che in due erano riusciti a farsi l’un l’altro.
    C’era solo un problema: la buca non avendo alcuna protezione si era tappata per via della bufera, ed oltre a rendere l’aria leggermente irrespirabile a causa dei due lupi che, dopotutto, erano creature selvatiche, avrebbe fatto occupare ai due più di qualche quarto d’ora per guadagnare l’uscita.
    Riprendendo il cammino si accorsero presto che le informazioni trovate dal minuto shinobi erano veritiere, il loro fiato si accorciava e i loro pensieri rallentavano[Rif -3 Potenza katon -10] così come ossigeno e temperatura calavano, ed i cloni avrebbero aiutato ben poco l’acclimatamento, non potevano infatti aiutare un simile processo biologico. Se non altro non sarebbe stato difficile[la barriera dal vostro versante NON è ripida, non va scalata, è in pendenza e potrebbe essere faticoso, ma non va certamente scalata XD] guadagnare la cima della barriera come i due immaginavano.
    Li la natura non accettava sconti.
    Il passo di montagna che andavano ad affrontare infatti non era un buon punto d’attraversamento soltanto per loro, ma anche per un vento gelido ed umido che proveniva da oltre la barriera, un vento che ad annusarlo aveva un chiaro sentore di salsedine, ma i lupi forse sarebbero stati insospettiti da un altro odore, anche se nell’immediato non sarebbero riusciti ad identificarlo notando che quel clima tendeva a soffocare gli odori solitamente per loro così vividi.
    Dall’altra parte c’era il mare, gelido e inospitale: erano ad uno dei confini più estremi del continente, più in alto solamente Kumo.
    A nulla sarebbe valsa la strategia di Kunihiro che per quanto si sgolassero non provocò alcun tipo di reazione, quando invece avessero tentato di riprendere il cammino un ringhio sommesso, come un basso ruggito, avrebbe attirato la loro attenzione in mezzo ad una landa in cui il vento faceva da padrone.
    Non un particolare da poco l’evento che si svolgeva sotto di loro, un grosso leopardo delle nevi che si trascinava in una pozza del suo stesso sangue, era evidentemente ferito gravemente, ma non in pericolo di vita, non ancora. Una creatura magnifica, e magari era la distanza a confonderli, ma sembrava proprio che il felino avesse più o meno le dimensioni di un essere umano, quindi decisamente fuori scala, ma a causa della scarsità di punti di riferimento non era facile affermarlo.
    70CbnDn
    Considerando le tracce di sangue ed un non lontano spiazzo pianeggiante in cui la neve era smossa pareva che avesse combattuto avendo la peggio contro qualcuno, forse un individuo che per i due sarebbe stato praticamente invisibile fino a che, nel versante opposto al loro, non si fosse mosso.
    Indossava una pelliccia, difficile dire di che animale, ma era del medesimo colore della neve, come l’arco che impugnava, ma non come la sua freccia, nera come la pece, era così ben mimetizzato che osservarlo cercando di distinguerne i contorni affaticava la vista. L’arco impugnato non era affatto piccolo, probabilmente se poggiato per terra l’avrebbe raggiunto in altezza, e data la scarsa curvatura doveva essere estremamente rigido, pesante, in gergo.
    La robusta freccia aveva una dimensione ragguardevole e se non uccideva era probabilmente in grado di sbriciolare le ossa colpite grazie alla potenza che quell’arco poteva imprimerle, non c’erano dubbi : se fosse stata scoccata lo splendido felino avrebbe lasciato per sempre quelle lande ghiacciate.
    La situazione però era fin troppo strana, cosa poteva volere quell’uomo dalla bestia resa ormai inoffensiva?
    Come aveva detto il locandiere a quell’altitudine c’era ben poco da contendersi, e una freccia simile non era certamente adatta a qualcuno che fosse interessato alla pelliccia animale per fini economici.
    Senza contare che, qualsiasi combattimento fosse avvenuto la sotto non aveva prodotto il minimo rumore, non fino a quando non ebbero la possibilità di vedere quella triste scena.
    Pensarci, camminare o compiere qualsiasi azione in quel momento non li avrebbe salvati dal lupo, grosso almeno quanto un cavallo, che si sarebbero ritrovati a cinque metri da loro. Dire quale folata di vento glielo avesse portato a cinque metri di distanza era impossibile, ma ora stava li, e li osservava senza ringhiare, ma era evidente che fosse focalizzato su di loro, pronto a scattare, un tipo di tensione che i lupi di Kairi avvertirono immediatamente, facendo un passo indietro per spingersi verso la loro evocatrice mentre acquattandosi leggermente assumevano la tipica posizione da battaglia propria dei canidi.
    Pareva che non fossero ospiti graditi.


    Edited by F e n i x - 9/2/2018, 12:45
     
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  2. Alkaid69
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    Per quanto Kunihiro si sgolasse, non provocò alcun tipo di reazione. Non appena ripresero il cammino, tuttavia, un ringhio sommesso attirò l'attenzione di tutti. Più in basso, a una quarantina di metri di distanza (Kunihiro riusciva ormai a calcolare le distanze con un'alta precisione) un grosso, grossissimo leopardo delle nevi si trascinava in una pozza del suo stesso sangue, ferito gravemente. Pareva che avesse combattuto avendo la peggio contro qualcuno. Qualcuno che si palesò ben presto, comparendo nel versante opposto al loro.
    Con la sua pelliccia colore della neve, risultava poco visibile ma i sensi sviluppati del ragazzino gli permisero di notarlo, e di vedere l’arco che impugnava. Le nere frecce, poi, avevano una dimensione ragguardevole e molto probabilmente potevano uccidere.
    Scena curiosa, certo, ma più che dell'animale ferito a Kunihiro importava dell'uomo che lo stava braccando. In quel luogo dimenticato da Dio non poteva che esserci un uomo, oltre a loro: il Guardiano.

    Nell'istante in cui pensò di raggiungerlo, un grosso lupo (grosso forse sarebbe riduttivo, poteva essere alto almeno quanto un cavallo), comparì, letteralmente a cinque metri da Kairi e i cloni del ragazzino della Foglia. Stava lì e li osservava senza ringhiare ma era evidente che fosse focalizzato su di loro, pronto a scattare.

    Kunihiro, nascosto dalla tecnica dell'occultamento, si mosse verso il limite dopo il quale cominciava l'avvallamento, intento a raggiungere gli altri due attori della scena, per poi lanciare una dei suoi Kunai, che dopo alcuni metri in volo cadde fra la neve, più in basso. Dopo aver saltato giù, vi si dislocò sopra. [Slot Azione I: movimento 15m + 6m (Chakra repulsivo) = 21m] [Azione Gratuita Veloce: lancio senza finalità offensive: gittata 15m + 7,5m (Chakra repulsivo) = 22,5m] [Slot Azione Extra TS: Dislocazione]


    Nel frattempo, i due cloni videro il cacciatore con l'arco, poi il lupo e infine si guardarono, capendo esattamente cosa avrebbe fatto l'originale in quella situazione, essendo loro la stessa persona. Alzarono le braccia al celo, in segno di riverenza: <span style="color:#006DA4">-Oh, sommo lupo delle nevi, vi preghiamo di non farci del male. Siamo qui con la nostra fedele compagna Uchiha per parlare e non per arrecare disturbo alcuno.[/COLOR] Fece uno. -Siamo solo due poveri cloni e presto svaniremo. Il nostro corpo originale è troppo lontano ora! Disse l'altro, mentre entrambi si prostrarono al suolo, in posizione di supplica. Teoricamente, serviva da un lato per non sorprendere l'animale quando l'originale si sarebbe allontanato troppo, facendole appunto svanire, e dall'altro per avvisare Kairi Uchiha che sarebbe rimasta sola a dover domare il lupo. Sapevano, tuttavia, che la ragazza non aveva certo bisogno del loro supporto per cavarsela e ad ogni modo l'originale sarebbe potuto tornare in suo aiuto in qualsiasi momento, grazie al kunai che aveva lasciato lì in precedenza.

    Come avevano avvisato, i cloni svanirono in una nuvola di fumo quando Kunihiro fu troppo lontano.

    L'originale si trovava ora a circa sei metri dalla bestia (si era tenuto abbastanza lontano da lei per evitare che questa scattasse, ferita e confusa com'era). Si mostrò nuovamente agli occhi di tutti ma si rivolse all'uomo, alzando le mani.
    -Oh, sommo cacciatore. Siete voi il guardiano della barriera? Urlò. -Siamo qui per parlarvi di una questione urgente, è l'Hokage che ci manda!!
    L'uomo era ancora lontano, forse a circa 50m, ma adesso avrebbe dovuto sentirlo.

    Chakra: 35.0/40
    Vitalità: 13.5/13.5
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 400
    Velocità:  475
    Resistenza: 375
    Riflessi: 425
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 400
    Agilità: 400
    Intuito: 400
    Precisione: 400
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Katana × 1
    • Kunai × 15
    • Sigilli di Dislocamento × 20
    • Cartabomba II × 1
    • Cotta di Maglia Inferiore × 1
    • Veleno Debilitante B1 (5 dosi) × 1
    • Veleno Debilitante B2 (5 dosi) × 1
    • Bottiglietta di Alcool × 1
    • Accendino × 1

    Note
    Abilità: Recitazione, Furtività
     
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    La Barriera


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    Pensato
    Parlato



    Il non parlare fu di grande aiuto per la kunoichi, che evitò in quel modo di scaricare la sequenza di improperi mentali che le stavano passando per la testa in quel momento sul povero chunin di fianco a lei: scrivere in quelle condizioni era un impegno e dunque lo evitava se non era strettamente necessario, ma le sue occhiatacce fecero ben capire al ragazzo come il suo atteggiamento stesse irritandola non poco. Non che la cosa servisse a granché....

    Il viaggio fu però abbastanza impegnativo da farle pensare a tutt'altro per buona parte del resto del tragitto: l'aria sempre più rarefatta, il freddo e la neve richiesero tutto il suo impegno e fu costretta a dare il meglio di sé nonostante il suo fisico ben allenato, la mancanza di ossigeno quasi rendeva difficile pensare in certi momenti.
    Arrivati infine alla barriera il suo allontanarsi alla ricerca di tracce non portò a nulla di buono, e Tsume si ritrovò ben presto da solo mentre Kunihiro decise di allontanarsi e nascondersi, lasciando di fatto la kunoichi ed i suoi lupi da soli mentre il ragazzo urlava. Kairi si girò di scattò fulminandolo e ben presto la sua attenzione fu attirata da un ringhio sommesso e minaccioso: presto 3 figure comparvero nel suo campo visivo, un enorme lupo che sarebbe stato impossibile non notare a pochi mentre da lei e Kiba, quello che sembrava un leopardo delle nevi a diverse decine di metri di distanza da lei ed un uomo in bianco armato di un enorme arco e freccia che sembrava del tutto intenzionato ad uccidere il felino.
    La lupa bianca di fianco a lei rizzò il pelo sul petto osservando il "cugino" troppo cresciuto davanti a loro senza però emettere un suono e limitandosi a fissarlo, mentre le iridi dell'Uchiha passarono dal carbone al cremisi mentre attivava lo sharingan

    Sharingan
    Kekkei Genkai di Konoha

    A Mantenimento
    La tecnica speciale prevede un consumo d'attivazione e un mantenimento. L'attivazione richiede un consumo Basso di chakra; il mantenimento richiede un consumo per ogni round in cui rimane attiva la tecnica speciale, escluso il primo.
    [L'attivazione richiede slot tecnica]


    Caratteristica dei Portatori: Riflessi Aumenti (+3 Tacche)


    Sharingan: All'attivazione l'utilizzatore modificherà l'aspetto dei suoi occhi. Avrà una tomoa per livello di tecnica speciale, al livello IV avrà il Magekyo Sharingan, al livello V il Magekyo Sharingan eterno. L'utilizzatore può creare immagini realistiche tramite un'illusione. Utilizzatore escluso, non influenza fonti di chakra devono comparire oltre 3 metri di distanza da fonti di chakra. Ogni Unità d'Illusione permette di formare un'illusione di pari dimensioni; ogni Unità d'Illusione richiede un consumo ½ Basso di chakra. Il movimento richiede slot tecnica/azione; muovere più costrutti con traiettoria simile o speculare richiede uno slot tecnica/azione. Attaccare rientra nello slot utilizzato per il movimento; si può effettuare un singolo attacco in uno slot tecnica/azione utilizzato. L'efficacia è pari a 10 ogni Unità; è possibile ridurre la vitalità avversaria con illusioni offensive.
    Potenzialità della Creazione: La Velocità in attacco e difesa delle illusioni è parienergia l'utilizzatore, eventuali vantaggi/svantaggi e bonus/malus in Riflessi si sommano in egual modo alla velocità dei costrutti in attacco. Le illusioni sfruttano la vista: non funzionano contro avversari ciechi o accecati.
    Preveggenza: L'utilizzatore può Prevedere le azioni dell'avversario se osservato: Prevedere uno slot azione da 1 tacca di vantaggio ai Riflessi; Prevedere uno slot difesa da 1 tacca di vantaggio alla Velocità; Prevedere uno slot tecnica permette di effettuare Counter o difendersi con qualsiasi tecnica. Ogni previsione richiede un consumo ¼ Basso di chakra ogni 2 tacche di vantaggio; prevedere 1 tecnica richiede un consumo Basso. L'utilizzatore può impastare ulteriormente chakra.
    Sangue Uchiha: L'utilizzatore può vedere il chakra individuando sommariamente eventuali costrutti, strutture, accumuli di chakra. L'utilizzatore può acquisire l'impronta Inferno, che potenzia le Enton. L'utilizzatore può non pagare il consumo di mantenimento della Tecnica Speciale rinunciando ad 1 di percezione alla vista. La riduzione della percezione dura 1 ora. Se azzerata l'utilizzatore non può utilizzare la tecnica speciale.

    <div id="ts_4_livello_1">
    Livello I (Genin Verde)
    • L'utilizzatore può Creare fino a 6 Unità di Illusione.
    • La Creazione ha raggio massimo pari a 12 metri.
    • L'efficacia massima è pari a 20.
    • La velocità della Creazione è aumentata di 1 tacca.
    • Preveggenza ha bonus massimo pari a 2 tacche.
    Mantenimento: ¼ Basso
    <div id="ts_4_livello_2">
    Livello II (Genin Rossa - Chunin Verde)
    • L'utilizzatore può Creare fino a 9 Unità di Illusione.
    • La Creazione ha raggio massimo pari a 24 metri.
    • L'efficacia massima è pari a 30.
    • La velocità della Creazione è aumentata di 1 tacca.
    • Preveggenza ha bonus massimo pari a 3 tacche.
    Mantenimento: ½ Basso
    ssssss pronta a qualsiasi evenienza: fu grazie alle capacità della sua kekkai che vide il chunin occultato avvicinarsi verso il leopardo ed il cacciatore. Che diavolo aveva intenzione di fare??

    Furono i due cloni a muoversi ed a parlare al suo posto (non che potesse dire molto, con la lingua e la bocca che le bruciavano ancora da matti non era convinta di riuscire ad articolare una frase sensata ancora...) supplicando letteralmente il lupo davanti a loro di non fare nulla. La kunoichi sospirò mentre sentiva il suo orgoglio incrinarsi, ma in quella situazione forse poteva risultare la cosa migliore da fare...d'altronde, lei non aveva supplicato nessuno. Immobile rimase a fissare l'animale mentre il suo sguardo passava da esso al cacciatore al leopardo a Kunihiro occultato, sperando che la situazione non degenerasse in peggio.
    Dalla sua posizione non avrebbe potuto raggiungere per tempo in alcun modo né il compagno né gli altri due nei pressi della barriera, non possedendo le capacità di dislocazione del ragazzo e non essendo ancora in grado di muoversi così velocemente in poco tempo.
    Costretta al mutismo rimase quindi immobile, i muscoli pronti a scattare mentre aspettava l'evolversi degli eventi e sperava in meglio.


     
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    Fame e Equilibrio







    Il Guardiano non potè che rilasciare lentamente la tensione dell’arco, senza scoccare la freccia, l’animale era gravemente ferito, giudicò tra se e se, e perdere una vita umana per la sua non era un buono scambio.
    Avrebbe ascoltato cosa avesse da dire Kunihiro se il grosso felide non l’avesse afferrato e portato via con se, sfruttando un movimento accelerato al termine del quale una particolare tecnica mimetica permise al duo di allontanarsi senza che fosse possibile per l’Uchiha fare qualcosa per proteggere Kunihiro dagli artigli che gli premevano sulla gola.
    Non bastasse, pareva che Kunihiro non potesse teletrasportarsi, qualcosa della vicinanza del felide glielo impediva: la sua bontà (?) l’aveva probabilmente trasformato in un ostaggio.
    Pochi istanti, un battito di ciglia e il candido guardiano fu accanto al suo lupo, gli bastò un singolo movimento del braccio, perché il suo odore venne direzionato verso i lupi di Kairi che abbassarono il pelo, diventando mansueti, non avrebbero risposto ad una richiesta di spiegazioni, erano evidentemente confusi.
    Per un esperto evocatore di canidi non sarebbe stato difficile dedurre che la loro era incertezza, il loro fine senso dell’olfatto gli aveva comunicato qualcosa.

    Rispondi con sincerità: il ragazzo diceva il vero?

    Lo Sharingan di Kuroro era forte, e la sua non era solamente una domanda, la potenza degli occhi leggendari esigeva[Ordine Assoluto potenza totale 80] una risposta e da richiesta doveva essere sincera.
    Mentire non sarebbe stata una buona mossa a prescindere dal genjutsu.
    Ottenuta la sua risposta Kuroro annuì, facendo tornare normali le sue iridi e chiedendo con un gesto di essere seguito, portando Kairi in una piccola grotta in cui sarebbe stato subito percepibile l’odore di canidi, lupi, per la precisione. Nell’oscurità del roccioso riparo era possibile percepire diverse sagome, qualcuna appisolata, altre allertate dalla presenza di uno sconosciuto.
    Era la casa dell’eremita dei lupi.

    Questo, piccola foglia, è il mio branco.

    Alimentò un piccolo focolare, permettendo alla luce di spandersi quel poco che bastava ad illuminare il dorso di almeno trenta lupi, tutti bianchi, i più grossi dei quali sedevano accanto alla roccia rialzata in cui il Ronin si sarebbe seduto. Inizialmente i due lupi potevano essere scambiati come parte integrante della grotta, ma erano solo giganteschi, arrivando ad essere paragonabili a degli elefanti, quantomeno accovacciati com’erano.

    Fai sempre troppo rumore Kuroko.

    Si levò la voce roca di uno dei due, ora sveglio.
    La testa appropinquandosi al gruppetto si mostro segnata da lunghe cicatrici che solcando gli occhi avevano accecato l’animale, una ferita vecchia.

    Loro chi sono?
    Non appartengono al branco.


    Amici, forse.
    Anche se dal comportamento del tuo collega non si direbbe.
    Io sono il guardiano del confine, la creatura che lui ha difeso è… un esterna.
    Molto semplicemente.
    Non mi interessa se buona, cattiva, bella o brutta.
    Questo luogo ha un equilibrio, degli abitanti, se ciò che sta a nord dovesse passare verso il Sud l’intero ecosistema collasserebbe, peggio ancora se a farlo fossero dei predatori come loro.


    In quelle poche parole venne chiarito il senso della scena a cui avevano assistito poco prima, e al contempo veniva messo in luce il loro errore nel proteggere quell’invasore.
    Dialogare con Kuroro sarebbe stato leggermente più impegnativo.

    […]

    Oltre la barriera Kunihiro venne portato dentro quello che pareva essere un campo base provvisorio, percepibile solo per via di qualche scampolo di pellame che copriva l’ingresso ad insenature più o meno grandi tra un masso e l’altro.

    Non so perché tu l’abbia fatto, ma te ne sono grato.
    Dammi una mano, l’ultimo sforzo mi ha tolto ogni energia.


    Gli indicò la più grossa delle pelli dietro la quale sarebbe stato facile immaginare ci fosse la più grande delle entrate, ma al suo interno non c’era un leader, come ci si poteva aspettare da concezione umana, era un ospedale, o quantomeno un luogo in cui si curavano i feriti.
    Tra di loro passava un vecchio leopardo che dopo un a rapida analisi impartiva direttive alla stregua di un capo reparto.
    Vedendo il guerriero ferito si allarmò.

    Shimikama!
    Sei di nuovo andato da solo?


    Il leopardo non ebbe la forza di rispondere, si limitò a crollare, mostrando un ventre squarciato in più punti, senza ombra di dubbio la ragione del sanguinamento mostrato fino ad allora.

    Mi servono tre leccatori e due posizionatori!

    Nomi particolari, ma a quanto pareva corrispondevano a figure ben precise che non si preoccuparono minimamente della presenza di Kunihiro mostrando quanto il loro nome definisse bene i loro compiti.
    I due posizionatori di fatto avrebbero tenuto gli organi al loro posto, le loro zampe, delicate e precise avrebbero rimesso tutto al loro posto, ed anche se la situazione lo rendeva difficile da immaginare pareva che stessero giocando con gomitoli mollicci mentre i leccatori si occupavano di suturare le ferite. Il metodo non era dissimile dal chakra curativo, ma probabilmente era la saliva a rivestire il compito, la lingua permetteva di svolgere al meglio il compito.
    Stabilizzate le condizioni del compagno il vecchio leopardo avrebbe dedicato le sue attenzioni al ninja.

    E tu saresti…?
     
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  5. Alkaid69
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    Fu nel brevissimo momento in cui quello che doveva essere il guardiano abbassò l'arco, che Kunihiro si rilassò, dando l'opportunità d'oro all'animale di azzannarlo e innescare, pensò Kunihiro, quella che in gergo si chiama dislocazione forzata, la quale di fatto impedisce al forzato di dislocarsi a sua volta. Attorno a sé tutto svanì, rimpiazzato in un istante da uno scenario completamente diverso, al chiuso e senza tutte quelle presenze... umane.

    Si toccò la gola e notò di non avere ferite, doveva aver ingerito però un bel po' di neve. L'animale lo ringraziò. Sembrava credesse che Kunihiro lo avesse voluto salvare -Beh, che dire... non so se ti ho portato io qui o sei stato tu, ma di sicuro se devi tirare le cuoia almeno portami vicino a un fuoco così-- mapporcakunoichi hai appena parlato???? Dopo qualche istante di silenzio, si schiarì la voce. -Pardon... è stata l'emozione. Lei ha il dono della parola? Figo. Cioè... me l'aspettavo in realtà. Tutto sotto controllo. Ok. Quindi devo portarla lì dentro? Come... cioè da che parte dovrei...che faccio la trascino fin lì?
    Kunihiro notò solo in quel momento che l'animale era di razza felina, con dei particolari colori, un grigio chiaro tendente al celeste con delle chiazze più scure sparse; colori probabilmente sviluppati per mimetizzarsi meglio negli ambienti glaciali.
    Scostò la grossa pelle che copriva la "stanza", notando che all'interno c'erano altre creature. In una sorta di campo per le cure mediche. -Uuuh, la guerra. Brutta bestia, eh?
    Uno di loro, un felide dai baffi troppo lunghi e grigi per poter essere nato da pochi mesi, si faceva strada fra i... pazienti. Scoprì anche che avevano degli appellativi, dei veri e propri nomi con i quali comunicavano fra loro.

    A un certo punto, il "medico" guardò nella sua direzione e chiese chi fosse. Kunihiro si guardò alle spalle, non c'era nessuno: -Ah, io? Credevo di essere diventato trasparente. hehe. Kunihiro Horikawa, shinobi della Foglia, al vostro servizio! Cioè non proprio al vostro servizio... non mi chieda di leccare le ferite o... altre cose, perché davvero, cioè, lo dico per voi eh... pieni di malattie noi umani, roba seria. Kunihiro aveva fatto ironia sulla loro bizzarra tecnologia medica, ma dietro quelle leccate sembrava esserci di più che un semplice scambio di fluidi corporei. Tuttavia, c'erano numerosi simboli disegnati sulle pareti, simili a quelli che alcuni di loro portavano sui propri corpi. Tatuaggi che si sarebbero potuti definire, tribali, simbolo di qualcosa che Kunihiro però non conosceva, e di cui, diciamolo, probabilmente neanche gli sarebbe importato poi più di tanto.

    Ma! A proposito di roba seria... sembrate gente a posto, oddio, ehm, mammiferi a posto. Come mai c'è un tipo con l'arco e un lupo che voleva far fuori Dottor Intestino lì? Non è che siete ai ferri corti con quello che chiamano il guardiano della Barriera?

    Se quello era davvero il guardiano e quelle bestie erano in qualche modo sue nemiche, significava in un certo senso che, potenzialmente, fossero nemiche anche sue. L'idea lo stuzzicò: già si immaginava alla testa di mille bestie ad assaltare la barriera, per poi risparmiare la vita del guardiano e costringerlo a tornare a casa perché fare il guardiano di barriere evidentemente non era la scelta professionale più azzeccata per lui. Un piano impeccabile.
     
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    Cronache del Disgelo







    Se il felino avesse avuto un pò più di energie incorpo probabilmente avrebbe annuito.

    Si, il legame con le creature a cui sei abituato è abbastanza lontano.
    Abbiamo avuto interazioni con... non so come si dice... forse antenati, ma abbiamo appreso da degli uomini la capacità di usare il chakra e da li la strada è stata tutta in discesa per noi.
    Come paragonare le scimmie agli uomini.


    Il vecchio felino annuì alla prima domanda di Kunihiro, e mantenendo la serietà che quella situazione richiedeva diede una breve spiegazione.

    Purtroppo come vedi qui dentro abbiamo problemi più pressanti che fare buona impressione con l'ospitalità.
    Vieni, allontaniamoci.


    Mentre Kunihiro spiegava la sua posizione e cercava di soddisfare le sue prime curiosità il felino uscì dall'ospedale e preso un finissimo sentierino in cui si faceva fatica a camminare pure con i piedi in fila si inerpicarono per il dirupo, fermandosi in un punto imprecisato.
    La coda del "dottore" guizzò, poggiandosi prima sul proprio manto, cancellando momentaneamente alcune chiazze che applicate sulla parete fecero scomparire la roccia lasciando il posto ad un'altra pelle, un illusione.
    Pareva che le chiazze dei leopardi fossero infatti dei Fuuinjutsu, ed a ben guardarle qualcosa di familiare avevano, ma era quasi se fossero codificati con un alfabeto differente da quello usato dai ninja.

    I fuuinjutsu sono una cosa raffinata, tra le ultime tecniche che apprendemmo durante il nostro percorso.
    Prima abbiamo dovuto imparare a parlare, poi a scrivere, infine a fondere le due cose col chakra, e renderle più... adatte.


    Dentro alla caverna, molto più piccola dell'ospedale e dalla forma sufficientemente precisa da far pensareche fosse artificiale il vecchio animale avrebbe creato un piccolo fuoco, sufficiente ad intiepidire l'ambiente, non a sufficienza da liberarsi degli indumenti, ma contrastava il gelo proveniente dall'esterno, dopotutto quello non era di certo unanimale che temeva il freddo.

    Il mio nome è Shimichiryoshi.
    Sono il guaritore qui, non hai ancora avuto l'occasione di vedere il nostro leader e non penso l'avrai.
    Al momento non saprei nemmeno se poterti definire un alleato, ma raccontarti la nostra storia non sarà un problema.


    Premette su una macchia estraendone della carne e una lunga pipa, non aveva problemi a parlare, fumare e tirare un morso ogni tanto.

    Non siamo originari di questo luogo, veniamo da una terra ormai inospitale situata più a nord di qui, un tempo stavamo bene li, il cibo non mancava e il freddo non ci aveva mai infastidito, ma il clima è cambiato e le nostre prede hanno cominciato a spostarsi e scarseggiare, in poco tempo ci siamo trovati a corto di risorse.
    Abbiamo lasciato da tempo la concezione naturale che lega la procreazione alla disponibilità di cibo, e presto ci siamo trovati in sovrannumero.
    Le difficoltà ci hanno resi nomadi fino a quando non abbiamo trovato questo luogo.
    Vorremmo spingerci più a sud, ma il guardiano ce lo impedisce, a suo dire l'equilibrio dell'intera valle è già sufficientemente precario, accogliere la nostra popolazione renderebbe la vita enormemente più difficile per tutti.


    Shimichiryoshi sbadigliò, mostrando dei canini ancora ben affilati e bianchi nonostante le sue vetuste apparenze.

    Capirai che quindi il nostro tentativo è quello di passare oltre la barriera, ma le nostre strategie attuali non sono efficaci, quell'uomo è sveglio, ed è qui da prima di noi e quei maledetti lupi pulciosi ancor di più, sanno sfruttare quell'insenatura che è l'unico passaggio possibile da sfruttare a loro vantaggio.
    Per noi avventurarci li è come mettere di proposito la testa inuna ghigliottina.


    Emise un grosso sbuffo di fumo mentre sospirava.

    Siamo in stallo da quasi un mese, ci sostentiamo a malapena pescando ma la fame inizia a debilitare i guerrieri, anche se stanno a riposo mantenere una forma fisica adeguata li costringe a mangiare parecchio e...

    Si fermò qualche secondo, immergendosi nei suoi pensieri senza accorgersene, l'effetto collaterale della stanchezza.

    ... non so per quanto resisteremo, spostarci non è ne facile ne utile.
    Penso che se avessimo la possibilità di passare nella vallata saremmo anche in grado di allontanarci da essa col tempo.
    Ma non abbiamomodo di trattare, quando siamo arrivati qui, ancor primadi poter parlare, ancor prima di poterci comprendere e spiegare abbiamo combattuto, e penso che a morire sia stata la prima moglie del loro capobranco.
    Abbiamo perso ogni diritto quel giorno.


    Sollevò il capo, guardando Kunihiro.

    Perchè hai aiutato Shimikama?
     
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  7. Alkaid69
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    -Oddio, non vedo perché dobbiamo insultare le scimmie ora! Scherzò Kunihiro.
    Sembrava che la ragione per la quale quelle creature erano ai ferri corti con il guardiano, fosse semplice sopravvivenza: da un lato un popolo in cerca di salvezza da una terra inospitale, dall'altra un altro popolo che, ergendosi a paladino della preservazione dell'ecosistema per qualche motivo, facevano resistenza, con il risultato che erano cominciate a cadere teste, qualcuna anche importante.
    In mezzo il guardiano, il quale era alleato dei lupi. In più c'erano Kunihiro e Kairi (ovunque questa fosse stata in quel momento) a complicare la situazione.

    O a scioglierla, pensò il ragazzino. Non che gli interessasse preservare alcun ecosistema o salvare alcun popolo di gatti senzienti; quello che era venuto a fare, in quel luogo dimenticato da dio, era riportare al villaggio della foglia un individuo.
    Tale individuo aveva uno scopo: impedire a quel gruppo di felini di sorpassare la barriera. Per come la vedeva Kunihiro, due motivi l'avrebbero fatto tornare a Konoha: o perché quelle creature erano state sterminate o perché quelle stesse creature avevano oltrepassato la barriera, trovando un luogo dove insediarsi che fosse talmente lontano o irraggiungibile, da non essere più un suo problema.

    E quel pensiero fece venire in mente una cosa al ragazzino: -Sì, ma certo, ho sentito della gente come voi... ma credevo che aveste dei luoghi sacri leggendari, difficilissimi da raggiungere, dove vivete in armonia con la natura e... sì va bene, anche a me sembrava strano che fossero vere le dicerie... Rise. -Ma se esiste davvero, non potete andare lì? Non mi dica che vi hanno sbattuto fuori dei vostri compaesani malvagi! Rise ancora.

    -Beh, la ragione per cui l'ho salvato... è che odio le ingiustizie... ecco! Mentì Kunihiro. Accanirsi su qualcuno che è ferito... cosa che Kunihiro faceva spesso. -..è il peggio del peggio!
    Sterminare tutte quelle creature non sembrava fattibile, almeno il quel momento, quindi il ragazzino avrebbe dovuto agire d'astuzia. Ma se quelli davvero non avessero avuto idea di un luogo specifico dove vivere le loro vite in reclusione come facevano tutte le creature leggendarie come loro, le cose si sarebbero complicate, e magari sarebbe stato più semplice sterminarle.
    -Senta, adesso facciamo così. Lei mi dice da che parte è la barriera e ci penso io a parlare con il guardiano per voi. Sìsì, non si preoccupi, ho delle spiccate doti oratorie, non so se si è capito... e vedrà che questa cosa la risolviamo. Magari gli dico anche che vi dispiace di aver ammazzato a sangue freddo la lupa del capobranco. Qualche lusinga qui, qualche bocconcino là, vedrà che questa cosa la risolviamo, ok?
     
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    Tensione a l Varco







    Non si sa precisamente come, ma quando Kunihiro utilizzò le sue abilità di recitazione il Leopardo storse il naso, pareva avesse annusato qualcosa.

    Le bugie puzzano, piccolo umano.
    E sinceramente non capisco perché tu debba mentire, niente ti ha minacciato.


    Lo sguardo del medico si incattivì, assumendo tratti più ferini.

    Lo farai.
    Parlerai con loro, ma non lo farai da solo.


    Il suo tono era sospettoso, il comportamento fin troppo ambiguo del giovane chunin aveva insinuato nel felide l’idea che il ragazzo potesse essere in realtà una spia, l’unica ragione per cui ancora non gli aveva riservato il trattamento che tutte le spie meritano era che… non c’era niente da spiare.
    Erano allo sbando, con poco cibo, nessun piano per oltrepassare quella diabolica barriera naturale l’unica cosa che avrebbe potuto riportare era la loro posizione, ma riuscire a trovare le tane non sarebbe stato semplice pur sapendo la loro precisa ubicazione.

    Verranno con te due dei nostri.
    Non mi importa se sarà difficile o impossibile, se dici il vero ti sarà utile della protezione.


    Fece schioccare qualche volta la gola, probabilmente sfruttando l’equivalente dell’organo che i gatti sfruttavano per fare le fusa e dalla tenda vennero avanti due esemplari più giovani.

    Shimisamui, Shimisamuke, accompagnate il ragazzo al varco, lo sorveglierete e se ne avrete occasione spiegherete cosa è successo quel giorno.
    Siate prudenti.


    I due felini si mantennero taciturni, non conoscevano minimamente Kunihiro ma l’avvertimento di Shimichiryoshi li aveva resi leggermente freddi nei suoi confronti.

    […]

    Quando la prima freccia sfiorò loro i piedi intravedevano a malapena il varco: era quello il limite per i felini, e lo stesso lupo che li aveva accolti durante lo scontro precedente non tardò a ripresentarsi davanti a loro.

    Qui inizia il tuo lavoro, umano.

    Shimisamui, una femmina elegante come lo erano tutte le femmine di felino, si sedette in attesa che Kunihiro gli procurasse un lasciapassare.

    Spiegati.
    E non provare a tirare la corda ragazzo, non avrai un trattamento di favore solo perché cammini su due zampe.
    E voi due passi indietro, la prossima freccia non sarà altrettanto clemente in caso contrario.


    Pareva che dopotutto i negoziatori non avessero la vita facile come un ninja d’azione potesse aspettarsi.

     
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  9. Alkaid69
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    Kunihiro fu sorpreso della reazione dell'animale. Più che sorpreso, si potrebbe dire incuriosito. Aveva quindi "annusato" quella bugia ma non tutto il resto? Significava o che quel "dono" del medico funzionava parzialmente oppure che Kunihiro era troppo abile. Sorrise.

    -Beh, solitamente non ho un motivo per mentire. Lo faccio solo perché posso, capisce cosa intendo? Eheh.

    Sarebbe stato divertente per lui, in realtà, mentire per una volta a qualcuno che sapeva quali fossero le menzogne. Una sorta di ventata d'aria fresca: solitamente la cosa veniva presa alla leggera da chi gli stava attorno, come semplice "stranezza", e non per quello che era realmente: un disturbo compulsivo dall'alto potenziale distruttivo e auto-distruttivo.

    -Oh, se proprio insiste, va bene, che vengano! Ma che lascino parlare me, sono un grande oratore, sa? L'avevo già menzionato? Beh, lo ri-menziono, non si sa mai!
    Data la situazione già spiacevole nella quale quelle bestie erano riuscite a cacciarsi, farle parlare ulteriormente avrebbe soltanto peggiorato le cose. Anche se, a dirla tutta, non gli suonava tanto male: se la situazione fosse precipitata a lui non sarebbe importato più di tanto, anzi, sarebbe stato piuttosto divertente.
    -Ah, questo ve lo lascio qua. Disse, lanciando per terra il secondo dei suoi Kunai con sigillo remoto. Sapete, non vorrei restare bloccato lì se tutto va a rotoli. Nel senso... io sono sicuro che tutto andrà bene, ma se improvvisamente ammazzaste un altro capobranco o che so io, lì non posso farci nulla, eh!

    ---



    -Sapete, sono un sacco gasato per questa roba. Volle puntualizzare Kunihiro durante l'avvicinamento alla barriera. -Voglio dire... non succede tutti i giorni di fare il negoziatore fra cani e gatti senzienti che sono pure mega cazzuti, davvero, se non sapessi che è tutto vero, penserei che c'è qualcuno che ha scritto questo bel romanzo e ci sta spiando da qualche parte. Ah, ma poi com'è che gli avete accoppato la cagna... cioè, la donna del capobranco?


    Poi la freccia, ancora una volta dal nulla. -Per tutti i Kami, ma, EHI, VI PARE IL MODO? NON SIAMO MICA LEOPAR... OK Sì DUE DI NOI POTREBBERO SEMBRARE LEOPARDI, MA SONO... sono... VE LO DICO DOPO COSA SONO!

    Alla comparsa del lupo, Kunihiro si ritrasse, poi alzò le braccia al cielo in segno di reverenza: -Oooh, grande lupo delle nevi, siamo qui per patteggiare! Cioè, IO, sono qui per patteggiare. Loro sono qui per... assicurarsi che io patteggi bene. Poi bisbigliando, ma fin troppo forte perché gli altri potessero non sentirlo: -Però sappiamo tutti che loro non sono tanto bravi. E QUINDI ECCOMI! Sono Kunihiro Horikawa e loro sono... Sushi e Sashimi. Sono stato mandato dall'Hokage in persona qui per riportare a casa Kuroro... casa è Konoha, se ve lo stavate chiedendo... non... non ve lo stavate chiedendo vero? Ok. COMUNQUE! Conosco la situazione che vi ha portati qui, ma credo che possiamo trovare un comune accordo perché loro non vi creino problemi e voi siate contenti e tranquilli e Kuroro possa tornare alla Foglia senza timore che dei felini abbiano distrutto tutto un ecosistema. Come debbano fare questi quattro gatti a distruggere un ecosistema io non lo so, però se lo dite voi mi fido. Cosa volevo dire con tutto questo? Ah sì! Posso parlare con Kuroro-sama? Sorrise.
     
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    Il Leopardo guardò guardò bieco il piccolo chunin.

    Sei ambiguo, umano.

    Era palese che si fidasse poco.

    Portati quel ... kunai appresso, non lo voglio nella mia tana.

    E di certo il particolare modo di interagire di Kunihiro non gli veniva incontro.

    […]

    Mentre lo strano trio camminava i due leopardi si mantenevano taciturni, non era una stranezza dopotutto, al contrario dei canidi non erano eccessivamente sociali, e la domanda del foglioso quasi li indispettì, o forse li colpì nell'orgoglio, o chissà cos'altro, ma sicuramente rispondere non gli faceva piacere.

    Un nostro errore, nulla più.
    Un errore di cui non ci piace parlare, non siamo come voi, non uccidiamo per questo genere di questioni, bene o male non sono concetti che ci appartengono.
    Si tratta solo di vita o di morte, e la vita di quella creatura non poteva privarci della nostra, non meritava di morire.


    Sarebbe stata l'unica risposta che avrebbe dato, prima che scorgessero il varco.
    In quell’ambiente gelido le chiacchiere logorroiche di Kunihiro, c’era da dire, pareva avessero scarso effetto.

    Ho chiesto una spiegazione, non volevo che mi vomitassi addosso informazioni sconnesse.

    Un gelo innaturale penetrò nelle ossa del chunin, ma stranamente, il senso con cui lo percepiva meglio non era il tatto, ma il sesto, erano forse i sentimenti del lupo verso di lui?
    Forse definirlo avverso era troppo, ma un cambio di rotta gli avrebbe giovato, sulle spalle di un clan gravavano gli stenti della fame, e sull’altro un lutto paragonabile alla morte di un kage.

    È evidente che non sai di cosa parli, piccolo uomo.
    Non si tratta di quattro e tantomeno di gatti.


    Cosa che a quanto pareva gli dava fastidio riconoscere.

    Sono un intero popolo di cacciatori, mal sopportiamo voi esseri umani che consumate tutto, mantenendo uno strano equilibrio, ma non possiamo addossarci un ulteriore peso, condividere la cacciagione con così tanti rivali non è possibile, saremmo costretti a ucciderci col tempo, ed una morte basta e Avanza.

    Sul terminare di quella risposta, a mezz’aria si aprì un vortice, quasi fastidioso da osservare per la sua capacità di distorcere la luce che lo attraversava, fu Kuroro ad uscirne, con lo sharingan attivo avente una forma del tutto sconosciuta per il chunin, sicuramente diversa dalle 3 tomoe più comuni. Quegli occhi traboccavano di un potere che era meglio non sondare.

    Patteggiare è sinonimo di uguaglianza.
    Niente può ripagare la vita di Yuki Yugure.
    Ora che sai questo puoi parlare.
    In assenza di Akai Yugure prendo io le decisioni.


    La coda e le orecchie del grosso lupo si abbassarono, chiamarla sottomissione sarebbe stato un errore, era semplicemente il modo che avevano i canidi di sottostare ad una società divisa in ranghi chiarissimi che non andavano forzati.

    Ed è meglio che parli prima con me che con lui.



    CITAZIONE
    Nota:
    Sei libero di cercare altri posti per lasciare il kunai, ma devi nasconderlo dal felino


    Edited by F e n i x - 14/7/2018, 16:24
     
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  11. Alkaid69
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    Kunihiro alzò il sopracciglio: sembrava che quelle creature non volessero parlare di nulla di quanto accaduto. Peggio: uccidevano solo se strettamente necessario alla loro sopravvivenza. Ciò era quanto di più lontano dall'indole del ragazzino, che per un momento pensò persino che forse sarebbero dovute essere sterminate a priori. Buoniste e anche permalose: una sola "bugia" aveva completamente fatto dimenticare loro il gesto "altruista" del ragazzino. Una volta terminata la missione, Kunihiro probabilmente non avrebbe mai voluto avere più niente a che fare con loro.

    Tuttavia, per il momento quelle creature erano necessarie a far tornare l'Uchiha a casa.
    Aveva lasciato cadere il Kunai a circa mezzo chilometro dal punto dove poi erano stati fermati dai lupi, solo come assicurazione che se gli animali avessero cominciato a lottare fra loro, lui sarebbe stato al sicuro. Magari sarebbe tornato più tardi sul luogo dello scontro per vedere chi era ancora in vita.

    Comunque non ci fu ulteriore tempo per pensare.

    Dopo il lupo, apparve anche Kuroro, la cui prolungata lontananza dal mondo civilizzato gli aveva evidentemente fatto dimenticare chi era il suo padrone.
    Kunihiro non era solito richiamare qualcuno all'ordine, ma tra l'indisponenza dei gatti e la spocchiosità dei lupi e dell'Uchiha (un tratto comune guarda caso anche a un'altra Uchiha di sua conoscenza) la mano destra di Kunihiro cominciava ad avere particolarmente voglia di impugnare una lama di chakra e fare a pezzi tutti i presenti. Sorrise.

    -Ahh, Kuroro-saaan. Che piacere vederla! Dalle sue parole capisco che lei avrebbe quindi cambiato allineamento... posso riferire questo all'Hokage? Che ha tradito Konoha per allearsi con dei lupi? Vede, dalle poche informazioni che ho, mi perdoni se sbaglio, ma solo un Sannin può fare i porci com... nel senso, solo un sannin può permettersi di non ottemperare a una richiesta dell'Accademia o di un Kage. Lei è un sannin? No? Oh... peccato... guardi, se vuole gli vado a dire questo eh, se lo preferisce. L'alternativa... beh l'alternativa è che cominci a chiedermi PERCHE' l'Hokage mi ha mandato qui. Non gliel'ho già detto tre volte che mi manda lui? O forse lo sta volutamente ignorando per dire poi che non lo aveva capito? Eheh. Ad ogni modo, mi manda qui perché lei ha da tornare al villaggio, mi spiace... e anche con effetto immediato! Ma vede, capisco la sua particolare situazione, davvero! Quindi mi aiuti ad aiutarla... facciamo in modo da liberarci della sua preoccupazione, e cioè che questi... simpatici felini trovino una casa lontano da qui, lontano da voi e da questa zona, non vi diano più noia eccetera, tutta quella roba lì. Anche perché conosco alcune associazioni animaliste che sarebbero particolarmente allarmate dal fatto che sta mettendo in scacco una specie già di per sé in via d'estinzione, per giunta senziente! Un vero e proprio omicidio di massa. Voglio dire... loro avranno anche ucciso una di... voi, ma voi state sterminando tutti loro, lasciandoli alla deriva in una terra che li sta decimando. Non hanno già sofferto abbastanza per il loro errore?
    Inutile dire che a Kunihiro non importava nulla che stessero soffrendo. Anzi.
    -Ad ogni modo, la mia richiesta è semplice: mi aiuti ad aiutarla... troviamo insieme un posto per queste creature e, una volta risolto, torni a Konoha che l'Hokage la vuole lì!
    Poi, come se dal nulla avesse avuto un'illuminazione:
    -Ah, e se ha preso in ostaggio Kairi-san, la prego di liberarla, sa essere particolarmente... focosa. Rise.

    Se quello avesse detto che era impossibile trovare un posto per quei felini, Kunihiro avrebbe dato un paio di suggerimenti: -Genosha? Ci sono stato un paio di volte, non è così diversa da qui, suvvia. Sashimi, ti piace Genosha? O magari ancora più a nord? In qualche isola del Paese della Neve? Li trasporto io a due/tre alla volta. Potrebbe volerci un po' ma di tempo ne abbiamo, se non continuate ad ammazzarvi a vicenda, certo...
     
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    Punto di Rottura







    Kuroro guardò dall’alto in basso Kunihiro, in quel momento, a causa dell’estrema austerità degli occhi di quell’uomo al chunin sarebbe sembrato di sprofondare in un pozzo di inadeguatezza profondo chilometri.
    Ma era Kunihiro, probabilmente avrebbe saputo di dover sprofondare e semplicemente non l’avrebbe fatto, reggendo botta in uno scontro di caratteri che avrebbe indispettito ulteriormente l’eremita.

    Sai ben poco di come funzionano i villaggi.
    Io non sono un traditore, difendo solo qualcosa di diverso da quattro mura, e lo faccio senza rivelare alcun segreto del mio villaggio.
    Questo vuol dire essere un ronin, non avere onore, ma da come parli è evidente che tu e l’onore siete su due binari parecchio distanti.
    Pensavo che Raizen fosse tra i peggiori, e invece eccoti qui, gli uomini sanno sempre stupirti.


    Era evidente che Kuroro nutriva del sano astio verso l’Hokage, o quantomeno verso ciò che era quando lui andò via dal villaggio, piccolo dettaglio che Raizen aveva omesso.
    Ma non era nemmeno uno sciocco, sapeva che ignorare del tutto quel postino troppo zelante poteva portare più problemi che altro.

    Prendere in ostaggio Kairi?
    Oh no, lei non è come te, non le torceremo mai un capello.
    Difficilmente lo torceremo anche a te, ma tendi a rendere le cose più semplici da questo punto di vista.
    Ma la tua proposta potrebbe mettere tutti d’accordo.
    Benda i tuoi alleati, io penserò al loro olfatto.


    Mentre Kunihiro bendava i ghepardi Kuroro mediante un po' di chakra e della neve avrebbe fatto due semplici tappi da mettere sul naso delle due creature.

    Meglio non cercare di spingerli via, prima di riuscirci ti si spaccherebbero i timpani.

    Si incamminarono per il pendio fino a raggiungere la grotta che ospitava il branco di lupi, con i ghepardi che facevano leggermente fatica, ma niente di insuperabile, sarebbe andato tutto bene sempre che Kuroro e il lupo non si fossero accorti di eventuali falle nel bendaggio dei due compagni di Kunihiro.
    Appena entrati i tappi sulle narici dei felini si sciolsero, e le bende vennero sciolte, attorno a loro un ambiente più illuminato rispetto a quello che aveva trovato Kairi, in quel momento stranamente assente.
    I lupi erano sparsi per la grotta, seduti e tesi, ma meno di briciole rispetto al capobranco, o ai due che per dimensioni sembravano esserlo.

    Parla, umano, perché queste creature irrispettose dovrebbero passare oltre la Barriera.

    Kunihiro avrebbe iniziato a parlare, probabilmente descrivendo il suo piano nel dettaglio, o magari presentando i suoi accompagnatori quali assassini che erano, ma, quando il suo discorso parve raggiungere un punto di minor enfasi, quando proprio sembrava che la loro fosse la più inoffensiva delle visite diplomatiche il colore dei felini mutò.
    Divennero più neri che bianchi, invertendo il colore di macchie e manto per un ninja esperto sembrava che in realtà stessero recuperando le loro parvenze originali più che acquisendone di nuove, ma non solo, il manto che ora era diventato nero parve scomparire, mimetizzandosi alla vista e lasciando visibili esclusivamente le macchie, difficili da distinguere seppur osservate con attenzione.
    Entrambi avrebbero eseguito un movimento istantaneo al cui termine uno dei lupi più grossi cadde a terra, la parte del collo in cui doveva esserci la trachea e le giugulari erano semplicemente scomparse, al loro posto due vuoti cremisi e concavi sanguinanti.
    La morte per la fiera creatura sopraggiunse poco dopo che ebbe toccato il suolo.
    Era quello che un umano avrebbe definito “principe”.
    Nessuno sapeva come reagire, nessuno avrebbe potuto farlo o evitarlo, in quei volti animali si poteva leggere un umanità difficile da osservare tra i ninja, rabbia, disperazione, semplice stupore.
    Chi aveva reagito però, quelli arrabbiati, sapevano verso chi dovevano voltarsi: Kunihiro. Anche perchè era l'unico ad essere rimasto li dentro, dei leopardi pareva non esserci traccia, ed a peggiorare la situazione pareva che alcuni lupi avessero incrementato la loro taglia, ben più della mera apparenza dovuta al rizzarsi del pelo.
    Kunihiro aveva ben poche opzioni davanti a lui, ma forse qualche piccolo dettaglio poteva avergli messo la puzza sotto il naso.


    Edited by F e n i x - 24/7/2018, 17:51
     
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  13. Alkaid69
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    Sembrava che Kuroro avesse un'idea tutta sua riguardo cosa costituiva un traditore e cosa no.
    -Ah, Kuroro-san, vedete, un Ronin è un samurai senza padrone, voi, uno, non siete un samurai, due, un padrone ce lo avete ancora, per quanto insopportabilmente noioso, diciamocelo... e poi, ehi, piano con gli insulti! Ho un cuore fragile io!

    Provvide poi a bendare "i suoi alleati", puntualizzando che: -Oddio, alleati è una parola grossa ora, eh... hehe... se loro saranno fuori dal quadro, sarà più semplice per voi tornare a Konoha... sì? Anche se... comeddiavolo si benda un gatto?? Non mi morda, sa? Ho la pelle delicata...

    Nel tragitto, vide la tensione comprensibile dei lupi. Sembrava li stessero portando dal grande boss dei lupi, quello che, apparentemente, controllava anche Kuroro Uchiha stesso. Ed evidentemente era anche quello più grosso, perché quando entrarono nella grotta e percorsero la strada prestabilita, arrivarono al suo cospetto. Sembrava volesse arrivare subito al punto, senza fronzoli, cosa che a Kunihiro andava bene, dato che il freddo del luogo sembrava aver ghiacciato anche buona parte della materia grigia di tutti i presenti.
    -Ma cosa vi danno da mangiare a voi? Ad ogni modo, come spiegavo agli altri del vostro illustre branco...
    E così prese a spiegare il suo piano di andare in avanscoperta nel Paese delle Nevi, più a nord, per trovare un'isola sulla quale dislocare tutti quei felini, o a Genosha, con la promessa da parte dei lupi di non attaccare oltre in modo che potessero fare le dovute preparazioni in sicurezza. E una volta che tutti fossero stati soddisfatti, Kuroro, come ringraziamento, sarebbe tornato a Konoha... -Che è l'unico motivo per cui sto facendo tutto questo casin... checcavolo??
    I leopardi, sembrava, avevano appena ammazzato un altro dei lupi del branco. -Allora siete idioti! E va bene, che sterminio sia!! Ehi, aspetta, aspetta, so dove si nascondono! L'unico motivo per cui li stavo aiutando era per far tornare Kuroro a Konoha, non mi importa di che fine facciano, ok??

    Fece, guardando il lupo più vicino.

    Ma se quelli avessero anche solo accennato una minima intenzione di attaccare, in qualunque modo questa si fosse manifestata, una tensione di un qualsiasi muscolo facciale o corporeo, Kunihiro sarebbe svanito, ritrovandosi sul Kunai che aveva lasciato lontano da lì.

    A quel punto, avrebbe fatto retro-front, tornando alla grotta dove si nascondevano i felini. E lì, proprio fuori dall'ingresso, avrebbe cominciato a urlare: -Ehi, medico da strapazzo, fai tanto lo spocchioso per averti detto una bugia divertente e poi mi mandi degli assassini? Oh, sì, gran bel piano, sul serio, geniale! Consiglierei una sana dose di leccate per lavarvi via l'ipocrisia di dosso! Potevate dirlo subito che volevate ammazzarli! Quelli adesso vi fanno fuori tutti e io probabilmente li aiuterò anche! Così imparate a farmi perdere tempo, AHAHAH!
     
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    Kuroro non rispose alle puntualizzazioni di Kunihiro, si limitò ad un mezzo sorriso privo di gioia ma ricco di sarcasmo, voltandosi e lasciando il chunin con un palmo di naso mentre lui iniziava a fare strada.

    […]

    Come prevedibile la situazione era precipitata in fretta e non c’era modo di recuperarla, che qualcuno del branco fosse disposto ad ascoltare il giovane chunin era impossibile più che difficile e seppure qualcuno di loro tentennò mentre lui parlava, un giovane maschio prese l’iniziativa, probabilmente sarebbe stato redarguito per aver scavalcato la gerarchia, ma non gli importava, voleva riequilibrare la bilancia a tutti i costi.
    Ma proprio quando gli sembrava di aver stretto Kunihiro tra le sue mascelle questo svanì, agitando ulteriormente il branco che in quella situazione non potè che confermare la malizia dello strambo adolescente.
    I lupi della barriera non potevano che confermare la loro posizione, quelle creature non meritavano di condividere con nessuno alcun luogo di quel continente.
    Di quella situazione però, ciò che avrebbe maggiormente sorpreso il konohaniano era che arrivato a destinazione vi trovò i due leopardi, neri come una notte le cui macchie sostituivano le stelle.

    Bentornato, umano.
    Ti abbiamo mentito.


    Dissero senza mezzi termini e con quella leggera apatia che li caratterizzava.

    Noterai che il nostro colore differisce non poco da quello dei pallidi.
    E non è l’unica differenza che ci separa da loro.
    Per noi l’equilibrio è cosa ben diversa, e passa per la vita altrui.


    Forse un concetto che Kunihiro poteva trovare leggermente fazioso.

    Ma non pretendiamo che tu lo comprenda.

    Uno dei due alzò una zampa e mentre un sutra gli cingeva le spalle dall’arto emerse un rotolo dorato, le cui decorazioni esterne mediante delle depressioni evocavano le macchie dei felini.

    Puoi allearti con noi, adesso, e aiutarci sterminare il branco dei pallidi, abbiamo capito chi sei, abbiamo Visto chi sei.
    Oppure puoi stare solo al nord, e ritrovarti nel mezzo di una tempesta che ci siamo impegnati a scatenare.


    Il rotolo era li, a mezz’aria, e svolgendosi porse a Kunihiro una zona vuota pronta ad accogliere il suo sangue e il suo nome.
    Ma cosa maggiormente importante, quell’affermazione poneva luce sul disastro e sulle sue cause identificando i due come infiltrati interessati a causare dell’astio tra i due branchi.
    Kunihiro aveva davanti una scelta importante: giustizia e vita o menzogna e morte, difficoltà e onore o semplicità e vigliaccheria.
    Una scelta difficile per chiunque, anche perchè in entrambi i casi non c'era la certezza di intraprendere la giusta strada.
     
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  15. Alkaid69
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    Come Kunihiro avrebbe potuto immaginare, ci fu chi tra loro cedette all'istinto animale di vendetta e balzò all'attacco, senza neanche dargli il tempo di argomentare una risposta (e una scusa) più elaborata.
    Si ritrovò lontano dalla barriera e da ciò che stava per raggiungere (la risoluzione della sua missione), ritrovandosi con un pugno di mosche in mano. Ma anche se la prima cosa che avrebbe voluto fare sarebbe stata avvisare quei felini della loro prossima morte, crogiolandosi nella loro disperazione, dovette mettere da parte l'idea.

    -Oh sì, avete mentito, e lo ammettono anche! E avete rotto l'anima a me per aver fatto lo stes... eh?

    Stava cominciando a dire, di risposta ai leopardi neri che si era ritrovato accanto, quelli che avevano fatto fuori il capo dei Lupi... o almeno sembrava che fossero gli stessi, erano alla fine tutti uguali per lui. Tuttavia, avevano affermato di non far parte dello stesso gruppo con il quale aveva avuto il dispiacere di chiacchierare in precedenza. Applaudì:

    -Ah beh, questo cambia tutto. Consideratemi sorpreso! Sul serio, ben fatto, ottima performance! Un po' demodé sulla parte del doppio-giochismo ma tutto sommato un gran bel lavoro.

    Kunihiro non amava gli ipocriti e se quei leopardi avessero fatto parte dello stesso gruppo del medico, quello che lo aveva redarguito per le menzogne, li avrebbe fatti fuori senza pensarci due volte. Quelli però sembravano avere altre mire rispetto ai loro cugini "Pallidi "e desideravano addirittura lo sterminio di tale gruppo. Kunihiro doveva ammettere che al riguardo stavano facendo un gran bel lavoro. Sentì una certa dose di rispetto per come avevano agito fino a quel momento, ma soprattutto teneva in alta considerazione chi riusciva a intrattenerlo. Finalmente qualcuno con il quale si sentiva affine. Fra Kairi Uchiha con il suo buonismo, i Pallidi, Kuroro e i suoi Lupi cerebrolesi, non accadeva da... non era mai accaduto. Non provava per loro neanche neanche alcun astio per avergli rovinato la missione: non era un'emozione che Kunihiro riusciva a provare, spesso provava a simularla, tuttavia.

    -Oh, no, comprendo. Nel mio caso è la mia essenza stessa a passare per la vita altrui... ok a volte è anche la mia vita a passare per la vita altrui ma è più raro e comunque non prescinde da una certa dose di necessità che ho di... ok momento mooomento, cosa intendete fare con quel rotolo?

    Uno dei due aveva appena evocato dal nulla un grosso rotolo dorato che fluttuava ora a mezz'aria. A giudicare dai loro sguardi, volevano che firmasse qualcosa col sangue.

    -Ok, ok, aspettate, non mi fa impazzire l'idea di versare il mio stesso sangue, in generale, preferisco quello altrui, men che meno metterlo su un sospettoso rotolo evocato da due sospettosissimi animali parlanti! Ragazzi, ragazzi, guardate io vi aiuto, davvero! Ma toglietemi prima una curiosità... com'è che volete fare fuori i vostri cugini scemi? A parte per il fatto che sono scemi, ovvio, che di per sé costituirebbe già una motivazione più che valida... siete solo in due a volerli morti o ce ne sono altri come voi? E una volta fatti fuori loro, cos'è che volete? A cosa puntate? E poi, un rotolo dorato, ma sul serio? Potevate farlo fucsia a quel punto, ci avreste fatto una figura migliore...

    Kunihiro si era fatto due calcoli e l'opzione di allearsi con quei tipi sembrava la migliore. Non doveva salvare alcunché, i lupi si sarebbero sbarazzati del loro problema di infestazione e Kunihiro li avrebbe aiutati a farlo, liberando Kuroro dai suoi doveri e portando a compimento la sua missione, una volta che quello fosse tornato a Konoha.
    Per fare ciò, tuttavia, i Neri dovevano continuare ad agire nell'ombra, continuando a far pensare che fossero stati i pallidi a scatenare tutto, mentre lui avrebbe dovuto assicurarsi che Kuroro sopravvivesse alla colluttazione, guadagnandosi così la rinnovata fiducia dell'Uchiha.

    Un ottimo piano, ma come far sì che quei lupi lo stessero di nuovo ad ascoltare? D'altronde Kunihiro sapeva dove trovare i Pallidi, più o meno, e per i lupi quella sarebbe potuta essere un'importante informazione.

    Gli balenò in mente un'idea: -Ok Sushi, Sashimi... ma sono davvero questi i vostri veri nomi? Non ditemi di sì, vi prego... comunque, ho un'idea. Per avere più possibilità di riuscita di sterminare i vostri amichetti, devo tornare nelle grazie dei lupi, per quanto puzzolenti siano, lo so... delle grazie che VOI con la vostra genialata mi avete fatto negare. Vorrei portare loro in dono un paio di cadaveri dei Pallidi, dite che riusciamo a raccattarne qualcuno da far fuori? Sapete dirmi come fare a orientarmi nei cunicoli di quella grotta, così che possa dare l'informazione ai lupi? Ah e Kuroro, l'umano, deve rimanere in vita, non ammazzatelo... anche se non è proprio simpatico, me ne rendo conto. Ma mi serve, sono qui in missione, dopotutto. Inoltre non devono sapere che stiamo lavorando insieme, per ovvi motivi... riuscite a nascondere la vostra presenza piuttosto bene, ma come siete messi contro i sensitivi? Beh, io li odio i sensitivi, ma non voglio che si rendano conto che ci siete anche voi, se ne salta fuori uno come al solito... Rise.
     
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36 replies since 27/11/2017, 03:22   554 views
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