La Barriera

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    I due leopardi non parevano gradire eccessivamente la parlata del chunin, decisamente troppo chiacchierone per i loro gusti, una tendenza al silenzio la loro che avevano palesato più di una volta, forse perché in grado di parlare in modo differente rispetto a lui.
    La coda e l’intero corpo dei felini era infatti come una grande corda vocale, per loro era un mezzo al pari della parola, il cui significato però era del tutto oscuro al chunin.
    La femmina che aveva parlato fino a quel momento inspirò.

    Stiamo parlando di poche gocce di sangue.

    Disse estremamente sintetica e con un tono in cui non era difficile sentire una venatura canzonatoria.

    Riguardo al conflitto con i pallidi pare che tu non sia avvezzo ad osservare e dedurre.
    La parola equilibrio fino ad ora penso che sia stata abbastanza ricorrente, non ti sembra?
    Non è un caso se loro sono bianchi e noi siamo neri.
    Tutti in natura hanno un contrario, a volte palese, a volte no.
    Nel caso dei pallidi lo è: siamo noi.
    Per noi l’equilibrio è perpetrare questa lotta servendoci degli strumenti e delle occasioni che ci fornisce il fato.
    Sarà quest’ultimo a decidere se la lotta finirà mai, se dovrà esserci pace o morte tra di noi.


    Quella la risposta del leopardo, probabilmente troppo giovane per essere più esaustivo, pareva infatti che quella fosse una lotta ben più antica di lui, e spesso i motivi di tali contrasti tendono a venir dimenticati.
    Kunihiro infine parve prendere una decisione, ma non la concretizzò, e nonostante il suo piano potesse essere buono, o magari pessimo, i due non si pronunciarono minimamente.

    Troppe parole, poche azioni, devi legarti al nostro destino.
    Il sangue, se vuoi.
    Prima la fiducia, Poi il piano.


    Sembravano essere irremovibili, quella firma per loro pareva avere un valore aggiunto rispetto al solito.
     
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  2. Alkaid69
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    -Sì, sì. Poche gocce di sangue, come no!

    Kunihiro ascoltò ciò che le belve avevano da dire, non senza la sua sempre presente nota di sarcasmo: -Oh, comprendo, quindi in pratica non avete idea del perché stia succedendo tutto questo. No, no, va bene lo stesso eh, il caos ha una certa dose di attrattiva ai miei occhi, devo ammetterlo. Rise. -Il vostro fato quindi vi avrebbe portati a me? Beh, allora ha capito tutto!

    Fece una smorfia esagerata (di proposito) quando quelli sottolinearono il fatto che una firma del contratto sarebbe stata imprescindibile: -Gaaah, e va bene, datemi quel rotolo tamarro. Tirò fuori uno dei suoi kunai e ci si tagliò l’anulare sinistro. -Se mi attaccate qualche morbo strano vi do in pasto ai lupi puzzolenti, sempre per questioni di equilibrio, eh…

    E così firmò, sotto altri nomi che non aveva mai sentito prima, attendendo che gli altri rispondessero alla proposta che aveva fatto poco prima: -Ora, andiamo a portare qualche cadavere di pallido ai lupi? Dovete fare solo da supporto, non devono esserci segni sui cadaveri che possano far credere che siete stati voi a farli fuori. Per quello basterà lei… fece, dando due colpetti amorevoli all’elsa della Katana, sorridendo. -O avete altre proposte? Ah, e i vostri veri nomi quali sono?
     
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    L' Ultima Mossa








    Una volta firmato il contratto la tensione si smorzò notevolmente, e sembrava quasi che i due si facessero anche meno rigidi nelle loro posizioni.

    Ovviamente no.

    Fu l’esemplare maschio a parlare, una voce più allegra e amichevole la sua, probabilmente più giovane.

    Lei è mia madre, e come hai visto quando ci si mette sa essere pesante, per questo io non ho gestito la cosa, probabilmente se avessi aperto bocca prima saremmo da un pezzo in qualche bettola a far rotolare dei gomitoli o ad esplorare delle grosse scatole.

    Probabilmente il giovane esemplare non aveva ben chiaro il concetto di bettola, quantomeno di quelle umane.

    Io sono Hyomaru e lei è Hyokichi, ha attraversato un momento di grandi... cambiamenti... dopo il parto, ma se non altro la particolarità del suo odore ci ha dato una mano a travestirci. I nomi che ti abbiamo riferito prima erano per mimetizzarci meglio con i pallidi.

    Stava per passare alle domande più importanti quando Hyokichi riprese la parola.

    Direi che qui posso pensarci io.
    Ci stai chiedendo di riferirti la conformazione di una serie di cunicoli calcarei, è praticamente impossibile, è necessario viverci per non perdersi, ogni buco somiglia all’altro!
    E poi continuare a fare il doppiogiochista è un idea pessima, sei compromesso, non puoi farci niente.


    Hyomaru sogghignò.

    Da questo punto di vista direi che ti manca del talento.
    Ma fa piacere vedere che il trucco ti è piaciuto così tanto da volerlo replicare.
    Niente plot twist per te.


    Fu proprio quel giudizio a far allarmare Hyokichi, forse resasi conto della loro posizione precaria.

    La guerra ci sarà.
    Facilitarla non serve, ma noi dobbiamo spostarci da qui, quei canidi sono potenti, non è stato un caso se abbiamo giocato di fino. Tuttavia quel loro senso dell’onore gli impedirà di attaccare i pallidi direttamente nelle loro case.
    Non possono perdere, ma qualcuno potrebbe morire.
    Ma innanzitutto allontaniamoci.


    Se Kunihiro avesse accettato, gli avrebbero apposto un sigillo sul petto e si sarebbe accorto che non era poi troppo differente da quelli che usava lui per teletrasportarsi, forma esclusa.
    Il sigillo li avrebbe portati lontano, ed era certo che l’aria fosse più calda di almeno un grado.

    Qui possiamo dilungarci un po' di più.

    Entrambi si sedettero, e mentre Hyomaru si dedicava a pulirsi le zampe dal sangue Hyokichi passò ad un rapido resoconto.

    Dicevo.
    I lupi si staranno già muovendo, e i Pallidi a breve li individueranno, e inizieranno a combattersi senza farsi troppe domande, ma siccome il nostro operato è stato meticoloso questi ultimi non hanno speranze.
    Deboli, feriti, stanchi.
    Potrebbero impietosirli, certo, ma prima che succeda li decimeranno, la furia acceca persino i loro leader più saggi.
    Qualcuno potrebbe sopravvivere dei pallidi, ma sarà il fato a decidere per essi, nasciamo come creature solitarie dopotutto, ed un po' di bianco è protetto dal nero, torneranno prima o poi.
    Ma pare che tu abbia la tua missione da portare a termine, l’umano che sta con i lupi vuoi proteggerlo, giusto?


    Hyokichi avrebbe inclinato la testa alla risposta di Kunihiro.

    Hai pochi elementi a tuo favore onestamente.
    Dirgli subito tutta la verità potrebbe interrompere la battaglia, dirla dopo potrebbe smascherarti, e darti ulteriori problemi.
    In entrambi i casi forse dipende da come te la giochi e quanta verità gli dici.
    Di certo non puoi rischiare di romperci le uova nel paniere.
    Ti offriamo il nostro aiuto per qualsiasi cosa tu voglia fare, anche per il tuo strambo piano suicida, se lo reputi opportuno nonostante tutto, ma siamo certi di queste informazioni ed ovviamente non faremmo nulla che porti a salvare i pallidi.


    In poche parole Kunihiro doveva trovare un modo per salvaguardare Kuroro, o quantomeno per portarlo con se alla fine dei giochi.
     
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  4. Alkaid69
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    Kunihiro firmò il contratto, condannandosi, in quel patto col diavolo, a chissà quale fato atroce del quale gli importava relativamente. Stette a malapena ad ascoltare la bestia, che pareva essere la madre, dati tutti gli ostacoli che metteva avanti, piuttosto che dare soluzioni. -Sigh, meno problematiche, più soluzioni!

    C'era una certa differenza fra l'una e l'altra bestia. Come i loro cugini bianchi, neanche questi gli stavano chissà quanto simpatici, a parte per la loro particolare propensità al caos.
    Ad ogni modo, sembrava che i bianchi non avessero la minima chance, quindi anche le possibilità che Kuroro perisse nella colluttazione erano infime.


    A un certo punto, con il poco tempo che avevano a disposizione, dato che sembrava che i lupi si fossero già messi in cammino, Kunihiro prese una decisione: -E' più facile chiedere scusa che chiedere il permesso, giusto? Ehehe. Quindi non dirò assolutamente nulla. Fin dall'inizio questa non era la mia guerra e se vogliono così tanto combatterla, che lo facciano! Un po' di caos fa bene allo spirito, dico sempre io! Noi rimarremo mimetizzati in lontananza, seguendo la battaglia da lontano, lasciando che si azzuffino tra loro. Quando tutti saranno troppo stremati per reagire... beh allora decideremo cosa fare, una volta asserita la situazione... a quel punto potrei andare a parlargli o rapirlo con la vostra particolare evocazione inversa, me l'avete già fatta due volte voi e i vostri amichetti bianchi.

    E così avrebbero fatto: appurata la direzione di marcia dei canidi, Kunihiro e i due animali del contratto d'oro, più leggeri e meno numerosi, poterono appurare a grandi linee dove si sarebbe tenuta la battaglia, grazie anche al leopardo donna, che ancora una volta, suggerì Kunihiro, si sarebbe infiltrata nei pallidi per capire il momento nel quale la battaglia sarebbe avvenuta e dove.

    Con quelle informazioni, Kunihiro avrebbe potuto disseminare il campo dei suoi Kunai, in precedenza, si sperava, lasciandosene solo un paio da parte.

    Così preparati, avrebbero seguito la situazione da una cinquantina di metri di distanza, tutti mimetizzati, in modo da agire al momento più opportuno. E soprattutto, godendosi lo spettacolo....

    La scena andò come previsto dalle bestie nere e i pallidi furono decimati, mentre alcuni riuscirono a fuggire, anche se Kunihiro era sicuro che i neri avrebbero finito il lavoro più tardi.
    Sulla via del ritorno dei lupi e di Kuroro, Kunihiro li intercettò, palesandosi ai loro occhi (e nasi) grazie a uno dei sigilli lasciati in precedenza.

    I suoi due "nuovi" compagni si erano allontanati e sarebbero rimasti ben lontani, a circa un chilometro e mezzo, con un sigillo di dislocazione remota sulla pancia. Rimanevano quello al villaggio di Konoha e quello al primo villaggio incontrato, quello dove Kairi aveva fatto fuori metà delle riserve di alcool del paese.

    Applaudì.

    -Una grande dimostrazione di superiorità, sul serio. Ben fatto. D'altronde se lo meritavano. Come avevo detto, io non ho nulla a che fare con quei poveracci, volevo solo evitare che finisse tutto in tragedia ma così non è stato, vedo... l'istinto animale è in tutti noi, temo!

    Lo era, ma Kunihiro non lo aveva mai voluto tenere a bada, né per sé, né per gli altri.

    -Adesso che avete liberato il mondo da quelle creature... beh, Kuroro, vi chiedo prima di tutto di liberare Kairi. Non ha niente a che fare con questa storia, e qualunque cosa voi pensiate di me, lei deve tornare a Konoha sana e salva. D'altronde è un'Uchiha come voi, se voi vi sentite ancora un'Uchiha, questo non so. Ehehe.

    Magari adesso dopo quello sterminio si sentiva a tutti gli effetti un lupo, per quanto ne sapesse il ragazzino.

    -Rimane la questione dell'Hokage. Se desiderate, posso portarvi alla Foglia in un istante e riportarvi qua dopo che avete parlato con lui. Fate conto che continuerò a ripresentarmi qui finché non avrete ottemperato alla richiesta! Magari potrei sparire per un giorno se mi cacciate con la forza, ma poi ritornerò qua il giorno dopo a richiedervelo. Provo una certa soddisfazione nell'essere insistente! Eheh.

    Edited by Alkaid69 - 23/9/2018, 14:07
     
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    Un Ninja senza Cuore








    Le battaglie non erano adatte a quelle creature, a differenza dell’uomo la crudeltà era per loro del tutto estranea, ed un simile massacro non lasciava nessuno allegro, forse la più grande soddisfazione per i lupi fu proprio quella: la fuga degli innocenti.
    Ma era consolazione fin troppo magra, nulla gli avrebbe impedito di tornare alla loro tana con la testa bassa a piangere i loro morti.
    L’arrivo di Kunihiro giunse come un ulteriore beffa del destino più di un lupo lo accolse gonfiando il manto così tanto da mostrare una cresta sulla schiena.
    Questa volte nessuno parlò prima di Kuroro, nemmeno la Prima Zanna, che si interruppe quando il ronin alzò la mano. Dall’espressione dei canidi pareva essere un evento veramente raro.

    Tu non conosci modo, giovane ninja.
    È incredibile quanto tu somigli a Raizen nel peggiore dei modi.
    Ma se lui aveva quantomeno lo scopo di crescerci e prepararci ad un mondo infame al suo contrario tu agisci unicamente per interesse personale.
    Sei spregevole.
    Verrò con te per dare a queste creature la possibilità di non rivedere mai più la tua faccia.
    E non teniamo prigioniera Kairi, per l’ennesima volta, è qui di sua spontanea volontà, lo spiegherò io stesso a Raizen.
    Tutto questo ad un unica e sola condizione.


    Kunihiro in quel momento avrebbe dovuto capire che la sua insistenza stava solamente stuzzicando un ninja ben sopra le sue capacità da cui sarebbe potuto scappare una volta, forse due, ma non per sempre, prima o poi l’avrebbe trovato ad aspettarlo in una delle sue gitarelle.
    Forse per una volta doveva focalizzarsi.

    Dimmi per quale ragione lo fai.
    Non è possibile seppellire così in fondo la propria umanità e pensare ai propri interessi con così tanto egoismo in una situazione come questa, neanche le bestie otesi ci riuscirebbero.
    A tutto c’è un limite se non altro perché il superamento di quel limite ti porta ad avere più svantaggi che vantaggi.
    Quindi, dimmi.
    Perché?


    A braccia conserte l’Uchiha in grado di risollevare da solo l’onore di un intero clan aspettava la sua risposta, mentre i lupi sfilavano oltre, lasciando i due ai loro affari.
     
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  6. Alkaid69
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    Kunihiro portò la mano destra al mento e lo sguardo in alto, in segno di profonda concentrazione, come qualcuno che sta cercando le parole migliori per esprimere un concetto. Era tutta scena.

    -Mmmh. Mi avete fatto il favore di starmi ad ascoltare e dite di voler venire alla Foglia, quindi risponderò super sinceramente! Una domanda legittima la vostra, non lo nascondo, dopotutto è corretto pensare che una persona come me sia… come avete detto? Spregevole? Sì, sì, beh ai vostri occhi potrei sembrarlo. Anche se, io vi ho sempre trattato con rispetto, non so perché mi insultiate così! Scherzo, non mi importa più di tanto… e comunque, davvero, chi sono io per negare di essere spregevole??

    Alzò in alto l’indice:

    -Tuttavia, tuttavia… ecco, pensate a tutti quegli insetti che incenerite quando voi Uchiha sganciate una delle vostre palle di fuoco. State a pensare a ciascuno di quegli insetti? Neanche li notate! Ecco, per me la cosa è un po’ più estesa, nel senso che una bestia in più o in meno, una persona in più o in meno, o un centinaio in meno… a me non fa alcuna differenza. E non è perché sono spregevole! Cioè, un po’ sì, ma semplicemente non li registro, sono nato così, sapete? Non sento niente.

    Fece un gesto teatrale, come se fosse dispiaciuto. Poi si riprese:

    -E poi dire in faccia quello che si pensa… non c’è mai stato un caso in cui non mi abbia portato un vantaggio. Oh sìsì, lo so, mi direte che non è così che ci si comporta, che alla gente non piace chi fa così. Eppure eccoci qui, voi verrete a Konoha con me perché nonostante mi consideriate una sorta di demonio in terra, comunque sapete che potete fidarvi di uno che fa tutto per il proprio tornaconto. In un certo senso risulto addirittura prevedibile per voi. E questo vi rassicura.

    Alzò le spalle, sorridendo:

    -Indubbiamente ci sono tanti svantaggi in questo, avete ragione, ma io ricerco quello svantaggio. C’è qualcosa che scatta in me quando la situazione è disperata, quando tutto intorno a me è caos. Lo ricerco, lo bramo. Questa carriera è l’unica via possibile per uno come me. Mi dicono che sono adatto a fare l’assassino, ma in realtà sono io ad aver deciso che loro avrebbero dovuto interpretarlo così. Quindi vedete, quando mi dicono di andare in un posto dimenticato da Dio per recuperare uno che non ha alcuna intenzione di collaborare, beh, io lo faccio. Per me significa che ci sarà un qualche modo per riuscire ad avere quel qualcosa che cerco. E se io vi porto a Konoha adesso, potrò continuare a fare quello che faccio… finché porto risultati, nessuno si lamenterà dei metodi. Oddio, si lamenteranno, ma poi butto giù un dittatore qua, porto un bel guadagno per il Paese là e tutto è sistemato! Nella mia infedeltà, sono alquanto fedele. Altrimenti me ne sarei già tornato a casa, no?? Ad ogni modo… vi aspetterò fuori dalla barriera, in modo che possiate recuperare Kairi, poi insieme torneremo alla Foglia. Una volta che avrete parlato con il grande e potente Raizen Ikigami potremo ritornare qui in tutta fretta, se lo desiderate.

    Gli porse la mano. Che gliela avesse stretta o meno, non avrebbe battuto ciglio, sorridendo.

    Dopo che avesse deciso il da farsi, Kunihiro avrebbe lasciato un sigillo remoto in un punto sicuro, in modo che potessero ritornare se Kuroro l’avesse richiesto e poi, insieme anche a Kairi, sarebbero tornati a Konoha per incontrare Raizen Ikigami.
     
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    Ritorno al Villaggio








    Per tutto il discorso Kuroro mantenne un rabbioso sopracciglio alzato, gli importava poco in realtà della sincerità delle risposte dell’individuo, ormai l’aveva inquadrato, e tanto gli bastava.

    Se non altro mantieni una certa coerenza nel tuo essere spregevole.

    All’ennesima richiesta di portare Kairi con loro però sbottò.

    BASTA!
    È qui di sua spontanea volontà come devo dirtelo?!?!?
    Maledetto marmocchio petulante!
    Evoca i lupi, ti torna?!?
    Magari ha da aggiustarsi degli affari con questo clan, che dici?!?


    L’avrebbe preso per il colletto, strattonandolo in modo da farlo girare verso la strada per Konoha, di malo modo, ma senza intenzioni offensive.
    Se si fosse opposto chiedendo ancora di Kairi l’Uchiha avrebbe dato prova di una pazienza davvero incrollabile.

    Va bene, pare debba dirtelo lei.

    Avrebbe emesso un lungo e acuto fischio facendo accorrere uno dei lupi a cui avrebbe chiesto di mandargli la neo chunin che giunta avrebbe confermato le parole di Kuroro prima di ritornare sui suoi passi.

    Andremmo a piedi.
    Tu davanti.
    Se spari di mantenere quelle due creature nella zona sarà meglio richiamarle, o entro il tramonto verranno accatastate insieme ai loro simili e bruciate.
    Te lo assicuro.
    Se tiri fuori un solo altro problema da qui al villagio, o se provi ad ammorbarmi con la tua parlantina sei morto.


    Dopotutto lui era un jonin, per quanto lontano dal suo paese gli era superiore in grado, e pareva che i suoi oltre che ordini fossero promesse, non avvertimenti.
     
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