Le Porte dei Mondi

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    Esperienza Post Mortem







    Quella mattina sia Oda che Youkai sarebbero stati richiamati all’ospedale di Konoha, motivazione imprecisata, ma piuttosto urgente, il messo gli dava giusto il tempo di prepararsi ad un eventuale missione prima di uscire di casa e recarsi alla struttura.
    Al loro arrivo sarebbe stato Raizen stesso ad accoglierli.

    Oh, eccovi.
    Perfetto, andiamo.


    Il saluto doveva essere implicito, evidentemente nascosto tra le frettolose parole.

    Ah si, buongiorno.

    Ma forse stava migliorando.
    I due probabilmente non avrebbero mai immaginato che l’ospedale fosse così vasto, oltre i vari livelli visibili persino all’esterno c’erano infatti i livelli sotterranei che arrivavano a connettersi persino alla Radice.

    Direi che abbiamo camminato abbastanza in silenzio.
    Il motivo per cui siete qui oggi è per via delle capacità di Youkai.
    Oddio, di entrambi in reatà, diciamo che in questa prima fase saranno complementari


    Avrebbe quindi indicato Youkai mentre apriva l’ennesima porta mediante un tastierino numerico.

    Il tappo qui devi sapere che ha una storia un po’ particolare, diciamo che… è morto.
    Ci sono pochi altri modi di spiegarlo.
    Oltre il non trascurabile dettaglio che è di nuovo tra i vivi quello che risulta interessante è il fatto che abbia riportato una curiosa esperienza pre mortem.
    Cosa che tra un indagine e l’altra ci ha permesso di comprendere che non era proprio un caso speciale, ma dato da un abilità che definire latente sarebbe inadatto, la aveva, magari anche sviluppata, ma ha dimenticato come usarla.


    Si voltò verso entrambi.

    Trasmigrazione spirituale.

    E pareva orgoglioso mentre lo diceva, ma non c’era troppo tempo di curarsene visto l’ambiente sul quale si stava aprendo la porta che ad una prima occhiata poteva anche sembrare una normale stanza d’ospedale se non per le lievi modifiche. Il letto tuttavia era munito di svariate cinture in velcro e le pareti tappezzate di sigilli addossate alle quali erano presente una tecnologia sufficiente a mantenere in vita un comatoso.

    Prego Youkai.

    Disse battendo sul letto.

    Abbiamo un esperienza post mortem da procurarti

    Se avesse percepito del dubbio da parte dei due avrebbe fatto spallucce, come se avesse detto la cosa più semplice del mondo.

    Beh, dobbiamo cavarti fuori l’anima dal corpo, che ti aspettavi?

    Una volta assicuratolo sul letto Raizen avrebbe caricato un cazzotto, era ben visibile uno strato di chakra a renderlo ancor più minaccioso, come se la sua imponenza già non bastasse.

    No dai scherzo, non dobbiamo seccarti sul serio, sarà un po’ come dormire.

    A quelle parole entrò un piccolo staff di dottori, cinque per la precisione, che in poco tempo avrebbero attaccato il piccolo Youkai ai macchinari.

    Bene, vi lascio alle loro mani, Oda, il tuo compito è semplice: devi seguirlo, fargli da guida.
    Sei l’unico sensitivo e il tuo cervello è l’unica cosa in grado di ancorarlo alla realtà, mi raccomando.
    Io devo dedicarmi ad un piccolo progetto, è qualcosa di grosso… un potenziamento per cervelloni.


    Si richiuse la porta alle spalle, azione che riportò in pari i muri della stanza attivando il fuuinjutsu.

    Questa è una delle procedure standard durante le operazioni.

    Uno dei medici prese a parlare.

    Diciamo che siamo dentro una reliquia, se un anima non può fuggire è più semplice non far morire una persona.
    Cominciamo?
    Sarà come dormire dopo una lunga giornata di lavoro signor Youkai.


    Quando i due avrebbero dato il loro consenso i medici avrebbero somministrato della semplice insulina all’albino che, un secondo dopo l’altro si sarebbe sentito sempre più fiacco, fino a quando il mondo non avesse preso a girare, con sempre maggior foga, fino a quando il pavimento gli fosse mancato da sotto i piedi: svenuto.
    In quell’esatto momento si sarebbe risvegliato come qualcosa di differente, leggero, potendo vedere attorno a lui l’entourage come congelata nel tempo, li stava osservando come attraverso un filtro grigio, ma non sarebbe durato tanto che un soffio gelido avrebbe fatto rizzare i peli sul collo di Youkai, girarsi era inevitabile.



    Venne investito da una paura atavica, così intensa da fargli male al cuore.

    Youkai, scappare alla morte è un peccato.

    In quella landa orribile nessuno aveva parlato, pareva fosse il vento stesso ad insinuarsi nelle sue orecchie ma… dove era?
    Oda intanto avrebbe avuto di quel luogo solo una visione parziale, per quanto potesse entrare nel mondo interiore di Youkai, fare una cosa simile con la sua stessa anima era ben diverso, sarebbe stato come guardare attraverso delle lenti sporche, a volte non vedeva, a volte si, a volte era offuscato a volte scuro come la notte, ma pur sempre lontano e irraggiungibile, ma poteva esser certo di guardare un luogo reale, sentiva al suo interno presenze, di quelle che il suo occhio interiore era abituato a percepire ma cosa ci facevano in quella… voragine?
    Youkai stesso, la vedeva lontana, ma al contrario di Oda, palpabile, concreta!
    Era realmente una voragine, un mero fosso troppo profondo, o qualcosa di più?
    E perché il corpo di Youkai, così vicino, gli dava l’impressione di essere ad esso simile? Simile come il libricino ritrovato qualche tempo prima.
    Fuori da quel metro quadro di follia i medici sudavano freddo.

    Chi ha scritto i sigilli?

    Non lo so! Ma sono corretti! E intatti!

    Ed infatti ad averne le capacità avrebbero potuto constatare che nulla era andato storto nei sigilli, erano intatti, e funzionanti pure!

    A cosa è dovuta la contaminazione?!?
    E perché…


    Se “terrore” poteva essere rappresentato da una singola espressione era quella dell’uomo ad essere la più perfetta tra tutte.

    L’Hokage ha parlato di cervello…
    … uno… Yamanaka…


    Signore, cosa sta facendo?
    Perché continua ad osservare quel posto?
    Non lo trova pauroso?


    Un bambino.
    Avrebbe potuto giurare, anche se per caso avesse antipatia per gli infanti, che quello fosse il più bello e angelico tra tutti, di quelli che scrutavano il mondo in silenzio senza fare mai baccano, come adesso faceva lui, guardando curioso ma senza intromettersi, con le mani dietro la schiena.



    provate a metterci del vostro... se avete dubbi riguardo alla fattibilità del Cosa metterci fate un fischio
     
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    Psicoanalisi per Non-Morti



    Ero stato convocato da Raizen per una faccenda delicata, nonostante l'ora non ero particolarmente scocciato, dormire era più una casualità che una routine in quegli ultimi giorni. Sentivo delle voci, gli spiriti mi parlavano continuamente ma io non riuscivo a capirli, balbettavano, ripetevano suoni che non sono in grado di riprodurre. Un'altra lingua da un altro mondo, fatta di suoni stonati e cozzanti, suoni ripetitivi, innaturali ed estranei ai vivi.

    La cosa non riusciva a distrarmi più di tanto dalla ricerca di Sho, anche se dopo ogni meditazione il mio sonno diventava sempre meno tranquillo, mi svegliavo ogni mattina sapendo di aver un incubo, ma non riuscivo a ricordare quale fosse. Ogni mattina mi svegliavo di soprassalto, riempiendo i polmoni con quello che mi sembrava il primo respiro dopo ore, ma non appena riuscivo a mettere a fuoco la mia camera tutto tornava normale.

    Capite bene che quando mi chiamarono fui felice di essere stato svegliato, salutai Raizen con un cenno per poi presentarmi all'altro ninja, mi pareva di averlo visto alla riunione di sfuggita, purtroppo non mi ricordavo il suo nome, non che fosse una cosa insolita...

    Ei, mi ricordo di te! Eri alla riunione, te la passi bene?
    Se per "passarsela bene" Youkai intendeva vivere in un villaggio che aveva evitato l'invasione di Cantha per capriccio, probabilmente avrebbe risposto si, in ogni caso il ragazzo avrebbe subito capito che la situazione era abbastanza imbarazzante per me, Raizen non ci aveva detto perchè eravamo stati chiamati.

    Il kage sembrò rendersene conto, infatti aggiunse una brevissima spiegazione che ancora prima di concludersi aveva fatto schiantare il mio mento al suolo. Ruotai gli occhi da Raizen a Youkai, mi ero evitato di chiedergli il nome o di fargli capire che me lo ero scordato, il che era veramente ottimo, ma passava chiaramente in secondo piano dietro a ciò che mi aveva appena detto Raizen.

    Dopo che la sorpresa passò, iniziai a guardare Youkai come un lupo affamato guarderebbe una bella bistecca sanguinolenta, cercai di regolarizzare il respiro, nonostante tutto intorno a me stesse girando vorticosamente. Era incredibile scoprire di avere sempre avuto ragione. Spiriti, demoni, kami esistevano tutti, ed io ne avevo uno davanti. Istintivamente lo toccai con un dito.

    Hei Youkai, ma voi non morti cosa mangiate? Hai mai desiderato mangiare cervello? Perchè non hai la pelle verde o non sei decomposto minimamente?

    Qualsisi risposta mi avesse dato avrei annuito guardandolo serio, estratto una penna ed taccuino e preso appunti, per poi tornare a guardarlo fisso, finchè Raizen non mi avesse spiegato il mio ruolo di guida per quell'anima in pena. Era tutto così tremendamente perfetto.
    Esperto di occulto qui per voi.
    Mi sarei presentato ai dottori, emozionato dal fatto che la mia fede si fosse trasformata in una certezza.
    Direi che sta a Youkai decidere quando iniziare. Voglio solo che tu sappia che cercherò di starti accanto e se dovessi percepire che qualcosa non va, sarò in grado di aiutarti... ma così, per sapere... hai mai sentito il bisogno di far paura alla gente?
    Ancora avrei annotato eventuali risposte, o silenzi, per poi sedermi a gambe conserte accanto al lettino di Youkai.

    [...]


    Mi ci volle qualche minuto di concentrazione per aprire l'occhio interiore, mi tolsi anche il rosario in modo da ridurre gli impedimenti al minimo. Riuscii a sentire una forma indefinita vicino a Youkai e che lentamente si allontava dal corpo e aveva preso a muoversi per la stanza.
    Youkai ti vedo, cerca di dare una forma precisa. Nel piano spirituale non esiste altro se non la volontà, l'intento... sono sensazioni e desideri. Come in un sogno, semplicemente pensa a quello che vuoi, a come ti sentiresti una volta raggiunto l'obbiettivo. Lo spirito farà il resto.

    Non ci volle molto perchè la situazione cambiasse, il mio occhio interiore avvertii una sensazione particolare: un leggero fastidio, un malessere alieno, sconosciuto. Un'oscurità certamente profonda, inconcepibile e blasfema, ma pareva così lontana da me... quasi un vecchio ricordo.
    Un ricordo che non mi apparteneva, che non apparteneva a questo tempo, tanto che sembrava seppellito dalla polvere, talmente tanta che il mio chakra non sembrava riuscire a rimuoverla e a farmi vedere con chiarezza. Nel frattempo la presenza di Youkai si faceva più flebile, la sua presa sul mondo terreno diventava forse troppo debole?
    NONONO!

    Urlai, avvicinandomi al corpo e componendo il sigillo, avevo solo un modo per comunicare senza doverlo raggiungere con il capovolgimento Spirituale.
    Applicai l'interrogazione Mentale, per porre alcune domande, aveva funzionato altre volte su persone incoscenti.
    Dove sei Youkai?
    Cosa vedi?
    Cosa Senti?
    Chi ti ha portato qui?


    In ogni caso avrei preso Kojiki, il libro che avevo dissotterrato dopo il mio incontro con il redivivo Keiji, per porgli qualche domana:
    Cosa sta succedendo qui?
    Perchè ho come il presentimento che tu assomigli in qualche modo allo spirito di quel ragazzo? E perchè è sparito?


    Solo dopo le risposte avrei notato il bambino più perfetto e angelico che avessi mai visto, cercava di parlare con me, mentre gli scienziati blateravano sul mio clan.
    EI, ragazzi... lo Yamanaka è qui. Avrei detto mentre indicavo con gli indici la faccia, muovendoli e facendo il suono di una lampadina ad incandescenza, la perfetta imitazione di una freccia luminosa lampeggiante


    La mia espressione si sarebbe fatta improvvisamente seria mentre mi avvicinavo al bambino, ma mentre parlavo con lo spirito cercai di usare un tono dolce.
    Mizuko, volevo dire... ciao piccolo, stiamo cercando un mio amico, si è perso ed è molto buio... probabilmente ha paura, ma tu non sembri avere paura....chi sei? Sembri un bravo bambino, vuoi aiutarmi a trovarlo?
    Chakra: 67/80
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 675
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Domanda
    2: Domanda
    3: Domanda
    Slot Tecnica
    1: Attivazione TS
    2: Interrogazione Mentale
    Equipaggiamento
    • Makibishi × 1
    • Cartabomba II × 2
    • Fumogeno × 1
    • Tonico di Ripristino Medio × 1
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Naginata × 1
    • Coltelli da Lancio × 6
    • Kunai × 6

    Note
    i Mizuko sono dei kami minori, gli spiriti di bambini morti prima di essere stati registrati nella lista di un tempio


    Edited by Ryose - 8/12/2017, 11:25
     
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    Nel mezzo del cammin di nostra vita...


    I



    Youkai si recò all'ospedale il più in fretta possibile. Un avviso del genere gli aveva fatto credere che avessero finalmente trovato la sua vera identità, la cosa lo rendeva euforico. Da lontano scorse però una seconda figura, in attesa anch'essa. Centrava forse con lui? Magari era colui che l'aveva riconosciuto tramite le foto? Man mano che si avvicinava quella convinzione andava a spegnersi, riconoscendo la figura come Oda, il ragazzo che al funerale aveva aiutato l'Hokage con la telepatia. Lui stesso venne riconosciuto, sussultando imbarazzato, ancora non si aspettava che i due avrebbero dovuto collaborare ben presto.

    Ah! Ehi, te sei quello che... aaah, uuuh.

    In quei giorni nel villaggio, oltre alla tragedia, non si parlava altro dello shinobi rapito, e di quanto il fratello fosse distrutto dalla cosa. Il nome di Oda risvegliò quel ricordo in lui, ma non gli sembrava il caso di infierire inutilmente. Battè le mani indicando poi il ragazzo, come se avesse finalmente trovato la parola che cercava:

    Telepate! Sì, il telepate, al funerale. ...Uh, eh, sai come si dice, "tiro avanti". Eheh. H-hm. Cosa... Cosa mi racconti, di bello?

    Portò le mani in tasca, calciando via qualche sassolino, con fare distratto, e visibilmente imbarazzato. Quel primo incontro era iniziato piuttosto patetico. Raizen arrivò puntuale, risolvendo la situazione presentandoli a vicenda lui stesso dopo una breve e silenziosa passeggiata imbarazzante nei corridoi dell'ospedale. L'albino, che fino a qualche momento prima fissava distratto il pavimento, si voltò sorpreso verso Raizen, quando accennò alle capacità di Youkai.

    Eh?

    Ben presto avrebbe capito che qualcosa su di lui avevano effettivamente scoperto, ma la prima affermazione lo mise in allerta. Non tanto perchè ora qualcun altro sapeva che lui era effettivamente morto, se avesse avuto qualche amico lo avrebbe sicuramente già raccontato a qualcuno; no, era lo sguardo che Oda gli rivolse che gli fece venire i brividi, costringendolo a rispondere con un sorrisetto tirato, mentre cercava di nascondere la testa tra le sue spalle. Non era chiaro chi tra Raizen o Oda fosse più interessato a lui in quel momento. Il sapere però di avere un potere nascosto ancora non utilizzato emozionò il ragazzo, che per quanto imbarazzato, era ansioso di sapere cosa lo aspettava. Venne distratto nuovamente dallo Yamanaka, che gli toccò una guancia, facendolo sobbalzare, prima di travolgerlo di domande.

    Cos...!? Uh... Non lo so, io... Ey, non sono uno zombie! Ho ancora l'anima!

    L'albino rispose rapidamente al richiamo di Raizen, usandolo come scusa per allontanarsi dal fin troppo curioso Oda, seppur bloccandosi non appena vide il lettino e le varie attrezzature che lo circondavano.

    Uh... Rassicurante...

    Si sdraiò, mostrando evidente disagio mentre veniva legato sul lettino, borbottando piuttosto contrariato:

    E' davvero necessario? Non vado da nessuna part-

    Le successive parole di Raizen lo portarono a voltarsi verso di lui con aria parecchio confusa, ma prima che potesse aprir bocca per esporre i suoi dubbi, il Colosso caricò un minaccioso pugno. Youkai non riuscì a trattenere un grido, coprendosi il volto con entrambe le braccia se le cinture fossero state abbastanza facili da staccare con uno strattone.
    Tremante, dichiarato lo "scherzo", il ragazzo ridacchiò, insicuro. Uno staff di medici entrò, pronti ad iniziare il procedimento per aiutarlo a ricordare il suo potenziale. L'albino si limitò a fissare terrorizzato il soffitto, nonostante i paroloni non si sentiva per niente al sicuro. Il fatto che la porta si aprisse tramite fuunjutsu gli impediva la fuga, perciò si rassegnò al suo destino.
    Stavolta Oda mostrò un suo lato più premuroso, sforzandosi di mettere a suo agio il ragazzo. L'albino sospirò, rassicurato, rispondendo con naturalezza alla sua domanda:

    Ogni tanto mi divertivo a fare scherzi ad Ayuuki, prendeva di quegli spav... Ey, un momento, stai cercando di catalogarmi!?

    Dopo qualche minuto di rilassamento, Youkai diede il via ai medici, che gli iniettarono qualcosa. Man mano che i minuti passavano, si sentì sempre più stanco. Di tanto in tanto si lamentava, consapevole che quella stanchezza fosse artificiale, seppur necessaria. Infine, chiuse gli occhi, esausto.
    Li riaprì, attirato dalla voce di Oda. Lo vide, chinato sul suo stesso corpo. Si osservò le mani. Azzurrine, quasi trasparenti. Si guardò il resto del corpo: fluttuava, sopra tutti loro, ancora nella stanza. Un sorrisetto emozionato apparve sul suo volto.

    Anche io ti vedo!

    Si sforzò di ascoltare le sue istruzioni, pur emozionato da quel piccolo traguardo. Sì, era morto di nuovo, ma stavolta in un ambiente controllato, ed era consapevole di essere solo un'anima! Un brivido gelido gli attraversò la nuca. La sua natura curiosa lo portò a voltarsi.

    AK-!?!

    Il grido gli si strozzò in gola. Un luogo sovrannaturale gli apparve davanti agli occhi, dal nulla. Centinaia, forse migliaia se non milioni, facce di completi sconosciuti, alcuni di essi lo fissavano dal basso. Sopra di lui, un flusso di anime che gridavano, lamentandosi.
    Non riuscì a distogliere lo sguardo per qualche minuto, terrorizzato. La voce di Oda lo richiamò di nuovo, convincendolo a voltarsi per tornare da lui. Ma lui era sparito. La stanza intera era sparita. Attorno a lui, solo volti.

    I-io non... C'era una voce... Mi sono girato... N-non sono solo.

    Non era in grado di rispondere alle domande dello Yamanaka. Chiaramente non stava vedendo ciò che vedeva lui. Fluttuante, nel mezzo di quel terrificante paesaggio, vide in lontananza una voragine luminosa.

    Vedo... una luce.

    Probabilmente la frase peggiore che una persona morente potesse dire. "Seguire la luce" lo avrebbe portato nel paradiso? Ma allora perchè più osservava quella voragine, più il terrore lo assaliva?
    Inspirò a fondo. Non aveva il coraggio di toccare nulla, sforzandosi di restare in quello spazio tra volti statuari ed il flusso di facce moventi. Doveva avvertire Oda della voce che aveva sentito.

    C'è... Qualcosa qui. Ci sono un mucchio di cose qui. Ma c'è qualcosa che mi ha parlato. E... Uh... Credo... Credo non sia molto contento di sapermi tra i mortali. ...Cosa... Cosa devo fare?

    Non era facile percepire quella sensazione, nascosta dal terrore. Ma nel profondo, Youkai sembrava a suo agio in quel posto. Certo, poteva essere tremendamente creepy, ma niente in quel luogo sembrava trattarlo come un estraneo.

     
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    Il Passaggio








    Oda parve prendere sottogamba quello che per i medici sembrava essere un problema decisamente importante.

    Si… i sigilli sembrano funzionare ancora!
    ... ragazzo, ti ha mai addestrato qualcun...


    Non finì la sua frase, nessuno di loro avrebbe potuto, le casse toraciche gli vennero sfondate dall’interno da un arto nero, nodoso, così magro da avere difficoltà a compiere dei movimenti fluidi, che risultavano quindi essere rapidi, ma assai scattanti, nervosi.
    In quel momento il libro rispose ad Oda, forse in maniera inaspettata, prima con un fremito, poi con fruscio di pagine che si sfogliavano da sole per arrestarsi su una precisa rappresentazione: una figura umanoide, malata, Corrotta: un Samayōtamashī.

    Oooooooodaaaaaaaaa!
    Da quanto non dormiiii?


    Era una voce allegra, inquietantemente allegra vista la situazione dentro a quella stanza, ormai rossa del sangue dei medici.

    Oooooodaaaaaa!

    Gli arti si ritrassero dai corpi, lasciandoli cadere al suolo, era evidente che qualsiasi cosa fosse era in cerca di un passaggio abbastanza stabile per poter passare da un mondo all’ altro. Oda avrebbe sentito sotto la sua mano il corpo di Youkai scosso dalle convulsioni, probabilmente il suo corpo vivo, ma senz’anima pareva essere quello che faceva al caso suo. Fu questione di un istante, le convulsioni si arrestarono e il corpo del minuto genin si mise a sedere. Sotto la mano del chunin non c’era più Youkai.



    Da quanto non dormi Odaaaaaa?

    Era lui a parlare!
    Anche se il suo sguardo dardeggiava ovunque tranne che sul chunin e la sua bocca restava immobile, con quei denti orribilmente aguzzi.
    Improvvisamente alla sua gamba si sarebbe aggrappato uno dei dottori, nel suo ultimo rantolo di dolore.

    È …!

    Aveva gli occhi bianchi, quasi spenti, e nel pronunciare la vocale sputò involontariamente del sangue.

    L’ultima risposta che poss..


    Appena toccato un lembo di pelle del chunin la sua mente venne invasa da una serie di rapidissime immagini, stralci di
    ricordi, di se stesso a piedi nude per le strade di Konoha, del percorso fatto pochi secondi prima con l’Hokage, di quella stessa stanza, ma con i sigilli… diversi!
    Le sue stesse mani li stavano modificando per farli uguali a quelli che poteva vedere davanti a lui, con una velocità incredibile, propria delle persone in trance. Poteva giurare che più di un dito gli si fosse slogato durante l’operazione. Nell’ultimo flash vide se stesso: occhi bianchi, espressione assente ed un terzo occhio, rovente, impresso sulla fronte.
    Coperte, sonno, apnea, risveglio.

    Oooooooodaaaaaa
    Lo sai cosa hai in mano ooooooodaaaaaaaa?
    Ti sei messo a giocare con qualcosa che non conoscevi?


    La voce dell’essere si trasformò da fanciullesca a gutturale, profonda, così empia e potente da avvolgerlo, quasi fosse anch’essa viva[Stretta del Terrore:
    Genjutsu con medium Sonoro (voce) concentrazione e intuito -3, potenza 80]
    .
    Il Bambino di fronte a tutto quell’orrore si pietrificò, congelato dal terrore con le sole lacrime che gli rigavano il volto, ignorò completamente le domande di Oda.

    Signore…

    La voce gli tremolava, lui stesso pareva in procinto di dissolversi, tuttavia non smetteva di indicare lo spirito nel corpo di Youkai.

    Signore il suo amico non può tornare adesso.

    Mentre parlava aveva inghiottito più di un groppo, ma la sicurezza mostrata dal bambino forse era segnale di una conoscenza superiore a quella di Oda, forse non consapevole, ma in qualche modo sfruttabile, doveva pensare nonostante il mal di testa che all'attivazione dell'innata era solo un leggero fastidio, iniziava a farsi pressante.
    Youkai intanto, vide quella che lui definiva “luce bianca” venir sommersa da un ombra imponente che trascinò la luce sempre più a fondo, fino a farla scomparire in un vortice di Anime che andavano a riversarsi in quel luogo.
    Tranne una.
    Una di loro, poco prima che la situazione precipitasse, si era tuffata verso di lui, senza lederlo ma usando il sottile filo di luce che ancora lo connetteva al suo corpo come mezzo di trasporto verso lo stesso.

    Youkai…




    Poteva vedere chi gli parlava, o forse era più corretto dire che lo percepiva, visto che non era distinguerne i tratti non era semplice, aveva un torso umanoide, ma le gambe erano poco più che uno sbuffo di fumo, e sugli avambracci aveva ancorate due grosse lame, ad una prima occhiata non si sarebbero dette affilate, erano infatti danneggiate e rigate in più punti ma a prestare più attenzione era evidente che il loro scopo primario non fosse tagliare carne.

    …basta peccare.

    Uno scatto, e quel filo, l’unica certezza che Youkai aveva di tornare al suo corpo, fu recisa e Youkai cadde, così a lungo e per così tanto che non sapeva più se stava o meno precipitando, fino a quando il suo corpo non impattò col suolo.
    Il libricino in mano di Oda iniziò nuovamente a frusciare fermandosi su una nuova pagina: Shinigami.
    La luce ora era sopra di lui, dove era sempre stata, non era facile dirlo vista la lontananza ma quello sembrava proprio il cielo che era abituato a vedere, non di certo quello che si si aspetterebbe di vedere nel regno dei morti, anche se l’ambiente attorno a lui non era certamente dei più confortanti.
    Roccia nera, probabilmente selce, che formava guglie imponenti che per la maggiore puntavano verso il cielo, qualche gradone più sotto, un altissima porta dalle sbarre finissime quanto candide sbarrava l’ingresso per chissà dove, senza contare che poteva ancora udire quel suono nauseabondo che gli opprimeva le orecchie mentre ancora era dentro al vortice.

    PERCHE’
    NON
    MUORI!


    Ora avrebbe potuto vedere meglio l’ombra che l’aveva distaccato dal suo corpo, quelle che credeva lame non erano altro che schegge di selce finemente lavorate, ma vista la posizione di Karikitori probabilmente quella sarebbe stata l’ultima cosa che avrebbe visto.

    APETTA!

    Una voce femminile bloccò la mano dello spirito.

    PERCHE’?!?
    CERCO DI MIETERE QUESTO UMANO DA FIN TROPPO TEMPO!


    La donna, pallida come l’opale e ammantata di nero, emerse dal terreno.



    Proprio perché CERCHI di farlo.
    Youkai, perché sei ancora qui?


    Doveva spiegare, e doveva convincerli.
    E doveva farlo in fretta.
     
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    Le Voci

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    Forse avevo fatto male ad ignorare gli scienziati,d'altronde scienza e occulto non potevano andare a braccetto per me, ma di tutt'altro avviso sembrava lo spirito che aveva passato i sigilli e aveva iniziato a farli a pezzi, non appena avevano iniziato a farmi domande più specifiche.
    NOOO!
    Lasciai andare un urlo mentre mi voltavo verso di loro, ma non potevo interrompere il contatto per il momento, non potevo sapevere cosa sarebbe successo a Youkai se lo avessi fatto.
    Youkai, qualsiasi cosa... ma non andare verso la luce, non farlo!
    Kojiki vibrò nella mia mano, iniziando a sfogliarsi fino a raggiungere una pagina bianca da cui magicamente saltò fuori un nome, come se una mano invisibile lo stesse scrivendo con un pennello sottile:Samayotamashi.

    Uno spirito errante, una creatura malevola che stava cercando di passare ad una forma corporea, quell'entità che era capace di manifestarsi sul piano materiale grazie alla sola forza di volontà non era da sottovalutare, doveva aver accumulato potere negli anni di non vita, tanto che non ebbe problema a prendere il controllo del corpo di Youkai, che in quel momento era poco più che un guscio vuoto.

    Rideva di me, sapeva del libro, delle notti insonni, delle voci che accompagnavano i miei sogni e le mie meditazioni? Uno degli scienziati sfruttò le ultime energie che possedeva per toccarmi e in qualche modo riuscii a vedere me stesso girare scalzo per tutta Konoha fino ad arrivare in quella stanza e modificare i sigilli. Come potevo non ricordarmi niente?
    E' tutta colpa mia?
    Raizen non sarà contento....


    Lo spirito trasfigurò completamente il corpo di Youkai, sollevandosi a sedere, immediatamente cercai di tenerlo inchiodato al lettino per non farlo fuggire, ma cambiai idea quando quel coso urlò.La sua voce terribile si era come piantò da qualche parte nel mio cervello, mi innervosiva, mi sentivo come un topo davanti ad un gatto, o per meglio dire come un topolino zoppo davanti ad un leone. Scattai indietro di qualche metro, raggiungendo il bambino, nel frattempo Kojiki si sfogliò ancora, mostrandomi... la morte. Quell'idiota di Youkai stava andando veramente verso la luce?

    Calmati, nessuno può più farti male, non ora... Che vuol dire che non può tornare?
    Cercai di parlare al bambino e rassicurarlo mentre componevo alcuni sigilli. Se quello spirito stava possedendo quel corpo, si ritrovava a convivere con le stesse limitazioni dei ninja tra cui l'avere un sistema circolatorio che poteva essere manipolato da un esperto di Genjutsu come me. [Tecnica Avanzata]Catena Illusoria
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Cavallo, Drago, Bue, Cane, Scimmia (5)
    L'illusione si attiva sentendo il rumore o suono provocato dall'utilizzatore entro 9 metri. Se percepito, la vittima vedrà uscire a 3 metri di distanza delle catene che gli bloccheranno gli arti. La Velocità e i Riflessi della vittima saranno ridotte di 3 tacche ognuna per massimo 2 round. La vittima ha Ingombro Grave. L'efficacia è pari a 50.Tipo: Genjutsu - Bakkin
    (Consumo: Alto - Mantenimento: Mediobasso)
    [Da chunin in su]

    Impronta di Chakra Oscurità [2]
    Talento: L'utilizzatore ottiene l'impronta Oscrutà. È possibile avere massimo 3 impronte di Chakra. L'impronta aumenta di +10 la potenza delle tecniche avanzate di tipo Kageton o tecniche derivate non elementali o +10 l'efficacia dei Genjutsu Non è possibile sfruttare le altre abilità "Talento" in combinazione.[Da chunin in su]

    Azione Rapida [1]
    Abile: L'utilizzatore può annullare l'attivazione di un AdO avversario una volta a round; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione dell'AdO. [Da genin in su]

    Genjutsu Perfette [0]
    Speciale: L'utilizzatore può utilizzare 2 abilità "Talento" applicandole alla stessa genjutsu, 1 volta ogni 2 round. [Da chunin in su]
    Tecnica Economica [2]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire la tecnica avanzata risparmiando il 25% del consumo d'attivazione; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Alternativamente è possibile risparmiare il 50% del consumo d'attivazione; può essere utilizzata 1 volta ogni 3 round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione. [Da genin in su]
    Consumo: Alto-50%= Medio+ 1/2Basso(Mastro Illusore)
    EFF: 60+10(Impronta)+15(Mastro Illusore): 85

    In ogni caso gli avrei poi parlato.
    Come fai a sapere che non dormo? Intedi il mio libriccino, lui sa molte cose su di voi, ma non mi ha mai spiegato niente su di se o sulle voci, magari puoi farlo tu, oppure tu? Perchè ho la netta sensazione che voi due siate collegati e mi sento in vena di esorcismi, cari miei.


    Chakra: 63/80
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità: 600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 675
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: Catena Illusoria
    2:
    Equipaggiamento
    • Makibishi × 1
    • Cartabomba II × 2
    • Fumogeno × 1
    • Tonico di Ripristino Medio × 1
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Naginata × 1
    • Coltelli da Lancio × 6
    • Kunai × 6

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    Sfuggire alla Morte


    II



    Il potente "no" di Oda fece sussultare Youkai, che si voltò più volte, non sapendo bene dove guardare per rispondergli.

    Okai, okai! Sto fermo.

    All'improvviso, l'ambiente attorno a sè iniziò a muoversi più velocemente. Le anime che prima gridavano, agitandosi ma scorrendo lente, ora avevano preso a roteare formando una sorta di vortice che andava dritto verso la luce, oscurandola. In quell'ambiente ora buio, il primo istinto del ragazzo fu quello di indietreggiare, seguendo il filo della sua anima e tornandosene indietro. Ma qualcosa lo distrasse.
    Un entità, forse un altro spirito, apparso dal nulla. Si era fiondato rapido verso di lui, eppure il ragazzo emise a malapena un sussulto quando se ne accorse. Fissò quella figura quasi incantato, come ne fosse istintivamente attratto. Il sentir pronunciare il suo nome gli diede quasi una sensazione di tranquillità, familiare avrebbe osato dire. Entrambi si fissarono in silenzio, per qualche attimo. Poi, il terrore. Lo scatto improvviso della creatura tagliò di netto il sottile filo che ancora lo teneva legato alla terra dei vivi. A Youkai sfuggì un debole "no!", prima di cadere.
    Allungò la mano verso l'alto, vedendo come si stava allontanando rapidamente da quella luce bianca, quasi volesse afferrarla. La caduta si interruppe violentemente quando impattò al suolo, ma dopo aver emesso un rantolo si accorse di non sentire dolore. Portò le mani davanti a sè per fissarle, vedendo come fosse presente quella traslucenza tipica degli spettri. Il respiro si fece affannoso. L'albino non ebbe nemmeno il tempo di rialzarsi che la misteriosa figura tornò all'assalto, stavolta terrorizzandolo, alzando la sua lama per dargli il colpo di grazia. Il ragazzo portò le braccia sopra la testa in un disperato tentativo di difesa... Ma nessuna lama cadde su di lui. Una voce femminile attirò la sua attenzione.

    ...Ah!?

    Sembrò quasi incantato quando la figura della donna si innalzò davanti a loro, maestosa. Youkai non si mosse, ancora preda degli eventi; era successo tutto così in fretta che a malapena si stava rendendo conto che la voce di Oda era scomparsa da tempo.
    La donna lo osservò, facendogli un'unica domanda. Gli occhi purpurei del ragazzo si mossero, intimoriti, fissando entrambe le figure. Aveva davvero una risposta a tutto quello?

    I-io... Ahm. T-Trasmigrazione spirituale! Sì! Il mio Hokage mi ha detto che facendo così sarei riuscito ad attivarla. Sembra che io abbia dimenticato i miei poteri, ehe! Colpa della mia amnesia...

    Non poteva mentire di fronte a due entità sovrannaturali. Si alzò in piedi, timoroso, proseguendo il suo discorso, frugando tra i pochi ricordi rimastegli di quella notte. I due sembravano sapere della sua morte, ma forse non i dettagli.

    E' stato uno sciamano a salvarmi. O almeno credo. Ricordo di essere stato un anima prima che mi trovasse. Ma la mia anima aveva quello stesso filo che il... uhm... Oscuro-sama ha tagliato. RIcordo solo qualcosa che mi tratteneva al mio corpo morto. E l'Hokage sostiene sia merito di questa... trasmigrazione. Forse non ero davvero morto morto! Il mio spirito stava solo... Recuperando energie?

    Sorrise, estremamente insicuro. Aveva sputato fuori tutto quello che gli era venuto in mente, ma non poteva fare molta affidabilità sulla sua memoria. Tuttavia, la storia della trasmigrazione gli sembrava una risposta ragionevole.


     
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    Mosca Cieca








    Il bambino lo guardò come se gli venisse chiesto qualcosa di così naturale da avere una risposta scontata, ma non esitò comunque a fugare i dubbi del chunin.

    Il suo amico non è più qui.
    È come me… solo dall’altra parte.


    Certo, quello che aveva davanti era un bambino, e per quanto spirito era tale da poco tempo, ma in quella situazione pareva avere una visione chiara di ciò che accadeva. Nonostante tutto Oda riuscì ad affrontare il problema con la logica, spingendosi oltre il muro di paura che avrebbe paralizzato chiunque.

    Oda… il potere delle illusioni è il potere degli spiriti!

    E con quelle parole parte lo spirito emerse brevemente dal corpo dal corpo di Youkai il quale, restando di fatto senza vita, per il brevissimo istante che intercorreva tra un battito cardiaco ed un altro, cosa che permise al chakra di equilibrarsi nuovamente, rilasciando il genjutsu.

    Ma, Oda, sciocchino.
    Credi davvero che un uomo, tutto solo, abbia la capacità di restare sveglio tutto quel tempo?
    Semplicemente mi servivi, una porta è niente senza chiave.
    E per alcune chiavi serve un chiavaio con una vista particolare, soprattutto se ancora non sa che da qualche parte non deve proprio guardare.
    Sapevo che tenere d’occhio questo ragazzetto sarebbe servito.


    Il sorriso di Youkai, fino a quel momento accettabilmente inquietante, si allargò, difficile dire se stesse tendendo dei muscoli o se l’esposizione di tutti quei denti fosse data da qualcos’altro, ma ben poche persone avrebbero tenuto lo stomaco al proprio posto vedendo un sorriso arrivare a snudare i premolari.

    Adesso che siamo qui però è ora di concludere ciò che abbiamo iniziato, non ho fatto tutto questo soltanto per ritrovarmi imprigionato qui dentro.
    Ma tu non mi lasceresti fuggire, non è vero?


    Lo guardò abbozzando un sorriso, che per quanto sinistro non era di certo paragonabile a ciò che aveva fatto poco prima, che se lo aspettasse o meno, pochi istanti dopo quel contatto visivo, gli occhi di Youkai diventarono bianchi, stava nuovamente svenendo mentre lo spirito ne abbandonava il corpo e si lanciava addosso ad Oda.

    Vediamo innanzitutto di accecarti per un po’!

    Quell’affermazione aveva in realtà ben poco senso visto che concretamente non poteva accecarlo, era uno spirito, come poteva privarlo della vista?
    Innanzitutto con un balzo dalla ragguardevole velocità[nera] : l’ectoplasma era infatti in grado di allungarsi dal corpo di Youkai quasi fosse elastico dalla vita in giù fiondandosi letteralmente addosso ad Oda che avrebbe notato che l’ectoplasma era, naturalmente, impossibile da ostacolare con colpi fisici.
    Tutti i suoi attacchi erano diretti alla fronte del ragazzo, anche se non sarebbe stato troppo facile distinguere che mirava esattamente ad essa più che agli occhi. Se fallito il primo attacco, fingendo un inerzia troppo elevata per poterla arrestare immediatamente, il fantasma avrebbe allungato il braccio per portare a compimento il suo attacco, e non poco, visto che poteva arrivare ad un estensione di due metri!
    Il Fantasma avrebbe eseguito, contando il primo placcaggio ben 4 attacchi, sempre più veloci L'utilizzatore può effettuare una combinazione di 3 colpi per sfiancare l'avversario. Ogni colpo ha Velocità aumentata di 2 tacche, e causa Dolore (DnT Medio) alle zone colpite per 2 round e poco importava delle schivate, il fantasma pareva non far conto delle articolazioni riuscendo a snodarsi ed addirittura passare attraverso il suo stesso corpo se necessario e considerando le dimensioni della stanza non sarebbe stato difficile toccarlo con un attacco o l’altro.
    Se fosse arrivato a bersaglio Oda, come c’era da aspettarsi, non sarebbe stato accecato, ma il fantasma sarebbe sparito dalla sua visuale, compreso il bambino. Per una qualche strana ragione vedeva come un qualsiasi ninja, ne più, ne menoSimbolo della Memoria
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tocco (8)
    Tracciando un sigillo sul corpo della vittima, l'utilizzatore può impedire l'utilizzo di alcune conoscenze della vittima: è possibile bloccare l'utilizzo di fino a 3 tecniche avanzate, 5 punti abilità o 1 competenza. La conoscenza bloccata deve essere stata vista utilizzare dall'utilizzatore.
    Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    (Consumo: Medio)
    [Da genin in su]

    (in questo caso il terzo occhio e i pochi bonus da esso dati e che hai conosciuto in questa ruolata)
    .
    Ma nei primi secondi dopo il tocco quello sarebbe stato il problema minore, nel punto in cui venne toccato sarebbe stato possibile sentire una zona particolarmente calda che gli avrebbe dato la sensazione di un febbrone da cavallo visto il punto, ed insieme ad esso un leggero mal di testa, mai provato prima, era come se un pensiero che stava formulando gli fosse stato troncato di netto mentre stava per trovarne la soluzione. Oppure come se una parte della sua mente, specificatamente adibita a quella funzione fosse stata bloccata.
    Aveva certamente modo di scovare il sigillo attraverso le sue abilità, ma lo spettro, per quanto informato non era a conoscenza di tutto, come non lo era Oda, bloccare il Terzo Occhio non era semplice, non era come far dimenticare ad un ninja una conoscenza appresa durante gli ultimi anni della sua vita, voleva dire cercare di cancellare una maledizione sopra la quale si fondava un intero clan, e quello il fuuinjutsu non era proprio in grado di farlo.

    [trova il modo di sbloccare la tua “maledizione” e ricorda, nelle immagini trasmesse dal medico ti vedi riflesso e ovviamente vedi anche il simbolo incandescente]





    Lo Spirito Errante





    La donna aveva una delle movenze ed una mimica tutte sue, sembrava una fiamma nera che danzava in un fuoco più caldo dell’inferno, lenta e sinuosa, senza alcuna difficoltà come se ci fosse nata dotata di quella sensualità. Eppure era ben evidente che non faceva assolutamente nulla per sfruttarla, ed anzi, si potevano scorgere sotto quella “copertina” delle pagine di reazioni rabbiose incontrollate opposte a quell’aura così elegante.

    L’Hokage eh ?

    Domandò con un tono evidentemente retorico.

    Avresti fatto un errore non da poco Karikitori.
    Anzi, uno l’hai già fatto.


    Alla donna bastò indicare il punto in cui ci sarebbero dovuti essere i piedi di Youkai perché da quella zona si alzasse uno sbuffo di fumo in cui era possibile notare un taglio netto, quello che lo shinigami aveva causato per staccare il genin dal suo corpo e portarlo in un luogo a lui consono.

    Il ragazzo ha i capelli di questo colore da relativamente poco tempo, e se ti fosti degnato di osservare avresti notato che la trasmigrazione è il motivo per cui non sei riuscito a prenderlo Ora.
    La prima volta era differente, ma pare che qualcuno stesse giocando con te.


    Con Me?!?

    Già, con te.
    E non ho troppa voglia di rovinargli il divertimento.
    Non tutti gli utilizzatori di questa tecnica la apprendono dai libri, ci sono diverse categorie.
    Un tremendo attaccamento alla vita, generalmente posseduto da chi vive per proteggere qualcuno, un evoluzione di un potere precedente, oppure un interazione con qualcuno.
    Qualcuno proveniente da qui.


    Lo Shinigami pareva non comprendere di cosa la donna stesse parlando, particolare che pareva divertirla ulteriormente.

    Sarà meglio che fai qualcosa di utile.
    Il ragazzo deve imparare a combattere come te.
    Insegnaglielo.


    Bastò un cenno della donna e i due vennero precipitati di chissà quanti metri, per Youkai poteva essere un esperienza nuova, ma non per Karikitori che sembrava assai annoiato quasi scocciato dell’evento. A giudicare dal tempo e dalla velocità ma soprattutto da ciò che avevano attorno pareva fossero giunti all’inferno, per gentile connessione della sua guardiana.

    Quella maledetta stronza…

    Era evidente da come si guardava intorno che pur avendo utilizzato un aggettivo così colorito non l’avrebbe fatto in presenza della donna.

    Bene.
    Non mi piace parlare a vuoto, e immaginerai che ho ancora meno voglia di insegnare ad uno come te come vivere.
    Quindi, prova a darmi un pugno.


    Se il ninja avrebbe mostrato qualche tipo di esitazione la luce dietro le orbite vuote dello shinigami si sarebbe spostata verso l’alto, segno che stava nuovamente imprecando, probabilmente a causa dell’indecisione del genin.

    Ti sbrighi o no?!?

    Una volta testata la potenza di Youkai avrebbe ripreso a parlare.

    Vedi?
    È inutile, al momento sei meno di zero.
    Un mucchietto trasparente di ricordi.
    Il tuo problema numero uno è questo: passi attraverso a qualsiasi cosa.
    Che sia un avversario da colpire o un oggetto da prendere, l’unica cosa che fai è fargli venire la pelle d’oca.
    Il secondo problema è che per farlo generalmente pomperesti questa tua forma col chakra, addensandola.


    A quel punto imprecò, probabilmente maledicendo il giorno in cui lo avevano dotato di quelle lame.

    Ma siccome qualcuno mi ha tirato un pessimo scherzo ora non hai nemmeno quello, per cui ti resta solo il cervello.
    Quindi, ciò che dovrai fare col chakra qui dovrai farlo con la forza della mente.
    Innanzitutto. Attualmente noterai che fluttui ad una certa altezza da terra, non è un caso.
    È il tuo cervello che è abituato a stare a quell’altezza li, è una cosa che hai acquisito naturalmente, la tua posizione nello spazio se però io ti dicessi di sederti?
    Sapresti a che altezza dovresti essere?


    Il tentativo avrebbe portato Youkai a sedersi fluttuando con la vita a pochi centimetri dal suolo.

    Quella è l’altezza delle tue chiappe secche.
    Questo perché il tuo cervello ha una precisa concezione di se, ma non di cosa lo circonda.
    Potresti ripetere l’esperimento sopra qualsiasi superficie, staresti sempre nel punto in cui credi di dover essere ma mai in quello in cui dovresti essere.
    Dovrai imparare quanto sono grandi le cose, ma non sarà semplice, fino ad ora era il tatto a fartelo capire ed ora non lo hai, devi sostituirlo con l’esperienza visiva.
    Come?
    Cercherai di sederti come si deve innanzitutto, fino a che non crederò che sotto alla tua cintola non ci siano due gambe vere non potrai passare allo step successivo.
    Un bicchiere d’acqua.
    Semitrasparente, liscio, cilindrico.
    Impossibile da tenere.


    Il nuovo Youkai si sarebbe presto accorto che Karikitori non aveva esagerato a definire il bicchiere impossibile da trattenere, cosa probabilmente legata al fatto che, come diceva prima, non aveva alcuna consistenza, era meno dell’aria stessa.
    Ad una richiesta d’aiuto sarebbe stato trattato con sufficienza.

    Beh, ti ho detto che ti serve chakra per essere consistente, no?
    Tu sei qui perché SEI chakra, molto poco in realtà.
    Ma guardati attorno, cosa vedi?


    Anime a non finire, buoni, brutti, cattivi, ma di fatto Anime, batterie dal punto di vista dello Shinigami.


    [studiati l’innata, il secondo passaggio è possibile solamente sfruttando una delle sue capacità, nel primo parliamo più di fantasia e ragionamenti utili a comprendere come funziona la TS]
     
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    Il peso dell'anima


    III



    Youkai sembrava più terrorizzato dalla donna che dallo spirito che aveva appena tentato di impossessarsi in via definitiva della sua anima. Era chiaro chi comandasse tra i due, e soprattutto chi sembrava già sapere cosa fosse successo. L'albino aprì bocca volendo cercare dialogo, finendo con il sussultare quando vide il bastone della donna puntarlo, irrigidendosi e ammutolendosi. Con certe persone era meglio non scherzare, Raizen gliel'aveva fatto capire per bene.
    Nè lui, nè lo spettro che lo malediceva per non essere ancora morto erano riusciti a decifrare le criptiche parole della Shinigami. Youkai si maledì per la sua amnesia, sicuro com'era che questo qualcuno doveva per forza averlo visto nel momento della sua morte. E non era assolutamente possibile fosse il suo avversario, unica cosa che sembrava ricordare. Irritato, troppo concentrato su se stesso per badare alla discussione delle due divinità, si sentì improvvisamente cadere, non riuscendo a trattenere un gridolino di sorpresa, ed agitare le braccia verso l'alto, cercando un appiglio inesistente. Il suo attuale maestro, invece, sebrava piuttosto infastidito dalla cosa. Youkai si ricompose, ridacchiando nervosamente:

    Eheh. I boss, eh? Che rottura!

    Il suo debole intervento venne brutalmente ignorato dallo spettro, che non sembrava veder l'ora di levarsi dai piedi il ragazzino. Il sentimento era abbastanza reciproco, sentiva già la mancanza del suo corpo, e non sapere dove fosse la via per tornarsene a casa non era un gran sollievo. Youkai naturalmente fissò Karikitori piuttosto confuso alla sua richiesta di attaccarlo, guardandosi intorno alla ricerca di un tranello. Il ruggito dello spirito mandò in panico il ragazzo,che gli si lancò addosso ad occhi chiusi, osando un pugno alla cieca. Quando riaprì gli occhi, si accorse di averlo trapassato, senza ledergli. Con un sussulto, ritrasse la mano, fissandosela insicuro e dubbioso.

    Uh... Credevo che uno spettro potesse toccarne un altro.

    L'acidità del suo maestro spettrale era pungente quanto bastava da costringerlo a tornare a concentrarsi su quell'inaspettato addestramento. Nonostante il visibile disagio nel trovarsi in un posto surreale e sconosciuto, il ragazzo trovò comunque il modo di obiettare scherzosamente alle affermazioni dello spettro:

    Non che ce ne siano molti di quelli. I ricordi, dico.

    Karikitori si lamentò delle condizioni del ragazzo, senza chakra per via del suo corpo; il ragazzo aggrottò la fronte borbottando sarcastico:

    Sì, a TE hanno fatto uno scherzo. Hai cercato di uccidermi! Un pochino te la sei andata a cercare!

    Sarebbe bastato il bianchissimo sguardo torvo dello Shinigami per rimettere l'albino in riga, che emise un debolissimo Scusi., lasciando poi continuare l'altro a parlare.
    La prova sembrava estremamente facile. Insomma, se ad una persona chiunque gli fosse stato chiesto di sedersi, non avrebbe esitato. Così come Youkai, che istintivamente si sedette "per terra". Eppure non c'era nessun terreno lì su cui appoggiarsi. Lo shinigami gli spiegò il perchè avesse agito così, ed il ragazzo intuì che sedersi sarebbe stato decisamente più difficile del previsto. O meglio, convincere il suo maestro che lo fosse.
    Pensieroso, si rialzò in piedi, dapprima cercando di immaginare una sedia qualsiasi. Ogni sedia però aveva misure diverse, poteva non essere la decisione migliore, gli serviva qualcosa di più familiare. Poi, l'illuminazione: chiuse gli occhi, immaginando la sua stanza. La conosceva a memoria, piccina, con un armadio sufficientemente grande da avere spazio extra, un letto singolo abbastanza comodo, una finestra che dava sulla strada principale, una piccola scrivania e, la cosa più importante, la sua sedia girevole. Non aveva bisogno di vedere nulla, gli bastava ricordare la stanza. Finse persino di aprire la porta, gettare le scarpe sotto al letto ed infine tuffarsi sulla sua sedia, facendo un paio di giri su se stesso e poggiando le "gambe" sulla scrivania. Certo, quello che vedeva Karikitori era solo un ragazzino che fluttuava a mezz'aria con del fumino che svolazzava verso l'alto, come fosse posato su una superficie piatta rialzata (ovvero la scrivania). Il tutto sarebbe sembrato piuttosto convincente, d'altronde quello era un gesto che faceva praticamente tutti i giorni, gli veniva naturale. Abituarsi a nuovi ambienti sarebbe sicuramente stato più difficile, ma gli sembrava un ottimo inizio. Avrebbe fissato lo Shinigami con un sorrisetto ebete sul volto, attendendo che gli venisse fatto qualche complimento.
    La prova successiva era più difficile. Un bicchiere, forse spirituale, fluttuava nel nulla, di fronte ad entrambi. Come aveva testato prima, gli spettri non potevano toccare altri spettri, la sola anima non era in grado di ferirne un'altra, e la stessa cosa valeva per il bicchiere. Quando cercò di prenderlo, lo trapassò, sbuffando infastidito. Tentò di immaginarselo in mano, di immaginare il suo peso, sforzarsi di volerlo toccare, ma niente. Quella prova non era più una questione di volontà. L'estrema difficoltà spinse Karikitori (forse annoiato) a dargli un consiglio.

    Io sono chakra...

    Alzò la testa, guardandosi attorno come ordinatogli, per poi illuminarsi.

    ...Ah! Le anime! Sono chakra anche loro!!

    Rapido e istintivo, le raggiunse letteralmente volando verso di loro, posizionandosi di lato a quel fiume di grida e disperazione. Le fissò per un po', rendendosi conto di non aver forse avuto informazioni a sufficienza.

    Ey, un momento. Ok, le anime sono chakra. Quindi?? Devo farmi prestare un po' di energia, ma come? Insomma, pure te non è che sembri uno in grado di farlo, mi hai solo tagliato via l'anima, mica mi hai assorbito!

    Lo shinigami non sembrava volergli dare una risposta. Youkai sbuffò, concentrandosi sul quelle batterie vaganti. Dapprima buttò le mani nel fiume, agitandole, e come prima, trapassando le anime stesse. Infastidito, si concentrò, cercando di prendere una singola anima per assorbirla ed utilizzarne l'energia: come strinse la presa su una di esse, questa sembrò sbiadirsi, sparendo nel suo corpo.
    In quel momento Youkai sembrò andare in trance. Delle immagini apparvero nella sua mente. Una donna, molto anziana, lo salutava da un molo, in compagnia di un bambino. Una seconda immagine seguì la precedente, un mare in tempesta. E poi ancora, una gigantesca onda che lo avvolse.
    Si ritirò da quel fiume di anime, vagamente stordito. Erano forse suoi ricordi? No, non potevano esserlo. Era troppo giovane per poter avere una figlia di quell'età. Ed era chiaro cosa fosse l'ultima immagine che aveva visto. Assorbendo l'anima di quel presunto marinaio, era riuscito a vedere il momento della sua morte. Leggermente sconvolto, tornò da Karikitori, rinvigorito dal chakra ma scosso dal suo gesto. L'anima era sparita quando l'aveva assorbita, forse perchè troppo debole. Lo aveva fatto sparire? Gli aveva forse riservato un destino peggiore della morte stessa, tutto per poter avere energia sufficiente per prendere un bicchiere?
    Prese l'oggetto con facilità stavolta, pur ancora mezzo sconvolto da quell'evento. Aveva preso con troppa leggerezza il paragone tra le anime e l'energia, quelle immagini lo avevano riportato alla realtà: quelle erano persone, un tempo. Non riuscì a trattenere quella domanda.

    Dove... Dove finiscono le anime? E dove finiscono quelle che usate come chakra?

     
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    Errori da Principiante








    Il Mietitore guardò Youkai con un sorriso sinistro.

    Oh.
    Ma che ragazzo coraggioso.
    Dimmi, come ti senti ad aver messo fine per sempre all’esistenza di un essere?


    Certo, Youkai non poteva saperlo ma Karitoriki si, sapeva che quel tipo di assorbimento era parecchio pericoloso se esercitato su un anima slegata dal suo corpo originario, sapeva anche che era un ciclo necessario e impossibile da evitare, ma come prima non lo disse.

    Ti rende forte?
    Ti sei nutrito di lui, sei sicuro di poterti sentire così… pulito?


    Non era un caso che lo shinigami avesse usato quella parola, per quanto fosse chiaro che Youkai avesse portato a termine la sua missione principale guidato dall’istinto era altrettanto lampante che non l’avesse fatto comprendendo il suo gesto ne ciò che era necessario farlo per ripeterlo o modificarlo in base alle sue esigenze.
    Ed il peso dell’ignoranza non avrebbe impiegato troppo tempo a presentare il conto: il corpo del piccolo fantasma da bianco e puro che era iniziò ad inscurirsi diventando fin troppo simile a Karitoriki.

    Ai ai ragazzo, di questo passo al tuo corpo non tornerai più, diventerai il mietitore più incompetente del pianeta.
    Io ti ho detto che loro sono chakra, non che dovevi assorbirli in toto.
    Sei stato ingordo, e io ora non so come salvarti.


    Quella specie di morbo si spandeva come chiazze tumorali nel suo organismo, non lo stava modificando ma il processo non era gradevole, quelli che prima erano ricordi sparsi ora stavano mutando in grida indistinte, straziate di dolore, non tanto fisico quanto mentale, come se l’amore potesse essere trafitto e torturato.
    Di contro lo shinigami osservava senza preoccuparsi troppo, dopotutto gli era stato chiesto di fare da maestro a Youkai, non di salvarlo in caso si fosse dimostrato un alunno particolarmente stupido.

    Comprendi come assorbire, cosa assorbire, e probabilmente sarai in grado di rigettare ciò che non ti serve, ciò che ti ferisce.

    C’era da dire che, al contrario suo lo shinigami conviveva parecchio bene con quell’esperienza, cercare di imitarlo però non sarebbe stato possibile, era evidente che lo spirito fosse nato in un modo diverso da Youkai che lo predisponeva a compiere quelle azioni.
     
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    Una Storia Vecchia


    Post III


    Il suo amico non è più qui.
    È come me… solo dall’altra parte.

    Vuoi dire che è un'anima slegata dal proprio corpo e confinata nell'aldilà?
    Oda… il potere delle illusioni è il potere degli spiriti!
    Sentii il controllo sul chakra dello spirito malvagio venire meno, un genjutsu controllava il chakra avversario che circolava nella testa, se il flusso veniva alterato in qualche modo, e su quello si basava la tecnica del Rilascio, allora la tecnica perdeva completamente efficacia. Ci doveva essere una spiegazione a tutto quello che stava succedendo. Il potere dell'illusione è il potere degli spiriti, quindi l'unica arma che lui possedeva era totalmente inutile contro di loro, ma come mai gli spiriti avevano deciso di rivelarsi solo ora, quanto li aveva cercati senza mai trovarne la benché minima traccia?
    Ma, Oda, sciocchino.
    Credi davvero che un uomo, tutto solo, abbia la capacità di restare sveglio tutto quel tempo?
    Semplicemente mi servivi, una porta è niente senza chiave.
    E per alcune chiavi serve un chiavaio con una vista particolare, soprattutto se ancora non sa che da qualche parte non deve proprio guardare.
    Sapevo che tenere d’occhio questo ragazzetto sarebbe servito.

    Youkai sorrise, gli angoli della sua bocca si spinsero ben oltre il normale ricordandomi un film famoso, quello in cui alla fine il bambino posseduto veniva ammazzato dal sacerdote dopo che il kimono di quest'ultimo veniva macchiato dalla saliva del primo, ma non era il momento di parlare di tali capolavori, e uccidere Youkai avrebbe aumentato non di poco la lista di problemi che avrei dovuto affrontare una volta uscito di lì.
    "Devo salvare il ragazzo!"
    Lo spirito parlò ancora:
    Adesso che siamo qui però è ora di concludere ciò che abbiamo iniziato, non ho fatto tutto questo soltanto per ritrovarmi imprigionato qui dentro.
    Ma tu non mi lasceresti fuggire, non è vero?

    Cosa significava? Io potevo... fermarlo?
    La situazione sembrava solo peggiorare, come un mulinello venivo trascinato più in basso e per quanto la mia mente cercasse di stare al passo si perdeva, troppe domande, troppi problemi. Lo spirito scattò verso di me, non poteva accecarmi, ma qualcosa era successo. Il bambino era sparito, Youkai aveva ripreso il suo normale aspetto, la mia testa bruciava.

    Appoggiai immediatamente la mano sulla fronte, sconvolto da quello che mi stava succedendo, vedevo solo i cadaveri degli scienziati, uccisi in modi orribili ma niente di paranormale. Vedevo una scena e sapevo cosa avrei dovuto vedere, cosa avrei dovuto sentire, ma non c'era niente di indistinguibile... era tutto grigio.
    Se dovessi spiegarlo a chi non ha mai percepito il chakra... direi che assomigliava quasi al mangiarsi il vostro piatto preferito mentre siete completamente raffreddati, più o meno è tutto come dev'essere, eppure...

    Dovevo rimettere insieme le idee, dovevo concentrarmi sul problema nonostante tutto o sarei stato il peggior esorcista sulla faccia di questo e dell'altro mondo.

    Oda, pensa, pensa!
    L'occhio nel sogno era chiaramente un riferimento all'occhio psionico degli Yamanaka, ho composto quei sigilli perchè guidato da quell'entità che stava cercando un corpo fisico... il potere delle illusioni è il potere degli spettri...
    Aspetta.


    Quella frase poteva avere un significato che andava ben oltre la presa in giro. Un genjutsu controllava i flussi energetici intorno al cervello della vittima, alterandone le percezioni, picchiettai nervosamente con le dita della mano libera sulle labbra mentre i miei occhi dardeggiavano per la stanza aspettandomi di vedere creature mostruose apparire da un momento all'altro.
    Lo spirito sembrava temermi, ma al contempo aveva bisogno di me. Ero io la porta?

    La fronte bruciava terribilmente, esaminai il mio chakra scoprendolo terribilmente alterato Percezione del Vero [2]
    Arte: L'utilizzatore può individuare la presenza di genjutsu e fuuinjutsu valutando il sistema circolatorio proprio e delle persone entro 9 metri. (Consumo: Medio)
    [Da chunin in su]
    , probabilmente era quello a provocare la febbre.

    Avevo perso il controllo perchè avevo lasciato aperto l'occhio psionico, le voci che sentivo prima di addormentarmi non erano i pensieri di persone. Erano spettri, il che rendeva la cosa parecchio entusiasmante, nonostante tutto. Non li avevo mai visti prima perché prima non avevo mai forzato così tanto la mano.

    Un sensitivo in fin dei conti è un ricevitore, niente più, il problema dei ricevitori è che... prendono tutto. Il sesto senso era come una lanterna nel buio, mi aiutava a vedere ma mi impediva di nascondermi.

    E' tutto vero?
    Dissi senza poter sentire una risposta. La mia voce tremava, per un misto di eccitazione e paura.
    Da quello che aveva detto lo spettro, non ero il primo del mio genere, ma mi aveva tenuto d'occhio perché ero promettente. Quanti prima di me avevano avuto quella capacità? Quanti erano stati presi per pazzi o sfigati, come me? Che fossero stati i miei predecessori a scrivere le storie dell'orrore in modo da non far dimenticare agli altri?

    Quelli come me erano l'unico modo che avevano per interagire con il mondo, ma anche gli unici che potevano fermarli, quello che mia madre aveva sempre chiamato il dono, era più probabilmente una condanna.
    Peccato che per uno come me la vera maledizione era quella, essere normale, in un mondo in cui i mostri e i fantasmi esistono.
    Parlatemi ancora...
    Mi avvicinai al cadavere di uno dei dottori, avvicinai un unico dito tremante alla pozza di sangue, per poi dipingere lo stesso occhio sulla mia fronte, così come lo ricordavo, il sangue sembrava fresco sulla mia fronte bollente.
    PARLATEMI ANCORA!!!
    Strinsi Kojiki tra le mani giunte, come in preghiera, mentre lasciavo fluire il chakra in tutto il corpo e verso la fronte, li avrei chiamati tutti lì. [Consumo: dimmi te]
    Questa volta farò le domande giuste... e ascolterò le risposte
    Volevo solo vederli ancora, poco importava se avessi attirato qualcosa di terribile lì.
    Chakra: 60/80
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 675
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: Catena Illusoria
    2:
    Equipaggiamento
    • Makibishi × 1
    • Cartabomba II × 2
    • Fumogeno × 1
    • Tonico di Ripristino Medio × 1
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Naginata × 1
    • Coltelli da Lancio × 6
    • Kunai × 6

    Note



     
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    Errori imperdonabili


    IV



    La tensione di Youkai divenne palpabile quando Karikitori confermò che l'assorbimento che aveva appena eseguito non era corretto. E la cosa si rese presto visibile, annerendo in parte lo spirito del ragazzo. Non appena lo shinigami glielo fece notare, il ragazzo sussultò, cercando di ripulirsi dalla massa come si fa con la polvere, solo con più foga. Il suo respiro affannoso lasciava intendere il suo disagio. Si sentiva terribilmente in colpa per quel gesto: nonostante fosse un ninja, nonostante gli fosse stato ricordato che uccidere faceva parte del loro lavoro, sapeva la differenza tra una morte necessaria ed una superflua. Era nel suo interesse cercare di uccidere meno persone possibili nella sua vita, ed ora, che aveva assorbito quell'anima con tanta leggerezza, non si era comportato che come un criminale da quattro soldi che per un tozzo di pane accoltellava un innocente.

    M-ma tu hai detto... Sono qui da cinque minuti! Come puoi pretendere che io possa sapere come... assorbire energia dalle anime!? Ho praticamente appena scoperto che esistono!

    Lo affrontò, nonostante la sua aggressività si spense in fretta. Sapeva che lo spirito di fronte a lui non aveva alcun interesse nel permettergli di ritornare in vita, al contrario, lo stava maledicendo da quando la sua superiora lo aveva richiamato all'ordine, impedendogli di uccidere quella preda sfuggitagli per anni. Se voleva tornare in vita, doveva cavarsela da solo, con quei pochi consigli dategli.
    Tornò al fiume di anime, consapevole di una cosa sola: assorbire un ricordo equivaleva a rubarne l'anima. Il chakra non conteneva ricordi, perciò se non avesse avuto nessun tipo di visione, avrebbe assorbito solamente energia, lasciando l'anima. Rilasciò tutto ciò che aveva precedentemente assorbito, rigettandolo nel fiume, liberandosi da quei ricordi fasulli che tuttavia gli avevano ormai lasciato un segno indelebile. Una volta ripulito, poteva riprovare, stavolta con più consapevolezza. Invece di immergere le mani come aveva fatto in precedenza, si limitò a poggiarle a distanza ravvicinata dal flusso, permettendogli di percepire il movimento senza venire a contatto con le anime. Chiuse gli occhi, concentrandosi. Doveva liberare la mente, non pensare a nulla. In questo modo, se un ricordo fosse apparso dal nulla, avrebbe saputo subito che si trattava di un frammento d'anima rubato, ed avrebbe potuto rigettarlo, evitando di macchiarsi ulteriormente.
    Il chakra iniziava a fluire lentamente nel suo corpo. Si rese conto che l'anima era più pesante, più densa a confronto, iniziando a capire cosa intendesse Karikitori con ingordo. Assorbire l'anima lo aveva rinvigorito molto più di quanto non stesse facendo il chakra, dava risultati più concreti e più forza, ti nutriva. Il chakra era solamente una sorta di batteria di riserva, per i vivi (e forse per le anime) ricaricabile, mentre l'anima una vera e propria essenza. Probabilmente oltre ai ricordi aveva rubato anche le capacità di quell'individuo. A giudicare dal colore dello spirito di Karikitori, probabilmente così si sostenevano gli shinigami, assorbendo anime e rinvigorendosi. Il loro pasto, la loro vera fonte di energia. Youkai non ne aveva bisogno, aveva ancora un corpo ad aspettarlo... se fosse riuscito a raggiungerlo. Doveva solo sperare che il suo metodo fosse quello giusto.
    Nessun ricordo aveva disturbato il suo assorbimento. Turbato, tornò nuovamente dal suo maestro, fissando il bicchiere.
    Lo raccolse.

     
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    Illusioni






    La disperazione di Oda gli permise di rilasciare non poco chakra, servì a poco l’improvvisato scarabocchio che si impresse sulla fronte, ma l’ondata di chakra che invase il sigillo, quella si che fu utile.
    Ne uscì terribilmente stordito, ma sarebbe riuscito a capire che lo spettro non aveva ben compreso come funzionava l’abilità che aveva tentato di bloccare, cosa che non gli aveva permesso di bloccarla al meglio: la capacità di vedere gli spiriti ed interagire con essi era insita nel cervello di Oda, certo, andava nutrita e stimolata col chakra ma era qualcosa di presente nella sua biologia come in quella di tutti gli esseri umani, l’unica cosa che differiva tra lui e coloro che non avevano il suo cognome era lo sviluppo di quella determinata area, un incremento percentile difficile da scovare a livello anatomico, ma decisivo per quella funzione.
    Fu come stappare dello champagne ma anziché essere invaso dalla spuma furono le percezioni ad invaderlo, il mondo si liberò da uno strato di menzogne e i suoi occhi tornarono a vedere e le sue orecchie a sentire. Il bambino era ancora li, attaccato alla sua gamba, gli tirava i vestiti come a richiamarne l’attenzione, a distoglierlo da qualcosa che faceva, “Youkai” invece si era alzato, non visto da Oda impegnato a sbloccare il suo cervello ed aveva preso a cancellare i simboli presenti sul muro, non era proprio lui a farlo, ma lo spirito pareva possedere la capacità di cancellarli col tocco, seppur lentamente.
    Spirito che pareva non essersi accorto del fatto che Oda fosse nuovamente in grado di vederlo concentrato a cancellare i Fuuinjutsu in grado di imprigionarlo, ma parevano esserci dei problemi, come se il corpo di Youkai non fosse adatto, era infatti ben visibile un tremolio che andava accentuandosi negli arti utilizzati e gli occhi bianchi suggerivano che probabilmente il piccolo genin fosse “sovraccarico”, una questione che pareva dare qualche grana allo spirito che commentava la scarsa produttività di quel corpo con più di un imprecazione.
    Se avesse in qualche modo percepito Oda, cosa non complessa viste le dimensioni della stanza si sarebbe voltato verso di lui, con qualche schiocco da parte del collo di Youkai, sintomo del fatto che le ossa si stavano muovendo in maniera non del tutto appropriata.

    Sei tornato quindi… mooooolto strano.
    Ma veeeeeedo che il terzo occhio brilla ancora.
    Bene, sarà più facile.


    Furono soltanto parole, difficile dire se le avesse pronunciate o immaginate, ma una volta finito si rese conto di essere LUI a cancellare i fuuinjutsu, era probabile che lo spirito non solo l’avesse accecato, ma che l’avesse proprio posseduto, e che lo sforzo di Oda in realtà ebbe come risultato quello di farlo tornare padrone del suo corpo.
    Ma perché lo spirito aveva affermato che sarebbe stato più semplice?
    Mentre la sua mano scriveva imperterrita, senza ascoltare minimamente alcun tipo di segnale proveniente dal suo cervello si rese conto che anche nell’altra i tremolii andavano scemando ed i movimenti si facevano più puliti, come se iniziasse ad obbedire a comandi non suoi, un dito per volta.
    Che per lo spirito fosse più semplice controllare Oda quando il suo “occhio” era aperto?
    Difficile rispondere, ma ora che la connessione con quell’organo sensoriale era più conscia fu in grado di vedere che in quella stanza c’erano ben tre porte:
    Youkai, il suo libro e il suo stesso occhio, dei tre era proprio il genin a mettergli una particolare ansia addosso, il suo corpo era intatto, eppure era sicuro che ne l suo ventre fosse aperta una fossa senza fondo così scura da poter giurare che nascondesse un altro mondo, pieno di rabbia, risentimento, ma anche apatia e tristezza, e più guardava nell’oscurità, impotente davanti ad essa, più la comprendeva più essa si espandeva, dando risposte, anche non richieste cosa che gli permise di vedere elementi che prima era sicuro non ci fossero nella stanza e visto come gli apparivano pareva non ci fossero neanche in quel momento, come se fossero tracce, ricordi conservati da quel luogo. Era da quel luogo, da quell’oscurità che giungevano le risposte, lo stesso in cui era scivolato Youkai.
    Solo comprendere la precisa funzione di tutte e tre gli avrebbe permesso di interagire nella giusta maniera con le stesse, ma il tempo scorreva, e l’indice era ormai insensibile, sfruttare le nuove abilità derivanti dal suo cervello Yamanaka probabilmente era la chiave per aprire le porte sulla conoscenza di quell’intricato mistero.

    Fantasia Spettrale



    Il Mietitore annuì, non era soddisfatto, ma sapeva che quel passo avanti gli avrebbe permesso di levarsi quel problema di torno prima del previsto.

    Beh, non c’è altro da aggiungere direi.
    Le basi ci sono, sai dove sei e sai come prendere le cose.
    E mi venisse un colpo ora sai anche come si sta a tavola.


    Un riferimento non troppo velato alla scorpacciata di poco prima.

    Non ti resta che sfruttare la tua natura di spirito.
    Al momento non ti sarà difficile notare che hai le stesse identiche dimensioni di quando eri dentro al tuo corpo, gambe escluse, li si va un po' a piacere.


    Mimò un turbinio con la mano.

    Il concetto è questo di base: tu sei così perché ti ricordi di essere così, sei l’immagine residua che la tua mente ha di te stesso.
    Questo però porta con se vantaggi e svantaggi.
    Ad esempio col tempo, molto tempo, potresti perdere qualche ricordo e quindi semplificarti per così dire, per questo gli spiriti più antichi sono praticamente dei lenzuoli.
    Ma non è un tuo problema, non ancora quantomeno.
    A noi interessano i vantaggi.
    Diciamo che in senso lato tu sei un prodotto della tua immaginazione, della tua mente.


    Karikitori non si mosse dalla sua posizione, eppure un suo braccio si estese a sufficienza da arrivare a prendere il bicchiere e portarlo a se, e la semplicità con cui lo fece lasciava ad intendere che potesse arrivare molto più distante rispetto a quei cinque metri.

    Ti basta immaginare.
    Ma devi stare attento, immaginare la cosa sbagliata, può sempre dare grossi problemi.
    Ogni cosa ha un Pessima seconda faccia.


    Dopotutto l’esperienza appena compiuta con l’anima ne era la prova.

     
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    Sognare ad occhi aperti


    V



    Il secondo tentativo andò a buon fine, e senza utilizzare nessuna anima. Karikitori non mancò di fargli una frecciatina, che fece mugolare Youkai, insicuro. Portando una mano a strofinarsi il collo, interruppe il mietitore prima che potesse proseguire con la sua lezione:

    Voi assorbite anime di continuo, vero? Siete entrambi piuttosto... scuri, ecco. Il chakra non basta a mantervi?

    Una delle frasi dello shinigami costrinse il ragazzo ad interromperlo una seconda volta, fissandolo perplesso:

    ...Quindi... Anche tu un tempo eri umano...??

    Karikitori aveva ben poco di umano, ma la donna che aveva incontrato in precedenza era come lui, seppur con qualche accessorio in più. Questo poteva voler dire che il primo fosse uno spirito più antico, che stava lentamente dimenticando sè stesso. Ancora non ci stava pensando del tutto, ma il ragazzo era uno dei pochi (se non unici) al mondo che poteva raccontare in giro cosa ci fosse davvero dopo la morte. In parte almeno, non aveva visto tutto il processo, tuttavia si stava facendo un'idea di come funzionassero le cose. E l'origine dei suoi poteri e ciò che poteva fare a quelle anime gli lasciava intuire come lui stesso, nel lontano giorno della sua morte, sarebbe potuto diventare uno di loro. Le anime galleggianti nel flusso non possedevano quel tipo di potere, era sicuramente riservato a pochi, ma ancora non sapeva cosa distinguesse effettivamente shinigami da anime comuni. La sua teoria non sembrava così assurda, anche la donna, chiaramente di grado superiore allo spirito che lo stava addestrando, aveva accennato a qualcosa riguardo Youkai, a qualcuno che forse lo stava proteggendo dalla morte, ed ora doveva imparare a combattere come uno shinigami.

    Quindi, anche io...??

    Era confuso, troppe notizie tutte insieme, tutte createsi nella sua testolina, e tutte probabilmente troppo precipitose: era un ragazzo giovane seppur con un lavoro pericoloso, sarebbero probabilmente passati anni prima che potesse scoprire se la sua teoria era corretta. O almeno così sperava.
    Dovette sforzarsi nel tornare concentrato (anche perchè Kairikitori sembrava avere decisamente poca pazienza residua), ascoltando cos'altro aveva da insegnargli. E, se il concetto precedente era surreale dato il luogo in cui si trovava, stavolta lo era la richiesta. L'albino sbattè le palpebre più volte, cercando di capire come eseguire gli ordini dategli.

    E... Mmmh... Perchè devi lasciare tutto in sospeso?? Che succede se sbaglio?

    Stavolta sarebbe stato più attento, anche se sarebbe stato quasi impossibile che un errore potesse nuovamente danneggiare qualche anima, a parte la sua naturalmente. L'immaginazione era un qualcosa di infinito, probabilmente uno degli errori di cui parlava era di immaginare una forma che lo spirito non sarebbe riuscito a reggere (sempre se fosse possibile). Stavolta non poteva fare come prima, non poteva immaginare ricondando la sua camera, doveva fare qualcosa fuori dall'ordinario. Così come faceva quando sognava. Aveva avuto diversi episodi di sogni lucidi dove, riconoscendo di esserci dentro, usando la sua immaginazione riusciva a fare quello che voleva, anche cambiare il mondo attorno a sè. Stavolta doveva limitarsi a cambiare se stesso. Sospirò un paio di volte, cercando di rilassarsi, sforzandosi di convincere se stesso di essere nella stessa situazione di un sogno. Il tentativo migliore in questi casi era saltare con l'obiettivo di prendere il volo: se ci si riusciva, la mente avrebbe capito di trovarsi in un sogno.
    Youkai sfruttò la stessa cosa, "saltando" e levitando di qualche metro, prima di dedicarsi all'esperimento richiesto. Il suo corpo sembrava esserci cascato, data l'altezza a cui ora si trovava. Doveva iniziare con qualcosa di semplice, di conosciuto. Forse la prima cosa da fare era quella di farsi apparire le gambe. Non sapeva se fosse effettivamente possibile, ma era plausibile che quella fosse la prima parte mancante degli spiriti essendo la parte meno osservata del proprio corpo. La donna, probabilmente abituata a portare lunghi abiti, aveva una "coda" che ricordava molto una gonna, perciò era possibile che uno spettro "fresco" fosse riuscito nell'intento.
    Su carta l'idea era piuttosto facile, dal vivo un po' meno. Il fumo sotto la cinta iniziò a deformarsi, dividendosi in due parti, ancora ben lontane dall'assomigliare a delle gambe. Doveva semplicemente ricordarsi di essere vivo. Non poteva essere troppo difficile, non era abituato ad essere uno spirito, per lui era più difficile levitare, ma se doveva semplicemente correre la cosa era diversa. Iniziò facendo qualche passetto, con il fumino che a malapena lo seguiva. La camminata tuttavia era troppo leggera, doveva ricordare il peso delle gambe per poterle formare, dopotutto era una parte del corpo a cui si davano poche attenzioni visive, doveva basarsi su quelle fisiche. Come il dolore dei muscoli, quando Ayuuki lo spingeva oltre il suo limite facendolo correre fino allo sfinimento. Sì, quella sensazione la ricordava bene, e nonostante ai tempi si lamentasse di "non sentire più le gambe", in realtà il tremendo formicolio che sentiva lo avrebbe ora aiutato a dare una forma a delle gambe spirituali. Per convincere la mente a dovere però, doveva correre. Si sforzò di ricordare lo sforzo fisico che faceva ogni volta, mettendosi a correre, ricordando pian piano ogni muscolo che gli doleva, mentre il fumo sotto di lui prendeva lentamente forma, ricordando le sue gambe. Non era sicuramente ciò che gli aveva richiesto Karikitori, ma era un inizio.

    Ey!! Ho di nuovo le gambe!!

    La cosa lo rallegrò. Tornare tutto intero lo aiutava a sentirsi meno spettrale. Questo poteva essere un problema però, poichè sentendosi reale rischiava di perdere l'irrazionalità richiesta per testare il nuovo potere. Così come capitava durante i sogni, quando non riusciva a prenderne il controllo, e limitava le sue potenzialità a ciò che riteneva realistico. Per questo motivo, quando si spinse verso il bicchiere, invece di allungare il braccio come aveva fatto il suo maestro, si era invece spostato lui stesso in avanti, rendendosene conto dopo essersi trovato la faccia (se così si poteva definire) di Karikitori a mezzo metro di distanza.

    Ah! No, no, così non va.

    Tornò nella sua posizione iniziale, borbottando. Immaginazione. Una cosa così naturale per chiunque, eppure difficile da mettere in pratica. Eppure lui stesso aveva l'aria di qualcuno che sognava ad occhi aperti, ma quell'esperimento sembrava dimostrare il contrario. Non poteva solo immaginare di volerlo fare, doveva crederci. L'immaginazione da sola era pari ad un sogno, il suo scopo stava nel controllare quel sogno e fare l'impossibile. Non poteva non riuscirci, dopotutto anche lo shinigami lo aveva fatto, e con estrema facilità. Non importava la differenza di esperienza, se c'era riuscito lui, Youkai non poteva essere da meno. Stavolta, invece di immaginare di spostare il suo braccio fino al bicchiere, si concentrò sul bicchiere stesso, focalizzando la sua mano accanto ad esso, per aggrapparlo e portarlo a se.


    Edited by Waket - 14/5/2018, 01:03
     
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    Ad un Passo dall' Immaginazione






    Karikitori non fu troppo felice di ricevere tutte quelle domande, era si il suo maestro, ma era anche vero che era stato obbligato, e rispondere ad esse non era essenziale per lui.

    Direi che la deduzione non è il tuo forte.

    Quelle misere quattro parole erano la sua risposta, ma non era difficile comprendere che uno spirito come lui rispecchiasse alla perfezione un futuro plausibile di un anima umana.

    Ci sono poche cose che hanno un anima oltre gli esseri umani, ma pensare che esclusivamente loro possano diventare shinigami o che il diventarlo sia legato a capacità che aveva in vita è un po' limitante.
    I ninja si fanno aiutare da creature intelligentissime, quelle che evocano con i contratti, anche loro andrebbero bene.
    Ma ciò che si diventa una volta morti non ha nulla a che vedere con ciò che si era da vivi.
    I ricordi sono forti, ed una volta compreso che preservarli è importante chi non si curerebbe di conservarli?
    Tutti sono morbosamente attaccati alla propria individualità, nessuno vi rinuncerebbe, e un individuo può sempre agire di testa propria. Un essere senziente con un solo compito ed un solo ricordo invece no.
    Veniamo scelti, e basta.
    Il resto arriva con naturalezza, ciò che tu reputi angosciante per noi non è che la prassi, come quando si mangiano pietanze differenti.
    Se non hai un metro di paragone, se ti nutri delle anime, i loro ricordi non sono che carburante.
    Ne più, ne meno.
    Per cui tu… chi lo sa?
    Forse sarai scelto, forse no, dopotutto le abilità sono ricordi, se chi sta qui volesse fartele sfruttare dovrebbe lasciarti dei ricordi, rendendoti un esecutore imperfetto, per cui se pure la risposta fosse “si” non lo sapresti.
    Ma credo che i tuoi ricordi in qualche modo vivrebbero… onestamente non so come funzioni.
    Io sono un esecutore.


    Chiunque in quelle parole avrebbe potuto scorgere della malinconia, se fossero state esternate da un qualsiasi essere vivente, ma lo shinigami ne parlava con una leggerezza tale che paresse stesse leggendo un semplice racconto da un libro.

    Non posso dirti tutto, devi dedurre, comprendere.
    Io ti indico la strada, ma sei tu a doverla costruire e percorrere, deve essere la tua strada, altrimenti percorrerla sarà sempre strano, scomodo.
    Quindi ti sto facendo un lavoro, metti in moto il cervello.


    Lo Shinigami guardò correre Youkai, ma senza mostrare il medesimo entusiasmo, era palese che la cosa fosse un passaggio intermedio per arrivare ad un traguardo differente, ma quel momento non arrivò mai.

    Ragazzo, per quanto vuoi fissare quel bicchiere?

    Chiese con estrema naturalezza.

    Non stai pretendendo di fare ciò che ho fatto io semplicemente mimando un ricordo, vero?

    Sapeva che la risposta alla sua domanda era “si”, per questo non gli diede il tempo di rispondergli.

    Ti ho chiesto di fare una cosa che il tuo corpo non sa fare, le tue gambette sono tanto simpatiche e vanno bene, sono un primo passo verso l’obiettivo vista la tua situazione.
    Ma quelle sono a tutti gli effetti un ricordo.
    L’estensione di un braccio invece è un’altra cosa, non l’hai mai fatta, non puoi passare dallo stesso processo mentale.
    Per questo ho detto fantasia, non mi piace parlare a caso.


    A quel punto la mano dello shinigami si spostò rapidamente, allungandosi verso la nuca di Youkai ed assestandogli uno scappellotto così forte da lanciare la testa del genin quattro metri più avanti, senza che questa si staccasse dal resto, e di fatto ritornando al suo posto come un elastico.

    Capisci cos’è successo?
    Il tuo corpo sa che strapparsi non sarebbe una buona cosa, ergo ti mantiene unito, solitamente sarebbe un desiderio che non può esaudire, ma vista la tua natura attuale, libera dai limiti della carne e delle ossa può permettersi qualche sgarro.


    Ma visto il dolore provato con quella botta era evidente che non potesse essere un valido metodo di allenamento da poter replicare.
     
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    Non ti scordar di me


    Post IV



    La stanza sfarfallò per un attimo, mentre il sigillo si intaccava per il chakra o forse per semplice sfortuna.
    In un attimo mi sentii stringere la gamba con forza, ritornai a vedere la realtà, i suoni intorno a me sembravano convergere come una chitarra che viene accordata e che dopo qualche giro, magicamente, suona!
    Finalmente ero di nuovo anormale, ma era cambiato dell’altro, riuscivo a capire meglio ciò che mi circondava. I flussi che attraversavano quella stanza, io, il bambino, Youkai, lo spirito e il Kojiki mi erano chiari, riuscivo a percepirli quasi sulla mia pelle, come una brezza leggera che proviene da una porta aperta.
    In realtà tre porte, il mio occhio, Kojiki e… Youkai?
    Un corpo posseduto da uno spirito che già è morto, nessun miglior simulacro per una porta. È legato al mondo dei vivi tanto quanto lo è a quello dei morti.

    Mente lo osservavo capivo che se il mio occhio era quasi una fessura su quel mondo, Youkai era un portone di ingresso spalancato, potrei dirvi che era dolore, era sofferenza, ma mentirei. Osservare l’altro mondo è completamente diverso da qualsiasi sensazione una persona possa provare, sapere che la morte non è solo a pochi passi da te, ma conosce anche il tuo nome è semplicemente… beh, fa passare tante cose in secondo piano. Nonostante l’essere parecchio scosso mi tirai su, notando che lo spirito stava rimuovendo lentamente i sigilli, rompendo di fatto la barriera che lo sigillava lì dentro.
    Non puoi fuggire!
    Dissi indicandolo con l’indice destro in un gesto particolarmente spavaldo per uno che si è appena disegnato un sigillo con del sangue sul volto. Dal canto suo lo spirito sembrò quasi rallegrato della cosa, ma come? Non aveva tentato di accecarmi per rendermi inerme? Ora invece era contento del fatto che avessi recuperato la vista.
    Secondo me te parli troppo… ma che? Per tutti i Kami…
    La mia mano destra aveva iniziato a tremolare debolmente e lentamente acquistava sicurezza mentre cancellava i sigilli! Cercai di fermarla, ma quella non mi ascoltava, mi allontanai dai sigilli di qualche passo, mentre la mano li indicava, me la immaginavo molto offesa…
    Ma se ricordavo bene, i sigilli erano stati già modificati per permettere alla creatura di entrare, riuscivo a vedere come un alone leggerissimo, come le scritte che rimangono sulle vecchie lavagne… il vero sigillo?

    Come diavolo facevo a percepire il passato? Che una stanza potesse ricordare tutto ciò che succedeva al suo interno? Impossibile…
    Forse stavo accedendo a ricordi sopiti della mia psiche durante la possessione, forse erano gli stessi ricordi di quello spirito corrotto o forse, dei dottori? Come quel dottore mi aveva passato il ricordo di me stesso posseduto, che allo stesso modo il resto del gruppo mi stesse facendo vedere cosa scrivere?

    In tal caso avrei scritto, probabilmente quel ricordo era l’ultima cosa che rimaneva di loro, il mio dovere era onorare quegli spiriti valorosi. Tutti.
    Capivo cosa intendeva l’hokage quando aveva parlato dei demoni e mi immaginavo la loro sofferenza. Quante forze portanti avevano avuto i demoni? Quanti amici avevano trovato e perso, quante esperienze formavano quelle batterie di chakra?
    Mentre muovevo la mano più in fretta che potevo, mentre seguivo quell’ultimo ricordo al meglio delle mie capacità mi avvolse una tremenda tristezza pensando al bambino che mi stava stringendo la gamba con forza, anche lui alla fine era un ricordo pronto a sparire?

    Gli spiriti vivono di ricordi, tornano nei posti dove sono stati da vivi, si comportano come facevano prima del trapasso, spesso seguono una persona a loro cara in vita o tornano in un posto che gli riporta a dei bei ricordi. Gli spiriti ricordano e vengono ricordati. Uno spirito che viene dimenticato muore, muore per davvero. Alcuni non vogliono sparire e per tanto decidono di diventare qualcos’altro. Incubi o dolci sogni, cercano però di creare un contatto di qualsiasi tipo, ma tutto pur di non essere dimenticati
    Ei ragazzo, non devi avere paura di lui. Parlami di te, cosa ti è successo? Cosa ti piace fare di solito?
    Forse il modo migliore per permettere al bambino di passare oltre era fargli capire perché stava ancora qui.

    Chakra: 60/80
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità: 600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 675
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: Catena Illusoria
    2:
    Equipaggiamento
    • Makibishi × 1
    • Cartabomba II × 2
    • Fumogeno × 1
    • Tonico di Ripristino Medio × 1
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Naginata × 1
    • Coltelli da Lancio × 6
    • Kunai × 6

    Note



     
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