VIP Fight! N°1

Raizen VS Febh

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  1. F e n i x
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    Evoluzione


    - I -





    I primi giorni di addestramento con i cloni erano ormai passati, ed era comodo poter usare il plurale nonostante in realtà ne fosse passato solamente uno, grazie ai cloni infatti era possibile per lui massimizzare i tempi e allenarsi contemporaneamente, moltiplicando le ore di allenamento per ogni clone, ma non era sufficiente, un simile sistema di allenamento lo faceva fossilizzare sulle sue stesse strategie.

    Bene, ma non benissimo.

    La sua tabella di marcia prevedeva un pasto abbondante, l’ennesimo di tanti in realtà, prima di stendersi nel letto e dissolvere i cloni, le cui informazioni gli si concentrarono nella mente, infittendo i suoi ricordi di esperienze e stanchezza che gli permisero di assopirsi in poco tempo. Per quanto incredibile la notte avrebbe permesso al cervello ed ai muscoli di adattarsi a quelle nuove informazioni permettendogli, il mattino successivo, di svegliarsi un passo più avanti rispetto al Raizen della notte precedente.
    Al risveglio si sarebbe recato in cucina, intontito leggermente dal sonno avrebbe acceso le piastre e i fornelli necessari al primo pasto della giornata, salutando distrattamente Hebiko e la domestica.

    Tu che vuoi per colazione?
    Io generalmente ci pranzo praticamente, quindi è parecchio sostanziosa e non ci sono limiti.


    Domandava ad Hebiko ma a rispondere fu un voce maschile, non ricordava che la governante lo fosse, ma senza alzare lo sguardo dai fornelli le rispose.

    Eh?
    No, dicevo ad Hebiko.


    Ma quella prese a sbraitargli che gli sembrava giusto che se faceva le faccende dovesse quantomeno avere il pasto gratis, cosa che costrinse Raizen ad alzare la testa dai fornelli.

    Ma che cazz…
    Perché diavolo sei qui dentro?
    Cioè, tu potevi rimanere ma dovevi cercarti alloggio da qualche parte!


    Quando Febh avesse protestato, se l’avesse fatto, Raizen si sarebbe dimostrato accondiscendente.

    Va bene va bene, ma almeno potevi avvisare!

    Poteva anche accettare di averlo per casa, alla fine l’amministratore quando non era concentrato era paragonabile ad un bambino nemmeno troppo capriccioso se tratto nel giusto modo.

    Comunque, dolci non ne ho, non mi fanno impazzire, ho un dolce fatto col formaggio che fa una pasticceria qui a Konoha, non l’ho mai visto in giro, ma non è sgradevolmente appiccicoso e ha un tocco d’acidulo che mi piace.
    Ma lasciane per cena!


    La colazione era come al solito composta dalle più svariate forme di proteine accompagnate da succo d’arancia rossa al termine della quale non si privava mai per sciacquare la bocca dai grassi della carne.
    Avrebbe consumato il pasto in religioso silenzio ammenochè non avesse dovuto interagire con qualcuno degli ospiti. A prescindere dal suo istantaneo recupero la situazione al villaggio non era cambiata ed i suoi problemi erano ancora li da risolvere, uno dei quali era proprio il suo stato.
    Solo un pensiero lo portò quasi a strozzarsi con la spremuta.

    Aspetta!
    Ma te dove diavolo hai dormito stanotte?
    Sono certo che Hebiko non ti farebba stare con lei nella stanza degli ospiti… non ti sarai intrufolato di soppiatto in camera mia vero?
    Anche perché mi sembra che quel pigiama i vada largo…


    Lo guardò male qualche secondo.

    Comunque Febh, ieri mi stavo allenando, e mi son reso conto che anche senza demone sarei in grado di prenderti a schiaffi.
    Che dici, ti porto un po’ dove mi alleno e vediamo?
    Se perdo ti offro un panino, di quelli buoni.


    Un rifiuto era impossibile, per cui si diresse in camera ad indossare l’equipaggiamento da missione ed attese che Febh fosse pronto, sicuramente era venuto attrezzato alla foglia dato il suo ingresso alle mura.

    Per queste occasioni mi son fatto fare un edificio particolare, o meglio, diciamo che ho finanziato una sostanziosa ristrutturazione, ci sono un sacco di edifici scarsamente sfruttati.

    Infatti la zona in cui si dirigevano era una periferia abbastanza povera in cui più di un edificio verteva in evidente stato di abbandono, loro si dirigevano verso un grosso capannone per poi accedere alla stanza mediante una botola che li portava sotto di parecchi metri, il motivo sarebbe stato evidente quando sarebbero entrati nel gigantesco spazio vuoto, una sala d’addestramento illuminata artificialmente ed in grado di contenere il Colosso anche in forma di demone.

    Può non sembrare, ma penso che sia in grado di reggere alle botte di entrambi.

    Disse mentre con una mano spingeva su uno dei quadrati metallici che costituivano la finitura del muro, dimostrando che erano ammortizzati, e dall’assenza di rumori parecchio spessi.

    In realtà non è solo una questione di schiaffi, dovrei raffinare un po’ anche un particolare tipo di controllo del chakra, è simile a quello che fai tu col repulsivo… ma un po’ più sgraziato e violento, come piace a me.

    Sollevò una mano e seppur non ben visibile agli occhi si potè chiaramente sentire una serie di rapide e piccole esplosioni.

    Vediamo di dare una spintarella all’evoluzione, Febh.

    Allargò le braccia, mettendole perpendicolari al corpo, palmi rivolti verso l’otese, una totale assenza di guardia: non lo temeva. Cosa che probabilmente l’avrebbe colpito nel bersaglio più grosso e sensibile di Febh: l’orgoglio.




    Edited by F e n i x - 7/1/2018, 00:15
     
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