Un altro sospiro, il muto grido d'aiuto di un animo disperato costretto all'ascolto per forze di causa maggiore.
Accidenti quanto te la tiri.
Un tempo eri meglio sai?
A ques’ora avrei già avuto un paio di lividi a causa di un addestramento impossibile e probabilmente saprei già fare qualcosa.
Ora hai passato il tempo ad incensarti a dire quanto sei bravo e via discorrendo.
Insomma, che due palle.
Se analizzo tutti i casi esistenti a questo mondo come stai facendo tu qualsiasi metodo risulterà in qualche modo sconveniente.
Vogliamo parlare del tuo chakra rotante?
All’inizio era una schifezza, ci rimestavi a stento lo stufato, ma testarlo sul campo ti ha permesso di affinarlo.
Io devo fare lo stesso percorso, nulla mi impedirà a breve o in futuro di dare un contraccolpo per fermare la mia corsa, ma a prescindere dai riflessi un simile sistema di movimento non è facile da contrastare, se non altro perché insolito, dire il contrario è una fantasia tutta tua.
Anche se questo non nega che la teoria che ha fatto nascere questo tipo di utilizzo non sia d’ispirazione anche per utilizzi più incisivi.
Il successivo approfondimento dell’otese riguardo l’abilità da lui ricercata però gli fece calare gradualmente la concentrazione di chakra nelle mani.
Oddio, mi dispiace dirtelo allora ma stai facendo una gran confusione bello.
Stai cercando un controllo del chakra stupidamente preciso per una mansione che esula totalmente da ciò che sai fare attualmente, menomale che c’è dell’istinto dietro, lo stesso che fa fare le cose a me, altrimenti staresti ancora a strizzare l’aria come un povero cerebroleso.
Linee di chakra a mo di corde?
Onestamente. Che diavolo te ne fai?
E soprattutto perché una simile modellazione?
Attualmente riesci a controllare questo tipo di chakra solo per 50 centimetri, per avvolgere un ninja di una qualsiasi stazza ti serve un qualcosa lungo almeno il doppio, altrimenti è solo un abbraccio affettuoso.
Il tuo obbiettivo è strizzare, soffocare, no?
Guardò Febh aspettando una conferma.
Visto che sai afferrare l’avversario entro un piccolo raggio vuol dire che il tuo chakra esce dal tuo corpo al massimo in quel raggio li… fai delle pinze!
Immagina di stringere il corpo dell’avversario lateralmente.
A quel punto, con le mani a becco di papera mimò la bocca di una papera, in quel caso da visualizzare come se fosse una tenaglia.
A quel punto dovrai solo modellare il chakra in questo modo, tutto il lato interno respingerà e per dare l’effetto di stritolamento dovrai solo mantenere la forma estera, semplice e funzionale, anziché creare una corda.
Alla fine tu puoi già afferrare, quella forma non ti serve. No?
Poi, a te la scelta, ma a me sembra stupido.
Fece spallucce ed afferrò l’arma che Febh gli stava porgendo.
Il suo viso non lo diede a vedere, ma dentro di lui la rivalsa verso l’amministratore lo riempiva di gioia, certo, sicuramente lui non gli avrebbe dato alcuna soddisfazione, ma sapeva già dalle sue parole che vedere Raizen riuscire in quel compito in così breve tempo l’avrebbe se non altro spiazzato.
Col chakra della volpe aveva infatti messo appunto effetti praticamente identici, gli bastava solamente modulare lievemente il chakra, cosa semplice visto che la quantità era tutt’altro che gargantuesca come nel caso del demone.
Afferrò l’arma, con la maestria propria di un combattente specializzato e dopo avergli fatto fare un paio di giri per saggiarne il baricentro l’avrebbe inserita nel muro accanto a se, nel sottile spazio che intercorreva tra le due lamine di acciaio. L’arma, una spada affilata su entrambi i lati, non si incuneò, lo spazio era troppo largo per permettere che si incastrasse, a quel punto era solo una questione di inventiva, sapeva come emanare il chakra dal proprio corpo, sapeva come propagarlo su un arma per farla ingrandire, a quel punto doveva solo utilizzare il chakra adesivo, considerando che durante la trasformazione in demone già era in grado di farlo il processo necessario all’utilizzo sulla lama gli venne con una naturalezza che aveva del disarmante, per lui era un gradino a malapena superiore all’impasto diretto sull’arto.
Appena assicurò la lama sopra la propria altezza, più o meno all’altezza del suo braccio disteso si aggrappò su di essa, e con uno slancio roteò sull’elsa come un atleta sulla Sbarra per poi concludere il giro in equilibrio su di essa, appollaiato.
150 chili.
Direi che ci siamo, no?
Ehhh…
Osservò la spada per vedere se questa scivolava verso il basso, cosa che avrebbe evidenziato problemi nel mantenere la concentrazione.
...direi che è stabile, no?
Passò poi ad indicargli le mani.
Io lascerei perdere le spirali, non sono figure chiuse, e chiuderle, comprimerle e tenderle per creare il vuoto è lungo.
Stritola.
Pinza.
...e... non mi sono sopravvalutato, stavo cercando di scappare.
Chinò il capo, in silenzio, forse vergognandosi.
