VIP Fight! N°1

Raizen VS Febh

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  1. F e n i x
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    Lo Scoglio e il Mare


    - VI -




    Mentre Febh parlava l’espressione di Raizen mutò, da quella semplice e lievemente tediata dai continui vanti dell’Otese a quella estasiata di un barbone solleticato dal profumo di una bistecca al sangue che finiva di cuocere sulla griglia.

    Mmmmh, si, lo sento, questo è l’odore della sconfitta.

    Certo, non vera e propria, ma chiunque avesse conosciuto Febh per più di qualche minuto avrebbe eretto statue in nome di Raizen venerandolo per i secoli a venire, un ricordo che neanche le anime di Iwa gli avrebbero potuto strappare, se mai le avesse incontrate.

    Deduci quanto vuoi, tanto sei testardo.
    Ma non vedo quale guadagno io possa avere nel dirti che cercavo di scappare perché mi mancava un cazzo di braccio.


    Il successivo esercizio non sembrava facile, in quel caso non aveva solide basi come per l’arma in cui a cambiare era solamente la tipologia di chakra da usare, solitamente infatti quando usava gli arti del demone era la sua carne a subire quella modifica, o quasi. Il chakra del demone infatti aveva a peculiarità di fondersi con il suo corpo, di fatto espandendolo, non creando attorno a lui un mantello di chakra come richiedeva Febh, quindi le sue percezioni come anche la sua pelle venivano espansi.

    Mh.
    Questo è leggermente più complesso.
    Ti sei offeso e vuoi dimostrarmi che non sono in grado di fare tutto?


    Guardò il palloncino inizialmente senza fare nulla, aveva ben poche idee su come poterlo prendere senza toccarlo, quando aveva appreso il chakra adesivo immaginò la sua pelle cosparsa da piccole ventose, ma era un concetto che funzionava bene solo su distanze ridottissime, distanze che richiedevano per l’appunto il contatto, come poteva farlo senza?
    La prima idea che gli venne in mente era quella di espandere il concetto, creare anziché una ventosa un cilindro che aveva una base nella sua mano e l’altra sull’oggetto da trattenere, in teoria era molto semplice, il cilindro strizzandosi avrebbe espulso l’aria ed il vuoto creatosi successivamente, avrebbe attirato a se il palloncino.

    Tutto molto semplice.
    Da pensare.


    Borbottò tra se e se cominciando a concentrarsi su un idea molto banale: aumentare prima la superficie delle ventose per poi alzarne le pareti, trasformandola di conseguenza in un cilindro, certo alla lunga sarebbe stato un metodo vincente ma non aveva tempo, inoltre vedere il muso di Febh ferito nel profondo da un allievo che apprende con maggior velocità gli risollevava il morale. Mentre sperimentava quel primo approccio, progredendo abbastanza lentamente, continuò a riflettere cercando qualcosa di già sperimentato che potesse tornargli utile in quel frangente. A furia di connessioni arrivò ad una soluzione, miscelando i consigli dati a Febh riguardo la frusta spiraliforme, la sua capacità ormai persa di creare e manipolare le code di chakra e quella di impastare nelle stesse.
    Di fatto, ciò che aveva precedentemente suggerito funzionava meglio nel suo caso, una volta creato un tubo di chakra gli bastava arrotolarlo a mo di molla, la semplice compressione dello stesso, data da una riduzione del suo diametro, rimpiccioliva lo spazio al suo interno, e quando lo espandeva verso l’esterno ed aumentando la lunghezza dello spazio esterno creava il vuoto.
    Quindi tutto il procedimento era riassumibile in: creare il tubo con una sezione abbastanza fine ed arrotolarlo su se stesso fino a toccare l’oggetto, una volta a contatto aumentarne la sezione di modo che guadagnasse in altezza ma senza stringere lo spazio interno di modo da creare il vuoto ed il gioco era fatto, ovviamente in tutto il passaggio la spirale doveva restare sigillata.
    Afferrato il palloncino però non riuscì a sollevarlo, cosa curiosa visto che era un elemento abbastanza leggero , che Febh lo stesse fregando?
    Lo guardò in cagnesco, con gli occhi sottili come due lame, ma quello reagì con la sua solita faccia da poker: era palese che stesse facendo qualcosa, ma era così convinto di fingere bene che chiedergli di piantarla sarebbe stato inutile, prima di cercare una soluzione però voleva accertarsi della cosa.
    Sempre partendo da concetti appresi grazie al demone iniziò a far roteare l’acqua dentro il palloncino, un azione elementare per lui, abituato a controllare grandi massa di chakra per creare la bijudama, che nonostante apparisse grezza e scontata come tecnica era in realtà il risultato di un raffinato equilibrio sommato ad una vorticosa rotazione del chakra necessaria a mescolare quello del jinchuriki e del demone.
    Come si aspettava l’acqua vorticava, poteva accorgersene perché il palloncino prese una forma ellittica, ma la gomma no, il chakra di Febh vi era saldamente attaccato.
    Spinse quindi le “code” oltre la parte superiore del palloncino, avvolgendone prima i fianchi e cercando di insinuarsi tra la gomma e la mano dell’otese, ma la presa era salda quanto quella di una patella e per quanto la “coda” premesse non riusciva a farsi spazio.
    Gli serviva più potenza, c’era poco da fare.
    Agì contemporaneamente in più modi: cercando di serrare la spirale alla base del palloncino e tirandolo verso l’alto, pur senza esercitare troppa potenza, cosa che avrebbe rotto il sottile strato di gomma, solo il tentativo di chiusura però venne aiutato dal chakra, Febh aveva detto dopotutto che troppa potenza causava repulsione, ed era ciò che avrebbe cercato di fare: inserirsi tra palloncino e mano, respingendoli.
    Il completamento dell’esercizio era ad una centellinata goccia di chakra da lui.

    […]

    Quando lo Yakushi decise che si era fata una certa Raizen lo lasciò vagare qualche secondo alla ricerca della piastra giusta che corrispondeva all’uscita, lui rimase li, leggermente deluso. Aveva perso il demone, certo, ma reputarlo fino a quel punto una mezza calzetta, beh era degradante anche per uno che al degrado ormai ci aveva fatto il callo.
    Decise quindi che poteva smettere di mentire riguardo la ricerca del suo nuovo potere e mostrarlo a Febh, non prima di presentarlo creando il giusto AmbienteIntento Assassino
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'illusione si attiva entro un raggio di 9 metri se percepito dalla vittima. La vittima vedrà la furia omicida dell'utilizzatore riversarsi sulla propria mente, paralizzandolo. Le vittime saranno Semiparalizzate e avranno un malus di 2 tacche a Velocità e Riflessi per azioni contro l'utilizzatore o alleati. L'efficacia è pari a 40; colpisce chiunque presente entro il raggio d'azione.Tipo: Genjutsu - Bakkin/Tameshi
    (Consumo: Alto)
    [Da chunin in su]
    + Paura Incatenante
    Talento: L'utilizzatore se sfruttata la tecnica "Intento Assassino" causerà in aggiunta lo status Scoordinato per 2 round. Utilizzabile 1 volta ogni 2 round. Non è possibile utilizzare altre abilità "talento" in combinazione.
    [Da genin in su]

    In pochi attimi il suo corpo si ricoprì di scariche elettriche mentre i suoi occhi si illuminavano di potere, sparì col suono caratteristico di una scarica che si abbatteva su qualcosa, ma questa volta molto meno rumorosa rispetto a quando l’aveva usata per il solo braccio, gli riapparì davanti, in barba all’effetto sorpresa che l’avrebbe voluto in un punto cieco che probabilmente Febh avrebbe tenuto sott’occhio e cercò di scaricargli un discreto cazzotto esattamente sulla mascella, con tutta l’intenzione di romperla.
    Difficile non notare come la mano si fosse modificata apparendo quasi incandescente, riceverla nel grugno non sarebbe stato affatto piacevole[Attivazione TS +
    Sokotsu
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L’utilizzatore sferra un colpo con forza migliorata di 4 tacche che si ripercuoterà all'interno del corpo avversario provocando Sanguinamento e Dolore (DnT leggero).Tipo: Taijutsu -
    (Consumo: Medio)
    [Da genin in su]
    + 10 Chakra Demoniaco
    + 10 Forma Demoniaca
    + Tecnica focalizzata (precisione)]
    difendersi in qualsiasi modo per Febh equivaleva ad ammettere che nonostante tutto Raizen costituiva un pericolo, non farlo a prescindere dalla sua resistenza gli avrebbe causato un discreto dolore, dopotutto un gancio di quell’entità in condizioni normali era un colpo da KO.

    Ora, un conto è essere alla base di una lunga scalinata, un altro vedermi come nel fondo di un pozzo senza fondo.
    Ho perso alcune capacità, questo non vuol dire che non intendo sostituirle per poi andare a riprendermele.


    Poteva non funzionare ovviamente, fatto stava che Raizen ora era tra Febh e la porta, se voleva uscire doveva superarlo, curioso che dovesse giocare a quel modo per procurarsi il suo scontro.




    Edited by F e n i x - 22/7/2018, 22:41
     
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