La Via del Ferro

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    Raizen sorrise alla deduzione di Ryo.

    Ho detto che risiede li, non che ci abita o comunica con gli altri… o che il resto del mondo sappia dove sia.
    Sta sotto terra, e per quanto ne so è la sua unica dimora, e si accede ad essa mediante una botola abbastanza complessa da individuare che lui attiva controllando la terra, praticamente impossibile trovarlo senza indicazioni.
    E i materiali solo gli dei sanno come gli vengono recapitati per evitare le forme di vita.
    Riguardo la moneta… come facevo a sapere che per te ha un valore sentimentale o è un indizio per comprendere che mi manda tuo nonno?
    Per quanto la lega sia singolare non potevo fare questa connessione senza che lui mi dicesse chi sei, che sai il fatto tuo in materia di metalli e via discorrendo.


    Convinto o meno Ryo si mise a lavoro, ma nonostante Raizen ponesse le domande le risposte non arrivavano, dopotutto, il sangue non è acqua. Rimase però sorpreso dalla scarsa considerazione che il fabbro mostrò verso il metallo dorato.
    Ebbe comunque modo di ottenere qualcuna delle sue risposte al ritorno dell’aiutante di Ryo.

    Ti ringrazio, sembrava essere partito bene, invece poi si è ammutolito.
    Vedrò cosa posso fare in autonomia.


    Ed a braccia conserte osservò, di fatto iniziando a conoscere strumenti che per forgiare le armi erano del tutto inutili, infatti, dopo la prima sbozzatura i singoli elementi delle protezioni venivano rifiniti con martelli dalla testa tonda, e tanto del risultato finale dipendeva da quanto fosse adatto il raggio della sfera della testa del martello rispetto a ciò che si doveva ottenere: ampio per curve dolci e sempre più stretto per gli angoli fino a sembrare un punteruolo per le decorazioni.
    Era già un primo passo, lui aveva utilizzato strumenti del tutto inappropriati per quel genere di lavoro.
    Andando avanti, tra qualche suggerimento dell’apprendista e l’osservazione si accorse che il metallo non aveva una temperatura univoca per la martellatura, al contrario di una lama che era un elemento dritto e tale doveva restare lungo la lavorazione, serviva un calore variabile a seconda della mansione da svolgere, più la piega stringeva il suo angolo più la temperatura doveva alzarsi, in caso contrario la martellata avrebbe necessitato di una modulazione della forza sempre differente, cosa più noiosa e che rubava tempo considerando che la lavorazione pretendeva di volta in volta diversi tipi di pressione.
    A fine giornata, quando ebbe modo di parlare con Ryo, gli porse l’unica domanda a cui non aveva trovato risposta fino a quel momento.

    Perché mi avete detto di non usare il metallo se poi voi stesso utilizzate una lega somigliante a quella che ne ottengo io?
    A causa della mia scarsa esperienza?


    Aveva cominciato a dargli del “voi”, e non era un dettaglio da poco per un osservatore esterno, Raizen non ci aveva minimamente badato ma per lui era automatico, di fronte a quella professionalità che più di ogni altra cosa mostrava la reale età di quel falso ragazzo, non poteva che mostrare rispetto.
    Ottenuta risposta con un leggero inchino si sarebbe accomiatato, salutando e concludendo la sua prima giornata di apprendista.
    Alla sera, le rimostranze di Kunihiro contrariarono il Colosso, non tanto perché ne venne offeso, ma perché vedeva in esse ben poca logica.

    Bah, contento tu.
    Se riesco ad apprendere nel giusto modo l’arte del metallo e dovessero romperti una delle mie armature non ti servirebbe ripararle, ti servirebbe un medico e un esorcista per raccattare l’anima dal mondo dei morti.
    E poi in senso lato è comunque una conoscenza, uno strumento, sfruttarlo al meglio sta a te.
    Ma contento tu, contenti tutti, non vorrei sembrare reticente nell’insegnarti delle tecniche, dopotutto è il mio dovere, se tu sarai più forte il villaggio Sarà più forte.


    Affrontata la divergenze i cloni poterono dedicarsi alle loro mansioni.

    Mh, capisco… ma qui non si parla di narcisismo, bensì di propriocezione.
    Per quanto tu possa guardarti allo specchio ad esempio non sapresti mai con precisione dove sta lo spacco delle tue chiappe.


    Grezzo, ma estremamente preciso.

    Dio santo, o hai avuto fortuna o dopo tutti quei teletrasporti quando vai al cesso dovrai munire mr. Brown di una torcia altrimenti non trova la via!
    Ahahahahah!


    L’Hokage.
    In persona.
    Sissignori.

    Ho capito comunque.

    Disse dopo aver controllato le risate.

    Ma col tuo metodo non penso arriverei lontano, non nei tempi a me necessari.
    Quanto alle distanze ho già un buon occhio, il mio precedente metodo da questo punto di vista funzionava nella medesima maniera, quello che ora è cambiato però è che non ho una base sicura su cui appoggiarmi.


    Dal suo sguardo si comprese che stava riflettendo.

    Sai, un conto è lanciare un oggetto ad una certa distanza, è un azione che il tuo corpo può memorizzare, ma la vista può essere ingannata, ed al contrario di approdare su di un oggetto, praticamente una piazzola appositamente preparata affidandomi alla sua posizione che di fatto è una traccia che son portato a seguire devo stabilire con gli occhi un punto e poi portarmi su di esso, e nel farlo fissare quel punto mantenendolo saldo.
    Mh.
    Che casino.


    Ragionava a voce alta, che Kunihiro condividesse o meno a quel punto era marginale, non fino a quando fosse arrivato ad una conclusione quantomeno.

    Quindi andare da A a B coinvolge la vista e il tatto, e la prima può essere influenzata da elementi esterni che potrebbero ingannare la mia percezione dello spazio.
    Ammenochè io non basi tutto sul mio corpo.
    So quanto sono alto, quanto è lungo il mio braccio e via discorrendo, ho visto migliaia di miei cloni dopotutto.
    Sarebbe meglio adottare quindi misure in braccia e gambe, ma farlo con precisione mi richiederà dell’esercizio.


    Battè le mani, producendo uno schiocco deciso.

    So cosa fare.

    Incrociò nuovamente le dita e creò un ulteriore clone per poi spogliarsi, restando in mutande.

    So che non ti vergogni, uno che parla così di se stesso non lo farebbe mai.
    Se vuoi puoi andare, per stanotte so cosa fare.


    Il clone infatti, chiusi gli occhi si sarebbe fatto toccare a caso dal se stesso appena creato, il gesto gli avrebbe permesso di registrare contemporaneamente più informazioni, innanzitutto avrebbe memorizzato ogni singolo millimetro di se stesso e come se non bastasse al dissolversi del clone avrebbe ricollegato la sensazione tattile a quel punto preciso, cosa che gli avrebbe permesso di mappare il suo corpo sia visivamente che tattilmente, cosa che gli avrebbe permesso di ricostruire un immagine di se stesso nella sua mente in 3 dimensioni complete.
    Il termine del procedimento prevedeva di riuscire ad immaginare un preciso stimolo in una precisa parte del corpo.
    Contemporaneamente avrebbe appreso le sue stesse dimensioni, ma per espandere ulteriormente la sua capacità, rendendola efficace anche sulle lunghe distanze avrebbe necessitato di altri cloni da piazzare ai limiti di circonferenze prestabiliti, una volta impressa la sua figura ad una certa distanza nella sua memoria infatti sarebbe sempre stato certo di poter stimare la lontananza alla quale teletrasportarsi, semplicemente immaginando se stesso in quel punto, cosa che gli avrebbe permesso il teletrasporto anche ad occhi chiusi.

    L’altro clone intanto si occupava dell’addestramento di Kunihiro.

    Sei uno sciocco ragazzo.
    Quella tecnica ha dei limiti, è certo, ma se non la utilizzi, se non la conosci appieno, se non sondi con precisione i suoi limiti… non puoi superarla.
    Per farti un esempio sarebbe come dire che sei in grado di cucinare la miglior bistecca del mondo senza mai averne assaggiato una.
    Complesso, no?
    Innanzitutto.
    Tu sei un assassino, il tuo compito primario e basilare è non farti vedere.


    Aspettò un cenno di intesa prima di continuare.

    La cosa può avere due significati però, non per forza ci si deve nascondere nelle tenebre, ci si può anche nascondere tra le persone, travestendosi.
    Se un sensitivo non sospetta di te, o della tua presenza non può osservarti, farlo per lui sarebbe troppo faticoso, e sarebbe decisamente segno di paranoia, che potresti sfruttare a tuo vantaggio tra l’altro.
    Dietro ad un qualsiasi ostacolo visivo considerevole sarebbe costretto a concentrasi per percepirti, ed essendo un’ azione da cui è impossibile distrarsi significherebbe esporsi ad ulteriori pericoli, ancora più grandi!
    Quindi, se sommi le due cose il non possedere chakra, se stai facendo bene il tuo lavoro di assassino non è un impedimento.
    Quantomeno, questo è ciò che al tuo livello dovresti pensare.
    Ciò che cerco di dirti è che prima di elaborare una soluzione devi trovarti in difficoltà nell’utilizzare un qualcosa, a quel punto la necessità ti permetterà di evolvere, ma senza una solida base di esperienze negative non potrai passare al livello successivo.


    Inspirò, quasi soddisfatto.

    Sei troppo frettoloso cocco.

    Sogghignò.

    Il succo del discorso?
    Dimostrami che puoi fregare un sensitivo senza necessitare di quelle abilità e te le insegno.
    Nella biblioteca del villaggio ci sono varie sezioni come sai, tutte con restrizioni differenti: civile, ninja e sotto specifica autorizzazione per quella proibita.
    Dovrai fingerti un civile, niente chakra quindi, e portarmi un libro dalla sezione per ninja, una volta fatto ripeterai con la sezione proibita, ovviamente, in nessuno dei due casi devi farti beccare.
    A domani, sempre che tu ci riesca in un solo giorno.


    E senza aggiungere altro si diresse nella stanza insieme all’altro clone, dando una mano con la mappatura del corpo e successivamente con le distanze.


     
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