La Via del Ferro

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  1. Alkaid69
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    Settimo e ultimo giorno
    L'indomani si partì di buon'ora come previsto. L'Hokage aveva saputo dare indicazioni precise sulla posizione di Meku la sera prima, e aveva deciso con Ryo quale rifugio visitare.

    Sarebbe stato di certo una sorpresa constatare che, proprio fuori dalle mura di Konoha, a est, si nascondeva un'ulteriore rifugio. Anche questo nascosto da un qualche tipo di conformazione rocciosa, anche questo aperto da Ryo attraverso le sue capacità.

    Anche questo rifugio, come il primo, tuttavia, non era distrutto, ma solo abbandonato a sé stesso.

    Dopo un'ora circa di ricerca infruttuosa all'interno delle numerose stanze ricavate dalla roccia, Ryo incappò in una rientranza nel muro, che letteralmente si spostò, facendo crollare da l'intero soffitto della stanza accanto dove era in quel momento Raizen Ikigami. L'unica uscita: una stretta porticina, grande a malapena perché ci passasse un uomo di medie dimensioni.
    Ryo si scusò, poggiandosi affaticato su un muro. Sembrava essere agli sgoccioli.

    Solo se caldamente consigliato dagli altri, Ryo avrebbe acconsentito a uscire da quel luogo e dirigersi finalmente dal nonno. In pochi minuti, i tre furono davanti alla botola... completamente scoperchiata, scardinata, distrutta. Una forza disumana doveva essere passata di lì.
    Affrettandosi, i tre scesero lungo il percorso che più volte Raizen aveva visto, anche se questa volta c'era qualcosa di inquietante in quel passaggio: detriti, sangue, pezzi di muro crollati.
    E entrando nella stanza principale poterono vedere ancora quello stesso scenario, ma in scala più estesa. Per quanto si fossero sgolati, non avrebbe risposto nessuno. Meku non c'era.

    -Quindi, dopotutto, una trappola? Chiese Ryo all'Hokage, guardandolo con sospetto. Se tranquillizzato in qualche modo, avrebbe continuato: -In tal caso dobbiamo cercare degli indizi qui dentro. Ci sarà qualcosa che ci possa ricondurre a chi è stato qui e cosa è successo.
    Ryo avrebbe voluto Raizen vicino a sé per tutto il tempo, come assicurazione che se fosse successo qualcosa lui sarebbe stato lì. Kunihiro invece si sarebbe dileguato anche se intimato a restare unito al gruppo. Forse aveva trovato qualche scoiattolo.

    Da quello che videro, era chiaro che qualcuno aveva fatto violentemente irruzione all'interno del rifugio e che Meku aveva tentato di fermarlo (o fermarli). La quantità di sangue era tale da far credere che potesse esserci stato più di un intruso, ma dei corpi nessuna traccia.

    Nessuna lettera, nessun messaggio nascosto scritto rapidamente per avvisare i suoi alleati di quanto fosse accaduto. Almeno fino a quando Raizen non trovò quello che stava cercando: un messaggio da Meku, scritto con il sangue: Ryo.



    -Non è qui.

    Disse una voce possente, che sembrò rimbombare in tutta la stanza. Raizen ci mise poco a capire che la voce proveniva da Ryo, ma non era la sua. Quando quello si voltò verso di loro, i suoi occhi brillavano di un’intensa luce rossa.

    -Ce l’hai tu? Sai di cosa sto parlando, il libro. Lo ha dato a te? No. Sei solo la sua pedina... Prima di lasciarti qui a ripensare a ogni frammento di quanto è accaduto in questi sette giorni, per capire dove hai sbagliato, ti farò il favore di spiegarti… cercavo Meku da decenni, ho distrutto tutti i suoi rifugi, ho assoldato e posseduto i migliori per trovarlo. Cinquanta anni fa ho messo le mani su questo corpo e ho sparso la voce che suo nipote era ancora in questo mondo... e finalmente ha inviato qualcuno a indagare. Te. L’Hokage in persona, fuori da Konoha. Dovevo tenerti fuori abbastanza a lungo da carpire le informazioni che mi servivano e mandare i miei soldati a stanarlo. E ho guadagnato la tua fiducia, insegnandoti. Ieri, quando mi hai detto la sua posizione esatta, è stato facile per i miei soldati entrare e catturarlo, finalmente, dopo tutti questi anni. Ma ha nascosto il libro, ero convinto ce l’avessi tu, ma è chiaro che non è così.

    I suoi occhi adesso brillavano di luce propria; era chiaro che non c’era più niente di umano in quell’involucro. La voce seguiva il labiale di Ryo ma era come se provenisse da ogni punto della stanza.

    -Se tieni alla tua vita, abbandona l’idea di ficcare il naso in questa faccenda. Sii contento del fatto che degli esseri millenari ti abbiano lasciato vivere la tua insulsa e breve vita. Dimenticati di tutto questo e occupati del tuo villaggio per i pochi anni di vita di cui disponi.

    In quel momento, sferrò un pugno al cielo, colpendo solo aria. L'onda d'urto provocata dal colpo, tuttavia, fece letteralmente esplodere il soffitto, aprendo uno squarcio enorme verso l'esterno. La luce del tardo pomeriggio li invase. Kunihiro si stavo rimboccando la maglia nei pantaloni mentre entrava nella stanza adesso separata dalle altre solo da una parete senza alcun appoggio.

    Addio... HOKAGE.

    Con un balzo possente, "Ryo" si scagliò contro di lui, con una ferocia inaudita. [Gratuito: Velocità: 1075]
    Per poi tentare di sferrare un pugno devastante con il sinistro contro il volto dell'Hokage [SA I: Forza: 875; Velocità: 1075]
    Poi un calcio sinistro di uguale forza e velocità contro il ginocchio destro, seguito da un montante destro allo stomaco. Infine, un altro calcio, atto a spingere via il nemico verso il muro alle sue spalle. [SA II, III, IV]

    Un'istante più tardi, due Kunai comparvero alle spalle di Ryo, accanto ai quali comparve Kunihiro che, con Katana con lama di chakra sguainata, tentò di tagliare una gamba al nuovo nemico, senza fare troppe domande. Quello incassò, non ricevendo molti danni, cosa che gli permise di contrattaccare, sferrando un calcio devastante nello stomaco del ragazzino, il quale volò ad alcuni metri di distanza, scontrandosi contro le macerie. La cotta di maglia attutì una piccola parte dei due impatti, ma al secondo si frantumò del tutto. [Ferità Mediograve al busto]

    Subito dopo quell'exploit, Ryo cominciò a disgregarsi, e mentre il suo corpo rapidamente diventava polvere portata via dal vento, guardò Raizen Ikigami, poi svanì del tutto. Qualche istante dopo, tuttavia, Raizen poté giurare di aver sentito qualcuno parlare. Una voce lontana, ovattata, così flebile che sarebbe potuta essere uno scherzo uditivo:

    -Grazie...



    Edited by Alkaid69 - 21/4/2018, 20:30
     
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