Sangue BluCorso Base per DarthFranz

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    Sangue Blu


    Post Ottavo - Survivor



    Non era di certo come se lo era aspettato, vincere: se lo aspettava glorioso, trionfante, ma aveva quel senso di amarezza che solo chi, come lui, aveva combattuto poteva comprendere. Quel senso di pesantezza, quel retrogusto amaro e rivoltante, quel sapore nauseabondo del sangue e quell'odore putrido della codardia, della paura e dell'adrenalina.

    Ora sentiva dolore, ora sentiva le fitte ai polsi e alla spalla, sentiva i muscoli dolere e le braccia pesanti, il fiatone che faticava a calmarsi, quella sensazione di giramento di testa e leggerezza, mista ad una insormontabile pesantezza e spossatezza, quasi volesse lasciarsi andare.

    Gli occhi viola osservavano il corpo ormai inerme del nemico, ma non provava che una sorta di perversa gioia, la gioia dei vincitori, dei sopravvissuti, la gioia sadica di chi è stato costretto a ferire pur di sopravvivere, ed ad una così giovane età pure.

    Così com'erano venuti i sensi di colpa se ne andarono, lasciando spazio ad una leggerezza e contentezza sadiche e ciniche, egoiste ed arroganti.

    Io ho vinto

    Pensò il ragazzo.

    Io sono sopravvissuto, sono salvo

    Non poteva fare a meno che pensarci, vedere quel corpo martoriato e sanguinolento lo riempiva di una consapevolezza tetra, ma nondimeno reale e forte: lui aveva vinto, lui era ancora in piedi, lui era...Vivo.

    E mentre ponderava, a pochi passi dall'ormai incapacitato nemico, un trambusto sembrò arrivare da lontano, quasi Jin non fosse neanche lì presente, se ne accorse solo dopo un po', voltandosi con sguardo vuoto e quasi scosso, ancora in conflitto fra il suo -seppur effimero- rimorso e quella sensazione di sadica goduria, sbatacchiò poco poco gli occhi come per svegliarsi.

    Io...Si. Sono vivo, maestro Ryuuji. Sono...vivo.

    La voce flebile, il tono incerto, lo sguardo a tratti scorreva verso Juto, a tratti si fissava sulla bomba, poi si volgeva a Chojiro ed al maestro, non stava mai fermo. Una luce tremolante negli occhi, cercò di farsi forza e godersi quel trionfo meritato, sorridendo tirato ed annuendo, con ben poca convinzione.

    Io...non lo so maestro Ryuuji, non lo so cos'è successo. Ero andato in cantina, a prendere da bere come mi era stato chiesto, e da lì...non so spiegare. Ho un vuoto, ricordo poco, è confuso e....

    Lasciò la frase a metà, volgendosi verso Chojiro

    Ti sei rimesso, vedo. Mi sarebbe servito il tuo aiuto qua, ma....hai fatto bene a chiamare Ryuuji. E si, è una...bomba.

    Quel tono saccente e sicuro di sé era sparito, lasciando posto ad una voce più sommessa e ancora spezzata dal fiatone e dalla fatica, rotta dalle emozioni contrastanti e dagli eventi, sintomo di una psiche scossa nel profondo: non voleva che finisse così, non la sua prima uscita di casa. Non la sua prima missione, eppure sapeva che era destinato a fare ciò, ma non voleva accettarlo. Non voleva ammettere a sé stesso di non essere altro che un soldato, un'arma umana a disposizione del Clan e del Villaggio, come qualunque altro Shinobi.

    Non processò subito l'ordine di Chojiro, ma non appena ritornò alla realtà estrasse i kunai dal corpo di Juto, mani tremanti ed insicure nel farlo, mentre la sua mente vagava. Si vedeva che non era presente, le parole del Kiriano non le registrò, limitandosi ad annuire appena appena come per riflesso.

    Jin....Jin Hyuuga

    Rispose monotono il giovane della foglia, quando Chojiro gli chiese il nome. Scosse il capo, cercando di riprendere controllo di sé e del suo corpo, giusto in tempo per accorgersi di Ryuuji e delle sue parole, sebbene suonassero leggermente lontane ed ovattate.

    Il nome, però, lo udì bene. Juto.
    Lo fece scattare, lo fece gridare, quasi impazzito.

    Juto! Le cuoche, le cuoche lo conoscevano! Juto!

    Distese il dito verso il verdognolo, mezzo isterico, scemando

    Juto...amore..Hanabira...che tragico.

    E spossato, provato oltremodo dalla fatica di quel giorno, cadde seduto, gambe contro il petto e capo infossato, mani penzoloni sulle ginocchia, il corpo un sobbalzo continuo. Piangeva, piangeva di gioia e disperazione al tempo stesso, piangeva isterico e felice, stanco e sollevato, contento e disgustato. Piangeva per pietà e per il dolore, sia per il suo sia per quello di Juto, sia per quello di Chojiro. Era solo un ragazzino, cresciuto al chiuso in una gabbia dorata, circondato dalla sicurezza delle mura e della guardia del Clan, dei genitori e degli altri membri, dei maestri dell'accademia e della servitù. E quel ragazzo era appena stato gettato fra le fiamme, ed era stato bruciato: nessun allenamento, nessuna disciplina, nessun onere nobile avrebbero potuto preparare quella giovane anima a quello che sarebbe accaduto quel giorno, e la realizzazione fu tale da renderlo umano ed indifeso, bambino come bambino non era mai stato.
    Chakra: 2.5/10
    Vitalità: 6/8
    En. Vitale: 28/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 5
    • Hanbo × 1
    • Occhiali × 1
    • Gomitiera Imbottita × 1
    • Ginocchiera Imbottita × 1
    • Guanto in Cuoio × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 3
    • Shuriken × 2

    Note
    ///

     
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    Sangue Blu


    Post IX


    Parlato Chojiro
    Parlato Ryuuji

    Era tutto finito.
    Il peggio doveva essere passato. Jin era riuscito ad uscire vivo e vegeto da quella situazione. Era pur sempre ferito e stanco, ma i duri allenamenti avevano dato finalmente i suoi frutti, permettendo al ragazzo di vincere non uno, ma ben due combattimenti. Inizialmente contro la marionetta, successivamente contro il suo marionettista, che, infine, si rivelò non essere solamente un uomo dai capelli verdi, ma assunse un nome ed un'identità: Juto.
    Jin lo aveva sentito, il giorno prima. Aveva sentito le cuoche pronunciare quel nome. L'informazione aveva catturato la sua attenzione per un motivo o per un altro, e ironia della sorte volle che fosse proprio lui ad essere l'artefice di quel piano diabolico che prevedeva l'uccisione di tutti gli invitati al matrimonio di Hanabira. Ma chi era esattamente quel tizio? E perché aveva fatto quel che aveva fatto? Jin i suoi sospetti li aveva, qualche tassello iniziava a mettersi al suo posto, pochi, ma pur sempre rilevanti per un'eventuale inizio d'investigazione.

    Jin era turbato. E a buona ragiona. Aveva quasi rischiato la pelle in quel buco, rischiando di non vedere mai realizzarsi i propri sogni ed i propri desideri, abbandonando una vita che avrebbe potuto dargli molte soddisfazioni, una vita dove avrebbe potuto lasciare il segno nel mondo ninja: "Jin Hyuga" non sarebbe dovuto rimanere soltanto un nome comune di un clan prestigioso.

    CITAZIONE
    "Jin....Jin Hyuuga."

    Rispose con un filo di voce lo Studente alla domanda di Chojiro. Avrebbe dovuto urlarlo, sbraitarlo ai quattro venti, dirlo con fierezza ed arroganza. Se lo meritava. Era il minimo.

    Ryuuji tuttavia non aveva tempo per stare a ciarlare con Juto. Non in quel momento, nemmeno se Jin avesse avuto chissà quali informazioni riguardo Juto. Doveva agire in fretta, assicurarsi che la bomba non si sarebbe attivata e fare quindi in modo che nessuno degli invitati si accorgesse di nulla.

    In ogni caso, Chojiro prese Jin sotto il suo braccio e sbalzò in alto, percorrendo in salita la botola grazie ad un particolare tipo di Chakra adesivo che lo Studente ancora probabilmente non conosceva. Arrivarono in alto nel giro di qualche secondo e il kiriano lasciò la presa.
    Il Genin sorrise, cercando di riprendere fiato e guardando l'albino con un'aria amichevole e compassionevole.
    "Jin... non sono solito leccare il culo a nessuno quindi prendilo come un semplice apprezzamento... sei stato molto in gamba. Per essere solo uno Studentello di quel villaggio pollinoso, hai praticamente evitato una strage, da solo." il ragazzo lasciò spaiare lo sguardo tra i due, e continuò: "Comunque, ora devo andare ad avvisare Hanabira dell'accaduto, verrò di sopra a curarti le ferite... Hm... perdonami se puoi."
    Chojiro si avvicinò a Jin e gli pose la mano destra sulla spalla in gesto fraterno, sorridendo nuovamente. Un flusso di energia iniziò a scorrere dal suo braccio verso il corpo del Hyuga, indirizzandosi verso la testa, verso la sua psiche. Da lì, Jin non sarebbe stato in grado di evitare gli effetti sulla sua mente di quella tecnica. I suoi occhi si sarebbero appesantiti, il suo corpo rammollito, cadendo in un sonno illusorio causato dal kiriano. L'ultima cosa che sarebbe riuscito a vedere, fu il volto di Chojiro sorridergli con compassione fino a quando tutto divenne buio e tranquillo. [Slot Tecnica Avanzato]Tecnica del Sonno - Nemuri
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tocco (1)
    L'illusione si attiva prendendo alla sprovvista la vittima e poggiando le mani sulle spalle; la vittima non deve accorgersi della minaccia, ma considerarsi in una situazione di calma, senza pericoli. La vittima cadrà in un sonno illusorio per 3 ore o finché non rilasciata. L'efficacia è pari a 10. Rivolgere una minaccia di danno fisico, sveglia la vittima prima dell'esecuzione.
    Tipo: Genjutsu - Kanchi
    (Consumo: Medio)
    [Da studente in su]


    [...]



    Quando Jin fu in grado di risvegliarsi, si ritrovò nella sua stanza, e dalla finestra sarebbe uscita una potente luce di primo mattino. Che cosa era successo? Il ragazzo era stato tratto in inganno da Chojiro, il quale lo addormentò per farlo stare tranquillo ed evitare una reazione impulsiva di qualsiasi tipo.
    Il Hyuga si ritrovò con dei bendaggi intorno ai polsi ed alla spalla, i quali furono un chiaro segno di una precedente medicazione. Accanto al letto, sul comodino, c'era una tazza di tè verde ancora caldo, con due cornetti su un piattino, un barattolo di marmellata ai mirtilli, ed un piatto con sopra un coperchio che teneva al caldo una omelette ed un po di speck.
    Se Jin avesse voluto tentare di uscire, avrebbe capito che la finestra e la porta erano serrate, ed eventuali urli di disperazione non avrebbero tardato ad arrivare.
    Ryuuji sbloccò la porta ed etrò dentro la stanza di Jin.
    "Sei sveglio, figliolo." disse con un tono paterno ed un'espressione serena in faccia.
    "Non era mia intenzione metterti sotto un Genjutsu. Chojiro ha agito da solo. Questi kiriani sono così freddi... penso che ha tentato di prendersi il merito della tua vittoria."
    L'uomo fece una pausa, aspettando una eventuale reazione, per poi continuare.
    "Ma non preoccuparti. Mi sono assicurato che tutti sapessero di chi ha veramente fermato quel criminale di Juto."
    Ryuuji si avvicinò al letto, e ci si sedette.
    "Comunque sia, noi oggi dobbiamo andarcene. Ma prima di uscire da questa porta mi sembra doveroso informarti propriamente di quel che è successo prima e dopo l'accaduto."
    L'uomo si scostò una ciocca di capelli dalla faccia e si voltò verso Jin, immergendosi nei suoi occhi viola e parlando con un tono leggermente formale:
    "La Principessa Hanabira aveva molti corteggiatori e pretendendi prima di sposarsi. Puoi naturalmente capire che una nobile così bella e ricca come lei, con un passato da Kunoichi e con la fama di essere un'eccellente donna d'affari può suscitare l'interesse di una vasta gamma di uomini. Ecco, lei era molto pretenziosa. Li ha rifiutati quasi tutti quando, ad un certo punto, non ne rimasero soltanto due. Il Signor Nakamura, che si chiama Shoichi a proposito, e Juto Hosokawa. Ecco, Hanabira era molto combattuta sulla scelta da fare, questo perché Juto possedeva praticamente il doppio delle ricchezze di Shoichi, solo che quest'ultimo era un uomo di gran lunga più rispettabile. Un abile guerriero, insomma, mentre Juto aveva delle capacità di combattimento piuttosto inferiori e limitate. Per farla breve, i due erano il bianco ed il nero: Shoichi l'impavido Shinobi e Juto il ricco sfondato."
    Ryuuji prese una forte boccata d'aria, e continuò.
    "Si diceva che Hanabira e Juto si vedessero di nascosto durante questo doppio corteggiamento, e che si scambiassero promesse del tipo che sarebbero rimasti insieme come amanti se lei avesse spostato alla fine Shoichi. Ehm, voglio dire, questa ultima informazione l'abbiamo scoperta poco fa interrogando Juto, non è qualcosa di dominio publico. Comunque sia, stavo dicendo..."
    L'uomo sembrò bloccarsi per un periodo che parve davvero troppo lungo, ma dopo un po riuscì a ritrovare le parole e continuare con la sua storia.
    "Ah si. Quando Hanabira ha fatto la sua scelta finale, quella di sposare Shoichi, i rapporti tra lei e Juto si sono arrestati all'improvviso. Juto non riusciva a capire, era turbato. Addirittura minacciava di uccidersi se non gli fosse data possibilità di una spiegazione. Infine, Hanabira acconsentì ad un incontro, ufficiale dire, con moltissimi presenti, dove Juto venne pesantemente umiliato dall'arroganza e freddezza della Principessa, che lo rifiutò senza troppe spiegazioni, dicendo solo che amava Shoichi e non lui. Beh, Juto non credette in neanche una parola, considerando che a Hanabira le fosse stato imposto di rispondere così, e da allora non tentò mai più una conciliazione con lei. Sembrava che le acque si fossero calmate, come se Juto si fosse rassegnato al rifiuto. Addirittura, si era anche parlato della possibilità di una sua eventuale partecipazione al matrimonio come invitato speciale, ma per rispetto del signor Nakamura non fu invitato.
    Quindi Juto ha deciso di auto-invitarsi da quanto hai potuto attestare tu stesso. Ha programmato la bomba da mesi. Siamo riusciti ad estorcere qualche informazione, e ha dichiarato che ha ucciso un'uomo della servitù, buttandolo nel mare e trasformandosi in lui con la Henge per avere libero accesso alla stanzetta del vino, dove piano piano è riuscito a scavare un'enorme fossa per piantare la bomba. Addirittura, alcune delle bottiglie di vino erano in realtà liquidi infiammabili, che avrebbe conferito al fuoco un colore verde. Come i suoi capelli, che ironia. Devo dire che è un tipo molto teatrale!"

    Ryuuji si fermò, nuovamente. Si alzò dal letto e si diresse verso la finestra, aprendo anche quella per far arieggiare la stanza. Guardò fuori per qualche istante, osservando una carrozza parcheggiata nel giardino, per poi rivolgersi nuovamente verso Jin.
    "E' tutto finito comunque. La bomba è stata resa inerme. Ah! Dimenticavo. Ahah, colpo di scena! Il Signor Nakamura ha aprofittato della situazione di debolezza di Juto, stabilendo che non lo avrebbe ucciso per il suo tentativo di uccisione, se solo gli fosse stato concesso una buona parte dei suoi possedimenti. Juto alla fine è stato costretto a firmare un contratto di rinuncia alle sue ricchezze, e poi è stato buttato fuori dal palazzo. Sì, letteralmente buttato fuori. E poi gli hanno scoccato una freccia nel cranio. Che destino."
    Ryuuji rise, quasi come divertito da quell'ironia.
    "Ma l'importante è che tutto si sia concluso per il meglio! Ora noi dobbiamo tornare al Villaggio. Purtroppo non abbiamo tempo di salutare nessuno ma non preoccuparti, Hanabira ha voluto ricompensare il tuo coraggio e la tua abilità, sfruttando le sue conoscenze all'Accademia per assicurarti un passaggio di Grado. Quindi, Jin, complimenti! Da oggi sei ufficialmente un Genin di Konoha!"


    OMG abbiamo finito *o*
    Sono molto fiero di noi huehuehue
    Mi dispiace solo che il corso si sia prolungato più del dovuto, purtroppo l'ispirazione per scrivere un post a volte dimentica di tornare a casa u.u ma meglio tardi che mai! In questo ultimo Post vieni a conoscenza dei dettagli riguardo la trama di questa giocata, spero che non sia troppo banale, io ho fatto del mio meglio!

    Prima di finire, ti illustro l’ultimo passo di questo Corso. Finita una role bisogna assegnare gli stemmi per poter far progredire i nostri personaggi e premiare il nostro impegno! In questa fase finale è un semplice scambio di stemmi: io propongo gli stemmi per te, a seconda della validità dei tuoi Post e tu fai lo stesso con me. Poi una volta proposti saranno valutati dagli Archivisti. Anche in questo caso bisogna avere un minimo di buonsenso e correttezza, valutando oggettivamente l’importanza dei singoli Post per evidenziare una concreta crescita del Pg.

    Gli stemmi
    Gli stemmi sono gli “strumenti” usati su NL per far progredire il proprio Pg. Non sono dei punti exp, ma servono per rendere più forte ed esperto il proprio Pg. Si dividono in Semplici, d'Onore, e d'Elité, in base alla difficoltà dell’azione che si compie nel Post da valutare (semplici, medio ed epico). Esistono inoltre stemmi di lode e stemmi d'infamia: i primi si danno ai QM o ai Sensei o ai Player per aver svolto delle giocate degne di nota, mentre i secondi vengono dati ai player che ha commesso qualcosa di negativo in forma di punizione (MP, PP ecc).
    Uno stemma deve concretizzare qualcosa che il tuo Pg ha fatto nella Role. Tipo: "Hai eseguito un ottimo AdO" o "Sei riuscito a sventare una strage".
    Spendendo gli stemmi puoi passare di Grado, Energia o acquistare TS, TA extra ed altri Tratti da lista.
    In una role puoi assegnare uno stemma ogni 3 post. In alcuni casi, come i Corsi Base, puoi assegnare fino a 2 Stemmi extra, se lo ritieni meritevole xD Ma c’è sempre un numero massimo di stemmi che non puoi sforare. In questa giocata per esempio non puoi assegnare più di 4 Stemmi :3
    Per proporre gli stemmi vai nell'App NL, seleziona il personaggio a cui vuoi assegnare gli stemmi, e clicca sul segno "+" che trovi a destra del nome. Comparirà quindi uno schema che devi compilare. È abbastanza intuitivo, non dovresti avere alcuna difficoltà!

    Che dire, spero di averti divertito e soprattutto spero di averti insegnato qualcosa, togliendodi i dubbi riguardo il regolamento e magari tandoti qualche spunto e voglia per eventuali giocate future role.
    Ci si vede!

    Love & Rockets
    Eldy
     
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16 replies since 21/1/2018, 23:06   249 views
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