Sussurri[Free GdR per soli nukenin e ronin]

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    Sussurri


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    La vita fuori dall'Accademia era tutta un'altra storia. Nessun padrone, nessun obbligo. Si poteva combattere per il miglior offerente tanto quanto solo per la propria gloria personale. Le uniche regole davvero importanti da rispettare erano di non calpestare troppo i piedi in giro, se non se lo si poteva permettere, stare possibilmente alla larga dall'Accademia e dagli occhi di coloro che salvaguardavano il rispetto delle leggi. In questa zona grigia, le informazioni venivano scambiate tramite passaparola, messaggi cifrati e sussurri nell'ombra. La veridicità delle stesse valeva solo tanto quanto la reputazione di coloro che le mettevano in giro. Era quindi facile immaginare quante sciocchezze venivano dette e credute vere. Tuttavia, la notizia che sarebbe arrivata alle orecchie di nukenin e ronin, quella volta, aveva tutte le caratteristiche per essere veritiera. Innanzi tutto, era stata messa in giro da persone che, normalmente, non dicevano fandonie, il che già era qualcosa. La notizia, di per sè, non era eclatante, ma era sufficientemente criptica da poter essere interessante. Infatti, bisognava sempre evitare di cadere nella tentazione di credere a voci troppo allettanti: generalmente erano false e, nel peggiore dei casi, poteva essere stata l'Accademia a metterle in giro con la speranza di catturare qualcuno. Le voci parlavano di una festa privata a cui erano invitati tutti coloro 'che erano interessati a conoscere il mondo e ciò che questo poteva offrire'. La festa si sarebbe tunuta in un locale abbastanza malfamato da essere rinomato presso ninja della loro estrazione sociale, nei pressi di Ame. Inoltre, a tutti gli invitati era richiesto di indossare una maschera che ne camuffasse le fattezze del volto. Tutti avrebbero capito che una tale richiesta non aveva certo lo scopo di garantire la riuscita di un buon ballo in maschera, bensì di garantire l'anonimato dei partecipanti. Anche questa era una cosa bona. Di cosa la festa fosse un pretesto, era difficile dirlo. Poteva essere un evento per arruolare un piccolo esercito di nukenin, oppure poteva essere un evento commerciale per la vendita di materiale illegale. Non era nemmeno da escludere che si trattasse di un tentativo delle grandi associazioni criminali di arruolare nuovi membri, così come poteva benissimo essere una trappola tesa dall'Accademia. Ma questo era sempre il caso.

    [...]


    Quella sera alla 'Tormenta di Pain' c'era il tutto esaurito. Il locale era stato trasformato in discoteca, e già un nutrito gruppo di persone tra i 20 ed i 40 anni si stava scatenando in danze elettriche nelle luci soffuse. L'aria era soffocante e rovente per il numero spropositato di persone che si erano accalcate negli spazi limitati del locale. Luci al neon e riflettori guizzavano a tratti sulla folla che si contorceva al ritmo di musica, illuminandola a scatti. Bicchieri con liquidi multicolori venivano passati di mano in mano, cadendo a tratti su un pavimento già appiccicoso. Il rumore, chiaramente, sovrastava ogni cosa, scoraggiando ogni forma di comunicazione verbale che non fosse un grido disumano.

    Juno si mosse tra la calca, sgusciando rapido tra la gioventù seminuda e sudata per via dell'eccitazione del ballo. Il contatto fisico lo ripugnava, per questo, nonostante il caldo, aveva mantenuto addosso un lungo mantello. Sul volto portava una maschera decorativa: per metà essa rappresentava un corvo, il cui becco si allungava per trenta centimetri davanti il suo vero naso; l'altra metà raffigurava il pallido e stilizzato volto di una geisha. Nell'oscurità e nella confusione della folla, si mosse verso la zona privata del locale. Una porta coperta da pesanti teli neri divideva i due ambienti, e due guardie lasciavano passare solo le persone giuste. Juno sapeva che i due ninja all'ingresso non erano le uniche difese che prevenivano l'ingresso indesiderato di persone nella zona privata. Jutsu erano stati posti per evitare il teletrasporto e la percezione del chakra, così che un sensitivo avrebbe potuto giurare che il posto fosse completamente vuoto in seguito ad un esame accurato. Ma per Juno e per quelli come lui che si sarebbero presentati con il giusto abbigliamento, non sarebbe stato un problema passare. Sul suo braccio, uno dei due energumeni avrebbe semplicemente apposto un timbro identificativo, prima di lasciare loro. Il timbro era particolare: recava una stella a 5 punte, e diverse lettere erano vergate su di esso:

    Abo8WNc


    Entrato nel privè, la prima cosa di cui Juno si accorse era che la stanza in cui si trovava non solo era illuminata da luci soffuse, ma il baccano alle sue spalle era completamente svanito. Al suo posto, una musica rilassante veniva suonata e cantata da una ragazza su un palco non molto distante, anche lei con una maschera sul volto, che le copriva addirittura gli occhi. Tavolini tondi e bassi erano stati disposti su una moquette bordeaux. Sulle pareti, lumi di vetro irraggiavano una luce incerta, facendo tremare le ombre che essi stessi proiettavano sulle pareti abbellite con un carta da parati dai motivi floreali e leggeri. Diverse persone si erano già radunate e sedute qui e lì, ognuna con una maschera più o meno sobria. Non erano tutti ninja. Questo era chiaro dagli abiti che portavano sotto quelle maschere e dal loro portamento in generale. Alcuni sedevano da soli, bevendo qualcosa solo nei casi in cui la loro maschera glielo consentiva, mentre altri erano in gruppi non più grandi di tre persone. Tutti, ad ogni modo, erano rivolti verso il maggiore dei due palchi presenti nella stanza di dimensione contenuta, il quale aveva ancora il tendone tirato. Juno scelse un tavolino che ancora non era stato preso da nessuno e vi ci sedette. Astenendosi dal prendere da bene, si limitò ad attendere che qualcosa accadesse, ascoltando con piacere la melodia che vibrava nell'aria.

    Questa giocata è aperta a tutti i ninja non accademici. Sarà una giocata breve, con pochi combattimenti. Mi raccomando, fate i bravi all'entrata,
    che vi conosco!

     
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    Let's get this party started


    Post primo




    Wooo, questo template è molto più figo dell'altro! Lo sapevi che te lo potevi mettere in automatico e ti prendeva i coli dalla scheda dandoti anche questo effetto sfumatura da sballo?
    No.
    Ah, capisco, è per questo che usavi quei template orribili di due colori messi lì per sbaglio?
    Già.
    Madonna erano veramente orribili, cioè proprio non si potevano guard...
    Vuoi la diarrea? Perché così è come prendi la diarrea.
    Ma io di arte non ci capisco molto, figurati che a me non piace nemmeno Picasso! Se te la prendi prima di farmi finire le frasi però.
    Sì , va beh, però preparati che sennò fate tardi.
    Giusto! Disse Kuso colpendosi la testa con il palmo della mano destra come per riprendersi da un lapsus. DENSEN? A CHE PUNTO SEI? Urlò il folle, la stanza dell'amico nell'AnalGore si trovava adiacente alla sua e quel tipo ti comunicazione era il più efficiente che aveva trovato, aveva provato a fare un buco nel muro per facilitare la cosa, ma proprio non riusciva a resistere alla tentazione di metterci il pene e quindi Densen glielo aveva fatto tappare. Ahh, certa gente, il gloryhole è un'istituzione millenaria, ma vaglielo a spiegare... Non tutti hanno la tua cultura.
    Quella sera il ninja cremisi ed il suo best friend dovevano andare ad un evento organizzato per i non accademici, che poi è un modo politically correct di chiamare i criminali ed i reietti, entrambe categorie di cui Kuso faceva parte, sembrava un'occasione per staccare dalla loro attività, tuttavia il folle era disposto a scommetterci la mamma che vi era sotto dell'altro. Odiava sua madre, l'aveva pure uccisa, Kuso è un tipo a cui piace andare sul sicuro per le scommesse.
    Per l'occasione un vestiario appropriato era richiesto, purtroppo per gli organizzatori da nessuna parte era richiesto di essere completamente vestiti, ma solo di portare una maschera, cosa che Kuso faceva già di abitudine, tuttavia quella sera era estremamente importante ed avrebbe quindi utilizzato la sua maschera da festa. L'oggetto in questione era identico a quello da lui utilizzato di solito, ma aveva incollato in corrispondenza dell'occhio destro un finto monocolo e sulla testa un cilindro rosso.
    Il folle chiuse a chiave la porta prima di cambiarsi la maschera per assicurarsi che nessuno potesse vederne il volto durante il cambio di abbigliamento, la verità sul vero aspetto del ninja cremisi era un mistero, persino per me se vi può interessare.
    Dopo aver messo la maschera da festa Kuso si avvicinò ad un comodino dal cui cassetto estrasse due papillons, posizionò il primo sul collo, come normalmente si addice, ed il secondo alla base del proprio fallo , per dare quel tocco di eleganza e classe appropriato per una festa.
    Finito di prepararsi, l'uomo nudo attese che anche l'amico fosse pronto prima di partire con questo alla volta del party. All'ingresso i due bodyguard guardarono straniti il ninja ma non poterono negare la veridicità delle sue parole, da nessuna parte era specificato che qualche altro indumento oltre la maschera fosse necessario.
    Insomma... Disse Kuso all'amico, entrando alla festa. E' l'ora di spaccarci di brutto! Io mi butto nel mezzo, prendi un paio di bevute? Senza aspettare una risposta si buttò in mezzo alla mischia sfregando il suo corpo nudo e sudato su quanta più gente possibile, quando si fosse generato attorno abbastanza spazio avrebbe cominciato ad esibirsi in qualche pazzesco trick di breakdance,
    doveva approfittarne adesso che non era ancora ubriaco, in più il suo cilindro era attaccato alla maschera e non avrebbe dovuto preoccuparsi di perderlo durante le sue mirabolanti acrobazie sulla pista da ballo.
    Divertitosi per qualche minuto raggiunge l'amico trangugiando qualsiasi drink questo gli avesse offerto. Va fatto vedere chi comanda a sti giovani, ora possiamo procedere. Disse all'amico dirigendosi quindi verso il privè, premunendosi di farsi apporre il marchio sulla natica sinistra. OHI, CIAO A TUTTI ! CHE SI DICE? Urlò il folle una volta che lui e Densen furono dentro,
    non vi era molta gente, sicuramente non tutti dalle abilità ninja, ma comunque era un bel pool di criminalità. Per quanto riguarda il tavolo dove sedersi avrebbe lasciato che l'amico lo scegliesse, alla fine gli aveva offerto un drink, se lo meritava.
     
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    Party Hard

    Post Primo – Feston bueo!



    Una festa organizzata da e per la malavita di Ame era un evento quanto meno sospetto. Kuso ed io aveva ricevuto la soffiata durante uno dei nostri soliti viaggi e fin da subito quella notizia mi aveva lasciato piuttosto interdetto. Radunare gran parte dei malavitosi del continente poteva essere l’idea più grandiosa di sempre come l’innesco della più grande catastrofe che si fosse mai registrata. Nonostante i miei mille dubbi tuttavia alla fine io e Kuso decidemmo di partecipare all’evento, l’eroe mascherato sembrava semplicemente troppo su di giri per accettare un no. La festa accettava chiunque purché questi fosse mascherato per garantire l’anonimato sulla propria identità. Kuso aveva preso un po’ troppo alla lettera quella regola vestendosi di tutto punto con un monocolo ed un cilindro adornato da un doppio fifì che ammetto mi strappò una risata. Per quanto mi riguardava questa volta avevo deciso di fare una sorpresa al mio migliore amico rubando da uno dei suoi cassetti una delle tante maschere che solitamente indossava. Curiosare tra le cose personali di Kuso era sempre motivo di grande sorpresa, ma non certo per il vestiario dato che l’unica cosa indossata dall’immortale era solo la sua maschera.


    Ovviamente a differenza di lui non mi sarei spogliato completamente. Quella era una sua prerogativa e di certo non volevo eclissare quella sua forma d’arte. Indossata la maschera mi sentii pervaso da un senso di follia, forse era quella sensazione a fare di Kuso quello che era realmente -Ehi Kuso.. ho preso in prestito una delle tue maschere.. spero non ti dispiaccia!.. guarda qua.. sembriamo gemelli!- e in effetti se non fosse stato per la mancanza del cilindro e del monocolo, e del fisico scultoreo dell’immortale si poteva dire che entrambi fossimo gemelli.


    Deadpool




    Lasciato l’AnalGore ci dirigemmo così verso la festa in maschera. Quella occasione poteva dimostrarsi estremamente proficua per il nostro prossimo futuro e motivo di nuove alleanze o obiettivi da derubare ed uccidere. Il mondo dell’underground ninja forse non lo aveva ancora capito, ma per noi non faceva alcuna differenza pestare i piedi ad Accademici o ninja considerati Nukenin, tutti erano uguali e utili per raggiungere i nostri scopi.


    Due energumeni piantonati all’ingresso sceglievano chi potesse o meno entrare a far baldoria. La musica sparata ad altissimo volume usciva ovattata dall’ingresso, parecchia gente aveva risposto alla chiamata segno che o molti era caduti vittime di quella trappola oppure che non vi era nulla di cui preoccuparsi. Una volta entrati ci ritrovammo all’interna di un miasma di caos di suoni, odori e corpi in movimento. Kuso non attese un secondo prima di lanciarsi in mezzo alla pista per insegnare a quegli sfigati come si ballasse veramente. Mentre l’immortale dettava legge in pista io mi ero diretto al bancone per ordinare qualcosa da bere, mi sarei limitato ad urlare all’inserviente -La roba più forte che avete in questo postaccio!- prima di recuperare quel cianuro e incontrarmi nuovamente con Kuso. Ritrovato l’amico gli avrei passato il drink aspettando di vedere la sua reazione prima di poggiare bocca al bicchiere. Per quanto ne sapevo quella roba poteva essere stata avvelenata e non volevo certo correre il rischio di morire intossicato per colpa di un fottuto drink. Conoscevo bene le abilità di Kuso dopo gli innumerevoli test condotti su di lui e sapevo che il suo corpo poteva debellare qualsiasi sostanza nociva, se non avesse battuto ciglio allora avrei brindato assieme a lui prima di spostarmi nella zona più vivibile di quel posto.


    Come al solito Kuso aveva attirato l’attenzione di tutti, ma poco importava in quel posto anzi forse la cosa poteva girare a nostro vantaggio. In mezzo a tutto quel miasma potevano nascondersi veri e propri mostri, persone che probabilmente avevano venduto l’anima al diavolo per diventare demoni e portare avanti le loro malefatte. Non sapevo cosa avrei potuto trovare li dentro, ma avevo deciso di mettermi alla prova tentando di rivelare chiunque potesse avere una qualche forma di particolare abilità, l’immortalità. Sapevo bene che non mi sarebbe capitata mai più un’occasione come quella di trovare così tanta gente talentuosa riunita tutta insieme, la caccia era solo appena iniziata [Percezione Immortale][Tecnica Avanzata][Raggio: 30m / Consumo: 2 Bassi]
    Percezione Immortale
    Villaggio: Hayate
    Posizioni Magiche: Tigre, Ariete, Cavallo, Cinghiale, Ariete, Drago (6)
    L'utilizzatore può percepire la posizione esatta di creature che non possiedono una vita naturale entro 30 metri. Richiede un round di concentrazione. Se posseduto Sesto Senso, il raggio sarà invece quello garantito dalla specializzazione Sensitivo.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: MedioBasso)
    [Da genin in su]
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    Densen
    Vitalità: 7
    Vitalità Temporanea: ///
    En. Vitale: 30/30
    Chakra: 38/40
    Recupero Abilità:

    Difesa1: /// Azione 1: ///
    Difesa2: /// Azione 2: ///
    Difesa3: /// Azione 3: ///
    Tecnica Base: ///
    Tecnica Avanzata: ///
    Equipaggiamento consumato: ///

     
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    Dracarys

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    Sussurri


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    Pensato
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    Una festa era proprio quello di cui la ragazza aveva voglia in quel periodo! Uccidere la divertiva certo ma era pur sempre un lavoro ormai ed ogni tanto anche lei aveva bisogno di staccare, di evadere. E quale occasione migliore per farlo se non quella? La malavita di Ame aveva organizzato quell'evento senza che ne trapelasse la reale motivazione ma erano diverse le voci, anche interne all'Organizzazione e di cui si fidava certamente di più, che le avevano confermato come non si trattasse di una trappola accademica. Così la Kaguya aveva deciso di partecipare, non informando realmente nessuno della sua decisione così da essere completamente in incognito. Neppure i suoi superiori di Ame erano stati informati della cosa, d'altronde perché avrebbero dovuto saperlo? Lavorava per loro certo, ma non era il loro cagnolino.

    Per l'occasione aveva scelto non solo di utilizzare una maschera, ma anche di vestirsi in maniera completamente diversa dal suo solito: un kimono succinto viola e corto che lasciava ben poco spazio alla fantasia e i capelli, solitamente biondi e sciolti, erano invece stati tinti di rosso e raccolti in due codini. Uno dei vantaggi dell'essere donna era poter cambiare il colore degli stessi senza che nessuno sospettasse nulla, e a meno che non si fosse tolta la maschere difficilmente qualcuno l'avrebbe riconosciuta. Alla fine di quella vicenda sarebbe poi semplicemente tornata al suo colore.



    Aveva deciso di invitare anche la "piccola" Shi quella sera, la festa sarebbe stata una buona opportunità per studiare le capacità della morettina in azione e perché no, un alleato poteva fare comodo in caso di pericolo. Era però stata molto chiara con lei prima di dirigersi al luogo dove si sarebbe tenuta la festa.
    Fiorellino, ti porterò con me, ma tu dovrai cercare di starmi fra i piedi il meno possibile e di non infilarti in mezzo a dei casini, siamo intesi? avrebbe appoggiato una mano sulla sua testa dandole un paio di colpetti, come avrebbe fatto con un cane ben addestrato Non so quale sia il motivo di questa convocazione ma spero in qualche soldo facile, o comunque in qualche occasione per ottenere qualcosa di ghiotto, anche solo un buon aggancio o qualche informazione potrebbe essere utile per trovare un nuovo modo per ottenere Ryo. Ma non è bene che ci vedano stare troppo assieme, quindi entreremo in maniera separata alla festa e ci dirigeremo al luogo dell'incontro singolarmente, così non attireremo subito l'attenzione su di noi. Direi che potrai sederti di fianco a me una volta arrivati nel privè però, arrivando in maniera separata non dovremmo attirare troppo i sospetti su di noi. Se poi le cose dovessero mettersi davvero male, collaboreremo. certo, se l'avesse ritenuto necessario per i suoi fini, ma questo non l'avrebbe certo specificato. La nukenin non era una persona di buon cuore né tantomeno una tata, il motivo principale per cui se l'era portata dietro era perché in due potevano avere più opportunità di ottenere qualcosa.
    In ogni caso io ho intenzione di andare all'appuntamento almeno un paio di ore prima, per studiare la situazione e divertirmi un poco. Tu fai quel che ti pare, se dovessi arrivare dopo sai come sarò vestita e saprai riconoscermi. Ah, indossa una di queste... disse passandole una delle sue cimiciCimici [x5] [Vario]
    Queste cimici possono essere applicate su qualsiasi superficie. Registrano tutti i suoni entro 12 metri come se avessero Percezione pari a 15. Per ascoltare le registrazioni sarà necessario recuperare le cimici, che imprimeranno le informazioni su un rotolo.
    Tipo: Supporto - Supporto
    Dimensione: Minuscolo
    (Potenza: 0 | Durezza: 0)
    [Da genin in su]
    ...ed attivala solo se ci dovessimo dividere per qualche motivo, potrebbe esserci utile a sua volta avrebbe indossato il ricevitoreRicevitore [Vario]
    Ricevitore inserito nell'orecchio che consente di ascoltare in diretta ciò che viene percepito dalle cimici. Il raggio di ricezione è di 250 metri. È possibile, tramite un pulsante, cambiare cimice dalla quale ricevere.
    Tipo: Supporto - Supporto
    Dimensione: Minuscolo
    (Potenza: 0 | Durezza: 0)
    [Da genin in su]
    , nascondendolo con i capelli e la maschera in maniera tale che non fosse individuabile a meno che qualcuno non fosse andato a cercarlo vicino al suo orecchio, così da poter tenere più sotto controllo la situazione.

    Come da programmi, sarebbe quindi arrivata prima alla festa, con o senza Shi, ed una volta entrata avrebbe approfittato del vantaggio di tempo per osservare la situazione e, perché no, per divertirsi un poco. Resistendo alla tentazione di bere per non rischiare di finire avvelenata o intossicata avrebbe osservato i partecipanti studiandoli, infilandosi nella mischia per ballare avvicinando i più avvenenti ed approfittandone per qualche palpatina. Se ne avesse avuto occasione, si sarebbe anche appartata per divertirsi un po'.
    Appena fosse arrivato l'orario dell'appuntamento si sarebbe quindi avviata verso la zona privata, salutando lanciando un bacio i due energumeni alla porta e lasciando che timbrassero il suo braccio: un brivido freddo le percorse però la schiena quando osservando la stella inconsciamente si ricordò anche del tatuaggio che già due volte era comparso nel suo avambraccio, donandole un potere mostruoso al di là del suo controllo. Non aveva ancora capito cosa fosse né aveva più indagato a riguardo ma si ripromise di farlo appena ne avesse avuto occasione: forse era l'unica cosa al mondo che in quel momento la preoccupava.

    Arrivata all'interno della sala si sarebbe guardata attorno qualche secondo, incrociando lo sguardo di tutti gli uomini presenti e sorridendo con malizia prima di sedersi con movimenti sinuosi verso uno dei tavoli vuoti, non accettando nulla da bere seppur a malincuore ed aspettando l'arrivo di Shi.



     
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    Falce dei Kaguya


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    Un Rapace per un altro


    Festa in maschera!



    Ti rendi conto che noi siamo legati alle Fenici? Ti sembra una fenice questa?!!!
    E perché diamine stiamo andando a questa assurda festa in maschera per nukenin?!!!
    Ossicino, Pennuto, ve lo devo spiegare io? Stiamo andando per scoprire cosa capita nel mondo dei nukenin di Ame e, più di questo, perché possiamo toglierci lo sfizio con qualche fanciulla in maschera senza responsabilità! Da quando la locandiera ha avuto problemi con quella tizia sfregiata, stiamo un pò all'asciutto... il ché è comico qui ad Ame! AHAHAHAHAHAHAH!!!
    Sei una bestia orribile, Mostro!
    Ma non sono l'unica bestia che si fa guidare dai suoi istinti qui! AHAHAHAHAH!!!
    Quel discorso aveva luogo nella mente del Risorto mentre questi osservava l'abito, o per meglio dire il costume che aveva sistemato per l'occasione, squisitamente ispirato al ninja che aveva incontrato nell'isola del Kappa, il ninja che ricordava un gufo.
    Ed i gufi sono predatori dei pipistrelli, no?
    Ma noi siamo FENICI!!!!
    Tu sei una Fenice, Pennuto, io sarei una tartaruga! AHAHAHAH!!!!
    Tu sei un idiota, Mostro, non molto di più. E, comunque, ci potrebbero essere sgherri di Hayate, fratello, e loro ci conoscono come il Mercenario delle Fenici, no? Bene, non diamogli modo di ricollegarci a qualcuno che sta qui ad Ame.
    Ok, questa è una risposta ragionevole.

    Ru-Wai sbuffò: era da solo nel suo covo a guardare quel costume, che non avrebbe mostrato all'esterno finché non fosse stato necessario, aveva anche comprato un mantello extra per usarlo al posto del solito assieme a quel costume, onde evitare che qualcuno lo riconoscesse.
    Da quando aveva saputo di quella "festa in maschera" la curiosità era salita abbastanza nel Risorto: perché i capi di Ame stavano organizzando qualcosa del genere? Ed erano effettivamente i capi di Ame ad averla organizzata? Dubitava ci fosse di mezzo l'Accademia, o almeno questo gli avevano detto tutti i suoi "seguaci": Temura, Medo e Miroku (e specie del giudizio dell'ultimo si fidava abbastanza), ma se non Ame, o l'Accademia, allora chi? Magari qualcuno che voleva organizzare qualcosa con quanti più nukenin potesse trovare? C'era la possibilità di guadagnarci qualcosa da questa situazione, oltre che d'inquadrare qualche tipo interessante da usare per i suoi propositi di Vendetta.
    In più la maschera gli dava l'anonimato, utile per muoversi fra gli altri criminali e, prima di ciò, per divertirsi nel locale dove dovevano incontrarsi.
    Fenici Immortali, aiutateci voi...
    Siamo o non siamo Fenici a tuo dire, Pennuto? Ergo pensiamo con l'ucc..
    Zitto, BESTIA!!!!
    AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!

    [...]

    Arrivare al "Tormento di Pain" non fu difficile: erano ormai alcuni anni che viveva ad Ame ed il Risorto aveva di suo ottime qualità furtive e, oltre ciò, aveva ben pensato di celarePasso Perfetto
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può occultarsi del tutto dalle conoscenze che percepiscono il chakra; non può essere percepito il chakra dell'utilizzatore finché attiva questa tecnica. L'utilizzatore non può utilizzare il chakra altrimenti la tecnica si scioglierà e potrà essere percepito.Tipo: Taijutsu -
    (Consumo: Basso)
    [Da chunin in su]
    il suo chakra per l'occasione, quindi fu abbastanza sicuro che nessuno lo avesse visto uscire da uno degli ingressi nelle fogne del suo covo e da lì si fosse mosso con quel suo particolare costume, ben celato da un mantello nero ed anonimo, fino alla locanda, dove avrebbe lasciato all'esterno il mantello stesso.
    Nella locanda, l'ammasso di giovani corpi femminili che ballavano con altri maschili, avrebbe fatto sorridere il Kaguya sotto la maschera integrale, prima di gettarsi in mezzo, in cerca di carne fresca da saggiare... e non stava affatto pensando al mangiare.
    La musica alta impediva di parlare, ma, fortunatamente, il Risorto non aveva intenzione di parlare con nessuna fanciulla, allo più palpare, saggiare e... fare altro.
    Questo sarebbe andato avanti finché non avesse notato un tizio nudo con una maschera con tanto di cappello.
    E che schifo!
    Quel pensiero, condiviso da tutte le menti del Risorto, lo avrebbe, dopo essersi comunque abbastanza divertito, portato ad avviarsi verso l'ingresso della vera "festa in maschera", dove due individui piuttosto massicci facevano da guardie all'ingresso.
    Il Kaguya non portava con se arma alcuna.
    Ma quando sei un Kaguya sei tu stesso la tua prima arma!
    E così, dopo aver dovuto scoprire l'avambraccio per aver inciso sopra un simbolo, il ninja sarebbe entrato nella sala privata.

    Il privé era più tranquillo: tavolini e gente già seduta qua e là, mentre c'era una donna che cantava, anch'essa mascherata, su uno dei palchi.
    L'unico problema: il mitomane nudo con la maschera con il cilindro era pure lì dentro che urlava e sbraitava, assieme ad un tizio, fortunatamente vestito, che aveva una maschera quasi simile alla sua.
    Non te lo aspettavi l'uomo nudo, vero?
    Un pò mi produce ribrezzo, lo ammetto...
    Da un misantropo come te? Non me lo sarei mai aspettato, Ossicino! AHAHAHAHAH!!!
    Zitto, Bestia! Almeno ci sono anche persone normali e qualche donna piacevole a vedersi!
    Dopo tutte quelle di là fuori? Ma quante bestie ci sono qui in mezzo! Hai Urami Maledetti!
    Ossicino è una bestia, io sono una bestia, tu sei un Pennuto, e quindi una bestia ed anche il nostro amico che guida la cricca è una bestia, dato quanto s'è divertito lì fuori!
    Zitto, Mostro! Vediamo se la situazione si fa interessante!
    Sì, concentriamoci su qualsiasi cosa accadrà qui, per favore...

    E con quei pensieri in testa, il Kaguya si sarebbe andato a sedere ad un tavolo, distante dai due con le maschere simili, per quanto possibile, in attesa di vedere come si sarebbe andata sviluppando la serata.
     
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    Sussurri nelle Ombre.


    Tormenta di Pain - Chapter I



    Chiuso per giorni nella serra di Lord Goemon a prendermi cura delle sue erbe, dei veleni e delle droghe, il mio diretto superiore mi concesse due giorni di riposo. Era emerso dalle ombre come uno spettro, con il volto oscurato dalle tenebre.
    La segretezza nei Fiori era assoluta.
    Lavoravo per un Principe e per diversi uomini ma non conoscevo né il loro aspetto né il loro covo.
    All'inizio pensavo non si fidassero di me, per via dell'aiuto ricevuto da Ru-Wai e della mia entrata nei Fiori un po' fuori dai loro canoni, ma ben presto capii che l'anonimato era pratica diffusa. Qualora qualche accademico mi avesse catturato, per i Fiori non ci sarebbe stata nessuna perdita, nessun rischio, ma soprattutto, nessuno si sarebbe fatto in quattro per salvarmi.

    Il mio udito percepii bisbigli su una festa in maschera riservata solo ai ninja di Amegakure, ai Nukenin di vari paesi e ai mercenari.
    Lo scopo dell'incontro non era chiaro ma il divertimento era l'ultima cosa a cui pensai.
    L'idea del camuffamento non era affatto male; il mio volto e il nome di Namae Taiyo dovevano restare separati fuori dalle mura di Amegakure.
    Con i due giorni a disposizione avevo l'opportunità di cogliere al volo quella notizia, presentarmi alla festa ed eventualmente stringere degli accordi.

    [...]



    Per il party criminale optai per dei vestiti mai indossati, eleganti, con sopra un mantello nero impermeabile, obbligatorio per raggiungere il locale senza bagnarmi troppo sotto la pioggia torrenziale di Ame.
    Celai il volto con una maschera raffigurante il muso di una rana dalla testa gialla. All'altezza degli occhi realizzai due fori ampi così da non avere campo visivo limitato. Nel caso ci fossero stati scontri dovevo farmi trovare pronto.

    La security all'ingresso del locale avrebbe visto arrivare in lontananza una giovane ragazza sui ventiquattro anni, con una lunga chioma nera, una gonna a metà coscia e una camicia bianca semi slacciata.[TB] Tecnica della Trasformazione - Henge no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Capra (1)
    L'utilizzatore può cambiare il proprio aspetto. Le dimensioni possono essere maggiorata o diminuita al massimo del 50% rispetto le proprie dimensioni reali. La trasformazione permette di assumere le caratteristiche tecniche dell'oggetto in cui trasformati oppure ottenere armi naturali se possedute dall'animale trasformato. Le potenzialità devono essere parigrado l'utilizzatore, non è possibile ottenere una protezione fisica e non è possibile ottenere capacità di movimento non possedute dallo shinobi. È possibile applicare questa tecnica anche in combinazione con un altro shinobi, unendo i due in uno stesso aspetto fittizio. Solamente uno dei due shinobi avrà il controllo delle nuove sembianze ma entrambi dovranno pagare il costo di attivazione. Subire un danno pari o superiore a leggera causerà lo scioglimento della tecnica. Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Basso )
    [Da studente in su]

    All'interno della discoteca, nei panni di una ventenne girovagai per almeno venti minuti nei pressi del bar e della sala da ballo, con gli occhi e le orecchie ben in allerta, alla ricerca Investigatore [1]
    Abile: L'utilizzatore è in grado di percepire facilmente rumori trascurabili e discussioni, se effettuati entro il movimento di uno slot azione. Inoltre, l'utilizzatore è in grado di ipotizzare a grandi linee il tempo trascorso dall'abbandono di un oggetto in base al suo calore. [Da genin in su]
    di trappole, discorsi interessanti e soggetti mascherati.
    Ne vidi un paio: due donne e tre uomini, di cui uno nudo. Focalizzai l'attenzione su quest'ultimo.
    Quel corpo muscoloso e quel pene non mi erano affatto nuovi.
    Ci sono altri Fiori se quello è Kulo.
    Sciolsi la tecnica all'interno del bagno femminile, senza preoccuparmi delle quattro oche in fila.
    Mi diressi nel luogo che avevo individuato essere l'entrata alla vera festa.
    Il timbro mi fu applicato sul dorso della mano.

    [...]



    Quando il telo nero si chiuse alle mie spalle, la musica della sala disco scomparve, sostituita da un canto soave e malinconico, proveniente da uno dei palchi montati nel privé.
    Ricoperta da una moquette bordeaux, l'intera stanza era illuminata da lumi di vetro disposti sulle pareti in modo che non vi fossero zone più irradiate di altre. L'atmosfera era tetra, quasi da seduta spiritica.
    Senza indugiare oltre, mi sedetti in un tavolo occupato da una signora tutta sola. Il probabile Kulo e l'altro uomo con cui era in compagnia erano a pochi passi da me.
    Ordinai un whisky, lo stesso che avevo ricevuto nella taverna di Ru-Wai a giudicare dalla bottiglia, ma non lo assaggiai. Mi piaceva avere la compagnia di un bicchiere pieno di alcool, insieme a delle strisce di coca di alta qualità, ma in quell'occasione dovevo restare lucido.

    Salutai la donna di fronte a me con un sincero e sensuale:
    Cra Cra.

     
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    Il Fiore Lupo

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    Sussuri


    I




    “Conoscere il mondo e ciò che questo poteva offrire” come rifiutare una proposta del genere? Come potevo anche solo pensare di non presentarmi ad una festa del genere? Io, Shi. Il piccolo diamante, splendente di Ame. Sì, già… Ame. Era la mia nuova casa! La Signorina mi aveva investito di qualche potere o ruolo, anche se non avevo ancora ben capito quali sarebbero state le conseguenze.

    Comunque ero contenta, perché era da diverso tempo che non trovavo un’occasione per uscire e muovermi un po’ in quella di Ame. Una città che di allegro aveva ben poco! Però ero sicura che alla Tormenta di Pain mi sarei divertita a dovere, anzi ne ero certa… perché pure la Signorina mi aveva invitato! Addirittura insieme. Questo significava solo una cosa: avremmo fatto l’invidia di tutta la città. Io, e la mia bellezza raffinata… lei, la Signorina, e la sua prorompente sensualità. Una coppia che avrebbe attirato su di sé tutte le attenzioni del locale (cosa che speravo vivamente).

    Così ascoltai con attenzione le indicazioni della mia “superiore” e presi in mano una delle cimici della donna. Annuii in segno di assenso, anche se un po’ dispiaciuta. Quanto mi sarebbe piaciuto dirigermi con lei al locale. Comunque non ne rimasi troppo delusa, avrei incontrato la ragazza all’interno e mi sarei ricongiunta con lei velocemente. Solo una frase molto secca seguì le raccomandazioni della Signorina: - Ai suoi ordini! – Il tono era sicuramente scherzoso.

    ~


    Arrivata al locale non mi feci alcun problema a farmi tatuare. A parte indossare la maschera a forma di paffuta gattina (dai colori molto scuri) l’importante per me in quel momento sarebbe stato entrare! Una volta all’interno l’emozione prevalse su tutto il resto. Quanta gente! Quante belle persone! Quanto divertimento! Nelle lande gelate di Kiri mai avevo assistito ad una cosa del genere. Ero così contenta. Ero contenta di aver scelto Ame come destinazione e dovevo ringraziare la mamma per la sua scelta. Povera me che non voleva andarsene! Mi guardai comunque attorno e notai in lontananza la Signorina. Feci segno con la mano e mi avvicinai verso di lei, sedendomi al suo fianco. In attesa di interessanti sviluppi in quella fantastica serata!

    Gurdando la Signorina proferii con un tono a dir poco gioioso: - Sto esplodendo di felicità! -

    TbB0p4k



     
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    Festa in maschera organizzata ad Ame? Poveri stupidi! Era meglio organizzare al cimitero una festa in maschera, almeno sarebbe stata divertente! Eppure ascoltando di quei strani sussurri nell'ombra e nell'oscurità, parole che veniva proferite e segreti che si nascondevano, non poté sopprimere in sé la crescente curiosità. Certo, probabilmente era una trappola per i nukenin troppo creduloni organizzata da qualche genio accademico, ma... chi se ne importava? Dopo il lavoro delle bombe su bombe in quel strano stanzino del Colosso di Oto aveva proprio il bisogno di lasciarsi andare a un po' di sano riposo diverso dal solito. Uno di quelli che non avrebbe previsto mangiare le viscere e cercare strani oggetti nelle pance delle persone. E poi forse avrebbe visto qualche bambina, succulenta e deliziosa, alla festa in maschera. Gli avrebbe fatto certamente molto piacere assaggiarne le carni e... beh, mostrare il lato migliore di sé, per quanto poteva mostrarlo. Avrebbe ballato, cantato e si sarebbe divertito a non finire in quel. E pensò anche bene di procurarsi una bottiglia di sangue, seppur non molto fresco, per non dare l'apparenza di quelloc he non beve niente.
    Prima di partire per il locale indicato all'ora segnalata andò alle prigioni di Oto per mangiarsi uno dei bambini che Diogene gli procurava. Era una dietaa strana la sua (e lo sapeva), ma non ci poteva fare molto. La Maledizione gli donava il Potere; doveva mangiare chi gli capitava a tiro per sopravvivere e in contempo servire l'unico Dio sulla Terra per non morire completamente. - "Chissà che ne sarà di questa festa", - pensò Minoru credendo che si sarebbe rivelata essere un disastro... per gli accademici che volevano catturare qualche nukenin. Insomma, i nukenin non erano certo quei tipi di persone che si lasciavano catturare senza combattere. Per giunta, - pensò il ragazzo, - avrebbe potuto recuperare il corpo di qualche... deceduto per caso. Gli avrebbe fatto comodo averne uno a propria disposizione, anche per non chiedere sempre i cadaveri a Densen che prima o poi il ragazzo, cosi gli diceva l'istinto, si sarebbe stancato.
    Una volta mangiato staccò la gamba del bambino mutilato lasciando il corpo per terra e la nascose nel suo zaino. Quindi unì le mani nel sigillo della Capra per mutare completamente il suo aspetto, facendolo diventare completamente diverso dal suo solito. [Slot Tecnica 1 – Tecnica della Trasformazione]



    Solo dopo ebbe finalmente finito i suoi preparativi e si poté dirigere verso la locanda indicata, nonostante i grandissimi dubbi che per strada gli attanagliavano il cuore e la mente. Mascherato da coniglio, con un altro volto al posto del suo e degli occhi ricolmi di un rosso che sembrava tanto essere il sangue, con una paffuta coda dietro, con le orecchie da coniglio, la farfallina sul collo e il tanga nero, si avvicinò al locale senza cercare di destare molta attenzione, il che non era affatto facile visto il suo "costume". Però aveva tanta voglia di scoprire le cose sul mondo, anche se gli sembrava soltanto un'esca per i nukenin meno esperti. Del resto del mondo ne sapeva già molto... forse. O forse no. Forse ne avrebbe scoperto ancora qualcosa. L'occasione poteva dimostrarsi fruttuosa anche per assumere qualche altra persona nella missione contro i Somujo e aiutarlo a togliersi di dosso quell'agrodolciastra maledizione. Forse avrebbe perduto i propri poteri nel frattanto, ma chi se ne importava?.. Almeno non avrebbe più sentito quella tendenza così pazza e scellerata verso le fresche fonti di proteine. Qualche alleanza gli avrebbe fatto sicuramente comodo considerando che gli si apriva dinnanzi la prospettiva di una continua guerra contro una delle organizzazioni più potenti al mondo.

    Avvicinatosi all'entrata fissò i due tizi che sostavano all'ingresso. Erano i soliti tizi tutto muscoli e niente cervello. O forse così gli sembrava. Lanciò unocchiata a loro. - «Il mio biglietto d'ingresso è nei miei pantaloni, baby...» – gli disse leccandosi le labbra e indicando una bottiglia piena di un liquido rosso nella mano. Sarebbe uscita una bella bistecca da quei due. Forse. Superò le due guardie iniziando subito ad ascoltare la musica di merda che vi davano. Molti erano venuti in quel posto, forse cadendo in quel che, senz'altro, era una trappola. Fra tutti i presenti Minoru vide una bambina dai capelli rossastri. Sola, forse, odorava come nessuno. Per un attimo i suoi occhi andarono a posarsi sulla vena sul suo collo. Aveva una maschera da gattina, ma il suo odore era così giovanile...

    TbB0p4k



    Minori si leccò le labbra muovendosi tra le diverse persone, - compresi degli sfigati che ballavano al centro senza preoccupazione alcuna, - per avvicinarsi il più possibile a quella paffuta gattina. - «Oh, bella gattina, vuoi diventare mia amica?» – chiese muovendo le orecchie da coniglio sulla testa. E intanto aprì la bottiglie e ne bevve un profondo sorso.
    Eh! Quanto era buono il sangue dei... bambini.
     
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    Sussurri


    II


    La stanza privata nel retro del locale si stava riempendo di figure più o meno eccentriche. Tuttavia, nessuno dei presenti degnò con più di uno sguardo persino il più degli stravaganti personaggi che stavano accorrendo a quel piccolo evento. Dopo una mezz'ora, il bel canto della ragazza aveva raggiunto il suo culmine, ed era terminato con un discreto applauso da parte della folla. Nonostante un po' di alcool avesse iniziato a circolare nella platea, la tensione non accennava a diminuire. In particolar modo, un volta che il canto ebbe fine, le luci si abbassarono sul secondo palco, mentre un occhio di bue si accese su quello principale, dove le tende errano ancora chiuse. La tensione raggiunse il picco massimo quando i tendaggi scuri si mossero con un leggero fruscio, aprendosi su un palco vuoto. Ben presto, tuttavia, una figura imponente ed incappucciata sbucò dal lato del palco e ne conquistò il centro.

    8RLHDKV


    Con voce tonante e calorosa, accolse i suoi ospiti: Signori e signori, grazie per essere venuti così numerosi a questo evento, organizzato dal mio benefattore, il signor Eizo! Fece una piccola pausa per dar respiro al suo discorso e capitalizzare in importanza sul nome del suo padrone. Come tutti voi sapete, persone che lavorano nel nostro campo devono vivere in un limbo, che è giusto a metà tra ciò che è legale e ciò che non lo è. E tal volta bisogna scambiare l'uno con l'altro per sopravvivere in un mondo che condanna i nostri appetiti e le nostre mire, che spesso trascendono le leggi degli uomini. L'uomo incappucciato camminava lentamente da un lato all'altro del palco, abbracciando con il suo sguardo tutta la folla che si era radunata solo per lui e per quello che aveva da dire. Ma non lasciatemi perdere in chiacchiere! Siamo qui per offrirvi una prospettiva nuova. Tuttavia, invece di parlarvene semplicemente, preferiamo che voi la viviate in prima persona! Allargò le braccia, mentre un sorriso sinistro si aprì sul suo volto. Se gentilmente i signori vogliono volgere il loro sguardo a terra... Disse infine invitandoli con un gesto della mano destra. Guardando il pavimento, tutti i presenti all'inizio non avrebbero notato nulla. Poco a poco, tuttavia, una sorta di luminosità sembrò irradiarsi dal basso. L'intensità della luce aumentò in pochi secondi, immergendoli in un bianco candito che fece sparire tutto il resto.

    [...]


    Ritrovando il senso della vista, i partecipanti avrebbero scoperto di non trovarsi più nella stanza privata del 'Tormento di Pain'. Piastrelle bianche tappezzavano le pareti, mentre una qualche tipo di pietra grigia rivestiva tutto il pavimento. Non erano più insieme, ma ognuno era stato allocato in quello che, senza ombra di dubbio, era un cella dotata di sbarre, un lavabo sovrastato da uno specchio ed un water. Tutti indossavano una divisa da prigioniero, azzurra, senza insegne. I partecipanti si sarebbero sentiti diversi. Avrebbero provato un gran mal di testa, che non permetteva loro di ricordare come ed anche perchè fossero finiti in quella condizione. Dopo il discorso dell'uomo incappucciato, semplicemente non ricordavano null'altro. Guardandosi allo specchio, avrebbero scoperto che anche il loro volto era stato alterato. Che cosa voleva dire tutto quello? Se si fosse trattato di una trappola dell'Accademia, perchè alterare i loro volti? Sembrava più probabile che fossero stati mandati in quel posto per una ragione. Sebbene il motivo fosse a loro ignoto. Avevano tuttavia un indizio. Un singolo nome aleggiava nella loro mente. Un nome che, per qualche motivo, sapevano essere importante e sapevano essere legato alla loro presenza in quel luogo: Juno!

    Mentre ragionavano sul da farsi, un suono risuonò nella prigione, e le sbarre che li imprigionavano si aprirono. Mentre altri detenuti uscivano dalle rispettive celle per godersi il loro tempo "libero", i partecipanti avrebbero avuto modo di esplorare quel luogo:
    CITAZIONE
    Spazi visitabili:
    - Mensa
    - Sala svago/palestra
    - Lavanderia
    - Sala delle guardie
    - Ufficio del direttore (non accessibile)

    Eccoci nel vivo. Quello che vi è stato fatto non ha solo alterato il vostro volto ma anche le vostre memorie e abilità. Siete tutti energia bianca, senza abilità ninja, ma mantenete il vostro grado. A partire da questo post, potete sbloccare un'abilità ninja ogni post. Per abilità ninja si intende:
    - un'energia (solo una volta)
    - una competenza
    - una TA o TB
    - un livello di TS
    - un'abilità





    Edited by Shunsui Abara - 10/2/2018, 15:33
     
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    Una maschera


    Post secondo




    Qual è il prezzo della verità?
    Cosa sareste disposti a sacrificare per conoscere il segreto più grande del vostro universo?
    Tutto. La verità vi porta via tutto, non lascia niente di quello che eravate, rimane solo lei. Le menti degli uomini non possono tollerarla, per questo ti chiedo scusa. Perdonami, Kuso.
    La fine dello spettacolo, il misterioso uomo con il suo discorso, la luce che proveniva dal basso, poi più niente. Kuso si era risvegliato sulla branda di n letto in un luogo sconosciuto, ma questa era un'esperienza vissuta innumerevoli volte, tanto da non stupire minimamente il ninja mascherato. DOV'E'? Non ci mise molto infatti il ninja cremisi a rendersi conto che l'aria stava toccando direttamente il suo volto, la maschera se ne era andata. In un rapido movimento si gettò giù dal letto, cadendo carponi, mentre disperatamente cercava di immagazzinare aria in dei polmoni che non volevano sentirne di gonfiarsi. Affamato d'ossigeno si guardava attorno, la bocca, spalancata per il tentativo di respirare, non riusciva ad emettere alcun suono.
    A fatica si mise in ginocchio, gli occhi si muovevano all'impazzata nel tentativo di trovare la propria maschera all'interno della stanza, ma di essa non vi era traccia, qualcosa attirò però la sua attenzione: uno specchio.
    Lentamente gattonò fino al lavabo sopra il quale si ergeva la superficie riflettente, con uno sforzo immane si issò su di esso sfruttando anche la forza delle braccia, aggrappatesi alla struttura di ceramica che a malapena sostenne il suo peso.
    Lentamente riprese la posizione eretta, mantenendosi curvo in avanti in modo da non far comparire la sua figura nello specchio, non ancora almeno.
    Il processo fu lento, passarono secondi che sembrarono durare anni prima che il ninja cominciasse a sollevarsi facendo così comparire davanti a lui il suo riflesso. Capelli neri, due occhi, un naso, una bocca contornata da barba incolta,
    un mento. C'era tutto. C... cosa? Stupito, Kuso portò la mano sinistra a toccare lo specchio mentre la sinistra delicatamente sfiorava i suoi lineamenti. E'....è finita? Sono... libero? Mi dispiace. Tu? Allora sono ancora qui! Mi dispiace. TI DISPIACE? Urlò il ninja cremisi provocando un boato che si sarebbe sentito in tutte le altre celle. TU MI HAI CREATO, TU MI HAI RESO CIO' CHE SONO! TU MI HAI FATTO IMPAZZIRE, TU MI HAI MESSO QUELLA MASCHERA CHE RAPPRESENTA LA MIA FOLLIA! SEMPRE TU HAI IMPEDITO A CHIUNQUE DI VEDERE IL MIO VOLTO, E ADESSO QUESTO? SOLO PERCHE' SI TRATTA DI UN GIOCO PER TE NON VUOL DIRE CHE LO SIA PER ME, QUESTA E' LA MIA VITA!
    Kuso cadde in ginocchio mentre copiose lacrime sgorgavano dal suo volto.
    Io... non so che dire, non è stata una mia scelta, ti prego di perdonarmi. Rendimi la mia vita, non posso resistere al peso della verità, la mia testa...
    scoppia.... niente ha senso, tutto per colpa della verità.
    Disse Kuso singhiozzando. E' il suo prezzo, non pensavo che ti avrebbe fatto questo, darti questo dono, questa maledizione, ti ha reso più reale di quanto mi aspettassi, ti prego.... torna in te. In me? Non sei forse tu che decidi? E allora forza, rimettimi la maschera, non posso resistere a questa verità senza la mia follia! Se non vuoi lasciarmi andare almeno concedimi questo! Ma io... FALLO! Urlò ancora.
    Mi dispiace, Kuso.
    L'uomo, che per la prima volta dall'inizio di questo post chiamerò folle, si alzò,
    su di lui non vi era nessun segno di tristezza; in un secondo frantumò lo specchio davanti a lui con un potente pugno e , senza esitare, ne prese un frammento con il quale si dilaniò il volto [Ferita Leggera]Scelgo di riprendere l'innata, utilizzo Insensibile, poi si strappò di dosso gli stracci con lui lo avevano ricoperto e se ne legò un paio di pezzi attorno al volto creando un paio di fori per gli occhi e generando così una provvisoria maschera che, in pochi attimi, si tinse del rosso cremisi del suo sangue. Ahhhh, Mooolto meglio!
    Disse il folle uscendo dalla cella, che nel frattempo si era aperta. Mmmm,
    considerando che anche io ho un'altra faccia sicuramente anche il dolce Densen la avrà differente, spero non gli abbiano rovinato quel bel faccino!

    Prese quindi fiato mentre , sotto la maschera, le ferite autoinflitte guarivano grazie alla sua straordinaria abilità. OOOO DEEEEEEEENSEEEEEEEEEN, DONDE SEI AMIGOOOOOOOO? Avrebbe quindi cercato il fidanzamico per poi proporgli di andare verso la mensa, dovevano trovare una risposta a quello che era accaduto e farlo a pancia piena era sicuramente meglio!

    Kuso.
    Si?
    Mi dispiace...
    E di cosa?
    Niente, lascia perdere.
    Certo che sei strano eh...
    Già.
     
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    Falce dei Kaguya


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    Un altro viso...


    E la vanità annessa...



    Quella festa era, decisamente, piena di gente d'ogni tipo.
    Non parlerei propriamente di festa, fratello!
    Bé, fuori c'è gente che balla e si diverte, qui dentro c'è gente che sta seduta a bere alcolici con le maschere in volto come se fossero i più importanti uomini del creato, quando, alla fin fine, siamo semplicemente ninja indipendenti!
    Stava scrutando tutte quelle persone, dall'orrido individuo nudo e quello con una maschera vagamente analoga, alle due ragazze, di cui una nemmeno spiacevole a vedersi, ad un altro orrido individuo vestito da... coniglio ed un altro vestito da rana e tanti altri, altrettanto assurdi.
    Ti ricordi che tu hai una sorta di tuta integrale con le forme della testa di un Gufo, vero? Hai una Fenice ed una Tartaruga nella testa e ti vesti da Gufo!
    Zitto, Mostro, da cosa dovevo vestirmi altrimenti? Da tartaruga ninja?
    Ammettilo che l'idea ti spaventa! AHAHAHAHAHAH!!!
    Il dialogo nella testa del Risorto sarebbe però stato interrotto da un misterioso individuo (guarda caso mascherato) che avrebbe preso il centro del palco, iniziando un discorso piuttosto tedioso, almeno per il Kaguya, con l'unica notizia interessante: il nome del fautore di quella "festa", tale Eizo, un nome a lui ignoto.
    Forse Ru-Wai si sarebbe anche messo a riflettere su quel nome, avesse avuto tempo e modo, peccato che quando il tizio invitò tutti a guardare per terra, lo fece anche il Kaguya, prima che una luce piuttosto forte lo accecasse.
    Che...

    [...]

    Diavolo...
    Che è successo, fratello?
    Dove siamo?
    Il Kaguya si alzò a sedere sul letto, la testa gli pulsava non poco, mentre si guardava intorno, senza riconoscere il luogo in cui si trovava.
    Un bel mal di testa come quando ci ritenevi solo voci nella tua mente bacata, eh?
    Fratello, dove siamo?
    Lo avevo già chiesto io, fratello... e non è l'unica cosa... non sento più tutto il potere degli Hai Urami, nemmeno le nostre ossa le avverto...
    Il Kaguya, intanto, si stava guardando attorno: vide il gabinetto, vide le pareti bianche, il letto su cui si trovava e poi vide le sbarre.
    Una prigione?, ringhiò alzandosi, un pò troppo velocemente per quant'era stordito e, barcollando si avvicinò allo specchio alla parete, rendendosi conto, prima di tutto, che non era esattamente al massimo delle sue capacità fisiche, e, oltre ciò, vedendo sullo specchio un volto che non riconobbe, un volto che non era il suo!jpg
    Mi hanno rovinato i capelli!, esclamò sgomento.
    Davvero è questo il tuo primo pensiero? AHAHAHAHAHAH!!!!
    Bestia, sono già passato una volta da un cambiamento di aspetto, pensi che la cosa di per se mi preoccupi?
    Almeno hai ancora un aspetto piacevole a vedersi.
    Siamo una creatura particolarmente vanitosa, ve ne rendete conto, sì? AHAHAHAHAH!!!
    E mentre quella diatriba andava avanti, un suono avvertì il Kaguya dell'apertura della cella, da cui pensò bene di uscire, mentre sentiva qualcuno urlare il nome di un nukenin a lui noto.
    Densen! C'era anche lui quindi alla festicciola!
    Possiamo trovarlo, fare squadra!
    No. Per ora saremo soli, vediamo di capire qualcosa di più su cosa è successo..., bisbigliò fra se il Kaguya.
    Non è un cattivo piano... poi abbiamo un nome che ci gira per la testa, o sono l'unico?
    No, fratello, non sei l'unico, un nome gira per la testa anche a me: Juno. Peccato che non sappia chi sia...
    Una cosa in più da scoprire..., bisbigliò ancora il Kaguya, dirigendosi verso la mensa e lì sedendosi in un angolo, non tanto per mangiare, quanto per ascoltare ed osservare e studiare tutti i presenti con i suoi sensi acutiUso Abilità Percezione Superiore => Percezione = 15.

    Dobbiamo stare attenti ad ogni nome detto e parola scambiata...
    Osserviamo anche qualsiasi persona entri, magari alcuni dei tizi in maschera erano nostri conoscenti, come Densen.
    Ma se come noi hanno avuto un cambio di aspetto, difficilmente li riconosceremo...
    Un problema alla volta, Mostro, un problema alla volta.
     
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    Party Hard

    Post Secondo –



    La festa in maschera aveva raggiunto il suo climax. Diverse persone avevano risposto alla chiamata recandosi nel locale affollato forse senza considerare quanto fosse sconsiderato un gesto come quello. La malavita di Ame e non solo rinchiusa in un angusto e piccolo spazio, un’occasione d’oro per chiunque volesse eliminare tutta la concorrenza in un solo colpo. Sotto la maschera rossa di Kuso nascondevo a stento uno strano senso di ansia, non avevo percepito nessuno li dentro che valesse la pena di studiare. Sapevo bene che imbattersi in un essere immortale era come essere colpiti da un fulmine, ma sperava tanto che quel fulmine cadesse li a quella festa, ma così non fu. Avevo buttato già abbastanza alcol da farmi ritenere soddisfatto ed il dover alzare la maschera ogni volta che volevo trangugiare qualcosa cominciava a darmi fastidio -Accidenti Kuso come diavolo fai a mangiare tenendo sempre questa roba addosso?!- mi ero guardato in giro abbastanza da decidere di volermene andare. Sapevo già che Kuso si sarebbe lamentato con me tutto il giorno, ma potevo sopportarlo. Sbattuto il bicchiere vuoto mi ero così alzato per fare cenno al mio amico del cuore di andarcene quando sul palco di fronte a noi uno strano tizio si fece avanti.


    Come tutti indossava una maschera tuttavia illuminato dalla luce a quel modo sembrava quasi una figura divina che si voleva ergere al di sopra delle nostre teste. -Oh non mi dire.. ci sarà anche uno spettacolo.. Tsk.. che rottura.. dai Kuso usciamo da questo posto di mer..- avevo ascoltato si e no metà delle parole del tizio quando una strana luce scaturita dal terreno esplose investendo tutti i presenti nel locale. Reagire era semplicemente impossibile, eravamo caduti in trappola come dei pollastri e non poteva fare nulla per evitare qualsiasi fine mi aspettasse. Accecato e stordito mi lasciai cadere verso qualsiasi fine avessero progettato quei bastardi per me ed il resto di quella gente.



    [...]





    -Aaargh!!!..la mia testa..- la testa mi stava letteralmente scoppiando. Come al solito dovevo essere finito per ubriacarmi fino a notte fonda all’AnalGore in compagnia di Kuso e della sua banda di celebrolesi. Ci misi un po’ ad accorgermi che il luogo dove mi ero svegliato non era affatto la mia stanza all’AnalGore -Ma dove cazzo sono finito questa volta?!- cominciavo a sospettare di essere caduto nuovamente vittima dalla allucinazioni provocate dallo stocazzius, ma ero abbastanza sicuro da non averne assunto negli ultimi tempi. La variabile Kuso poteva essere una spiegazione tuttavia in quel momento non si trovava in mia compagnia il che era strano. Il mal di testa mi stava uccidendo e stranamente non riuscivo a ricordare come fossi fino all’interno di quella piccola stanza chiusa dalla sbarre. -La cella di una prigione eh..?!- ero finito prigioniero di qualcuno tuttavia non credevo affatto che quella fosse una vera e propria prigione. Era semplicemente tutto troppo pulito e sterile, ma era ancora troppo presto per giungere a qualche conclusione. Stranamente non avevo ancora perso la calma, potevo sentire chiaramente altre persone muoversi intorno a me, non ero solo in quella merda di posto ed ora non restava che capire se qualcuno di questi poteva rivelarsi utile per andarsene da li. Dovevo alzarmi e darmi una bella sciacquata al viso, ritrovata la lucidità mentale necessaria mi sarei subito messo all’opera per cercare di andarmene e magari farla pagare a chiunque avesse osato tanto. L’acqua fredda tra le mani era finita sui polsi risvegliandomi rapidamente dal torpore in cui mi trovavo. Mi sarei lavato il viso un paio di volte prima di rialzare il volto verso lo specchio e scoprire con orrore che qualcosa in me era cambiato.


    banfi-2


    -OH MADONNA BENEDETTA DELL’INCORONETA!!!-




    La fisionomia del mio volto era completamente cambiata. Il mio bellissimo viso era diventato quello di un vecchio dalla simpatica pelata e dal baffo provocante. Tutta quella storia stava diventando sempre più assurda ed ora cominciavo veramente a pensare che quello stronzo di Kuso mi avesse drogato utilizzando lo stocazzius rubato a Kamegashira. L’ultima volta che avevo provato quell’esperienza mi ero ritrovato a dover combattere contro la mia stessa follia, un’esperienza divertente sotto diversi punti di vista, ma che non intendevo ripetere. Ero pronto a farmi strada tentando di sfondare qualche muro quando le sbarre della prigione si aprirono dandomi modo di uscire. Come avevo intuito non ero il solo ad essere finito li dentro, dovevo restare all’erta anche perché non potevo fidarmi di nessuno. Probabilmente Kuso si troava in quel luogo come me. Dovevo trovarlo e soprattutto scoprire chi diavolo fosse -Juno..?!- quel nome mi uscì dalla bocca quasi non fossi stato io a pensarlo. Ritrovare il mio amichetto non fu affatto difficile, quell’idiota si era fatto avanti mostrando come sempre il suo volto coperto da bende completamente insanguinate. Non ci volle molto a capire che doveva essersi lacerato il volto per poi ricoprirlo con pezzi del camice. Da quando conoscevo Kuso non mi ero mai permesso di avvicinarmi alla sua maschera ne avevo tentato di toglierla, non mi interessava scoprire chi si nascondesse li sotto, non era utile a raggiungere il mio obiettivo. Kuso era semplicemente Kuso non serviva sapere altro.


    -Kuso!- attirai la sua attenzione tappandogli la bocca per poi trascinarlo da parte -Shhh.. dannazione.. sono Densen!- sapevo già che l’eroe mascherato mi avrebbe riconosciuto al volo nonostante il mio aspetto fosse completamente cambiato. Dovevamo agire con calma per capire bene di chi potevamo fidarci li dentro. Da quando ero stato portato li dentro non avevo fatto altro che cercare dentro di me il potere che mi aveva portato ad essere soprannominato il Dio della Morte. Ok un soprannome che mi ero auto affibbiato, ma che presto altri avrebbero accettato come dura verità. Per quanto mi sentissi debole potevo percepire con chiarezza il collegamento con il Re degli Inferi, fin tanto che quel potere risiedeva dentro di me niente e nessuno potevano fermarmi. Seguendo la scia di persone uscite dalle celle mi sarei diretto così con Kuso verso la zona della mensa. Dovevamo raccogliere qualche informazione prima di cominciare a radere al suolo quel posto [Recupero: Tocco Infernale I]

    Densen
    Vitalità: 12.50
    En. Vitale: 30/30
    Chakra: 38/40
    Recupero Abilità: ///

    Difesa1: /// Azione 1: ///
    Difesa2: /// Azione 2: ///
    Difesa3: /// Azione 3: ///
    Azione Bonus: ///
    Tecnica Base: ///
    Tecnica Avanzata: ///
    Equipaggiamento consumato:

     
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    Dracarys

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    2° post



    Pensato
    Parlato


    Pian piano la stanza si riempì e solo guardando gli astanti Isuke si accorse di un tipo totalmente...nudo! Aveva già visto una scena simile, ed aveva anche già visto quella maschera...era piuttosto sicura che si trattasse dello stesso strambo che aveva incontrato dall'esperto di veleni, ma non fece nulla per far capire come avesse intuito di chi si trattasse, d'altronde anche lei voleva mantenere un basso profilo e quella cosa le sarebbe potuto essere di vantaggio.
    Tuttavia fu la fiorellina a mandare in parte a monte i suoi piani, salutandola con un cenno della mano e sedendosi di fianco a lei con fare gioioso, dimostrando a tutti i presenti come entrambe si conoscessero. Digrignò i denti in silenzio non dicendo una parola, ma ripromettendosi che avrebbe presto dovuto fare un paio di chiacchere con lei per spiegarle al meglio il significato della frase "Noi non ci conosciamo" e quando si sedette al suo fianco la degnò appena di uno sguardo, quasi a voler far capire ai presenti come non la conoscesse affatto.

    Quando tutti furono arrivati un uomo in maschera si presentò a loro, non dando troppe spiegazioni ma invitandoli a guardare a terra: istintivamente e non aspettandosi di certo ciò che stava per succedere la nukenin lo fece, trovandosi ben presto abbagliata senza che potesse fare nulla per evitarlo. Portò una mano agli occhi velocemente per proteggersi, cercando di riprendere il più velocemente possibile la vista. Quella situazione non le piaceva per niente, che fossero finiti in una trappola?!
    La vista pian piano ritornò ma la ragazza non si ritrovò laddove si aspettava...in tuta da carcerato, si sentiva estremamente strana, quasi fosse regredita, e quando si girò verso lo specchio per osservarsi quasi le venne un colpo quando non riconobbe il suo viso.



    E chi diavolo è sta santarellina?!?!? esclamò scattando indietro e portandosi velocemente le mani al viso, stendando a credere di come stesse toccando proprio il SUO viso Ok, questo scherzo è di pessimo gusto e sta durando fin troppo. Devo trovare...Juno non sapeva per quale motivo, ma quel nome era l'unica cosa chiara nella sua mente in quel momento. Si guardò attorno, non ricordandosi di come fosse arrivata in quel posto né di chi fosse con lei in quel momento, ignorando le altre persone che stavano urlando accanto a lei e cercando di capirci qualcosa E fate silenzio, cazzo! urlò irritata ad una coppia poco lontana da lei che stava facendo un baccano infernale, con un'espressione che ben poco si addiceva al visino angelico che aveva in quel momento.
    Quando le porte si riaprirono strinse i pugni sentendo le ossa scricchiolare, mentre il qualche modo e senza una ragione razionale il suo corpo sembrava riprendere memoria di ciò che era realmente, una Kaguya [Sblocco: Manipolazione Ossea I]
    In qualche modo quel rumore la rincuorò, dandole la giusta carica per uscire dalla cella e cominciare la sua esplorazione: erano in un carcere, e qualcosa le diceva che in passato era già stata rinchiusa in quel modo, anche se non riusciva a ricordare né quando né come né perché. Ma se vi era una cosa che le suggeriva l'istinto era che se qualcuno aveva delle rispose in quel posto, doveva trattarsi delle guardie. Per quel motivo a passo sicuro e ignorando gli altri presenti si sarebbe ben presto diretta verso la sala delle guardie.

    Non ho ben capito cosa ci ricordiamo di noi, quindi sono stata abbastanza sul vago. Ci ricordiamo delle persone che erano con noi nella stanza (delle persone che conoscevamo già intendo, nel mio caso tipo Shi?). Ho visto che Hoshi e Sexy l'hanno giocata in quel modo, ma non essendone certa attendo delucidazioni



     
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    "Pensieri"
    «Dialoghi»


    "Oddio! Meno male che queste incessanti urla e grida siano finalmente finite! Cribbio! Non riuscivo a supportarle più!" - pensò Minoru sorseggiando, di tanto in tanto, del sangue dalla sua bottiglia. Aveva un sapore strano, quel liquido. Non il sangue di sempre, bensì una fluidità che Minoru non si sarebbe di certo aspettato. E poi quel sapore, un dolce-amaro strano... Guardò la sua bottiglia proprio nel mentre la ragazza scendeva dal palco dopo la sua terribile prestazione, quasi come stesse scendendo dal palco riservato a un funerale. La folla la stava ancora applaudendo per quelle grida senza fine che la ragazzina aveva provocato con la sua totale incapacità d'intonare una qualsiasi nota che fosse minimamente giusta. - «Cazzo vi applaudete... - avrebbe detto agli altri con il tono severo. - «La peggior prestazione musicale di sempre... davvero la peggiore... » – quindi egli avrebbe tentato di lanciarle contro la sua bottiglietta con il sangue, ricordandosi troppo tardi che, in effetti, era l'unica bottiglietta che aveva. Questa, se il tutto fosse andato come doveva, avrebbe percorso una traiettoria parabolare prima di mancare la sua preda e stamparsi direttamente sul muro retrostante con tutto il sangue che sarebbe schizzato direttamente... ovunque. Non ve ne era poi molto ed era sicuro che quei tizi che gestivano quel particolare locale lo avrebbero pulito prima o poi. In effetti non sapeva se lo avrebbe fatto prima o se lo avrebbero fatto poi; anzi, non era proprio sicuro che lo avrebbe fatto, ma chi se ne importava? Era giunto fino a quel posto così lontano (ma nemmeno tanto) per riposare dalle sue lunghe giornate di lavoro(?), e quindi perché non fare un po' di sano casino con il sangue dei bambini? - «Vai al conservatorio!» – le urlò incazzato come, probabilmente, non era mai stato da 5 minuti circa. Poi guardò le altre persone ivi accorse: non conosceva nessuno, ma forse era la colpa dei travestimenti, per cosi dire. Non prese nemmeno un po' di alcol, anche per non diventare un debole vampiro sunghiasangue (e anche succhia-altre cose) che era spesso.
    Volle anche buttare tutto per l'aria e andarsene da quel locale prima che si fosse annoiato seriamente (perché tanto sarebbero stati cazzi amari per tutti), am venne fermato giusto in tempo dall'abbassamento delle luci e dall'accensione di un strano occhio di bue sul palco principale. - «Oh! Non ditemi che sta per uscire un'altra cantante perché mi taglierò le vene!» – esclamò il coniglietto guardando le tende. Se fosse uscita una donna probabilmente le avrebbe lanciato contro qualche altra cosa (forse un tavolo, ma chi poteva dirlo), e invece uscì un tizio in maschera sul palco vuoto. Invece di passare subito al sodo si mise a ringraziare tutti. - «Sì, passa al sodo, dai! Non ho voglia di stare qui tutto il giorno! E poi chi cazzo è sto Eizo?» – chiese ad alta voce rimettendosi ad ascoltarlo. Il ragazzo non ce la faceva proprio. Una stronzata dopo l'altra. - «Ma quale libro!» – urlò. - «Io vivo a metà tra l'inferno e il paradiso! E poi io sono legale, tutto quanto, scoprilo da te se vuoi! hehe» – Quasi-quasi il coniglio volle andare verso il palco, ma la folla sembrava abbastanza folta e il palco con il tipo incappucciato molto lontano, motivo per cui Minoru si limitò unicamente a sentire quello che aveva da dire quel tizio. E replicare. Alla sua maniera, ovviamente. - «Ecco, non perderti in chiacchiere che hai già chiacchierato troppo, stronzo!» – urlò il ragazzo spazientito guardando come quello allargava le braccia. - «Allargati le budella!» – Disse infine prima di rivolgere lo sguardo verso terra. Dapprima niente, poi dal pavimento sembrarono uscire dei raggi luminosi. In pochi secondi si era trovato in mezzo a una luce banchissima e accecante. Passarono solo pochi secondi prima che sparì anche tutto il resto e ci volle un bel po' di tempo prima che la vista ritornò da Minoru e questi poté vedere dove si trovava. - «Dove cazzo sono!» – Avrebbe esclamato Minoru quindi. Ovunque vi erano piastrelle bianche e sul pavimento solo quelel grigie. Intorno a Minoru, poi, c'eranod elel sbarre e, ovviamente, egli si trovava in una prigione. Nella stessa vi era uno specchio e anche un water. Non era più vestito in modo elegante: ora vestiva solo una tuta da prigioniero. Anche il suo volto, - o meglio la maschera dello stesso, - era cambiato. - «Tornatemi il mio non-volto! E poi chi cazzo è Juno?!» – domandò il ragazzo nel mentre le sbarre si aprivano per far uscire i prigionieri. - «Ma che cazzo...» – si chiese uscendo dalla prigione per guardarsi intorno. Molte strade portavano a molti posti. Lui scelse di andare verso la Sala Giochi (ovviamente), cercnado di riprendere, strada facendo, il contatto con il suo Dio che precedentemente aveva perso. [Recupero l'Innata]
     
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    Ergastolo


    Chapter II - Luogo sconosciuto





    La donna non rispose al mio gentile "cra cra".
    Deluso dal suo silenzio, continuai a guardarmi intorno, tamburellando le dita sul tavolo. Il mio sguardo si posò su una ragazzina e su una donna dall'aspetto più maturo.
    Dopo almeno venti minuti dal mio arrivo, la cantante chiuse il suo canto con un acuto, seguito da alcuni applausi, compreso il mio. Alcuni inveirono ingiustamente contro di lei mentre altri procedevano delusi verso l'uscita, stufi per aver atteso così a lungo.
    Li sentii lamentarsi alle mie spalle ma evitai di voltarmi.
    Ad un tratto, sul secondo palco la tenda si mosse. Da un lato dello stesso, un uomo imponente fece la sua entrata in scena, avvolto in un lungo abito nero. Il suo volto era celato da una sottile maschera.
    Dopo aver ringraziato un individuo di nome Eizo, probabilmente il suo capo, l'uomo tenne un discorso sulla vita dei criminali, perennemente in bilico tra affari legali e illegali.
    Sbadigliai.
    Non amavo le introduzioni troppo lunghe. Ero un tipo diretto, senza fronzoli.
    Abbassai lo sguardo come consigliato dall'uomo.

    E... non ricordo nulla.

    [...]

    Aprii gli occhi con un mal di testa terribile.
    Non ero più seduto sul comodo divano.
    Ero rinchiuso in una stanza dalle pareti bianche e dal pavimento in pietra, con affianco un lavabo e un piccolo water.
    Solide sbarre in acciaio impedivano qualsiasi tentativo di evasione.
    Mi hanno arrestato? Non ricordavo nulla.
    Addosso avevo una triste uniforme blu notte. Ci vollero alcuni secondi per ricordare cosa avevo all'interno dell'abito.
    Porca puttana! Mi alzai di getto. Tastai i fianchi, il petto, le gambe, alla ricerca dell'involucro in plastica in cui avevo sigillato almeno un etto di cocaina ancora da pagare.
    Chiunque mi avesse rinchiuso li dentro aveva sequestrato la merce.
    Avevo due possibilità: ritrovare la roba o procurarmi un ingente quantitativo di Ryo in pochi giorni. Rapinare all'interno delle mura di Amegakure era fuori discussione, ma farlo all'esterno esponeva a molti rischi, uno dei quali era incrociare le lame con un accademico in missione anti-Nukenin.
    Mi disperai. Essere caduto nelle mani dell'Accademia non era così pauroso come aver causato una perdita di soldi e immagine al Seme dei Fiori. Gli Accademici non ti abbrustoliscono come un maiale dopo averti infilato un palo su per il sedere.

    Ad un tratto il rumore di una sirena frantumò il silenzio dell'ambiente. Percepii la porta in ferro aprirsi.
    Appena mi diressi verso l'uscita della cella intravidi il mio volto sullo specchio appeso alla mia sinistra.
    I miei capelli lunghi neri erano diventati corti e ben ordinati. Il mio aspetto burbero e da teppista era stato sostituito da un volto giovanile e da secchione.
    Genjutsu? Sicuro di essere caduto in un illusione potente, avvicinai le mani nel tentativo di eseguire il Rilascio. Con immenso stupore scoprii di non ricordare nulla.
    Avevo perso la memoria....per la seconda volta.
    La mia mente era stata riformattata per lasciare spazio ad una parola: Juno. Quel nome mi tormentava dall'istante in cui mi ero svegliato li dentro.
    Dovevo scoprire il suo significato e uscire di lì. Quei pezzenti l'avrebbero pagata...molto cara. Percepii la rabbia esplodermi dentro. [Recupero Energia]

    Seguii la folla di detenuti appena usciti dalle loro celle. Mi sentivo spaesato. Dovevo indagare subito.
    Al primo carcerato con cui incrociai lo sguardo domandai:

    Sai dove si trova Juno?

    Se l'individuo avesse risposto in modo non affermativo, avrei girovagato per la stanza cercando di captare qualche informazione interessante tra i presenti.
    Prima del suono della probabile seconda sirena che avrebbe sancito il ritorno all'interna della cella, mi sarei diretto verso la lavanderia.





     
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