Pasticceria "Dolce Mare"Il locale di Ryuu e le sue nonne

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    La Pasticceria


    Prologo


    Era da poco passato il tramonto ed il Mizukiyo era di ritorno a casa dopo un pomeriggio passato alle mura; era sempre piacevole tornare all'ovile dalla sua famiglia, sebbene a volte era un po' triste pensare a quanto potessero essere noiose le loro giornate, specie quelle delle due nonne, le queli un tempo erano ninja e vivevano una vita avventurosa proprio come lui.
    Ryuu trovò la nonna paterna seduta su una sedia a fissare la finestra del salotto con la sua solita aria seria, senza un apparente motivo, ma non si stupì più di tanto, dato che era ormai normale che inventassero sempre nuove cose da fare per ingannare il tempo.
    Ciao nonna. Che stai facendo? Ciao Ryuu-kun. Sorveglio la casa. Quella bestia sta per aggredirla di nuovo, lo so. Aspetta solo che mi allontani. Che bestia? Purr-Purr La gatta della signora Tako? Quella maledetta meretrice le ha insegnato a fare pipì sotto la nostra finestra. Vedrai appena le metto le mani addosso. Va bene...buona fortuna.
    Ok, è stato più strano del previsto. Il ragazzo non poteva fare altro che allontanarsi un po' a disagio, andando ad incontrare la dolce e sempre sorridente nonna materna in cucina, intenta a bere il suo solito thè.
    Bentornato.
    Non fare caso a tua nonna, ha litigato con la vicina.
    Ma perchè? Ormai sono mesi che nessuno ci tira più pietre alle finestre. Sì ma alla gente non piace lo stesso che tu sia diventato un ninja come i tuoi genitori. La sola ragione per cui non ci tirano più i sassi è che iniziano ad avere paura di te. Soprattutto dopo che hai ricevuto quella spada, stai fecendo carriera.
    Già, la spada che non riesco a tirare fuori dal rotolo, bella soddisfazione. Io comunque ve l'ho detto, ho un po' di soldi da parte, potremmo trasferirci in un altro quartiere. Tesoro, questa è la casa dei tuoi nonni da quarant'anni, è normale che non vogliano lasciarla. E li capisco, è stata dura lasciare la mia. Se vuoi spendere i tuoi soldi, acci qualcosa di costruttivo, un progetto tutto tuo.
    Mh. Lo farò. Il giovane si allontanò mal celando un sorriso, mentre gli tornò alla mente quel piccolo progetto a cui stava lavorando da mesi.

    .....


    Erano passate diverse settimane da quella sera, e i tre nonni, guidati dal loro nipote, erano a passeggo nelle trafficate strade principali di Kiri, svoltando poi per una strada meno conosciuta ed arrivando nei pressi di un palazzo abbandonato.
    Ancora un paio di metri eee....siamo arrivati! Il ragazzo indicò con orgoglio l'edificio, che i suoi parenti osserverono in silenzio un po' perplessi per qualche secondo.
    Ehm...mi sfugge qualcosa, perchè stiamo guardando questa baracca? Perchè...questa baracca diventerà la nostra nuova attività di famiglia!
    ...Attività......di famiglia?E che tipo di attività dovrebbe essere?
    Pensavo di aprire un bar. O una pasticceria. O anche entrambi. Sarebbe fantastico, voi potreste occuparvi dei dolci e io vi darei una mano. E nonno aveva già un'attività, quindi è già pratico di cose burocratiche; ho già fatto domanda per un prestito e possono concedermelo tranquillamente. Allora, che ne dite?
    I tre anziani erano senza dubbio felici di vedere il loro nipote così entusiasta ed emozionato per quel progetto, ma comunque consapevoli che non sarebbe bastato volere una cosa per realizzarla, ignorando l'impegno che ci stesse mettendo.
    Tesoro...è sicuramente una bella idea. Ma oltre alla ristrutturaziobe e le licenze da prendere ci sono molte cose da fare. Bisogna fare una lista di ricette, selezionare i fornitori, comprare le attrezzature...non è semplice.
    Per le attrezzature, so gia da che ditta prenderle, c'è un rappresentante che passa sempre per il porto, poi izumo mi ha già dato una lista di fornitori da cui si forniscono al loro ristorante, e per le ricette possiamo pensarci insieme,
    Abbiamo tempo. Ho già pensato a tutto, dobbiamo solo aspettare che finiscano i lavori di ristrutturazione, ho già contattato una ditta che ha fatto il sopralluogo.
    Ma come farai con il lavoro, sei già molto impegnato. Quando non starò alle mura, verrò qui ad aiutarvi. Potremmo anche assumere qualcuno per una mano.
    Ryuu...Sei proprio sicuro di voler intraprendere una cosa del genere? Sicurissimo, nonno, a me piacerebbe un sacco. E sarebbe anche una buona occasione per voi, per spezzare la vostra routine.
    Oramai gli argomenti per controbattere a tanto entusiasmo si stavano esaurendo, e ad i nonni non restava più molta scelta.
    Mh. Allora ci sto. Facciamolo. Va bene anche per me. Cosa? Ma...fate sul serio? Vogliamo davvero farlo? E perchè no. Sembra felice e determinato, non riusciremmo a dissuaderlo. Potrebbe essere divertente, oltre che una buona fonte di guadagno.
    Ma...Ryuu io non sono molto brava a fare dolci, lo sai, di solito se ne occupa nonna Ayaka.
    Al massimo so cavarmela con i biscotti.
    Ma non lavoravi in un chiosco di mochi, da giovane? E tu non avevi la demenza senile? Del mochi con vari gusti sarebbe perfetto. Andiamo, non avrai paura di essere troppo vecchia per queste cose? Troppo vecchia? Ti giochi questa carta? E va bene, facciamolo, vi farò vedere chi è troppo vecchia.
    Un forte abbraccio del piccolo Mizukiyo a tutti e tre sugellò l'affare che successivamente fu trascritto su un vero e proprio contratto, che vedeva tutti e 4 i familiari come cooproprietari del locale, il quale un paio di mesi dopo, era pronto all'inaugurazione.

    Pasticceria
    "Dolce Mare"


    In una delle strade secondarie di Kiri, nei pressi di una delle piazze principali, sorge un piccolo edificio il cui piano terra è stato trasformato in una moderna ed accogliente pasticceria, un luogo di ritrovo dove poter gustare fette di dolce, biscotti o pasticcini davanti ad una bevanda fredda o calda, potendo rilassarsi nella colorita saletta interna o ad un tavolino esterno dove poter respirare aria fresca.



    Il locale si presenta già dall'esterno in maniera abbastanza elegante ma senza essere lussuoso, con tavolini, ombrelloni ed un'ampia vetrata, mentre accanto alla porta era appoggiata una lavagnetta con su scritte le specialità del giorno.

    La saletta interna conta ben altri 4 tavolini, con il pavimento ricoperto da piastrelle colorate, 2 piccoli bagni sempre lindi e pinti, ed allegri sottofondi musicali a tenere compagnia. La cucina, invece è totalmente adornata da piastrelle bianche e fornita di varie attrezzature tra cui ben 3 forni capienti, celle frigorifere ed impastatrici, il tutto sempre in funzione grazie al lavoro delle due anziane donne che la gestiscono, le quali sono possibili da vedere perennemente sdoppiate grazie alle loro tecniche di moltiplicazione.

    Pasticceria_InternoPasticceria_Cucina



    Entrando in quel vivace ambiente, si viene automaticamente catapultati in un viaggio di mlle odori e colori.
    Il lungo bancone-frigo è sempre colmo di dolci e torte di molti tipi mentre la mattina sono sempre disponibili cornetti e biscotti caldi; tra le cose sempre reperibili si trovano dolci tradizionali come taiyaki, anmitsu e mochi di vari gusti, tra cui spicca il Ryuu-mochi, di colore blu e farcito con cioccolato al latte. È possibile trovare, però, anche dolci piu esotici come cupcakes, pasticcini da thè e torte di vari gusti e forme, o anche ricette originali come il "tiraMizu" (variante del tiramisù ai frutti di bosco, a formai di goccia d'acqua e guarnito con panna blu), e la "crostata della nonna", sempre con confetture artigianali di frutta di stagione. Ma il pezzo forte del menù è sicuramente la "Torta Kiri", una delizia ipercalorica alla vaniglia e mirtilli.

    La voce di due nonne ninja che gestiscono una pasticceria si è sparsa presto nei quartieri vicini, e non essendoci molti locali simili, al villaggio, la "Dolce Mare" si è velocemente affermata sul mercato.
     
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    Raccimolare denaro ed un pasto caldo


    Magari pieno di zuccheri...



    Tutti quanti sapete bene com'è andata la mia propensione a diventare medico, no? Bé, se lo sapete, siete messi meglio di me... io sto ancora aspettando di capire come andrà a finire la mia speranza di essere un medico.
    Di certo, però, sono un senzatetto ed essere un senzatetto, implica anche essere un senza-cucina e senza-frigo e senza-tutti-il-resto-che-serve-per-mangiare, se escludete passare le notti nei pressi dei ristoranti e cercare di farsi da dare qualche avanzo da mangiare.
    Dati questi pre-requisiti, non vi verrà difficile immaginare, come non viene difficile a me, che cosa strana sarà stata vedere me, un ragazzetto barbone (sarò anche in piena adolescenza, ma non sono un maggiorenne, poco ma sicuro), che entra in questa nuova pasticceria che c'era nel villaggio.
    Vorrei mettere un pò di enfasi sulla parola "barbone", non tanto per la barba, quanto per i miei abiti, che avevo lavato quella stessa mattina in una fontana pubblica vicino alla piazza del villaggio, quindi erano sì vecchiotti e logori, ma puliti.
    E pulito era anche il mio coprifronte della Nebbia, in bella vista sull'avambraccio destro, che mi qualificava come un barbone, ma allo stesso tempo uno shinobi di Kiri.
    Siccome finora non avevo fatto tantissime missioni, però, ero uno shinobi con ben poco denaro. Sì, aveva fatto quel viaggietto nel paese del Thé, avevo compiuto due gite ad Oto, seguito un ninja in una base di serpenti fra dei funghi giganti, vissuto una strana avventura nel regno di un matto panzone vestito di rosso, incontrato ulteriori pazzi che giravano per le strade di Kiri di notte, ma il mio stipendio? Pressoché assente, com'era assente il cibo assicurato sul mio tavolo, così, se proprio non potevo contare sul fregare la cena a qualche malato lavoro all'ospedale di Kiri, speravo che in una dolceria mi facessero, che so, pulire sul retro della stessa e mangiare qualche avanzo (e magari dormire per terra in un angolino come guardiano notturno).

    Con questi propositi in testa, appunto, entrai nella pasticceria "Dolce Mare".
    Permesso, c'è nessuno? Mi chiamo Fudoh, con l'H., sempre meglio presentarsi quando si entra in un casa (o nel negozio) di qualcuno.
     
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    Domanda di Assunzione


    Il Vagabondo

    Quando il giovane si ritrovò all'interno del locale, pochi clienti erano accomodati ai tavolini, mentre un'adorabile e bassa vecchina stava sistemando i dolci dentro il bancone. Non appena il ninja entrò, presentandosi, l'attenzione della donna si rivolse verso di lui, la quale però non potè fare a meno di notare il suo abbigliamento mal messo ma non lasciandosi affatto distrarre da esso. Ne aveva vista tante in vita sua ed un ragazzo conciato con abiti conciati male non era certo un fatto degno di nota;
    in fondo, tutto lasciava pensare che si trattasse di un bravo ragazzo, dal sembrare tuttavia pulito e lavato, all'essersi presentato così spontaneamente,
    quindi in tutta risposta, si presentò anche lei, perennemente sorridente.
    Bè, salve Fudoh, io mi chiamo Ayaka, senza H.
    Come posso aiutarti?

    Se il ragazzo avesse chiesto qualcosa da mangiare o da bere, la minuta signora gli avrebbe presto illustrato ciò che avrebbe potuto trovare, parlandogli eventualmente delle torte, del mochi e dei biscottini da accompagnare al tè, elogiando il fatto di essere tutto fresco e preparato da loro.
    Se invece Fudoh avesse deciso di puntare direttamente al posto libero da banconista, come puntualizzava il cartello fuori la porta, la donna si sarebbe posta ovviamente in maniera diversa.
    Oh che bello! Abbiamo proprio bisogno di un aiuto. Di solito è mio nipote che si occupa delle assunzioni, ma adesso vediamo cosa fare. Intanto siediti pure, io torno subito.
    Dopo avergli indicato uno dei tavolini liberi, l'anziana si diresse in cucina, lasciando Fudoh da solo per poco più di un minuto, prima di tornare con un vassoio in mano. Alla vista del ragazzo, Ayaka si sarebbe rivolto a lui come se fosse la prima volta che lo vedeva.
    Ciao! Posso esserti utile?
    Se il giovane le avesse ripetuto il desiderio di lavorare lì, anche lei avrebbe ripetuto le stesse parole di prima, ma in ogni caso pochi istanti dopo, sarebbe giunta dalla cucina una seconda Ayaka, la quale si sarebbe rivolta alla prima.
    No, va pure dentro, il ragazzo si era già rivolto a me. Dopo essersi accordate, quindi, la prima Ayaka tornò in cucina dopo aver sistemato il vassoio di muffin nel bancone, mentre l'altra sarebbe rimasta con il genin, sedendosi eventualmente difronte a lui, se si fosse accomodato al tavolino.
    Allora...dimmi tutto A quel punto stava al ragazzo esporre le proprie ragioni e le proprie motivazioni.
     
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    Le simpatiche vecchine


    Iniziamo bene...



    Dunque, dov'ero rimasto? Ah sì: ero ben sistemato ed ero entrato in questa pasticceria, dove c'era un avviso per un'opportunità lavorativa.
    Da quella persona educata che sono, mi sono presentato subito ed ecco che m'arriva incontro un'anziana ed anche lei si presenta.
    Fin qui, direte voi, tutto normale, la signora non aveva nemmeno H nel nome, quindi sì, immagino fosse tutto normale, mi chiese persino come mai mi trovassi lì ed io, da quella persona educata che sono, gli risposi: Sono qui per l'offerta di lavoro che avete appesa qui fuori, sa, fare il ninja non offre grandi entrate di denaro, o almeno non lo fa quando sei genin da nemmeno sei mesi, spero che andando avanti la cosa migliori., spiegai cordialmente e la gentile vecchina mi accennò ad un suo nipote che si occupava di quelle cose, prima di dirmi di sedermi ed aspettare.
    Io, giustamente, seguii le sue indicazioni e la vidi andare nel retrobottega... che poi, che vuol dire retrobottega? Ci avete mai pensato? Cioé, in una pasticceria, non c'è un retrobottega, immagino ci siano delle cucine, o magari magazzini... ma sto divagando.
    Dov'ero rimasto? Ah sì, stavo lì seduto e la signora ritorna e mi chiede cosa volessi.
    Lo ammetto, probabilmente per una decina di secondi rimasi a bocca spalancata, pensando: Ecco, ora mi tocca lavorare per una simpatica vecchina che non sa nemmeno che giorno è..., quindi mi alzai e stavo anche per dirle di nuovo il mio nome quando una seconda vecchina identica alla prima arrivò e disse che già aveva parlato lei con me.
    AHHHHH quindi sono gemelle! Ed io che mi credevo che fosse completamente partita di testa!, fu il mio primo onesto pensiero, subito seguito da un sospiro di sollievo e da un sorriso tirato, mentre la prima vecchina, Asaya Ayaka (appunto), mi disse di dirle "tutto".

    Ora. Io non so voi, ma quando uno mi dice una cosa del tipo "Dimmi tutto", la mia prima reazione sarebbe dire "TUTTO", semplice, conciso, chiaro.
    Ho però scoperto a mie spese, una volta che stavo cercando di raccimolare cibo nei pressi di un ristorante, che se rispondi a qualcuno in quel modo, quel qualcuno se la prende a male, ti dice che sei uno spiritosone, nel migliore dei casi, e poi non ti dà nemmeno i rimasugli e gli avanzi del suo ristorante, ergo, ho smesso di usare quel tipo di risposta.
    Come già detto, mi chiamo Fudoh, con l'H. Sono un ninja di Kiri, un genin, da nemmeno sei mesi.
    Per i genin le opportunità di missioni sono veramente, veramente scarse, non so se ne è a conoscenza, Ayaka-sama, sarà per l'inesperienza, ma se non mi fanno fare esperienza, come posso avere esperienza per le missioni? No? E' come se lei chiedesse che vuole un cameriere alla prima esperienza che ne sappia di cose da cameriere... se è la prima esperienza, che ne può sapere, o mi sbaglio?
    Ma sto divagando.
    Comunque, ho fatto qualche lavoretto qua e là, sono andato un paio di volte ad Oto, ho fatto qualche conoscenza nel mondo dei ninja per delle missioncine di supporto, ma niente di rilevante.
    Ho anche tentato di entrare nell'ospedale del villaggio come aiuto alla Primaria, una tizia un pò spaventosa, che intimorisce, se posso dirlo, ma non so... m'è parsa un pò troppo presa dal suo lavoro di medico e s'è dimenticata dell'aspirante aiuto.
    Quindi sto cercando un lavoro, sa, non per altro, ma perché a quest'età non posso più stare così a dormire dietro le porte dei ristoranti e farmi la doccia nella fontana di Kiri, devo prima o poi comprarmi almeno un sacco a pelo ed avere i soldi per usare il bagno pubblico, mi dicono che è più comodo delle fontane, specialmente d'inverno.
    E se recupero abbastanza denaro, magari qualche volta posso pagare per degli avanzi, o per farmi portare qualcosa di meglio degli avanzi.
    E questo è tutto: sono un genin con poca esperienza come ninja, ancora di meno come cassiere o cameriere, però ho tanta esperienza di dormire e vivere per strada, quindi penso di saper capire le persone, dopo un decennio da senzatetto, direi che almeno questo l'ho imparato. E anche a non dare mai le spalle agli sconosciuti.
    , conclusi con un sorrisone tanto tanto cordiale.
     
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    Domanda di Assunzione


    Il Vagabondo II

    L'anziana signora ascoltò pazientemente ciò che il neo genin aveva da dire, con un sorriso dolce, quasi materno quando questi elencò i suoi problemi nel mondo ninja, per poi divenire un po' più seria in volto nel momento in cui il ragazzo gli parlò della sua condizione di senza tetto praticamente da tutta la vita.
    Fudoh-san, sono molto rammaricata della tua spiacevole situazione, ma sai, capita a molti di restare orfani o senza casa. Ma mi fa comunque piacere che tu non ti abbatta e vada avanti, immagino che non sia facile.
    Se vuoi un consiglio da una vecchia signora con più di 50 anni di carriera ninja alle spalle, però, dovresti essere tu ad andare in amministrazione e proporti per ogni genere di missione; devi farti vivo lì spesso e chiedere se hanno qualcosa per te, all'inizio anche per missioni di livello D come anche raccogliere spazzatura dalla spiaggia, disinfestare cantine e cose così. Magari non ti pagheranno molto per queste cose, ma così ti farai notare e non si ricorderanno di te solo quando saranno a corto di genin.

    La donna sapeva bene di cosa parlava e le faceva più che piacere aiutare un ragazzino in difficoltà.
    Comunque, se nonostante tutto hai ancora voglia di lavorare qui, sei il benvenuto. Certo, dovrai fare un giorno di prova. Non cerchiamo per forza gente esperta o con esperienza, ma dovremo vedere come ti muovi ed interagisci con i clienti, se sei d'accordo.
    Se il giovane avesse accettato, la donna gli avrebbe chiesto di seguirla, ed a quel punto lo avrebbe condotto nel laboratorio, dove si sarebbero trovati immersi in una calura innaturale per Kiri, scaturita dai forni accesi, oltre ai dolci odori molto più forti rispetto a come si sentivano in sala; qui, il genin si sarebbe ritrovato difronte alla "gemella" che aveva già visto in precedenza, e ad altre due donneNonna_Kazukodonne, anche queste perfettamente identiche.
    Fudoh-san, conosci già il mio clone. Lei invece è Kazuko, la mia consuocera.
    Kazuko-san, lui è Fudoh, farà un periodo di prova per lavorare qui.

    Ciao Fudoh-san, piacere. Le due donne identiche risposero all'unisono, salutando il ragazzo e rimettendosi al lavoro, mentre Ayaka continuò le spiegazioni.
    Qui noi 2 prepariamo tutti i dolci che durante la giornata portiamo nelle vetrine, ma c'è ben poco che ti servirà conoscere del laboratorio. Ti mostro la tua postazione.
    Tornando nella saletta, la cara nonnina gli mostrò i frigoriferi ed i congelatori in cui erano esposti i semifreddi, per poi passare al lungo bancone con le vetrine a caldo e a freddo, ed infine gli spiegò come preparare le basilari bevande calde e i metodi giusti di servire i clienti.
    Spero ti sia tutto chiaro. Se vedi tavolini sporchi, ripulisci e getta i rifiuti, e se qualche cliente che vuole pagare chiama me o Kazuko, anche se verrò spesso qui per fornire le vetrine e vedere se hai bisogno di aiuto.
    E se ne hai bisogno, non esitare a chiamarmi, va bene?

    Ayaka, dopo avergli mostrato in ultimo in quali scomparti prendere gli utensili di cui avrebbe avuto bisogno, gli diede un grembiulino blu ed un cappello di carta bianco a righe blu che avrebbe dovuto indossare se avrebbe voluto davvero lavorare lì.
    Per il resto, si sarebbe visto durante il resto della giornata.

    Descrivi la giornata lavorativa fino a quasi l'orario di chiusura, contando che rimane chiuso all'ora di pranzo per riaprire il pomeriggio fino alla sera, prima dell'ora di cena. Ah e il pomeriggio ci troverai solo Ayaka.
     
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    Giornata di prova


    In pasticceria (stavolta)



    Stavo parlando con la vecchina proprietaria della locanda, giusto? Bé, indovinate un pò, ricevetti tutti quei consigli tipici delle persone anziane, o almeno, ritengo siano tali, fra i senzatetto ce ne sono un discreto numero e quando non ti urlano contro per avergli rubato qualcosa, o simili, ti trovi a sentirti dire più o meno ciò che ora mi stava dicendo Ayaka-sama: una vera sfortuna la mia situazione da vagabondo ed orfano, sono cose che capitano, ecc... che per essere un ninja dovevo propormi attivamente in amministrazione per tutte le missioni.
    Voi direte "Ma, Fudoh, è una signora così gentile e ti sta dando solo dei consigli, insomma!" ed io vi potrei rispondere che lo so benissimo, ma secondo voi quanta gente sta lì a dire che è difficile la vita del senzatetto? Ormai non sono più parole che mi muovono a compassione, o che m'interessano.
    Ed il suggerimento sull'andare in amministrazione? Avete mai visto un vagabondo senza casa ben accetto nell'amministrazione di un villaggio? Devo ricordarvi cosa m'è successo quando sono andato ad Oto?
    Comunque, tornando ai fatti attuali: l'anziana proprietaria mi condusse fin sul retro del locale, dove rividi la sua gemella ed altre due nonnine identiche.
    E' un negozio gestito da anziane signore con relativi sosia?, fu il mio primo pensiero, mentre l'altra si preoccupava di presentarmene solo una delle tre lì presenti, Kazuko-san, Piacere di conoscerla, Kazuko-sama, salutai cordialmente.
    A quanto sembrava, il retro della locanda si chiamava "laboratorio" ed io non dovevo starci tanto, al contrario delle anziane vecchine: Che fate in questo laboratorio, Ayaka-sama? Oltre preparare dolci, intendo, per chiamarlo laboratorio, immagino ci sia anche altro in preparazione? Conosco un pò di basi di arti mediche..., dissi, ma probabilmente lo chiamavano laboratorio per qualche altro motivo.

    Dal suddetto retro, mi riaccompagnò, Ayaka-sama, fino alla zona aperta al pubblico, spiegandomi un pò di nozioni base, dandomi dei compiti per quella prima giornata di prova ed offrendomi un vestiario "adeguato" al lavoro: grembiule blu e cappello di carta bianco. Fatto buffo: una volta m'ero fatto anch'io un cappello di carta con dei pezzi di giornale, non è così difficile, sapete?
    Comunque, mi misi al lavoro.
    Tavolini sporchi? Dopo che i clienti se ne andavano, mi avvicinavo con il vassoio e li ripulivo, prendendo tutto ciò che era carta o plastica e raccogliendolo da una parte, mentre per i dolci di cui avevano lasciato dei residui, li mettevo più ordinati dall'altra parte ed i bicchieri o tazze cercavo di piazzarli più centrali.
    Perché? Bicchieri e tazze, nel dubbio che cadessero, li tenevo lontani dai bordi del vassoio, i resti del cibo li mettevo tutti da una parte perché li stavo raccogliendo: sarebbero potuti servire a me per cena, o magari ci guadagnavo qualche favore dandoli ad altri senzatetto di Kiri, il più della gente non ci pensa a loro, oppure pensa che buttandogli qualche ryo si toglie il problema.
    Qualche cliente ordinava dolci o bevande? Prendevo il mio bel vassoio e glieli mettevo ordinatamente sullo stesso per poi portarglieli. Forse qualche volta non avrò azzeccato il dolce giusto, ma portavo quasi sempre la cosa corretta, poi se c'era un cliente che mi diceva un nome, ma voleva qualcosa di diverso e non s'affaticava nemmeno a leggere il nome giusto, allora facevo un supremo sforzo di autocontrollo per non dirgli ciò che pensavo: So leggere anche io, che sono scappato dall'orfanotrofio a nemmeno dieci anni!
    Appunto me lo tenevo per me.
    Se qualcuno voleva pagare? Gli chiedevo di attendere qualche minuto e mi affacciavo verso il "laboratorio" per chiamare Ayaka-sama, non mi sarei avvicinato alla cassa se non sotto minaccia di un'arma da parte di una delle vecchiette, per un semplice motivo: se sbagliavo un conto? Saprò leggere e contare, ma, come ben sapete, non mi ritengo il più intelligente del quartiere, ergo evito di fare cose troppo da persona responsabile.

    In conclusione non mi è parsa una giornata così complicata: se non sapevo qualcosa, chiedevo; se avevo bisogno di un aiuto, chiedevo; se un cliente risultava spiacevole con cui interagirci, contavo fino a dieci, o anche di più; se c'era da pulire, pulivo... e via dicendo così.
    C'era da vedere se anche le due anziane signore, e relative gemelle, avevano apprezzato il mio modo di fare.
     
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    Il Vagabondo III

    Mentre si trovavano in cucina per le presentazioni e la visita al resto del locale, Fudoh domandò una cosa che fece scappare una piccola risata alla donna. Ahah no, Fudoh-san, in una pasticceria questo si chiama proprio laboratorio, mentre in un ristorante si chiama cucina, ma facciamo solo dolci, niente di strano o fuori contesto. Comunque mi fa piacere che tu lo abbia detto, se mai volessi dei consigli sulle arti mediche, quando ero una jonin era una delle mie specialità. Un motivo in più per comportarti bene sul lavoro, diciamo, conosco il corpo umano come poche altre cose. E non lascio mai tracce. Minaccia? Ironia? In ogni caso, dopo l'occhiolino che gli rivolse sempre sorridendo, procedette col resto della visita.

    La giornata in sé andò abbastanza bene per il nuovo operaio, che se la cavò discretamente senza creare guai. La signora Ayaka fu sempre molto disponibile ad aiutarlo, e nell'ora di punta stette molto tempo al bancone per gestire la numerosa clientela, mentre lasciò un clone in più in laboratorio per non perdere il ritmo della produzione (magari questo avrebbe chiarito meglio la situazione dei sosia al giovane senzatetto); al contrario, la consuocera si rivelò abbastanza rigida e severa, richiamando il ragazzo di tanto in tanto, se ci fosse stato qualcosa non fatto alla perfezione come avrebbe voluto o se avesse visto delle macchie o briciole sul bancone, ma tuttavia non volle assillarlo troppo essendo comunque il suo primo giorno.
    Verso l'orario di chiusura, quando il sole era ormai tramontato da un po' e tutte le donne erano intente a sistemare il laboratorio, un altro cliente arrivò al locale, un uomo alto, palestrato e con 2 enormi baffi, ma la cosa che più saltava all'occhio era sicuramente il grosso cane che si portava dietro al guinzaglio. Non c'erano regole per le quali gli animali non potessero entrare, ma certo era che quello in particolare era talmente ingombrante da spostare le sedie al suo passaggio, mentre il suo padrone, incurante di ciò e dall'aria strafottente si diresse subito da Fudoh.
    Bello, che c'è nel mochi? Chiese, dopo aver dato un rapido sguardo alla vetrina, ma qualunque risposta gli avesse dato il giovane, non lo avrebbe lasciato finire la frase,
    interrompendolo. Si vabbè, me ne serve qualcuno senza troppi grassi, ce li hai? E niente con cioccolata o robe così. Se la risposta fosse stata positiva, il tizio ne avrebbe chiesti 2, e dopo essere stato servito, li avrebbe lanciati a terra, lasciando che il suo cane se li divorasse, ma in caso contrario, avrebbe preso un cornetto vuoto da fargli mangiare, prima di tornare a sbirciare nella vetrina. Bleah...Tayaki, dovrebbero essere illegali, lo so che sono fatti con gli scarti. I cupcakes invece sono ripieni o vuoti dentro? Qualunque risposta fosse seguita, non avrebbe cambiato la contro risposta. Vabbè, tanto non li voglio, troppo grassi.
    E così avrebbe continuato per altre 2 volte, domandando di altri tipi di dolci per poi rifiutarli e passare ad altro con scuse del tipo che non avessero abbastanza nutrienti o fossero decisamente troppo calorici,.
    Senti, io non posso mangiare grassi, voglio qualcosa di vegano ma con non troppi carboidrati, è possibile? La sfacciataggine dell'uomo, unita alla sua indecisione avrebbe fatto perdere la pazienza a molti, cosa più che giustificata in quel contesto, ma era da vedere come si sarebbe comportato il novello barista.
     
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    Contare fino a 10


    Lo sto facendo bene?



    Forse avevo detto qualcosa di molto divertente in quel "laboratorio": le due vecchine e le relative sosia erano tutte lì ed una stava ridendo, una delle Ayaka-sama per la precisione.
    Comunque, un laboratorio è solo la cucina di una pasticceria, perché se ci fanno solo dolci la chiamano "laboratorio", non chiedetemi perché, perché io ho pensato fosse maleducazione chiederlo alle vecchine lì presenti.
    In compenso scoprii che Ayaka-sama era anche un ninja medico: Ottimo, così potrò chiedere consigli anche a lei, oltre che a Meika-sama!, pensai con un mezzo sorriso, chinando il capo alle parole dell'altra.

    [...]

    La giornata, come già vi avevo detto, passò più o meno tranquilla: movimentata, con tanto lavoro da fare, ma tranquilla.
    Pulivo tavoli, portavo ordinazioni, facevo domande se ne avevo bisogno e c'era da ammettere che nell'ora di punta (si dice così?) Ayaka-sama giunse persino in supporto per servire clienti quant'altro, mentre Kazuko era una tizia molto più pignola ed attenta ai particolari ed alle critiche che mi rivolgeva.
    Non esattamente la più allegra delle persone con cui interagire, ma ci fu di peggio quel giorno.
    Infatti avete presente quella cosa del contare fino a 10? Bé, ecco che spuntò, quasi all'orario di chiusura questo omone pompato, con cane altrettanto pompato, che entrò in dolceria, spingendo tavoli e sedie mentre si muoveva e si guardava intorno.
    Buonasera, esordii educato, per quanto i cani non è che mi facessero sempre impazzire: li trovavo sempre molto umorali, qualcuno mi ringhiava e cercava di mordermi, altri mi leccavano la mano quando ero negli angoli delle strade in cerca di cibo, altri (randagi) provavano pure a fregarmi il cibo!
    Di fatto non erano animali malvagi come i gabbiani, ma erano un pò pazzi... e quello aveva un padrone pazzo quanto lui.
    Il tizio mi chiese che c'era nel mochi, Uhm.., iniziai, cercando di ricordarlo, ma sembrava non servire, al tizio non importava poi così tanto, dato che gli importava solo che non avessero troppi grassi.
    A quel punto mi guardai intorno: niente Ayaka in vista o Kazuko, quindi strinsi le spalle, alla domanda sui grassi e dissi, Mi sa niente senza grassi..., in tono vago, dandogli poi un cornetto vuoto, da sua richiesta, e guardandolo dare il suddetto cornetto al cane.
    Ora, capiamoci, io pure ho diviso qualche volta il mio cibo con dei randagi, non vieterei mai ad un cane di mangiare, né era un problema dover poi pulire per terra, mi pagavano per farlo!
    Ma tutta la storia dei grassi era per il cane? Ho avuto il fortissimo sospetto che quel tipo fosse un idiota a quel punto.
    Il suddetto idiota mi chiese dei cupcakes, dopo aver criticato i tayaki.
    Ora, io non sapevo com'erano fatti né i secondi, né i primi, ma così, a pelle, immaginai che la risposta che lo avrebbe infastidito di più fosse: I cupcakes sono ripienissimi... e fu infatti quello che dissi.
    E con la stessa logica risposi altre due volte, prima che chiedesse qualcosa di vegano e senza troppi carboidrati.
    Vegano? Quindi è malato, mi dispiace!, sempre cordiali e gentili con i clienti, anche se sono dei mezzi idioti, Se vuole posso farle una spremuta di verdure e poi ci sono biscotti di grano saraceno e noci, le vanno bene?, avrei chiesto dopo averci pensato qualche minuto.
    Vegani, erano veganiIo al bio li ho comprati e poi ho visto che c'era scritto prodotto vegano, un paio di settimane fa..., ma lui era idiota, chissà che avrebbe detto in risposta.
     
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    Domanda di Assunzione


    Il Vagabondo IV

    AHAHAHAHAHAH La sonora risata dell'uomo risuonò in tutto il locale, evidentemente divertito dalla risposta del barista. Spremuta di verdure, fantastico. Un attimo e l'aspetto dell'uomo si dissolse in una nuvola di fumo, lasciando al suo posto un ragazzo ben più basso e magro, coi capelli neri arruffati ed una felpa blu. Scusa se ti ho preso in giro, volevo testare fin dove arrivava la tua pazienza. Ah, io mi chiamo Ryuu, piacere. Il nipote delle due signore di là. Disse sorridente e porgendogli la mano in segno di amicizia.
    Fudoh, nel corso della giornata, avrà sicuramente sentito parlare di lui dalle due donne, specie da Ayaka, che lo informò che anche se il locale lo gestivano loro 2, il loro nipote che faceva il guardiano alle mura aveva comprato il locale ed ognittanto veniva a dare una mano, quindi avrebbe dovuto attendere lui per il colloquio vero e proprio di assunzione. Poco dopo, una Ayaka e una Kazuka sarebbero entrate dalla porta del laboratorio, attirate ed incuriosite dalla forte risata sentita poco prima.
    Oh Ryuu, sei arrivato.
    E quel cane dove l'hai preso?
    Oh no, è solo un mio clone. E detto ciò, il cane si dissolse in una pozza d'acqua che si riversò su tutto il pavimento, lasciando che un lungo silenzio imbarazzante calò nella stanza, mentre Ryuu rimase ad osservarla sentendosi colpevole. Oh...rimedio subito!
    Non osare richiamare quel clone, la prossima volta ci pensi 2 volte prima di scioglierlo qui dentro. Va a prendere uno straccio ed asciugalo a mano. Oh, ma andiamo? "Oh ma andiamo?" Con chi ti credi di parlare, vai subito a prendere uno straccio, Fudoh ha faticato per tenere il locale pulito! SUBITO! Ayaka era irremovibile, e per quanto potesse sembrare tanto dolce e carina, il genin sapeva bene che tra le due signore, quella che non dovrebbe mai essere fatta arrabbiare è proprio lei, la più temibile e crudele nell'infliggere punizioni.
    Nonostante fosse il proprietario, loro erano pur sempre le donne che lo avevano educato e cresciuto, e quello che dicevano era legge, quindi corse immediatamente nel retro del locale per prendere straccio e secchio, asciugando così il disastro che aveva combinato il più velocemente possibile. Scusa, non sono un granchè con le entrate ad effetto. Comunque, ti sei trovato bene a lavorare qui?
    Oramai non c'erano più clienti, ma prima della chiusura c'era tempo di fare 2 chiacchiere, alla fine delle quali, Ryuu si sarebbe diretto in laboratorio per parlare con le sue nonne, prima di uscire tutti insieme dalla porta principale.
    Una volta fuori, il Mizukiyo si sarebbe avvicinato al nuovo ragazzo con fare amichevole.
    Allora Fudoh, ho parlato con le mie nonne e a loro è piaciuto come hai lavorato, ed anche a me devo dire hai fatto una buona impressione. Se lo vuoi, il posto è tuo. Dovresti fare dalle 8 alle 11 di mattina, e dalle 16 alle 20. O se vuoi solo uno dei due turni, assumiamo una seconda persona per fare l'altro, volendo, senza problemi, ma è ovvio che facendoli entrambi ti pagheremmo il doppio.
    Insomma, scegli tu. E se devi allontanarti per delle missioni, non ci sono problemi, basta avvisare.

    Dopo aver chiarito quell'ultimo punto, Ayaka si avvicinò al ragazzo e gli porse dei soldi, sorridendo come suo solito. Questi sono per te, grazie dell'aiuto. Per aver fatto solo una giornata di prova, era una cifra più che onesta per l'orario di lavoro svolto, e da questo si poteva evincere che gli affari stavano andando bene; la pasticceria era partita col piede giusto e spettava solo a Fudoh ormai decidere se farne parte o meno.
     
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    Il lavoro


    Ed il nipote...



    Ero lì che ragionavo con questo palestrato individuo, cercando di offrirgli qualcosa che potesse mangiare malgrado la sua malattia, quando quello scoppia a ridere ed in uno sbuffo di fumo mi prende l'aspetto di un ragazzetto, penso più o meno della mia età, dicendo di chiamarsi Ryuu e di essere il nipote delle "due signore".
    Il mio primo pensiero? Quali due fra tutte quelle gemelle?
    Poi, mentre ci stringevamo la mano, non sia mai che non fossi gentile con un parente dei proprietari, cercai di ricordarmi se avevano già parlato di lui, ma niente... non ci avevo fatto troppo caso voleva dire.
    Di certo, però, potevo dire che era un ninja, forse con la mia stessa esperienza, forse di più, di sicuro sapeva usare la trasformazione e quando arrivarono Ayaka-sama e Kazuka-sama, si scoprì che sapeva anche usarla in combinazione con una tecnica di cloni.
    Oh, sei uno di quelli che sanno usare i ninjutsu!, esclamai un pò sorpreso ed incuriosito, dato che più di due un sigillio di fila non li sapevo mettere senza sbagliarmi.
    Peccato che il suo clone avesse bagnato per terra, cosa che fece un pò alterare Ayaka-sama.
    Posso occuparmene io, comunque, è tutta la giornata che pulisco, una volta in più, nessun problema. , avrei suggerito cordialmente, ma l'anziana cuoca sembrava abbastanza decisa nel far pulire al nipote e Ryuu di suo fu veloce nel mettersi a pulire, c'era da dire.

    Finite le pulizie, al momento della chiusura, il ragazzetto mi chiese anche come m'ero trovato: Tutto bene, Ryuu-san, grazie. E' stato differente da ciò che faccio di solo ed è meno pericoloso del lavoro che faccio in ospedale con Meika-sama, questo è sicuro, qui si tratta di porgere cibo alla gente, cosa che non mi dispiace fare, finché non chiedono cose troppo complicate., gli risposi ed in fondo era vero.
    Ero andato lì in cerca di denaro per pagarmi di ché mangiare, ma anche dare da mangiare alla gente non mi dispiaceva, finché non m'arrivavano i vegani.
    Poi arrivò l'offerta lavorativa: due fasce orarie o una sola, con copertura in caso di missioni, la scelta non fu poi così complicata per me, tant'è che ci pensai poco prima di rispondere.
    Siccome sono anche un aspirante ninja medico e, appunto, studio e lavoro per Meika-sama in ospedale, preferisco una sola fascia oraria di lavoro, se è possibile fare così, Ryuu-san, avrei detto semplicemente, attendendo un beneplacido (o un diniego) dall'altro.

    Così, con la carriera ninja, il ruolo di medico ed ora questo lavoro part-time in una dolceria, magari mi sarei potuto permettere abiti un pò meno strappati, di ché mangiare e... basta.
    Un tetto sulla testa non lo volevo (magari un ombrello per la pioggia).
    Tutto questo giusto per sottolinearvi che sono una persona responsabile, lo avreste mai detto all'inizio? Io non ne sarei stato tanto sicuro.
     
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    Domanda di Assunzione


    Il Vagabondo V

    Fortunatamente, il nuovo banconista non se la prese per lo scherzo, anzi sembrò piuttosto abbastanza interessato alle sue abilità di ninja. Ah sì, a me piece soprattutto usare i ninjutsu, diciamo che mi ci sto specializzando. Rispose il genin con un tono vagamente fiero, ma per quanto pareva si stessero simpatici a vicenda, non poté accettare di far pulire a lui il guaio che aveva appena combinato, gli ordini delle nonne non si discutevano.
    Oh! Conosci Meika. Allora sei in buone mani, salutamela quando la vedi. Era tanto che il Mizukiyo non incontrava la sua vecchia compagna di missione, ed il fatto che sapesse che avesse ingranato la carriera di medico, gli fece abbastanza piacere. In ogni caso, certo, decidi tu se fare solo la mattina o solo la sera, volendo puoi anche alternare una settimana in un modo e una settimana in un altra, basta che ti metti d'accordo con l'altro banconista che arriverà. Fudoh avrebbe capito, se non lo aveva già fatto, che nella famiglia Mizukiyo erano tutti piuttosto disponibili, anche se non avrebbero tollerato prese in giro, esigendo comunque che dei lavoratori seri ed educati, cosa che il vagabondo sembrava essere.

    Col passare dei giorni, Fudoh si sarebbe accorto che nel magazzino sul retro (posto affianco al laboratorio), si sarebbero alternati un paio di uomini sconosciuti che stava di certo eseguendo dei lavori, a giudicare dai rumori che ne provenivano, e passata poco più di una settimana, al termine della sua giornata lavorativa, le due donne (che ormai avrebbe dovuto capire che erano soltanto 2 dopo averne viste scomparire e ricomparire i doppioni sotto i suoi occhi diverse volte) lo avrebbero portato oltre la porta che raramente aveva varcato.
    Oltre, avrebbe notato una stanza lunga e poco larga, con molti sacchi e scatoloni accostati a 2 delle pareti; mentre su un lato si trovavano una brandina con materasso e cuscino, ed una doccia.
    Questa era una stanza abbandonata e l'abbiamo trasformata nel nostro magazzino, ma c'era ancora il necessario per viverci. Abbiamo fatto aggiustare la doccia e i tubi dell'acqua malridotti, quindi se la vuoi, ora questa stanza è tua.
    Le signore si fidavano del ragazzo, dopo averlo imparato a conoscere col passare del tempo, e conoscendo la sua situazione, nessuno le avrebbe impedito di compiere quel gesto per un giovane in difficoltà, nonostante lui avesse sostenuto di trovarsi bene a vivere per strada; se Fudoh infatti avesse rifiutato quel regalo, sicuro della sua scelta, le due donne non avrebbero fatto una piega, rispettando il suo modo di vivere e la sua maturità nel decidere di sè stesso, tuttavia Kazuko, con la sua rinomata serietà, avrebbe insistito nel dire che non era buon educazione rifiutare un regalo, specie se dal proprio datore di lavoro.
    La stanza aveva un accesso esterno che dava su un vicolo, e la porta che portava al locale veniva chiusa a chiave tutte le sere; che lui lo volesse o no, quella stanzetta ormai era sua, e che l'avesse usata o meno poco importava ai Mizukiyo, consegnandogli in ogni caso la chiave, l'importante era che ora aveva un riparo dalla pioggia o dalle gelide nottate di kiri, potendo usufruire di una doccia calda in qualunque momento.
     
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