Linee di Sangue[Free Gdr]

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    Paese del Fuoco - I


    Il gruppo di shinobi viaggiava compatto in formazione attraverso le verdeggianti colline del Paese del Fuoco. Era una giornata magnifica per stare all'aperto, ed il paesaggio si stava riempendo dei colori e dei profumi della primavera appena iniziata. Al centro della formazione di quattro persone, Shunsui si muoveva agilmente da un albero all'altro, seguendo il passo stabilito dal capogruppo. Così come i suoi compagni, era stato chiamato per una missione dai toni tetri, ma estremamente interessante. In realtà poco si diceva nella missiva che li aveva convocati. Era stato solo spiegato loro che una malattia aveva colpito una città di modeste dimensione al confine del Paese del Fuoco e quello delle Risaie, facendo una strage di bambini. Altri dettagli sarebbero stati comunicati dal capogruppo a tempo debito. Quella era la prima missione in cui avrebbe ufficialmente ricoperto il ruolo di eliminatore del gruppo. Applicato a quella particolare missione, il chunin aveva quindi immaginato che le sue competenze sarebbero servite nell'eliminazione di materiale biologico possibilmente infettivo. Ma quella era solo una supposizione per ora. Gli altri due membri del team erano a loro volta neo chunin, e compagni di lunga data. Kato e Shin si erano distinti insieme a lui in una pericolosa missione ad Iwa, e la loro forza in combattimento era rapidamente aumentata in seguito. Shunsui non aveva avuto la stessa crescita. Dopo la promozione si era dedicato allo studio di meccanismi, veleni, trappole e sigilli acquisendo un bagaglio di conoscenze che erano complementare alla forza bruta. Il quartetto era infine chiuso dal capitano di quella spedizione. Akane Ootori era una jonin di Kiri, sui quarant'anni ed alta poco meno di un metro e settanta. Nonostante l'età, l'allenamento ninja le conferiva un fisico tonico ed asciutto. Aveva un volto dolce, elegante per la pelle diafana, circondato da capelli castani. Negli scorsi dieci anni aveva fatto parte della squadra medica del villaggio della Nebbia, ed era diventata un' esperta in malattie infettive. Perchè avessero scelto lei per quella missione era quindi chiaro.

    Il loro viaggio insieme era incominciato da Konoha dove era stato stabilito il punto di incontro. Da lì si erano diretti rapidamente verso nord, di buona lena, e già da due ore erano in viaggio. Purtroppo la missione richiedeva una certa rapidità, e fino a quel punto non avevano ancora potuto fare il punto della situazione che si dovevano aspettare. Tuttavia, ora che manca solo un'ora all'arrivo, la kunoichi decise che era il tempo di dare ai gruppo le informazioni che mancavano: Come sapete ci stiamo dirigendo ad Ishitaro, una città di circa 60000 abitanti al confine con il Paese delle Risaie. La città è stata fondata dopo la l'ultima grande guerra, accogliendo coloro che fuggivano da essa ma anche ninja che si erano ritirati dal conflitto perchè feriti o perchè avevano disertato. La storia di questa città non ha molto alto da offrire. Nella pace accademica ha prosperato ed aumentato la sua dimensione fine alla taglia attuale. Se non fosse per questa strana malattia che sta colpendo i bambini di Ishitaro, probabilmente non avremmo mai sentito parlare di questo posto. La donna aveva una voce dolce come il suo viso, ma il suo tono era velato di amarezza. Evidentemente l'argomento la toccava in maniera personale, sebbene in che modo no fosse possibile dirlo. Purtroppo è scoppiata una malattia altamente infettiva. Il morbo sta colpendo per adesso solo bambini sotto i dodici anni. Si presenta con una depigmentazione della pelle, febbre alta, impossibilità di muoversi. Negli stadi più avanzati della malattia il corpo degli infetti si riempie di venature azzurro chiaro che seguono i vasi linfatici ed il sistema circolatorio. La morte normalmente sopraggiunge subito dopo. Secondo le ultime informazioni, siamo a cento decessi. Cioè cento bambini morti.Le cause sono ignote, forse si trasmette per via aerea, forse per contatto diretto, per ora l'unica cosa certa è che le persone in età adulta sembrano immuni. Non ho avuto modo di parlare con il capo dell'equip medica che si sta occupando della cosa in città. In realtà la richiesta di soccorso non viene da loro, bensì dal sindaco della città. Probabilmente i progressi non stanno andando avanti alla velocità sperata. Il gruppo percorse rapidamente altri cento metri, sorpassando un gruppo molto folto di alberi....per ora ci è stato chiesto di fornire supporto all'equip medica lì presente e di aiutarli in ogni modo possibile. So che voi tre non avete esperienza nel settore medico, ma ho richiesto la vostra presenza perchè probabilmente dovremmo condurre delle indagini a più ampio spettro.

    Finalmente sbucarono fuori dalla foresta, e si ritrovarono in un'ampia pianura. Se avessero continuato in linea retta, avrebbero incrociato Ishitaro, ma Akane virò leggermente verso est.So che hanno organizzato un campo con tutti i malati a qualche chilometro fuori dalla città. Andremo lì direttamente!


     
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    Post 1 ~ Epidemia

    Il viso del Kinryu si deformò in una smorfia poco aggraziata mentre faceva del suo meglio per trattenere uno sbadiglio. Fortunatamente in quel momento si trovava in coda alla formazione di ninja che stava avanzando tra le foreste del Paese del Fuoco, diretti verso il suo confine. La notte precedente aveva dormito male, svegliandosi troppo presto e per nulla riposato. La memoria degli incubi che l'avevano tormentato aveva iniziato a svanire appena aveva aperto gli occhi, facendosi sempre più sfumata. L'unica cosa che gli era rimasta impressa era l'espressione sofferente di una ragazzina che assomigliava in modo allarmante Hina. Sua sorella minore si trovava in quel momento molto lontano da lì, in una località nota ad una persona soltanto oltre a lui, una persona su cui riponeva una fiducia incondizionata. Non aveva dubbi che la visione generata dal suo subconscio unisse il suo affetto per la sorellina con il report della missione per la quale era stato convocato: indagare sulla misteriosa epidemia che sembrava affliggere solamente i bambini. Ormai la città di Ishitaro distava meno di un'ora di marcia, perciò il gruppo decise di effettuare un'ultima sosta per fare il punto della situazione.

    A guidare la squadra era una jonin di Kiri che Shin non aveva mai incontrato in precedenza, esperta nelle arti mediche e tanto bastava per meritarsi il suo rispetto. La kunoichi condivise le poche informazioni aggiuntive che era riuscita a raccogliere, lasciando loro il tempo di metabolizzarle. Il neo chunin spostò lo sguardo dal viso rassicurante del superiore alle facce note, benché meno graziose, dei suoi compagni. Sembrava che l'Accademia preferisse, dove possibile, affiancare elementi già affiatati, dai risultati conclamati, puntando alla massima efficienza. Probabilmente era quello il motivo se si trovava di nuovo a fare gruppo con Kato Yotsuki e Shunsui Abara, due delle poche persone che potevano fregiarsi del titolo di amici del Kinryu, per altro piuttosto riservato.

    Ootori-san, lasciamo a lei le indagini mediche vere e proprie, ma per qualsiasi altra cosa può contare su di noi. Pensa che ci sarà bisogno di guardarsi particolarmente le spalle?

    Uno shinobi non poteva mai permettersi di abbassare la guardia, ma anche così esistevano diversi gradi di preparazione. Per un incarico del genere, il rischio maggiore sarebbe dovuto provenire dall'agente patogeno sconosciuto, di cui potevano rimanere a loro volta vittime. Tuttavia, nulla era da escludere, e il foglioso si sarebbe assicurato della reale situazione al più presto una volta sul posto, cosa che sarebbe accaduta di lì a poco. Diversamente da quanto Shin si aspettava il caposquadra li stava conducendo ad un campo realizzato per separare i malati dal resto degli abitanti del popoloso centro urbano. Il giovane si augurava che si trattasse di un centro medico attrezzato, e non di un lazzaretto dove i contagiati erano confinati, condannati al loro destino. Soprattutto considerando che si trattava di bambini. Per spezzare l'aria che si era fatta improvvisamente tesa, il ragazzo rivolse una frecciatina all'amico di Oto, sebbene dopo averci pensato un po' su l'avesse parzialmente ritrattata.

    Kato, per una volta sembra che la tua speciale abilità di spaccare teste non sarà richiesta... O almeno spero.

     
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    I



    Una missione precisa. Un ordine di un superiore. Un posto e una direzione. Quelli erano i motivi che mi spinsero fuori dal Villaggio e lasciare temporaneamente il mio incarico routinario alle Mura. Mi chiesi tuttavia del perché veniva richiesta la mia presenza in un contesto del genere.

    Già, le informazioni generali che avevamo ricevuto erano tutt’altro che specifiche ma non lasciavano adito a dubbi. La situazione non era delle migliori: una città di discrete dimensioni colpita da una qualche strana malattia. Troppo strana evidentemente per reputarla opera dei Kami… ma più probabilmente di qualche entità molto più fisica. Certamente bisogna indagare e risolvere la situazione, ma perché della mia presenza? Non ero un paramedico, né tanto meno conoscevo informazioni su alchimia o biologia. Le risposte comunque non tardarono ad arrivare.

    Mi trovavo infatti in fila indiana, disperso in un bosco infinito. Davanti a me Shunsui e a capofila un Jonin di Kiri. Mai sentita nominare prima ma il suo comportamento e la sua sicurezza trasmettevano fiducia. Dietro di me invece Shin. Due fidi compagni di armi e un Jonin. Di sicuro non eravamo un team sconclusionato. La faccenda sicuramente era molto, troppo, seria.

    Non scambiai molte parole con i miei colleghi, vista la situazione, ma ascoltai con molta attenzione le parole del superiore. Un morbo che colpiva esclusivamente bambini sotto ai dodici anni e il numero di morti non accennava a calare. Troppo specifico, troppo strano. Ecco perché si spiegava il perché della presenza dell’Accademia. Mi limitai ad abbozzare due ragionamenti, semplici ma che meritavano un approfondimento: - Jonin, gli adulti sono immuni a quanto sembra e di conseguenza anche noi. Ma questo non esclude che potremmo essere portatori sani. L’isolamento deve essere totale, nelle modalità che voi paramedici sapete bene. Poi immagino che la nostra presenza non è un caso… magari si teme l’utilizzo di un’arma chimica? – il pensiero ad Iwa fu diretto. Armi di distruzione di massa, che fossero basate sul chakra o meno, non erano più una novità per la mia esperienza di Ninja – In ogni caso comprendo il suo punto di vista. Jonin, resto in attesa di sue indicazioni. – Non avrei aggiunto altro e alla battuta di Shin mi limitai a voltarmi e ad accennare un breve sorriso.

    Lo speravo vivamente. Ma non potevo di certo escluderlo.






     
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    Paese de Fuoco - II



    ...già belle domande... Akane avrebbe risposto in tono pensieroso....purtroppo non conoscendo la situazione in prima persona è difficile dare una valutazione. Ad ogni modo ho un brutto presentimento. Questa malattia non sembra essere simile a nessuna di cui siamo a conoscenza. La sintomatologia è troppo peculiare. Nella mia esperienza mi sono sempre imbattuta in forme più o meno forti di malattie già note o che comunque potevano essere ricondotte a qualcosa di già studiato. Ma questo sembra non essere il caso...comunque mi saprò fare un'idea migliore quando avrò esaminato qualche paziente. Intanto fermiamoci un secondo, prima di avvicinarci troppo al campo malati. La kunoichi avrebbe a quel punto fatto scoprire la pancia di tutti e tre i suoi compagni di squadra, ed avrebbe intrecciato una rapida serie di sigilli. Un chakra arancione avrebbe illuminato le sue mani che, una volta toccata la pelle dei ninja, avrebbe immediatamente dato vita ad un complesso fuuinjutsu che si sarebbe esteso a raggiera per una ventina di centimetri sul loro corpo. Contemporaneamente, un riflesso arancione avrebbe brillato intorno agli shinobi, prima di sparire.Questa è una semplice tecnica di difesa. Distrugge qualsiasi batterio o virus che entri in contatto con il vostro corpo per via aerea o contatto. Lo usiamo nel nostro reparto di malattie altamente infettive. Attenzione però, non blocca corpi fisici. Quindi se doveste tagliarvi, la barriera non vi difenderebbe.

    [...]


    Il campo sarebbe apparso ai loro occhi dopo un'altra ventina di minuti, nella forma di una recinzione elettrizzata....mai visto usare tali sistemi per contenere dei malati... avrebbe commentato asciutto il chunin sunese, osservando l'estensione e l'altezza delle recinzioni. Seguendone il confine, si potevano vedere al suo interno tre tendoni bianchi, alti almeno una decina di metri e molto ampi. Sporadicamente persone vestite con camici bianchi e delle mascherine entravano ed uscivano da essi. Tutto sommato regnava un'atmosfera di calma, ed un profumo delicato di fiori si avvertiva in tutta l'aria. Infatti un bosco di ciliegi si estendeva tutto intorno quell'area. Più avanti, tuttavia, si sentivano delle voci concitate che turbavano l'apparente armonia di quel luogo. All'ingresso della recinzione il gruppo di ninja trovò un nutrito gruppo di persone che si aggirava inquiete, ed urlava alle guardie che la sorvegliavano. Erano i genitori di quei bambini che, malati, erano stati portati via dalle loro cure e lontano dai loro occhi. Essi chiedevano a gran voce che fosse loro concesso di entrare, sebbene il loro supporto sarebbe stato praticamente nullo....mmm non mi piace questa situazione... Vedendoli avvicinare, la folla si sarebbe avventata sul gruppo di shinobi accademici con ogni sorta di supplica: di curare i propri figli, di farli entrare, di dare loro delle spiegazioni, fare previsioni. In sostanza di fare qualcosa, qualsiasi cosa, purchè portassero indietro i loro figli. La scena straziante si sarebbe protratta per una buona ventina di minuti. Tanto sarebbe servito agli shinobi per superare la folla di parenti e permettere alle guardie di farli passare senza creare troppo disordine. AKane aveva mantenuto il silenzio per tutto il tempo, nonostante quella scena le stesse effettivamente creando un cataclisma interiore non da poco. Era troppo facile per lei immedesimarsi nei panni di quelle persone. Allo stesso tempo, la sua professionalità le impediva di sbilanciarsi con loro e di promettere qualsiasi cosa. Le vite dei bambini malati erano appese ad un filo, e la speranza di curarli erano, a quel punto, minime. Anche Shunsui si era rintanato in un religioso silenzio ed e la maschera che aveva calato sul suo volto impediva di distinguerne le espressioni.

    Una delle guardie che li aveva fatti entrare, li avrebbe anche scortati al padiglione centrale, che era il più grande. Proprio mentre si avvicinavano, due uomini in camice bianco sarebbero sbucati dall'apertura della struttura chiusa da teli, reggendo una barella. Su questa c'era una bambina così pallida che sarebbe parsa loro morta. Eppure il suo petto si alzava ed abbassava lievemente. Una serie di venature blu facevano capolino oltre le maniche ed il colletto dei suoi indumenti. Una terza persona stava reggendo una serie di bombole e sacche, da cui partivano tubi che si infilavano nel corpo della sventurata. Il trio non degnò loro di uno sguardo, mentre si allontanarono per raggiungere il più lontano dei padiglioni. Ehm Ehm! avrebbe detto una voce alle loro spalle!

    L'uomo che aveva parlato era sul metro e settanta, calvo per la maggior parte eccetto poche ciocche di capelli che gli ricadevano sulle spalle. Aveva un volto serio, in quel momento deformato nell'espressione di evidente fastidio, barba incolta e piccoli occhi di topo dietro sottili lenti. Non portava alcuna maschera ed il suo badge recitava il suo nome: 'Dr. Iroshi Sato'. Alle sue spalle c'era una ragazza minuta, dai capelli biondi paglierini, anche lei pallida, occhialuta. Non guardava i ninja direttamente, bensì i suoi piedi, stringendo al petto una cartellina. L'uomo parlò per primo:Voi dovreste essere la squadra chiamata dal sindaco per "darmi una mano"...io sono il responsabile medico di questa struttura...Dr. Sato è un piacere conoscerla. Io sono...Chi lei sia non è importante...così come la vostra presenza è superflua. Voglio chiarire una cosa fin da subito. Questa è la mia struttura e questi sono i miei pazienti. Sono costretto a tenervi in giro perchè anche io ho dei capi, ma voi non toccherete nessuno dei miei pazienti. Farete un giro, osserverete, farete il vostro bel report e toglierete le tende o starete in un angolino senza starmi tra i piedi. Sono stato chiaro? La kunoichi, alla quale il dottore si stava riferendo direttamente, sulle prima sembrò interdetta dalla reazione dell'uomo ma, mano mano che questi parlava, la sua espressione sembrò placarsi diventando sempre più illeggibile. I chunin avrebbero potuto pensare che stesse per esplodere da un momento all'altro, eppure quando parlò, il suo tono era neutro:Siamo qui solo per aiutare, non saremo un peso.Mpf... disse stizzito l'uomo e si voltò per rientrare nella capannone:..andiamo Asai...e voi seguiteci...no non tutti voi! Che io sia fulminato se questi succhialatte capiscono un fico secco di medicina! Solo lei ed il suo portaborse! Avrebbe detto sparendo dentro la struttura.

    Rimasti da soli, Akane avrebbe detto loro in tono asciutto ed adesso chiaramente incazzato:Shin, Kato fatevi un giro e vedete di scoprire che diavolo sta succedendo in questo posto. Interrogate qualcuno dello staff, fate ricognizione, ma siate discreti. Shunsui vieni con me... Il gruppo si sarebbe quindi diviso in due. Akane e Shunsui sarebbero spariti oltre i pesanti tendaggi del capannone, lasciando a Shin e Kato il compito di organizzarsi per l'incarico che era stato loro assegnato.
     
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    II



    Una barriera ci separava dal mondo in cui eravamo stati catapultati io, Shin, Shunsui e il Jonin. Una barriera non solo fisica, garantita dalle abilità del nostro superiore, ma anche una barriera mentale che innalzai appena giunsi davanti al campo. Una folla di gente si accumulò verso di noi. Ci riconobbero come Ninja Accademici, i nostri coprifronte del resto erano un simbolo inequivocabile. Fummo letterlamente accerchiati e sommersi di richieste, preghiere, suppliche. Lamentele che si potevano benissimo ridurre ad un solo argomento: la salvezza dei loro cari.

    Evitai di proferire parola, lungo tutto il tragitto. Non degnai di uno sguardo i petulanti, non aveva senso. Avevamo già un compito, sapevamo già cosa dovevamo fare. Di certo non avevamo bisogno di incitamenti. In quei momenti mantenni la bocca chiusa e fu altrettanto decisamente difficile mantenere il silenzio. La voglia di rispondere, di incitare gli astanti a cercare loro le risposte, a trovare loro una soluzione era molto forte... ma anche in quel caso non aveva senso. Erano deboli.

    Una volta entrati ci ritrovammi catapultati in quello che si poteva benissimo definire un vero campo base medico. Malati, operatori sanitari, lamenti e gemiti riempivano gli spazi, i rumori di quell'area. Fummo indirizzati verso il centro del luogo, il padiglione centrale. Nel percorso incrociammo una bambina, malata gravemente. Posai lo sguardo su di lei e per qualche attimo riportai alla mente ricordi sopiti. Ricordi di un Kato giovane, sporco e fradicio nei sobborghi, nei ghetti del Paese delle Sorgenti Calde. Tra quel ragazzo e quella bambina la differenza era minima.

    Comunque una volta giunti fummo interotti dalla comparsa di quello che si poteva definire il capo della baracca. Verosimilmemente si trattava di un medico e il suo atteggiamento nei nostri confronti fu assolutamnte irrispettoso. Anzi scontroso e quasi ostile. Non mi trattenni: - Modera le parole, civile. A differenza dei presenti davanti a te non hai delle cavie. - parole sicuramente ambigue, ma non aggiunsi altro. In ogni caso niente e nessuno mi avrebbe tolto dalla testa l'idea che quella persona non appariva così pulita come voleva essere.

    A quel punto, una volta di nuovo da soli, ascoltai le parole del Jonin e annuii in segno di assenso. Non avrei perso un solo secondo ad indagare. Incrociando le mani avrei eseguito le posizioni classiche per la Kage Bushin creando così due copie. Avrei dato ad entrambe ordini ben specifici. La prima copia avrebbe, diciamo così, studiato il campo, nella fattispecie: avrebbe percorso l'intero perimetro per osservare se c'era qualche buco, debolezza magari attraverso il quale era possibile accadere a degli estranei o viceversa. Avrebbe memorizzato la posizione delle tende, delle guardie, del loro numero ed eventualmente delle modalità di ronda. A quel punto sarebbe entrata in ogni tendone possibile cercando di capire se in mezzo a tutte quelle persone sarebbe stato possibile individuare qualcuno di interessante. La seconda copia invece sarebbe andata ad interrogare direttamente le guardie e i medici, le domande sarebbero state più o meno di questo tipo: quanto è iniziata l'epidemia, da dove è iniziata, se conoscono il primo infetto ed eventualmente chi era, quanto tempo ci vuole prima di morire, come si manifestano i primi sintomi, se ci sono dei sospetti. Poi nel caso in cui la copia avrebbe inquadrato la persona come malleabile avrebbe tentato di aggiungere qualche ryo, giusto per sciogliere la lingua e chissà magari scoprire qalcosa in più, anche sul quel tizio strano a capo del campo.

    Invece guardando Shin: - Quel medico non mi convince. Ma il Jonin ci ha chiesto di muoverci discretamente. Torcere informazioni fin da subito, per quanto mi ispiri come azione, andrebbe contro i suoi ordini. Di conseguenza dovrò tenere a bada il mio istinto. Lascio a te la decisione su come proseguire. Ti seguo.-



     
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    Post 2 ~ Campo

    Lo shinobi della Foglia abbassò la maglietta dopo aver osservato per alcuni istanti il sigillo protettivo che la caposquadra aveva imposto su di loro. Le precauzioni non erano mai abbastanza, soprattutto quando mancavano informazioni vitali sulla riuscita della missione, come in quel caso. La ringrazio, Ootori-san. Vedremo di prestare molta attenzione allora.

    Giunti al campo, i timori di Shin si realizzarono nel trovarsi di fronte quello che, più di un ospedale, sembrava un carcere. Il perimetro era protetto da un alto muro di cinta, per impedire ai malati di allontanarsi e allo stesso tempo ai parenti di entrarvi. Non v'era dubbio che la folla di persone radunate intorno al cancello fosse lì perché seriamente preoccupata per la sorte dei propri cari: bastava l'insistenza con cui li avvicinarono a testimoniarlo. Imitando i propri compagni di squadra, il Kinryu attraversò la ressa senza aprir bocca, seppure facendo uno sforzo non da poco. Poteva capire come si sentivano quelle persone e avrebbe voluto rassicurarle, dicendo che se ne sarebbero occupati loro. Purtroppo però non poteva promettere niente ai genitori in attesa di notizie sui propri figli, ed ogni sua parola sarebbe potuta essere travisata, o rivelarsi la più dolorosa delle illusioni.

    Mentre attendevano di essere ricevuti dal responsabile passò a poca distanza da loro uno dei malati di cui avrebbero dovuto occuparsi. Più vicina alla morte che alla vita, la vista della bambina fu come una morsa alla bocca dello stomaco del Kinryu. Uccidere non gli causava alcun turbamento, non più oramai, ma l'impotenza di fronte ad un morbo, la sventura calata su teste innocenti, di infanti, era tutt'altra cosa. Poteva continuare a mostrare la propria maschera di impassibilità, magari anche ignorarne la vista per il bene di una missione, ma difficilmente gli sarebbe mai stata indifferente. Shin lasciò che fosse il caposquadra a gestire la conversazione con il dottor Sato. L'uomo gli fece prudere le mani, con i suoi discorsi, ma lo shinobi era un professionista e continuò a mantenere un sorriso tirato sul viso impassibile. Il giovane si limitò a lanciare un'occhiata all'assistente, che aveva appena appreso chiamarsi Asai, cercando di incrociare il suo sguardo se questa l'avesse alzato da terra. Le pareva in qualche modo diversa dal superiore, e probabilmente non ne condivideva i modi. Forse poteva rivelare loro qualcosa di utile. Con questo pensiero, Shin e Kato si separarono dal resto del gruppo. D'accordo, vederemo di scoprire il possibile. Con un cenno del capo salutò Shunsui, augurandogli mentalmente buona fortuna.

    Lo Yotsuki si era dimostrato per una volta diligente, proponendo un approccio discreto che non era esattamente nel suo stile, ma rispondeva alle indicazioni del leader. Lo stesso otese ne era consapevole, tanto da lasciare le redini dell'indagine in mano all'amico di Konoha. Anche se non ne ha l'apparenza, pensala come una missione di infiltrazione. Capisci da te che attaccar briga senza prima avere un'idea delle capacità del bersaglio è una pessima idea. Il giovane sorrise, lasciando al collega leggere attraverso la metafora. Fin che aspettiamo il resoconto dalle tue copie dovremo farci un'idea personalmente... Ripensò alla piccola malata, poi alle parole del medico. Per quanto antipatico, aveva ragione: non ne sapeva abbastanza di medicina per essere utile, non in quel senso almeno. Se avessi qualcosa da nascondere in un campo medico allestito per un'epidemia sospetta, dove lo nasconderesti? La domanda era rivolta tanto al ninja al suo fianco che a se stesso. Potremmo dare un'occhiata all'ufficio di quel simpaticone di Sato... Ma potremmo causare problemi al caposquadra. Oppure potremmo nasconderci e origliare, ma non me la cavo granché con la furtività... Il ragazzo sospirò. Entrambi erano ottimi elementi, ma decisamente orientati alla lotta più che all'indagine. Per la prima volta Shin si trovò a rimpiangere di non poter semplicemente fermare uno degli addetti e farlo parlare con le maniere delicate dell'amico. Arrovellandosi, gli tornò in mente l'espressione stanca dell'assistente. Doveva però trovarla da sola per poterle parlare, di questo era certo. Ho un'idea... Anzi due. Se c'è qualcosa che non vogliono farci trovare, o è nascosto lontano da occhi indiscreti, o è in bella vista. Visto che le tue copie si faranno un giro delle varie tende tra medici e malati, direi che noi possiamo dirigerci dietro le quinte, nei magazzini e altri locali di servizio, e vedere se salta fuori qualcosa di sospetto, che ne pensi? Attese l'opinione del compagno, prima di proseguire con un tono di voce leggermente più indeciso. E poi... Vorrei avere modo di interrogare quella Asai. Secondo me potrebbe essere il punto debole della catena. Però non deve esserci quell'arpia del suo superiore nei paraggi... Però, ecco, l'unico posto dove sicuramente non la seguirà che mi viene in mente è... Il bagno. Il foglioso sputò fuori l'ultima parola con una certa dose di vergogna, ricominciando subito dopo a parlare velocemente, per cancellare quella pausa imbarazzante. Quindi dopo aver visionato le altre strutture teniamola d'occhio, d'accordo? Con la tecnica della trasformazione non dovrei avere problemi a seguirla anche...lì. C'erano giorni dove rimanere professionale era un vero sforzo. Ma se non avesse preso aria in momenti del genere, vivendoli con leggerezza, forse la consapevolezza delle brutture che lo circondavano, affollando il mondo e minacciando le persone a cui teneva senza che potesse evitarlo, un giorno avrebbe finito per schiacciarlo.

     
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    Paese del Fuoco - III


    [Clone di Kato I]


    Il clone che Kato aveva mandato a perlustrare la zona non avrebbe impiegato molto a percorrere il tragitto tutto intorno il campo per controllare lo stato del perimetro, che non mostrava segni di violazione. Le guardie che percorrevano la stessa strada per la loro ronda lo fermarono solo una volta per controllarne le generalità, ma poi lo lasciarono stare. Durante il giro di ispezione, il chunin di Oto si ritrovò davanti all'unica struttura che aveva una sorta di canna fumaria che spuntava dai tendaggi. Intorno quella zona c'era un leggero odore di bruciato nell'aria, anche se era davvero difficile da individuare perchè il profumo dei fiori di ciliegio era penetrante. Il capannone, che poi era di modeste dimensioni, aveva solo un ingresso che era sorvegliato da una guardia. Questa non avrebbe fatto passare in alcun modo Kato, ma gli avrebbe detto:Ehi amico perchè non ti fai un giro da un'altra parte? Ho ordini di non far passare nessuno qui dentro. C'è l'inceneritore in cui i defunti vengono bruciati...una brutta situazione, ma non si possono seppellire...capisci..i loro resti potrebbero comunque portare l'infezione... Anche i fumi della combustione potevano essere nocivi, e per questo venivano chiaramente filtrati. L'odore che si percepiva non era ad ogni modo dannoso. La gaurdia gli avrebbe detto che, se avesse fatto il giro del tendone avrebbe trovato un piccolo cimitero dove le polveri venivano conservate in barattoli ermetici prima di essere messi nei loculi. Se Kato fosse andato a vedere, avrebbe scoperto che il luogo di cui la guardia parlava non aveva nulla della sacralità di un cimitero. La necessità di evitare qualsiasi contaminazione impediva la sepoltura a terra, ed i vasi erano conservati in una zona protetta dagli agenti atmosferici, con una sterile targhetta che recava il nome della persona deceduta.

    Kato avrebbe avuto accesso alla maggior parte dei tendoni, ovvero tutti eccetto quelli dove erano i malati. Ce ne erano due di questi: il primo con i malati in uno stadio iniziale della malattia, dove si trovavano Shunsui e Akane, il secondo con i malati terminali che era anche il più lontano dall'ingresso. Kato avrebbe visto che il campo era ben organizzato e funzionale. Le persone che lì lavoravano avevano un'espressione molto triste in volto, ma erano instancabili nel cercare una cura. Gli avrebbero dato poco retta, e lui stesso non avrebbe individuato nessun tipo sospetto o diverso. Le guardie lo avrebbero trattato un po' in maniera poco simpatica perchè pensavano che la presenza di ninja li avrebbe messi in secondo piano, ma per il resto erano persone a posto.

    Se Kato avesse deciso di dare un'occhiata al padiglione dei malati altamente infettivi, avrebbe scoperto che il capannone era grande circa un quarto rispetto il suo corrispettivo per i malati meno gravi. Anche qui l'ingresso era sorvegliato, ma le guardie non erano ninja e, se avesse voluto, sicuramente il chunin avrebbe trovato un modo per eluderne la sorveglianza. In particolare, la struttura aveva delle aperture nei tendaggi per il cambio d'aria poste a cinque metri di altezza. Erano un po' piccoline, ma volendo il chunin sarebbe potuto entrare. Il motivo per cui quelle apature non erano sorvegliate era chiaro: erano sufficientemente in alto da essere reputate sicure, e comunque quale pazzo sarebbe entrato nel luogo dove i malati più gravi erano contenuti? Ad ogni modo, se il chunin avesse deciso di entrare, avrebbe scoperto che all'interno del tendone una passerella di manutenzione in metallo era presente poco più in basso, ed avrebbe potuto sostare lì sopra dando poco dell'occhio ed avendo una buona visuale sull'interno.

    In effetti, una seconda struttura retta da pali metallici era contenuta all'interno del padiglione più grande. Le pareti di questa erano rivestite di una plastica trasparente che permetteva di vedere all'interno. Negli otto letti che ivi erano posti, giaceva bambini piccolissimi, sia maschi che femmine, connessi a vari apparecchi. Tutti avevano delle venature bluastre sui loro corpi ed erano sudati, febbricitanti, ma sembravano riposare. Tra di loro c'era anche la bambina che avevano visto uscire, un momento prima, dall'altro padiglione. In quel momento c'era una sola infermiera a fare il giro dei letti, con una mascherina sul visto. Uscita dalla zona interna, buttò i guanti che portava, e si diresse verso una delle due lì poste. Controllò una cartella medica che era stata lasciata lì, scorrendo con il dito una lista di nomi. Kato, dalla sua posizione, non avrebbe potuto leggerla. Finito di controllare la scheda, la donna prese una fialetta da un tiretto e rientrò nella zona interna per fare un'iniezione proprio alla ragazzina appena arrivata. Se avesse voluto e se avesse fatto attenzione, quello sarebbe stato il momento perfetto per Kato dare un'occhiata alla cartella.

    [Clone di Kato II]


    Gli interrogatori condotti dal secondo clone di Kato non avrebbero portato a molte nuove informazioni. Le persone erano molto affaccendate e rispondevano in maniera sbrigativa, in particolar modo quando si parlava della malattia che non riuscivano a sconfiggere. Le informazioni che il chunin ottenne combaciavano con quelle già fornite loro da Akane. Uno degli inservienti gli disse: Il primo infetto? Un marmocchio alto più o meno così, uno tra tanti. Sì ricordo bene quando è iniziata. E' successo subito dopo il classico festival dei ciliegi che prende luogo ogni anno durante il periodo della fioritura. Quest'anno i ciliegi erano più rigogliosi del solito e la città aveva organizzato la più bella festa da dieci anni a questa parte. E' stato una durissima batosta scoprire qualche settimana dopo il primo malato. Alla domanda di Kato su eventuali sospetti, l'uomo lo guardò in maniera strana:Sospetti? Ragazzo qui ci sono solo malati e per quanto sarebbe bello dare la colpa a qualcuno o qualcosa, questa è solo un'altra dannata malattia. Ora se vuoi scusarmi, ho di meglio da fare! Su Iroshi Sato il ragazzo avrebbe scoperto solo che l'uomo era un medico di quelle parti e che era uno stronzo e arrogante. Insomma nulla che non sapesse già.

    [Kato e Shin]

    .
    Il giro di perlustrazione fatto dalla coppia di shinobi li portò verso una serie di piccoli magazzini che si trovavano proprio all'ingresso del campo, dove era più facile far arrivare i mezzi con le scorte di medicinali e viveri. Qui giravano un'altra categoria di persone, che non era direttamente collegata alla cura dei pazienti, ma si occupava di gestire gli altri aspetti della vita del campo. In effetti, girando in quei luoghi, I due ninja si ritrovarono vicino ad una serie di casse che gli addetti stavano scaricando e portando dove necessario. Erano per lo più medicinali, e lì vicino i ninja avrebbero trovato una bolla di carico, contenente una lista di tutti i medicinali che erano stati portati. Continuando la loro esplorazione, poco lontano avrebbero anche trovato le celle frigorifere dove veniva conservate le provviste alimentari per tutto il campo. In quei frigoriferi c'era davvero di tutto dalle verdure, a diverse tipologie di carni, comprese grosse quantità di carne di maiale e pollo.

    Il piano di pedinare l'assistente del dottor Iroshi non sarebbe stato di facile esecuzione. In effetti, la ragazza seguiva il dottore come un'ombra, eseguendo in maniera remissiva tutti i suoi i suoi comandi e prendendosi le sue urla come se nulla fosse. Ad ogni modo, anche lei avrebbe fatto una pausa di tanto in tanto, e qui Shin avrebbe potuta approcciarla per farle le sue domande. La ragazza era schiva ed insicura, ed il modo di approcciarsi del ragazzo avrebbe determinato quanto la ragazza sarebbe stata disposta a rivelare.
     
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    Il Fiore Lupo

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    III



    [Clone di Kato I]


    La ciminiera, se così potevo chiamarla, funzionava a pieno regime e una guardia sostava davanti all’unico ingresso. Fu sufficiente scambiare due parole per raccogliere qualche informazione ma le mie intenzioni erano ben diverse. Volevo vedere esattamente cosa si nascondeva all’interno di quella struttura, e dunque non mi sarei di certo fermato davanti ad un tizio di così poca importanza. Così avrei estratto qualche moneta, offrendola al tipo: - Per come la vedo hai diverse possibilità: la prima è accettare questo dono e farti un giro. La seconda è impedirmi di entrare. A quel punto avresti impedito ad un Chunin di svolgere il suo lavoro. E di certo farai incazzare un bel po’ di persone, che si scomoderanno per non fare incazzare a sua volta un stimato membro dell’Accademia. E tutto perché hai ricevuto un ordine da chissà chi. Come la mettiamo? – se fosse ceduto a quel punto sarei entrato nel locale e lo avrei ispezionato in lungo e in largo.

    Al termine dirigendomi verso la zona ad alto rischio compresi che non potevo accedere in maniera diretta, probabilmente nemmeno sotto pressione. Dovevo agire diversamente, e in modo più discreto. Così fu semplice accorgersi degli ingressi per l’aria posti in alto, al di fuori di normale accesso e aspettando il momento giusto (magari evitando di attirare l’attenzione) scattai raggiungendo la passerella. Mi sarei abbassato e mosso con estrema attenzione, in maniera tale da non destare sospetti o rumori. Dalla mia posizione rialzata riuscii a notare varie cose. In primo luogo la presenza dei malati, molto gravi, di una cartella clinica decisamente invitante e di una bambina che avevo incrociato poco prima. Come era riuscita ad entrare ed uscire liberamente? Era domanda che dovevo assolutamente pormi e a cui dovevo trovare risposta. Così decisi di agire. Creai un’altra copia fisica di me stesso e ci trasformammo entrambi. Io nel dottore e l’altra copia nell’assistente. Aspettando l’istante in cui l’infermiera ci avrebbe dato le spalle saremmo scesi di colpo dalla passerella cercando in maniera assoluta di creare il minor rumore possibile [Furtività]+3. In sostanza volevo apparire all’improvviso quasi come se l’infermiera stessa non si fosse accorta del nostro arrivo.

    E per creare una sorta di giustificazione, e un senso alla mia comparsa, dalle spalle dell’infermiera il mio clone dottore avrebbe tossito, quasi a richiamare l’attenzione dell’infermiera. Il tutto mentre il clone assistente avrebbe letto le cartelle cliniche in questione. Il mio clone dottore avrebbe interagito, con un tono indispettito, con l’infermiera: - Novità? Come stanno i pazienti? Che cosa le sta iniettando – aspettando qualche secondo – Mi ricordi della storia clinica di questa bambina, non mi viene in mente… - e avrei indicato esattamente quella ragazzina che l’avevo vista entrare e uscire.

    [Clone di Kato II]



    Una volta concluso il giro di parole con i vari interloquiti decisi che dovevo andare più a fondo. Ero rimasto decisamente con l’amaro in bocca e di conseguenza dovevo approfondire. Così decisi di uscire dal campo di quarantena e in mezzo alla folla che sostava davanti l’ingresso avrei pronunciato a gran voce: - I genitori dei bambini più malati grave mi seguano! Tutti gli altri no. -

    E mi sarei allontanato dalla strada principale di parecchio, e aspettando che tutti si fossero riuniuti: - Allora per me c’è qualcosa che non torna, Signori, e ho bisogno di ascoltare le vostre versioni. Come si sono ammalati i vostri bimbi? Hanno mangiato qualcosa di strano? Sono stati in gita? Hanno incontrato qualche persona? –


    [Kato]



    Da parte mia non avrei interagito. La donna si era dimostrata decisamente difficile da gestire e le possibilità di tirare fuori qualcosa erano decisamente basse e passavano tramite la relazione umana, cosa sulla quale peccavo decisamente. Per quello decisi che mi sarei limitato a seguire le indicazioni del mio compagno Shin e fidarmi del suo operato.




     
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    Linee di sangue


    Post 3 ~ Anello debole

    La situazione nel campo medico sembrava perfino peggiore di quanto avevano preventivato. Sebbene per avere un quadro preciso dovesse attendere il ritorno dei cloni sparpagliati per l'accampamento dallo Yotsuki, Shin ormai iniziava a farsi un'idea. Forse era solo la sensazione di impotenza di fronte a quella che appariva una malattia mortale oltre le sue capacità, ma l'atmosfera che si respirava in giro era piuttosto pesante. Allo stesso tempo, dopo i fatti del Paese della Roccia, lo shinobi aveva iniziato a sviluppare una sospettosità via via maggiore per i fatti incomprensibili, non al punto da divenire paranoico, sospettando dietro ciascuno di essi una cospirazione, ma abbastanza per non dare più nulla per scontato.

    Nel frattempo, il loro giro di ricognizione non avrebbe dato i frutti sperati. Almeno per quanto avevano potuto osservare, non vi erano tracce evidenti che qualcosa fosse fuori posto. Diversi operati si muovevano tra le tende e i magazzini, molti dei quali semplici uomini di fatica, ma oltre a farmaci e scorte alimentari non trovarono nulla. Anzi, la quantità di carne piuttosto elevata considerando il suo costo avrebbe fatto supporre che cercavano di nutrire i piccoli ammalati nel modo migliore possibile per permettere ai loro corpi di avere le forze per affrontare il male, a discapito del prezzo da pagare.

    L'unica strada che rimaneva al Kinryu era cercare di forzare la mano all'assistenza del dottore in capo. Poteva rivelarsi una strategia rischiosa, che nella peggiore delle ipotesi avrebbe condotto al loro allontanamento dal luogo con conseguente fallimento della loro missione. Ciò nonostante, dovevano tentare, per avere delle risposte chiare e definitive. Il foglioso, lontano da sguardi indiscreti, si sarebbe preparato al meglio all'incontro fintamente casuale che aveva intenzione di inscenare con la donna. Dopo essersi punto con l'estremità di un coltello, raccolse la goccia di sangue che ne fuoriuscì, componendo rapidamente una serie di posizioni magiche [Tecnica] Tecnica del Richiamo - Kuchiyose no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Cinghiale, Cane, Gallo, Scimmia, Pecora (5)
    L'utilizzatore è in grado di richiamare oggetti o creature attraverso un varco spazio temporale. Creature: È necessario che il ninja abbia stretto un patto di sangue con una razza di creature. Richiamare in battaglia le creature è necessario una goccia di sangue e un consumo di chakra pari alla metà della riserva dell'evocazione, non è possibile ridurre il costo di chakra in nessun modo. È possibile invocare solo esseri di parienergia o inferiore. È possibile Pareggiare gratuitamente e senza la spesa di Slot le proprie creature, facendole ritornare al proprio luogo d'origine. Evocare una creatura richiede slot tecnica avanzato. Oggetti: È possibile liberare il contenuto iscritto all'interno di specifici rotoli spendendo ¼ Basso. Questo uso non richiede slot tecnica ma azione gratuita veloce. Inoltre consente, in condizioni di calma, di stipare oggetti solidi incustoditi nei rotoli; l'operazione che richiede un minuto ogni 100 crediti. Richiedono 1 Slot Tecnica ognuno. Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Variabile )
    [Da genin in su]
    . Ad essere evocata fu una delle kitsune più piccole, Harumi, splendente nel suo abito da sacerdotessa [Kitsune]Harumi [Evocazioni]Harumi sta svolgendo il suo praticantato presso il santuario di Inari per divenire sacerdotessa, ma è ancora piuttosto inesperta. Il suo punto di forza sono le arti illusorie, che studia con dedizione. Da quando è stata presentata a Shin ha una cotta per il ragazzo, per cui in sua presenza spesso balbetta. Possiede le competenze del contratto 'Maestre delle Illusioni'.

    Harumi
    Speciale: La kitsune rimane quasi sempre nella sua forma ibrida, vestita da miko, con orecchie e coda volpina ben visibili. Il colore dei capelli e del manto è biondo cenere. Possiede le competenze del contratto 'Maestre delle Illusioni'.(Energia Verde: Vitalità 6 leggere | Riserva 6 bassi | Unità 3)
    [Da genin in su]

    Kami degli Oggetti - Tsukomogami
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Nessuna (1)
    L'utilizzatore può assumere la forma di un qualsiasi oggetto, di dimensione massima pari alla propria. La trasformazione permette di assumere le caratteristiche tecniche dell'oggetto in cui trasformati; non è possibile ottenere una protezione fisica o capacità offensive. La trasformazione può essere sciolta con azione gratuita veloce, ma se l'utilizzatore assume le sembianze originarie entro 3 metri da fonti di chakra consistenti non può effettuare attacchi nello slot azione successivo. Subire un danno pari o superiore a leggera causerà lo scioglimento della tecnica.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Basso)
    [Da genin in su]

    Affinità alle Illusioni
    Talento: L'utilizzatore può eseguire la tecnica avanzata risparmiando il 25% del consumo d'attivazione; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Alternativamente è possibile risparmiare il 50% del consumo d'attivazione; può essere utilizzata 1 volta ogni 3 round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.[Da chunin in su]

    Catena illusoria
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Caricamento (5)
    L'illusione si attiva sentendo il rumore o suono provocato dall'utilizzatore entro 9 metri. Se percepito, la vittima vedrà uscire a 3 metri di distanza delle catene che gli bloccheranno gli arti. La Velocità e i Riflessi della vittima saranno ridotte di 3 tacche ognuna per massimo 2 round. La vittima ha Ingombro Grave. L'efficacia è pari a 50.Tipo: Genjutsu - Bakkin
    (Consumo: Alto / Mantenimento: Mediobasso)
    [Da chunin in su]

    Tecnica del Sonno di Piume - Nemurihane
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Caricamento (10)
    L'illusione si attiva se le vittime presenti entro 21 metri l'utilizzatore. L'illusione addormenterà fino a 12 persone. Gli avversari cadranno addormentati dopo un round di forte sonnolenza. Il sonno illusorio dura per 3 ore o finché non rilasciata. Può essere utilizzato anche in combattimento, rinunciando ad un intero round prima di eseguirlo. L'efficacia è pari a 50. Subire danni fa svegliare la vittima.Tipo: Genjutsu - Bakkin
    (Consumo: Alto)
    [Da jonin in su]
    . Lo shinobi le spiegò in breve la situazione, così come il piano. La ragazza volpina avrebbe chinato la testa un paio di volte in segno di comprensione ed assenso, per poi tramutarsi in un guanto dall'elegante foggia, prontamente calzato dal Kinryu [Tecnica]Kami degli Oggetti - Tsukomogami
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Nessuna (1)
    L'utilizzatore può assumere la forma di un qualsiasi oggetto, di dimensione massima pari alla propria. La trasformazione permette di assumere le caratteristiche tecniche dell'oggetto in cui trasformati; non è possibile ottenere una protezione fisica o capacità offensive. La trasformazione può essere sciolta con azione gratuita veloce, ma se l'utilizzatore assume le sembianze originarie entro 3 metri da fonti di chakra consistenti non può effettuare attacchi nello slot azione successivo. Subire un danno pari o superiore a leggera causerà lo scioglimento della tecnica.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Basso)
    [Da genin in su]
    . Bene, siamo pronti. Kato avrebbe fatto la guardia affinché nessuno interferisse, mentre Shin avrebbe approcciato la donna non appena fosse rimasta sola. La kitsune sarebbe stato il loro asso nella manica, se qualcosa fosse andato storto.

    I due, o meglio tre, pedinarono l'assistente fino alla struttura che ospitava i servizi igenici per i dipendenti, attendendo che entrasse in uno dei bagni. Subito dopo, il giovane di Konoha la seguì, piazzandosi nell'anticamera dove erano situati i lavandini. Verificato che non ci fosse nessuno a parte loro, chiuse la porta dietro di sé, scambiando un ultimo, significativo sguardo con il compagno, che avrebbe dovuto piazzarsi davanti all'ingresso per impedire intromissioni. A quel punto, con una lieve punta di ansia, avrebbe atteso. Di certo Asai sarebbe stata sorpresa, se non addirittura spaventata, nel ritrovarsi davanti lo shinobi, ma l'atteggiamento con cui Shin si pose sarebbe stato da subito il più cordiale possibile, tanto nel tono quanto nella mimica. Mi scuso per l'intrusione, ma avevo bisogno di parlare un momento con lei da soli. Con un tenue sorriso, il ragazzo avrebbe mosso piano il braccio, con la mano aperta, mostrando di non starla minacciando in alcun modo. Allo stesso tempo, giocoforza l'attenzione del medico sarebbe stata attratta lontano dall'altra mano, che portava su di sé il guanto animato. Il dottor Sato mi è sembrato una persona in gamba, e sono certo che stia facendo del suo meglio per curare quei bambini. Però mi sembra avercela in modo particolare con noi ninja. Alla fine aveva scelto un approccio accomodante, almeno in apparenza rispettoso del legame che sembrava legare i due. Non desidero entrare in merito alla questione, immagino avrà i suoi motivi, ma non posso evitare di pensare che non collaborare in un frangente del genere sia contrario all'interesse dei piccoli. Tra noi ci sono specialisti nelle arti curative, magari con qualche informazione in più potremmo ottenere qualche risultato. Ovviamente, siamo pronti a lasciare al dottor Sato ogni merito. L'esca era stata lanciata, rimaneva da vedere se la giovane avrebbe o meno abboccato. Nel caso quella avesse opposto in qualsiasi modo resistenza, o non avesse rivelato alcunché anche sopo che il ninja avesse cercato di trascinarla sul sentimentale, invitandola a fare la cosa giusta per il bene dei pazienti, il Kinryu sarebbe stato costretto a ricorrere ad Harumi. Ad un segnale convenuto, la volpe avrebbe rilasciato il suo chakra nell'ambiente circostante, fino a raggiungere la fanciulla, cercando di condizionarne la mente [Tecnica]Seduzione Volpina
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Nessuna (4)
    L'illusione si attiva se la vittima è presente entro 9 metri l'utilizzatore e non lo percepisce o non lo considera una minaccia. L'utilizzatore può impartire un ordine alla vittima; l'ordine non può danneggiare sé stesso o terzi. L'efficacia è pari a 30.Tipo: Genjutsu - Tameshi
    (Consumo: Medio)
    [Da genin in su]

    Affinità alle Illusioni
    Talento: L'utilizzatore può eseguire la tecnica avanzata risparmiando il 25% del consumo d'attivazione; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Alternativamente è possibile risparmiare il 50% del consumo d'attivazione; può essere utilizzata 1 volta ogni 3 round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.[Da chunin in su]
    . La prego, ci riveli tutto ciò che sa sulla malattia, e vorrei sapere che cosa ci state nascondendo. Non più una preghiera, ma un ordine chiaro ed inequivocabile, sebbene pronunciato con tono dispiaciuto.

     
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    Paese del Fuoco - IV


    [Clone di Kato I]


    L'uomo all'ingresso del forno crematorio non fece una piega di fronte alle minacce ed alla ricompensa di Kato. Sputò a terra in segno di disprezzo e disse:Puoi tenerti i tuoi soldi e le tue minacce. Non mi interessa nulla dell'Accademia. Ho avuti ordini diretti e starò al mio posto. Ti invito a fare altrettanto ed a smammare da qui! Sembrava davvero che non ci sarebbe stato modo di entrare in quella maniera. A differenza del capannonne con i malati terminali, questo edificio non aveva nessun'altra apertura eccetto quella principale, che era sorvegliata. Quindi non c'era modo di aggirare l'uomo. Al contempo, il guardiano era troppo in bella vista per attaccarlo direttamente. Probabilmente avrebbe dovuto aspettare un momento più propizio.

    All'interno della struttura con i malati più gravi, l'infermiera che stava facendo il giro dei letti sobbalzò leggermente sentendo comparire due persone alle sue spalle così all'improvviso. Si ricompose rapidamente, mostrando buoni nervi saldi, una volta visto di chi si trattasse:Dottore! Novità?La ragazza appena trasportata nella struttura è in condizioni critiche. L'ho appena trattata con l'ultima versione della cura sperimentale ma, nonostante questo, i suoi parametri vitali stanno collassando ad un ritmo molto superiore rispetto quello degli altri bambini che fino ad ora abbiamo osservato. Temo che fra poche ore, se i suoi parametri non miglioreranno, non potremo fare più nulla per lei Disse con un tono triste e sconsolato, passando al contempo al falso dottore la cartella clinica della ragazza. Le conoscenze di Kato non sarebbero state sufficienti a capire tutte le sigle ed i parametri che erano annotati sulla cartella. Tuttavia, avrebbe notato che c'erano due calligrafie ben distinte su di essa. Le medicine da prendere le tempistiche di somministrazione erano scritte dalla stessa mano, mentre il monitoraggio dei parametri, che erano specificati ogni due ore, erano compilati da un'altra persona. Guardando meglio le medicine somministrate, il chunin avrebbe scorto la sigla GS-7, che si differenziava dalle altre cartelle le quali invece riportavano la sigla GS-6. Probabilmente si trattava del composto più aggiornato della cura sperimentale. Inoltre la cartella riportava un'altra sostanza con una sigla più complicata, che veniva indicato di iniettare solo nel caso in cui i parametri peggiorassero oltre un certo livello. Chiedendo spiegazione all'infermiera, nonostante il tono titubante e confuso (perchè il dottore gli stava chiedendo di quel dettaglio se ne sapeva più di lei) la donna avrebbe detto:Dite lo stimolante? Si le ho tutte posizionate in quello scaffale. Come mi avete detto, vanno usate solo nel caso in cui il paziente sia in fin di vita. Attualmente lo stimolante riesce a far superare la crisi nell'85% dei casi, ma comunque i pazienti tendono a morire entro 24 ore. Nel 15 % dei casi la morte sopraggiunge entro una decina di minuti. Lo scaffale recava una serie di fialette di color blu chiaro. Esattamente ne erano 8, uno per ogni malato, e difficilmente il chunin sarebbe riuscito a sottrarne una senza che l'assenza dell'ampolla venisse notata.

    [Clone di Kato II]


    Le domande di Kato avrebbe scatenato una reazione che forse non si sarebbe aspettato dal gruppo di una ventina di persone che aveva convocato. Infatti, dicendo loro che c'era qualcosa che non tornava, aveva messo il dubbio che la malattia non si fosse sviluppata in maniera naturale. In breve venne assalito dalle domande e dalla folla che gli si sarebbe fatta sempre più vicina: cosa c'era che non quadrava? Cosa stavano facendo ai loro figli? La malattia non era in realtà una vera malattia? che cosa voleva dire? Kato si sarebbe ritrovato tra le mani una vera e propria bomba ad orologeria che avrebbe dovuto disinnescare con attenzione se avesse davvero voluto ricevere informazioni da quella gente.

    [Shin]


    L'apparizione di Shin nel bagno delle donne fu un grave colpo per la timida assistente, la quale si sentì mancare le forze nelle ginocchia e sarebbe caduta a terra per lo spavento se non si fosse appoggiata alla porta del cubicolo da cui era appena uscita.Oh è lei...! Ma cosa ci fa qui?! Questo è il bagno delle donne! Era paonazza in viso e respirava in maniera affannata, ma il suo carattere introverso le impediva di manifestare più di tanto rabbia nei confronti di uno sconosciuto. Mano mano che Shin parlava, lei sembrò calmarsi. Poi, quando la Kitsune rilasciò il suo genjutsu, il Kinryu potè notare le pupille dell'assistente allargarsi per un attimo per poi tornare normali, mentre il jutsu la condizionava. In un tono decisamente più sicuro avrebbe detto:Il dottor Sato è un uomo molto dedito al suo lavoro ed alla sua ricerca. Sta mettendo tutto sè stesso per trovare una cura per questi bambini. Le sue domande lasciano intendere che nemmeno voi vi fidiate molto di lui. In verità non vi abbiamo nascosto nulla. Ancora non abbiamo identificato la causa della mattia ed il processo con cui attacca il corpo. Stiamo procedendo a tentoni ma in maniera molto accurata. Questo richiede tempo e sta portando molte vittime. Sì, purtroppo non siamo ancora riuscirti a curare nessuno dei bambini che si sono ammalati, ma stiamo facendo tutto il possibile. Condivido che forse il vostro aiuto ci potrebbe far comodo, ma il dottore ha il suo modo di procedere ed io ho estrema fiducia in lui. Ora se mi vuole scusare, dovrei tornare ai miei doveri. La donna avrebbe quindi aspettato che il Kinryu si facesse da parte per poter uscire e tornare ai suo lavoro. Nonostante l'utilizzo della tecnica, l'interrogatorio non era andato bene come sperato. Anzi, era possibile che la ragazza avrebbe parlato dell'accaduto con il suo superiore, e la posizione dell'accademia non ne avrebbe giovato. O forse no? Se davvero sperava che il dottore accettasse l'aiuto esterno, probabilmente non li avrebbe screditati.

    [Tutti]


    Nel tardo pomeriggio, Akane e Shunsui sarebbero tornati da Kato e Shin, riportando quello che avevano scoperto con i malati: ...personalmente non ho mai visto nella del genere. Come avevo pensato il meccanismo con cui questa malattia funzione è diversa da qualsiasi altro processo che abbia mai studiato. Abbiamo potuto eseguire solo delle analisi superficiali, anche perchè non ci hanno fatto avvicinare molto. Ed in particolar modo non ho avuto accesso a nessun campione di sangue, quindi non ho potuto determinare la presenza di sostanze che possano giustificare questa sintomatologia. Shunsui ha distratto il dottore e la sua assistente comunque abbastanza a lungo per farmi mettere le mani su uno di questi bambini. E' davvero molto strano...ho come l'impressione che ci sia una sorta di mutazione genetica alla base di questa storia, ma questo non quadra con le modalità e la frequenza di contagio di questa malattia...voi che cosa avete scoperto? Raccontatogli quanto avevano visto, il jonin avrebbe detto:...siete stati avventati e sicuramente Sato ce la farà pagare in qualche modo per questo nostro curiosare in giro...ad ogni modo avete scoperto cose interessanti. Avete preso quella bolla di carico? Sapere quali medicinali stanno somministrando ai ragazzi ci potrebbe essere di aiuto per capire quale linea di azione stanno adottando... Alla risposta negativa, la donna li avrebbe gaurdati con disapprovazione:Spero che almeno vi ricordiate qualche medicinale e qualche composto a memoria... Se ne avessero ricordato quello che avevano letto in maniera sufficientemente accurata, la donna avrebbe detto:...medicinali abbastanza standard, ci danno poche informazioni. Alcuni di questi composti sono interessanti però, molto spesso vengono usati per calmare il paziente, abbassando la pressione cardiaca ed altri effetti.. In effetti alcuni di questi composti possono essere usati anche per produrre veleni particolarmente efficaci che causano l'immobilità e la morte apparente. Sono abbastanza facili da riconoscere per via dell'odore particolare e per la tonalità intenso di blu di alcune variazioni. Sarebbe intervenuto Shunsui, portando un po' della sua esperienza nel settore dei veleni. Come volgiamo agire a questo punto?Onestamente trovo alquanto sospetto che non vi abbiano lasciato avvicinare l'inceneritore. Normalmente solo in alcune parti di questo tipo di strutture si richiedono accortezze per quanto riguarda la contaminazione. Credo valga la pena fare una seconda visita. Sfrutteremo il calare della notte per vedere se nascondo qualcosa lì dentro.

    [Qualche ora più tardi]


    Il sole era calato da diverso tempo, ed Akane aveva deciso di muovere tutto il team verso il forno crematorio del campo. Sfruttando l'oscurità e la loro furtività, il gruppo si sarebbe riuscito a muovere senza problemi nel campo, non visto dalle ronde di guardie che lo pattugliavano. Arrivati a quindici metri dalla meta, il jonin ordinò al gruppo di fermarsi alzando il pugno della mano sinistra: qualcuno stava arrivando. Trasportata da una barella, tutti avrebbero potuto vedere che la bambina non ce l'aveva fatta. Il suo volto era pallido, il suo petto immobile, e l'unica nota di colore erano le venature azzurre che si erano ramificate fino a coprirne il volto. Ad accompagnare la barella c'era il dottor Sato, l'assistente Asami e tre guardie, due delle quali trasportavano la fanciulla. Arrivati di fronte al forno crematorio, una di queste guardie si sarebbe dato il cambio con l'uomo che ne aveva impedito a Kato l'accesso. Una seconda guardia sarebbe rimasta all'esterno mentre il gruppo con la bambina morta procedeva verso l'interno. Passati cinque minuti, Akane avrebbe eseguito un doppio movimento rapido della mano destra, con solo l'indice ed il medio stesi, verso i due guardiani: Shin e Kato avrebbero dovuto sbarazzarsi in maniera silenziosa di loro, così da permettere il rapido e non ostacolato ingresso nella struttura.

    Se il gruppo fosse riuscito ad entrare, si sarebbero trovati in stanza non molto spaziosa spaziosa, a pianta rettangolare, con numerosi lettini ed urne disposte in maniera ordinata. Sul muro di fronte a loro, al centro, si apriva la bocca del forno crematorio, dal quale veniva un intenso calore e lampi rossastri attraverso delle aperture sigillate con materiale trasparente. Del gruppo di persone che era entrato non c'era traccia! Rivoltate questo posto! Scoprire dove sono andati!
     
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    [Clone di Kato I]


    La messa in scena che avevo attuato nella tenda riservata ai malati più critici stava decisamente funzionando. L’infermeria cascò pienamente nell’inganno della trasformazione e dopo aver raccolto interessanti informazioni mi resi conto che alcuni dei medicinali di emergenza potevano esserci utili. Più difficile sarebbe stato recuperarli. Dunque mi decisi ad intervenire e a escogitare una soluzione per rubarne alcuni. Poco mi importava se questo avrebbe condannato pochi bambini, l’importante nella nostra missione era salvare la massa e debellare alla radice il problema.

    Dunque con il mio clone trasformato dal dottore mi sarei interfacciato con l’infermiera, avvinandomi al bambino più distante e dopo aver perso qualche secondo avrei alzato lo sguardo sorpreso e arrabbiato nei confronti dell’infermiera: - Venga subito qui! Le sembra il caso di lasciarlo così intubato?! – avrei addotto delle scuse semplicemente per distrarre l’operatrice e nel mentre, verosimilmente, la donna avrebbe dato le spalle all’altro mio clone, trasformato da assistente, con questo ultimo avrei rubato quattro delle otto fialette quasi in maniera impercettibile, date le mie abilitàPrestigiatore + Furtività + Manualità .

    Poi conclusa l’azione la copia fisica, trasformata in assistente, sarebbe di nuovo saltata verso il parapetto e ritrasformatesi in Kato avrebbe consegnato le fialette al me originale. L’altra copia invece sbrigate le ultime faccende si sarebbe allontanata ritroformandosi in Kato appena individuata una zona discreta e fuori da occhi sospettosi e una volta che fossero state consegnate le boccette entrambe le copie sarebbero scomparse in una nuvola di fumo.

    [Clone di Kato II]



    La sorpresa negli occhi dei genitori colse francamente impreparata la copia. Davvero nessuno di loro aveva sospettato nulla? Era molto strano, soprattutto quando in gioco c’era la vita dei loro figli. Attese qualche istante e nel mentre la copia veniva sommersa dalle domande prese a parlare: - Mi ripeto: sono un Ninja. E’ per deformazione professionale che pongo queste domande. Chiamatelo eccesso di prudenza da parte del Dottore Sato. Vi fidate di lui, no? Ecco il Dottore mi ha espressamente chiesto di porvi queste domande. Magari l’agente patogeno, malattia, chiamatela come volete può essere passata inosservata per un lungo periodo e per quello dobbiamo capire tutto. I vostri figli hanno fatto qualche viaggio? Sono passati dei stranieri nel villaggio? Ci sono stati problemi recentemente? Rispondete alle mie domande, signori, se volete dare una speranza ai vostri figli! – la mia copia mise tutta la sfacciataggine e faccia da bronzo per porsi in quel modo nei loro confronti.

    Alla sera, forno crematorio


    Il Jonin fu molto chiara, dovevo procedere verso il forno crematorio per scoprire che cosa effettivamente stava venendo architettato. E non potei che condividere le sue preoccupazioni. La guardia all’ingresso si era rivelata fin troppo chiusa, e riservata. Cosa che non poteva di certo essere una coincidenza. Dunque ci muovemmo al calare della notte e tutti quanti, senza dare troppo nell’occhio, ci avvicinammo alla struttura. Di certo però fummo sorpresi dalla comparsa di diverse figure, tra cui Sato circondato da diverse guardie. Decisamente troppe per accompagnare un cadavere. Così mi limitai a seguire le indicazioni successive. Per prima cosa dovevamo entrare. Con un gesto della mano indicai a Shin che mi sarei occupato del tizio a sinistra. Avvicinandomi il più possibile di soppiatto, cercando di muovermi al limite della visuale dell’uomo una volta arrivato alla giusta distanza sarei ricomparso praticamente sopra alla sua testa, con intenzioni decisamente bellicose. Avrei cercato di colpirlo al centro della testa con il piede destro, un colpo secco e deciso, sicuramente più che sufficiente a metterlo a tappeto! [S. Tecnica]Forza: 750 Velocità: 600
    Non utilizzo esplosione elettrica


    Girochin Doroppu - Calcio a Ghigliottina
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore esegue un movimento accelerato scomparendo dalla vista e apparendo due metri sopra un avversario entro 9 metri, avvolto dalla Veste Elettrica. Da questa posizione eseguirà un calcio a martello in caduta, con Forza aumentata di 4 tacche. All'impatto emetterà un'onda d'urto elettrica con potenza pari a metà di quella sviluppata dall'attacco in un raggio di 1,5metri per livello dispari di Tecnica Speciale. Non è possibile utilizzare questa tecnica a scopi difensivi. Può potenziare l'attacco con la Veste Elettrica.
    Tipo: Taijutsu - Mischia
    (Consumo: MedioAlto)
    [Richiede Veste Elettrica II]
    [Da genin in su]


    Se l’azione fosse risultata positiva non ci sarebbe rimasto che entrare e realizzare che non c’era più nessuno. Dove erano finiti? Guardai sorpreso Shin e gli altri: - Di certo non possono essersi volatilizzati. Shin lascio a te l’indagine. Sei decisamente… più adatto a queste cose. –

    Se invece le azioni del mio compagno non fossero state sufficienti sarei entrato in gioco personalmente. Guardando tutti mi sarei limitato a pronunciare poche parole: - In alto non possono essere andati, né tanto meno ai lati di questa struttura visto che non è particolarmente grande e larga. Significa solo una cosa: sono scesi in basso. Allontanatevi! Aprirò io stesso la strada! – E così impugnando un arma specificatamente pensata per quelle occasioni avrei sganciato un colpo con il pugno terrificante al centro del locale stesso. Un colpo di carico di chakra, di potenza e abilità in grado di far sconquassare la terra stessa, il pavimento e sicuramente di rivelare qualche entrata o meccanismo. [S. Azione]Potenza: (40 Tirapugni +15 Esplosione Elettrica +80 (4 bassi spesi in Tocco Distruttivo))*3 (Manipolazione della Natura)= 405

    +

    Distruzione ad Area (Intermedio)
    Arte: 'utilizzatore può causare danni ad area tramite i colpi corpo a corpo: il colpo si propagherà entro 1,5 metri sulla superficie colpita a partire dal punto d'impatto. La potenza del danno ad area è metà (x0.5) rispetto a quella del colpo diretto, viene considerato come il danno di una [Bomba] per il calcolo dei danni. Nel caso vengano colpiti jutsu difensivi il danno ad area si somma al danno inferto sul punto di impatto diretto.
    (Mantenimento: ½ Basso a colpo)
    [Da chunin in su]


     
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    Post 4 ~ Sparizioni sospette

    La conversazione con l'assistente del dottor Sato, il luminare in capo del team medico, non sarebbe stata particolarmente produttiva per il foglioso, il quale anzi avrebbe rischiato di danneggiare la già fragile tregua tra gli emissari dell'Accademia e i responsabili locali, che vedevano di cattivo occhio la loro intromissione. Il Kinryu era ragionevolmente sicuro che la donna fosse caduta vittima dell'arte illusoria di Harumi, perciò le parole uscite dalla sua bocca dovevano rispettare quanto veramente pensava. Se da un lato fu sollevato dall'udire che non stavano nascondendo niente di rilevante, dall'altra parte la mancanza di informazioni utili da riferire lo fece sentire frustrato. Con un profondo inchino di scuse, lo shinobi avrebbe chiesto perdono, rinnovando il suo invito alla collaborazione. Chiedo venia per il mio atteggiamento sconveniente, Asai-san. Spero che possa mettersi per un istante nei nostri panni: stiamo solo facendo il nostro lavoro in modo scrupoloso, tanto quanto voi. Mi auguro che possiate trovare presto un rimedio, e di potervi assistere in questo. A quel punto, raggiunto il suo obiettivo, si sarebbe fatto da parte, consentendo alla giovane di allontanarsi. Uscendo, si sarebbe avvicinato a Kato, che lo aspettava fuori, mormorando sconsolato. Niente da fare, è stato un buco nell'acqua...

    Incontrandosi con i compagni di missione per fare il punto della situazione, ciascuno avrebbe riferito quanto aveva scoperto fino a quel momento. Ho dovuto forzare un po' la mano, ma sembra che siano puliti. Nella voce di Shin c'era un lieve accenno di sollievo. Personalmente ne aveva abbastanza di dover vedere complotti ovunque, anche se la vita l'aveva reso sempre più pessimista e paranoico, soprattutto dopo i fatti di Città della Pietra. Non abbiamo preso la bolla perché temevo che si accorgessero della mancanza, ma ho memorizzato i nomi più ricorrenti. Il Kinryu aveva un'ottima memoria visiva, e sebbene non conoscesse quasi nessuno dei farmaci che stava elencando, sarebbe stato abbastanza attendibile. Purtroppo anche quello si sarebbe rivelato un vicolo cieco, ma il caposquadra non sembrava disposto a rassegnarsi o a perdersi d'animo. L'attenzione dell'esperta jonin era stata attirata in particolare dalla costruzione di mattoni che sorgeva poco discosta dalle altre strutture dall'accampamento, la cui triste funzione era purtroppo evidente: un forno crematorio per sbarazzarsi dei cadaveri. Una misura cautelativa forse estrema, ma giustificabile vista la virulenza del contagio. Eppure, agli occhi del foglioso ciò non faceva che avvicinare l'immagine del campo medico ad un campo di concentramento. Mancavano solo le pattuglie di soldati armati con segugi al seguito lungo il perimetro.

    In effetti, per raggiungere il loro obiettivo con il favore delle tenebre, il chunin si sarebbe reso conto che neppure la sorveglianza mancava. Nulla di problematico per dei ninja addestrati, ma la sensazione di disagio nel suo petto, che si era istallata lì nel momento stesso in cui avevano messo piede in quel luogo di sofferenza, crebbe ulteriormente. In posizione, avrebbero osservato la processione funebre di una dei piccoli pazienti, con un'ulteriore fitta al cuore del Kinryu, che rivedeva il volto della sorella in ciascuna di quelle innocenti vittime. Il medico in capo e la sua assistente, seguiti da una guardia, sarebbero scomparsi all'interno dell'edificio, lasciando due uomini a proteggere l'ingresso. I minuti passarono lenti, fino a quando Akane non decise che ci stavano mettendo decisamente troppo. Con una serie di secchi movimenti della mano diede un ordine a Shin e Kato, i quali prontamente obbedirono, muovendosi all'unisono. Entrambi scomparvero alla vista, lo Yotsuki sarebbe ricomparso sopra uno dei due, cercando di metterlo al tappeto con un calcio discendente. Il Kinryu invece si sarebbe spostato rapidamente, sfruttando il jutsu di cui era maestro e per il quale Shunsui gli aveva affibiato il soprannome di Miraggio, tornando visibile solo a distanza ridottissima, già nell'atto di sferrare un diretto alla bocca dello stomaco dell'altro, mandandolo se colpito a sbattere violentemente contro il muro alle sue spalle e lasciandolo probabilmente privo di sensi a causa dell'impatto [Slot][Tecnica Avanzata] Attacco Improvviso
    [Abilità] Passo Lampo, Scatto del Lampo, Assalto del Lampo, Assalto della Foglia [Base]

    [Slot Gratuito][Istantaneo] Movimento 12m
    [Abilità] Scatto Migliorato, Passo Rapido

    [Slot Attacco 1] Vel. 650, For. 650, Pot. +30 Fasce da combattimento
    [Impasto] 1/4 Basso +1 Vel.
    [Equipaggiamento] Equip. Debilitante -2 Vel.
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    Se non ci fossero stati imprevisti, il drappello di ninja sarebbe entrato nell'inceneritore facendo irruzione, solo per trovarlo incredibilmente deserto. Con comprensibile irritazione, la leader avrebbe dato loro ordine di indagare a fondo, cercando una spiegazione: non potevano certo essersi volatilizzati. Shin avrebbe annuito alla richiesta dell'amico, mordendosi il polpastrello del pollice e componendo rapido alcune posizioni magiche [Tecnica][Slot Tecnica Avanzato] Tecnica del Richiamo
    [Evocazione] Shamada
    [Abilità] Volpe cacciatrice, Olfatto Volpino
    . Avrebbe evocato Shamada, la kitsune cacciatrice, la quale nella sua forma volpina si sarebbe immediatamente messa ad annusare il pavimento alla ricerca di tracce. Al contempo, lo shinobi di Konoha avrebbe esplorato palmo a palmo le pareti, spostando con rispetto ed estrema circospezione le urne alla ricerca di meccanismi o passaggi, battendo con le nocche le pareti per sentire se suonavano cave. Shunsui, per favore dai un occhio anche tu, non vorrei far scattare qualche trappola. Sei tu l'esperto. Dandosi un'occhiata intorno, sarebbe quindi passato al pavimento, dando piccoli calci alle piastrelle che lo componevano e tendendo l'orecchio al minimo rimbombo che avrebbe indicato eventuali spazi vuoti. Se fossero passati sopra o ai lati li avremmo visti, perciò non resta che sotto.... A meno che non abbiano attraversato la fiamma là in fondo in qualche modo... Shin avrebbe indicato con un dito il fuoco che continuava ad ardere, crepitante e lugubre, dietro il vetro annerito.

     
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    Paese del Fuoco - V


    [Clone di Kato II]


    Il ragazzo, dato i suoi modi bruschi, ci mise un po' a far calmare le acque, ma alla fine un paio di genitori si convinsero che fosse meglio per i loro figli se avessero iniziato a raccontare quello che sapevano, invece di congetturare. Una volta che il primo paio ebbe iniziato, anche gli altri si sciolsero. I loro racconti erano molto confusi, univano elementi completamente scorrelati tra di loro, cercando di dare al ninja tante informazioni, troppe informazioni, nella speranza che qualcuna di queste potesse portare ad un riscontro positivo. Alla fine, Kato si rese conto che l'unica cosa comune tra tutti i racconti era il quando l'epidemia fosse incominciata. Era stato durante l'annuale festa dei ciliegi che era avvenuta qualche tempo prima. Quell'anno la festa era stata particolarmente sentita, perchè la fioritura era stata eccezionalmente generosa, così come avevano potuto constatare anche i ninja.

    [Il forno Crematorio]


    Diamoci da fare! avrebbe detto Shunsui al foglioso, mentre entrambi iniziavano a controllare centimetro per centimetro quella stanza. Anche Akane si era messa alla ricerca delle tracce del gruppo che sembrava essere sparito da un momento all'altro. Alla fine, quella stanza non era così grande: da qualche parte doveva esserci una leva o un interruttore che portasse a qualche passaggio segreto. In quella cerca il contributo decisivo fu quello di Shin, o per meglio dire della sua evocazione. Grazie al suo olfatto, la piccola volpe individuò delle tracce fresche per terra, che portavano verso il muro alla sinistra della bocca del forno. Ad una prima vista, il muro sembrava continuo e privo di marchi. Eppure, grazie all'aiuto della volpe, il gruppo riuscì ad individuare un mattoncino che si poteva muovere. Pigiandolo, la parete subito accanto rientrò leggermente, sollevandosi sui propri cardini. Avevano trovato l'ingresso.

    Il passaggio era stretto, ma in effetti bastava per portare una barella. Il corridoio in cui si trovavano procedeva dritto per una quindicina di metri, illuminato solamente da un paio di torce, quindi piegava verso il basso. In breve, il gruppo di rese conto si essere finito in una rete di tunnel scavata di recente e grazie all'utilizzo del chakra. La superficie di quei cunicoli era costituita da una pietra levigata e piatta. Difficile dire per quanto si estendessero. Ad ogni modo, il gruppo che inseguivano sembrava aver accumulato un discreto vantaggio rispetto a loro, perchè non li sentirono più. Per fortuna la piccola evocazione proseguiva sicura senza esitare. Quando il suono di passi ricomparve, era molto più vicino del previsto. Il gruppo dovette piegare su un corridoio secondario, e per un pelo evitò di incontrare una guardia che era sbucata da un corridoio vicino. Dovevano essersi avvicinati molto al posto dove avevano portato la ragazza.

    In realtà, la guardia che per poco non li aveva incrociati non era andata molto lontana. Bensì si era fermata cinque metri più in lì ed aveva aperto una porta ricavata nella nuda roccia con un paio di chiavi. Akane non l'aveva persa di vista perchè con sè portava una cassetta medica ed una provetta vuota. L'uomo rimase per cinque minuti nella stanza, quindi uscì richiudendola alle spalle. La fialetta questa volta era piena di sangue vermiglio. Mentre la guardia si allontanava, il jonin fece nuovamente segno di muoversi e disse qualcosa a Shunsui che si mosse in avanscoperta, sparendo dietro la guardia. Quando ritornò, aveva la chiave della guardia in mano e stava già aprendo la porta. Non sono stato scoperto.. Per il marionettista era stato semplice sottrarre il piccolo oggetto: gli era bastato usare uno dei suoi invisibili fili di chakra.

    La stanza in cui entrarono era piccola, ed al suo interno c'era un tavolo operatorio ed un piccolo armadio pieno di strumenti medici. Sul tavolo c'era una ragazza connessa ad una flebo contenente del liquido scuro. Decisamente aveva qualcosa che non andava. Era sui 16 anni, dal fisico tonico ed asciutto, con lunghi capelli blu sparsi in maniera scompigliata sul tavolo. Non era del villaggio. La sua carnagione era colo dell'ebano: probabilmente veniva da Kumo. Sebbene fosse incosciente, i suoi occhi erano spalancati. Le sue iridi erano mescolate alle pupille ed erano completamente nere, con un complesso ghirigoro disegnato su di esse. Uno strato di chakra la circondava completamente. Vedendola in quello stato, Akane si affrettò a raggiungerla. Le sue mani si illuminarono di un chakra verdastro mentre si muovevano sopra il corpo della ragazza senza toccarlo. Il suo sguardo si spostò sul braccio della sventurata: aveva segni di ripetuti prelievi di sangue. Il jonin staccò la flebo, quindi poggiò la mancina sul cuore della ragazza, mentre la destra era sospesa in aria. In breve tempo, il liquido scuro iniziò a fluire fuori dal suo corpo.Non ho mai visto una sostanza del genere. Sembra che agisca sul tentien e costringa la persona a cui viene somministrata ad utilizzare il proprio chakra. Nel caso di questa ragazza...direi che sia il suo doujutsu.... Ma a quale scopo? In breve tutto il liquido venne estratto e, facendosi aiutare, la donna lo mise in una fiala presente nella stanza. Pose le mani nuovamente sul corpo della ragazza ed, in breve, questa si svegliò. I suoi occhi erano tornati di un caldo color nocciola. ..chi siete? La voce della ragazza era provata. Akane non aveva ripristinato completamente le sue forze, temendo che, nonostante fosse legata, essa potesse reagire in maniera violenta e farli scoprire. Siamo ninja accademici. Siamo qui per aiutarti. Come ti chiami?..accademici...io...sono Sora...io...Tranquilla Sora, non sforzarti. Le sue mani si illuminarono nuovamente di chakra verde, e iniziò ad infondere sempre più forza nella ragazza, fin quando non sembrò che fosse lucida.Ora dovresti sentirti meglio, vero? Sora devo chiederti una cosa. Che sta succedendo qui? Chi ti ha ridotta in questo stato, e perchè?...io non so chi sono...ero con i miei compagni di viaggio nel Paese della Luna quando sono stata rapita. Ormai è successo...non saprei...settimane fa? Vengono regolarmente a prelevare il mio sangue...loro...loro stanno cercando di risvegliare un qualche tipo di potere...ed i miei geni sembra che gli siano utili a questo scopo... Fu in quel momento che gli occhi della ragazza si riempirono di determinazione, e sembrò ritrovare sè stessa:Gliela farò pagare cara a quegli stronzi! In particolar modo a quella troia! ...di chi stai parlando Sora..? Ma non ci fu tempo per rispondere a quella domanda. Dall'esterno la porta si chiuse a chiave, mentre un gas porpora riempì la stanza in un secondo. Prima che se ne potessero rendere conto, il gas avrebbe stordito i loro sensi, facendoli precipitare nell'oblio.

    [Da qualche parte più tardi...]


    Prima di ogni cosa si accorsero di essere legati. Le loro mani ed i loro piedi erano incatenati, ed i loro legacci li tenevano appesi al soffitto di una stanza. Se avessero avuto forza nelle gambe, avrebbero potuto sostenersi contro il pavimento, ma qualsiasi cosa avessero somministrato loro li aveva privati del controllo volontario del proprio corpo. Per questo le loro spalle in quel momento bruciavano per il dolore di aver retto il loro peso per almeno un paio di ore. Non potevano sentire, eccetto un fischio fastidioso, un ronzio che ovattava tutto intorno a loro. Potevano vedere, ma a stento. Erano confusi e qualsiasi movimento degli occhi provocava un fortissimo giramento di testa. Ad ogni modo, si accorsero di essere per lo meno insieme. Erano stati messi in una stanza più grande. Erano stati privati delle armi, che però erano solo state accantonate lì vicino. Shamada e Sora non c'erano. Akane stava cercando di dire loro qualcosa. La donna sembrava essere messa meglio di loro: probabilmente era riuscita già ad eliminare le tossine in qualche modo dal suo corpo. Ed in realtà stava facendo qualcosa anche a loro, visto che che il sigillo che aveva disegnato su di loro era stranamente caldo. Eppure la loro guarigione procedeva più lentamente.

    La porta si aprì all'improvviso. Entrarono tre guardie e all'ultimo una donna che conoscevano: era l'assistente del dottore, Asai. Scambiò qualche parola con Akane, ma le parole non avevano senso alle orecchie dei chunin. Tuttavia fu chiaro che quella non era la minuta e docile assistente che avevano visto fino a quel momento. Sul suo volto c'era una decisione ed una boria che avrebbe fatto impallidire quella del dottor Sato. Akane stava parlando in maniera concitata, strattonando le catene che la tenevano prigioniera, mentre Asai rideva tranquilla. Poi, come se sulla fosse, in un movimento veloce e preciso la docile assistente piantò un coltello nel collo del jonin di Kiri, premendo con forza così da farlo passare da parte a parte. Quando vide che Akane stava rigenerando il danno subito tramite le sue arti mediche, si fece una risata amara e conficcò con maggiore forza, impedendo alla donna di curare le sue ferite. Aspettò così fin quando non vide il sangue della donna uscire dal suo corpo e la vita lasciare i suoi occhi. In tutto quel processo i chunin sarebbero stati spettatori impotenti di quella violenza. Sentirono tuttavia che il calore sul loro sigillo aumentava. Stando per morire, la donna stava concentrando su di loro tutto il suo chakra.
    .
    Quando lo scempio fu consumato, Asai uscì dalla stanza lasciando le tre guardie semplici a controllare i ninja che sarebbero stati incoscienti ancora per un altro giorno secondo le sue stime. Non si aspettava certo che, invece, i loro sensi e le loro capacità sarebbero ritornate nel giro di una ventina di minuti grazie alle cure fornite dal jonin tramite il sigillo remoto. Le catene che li tenevano erano di buona fattura, ma difficilmente avrebbero retto la loro piena potenza.

     
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    Le capacità volpine delle evocazioni del Foglioso furono fondamentali e sostanzialmente risparmiarono al nostro gruppo la fatica di cercare l’entrata, perché doveva esserci, tanto nascosta. E naturalmente fu un mattoncino, appositamente piazzato, a permettere al gruppo di sbloccare l’ingresso e notare la via segreta. Un percorso stretto che portava verso il basso. Il Jonin si propose da capofila, seguito da Shunsui e poi da me e Shin.

    Per diverso tempo marciammo in fila indiana e non incrociammo nessuno di particolare, segno che il gruppo ci aveva preceduti di parecchio, finché una guardia non fece capolino costringendoci ad una manovra evasiva per evitare di essere scoperti. Fu l’occasione giusta per Shunsui, infatti grazie alle sue abilità riuscì a sottrarre una chiave, dandoci quindi un minimo vantaggio.

    La chiave servì a sbloccare una stanza lì vicino, nella quale noi tutti entrammo furtivamente. Il primo impatto fu notevole, nonostante le dimensioni limitate del locale. Si trattava di una stanza che si poteva definire una mezza via tra una sorta di infermieria e cella di isolamento. Solo una ragazza era presente e fu subito soccorsa dal Jonin. Le abilità del Ninja si rivelarono nuovamente notevoli e tramite qualche Justu medico la donna riuscì ad estrapolare una materia fluida nera dal corpo della ragazza. Quella sostanza venne raccolta in una boccetta lì vicino.

    Tuttavia non vi fu molto tempo per realizzare le parole della prigioniera se non che era stata catturata durante un viaggio nel Paese della Luna. Non vi fu nemmeno il tempo di chiedere se era un Ninja o meno perché dal bordo della porta di quella stanza penetrò un gas che in pochissimo tempo finì per invadere tutta la stanza. Semplicemente eravamo finiti in trappola. E quella constatazione fu il mio ultimo ricordo, prima di perdere i sensi sopraffatto dall’effetto del veleno, prima di perdere i sensi sopraffatto dall’effetto del veleno.

    Mi risvegliai trovandomi sospeso in aria. Ci misi qualche attimo per realizzare esattamente quello che stavo osservando. E fu in quel momento che compresi che eravamo stati legati e appesi al muro, in sospensione. Vicino a me erano tutti presenti: la Jonin, Shunsui e Shin. Scrollai la testa sbuffando. Il veleno stava ancora facendo parecchio effetto e l’unica cosa che potei realizzare fu la mia debolezza. Le mie spalle e le mie braccia, nonostante la mia forza consueta, non erano responsivi.

    Ad un certo punto sentii la porta aprirsi, e notai, cercando di mantenere gli occhi per quanto possibili chiusi un gruppo di persone entrare, tra le quali Asai. L’assistenza della donna. Se avessi avuto la forza in quel momento la donna si sarebbe già trovata a terra, senza la propria testa… tuttavia non potei che assistere impotente alla scena successiva.

    L’Assistente infatti uccise, senza alcuna minima esitazione e dimostrando una velocità e forza straordinaria, il Jonin. Dentro di me gridai dalla rabbia, e dal rancore. Desideravo agire, volevo impedire tutto quello che stava succedendo impunemente davanti ai miei occhi… ma nulla ottenni. Le mie braccia e le mie gambe mi avevano abbandonato. Solo una sensazione di calore, calma e dolce, mi pervadeva. Fu in quel momento che compresi. La Jonin si stava sacrificando per noi. Ci stava dando una possibilità di riprenderci. Sì, l’avrei vendicata. Costi quel che costi!

    Fu così che in breve tempo, grazie all’effetto di quel sigillo, ripresi controllo del mio corpo e realizzai che liberarmi da quelle catene non sarebbe stato nulla di complicato. Mi bastò concentrare un poco di Chakra distruttivo per liberarmi sia le mani che i piedi con un colpo secco. [Rottura](Potenza: 10+ 20 Chakra distruttivo (1 Basso Tocco distruttivo))*3 Manipolazione della Natura.
    Potenza: 90

    Per mani e piedi.
    A quel punto scattai subito verso la guardia posta esattamente alla mia fronte. Senza mezze misure avrei cercato di stenderla con un colpo secco. Avrei infatti mirato al centro del suo collo cercando di colpirlo con la mia mano destra, e con le dita posizionate a formare una sorta di lancia. Un attacco che avrebbe mirato a spezzargli e occludergli la trachea e lasciarlo così senza possibilità di respirare o di gridare [S. Azione II]Forza: 675 Velocità: 700 (Mediobasso) Potenza: 10. Se ciò non fosse bastato per ucciderlo avrei eseguito un secondo colpo, un montante con la sinistra dal basso verso l'alto che avrebbe mirato al centro del suo mento. Un colpo decisamente veloce e pericoloso! [S. Azione III]Forza: 675 Velocità: 700 (Mediobasso) Potenza: 10 A quel punto se fossi riuscito a sistemare la guardia avrei posato lo sguardo verso la Jonin, appesa al soffitto. Appoggiando due dita sul suo collo constatai la sua morte. Recuperando il coltello conficcato nella sua gola mi limitai a pronunciare poche parole: - Perdonami, ti vendicheremo. Ucciderò Asai con questa stessa arma. – e mi limitai ad ispezionare il suo corpo. Shin e Shunsui mi conoscevano, forse sarebbe stato un gesto esagerato ma non potevamo escludere nulla e poteva essere che la Jonin avesse precedentemente nascosto qualcosa.

    Recuperato il mio equipaggiamento mi limitai ad osservare i miei colleghi: - Dobbiamo agire silenziosamente. Non sappiamo chi o cosa stiamo affrontando, ma soprattutto dove siamo effettivamente. Se siete d’accordo manderei alcune mie copie in avanscoperta così da capire la zona, assieme alla tue evocazioni Shin. La prima cosa che dobbiamo fare è conoscere il territorio. –

    Se fossero stati d’accordo a quel punto avrei creato due copie [S. TA]Kage Bushin, Tecnica Economica 50% + Arte dei Cloni, le quali a loro volta si sarebbero trasformate in due guardie dall'aspetto simile a quelle che avevamo visto precedentemente[S. Tecnica]Trasformazione. In seguito si sarebbero mosse all'interno di quelle gallerie per capire e studiare il terreno. Se avessero incrociato qualcuno si sarebbero limitati a rispondere brevemente: - Hai visto il nostro superiore? E hai sentito la notizia? Dopo che ha ucciso quel Jonin ci ha detto di ritornare da lei… ma non mi ricordo più dove. Mi ha detto che era molto importante! Dove potremmo trovarla di solito?-

    Da parte mia invece avrei mantenuto al massimo la concentrazione, cercando di riposare quanto possibile così da recuperare il Chakra speso.


    Chakra Residuo: 72.5/80 Bassi
    Copia I: 35.25 Bassi
    Copia II: 35.25 Bassi



    Edited by ~Cube - 5/8/2018, 15:35
     
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    Linee di sangue


    Post 5 ~ Colpa

    Il team di ninja trovò infine il passaggio senza dover far ricorso ai metodi violenti dell'otese grazie allo sviluppato olfatto della volpe evocata da Shin. Con circospezione, si inoltrarono nello stretto passaggio, scendendo di diversi metri nel sottosuolo. Non serviva essere esperti minatori per capire che quei cunicoli erano recenti, e da qualunque punto la si guardasse c'era qualcosa che non andava nell'intera faccenda. Stavano nascondendo qualcosa, ormai era evidente, la domanda era: che cosa? Nulla di buono, questo era certo.

    Recuperare la chiave fu un gioco da ragazzi per Shunsui, e così i quattro entrarono nella stanza. Una delle guardie ne era uscita poco prima con una fialetta colma inequivocabilmente di sangue, e Akane aveva scelto di investigarne l'origine. Ciò che vi trovarono, lasciò i presenti sorpresi. La jonin ci aveva visto giusto, e poco alla volta i tasselli iniziavano ad andare al loro posto. Senza esitare, il foglioso aiutò il caposquadra a liberare la ragazza distesa sul tavolino dalle costrizioni che la bloccavano. Anche dopo le prime cure prestatele dal ninja medico, continuava ad avere un'aria esausta. Il trattamento a cui era stata sottoposto sembrava una vera e propria tortura. Il Kinryu aveva già visto una carnagione simile, in un luogo molto lontano da quello. Era una straniera, forse di Kumo come la donna che li aveva aiutati, sebbene fosse una nemica, a Città della Pietra. Non di meno, lei era una vittima, e al giovane venne spontaneo aiutarla. Poco alla volta, sostenuta e sollecitata da Akane, la sventurata prese a rivelare alcune informazioni, chi era e come fosse finita lì. Sul più bello, però vennero interrotti. Nessuno riuscì ad opporsi alla sostanza, pompata nella stanza tramite le ventole di areazione, e in un battito di ciglia l'intera squadra cadde prigioniera.

    Fu il dolore a far rinvenire Shin. Le spalle indolenzite chiedevano pietà, e solo il fisico temprato dai costanti allenamenti gli aveva impedito, almeno fino a quel momento, di riportare danni consistenti alla schiena. Nonostante la percezione ancora annebbiata dalla droga che gli era stata somministrata, il Kinryu si fece rapidamente un'idea della loro situazione attuale, che definire pessima era eufemistico. Sebbene fossero ancora insieme, non c'era molto che potessero fare. L'unica che sembrava in grado perlomeno di parlare era la jonin, e proprio a lei si rivolse l'assistente del dottore. Shin dovette battere un paio di volte le palpebre prima di riuscire a metterla a fuoco, ma quella era indubbiamente Asai. Con le orecchie ancora ovattate, non colse il senso della conversazione, ma non stava andando bene, per niente. Ne ebbe tragicamente conferma quando la donna, senza la minima esitazione, piantò un coltello nel collo della loro superiore. Il chunin sgranò gli occhi, lanciando un grido muto. Il sangue iniziò a raccogliersi in una pozza sotto il corpo di Akane, fino a quando non smise di muoversi. E nel mentre, l'assistente non smetteva di sorridere compiaciuta.

    Era colpa sua. Aveva interrogato personalmente la donna, e l'aveva sollevata da ogni sospetto. Eppure, solo poche ore dopo, quella stessa persona aveva ucciso un membro della loro squadra. Aveva sbagliato, e Akane ne aveva pagato le conseguenze. Shin strinse i denti in una smorfia, e le dita intorno alle catene che lo bloccavano. Ormai aveva riacquistato il controllo sulle membra, e aspettava solo un segno dai compagni al suo fianco. Non appena Kato ruppe le catene, fece lo stesso, liberandosi in un baleno [Slot Azione I e Tecnica I]Potenza 90
    [Impasto] 1/2 Basso +2 For.
    [Tocco Distruttivo] 1 Basso +20 Pot.
    [Manipolazione della Natura] x3
    . Presumibilmente anche il marionettista era riuscito a sciogliere i propri legacci, con la forza bruta o con uno dei trucchetti che tanto gli si addicevano. Restava quindi una guardia a testa da sistemare, ed avevano solo una frazione di secondo per farlo. Tanto sarebbe durata la sorpresa prima che gli attaccassero o peggio dessero l'allarme. Shin scelse il suo bersaglio senza parlare, certo che i compagni di lunga data lo comprendessero al volo. Ancora una volta, sparì, ricomparendo alla vista quando ormai era in procinto di sferrare un diretto al pomo d'Adamo della guardia, con il chiaro intento di spezzargli il collo facendolo soffocare nel suo stesso sangue, e se ciò non fosse bastato di rompergli la schiena scagliandolo contro la parete alle sue spalle [Slot Tecnica II e III e Azione II]For. 750, Vel. 700, Pot. +30 (Fasce), +30 (Tecnica)
    [Attacco Improvviso] [Manipolazione della Natura]
    [Istantaneo] Movimento (fino a 12 m)
    [Impasto] Basso +2 For. +1 Vel.
    [Abilità] Scatto Migliorato, Passo Lampo, Passo Perfetto (50%), Scatto del Lampo (+1 Vel.), Assalto del Lampo (+2 For.), Passo Rapido, Passo del Miraggio, Assalto della Foglia [Avanzato], Taijutsu Perfette, Impronta Chakra Elettricità (+10 Pot.), Piano B (+2 For.)
    . Aveva scelto il colpo più rapido e letale, nessuna mossa elaborata, nessuna pietà, più simile ad un fantasma vendicatore che a un innocuo miraggio. Se era della stessa pasta del suo collega fuori, quell'assalto sarebbe bastato a metterlo k.o., nella migliore delle ipotesi. Più probabilmente ci avrebbe rimesso le penne, travolto da una violenza ingiustificata, almeno nei suoi confronti. L'obiettivo della furia del Kinryu era infatti un altro. L'essere stato ingannato non faceva che aggiungere sale sulla ferita che la morte della caposquadra aveva aperto nell'animo del ragazzo. Tutto per una sua leggerezza. Ci avrebbe messo parecchio a metabolizzare quel senso di colpa che sentiva rampare dentro di lui.

    Se anche la altre due guardie fossero state sistemate, avrebbero finalmente potuto dedicarsi ad Akane. Shin rimase in silenzio mentre osservava le azioni dell'amico, ma il suo animo era turbato. Condivideva in pieno le parole dello Yotsuki, anzi di più, provava il desiderio di pronunciarle a sua volta. Con un gesto di pietà, il ragazzo chiuse gli occhi della donna, mormorando una preghiera ad Inari. Dentro di sé, però, faticava a rimanere calmo. Andiamo, facciamo in modo che la sua morte non sia inutile. Lo shinobi aveva la gola asciutta e la lingua impastata, probabilmente per i postumi del veleno, ma il tono secco con cui pronunciò tali parole non aveva nulla a che fare con ciò. Tanto Kato quanto Shunsui avevano già assistito a quella metamorfosi, se così si poteva chiamare, ed era successo nel momento più tragico della loro missione ad Iwa, nelle profondità della terra, ad un passo dallo perdersi per sempre.

    Pur annuendo all'otese, il chunin di Konoha dovette contraddirlo su un punto. Non so che fine abbia fatto Shamada, ma rievocarla in questo momento potrebbe tradirci facendoli insospettire se fosse in mano loro. Però... Ci sarebbe Anzu. Intrecciando le dita in alcune complesse posizioni magiche, unendo chakra e sangue lo shinobi aprì un varco nello spazio, conducendo a sé una katana dalla pregevole fattura [Slot Tecnica][Tecnica del Richiamo] Anzu. Principessa della Luna, te ne prego, assumi la tua vera forma. Un bagliore si sarebbe levato dalla lama, mentre quella si trasmutava, assumendo le sembianze di una fanciulla, con orecchie e code volpine [Slot Tecnica][Arma Sacra: Vera Forma]
    Statistiche Blu, Velocità Viola, Movimento +6m/slot
    [Abilità] Rituale Sacro (50%), Azione Rapida
    . La kitsune avrebbe sorriso al suo evocatore, ma il suo divenne un sorriso triste quando ebbe osservato il viso di Shin. La situazione è questa. Con poche parole, lo shinobi aveva riassunto l'essenziale che c'era da sapere. Non sappiamo dove si trovi l'obiettivo, né quanto sia pericoloso questo posto. Un paio di occhi in più ci faranno comodo. Resta nell'ombra e rimani in contatto costante con me. Con correre rischi inutili, intesi? La ragazza annuì davanti lo sguardo serio del giovane. Verificata che la via fosse sgombra, si divise da loro, per andare a esplorare un'altro ramo di quelle gallerie sotterranee. Kato, ti riposerai più tardi, vediamo di muoversi anche noi ora. Probabilmente quella era la prima volta a sua memoria che lo Yotsuki veniva ripreso dal foglioso, di solito mite e accondiscendente. Ma, poco alla volta, anche Shin stava cambiando, trasformato dagli eventi e dalle persone che incontrava.


    Chakra: 68,5/80
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  650
    Resistenza: 600
    Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Cartabomba II × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Fasce da Combattimento × 12
    • Coltelli da Lancio × 5
    • Rotolo da Richiamo × 2
    • Giubbotto Rinforzato × 1
    • Tonico Coagulante Minore × 1
    • Accendino × 1
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Maschera della Volpe × 1

    Note
    [Anzu] Energia Blu: Vitalità 9 Leggere | Riserva 11/12 Bassi | Unità 6

     
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31 replies since 29/3/2018, 19:04   615 views
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