Il Profumo dei RyoQuest D

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    Il Fiore Lupo

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    Il Profumo dei Ryo
    Parte I



    Una missiva urgente, siglata col sigillo dell’Accademia, avrebbe interrotto le attività quotidiane di ben tre Ninja dell’Accademia. Shinobi giovani, ma pieni di entusiasmo. Ninja che avrebbe presto affrontato un destino e una sfida molto più grande di loro.

    La lettera, consegnata a mano da un inserviente dedicato dell’Accademia, si sarebbe presentata bene o male nella stessa forma e contenuti (oltreché tempi di consegna) di quella riservata ai Chunin: una missione prioritaria.

    CITAZIONE

    ***Missione Urgente Classe D***
    ***Contenuto massima riservatezza – distruggere una volta appreso***

    Con tale missiva si ordina di interrompere ogni attività in corso per dirigersi entro due giorni al Paese delle Valli, nella città di nome Yoake. In allegato alla missiva sono state inserite tutte le credenziali necessarie per muoversi con precedenza tramite i mezzi di trasporto che collegano il vostro paese con quello delle Valli.
    Non è concesso alcun ritardo.
    Una volta giunti a destinazione dovrete presentarvi all’ufficio del Sindaco. Lui saprà del vostro arrivo alle ore 1100. La parola d’ordine per presentarsi è: Guko. Il Sindaco vi fornirà i dettagli della missione a lei e ai suoi compagni.
    Vi è assolutamente vietato lasciare la zona di Yoake, in particolare nella direzione di Eiga. Vi sono in azione Ninja di grado superiore. Vi è assolutamente vietato interagire con i vostri superiori.
    Non è concessa iniziativa di uccidere. Sarà ammissibile solo in caso di difesa.
    Il risultato della vostra missione avrà ripercussioni sui rapporti economici con il Paese delle Valli, non delutedici Ninja.

    ***Contenuto massima riservatezza – distruggere una volta appreso***




    ________________________





    Il fiume Ro è uno dei vari affluenti che alimentano il fiume principale delle Valli: Hisan. Entrambe i fiumi sono la condizione necessaria per ottenere tutto quello che il Paese delle Valli era riuscito a guadagnarsi in quegli anni: il riso e la ricchezza. Essi rappresentano l’arteria principale del settore primario e secondario della nazione. L’acqua ingegnosamente sfruttata e incanalata permetteva di ottenere superbe coltivazioni di riso, in grado di muovere l’economia della nazione e di conseguenza il settore terziario.

    La città di Yoake, circa ventimila abitanti, si posizionava a circa una decina di chilometri rispetto a Eiga. A differenza di buona parte degli agglomerati urbani del Paese Yoake era singolare. L’attività principale non era quella riferita alla coltivazione dell’oro delle Valli bensì alla gestione dei soldi, liquidità e capitalizzazione che venivano prodotte e accumulate… e di conseguenza investite.

    Come buona parte delle innovazioni la città di Yoake, o quantomeno così come è possibile visitarla oggi, è sempre un risultato della volontà del Daimyo. Rispetto alla minuscola realtà che la contraddistingueva anni prima grazie agli sforzi congiunti del volgo e della nobiltà si era riusciti ad espandere il paese, riqualificarlo e renderlo per quanto possibile simile alla Capitale: ordinata, precisa e pulita.

    La presenza di banche, istituti finanziari, agenzie di assicurazione e la loro nascita in quel posto non erano nuovamente frutto del caso. Seguendo la volontà, o per meglio dire la scaramanzia popolare, di dividere il sacro dal profano il Daimyo decise di allontanare dal Tempio di Yon, e dalla sua sacralità, la puzza e la corruzione che i soldi potevano portare. Ed ecco spiegato il motivo. Yoake dunque si poteva considerare la capitale economica del Paese delle Valli.

    I tre Ninja non avrebbero trovato difficoltà nel raggiungere il Paese e probabilmente più si sarebbero avvicinati alla loro destinazione più avrebbero udito le notizie grame che provenivano dal Paese delle Valli, in particolare dalla capitale e dalle zone limitrofe, tra cui Yoake stessa. Un suicidio collettivo di massa, persone che senza alcun senso si procuravano danni fino alla morte.


    E così avrebbero trovato la città una volta giunti. Grigia, spenta e terribilmente affranta. Persone sulle strade piangevano i loro morti. Le stesse carrozze speciali raccoglievano e custodivano i suicidi che erano stati salvati poco prima del gesto estremo. Un orecchio attento tuttavia avrebbe permesso di cogliere un’importante differenza rispetto alle voci che provenivano dalla capitale. I lutti, almeno in apparenza, sembrano di quantità minore, come se il fenomeno in quella città risultasse di entità meno grave. Ma probabilmente si stava parlando di sensazioni.

    Il Sindaco gli avrebbe attesi nel suo studio, nel Palazzo Signorile al centro della città. Nella via principale, quella dove a breve avrebbero scoperto, erano avvenuti i furti principali. I Palazzi che si affacciavano sulla via erano squisitamente progettati, in un stile rigoroso e pulito. Alcuni con gusti tipicamente orientali. Mentre altri, quelli riferiti alle banche, più vicine alla sensibilità moderna. Una volta presentati alla segretaria e confermata la parola d’ordine il Sindaco avrebbe iniziato a parlare alla presenza dei tre Ninja.

    Il sindaco si presentava come un tizio in ordine, pulito. Alto dai capelli grigi corvini. Nonostante le difficoltà che il suo Paese e la sua città stavano attraversando accolse gli Accademici con un sorriso. Al suo fianco invece si posizionava un uomo dallo sguardo torvo. Basso e robusto. I muscoli delle braccia erano sviluppati e una wakizashi pendeva dalla sua cinta.


    Il sindaco avrebbe preso parola: - Ben arrivati Ninja. Mi chiamo Satoshi Momosuke. Sono a capo di questa comunità e tutto ciò che avviene in questa città cade sotto la mia responsabilità. Da quanto ho capito al momento non siete a conoscenza dei dettagli della missione e dovrò riferirveli io di persona. – attese qualche istante – Allora è da circa una settimana che le nostre banche, i nostri uffici finziari e depositi vengono colpiti di notte. Derubati e svaligiati. E’ evidente che tutto ciò è inammissibile. Il problema è molto semplice: non siamo riusciti a scovare nulla su questi maledetti ladri. Sono come fantasmi. Non possono essere dei comuni banditi… di conseguenza abbiamo deciso di appellarci all’Accademia. E’ stata una mia decisione personale, una mia scelta. Ho sborsato personalmente i soldi per ottenere un risultato. In questo momento il Paese delle Valli sta vivendo un momento terribile. Mio cognato si è suicidato nella capitale tre giorni fa. E i lutti non fanno che aumentare. Non possiamo permettere che dei figli di puttana sfruttino tale tragedie per rubarci tutto sotto gli occhi. – Il sindaco si sarebbe avvicinato alla sua scrivania massiccia, in ebano, raccogliendo un bicchiere di liquore – Lui è Ron Yoko, capo della sicurezza della città. Lascerò parlare lui ora. –

    Il tizio si alzò e squadrò per bene ogni Ninja per poi consegnare tre fogli, uno per ciascuno ai Ninja: - Questa è una mappa della città. Come potete osservare tutti gli edifici che conservano denaro sono allocati nella via principale. Questa che si può vedere dalle finestre. Dieci edifici. Cinque banche, tre istituti assicurativi e due agenzie private. Nel complesso detengono quasi il 50% della ricchezza e della liquidità del Paese. Confidenzialmente devo rivelarvi che di questi dieci edifici quattro sono già stati svaligiati completamente, in due notti, separate da quattro giorni di distanza. Tutte le guardie sono state tramortite, alcune uccise. Nessun atto di forza, nessuna esplosione. Solo un lavoro sublime di scassinamento. Non abbiamo nemmeno avuto il tempo di rispondere adeguatamente che abbiamo deciso di metterci da parte. Non siamo sufficientemente abili, né forti da affrontare un pericolo del genere. Eccoci al perché di voi Ninja. Il vostro compito è semplice: trovare questi bastardi. Catturarli e scoprire dove hanno messo la refurtiva. Quello che vi offro sarà l’aiuto delle mie guardie, la piena disponibilità nel caso di qualche azione combinata. L’accesso ai depositi ancora interi e a quelli svaligiati. Quello che voglio fare è fornirvi tutto il necessario per sventare un ulteriore furto... che magari potrebbe pure avvenire stanotte. Domande?- Ron si era rivelato decisamente poco loquace, e altrettanto poco aperto ai dettagli – Ricordatevi Ninja – il sindaco riprese parola – Se svolgerete un eccellente lavoro… prometto all’Accademia importanti vantaggi economici in casi di prestiti, investimenti e tariffe per un ragionevole numero di anni. -

    Ai Ninja il compito di indagare ulteriormente, e chissà di scavare fuori qualche dettaglio aggiuntivo.
     
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    Il Profumo dei Ryo


    I

    Nella piccola stanza fornitami dall'Accademia per il mio soggiorno nel continente, mi muovevo rapido zigzagando da un lato all'altro. Afferravo i vestiti che avevo tenuto per diversi mesi negli armadi e li buttavo in una grossa sacca di pelle; e per ogni cosa che inserivo, mi veniva in mente una che stavo dimenticando, quindi mi spostavo dall'altro lato della stanza rapidamente pensando che potessi dimenticarmene a momenti.
    Da quando ero partito da Kiri erano passati diversi mesi, il continente con la sua vita s'era rivelato un vortice in cui mi ero lasciato risucchiare. Prima a Konoha con la signorina Kiyomi, poi ad Oto dove aiutai Kenta a trovare il padre, alcune rapide missioni tra cui una nel Paese del Vento che mi era valsa la cicatrice che percorre il mio viso da zigomo a zigomo; e dunque era finalmente arrivato questo momento, pensavo chiudendo con un movimento secco il borsone e buttandomelo sulla spalla. Stavo finalmente tornando ad abbracciare la mia terra, la nebbia ed il mare due elementi fondamentali della mia esistenza la cui mancanza stava scavando un vuoto in me.
    Aprii trafelato la porta che dava sul corridoio quando, sull'uscio con area spaesata, un uomo mi bloccò il passaggio tenendo ancora alto il braccio con cui stava per bussare alla porta. Lo guardai dall'alto in basso, era un funzionario dell'accademia, tra le mani reggeva una busta e, deducendolo dal respiro affannato, doveva avere anche una certa urgenza. La presi dalle sue mani tremanti mentre me la porse e, dopo essermi assicurato del mittente, alzai i miei occhi nei suoi dicendo con parole asciutte Ricevuto, ti ringrazio Quindi rientrai in stanza sbattendo la porta dietro di me.
    Un vero vortice mi aveva risucchiato! Certo non me lo sarei aspettato che questa vita avesse un forza gravitazionale tanto potente, mi ero messo a disposizione dell'Accademia e certo non avrei disertato i miei doveri, tanto meno per un semplice desiderio di casa. Abbandonai la borsa con un sospiro ai piedi del letto e, dopo aver aperto la busta, ne avrei letto sempre più rapidamente il contenuto. Ero sbalordito e leggermente confuso, se non preoccupato, tra le mani reggevo una busta dal contenuto di massima riservatezza, mi veniva ordinato di abbandonare ogni attività  e dirigermi nel Paese delle Valli presso Yoaki, in cui avrei ricevuto altre informazioni. Mi lasciai cadere sul letto con la faccia tra le mani, iniziai a respirare lentamente inspirando con il naso ed espirando con la bocca, quindi tornai calmo e sereno/distaccato da ciò che mi circondava. In silenzio liberai il borsone e, presa una sacca più piccola, la riempii di ciò che mi sarebbe potuto servire per il viaggio verso Yoaki. Quindi mi cambiai armandomi, essendo da quel momento in missione, celando sotto le maniche dei miei abiti i lancia spiedi e, nelle tasche dell'abito grigio scuro, i veleni ed il resto del mio armamentario; chiusi il mantello e alzai il cappuccio sul mio capo, presi la borsa e imboccai nuovamente la porta, questa volta, senza venire fermato da nessun funzionario.

    [...]

    Il carro che trainato da due cavalli viaggiava velocemente tra prati e radi boschi, era partito di gran carriera dall'edificio dell'accademia quando avevo mostrato le credenziali accompagnate dalla lettera che avevo distrutto prima di lasciare la stanza. L'uomo sui cinquantanni non era, per mia fortuna, un gran chiacchierone e, i suoi pochi tentativi di parlare, erano caduti nel silenzio delle mie risposte così eravamo giunti ad un buono e rapido accordo: tu non parli, io non parlo.
    Arrivati nel territorio di influenza del Daymo del Paese delle Valli, ecco vedere le strade mutare rapidamente, farsi più larghe e, in alcune zone specialmente nei pressi dei fiumi che tagliavano quei prati e rendevano il terreno incerto, lastricate.
    La mattina del secondo giorno di viaggio in direzione di Yoaki il carrettiere, che poi scoprii chiamarsi Yin e venire dal Paese delle Risaie in una cittadina non molto distante dalla capitale, salii sul carro con in volto un'espressione funebre. Quando gli chiesi cosa avesse visto da spaventarlo a quel punto, mentre ripartivamo dal piccolo villaggio in cui avevamo dormito la sera precedente, lui rispose con voce spezzata da un forte senso d'inquietudine Ho-ho parlato con l'oste mentre pagavo prima di partire, mi ha chiesto se se lei è un ninja... Subito alzai il mio sguardo duro verso di lui per capire se avesse rivelato la mia presenza No, no non gli ho detto niente io, lo giuro! Aggiunse subito alzando le mani verso la mia direzione, quasi come se quello fosse un segno della sua innocenza e continuò: Però mi... mi ha parlato... di certi strani avvenimenti in queste località  lugubri eventi! E proprio dove siamo diretti! Muoviti a dire qualcosa di utile, mondocane sbottai in sua direzione tenendo lo sguardo fisso verso la strada Signore, mi ha detto che la gente a Yoaki e in tutto il territorio si sta uccidendo, suicidando! Senza alcuna chiara spiegazione, tutti si stanno togliendo la vita. Corrucciai le sopraciglia e lo guardai per qualche attimo. Che cosa stava accadendo in quella regione e cosa c'era di reale in quelle parole deliranti?
    Non dovetti aspettare più di qualche ora per scoprirlo, ce n'era molta di realtà.
    La prima cosa che vedemmo di quella cittadina, ancora nascosta dietro al colle, furono le dense nuvole che grigie occupavano il cielo plumbeo. Un profondo senso di angoscia mi assalì guardando i visi della gente che c'accolsero nella grigia cittadina, in diversi erano per strada a vivere il lutto di alcuni loro cari mentre gente dagli occhi alienati veniva caricata in altre carrozze e chiusi dentro. Feci una smorfia e invitai il cocchiere a muoversi, avevo bisogno di sapere quanto prima cosa stava succedendo in quella città che, dagli edifici sontuosi e vari, sembrava essere un ricco centro economico.

    [...]

    Avrei atteso i miei compagni di squadra nella sala indicatami dalla segretaria dopo averle detto la parola in codice, in silenzio rimasi seduto lasciando gli occhi appoggiati all'infinito pensando che mai avevo vista scene quasi apocalittiche di quella portata.
    Giunti anche i miei due compagni, avrei seguito la segretaria nello studio del sindaco, non prima però di aver lanciato un segno di saluto e complicità verso gli altri due ninja in un sorriso. Non li conoscevo ma da quel momento in poi la loro vita dipendeva dalle mie azioni ed io affidavo la mia a loro; ci saremmo dovuti proteggere a vicenda e sostenere nelle situazioni più critiche. Già da quel momento in cui ci presentavamo al sindaco della città saremmo dovuti mostrarci non solo uniti ma anche collaborativi, fare fronte comune all'emergenza che da lì a poco ci sarebbe stata presentata.
    Nel suo studio si presentò il sindaco e quello che, ad una prima occhiata, sembrava essere una guardia. Senza fronzoli il sindaco ci spiegò la situazione poi venne il turno dell'uomo armato di wakizashi che ci distribuì una piccola mappa e spiegò quali erano i punti sensibili. Quando concluse rimasi in silenzio qualche attimo e, dopo aver lanciato una rapida occhiata in direzione dei miei compagni che avevano attirato la mia curiosità per il strano colore dei loro occhi, avrei parlato con voce lenta e calma riappoggiando la mappa sulla scrivania che ci separava dai due uomini del Paese delle Valli. Sì, ho qualche domanda, signore dissi alzando lo sguardo verso l'uomo che era il responsabile della sicurezza Ha detto che hanno derubato due palazzi in una notte per due notti, a quattro giorni di distanza l'uno dall'altro. L'ultimo colpo quando è stato messo in atto? Avrei quindi proseguito Sembra si parli di un mucchio di soldi, crede sia possibile trasferire tale denaro in un luogo unico? Questo renderebbe molto più facile proteggerlo e controllarlo, rispetto a sei edifici contemporaneamente, sarà d'accordo, no? Quindi avrei iniziato a grattarmi il mento studiando attentamente la cartina Avete trovato qualche traccia dei ladri nelle banche svaligiate, qualche prova? E avete provato a raccogliere informazioni all'interno di cosche o gruppi illeciti della città di cui siete a conoscenza? Ci sono bande criminali organizzate all'interno di Yoake? Alzai lo sguardo verso il sindaco e lo mantenni in silenzio, spesso ma non sempre, ricoprire un ruolo politico come quello di sindaco obbligava ad avere certe conoscenze che potevano aiutare o distruggere una carriera. Non avevo altro da chiedere e avrei ceduto la parola ai miei compagni e quindi al sindaco e al suo uomo per risponderci. La situazione non era semplice e a fornirci le informazioni erano stati piuttosto stitici, il motivo non mi era ancora chiaro.
    Conclusi quei primi discorsi, se ai miei compagni di missione fosse andato bene, avrei proposto a Ron Yoko di mostrarci gli edifici svaligiati. Pensavo che potesse essere importante vedere come lavoravano quei ladri, come avevano deciso di entrare ed uscire dall'edificio, quanto avessero fatto un lavoro pulito o meno e se, sopratutto, avessero commesso qualche errore ignorato dalla polizia locale.
     
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    Mother of dragons

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    Il Profumo dei Ryō


    I




    Murasaki si stropicciò appena gli occhi, mentre un flebile lembo di sole cominciava ad insinuarsi nella stanza. Si alzò lentamente dal comodo letto, stando attenta a non muoversi troppo velocemente. Un dolore fulmineo si sprigionò dalla caviglia sinistra.

    Possibile che ancora risenta degli effetti dell’allenamento di ieri? La maestra non si è proprio risparmiata questa volta…

    Assorta in questi pensieri, si chinò per fasciare la caviglia, quando udì un insistente bussare alla porta

    Murasaki, preparati e raggiungimi subito nella sala centrale. Dobbiamo discutere di notizie urgenti.

    La voce di suo padre risuonò profonda dall’altra parte della sottile porta a scorrimento. Riusciva anche ad intravederne l'alta l’ombra, che senza aspettare una sua risposta si allontanò

    C-Certamente, arrivo subito.

    Disse, nonostante non vi fosse più alcun interlocutore. Indossò velocemente una sopravveste, dirigendosi a passo spedito verso il salone.

    Cosa mai potrà essere successo di così urgente? Non sarà forse…

    Pensò alla madre, lontana per svolgere delle faccende di massima importanza per il Clan, ma subito scosse la testa, allontanando quel pensiero.

    Eccoti, finalmente.

    Il padre la guardò con la solita aria severa

    Stamattina è giunta una missiva, indirizzata a te. Naturalmente, in quanto tuo tutore nonché capo del Clan, è mio compito controllare tutto ciò che è indirizzato ai membri della famiglia

    Mentre parlava, le porse una lettera su cui era impresso il sigillo, oramai spezzato, dell’accademia. La lettera riportava la seguente comunicazione:

    CITAZIONE

    ***Missione Urgente Classe D***
    ***Contenuto massima riservatezza – distruggere una volta appreso***
    Con tale missiva si ordina di interrompere ogni attività in corso per dirigersi entro due giorni al Paese delle Valli, nella città di nome Yoake. In allegato alla missiva sono state inserite tutte le credenziali necessarie per muoversi con precedenza tramite i mezzi di trasporto che collegano il vostro paese con quello delle Valli.
    Non è concesso alcun ritardo.
    Una volta giunti a destinazione dovrete presentarvi all’ufficio del Sindaco. Lui saprà del vostro arrivo alle ore 11.00. La parola d’ordine per presentarsi è: Guko. Il Sindaco vi fornirà i dettagli della missione a lei e ai suoi compagni.
    Vi è assolutamente vietato lasciare la zona di Yoake, in particolare nella direzione di Eiga. Vi sono in azione Ninja di grado superiore. Vi è assolutamente vietato interagire con i vostri superiori.
    Non è concessa iniziativa di uccidere. Sarà ammissibile solo in caso di difesa.
    Il risultato della vostra missione avrà ripercussioni sui rapporti economici con il Paese delle Valli, non deludeteci Ninja.
    ***Contenuto massima riservatezza – distruggere una volta appreso***


    Mano a mano che le parole scorrevano sotto lo sguardo attento di Murasaki, la ragazza si rese conto – con un misto di gioia e paura – che anche per lei era arrivato il momento fondamentale nella vita di ogni aspirante ninja: la prima missione. Una volta finito di leggere, alzò lo sguardo su suo padre, con aria speranzosa. Che questa volta anche lui potesse mostrare contentezza per la convocazione che la riguardava?

    Murasaki, sebbene con notevole ritardo, anche per te è arrivato il momento di metterti al servizio del villaggio. Come ben saprai, io e tua madre riteniamo inaccettabile il ritardo con cui questa convocazione è arrivata. Tua madre alla tua età era già una kunoichi affermata. Tuttavia, meglio tardi che mai. Da oggi non dovrai più rappresentare il Clan solo nelle funzioni private, ma anche e soprattutto durante la tua attività da ninja. Ogni tuo fallimento, sarà un fallimento per il Clan. Ogni tuo successo, porterà gloria al Clan. Fa’ in modo che solo quest’ultima situazione si avveri.

    Murasaki chinò marcatamente il busto, sperando con quell’inchino di trasmettere al padre quanto questa missione significasse per lei. Quanto ne comprendesse l’importanza fondamentale.

    Si padre. Vi prometto che non deluderò le vostre aspettative. Comincerò subito i preparativi.
    Bene. Secondo le informazioni in nostro possesso, anche il ragazzo Hyuga che ha partecipato alla cerimonia di qualche settimana fa sarà parte della tua squadra. Arrangeremo presto un incontro, in modo da farvi viaggiare insieme. Ho bisogno che tu tenga d’occhio quel ragazzo, Murasaki. Per il Clan.

    Suo zio, seduto appena dietro al padre, annuì con fare solenne. Qualsiasi cosa i due sapessero, sembrava preoccuparli.

    Sì padre. Attenderò istruzioni, dunque
    Bene, ora puoi lasciarci.

    Una volta congedata, Murasaki si affrettò a tornare nei suoi alloggi. Poteva sentire l’adrenalina scorrere, mentre ogni minuto che la separava dalla missione le sembrava contemporaneamente troppo corto e interminabile.

    […]

    Tra due giorni, dovrai incontrare Judai Hyuga alla porta nord del villaggio. Qualora non si presentasse, sentiti libera di partire in solitaria. Sarebbe segno che non ha accettato la tua offerta di accompagnarlo.

    Così le aveva detto suo padre, mentre la ragazza era ancora confusa sul perché esattamente lei e Judai dovessero affrontare quel viaggio assieme. Tuttavia, non sembrava che suo padre avrebbe facilmente accettato un no come risposta. Così, la mattina del giorno della partenza, a circa mezz’ora dall’orario prefissato per incontrare Judai, Murasaki si incamminò verso la porta nord del villaggio. L’aria mattutina fresca portava con sé i profumi della primavera, misti a quelli delle botteghe dei fornai che si apprestavano ad esporre la merce del giorno.

    Chissà se Judai verrà davvero…

    Una volta raggiunta l’estremità di Konoha, la ragazza non fu particolarmente sorpresa nel verificare come del ragazzo non vi fosse nemmeno l’ombra.

    Eh, proprio come immaginavo. A quanto pare preferisce viaggiare da solo. Quel tipo… È proprio un ragazzo strano!

    Stava già incamminandosi oltre i confini del villaggio, quando una strana sensazione si impossessò di lei

    E se?

    In men che non si dica, si ritrovò a camminare a passo svelto in direzione della zona più povera della città, dove sapeva risiedere la famiglia di Judai.

    Possibile che si sia dimenticato della missione?

    Poteva essere un buco nell’acqua, o solo una sensazione sbagliata. Magari Judai non voleva semplicemente avere più niente a che fare con lei, ma qualcosa sembrava non quadrare in quella situazione.

    Anche qualora non avesse voluto viaggiare con me, avrei comunque dovuto incontrarlo per strada. Il convoglio per Yokae, d’altronde, non parte con frequenza tale da permettergli di ritardare la partenza.

    In men che non si dica fu sul luogo, cercando con lo sguardo la casa rossa e leggermente malandata di cui le aveva accennato suo padre.

    Ah, dev’essere quella.

    Si diresse a passo deciso verso la casa, ringraziando che a quell'ora quasi nessuno fosse in giro ad assistere a questo siparietto. A giudicare dalla piccola pianta esterna della casa, Judai avrebbe dovuto sentirla se anche solo avesse bussato alla porta. Tuttavia, per essere sicura, pensò di effettuare un giro perlustrativo intorno alla casa, per cercare di individuarlo.

    Judai, maledizione… Eccolo! Come pensavo, sta dormendo come un sasso!

    Inspirò profondamente, cercando di raccogliere più fiato possibile.

    JUDAI-SAN! SVEGLIATI! DOBBIAMO PARTIRE!

    Accompagnò la “dolce” sveglia con una sonora bussata alla finestra. Se non l’avesse svegliato questo, si disse, l’avrebbe lasciato al suo pigro destino. Una volta tornata di fronte alla porta di ingresso, avrebbe atteso l’uscita del giovane. Se l’avesse fatta parlare, gli avrebbe dato il seguente buongiorno:

    Judai-san, immaginavo non avresti mancato al nostro appuntamento. Spero che tu abbia riposato bene la notte scorsa, perché ci aspetta un lungo viaggio verso Yokae. Ora, ti prego di sbrigarti, il nostro passaggio lascerà il villaggio tra nemmeno dieci minuti.»

    […]

    Il paesaggio si era rivelato mozzafiato per tutto il viaggio. Immense distese di foreste interrotte da sontuose praterie accompagnarono il loro tragitto attraverso il Paese del Fuoco. A queste si sostituirono dolci valli e risaie non appena entrarono nei territori delimitati dal fiume Hisan. Tuttavia, mano a mano che le ruote procedevano incessantemente, il cielo sembrò incupirsi, mentre nuvole minacciose si stagliavano all’orizzonte. Nelle stazioni che toccavano brevemente cominciarono a comparire svariati manifesti, tutti riportanti volti di persone scomparse o, peggio, che si erano tolte la vita. Murasaki si voltò verso il suo compagno di viaggio, attirando la sua attenzione fuori dal finestrino

    Judai-san, hai visto? Mi chiedo cosa stia succedendo qui…

    Al bivio per Eiga,il loro convoglio svoltò, proseguendo invece in direzione Yokae, la loro meta ultima.

    Chissà, confido nelle informazioni che riceveremo una volta arrivati.”

    […]

    Una volta giunti nella sala d'aspetto del palazzo comunale, i due si trovarono di fronte al terzo membro del loro team: un ragazzo non troppo alto e dai capelli chiari, che gli rivolse quello che pareva essere un cenno di saluto.

    Indossa un coprifronte! Allora, deve essere almeno un genin...

    Sorridendo a sua volta, Murasaki seguì il giovane e la segretaria che lo precedeva all'interno della stanza.

    Ben arrivati Ninja. Mi chiamo Satoshi Momosuke.

    Il sindaco li accolse nel suo studio, all’interno del signorile palazzo comunale. Come tutta la città, anche questo edificio era una testimonianza di quanto ricca fosse Yokae.

    Sono a capo di questa comunità e tutto ciò che avviene in questa città cade sotto la mia responsabilità. Da quanto ho capito al momento non siete a conoscenza dei dettagli della missione e dovrò riferirveli io di persona.

    Il sindaco fece una pausa, aspettandosi forse una qualche risposta dai giovani

    Allora è da circa una settimana che le nostre banche, i nostri uffici finanziari e depositi vengono colpiti di notte. Derubati e svaligiati. È evidente che tutto ciò è inammissibile. Il problema è molto semplice: non siamo riusciti a scovare nulla su questi maledetti ladri. Sono come fantasmi. Non possono essere dei comuni banditi… di conseguenza abbiamo deciso di appellarci all’Accademia. E’ stata una mia decisione personale, una mia scelta. Ho sborsato personalmente i soldi per ottenere un risultato. In questo momento il Paese delle Valli sta vivendo un momento terribile. Mio cognato si è suicidato nella capitale tre giorni fa. E i lutti non fanno che aumentare. Non possiamo permettere che dei figli di puttana sfruttino tale tragedie per rubarci tutto sotto gli occhi. Lui è Ron Yoko, capo della sicurezza della città. Lascerò parlare lui ora.

    L’altra figura presente nella stanza si alzò, avvicinandosi a loro e porgendo dei fogli. Murasaki lo prese, ringraziando brevemente l’uomo.

    Questa è una mappa della città. Come potete osservare tutti gli edifici che conservano denaro sono allocati nella via principale. Questa che si può vedere dalle finestre. Dieci edifici. Cinque banche, tre istituti assicurativi e due agenzie private.

    Murasaki annuì. Aveva osservato sommariamente la via dal quale erano passati per giungere all’ufficio, ma le era parsa ricca di edifici imponenti.

    Nel complesso detengono quasi il 50% della ricchezza e della liquidità del Paese. Confidenzialmente devo rivelarvi che di questi dieci edifici quattro sono già stati svaligiati completamente, in due notti, separate da quattro giorni di distanza. Tutte le guardie sono state tramortite, alcune uccise. Nessun atto di forza, nessuna esplosione. Solo un lavoro sublime di scassinamento. Non abbiamo nemmeno avuto il tempo di rispondere adeguatamente che abbiamo deciso di metterci da parte. Non siamo sufficientemente abili, né forti da affrontare un pericolo del genere. Eccoci al perché di voi Ninja. Il vostro compito è semplice: trovare questi bastardi. Catturarli e scoprire dove hanno messo la refurtiva. Quello che vi offro sarà l’aiuto delle mie guardie, la piena disponibilità nel caso di qualche azione combinata. L’accesso ai depositi ancora interi e a quelli svaligiati. Quello che voglio fare è fornirvi tutto il necessario per sventare un ulteriore furto... che magari potrebbe pure avvenire stanotte. Domande?

    Il ragazzo dai capelli chiari e il sorriso beffardo si fece avanti, appoggiando la mappa prima di parlare

    Sì, ho qualche domanda, signore. Ha detto che hanno derubato due palazzi in una notte per due notti, a quattro giorni di distanza l'uno dall'altro. L'ultimo colpo quando è stato messo in atto? Sembra si parli di un mucchio di soldi, crede sia possibile trasferire tale denaro in un luogo unico? Questo renderebbe molto più facile proteggerlo e controllarlo, rispetto a sei edifici contemporaneamente, sarà d'accordo, no? Avete trovato qualche traccia dei ladri nelle banche svaligiate, qualche prova? E avete provato a raccogliere informazioni all'interno di cosche o gruppi illeciti della città di cui siete a conoscenza? Ci sono bande criminali organizzate all'interno di Yoake?
    Sono domande molto pertinenti, in effetti. Mi chiedo se questa sia la prima volta che questo ragazzo ha a che fare con situazioni del genere...

    Attesero la risposta dell'uomo, per poi essere congedati dal sindaco

    Ricordatevi Ninja, se svolgerete un eccellente lavoro… prometto all’Accademia importanti vantaggi economici in casi di prestiti, investimenti e tariffe per un ragionevole numero di anni.

    Si signore, la ringraziamo a nome dell’Accademia per aver riposto in noi la sua fiducia.

    Murasaki rispose con tono fermo e sicuro. Era abituata ad interloquire con persone autoritarie e sbrigative quali il sindaco. Una volta fuori dall’ufficio, si sarebbe rivolta ai suoi compagni

    Bene, innanzi tutto immagino che la prima cosa da fare sia presentarsi. Piacere, il mio nome è Murasaki Hyuga, di Konoha.

    Il ragazzo col coprifronte avanzò la proposta di esaminare per prima cosa gli edifici già svaligiati.

    Mi sembra un'ottima idea, magari riusciremo ad individuare qualche indizio che può essere sfuggito ai membri della sicurezza. Allora, da quale cominciamo?

    Chiese, attendendo la risposta dei due ragazzi.



    Edited by Filira - 24/5/2018, 22:45
     
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    Come tutti Judai amava un bel risveglio. Un po' di luce che ti stuzzicava il volto, il pensiero di una giornata campale di cazzeggio e pace. Per cui quando sentì una voce femminile urlare JUDAI-SAN! SVEGLIATI! DOBBIAMO PARTIRE! La prima cosa che gli venne in mente era che non aveva la minima voglia di aiutare sua madre a fare compere.

    Solo dopo qualche istante gli venne in mente che sua madre altro che urla, gli avrebbe gettato un secchio d'acqua in faccia. Si mise seduto sul letto e stropicciò gli occhi, accorgendosi solo allora della ragazza che lo osservava dalla finestra.

    Murasaki-san? E te che cazzo ci fai qui?

    Per qualche motivo la ragazza della casata principale aveva deciso di rompergli le scatole di primo mattino. Judai si preparò, come si confaceva ad un ninja ed uscì dall'entrata principale ancora sbadigliando.

    Qual buon vento vi porta in questa umile dimora, o Murasaki-san, luce degli occhi del cugino Shinichi?

    A Judai piaceva prenderla in giro, anche troppo.

    Judai-san, immaginavo non avresti mancato al nostro appuntamento. Spero che tu abbia riposato bene la notte scorsa, perché ci aspetta un lungo viaggio verso Yokae. Ora, ti prego di sbrigarti, il nostro passaggio lascerà il villaggio tra nemmeno dieci minuti.

    Yokae? E che ci dobbiamo fare?

    Fu in quel momento che dalla casa uscì un uomo completamente dimenticabile, Shingetsu, il padre dello Hyuga.

    Ah Judai, scusa ma mi sono dimenticato di dirti che era arrivata questa missiva dall'Accademia

    Fu solo la presenza di Murasaki che gli impedì di offendere pesantemente il genitore. Il quale aveva tuttavia capito il messaggio rientrando in casa dopo avergli consegnato una missiva che Judai divorò.

    Massima riservatezza... beh direi che con mio padre questa parte ce la siamo giocata... Paese delle valli, Yokae... ah ecco perché... aspetta... siamo in missione assieme? Beh, un netto miglioramento rispetto agli imbecilli delle mie prime due missioni... Ufficio del sindaco... non rompere i coglioni ai ninja sgravi... non uccidere... beh non ne avevo alcuna intenzione ma grazie.

    Prese quindi l'accendino e diede fuoco al pezzo di carta.

    Murasaki-san. Che aspettiamo? Forza, andiamo! L'ultima che arriva paga da bere!

    Replicò Judai scattando in direzione del trasporto.

    [...]

    Durante il viaggio Judai iniziò a socializzare con la sua compagna di missione, più per smaltire la tensione che per reale desiderio di conversare. In compenso, alle eventuali domande di Murasaki, Judai avrebbe illuminato il membro della casata principale dei suoi ultimi exploit, ovviamente largamente esagerando (anche se non troppo, in effetti, il proprio ruolo).

    Ovviamente avevo subito identificato quella figura sospetta come un pericoloso Nukenin ma il bastardo aveva deciso di tentare il tutto e per tutto. Inutile dire che contro Judai il magnifico, prodigio del clan Hyuga, non aveva alcuna speranza. Ho usato il mio fido Kusari Fundo e taac, legato il tipo come un salame prima ancora che i rinforzi arrivassero. Ah ah aha ha.

    [...]

    Judai-san, hai visto? Mi chiedo cosa stia succedendo qui…

    Si. E la cosa mi preoccupa. rispose il ninja di Konoha, per la prima volta serio durante quel viaggio Che sia questo il motivo della nostra missione? Se è così mi spaventa pensare cosa debbano fare i "ninja sgravi".

    [...]

    Saggiamente Judai lasciò che fosse Murasaki a parlare con il sindaco, era sicuramente più esperta di lui a muoversi nelle "stanze dei bottoni". Avrebbe tuttavia ascoltato con molto interesse. Quella era una vera missione, altro che quelle cazzatine che aveva fatto finora. Ogni tanto lanciò degli sguardi pensierosi in direzione di Murasaki, non era sicuro che fosse una buona idea farla partecipare ad un impresa come quella come primo incarico. Sentiva che avrebbe dovuto guidarla dall'alto della sua esperienza ma, per fortuna, il capomissione era un genin. Sperava solo che fosse più competente dell'urlatore di Suna.

    Le domande del genin al capo della sicurezza erano molto attente e puntuali e Judai non aveva molto da aggiungere, se non...

    Mhh... secondo me dovremmo si cercare un luogo sufficiente ampio da poter ospitare tutti quei soldi, ma anche per un altro motivo. Per trovare il covo dei rapinatori. Se riusciamo a trovare il luogo dove tengono il frutto di questi furti li troveremmo subito!

    Judai sapeva come ragionavano i ladri, ne aveva avuto più volte esperienza diretta ed era quasi sicuro che senza l'intervento di Goketsu sarebbe stato probabile che anche lui, come tanti suoi conoscenti, sarebbe finito a fare furtarelli per strada.

    Per quanto questo gruppo sia affiatato è impossibile che si fidino così tanto da dividere il bottino volta per volta. Secondo me vogliono accumulare tutto per poi spartirselo alla fine. O, meglio ancora, mettere tutto sottochiave in un posto sicuro e spartirsi il malloppo una volta calmatesi le acque.

    [...]

    Avrebbe accolto anche lui l'invito di Murasaki, presentandosi al genin.

    Judai Hyuga, anch'io di Konoha. Posso chiederti una cosa? avrebbe detto al genin Ma tu da quanto sei genin? Non ti offendere, mi sembri un ninja competente ma ho avuto brutte esperienze con genin "da due settimane" che si sono cagati addosso di fronte a 4 bunshin. Giusto per sapere.

    Il tono del ragazzo non sarebbe stato per niente intimidatorio, non aveva infatti alcuna intenzione di minare l'autorità del suo superiore, solo di conoscerlo un po' meglio. Anche perché a voler essere precisi, dato che lui era il "protettore" e "sottoposto" di Murasaki in realtà lui era quello più basso in "grado". Sperava solo di non essere, ancora una volta, l'unico con un minimo di sale in zucca.
     
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  5. l'Horla
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    Dopo aver finito di parlare con il sindaco e il capo della sicurezza, avevamo avuto qualche minuto per presentarci e parlare all'interno del team.
    I due ragazzi, la cui età era difficile da intuire per via di quegli occhi alienanti, si presentarono con molta calma. Entrambi appartenevano al clan Hyuga le cui notizie in mio possesso erano piuttosto limitate se non, cosa che sapevo perché mi aveva destato stupore e perché era di dominio pubblico, che all'interno del clan vi erano due casate spesso in conflitto tra di loro. Ero interessato a sapere da quale delle due provenivano ma glielo avrei chiesto dopo, con più calma, intanto era utile presentarsi ai due ninja Salve ragazzi, io sono Youshi Tokugawa, genin del villaggio della Nebbia dissi guardandoli negli occhi lasciando dipingersi un leggero sorriso sul mio volto.
    Il ragazzo, Judai, che avevo già dimostrato un certo acume nella riunione di poco prima, espresse i suoi timori nei miei confronti. Lo guardai serenamente negli occhi e, il sorriso che prima timido mi solcava il volto, si trasformò in un sorriso ben più largo mostrandogli i denti. Capivo perfettamente le sue perplessità, piegarsi ad una gerarchia solo perché posta anche a me non andava a genio, comprendevo quindi le sue domande, inoltre, guardandolo così in silenzio in attesa della mia risposta, non sembrava esserci da parte sua alcun tipo di sbruffonaggine. Quindi gli avrei risposto dopo essermi grattato la guancia e aver rialzato lo sguardo Judai, non sono genin da molto ma questo non intacca il mio coraggio o le mie capacità intellettive dissi continuando a lasciare il sorriso sul mio volto e spostando lo sguardo dagli occhi di uno all'altra Tuttalpiù che nessuno mi ha nominato capoteam di questa missione, sebbene, a quanto pare, per i gradi, sia un ruolo che spetti a me. Rimasi un secondo in silenzio per poi riprendere Non sono una persona autoritaria e non vi chiederò di rispettare me solo per questo onere che mi si aggiunge, come avete visto anche prima continuai allungando una mano verso l'ufficio da cui eravamo usciti poco prima O anche adesso, sto ragionando tenendo tutti e tre sullo stesso piano. Ed è quello che vorrei continuare a fare, almeno finché ci si trova in situazioni tranquille. Quando arriveremo a situazioni critiche allora sì, potrei darvi degli ordini ma mi auguro che quando arriveremo a quel momento, potrete già rispettarmi come genin e capo del nostro team. Oltre che fidarvi, naturalmente, delle mie decisioni.
    Conclusi socchiudendo gli occhi e lasciando un sorriso leggero ancora una volta dipinto sul mio volto. Essere capo missione della mia prima missione reale, un po' mi spaventava, avevo il timore di non esserne all'altezza e sentivo il peso delle vite dei miei compagni già sulle spalle. Tentai di non lasciarmi andare a certi pensieri e dissimulai la cosa in un colpo di tosse, prima di riprendere a parlare. Parlando di situazioni critiche che verranno a formarsi. Credo sia utile, per tutti noi, sapere cosa sappiamo fare. I ninja hanno tutti degli stili, delle particolarità, che li rendono pressoché unici e possono dare il meglio quando si trovano nelle situazioni ottimali. Sapere ora cosa siete portati a fare, potrebbe aiutare nel prendere decisioni in situazioni d'emergenza Sospirai e rialzai gli occhi verso di loro, per poi riprendere una volta assicuratomi che avessero capito la necessità che spingeva le mie parole Io, ad esempio, non sono adatto agli scontri prolungati. Non sono un vero combattente che può combattere per ore senza fermarsi, preferisco piuttosto scontri rapidi e più silenziosi possibile. Preferisco portarmi in una situazione di vantaggio sull'avversario prima che inizi lo scontro per far sì che duri il meno possibile.
    E le conoscenze che ho si muovono tutte in quella direzione, diversi taijutsu e qualche genjutsu e preferisco uno scontro corpo a corpo. Voi?
    Avrei atteso e ascoltato le loro risposte con molto interesse, avere queste informazioni in maniera dettagliata e chiara avrebbe realmente facilitato una serie di decisioni che avremmo dovuto prendere più avanti, mi augurai che lo capissero.
    Dopo di che, guardandoli negli occhi e muovendo il dito prima verso l'uno e poi l'altra un paio di volte, domandai Hyuga, giusto? Ma toglietemi una curiosità, ho sentito dire che all'interno del vostro clan ci siano due fazioni, due casate spesso in conflitto tra di loro. Voi a quale appartenete? Posta la domanda mi augurai la risposta con tutto me stesso, speravo fossero della stessa casata, ardentemente. Se era vero che c'era una forte inamicizia tra le due fazioni e loro appartenevano a casate opposte, questo sarebbe stato un elemento di conflittualità che avrei dovuto tenere bene mente nel corso della missione.


     
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    Salve ragazzi, io sono Youshi Tokugawa, genin del villaggio della Nebbia
    Così è un genin... Questo è sicuramente positivo, vista la missione è confortante avere con noi un superiore.

    Il ragazzo della Nebbia si presentò, prodigandosi in un leggero sorriso. Pareva sincero, ma Murasaki si chiese silenziosamente se non fosse solo un tentativo di tranquillizzare i suoi sottoposti.
    Come oramai la ragazza aveva ben compreso, Judai non pareva essere in grado di porre un filtro tra ciò che pensava, e ciò che usciva dalla sua bocca. Nemmeno il tempo di rispondere al saluto di Youshi, che subito lo Hyuga indagò sulle sue "credenziali" di genin.

    Fortunatamente, questo Youshi sembra un tipo pacato. Judai...

    Murasaki rivolse uno sguardo un po' perplesso al compagno di team, stupendosi ancora na volta di quanto i loro caratteri fossero diametralmente opposti.

    Non sono una persona autoritaria e non vi chiederò di rispettare me solo per questo onere che mi si aggiunge, come avete visto anche prima, o anche adesso, sto ragionando tenendo tutti e tre sullo stesso piano. Ed è quello che vorrei continuare a fare, almeno finché ci si trova in situazioni tranquille. Quando arriveremo a situazioni critiche allora sì, potrei darvi degli ordini ma mi auguro che quando arriveremo a quel momento, potrete già rispettarmi come genin e capo del nostro team. Oltre che fidarvi, naturalmente, delle mie decisioni.
    È molto corretto da parte tua considerarci quali compagni, e non sottoposti. Per quanto mi riguarda, puoi aspettarti piena collaborazione, Youshi-san.

    Disse, facendo un secco cenno con la testa. Voleva che il genin della nebbia potesse guidarli nel modo più sicuro possibile, senza doversi occupare di eventuali proteste e insurrezioni da parte loro. D'altro canto, con Judai non si poteva mai sapere. Youshi proseguì, descrivendo brevemente i suoi punti deboli e le sue abilità, e chiese di fare lo stesso a loro. Un po' titubante, Murasaki si voltò brevemente verso Judai, prima di rivolgersi nuovamente al genin.

    Sono davvero certa di voler scoprire le mie carte di fronte a Judai? Non poteva essere più chiaro, d'altronde, sul disprezzo che nutre verso la mia famiglia ed il Clan. Tuttavia, non pare ci sia altro da fare.
    Sì. Come immagino abbiate già intuito dalla mia stazza, un combattimento basato su forza e corpo a corpo non è la mia specialità. Sono però abbastanza agile e veloce, prediligo l'uso di armi Fukibari e Shuriken. Conosco qualche taijustsu e ninjutsu, oltre ad un genjutsu che potrebbe tornarci utile in caso di attacco a sorpresa o imboscata. Purtroppo, non ho ancora sviluppato le potenzialità del Byakugan

    Disse, sfiorando appena la propria guancia con la mano destra

    ... Dunque, non potremo fare affidamento sulle tecniche ad esso correlate. Me ne rincresce.

    Una volta che anche Judai avesse terminato la descrizione delle proprie capacità, sarebbe arrivata da parte di Youshi la "domanda fatidica": a quale casata appartenevano? Come detto da Judai nel loro precedente incontro, tutto quello che gli esterni sapevano del loro Clan era riferito alla frattura tra casate, di origine così antica da perdersi negli anni.

    Io faccio parte della casata principale. Sono la figlia primogenita di Genji Hyuga, attuale capo del Clan.

    Disse, portando le mani dietro la schiena e alzando lievemente il mento. Per quanto le sue idee potessero essere in contrasto con quelle di suo padre, non avrebbe mai rinnegato il profondo rispetto che provava verso la sua figura. O verso quella di sua madre.

    Non sta a noi rinnegare il passato, bensì accettarne il retaggio e plasmare un nuovo futuro, questa è la nostra prerogativa, la mia prerogativa.

    E Murasaki questo lo sapeva bene. Anche in questa prima missione, avrebbe dimostrato di essere la degna erede di suo padre e sua madre.



    Edited by Filira - 24/5/2018, 22:45
     
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    Mi sta bene replicò Judai alle spiegazioni del genin di Kiri. Ti chiedo scusa se ti posso essere sembrato scontroso ma finora l'accademia mi ha sempre mandato in missione con ninja... discutibili, a dir poco.

    Non avrebbe aggiunto altro lo studente di Konoha, se non gli fosse stato chiesto. E chissà che faccia avrebbe fatto se avesse saputo che Yasuo, l'urlatore, il genin che si era cagato addosso dopo aver visto delle normalissime bunshin era già diventato un chunin della sabbia!

    Anch'io niente Byakugan, com'è ovvio aspettarsi. disse Judai Come tutti i membri del clan però me la cavo nel combattimento corpo a corpo e mi sono "specializzato" nell'intrappolare e bloccare i nemici. In effetti sia contro il nukenin di Kurotenpi che Kin Judai si era dimostrato abile con catene e fili e aveva deciso pertanto di migliorare le sue abilità con quelle armi poco convenzionali. Contrariamente a Murasaki non aveva timore a far conoscere alla ninja della casata principale le proprie abilità: le sue priorità fondamentali erano, nell'ordine, portare a termine la missione e portare a casa sana e salva la Hyuga. Non perché ci fosse affezionato o altro (anche se un po' anche per quello) ma piuttosto perché la casata principale avrebbe potuto richiedere la sua testa se per caso qualche malanno fosse capitato "alla povera e piccola Murasaki" (parole di Judai).

    Hyuga, giusto? Ma toglietemi una curiosità, ho sentito dire che all'interno del vostro clan ci siano due fazioni, due casate spesso in conflitto tra di loro. Voi a quale appartenete?

    Ecchallà

    Io faccio parte della casata principale. Sono la figlia primogenita di Genji Hyuga, attuale capo del Clan.

    Judai Hyuga, della casata cadetta. Ma non ti preoccupare, Youshi. Non ho intenzione di iniziare diatribe dinastiche, Io.

    Murasaki si sarebbe resa conto di come il Judai che parlava al genin della nebbia fosse diverso da quello che aveva conosciuto a Konoha, ed in un certo senso era così: la tensione di una missione si faceva sentire e la concentrazione richiesta rendevano Judai più focalizzato e più serio... anche se incredibilmente più insofferente e odioso delle persone che secondo lui non agivano correttamente e con efficienza.

    Piuttosto Youshi, tu come preferisci muoverti? Ammetto che sono nuovo a questo tipo di missioni per cui non so se la mia idea di cercare direttamente i ladri possa essere il miglior modo di agire. Onestamente mi irrita l'aspettare che siano loro ad agire, credo sia proprio il tipo di comportamento che si aspettano.

    Non aveva intenzione di inimicarsi il Tokugawa che, con il suo discorso, gli era risultato quasi simpatico. Forse quasi più di Murasaki.

    Sicuramente sarà più utile... anche se forse sbaglio a giudicare la ragazza dalla copertina. Come l'ultima volta...

    Una cosa però era certa, anche se Judai non se ne era ancora reso conto: l'incontro con Murasaki e la casata principale lo stavano aiutando a maturare come persona, anche se sicuramente sarebbe stato un processo lento e probabilmente sabotato dallo stesso Hyuga dai capelli gialli.
     
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    Parte II



    Ron Yoko squadrò con molta curiosità e attenzione il giovane ragazzo kiriano, piccolo almeno per gli standard ma dallo sguardo attivo. Ascoltò le sue domande, e quelle successive poste dai suoi colleghi e sbuffò, quasi sconsolato: -L'ultimo colpo è stato effettuato due notti fa. Se possiamo trarre qualche conclusione su questi fantomatici ladri è che sono alquanto metodici. Hanno svaligiato due edifici per notte. I primi della via. - Yoko volse lo sguardo perplesso verso il Sindaco – Dal punto di vista della sicurezza sono stati sicuramente quelli a minore difficoltà e sicurezza. Su come riescano a portare via i soldi... bhè questo è un vostro compito. - il Sindaco prese la parola: - Sottolineo che si parla di lingotti d'oro, banconote e parliamo di quantità vere e proprie. Non farsi vedere minimamente con la refurtiva è alquanto singolare. Tutti quei soldi occupano del volume, e avremmo sicuramente notato qualcuno girare indisturbato per la città se si fosse portato qualche sacco sulle spalle. Quindi no, non sappiamo come ci riescano e dove possibilmente mantengono la refurtiva. - Yoko riprese la parola: - Tuttavia abbiamo una particolarità. Come sapete questa zona una volta era estreammente paludosa e la bonifica ne ha rimosso buona parte. Ma non tutta. A ovest c'è ancora una zona disabitata e poco accessibile: Sandoko, una palude. Vivono per lo più sbandati, isolani e gente strana. Non abbiamo il personale per indagare ma forse sarebbe il punto giusto per iniziare a cercare. - attese un istante – Per quanto riguarda invece le bande criminali... - di nuovo Yoko aspettò, sicuramente cercando di ponderare le parole (avevano forse toccato un nervo scoperto?) - Nessuna banda criminale, nessuna organizzazione. E' il mio compito mantenere in ordine e in sicurezza questa città. Il buon nome è fondamentale per gli investitori e un ambiente sano è il presupposto essenziale per richiamare investimenti. - Yoko annuì e lo stesso fece il Sindaco. Erano fermamente convinti delle loro parole.

    Per quanto riguarda le risorse ebbene vi posso fornire il supporto di venti guardie, sotto la mia dipendenza. Non sono guerrieri, non lo vogliamo essere. Ma possiamo offrirvi professionalità e un aiuto. Resto a vostra disposizione. - furono le ultime parole di Yoko. Il Sindaco a quel punto prese la parola, portando l'intera conversazione ormai verso la conclusione: - Detto questo se posso consigliarvi suggerisco di andare direttamente negli edifici rapinati. Visitarli e magari cogliere qualche indizio. Noi siamo civili, per quello vi abbiamo chiamati. - Il suo sguardo si fece serio tutto di un tratto – Affido tutto nelle vostre mani, signori. Affido tutto nelle tue mani Yoko. Ora per me è arrivato il momento di andare. Sono stanco, questa vita, piena di soddisfazioni, mi è bastata. - E con quelle parole quasi lapidarie il Sindaco sarebbe scattato verso la finestra, aperta. Si sarebbe gettato, senza la minima esitazione, verso il vuoto. Solo qualche metro di distanza lo avrebbe separato dalla finestra. Difficile per i Ninja realizzare la situazione e salvarlo in extremis... ma nulla era impossibile, per quanto estremamente improbabile. [Nota]A meno di un vostro intervento provvidenziale, giustificato con l'utilizzo di slot azione/tecniche e in ipotetica, il Sindaco tenterà senza il minimo ripensamento il suicidio. Le conseguenze nel prossimo post



    CITAZIONE
    Per quanto riguarda gli edifici da visitare immaginativi una via lunga, nella parte destra si dispongono 5 edifici nella sinistra sei.

    A destra partendo dall'inizio della via verso la fine abbiamo: Filiale Assicurazioni Onsen (derubata), Banca di credito agricolo (derubata), Banca Centrale (la più grande e sicura della città, ancora intatta), Assicurazioni Onsen (Intatta, Sede principale), Tesoreria Nobiliare (intatta, deposito dei soldi dei Nobili)

    A Sinistra abbiamo: Filiale Yato assicurazioni (derubata), Istituto di previdenza (derubato ma nessuno ne è a conoscenza a parte Sindaco e altri pochi, Yato Assicurazioni (sede centrale, intatta), Palazzo del Sindaco, Banca del Riso (edificio dedito alla valutazione del riso, intatto), Stazione di Polizia.

    La via è lunga circa due cento metri. Ben illuminata, elettricamente. Sempre trafficata, anche da carrozze. Numerosi bar, chiostri affollano di dirimpetto gli edifici principali.

    Per raggiungere le paludi indicate ci vogliono circa tre ore di marcia. A discrezione nei post farò scorrere il tempo, quindi ponderate bene le vostre azioni!

    Ora sono le 11.30.
     
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  9. l'Horla
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    III

    Rimasi in silenzio ascoltando le parole di Ron Yoko tamburellando le dita rapidamente sul labbro e muovendo lo sguardo dalla cartina alla guardia, dalla guardia al sindaco. Cercavo di assorbire ogni informazione utile che mi venisse fornita, volontariamente o involontariamente, da quei due uomini che, con i loro giochi di sguardi, mostravano una netta complicità.
    Quando risposero alla mia domanda, rispetto alla presenza di gruppi criminali organizzati con cui erano in contatto, mi diedero una risposta ovvia sebbene, quel sussulto, sembrava mostrare un nervo scoperto, per questo, incalzandoli, avrei detto rapidamente ma con rispetto guardando negli occhi prima l'uno e poi l'altro Signore, mi rendo conto che il suo compito è mantenere in ordine e in sicurezza la città. Per questo le ho posto questa domanda, per il bene della città, dei suoi abitanti e dei suoi investimenti; per questi motivi non giudicherei il capo della sicurezza o un sindaco che si fossero trovati costretti a entrare in contatto con certe organizzazioni criminali dialogandoci attesi un attimo per rifiatare e vedere se il mio discorso stesse facendo breccia, per poi riprendere Ma, aldilà di tutto, abbiamo la necessità di sapere della loro presenza e su che livello siano coinvolti. Se potremmo trovarceli in mezzo alle palle durante la missione è vostro obbligo informarci, senza considerare che, dall'altra parte, ad avere qualche informazione più, potremmo sfruttare qualche situazione in nostro (e vostro) vantaggio. Non crede? Mi augurai di averli fatti ragionare, mi rendevo conto che forse gli fosse proibito o che temessero di rivelarci qualcosa, ma necessitavamo di ogni informazione utile e avrebbero dovuto iniziare a scucirsi. Inoltre, non essendo in missione per debellare tali organizzazioni criminali, avremmo potuto anche collaborare o, quanto meno, condividere informazioni utili.
    Quindi proseguì e ci mise a disposizione una ventina di uomini, gente non avvezza ai combattimenti, forse ci sarebbero potuti essere utili unicamente come cani da guardia dei vari edifici. Pensare di infilarci in quel luogo della palude con un gruppo non addestrato mi creava piuttosto fastidio, saremmo stati come un faro nella notte, era meglio fare le cose a basso profilo come piacciono a me.
    Infine prese la parola il sindaco e io risposi alle sue proposte con cenni di assenso; sì, dovevamo indagare sui luoghi delle rapine nella speranza di trovare delle prove e, per scrupolo, visitare anche gli edifici circostanti che erano, a mio modo di vedere, i primi candidati dei prossimi furti. Poi, però, il volto e la voce del sindaco mutarono. Affidò a noi e Ron Yoko tutta quella situazione, come se se ne stesse lavando le mani o, fu più un presentimento che un'intuizione, decidendo di abbandonare la nave. Quindi si voltò e iniziò a correre verso la finestra aperta.
    Non ebbi tempo di ragionare, impastai il chakra alla gambe e tentai a tutta velocità, saltando via il tavolo che ci divideva, di agguantare e placcare il sindaco prima che potesse lanciarsi dalla finestra [Slot Tecnica]
    Vel: 300
    Scatto Rapido
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può scattare rapidamente verso una direzione, muovendosi della distanza concessa da uno slot azione. La velocità di spostamento è incrementata di 4 tacche.
    Tipo: Taijutsu -
    (Consumo: Basso)
    [Da studente in su]
    Se fossi riuscito ad evitare che si lanciasse, l'avrei bloccato saldamente per terra e con lo sguardo preoccupato e la voce greve avrei detto in direzione di Ron Yoko Quasi me ne dimenticavo, cosa diavolo sta succedendo qua? Cosa sono tutti questi suicidi che stanno colpendo la vostra regione?

    [...]

    Le mie speranze furono disattese, si trattava infatti di due Hyuga della casata opposta. Non sembravano essere però in netto conflitto tra di loro ma, anzi, abbastanza intelligenti da capire che, in una situazione del genere, non vi era spazio per stupidi litigi o secolari inimicizie. Li ascoltai attentamente, la ragazza si diceva più portata per scontri dalla media distanza con il supporto di armi da lancio e tecniche come ninjutsu o genjutsu; il biondino dagli occhi bianchi, invece, preferiva lo scontro corpo a corpo.
    Annuii in direzione di Judai e, con voce tranquilla, gli risposi Mi sono già trovato in una situazione simile ad Otafuku dissi riflettendo e passando lo sguardo prima su una poi sull'altro, Otafuku era un paesino malfamato del Paese del Fuoco, forse lo conoscevano In quella situazione, leggermente diversa da questa, tentammo di anticipare le mosse dei rapinatori rimasi un secondo in silenzio valutando la situazione per poi riprendere Contestualizzando però credo sia meglio seguire il consiglio del sindaco, andiamo a vedere i luoghi rapinati, sperando non solo di trovare qualche prova ma anche cercando di capire come facciano a spostare quelle grandi quantità di denaro senza andare nell'occhio. Dopo di che, darei ordine a quella ventina di guardie di proteggere gli altri edifici, immagino che saranno un aumento della sorveglianza e che tutti gli edifici siano già, in qualche modo, protetti. Forse dividendoli tra la Banca Centrale, Yato e Onsen Assicurazioni che credo potrebbero essere i prossimi edifici colpiti. Quindi feci una pausa e rialzai gli occhi sul ragazzo e proseguii A quel punto, forse con qualche informazione in più e dopo aver puntellato la sicurezza del edifici, Judai, credo che potremmo muoverci per prenderli in contropiede. Sarebbe stupido non partire proprio da Sandoko, là forse potremmo riuscire ad entrare in contatto con qualcuno. Potremmo pure provare ad infiltrarci ma non abbiamo ancora abbastanza informazioni su questo gruppo di ladri; oppure presentarci come altri ladri che cercano un aiuto per rapinare banche di altri paesi... Rimasi nuovamente in silenzio per qualche attimo, non mi piaceva fare tutte quelle supposizioni senza avere la benché minima idea di quello che realmente ci saremmo trovati davanti. Conveniva ragionare un passo alla volta, avere la pazienza di trovare le giuste informazioni per poi agire con sicurezza.
    Rimasi in silenzio e alzai lo sguardo su di loro aspettando qualche loro idea, dovevamo collaborare, unire le idee e ragionare assieme.
    Dopo di che avrei continuato Bene, allora possiamo riferire a Ron Yoko di mostrarci gli edifici rapinati, non credo che sia importante dirgli da quale incominciare visto ceh vorrei poterli vedere tutti e quattro mi sarei mosso verso la porta che ci divideva dagli altri continuando a parlare e, una volta appoggiata la mano alla maniglia, mi sarei fermato in loro direzione e aggiunto Ritengo possa essere fondamentale muoverci senza attirare troppo l'attenzione, non è da escludere che tengano sotto sorveglianza gli edifici e noi li squadrai dal baso verso l'alto tenendo lo sguardo sui loro occhi Credo che andremmo un po' troppo nell'occhio, non credete? Lo so, era una battuta pessima, ma bisogna tagliare anche un po' l'aria, no? Quindi, se conoscete la tecnica della trasformazione, potrebbe essere comodo utilizzarla quanto meno per quando saremo in strada

    [...]

    Riunitoci con Yoko avrei parlato con voce tranquilla Bene, la ringrazio di averci lasciato qualche minuto di privacy per discutere sul da farsi. Alzai lo sguardo verso di lui e poi verso i miei compagni, quindi avrei proseguito Ci mostri gli edifici rapinati e porti con lei anche le venti guardie che gentilmente ci ha messo a disposizione, signore. Con mani leggere e rapide composi i sigilli necessari e, una volta diradata la piccola nuvola di fumo che era esplosa, mi sarei mostrato con ben altre fattezze. Le vesti che indossavo riprendevano quelle delle guardie che avevo visto fuori dalla stanza ed il viso era quello di un uomo dai capelli rossicci e le lentiggini che avevo visto con gli occhi vuoti mentre veniva caricato su uno dei tanti carri che avevo trovato per strada. [Slot Tecnica base]Tecnica della Trasformazione - Henge no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Capra (1)
    L'utilizzatore può cambiare il proprio aspetto. Le dimensioni possono essere maggiorata o diminuita al massimo del 50% rispetto le proprie dimensioni reali. La trasformazione permette di assumere le caratteristiche tecniche dell'oggetto in cui trasformati oppure ottenere armi naturali se possedute dall'animale trasformato. Le potenzialità devono essere parigrado l'utilizzatore, non è possibile ottenere una protezione fisica e non è possibile ottenere capacità di movimento non possedute dallo shinobi. È possibile applicare questa tecnica anche in combinazione con un altro shinobi, unendo i due in uno stesso aspetto fittizio. Solamente uno dei due shinobi avrà il controllo delle nuove sembianze ma entrambi dovranno pagare il costo di attivazione. Subire un danno pari o superiore a leggera causerà lo scioglimento della tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Basso )
    [Da studente in su]

    Vogliamo evitare di venire identificati immediatamente da possibili pali lasciati qui ad osservare i vostri movimenti. Avrei spiegato con voce leggera nel caso c'avesse chiesto spiegazioni. Quindi, atteso che i miei compagni facessero altrettanto e che Ron Yoko chiamasse i suoi sottoposti, ci saremmo mossi verso l'uscita dell'edificio


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    III



    Il genin della nebbia sembrò vagamente deluso dalla risposta dei due ragazzi Hyuga. Murasaki aggrottò la fronte, pensierosa. Il suo sguardo vagò momentaneamente su Judai. Possibile che avesse ragione sulla fama che gli Hyuga avevano nel mondo esterno? Youshi riprese a parlare, analizzando la situazione.

    Contestualizzando però credo sia meglio seguire il consiglio del sindaco, andiamo a vedere i luoghi rapinati, sperando non solo di trovare qualche prova ma anche cercando di capire come facciano a spostare quelle grandi quantità di denaro senza andare nell'occhio. Dopo di che, darei ordine a quella ventina di guardie di proteggere gli altri edifici, immagino che saranno un aumento della sorveglianza e che tutti gli edifici siano già, in qualche modo, protetti. Forse dividendoli tra la Banca Centrale, Yato e Onsen Assicurazioni che credo potrebbero essere i prossimi edifici colpiti. A quel punto, forse con qualche informazione in più e dopo aver puntellato la sicurezza del edifici, Judai, credo che potremmo muoverci per prenderli in contropiede. Sarebbe stupido non partire proprio da Sandoko, là forse potremmo riuscire ad entrare in contatto con qualcuno. Potremmo pure provare ad infiltrarci ma non abbiamo ancora abbastanza informazioni su questo gruppo di ladri; oppure presentarci come altri ladri che cercano un aiuto per rapinare banche di altri paesi...
    Sì, direi che la pista delle bande stazionate alla palude non sia da trascurare. Tuttavia, come già sottolineato da Youshi-san, direi che il primo passo deve essere quello di ispezionare a fondo i luoghi già rapinati. Vista l'assenza di tracce dei rapinatori, direi di prepararci al peggio. È possibile che i rapinatori non siano privati cittadini, ma esperti del settore, se non addirittura dei ninja. E se trasportassero la refurtiva tramite un jutsu di teletrasporto? Allo stato attuale delle cose, non possiamo escludere nessuna possibilità. Inoltre, sarebbe bene tentare di capire se vi sia un legame tra questa catena di suicidi e le rapine. Magari i malviventi agiscono prima sui capi delle organizzazioni, portandoli in qualche modo al suicidio, e poi attaccano l'edificio rimasto senza guida. Tuttavia, queste sono solo supposizioni...

    Si voltò verso Judai, attendendo una sua osservazione riguardo alla situazione che gli si presentava davanti.

    [...]

    Bene, allora possiamo riferire a Ron Yoko di mostrarci gli edifici rapinati, non credo che sia importante dirgli da quale incominciare visto che vorrei poterli vedere tutti e quattro.

    Youshi si mosse verso la porta, fermandosi appena prima di aprirla.

    Ritengo possa essere fondamentale muoverci senza attirare troppo l'attenzione, non è da escludere che tengano sotto sorveglianza gli edifici e noi...

    Il ragazzo sembrò guardarli con aria divertita, specialmente quando si soffermò sui loro vistosi occhi bianchi.

    Credo che andremmo un po' troppo nell'occhio, non credete? Lo so, era una battuta pessima, ma bisogna tagliare anche un po' l'aria, no? Quindi, se conoscete la tecnica della trasformazione, potrebbe essere comodo utilizzarla quanto meno per quando saremo in strada.

    Murasaki si lasciò sfuggire una risata. Apprezzava il tentativo del genin di farli rilassare. Tutta la situazione sembrava trasudare pericolo e difficoltà. Molto probabilmente, quello sarebbe stato il loro ultimo momento di calma per molte ore a seguire.

    Hai proprio ragione, Youshi-san. Certamente io e Judai-san non passiamo inosservati.

    Si rivolse al suo compagno di Clan con un sorriso.

    Sì, credo sia meglio modificare un po' il nostro aspetto.

    [...]

    I tre ragazzi entrarono nuovamente nella stanza, dove Ron Yoko li attendeva, impassibile. Come da modus operandi oramai considerato, Youshi fu il primo a parlare.

    Bene, la ringrazio di averci lasciato qualche minuto di privacy per discutere sul da farsi. Ci mostri gli edifici rapinati e porti con lei anche le venti guardie che gentilmente ci ha messo a disposizione, signore.

    Detto questo, il ragazzo della nebbia compose velocemente il sigillo, per poi trasformarsi in una persona totalmente diversa da quella mostrata finora.

    Vogliamo evitare di venire identificati immediatamente da possibili pali lasciati qui ad osservare i vostri movimenti.

    Murasaki annuì e chiuse gli occhi, cercando di visualizzare la forma che avrebbe voluto prendere. Cercò di non farsi influenzare dalle persone incontrate in città, vive o morte che fossero, al fine di non incappare in qualche conoscente che avrebbe potuto rendere la missione ancora più complicata di quanto già non fosse. Compose il sigillo della capraTecnica I
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    , e in un istante il suo corpo fu avvolto da una nuvola di fumo bianco. Quando Murasaki ricomparve, il suo aspetto era nettamente modificato. I lunghi capelli nero corvino erano stati sostituiti da corti capelli biondo cenere, che le accarezzavano appena le spalle. La pelle color ebano era esaltata dalla profondità degli occhi neri, che andarono a sostituire il famoso bianco del byakugan. In generale, la ragazza risultava qualche centimetro più alta, e invecchiata di almeno cinque anni.

    Bene, così dovrebbe andare.



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    Vitalità: 10/10
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 175
    Velocità:  225
    Resistenza: 200
    Riflessi: 200
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 200
    Agilità: 200
    Intuito: 200
    Precisione: 200
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: Tecnica della Trasformazione
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Shuriken × 5
    • Fukibari × 3
    • Kunai × 5
    • Tonico Coagulante Inferiore × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Cartabomba I × 2
    • Wakizashi × 1
    • Fumogeno × 2
    • Kit di Primo Soccorso × 1
    • Sonagli [x5] × 1
    • Accendino × 1
    • Corda di Canapa [10m] × 1
    • Bottiglietta di Alcool × 1

    Note
    ///


    Edited by Filira - 24/5/2018, 22:43
     
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    Post Terzo

    Judai decise di restare in silenzio mentre il sindaco ed il capo dei birri spiegavano la situazione riguardo i furti e lo stupì l'ingenuità con cui stavano approcciando il problema del trasporto della refurtiva.

    Sacco sulle spalle? Sti qua han visto troppi filmacci, qua bisogna sapere se ci sono stati movimenti di veicoli sospetti, tunnel sotterranei e cose del genere. Altrimenti dovremmo iniziare a pensare che i ladri siano ninja di qualche tipo. Il che complicherebbe la situazione.

    Seppur più lentamente rispetto al genin della nebbia anche Judai avrebbe reagito al tentativo del sindaco di gettarsi di sotto [Impasto 1/2 basso in riflessi 200-->250] estraendo il proprio kusari fundoKusari Fundo [Mischia]
    Il Kusari Fundo è una lunga catena di metallo, con due pesi alle estremità. La lunghezza del Kusari Fundo è pari a 3 metri. Poteva essere usato come lazo, ovvero per afferrare o bloccare persone ed oggetti: può causare Intralcio Medio finché attorcigliato attorno ad un obiettivo.Tipo: Catena - Contusione/Immobilizzo
    Dimensione: Media
    Quantità: 1
    (Potenza: 10 | Durezza: 2 | Crediti: 35)
    [Da studente in su]
    e lanciandone un capo contro il sindaco tentando di attorcigliargli la caviglia, il tutto ovviamente aiutato dalla sua incredibile abilità
    Arte dell'Immobilizzazione

    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può effettuare attacchi a immobilizzo più efficaci. Una volta a round, un attacco a immobilizzo causerà un intralcio di categoria superiore oppure per un round la vittima sarà Scoordinata, ovvero eseguire le tecniche richiederà più tempo. Mantenere la tecnica richiede uno slot tecnica.Tipo: Taijutsu -
    (Consumo: ½ Basso a colpo)
    [Da studente in su]
    negli intralci. Sperava che con l'azione combinata sua e del Kiriano di poter salvare il sindaco. Solo a posteriori si sarebbe reso conto che Murasaki non si era minimamente mossa per intervenire. Stupore, sorpresa o fiducia nelle capacità dei suoi compagni? Avrebbe dovuto parlargliene, ma sarebbe stato meglio in privato. Per quanto non ci tenesse ad affidare la sua vita ad una persona che si "bloccava" quando arrivava il momento decisivo ancora meno gli garbava lavare i panni sporchi all'aperto, specie visto il potere che la parente aveva su di lui. Una cosa era certa: se fossero riusciti a salvare il sindaco non solo avrebbero potuto provare ad interrogarlo ma si sarebbero guadagnati la stima e la fiducia degli sbirri, il che era importante se volevano riuscire nell'impresa.

    [...]

    Si, mi pare una buona idea replicò Judai quando il kiriano propose di innanzitutto osservare i vari edifici rapinati e di pensare per prima cosa a difenderli Avevo pensato anch'io che potrebbero essere dei ninja rispose a Murasaki Ma prima dovremmo anche considerare altre ipotesi, ad esempio quella di un qualche tipo di tunnel, il che spiegherebbe forse l'ordine con cui sono stati attaccati gli edifici, oppure un qualche veicolo sospetto. Lo chiederò a Yoko, non sono convinto che queste due ipotesi o altre simili possano essergli passate per la testa.

    Judai stava in effetti ragionando come se lui volesse rapinare le banche e gli istituti di credito ed i vari mezzi che avrebbe utilizzato per consentirgli di farlo. La cosa strana però è che vogliano derubare proprio tutto. In genere un solo furto del genere dovrebbe bastare per il resto della vita. Posso capire farne un secondo per avidità ma... un terzo? Adesso? Qua stanno tirando la corda. Non può essere solo avidità. Rubare tutti gli edifici in questo modo... c'è qualcosa di personale sotto. O forse... si tratta di una questione di opportunità?

    Uno strano pensiero gli stava ronzando nella testa... e se i suicidi e i furti fossero correlati in qualche modo?

    Approvò il pensiero della trasformazione. Non è per niente una cattiva idea. osservò le trasformazioni degli altri due prima di decidere di sfruttarla anche lui e diventare una sorta di versione in miniatura della trasformazione del ninja di Kiri.

    Forza, andiamo... papà lo avrebbe coglionato Judai prendendolo per mano Dopo quella pessima battuta sui miei occhi ti meriti ben altro ahahahah


    [...]

    Tornati da Yoko Judai gli avrebbe espresso i propri dubbi riguardo un eventuale tunnel, una presenza di condotti fognari o similari oppure se erano stati avvistati dei veicoli sospetti durante le notti dei furti.


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    Il Profumo dei Ryo
    Parte III


    Le azioni incrociate di Judai e del Kiriano furono decisamente rapide e sicuramente più veloci del tentativo di suicidio del Sindaco. Il povero uomo infatti fu prima placcato, in un certo senso, dal Genin e poi bloccato alle gambe dall’azione del Kusari Fundo del Foglioso. In sostanza non era riuscito nei suoi intenti.

    Quello che però avrebbero presto scoperto il gruppo di Ninja è che nulla avrebbe fermato l’uomo dai suoi scopi. Infatti se fosse stato liberato avrebbe cercato in tutti i modi di suicidarsi nuovamente, magari impiantandosi una penna nell’occhio all’improvviso, oppure gettandosi di nuovo dalla finestra se avrebbe notato l’opportunità. Al limite estremo se bloccato in ogni sua mossa non avrebbe esitato a mordersi la lingua fino a staccarsela. Nel frattempo il capo della polizia avrebbe gridato al trio accademico: - Storditelo! O impeditegli di uccidersi. Io nel frattempo andrò a chiamare i Salvatori. Penseranno loro a metterlo in sicurezza. – E così sarebbe effettivamente stato, se il Sindaco sarebbe stato ancora in vita i tipi che sorvegliavano le carrozze lo avrebbero preso e portato via con loro. Quanto meno la sua vita era stata preservata.

    Una volta che la situazione si tranquillizzò Ron Yoko si sedette sulla prima sedia a portata e sospirò pesantemente. Una spada di Damocle ora pendeva dalla sua testa: - Questa cosa… questa malattia… questa follia ha colpito anche il Sindaco. – alzò lo sguardo verso i Ninja: - Il tempo ci è nemico. Forza, dobbiamo agire e scovare i ladri. Vi mostrerò quando chiesto. – e così sarebbe stato.


    I Ninja, trasformati in qualcuno altro, di conseguenza non fecero altro che seguire il capo della polizia nei vari edifici derubati. Tutti e quattro gli edifici sarebbero stati visitati e ispezionati dagli accademici. Senza entrare troppo nei dettagli tutti i luoghi in un certo senso si ricalcavano tra di loro come struttura, arredo, costruzione. Un occhio anche poco attento avrebbe notato come l’assenza di inferriate, di difese e barriere fisiche e la presenza di numerosi accessi rendessero facile la vita agli eventuali ladri. Tutti e quattro gli edifici erano non più alti di tre piani e in tutti i casi la riserva monetaria si trovava al piano interrato. Ad eccezione dell’Istituto di Previdenza gli altri tre disponevano di una banale barriera di metallo, una specie di inferriata, che divideva il corridoio dalla sala del tesoro, di piccole dimensioni. Ovviamente in tutti e tre i casi la porta di ingresso si trovava aperta, scassinata. Nemmeno l’occhio più accorto avrebbe trovato qualche dettaglio nascosto. Nella Filiale Yato solo un rumore debole, quasi un fruscio, si sarebbe potuto udire nel silenzio più assoluto. In ogni caso il lavoro era stato eseguito alla perfezione. Chiedendo a Yoko o ai responsabili dell’edificio sarebbe stato semplice capire come erano entrati. O da una finestra, o da un accesso secondario. Successivamente era evidente che avevano tramortito chiunque si era in messo in mezzo a loro, e quando impossibile, ucciso. Se avessero chiesto dei cadaveri si poteva dire che le ferite provocate erano nette, precise. Di sicuro non avevano paura di ferire le persone.

    Yoko ad un certo punto sarebbe intervenuto: - Ebbene i soldi presenti qui, valute e barre d’oro si potevano oggettivamente portare via a mano. Queste sono piccole filiali, più amministrative. Quindi il danno è stato relativo. Il vero problema invece si pone sul nostro prossimo edificio. -

    L’unica eccezione cadeva sull’Istituto di previdenza. Era fortificato, non certamente come un castello ma entrare era alquanto difficile. Le finestre al piano terra e al primo piano erano tutte rinforzate e anti-infrazione. Le porte secondarie si potevano aprire esclusivamente dall’interno e non dimostravano segni di scasso o rottura, erano semplicemente chiuse. La porta principale era presidiata da numerose guardie, almeno tre e altrettante, a detta di Yoko, pattugliavano costantemente ogni piano, senza mai fermarsi ma dandosi eventualmente il cambio col quello fisso alla principale. Tuttavia tutte e sei la guardie quella notte furono aggredite e le tre che presidiavano l’ingresso uccise.

    Per accedere al piano interrato invece era necessario possedere diverse chiavi. Infatti le varie porte blindate che conducevano verso il basso potevano essere aperte solo con più di una combinazioni di chiave, possedute da persone diverse. Amministratori che comunque non avevano dichiarato la perdita delle loro chiavi. All’arrivo dei Ninja comunque avrebbero trovato le porte aperte, visto che ormai il valore era andato perduto. Ma a differenza degli altri casi un piccolo comitato di benvenuto gli avrebbe attesi.


    Tre persone, vestite in maniera a dir poco elegante, avrebbero atteso i Ninja. Vestiti neri, ricamati e di lusso. Uno sguardo pesante, e decisamente serio. Yoko avrebbe preceduto gli Shinobi: - Kiriano, davanti a te hai i tre rappresentati degli Hashu – il riferimento era implicito: Yakuza del Paese delle Valli – Sono desiderosi di parlarvi. – L’uomo in mezzo fece un passo in avanti abbozzando una stretta di mano al più vicino dei Ninja: - Buongiorno Shinobi. Come è mio solito fare andrò al sodo in fretta. Il mio nome è Sutaru e sono, diciamo così, il responsabile di alcuni di questi edifici tra i quali l’Istituto. Viene da sé, signori, che se si venisse a scoprire che i soldi dei contribuenti del Paese delle Valli sono svaniti nel nulla si scatenerebbe un vero disastro. Senza contare la tragedia che ci sta colpendo. – attese un istante - Generalmente però abbiamo sempre risolto i nostri problemi con le nostre forze… ma prego seguitimi… - l’uomo avrebbe percorso il corridoio principale fino ad entrare nel caveau, imponente spazioso e diviso in varie sotto ale. Sicuramente poteva ospitare una grandissima quantità di denaro. Ma per i Ninja avrebbero notato un bel altro dettaglio. Un gigantesco segno di Funjustu sarebbe palesato davanti a loro occhi. Era stampato per terra, e riempiva l’intera superficie del pavimento della zona principale. Simboli incomprensibili ma pur sempre inequivocabilmente riferibili ad un funjustu, creato da qualche loro “collega”. Inoltre avrebbero potuto udire, seppur debolmente, lo stesso fruscio presente nella filiale Yato – Ecco perché abbiamo convinto Yoko, intercedendo col Sindaco, a chiamare dei professionisti. Dei Ninja, sconosciuti, stanno agendo contro di noi. Forse contro noi Hashu, o forse contro la città stessa, e ci stanno derubando tutto. – di nuovo attese qualche istante – Abbiamo delle risorse che vi potrebbero tornare utili, nella vostra ricerca. Ma nulla è gratis, nemmeno in questi tempi. Se mi prometterete che ci consegnerete tutto il danaro, senza fuggire possibilmente, e mi porterete quei bastardi vivi potrei concedervi alcune informazioni. E’ una vostra scelta. -


    CITAZIONE
    Sono le 13.30. Mezz'ora di ispezioni per luogo derubato, quindi due ore trascorse.
     
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  13. l'Horla
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    Il Profumo dei Ryo


    IV

    Il sindaco sdraiato a terra e bloccato dal mio corpo, tentò in qualsiasi modo di infliggersi danni mortali, prima iniziando a tirare violente testate contro il pavimento poi tentando di staccarsi la lingua a morsi per potersi soffocare con il sangue. Io ero basito, non era più in sé stesso, estraniato dalla realtà e dal mondo circostante. Il mio sguardo preoccupato e serio si mosse prima verso Yoko poi verso i miei compagni, certo ne avevamo visti lungo la strada di gente in quello stato ma erano distanti e sempre dopo che erano stati fermati dai Salvatori. Non tentennai ad eseguire le parole di Yoko e provai a stordire il sindaco colpendolo sulla nuca con il lato della mano, un colpo secco e preciso, abbastanza forte da fare in modo che oltre al colpo subisse il contraccolpo sul pavimento, sperando che fosse abbastanza per fargli perdere i sensi.
    Quindi mossi due passi verso il capo delle guardie che si era lasciato cadere su una sedia lì vicino e, con voce calma sperando di potergliene infondere anche a lui, dissi Ora sta a lei la responsabilità della città, le parole del sindaco erano piuttosto precise mossi il capo verso l'uomo disteso a terra facendo riferimento alla consegna di responsabilità che aveva fatto poco prima E noi collaboreremo con lei per riportare la pace e la tranquillità in questo luogo. Lasciai cadere un secondo di silenzio prima di alzare lo sguardo verso di lui e riprendendo aggiunsi Questa malattia, questa follia di cui finalmente ci state informando, da quando è iniziata? L'altra squadra di accademici che è stata chiamata suppongo che si stia già occupando della cosa... Lei che informazioni ci sa fornirci riguardo alla situazione? C'è stata una coincidenza tra le rapine e questi suicidi? Non volevo sviare l'attenzione del team dalle rapine, ma prima Yoko la definì una "malattia" e questo rendeva la cosa alquanto sospetta e pericolosa, dovevamo sapere Lei prima, per definirla, ha usato il termine "malattia". Per quale motivo, è stato riscontrato qualche tipo di veicolazione di questa follia? Come si diffonde? La domanda sottesa era piuttosto evidente: avremmo potuto ammalarci pure noi? Girai lo sguardo verso i miei compagni, se uno di noi avesse improvvisamente tentato il suicidio, non sarebbe stato così facile come per il sindaco bloccarlo.

    [...]

    I primi edifici che ci furono mostrati non mi stupirono che furono rapinati, erano pressoché privi di fortificazioni che potessero scoraggiare un ladro.
    Tutto sommato avevano fatto un lavoro pulito, non c'erano evidenti segni di infrazione e, le guardie che non erano state stordite, avevano subito ferite che, secondo Yoko, non potevano che non appartenere a mani esperte senza remore. Feci un cenno di assenso in sua direzione, diventava sempre più chiaro che ci trovassimo d'avanti ad azioni di uomini addestrati, sostanzialmente di ninja.
    Lanciai uno sguardo verso i miei compagni e, alzando l'indice e muovendolo a cerchio, dissi a denti stretti Muoviamoci, vediamo di trovare qualcosa di utile, ragazzi Malgrado sembrava potesse rappresentare solo una perdita di tempo, dovevamo essere sicuri di non lasciare indietro tracce o prove e confidai che potessero trovare qualcosa mentre io avrei tentato di ricevere nuove informazioni da Yoko stesso, a tal proposito gli avrei domandato Mi può descrivere cosa successe quando vi rendeste conto delle rapine? Chi denunciò i furti e come vi siete mossi subito dopo? I primi sospetti su chi li avete fatti ricadere e per quale motivo, signore?
    Avrei ascoltato con attenzione le risposte della guardia per poi attendere rapporto dai miei compagni e quindi proseguire negli edifici successivi.
    Se ci fosse stata la possibilità di parlare con i responsabili degli edifici derubati avrei rivolto a tutti più o meno le stesse domande: I giorni prima della rapina o il giorno stesso, avete notato qualcosa fuori dall'ordinario? Anche un piccolo dettaglio che reputate di poco conto, qualsiasi cosa che sia stato fuori dalla norma. Tutto il denaro è stato preso? Appena arrivati dopo la rapina, avete mai avuto l'impressione che stessero cercando qualcosa? I documenti di palazzi amministrativi come questi, sono stati toccati?

    [...]

    Ci muovemmo quindi verso l'istituto di previdenza, l'unico, tra gli edifici che avevamo visto fino a quel momento, ad avere un discreto sistema di sorveglianza. Se negli altri palazzi mi ero stupito che mai nessuno avesse provato a rapinarli data la loro bassa sorveglianza, qui mi stupii che fossero riusciti ad agire senza allarmare le autorità competenti. Avevano fatto un ottimo lavoro, probabilmente il risultato di un piano ben ideato; nessun dubbio che si trattasse di professionisti e ninja.
    Seguimmo Yoko nell'interrato dove le porte aperte del caveau erano aperte e tre figuri vestiti con scuri abiti eleganti ci stavano attendendo, il capo delle guardie mi avvisò di chi stessimo per incontrare ed io gli risposi con un deciso segno con il capo.
    Giunti di fronte a loro avrei sciolto la tecnica della trasformazione che celava le mie fattezze, lo sguardo spaesato del'uomo dai capelli rossi scomparve e li guardai con occhi gelidi e seri. Strinsi la mano dell'uomo che poco dopo si presentò nel nome di Sutaru e ascoltai attentamente quello che avevano da dirci.
    Nascosi con il distacco l'agitazione che mi stava prendendo: non solo mi ero trovato ad essere capo team alla mia prima missione ma ora dovevo assumermi la responsabilità di farmi rappresentante dell'Accademia di fronte a potenti, o almeno così credevo, membri della Yakuza locale. Di certo non una situazione semplice, avevo sì paura di fallire la missione ma altrettanta, nel completarla positivamente, di avvantaggiare poi un'associazione criminale organizzata come la loro. Li seguii lungo il corridoio e poi nel caveau vero e proprio, lì per terra vi era disegnato un enorme fuuinjutsu e l'uomo riprese a parlare.
    Quando finì di parlare alzai un sopracciglio come se ci fosse qualcosa di poco chiaro e guardai prima Sutaru e poi gli altri due uomini, decisi di parlare dopo qualche attimo passato in silenzio in cui riflettei sulla risposta da dare Io sono Youshi Tokugawa, genin del villaggio della nebbia e sono stato messo a capo di questo team. Signore, credo bene che non ci sia nulla di gratis al mondo, ma forse le sfugge che noi siamo stati chiamati proprio per venire a recuperare la refurtiva, il nostro lavoro va già, in qualche modo, a vostro vantaggio. Quindi non vedo perché lei mi venga a chiedere un tornaconto sulle informazioni che ci darà Deglutii e sospirai prima di riprendere parola con fermezza Ma se quella che vuole è una rassicurazione, la informo che siamo ninja accademici e che, una volta recuperata la refurtiva, tornerà completamente ai legittimi proprietari, com'è giusto che sia. Attesi ancora un attimo prima di riprendere, sia l'accademia che loro ci stavano chiedendo di fare dei prigionieri o quanto meno di non uccidere se non costretti dalle circostanze. Forse c'era qualcosa di utile che si poteva estrapolare da questa banda di ladri e non era mia intenzione lasciarli in mano di quella cricca mafiosa Per quanto riguarda invece questi fantomatici ladri, non le posso assicurare che riusciremo a farveli avere tutti vivi non riuscii a trattenere uno sguardo violento e assassino in loro direzione, non amavo fare prigionieri Posso però assicurarle che faremo di tutto per fare in modo di potervi portare, almeno, gli elementi di spicco o fondamentali di questi ninja vivi Sorvolai sul citare il capo banda, quello, se ce l'avessimo fatta, avrei preferito consegnarlo all'Accademia in modo che non ci fosse uno scambio di informazioni tra la Yakuza e loro. Forse avremmo potuto tutelare anche i cittadini onesti in questo modo.
    Quindi aspettai di vedere le loro reazioni, se si fossero mostrati disponibili a collaborare in questi termini, avrei posto le domande che da un po' si erano formate nella mia testa Sì, il modus operandi e la serialità delle rapine può, piuttosto, far pensare ad un messaggio diretto a voi. Come sono i vostri rapporti con le altre associazioni criminali organizzate? Inoltre, potrebbe essere che stiano cercando qualcosa che pensavano teneste nascosto qui? Alzai lo sguardo su di loro cercando di cogliere le reazioni alle mie domande, con la stessa attenzione che avevo posto nel dialogo con Yoko e il sindaco Non si offenda signor Yoko, ma mi viene da pensare che le informazioni riguardanti Sandoko, possano provenire da voi. Cosa mi sapete dire riguardo a quel villaggio? Ci sono membri della vostra organizzazione infiltrati lì? La mia domanda sarebbe potuta risultare retorica, per questo subito ripresi E in che ambienti? Non vi sono giunte voci alle vostre numerose orecchie? Aspettai un secondo, avevo molte domande da porre ma alle quali dovevo dare un ordine per fare in modo che fossero chiare e che, ad ognuna, venisse data risposta Da quello che mi avete detto prima, non siete abituati alla presenza di ninja in questo territorio... sotteso all'affermazione: nella vostra organizzazione non ci sono ninja, avrei osservato come avrebbero reagito; certo eravamo stati chiamati per recuperare la refurtiva e bloccare le rapine, ma questo non toglie la possibilità di raccogliere informazioni sulla Yakuza locale, sarebbe potuto tornare utile prima o dopo Non avete provato ad entrare in contatto con questa banda? Sicuramente vi potrebbe fare comodo qualcuno capace a manipolare il chakra, no? Usai un tono neutro, sempre spostando lo sguardo dagli occhi di uno all'altro, cercai di essere ambiguo, fargli credere che mi stessi candidando a questo ruolo o che, più semplicemente, mi stupissi che non avessero provato a comprarli o corromperli. In ultimo, di questo male che sta affliggendo il territorio, voi cosa ne sapete? Avete trovato un modo per rallentarne il processo o combatterlo? A cosa credete che sia dovuto?
    Queste ultime domande le posi quasi senza speranza, dubitavo che potessero sapere realmente qualcosa di utile al riguardo, altrimenti non sarebbe stata chiamata una squadra di ninja di alto livello a indagare, però tentare non poteva di certo nuocere e magari avremmo potuto ricevere qualche informazione in più.
    Lasciai cadere lo sguardo sul fuuinjutsu, mi ricordai dell'ultimo che avevo visto sulla fronte del nukenin nel paese dell'Erba, l'avevo scotennato e il pezzo di pelle rinsecchito lo tenevo ancora nella busta sottovuoto che tenevo in tasca, con più calma avrei controllato che non combaciassero, sarebbe stata una bella incognita a quel punto.
    Conclusi con un'ultima domanda prima di lasciare parola ai miei compagni Le vostre risorse, quindi, quali sarebbero?
    Avrei voluto dire ai miei compagni di squadra di iniziare a controllare l'edificio, ma si sarebbero potuti rivelare utili in quel momento di dialogo per poter cogliere nozioni, comportamenti, movimenti che magari io non avrei potuto cogliere parlando o, ugualmente, avrebbero potuto porre domande con l'acutezza che già in precedenza avevano mostrato di avere.


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    Il Profumo dei Ryō


    IV



    Murasaki osservò la scena svolgersi rapidamente di fronte a lei. Un momento il sindaco, con dipinta in volto un'aria serena, stava discutendo con i ninja accademici della grave situazione in cui la sua cittadina versava, l'attimo dopo era in corsa verso la finestra, deciso ad abbandonare questo mondo. La giovane Hyuga aveva sgranato gli occhi, quasi paralizzata dall'assurdità di quel movimento. Di fianco a lei, i due ragazzi della foglia e della nebbia si erano però mossi veloci, andando a bloccare l'uomo appena prima che riuscisse nel suo intento.

    Sono decisamente stati più pronti di me...

    Una volta che fossero tornati ai loro posti, Murasaki si sarebbe rivolta brevemente ad entrambi.

    Ottimo lavoro, perdonate la mia assenza di cooperazione. L'ultima cosa che mi sarei aspettata è vedere il sindaco cadere vittima di questa... epidemia?

    Il genin di Kiri continuò ad incalzare il capo delle guardie con domande pertinenti.

    Questa malattia, questa follia di cui finalmente ci state informando, da quando è iniziata? L'altra squadra di accademici che è stata chiamata suppongo che si stia già occupando della cosa... Lei che informazioni ci sa fornirci riguardo alla situazione? C'è stata una coincidenza tra le rapine e questi suicidi? Lei prima, per definirla, ha usato il termine "malattia". Per quale motivo, è stato riscontrato qualche tipo di veicolazione di questa follia? Come si diffonde?

    Murasaki guardò prima Youshi, poi Yoko. Con aria sconvolta si rivolse poi al capitano delle guardie, credendo di aver inteso dove il ragionamento del Kiriano volesse andare a parare.

    Yoko-sama. Mi perdoni, ma ritengo sia giusto accertare quali siano i rischi della missione. Come sottolineato da Yoshi-san, questa problematica

    Indicò vagamente la posizione dove fino a poco prima si era trovato il sindaco.

    Questa problematica è stata da lei indicata come malattia. Vuole dunque dire che c'è anche per noi il rischio di essere contagiati?

    La ragazza attese una risposta, osservando preoccupata i suoi compagni di team. Possibile che nel bel mezzo della missione uno di loro avrebbe provato l'irrefrenabile istinto di togliersi la vita?

    [...]

    Le seguenti ore vennero pressoché totalmente impegnate nell'ispezione dei quattro edifici che avevano già subito un furto. I giovani accademici si mossero con attenzione, ispezionando minuziosamente ogni centimetro quadrato degli stabili. Le ispezioni condotte nei primi tre luoghi furono quasi sovrapponibili. Per quanto gli shinobi si sforzassero nel cercare eventuali tracce lasciate dai malviventi, pareva che essi avessero portato a termine un lavoro privo di difetti. Murasaki esaminò attentamente la planimetria e le condizioni dei vari edifici, chiedendo di volta in volta a Yoko delucidazioni riguardanti il modus operandi dei ladri.

    Entrano dalle finestre, o da aperture già presenti. Nessun tunnel, nessuna apertura accessoria creata appositamente.
    È possibile che non vogliano far sapere nulla delle loro abilità. Supponendo che siano ninja, non sarebbe difficile per loro creare altre aperture nelle pareti o sottoterra. Evidentemente, il lavoro deve essere svolto in modo meno rumoroso e invasivo possibile.

    Quando furono al termine della visita al terzo edificio, il gruppo si riunì, per fare il punto della situazione. Il genin di Kiri pose alcune domande a Yoko, cercando di carpire ulteriori preziose informazioni.

    Mi può descrivere cosa successe quando vi rendeste conto delle rapine? Chi denunciò i furti e come vi siete mossi subito dopo? I primi sospetti su chi li avete fatti ricadere e per quale motivo, signore?
    Sì, credo sia fondamentale per noi avere accesso a chiunque sia entrato in contatto con questi ambienti nei momenti successivi alle rapine. In questa situazione, qualsiasi elemento aggiuntivo potrebbe tornarci utile. Un rumore particolare, la presenza di qualcuno estraneo alla comunità nei giorni appena precedenti e appena successivi agli eventi... Qualsiasi cosa

    In seguito, il gruppo ricevette le prime notizie sull'ultimo edificio rapinato, l'istituto di previdenza.

    Ebbene i soldi presenti qui, valute e barre d’oro si potevano oggettivamente portare via a mano. Queste sono piccole filiali, più amministrative. Quindi il danno è stato relativo. Il vero problema invece si pone sul nostro prossimo edificio.

    Il gruppo si mosse compatto in direzione dell'istituto. Murasaki osservò attentamente l'edificio, cercando di tracciarne sommariamente un'idea della sua composizione. Al contrario dei tre precedenti luoghi, questo appariva decisamente più fortificato.

    Finestre rinforzate al primo e secondo piano, porte di sicurezza e guardie ad ogni piano. Chi è riuscito ad entrare qui, ha sicuramente a disposizione degli uomini con capacità non indifferenti.

    Trovarono ad accoglierli tre loschi figuri, vestiti di tutto punto. Pareva che fossero proprio in loro attesa, sensazione confermata dalla fretta con cui Yoko si prodigò a presentarli. In un secondo Murasaki sciolse la tecnica della trasformazione, mostrando nuovamente il suo aspetto.

    Kiriano, davanti a te hai i tre rappresentati degli Hashu. Sono desiderosi di parlarvi.

    Murasaki guardò brevemente Judai al suo fianco, mentre l'uomo stendeva il braccio in segno di saluto.

    Hashu... Non è un nome che porta con sé buone sensazioni, questo è sicuro. Chissà se i miei compagni ne hanno mai sentito parlare, ma certamente avranno capito che ci troviamo di fronte a tre pezzi grossi della criminalità organizzata del paese.

    Il gruppo proseguì verso la parte sotterranea della struttura, dove si trovava il caveau. Una volta giunti, uno spettacolo inconfondibile si palesò davanti ai loro occhi. La materializzazione dei loro timori era proprio lì, stampata sul pavimento della stanza sotterranea: un sigillo imponente marchiava il terreno.

    Ninja...

    Murasaki sussurrò appena, mentre l'uomo riprese a parlare.

    Ecco perché abbiamo convinto Yoko, intercedendo col Sindaco, a chiamare dei professionisti. Dei Ninja, sconosciuti, stanno agendo contro di noi. Forse contro noi Hashu, o forse contro la città stessa, e ci stanno derubando tutto. Abbiamo delle risorse che vi potrebbero tornare utili, nella vostra ricerca. Ma nulla è gratis, nemmeno in questi tempi. Se mi prometterete che ci consegnerete tutto il danaro, senza fuggire possibilmente, e mi porterete quei bastardi vivi potrei concedervi alcune informazioni. E’ una vostra scelta.

    Mentre Youshi si apprestò a cercare un compromesso con gli Hashu, Murasaki si mosse all'interno della stanza, seguendo la forma del fuuinjutsu. La sua famiglia non era un'esperta nelle arti dei sigilli, quindi quel complicato intrigo di segni non le comunicava molto. Percorse poi il perimetro della stanza, fermandosi un momento quando le parve di avvertire qualcosa. Si voltò verso Judai, facendogli segno di venire verso di lei. Qualora il ragazzo si fosse avvicinato, Murasaki gli si sarebbe rivolta a bassa voce.

    Judai-san, lo senti anche tu? Prova a stare in silenzio.

    Attese un attimo, sperando che anche il ragazzo percepisse quel suono.

    È lo stesso fruscio di sottofondo che mi sembrava di aver udito alla Filiale Yato. Potrebbe essere qualche dispositivo, oppure una forma di genjutsu per le guardie?

    I due si sarebbero poi ricongiunti a Youshi, proprio mentre esso stava per concludere il suo discorso. Murasaki guardò attentamente gli uomini di fronte a loro, cercando di leggerne i movimenti e le intenzioni.

    Le vostre risorse, quindi, quali sarebbero?
    Sutaru-sama, la ringrazio per il vostro aiuto. Sono Murasaki, figlia del capostipite del Clan Hyuga. Mi creda, capisco che il suo obbiettivo sia quello di proteggere la sua organizzazione. Tuttavia, come già detto da Youshi-san, in questo caso è necessario che da parte di Hashu vi sia totale collaborazione con l'Accademica. In quanto ninja professionisti, il nostro obbiettivo è semplicemente quello di risolvere la problematica in atto secondo le direttive del signor Yoko, e ad esse ci atterremo. L'ideale sarebbe poterci fare entrare in contatto con i vostri agenti sul territorio. Qualcuno abile nell'uso delle arti ninja non può essere passato inosservato quando nel paese vi sono occhi e orecchie vostre in abbondanza. E Sutaru-sama mi creda

    Murasaki indicò l'enorme sigillo presente sul pavimento.

    Chi è capace di fare ciò, chi è capace di uccidere in questo modo guardie addestrate non si accontenterà di rubare il denaro. Quando avrà finito, se l'obbiettivo è la vostra organizzazione, verrà per la sua testa. E in quel momento, avrà bisogno di qualcuno come noi che la protegga, qualcuno che sia al corrente di qualsiasi attività della città, per quanto losca possa essere.


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    Statistiche Primarie
    Forza: 175
    Velocità:  225
    Resistenza: 200
    Riflessi: 200
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 200
    Agilità: 200
    Intuito: 200
    Precisione: 200
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: Mantenimento Tecnica della Trasformazione
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Shuriken × 5
    • Fukibari × 3
    • Kunai × 5
    • Tonico Coagulante Inferiore × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Cartabomba I × 2
    • Wakizashi × 1
    • Fumogeno × 2
    • Kit di Primo Soccorso × 1
    • Sonagli [x5] × 1
    • Accendino × 1
    • Corda di Canapa [10m] × 1
    • Bottiglietta di Alcool × 1

    Note
    ///


    Edited by Filira - 24/5/2018, 22:43
     
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    Il Profumo dei Ryo


    Post Quarto

    I suoi compagni avevano già espresso i dubbi che attanagliavano la mente di Judai riguardo la scena a cui avevano assistito, e le implicazioni delle parole del capo delle guardie per cui non aggiunse altro.

    [...]

    Judai non sarebbe rimasto molto impressionato dalla sicurezza dei primi luoghi rapinati, delle banali inferriate alle finestre sicuramente non avrebbero potuto fermare un "professionista" il che gli faceva pensare che i colpevoli potessero essere delle persone (dei ninja?) che avevano deciso di sfruttare l'occasione (il caos causato dalla "malattia") per rapinare quei luoghi privi di una vera e propria sicurezza. Sicuramente erano dei professionisti, i colpi erano troppo perfetti per essere opera semplicemente di una banda improvvisata.

    Ci sono stati dei morti? E come sono stati feriti?

    Ricevute le risposte Judai avrebbe annuito Come pensavo, dei professionisti con un possibile passato militare. E un probabile addestramento ninja.

    Guardò i suoi compagni per essere sicuro che anche loro avessero colto quanto aveva dedotto.

    [...]

    Il suo interesse invece si accese una volta giunti all'istituto di previdenza. Il comportamento dei criminali gli aveva acceso diverse campanelli nella testa ma avrebbe aspettato a parlarne con i propri compagni. Uccidere le guardie esterne e tramortire quelle interne dava un chiaro segnale e faceva intuire una cosa importante: avevano avuto bisogno di molto tempo.

    Per quanto riguardava gli amministratori era perfettamente d'accordo con Murasaki E' possibile che qualcuno abbia avuto occasione di trafugare e creare delle copie delle chiavi degli amministratori? Penso inoltre che se gli altri edifici hanno simili sistemi di sicurezza potrebbe essere una buona cosa anche solo cambiare le serrature. Se hanno copiato le chiavi anche una cosa così basilare potrebbe mettergli una spina nel fianco.

    Nonostante le proprie parole Judai non ne era del tutto convinto: quel piano avrebbe richiesto un enorme lavoro da parte dei ladri e non poteva credere che un gruppo così efficiente avrebbe impiegato così tanto sforzo per una cosa del genere. Era più probabile che potessero sfruttare un qualche jutsu particolare. Non sapeva se fosse possibile farlo ma secondo lui creare un jutsu apri-porta (specie se la serratura era poco complessa) non doveva essere particolarmente difficile.

    Lasciò che fosse il Tokugawa a parlare con gli Hashu, non era suo interesse intromettersi anche se il suo confabulare con Murasaki sarebbe potuto risultare sospetto.

    Si, lo avevo notato anch'io ma non ci avevo dato peso. E' passato molto tempo per cui se si tratta di un genjutsu... tra quello e questo sigillo sto iniziando a preoccuparmi: i nostri nemici potrebbero essere fuori dalla nostra portata. Però penso sia più probabile o che si tratti di un meccanismo o di un qualche condotto di areazione.

    Che in effetti avrebbero potuto usare per intrufolarsi, dovrò parlarne anche col kiriano dopo.

    Non aveva nulla di cui discutere con gli Hashu, Murasaki e Youshi avevano già fatto tutte le domande coerenti. Io invece avrei cercato di cercare l'origine di quel fruscio per cercare di capire effettivamente che cosa potesse essere...
     
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36 replies since 17/4/2018, 11:05   753 views
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