Reika continuava a parlare, scimmiottando la sua parte di donna attraente e seducente. Hohenheim la trovava rivoltante. Forse per la sua giovane età, e per un lavoro che lo aveva tenuto sempre sul campo di battaglia, il genio della Sabbia era quanto meno privo di esperienza per quanto riguardava questioni sessuali o di cuore. Ricordava che una volta aveva conosciuto una ragazzina durante una missione di salvataggio, per la quale, forse, aveva provato qualcosa. Chiaramente non aveva detto nulla, e quella faccenda era rimasta in sospeso. Reika non aveva nulla della purezza della ragazza che aveva salvato: quei modi controllati e sensuali, i seni prosperosi e le labbra carnose, le parole provocanti. Non era nemmeno umana! Gli occhi del jonin erano fissati su quel corpo posticcio, indagandone ogni curva ed angolo. Ne era sicuro.

Quando Reika si mosse, anche il jonin della Sabbia di spostò per averla meglio sotto controllo. I suoi modi erano rivoltanti, ed il jonin davvero non si capacitava di come Kensei stesse al gioco di quella sgualdrina da quattro soldi. Era chiaro che stesse fingendo! Voleva solo manipolare il Kenkichi per ottenere potere. Reika si spostò ancora, quasi nascondendosi allo sguardo del jonin. Che gioco stava giocando? Hohenheim si mosse ancora, lateralmente, andando a posizionarsi davanti a Yato. Del resto, il ragazzo non poteva contribuire in alcun modo in quella situazione. Nonostante la sua buona volontà, era solo un genin e gli sarebbe toccato proteggerlo se le cose fossero andate male.

La pantomima continuava ed Hohenheim era quasi alla nausea di quella situazione. Kensei era un fesso a farsi abbindolare in quella maniera e Reika una cieca per non vedere che il ninja che aveva davanti era solo un poveretto consumato dall'odio, che si era ritrovato invischiato in quelle faccende solo perchè era nato nella famiglia giusta. Hohenheim era sicuro che, a parti inverse, lui avrebbe fatto un lavoro molto migliore a riunire i Nobili sotto un unico vessillo, senza spargimenti di sangue, senza violenza. Già, era proprio così. Se avesse lasciato fare ancora a Kensei quell'incontro si sarebbe concluso in una battaglia certa!

Reika e Kensei quindi si sfiorarono ed ad Hohenheim parve finalmente che la donna scansasse la testa dell'inquisitore per guardarlo negli occhi. Si! Finalmente la Nobile aveva capito con chi doveva parlare! Solo lui sarebbe stato in grado di soddisfarla con quello che aveva bisogno. Lui, il genio indiscusso della Sabbia, colui che aveva padroneggiato le arti ninja prima di chiunque altro sulla faccia del continente. Lui, un ninja integerrimo, brillante, che stava guidando la Sabbia come nessun altro prima di lui, e che stava reggendo le fila di un'Accademia che altrimenti si sarebbe solo sfaldata! Lui era la persona giusta! Non quella nullità di Yato nè tanto meno Kensei con il suo lato oscuro. Perchè Lui era la Luce che avrebbe portato avanti l'Accademia a nuovi picchi di gloria. Nessuno lo avrebbe fermato. Chi gli si fosse parato davanti, ostacolandolo, avrebbe dovuto bruciare! Persino Yato e Kensei si dovevano ora fare da parte, altrimenti li avrebbe sciolti come ghiaccio al sole, facendo detonare quelle stesse nanobombe che aveva sparso nell'aria, e che lo stavano difendendo dai feromoni di Reika!

Accadde poi qualcosa all'improvviso!..!!!! Furono le sue capacità da sensitivo che lo misero in allarme, come un fulmine a ciel sereno. Immerso com'era nei suoi pensieri, avvertire una minaccia alle spalle fu come ricevere una doccia gelata, soprattutto perchè alle sue spalle c'era solo Yato. Fu per questo che la sua reazione fu lenta ed imprecisa. Si abbassò il più rapidamente che potè, piegando anche la testa su un lato per guadagnare qualche centimetro, eppure non fu abbastanza. Una stilettata di dolore gli esplose sul lato della testa mentre Yato gli troncava di netto l'orecchio sinistroAHHHH! Urlò Hohenheim, portando la mano del rispettivo lato alla testa, dove il suo sangue stava sgorgando copiosamente!


Che cosa sta succedendo? Perchè quel piccolo ingrato lo stava attaccando?! Davvero si stava mettendo tra lui ed i suoi piani! Quando il genin della Foglia tornò ad attaccare, il volto di Hohenheim era deturpato dall'ira, e la sua stessa difesa trasudava di furia omicida. Alla lama che cercava di ghermirgli il petto, non mostrando che un briciolo della foga del primo attacco, non indietreggiò nemmeno di un piede. A mano nuda, la destra, colpì con precisione la lama del ragazzo sul piatto, così da allontanarne la punta dal suo petto. Quando delle misere punte di legno sbocciarono da corpo del genin, il jonin si limitò a saltare per evitarle e, imprimendo la giusta rotazione al suo corpo, portò con il medesimo salto un calcio circolare alla testa di Yato che, se lo avesse colpito, lo avrebbe come minimo allontanato di un paio di metri dalla sua posizione. No...questo non può essere giusto... pensò fugacemente, ma tutto era esattamente come doveva essere! Quell'esserino avrebbe pagato per la sua insolenza. Hohenheim gli avrebbe fatto detonare le migliaia di nano-bombe che aveva nel suo corpicino per fargli passare la voglia di vivere! La mano sinistra insanguinata si aprì di scatto, pronta a decretare il momento in cui le nano-bombe si sarebbero innescate.

NOOOO!

Quelle parole risuonarono prepotentemente nella sua mente, lasciandolo per un momento incerto. La sua mano rimase ferma in aria, tremante.Questo è tutto uno sbaglio...le nano-bombe non hanno fermato i feromoni...ne sono rimasto vittima! Riconobbe il jonin, solo adesso rendendosi conto di essere in un bagno di sudore. Quanto era stato sciocco a cadere in quella trappola già annunciata! Come era stato vanitoso a lasciarsi guidare dalla propria superbia! Persino in quel momento, i pensieri che gli erano passati per la testa gli davano un senso di euforia! Portò entrambe le mani alla testa, gli occhi chiusi per ritrovare la pace e la calma, come gli avevano insegnato al Monatero del Giglio...Ora basta! Questi non sono miei pensieri! Yato e Kensei non sono miei nemici...Reika è la mia nemica!

Hohehnehim si voltò di scatto verso Kensei e la Nobile. Kensei aveva appena tentato di decapitare Reika, anche se il jonin della Sabbia vide soltanto il risultato finale di quell'azione. Katsu! Urlò con la rabbia di qualcuno che era stato preso in giro, e le nanobombe che avevano penetrato il corpo di Reika sarebbero detonate! I giochi erano finiti. Trattenendosi dal bombardare Reika e Kensei contemporaneamente, il jonin si sarebbe tenuto pronto. Se Reika avesse cercato di usare la arti del suo clan per scappare, il jonin avrebbe rapidamente composto una complessa serie di sigilli per evocare lo Stomaco dello Scorpione di PietraPotenza 90 che avrebbe usato per sigillare tutte le uscite della stanza dove si trovavano e tenere il Nobile in uno spazio confinato. Purtroppo i veleni della tecnica avrebbero in quel caso avuto effetto anche su Kensei e Yato, ma era un piccolo prezzo da pagare. Infine, il jonin avrebbe manipolato parte della roccia che lo circondava per tramutarla in argilla.