[MG] - DuelloTerritorio: Yamashina

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  1. Roroo 2.0
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    Gatti e Superstizioni


    Missione Genesis - Chapter I


    A centinaia di chilometri di distanza dall'East Gate di Oto vi era un piccolo centro abitato situato in un immensa area rurale pianeggiante, ricca di risaie e di vigneti.
    Yamashina esisteva da molti anni, ma solo di recente il suo nome era diventato piuttosto noto nel Continente.
    Oto aveva investito in bordelli e case di gioco, incrementando quel turismo di cui il Suono si era nutrito da sempre senza mai conoscere crisi. Quella decisione scellerata per alcuni era stata la tomba per l'agricoltura.

    Erano le 9 del mattino e il sole era ben alto in cielo.
    Si prospettava una giornata calda.
    Le strade erano semi affollate e la situazione era calma e tranquilla. All'improvviso, Minoru avrebbe udito delle urla riecheggiare tra i vicoli del villaggio.

    BASTA! OGNI VOLTA CHE RITORNI QUI E' LA STESSA STORIA.
    La voce era maschile e proveniva dalla piccola piazza circolare di Yamishina, composta da un tempio, una fontana situata al centro e qualche panchina in legno disposta qua e là. Vicino a una di essa, a Nord del piazzale, un uomo sui settant'anni agitava in aria un bastone di frassino su cui erano raffigurati numerosi ferri di cavallo. Sull'impugnatura del supporto ciondolavano almeno dieci piccoli cornetti rossi.

    A dieci metri da lui vi era una donna di mezz'età, vestita in modo piuttosto succinto e circondata da numerosi gatti.
    Tra i due litiganti vi era un felino interamente nero. Si leccava la zampa destra, senza preoccuparsi affatto delle grida.
    STATTENE A CASA SE TI DANNO FASTIDIO!
    OGNI VOLTA CHE QUEL GATTO VIENE QUI DOBBIAMO ALLONTANARCI. PORTA QUEL VASO DI PANDORA DA QUALCHE ALTRA PARTE ALTRIMENTI LO PRENDERO' PER LA CODA E LO LANCERO' FINO A OTO La donna si accese.
    FATTI CURARE. SEI UN PAZZO. PROVA A TOCCARLO E TI FARO' VEDERE IO
    DAI ZITELLA, SONO QUI.

    La situazione degenerò in un batter d'occhio.
    Superato il loro limite di sopportazione e di rabbia, con un rapido movimento del loro braccio sinistro, i litiganti si strapparono quasi all'unisono la loro maglia di dosso, come fosse fatta di sottile carta velina.
    L'uomo sfoggiava dei pettorali flosci e una pancia gonfiata dall'alcool.
    La donna indossava un reggiseno nero che di femminile aveva ben poco.
    I loro corpi segnati dal tempo erano ancora prestanti e i popolani lo sapevano bene. Non era la prima volta che davano spettacolo.

    Cosa avrebbe fatto Minoru?



     
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10 replies since 19/5/2018, 22:31   88 views
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