L'arrivo della stagione estiva, unita alla temperatura media di Suna ed al ponderoso sole che bruciava in alto nella dimora celeste, rendeva quella giornata al Villaggio della Sabbia particolarmente calda e cocente. Gli abitanti ne erano abituati, e non sembravano soffrire particolarmente per via del calore, quanto invece lo fecero due ragazze estranee a quel tipo di clima. Entrambe erano solite vivere in luoghi umidi o freddi, e per quanto questa loro sofferenza le avrebbe potuto accomunare, le due non erano per nulla amiche. Si trattava di Naomi, una Kunoichi dai capelli e gli occhi viola e Ikuyo, una Kiriana castana dotata di due bellissimi occhi azzurri, l'unico tratto fisico che le poteva compensare la poca presenza di bellezza. Non era bruttissima, solo che quando camminava per strada nessuno si girava a guardarla e non attirava molte attenzioni dagli uomini.

Ma, la sua anonimità e la sua abilità nel passare inosservata e risultare indifferente agli altri era d'altro canto anche un qualcosa di positivo, visto il suo ruolo da Ninja. E fu proprio così, lontana da occhi curiosi e da indiscrezioni, Ikuyo era riuscita a seguire Naomi fino al villaggio della Sabbia, visto che aveva sentito parlare del suo desiderio di entrare fra le fila militari di Kiri. Ma Ikuyo non si fidava, lei non si fidava mai di nessuno. Alcuni gesti, alcuni comportamenti l'avevano fatta insospettire nei riguardi di Naomi, e fu così che di propria iniziativa la Kiriana si era messa a fare la detective improvvisata, seguendo la sua vittima e cercando di trarre una conclusione dalle informazioni fino ad allora raccolte: dove andava, con chi si incontrava, le sue abitudini alimentari. Era tutto scritto su un blocco note sempre portato appresso. Solo che la Genin si era stufata di osservare da lontano, e trovandosi ancora piuttosto sospettosa nei confronti di Naomi e delle sue vere intenzioni, quel giorno aveva deciso di interagire con lei. In un modo tutto suo.

Aveva atteso che le strade di Suna fossero il meno affollate possibile e aveva aspettato che Naomi uscisse dalla sua temporanea abitazione per prenderla con la forza e portarla in un vicolo più piccolo e tranquillo. Da lì aveva spintonato la ragazza contro un muro e aveva iniziato ad interrogarla, con i suoi occhi pieni di follia ed il terribile alito dalla puzza d'aglio.

DIMMI DA DOVE VIENI. DOVE SEI NATA.
PERCHE' SEI VENUTA A SUNA?
PERCHE' HAI SCELTO DI DIVENTARE UNA KUNOICHI DI KIRI?

Quelle erano solo poche di molte domande che Ikuyo, urlando e sbraitando contro Naomi a circa due centimetri di distanza dalla sua faccia e tenendole le mani appiccicate contro il muro, le stava facendo. Voleva intimorirla, ma soprattutto, il suo era più che altro teatro. Il suo scopo? Vedere come la ragazza avrebbe reagito, vedere se avrebbe attaccato un Accademico e quali tecniche avrebbe usato. Solo così, a parer suo, avrebbe capito le vere intenzioni di Naomi, la quale di conseguenza sbraitava e chiedeva aiuto, dimostrandosi indifesa ed inorridita.

Daishin avrebbe dovuto passare di lì per sentirle, e non sarebbe stato molto difficile per lui udire le urla delle due, né tanto meno trovare la loro posizione, visto che da quel vicolo, l'eco delle loro voci sarebbe uscito con facilità verso la sua direzione, così come verso quella di tutti i cittadini passanti che, confusi e spaventati, non sarebbero intervenuti nella situazione.

Ikuyo non poteva far tacere la sua sospettata, e si stava spazientendo. L'avrebbe uccisa non tanto per via del fatto che pensava fosse una criminale, quanto per il fastidio che i suoi strilli le dava e per la sofferenza che le sue orecchie dovevano sopportare. Le domande sarebbero continuate, intervallate da "stai zitta" e da strattonamenti vari se nessuno fosse intervenuto. La situazione stava degenerando.

Cosa c'è di meglio che tornare a casa per farsi una doccia dopo aver passato un'intera giornata a combattere nel deserto per la sicurezza del proprio paese? Ecco, sicuramente non venir coinvolti in un litigio tra due kunoichi di basso grado. Mentre mi trovo difronte al vicolo sono questi i pensieri che attraversano la mia mente. Una parte di me vorrebbe ignorarle, proseguendo dritto verso il quartiere degli Iga, l'altra mi ripete che c'è qualcosa che non va ed è meglio che io intervenga, prima che succeda qualcosa di irreparabile. Le domande che riesco a sentire mi convincono che vale la pena impiegare il mio tempo per interrompere le due donne. Non riconosco nessuna delle due e nemmeno i loro chakra, ma penso di aver capito dove la più anziana vuole andare a parare. Chissà se mi ritroverò per le mani un traditore o una kunoichi eccessivamente zelante.

Entro nel vicolo di ">soppiatto e, a circa 2 m di distanza dalle due donne, tossisco vigorosamente, il coprifronte di Suna ben stretto intorno al capo. Il fodero della katana pende dal mio fianco sinistro. Posso esservi d'aiuto? L'espressione sul mio volto è calma e rilassata. Le labbra sono piegate in un sorriso cortese.

Sì, la situazione stava proprio degenerando. Ma per chi, maggiormente?
La strategia di Ikuyo nel provare a far in qualche modo confessare Naomi, per quanto brillante poteva esserle sembrata a primo pensiero, si rivelò ben presto un piano destinato a fallire e dalla vita breve. Questo, non solo perché Naomi non sembrava dare segni di cedimento, ma anche perché l'intervento di un ragazzo dai capelli bianchi si mise in mezzo alla situazione e sembrò essere lì in aiuto dell'interrogata. E, quasi come a voler prendere la palla al balzo ed approfittare della momentanea confusione di Ikuyo e della sua distrazione, Naomi si liberò dalla presa della donna e si diresse verso Daishin, inginocchiandosi dietro la sua figura e implorando il suo aiuto con un pianto privo di lacrime.

Pe-per favore! A-aiutami! Non lasciare che-che mi am-mazzi!

Avrebbe detto Naomi, cercando di risultare il più indifesa possibile agli occhi di Ikuyo e di Daishin, nel tentativo di far cadere le accuse ed i sospetti su di sé.

Ma Ikuyo, cambiando atteggiamento in maniera quasi istantanea, si calmò, ed il suo viso si rilassò di conseguenza, risultando anche più fredda e razionale. Dopo tutto quel tempo passato ad indagare e letteralmente stalkerare la ragazza dai capelli viola, non le andava proprio che tutto il suo impegno andasse in fumi in così poco tempo, perciò rispose:

Questi non sono affari che ti riguardano. Sono qui per conto di Kiri e sospetto che lei sia una spia.

Le parole della kiriana non erano del tutto vere: Ikuyo era lì per sua iniziativa, nessuno di Kiri sapeva della sua indagine, e di conseguenza nessuno dell'amministrazione le aveva dato il permesso di condurla. Ma, a differenza di Naomi, che a proposito continuava il suo disperato tentativo di sembrare innocua, le parole di Ikuyo erano dotate di più convinzione e di un tono meno esagerato. Parole espresse con la facilità di chi mente di professione. Perciò, stava a Daishin decidere a chi credere e chi aiutare, anche perché a prescindere dalla sua decisione, le cose non si sarebbero messe bene. Bastava solo vedere per chi fra i tre.

Le parole della Kiriana fanno comparire un'espressione imbarazzata sul mio volto. Con la mano destra mi gratto per qualche secondo la nuca. Ehm... A dire il vero, io sono l'amministratore di Suna e... ehm, questo è il villaggio della sabbia, quindi, qualsiasi cosa succeda entro le mura, ehm, è di mio interesse, signorina. Sul mio volto compare un mezzo sorriso. Pianto il mio sguardo prima negli occhi della Kiriana e poi in quelli della presunta criminale. Certo che Kiri avrebbe potuto avvisarci di questa cosa. Gli interrogatori sono la mia specialità, vi avrei aiutati volentieri... Commento, con una lieve nota di disappunto nella voce. Va beh, quel che è stato è stato. Lascio cadere le braccia lungo il corpo, cercando di trasmette tranquillità. Beh? Come vogliamo procedere? Domando, con un sorriso allegro sulle labbra. Uhm, visto che non ho ricevuto nessuna comunicazione ufficiale, penso dovrò interrogare entrambe. Non credete? Anche se il tono della mia voce sembra davvero carico di dubbio, non attendo una loro risposta per proseguire. La tecnica che uso per estrarre le informazioni è totalmente indolore. Inoltre, il codice etico del mio clan mi impedisce di eseguire torture. Non avete niente di cui preoccuparvi! Ancora una volta il mio volto, così come il mio atteggiamento, non trasmette alcuna aggressività. A meno che non vi rifiutate o mi mentiate. In questo caso potrei decidere di portarvi alle prigioni o di uccidermi direttamente. Aggiungo, lievemente imbarazzato.

Ikuyo non era per niente felice di come si stavano mettendo le cose. Fra tutte le persone che sarebbero potute intervenire, le era capitato proprio l'amministratore di Suna in persona. Naomi, d'altro canto, si sentiva sollevata dal suo intervento e sperava di poterla fare franca, di sfuggire dalle grinfie della kiriana. Ma Daishin non era di certo un tipo che poteva essere convinto con qualche parola, tanto meno persuaso dalle apparenze.

La posizione del Chunin era chiara, neutra, e la sua persona agiva al 100% negli interessi del Villaggio della Sabbia. Infatti, di fronte alla figura autoritaria del ragazzo, Ikuyo si ritrovò con un crescente senso di rabbia dentro di sè, consapevole del fatto che era ormai impotente. Il suo piano era saltato e probabilmente avrebbe ricevuto una bella punizione da parte dei suoi superiori a Kiri se si fosse saputo della sua iniziativa priva d'autorizzazione. L'unica cosa positiva che poteva trarre da quella situazione svantaggiosa, fu il fatto che almeno la sospetta criminale sarebbe stata scoperta grazie all'interrogatorio.

Non era previsto che la sospettata si sarebbe inoltrata tra le mura del villaggio, e non vedo come Kiri avrebbe potuto prevedere, ed eventualmente informare uno di voi di questa cosa. disse Ikuyo, tentando di giustificare le proprie azione.

Ma Daishin dava poco spazio alle spiegazioni, e la sua posizione era ferrea e sfavoreggiava entrambe le ragazze.
Ma Ikuyo sorrise. Se era un interrogatorio quello che voleva, allora la Kiriana non avrebbe avuto alcun motivo di resistere, perché non aveva niente da nascondere. Perciò, ella acconsentì con un cenno del capo, fiduciosa nelle abilità del Sunese che avrebbero potuto estrarre le informazioni dalla testa di Naomi.
Quest'ultima, invece, si ritrovò con le mani legate, e con la speranza di farla franca ormai spezzata a metà.


Come vuoi. Per me è lo stesso.
Disse Ikuyo, con una voce calma e rilassata, e dimostrandosi il più collaborativa possibile, nella speranza che quando tutto questo sarebbe finito, il ragazzo non avrebbe informato quelli di Kiri delle sue azioni.

Naomi invece era andata nel panico. Ritrovandosi di fronte a due Ninja ben più forti di lei, e con nessuna via d'uscita, rimase in silenzio, aspettando di vedere cosa sarebbe successo. Sperava che Ikuyo sarebbe partita all'attacco, dando il tempo necessario a Naomi di scappare e nascondersi, oppure che un suo alleato stesse ascoltando la conversazione e l'avrebbe salvata in qualche modo. Ma nulla di tutto ciò accadde. Non poteva scappare. L'avrebbero presa. Non poteva mentire. L'avrebbero scoperta ed uccisa. Non le rimaneva che collaborare con Daishin e dargli tutte le informazioni di cui aveva bisogno, nell'interrogatorio, pur di salvarsi la vita. Non era ancora pronta alla morte.

Sul mio volto compare un'espressione leggermente dubbiosa. Uhm, questo è vero, però avrebbe potuto avvertirci lei. Sa, condurre una missione nel nostro villaggio senza nemmeno provare a chiedere il permesso è qualcosa che si potrebbe punire molto severamente. Mi porto una mano alle labbra, come se stessi cercando di ricordare qualcosa. Sì, sono sicuro che il mio predecessore se la sarebbe presa molto per questa cosa. Guardo entrambe negli occhi, mentre sul mio volto compare un sorriso gioviale. Beh, siete state fortunate, no? Io non sono così rigido. Aggiungo, ridendo. Ok, vediamo di non perdere altro tempo. Annuncio, avvicinandomi ulteriormente alle due donne. Compongo un solo sigillo e poi appoggio la destra sulla spalla di Ikuyo e la sinistra su quella di Naomi. [Slot Tecnica I-II + Slot Azione I-II-II]Interrogazione Mentale
Villaggio: Generico
Posizioni Magiche: Tigre (1)
L'illusione si attiva tramite il contatto con la vittima. L'utilizzatore sarà in grado di interrogarla, cercando di estorcerle le informazioni direttamente dalla propria psiche leggendo la mente. Può essere utilizzata anche su bersagli incoscienti, riuscendo a comunicare mentalmente. L'utilizzatore vedrà le immagini dei pensieri superficiali della vittima, la quale è consapevole dell'interrogazione. Per mostrare un'immagine diversa dal reale pensiero è necessaria molta concentrazione, uno slot difesa e un consumo pari a medio ogni domanda. L'efficacia è pari a 30. Ogni domanda oltre alla prima richiede slot azione/tecnica.Tipo: Genjutsu - Tameshi
(Consumo: Mediobasso ogni domanda)
[Da genin in su] Senza parlare, trasmetto le domande alle menti delle due kunoichi. Alla Kiriana chiedo: Quando e da chi ti è stata assegnata la missione? Perché sospetti della sua lealtà a Kiri? All'altra, invece: Perché hai deciso di unirti a Kiri? Perché sei a Suna?

Questi sono affari privati di Kiri, Consigliere. La visita a Suna non è stata altro che un temporaneo e breve contrattempo. Per quanto concerne la punizione, non penserai mica che sono venuta qui senza prendere alcuna precauzione?

Ikuyo sospirò, e socchiuse le palpebre con semplicità, prima di riaprile e puntare lo sguardo su Daishin.

Comunque sia. Questi sono i vostri territori, le vostre leggi. Fino a quando non utilizzerete alcun tipo di violenza ingiustificata non avrò motivo di oppormi. Dopotutto, stiamo dalla stessa parte.

Concluse, volgendo un'occhiataccia fugace a Naomi. Voleva farla finita, e voleva scoprire la verità sulla sua sospettata, sperando nel frattempo che le sue parole furono state sufficentemente convincenti e che la sua spontanea collaborazione le avrebbe in cambio concesso un favore in cambio, quello del silenzio di Daishin su di essa e la sua non autorizzata investigazione con il Mizukage.

L'Iga compose un sigillo con la mano e posò la destra sulla spalla di Ikuyo e la sinistra su quella di Naomi. Da lì, le domande, e da parte delle ragazze, le risposte:

La missione non esiste. Questa investigazione è una mia personale e segreta iniziativa che parte da una serie di miei sospetti nei confronti di Naomi. L'ho vista più volte in atteggiamenti sospetti e forzati. Mi è sembrata quasi disperata nei tentativi di entrare fra le fila militari di Kiri dopo solo un periodo di tempo relativamente breve dal suo arrivo nel Villaggio. Fino ad ora, non mi ha dato motivo di credere della sua lealtà, e continua a rimanere sospetta ai miei occhi per via del suo comportamento opportunista, incoerente e doppiogiochista.

Ikuyo disse tutto in un solo fiato, tant'è che alla fine del suo monologo dovette togliere bruscamente la mano di Daishin dalla sua spalla ed inginocchiarsi con le mani per terra per poter riprendere aria. Naomi, invece, disse la sua di verità, sudando, e parlando con un nodo alla gola, sentendosi più impotente che mai:

Sono stata incaricata dai miei superiori per infiltrarmi come Kunoichi fra le fila di Kiri. Lavoro per un gruppo criminale di Ame, ma non conosco il viso di alcun capo. Gli ordini mi venivano impartiti da delle specie di cloni fatti d'ombra. A Suna dovevo incontrarmi con un certo Juto, famoso contrabbandista di documenti falsi, documenti che mi servivano per il reclutamento a Kiri. Ma ormai mi avete fermato, ed il mio ritardo deve averlo fatto insospettire e deve essersene andato.

Naomi scoppiò a piangere, ormai le lacrime erano le uniche armi che le erano rimaste. Piangeva, ed i suoi occhi gocciolavano, anche se non soffriva per la consapevolezza che sarebbe stata molto probabilmente giustiziata, quanto per il fatto che sarebbe potuta morire senza avere la pancia piena e sazia. L'ultimo pasto era la sua speranza ed il suo unico desiderio.

Il lieve sorriso sulle mie labbra non viene smorzato dalle parole di Ikuyo. Precauzione? Se posso chiedere, che cosa ha preparato? I miei occhi sono in grado di individuare il chakra e non mi pare di vedere niente di cui dovrei preoccuparmi. Dico, la mia voce carica di sincero dubbio. Ahimè, questi non sono affari privati di Kiri. Lei è nel mio Villaggio. Nel mio paese. Tra la mia gente. Il tono gentile della mia voce, maschera le mie vere intenzioni. Non posso permettere che chiunque si muova indisturbato senza alcun controllo. Lei pensa che Itai Nara accetterebbe che uno straniero si intrufolasse a Kiri senza alcun permesso per poi mettersi a minacciare un'altra persona? Domando, senza attendere una risposta. Io credo di no e penso che anche lei sia della stessa opinione.

Al termine dell'interrogazione, compongo un solo sigillo. Immediatamente 6 copie circondano le due donne, prendendole in custodia. Mi gratto la testa, mentre sul mio volto compare un'espressione di disappunto. Sospiro, prima di ricominciare a parlare. Io vi avevo avvertire. Ora mi toccherà portarvi entrambe alle prigioni. Non si preoccupi, scrivere subito al Mizukage perché mandi un messo che la scorterà fino a Kiri. Nel frattempo, potrà riposarsi.