Non si poteva decisamente definire una bella giornata quella, per Manobu.
5 giorni fa era stato mandato in missione da Kiri per ritirare un pacco al villaggio di Suna, più precisamente un sacco di sabbia a quanto pare veramente pregiata. Avevano mandato quel povero studentello, che si è fatto giorni di viaggio via mare, nei boschi e nelle foreste e per finire galoppando un cammello; è vero che era uno studente e aveva solo da fare tanta gavetta, ma quella più di una missione gli sembrava una presa in giro. Era meglio che quella sabbia, appena un chilo di sacco, valesse davvero tanto per Kiri.

Ma comunque, oltre il fatto che si era fatto già 5 giorni di viaggio, ora gli toccava pure tornare indietro, e il suo ritorno non era di certo iniziato nel migliore dei modi: dopo aver ritirato il sacco si era subito messo in cammino per attraversare il deserto, guidato ovviamente da un profondo conoscitore del deserto. Peccato che quell'ometto piccolo e completamente ricoperto di veli, dopo solo un'oretta che erano partiti da Suna si era sentito male cadendo persino dal cammello che galoppava. Manobu ovviamente si fermò a prestare aiuto ma l'uomo sembrava veramente malato essendo bianco e freddissimo. Per fortuna essendo una guida del deserto aveva sempre con sè un meccanismo che avrebbe chiamato aiuto e localizzato la loro posizione, mandando un segnale al villaggio della sabbia che al più presto avrebbe incaricato qualcuno ad andare a salvare i due dalle grinfie del deserto, e quella sera il villaggio della sabbia incaricò Ryugi Nekki, studentessa che a cui non venivano affibiati compiti da un po' di tempo. Così in tempo record un uomo dell'amministrazione si sarebbe recato a casa della kunoichi, probabilmente appena prima che questa andasse a letto, per darle tutte le informazione del caso.

Manobu attivò l'arnese, e dopo aver visto la luce che indicava che stavano venendo localizzati provenire dal dispositivo, si piegò per poi sedersi affianco al suo nuovo amico, quel maledetto beduino che lo teneva lì in mezzo al deserto a gelare, e che lo avrebbe fatto tardare sulla sua tabella di marcia -Te domattina mi paghi la colazione, anzi anche il pranzo!- Avrebbe detto all'uomo svenuto per terra, che chiaramente non lo poteva ascoltare -Ahhh speriamo che questi tipi di Suna ci mettano meno tempo di noi ad arrivare fin qui, se no mi trovano addormentato fra un'ora! Ahahah-

Sakiko si trovava a qualche decina di metri di distanza dai due accademici. Li aveva seguiti fin dalla loro partenza da Suna correndo come una forsennata per stare dietro ai loro cammelli. I suoi capi non le avevano mica lasciato un cammello per attraversare il deserto, però -Maledetti bastardi vi sputo in tutti i ramen che vi cucino sempre- diceva sbuffando sotto il suo Rivestimento Mimetico, che la rendeva completamente invisibile perchè mimetizzato con le dune di sabbia al buio. Grazie alla luce della luna poteva osservarli sbirciando da sotto quella coperta -Ahahah quel beduino ci è rimasto secco. Meglio, così faccio fuori quel babbeo e poi mi prendo quel prezioso sacchettino che tutti vogliono così tanto eheh- Intanto i minuti passavano ma lei se ne stava ad osservare ansimando ancora stanca dalla corsa di prima -Va beh adesso sto 10 minuti qua a riprende fiato poi faccio tutto quello che devo fare-

Avrebbe dovuto riposarsi un po' di meno. Se solo si fosse presa cinque minuti di pausa anziche 10 o 15 avrebbe dovuta scontrarsi soltanto con uno shinobi e unn beduino mezzo morto, e sapeva che ce l'avrebbe potuta fare. Però la sua smania di riprendere energia e fiato l'ha fatta attendere l'arrivo di una terza figura, una bambina come lei. Da dove diavolo arrivava e perchè era arrivata? Che per caso avessero chiamato aiuto per quello scemo svenuto dal nulla? E perchè avevano mandato una bambina di forse 14 anni? Si sarebbe trattato di uno scontro tra coetanee?

Comunque Sakiko aveva una missione da svolgere e avrebbe trovato il modo per rubare e portare il sacchetto di sabbia tanto bramato anche da Kiri. Sotto il suo rivestimento mimetico che la nascondeva perfettamente tra la sabbia facendola sembrare un piccolo cumulo di sabbia osservò arrivare la bambina che non sembrava essere capitata lì per caso ma sembrava essere lì per il beduino mezzo morto. Notava che non parlava, come se fosse o molto timida o senza una chiara idea di cosa fare, e quello sarebbe stato un buon momento per agire. Non li avrebbe combattuti, era comunque in inferiorità numerica e non era una combattrice così abile da poterli affrontare insieme, però era proprio una bambina furba, o almeno gli piaceva pensarlo.

Da sotto il manto che la occultava compose il sigillo della tecnica della trasformazione [Slot tecnica Base] e si trasformò in una piccola e carina volpe del deserto ceh sgattoloiò fuori dal suo nascondiglio. Si mise a camminare verso il trio di accademici comportandosi come un cucciolo di animale del deserto avrebbe fatto: avendo a che fare con una ragazzina pensava che trasformandosi in un animale carino magari avrebbe potuto sfruttare l'elemento pucciosità e tenerezza. Quindi camminando per quei buoni 10 metri che li separavano [Slot Azione I & II] si sarebbe fatta vedere dai tre individui, avvicinandosi con fare quasi impaurito all'inizio, per poi avvicinarsi alla ragazzina e strusciarsi un po' sulle sue gambe, come un bravo cucciolino avrebbe fatto. Avrebbe cercato di giocare con lei muovendosi un po' a destra e un po' a sinistra, poi sarebbe andata verso Manobu annusandolo un po' e vedendo il tanto desiderato sacchetto di sabbia appoggiato affianco a lui: era il momento buono per prenderlo.

Come solo una brava volpe avrebbe fatto, dopo aver distratto un po' tutti i presenti, si sarebbe fiondata sul sacchettino afferrandolo con la bocca e iniziando a correre lontano da loro [Slot Azione III], tanto che dopo qualche metro annullò la tecnica della trasformazione ritornando la solita Sakiko -Ciao scemiiii, ci vediamooooo- E avrebbe iniziato a correre verso il deserto, ignorando il fatto che i suoi nemici potessero essere più veloci e forti di loro. Lei era già abbastanza felice per averli fregati, adesso però doveva riuscire a scappare

Guardava dritto a sè, osservando la vastità del deserto che avrebbe dovuto percorrere scappando dai due tipi accademici a cui aveva rubato il sacco. Un po' era preoccupata, non le piaceva tanto il deserto e già all'andata senza andare di corsa aveva faticato, chissà in che condizioni sarebbe tornata a casa. Compieva passi rapidi e veloci perchè le sue gambine potevano permettergli solo quello, e quando ormai pensava di avercela fatta le su gambe si immobilizzarono non seguendo il resto del corpo; era come se qualcosa si fosse aggrappato alle su caviglie e la stesse trascinando a terra.
Cadde rovinosamente dando una facciata al terreno ma riuscendo a tenere il sacchetto dentro la sua tasca della giacca. Si girò di fretta vedendo quella bambina che prima era riuscita ad ingannare in forma di fennec, trattenerla grazie all'uso di fili. La stringevano forte alle caviglie e sembravano come non avere l'intenzione di slegarsi da soli.

Non ascoltò quelle parole a bassa voce della bambina, ma quasi in modalità panico, iniziò a cercare di disfare i nodi, senza tanto successo, perchè li stava intricando solo di più -Maledizione maledizione maledizione!-, così afferrò la sua Daodao e tagliò di netto il filo [Slot azione I]. Si rialzò immediatamente in piedi e l'unica cosa che poteva fare era combattere. L'effetto sorpresa non aveva funzionato perchè erano riusciti a fermarla, e se avesse continuato a scappare l'avrebbero catturata al 100%. Doveva solo sperare che quei due fossero veramente degli scaccioni. Scattò veloce contro la ragazzina [Slot Azione II | 1/2 basso - Vel 150] e con la Daodao nella destrosa tentò un fendente ascendente quasi disperato, che partiva dal fianco sinistro e andava fino in alto alla spalla destra [Slot Azione III | 1/2 Basso - Vel 150]. Non era un'abile combattente ma in caso di disperazione cercava di improvvisarsi spadaccina, cosa che solitamente non le riusciva troppo bene però. Era più brava come spia o come ladra, ma come combattente ne aveva ancora da migliorare.

Lo sapeva lei che non doveva mai mettersi a combattere faccia a faccia con un nemico. Lei doveva starsene in disparte lontano a fare le sue cosette, e fare le cose con la scaltrezza e la furbizia. Non con la forza bruta o con l'utilizzo di una spada, visto che la sapeva usare appena. La sua nemica invece sembrava essere più pronta fisicamente e nel combattimento, tanto che con neanche tanto sforzo schivò l'attacco di Sakiko facendo poi qualche balzo per allontanarsi. La vide comporre dei sigilli da lontano ma nulla sembrava accadere.
Era confusa e un po' in crisi e le stava salendo l'ansia, classico per una bambina di 14 anni. Poi cercò di riposizionarsi di fronte alla nemica che sembrava non fare niente dopo aver eseguito i simboli per una tecnica, ma girandosi e quindi spostando la gamba sinistra sentì come un qualcosa di pesantissimo che la stesse trattenendo.

Abbassò lo sguardo e terrorizzata capì di essere nei guai: non sapeva come ma sotto di lei si erano create delle sabbie mobili che le avevano completamente immobilizzato le gambe. Iniziò ad agitarsi e cercando di buttare il peso in avanti e di alzare le gambe voleva riuscire ad uscire da quella trappola. Ma più muoeva le gambe più le sembrò come sprofondare, il che la rese ancora più impanicata -Aiuto aiuto aiuto! Ti prego non puoi lasciarmi qui, ti ridò il sacchettino!- Piagnucolava, si dimenava sempre di più e tirava su il moccolo dal naso: una scena piuttosto penosa -Dai dai dai per favore tirami fuori faccio qualsiasi cosa tu voglia- Povero Sakiko, una povera bambina capitata in uno dei suoi incubi peggiori; sapeva che la vita da ladruncola e spia non l'avrebbe portata a nulla di buono,ma non pensava di finire nei casini così presto -Ahh mi sa tanto che la mamma e i fratellini aspetteranno
un po' a rivedermi-