Le 3 prove dello Yokai dell'Ovest: Parte I°

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  1. Ersapo
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    LE 3 PROVE DELLO YOKAI DELL'OVEST: PARTE I°


    Post XI




    Sdraiato con la sigaretta in bocca guardava il cielo e le nuvole, dopo che Tasaki riconfermò la tesi di essere nella merda fino al collo. Jou non fece più domande, appoggiò la schiena sulla terra sporca di sangue e finì la sigaretta Ahhh merda... Gli mancavano le forze, non aveva nemmeno più un briciolo di chakra in corpo ed era una situazione mai successa prima. Aveva bisogno di dormire, gli occhi gli si chiudevano da soli e i muscoli erano come immobili. Chiuse finalmente gli occhi, l'ultima immagine che vide fu una nuvola a forma di palma...Ahhh come vorrei essere a Suna in questo momento

    [...]

    Accanto al corpo praticamente esanime di Jou vi erano numerosi mozziconi di sigaretta: non si sa come ma inconsciamente l'afro si accendeva e fumava delle sigarette mentre era in quello stato semi comatoso, circondandosi quindi di mozziconi spenti. Aprì gli occhi ed era buio fuori, segno che aveva dormito veramente tanto; spuntò immediatamente la faccia di Tasaki che gli parlò
    Il sigillo è vero... Si toccò il petto dove gli era appena stato disegnato un fuuinjutsu apparentemente mortale. Erano obbligati a recarsi alla montagna dello Yokai nel paese della neve se non volevano morire da un giorno all'altro per colpa di quel vecchio. Che poi magari sarebbero morti lo stesso contro quel vecchio...
    Erano nella merdissima ma Jou aveva bisogno di tornare a Suna, doveva terminare delle questioni. Poi si sarebbero ritrovati e sarebbero andati insieme ad affrontare il loro destino.
    Jou si alzò e si accese un'altra sigaretta, doveva ancora riprendersi completamente da tutta quella questione; lui e Tasaki sarebbero dovuti anche scendere da quella montagna, cosa che in quel momento a Jou non entusiasmava più di tanto. Mentre camminavano verso il dirupo, Jou parlò Si dobbiamo andarci sicuramente nel paese della Neve Tasaki, io non ci voglio stare tutta la vita con sto coso sul petto Si toccò nuovamente il petto, continuava a farlo, ancora non ci credeva Ma prima devo tornare a Suna, ho delle questioni da terminare.Mi serve poco tempo, dopo di che possiamo rincontrarci e andare a risolvere questa situazione di merda

    Jou non si scordò affatto come utilizzare il chakra adesivo, lo aveva imparato quella mattina stessa ma doveva ammettere che non era una cosa così complicata in fondo. Si sedette sul dirupo per prima, poi attivò il chakra adesivo e incollò i piedi alla parete verticale, poi si mise in posizione di marcia.
    Grazie al loro tragitto di andata, Jou e Tasaki fecero esplodere la maggior parte delle bombe, ma furbamente Jou seguì esattamente il percorso che aveva fatto andando in su, soltanto scendendo. Di trappole non ce n'erano più o quasi, ma anche nel caso Jou avesse dovuto attivarne una, scendendo aveva la forza di gravità dalla sua parte, e disattivando per un attimo il chakra adesivo sarebbe riuscito a guadagnare più velocità e allontanarsi più velocemente dall'esplosione, subendo danni poco rilevanti [3 leggere sparse]. Riuscì finalmente a vedere il terreno, e dall'altezza che si trovava aveva anche una bellissima vista sul bosco, sul mare e sulla cittadina illuminata; poi sentì la voce di Tasaki che era già arrivato E stai calmo arrivo! Tanto cinque minuti in più o cinque minuti in meno qua cambia poco, il sigillo che ci spappola da dentro ce lo teniamo lo stesso! Ovvio che quella situazione non lo entusiasmasse, dove abituarsi e doveva ironizzarci su.
    Una volta a terra finalmente avrebbe dato una pacca sulla spalla del nukenin, e senza fermarsi si sarebbe diretto verso la locanda del paesino da dove tutto era partito Dai su, che ho voglia di tornare a casa
     
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