[MG] - Strage Sanguinaria

Territorio: Mittsu no Umi

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  1. Alkaid69
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    Era coi gomiti a terra quando sentì uno dei due urlare all'altro di coprirlo, e non fu difficile capire cosa sarebbe accaduto di lì a poco. Sforzandosi non poco, con le tempie che le pulsavano dall'odio e al tempo stesso da una voglia insaziabile di scoparseli a sangue entrambi, si rimise in piedi. In quel momento vide il colpo del ragazzo palesarsi da lontano in un fascio di luce che le si avvicino molto più velocemente di quanto si aspettasse. La sua fortuna fu il corpetto che, unito alla diminuzione della forza avversaria che era riuscita a strappargli all'ultimo, le permisero di uscire illesa [-4 Forza da Affondo Mentale]
    Una volta vicino a lei, quello le si avventò addosso in maniera avventata, sempre molto rapidamente. Ancora stordita, la donna non volle rischiare una schivata e anzi pensò di prendere in contropiede il nemico incassando il suo debole colpo per poi magari contrattaccare. [-4 Forza da Affondo Mentale]
    Fu in quel momento che sentì qualcosa muoversi alle sue spalle. Era vicinissimo, come mai non l'aveva sentito prima? Arrivava dal costrutto, probabilmente illusorio, creato dall'uchiha in precedenza e che lei aveva ignorato, non considerandolo una minaccia. Ed era vero, quello che stava sentendo alle sue spalle era probabilmente un attacco illusorio, se partiva da quel mostro alle sue spalle. Tuttavia...

    Tuttavia, un danno, anche se illusorio, può provocare serie ripercussioni sul corpo; ecco perché Utako preferì, consciamente o inconsciamente che fosse, balzare di lato, provando a evitare qualunque cosa stesse cercando di colpirla. Ci riuscì, dati i suoi riflessi superiori e la rapidità non eccelsa dell'arma.
    Guardandolo, poi, notò che si trattava di un costrutto fatto di qualcosa di simile al legno. Era quindi stato il mostriciattolo e non l'Uchiha a comporlo!
    La donna per un momento si dovette concentrare su quel costrutto, perdendo temporaneamente di vista almeno uno dei nemici. Un momento fatale perché dalla sua sinistra le arrivarono contro la spalla e il braccio due grosse pietre, probabilmente lanciate dal belloccio con gli occhi cremisi. Quest'ultimo non aveva agito esattamente con le tempistiche che Yato avrebbe voluto, complice il fatto che fossero due perfetti sconosciuti che non avevano mai lottato insieme, ma comunque era riuscito a fare la sua parte.
    Ci volle soltanto quell'attimo: accortasi che l'altro bastardo (quello del legno) le stava ancora addosso, non poté fare nulla per evitare la sua lancia di legno, arrivata da un punto quasi cieco per lei. La sfortuna, se così poteva chiamarla, stava nel fatto che le sue capacità di interferire con le azioni altrui andava a coprire solo le abilità puramente fisiche: quelle mentali, come il manipolare un oggetto, erano tutt'altra cosa.

    Non riuscì quindi a ridurne la velocità o la potenza come aveva fatto in precedenza e, distratta anche dall'attacco di poco prima portato dall'Uchiha, tutto quello che riuscì a fare fu ridere, mentre la lancia, dal basso, le perforava il cranio, impalandola: -GYAHAH...
    Così che la cosa che sarebbe rimasta scolpita sul suo volto, una volta morta, sarebbe stato un ultimo, agghiacciante ghigno.
     
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8 replies since 29/10/2018, 22:25   114 views
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