Nanadaime KazekageProclamazione Kazekage

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    Evento Pubblico
    Nanadaime Kazekage
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    Probabilmente erano anni che a Suna non si respirava un’aria tanto fresca e carica di novità. Quella mattina dal cielo del villaggio costruito in mezzo al deserto una miriade di volantini avevano preso a piovere dal cielo informando tutti i cittadini del paese che quella sera alle ore 20:00 in nuovo Kazekage sarebbe finalmente stato proclamato. Se ai civili una rivelazione come quella non poteva fare ne caldo ne freddo di certo non lo poteva essere per tutti gli shinobi del villaggio che probabilmente da anni attendevano quell’evento. Ormai era risaputo in tutto il continente che Suna fosse priva di un vero e propri leader militare. Ogni decisione strategica e militare era stata affidata al consiglio degli anziani del villaggio, un consiglio formato dai capi delle varie famiglie di Suna che spesso e volentieri non erano inclini ad andare d’amore e d’accordo. Sarebbero stati gli ultimi avvenimenti avvenuti in tutto il mondo a fare scattare la molla e a far prendere la decisione al consiglio stesso, impotente di fronte alla minaccia che si stagliava all’orizzonte del Paese del Vento e di tutto il continente ninja.




    [...]







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    Il luogo dell’appuntamento per la proclamazione sarebbe stata la piazza di fronte all’ingresso del gigantesco palazzo del Kazekage e dell’amministrazione del villaggio in genere. Una miriade di persone si era riunita mentre il luogo era stato addobbato e illuminato a festa con lanterne di carta sospese a mezz’aria grazie alle particolari abilità dei manipolatori di origami. Un occhio attento avrebbe sicuramente notato come tutta l’area fosse stata messa sotto stretta sorveglianza, quella sera niente e nessuno sarebbe riuscito a passare o ad entrare nel villaggio, non quella serata così importante per il futuro di tutti gli abitanti del Paese del Vento. Ai lati della grande piazza molte bancarelle erano state allestite per dare a chiunque la possibilità di mangiare e bere qualcosa mentre la proclamazione aveva luogo. Di sicuro i più attenti avrebbero notato come molti altoparlanti fossero stati disseminati un po’ in tutto il villaggio, quella sera tutti avrebbero festeggiato con gioia la proclamazione del loro futuro capo militare, la proclamazione del settimo Kazekage erede di Gin Tatsumaki Chikuma e nuova guida del villaggio.


    Il grande terrazzo del palazzo del Kazekage, che dava sulla piazza, era stato allestito a dovere con striscioni e stendardi riportanti il simbolo del villaggio. L’intero consiglio degli anziani era li presente mentre stavano seduti ai lati di un lungo tappeto rosso che conduceva al parapetto di quello spazio sopraelevato. Sarebbe stato da li che il nuovo Kazekage avrebbe parlato alla folla presentandosi a dovere e tenendo il suo discorso. Chiunque fosse stato scelto per quel ruolo tanto importante in quel momento si trovava all’interno del palazzo in attesa del segnale che gli avrebbe permesso di uscire indossando l’abito cerimoniale completo del tipico copricapo. Insieme a lui ci sarebbe stato quasi sicuramente anche l’amministratore di villaggio, l’ombra che materialmente rendeva ogni ordine del supremo capo villaggio una realtà. Era giunto il tempo di ascoltare parole colme di speranza e di festeggiare, quella era senza alcun dubbio una grande e gloriosa serata per il Paese del Vento e soprattutto per il Villaggio di Sunagakure.



    OT/ LUNGA VITA AL NANODAIME KAZEKAGE HOHENHEIM!!! :riot:
    Dai Sunesi scansafatiche festeggiate un po’ Hohekage che non si sa mai che succeda anche qualcosa di imprevisto! :guru:
     
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    Fiesta 

    I


    Era parecchio che Ryoshi non si faceva vedere nelle cerimonie ufficiali, nè tanto meno nella vita quotidiana del villaggio. Per parecchio tempo era stato assorto in diversi problemi personali, che lo avevano portato ad isolarsi in attività quotidiane prive di risonanza popolare. Aveva continuato i suoi compiti all'interno della squadra speciale, ma si era limitato al compitino, senza strafare.
    Ora, nonostante fosse parte del suo carattere l'attirar poco l'attenzione, con la conseguenza di preferir lo star nell'ombra, non poteva certo evitare di partecipare a quell'evento pazzesco.

    La gravità della sua assenza era evidenziata dalle sue scarse conoscenze a riguardo. Uno come lui, una spia di professione, sarebbe dovuta essere la prima a sapere di questa cerimonia, o perlomeno sapere chi fosse il fortunato. Ed invece, la sua astinenza era stata ripagata con l'ignoranza.
    Ora, come un misero tapino qualsiasi doveva attendere lo svilupparsi della cerimonia, ed attendere come una persona qualsiasi che il nuovo Kazekage si rivelasse.

    Vero che tantissime cose possono cambiare in pochissimo tempo, ma penso di potermi aspettare Hoshi uscire vincitore.

    Sunagakure era ricca di personaggi importanti, o perlomeno li aveva frequentatii nel periodo in cui era solito prendere parte alle attività degne di nota, ma da un anno a questa parte era stato assente.

    Anche l'altro bambino talentuoso era veramente promettente, Hoheneim , ma troppo giovane perchè possano attribuirgli questo compito. Haruki aveva lo spirito adatto ad una simile mansione, però era indubbiamente troppo debole rispetto al potenziale che ci si attende da un Kage.

    Solo Hoshi, nei pensieri di Ryoshi sarebbe stato in grado di portare quel peso.
    Raggiunse l'allestimento, davanti al palazzo che poi l'eletto avrebbe dovuto abitare. Il luogo era maestoso, e rendeva bene per il genere di proclamazione che avrebbe ospitato. Guardandosi attorno Ryoshi vide soddisfatto una grande presenza di guardie. Giustamente in una sera come quella tutta l'attenzione doveva posarsi sull'aspetto della sicurezza, e proprio per tale motivo, il chunin bambino scelse come postazione d'osservazione il tetto di una casa poco distante. La più alta possibile, dalla quale avrebbe potuto tenere tutto sotto controllo, senza perdersi però l'intero evento.
     
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    Nanadaimen Kazekage


    Post I°




    Era finalmente il giorno tanto aspettato. Da quando Jou era entrato pieno servizio nei ranghi militari di Suna non aveva ancora ben chiara la situazione Kage all'interno del villaggio: sapeva che il grande Gin Chikuma, forse un suo lontano ma molto lontano parente, era da tempo che non adoperava più come Kazekage e da quello che gli avevano spiegato ora erano gli anziani del villaggio e il consigliere a prendere le decisioni importanti. Ma per il giusto equilibrio di un villaggio un Kage era necessario, e Suna ne aveva bisogno come non mai. L'afro era molto curioso e affascinato dala figura del Kage, non negava mai che diventare Kage del suo amato villaggio della Sabbia era uno dei suoi sogni, forse uno dei più improbabili. Però hei, era diventato un buon shinobi in poco tempo, chi poteva dirlo che Jou Satoshi, l'afro fattone del villaggio della sabbia, non potesse diventare Il nono Kazekage. O l'ottavo. O il decimo. Sinceramente non si ricordava a quanto erano arrivati.
    Rifletteva sul fatto che in realtà di quelle cose non ne capiva niente mentre fumava la sua sigaretta e arrivava a sotto casa di Saru Mononobe, anche lei genin di Suna e amica e compagna di avventure dell'afro. Avevano fatto amicizia in una missione nel paese del fiume che si era rivelata essere un casino e ne erano scampati vivi per miracolo. O meglio Saru. Infatti Jou non perdeva mai l'occasione per ricordarle scherzosamente che le aveva salvato la vita da un energumeno cattivo e pericoloso

    OHHHH SARU MUOVITI La ragazza viveva in un appartamento in un condominio popolare del villaggio, non molto lontano da casa di Jou. La aspettava giù vestito con la solita camicetta bianca e i pantaloni larghi neri, i sandali e la wakizashi legata al fianco sinistro Oi rossa arrva quando vuoi eh I due si sarebbero poi avviati insieme verso la piazza centrale del villaggio. Suna era in in subbuglio quel giorno per l'elezione del nuovo Kage. Tutti i cittadini della Sabbia ovviamente avrebbero partecipato a quell'evento e Saru e Jou decisero di andarci appunto insieme Non mi stupirei se eleggesero me dopo che ti ho salvato la vita... Ahahahah L'afro ridacchiò aspettando la risposta della rossa, poi continuò No comunque davvero io non mi sono mai interessato troppo alla figura del Kage fino a poco tempo fa. Mio padre mi parlò di un nanetto Chikuma che però non era niente male, parente del vecchio Kage Gin Chikuma... Ah giusto poi ti devo raccontare una cosa che mi è successa! Si riferiva alla scoperta di essere imparentato con la casata cadetta dei Chikuma, i Chikuma del vuoto.
    I due ragazzi parlarono ancora un po' fino ad arrivare alla piazza, bella come Jou non l'aveva mai vista. Già da lontano si potevano sentire le voce della miriade di persone che occupavano quel luogo, ma esserci in mezzo era indescrivibile. Essendo sera il sole il sole era appena tramontato dietro alle imponenti mura del villaggio donando a quella piazza un gioco di luce bellissimo, le lanterne in aria erano visivamente magnifiche e le persone che animavano quel posto erano tutte piene di energia. Era un piacere partecipare a quell'evento così importante per il villaggio.
    Jou si fermò a guardarsi intorno e si accese una nuova sigaretta, poi con un sorriso guardò Saru Ci prendiamo anche qualcosa da mangiare mentre aspettiamo?
     
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    Due anni dopo la riunione segreta al magazzino


    Chapter I - Villaggio di Suna



    Il giorno tanto atteso dai ninja di Suna era finalmente giunto.
    Masayoshi non riusciva a credere a ciò che era stato scritto nelle numerose lettere che quella mattina erano piovute dal cielo. Ne aveva in mano ben tre e tutte avevano il timbro dell'amministrazione.
    Alle 20 in punto, Suna avrebbe avuto il suo nuovo Kage.
    Il suo cuore iniziò a battere all'impazzata. Era emozionato di poter assistere alla proclamazione a Kazekage del suo amico Chikuma, l'uomo che lo aveva reso un Jinchuuriki. Era stato lui il protagonista della rinascita di Suna, insieme al ragazzino di nome Hohenheim.
    Tutto aveva avuto inizio nella riunione di due anni prima, agli inizi della carriera ninja dello Shokuto. Essa si era tenuta in gran segreto all'interno di un magazzino e lì, tra manici di scopa e stracci, si erano promessi di diventare più forti e di dare a Suna un nuovo Kage.
    C'erano riusciti!
    Per l'occasione, Masayoshi aveva deciso di indossare l'unico abito elegante in suo possesso. Color bianco neve, con due sfumature blu sul retro, il vestito era stato realizzato in seta dal miglior sarto di Suna. Comodo, elegante e leggero, esso permetteva al Jinchuuriki di portare con sé le sue armi.

    Emozionato per quell'evento, il Genin si diresse verso la piazza del villaggio.
    Ogni via era stata addobbata con palloncini, striscioni, origami e luci di ogni colore.
    Non aveva mai visto le strade di Suna così affollate, sia di guardie che di persone comuni, molti dei quali provenienti da Sanbashi e dai confini del Vento.
    Vi era una felicità collettiva che Masayoshi non aveva mai visto, se non nella sua città natale, di cui iniziava a perdere memoria.
    Sferzate di vento caldo provenienti dal deserto dava sollievo a chi era sceso senza un adeguato vestiario. L'inverno era alle porte e di sera le temperature scendevano sotto i dieci gradi.
    Nello spiazzo antistante il palazzo amministrativo, numerose bancarelle offrivano cibo e bevande a prezzi modici. Assaggiò due o tre tipicità, tra cui lo scorpione fritto in padella. Ne andava matto. Con due spiedini in una mano e una bibita nell'altra, saltellante come un bambino, il Genin s'immerse nella folla di ninja raccolta in piazza.
    Sul balcone lo Shokuto riusciva a scorgere i membri anziani, seduti sui loro scranni in attesa dell'uscita del nuovo Kage.
    Il loro controllo sul villaggio era destinato a terminare.

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    Mother of dragons

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    A little party never killed nobody


    I: L'abito fa il monaco

    Lo specchio le restituì un'immagine che di certo aveva pochi precedenti.
    I colori sgargianti del kimono rosso scuro contrastavano decisamente con il bianco latte della sua pelle, facendo risaltare ancora di più quanto poco sunese la Rossa sembrasse. Alzò gli occhi al cielo, lanciando uno delle decine di haori accatastati sul letto contro lo specchio, coprendolo e decidendo di arrendersi al dress code che la circostanza richiedeva. Quella mattina, a sorpresa, dal cielo erano piovute decine, centinaia, migliaia di foglietti dal cielo, informando la popolazione della Sabbia che presto, finalmente, avrebbero avuto anche loro un capo. La tirannide del consiglio era finita, e tutti dovevano gioirne, a quanto pareva.
    Saru afferrò il volantino che aveva raccolto dal polveroso pavimento della piazza centrale del mercato, aggrottando le sopracciglia. Perché proprio in quel momento? Suna aveva resistito per anni senza una guida forte, sotto il comando di consiglieri e amministratori, e non se l'erano poi cavata così male. Possibile che quella decisione improvvisa significasse la presenza di un qualche pericolo imminente?

    Arrivo!

    La voce impaziente di Jou la distrasse da quei pensieri, riportandola alla realtà. Qualunque fosse la situazione, quello sarebbe stato un giorno di festa. Ci sarebbe stato tempo poi per mettersi a rimuginare sul futuro che attendeva tutti loro. Zampettò fino alla porta, maledicendo già gli scomodissimi geta che aveva avuto la malaugurata idea di indossare.

    TI HO DETTO CHE ARRIVO! Non c'è bisogno di strillare come un'oca, maledetto.

    Si sporse appena dalla porta socchiusa, cercando di nascondersi il più possibile. Quel cretino di Jou era abituato a vederla in situazioni lavorative o che comunque richiedevano un abbigliamento decisamente informale, ed era certa che non l'avesse mai vista agghindata a festa. Affilò lo sguardo, puntando minacciosamente il dito contro il viso dell'Afro.

    Senti, prova a ridere e giuro che ti spedisco a calci in culo fino al palazzo dell'amministrazione.

    Aprì del tutto la porta, mostrando anche al ragazzo il kimono color del fuoco, prima di mettersi decisa in marcia verso il centro del villaggio.
    Più si avvicinavano al palazzo, più le strade si riempivano di gente, un misto di ninja in attività e civili curiosi, nonché di svariate bancarelle che vendevano i prodotti più disparati. L'aria era frizzante, e si respirava una certa agitazione. A quanto pareva, Suna era davvero pronta a dare il benvenuto al nuovo Kazekage.

    Ah, ti piacerebbe Satoshi. Il deserto si trasformerà in oceano prima che tu possa mettere le tue chiappe su quel trono. Quelli sono giochi da pesci grandi. E noi siamo decisamente pesci piccoli, Jou.

    Avevano fatto qualche missione, questo era vero. Ma non erano altro che dei semplici Genin, niente di più che carne da macello che il villaggio mandava al fronte, pedine sacrificabili per un bene superiore.

    Eh?! Un Chikuma? Che, sei un nobile e nemmeno me lo vieni a dire. Disgustoso, Satoshi. Davvero! O devo chiamrti Jou Chikuma, adesso?

    Fece una smorfia canzonatoria, esibendosi poi in un ridicolo inchino. Le luci delle lanterne che illuminavano la piazza erano visibili da centinaia di metri di distanza, guidando i partecipanti ai festeggiamenti come dei pellegrini verso una meta sacra.

    È bellissimo, non trovi? A volte anche Suna riesce a stupirmi.

    Alzò gli occhi al cielo, osservando il terrazzo da cui da lì a pochi minuti avrebbe fatto il suo ingresso il nuovo Kazekage. Non avevano idea di chi era stato nominato, anche se Saru aveva idea che avrebbe visto spuntare il viso sornione di Daishin. Si voltò nuovamente verso Jou, indicando una bancarella di yakisoba da cui proveniva un profumo decisamente invitante.

    Mi pare un'ottima idea, sto morendo di fame. Ah, non ti ho ancora raccontato dell'ultima missione in cui mi hanno spedita. Sai, stavo con due otesi...

    Rise, tirando il ragazzo per la manica e lasciandosi circondare dalla marea di persone in trepidante attesa del nuovo sovrano.


     
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    Il IX Kazekage


    I



    Buonasera, onorevoli anziani. Hohenheim entrò nella grande sala del consiglio, dove gli Anziani di Suna si erano riuniti per un'assemblea di emergenza il cui contenuto non era stato condiviso con il jonin bambino.Buonasera Hohenheim, grazie per essere venuto qui questa sera A parlare era stata una signora molto anziana, dalla voce tremolante ma dallo sguardo di ferro, la quale era vestita con le semplici toghe di tessuto bruno dei vertici della Sabbia. Era al margine una un semicerchio formato in tuo da cinque persone, tutte sopra i sessant'anni e tutti eccellenti shinobi del passato ormai in pensione. Questo consiglio ha deciso che da domani tu diventerai il nono Kazekage del Paese del Vento. Congratulazioni. Dritta al punto, senza giri di parole. Ma se quello era facile da dire, non era altrettanto facile da digerire.

    Hohenheim rimase impietrito. Si aspettava di essere mandato in missione, non di essere eletto alla carica Kage. Cercò di scegliere bene le sue parole successive. Onorevole Hatsue, sono onorato di questa possibilità...ma io credo di non meritarla. Hoshikuzu Chikuma dovrebbe essere il legittimo nono Kazekage di Suna, non io. Finito di parlare, rimase immobile ad osservare l'anziana consigliera. Hohenheim, non c'è bisogno che io ti dica che Hoshikuzu non è più un valido candidato a questa posizione. Parlare di lui ulteriormente è inutile.Capisco, ma Hoshi non è più sotto influenze esterne. Ha dato tutto per questo paese e questo villaggio. Non possiamo biasimare una persona per quello che gli viene fatto...Forse negli altri villaggi, ma non qui non a Suna. In effetti, tu stesso sui un candidato che noi non sceglieremmo se potessimo...sì sappiamo che anche tu sei stato manipolato e resuscitato da Diogenes Mikawa, e che adesso sei di nuovo in possesso delle tue facoltà di giudizio. Se scegliamo te invece che il Chikuma è solo perchè tu sei qui e lui no. Noi stesso non sappiamo la sua posizione attuale, solo che sta combattendo per salvarsi. Abbiamo te e useremo te.Quello fu un colpo basso che il jonin non si sarebbe aspettato. Eppure gli anziani avevano ragione, nemmeno il suo profilo era immacolato. Solo che sentirselo dire non era piacevole.Perchè allora non aspettare? Non abbiamo avuto un Kage fino ad ora, possiamo continuare così come abbiamo fatto fin'ora fino al suo ritorno.Questo non sta a te da decidere, giovane Hohenheim. L'uomo che aveva parlato era al centro del semicerchio. Il suo volto era un tracciato di rughe, ma la sua corporatura si manteneva forte.Non è più il tempo di attendere. Tutti i villaggi accademici hanno subito pesanti attacchi dai nostri vicini. Noi siamo stati risparmiati per ora, ed è stato un colpo di fortuna. Abbiamo bisogno di un leader militare e ne abbiamo bisogno ora. Accetti questa carica? Io..Questo non è il tempo di tergiversare, Hohenheim. Forse ti abbiamo valutato male...non vuoi servire il tuo paese?Hohenheim si ricompose. Lui era nato per servire il suo paese. Non ebbe più esitazioni: Accetto.

    [...]

    Hohenheim non si ricordava l'ultima volta che la pizza di Suna era stata così bella. Le persone del villaggio giravano tra le bancarelle e le lampade, parlavano, chiacchieravano eccitati per la proclamazione del nuovo Kazekage, la sua proclamazione. Dall'alto del palazzo, ad Hohenheim pareva quasi di riconoscere i volti di quelle figure troppo piccole in realtà per essere identificate. Che cosa avrebbe detto alla folla quel giorno? Ancora non ci aveva pensato. Gli era capitato lo stesso quando gli era stato chiesto di intervenire davanti ad i Daymio e gli ambasciatori di tutti i paesi per il concilio nel Paese dell'Erba. Alla fine se l'era cavata abbastanza bene, sebbene poi tutto fosse precipitato.

    In quel momento era vestito di tutto punto, con l'abito cerimoniale. Il cappello da kazekage gli ornava il capo, con i lunghi paramenti che scendevano fino sotto le spalle che lo faceva sentire un po' impacciato. Ci avrebbe dovuto fare il callo. L'ora era praticamente giunta, ed il jonin bambino attendeva dietro una pensante tenda che divideva il parapetto dal resto del palazzo del Kazekage. I Consiglieri erano già tutti seduti ai lati del tappeto che avrebbe dovuto percorrere fino alla balaustra, dove era stato posizionato un microfono. Si sentiva teso. Nessuna delle esperienze che aveva maturato fino a quel punto lo avevano preparato per affrontare quell'unico discorso.

    L'anziana Hatsue si alzò dal suo scranno e si portò al microfono. Con voce roca ma ferma disse: Abitanti di Sunagakure! Siamo qui riuniti oggi per annunciare al mondo ninja il nuovo leader della Sabbia. E' con mio sommo piacere che vi presento il Nanadaime Kazekage, Hohenheim Kakita! Si fece da parte mentre la tenda che occultava il jonin bambino si ritirava, lasciandogli libero il passaggio verso la balaustra. Hohenheim camminò pacato verso il microfono. Il chiacchiericcio della folla si intensificò, ma Hohenheim non riusciva a capire se era giubilo quello che sentiva o incredulità. Un sentimento comprensibile quest'ultimo, visto che pareggiava ciò che aveva provato quando gli era stato comunicato di essere stato eletto. La folla si acquietò quando fu sul punto di parlare, mentre la tecnologia potenziava la sua voce di mille volte.

    Shinobi ed abitanti di Suna, oggi è un giorno importante per tutti noi. Voi oggi avete un nuovo Kazekage ed io oggi acquisisco formalmente la responsabilità di una nuova famiglia che ho sempre considerato tale, sin da quando oltre dieci anni fa sono giunto alla vostra soglia. Nonostante il cognome esotico che porto, sono stato accolto come un figlio della Sabbia e mi è stato concesso il privilegio di servire al pari di qualsiasi shinobi nato in queste terre, ed io sono onorato ora di aver ricevuto l'incarico più importante di tutti: quello di prendermi cura di ogni anima di questo villaggio.

    Lo so. Non sono la persona che molti di voi si aspettavano di vedere su questo podio, in questo giorno, per questa occasione ed investitura. Onestamente, non me lo aspettavo neanche io. Allora cercherò di essere la persona di cui questo villaggio ha bisogno. Non vi mentirò. Questi sono tempi difficili, e ci aspettano molte sfide davanti a noi, che metteranno a dura prova la nostra forza, la nostra integrità e le amicizie che abbiamo coltivato per decenni con i nostri vicini Otesi, Kiriani e di Konoha. Ma quando sarete persi nel campo di battaglia e sentirete tutte le vostre certezze vacillare, io vi dico: non abbiate paura! Perchè oggi avete un nuovo Kazekage. Io sarò lo scudo e la spada che difenderà questo villaggio, io sarò il cemento che manterrà insieme il mondo per come lo conosciamo, ma riuscirò in questo compito solo con il vostro aiuto. Oggi quindi non celebriamo solo l'elezione di un nuovo Kazekage, ma celebriamo un nuovo patto di fiducia tra me e voi. E voi, che mi conoscete da sempre, sapete che metterò in gioco la mia vita per onorare questo patto rinnovato.

    Ma adesso basta con i discorsi. Godetevi la festa. Suna non è mai stata così bella come oggi!


    Salutò la folla e si allontanò dalla balaustra. Non sapeva esattamente cosa prevedesse il protocollo a quel punto, ma era sicuro che i Vecchiacci, come li avrebbe chiamati Hoshi, sicuramente gliel'avrebbero ricordato. Ad ogni modo, se non ci fosse stato altro, Hohenheim avrebbe deciso che il suo posto non era più lì, ma tra la folla. Era venuto il momento di andare dal suo popolo. L'unico suo rammarico era che tra quella folla non avrebbe trovato il Rosso.
     
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    Nanadaime Kazekage
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    Quella sera Sunagakure era semplicemente il luogo più magico di tutto il continente ninja. Mai la perla del deserto era stata tanto bella e magica. L’atmosfera, le luci che l’abbellivano e la gente che l’abitava tutto era perfetto e mai discorso del Kazekage fu così acclamato come quello fatto da Hohenheim. A dispetto della sua età, o almeno della sua apparenza, tutti conoscevano il genio del villaggio della Sabbia il famigerato Hohenheim Kakita colui che più volte aveva salvato il villaggio dalla rovina. Impossibile contare il numero di missioni completate con successo dall’eterno bambino, il suo nome era leggenda anche tra chi partecipava non solo alla vita militare del villaggio, ma anche a quella Accademica. Insomma il consiglio degli Anziani aveva eletto la persona giusta per quel ruolo e l’intero villaggio aveva risposto positivamente alla bella notizia. Di certo quella serata lo confermava.


    Il neo Kazekage avrebbe avuto modo di mischiarsi tra la folla ricevendo parole di stima da tutti coloro che avrebbero avuto il piacere di incrociare la sua persona. Di sicuro il giovane shinobi avrebbe avvertito l’amore ed il rispetto che tutto il villaggio provava per lui e la sua carica. La figura del Kazekage mancava ormai da troppo tempo nel villaggio e quella elezione così improvvisa dopo tanto tempo aveva spazzato via, con un solo soffio di vento, le preoccupazioni e la tensione che si era creata tra gli shinobi di alto rango ed il consiglio che fino a quel momento aveva sopperito alla mancanza di una guida militare. Mentre camminava tra la gente del villaggio il piccolo Hohenheim sarebbe stato preso d’assalto da un folto gruppo di giovane kunoichi che sembravano essere totalmente impazzite a causa sua. Il gruppo composto da non meno di una decina di ragazze lo avrebbe preso d’assalto cercando di toccarlo ovunque implorandolo di poter avere una foto con loro.

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    -Kyaaaah!!! Hohenheim-sama!!! Kyaaaah!!!.. la prego.. faccia una foto con tutte noi!!!-



    Mentre il neo Kazekage aveva il suo da fare anche gli shinobi li riuniti per l’evento avrebbero avuto il loro bel da fare. Tutta la piazza di fronte al palazzo del Kage erano state allestite diverse bancarelle, molte delle quali erano state allestite con giochi a premi. Vi era la possibilità di sfidare la fortuna con il lancio di kunai e shuriken o con l’uso della cerbottana. Oppure prove di pura forza che consistevano nel lanciare sacchi di sabbia il più lontano possibile. Vi era pure un toro meccanizzato fornito dai laboratori DESERT che serviva a mettere alla prova l’agilità e la resistenza di chiunque volesse tentare la fortuna. Sarebbe stato mentre Saru e Satoshi stavano mangiando allegramente vicino ad una delle tante bancarelle che la ragazza sarebbe stata accidentalmente urtata da uno strano individuo che sarebbe poi inciampato di fronte a lei -Oufh.. dannazione..- cadendo rovinosamente a terra. Il volto dell’uomo era celato da un cappuccio ed anche la parte inferiore del suo volto era nascosta, particolare non poi così strano in un villaggio ninja. L’uomo cadendo aveva fatto cadere una risma di fogli che avrebbe raccolto rapidamente con l’aiuto di un amico vestito praticamente come lui per poi fuggire rapidamente tra la folla senza lasciare traccia. Seguirlo non sarebbe stato semplice in mezzo a tutta quella gente tuttavia Saru e Satoshi avrebbero sicuramente trovato a terra uno dei fogli che lo strano individuo aveva perduto a terra. Su di esso vi era riportata una semplice ed enigmatica frase, probabilmente senza senso per i due [Inseguimento][Abilità Richieste per l’ingaggio][Percezione: Base+3 o abilità come Investigatore/ Seguire le Tracce].




    LA CANZONE DEL DESERTO NON HA ANCORA SMESSO DI SUONARE





    Dalle loro posizioni privilegiate Shokuto e Ryoshi avrebbero avuto modo di godere dello spettacolo migliore senza alcun dubbio. Sotto di loro l’intero villaggio si era riunito per l’occasione ed ora si muoveva come un'unica creature troppo vasta e confusa per poter scorgere qualsivoglia imperfezione. Dalla loro posizione tutto era perfettamente uguale e tranquillo. Solo se in possesso di abilità di percezione particolari o una vista da falco i due sarebbero riusciti a notare una serie di gruppi di persone intente a muoversi tra i tetti del villaggio. Notarli senza delle adeguate abilità di percezione sarebbe stato quasi impossibile, in fin dei conti le luci della festa ed il rumore assordante della folla rendevano quella serata magica un inferno per qualsiasi ninja appostato ad osservare la situazione [Percezione][Abilità Richieste per l’ingaggio][Percezione: Base+6 o abilità come Occhio di Falco].



    [...]





    Mentre la festa si consumava, un giovane ragazzo stava passeggiando tra la folla nascosto da una maschera ninja come tante altre. Il giovane non dimostrava di avere molti più anni del Kazekage e mentre passeggiava sembrava essere solo e non accompagnato. Un nessuno in mezzo ad una infinità di persone con addosso un semplice kimono da festa. Mentre andava in contro al suo destino il ragazzo avrebbe tolto la maschera osservando romanticamente il cielo stellato che sovrastava tutte le loro teste esprimendo un semplice desiderio ad un Dio che ormai non poteva più esistere, ma che presto sarebbe stato nuovamente ricordato.

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    -..Vorrei tanto che fossi qui con me in questa splendida nottata.. padre mio..-


    [/QUOTE]

    OT/ Siete nella cacca :sisi:
     
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    Nanadaime Kazekage


    Post II°b




    Gli doleva ammetterlo ma Saru stava proprio bene con quell'abito rosso accesso che aveva deciso di indossare per l'evento, ma Jou appunto cercò di mantenere la sua faccia da poker non concedendo neanche un complimento all'amica, anzi Il rosso ti rende più grassa Saru e aspettò così le inevitabili conseguenze.

    Ma la protagonista della serata non era nè Saru nè Jou, ma l'incredibile Suna. Quando uno dei vecchi sulla terrazza dell'ufficio amministrativo si alzò e chiamò l'attenzione di tutti la piazza si fermò: qualche secondo dopo una figura giovane e vestita con gli abiti da Kazekage fece la sua comparsa.
    Hohenheim Kakita sarebbe stato il nono Kazekage.
    Tutti gli abitanti del villaggio stavano con la testa in su ammirando il neo eletto kage e ascoltando le sue parole di speranza. Giovane com'era, era difficile aspettarsi tanta saggezza e tanta purezza; non era un tiranno, non era un uomo con secondi termini. Era un giovane prodigio della Sabbia che ha incoronato il suo sogno di diventare il rappresentante del villaggio che tanto ama.
    Jou lo conosceva per fama, Hohenheim era appunto il prodigio del villaggio, più volte combattè per il Suna e per assicurare a Jou un'adolescenza tranquilla. Eppure era così strano che fosse così giovane...

    Dopo le gloriose parole del Kage la folla andò in visibilio, pure Jou si mise ad urlare cose a caso e a battere le mani sperando che Saru lo seguisse insieme a tutta la piazza. C'era chi urlava, chi si baciava, chi ingurgitava cibo e chi si tracolava litri di birra, Jou con una mano teneva una sigaretta e con l'altra un calice di birra da un litro ed era nel pieno animo della festa, pronto a bere qualsiasi cosa e risvegliarsi il giorno dopo molto vicino alla morte.
    Mentre i due genin stavano parlando del più e del meno, un tizio piuttosto goffo andò a sbattere contro la giovane Saru e anche contro Jou facendogli cadere tutta la birra addosso sulla sua camicia Idiota! Era nuova! Vuoi tra i fumi dell'alcool e delle sue sigarette "speciali", vuoi che a quella camicetta ci teneva davvero tanto e anche a quella birra, Jou si incazzò parecchio. Sbronzo com'era non vide neanche che lasciarono un foglio per terra, non si preoccupò se Saru stesse bene . Seguì il suo primo istinto primordiale, inseguire chi gli aveva macchiato la camicia BASTARDO TI VENGO A PRENDERE [Percezione +3] Così iniziò la sua corsa in mezzo alla folla, tirando spintoni a destra e a manca e cercando di tenere sempre d'occhio i malviventi per potergli dare una bella lezione.
     
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    Individui sospetti...Si parte all'inseguimento


    Chapter II - Villaggio di Suna



    La cerimonia iniziò qualche minuto dopo l'arrivo di Masayoshi nella piazza antistante il palazzo del Kazekage. Si guardò intorno, alla ricerca di qualche volto conosciuto. Sperò di incontrare Fujiko, ma della ragazza non aveva notizie da molto tempo.
    Speriamo che stia bene. Sospirò.
    Tanto vale ammirare la proclamazione dall'alto. Sgattaiolò all'interno di un vicolo. Nessuno avrebbe fatto caso a lui ora che l'anziana Hatsue si era mostrata alla gente per dare iniziò alla cerimonia di proclamazione. Persino le guardie avrebbero avuto un momento di distrazione.
    Con il chakra adesivo, il Jinchuuriki raggiunse il tetto di un edificio che si affacciava sulla piazza.
    Seduto sul cornicione, in ascolto, Masayoshi puntò il suo sguardo sul terrazzo in cui sedevano i membri più influenti del villaggio.
    La vecchia Hatsue iniziò la frase che molti ninja di Suna attendevano da anni.
    Non si sorprese nel vedersi emozionato. Suna era diventata la sua casa il giorno stesso del suo arrivo nel Paese del Vento, ma sopratutto, il pomeriggio in cui Hoshikuzu aveva inserito il Rokubi nel suo corpo, consacrandolo come arma di Suna. Il suo compito era proteggere il villaggio, ad ogni costo e con ogni mezzo.

    CITAZIONE
    Abitanti di Sunagakure! Siamo qui riuniti oggi per annunciare al mondo ninja il nuovo leader della Sabbia. E' con mio sommo piacere che vi presento il Nanadaime Kazekage, Hohenheim Kakita!

    Hohenheim!!!
    Il bambino di Suna era stato proclamato Kazekage.
    Masayoshi si alzò dal cornicione, euforico. Il suo urlo di gioia fu sommerso dal boato della piazza sotto di lui. Tutti conoscevano il ragazzino bombarolo e le storie che circolavano sul suo conto: aveva salvato il villaggio più volte e annientato ogni gruppo criminale che aveva minacciato la Sabbia.
    La decisione del consiglio degli anziani aveva sorpreso tutti, ma Hohenheim meritava senza dubbi il titolo che gli era stato conferito. Se fosse stato lì, il Chikuma sarebbe stato felice di quella scelta.
    Dall'interno del Palazzo del Kazekage, Hohe si mostrò alla folla in festa con l'abito cerimoniale e il famoso cappello del Kazekage.
    Fu orgoglioso di lui.
    Ascoltò in silenzio l'intero discorso del neo Kage.
    Quella sera sarebbe rimasta ben impressa nella mente del Jinchuuriki.

    Concluso il discorso di Hohe e ricevuta la standing ovation da Masayoshi e da ogni persona in piazza, il Jonin scese per immergersi nel mare di persone che erano lì per lui.
    Chissà cosa stia provando. Si rivolse al suo coinquilino, ma non ricevette risposta. Quella massa di chakra e negatività non era in grado di capire la gioia e l'amore incondizionato per il villaggio e i suoi abitanti.
    Decise di scendere per congratularsi con il suo amico, ma con la coda dell'occhio il Genin vide qualcosa muoversi sulla destra, in lontananza. [Percezione 6]
    Si voltò.
    Gruppi di individui sospetti balzavano da un tetto a un altro, diretti chissà dove. Nessuno sembrava essersi accorto della loro presenza.
    Meglio controllare.
    Con un poderoso balzo, Masayoshi ingaggiò l'inseguimento, guardandosi intorno alla ricerca di qualche collega che avrebbe potuto supportarlo. [Velocità 500]

    Nel caso in cui il suo sguardo avesse incrociato quello di Ryoshi o di chiunque ninja di Suna, la voce di Masayoshi avrebbe echeggiato nella loro testa. [Abilità]
    Individui sospetti si muovono tra i tetti del villaggio. Dobbiamo controllare. Il suo cuore batteva all'impazzata.
    Qualcuno avverti in segreto il Kazekage e nessuno intervenga senza un chiaro segnale di attacco alla folla Fino a dieci minuti prima, il capo delle squadre speciale era Hohenheim. Ora il ruolo di comando risultava vacante. Chi avrebbe preso il suo posto quella sera? Hoshikuzu, Ryoshi...? Attivò il suo rivestimento mimetico. [Meccanismo]Furtività 0

    Se fosse stato da solo, sicuro delle sue potenzialità e celato dal rivestimento speciale, Masayoshi avrebbe continuato l'inseguimento con i sensi ben in allerta, consapevole della responsabilità che aveva sulle spalle. Il vortice di emozioni risvegliarono il demone.

    Potrei aiutarti sai? Lascia fare a me ragazzo. Tu! Non sei in grado!


    E il prezzo sarebbe stato la distruzione dell'intero villaggio.


    Chakra: 74,5/75
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Scimitarra × 1
    • Cartabomba I × 1
    • Shuriken × 4
    • Kunai × 6
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Bende Rinforzate × 2
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 2
    • Tonico di Ripristino Minore × 1

    Note
    ///


    Edited by Roroo 2.0 - 16/12/2018, 15:30
     
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    Nanadaime Kazekage


    II



    La gente, la sua gente a quel punto, esultò di gioia alle sue parole. Doveva dire che, da una parte, il jonin bambino era teso per come Suna avrebbe preso la sua elezione. Sapeva di essere ben voluto, ma Hoshi lo era di più e, nell'immaginario collettivo, sua era la carica di Kazekage. Tuttavia, si trovò con piacere a notare che i suoi concittadini mostravano sì stupore, ma anche una profonda felicità per quell'inaspettato cambio di programma.

    Hohenheim, a sua volta, si fece contagiare dall'aria di festa. Sceso tra la folla, si prodigò in chiacchiere con tutti coloro che gli si pararono davanti. In particolar modo voleva trovare quei ninja con i quali aveva passato mille avventure, come Hamano e Ryoshi, ma la calca era tale che trovarli si sarebbe rivelata un' impresa. Ad un certo punto, una frotta di ragazze avanzò come una marea verso il neo Kazekage, pronto a fare foto. Hohenheim cercò di essere il meno rude possibile, e stette al gioco delle kunoichi, ma per poco. Dopo cinque minuti di furiose pose con le ragazze, il giovane bombarolo usò un piccolo trucco illusorio per distrarle un secondo, e quindi si sostituì ad un suo clone che si sarebbe beccato avance e soprusi al posto suo.

    Svincolatosi dalle fan appena acquisite - non sapeva di averne nel villaggio, gli affari di cuore non gli erano mai interessati - continuò il suo giro tra la folla, salutando coloro che non conosceva e che lo fermavano per fargli le congratulazioni. Intorno a lui, Hohenheim poteva vedere decine di volti sorridenti che gli si stringevano intorno. Mai si era sentito così al centro dell'attenzione, nemmeno nella grande assemblea dei 10 villaggi all'Erba.

    Poi, il suo sguardo venne catturato da un ninja che si muoveva sopra i tetti delle case non troppo distanti dalla sua posizione. La sua esperienza all'interno delle squadre speciali li fece immediatamente capire che si doveva trattare di qualcuno messo come scorta alla sua stessa persona, o comunque addetta alla supervisione dell'evento. Normalmente queste figure non interagivano con il Kazekage a meno di condizioni eccezionali. Fu per questo che il kage bambino si ritrovò piuttosto sorpreso nell'essere contattato. Il messaggio che ricevette gli fece venire un brivido. ...siamo sotto attacco?

    Cercando di dissimulare l'improvviso cambio di umore e di attenzione, Hohenheim si guardò meglio attorno. Dalla sua posizione non riusciva ad individuare la minaccia, ma sembrava che i suoi ninja avessero un buon controllo della situazione. Il Kazekage sapeva che, a causa dell'elevato numero di persone riunite, le sue tecniche per l'individuazione del chakra e di obiettivi tramite le vibrazioni sarebbero state inutili.

    Doveva escogitare qualcosa e farlo subito. La priorità erano chiaramente gli abitanti del villaggio. Il fatto che fossero tutti riuniti nella piazza li rendeva un bersaglio facile di ninjutsu ad ampio spettro. Doveva essere dato l'ordine di evacuare, ma con ordine, altrimenti il tumulto della folla avrebbe potuto causare più vittime dei ninja che si erano infiltrati tra le loro mura. Agire con impulsività avrebbe inoltre potuto istigare gli infiltrati a fare la loro mossa prima che opportune precauzioni potessero essere attuate. Cosa avrebbe dovuto fare? Il suggerimento gli arrivò da un bambino che poteva avere la metà dei suoi anni. Gli si avvicinò con fare timido e chiese:..Ehm...signor Kazekage...mi piacerebbe vedere le sue bambole di argilla...! Una signora gli corse dietro: Eiko non importunare il Kazekage! Mi scusi, deve avervi visto qualche volta volar via dal villaggio su una delle vostre creazioni e ne è rimasto affascinato...andiamo Eiko... ..ma io voglio vedere le aquile!Su non fare i capricci...Ah ma non c'è problema! Disse il bombarolo prendendo la palla al balzo. Hai detto un'aquila, vero? Sulla mano del kage bambino spuntò quindi una bambolina raffigurante un piccolo volatile. Questa si espanse in un buffo di fumo aumentando le sue dimensioni notevolmente. Aprì quindi le sue poderose ali e, sotto gli occhi stupefatti del bambino, si librò sopra la folla, fino a portarsi al centro della piazza. Qui semplicemente svanì potenza 130. Raggio 45 m nell'aria come se nulla fosse accaduto. La folla, prima stupita, poi si sfogò in un nuovo applauso per lo spettacolo che il Kazekage aveva dato loro. Anche Hohenheim si sentiva più sollevato. La sua tecnica aveva rilasciato migliaia di nanobombe sulla maggior parte della piazza. Qualsiasi attacco alla folla, se basato sul chakra, sarebbe stato cancellato istantaneamente.

    Mentre la folla guardava il volo della sua creatura avrebbe usato la comunicazione a distanza. Innanzi tutto verso Masayoshi: ...ottimo lavoro Masayoshi...dove si trovano i sospetti? Tienimi aggiornato... L'altro verso uno dei membri del consiglio: Siamo sotto attacco...comunicate alla folla di spostarsi in una piazza secondaria per un evento a sorpresa... Seguendo le indicazioni di Masayoshi si sarebbe quindi diretto con calma verso la posizione dei sospetti.




     
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  11. Alkaid69
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    Il Kazekage


    Come rendersi utili


    Era su tutti i muri, il giorno era arrivato, un nuovo Kazekage avrebbe parlato dal palco, con dietro tutti gli anziani del villaggio e davanti una folla di gente, che ancora non sapeva chi avrebbe avuto questo incarico.

    Io dovevo essere lì, dovevo vedere e ascoltare le parole di quell'uomo. Sicuramente sarebbe stato un uomo, questo pensai. Impensabile che potesse essere una donna, le donne non sono fatte per comandare. No, sarebbe stato un uomo di grande forza, capace di ispirare grande lealtà, ma soprattutto con un controllo fuori dal comune. Sì, soprattutto quello.

    Mi trovavo in mezzo a tutti gli altri quando gli anziani parlarono e presentarono Hohenheim Kakita. Quello che uscì fuori fu... un bambino. Non un uomo ma un bambino! La mia sfiducia verso gli adulti poteva avere tregua, per una volta. Per lui finalmente avrei potuto provare vera ammirazione, non potevo crederci. Un bambino, esattamente come me, forse un po' più grande. E anche lui come me era un reietto, arrivato a Suna non più di dieci anni fa, non di una famiglia potente, non con radici ben definite... uno sconosciuto. Sì, lui avrei dovuto seguire, per tutta la vita, lo sapevo, ne ero certo. Lui mi avrebbe portato verso la luce, verso il controllo.

    Facendomi strada fra la folla, cercai di avvicinarmi a lui, mi risultò difficile inizialmente. Mai avrei potuto accorgermi di tutto quello che stava succedendo intorno a me, delle possibili minacce e di quello che stavano facendo gli altri miei commilitoni. Dopo alcuni minuti in cui lo persi completamente di vista, il Kazekage fece in modo di farsi vedere (probabilmente era per me che aveva deciso di palesarsi in quel modo) evocando una creatura che si espanse e poi si librò in volo, svanendo poco dopo.

    Quale abilità, quale controllo!

    Mi feci strada con più foga, lo raggiunsi finalmente, stavo per chiamarlo: -Kaze...
    Mi fermai quando, così vicino a lui, sentì ciò che stava dicendo sottovoce. Sembrava stesse parlando da solo ma in realtà, probabilmente, comunicava con qualcuno. Parlò ad un certo Masayoshi e gli chiese aiuto, poi si rivolse a qualcun altro, dicendo loro di far evacuare la zona perché eravamo sotto attacco.
    Non potevo crederci: chi era così meschino da attentare alla vita di quelle persone e di rovinare una giornata così per il mio Kazekage? Una rabbia improvvisa cominciò a crescere in me, fino a quando non me ne accorsi e non mi fermai, respirando, cercando di mantenere... il controllo. 
    Era il momento, era già arrivato il momento: io avrei servito il Kazekage, lo avrei aiutato e supportato in tutto e per tutto. Quello era il mio compito.

    A quel punto, con la calma raggiunta, la mia mente poté trovare una soluzione che avesse almeno l'80% di possibilità di riuscita. Attraverso le mie capacità, avrei potuto far sgomberare l'area nella direzione che l'Hokage voleva.
    Quando avessero comunicato a tutti dell'evento "speciale", allora avrei individuato quelli più restii a muoversi e, attraverso uno dei miei genjutsuYokubō no Denwa no Jutsu - Tecnica del Richiamo Ammaliante
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'illusione si attiva se le vittime sono presenti entro 12 metri dall'utilizzatore. Le vittime udiranno un qualunque suono provenire da un punto deciso dall'utilizzatore all'attivazione e saranno invogliate a raggiungerlo e rimanerci; le vittime non raggiungeranno né stazioneranno in un posto apparentemente dannoso per la propria salute. Se la vittima si oppone alla malia, avrà un malus di 2 tacche a Velocità e Riflessi. L'efficacia è pari a 20.
    Tipo: Genjutsu -
    Sottotipo: Dispercettivo
    (Consumo: Mediobasso / Mantenimento: ½ Basso)
    [Da studente in su]
    e posizionandomi in modo da coinvolgerne la maggior parte nel suo raggio, avrei "ordinato" loro di muoversi e spostarsi.
    Quella tecnica aveva un ampio raggio e avrebbe incluso chiunque fosse stato lì presente. Ovviamente avrei escluso dal controllo eventuali shinobi (individuati attraverso il loro coprifronte) in modo da non diminuire le forze presenti sul campo.

    Sì, ne ero certo, quel piano aveva almeno l'88% di possibilità di riuscita. In caso contrario, avevo già in mente almeno altri tre piani, sebbene la percentuale in quel caso fosse più bassa. Ero pronto.
     
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    Mother of dragons

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    A little party never killed nobody


    II: Dango Unchained



    Comunque per me sono tutte cavolate. Voglio dire, ha davvero senso prendere qualcuno e metterlo lì, a dire due parole e poi... Bah, vedremo. Qui cambiano più i Kazekage che il vento, dannazione.

    La Rossa fece spallucce, lanciando distrattamente il kunai giocattolo verso il bersaglio colorato. Le parole di Hohenhaim, neo-eletto Kage della Sabbia continuavano a ronzarle in testa, come una fastidiosa mosca del deserto. Famiglia, amicizia, integrità. Tante belle parole, ma quale fosse il loro reale significato per il ragazzino che - a sorpresa - si era affacciato dal balcone del palazzo, nessuno lo sapeva. Tantomeno Saru, che a stento sarebbe riuscita ad identificare quale valore avessero per sé.

    Ehi ragazzina, attenta a dove diavolo lanci quell'affare, mi stavi per cavare un occhio!

    Scosse brevemente il capo, mettendo a fuoco solo in quel momento le luci della bancarella, il suo braccio disteso, e il buco nel tendaggio lasciato dal suo kunai di legno. Decisamente, doveva aver sbagliato a dosare la sua forza. Un intenso rossore si appropriò delle sue guance, mentre le sue gambe già premeditavano una ritirata decisamente strategica.

    Io... Ehm, mi dispiace, devo essere stata sovrappensiero! Sa, le luci, i suoni...

    Ma era già a diverse decine di metri dallo stand, lontana dalle grinfie del povero padrone quasi-mezzo-cieco.

    Che ridi tu?! Credi che sia divertente, Chikuma? Guarda che il prossimo potresti essere tu, e questa volta non userò un kunai di legno, santissimi numi!

    Sbuffando e continuando a lanciare intermittenti occhiate cariche di odio a Jou, Saru si mise in coda per accaparrarsi dei deliziosi dango. Erano lì, lucidi e succulenti, pronti per essere divorati.

    Non so te, ma io ne mangerei a palate. Cioè penso che potrei realmente non smettere mai. Credi che una dieta di soli dango sia sostenibile nel tempo?

    Trovareun misero angolino di tavolo libero fu un'impresa decisamente eroica. Quella sera la piazza centrale di Suna era talmente gremita che la fiumana di gente aveva esondato i confini della piazza, occupando qualsiasi via, pertugio e vicoletto adiacente alla stessa. Saru non era decisamente abituata ad ambienti del genere. Suna, la sua Suna, era definibile con tre aggettivi: calda, secca, e solitaria. Vederla così straripante di energia le faceva girare la testa, e poteva chiaramente avvertire il livello di saturazione che i suoi sensi avevano oramai raggiunto. Per riuscire a sentire quello che Jou le stava dicendo, e per farsi sentire a sua volta, i due ragazzi dovevano fare a gara a chi urlava di più, contribuendo di certo alla baraonda generale.

    SAI, CREDO CHE QUELLO CHE MI FA PIU' SENSO SIANO QUELLE RAGAZZINE URLANTI LI' DIETRO. FINO A CINQUE SECONDI FA NON SAPEVANO NEMMENO CHI FOSSE COSO, E ORA NON RIESCONO A TENERE A BADA GLI ORMONI.

    Pur non vedendole, riusciva a percepire chiaramente la loro presenza in tutta la gloriosa possenza gallinacea. Non fece in tempo a voltarsi del tutto per andare a cantarne quattro alle grupie del neo-kazekage, che un urto improvviso le tolse l'equilibrio, costringendola a sedersi nuovamente sulla panca.

    Oufh.. Dannazione..
    EHI MA STAI ATTENTO. EHI, HO DETTO A TE, DANNAZIONE.

    Quando il malcapitato si voltò, rivelò un volto totalmente coperto e una certa fretta di recuperare i suoi averi, sparsi sul fondo terroso e impolverato della piazza. Saru si rimise in piedi, spostando il peso all'indietro sulla gamba destra. Qualcosa di quell'indivuo e del suo compare aveva innescato un meccanismo di allarme naturale nella Rossa, che le indicava la fuga come scelta migliore in quella situazione. Dopo una manciata di secondi passati a raccogliere fogli alla rinfusa, che le sembrò però eterna, i due tizi soffermarono i loro sguardi sui due genin per una frazione di secondo; Saru cercò di parlare, ma le parve di aver dimenticato come si facesse. Poi, tutto accadde in un secondo.


    JOU! JOU DOVE VAI. TORNA QUI IMMEDIATAMENTE, COSA PENSI DI FARE?!

    L'urlo le grattò la gola, mentre gli occhi facevano fatica a seguire Jou scomparire in mezzo alla folla, sulle tracce dei due uomini misteriosi. La ragazza si guardò intorno, mentre la folla attorno a lei pareva non aver visto niente, né tantomeno aver udito il suo urlo. L'attenzione della gente sunese era tutta concentrata su una nuova esibizione di Hohenhaim, che a quanto pare aveva deciso di intrattenere gli abitanti della sabbia con i suoi pupazzetti d'argilla.

    Dannazione, qui a nessuno frega un cazzo delle cose importanti. Bella famiglia di merda, la nostra.

    Jou era scomparso, e con lui i due uomini. E non aveva nessuna possibilità di rintracciarli, né di poter prestare aiuto a quel cretino di jou Satoshi. Stava per sprofondare nella disperazione dettata dalla consapevolezza della propria inutilità, quando al margine del proprio campo visivo vide sventolare un foglietto stroppicciato, del tutto simile a quelli che i due tizi si erano così tanto prodigati di recuperare in tutta fretta. Sopra di essi, qualcuno aveva elegantemente vergato una frase totalmente priva di senso, almeno per la genin.

    Ma che cazzo sta succedendo, maledizione?

    Nel frattempo, l'aria si era riempita dei gridolini estasiati della folla, in visibilio per l'ennesimo trucco del neo-kazekage.
     
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    Falce dei Kaguya


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    La festa del Kazekage


    Ed annessi inconvenienti



    Nuova avventura per la nostra piccola Nekki!
    La festa d'elezione del nuovo Kazekage, il Settimo Kazekage: tutta la famiglia della nostra piccola Ryugi era invitata.
    Vi ricordo che, in effetti, il padre di Ryugi sarebbe stato fra possibili nomi per il titolo di prossimo, probabile, capo del clan Nekki.
    Fatto stava, che la piccola Ryugi andò assieme alla sua famiglia fino al luogo della celebrazione del nuovo eletto Kazekage, la piazza centrale del villaggio.
    Ryugi, come ben sapete, era genin da poco, un anno scarso e non aveva mai conosciuto ninja d'alto rango. Sapeva della presenza di due jonin che più si erano fatti notare nel villaggio: il giovane genio di Suna, Hoheneim, ed il Turbine Rosso, Hoshikuzu Chikuma, discepolo del Sesto Kazekage, ma non sapeva quale dei due sarebbe stato il loro settimo Kage.

    Ed arrivati in piazza, la nostra piccola amica osservò tutto stupefatta: tutta l'area organizzata a festa come mai l'aveva vista prima, poi ecco che uno degli anziani del villaggio introdusse il nuovo capo di Suna, presentandolo al villaggio: Hoheneim Kakita era il Nanadaime Kazekage!
    Il giovane genio prese la parola e fece un discorso che alle orecchie della nostra leale ed affettuosa amica risultava bellissimo: un discorso sulla famiglia, sull'unità della Sabbia e su come lui ne sarebbe stato scudo e spada. La piccola Nekki si sentì fiera di tutto ciò (perché la piccola Ryugi non è un pazzo psicotico assetato di Vendetta, o un orfano e vagabondo che si realizza nel fare il medico) e la sua lealtà alla Sabbia fu rinvigorita da quelle parole.
    E fu così che iniziò la vera festa.

    La nostra piccola Ryugi stava quasi per avvicinarsi a vedere di persona l'aspetto del fantomatico nuovo Kazekage, chissà quando mai le sarebbe ricapitato, ma poi intravide l'esercito di ragazzine sbraitanti che stavano già circondavano Hoheneim-sama, così indietreggiò e si mise a girare fra le bancarelle, finché non notò una figura nota: Masayoshi-san.
    Voi ve lo ricordate? Il genin più esperto che con lei condivise la missione in quel del Deserto di Anarouch.
    Bé, Masayoshi-san stava correndo fra la folla, correva in maniera ossessiva, Cosa sta succedendo?, si chiese la nostra piccola Ryugi, guardandosi intorno: nella calca aveva perso traccia dei genitori, era in mezzo a visi sconosciuti, sunesi come lei, ma nessuno che riconoscesse.
    Poi le arrivò alla mente la voce del ninja alleato dei suricati: Individui sospetti, Masayoshi-san?, anche la piccola Ryugi poteva comunicare con il chakra, Va bene, cercherò altri ninja e vedremo di seguirti! e così la nostra piccola amica si mosse.
    E nel muoversi intravide una figura che aveva incontrato tempo prima, quando ancora era una studentessa, in una missione, non ricordava il nome, ma sapeva che era una kunoichi del suo villaggio, così provo a raggiungerla con le sue capacità di comunicazione: Sono Ryugi Nekki, ci siamo conosciuti un anno fa in una missione. Masayoshi-san, un genin esperto, ha avvistato qualcuno di sospetto che si muove sui tetti, chiede di seguirli. Avanziamo insieme nella sua direzione., avrebbe proposto la piccola kunoichi del clan Nekki all'altra dai capelli rossi, prima di iniziare a muoversi, speriamo insieme alla compaesana, ad inseguimento di chi già il Jinchuuriki del Sei Code stava individuando.

    Come sarebbe andata a finire? E' ancora presto per dirlo, cari lettori.
     
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    L'Ombra del Kazekage


    I


    [Note]
    Complimenti Hohenheim, un discorso magnifico. Daishin si complimentò con il suo superiore, mentre batteva le mani insieme agli altri funzionari dell'amministrazione Sunese. Era rimasto alle spalle del Kage bambino. Nascosto dall'ombra, lontano dalle luci della ribalta. Esattamente nel suo habitat naturale. Quel giorno gli abitanti del villaggio avrebbero visto soltanto Hohenheim, solo per lui sarebbero stati gli applausi, le grida di giubilo e la gloria. Eppure, se le cose si reggevano in piedi, se tutti i civili poteva continuare la loro vita ignari dei pericoli che minacciavano il villaggio, era anche merito suo e dell'incessante e invisibile lavoro di tanti altri ninja come lui.

    Daishin provava una certa ambivalenza verso questa sua condizione. Da un lato, si sentiva a suo agio nello stare lontano dal centro della scena, poiché ciò gli garantiva un maggiore grado di libertà. D'altro canto, sentiva una certa invidia per Hohenheim e, per qualche ragione, non riusciva a scrollarsi di dosso l'impressione di star vivendo la vita di un altro. Se alla luce del sole doveva mostrare soltanto ciò che gli altri volevano vedere di lui, nell'ombra poteva essere veramente se stesso. Non quello che Mitsuki aveva scolpito negli anni. Si ripeteva che la gloria e l'acclamazione non significano niente, che non si combatte per l'approvazione degli altri o per essere ringraziati. Se qualcuno gli avesse chiesto perché aveva scelto di diventare un ninja, Daishin avrebbe sciolinato il sermone che ci si aspetterebbe da un Iga. Proteggere il villaggio è l'onore più grande a cui si può aspirare, abnegazione, sacrificio, bla bla bla... Eppure il ragazzo non poteva che domandarsi se fosse davvero quello il motivo per cui combatteva. Daishin non era ancora riuscito a sedare questo dubbio che di tanto in tanto tornava a fare capolino dai recessi della sua anima. Ciò che era, ciò che voleva veramente, era soltanto il frutto della sua educazione, di quello che gli avevano inculcato fin dall'infanzia, oppure era davvero lui? Come si fa a capire se i nostri desideri sono davvero nostri?

    Mentre Hohenhen scese tra la folla che lo acclamava, Daishin rimase sul balcone, pronto a reagire in caso qualcosa fosse andato storto. Per questa ragione, notò subito che qualcosa non andava. Compose immediatamente un unico sigillo, facendo comparire 5 copie. Una avrebbe immediatamente stabilito un collegamento mentale con il suo creatore e chiunque fosse nel raggio d'azione della tecnica. [Tecniche] Un'altra, invece, si sarebbe immediatamente diretta versa la stanza in cui si trovava il sigillo della Barriera Perpetua di individuazione. In quel modo, avrebbe potuto monitorare attentamente le caratteristiche del chakra di quei ninja e controllarne gli spostamenti. Completati quei preparativi, Daishin era pronto ad entrare in battaglia. [Sigilli]

    Cosa vuoi che faccia, Hohenheim? Domandò, sfruttare il canale telepatico aperto dal suo simulacro.



    Chakra totale: 56/60
     
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    L'inseguimento continua - Ryugi e nuovi alleati


    Chapter III - Villaggio della Sabbia


    Con enorme gioia, la voce del suo Kage sovrastò quella del Bjuu.
    Si stanno spostando verso Ovest, lontano dalla piazza. Replicò al neo-Kazekage, o forse alla sua creatura, mentre veniva disturbato dalle ingerenze di un demone che non vedeva l'ora di piegarlo al suo volere. Per quell'ammasso di chakra sarebbe stato perfetto liberarsi al centro di Suna, in un giorno di festa, in modo da poter distruggere quel villaggio che lo aveva privato della libertà per così tanto tempo.
    Hohenheim-sama...la comunicazione terminerà a breve. E sarebbe stato inevitabile. La sua abilità gli permetteva di dialogare entro un chilometro. Oltre, le parole si sarebbero perse nell'aria.
    Per sua fortuna, nella corsa a perdifiato, Masayoshi era riuscito a scovare Ryugi-san, la ragazzina con cui aveva condiviso la distruzione di un Kubomi.
    I loro sguardi si erano incrociati per pura fortuna.

    Sospetti in fuga. Ho bisogno di te. Tagliò corto, forse in modo troppo brusco e ruvido, ma aveva paura di perdere la concentrazione anche solo per un momento.
    Aveva un buon ricordo di lei. L'ultimo attacco che aveva sferrato a quel suricato era vivo nella sua memoria e lo sarebbe stato per molto tempo a venire. Oltretutto, la sua rapidità nell'apprendere il chakra adesivo era stata superlativa.
    Ok, ci stiamo muovendo a Ovest. La informò. Privarsi di un alleato non era stato facile, ma si fidava della Genin e in poco tempo sarebbe tornata a difenderlo con un manipolo di uomini.

    Dov'era Ryoshi che non vedeva più al suo fianco? E Daishin-sama?

    Chakra: 74/75
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Shuriken × 4
    • Cartabomba I × 1
    • Scimitarra × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Kunai × 6
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Bende Rinforzate × 2
    • Tonico di Recupero Minore × 2
    • Tonico di Ripristino Minore × 1

    Note
    ///


     
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