Addestramento sul Campo

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  1. Yusnaan
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    ehm...da qualche parte

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    Il solito Raizen


    Come era prevedibile, Raizen non fu disposto neanche per sbaglio a lasciare che Kiyomi si accompagnasse al ragazzetto che aveva visto poco prima, trascinandola nell'ennesima discussione interminabile in cui entrambe le loro teste dure cozzavano una contro l'altra; la ragazza era pronta a sostenere il carattere testardo dell'hokage, specie quando questo tirò fuori inutili scuse sul perchè avesse portato lì i ninja e non facesse tutto coi cloni, cercando di incantarla come era suo solito con tanti paroloni ed il suo tono saccente. Sì, insomma, stava Raizeneggiando.
    Quelle sciocchezze non attaccavano con lei, aveva imparato a conoscerlo, erano anni che ci combatteva e non sarebbe riuscito a convincerla come faceva coi suoi altri sottoposti; in effetti, ora che ci ripensava, mentre l'omone era intanto a blaterare e blaterare, erano proprio degli anni ormai che si conoscevano: sembrava solo ieri che si erano incontrati fuori le mura di Konoha ed era successo quel che era successo, e nonostante i continui battibecchi, ormai ci era abituata; non sapeva spiegarsi il motivo, forse si sentiva semplicemente incapace di arrabbiarsi in quel periodo, ma quei battibecchi erano proprio il motivo per cui continuava a sopportare il carattere odioso di Raizen. Non erano così diversi dopotutto.
    Quindi, marsh.
    ............Va bene, come vuoi. Senza dire altro, si sarebbe voltata e tornò in cerca di un possibile nascondiglio per il quale si trovavano lì, ascoltando in silenzio la spiegazione sugli altri tipi di chakra e sembrando più interessata ad imparare la tipologia repulsiva, a suo dire la più utile.

    Una volta giunti alla panetteria, Kiyomi si mise immediatamente all'opera: Raizen aveva parlato di mezza giornata di lavoro, cosa assolutamente impensabile per un compito che consisteva nel rovistare tra macerie e rifiuti, quindi pensò che prima avrebbe finito e prima sarebbe potuta evadere da quell'inferno disgustoso e polveroso, cercando di far attenzione a non sporcare troppo il prezioso vestito che indossava e a cui teneva molto.
    Il negozio era un vero disastro, ma curiosamente c'erano ancora diverse cose lasciate in giro dai vecchi proprietari, e fu proprio mentre si accingeva a spostare un grosso banco da lavoro, che una mensola poco più in alto cedette, rovesciando ben 4 pagnotte ormai appesantite dal tempo, proprio sulla testa della kunoichi; inevitabilmente, un po' per la sorpresa, un po' per la paura, la giovane donna fece un balzo all'indietro ed inciampò su altro arredamento, finendo inevitabilmente col posteriore a terra. Come se non bastasse, quel pezzo di idiota dell'hokage iniziò a sbellicarsi dalle risate, ma l'otese era fin troppo orgogliosa per assecondarlo o anche solo arrabbiarsi, reagendo in maniera completamente freddo e distaccato. Davvero? Ti basta questo per divertirti? Sei così infantile. Per la prossima volta ricordami di portarti un sonaglino, almeno ti distrai e mi lasci fare quello che voglio. Una cosa ancora più insolita, però, accadde subito dopo, quando il colosso sentì qualcosa.
    Cosa? Io sento solo uno stimolo dal...AAH!!

    Balzando istintivamente lontano da lì, poté accorgersi della strana "cosa" che prese a saltellare in giro.
    AAAAAHHHH!!!! È UN DEMONE, UN DEMONE!! Presa dal panico per la sua natura superstiziosa, si rifugiò dietro le enormi spalle dell'hokage, continuando a sbraitare.
    UCCIDILO! SCHIACCIALO, SCHIACCIALO! PERCHÉ LO FAI SCAPPARE, PORTA JELLA,, UCCIDILO!
    Purtroppo per lei, Raizen non sembrava dello stesso avviso, riguardo quella strana lampada salterina, essendo più preoccupato di scoprire dove fosse andata a nascondersi.
    Chi se ne frega di dove è andato, questo posto è infestato dagli spiriti, porta sfiga, andiamo via. Ma l,uomo, a quanto pareva, sembrava non essere minimamente preoccupato della cosa, al contrario della kunoichi, la quale continuava a guardarsi ossessivamente attorno, con le braccia conserte e visibilmente agitata; da quando era entrata a far parte del mondo ninja, ne aveva sicuramente sentite e viste parecchie di cose bizzarre e che avrebbero potuto impressionare dei comuni civili, tuttavia conservava ancora quella paura per l'occulto ed il.sovrannaturale, specie quando si trattava di spiriti di defunti, motivo per cui lasciò fare al suo compagno di sventure le dovute ispezioni a quella che sembrava una porta scorrevole, mentre questo si chiedeva se avesse potuto chiedere informazioni al.pezzo di arredamento che avevano appena visto scappare nel muro.
    Oh ceeerto, mettiamoci anche a parlare con le lampade, così magari ci invita al convegno sulle lampadine a risparmio energetico.
    Alla fine, il jonin sarebbe comunque riuscito a convincerla a mettersi al lavoro per scoprire come aprire quel passaggio segreto, e sempre più spazientita si sarebbe mossa a tastare la parete attorno alla fatidica entrata segreta.
    Ahh uomini...la loro strategia si ferma al dare pugni contro i muri. Ci deve essere sicuramente qualche pulsante...o una leva...che attivi il meccanismo e apra la porta... Se non avesse rinvenuto alcun indizio o meccanismo, neanche controllando le varie mensole,sarebbe passata a perquisire il resto della stanza, controllando bene soprattutto pavimenti e banchi da lavoro
     
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