Incontri Mondani[Combattimento] & [Free]

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    Incontri mondani


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    La cortina fumogena si levò grazie ad una modesta brezza primaverile, liberando il campo di battaglia. Il kiriano era conciato male, ma vivo. E, soprattutto, deciso a non arrendersi. Un comportamento questo che li faceva cert oonore e la giovane apprezzava, ma al tempo stesso non proprio dei più intelligenti considerando la situazione. Un bravo shinobi doveva sapere anche quando battere in ritirata, secondo l'antico adagio. Fuggi oggi per combattere domani. Ammirevole, ma faresti meglio a rassegnarti. Un atteggiamento piuttosto aggressivo per la timida Harumi, ma l'influsso del demone continuava a farsi sentire. Non appena lo vide ingerire il tonico, sfidandola a venire a prenderlo, sul suo volto si aprì un sorriso inquietante. Ohhh, non me lo faccio ripetere due volte!

    La jinchuuriki dai capelli bianchi scatto verso il suo avversario, pronta a tentare di farlo a pezzi, quando dagli spalti si levò una voce tonante.

    Basta così.

    A parlare era stato il braccio destro del kokage, forse uno dei pochi a poter affermare di conoscerlo bene senza mentire. Eiatsu il Freddo comparve dall'angolo in cui aveva osservato non visto lo scontro, avvicinandosi con passo lento al centro dell'arena dove si trovavano i due contendenti. La sorpresa fu tale da bloccare la carica della kunoichi, sbigottita. Non aveva mai sentito l'uomo alzare la voce. Anzi, non era neanche sicura che sapesse farlo, fino a quel momento. Il jonin di Oto per la giovane era più di un semplice superiore, si poteva dire che fosse la cosa più vicina ad una figura paterna per Harumi, perciò il suo intervento venne prontamente ascoltato. Youshi avrebbe notato che la chioma della ragazza, nuovamente, era tornata al suo colore originale, lasciandosi dietro ciocche candide.

    Subito dopo, però, Harumi avrebbe assunto un'espressione imbronciata, volutamente esagerata per darlo a vedere, lamentandosi con l'uomo. Eiatsu-san, perché ci ha fermati proprio sul più bello? Io e il mio nuovo amico ci stavamo divertendo! Non è vero, Youshi-kun? Si sarebbe voltata verso il ragazzo della Nebbia, in cerca di approvazione. Ah, spero non ti dispiaccia se ti chiamo per nome. L'avrebbe aggiunto con leggerezza, quasi si fosse resa conto in quel momento di essersi rivolta con forse eccessiva familiarità al Tokugawa. Nel frattempo una squadra medica si stava prodigando ad offrire le prime cure ad entrambi i contendenti, iniziando dal kiriano visibilmente più provato. Una volta quello scontro sarebbe andato avanti fino a quando uno dei due non fosse stramazzato a terra privo di sensi o peggio di vita, oppure avesse calpestato il proprio orgoglio proclamando la resa. I tempi, però, erano cambiati, e l'eliminatore, giustamente, si era fatto avanti per evitare che andassero troppo oltre. I genin promettenti erano una rarità in quel periodo, non potevano permettersi di perderli per l'intrattenimento di due kage o una dimostrazione di muscoli diplomatica e probabilmente anche Diogene e Kensei, a malincuore, si sarebbero dovuti trovare d'accordo con quello.

    Ehi Youshi-kun, come ti senti? Mi dispiace averti fatto male, spero di non aver esagerato. La consueta Harumi cordiale e amichevole era tornata, anzi era particolarmente vivace. Forse le aveva fatto bene mettersi in moto dopo tanto tempo, facendo scorrere l'adrenalina e il chakra del demone come non faceva da molto. Mentre si informava delle condizioni dell'avversario, si tolse i bracciali che portava ai polsi, riconsegnandoli ad Eiatsu, e prese a massaggiarseli. Molto meglio così... Comunque sei stato incredibile, per metà del tempo non avevo idea di dove ti trovassi! Come fai a scomparire così bene in piena luce? Ha a che fare con le ombre, ho indovinato? Alla ragazza non sembrava neanche vero di poter parlare con un quasi coetaneo che non appartenesse alla cerchia ristretta degli abitanti della Villa, quindi si ritrovò ad avere una parlantina veramente sciolta. Magari non avrebbe fatto una buona impressione sul Tokugawa, che sembrava più riservato e taciturno, ma di sicuro non avrebbe colto nella sua voce la minima ostilità, soprattutto considerando che avevano provato ad ammazzarsi fino a pochi minuti prima.

    E poi le tue mani che si trasformano in lame, incredibile! La portatrice continuava a tessere le lodi al ragazzo, facendosi fin troppo vicina per un adolescente, per quanto si trattasse di un ninja addestrato. Secondo me se indossassi dei guanti rinforzati, magari con una lamina metallica, potresti essere ancora più pericoloso. Se vuoi conosco un fabbro che potrebbe costruirteli, si tratta di uno Yotsuki un po' scorbutico, ma sa fare il suo lavoro... Sperava che i consigli e la disponibilità fossero graditi, soprattutto perché a sua volta stava per chiedere un favore al giovane. E poi le tue finte, veramente notevoli! Io invece con la spada sono una novellina, ho imparato solo le basi, ma si vede che non sono ancora abituata a usarla, eheh. Avrebbe porto la wakizashi a Youshi, mostrandogliela ora con più calma. Il suo nome è Canto del Delfino, ed in origine apparteneva a Kiri. Insieme alla sua compagna, Respiro della Balena, fa parte della collezione di Villa Mikawa da molti anni. Spostò lo sguardo verso la tribuna, dove il capoclan e il suo ospite stavano discutendo, lasciando intendere al genin della Nebbia che fossero tra gli argomenti di conversazione. Diogene le aveva detto di riconsegnarla al termine dello scontro, e così avrebbe fatto nelle mani del Mizukage, ma prima avrebbe fatto un'innocente richiesta a Youshi. Mi piacerebbe brandirla meglio, come merita... Ti andrebbe di insegnarmi qualcosa? Stava a lui rispondere ora, ammesso che fosse sopravvissuto a quella valanga di parole.
     
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