Compleanno in Mezzo al MareChakra Repulsivo per Yato Senju

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    Falce dei Kaguya


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    Due ninja medici


    In Crociera



    Ero a lavoro in ospedale quando mi arrivò la missiva della nuova missione.
    Voi direte: bella forza, se non sei in missione, ormai sei sempre in Ospedale, Fudoh! Lo so, ma sono il facente funzioni di Primario da quando Meika-sama è scomparsa, pure Elmo-san, o se preferite il Juudaime, mi ha assegnato tale ruolo ufficialmente.
    Comunque, mi arrivò questa missiva:

    L'Accademia ha ricevuto la richiesta per due ninja da assegnare come supporto al nipote del Daimyo del Paese delle Sorgenti Termali ed al suo entourage.
    Fra tre giorni da oggi, infatti, il terzogenito del fratello minore del Daimyo del Paese delle Sorgenti Termali, raggiungerà la maggiore età.
    Il Daimyo ha regalato al nipote, per tale ricorrenza, una crociera in nave che, partendo dal porto nel Paese del Thé, visiterà le diverse isole dell'arcipelago che circonda il Paese del Mare.
    Per tale missione sono stati richiesti dei ninja: la forza dell'Occhio d'Argento, dopo gli sfortunati avvenimenti di due anni fa, non ha molti shinobi o forze da offrire, quindi, dopo un consulto accademico, si è scelto di concedere loro il supporto di due ninja medici.
    Uno di questi due sei tu, Fudoh (cognome non pervenuto) di Kiri, l'altro sarà Yato Senju da Konoha.
    Data la tua precedente esperienza nella missione sull'Era Glaciale, sei stato considerato adatto alla missione, giovane ninja.
    Data la poca importanza dal punto di vista ereditario del nipote, non ci aspettiamo grossi problemi di attentati, inoltre, considerando che circa due anni fa, il più dei pirati nelle zone vicino Jiro furono spazzati via da una forza di shinobi, di cui gli attuali Mizukage e Kazekage facevano parte, riteniamo che la missione non dovrebbe nascondere eccessivi pericoli.


    Vi diro... quando lessi la parte finale "non dovrebbe nascondere eccessivi pericoli", mi preoccupai non poco.
    Quello che non sapevo era che anche l'altro ninja, Yato Senju, aveva ricevuto una missiva quasi simile:

    L'Accademia ha ricevuto la richiesta per due ninja da assegnare come supporto al nipote del Daimyo del Paese delle Sorgenti Termali ed al suo entourage.
    Fra tre giorni da oggi, infatti, il terzogenito del fratello minore del Daimyo del Paese delle Sorgenti Termali, raggiungerà la maggiore età.
    Il Daimyo ha regalato al nipote, per tale ricorrenza, una crociera in nave che, partendo dal porto nel Paese del Thé, visiterà le diverse isole dell'arcipelago che circonda il Paese del Mare.
    Per tale missione sono stati richiesti dei ninja: la forza dell'Occhio d'Argento, dopo gli sfortunati avvenimenti di due anni fa, non ha molti shinobi o forze da offrire, quindi, dopo un consulto accademico, si è scelto di concedere loro il supporto di due ninja medici.
    Uno di questi due sei tu, Yato Senju, di Konoha, e l'altro sarà Fudoh (cognome non pervenuto), attuale facente funzioni di Primario presso l'Ospedale di Kiri.
    Alcune tue missioni, fra cui una di scorta al Cacciatore nell'isola Vulcanica delle Fenici, l'assalto dei Pirati a Kiri e la battaglia all'Isola del Re che non c'è mai stato, indicano anche delle tue buone capacità d'agire in mare, sei stato quindi scelto anche per tale tue qualità, giovane ninja.
    Data la poca importanza dal punto di vista ereditario del nipote, non ci aspettiamo grossi problemi di attentati, inoltre, considerando che circa due anni fa, il più dei pirati nelle zone vicino Jiro furono spazzati via da una forza di shinobi, di cui gli attuali Mizukage e Kazekage facevano parte, riteniamo che la missione non dovrebbe nascondere eccessivi pericoli.


    Ad ogni modo, dato il poco tempo ed il dovermi far trovare entro tre giorni nel Paese del Thé , vidi di sbrigarmi nel organizzare i turni in ospedale in mia assenza e tutto il necessario perché i diversi malati che stavo seguendo fossero gestiti al meglio dagli altri medici in ospedale, quindi partii.

    [...]

    Il luogo dove sarei dovuto andare era una sorta di ufficio, o, più correttamente, era la sede di questo "Occhio d'Argento" di cui avevano scritto anche nella missiva: un palazzone, di circa tre piani, dove, appena arrivato, ricevendo una ben poco gentile occhiata dalla signora all'ingresso, una volta presentato, mi fu detto di dirigermi in una stanza d'attesa.
    La stanza era semplice: un grosso tavolo quadrato, due sedie da una parte, tre dall'altro.
    Fui accompagnato fin lì dalla suddetta signora all'ingresso, non sapendo che allo stesso modo sarebbe stato accompagnato anche l'altro ninja mandato in missione: Yato Senju.
    Scoprii, quando lo incontrai, che eravamo più o meno coetanei, per età, ed ad entrambi fu detto di sedere dalla parte dove c'erano solo due sedie.
    E ci lasciarono lì. Per un'ora buona dopo l'arrivo dell'ultimo di noi due.
    Yato-san, giusto? Piacere, sono Fudoh., avrei esordito quando fossimo stati solo noi due,Sei un ninja medico anche tu, da quello che diceva la missione! E sei di Konoha... conosco l'ex Beato fra le donne, di Konoha... un tipo che fa grandi salti e tira pugni davvero potenti, credo sia un chunin.
    Ho partecipato con lui ad un'altra missione per mare, oltre ad averlo incontrato anche quando fu di quel panzone in inverno, ma era un genin ai tempi ed io uno studente, e poi anche per quella storia dell'Abete, più di recente... era con Guardiano-san di Oto.
    Dovrei tornarci a Konoha, se sono tutti bravi come lui nel taijutsu, di certo qualcosa potrei apprenderci... l'ultima volta è stato un viaggio povero d'esperienze, devo dire.
    E non sono mai stato a Suna... chissà che sanno fare da quelle parti...
    , mi fermai un attimo,Sto divagando, scusa, capita... ogni tanto anche con i pazienti, sto lì a spiegargli la diagnosi e mi metto a parlare d'altro, succede..., feci spallucce, a me, almeno, succedeva.
    Tu, invece, conosci qualcuno a Kiri? Ci sei mai stato?, chiesi all'altro, interrompendomi dal parlare.

    [....]

    Dopo un'ora, appunto, qualcuno arrivò: tre persone.
    Il primo era un tipo ben vestito, pure troppo per i miei gusti, che si presentò prontamente: Piacere di conoscervi, ragazzi, sono Koziro Kata, rappresentante della Flotta d'Argento in questa sede., si presentò.
    Poi arrivarono altri due, uno piuttosto nervoso, l'altro degno di rispetto decisamente.
    Fu proprio quest'ultimo a parlare: Piacere di conoscervi, giovani accademici, io sono Dake, capitano della nave ammiraglia di questa Crociera, il Calabrone Verde. Questi è il nobile Ushiro, fratello del Daimyo del Paese del Thé., presentò l'altro, ricevendo un grugnito in risposta.
    Immagino abbiate domande, ma partiamo dai fatti: il viaggio di compleanno del nobile Ushitaro, figlio di Ushiro-sama, comprende tre tappe, l'ultima, più lunga, di due giorni, presso una delle città dei Piaceri sulla costa del Paese del Mare, ma quella sarà, forse, la parte più sicura di questo viaggio, ritengo.
    Per mare, dovremo visitare Jiro ed altre isole più piccole, fra cui un piccolo arcipelago dove Ushitaro-sama ed i suoi amici vorranno andare a caccia di alcuni dei pesci tipici di quelle zone.
    Non ci aspettiamo pirati, il grosso che attaccava i trasporti marittimi fu spazzato via da due di quelli che ora sono diventati Kage, a ciò che ho potuto capire.
    Quello che ci aspettiamo è che... l'euforia, porti qualcuno a ferirsi per mare, quindi ci servono dei ninja medici che possano spostarsi dall'imbarcazione principale a quella ausiliarie, usate per gli sbarchi, o per la pesca, senza difficoltà. Ecco perché siete qui.
    , spiegò, Domande?

    Alzai la mano: Per caso, Dake-sama, ha qualche fratello che commercia in qualcosa che avete intenzione di nascondere nella nave e ci troviamo a combattere per frutti degli dei, o robe altrettanto assurde? No, perché, preferirei saperlo prima, se ci volete nascondere qualcosa., proposi cordialmente.
    La risposta... non arrivò: i tre mi guardarono battendo un pò le palpebre, Ushitaro alzò gli occhi al cielo ed imprecò, poi Dake-sama si voltò verso Yato: Domande?.
    Devo dire che mi sentii un pò ignorato in quel momento.
     
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    Un'altra missione in mare. Avevo combattuto in mare diverse volte, accumulando certo esperienza, ma non pensavo mi sarebbe stata granchè utile contro il Bersaglio, dato che Konoha era ampiamente nell'entroterra. Nonostante tutto sembrava che le passate peripezie fossero utili per darmi un certo curriculum, e unito al mio status di ninja medico questo mi rendeva il candidato ideale, assieme a un certo Fudoh, per una "semplice" missione di scorta, in cui il briefing stesso cercava di essere incoraggiante. Occhio d'Argento...l'organizzazione che protegge e pattuglia i mari del sud, se non erro. Ero davanti al caseggiato indicato nel briefing, indossando la mia solita tuta e la sciarpa leggera intorno al collo, armato come mio solito. Non avevo portato con me la Katana ottenuta nelle Grotte del Silenzio: mi ero imposto di utilizzarla solo una volta ottenuto il permesso del Maestro.

    Yato, del clan Senju. Sono atteso. Una presentazione secca alla donna alla reception, che mi accompagnò in una scarna sala d'attesa dove un tizio che poteva avere più o meno la mia età aspettava già da qualche minuto. Capelli rossicci, strani abiti...un lievissimo odore acre. Doveva trattarsi di Fudoh. L'assenza di cognome e quell'aspetto inusuale, con l'aria un pò assente mi colpì immediatamente: era un individuo bizzarro, con una forte personalità, che esternava in ogni gesto. Un pò come il Sensei, come il Maestro, come il Bersaglio stesso. Era facente funzioni di Primario quindi verosimilmente più abile di me nelle arti mediche, e quella stranezza nel porsi me lo fece annoverare automaticamente tra i ninja di rilievo del continente, qualcuno che poteva fare la differenza. La sua bizzarria era probabilmente espressione delle sue capacità superiori, e dovevo osservarlo attentamente per apprendere quanto più possibile. Poteva essere una forza determinante per la Missione, e non potevo lasciarmela scappare.

    Fu il momento delle presentazioni. Esatto, sono Yato Senju, genin della foglia e ninja medico dell'Ospedale di Konoha. Poi venne il momento in cui fui messo seriamente alla prova. Fudoh iniziò a parlare a ruota libera di una serie di persone con epiteti tutt'altro che chiari, ma che sottindevano due cose: conosceva diverse persone e aveva avuto numerose missioni. Visto che certo era un ninja di alto grado ed esperienza, o non si spiegava il suo fare bizzarro, evidentemente stava parlando in codice, riferendosi a eventi e persone a quel modo per mettermi alla prova. Annuii come finì il suo discorso...dovevo dimostrarmi all'altezza e tradurre i suoi riferimenti. Salti e pugni potenti, circondato da donne...non poteva che trattarsi del Bersaglio stesso, l'Hokage. E Fudoh lo aveva conosciuto quando Raizen ancora era chunin...il kiriano che avevo davanti doveva essere uno di quei bambini prodigio diventati chunin prima ancora dei dieci anni! L'Abete era stata una faccenda importante e non lo aveva messo in codice, ma sottintese che aveva rapporti di amicizia con un Guardiano di Oto, mentre il Panzone d'inverno mi riportò alla mente uno dei rapporti più bizzarri che avessi letto negli ultimi mesi. Il Re dell'Inverno, sei stato coinvolto in quella faccenda? Si, quello di Fudoh era certamente un codice. Temo che il Taijutsu non sia la mia prerogativa, escludendo l'arte della spada...non ho la fisicità adatta per il corpo a corpo, se non strettamente necessario.

    Sono stato a Kiri una volta. Una breve permanenza perchè subito dopo dei pirati hanno attaccato e hanno rapito diversi abitanti...e anche me. Successivamente ho partecipato a una missione in supporto del precedente Mizukage e... Rimasi un secondo in silenzio, realizzando la stranezza della cosa. ...e sono stato rapito da dei pirati. Dopo qualche secondo mi voltai verso l'enigmatico Fudoh. Ho come la sensazione che incontreremo dei pirati anche questa volta. Conclusi infine, con una certa amarezza nel tono. In ogni caso conosco due sole persona a Kiri: pur nella mia incapacità, il Maestro Kensei Hito mi ha accolto quale apprendista nell'arte della spada. E' un grande onore. Oltre a un'importante mezzo per raggiungere il mio obiettivo. Inoltre ho conosciuto Youshi Tokugawa in una missione recente.

    [...]

    Dopo un'oretta di chiacchiere, con un pò di mal di testa nello sforzo di star dietro al codice di Fudoh, finalmente qualcuno venne a presentarsi. Non mostrai irritazione per l'attesa nè aspettative: mantenni un'aria calma, osservando chi entrava e badando attentamente alle loro parole. Il leader non parlò, salvo presentarsi, mentre il grosso del lavoro lo fece il comandante della nave su cui saremmo saliti, tra cui presentarci il padre del festeggiato. Il nostro era un ruolo di semplice supporto per ridurre gli incidenti o porvi rapidamente rimedio, ma avremmo comunque navigato in acque poco sicure, nonostante i recenti interventi di bonifica da parte dei ninja accademici alleati all'Occhio d'Argento. La caccia ai pesci poteva essere problematica...avevo sentito dell'esistenza dei mostri marini, ma ci avremmo pensato se fosse capitato. Tutto stava a capire che tipo fosse questo Ushitaro...dubitavo fosse un uomo di poche parole e di modi sgarbati come il padre, o non avrebbe scelto una crociera del genere, con tanto di postriboli, come festa di compleanno.

    Fudoh alzò la mano per porre una domanda tanto circonvoluta che nessuno volle rispondere. Ebbi un secondo di ammirazione: anche con i mandanti non rinunciava al suo codice, a trasmettere le informazioni secondo le sue regole, come solo un ninja di alto grado può fare. Se avessi avuto un briciolo di ciò che aveva Fudoh, forse avrei potuto compiere la Missione molto prima. Concordo, eventuali vizi o informazioni segrete sulla nave o sull'equipaggio sarebbe meglio conoscerli sul momento, così da prevenire eventuali danni. Che tipo è Ushitaro-sama? Sa della nostra presenza a bordo? Incrociai le braccia, dopo aver dato manforte a Fudoh-san. E soprattutto...chi ha autorità su di noi durante la traversata?



    Li scrutai attentamente con occhi accesi che, lo sapevo, a volte potevano sembrare disturbanti. Da quelle domande volevo anche capire quale fosse l'equilibrio di potere tra i tre uomini che avevo davanti: chi si sarebbe fatto avanti quando si parlava di autorità?


     
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    Gli Invitati


    Ed il festeggiato



    Era piacevole chiacchierare con Yato-san, certo, stavo parlando per lo più io, ma dopo un pò anche il mio parigrado di Konoha prese la parola, chiedendomi se ero stato coinvolto con il Panzone dell'Inverno, cosa che confermai con diversi cenni del capo.
    Poi al suo dire che preferiva l'uso della spada al corpo a corpo, Ti capisco: anche io, malgrado quello che si potrebbe pensare con la mia affinità al chakra naturale, non sono il ninja più portato ai ninjutsu, ho qualche arte illusoria e fuuinjutsu, ma preferisco il corpo a corpo, ogni volta che ho modo di scegliere., poi stare lì a spiegare che il mio problema con le arti ninja era legato al non ricordarmi i sigilli necessari, mi sembrò un pò eccessivo, considerando che ci eravamo appena conosciuti.
    Yato-san, intanto, mi raccontò di essere stato una volta a Kiri, prima di venire rapito da dei pirati, e di essere stato, in seguito, rapito una seconda volta... inoltre sospettava che anche stavolta ci sarebbero stati dei pirati: Hai molta più esperienza di me in fatto di pirati, io ho avuto a che fare con loro solo di recente, durante una missione in mezzo ai ghiacci con il Guardiano-san e l'Ex Beato fra le Donne... e c'era anche un teppistello di Oto. Appunto, la mia unica esperienza con i pirati, direi che tu sei l'esperto sull'argomento., scherzai cordialmente.
    Quando mi disse i due nomi di kiriani a lui noti, sul primo ci misi qualche secondo, Kensei Hito..., ci pensai, perché mi ricordava qualcosa, poi mi venne in mente: Elmo-san! L'Inquisitore di Kiri! Sì, certo che lo conosco! Fu il primo ninja che conobbi quando divenni genin! Certo, la primissima che conobbi fu Meika-sama, la mia insegnante e Primario a Kiri, prima di sparire, ma allora ero uno studente, Elmo-san lo conobbi che ero già genin. Il Tokugawa-san, invece, l'ho conosciuto più di recente: siamo partiti assieme per l'Abete., ricordai.

    [...]

    Appunto, il capitano della nave Dake, non rispose alla mia domanda, ma Yato fu così gentile da ribadire la necessità di saperne il più possibile anche sulla ciurma, mi sorse quasi la voglia di dargli una pacca sulla spalla: apprezzava la mia domanda!
    Il capitano, comunque, a quel punto, con un sospiro, rispose: Il Calabrone Verde non ha segreti. E' una nave, una fregata a tre alberi. Il personale della nave, stavolta, sarà misto a quello che Ushitaro-sama porterà con se. Ci saremo io, il mio primo capitano ed una decina di miei mozzi, poi Ushitaro con i suoi due amici e quattro ragazze che hanno deciso di portare a questa gita.
    In più alcuni cuochi delle cucine di Ushiro-sama, ed una guardia del corpo personale di Ushitaro-sama.
    Lui sa che state unendovi al viaggio, sì, corretto, e sulla nave l'unica autorità a cui tutti devono rispondere sempre è la mia.
    , su quell'ultima frase ci rivolse uno sguardo un bel pò minaccioso, devo dire.
    A quel punto, accadde l'inaspettato: il fratello del Daimyo parlò: Per il compleanno di mia nipote, due anni fa, mio fratello fece venire a quella stramaledetta festa in maschera Tre ninja accademici: due erano dei jonin! Ok, un jonin si fece vincere da un tipo che scagliava meteoriti e l'altro era una sorta di pazzo dotati di ali che quasi bruciò vivo l'altro figlio di mio fratello per liberarlo dalla sua rapitrice, ma il terzo ninja era uno spadaccino provetto. Ed io cosa ottengo? Due ragazzini!!!, sbraitò al quanto inviperito.
    Ushiro-sama, in quel caso c'erano conferme certe di un attentato alla vita di vostra nipote e la festa era in un luogo al chiuso, pieno di gente mascherata, appunto.
    Qui siamo in mare aperto, vostro figlio ha un jonin del Paese delle Terme a proteggerlo, oltre a me ed il mio primo in comando che, malgrado la fase di Luna Nuova, siamo pur sempre degli shinobi della Luna, oltre che membri dell'Occhio d'Argento. Ed i due ninja accademici, qui, saranno giovani, ma hanno al loro attivo almeno un incontro con pirati da cui sono sopravvissuti, all'uno e, soprattutto, sono dei medici, l'unica cosa di cui siamo sprovvisti al momento.
    Mi preoccupa di più l'eventualità che vostro figlio, o uno dei suoi amici, nella battuta di pesca, si possa ferire in qualche modo e non ci sia un modo per curarlo immediatamente, che non un assalto di pirati. Appunto: sono quasi due anni che il grosso della minaccia in questi mari è scomparsa, grazie all'attuale Mizukage, all'attuale Kazekage e, ironia della sorte, ad un ninja con alato che produceva incendi, ma riusciva anche a sostenere interi palazzi con le sue ossa, da ciò che mi hanno raccontato.
    , tagliò corto Dake, prima di voltarsi verso di noi: Yato-san, Fudoh-san, come dicevo: l'autorità sulla mia nave sono io. Voi siete qui soprattutto per guarire eventuali ferite da incidenti, se qualcuna delle amiche di Ushitaro-sama vi chiede di far bella mostra delle vostre arti ninja, agitando i loro bei faccini verso di voi, evitate di fare stupidaggini, se mi danneggiate la nave, ve la vedrete con me., concluse.
    E come possono stare sempre dietro a mio figlio? La battuta di pesca sarà sulle barche da approdo, no? Quindi un pò più lontano dall'imbarcazione principale! Forse volano anche loro?, borbottò Ushiro.
    Io evoco tartarughe, non sono proprio animali volanti, ma in acqua possono farmi da sostegno per i salti con il chakra repulsivo. Possiamo coordinarci in quel modo anche insieme a Yato-san, no?, chiesi al mio parigrado, in cerca di una conferma che potessimo usare una strategia del genere.
    In fondo lo avevo fatto anche durante la storia degli iceberg e dell'Era Glaciale: usare Tong come punto di mezzo per i miei diversi salti da un iceberg al successivo.

    Ad ogni modo, anche dopo una possibile replica del Senju, ed eventuali ulteriori domande, Dake ci invitò a seguirlo fuori dall'ufficio, ci saremmo messi tutti in marcia, escluso Koziro Kata, verso il porto, dove, intorno ad una grossa, e devo dire bella, nave, c'era agglomerato un discreto numero di gente, mentre un nasoneUsop con i rasta, stava dando ordini su come organizzare la roba sulla nave.
    Lui è Poissu, il mio primo in comando. Un cecchino ed esperto utilizzatore di ogni tipo di esplosivo, se ce ne fosse bisogno., esordì Dake, prima di indicare un terzetto che stava controllando alcune casse, fra cui risaltava un tipo che stava sorseggiando qualcosa mentre parlavahttps://i.skyrock.net/4238/87434238/pics/3224592703_1_2_gZwDpYV3.jpg, Quello è Sanzo, il capocuoco di Ushitaro-sama, e quella è la sua guardia del corpo, il vecchio Hyo, non fatevi ingannare dall'aspetto., continuò Dake indicando un anonimo vecchiettoone-piece-939-Kakek-Hyo, prima di puntare ad un più colorito gruppo.
    C'erano quattro ragazze: una rossiccia con ombrello e grosso pupazzo che si lamentavaroronoa-zoro-monkey-d-luffy-one-piece-perona-nico-robin-png-favpng-wHNX14ycMSkxT6Wrx03j1B7Hp, Non iniziamo benissimo, bisbigliai verso Yato.
    Una bionda con gli occhiali tutta sorridente che parlava con una brunetta88-886800_nico-robin-one-piece-pirate-warriors-3-hd poco lontano, entrambe stavano vicine ad un tipo dai capelli scuri e pompato, mentre gli ultimi due erano poco più distanti, un fighetto ben vestito4962345-image ed un ragazzo allegro.
    Lui è Ushitaro-sama., concluse, indicando proprio il biondino e conducendoci da lui: Ushitaro-sama, loro sono i due medici accademici che si uniscono al vostro viaggio di compleanno., ci presentò.
    Piacere, Ushitaro-sama, io sono Fudoh di Kiri., esordii, lasciando al mio parigrado della Foglia il piacere di fare altrettanto.

    Bella, ragazzi! Ehi, quindi se qualcuno di noi si fa male, andiamo da loro due, capito? Ou, Rob? E voi ragazze, tutto chiaro?, avrebbe esclamato, indicandoci poi ai suoi invitati.
    Il viaggio doveva ancora iniziare e già eravamo al centro dell'attenzione.
     
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    Dunque conosceva anche il Maestro, senza parlare delle missioni certo eroiche nei mari del nord, niente a che vedere con i rapimenti degni di un debole e sciocco genin quale ero. Ma scossi la testa, cercando di scacciare quei pensieri: stavo crescendo anche se lentamente, e presto sarei stato più forte, appoggiandomi sia al Sensei che al Maestro. Sono onorato di fare la tua conoscenza, Fudoh-san. Spero che impareremo entrambi da questa esperienza.

    [...]

    Feci un cenno d'assenso quando il capitano annunciò la sua autorità dopo aver dato prova della trasparenza di quel viaggio, anche se non tutti sembravano soddisfatti della nostra presenza. Il padre del festeggiato, per esempio, era tutt'altro che lieto di non avere dei jonin di alto rango a bordo...mi trovai a serrare i denti cercando di non lasciar trasparire la mia frustrazione: Fudoh doveva essere potente ma io ero solo una mezza calzetta al confronto e probabilmente non gli bastavo, ma non avrei dato a quel pomposo signorotto la soddisfazione di apparire umiliato. L'età non ha nulla a che vedere con le arti ninja, Ushiro-sama. Il Kage di Suna non ha più di quattordici anni, ma potrebbe obliterare un villaggio intero con le sue doti, se lo volesse. Un commento rispettoso ma fermo, con gli occhi azzurri saldamente puntati sulla sua persona. Il capitano comunque aveva motivo e modo per difendere la nostra posizione, cosa che apprezzai. Annuii quando ci rammentò che il nostro scopo era più di prevenzione e di decorazione: non cercavo certo scontri ad ogni costo, ma miravo solo a portare a termine la missione. Ero stato addestrato per quell'unico motivo.

    Poi però saltò fuori il problema dello star dietro ai nostri bersagli: solo un chunin sapeva modulare le capacità adesive del chakra per sostenersi sull'acqua...fortunatamente Fudoh aveva un'idea alternativa. Già con il Sensei avevo vagliato la possibilità di dosare volutamente male il chakra per ottenere un effetto di repulsione, ma di fatto non avevo mai perfezionato quella capacità...cosa che lì per lì mi fece sbiancare, specie dopo la mia sparata di poco prima sull'abilità dei ninja. Deglutii, ricorrendo alla menzogna. Certo. Mi pare un piano eccellente. Serrai la mano...alla prima occasione avrei dovuto chiedere al ben più esperto Fudoh di aiutarmi, pur ingoiando l'orgoglio.

    [...]

    Presi mentalmente nota di tutti i presenti sulla nave: i marinai mi sembravano rozzi e le ragazze un pò superficiali mentre i ragazzi erano abbastanza innocui, almeno a un primo sguardo. Avrei potuto provare a sedurre le ospiti se necessario, ma dubitavo che un simile approccio fosse utile o sensato ai fini della missione. Quando il festeggiato ci mise al centro dell'attenzione mi limitai a fare un inchino e poi fissarlo. Sono Yato, del clan Senju. Se tutto andrà come deve, non ci sarà alcun bisogno di me e di Fudoh-san, cosa che speriamo. Solo quando avessi avuto un briciolo di tempo libero mi sarei rivolto al Kiriano, possibilmente senza farmi notare, sussurrando. Fudoh-san...potrei aver esagerato un pò prima. Io conosco le arti del chakra adesivo...e so che un dosaggio inadeguato può essere sfruttato per aumentare la forza del salto. Deglutii, in imbarazzo. Solo che...non lo ho mai effettivamente appreso o messo in pratica...avresti...avresti qualche suggerimento? Arrossii: detestavo mettere in mostra la mia incompetenza!


     
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    Inizia la Crociera


    E l'allenamento di Fudoh



    Mi piaceva quel tipo, sapete? Intendo il genin della Foglia, Yato-san! Non solo era incredibilmente educato, cosa che di rado mi capita d'incontrare, ma redarguì persino quel tipo, Ushiro-sama, citando il Kage della Sabbia, dalla potenza tale da distruggere un intero villaggio.
    Hoheneim-sama, sì, l'ho conosciuto in una missione..., confermai con un cenno del capo, per dare manforte alle parole dell'altro.

    [...]

    Il festeggiato ci aveva fatto guardare un pò da tutti i presenti ed ammetto che ne rimasi colpito, ed intimorito, Yato-san fu il primo a prendere la parola, io, ancora una volta confermai con il capo, poi aggiunsi: Esatto, voi godetevi la vostra vacanza ed almeno di movimenti maldestri, cosa mai potrà succedere di male? , chiesi con un bel sorriso, mentre sentivo imprecare il secondo in comando della nave a bassa voce, dietro di noi.
    Credetti di aver sentito anche un bisbiglio e delle risate femminili, dirette verso me e Yato, ma non ve lo assicurerei, così sul momento.
    Ok, grande, siete tosti! Io sono Ushitaro, come sapete, questi sono i miei amici Ou, il ragazzone lì sotto, e questo è Rob, mentre queste tre bellezze sono: Pey quella con l'ombrello, la bella bionda è Kaly e la brunetta è Niky., concluse sorridendo, mentre tutti ci salutavano con dei cenni delle mani.
    Poco dopo, l'attenzione si spostò su un qualche commento fatto da Ou, che catturò l'attenzione delle ragazze e poi anche di Ushitaro e Rob.
    Anche i marinai tornarono al loro lavoro, così io e Yato-san rimanemmo soli.
    Fu mentre mi spostavo che il Senju mi accennò ad un suo problema: non conosceva il chakra repulsivo, ma gli sorrisi tranquillamente.
    Nessun problema, Yato-san, anche per me è stato l'ultimo tipo di controllo del chakra che ho appreso! Qualche annetto fa ormai, ma l'ultimo., confermai, sorvolando che era giusto un anno e mezzo che lo possedevo, o poco più, Forse non sarò al livello dello Yakushi-sensei come insegnante, ma posso darti qualche suggerimento, anche mentre siamo per mare... se ci chiederanno che facciamo, diremo che ci stiamo allenando, tenendo in movimento... o che so!, suggerii, vedendolo arrossire.

    Ad ogni modo, nel giro di un paio d'ore salimmo sulla nave, nel frattempo, stavo cercando di pensare a come l'amministratore di Oto avrebbe fatto apprendere il chakra repulsivo su una nave non fatta di ghiaccio... quali accortezze, spesso invasive, avrebbe usato.

    [...]

    La nave sottocoperta era stata organizzata in sei stanze, più i dormitori, la zona mensa e l'area medica vera e propria.
    Le stanze così disposte.
    C'era quella del capitano, in fondo, a prua, poi, subito sulla destra, quella dei due amici del festeggiato e, davanti alla loro, quella delle ragazze, Pey e Kaly.
    Subito dopo, uno di fronte all'altro, le stanze mie e di Yato, quindi, adiacente alla mia, c'era la sala medica, mentre un piccolo deposito merci era di rimpetto, adiacente alla stanza del Senju.
    Oltre il deposito, una scala portava alla zona di coperta e, al di là della scala, la mensa ed un deposito più grande, a poppa.
    Sul lato opposto, la stanza del festeggiato, che condivideva con la brunetta, Niky: a quanto pareva, quella era la stanza del vice del capitano, che l'aveva lasciata al festeggiato, quando aveva fatto presente che gli serviva una "matrimoniale", o almeno così avremmo sentito dire, sia io, sia il Senju, da qualcuno dei marinai.
    Ad ogni modo, in poco tempo fummo in viaggio e per un pò mi sistemai le mie poche cose in camera: sacca delle armi, qualche abito di riserva, preso nel magazzino oggetti smarriti dell'ospedale, dove restavano gli abiti dismessi, o che non erano stati restituiti... non sapete quante cose utili ci trovavo, certo, sporchi di sangue, o strappati, di quando in quando, ma una lavata, una rappezzata alla buona ed erano perfetti, se mi calzavano.
    Ma sto divagando.

    Sistemate le mie cose, dicevo, messo cuscino e coperta per terra per dormire, mi sarei indirizzato fuori dalla stanza ed avrei bussato a Yato-san, a meno che non fosse già stato pronto ad attendermi: Ho avuto una prima idea per un inizio più tranquillo dell'allenamento, seguimi sul ponte, ok?, gli proposi e mentre salivamo, continuai a parlare, Probabilmente lo Yakushi-sensei ti avrebbe mandato a correre lungo tutta la nave per poi saltare da poppa a prua, mentre ti lanciava contro qualche spiedo, o che so io, ma ammetto di non avere tutti questi spiedi e tutta questa precisione, o la sua abilità nell'insegnamento, probabilmente, quindi faremo una cosa un pò più semplice., gli spiegai con un sorriso, finché non arrivammo all'aperto.

    Il sole era bello alto in cielo, era passato da poco mezzogiorno, la costa si vedeva ancora all'orizzonte, mentre indicai al ninja di Konoha l'albero maestro, Facciamo così: una volta per uno, corriamo verso l'albero, utilizziamo il chakra adesivo per mantenerci sullo stesso e salire più in alto possibile, e poi saltiamo.
    Come dicevi anche tu: la repulsione è una calibrazione diversa del chakra... io ho un modo un pò diverso di usare il chakra, in certi frangenti, che mi aiutò a capire più facilmente come usare queste conoscenze, ma per darti un'idea... devi immaginare che spingi, ma la spinta non deve partire dalla gamba, deve partire dal piede, non sono i muscoli i primi a muoversi, è il chakra.
    Spingi con il chakra con una modulazione diversa rispetto all'adesività, -termine che non so se esista- mentre i muscoli delle gambe si flettono per il vero movimento.
    Per l'atterraggio, vedi tu... se hai qualche trucchetto di tuo, o semplicemente sfruttando l'agilità, a meno che il salto non vada troppo male, dovresti riuscirci... o se non finisci troppo lontano, posso aiutarti anche io.
    , gli dissi, facendogli poi cenno di guardare.
    Sarei partito di corsa verso l'albero maestro, che distava una buona dozzina di metri dalla nostra posizione, poi lo avrei risalito Chakra Adesivo (Base)
    Arte: L'utilizzatore cammina con facilità sulle superfici verticali. (Mantenimento: ¼ Basso
    )

    [Da genin in su]
    usando il chakra adesivo per quasi una ventina di metri e, subito dopo, avrei spiccato il mio salto, usando il chakra repulsivo per incrementare Salto Repulsivo
    Arte: L'utilizzatore è in grado di aumentare (x1.5) l'altezza e lunghezza del proprio salto. (Consumo: ½ Basso extra)
    [Da genin in su]
    lo stesso.
    L'atterraggio era la parte che m'interessava di più, almeno per me: avevo teorizzato, da quando avevo conosciuto Febh Yakushi, alcune idee.
    Nello specifico, se le mie abilità naturali-gravitazionali mi permettevano di manipolare ampie porzioni attorno a me, cosa mi impediva di farlo con il normale controllo del chakra? Il corpo era abituato a mantenerlo come una patina, ok, ma se avessi espanso quella patina, con una leggera espansione delle mie arti, perché non creare un invisibile arto attrattivo che veniva spinto da una repulsione di chakra?
    E' difficile a spiegarsi a parole, ma di fatto volevo provare a farmi attrarre verso il ponte della nave usando chakra adesivo e spinta attrattiva verso l'imbarcazione.
    Chissà che avrei combinato!

    Comunque fossi finito sul ponte, avrei dato a Yato il via per provarci lui, ovviamente, se avessi visto il Senju in difficoltà nell'atterraggio, purché fosse stato entro sei metri da me, lo avrei attirato verso di me con il mio chakra naturale-gravitazionale.
    Saremmo andati avanti così per un'oretta, poi avrei suggerito di fermarci.
    Mangiamo qualcosa e riprendiamo un pò le forze, ti va bene? Continuiamo poi, ok?, avrei concluso.
    Naturalmente durante la pausa, avesse voluto, Yato-san avrebbe potuto tanto chiacchierare con me, quanto fare conoscenza con chiunque sulla nave.
    Stesso valeva per me, seppur, sulle prime, rimasi un pò in disparte, lo ammetto, a riflettere su quanto potevo aver appreso da quel primo allenamento.


    Diciamo che non ho ancora idee chiare su cosa possa far fare a Fudoh con un misto di Shinra Tensei e controlli del chakra, quindi lascio a te la descrizione delle possibili conseguenze e qualche altro suggerimento, se vuoi, nella trama.
    Per Yato, se vuoi, fallo interagire con chi preferisci
     
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    Tanta condiscendenza da parte di un ninja tanto superiore, che conosceva anche personalmente il Kazekage, mi fece arrossire ancora di più. Quanto ero patetico! Le mie piccole vittorie non erano niente a confronto della vera esperienza e del vero potere...e senza di essi la Missione, il mio unico scopo nella vita, sarebbe rimasta solo una luce all'orizzonte, irraggiungibile! Cercò di consolarmi dichiarando che lui stesso aveva appreso quello specifico controllo del chakra per ultimo, ma anni addietro pur essendo praticamente mio coetaneo...mi sentii ancor più avvilito. Te ne sono enormemente riconoscente, Fudoh-san. Dissi serrando poi le labbra e trattenendo a stento una lacrima di frustrazione. L'addestramento aveva la precedenza al momento, e avevo memorizzato i nomi e i volti di chi dovevamo soccorrere in caso di bisogno.

    Dopo un breve sopralluogo sulla nave e dopo aver posato le nostre cose partimmo. La traversata si prospettavia piacevole anche se avremmo dovuto tenere gli occhi aperti. La disposizione delle stanze, con me e Fudoh-san praticamente centrali, ci permetteva di intervenire rapidamente se ci fosse stata un'emergenza per qualunque ospite, in ogni caso tenni qualcosa del mio equipaggiamento medico nella mia cabina, giusto per sicurezza. Qualcuno provò ad attaccare bottone, ma salvo qualche risposta cortese evitai di approfondire le chiacchiere. Non eravamo là come guardie del corpo, non era nel mio interese fraternizzare con i presenti, ma solo soccorrerli in caso di bisogno. Non persi troppo tempo a parlare con il personale di bordo o con gli ospiti: volevo solo che quella missione finisse in maniera efficiente.

    E l'efficienza includeva l'addestramento. In un momento di pausa, addudendo la volontà di allenarci, iniziammo la lezione sul ponte. Spero di non attirare troppo l'attenzione degli ospiti...potrebbero volerci imitare o chiederci di dare dimostrazione di altre arti ninja. Sbuffai, non avevo poi tanta scelta. Non conosco questo Yakushi, ma mi pare che correre evitando degli spiedi sia un metodo efficiente di addestramento. Mi rimetto comunque alle tue competenze, Fudoh-san. Lo osservai mentre saliva sull'albero maestro, usando il Chakra adesivo che avevo già imparato a gestire, per poi saltare con una spinta nettamente superiore, ma senza danneggiare la superficie su cui si trovava. Capisco...quando ho cercato di usare le arti repulsive ho sempre rotto il punto di partenza...probabilmente serve un metodo più raffinato. Fudoh-san doveva essere un genio, di quelli che riescono grazie al talento, e mi spiegò per sommi capi il da farsi, senza entrare purtroppo nel dettaglio. Temo di non avere le tue capacità, Fudoh-san, ma ti ringrazio. Andrò per prove ed errori, fino a capire esattamente come fare.

    La sua dimostrazione intanto andava avanti, anche se fece qualcosa di poco chiaro impastando tanto chakra da renderlo visibile, pur senza effetti chiaramente evidenti. L'espansione del chakra adesivo era forse troppo avanzata per le sue pur ragguardevoli conoscenzeIl chakra esteso di febh è da Jonin, un'abilità simile quindi sarebbe per forza da Jonin, a meno di creare una tecnica, piuttosto che un'abilità ma riuscì ad attirarsi con la mera Shinra Tensei, raggiungendo il ponte più rapidamente, anche se con un pò di stress per le sue ginocchia nell'ammortizzare l'impatto. Hai accelerato la caduta...intendevi questo come "chakra gravitazionale"? Intanto cercai di imitarlo, ma al momento decisivo del salto finii per crepare il legno e spingermi troppo oltre. Tkz! Riacquistai rapidamente l'equilibrio, ammortizzando il mio atterraggio estendendo del legno dai piedi per afferrare la tolda della nave prima dell'impatto, di fatto riducendo di quasi sei metri la caduta. Appunto...impastando troppo rapidamente mi spinge via, ma non quanto vorrei. Avevo già sperimentato quel metodo, senza riuscire, durante la missione della Colonna Evanescente con il Sensei. Ora dovevo concentrarmici e riuscire.

    La ripetizione sarebbe stata fondamentale. Tutto stava a impastare con frequenza superiore, ma trovando la giusta via di mezzo. Con i consigli di Fudoh-san e del Sensei non servivano altri trucchi, solo ripetere, ripetere e ripetere. Anche se l'albero maestro non sarebbe stato poi così ben messo quando avessi finito. Grazie al Mokuton le cadute non erano un problema, anche se avrei consumato una discreta quota di chakra, ma dovevo continuare così fino a raggiungere un buon compromesso. Fudoh-san... Dissi, dopo un'ora di tentativi. ...penso di essere molto vicino. Pochi tentativi ancora e riuscirò. Temo dovremo sottrarre i lavori di restauro dell'albero maestro dal mio compenso...anche se forse potrei ripristinarlo con il mio Mokuton. La tecnica del Manufatto Perfetto in fondo poteva servire per riempire i punti scheggiati, anche se sarebbe stato un pò uno spreco.
    Nel mentre lui mi aveva osservato, forse meditando sulle sue capacità e sulle sue doti. Chissà se nel vedere il Mokuton che si estendeva dal mio corpo avrebbe pensato che forse lui stesso, capace di estendere i capelli tramite una speciale tecnica, magari avrebbe potuto combinarla con le sue capacità attrattive o con il chakra adesivo, attirando i nemici sugli spuntoni e poi respingendo lateralmente per allargare le loro ferite, come una sorta di trappola magnetica inevitabile...

     
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    L'Allenamento continua


    Ed iniziano i bisbigli



    Osservare Yato-san aiutava, oltre che, lo ammetto, all'inizio, mi sorprese: gli vidi estrarre del legno dai piedi! Anzi, scusate, gli vidi proprio manipolare del legno attraverso i piedi!
    Era un pò come quel Hayate, anche lui usava il legno, cosa che, devo dire, non mi sarei aspettato di rivedere in un accademico, per di più!
    Una volta ho affrontato uno di quelli che usano tutti lo stesso nome, la Setta degli Hayate, usava il legno come te... tipo difficile da affrontare., ricordai, mentre ci scambiavamo qualche osservazione, lui mi chiese anche se il mio "chakra gravitazionale" era quello che avevo usato poco prima, Sì, come Guardiano della Valle del Guscio ho appreso questo particolare uso del chakra ed è da tanto che certo di perfezionarlo..., ammisi, con una smorfia, mentre provavo ad elaborare qualcosa che m'era passato per la testa vedendolo atterrare grazie al mokuton.
    Tentai qualche altro salto, facendo meno danni di Yato-san all'albero maestro, c'era da dire, ma di più alle mie ginocchia, però fra un salto e l'altro mi venne in mente un'idea: se non potevo estendere il chakra lontano da me, forse potevo "spalmarlo" intorno a me e, in effetti, ci avrei provato per ammortizzare la caduta e, più in generale, per ridurre l'attrito e lasciar scivolare le cose attorno al punto d'impatto, combinando l'attrazione del mio chakra naturale gravitazionale con la repulsione.
    Ci sarei riuscito? Non ne ero sicurissimoOk, niente chakra esteso (ammetto che non avevo letto, ero andato ad ispirazione), ma un'idea un pò diversa: una specie di copertura di chakra per ammortizzare gli impatti usando il chakra repulsivo in combo con l'attrazione gravitazionale.

    Ad ogni modo, proprio mentre Yato mi accennava alla necessità di riparare l'albero maestro, la voce di Dake si fece sentire: Lavori di restauro va bene, Yato-san, ma vedi di fare qualcosa anche adesso, ho notato che usi le arti innate del Mokuton, la mia nave non può certo permettersi un albero danneggiato se ci trovassi davanti ad un temporale., disse, con un tono cordiale, ma che non lasciava opzioni.
    Io pensai, appunto, che non fosse il caso di replicare, avrei lasciato al mio giovane compagno di missione, eventualmente, libertà di parola, ma se nemmeno Yato-san avesse voluto obiettare, avrei soltanto aggiunto: Se vuoi supporto per risistemare, posso aiutarti, in fondo sono stato io a proporre questo tipo di allenamento..

    Comunque fosse andata, avremmo poi fatto un pasto quanto mai semplice ed avrei proposto a Yato di riposare per almeno un'oretta, prima di un secondo allenamento pomeridiano.
    Ci saremmo ritrovati sempre sul ponte, ma stavolta, un pò più distanti dall'albero maestro: avrei proposto al ninja di Konoha di posizionarsi in un punto dove avevo già preparato una dozzina di sassi.
    Lo Yakushi-sensei mi ammazzerebbe, probabilmente, se scoprisse che allenamento ti sto proponendo, per lui, se non c'era almeno il rischio di perderci un arto, non c'era la giusta motivazione, ma la mia indole da medico mi porta a preferire qualcosa di meno rischioso., scherzai verso il mio compagno di viaggio, quindi mi distanziai, portandomi vicino al perimetro esterna dello zona di coperta (non chiedetemi come si chiami, diciamo il "bordo", vi va bene?).

    Ti ho mostrato come usare il chakra repulsivo per fare salti, ora, c'è un altro modo in cui si può usare che, proprio come per i salti, si tratta di un uso inverso della modulazione adesiva. Se con il chakra da adesivo a repulsivo puoi anziché camminare sulle superfici, usarle per dei grandi salti, così, se non vuoi tenere un oggetto in mano senza stringerlo, puoi sfruttare il chakra per lanciarlo senza ulteriori movimenti., spiegai.
    Nel frattempo avevo preso un sasso che stavo tenendo con il chakra attaccato Tocco Adesivo (Base)
    Arte: L'utilizzatore è in grado di trattenere senza presa oggetti di dimensioni Piccole o inferiori.(Mantenimento: ¼ Basso a oggetto)
    [Da genin in su]
    al dito, per poi, con un singolo e deciso rilascio Armi Repulsive
    Arte: L'utilizzatore può scagliare oggetti a contatto con il suo corpo di dimensioni Mediopiccole o inferiori; la velocità è parienergia l'utilizzatore. (Consumo: ½ Basso)
    [Da genin in su]
    del mio chakra, lo avrei lanciato al suolo, poco lontano dal foglioso.
    Yato-san, a questo punto sta a te: focalizza, come hai fatto per i salti, il tuo chakra, e spara verso di me i sassolini. Io nel frattempo farò qualche esperimento da me., proposi al mio parigrado, attendendo le sue azioni.

    Ora direte: cosa volevi fare stavolta, Fudoh? Prima di tutto, volevo riprovare a farmi scivolare addosso gli oggetti, ma, più di questo avrei cercato di focalizzare il chakra repulsivo per usare una repulsione che respingesse, quasi come una molla, gli oggetti che mi venivano ad impattare addosso, magari non sarei rimasto illeso, ma potevo ottenerci qualcosa comunque.
    In più, alla lunga, specie se i lanci di Yato-san fossero andati lontani, avrei provato a combinare i capelli manipolati con il chakra, per attaccarci sopra i proiettili, dopo averli estesi con il mio chakra gravitazionale.
    Chissà che non ci riuscissi!

    Comunque fosse andata quella sessione pomeridiana, la cosa più interessante per il Senju sarebbe accaduta mentre rientrava nella sua stanza (ed io, ovviamente, non ero presente): avrebbe sentito una voce che non avrebbe riconosciuto dire: Durante la pesca sarà il momento perfetto per catturarla.
    Proveniva dalla mensa, l'avrebbe sentita di spalle, da lontano, però, se il Senju si fosse voltato, avrebbe visto in mensa cinque marinai ad un tavolo, poi ad un altro Ushitaro e Niky con la guardia del corpo assieme a loro e, poco lontano il vicecapitano che stava mangiando da solo, anche se un ulteriore marinaio sembrava essersi appena alzato dal suo posto a sedere.
     
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    Un Senju traditore tra gli Hayate? O magari uno a cui hanno trapiantato le nostre capacità... Commentai, raccogliendo quell'informazione. Non credevo che Hayate sarebbe stato utile per la Missione ma meglio ricordare certi dettagli. Ascoltai attentamente le sue parole cercando di rammentare se la Valle del Guscio fosse un luogo a me noto, ma così non era, tuttavia rimasi ammirato dallo scoprire che il mio compagno di missione era un ninja talmente abile da essere stato nominato guardiano di un luogo mistico. Deve trattarsi di una tecnica estremamente complessa se persino tu hai difficoltà a sfruttarla. Commentai, più parlando tra me e me che con lui, a conti fatti.

    Durante uno dei tentativi, Fudoh cercò di fare nuovamente qualcosa, mentre esplorava le complessità della sua tecnica, finendo per emettere talmente tanto chakra da farlo scorrere intorno al corpo, tanto visibile quanto inutile, ma in effetti ci fu un effetto un pò strano: un attimo prima di atterrare rallentò bruscamente, anche se non certo per via del rivestimento che aveva generato...io stesso provai ad avvicinarmi trovandomi col piede terribilmente impacciato, come se decine di piccole mani lo trattenessero. Fudoh-san, non so cosa tu abbia fatto ma è come se in questo pezzo di tolda ci fosse melassa fluttuante... Dopo pochi istanti l'effetto si dissolse, non era ancora stato strutturato o sfruttato a dovere. Non penso dipenda dal chakra che stavi emettendo...ho più l'impressione che tu abbia fatto qualcosa al terreno. Dissi, senza però approfondire più di tanto: cosa potevo saperne io delle tecniche di un ninja dotato di così tanta esperienza? Il mio addestramento proseguì, con qualche risultato (merito delle basi trasmesse dal Sensei, evidentemente), anche se alla fine dovette esibirmi delle tecniche del Mokuton per rimettere le cose a posto.

    Sono terribilmente spiacente dei danni causati, in alcune cose sono inesperto. Ma posso riparare qualunque cosa in legno, Dake-san. Come se fosse nuova. Avevo messo in conto la cosa sin dai primi segnali. Fudoh-san, non preoccuparti: io sono abituato a sistemare le cose che metto in disordine. Mangiai un pò dopo di lui, ma in fondo non impiegai più di qualche minuto per concludere le riparazioni grazie alla mia tecnica. Il pasto frugale nonostante la crociera di lusso aiutava a restare concentrati, e in generale non vedevo il cibo come un premio ma come un mero combustibile per il mio corpo. Necessario alla Missione, nulla di più. Dopo un breve riposo per rinforzare le scorte di chakra, il mio temporaneo insegnante mi illustrò la fase successiva dell'addestramento. Credo di poter capire che questo Yakushi sia un insegnante...particolare. Sicuramente saprà come motivare i suoi allievi, ma ti sono grato per la tua indole. Dissi sfoggiando un sorriso cordiale: Fudoh era gentile e premuroso, oltre che saggio, ma sarebbe stato improbabile portarlo dalla mia parte in un ipotetico attacco all'Hokage, nè avrei potuto usarlo come mia marionetta, quindi meglio tenere un atteggiamento amichevole.

    La sua dimostrazione era molto semplice, ma avrei avuto bisogno di parecchio esercizio. Afferrai una pietra, trattenendola senza troppi problemi con il chakra adesivo. Quindi lo dosai volutamente male, un pò come nella mattina, quando volevo sfruttare il salto repulsivo...ma ottenni solo che la pietra schizzasse in una direzione a caso. Tks! Mormorai, stizzito. Pensavo che fare come con i piedi fosse sufficiente, ma qui non ho il corpo a bilanciare la spinta e trovare un equilibrio per la direzione...il sasso fa dove vuole lui. Non penso sia una questione di quantità però... Commentai. Fudoh-san, sei proprio sicuro che vuoi fare da bersaglio? Ma mi morsi subito la lingua: un ninja tanto potente da camminare al fianco dei più grandi non poteva certo essere impensierito da quattro sassetti lanciati da un genin. Distolsi lo sguardo Chiedo scusa...ho parlato senza ragionare. Mi concentrerò sul mio compito.

    Non era una questione di quantità di chakra, ma di frequenza di impasto, il trucco con cui si poteva ottenere un effetto repulsivo controllato, ma con il corpo si poteva poi ottimizzare la spinta e usare l'equilibrio per controllare la direzione...come potevo fare con il sasso? Era inerte e non mi avrebbe coadiuvato, quindi dovevo trovare una qualche alternativa...come per esempio ridurre la frequenza. I tentativi non furono incoraggianti: la spinta ottenuta era infima. Tentai quindi di accelerarli ma ebbi ancora meno controllo sulla direzione...non restava che pensare ad altro. Essere vicini al bordo dell'acqua mi fornì l'intuizione giusta: acqua che si muoveva. Onde. Se oltre a impastare il chakra con la frequenza adeguata lo avessi fatto muovere come delle onde concentriche...avrei creato una sorta di rampa o comunque sfruttando la struttura avrei potuto indebolirne un punto facilitando il lancio in quella direzione. Ovviamente la teoria era semplice. Nella pratica prima di riuscire a dirigere un sasso come volevo impiegai almeno sei tentativi, ed era comunque un gesto goffo. Ci sarebbe voluto un gran numero di ripetizioni.

    Dal suo lato Fudoh aveva usato una sorta di copertura di capelli per intrappolare gli attacchi in arrivo, ma credo stesse contemporaneamente cercando di usare il chakra per una sorta di effetto-molla. Certo, rendendo adesivi i capelli si potevano trattenere le armi per poi lanciarle con la sua tecnica segreta, ma avevo come l'impressione che ci fosse altro che lui potesse fare. E se invece di catturarli con i capelli li facessi tutti convergere nello stesso punto sulla mano? Una volta riuniti i detriti potresti spararli in avanti un pò come faccio io ora...ma magari in tutte le direzioni come un colpo a frammentazione, anche di grandi dimensioni! Questo il mio timido contributo, prima di tornare al mio addestramento.

    [...]

    Ore dopo, mentre rientravo in camera, una frase oltremodo sospetta giunse alle mie orecchie. Mi soffermai a vagliare le mie possibilità. Entrare in mensa e indagare forse sarebbe stata la cosa più etica, ma di fatto i difensori di quel viaggio erano altri, io dovevo solo occuparmi di rammendare i feriti. Far presente la cosa poteva coinvolgermi in faccende coi cui era meglio stare alla larga...e inoltre non faceva parte della missione. Tuttavia danni troppo estesi avrebbero potuto influenzare negativamente il mio curriculum, anche se di poco. Indagare significava esporsi troppo. Non farlo poteva essere deleterio nel lungo periodo. Restava quindi solo una possibilità.

    TOC TOC.

    Fudoh-san, mi spiace disturbarti...possiamo parlare? Avrei riferito la frase udita tale e quale, una volta nella sua cabina, senza fronzoli o dettagli, ma lontano da orecchie indiscrete. Fudoh era saggio, avrebbe saputo cosa fare...e alla peggio avrebbe assunto la responsabilità di cosa era successo. Personalmente, io proposi di non cercare rogne e di limitarci a ciò per cui eravamo stati assunti.
     
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    Secondo Giorno di Navigazione


    Terza Lezione



    Non stesi tanto a parlare degli Hayate, né cercai di farmi bello con il mio titolo di Guardiano della Valle, o il mio uso del chakra naturale-gravitazionale: sapevo di non essere ancora un esperto così elevato nell'uso di quelle tecniche, se no non le avrei prese così tanto e così spesso nelle mie passate missioni.
    Prefereii concentrarmi sull'allenamento in corso assieme a Yato-san.

    E durante già il primo allenamento, quello di salto ed atterraggio, bé, qualcosa successe: non ero riuscito a sfruttare le mie capacità di chakra attrattivo, con la manipolazione, per atterrare più delicatamente, ma ad un tratto mi ritrovai quasi a scivolare verso terra, come se qualcosa stesse rallentando i miei movimenti, una sorta di membrana, forse la possiamo chiamare così? Yato parlò di melassa nell'area, e sì, forse quello era un modo di definire la cosa migliore.
    Interessante! Ho fatto un piccolo passo avanti, Yato-san, grazie!, gli dissi, effettivamente grato per la descrizione di melassa rilasciata nell'ambiente... era qualcosa su cui potevo lavorare.
    Ed il Senju era così abile nel prendersi le responsabilità delle sue azioni, che non accettò nemmeno il mio aiuto nel riparare l'albero maestro, anzi, disse di anticiparlo per pranzo e se ne occupò da solo.
    Va bene, Yato-san, come vuoi. Non sono tanti i ninja che si prendono a pieno la responsabilità delle loro azioni, complimenti davvero., gli dissi sincero.
    Il pranzo fu frugale, mi preoccupavo più di appuntare su un foglio quello che avevo appena sperimentato con il mio chakra divenuto una melassa nella zona circostante, c'era da capire se questa cosa poteva essere replicabile ulteriormente.
    Intanto, ci aspettava l'allenamento pomeridiano con Yato-san.

    Il Senju fu così gentile da chiedermi se volevo fare da bersaglio, io sorrisi: Yato-san, questo è tanto un allenamento per te, quanto lo è per me, quindi ovvio che sì, che ti voglio fare da bersaglio., lo rassicurai, preparandomi a vedere di cosa fosse capace.
    I tiri di Yato non andavano esattamente al meglio, ma nemmeno i miei tentativi di usare i capelli con la mia spinta gravitazionale ci andavano poi così tanto, finché il Senju non mi suggerì di usare un metodo a mò di imbuto per poi spararli tutti in un colpo solo.
    Idea niente male, Yato-san, vediamo se riesco a fare qualcosa del genere., confermai ed a quel punto mi concentrai ancora di più.
    Yato andava avanti con i suoi tiri, io focalizzai il chakra nella mano, niente capelli in quel momento, niente spinte gravitazionali, solo chakra adesivo rimodulato con piccole repulsioni, per quanto possibile, mescolare le due capacità per provare a creare una sorta di scudo, no, cercai proprio di immaginarmi un vero e proprio carapace davanti a me: un guscio di tartaruga.
    Avrei mosso la mano attorno a me per prendere i diversi proiettili, seguendo quella forma del carapace, certo di una piccola tartaruga, provando a riportare i sassolini tutti nel punto centrale.
    Chissà se ci sarei riuscito.

    [...]

    Quella sera, mentre stavo ricapitolando su alcuni rotoli quanto avevo provato a fare quel giorno, cercando di farmi un piano su come effettivamente migliorare quei usi strambi del chakra, ecco che sento bussare.
    Avanti,è aperto., avrei detto e Yato, entrando, mi avrebbe visto seduto al tavolino presente nella stanza con tutta una serie di rotoli sullo stesso, forse avrebbe potuto anche notare cuscino e coperta per terra, anziché sul letto, ma se lui non chiedeva, io non avrei spiegato.
    Invece, mi chiese di parlare di qualcos'altro, nello specifico di una voce che diceva che la pesca sarebbe stato il momento perfetto per catturarla. Al femminile.
    Ci pensai un pò, poi mi rivolsi a Yato con un unico suggerimento: Strano è strano, ma potrebbe non essere niente. Intanto parlavano al femminile e noi siamo qui per una missione di supporto medico per il nipote di un daimyo, quindi un maschio... poi il discorso riguardava la pesca, se siamo fortunati, magari parlavano di qualche pesce particolare..., il mio tono non era però molto convinto, lo sapevo, Se non lo siamo, potrebbero voler rapire qualcun altro, forse una delle ospiti., per ora aspettiamo, eventualmente domani parlerò con il capitano della nave.
    E così concludemmo il nostro primo giorno di viaggio.

    [...]

    La mattina dopo mi sarei fatto trovare pronto con Yato per la nuova prova: due segni fatti sui lati del ponte rispetto alla posizione di una tinozza vuota che si trovava proprio al centro del ponte stesso. Avevo anche un sacchetto degli stessi sassi del giorno prima, in mano.
    Quando il Senju fosse arrivato, gli avrei spiegato il mio proposito: Yato-san, sarà un giochetto divertente. Dovrai correre da una parte all'altra della nave. Al primo segnale spicchi un salto potenziato con il chakra, durante il salto, devi sparare, senza fare un vero lancio, un sassolino nel contenitore, poi atterrare sul secondo simbolo, continuare la corsa fino all'altro estremo del ponte e poi di nuovo, salto, lancio, atterraggio, corsa, ritorni e via così.
    Hai venti sassi, vediamo quanti riesci a piazzare nella tinozza.
    , proposi sorridendo all'altro: considerando che la tinozza poteva contenere due persone ed i sassi erano grandi un dito, non ci sarebbero state difficoltà oltre quelle relative all'uso del chakra repulsivo di per se.
    Dal canto mio, bé, avrei provato a fare una cosa un pò diversa: non avrei corso assieme a Yato, bensì, rimanendo immobile con cinque sassi intorno a me, mi sarei occupato di cercare di pilotare il mio chakra gravitazionale-naturale verso il sasso centrale, perché attirasse a se gli altri quattro, volevo creare una sorta di trappola per i miei avversari senza doverli nemmeno toccare. Una stretta gravitazionale, se volete, senza contatto vero e proprio stavolta.
    Ci sarei riuscito? Bella domanda.

    [...]

    Finito l'addestramento mattutino, avrei proposto al Senju di parlare assieme con il capitano della nave, in privato.
    E se lui avesse acconsentito, gli avremmo spiegato assieme i fatti.
    La risposta di Dake-san fu prima di tutto uno sguardo verso entrambi, poi una mano sulle tempie, quindi parlò: Non è una piacevole notizia quella che mi date, anche se, se parlavano al femminile, non è il nostro riccastro il problema, ma forse una delle oche che s'è portato dietro. Mi sono informato su tutti loro, escluso quel tipo muscoloso sempre senza maglietta, sono tutti dei ricconi figli di altrettanti nobili del Paese del Thé. Chiunque di loro potrebbe valere un riscatto. Ma magari è come dici tu, Fudoh-san, stanno parlando di prendere qualcosa durante la pesca... se siamo molto fortunati. In ogni caso, parlerò sia con la guardia del corpo di Ushitaro, sia con il mio secondo al comando, per ogni buon conto. Dovremmo arrivare alla zona di pesca nel giro di un'ora, quindi basta con i vostri allenamenti strambi: riposatevi un pò e preparatevi per aiutare nel caso di incidenti!, concluse poco dopo, lasciandoci soli e liberi di andare a pranzo.

    E, a meno di un nuovo parere da parte di Yato sui fatti, era quello che avrei fatto: nel peggiore dei casi a breve avremmo avuto la nostra nuova pesca con feriti, nel migliore, si trattava solo di fare la guardia ai ricconi per qualche ora e poi per i giorni a venire.
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Fudohcracy


    Improbabili Avvertimenti
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    Fudoh-san arrivò persino a lodarmi per le responsabilità che mi ero assunto così prontamente, ma ben lungi dall'essere felice per quel complimento, internamente mi accesi col fuoco della vergogna: era già sufficientemente umiliante essere così incapace, se avessi anche dovuto accettare aiuto per rimediare ai danni che avevo fatto non avrei tollerato l'imbarazzo, quindi abbozzai. Grazie, Fudoh-san, ma credo che sia una semplice questione di disciplina mentale. E senza nemmeno guardarlo in faccia avrei proseguito.

    Al pomeriggio durante l'addestramento coi sassi Fudoh riuscì effettivamente a fare in modo che tutti i sassi in arrivo lo colpissero, salvo qualche piccola sbavatura, sul palmo della mano. Lui certo non lo sapeva, ma con la sua conoscenza innata delle capacità di repulsione e attrazione, unite al controllo del chakra, aveva sostanzialmente replicato una delle capacità del sensei Febh Yakushi di cui tanto aveva parlato [Nota], anche se forse ci era arrivato per una strada diversa. Tuttavia mi imposi di non concentrarmi troppo sui successi del più esperto kiriani: dovevo badare a perfezionare le MIE capacità.

    [...]

    La stanza di Fudoh-san era emblematica del suo rigore e della sua dedizione alla vita ninja e alla ricerca di sempre maggiore potere: dormiva a terra, rinunciando alle comodità per mantenersi sempre all'erta, senza distrazioni. Provai una fitta di ammirazione che andava a fondo e faceva male almeno quanto l'imbarazzo nel pensare a quel breve istante in cui dopo l'addestramento avevo desiderato di abbandonarmi tra le pur povere coltri di quella cuccetta. Ero immaturo e debole, ma per evitare che trapelasse non feci commenti sulla peculiare disposizione della stanza. Il mucchio di rotoli sulla scrivania, poi, era certo sintomo del genio che si affiancava al duro lavoro.

    Condivisa l'informazione, mi ritrovai daccordo col suo giudizio. Siamo qui come medici e non come guardiani, lo hanno detto esplicitamente. Penso che riferire al capitano e lasciar fare a chi è pagato per questo sia la scelta corretta. Feci un inchino, per congedarmi. Grazie per aver condiviso la tua opinine, Fudoh-san.

    [...]

    Mancava poco all'arrivo e avevo grosso modo preso la mano con gli usi del chakra repulsivo, tanto che Fudoh-san propose un addestramento conclusivo che era sostanzialmente un modo per ricapitolare e usare nella pratica le informazioni apprese. Mi sembra un'ottimo sistema, Fudoh-san. Ti ringrazio di aver perso parte del tuo prezioso tempo per addestrare un incapace come me. Dissi, onestamente grato al Kiriano. Anche se non sono adeguato, farò il possibile per non deluderti. L'esercizio richiedeva di sfruttare il chakra in maniera improvvisa, proprio come durante uno scontro. Fudoh-san era un insegnante esperto e saggio, questo era evidente.

    L'addestramento non era poi così diverso da un combattimento simulato. Scattavo da una parte all'altra, saltando da uno all'altro segno lasciato sul terreno da Fudoh-san senza sfruttare del tutto la forza muscolare ma anzi lasciandomi spingere perlopiù dal chakra repulsivo, senza danneggiare la tolda, almeno stavolta. Il primo salto non fu un granchè e finii per atterrare troppo indietro, e lo stesso accadde per la seconda e la terza corsa, ma almeno riuscii a trovare la distanza dopo qualche tentativo...ci sarebbe stato bisogno di ulteriore allenamento a casa per consolidare quanto aveva appreso. Dalla sesta ripetizione, coi sassolini in mano, cominciò il difficile. In generale lanciare durante un salto era difficile. Farlo mentre ero attento a dosare il chakra nei piedi lo era ancora di più. Lanciare senza potermi aiutare col braccio per mirare rendeva la cosa un inferno. Ed era quello di cui avevo bisogno: solo in condizioni estreme può crescere l'abilità di un ninja. Il primo sassolino cadde parecchio fuori dal catino, e durante il secondo salto, pur riuscendo a mandare un sasso a segno, un'altro mi cadde durante il gesto atletico. No! Non era niente più che esercizio e ripetizione, comunque, ma speravo di avere successo con almeno la metà dei proiettili. Non c'erano trucchi, solo esercizio, esercizio ed esercizio. Sfortunatamente, a differenza di Fudoh-san, non ero un genio. Potevo solo lavorare sodo.

    Mi interruppi a metà dell'opera nel vedere Fudoh che cercava invano di attirare un certo numero di sassetti intorno a uno da lui preso di mira, senza effettivamente riuscire a mantenere un'attrazione omnidirezionale efficace: a volte attirava due da un lato ma inevitabilmente la forza mancava dall'altro..a volte attirava alla mano i sassi ma non a quello designato e altre volte schizzava via tutto senza controllo. Era evidente che la frustrazione stesse avendo il sopravvento su di lui, nonostante il carattere gioviale e lo sguardo così limpido che pareva quasi distante, occupato a scrutare mondi di perfezione a cui non avrei mai avuto accesso. La mia tecnica non aveva nulla a che vedere con la sua, nemmeno lontanamente, ma nell'osservarlo con quella mano tesa verso il sasso (mi era chiaro che dovesse indicare gli oggetti cui voleva applicare le sue arti) mi tornarono in mente i primi insegnamenti da parte dei miei genitori su come sfruttare al meglio il Mokuton. Un pò sudato mi avvicinai alla sua posizione. Ti chiedo scusa per l'interruzione, Fudoh-san, tornerò immediatamente al mio addestramento...ma prima vorrei chiederti una cosa. Mi sarei seduto vicino a lui. Stai cercando di fare in modo che le pietre si avvicinino a quella che tu indichi, giusto? Ecco...io non credo che ci riuscirai in questo modo. Mostrai le mani con i palmi aperti verso l'alto. Dalla destra feci germogliare un piccolo rametto. Ora sono in grado di generare legno come meglio credo da qualunque parte del corpo. Ma questo perchè uso il mio corpo come base e il mio chakra per nutrire e generare le radici. All'inizio non ero molto bravo. Feci la stessa cosa a sinistra, ma il ramo emerse storto e irregolare. Con una mano sola le radici inevitabilmente erano più forti da un lato, e se provavo a correggere la cosa comunque non trovavo una via equilibrata. Feci appassire rapidamente il legno, congiungendo le mani come in preghiera, salvo poi allontanarle lentamente tra loro, con un legno che le collegava. Per questo al mio clan insegnano prima a generare legno con entrambe le mani, in modo da usare la naturale simmetria del corpo per una crescita equilibrata e per avere una base con cui poi imparare a far le cose con una mano sola. Arrossii. Ecco, non sono nessuno per dare un consiglio a un ninja che certamente mi è superiore per capacità e talento...ma forse il problema è simile: con una mano puoi attirare, ma da una direzione sola, al massimo forse potresti creare una semisfera, grosso modo. Gli avrei preso le mani, congiungendole. Hai provato a usarle entrambe, e pensare a un singolo punto qui in mezzo da caricare con la tua tecnica? Ogni mano gestisce metà del lavoro, e farlo in ogni direzione diventerebbe più facile e preciso. Deglutii. O almeno credo, insomma...mi è solo venuto in mente. Mi alzai, tornando al mio addestramento. Vederlo frustrato mi aveva dato in realtà un vago piacere: anche i genii avevano bisogno di una spintarella ogni tanto. [Nota]Vedila come un indizio per sviluppare questa Derivata

    Di venti sassi, nove erano finiti nella cesta alla fine del mio addestramento, con mia estrema frustrazione. Digrignavo i denti cercando di trattenere l'imbarazzo: ma perchè ero così stupido? Perchè ero così debole e incapace di crescere? Se non fosse stato per la Missione e l'estrema necessità di portarla a termine mi sarei impiccato dieci volte piuttosto che continuare a respirare portando vergogna al mondo. Avevo capito grosso modo come sfruttare il chakra adesivo e gli ultimi cinque tentativi di seguito erano stati perfetti...ma non avevo comunque raggiunto l'obiettivo che mi ero prefissato ed era come se il mondo intero mi crollasse addosso. Con gli occhi gonfi di pianto trattenuto a stento impiegai qualche tempo a riprendermi abbastanza da affrontare il mio improvvisato insegnante. Fudoh-san. Credo di aver preso dimestichezza, ormai. Anche se dovrò lavorarci ancora parecchio.

    Avevo sprecato grandi quantità di chakra, sentivo un vago languore ma ero quasi dell'idea di punirmi con del digiuno per la mia inadeguatezza, quando portammo al capitano le informazioni, sebbene frammentarie, che avevamo raccolto per caso. Sembrò considerarle solo come un fraintendimento, ma accettò di incrementare i turni di guardia, sottolineando come il nostro compito fosse invariato: eravamo solo ninja medici. Siamo ninja medici. Saremo pronti a curare e lasceremo il lavoro di guardiani a chi di dovere, Dake-san. Naturalmente. Dissi a Fudoh-san che intendevo lavarmi rapidamente per poi essere pronto. Credo sia il caso di non immischiarci. Aggiunsi. In caso di problemi ci chiederanno aiuto, eventualmente, ma non andrei a sfidare l'autorità del capitano. Abbiamo una missione con parametri ben definiti, in fondo. Spiegai al mio compagno una volta lasciati da soli. Certo, un rapimento potrebbe essere deleterio per la nostra reputazione, ma non farei nulla di più che tenere gli occhi aperti. Non hai detto di avere un legame con le Tartarughe? Potrebbero tornare utili per questo scopo?
     
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    La Pesca in alto mare


    Sport pericoloso?



    Durante l'ultimo allenamento con Yato, il giovane Senju mi diede un aiuto non da poco con un semplice suggerimento: ero lì che mi rosicavo il fegato a causa dei sassi poco collaborativi che mi trovavo davanti, quando il ragazzo della Foglia mi si avvicinò.
    Yato, come già dimostrato, faceva uso di una qualche arte del legno che permetteva di generare rami, fiori e quant'altro dalle mani.
    Ora, io ho sempre qualche diffidenza verso i clan e famigliole varie, ma le abilità di Yato erano, indubbiamente interessanti e la discussione lo era ancora di più: bilanciare il chakra fra i due lati.
    Hai ragione, in effetti ho sempre agito con una mano sola..., ammisi, mentre mi mostrava prima la sbarra di legno poi mi congiungeva le mani.
    Le tartarughe della Valle del Guscio sono un pò povere di suggerimenti, per la maggior parte del tempo. Ammetto di non aver mai pensato ad equilibrare il potere con ambo le mani, grazie mille del consiglio, Yato-san!, esclamai sorridendo e dando una pacca sulla spalla dell'altro, prima che tornasse al suo di allenamento.
    Superfluo dire che anche con quei consigli non è che mi riuscii per grazia divina di spostare i sassi in pochi secondi, mi ci dovetti impegnare: focalizzare le abilità del mio chakra naturale-gravitazionale tanto nella mano destra, quanto nella sinistra, sentire la natura che si liberava dalle mie mani e si espandeva nell'ambiente e poi guidarla con le dita.
    Se devo essere onesto con voi, prima avevo un pò mentito: le tartarughe non mi avevano mai dato grossi consigli, sia perché io non gliene avevo chiesto, sia perché, magari non stavo tanto lì a parlarci di queste cose, sapete con loro era principalmente questione di qualche mangiata di funghi (cosa che avevo capito essere fin troppo pericolosa) o discussioni su come in effetti non avessi ben appreso a congiungermi con la natura, ma quello non ritenevo che fosse un così grave problema.
    Insomma, spostavo gli oggetti puntandogli contro le mani, che altro legame mi serviva con la natura?
    Ma sto divagando. Per farvela breve, cercai per un altro paio di volte di far congiungere i sassi e scoprii che per quanto stavo riuscendo a pilotarne almeno tre di quei quattro, bé era un'operazione non proprio velocissima da compiere.

    Comunque, finiti i nostri addestramenti e parlato con il capitano della nave, come avevamo progettato la sera prima, io e Yato-san ci allontanammo ed il mio compagno di missione mi chiese della tartarughe: Sì, in effetti hai ragione, ne possiedo una che farebbe perfettamente a questo caso, sai? Chissà che non ci possa essere d'aiuto per tenere gli occhi su Ushitaro-sama., considerai sorridendo, Per ora, Yato-san, comunque, direi che un pasto veloce ci potrebbe essere d'aiuto per l'eventuale di dare supporto nel pomeriggio!, avrei concluso.

    [...]

    Quel pomeriggio gli ospiti uscirono su tre barche per la pesca, prima di partire, Dake ci volle tutti sul ponte della nave: Adesso inizierà la battuta di pesca. Ushitaro-san, assieme a Niky-san e Hyo-san andranno sulla prima barca, assieme al mio secondo Poissu.
    Sulla seconda barca, Ou-san, con Pey-san, Fudoh-san ed uno dei miei marinai, mentre sulla terza barca, Kaly-san e Rob-san con Yato-san, con un secondo marinaio.
    , spiegò il capitano.
    Certo, non mi entusiasmava particolarmente l'idea che né io, né Yato fossimo con Ushitaro-sama, ma le barche potevano contenere solo quattro persone l'una, quindi le opzioni erano poche, a quel che mi fu spiegato, in tal senso.
    Yato-san, ho lasciato una mia piccola amica sulla barca con Ushitaro-san, tu, per il resto, teniamo gli occhi aperti, come tu suggerivi., conclusi e, in effetti, poco prima di partire avevo evocato MykMyk
    Speciale: L'utilizzatore può evocare tramite la tecnica del richiamo una tartaruga energia Verde.

    Possiede la competenza Tartarughe - Gusci da Battaglia.
    (Energia Verde: Vitalità 6 leggere | Riserva 6 bassi | Unità 2)
    [Da genin in su]
    e l'avevo lasciata ben nascosta nella barca con il nobile rampollo e la sua guardia del corpo.
    Fu a quel punto che ci dividemmo e, vi posso dire, per almeno un'oretta la navigazione fu noiosa: sembrava che dovessero pescare con delle reti e degli arpioni una qualche forma di grossi pesci spada, ma prima dovevamo trovarli.
    La strategia era squisitamente semplice e, se volete il mio parere, immorale: le tre barche avrebbero individuato quei grossi pesci, ne avrebbero circondati un tre, o quattro, poi con le reti avrebbero cercato di bloccarne i movimenti per poi... bé... ammazzarli con i loro arpioni.
    Immorale e sleale, appunto.

    Per un'ora, come vi dicevo, niente di ché, poi, la nave con il secondo di Dake individuò un branco di questi pesci e si mosse.
    Yato sulla sua barca mi avrebbe notato, come io notavo lui, ed entrambi avremmo visto tanto i marinai pilotare le barche su cui ci trovavamo per stringere sui fianchi i pesci e costringerne ben cinque verso l'imbarcazione con Ushitaro.
    Ci avvicinavamo sempre di più, tutto sembrava andare bene, finché non andò più bene.
    La prima cosa che capitò, bé, fu la peggiore: l'imbarcazione di Ushitaro prese un'onda ed il giovane nobile cadde in acqua!
    Io non sapevo camminare sull'acqua e stavo già per protendermi con le mie doti (forse persino Yato stava per usare le sue abilità con il legno, immaginai), quando il vecchio Hyo si lanciò in acqua, si mosse veloce, ma non abbastanza per evitare che uno di quei pesci infilzasse una gamba del rampollo di nobile famiglia.
    Presto, un medico!, urlò la guardia del corpo.
    Stavo per saltare quando, non capii come sul momento, ma fui spinto più indietro; forse, se il Senju avesse guardato verso la mia imbarcazione avrebbe notato qualcosa esplodere sotto l'imbarcazione, senza distruggerla, ma ricacciandola indietro.
    Yato-san, raggiungi tu la loro barca, presto!, avrei detto ed il ninja di Konoha avrebbe dovuto sfruttare le nuove abilità appena apprese per raggiungere il ferito che stava a circa 10 metri da loro, forse un pò di più.

    Se fosse arrivato da Ushitaro-san, lo avrebbe trovato ferito, in modo non gravissimo, ma ferito: un taglio abbastanza profondo alla gamba da richiedere delle corpose cure.
    Ed a quel punto Myk, la mia piccola tartaruga striata d'arancione lo avrebbe avvicinato, Sei l'alleato di Fudoh-chan, giusto? Prima il ragazzo qui non è caduto..., ma la tartaruga non avrebbe avuto tempo di concludere, poiché si sarebbero sentiti due urli.
    Da una parte il bellimbusto con il pizzetto, Ou, sulla mia barca, fu spinto in acqua da una nuova improvvisa ondata, mentre la sua amichetta con l'ombrello urlava, dall'altra, vicino a Yato, Poissu finito in acqua pure lui.
    E poi un terzo urlo: anche il bellimbusto, quel Rob, era pure lui a mollo.
    Che diavolo stava succedendo?
    Io dal canto mio, mi sarei diretto verso l'acqua, evocando anche il mio più massiccio TongTong
    Speciale: L'utilizzatore può evocare tramite la tecnica del richiamo una tartaruga energia Verde

    Possiede la competenza Tartarughe - Fisionomia
    (Energia Verde: Vitalità 6 leggere | Riserva 6 bassi | Unità 5)
    [Da genin in su]
    , sulla cui carapace sarei salito, porgendo le mani verso i due ragazzi in acqua.
    State calmi, vi salvo io!, avrei urlato al duo, attirandoli verso di me con le mie capacità.
    Ma non avrei potuto fare molto per il secondo al comando di Dake.

    Chissà Yato-san come si sarebbe comportato in tutto quel caos di gente che finiva in acqua!
     
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    Fudohcracy


    Improbabili Bagnini
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    Aver aiutato Fudoh-san mi aveva dato una nota d'orgoglio, che tuttavia era stata come una stilettata per le mie convinzioni: rendere più forte uno che mi era già superiore che senso aveva, se non aiutava anche me a progredire? Anche solo aver mancato l'obiettivo di lanciare più di metà dei sassi nel cestino sarebbe rimasta per anni come un'onta incancellabile. Tanto che dopo aver discusso di mettere una tartaruga di vedetta, quando Fudoh-san propose di andare a mangiare annuii ma chiesi di mangiare da solo, per concentrarmi un pò. Certo se mi avessero insegnato a flagellarmi in caso di errore ora avrei avuto perlomeno una valvola di sfogo, e invece ero stato accuratamente istruito a cercare di preservare l'integrità fisica, e dunque potevo solo rimuginare e soffrire nella palude dell'incapacità.

    Si pescava al pomeriggio in quella crociera, e tutti i membri dello staff, noi inclusi, venimmo convocati sul ponte per le istruzioni del caso. L'obiettivo era separarci su tre barche, lasciando però i una sola guardia del corpo per i rampolli, forse per evitare di separarli più di tanto o per garantire loro un maggior divertimento. Certo che, alla luce degli avvertimenti dati in precedenza, non mi sembrava che il capitano fosse un brillante organizzatore, tuttavia l'autorità era sua, come chiarito qualche giorno prima, e Fudoh-san aveva comunque una piccola sorpresa a bordo dell'imbarcazione. Siamo ninja medici, con pochi salti potremmo raggiungere la prima barca se ci fossero cure da somministrare. Dissi annuendo una volta chiarito il nostro ruolo. Noi NON eravamo le guardie del corpo e non ci saremmo occupati di difendere nessuno, se non fosse stato strettamente necessario. Guardai Fudoh che invece pareva un pò preoccupato per la distanza dai nostri possibili pazienti, ma la missione era chiara: non serviva essere eroi.

    Preso posto in barca spalmai un minimo di crema solare (avevo la pelle chiara dopotutto) e rimasi seduto e in attesa, mentre altri si occupavano del resto. Io non ero là per divertirmi, ero poco più che una cassetta del pronto soccorso animata, almeno dal mio punto di vista. Un'ora di navigazione senza pirati o tempeste passò in maniera assolutamente gradevole, specie confrontata con le mie passate uscite in mare. Non mi interessava la strategia di pesca né mantenere troppo alta la guardia, ma solo il minimo indispensabile, e ogni tanto gettando uno sguardo verso Fudoh-san mi parve che si stesse annoiando notevolmente...dopotutto un ninja di alto rango e potere come lui, delegato a fare da balia al bisogno in caso di qualche ginocchio sbucciato doveva sentirsi terribilmente frustrato e fuori luogo. Dovevano aver pagato bene l'accademia per mandare sia lui, che certo era famoso, che un genin nullità come me.

    Finalmente identificarono un gruppo di pesci-spada da cacciare. O pescare. O qualunque cosa fosse quella che avevano in mente. La strategia era semplice: accerchia, blocca le vie di fuga e attacca da più direzioni. Non avrei mai potuto sfruttarla per il Bersaglio, essendo da solo, ma faceva sempre bene esplorare tutte le opzioni. I pesci erano grossi e apparentemente stupidi (cosa che mi ricordò un pò l'Hokage) e si fecero mettere in trappola facilmente (cosa che invece NON mi ricordava per niente l'Hokage)

    Il problema principale furono delle onde abbastanza anomale che buttarono a mare il festeggiato! Non c'era stato vento o mareggiate intorno..come mai un movimento così brusco e improvviso? Che fosse un Jutsu? La guardia del corpo si gettò per salvarlo ma intanto uno dei pescespada aveva trafitto la sua gamba. Tch! Sbottai, e mentre Fudoh-san si preparava a saltare per raggiungerlo un'onda impediva alla sua nave di avvicinarsi e forse buttava a mare un'altro dei ricchi rampolli. Ehi! Serviva un intervento medico immediato: nell'acqua salina il sanguinamento sarebbe stato stimolato fino a dissanguare rapidamente il ferito, specie viste le temperature non così basse...solo che non potevo tuffarmi in mezzo ai pescespada e farcela a nuoto...dovevo saltare per raggiungerli! Dannazione! A occhio erano una decina di metri, decisamente oltre le mie possibilità di salto, anche se le avessi incrementate con il salto repulsivo insegnatomi da Fudoh-san il giorno prima...ma forse avevo un'alternativa. Arrivo! Una brevissima rincorsa, poi feci crescere del legno da sotto le mie piante dei piedi, guadagnando dei trampoli temporanei di circa due metri. Accorciando così la distanza, fluidamente, spiccai un salto alimentato dalle proprietà repulsive del chakra, librandomi sul mare al riparo dalle onde.

    Il legno appassì rapidamente, ma quel salto improvvisato non era qualcosa che avessi allenato o in cui fossi particolarmente esperto, quindi risultava piuttosto sbilanciato e sebbene la forza e la distanza fossero sufficienti per atterrare sulla barca, verosimilmente ci sarei rovinato sopra o avrei persino potuto superarla cadendo in acqua. Pensai rapidamente: non mi interessava l'atterraggio, l'importante era raggiungere la barca senza farmi male, e quindi estesi nuovamente del legno dai piedi, di fatto afferrando la barca e tirandomi in basso prendendo ispirazione da ciò che Fudoh-san aveva cercato di fare i giorni precedenti, oltre che dal mio salvataggio dopo il primo salto repulsivo fallito. Atterrai saldamente, e mentre la piccola tartaruga di Fudoh-san faceva capolino per darmi alcune informazioni (certo che era strano sentire un animale parlante) la guardia del corpo ancora non aveva issato il giovane, che dovetti afferrare con il Mokuton per rimetterlo in sesto. Una brutta ferita. FATE ATTENZIONE ALLE ONDE! Urlai, mentre usavo parte del Kit di primo soccorso che avevo appresso per versare dell'acqua ossigenata sul taglio (quello avrebbe urlato, ma meglio disinfettare PRIMA di chiudere la ferita), concentrandomi poi sulle Mani Curative per accelerare la rigenerazione [Tecnica e 2 Azione]Uso solo 2 Slot Azione per stabilizzarlo alla meglio..

    Nemmeno il tempo di avvisare e tutti gli altri protetti finirono in acqua, esposti quindi al rischio di ferite o chissà che altro. Senza contare che era ormai evidente che qualcuno o qualcosa ci stava attaccando. Tartaruga...chi ha spinto Ushitaro-sama? Chiesi, gettando poi un grido a Fudoh-san. Fudoh-san, non posso fare tutto da solo. Il jutsu che cercavi di usare ieri...è il momento di completarlo! Attirali tutti fuori dall'acqua, poi penserò a qualcosa! Avrei potuto usare il Mokuton per afferrarli a mezz'aria, ma non sarei riuscito a curarli tutti. Dedicai solo parte delle mie energie a Ushitaro, il minimo per bloccare il sanguinamento e poi congiungendo le mani nel seal del Serpente diedi fondo a una grande quantità delle mie energie, per generare una grande zattera di fortuna con tanto di pioli per issarsi e la feci adagiare accanto a me: se non erano feriti i rampolli (che avrei ovviamente evitato di schiacciare con la mia creazione) avrebbero potuto afferrarla e issarsi, o Fudoh-san li avrebbe potuti poggiare sopra [Tecnica 2]Ampia Zattera di 18 Unità (doppio del manipolabile).


    Edited by Febh - 14/4/2020, 19:06
     
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    Salvataggio in mezzo al Mare


    Come salvare le persone



    Sapete, vedere Yato-san in azione mi lasciò positivamente sbalordito: avere la possibilità di creare escrescenze di qualche tipo ed usarle come estensioni del proprio corpo era, decisamente, un vantaggio, tanto in quella situazione, quanto durante uno scontro, immaginai.
    Fui quasi invidioso, lo ammetto, poi però mi concentrai sui problemi più urgenti: salvare non una, ma tre persone che erano in acqua!
    Come vi avevo detto: avevo evocato Tong per avvicinarmi ed ero pronto a provare con le mie abilità basilari di controllo del chakra naturale-gravitazionale, quando ecco che Yato-san mi diede il giusto suggerimento, la tecnica che aveva provato il giorno precedente.
    Puntai le mani nell'area intorno al trio, ma non riuscivo a prenderli tutti: mi focalizzai, cercavo di equilibrare la pressione chakrica da ambo le parti, ma il mio controllo del chakra naturale non era ancora al giusto livello, me ne resi conto, ammetto, con una certa frustrazione.
    Devo parlare con Kurma e le altre tartarughe, dobbiamo fare qualcosa!
    Ma non era quello il momento.

    Tong, pesci!
    Lo ammetto, stavo per urlare alla mia grossa tartaruga poco intelligente che non era un pesce, ma poi notai che, in effetti, c'erano dei grossi pesci-spada attorno al barbetta, Ou, così mi guardai attorno ed ebbi un'idea molto malsana.
    Non potevo stringerli in un'unica presa e spostarli, non potevo nemmeno attirarne due, perché il terzo sarebbe stato a rischio... quindi decisi di provare a smuovere tutta l'acqua.
    Di fatto sarebbe stato come usare la mia spinta repulsiva, ma nel modo in cui rallentavo i movimenti altrui: puntai la mano verso l'acqua, nella zona dove si trovavano i tre e rilasciai parecchio chakra.
    Yato-san, preparati con quella tua zattera. Facciamo i pescatori di uomini, oggi!, ammisi scherzoso, ma parecchio concentrato al momento: sudavo persino!
    Se ci fossi riuscito, avrei fatto fare un bel salto verso l'alto ai due rampolli ed al secondo di Dake, poi stava a Yato-san provare a recuperarli.

    Qualora recuperati, avrei compiuto io un salto, portandomi vicino ai tre, dovunque il Senju li avesse posizionati, e cercando per eventuali ferite da curare, ce n'erano alcune, ma probabilmente non ce l'avrei fatta a gestirli tutti e tre assieme subito, quindi mi misi ad analizzare i loro danni.
    Nel frattempo, Myk avrebbe parlato al mio parigrado: Non lo ha spinto qualcuno... ho visto una bolla! Lo ha buttato in acqua quella!, spiegò la tartarughina, prima che accadesse di nuovo!

    O per meglio dire, stavolta le vidi: due sfere... sembravano bolle di sapone!
    Yato-san, dietro di te!, gli avrei urlato, mentre quelle si dirigevano contro di lui, avrebbero cercato di colpirlo: non erano mortali di per se, anzi, l'impatto probabilmente non sarebbe stato tanto dannoso, ma erano veloci e puntavano a spingerlo in acqua, la prima diretta alla schiena, la seconda all'inguine.
    E nel frattempo? Nel frattempo successero altre cose.

    Intanto avevo analizzato le ferite dei tre: Ou aveva qualche costola fratturata, forse a causa della spinta, Rob, invece, era stato ferito con dei tagli, non gravissimi, per fortuna, al tronco, mentre il secondo di Dake aveva un bel taglio alla gamba. Per curare tutti e tre, mi ci sarebbe voluto tempo; e mentre io stavo cercando di curarli? Un altro urlo, ovviamente.
    Chi è caduto adesso?
    Ma non era caduto nessuno in acqua, no, la giovane compagnia di Ushitaro-san era adesso dentro una bolla, assieme a Hyo, la guardia del corpo del nobile.
    La ragazza urlava spaventata, il nanetto anziano... sorrideva.
    Brava ragazza!, furono le sue uniche parole, mentre un'altra bolla faceva barcollare la barca su cui mi trovavo io.
    Yato-san, prova a colpire quel coso!, gli avrei detto, concentrato, parecchio, nel curare i feriti.
    Speravo che si ricordasse anche come sparare oggetti con il chakra, o avesse qualche altro trucco altrettanto funzionale, data la velocità con cui si stava muovendo quella grossa bollaVel = Blu +3, Dimensioni = 8 Unità, Pot Dif = 20x2 (Durezza).
     
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    Fudohcracy


    Improbabili Bollicine
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    Ottimo lavoro, Fudoh-san! Gli dissi mentre saltava sulla mia zattera dopo averci poggiato i rampolli feriti. In qualche modo li aveva fatti saltare via dall'acqua come se fosse un trampolino elastico, permettendomi di afferrarli e rimetterli in salvo, anche se magari un pò malconci. Vengo ad aiutarti a guarirli, ma cosa stanno facendo quei soldati pagati per DIFENDERLI? Noi siamo solo i medic... La tartaruga però aveva qualcosa da aggiungere e lo stesso Fudoh-san notò che avevo qualcosa alle spalle. Voltando il capo vidi le bolle in arrivo, e non sapevo assolutamente da dove fossero arrivate, ma di certo avrei evitato di farmi colpire! Piantai i piedi al suolo, ancorandomi con il chakra adesivo, mentre dalla schiena due spuntoni ossei andavano a conficcarsi nelle due bolle, forse facendole scoppiare senza che alcun danno mi raggiungesse [Difesa 1 e 2]Statistiche:

    Mokuton: 2 Difese da 3 Unità ciascuna, Potenza 30
    !

    Tenuto il punto, il grido della ragazza e le parole di Fudoh richiamarono la mia attenzione sulla guardia del corpo e la sua prigioniera. Che diavolo fai? In quel momento realizzai: era un lavoro dall'interno. Nessun attacco esterno, ma un traditore nelle fila dei difensori. Digrignai i denti: Era LEI il bersaglio! Era lontano e rapido, ma avrei potuto ancora fare qualcosa, lanciando uno Shuriken contro la bolla, mirando alla parte superiore, per farla scoppiare [Azione 1]Statistiche: Forza Blu +2 tacche, gittata aumentata

    Armi Repulsive
    Impasto ½ Basso +2 For
    . L'arma era ovviamente più veloce della bolla, ma la distanza stava crescendo e il legno rimbalzò senza danni su quella bolla! MALEDIZIONE! Sbottai mentre generavo rapidamente un Fuuma Shuriken opportunamente potenziato [Tecnica 1]Fuuma Shuriken, Modellato Potenza 30. Corsi verso il parapetto della piccola imbarcazione, spiccando un salto repulsivo e scagliando poi l'arma con tutta la forza che avevo a disposizione, così da permetterle di raggiungere il bersaglio [Gratuito e Azione 2]Statistiche: Forza Blu +4 tacche, gittata aumentata

    Armi Repulsive
    Impasto MedioBasso +4 For
    .

    Sapevo che la potenza non era sufficiente, ma mentre cadevo in acqua composi rapidamente due sigilli, estendendo il mio controllo del legno ben oltre i limiti del mio corpo. Fossi stato più abile sarei stato capace di influenzare il legno della mia arma a mio piacimento, ma non ero ancora giunto a quella padronanza del Mokuton...tuttavia esisteva un modo, che avevo sviluppato relativamente da poco, per ignorare i vincoli legati alla presenza di un dato elemento in ciò che volevo influenzare col chakra. Nell'attimo dell'impatto dal centro del Fuuma Shuriken sarebbero emerse due spuntoni appuntiti che, unendosi alle lame, avrebbero certo generato una potenza sufficiente per distruggere quel singolare mezzo di trasporto [Tecnica 2 e Azione 3]Statistiche: Potenza 30 (Shuriken) +30 (Mokuton) + Forza Blu +4 tacche

    Mokuton 3 Unità per Potenza 30
    !

    Caddi in acqua, ma non prima di gridare verso Fudoh. Fudoh-san, attira la ragazza e magari spingi via lui!

    SPLASH

    Ero in acqua e ne sarei dovuto uscire il prima possibile...ma quando sarebbero arrivati i rinforzi? Dovevamo combattere solo noi due?


    Edited by Febh - 14/4/2020, 19:06
     
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    Falce dei Kaguya


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    Bolle Blu nel Mare Blu


    Sapone ed ostaggi



    Incredibile ma vero: la mia idea funzionò.
    Ero riuscito a rendere la superficie dell'acqua repulsiva, nemmeno fosse una sorta di molla, così da sbalzare i due rampolli ed il secondo di Dake fino alla zattera e lì li avrei raggiunti ed iniziato a curarli.
    E Yato-san? Bé, lui nel frattempo faceva faville! Prima abbatté quelle due bolle di sapone usando degli aculei che gli erano usciti dalla schiena, tutti in legno, poi si dedicò alla sfera più grossa, quella con il vecchio Hyo e la ragazza all'interno.
    Se posso dirlo: fece un ottimo uso del chakra repulsivo, spiccando un salto ed andando a colpire con un grosso shuriken di legno la bolla, da cui generò persino degli ulteriori aculei in legno, usandoli per spaccare la stessa, liberando così la ragazza ed il suo rapitore.
    Quello è mio compagno di missione, dissi ai tre che stavo curando, sorridendogli, poi però, Yato-san richiamò la mia attenzione, portando alla mia attenzione i due che stavano cadendo, così reagii.

    Ora, magari mi prenderete per pazzo, ma la mia idea fu quanto mai dettata dall'improvvisazione: usando il chakra repulsivo, spiccai un salto Salto Repulsivo
    Arte: L'utilizzatore è in grado di aumentare (x1.5) l'altezza e lunghezza del proprio salto. (Consumo: ½ Basso extra)
    [Da genin in su]

    Slot Azione 1
    verso la zona d'acqua che avevo precedentemente reso "molleggiante", così avrei cercato di avvicinarmi il più possibile al duo e magari anche superarli.
    E nel fare ciò? Avrei esteso la mano destra verso la ragazza, sfruttando allo stesso tempo il mio chakra naturale-gravitazionale per attirarla verso di me, magari rafforzando con il chakra adesivo la mia stretta, qualora l'avessi presa.
    Non potevo allo stesso tempo controllare anche il vecchio, ma sperai che non avesse molte opzioni dalla sua e comunque, con la mano libera avrei impugnato i miei coltelli da lancio, pronto a spararli verso la prima palla di sapone che gli vedevo spuntare vicino.
    Se tutto fosse andato per il meglio, malgrado le mie gambe non avrebbero aiutato, ricadendo sulla superficie d'acqua rimbalzante, saremmo dovuti volare indietro fino alla zattera, assieme.

    Yato-san era finito in acqua poco prima, avete presente? Bé due di quei grossi pesce-spada stavano per puntare a lui, ma cosa più grave, il vecchio Hyo aveva generato una nuova bolla, non sotto di se, o vicino a me, bensì verso la ragazza con l'ombrellino, buttando anche lei in acqua, poco lontano, forse nemmeno due bracciate, dalla posizione del Senju.
    Quindi doveva salvare non solo se stesso, ma anche la ragazza, in qualche modo.
    C'erano comunque delle buone notizie: Tong era poco lontano dalla loro posizione e per quanto tonto, la mia tartaruga era una bella bestiona come stazza, che non aveva niente da temere da quei pesci.
    E, cosa più importante, in avvicinamento c'era un'altra barca, ci avrebbe messo ancora qualche minuto, probabilmente, per raggiungerci, ma davanti alla nave, che si avvicinava a grande velocità su un qualche grosso rettile nuotante, c'era Dake-san in persona.
    Tsk! Dannazione!, sentii lamentare Hyo poco lontano, mentre una grossa bolla di sapone spuntava dall'acqua e lo aiutava ad allontanarsi: che fosse ancora vicino a noi, o meno, avrebbe provato a scappare in quel modo.

    Però ammetto che la mia attenzione era più sul curare i feriti e vedere se Yato-san avesse bisogno di aiuto contro quei due pesci-spada.
     
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