Il Peso del Tempo

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    I Pericoli del Passato


    XVI






    Rimase deluso da quello che aveva spremuto dalla mente di Boku, sapeva che qualche difficoltà sorgeva sempre ma non di ritrovarsi in un vicolo cieco ne tantomeno di non riuscire a rintracciare la donna che, se non deceduta, supponeva quantomeno di ritrovare ad un ingresso.
    La risposta deludente sulle basi di Kurotempi però lo spinse a fare una domanda più precisa prima di decapitare lo scienziato, non credeva infatti che un organizzazione simile per quanto fatta da elementi indipendenti avesse un unica base, pensava che almeno i loro capi dovessero avere un covo per conservare risorse ed incontrare degli sgherri, domanda per cui avrebbe eventualmente lottato fino all’eventuale morte dello scienziato.

    Dove dimora la Principessa?

    Certo, per quello che aveva visto Boku poteva essere stata sepolta anche lei lì sotto, ma non ci sperava troppo, solitamente a quel livello si era particolarmente resistenti, e la donna in particolar modo aveva ben pochi problemi con la lava visto come ci si faceva il bagno.
    Nonostante tutto all’uscita non trovò niente, se la donna era da qualche parte era riuscita ad uscire da lì senza problemi e senza lasciare tracce, cosa in realtà sorprendente che in quella situazione fosse sufficientemente lucida da pensare a quello.
    Se fosse riuscito ad avere risposta dallo scienziato, tracciando una linea retta immaginaria tra il punto in cui stavano e l’eventuale destinazione della donna, avrebbe creato un percorso da perlustrare e solo in assenza di persone lungo quel tragitto sarebbe tornato indietro.
    Il clone intanto avrebbe rovistato tra il magma, notando che, tra le ceneri che questo si portava sempre dietro, erano presenti alcune delle assi che componevano la botte, notò subito che aveva sottovalutato quel materiale quando aveva sfruttato il mercante per la sua infiltrazione.

    Magari torna utile.

    Disse tra se e se mentre andava a riporre il legno in un luogo sicuro dell’accampamento da cui l’originale avrebbe poi potuto riprenderlo.


    [Antico Tempio Koro]



    Chikyu scosse la testa alla richiesta di Hohe.

    Ci vorrebbe troppo tempo, settimane se non mesi, dovrei procedere per tentativi.
    Hai mai giocato a shangai?
    Se tocchi lo stecchino sbagliato qui fai la fine del topo.


    In effetti Hasuma aveva impiegato parecchio tempo a stabilizzare i sotterranei ed il lavoro eseguito non era da poco a giudicare dalle volte che aveva costruito con la sabbia.
    C’era bisogno di tempo o di più manipolatori, con uno era impossibile svolgere quel lavoro.

    Passaglielo pure, tanto da qui non esce.

    Satoru continuava a mostrare una certezza non da poco nonostante avesse davanti un Kage, eppure non si era mostrato un tipo poco accorto o spavaldo oltre le sue possibilità.
    Ma con quello strumento in mano Hohe cosa avrebbe fatto?
    Le sue percezioni da sensitivo gli avrebbero permesso di scoprire che quello strumento era ben poco comune, forse poteva essere utilizzato mediante il chakra, ma la cosa più particolare è che ne conteneva una traccia, ma non una riserva, non c’era infatti qualcosa di concreto al suo interno ma più la memoria di qualcosa che era passato attraverso di esso.
    Per quanta concentrazione Hohe impiegasse quel chakra era puro, non era il risultato di una particolare impronta ne di una qualche abilità speciale, era energia, ma vista l’assenza di impronte probabilmente non era stata mediata da una creatura bensì dall’arma stessa, ma era un arma?
    La ricerca di risposte l’avrebbe però portato a compiere un errore: utilizzare i suoi poteri sullo strumento.
    Ebbe la risposta che cercava, avendo una lontana visione di un uomo che, munito di quell’attrezzo era in grado di compiere i suoi lavori in un batter d’occhio, lui aveva in mano quello che sembrava uno strumento agricolo e nella visione era in grado di spostare la terra semplicemente sfruttando il tempo.
    Era chiaramente visibile come nella terra apparisse il solco di un aratro o i colpi della lama di una zappa ed al contempo come, una volta eseguito il lavoro che una persona normale poteva sopportare durante una giornata di lavoro, questa cadesse a terra, visibilmente esausta, come se l’avesse effettivamente eseguito. Lo strumento, inizialmente nuovo, aveva ora la superficie scalfita come se incisa qua e la da qualche pietruzza che era normale trovare nel terreno.
    Con quelle informazioni Hohe poteva dedurre che lo strumento era in grado di comprimere il tempo e permettere all’utilizzatore di fare ciò che avrebbe fatto in un arco di tempo maggiore in poco più di qualche secondo, ad un costo che, forse per via dell’assenza di chakra, coinvolgeva il fisico, come se lo strumento costringesse il corpo a sostituirlo.
    Sicuramente utile se utilizzato accuratamente.
    Tuttavia lo strumento era l’ultimo dei loro problemi, appena Hohenheim si fosse nuovamente focalizzato sul presente avrebbe visto Satoru corrergli incontro col volto stravolto.

    NOOOOOOOOO! CHE HAI FATTO!!!

    Aveva la mano tesa verso l’antico strumento e sembrava del tutto intenzionato a riprenderselo quando vennero circondati da un boato, lontano eppure in grado di scuoterli nel profondo, fu solo il primo ed a lui se ne susseguirono altri, come se qualcosa di abnorme stesse risalendo un'altrettanto colossale scalinata dalle viscere della terra.

    Siete tornati, come sempre, alla fonte!

    E qui, perirete!



    In un primo momento la voce sembrava provenire dal tempio stesso, e forse era così, ma da questo iniziò a trasudare un fumo denso e nero, lo stesso che Satoru era riuscito ad evitare scegliendo di non testare lo scettro, che iniziò ad aggregarsi in un punto all’interno di quella sala circolare, lo stesso punto da cui lentamente iniziarono ad emergere le bianche ossa maledette viste prima da Hohe, come se venissero vomitate fuori da un punto imprecisato dentro quel caos.
    La loro capacità di interagire con lo scorrere del tempo li stava già allertando sulla natura di quella creatura ma prima che potessero aver ben chiara la situazione la Bestia puntò un dito verso il loro gruppetto.
    Le sue dimensioni superavano la trentina di metri per quanto emergesse dal suolo solamente la parte dalla cintola in su, ma più che sufficiente ad interagire con i due [dimensione 40 unità] il dito scheletrico fu inesorabile, solamente sentirselo puntare contro equivaleva ad un giudizio.

    Avete rotto il patto



    Sentenziò.

    Ora dovete scegliere.
    Salvezza, attraverso la Purificazione.
    Giustizia, attraverso la morte… o il patto.



    La mente di quella creatura non era complessa, le sue erano parole semplici e sembravano l’eco di una mente ormai distante, viva con l’unico scopo di perseguitare e annientare, ma irreparabilmente distrutta per quanto riguardasse qualsiasi altro tipo di interazione.
    Hohe forse avrebbe potuto voler riflettere a quell’affermazione, ma Satoru rimase totalmente di sale, immobile per alcuni secondi, e pur con quella benda a cancellarne parte delle emozioni che il viso poteva assumere era evidente che q ualcosa stesse accadendo.
    La sua arma rovinò a terra, abbandonata come il fardello che rappresentava, ma sembrava improvvisamente aver riacquisito una certa serenità.

    Salvami…

    Sussurrò.

    Ti prego, salvami!

    Cadde in ginocchio, impossibilitato a piangere ma con la voce tremante, gli occhi vuoti di quella bestia umanoide lo guardarono per dei lunghi secondi, forse il tempo necessario a valutare dopo il quale la sua mano si levò, e per quanto una mano d’osso fosse spesso collegata alla morte, il tempo, accompagnato da quel semplice gesto, prese a scorrere indietro per il jonin e la cicatrice sparì sanando qualcosa altrimenti incurabile.

    C’è… così… silenzio.

    Come poteva essere riacquistare la vista dopo metà della propria vita passata in quella terribile condizione di disabilità?
    Eppure Satoru quasi non ci pensava, per lui era il silenzio ciò che importava.
    Hohe però avrebbe avuto poco tempo per analizzare la situazione dell’uomo, il teschio si voltò da lui, e questa volta non era una visione e desiderava una risposta.
    Se l’avesse interrogato in merito al patto la risposta sarebbe stata breve, ma non sarebbero arrivate soltanto parole.

    Il tempo non si addice alla natura umana.
    Ed a volte si ha bisogno di un esorcista.



    Nella mente di Hohe balenarono le immagini dei membri del clan che si disperdevano e nonostante i loro poteri fossero sigillati apprendevano nuovamente, per fortuna o per ricerca, come spezzare il rituale, e di come, nella follia portata dal controllo di quel potere così smisurato, commettessero i più efferati crimini.
    Ma c’era sempre spazio per riportare ordine, per contrastare e riportare equilibrio anche quando gli stolti credevano di essere abbastanza capaci da poter tenere sotto controllo le loro ambizioni, c’era sempre spazio per un salvatore, una figura ammantata di bianco in grado di sfruttare un potereQuesto è uno spunto per un eventuale TS che verrà sostituita a quella del tempo nel caso tu volessi accettare il patto, sono possibili sfumature ma non cambi alla natura della tecnica il cui obbiettivo è per l'appunto bloccare il tempo senza manipolarlo, cosa non gradita allo scheletrone XD

    Frattura Temporale: L'utilizzatore può generare fratture nel tempo, porzioni di spazio in cui questo non scorre e manipolarlo entro il raggio d'azione; le fratture possono essere divise in ramificazioni. Il movimento richiede slot tecnica/azione; muovere più ramificazioni con traiettoria simile o speculare richiede uno slot tecnica/azione.
    Potenzialità della Frattura: La Frattura si diffonde con velocità pari a X dell'utilizzatore. La traiettoria della frattura è rettilinea, con uno sviluppo massimo pari alla sua lunghezza. Se la zona è stata influenzata da tecniche che manipolano il tempo o concedono preveggenza la distanza percorsa non sarà considerata nello conteggio della lunghezza e non richiederà slot azione. La furtività della frattura è pari a quella dell'utilizzatore; un osservatore percepisce sempre l'ombra modificata almeno entro mezzo metro da sé anziché 1,5 metri. La frattura immobilizza al tocco, per liberarsi è necessario impastare una quantità di chakra superiore ad un basso ogni 10 di potenza, è possibile liberarsi con la forza bruta se questa superiore a 2 tacche per ogni 10 di potenza impiegati.
    Singolarità Temporale: L'utilizzatore può Intrappolare in una singolarità ninjutsu senza mantenimento o costrutti di tecniche speciali toccandoli con la Frattura. La potenza della Singolarità è pari a 5 per ogni consumo ¼ Basso impiegato. Una tecnica Imprigionata viene ridotta di potenza; se azzerata la potenza, non produce effetti.
    Fuori dal Tempo: L'utilizzatore, se utilizzata almeno metà della potenza massima della Frattura nel turno, ha una naturale resistenza agli effetti di Preveggenza e Manipolazione del Tempo pari a 10 per livello di TS o 2 tacche.


    La Frattura può ramificarsi 1 - 3 - 6 - 9 - 12 volte
    La potenza della Frattura è pari a 20 - 30 - 40 - 50 - 60
    La lunghezza della Frattura è pari a 12 - 24 - 36 - 48 - 60
    La furtività della Frattura ha un bonus di 1,5 - 3 - 3 - 6
    Singolarità Temporale ha potenza pari a 10 - 15 - 20 - 25 - 30

    sottolineo che è una base da discutere in sala approvazioni
    che cristallizzava laddove gli stolti manipolavano senza senno.

    Scegli, figlio inconsapevole della maledizione.



    La mente di quella creatura era semplice, evidentemente più la concretizzazione di una volontà che qualcosa di realmente vivente, ma gli aveva mostrato qualcosa, forse c’era altro da scoprire o che la creatura poteva riportare o si sarebbe limitato semplicemente a fare una scelta?
    Magari di abbracciare il potere del tempo e scagliarsi contro quella creatura che dopotutto non sembrava troppo differente da un biju, era una sfida che il kazekage poteva accettare?
     
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38 replies since 6/3/2020, 21:27   1065 views
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