La Bilancia Nera

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  1. Youshi2
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    La Bilancia Nera

    III

    La consigliera di Oto non si sbilanciò più di tanto parlando del proprio Kage, anche se lasciò intendere che il lavoro dietro alle quinte, in amministrazione, era molto per i due consiglieri: lei e tale Febh, altro ninja del suono che non conoscevo. Pose anche l'accento sul fatto che i piani del Kokage, sebbene appoggiati da molti, non fossero condivisi da tutto il villaggio. La interruppi alzando il sopracciglio dicendo E' particolare la scelta delle tue parole, Hebiko-san continuai, dopo aver abbassato lo sguardo verso la strada che calcavo e calciato un sassolino Perché dici che i suoi piani non sono condivisi da tutti? Potrei capire i modi, non è detto che possano andare a genio a tutti, ma il fine sarà solo uno: il bene di Oto. O sbaglio? domandai, infine, con curiosità. Anche Fudoh-san, alla prima riunione in amminsitrazione, aveva dissentito ai modi che il Mizukage voleva perpetrare per il bene del villaggio; ma sapeva che il fine era solo migliorare la formazione dei ninja del villaggio e non quello di danneggiarlo. Mentre, da quello che accennava la consigliera, qualcuno a Oto era scontento dei progetti stessi del Kokage, tanto da definirli suoi e non del villaggio.
    Iniziavo a scoprire le prime sfaccettature della politica interna del villaggio del suono, per farlo mi erano bastate poche domande, sarebbe stato un viaggio molto interessante. Certo, mi sarei dovuto anche attrezzare per non dar modo di insospettire la consigliera della mia curiosità, ma ponendo qua e là qualche domanda fuorviante, forse sarei potuto arrivare alle risposte che mi interessavano.

    Fu invece molto più loquace quando si iniziò a parlare di Kato Yotsuki, lo insultò senza mezzi termini. Definendolo incline al tradimento e bugiardo, oltre che idiota. Colsi la palla al balzo per domandare Sembra che tu stia parlando per esperienza diretta, consigliera del suono un lieve sorriso si formò tra le mie labbra Cosa mai può essere accaduto per farti avere una così bassa considerazione del guardiano del tuo villaggio?
    Quindi ascoltai con crescente stupore le sue affermazioni successive, la guardai con un occhio diverso, quella ragazza dai capelli rossi fuoco era l'erede del leggendario Orochimaru. Una volta che realizzai la cosa, dopo aver superato il sospetto che si stesse prendendo gioco di me, fermai i miei passi di colpo e la guardai con aria esterrefatta, ricomposta la mia espressione glaciale, resomi conto di aver perso per un attimo la mia aplomb, le risposi Dev'essere un'eredità piuttosto pesante da portare sulle spalle. La sua storia si intreccia con le leggende, so poco sul suo conto. Ma tu sei l'impersonificazione dello strascico del suo potere, il tuo sangue è il suo sangue dopotutto e tu ora sei una consigliera del villaggi che lui stesso fondò il mio sguardo si rivolse verso di lei Un ninja leggendario come lui... non trovavo bene le parole, formavo continuamente nella mia mente domande che non avevano senso, confuse, non generiche ma indirizzate come quelle precedenti Che cosa può avere lasciato, oltre ad un'erede, nel vostro villaggio?
    Avrei ascoltato con interesse le sue risposte, sebbene le leggende mi interessassero, quel piccolo cambio di argomento mi serviva solo per riprendere con disinvoltura la mia ricerca sul sistema politico otese. Ma feci quanto possibile per non farlo notare, per cui ricambiavo lo sguardo, sorridevo, annuivo interessato quando lei poneva l'accento su un argomento piuttosto che ad un altro. Infine, quando il silenzio si fosse ricomposto, avrei domandato Invece, prima, hai citato un altro consigliere, Fobh mi pare che dicessi, no? avrei proseguito con voce leggera A kiri, l'unico consigliere che abbiamo è uno sciamano che vive in una palude fuori dal villaggio. Non si fa molto vedere e, quando capita, lo fa a cavallo di una capra e con un gabbiano, più morto che vivo, sulla testa sorrisi in sua direzione toccandomi con il dito la tempia Dicono che il misticismo sia forte in lui, quello che è sicuro però è che ti sconsiglio di accettare qualsiasi invito a cena nella sua baracca. Invece voi, dicevo, avete ben due consiglieri! Chi è il tuo collega?

    [...]

    Uscita dal barbiere, seguii la consigliera del suono, aspettai qualche minuto per assicurarmi che nessuno lo stesse facendo, quindi la raggiunsi alla locanda. L'uomo, con una notevole barba e armato di ascia, non si indispettì per il mio ritardo e, dopo un breve cenno, iniziò a spiegarci la situazione. Da prima, ci rese nota il suo ruolo all'interno della faccenda: faceva da tramite tra l'accademia e il suo popolo per la vendita del legno vivo; in secondo luogo, approfondì con maggiori informazioni ciò che era accaduto e lo stava preoccupando. Da tre settimane, infatti, non riceva alcuna informazione dalla persona che, settimanalmente, lo informava dei progressi della lavorazione. Inoltre, quasi avesse un legame umano con la foresta, percepiva uno strano senso di inquietudine, violento, che lo turbava in maniera piuttosto evidente.
    Il mio sguardo, serio, non si staccò dai suoi occhi. Volevo dargli chiaramente l'impressione che, per quanto riguardava noi e il nostro team, la faccenda non sarebbe stata presa sottogamba ma, anzi, avremmo fatto di tutto per portare a fondo la questione e non per un mero fine economico.
    La consigliera di Oto lo rassicurò sul fatto che ci fossero altri ninja presenti con noi e pose qualche domanda per chiarire la situazione. A partire dai potenziali pericoli che avrebbero potuto minacciare la foresta e come funzionasse l'incontro con l'altro intermediario.
    Una volta che mi fosse concesso porre a mia volta qualche domanda, con il beneplacito del nostro informatore, avrei iniziato Avremmo qualche necessità di capire meglio gli usi e i costumi della sua popolazione le parole che avevo cercato e selezionato erano le più neutre possibili, senza dar addito a immaginari giudizi nei loro confronti E' evidente che la sua gente non voglia mischiarsi con noi, gli Altri, a cosa è dovuto questo? Addirittura, se lei dovesse introdurci nella foresta per cercare di riportare la pace, potrebbero esiliarla? Ascoltate le risposte, avrei proseguito con una domanda che mi portavo dall'inizio di quel viaggio I nostri superiori ci hanno avvisati della possibilità che, ad un certo punto durante questa missione, potremmo perdere il senno. Dimenticare la nostra semenza. Immagino che sia qualcosa legato alla foresta, sa darci qualche informazione in più?
    Quando, dicendo che percepisce il dolore della foresta le da un sensazione antropomorfa, mi dà da pensare che il legame tra il suo popolo e questi boschi sia molto più saldo e profondo di qualsiasi altro boscaiolo con il suo bosco nel continente. Perchè il legno lavorato in queste zone viene definito "vivo"?
    Certo, la domanda diretta era piuttosto limitata, ma quello che mi interessava era che approfondisse la mia domanda indiretta che l'aveva preceduta: che legame c'era tra quel popolo e la foresta?
    Forse avremmo avuto la possibilità di avere qualche risposta rispetto alla questione che aveva turbato il team alla partenza dall'Accademia. Una volta finito di ascoltare le sue parole, avrei proseguito Noi arriviamo da un lungo viaggio, ma siamo disposti a partire il prima possibile - sebbene una notte di sano riposo non sarebbe cosa sgradita. Lei sarà la nostra guida nel bosco, quando vuole che partiamo, signor Ukoi?
     
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