La Bilancia Nera

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  1. ~Cube
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    Il Fiore Lupo

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    La Bilancia Nera
    Parte IV






    L’Emporio e il Commissariato

    Il vecchio venditore dell’emporio si tranquilizzò leggermente all’udire le scuse della ragazza demone. Sbuffò irritato, ma verosimilmente il modo pacato e la prospettiva di guadagno in quella giornata un po' grigia mitigarono il carattere burbero dell’uomo che limitandosi ad accettare i soldi ritorno, barbottando tra se, dietro al bancone. Harumi aveva recuperato un libro, vecchio e polveroso, con i soldi di Satoru e salvando per quanto possibile l’apparenza. Certo, entrambi i Ninja non si erano accorti che a fianco del libro comprato c’era una nuova edizione di Occhi del Deserto, intitolato come “La storia fiammante di Espasito e Domenico: un amore proibito sotto il chiarore della Luna”. Ma quella era decisamente un’altra storia.

    Comunque uscendo dall’emporio ci sarebbe voluto tempo, ore, per Harumi nel leggere l’intero libro appena acquistato. A dire il vero il peso e la qualità della copertina lasciava intendere che quel tomo era di pregevole fattura. Sfogliando qua e là nei minuti successivi sarebbe riuscita a cogliere qualche passaggio:
    CITAZIONE
    Inochi no Mori, la Foresta della Morte. Un libro di Satoi Kusai, emerito Professore di Storia Natuale.
    Anno XXXX (la data era riferita ben a centocinquanta anni prima)

    Inochi no Mori si può considerare come una delle più grandi scoperte naturalistiche di tutti i tempi e in questo libro, io Satoi Kusai, racconterò la mia esperienza passata all’interno di questa foresta. In maniera del tutto eccezionale sono riuscito ad entrare in contatto con il Clan Mori. L’insieme di persone e comunità che si sono appropriate, debitamente o indebitamente (questo lo scopriremo), del tesoro immenso di questa foresta: il Legno Vivo.
    Fin dall’antichità questi luoghi sono sempre stati agli estremi della storia e geografia. Quasi come se non fossero mai esistiti. Semplicemente venivano considerati luoghi disabitati, ostili e poco sfruttabili dagli esseri umani. Tuttavia quasi un secolo e mezzo addietro un gruppo di Ninja in una missione di esplorazione scoprì l’esistenza di una parte di foresta del tutto speciale. La Foresta della Morte.

    CITAZIONE
    Il Legno Vivo è il frutto più importante che viene raccolto dalla Foresta della Morte. Solo i membri e gli artigiani più esclusivi del Continente hanno il privilegio di conoscere e sfruttare le sue proprietà sovrannaturali, e di conseguenza il più delle nozioni apprese su questo materiale sono riservate. Tuttavia in maniera del tutto eccezionale vi svelerò che il Legno Vivo è un materiale organico, ma resistente più dell’acciaio migliore. Ma la vera, incredibile, caratteristica è che in grado di assorbire il Chakra e amplificare il suo effetto!

    CITAZIONE
    Il Clan Mori è una comunità di Ninja che dopo aver abbandonato il loro ruolo si sono trasferiti in questa foresta e hanno costruito una vera e propria industria, basata sulla raccolta e produzione del Legno Vivo. Il vero problema invero è la comunità stessa. Essi sono a dir poco chiusi alle interazioni esterne. E qualsiasi contatto è mediato da specifici membri del loro Clan. Sostanzialmente seguono una scala gerarchica estremamente definita e precisa, non troppo distante da una classificazione militare.

    In ogni caso Satoru e Hiromi entrando nel Commissariato non trovarono nessuno e di conseguenza le domande che avrebbero voluto porre caddero nel vuoto. Come era possibile che non ci fosse nessuno? Una cosa era certa, quel posto era governato da una sola persona vista l’unica scrivania presente. Il locale era spartano. Erano presenti tre armadi, ripieni di documenti vecchi e nuovi. Poi c’era un quarto armadio di metallo, chiuso a chiave con un lucchetto. Altre due stanze definivano il locale, per la precisione un bagno e una cella. Sembrava tutto in ordine, e niente apposto. Insomma la classica apparenza di un ufficio. Cercando qua e là avrebbero notato che sotto la scrivania, ancorato a terra, si presentava una piccola cassaforte rettangolare non più alta di sessanta centimetri e larga la metà. Ma per aprirla serviva una combinazione.

    Come si sarebbero comportati?


    Il Dottore e l'Ambulatorio Medico


    Il giovane medico all’udire che quel suo esimio collega aveva appreso le arti presso un villaggio sbuffò, quasi divertito. L’aria di superiorità era palpabile, lui non era quel genere di dottore o meglio macellaio: - Ah, certo. Molto interessante. Quindi da un Ninja. Sì, i Ninja… già. Grandi dottori. Esimi dottori, certo. – tagliò corto, cercando di superare il suo stesso imbarazzo. L’uomo, semplice civile, cadde senza neanche accorgersi sotto l’effetto del Genjustu e rispose con aria altezzosa alle domande di Fudoh: - Loro? Il Clan Mori! Sbruffoni di prima categoria se mi consente! Loro sì che sono stati in grado di fare i soldi. Grazie al Legno Vivo. Produzione e vendita. Certo, la mia famiglia è ricca, ma non potrà mai scalare il potere e l’influenza che il Clan Mori esercita sul Paese dell’Orso e sull’Accademia… e la vostra presenza è la prova! Ma io ci riuscirò! Io ce la farò! Io spiccherò tra i miei fratelli. Riuscirò… riuscirò a vendere il Legno Vivo e a costruirci attrezzature mediche di prima qualità. Sarò considerato come il genio della nuova Medicina! – il vecchio si alzò di scatto, soprattutto dopo aver udito le domande di Masayoshi, e quasi spaventato da quel cambio di umore e comportamento del dottore lasciò praticamente a metà il lavoro di ricucitura – Forse… forse dottore è meglio che lei riposi. Io… mi farò bastare queste cure per oggi. – e così prese direttamente l’uscita, velocemente e decisamente preoccupato. Se il duo avesse voluto interagire con il vecchio avrebbero dovuto decidersi in fretta perché altrimenti sarebbe scomparso dalla vista svanendo dietro all'ambulatorio. Una cosa era certa, qualcosa non tornava. Però dovevano decidere come muoversi.


    Il Barbiere e la Locanda

    Per quanto riguarda la vicenda di Hebiko dal barbiere la piega che prese non fu solo relativa ai suoi capelli ma anche a quanto avrebbe appreso. Di sicuro il lavoro del barbiere sarebbe stato a dir poco mediocre. Lui trattava esclusivamente gli uomini e le barbe degli uomini in particolare. Non aveva mai avuto a che fare con delle donne: - Sa, signorina. Qui le donne mi evitano. Preferiscono noleggiare una carovana e dirigersi insieme alla città prima di questo posto… Ma per me sarà un onore aiutarla. Non le chiederò un soldo. Lei è la mia prima cliente! – il risultato sarebbe stato a dir poco singolare. Il barbiere non sapendo molto bene il significato di piega andò a creare una frangia davanti agli occhi di Hebiko, in effetti un decennio prima aveva visto in Occhi del Deserto una capigliatura del genere su una certa Donna Esmeralda. E poiché era l’unica figura femminile di spicco con cui aveva avuto a che fare nell’ambito della sua professione (ed era tutto un dire) cerco di riproporre lo stesso risultato. [Aspetto] Le domande invece che pose ottennero bene o male una piega neutra:- Beh ci sono due tipi di falegnami qui. I nostri del Villaggio, che si occupano degli alberi al limitare della foresta. Legno di ottima qualità e venduto molto bene… ma sa. Qui da noi non piace dare a vedere il benessere. Questi ottusi vecchiacci preferiscono tenersi i Ryo sotto il letto o nascosti nelle mutande… dovessi sapere: mai una mancia! Poi ci sono gli altri falegnami… il Clan Mori. Ma ne conosco pochissimi, ora come messaggero c'è Ukai Rikku. Ma non è mai venuto da me, eppure l’ho sempre visto in ordine. Probabilmente con il discorso barba e capelli si arrangiano tra di loro! – attese qualche istante – Di commercio con il Clan Mori io non ne so nulla! Il Villaggio non ci guadagna nulla, mai visto un Ryo. E’ solo un punto in mezzo alla linea. Anche se alcuni di noi hanno pensato di mettere qualche dazio… ma non so bene come o perché ma hanno cambiato in fretta la loro opinione una volta espressa in pubblico! – altro non avrebbe risposto, e una volta concluso il lavoro si sarebbe inchinato formalmente davanti ad Hebiko, ringraziandola per la pazienza e l’occasione.

    Alla locanda l’uomo cercò di rispondere nella maniera più sincera possibile alle domande sia di Hebiko che del giovane Kiriano: - Allora niente di speciale, ci troviamo mai in un punto preciso; semplicemente mi incrocio con loro ai confini della foresta, quando i Ninja vengono da me per ritirare il Legno Vivo. Forse nessuno vi ha detto che lo scambio di valori tra i Ninja e il nostro Clan avviene ogni due settimane. Io faccio chiaramente da tramite, di fatto sono l’unica persona a cui è concesso parlare con persone estranee. I Ninja arrivano, io accompagno loro ai confini con la Foresta Sacra, parlo per i miei fratelli e concludiamo lo scambio. Il nostro, il mio incarico dura qualche anno e poi a rotazione mi scambio con qualche altro membro del ramo. Durante il mio periodo di lavoro posso saltuariamente tornare a casa e stare con la famiglia una notte o due. Nel complesso questo sistema diciamo che è… un modo per evitare di venire influenzati troppo da agenti, mode e persone esterne al nostro modo di vivere. – attese un secondo – Pericolo? Non ne ho idea ed è questo che mi preoccupa. Per questo sì rischierò anche di venire esiliato per l’affronto di aver contaminato la Foresta Sacra di persone che non sono nate al suo interno ma non mi importa. Ho una famiglia e temo per la loro sorte. Non è una semplice paranoia, se è da secoli che non avvengono problemi qualcosa non sta funzionando! – riprese il fiato – Memoria? Vuoto? Non so cosa tu possa intendere. Noi sappiamo usare il Chakra e sappiamo anche combattere ma non siamo Ninja. Non conosciamo arti in grado di farti perdere la memoria. Qualunque cosa sia non appartiene alla nostra cultura! Per quanto riguarda la Foresta Sacra e il nostro Clan non vorrei già peggiorare la situazione in cui mi trovo. Se sarà necessario ti svelerò la nostra organizzazione e il motivo per il quale percepisco il dolore della Foresta stessa. Io mi fido di voi, ma dovete capire che non posso parlare di argomenti vietati da secoli come se niente fosse! – a quel punto concluse il discorso – Siete in sei dunque? Allora vi prego, radunatevi e procediamo verso la Foresta Sacra. Non abbiamo tempo da perdere! – era ormai pomeriggio inoltrato. Come si sarebbero organizzati i Ninja?
     
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