La Bilancia NeraQuest C

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  1. Waket
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    Due facce della stessa medaglia


    VI




    Masayoshi sembrava positivo sulla questione Suna contro Oto. Hebiko strinse le labbra, dubbiosa. Hnnn... Diciamo che farò il possibile per onorare Suna e il suo torto subito. Non c'era soluzione con il Mikawa. Non era il tipo di uomo che si piegava alla volontà altrui, e probabilmente nemmeno troppo accademico visti i dettagli raccontatele da Raizen. Era sicura che anche Febh sarebbe stato dalla sua parte, doveva solo sperare che il loro piano di essere entrambi Consiglieri per fermare le follie del neo Kage desse i suoi frutti.

    Hebiko reagì sorpresa nel sapere che quella domanda era nuova per lui. O tutto il continente ninja sapeva già come funzionassero i demoni eccetto lei, oppure fin troppe persone avevano preso sottogamba il problema. Sul serio? Sembrò scaldarsi, non con il sunese stesso, ma con la sua situazione. Ma che razza di incompetenti, possibile che nessuno si fosse mai posto il dubbio su come farti tornare in te se quel mostro avesse preso il controllo?? Lo lasciò proseguire, ascoltando attenta la sua descrizione. Nonostante fossero nettamente diversi, la sensazione che il demone provocava alla mente dei jinchurichi non era poi tanto diversa dal frammento che aveva tentato di possederla. Il metodo sembrava lo stesso, ma da una parte c'erano bestie imprigionate assetate di sangue in cerca di una via di fuga, dall'altra un esperto manipolatore che volontariamente cedeva parte della sua coscienza a degli esperimenti da usare per ritornare in vita qualora qualcosa fosse andato storto. Forse poteva aiutarlo.

    Sorrise sarcastica quando l'altro espresse il suo desiderio di abbracciare qualsiasi jinchurichi gli fosse capitato davanti. Come aveva detto, non ne aveva mai incontrati prima, ed il rischio che "infettassero" la coscienza altrui era troppo alto, soprattutto per due genin inesperti come loro. Ahah. Carino. Sudava freddo, incerta se il sunese fosse già riuscito a fare 2+2, e non sapendo se confessargli di Harumi. Di certo non li voleva vedere accanto durante la missione: controllare un jinchurichi impazzito era una cosa, controllarne due... Al commento sul farsi rompere le gambe Hebiko sembrò annuire, dopotutto sembrava una soluzione ideale, se fossero stati certi di non avere altri nemici nei dintorni. Anche se il commento sugli anziani la rese sospettosa. Lo osservò, incredula. Huh. Non avete dottori a Suna? Sapeva cosa si diceva sulle loro condizioni, ma non aveva idea che la loro situazione fosse così grave. Prima che l'altro potesse rispondere, avrebbe scosso la mano, interrompendolo. Oh non importa, non importa. I sunesi possono ancora entrare a Oto, se ce ne sarà bisogno ti ospiteremo fino a che non sarai di nuovo tutto intero, questione di giorni. Ora, ascoltami bene. Si fece più seria, mettendosi faccia a faccia col sunese. Io so come ci si sente nell'avere una presenza nella propria mente.

    Se avesse mostrato qualsiasi accenno di emozione, o avesse tentato anche solo di abbracciarla come detto prima, avrebbe allungato il braccio per tenerlo a distanza, bloccandolo sul nascere. Non sono una jinchurichi. Non posseggo alcun demone. E'... complicato. Fidati semplicemente delle mie parole. Non aveva intenzione di confessare per la seconda volta le sue condizioni di esperimento utile solo a rinascere. Sappi solo che so cosa significa avere una presenza nella tua mente che sussurra senza sosta, che ti tenta in cambio di potere, ma che alla fine della storia vuole solamente il tuo corpo per i suoi egoistici scopi. Lo fissava con decisione, forse i suoi consigli avrebbero potuto salvare Masayoshi un giorno, e, più importante, evitare che il demone si risvegliasse durante la sua missione. Ricorda che il corpo è tuo, e tuo soltanto. Ciò che hai dentro è a tutti gli effetti un parassita, uno di quelli pericolosi, da contenere. Ti farà sempre credere che tu non sei abbastanza, che tu hai bisogno di lui. Non dargli retta. Se sarai in grado di stabilire la tua dominanza sul tuo stesso corpo, sarai anche in grado di sfruttare il suo potere a tuo piacimento. Ma è fondamentale che tu ricordi che tu sei il padrone. Tu hai il controllo. Lui vuole farti credere di essere inferiore, e stai sicuro che approfitterà di ogni tuo momento di debolezza. La situazione non era di certo identica, ma poteva essere un buon inizio per Masayoshi, e per mettersi al sicuro prima di iniziare una relazione più pacifica con il demone, evitando di venir manipolato a tradimento. Fidati delle tue capacità. E' facile lasciarsi andare quando ti fanno credere di essere una nullità. Ma è così che prendono possesso del tuo corpo, prendendosi gioco di te. Se resti con i piedi per terra e ricordi quanto vali, non ti avrà. Ma tu potrai avere lui. Hebiko aveva un forte carattere, era riuscita a respingere più volte quel mostro di suo padre. Sarebbe davvero riuscita anche a respingere un demone? Dopotutto Orochimaru era solo un frammento, mentre il demone in lui aveva pieni poteri. Sicuramente non avrebbe mai voluto provarlo. Masayoshi poteva forse sfruttare quelle informazioni per migliorare il suo controllo su quella terribile presenza.

    Doveva terminare quel discorso con un tono leggero. Non poteva certo permettersi di fargli passare una brutta notte. Cerca di non farti rompere le gambe, intesi? RIdacchiò. No, pessima scelta. Non era brava in questo genere di cose. Distolse lo sguardo, imbarazzata. Uhm, no, quello che volevo dire... Si mostrò più impacciata rispetto a pochi attimi prima, chiaramente non a suo agio. ...Sono sicura che tu possa farcela. Lo so che sembra una frase stupida, ci conosciamo a malapena... Ma se sei riuscito a resistergli fino ad ora, puoi sicuramente continuare a farlo. Devi solo crede in te stesso. Mh? Un leggero pugnetto sulla spalla, per poi alzarsi in piedi. Ed ora a letto. Ti voglio fresco domani, intesi? Lasciò che si avvicinasse alla porta, interrompendolo prima che potesse toccare la maniglia. Masayoshi? Non appena si fosse voltato, avrebbe notato un'espressione terribilmente cupa su di Hebiko. Un'espressione che non avrebbe accettato un "no" come risposta. Stai lontano da Harumi. Non poteva rischiare. Sicuramente lo avrebbe scoperto, prima o poi. Non gli avrebbe permesso di scoprirlo in battaglia, magari infettando l'uno la mente dell'altro. Per quanto si fosse dimostrato lento nel capire se ci fosse un altra persona come lui o meno, il discorso e la sua conclusione non lasciavano dubbi a riguardo.
     
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