La Bilancia NeraQuest C

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Historia
        Like  
     
    .
    Avatar

    Magistra Vitae

    Group
    Giocatori
    Posts
    828
    Reputation
    +91

    Status
    Offline

    Il legno della vita


    4

    Harumi si immerse completamente nella lettura, dimenticandosi dell'esistenza di un intero mondo al di là di quello raccontato dalle parole impresse sulla carta ruvida. Durante la sua dura infanzia, ammesso che un termine tanto gentile si potesse riferire al suo traumatico passato, i libri erano stati i suoi unici amici. Le permettevano di fuggire, per quanto in modo effimero, da una realtà che non la voleva e faceva di tutto per ricordarglielo. Anche dopo il suo ingresso a Villa Mikawa aveva mantenuto l'abitudine di rifugiarsi nella polverosa biblioteca la notte quando non riusciva a dormire. Prendeva un volume tra i tanti raccolti in quel santuario del sapere e si lasciava cullare dalla sua storia, finché non sprofondava in un sonno sereno. Mentre la giovane sfogliava febbrilmente il tomo era completamente indifesa, la testa impegnata ad assimilare ogni singola informazione che l'inchiostro custodiva. Per fortuna il buon Satoru avrebbe fatto buona guardia, lasciandola leggere tranquilla per tutto il tempo che avrebbe reputato necessario.

    La ragazza chiuse il volume con entrambe la mani, provocando un piccolo tonfo che avrebbe presumibilmente attirato l'attenzione del compagno di squadra. L'otese aprì la bocca come per dire qualcosa, ma poi sembrò ripensarci. Il cattivo presentimento che aveva avuto posando lo sguardo sul titolo non si era dissipato, anzi se possibile si era fatto più consistente. Forse si trattava della sua parte demoniaca che cercava di metterla inconsciamente in guardia. O forse era solamente paranoica. In ogni caso avrebbe riposto il libro nello zaino, facendo cenno al foglioso che potevano proseguire. Magari avrebbero ottenuto informazioni più incoraggianti incontrando i membri del commissariato locale. Speranza che fu invece delusa quando si resero conto che il posto era stranamente deserto. Strano che si sia assentato senza neppure chiudere la porta... Prima di procedere la kunoichi controllò con circospezione se per caso fosse oltre una delle due uniche porte della stanza, ma a quanto pareva sia il bagno sia la cella erano vuote. Avvicinandosi alla sedia dietro l'unica scrivania vi appoggiò la mano, cercando di capire se fosse stata lasciata vuota da molto.

    Anche il collega trovava la situazione strana, abituata come lei a degli standard minimi negli uffici. Uh? Oh sì, certo, Satoru-kun.Con un sorriso acconsentì alla sua richiesta, lasciando che si occupasse della ricerca di qualche indizio. Dal canto suo, avrebbe scorso rapidamente le cartelle più recenti, per portarsi subito dopo a guardia dell'ingresso, nel caso l'uomo fosse tornato indietro [Abilità]. Sia che fossero riusciti ad aprire la piccola cassaforte o l'armadio chiuso con il lucchetto, nel caso fortuito che fosse saltata fuori la chiave o la combinazione, sia che avessero fallito nel tentativo, si sarebbero ritirati, a meno che nel frattempo non si fosse fatto vivo il titolare dell'ufficio al quale avrebbero sottoposto le proprie domande. Andiamo, Satoru, qui stiamo perdendo tempo. E in ogni caso le probabilità che ci sia qualche informazione utile per la nostra missione proprio qua dentro è piuttosto bassa. Probabilmente se l'era appena tirata, ma cercò di scacciare quel pensiero dalla mente mentre si ricongiungevano con gli altri.

    Hebiko riassunse la conversazione avuta con il loro contatto, comunicando che sarebbero partiti l'indomani mattina di buon'ora. Ovviamente sarebbe stato necessario tenere l'uomo sott'occhio durante la notte, nulla che una squadra di sei ninja addestrati non potesse fare. Prima però ci sarebbe stato tempo per cenare con calma e, perché no, scambiare quattro chiacchere, oltre che naturalmente fare il punto sulla situazione. La giovane avrebbe lasciato che fosse il foglioso a riferire che non c'era granché da segnalare, tenendo per sé il titolo macabro del libro. Non aveva ancora avuto modo di leggerlo a fondo, perciò era inutile preoccupare i compagni per nulla, rischiando pure di indisporre il membro del clan Mori.

    Per tutta la durata del pasto cercò di ignorare i capelli disastrati della collega del Suono, già il ragazzo della Sabbia aveva rischiato la vita tirando fuori l'argomento una volta tornato. Osservò lo shinobi guardare con evidente insoddisfazione le palle di riso davanti a lui. Doveva avere dei gusti particolari, o una personale avversione per quell'alimento. Dal canto suo Harumi aveva imparato a non essere schizzinosa con il cibo. Già avere qualcosa da mettere sotto i denti era una benedizione per un paria. Non poté evitare di rivolgere un tenue sorriso al ragazzo, per poi porgergli un piccolo involucro di carta per alimenti che aveva recuperato dallo zaino. Se vuoi mi sono avanzati questi tramezzini, ormai saranno vecchi, ma è un peccato buttarli. Aveva posto la frase in modo che Masayoshi non si sentisse in debito con lei, al contrario sarebbe sembrato che fosse lei a chiedergli un favore. Avrebbe atteso che si servisse prima di offrirli agli altri quelli che avanzavano. Per lei sarebbero andati benissimo gli onigiri che il locandiere aveva servito mal volentieri in precedenza. Dopo averne sbocconcellato uno, però, dovette concordare con il compagno. Non sapevano da nulla. Rassegnata, allungò la mano verso la saliera.

    Saliti alle stanze, si congedò da Saturu con un sorriso e un modesto inchino. Riposa bene anche tu. Al pari degli altri avrebbe apprezzato quella comodità dopo una settimana di marcia attraverso le terre desolate, a maggior ragione considerando ciò che li aspettava da lì in avanti. Nonostante ciò il sonno non ne voleva sapere di arrivare. In confronto ai giorni precedenti non aveva faticato più di tanto e forse aveva troppa energia avanzata. Dopo aver osservato il soffitto abbastanza a lungo da poter essere certa che non le sarebbe caduto sulla testa quella sera, anche se lo stesso non poteva dire dei giorni successivi visto lo stato della struttura, si sarebbe alzata per scendere al pian terreno con l'intenzione di chiedere una tazza di latte in cucina. Nel risalire avrebbe notato con la coda dell'occhio qualcuno che usciva dalla stanza di Hebiko, e socchiudendo gli occhi nella penombra sarebbe riuscita a riconoscerne la sagoma. Cosa ci faceva Masayoshi nella sua camera? Avrebbe potuto farsi avanti e chiederlo, ma lasciò che si allontanasse dandole le spalle. Forse anche alla Vipera del Suono interessavano i ragazzi, in fondo. Se invece l'avesse scorta, beh aveva un bicchiere di latte in mano e non era di certo lei a doversi giustificare.

    Al cambio della guardia, dopo essersi assicurata che il compagno fosse in posizione, andò a piazzarsi in prossimità della porta della loro guida. Addossata alla parete, si sarebbe confusa con l'ambiente circostante, restando un'immobile vedetta fintanto che qualcuno non si fosse fatto avanti [Abilità].
     
    .
77 replies since 7/3/2020, 16:40   1703 views
  Share  
.