La Bilancia NeraQuest C

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Historia
        Like  
     
    .
    Avatar

    Magistra Vitae

    Group
    Giocatori
    Posts
    828
    Reputation
    +91

    Status
    Offline

    Il legno della vita


    5

    La notte passò senza problemi e le precauzioni adottate dal gruppo si rivelarono, fortunatamente, superflue. Alle prime luci del sole trovarono un agitato Ukoi ad attenderli sulla soglia della locanda, con già lo zaino in spalla. Era evidente che non volesse perdere neppure un momento, ed in qualche modo Harumi poteva capirlo. Dopo tanti mesi lontano da casa, in ansia per la sorte dei suoi familiari, anche quell'attesa di poche ore doveva sembrargli un'agonia.

    Se li avessero incaricati di raggiungere il centro della Foresta della Vita da soli, avrebbero fallito. Non c'era un modo gentile per dirlo. La vegetazione non era semplicemente incolta, ma appariva addirittura ostile. Nessun percorso si sarebbe aperto per degli estranei come loro se non avessero avuto il falegname come guida. E dire che Harumi ed Hebiko erano abituati al Bosco dei Sussurri, che in quanto a pericoli era ben peggiore!

    Ad un certo punto Satoru, al quale la ragazza si era tenuta vicina dopo avervi fatto coppia il giorno precedente, si fece serio in volto, ed osservandolo notò come al colorito fino a quel momento vivace si fosse sostituito un grigio pallore. Che non stesse bene era evidente, perciò gli si avvicinò chiedendogli dolcemente se desiderasse sedersi un attimo. Il malore sembrò passargli senza motivo così come era venuto, ma il cerchio nero intorno agli occhi diceva che era stremato per l'esperienza.

    Alla fine dopo un breve conciliabolo decise di ritornare alla locanda, più che altro temendo di essere un peso morto per loro. L'otese, che pure era preoccupata nel lasciarlo andare da solo, alla fine dovette cedere. Avevano una missione da portare a termine, e Satoru sembrava in grado di arrangiarsi nonostante la fatica. Ciò nonostante Harumi pregò in silenzio che non gli succedesse niente mentre lo osservava allontanarsi [Nota]Parte concordata con il QM per giustificare l'assenza del player..

    Dopo essere rimasta da sola mentre tutti gli altri procedevano accoppiati, Harumi si mise a rimuginare sulle parole della loro guida. Aveva nominato diversi clan, ma tutti facevano capo al clan Mori, che doveva essere la casata principale, o meglio quella dei fondatori. Eppure, da quello che aveva letto nel libro, il clan era stato fondato un gruppo di ninja durante una missione, circa centocinquanta anni prima. Anche volendo considerare l'antichità del tomo, a voler essere larghi, si potevano contare sei, forse sette generazioni. Erano sufficienti per creare così tanti sottogruppi? O c'era dell'altro?

    A tale riguardo giunse a proposito la domanda di Fudoh, il ninja medico di Kiri. La giovane si avvicinò ad ascoltare, interessata, e nel farlo scambiò uno sguardo ed un sorriso con il ragazzo sunese dai capelli tanto particolari. Anche lei, in realtà aveva delle ciocche bianche, comparse dopo essersi immersa completamente nel chakra del bakeneko, ma le teneva nascoste tingendosi i capelli ad intervalli regolari, quando nessuno la osservava. Così le era stato consigliato da Matsumoto. La mamma di casa Mikawa la prendeva in giro dicendo che era troppo giovane per avere già i capelli bianchi, ma probabilmente la sua preoccupazione era un'altra.

    In ogni caso Masayoshi, questo era il suo nome, aveva accettato con riconoscenza il cibo che aveva condiviso con lui, e nonostante Harumi avesse ribadito più volte che si trattasse di una sciocchezza, continuava a dirle di doverle un favore. Alla fine aveva ceduto, accontentandolo. Sembrava una persona per bene in fondo, così come Fudoh. Non altrettanto poteva dire di Youshi, ma non le dispiaceva avercelo intorno, anzi. Il loro piccolo scontro dimostrativo aveva lasciato una buona impressione sulla kunoichi, che avrebbe voluto conoscerlo meglio.

    Si chiama Koinu? Che carino!

    Nonostante tutto ciò che aveva passato, Harumi rimaneva una ragazza alla scoperta del mondo. Anzi, proprio a causa dell'infanzia innocente che le era stata sottratta a volte sembrava addirittura più entusiasta di quanto era lecito aspettarsi da un ninja della sua esperienza. Gli animaletti pelosetti non facevano eccezione.

    Mi hanno detto che una volta avevamo delle donnole una volta alla Villa, ma ora se ne sono andate prima che arrivassi... Peccato, mi sarebbe piaciuto coccolarne una...

    La fanciulla allungò una mano verso il piccolo roditore, ma la ritrasse esitante, ricordandosi dell'educazione giusto in tempo.

    ...dici che posso?

    Il primo cerchio era un posto delizioso. La luce che filtrava tra le chiome degli alberi secolari creava uno stupendo gioco di ombre sugli intarsi che adornavano ognuna delle dimore presenti. Chi parlava di rapporto simbiotico con la natura doveva avere in mente un paesaggio del genere. Tuttavia l'idilio durò poco più di un minuto. Non servivano i sensi affinati del gruppo di ninja per comprendere qualcosa non andava. Nessuno rispondeva ai richiami del loro accompagnatore. Anzi, per essere precisi non si udiva il suono di anima viva.

    Subito dopo il falegname, che era corso in avanti preoccupato, fu Harumi con il suo olfatto sviluppato a notarlo. Non poteva sbagliarsi, c'era cresciuta in mezzo. Quello era odore di morte. E del tipo peggiore. Lesta, la ragazza l'aveva seguito, ma quando lui si gettò in mezzo alla fossa lei rimase sull'orlo ad osservare la scena con occhi di ghiaccio. Aveva già visto una scena simile, nel villaggio dove era cresciuta, sopportata a stento e tacciata di essere un mostro. Alla fine lo era diventato davvero un mostro, ed ora quel villaggio non esisteva più.

    Harumi osservò le diverse reazioni dei suoi compagni di squadra con un certo distacco, quasi che la faccenda non a toccasse. Il povero sunese era davvero un bravo ragazzo, tanto da rimettere la colazione di fronte a quell'opera da macellai. Gli altri furono forse più professionali, ma meno umani. Fudoh parlò per primo, quasi come se Ukoi non potesse sentirli. In effetti, di certo aveva altro a cui pensare. Hebiko reagì prontamente, atteggiandosi a caposquadra, ruolo che le era stato provvisoriamente affidato. Per prima cosa bloccò l'uomo, impedendo che si facesse del male, poi diede ordine di cercare sopravvissuti. Solo a quel punto Harumi si fece avanti.

    Sopravvissuti? Che pensiero ottimistico. Questo non è un incidente, è un'esecuzione.

    La ragazza saltò nella fossa senza timore di sporcarsi ed avanzò tra i cadaveri con una tranquillità disarmante. Non era la figlioccia di Eiatsu per nulla. Avrebbero notato però come avanzasse con la massima attenzione, evitando di schiacciare dove possibile i corpi martoriati e spostandoli delicatamente fino a raggiungere il boscaiolo.

    Ukoi-san. Sono io, Harumi. Portiamo fuori la sua famiglia.

    Gli avrebbe parlato con un tono docile, rassicurante, quasi a volerlo cullare. Avrebbe atteso che l'uomo gli indicasse i corpi per poi prenderne tra le braccia uno e accomodarlo al di fuori della cumulo di cadaveri. Mentre lo stringeva al sé, non poté evitare di studiarlo con occhio attento, come l'eliminatore di Oto le aveva insegnato [Abilità].

    Fudoh-kun, prima di andartene vorrei anche il tuo parere da medico. Quanto tempo credi sia passato dalla morte? Il tempo negli ultimi giorni è sempre stato bello, quindi niente pioggia.

    Insieme forse avrebbero potuto stabilire una data presunta per quella carneficina grazie alle loro abilità combinate. In ogni caso dubitava che si trattasse di poche ore o anche pochi giorni, si trattava di un lavoro lungo, per il quale occorrevano molto tempo o molte persone. E proprio questo le diede da pensare. Non avevano avuto sentore lungo il cammino, e neppure in precedenza mentre si trovavano al villaggio, che fossero passati dei gruppi di soldati o ninja di recente diretti verso la foresta. Sembrava quasi un lavoro interno.

    Ukoi-san, la mia collega ha ragione, non abbiamo molto tempo. Tuttavia potremmo eseguire i riti funebri almeno per i suoi cari. Siete soliti seppellirli, o cremarli? Le darò una mano a ricomporre i loro corpi, in modo che possano trovare un po' di riposo...

    Avrebbe scambiato una dura occhiata con la Vipera del Suono, la quale stava soprassedendo con eccessiva facilità al dolore dell'uomo. Avevano visto già il giorno precedente quanto forte fosse il suo legame con i famigliari, al punto da fargli abbandonare il suo ruolo di intermediario. In quelle condizioni non gli sarebbe stato di nessuno aiuto. Se invece fossero riusciti a calmarlo, alla sofferenza avrebbe fatto posto la rabbia. E quella potevano usarla.

    Ovviamente Harumi non era così cinica, ma se ci fosse stato da discuterne quelle sarebbero state le argomentazioni rivolte alla capogruppo. Lo faceva perché era la cosa giusta da fare. Dal canto suo, non provava certo tristezza per la morte di persone che non aveva mai conosciuto, ma vivo dispiacere per l'uomo che li accompagnava, unito ad una sensazione di fastidio a cui non riusciva a dare un nome. La morte e la vita erano facce della stessa moneta, ma il rispetto, tanto per i vivi quanto per i morti, era un'altra questione. Era stato Eiatsu ad insegnarlelo durante uno dei lunghi monologhi che il jonin teneva davanti al tavolo delle autopsie.

    Nel frattempo, l'assassino della Nebbia non aveva proferito parola con nessuno, e la faccia immersa nella penombra impediva di scorgerne qualsiasi espressione. Forse stava studiando i corpi con un'attenzione accademica, o forse era altrettanto disgustato da quello scempio. Alle direttive di separarsi mosse appena il capo, aspettando di vedere la direzione presa dai compagni prima di scivolare tra le ombre, inoltrandosi nel villaggio.

    Proseguendo non visto per la via principale, avrebbe cercato di udire o scorgere qualsiasi presenza fuori posto, o minaccia in agguato. Giunto di fronte alla casa del capoclan vi si sarebbe introdotto dopo una rapida perlustrazione dei dintorni per escludere seccature dalla prima finestra aperta, non volendo passare per precauzione dalla porta. Immerso nel suo elemento naturale, che regnava sovrano nel luogo, l'avrebbe interrogato, alla ricerca di indizi. Tracce di collutazione o di sangue, altri cadaveri, documenti o note scritte fuori posto, partendo da quello che doveva essere lo studio della carica più alta del primo cerchio [Abilità]In caso di pericolo o se percepita una presenza attiva la TS ed utilizza Occultamento Perfetto e Furtività bonus.. Qualsiasi cosa utile, insomma, per capire che diamine fosse successo in quel posto [Nota]Autorizzato dal QM a sfruttare il personaggio come un PNG per questo giro, non potendo il player postare..
     
    .
77 replies since 7/3/2020, 16:40   1703 views
  Share  
.