La Bilancia NeraQuest C

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    Secondo Cerchio - Bambina con l'Ombrello - Youshi l'ombra di Kiri


    Chapter X




    [Harumi]

    Investiti dal tanfo che proveniva dalla pira, i due shinobi continuarono a dialogare.
    I loro sorrisi dicevano tutto e niente. Masayoshi doveva capire due cose: primo, il motivo per cui il Rokubi si stesse comportando in quel modo; secondo, la ragione per cui la Vipera si era raccomandata di non interagire con Harumi. E la principale spiegazione che si era dato, e che giustificava una delle domande dell'Erede di Orochimaru, era che la kunoichi fosse una Jinchuuriki.
    Alla sua domanda, la ragazzina socchiuse leggermente le palpebre, trasformando il suo sguardo incuriosito in due lame taglienti. Rapito dai suoi occhi, Masayoshi notò il lesto movimento delle sue pupille, che per un istante si erano mosse alla ricerca di Hebiko. Poi gli si avvicinò, con le braccia incrociate sotto al suo seno, e a pochi centimetri dal suo orecchio, la voce sommessa della kunoichi lo pervase.

    CITAZIONE
    Non è qui per proteggere me. Lo fa per il Villaggio, immagino. Non si fida che sia in grado di cavarmela da sola. Eppure il Kokage la pensa diversamente... Ma tu non devi preoccuparti, Masayoshi-kun, non hai niente da temere... Finché fai il bravo.

    Allora sarò il più bravo di tutti. Ridacchiò, alzando le mani.

    jpg


    Il Rokubi rimaneva in silenzio, tremante di rabbia, e per quanto non amasse dirlo, forse aveva imparato a capire i suoi mutamenti: la minaccia non gli era affatto piaciuta.


    [Secondo Cerchio]

    Lo Shokuto accettò di far parte della falange d'assalto, insieme ad Hebiko e a Youshi, mentre Harumi e Fudoh sarebbero rimasti indietro, a supporto e a protezione di Ukoi e della sopravvissuta.
    La furtività non era la sua dote migliore, ma se si trattava di avanzare in silenzio non avrebbe avuto difficoltà.
    Accettò di trasformarsi in un cervo, seppur a Suna vivessero solo nei libri di fauna del mondo occidentale. Fortunatamente il chunin ne aveva intravisto qualcuno, qualche anno prima, in una missione accademica. Replicarne le fattezze fu un gioco da ragazzi. [TB]
    Il kiriano diede sfoggio di una sua particolare capacità: senza comporre alcun sigillo, egli si fuse con l'ambiente circostante in modo quasi perfetto. A soli sette metri, Masayoshi non era in grado di percepirlo.
    Ottima idea. Giudicò intelligente l'idea di Youshi. Avere un secondo punto di osservazione avrebbe permesso al team di avere una chiara idea della situazione. I rischi aumentavano, ma da ciò che vedeva, quel ragazzo era quasi invisibile.

    Quando tutto fu pronto, Masayoshi stabilì un canale di conversazione con Harumi. Fu sufficiente guardarla negli occhi, come aveva fatto fino a qualche minuto prima, per creare la connessione. [Abilità]
    Potremmo comunicare. Mosse appena la bocca e la calda voce del sunese rimbombò nella mente della Jinchuuriki di Oto.
    Così potrai sapere se farò il bravo. Aggiunse, muovendo a malapena le labbra, che disegnarono un fugace sorriso.
    Prima di lasciare lo spiazzo per inoltrarsi nella foresta, il Genin si rivolse a Koinu.
    Trattami bene Fudoh-kun e Harumi-kun. Il suricato annuì, senza aspettarsi la nota malinconica del suo evocatore, che per un momento, nel vedere il suricato affianco ad altri ninja, aveva provato una strana sensazione. Gelosia, forse.
    Scacciò quei pensieri e lasciò lo spiazzo, inoltrandosi nella foresta in compagnia di Youshi ed Hebiko.

    Immersi nell'ombra perenne, il Genin ebbe molta difficoltà ad avanzare. Rovi, rami e radici sporgenti gli apparivano davanti per rallentarlo. Nel peggiore dei casi, dovette fermarsi, aguzzare la vista e trovare strade migliori. Sapeva di avere un ascia, o dei kunai, ma i fendenti avrebbero echeggiato nella foresta come rintocchi di campane. E in quel momento, il silenzio era tutto. Silenzio così intenso e assordante da costringerlo a respirare piano, perché neanche lì sembravano esserci degli animali. L'unico rumore prodotto dalla foresta era il vento e il fruscio dei rami più alti.
    Muoversi in quel modo era snervante, persino per un ninja paziente come lo Shokuto.
    Dovevamo portarci Ukoi. Pensò, mentre cercava di mantenere la calma, inspirando ed espirando a ritmi regolari. Hebiko aveva deciso diversamente e forse aveva sbagliato, ma non poteva incolparla dal momento che lui non aveva avanzato alcun piano d'azione. Distolse lo sguardo dal sottobosco e vide i due ninja precederlo di un paio di metri.
    Forse non sono abituato. Pensò al deserto, a quella distesa di sabbia dorata priva di confini e di ostacoli fisici. La parte più insicura di sé gli chiedeva di informare Hebiko della sua difficoltà, altre voci lo invitavano a fregarsene e accettare l'idea di rallentare il gruppo, con il rischio di raggiungere il clan dei guerrieri dopo la loro disfatta.
    Mise a tacere tutte quelle voci interiori, alcune provenienti dal demone, e cercò di fare del suo meglio. La sua leader lo procedeva di pochissimo, perciò anche lei trovava complesso muoversi attraverso quel delirio di rami e radici.

    Il tempo trascorse e dopo venti minuti, a circa centro metri dal secondo cerchio, i due falsi cervi e il kiriano si fermarono davanti a uno spiazzo verde e rigoglioso. Il villaggio si stagliava davanti loro, oltre una staccionata di appena due metri, che Ukoi non aveva menzionato.
    Avevano trovato la bambina. Era in piedi e di spalle, con un ombrello nero al suo fianco, lo stesso che la figlia del capovillaggio aveva descritto. Non era sola. A farle compagnia vi era un uomo gigantesco, armato di due possenti asce, molto simili a quella posseduta da Ukoi.
    I due dialogarono e quando il presunto taglialegna si scostò di qualche metro, Masayoshi riuscì a intravedere, oltre l'assassina, un uomo inginocchiato sul suo stesso sangue, in lacrime e con un braccio mozzato all'altezza della spalla.
    100 metri. Erano molti, troppi per tentare un salvataggio in extremis. Lanciò una fugace occhiata ad Hebiko, poi il movimento dell'ombrello catturò nuovamente la sua attenzione.
    Assistette a tutta la scena. La testa dell'uomo esplose come un anguria farcita da cartebombe. Pezzi di cervello e ossa schizzarono in ogni direzione e alcuni brandelli oleosi investirono la ragazzina, entusiasta del suo operato. Masayoshi digrignò i denti, inorridito da quell'esultanza intrisa di gioia e di pura malvagità. Forse fu lo sguardo carico di odio del sunese ad attrarre la bambina su di sé. La bizzarra kunoichi si voltò verso di loro e i suoi occhi rosso sangue scandagliarono la foresta, dove il trio accademico attendeva il momento propizio per avanzare. I suoi occhi diabolici le donavano un aspetto demoniaco. 
    Si è accorta di noi. Ne fu convinto e le sue dita si avvicinarono all'elsa della scimitarra, ma la ragazzina preferì abbandonare la scena. Alzò l'ombrello e le correnti d'aria la issarono come una piuma. La vide sparire in volo, laddove il vento agitava le fronde degli alberi.
    Se n'è andata senza avvertire nessuno.

    Trascorsero alcuni secondi, poi Masayoshi sciolse la sua Henge.
    Siamo giunti al Secondo Cerchio. Comunicò ad Harumi. Dovette usare parecchio chakra a causa della distanza che li separavano. [Note]Dimmi te, QM, se siamo a più di un km
    Li facciamo avanzare? Chiese alla Vipera. Comunicata la sua decisione alla Jinchuuriki, Masayoshi continuò a rivolgersi a lei.
    Avanzerò fino al cancello e proverò a mettermi in contatto con Youshi. Il kiriano si era già mosso verso la palizzata e, salvo impedimenti eccezionali, l'aveva già superata.
    Noi due potremo comunicare a distanza. Avvertì Harumi della disconnessione, poi con uno sguardo e un po' di chakra, il filo luminescente tra Hebiko e Masayoshi venne creato.

    Ricevuto il permesso della sua caposquadra, Masayoshi attivò il rivestimento mimetico. [Equip]
    Una strano abito lo avvolse da capo e piedi, permettendogli di mimetizzarsi con la foresta e ciò che aveva intorno. Non raggiungeva i livelli di furtività del Tokugawa, ma in campo aperto, chiunque avesse dato un rapido sguardo all'orizzonte non sarebbe riuscito a individuarlo con facilità.
    Così, con la concentrazione ai massimi livelli, lo Shokuto entrò nello spiazzo d'erba che circondava il Secondo Cerchio.
    Si mosse rapido, con il baricentro basso e lo sguardo puntato all'ingresso dove, da un momento all'altro, sarebbe potuto uscire Youshi o un altro dei criminali. Doveva muoversi il più velocemente possibile. Non vi erano ostacoli, alberi o altro dietro cui nascondersi. Meno tempo nello spiazzo, minori sarebbero state le probabilità di essere beccati, seppur con il rivestimento attivo. Sapeva di poter attivare la tecnica della sostituzione, ma l'unico appiglio era il corpo decapitato del pover uomo, che per ovvie ragioni, doveva rimanere lì.
    Nell'ultimo tratto si spostò verso destra, poco oltre il cadavere, in modo da dare un occhiata oltre il cancello, dove Youshi si sarebbe dovuto far vedere. Aveva il compito di entrare e perlustrare il villaggio, ma non di allontanarsi dal gruppo.
    Un sensitivo nelle vicinanze e sarebbero rimasti fregati.

    [Se Masayoshi vede Youshi.][PercezionePercezione 9]

    Hebiko, lo vedo. Esclamò a bassa voce, facendo cenno al kiriano di essere stato visto.
    Se vorrò comunicare con lui a distanza, devo interrompere questo canale e non avrò modo di riattivarlo. Aggiunse subito dopo.
    Oppure posso raggiungerlo, non vedo nemici. Dalla posizione del falegname ucciso, guardando all'interno del villaggio, precisamente lungo la strada che partiva dal cancello, non vi era alcun nemico, ma la visuale era ridotta e in fondo alla strada qualcosa sembrava muoversi. Tuttavia i due ninja accademici erano vicini e valeva la pena rischiare. I vantaggi superavano i rischi.
    Se la Vipera gli avesse dato l'ok, avrebbe camminato radente alle case, approfittando di ogni nascondiglio o anfratto, forte del meccanismo accademico che lo rendeva leggermente più furtivo.

    [Se Masayoshi non vede Youshi]

    Abbiamo un problema. Non vedo il nostro amico kiriano. Bisbigliò, con gli occhi a perlustrare i tetti delle case più vicine all'entrata.
    E se non lo vedo, niente dialogo a distanza.
    Lanciò uno sguardo alla strada che conduceva al centro del cerchio.
    Se vuoi, entrerò Sorrise, ma la Vipera non ebbe modo di notarlo. Tranquilla, sarò ben attento. E anche in quel caso, non avrebbe rischiato di farsi scoprire. Mantenendosi basso, avrebbe raggiunto la prima casa a portata di mano e con il chakra adesivo, mediante una delle pareti che davano sullo spiazzo, avrebbe raggiunto il tetto. Poi si sarebbe spiattellato a terra, sporgendosi laddove avrebbe visto qualche movimento.


    Chakra: 72/75
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Scimitarra × 1
    • Shuriken × 4
    • Cartabomba I × 1
    • Kunai × 6
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Bende Rinforzate × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 2

    Note
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