La Bilancia NeraQuest C

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    Assalto ai falegnami


    Chapter XI



    Aveva raggiunto il ninja di Kiri sulla cima di un abitazione e insieme avevano messo a punto un piano d'azione per perlustrare meglio la zona e tentare una comunicazione con almeno uno dei prigionieri. Gli aguzzini li circondavano, ma sembravano indaffarati a organizzare cibo, asce e oggetti di vario tipo. Quando i due decisero di avanzare, balzando da tetto a tetto, quello che doveva essere il capo-falegname avvertì a gran voce che era giunto il momento del cambio. E quattro falegnami uscirono dalle dimore. 
    Maledizione. Imprecò dentro di sé lo Shokuto, costretto a fare i conti con il fattore tempo. 
    Sì, ho sentito. Rispose a Youshi con voce contrariata. Al fianco di un sunese piuttosto silenzioso, il kiriano diede voce ai suoi pensieri e, nella sua analisi individuale, riuscì a notare un buon particolare: i nemici usavano quel villaggio come base, come luogo in cui far riposare "le truppe", perciò, era molto probabile che qualcun altro sarebbe giunto lì per rifocillarsi. 
    Si colpì la testa con il palmo della mano come a voler accendere il cervello al suo interno.
    Hai ragione. Esclamò a bassa voce, domandandosi se avesse avuto senso ispezionare ogni casa alla ricerca di un diario o qualcosa di utile per capire meglio cosa stava accadendo in quel luogo. Ma non era il momento per tali quesiti: dovevano agire il più velocemente possibile.
    Nessuna informazione dall'altro gruppo. Aggiunse, in risposta alla domanda dell'altro.
    Tra i due ninja, il primo a proporre un secondo piano d'azione fu ancora Youshi. La mente di quel kiriano correva come una locomotiva.
    Sì, so usare il chakra adesivo. Affermò, già in corsa verso la parte Ovest di quel piccolo villaggio.
    Si fermarono dietro la parete di un edificio che si affacciava sulla strada principale. Occultati dalla struttura cementizia, Youshi gli illustrò l'intera strategia. Masayoshi lo ascoltò con attenzione. A una prima analisi, nulla sembrava cozzare con il metro di valutazione dello Shokuto. Prendere decisioni su due piedi non era il suo punto di forza, ma non aveva tempo di elaborare le informazioni, prevedere intoppi e proporre qualcosa di migliore.
    Per me va bene. Non ho altro da aggiungere Aveva il suo ok, ma non quello di Hebiko, la loro caposquadra. In un'altra situazione i ninja sarebbero stati costretti a bypassare la Vipera, o a trovarla, ma grazie alle abilità dello Shokuto, fu sufficiente chiudere gli occhi, muovere le labbra e lasciare che le parole fluissero nel sottile filo di chakra che lo univa alla kunoichi. [Abilità]
    Mi senti Hebiko-sama?
    Se il filo di chakra fosse stato ancora integro, come il Genin sperava, il suo bisbiglio sarebbe stato trasmesso forte e chiaro alla mente della Vipera. Ricevuta una conferma di avvenuta ricezione, lo Shokuto si limitò a spiegargli la situazione con un tono di voce così serio da sembrare estraneo a quel ragazzo che, durante il viaggio e la cena, era apparso ancora impacciato nei modi. Doveva essere chiaro che non avevano tempo per negoziare un altro ruolo o compito. 
    Il gruppo si sta allontanando. Entreremo in azione. Youshi distrarrà i falegnami e io li colpirò con i miei taijutsu. Poi aggiunse. Ci stiamo muovendo a Ovest, verso l'entrata. Se sei a Nord della cinta muraria, avvicinati al villaggio da una posizione sopra elevata. Non è detto che riusciremmo a neutralizzare tutti i falegnami, compresi i due di guardia dall'altro lato. Dovrai intervenire se necessario. Poi attese una sua conferma. A dire il vero, nulla sarebbe cambiato se dalla ragazza non fosse giunto alcun commento. In quel caso, Masayoshi avrebbe informato Youshi dell'intoppo. Poi con un semplice cenno d'intesa, il ragazzo sarebbe corso in direzione della palizzata.

    Un Genin della sua portata non aveva alcun problema a scavalcare quelle aste di legno alte poco più di due metri. Raggiunto l'esterno, fuori dal centro abitato, su quel manto erboso tappezzato da fili d'erba di diverse sfumature di verde che aveva già percorso qualche minuto prima, Masayoshi venne accolto da diverse sferzate di vento gelido. Brividi di freddo percorsero la sua schiena, quasi a spronarlo a mettere i propri muscoli in movimento. Corse verso l'entrata seguendo il perimetro della cinta, come stabilito dal piano, e quando giunse l'entrata, Masayoshi si tenne a una certa distanza dagli obiettivi, concentrato a non farsi scoprire. Quando Youshi li avrebbe distratti, i falegnami si sarebbero voltati verso un'altra direzione. Quello sarebbe stato il momento giusto per attaccare. Attese l'istante propizio rallentando la sua respirazione. E fissando come un predatore i suoi nemici. 
    Il mio obiettivo non è ucciderli. O almeno non tutti, aggiunse tra sé, consapevole che non sarebbe riuscito a ucciderli a sangue freddo. Doveva evitare che urlassero, sia per il dolore fisico sia per avvertire i loro alleati. Per un taijutsaro come Masayoshi, era più facile a dirsi che a farsi.
    Assorto nel flusso di pensieri, lo Shokuto sobbalzò quando, dall'interno del villaggio, echeggiò la voce del suo alleato. Non avrebbe atteso altro che una distrazione dei due falegnami. 
    Se i due fossero caduti nel tranello degli accademici, l'amico dei suricati sarebbe scattato verso il nemico meno distante, ovvero quello alla sinistra di Youshi, immaginandolo frontale all'entrata. [SG]Movimento 6 metri. Velocità Blu
    La corsa del sunese fu rapida e silenziosa. Approfittò dei pochi istanti a disposizione per studiare meglio il proprio nemico. Aveva qualche particolarità? Era equipaggiato con armi o protezioni?

    Giunto sotto al nemico, il Genin optò per un attacco frontale e rapido, senza finte o colpi che avrebbero avuto il solo scopo di spostare la guardia avversario. Giocò duro sin da subito.
    Con il piede sinistro in avanti, Masayoshi scaricò l'energia accumulata dalla torsione del busto per sferrare un potente diretto a mano aperta verso la spalla destra del nemico. Avrebbe potuto mirare al suo naso, più sensibile rispetto alla spalla, ma non escludeva che i loro nemici fossero gente semplice, non addestrata, perciò incapace di incassare gli attacchi di un ninja del suo calibro. Mirando alla spalla, invece, avrebbe impedito al nemico di usare il proprio braccio. Con l'articolazione fuori uso, e qualche osso frantumato, il falegname sarebbe caduto a terra, accecato dal dolore. [TA]Forza: Blu+4
    Sarebbe stato così? Masayoshi era pronto a un eventuale sorpresa, perciò, se l'uomo fosse riuscito a schivare o a parare il colpo, il ninja avrebbe estratto un kunai con la destra e con la stessa rapidità avrebbe sferrato un affondo laterale al fianco sinistro del falegname. [SA I]Forza: Blu; Velocità: Blu+3 (Basso) Potenza:10
    Indipendentemente dall'esito del secondo attacco, terminò la sua sequenza di attacco con una combinazione uno due tipica del pugilato: il primo pugno fu un poderoso gancio sinistro al plesso solare [SA II]Forza: Blu; Velocità: Blu+3 (Basso), in grado di arrestare la respirazione dell'uomo; mentre il secondo fu un montante al mento, sferrato subito dopo, con la stessa mano con cui stringeva il kunai. [SA III]Forza: Blu; Velocità: Blu+3 (Basso)
    Abile con le armi di piccola dimensione, il Genin ruotò quest'ultima sul palmo della mano, così da annullare le possibilità di ferire l'uomo con la lama.
    Conscio della possibilità di un contrattacco, il Genin di Suna avrebbe posto il braccio armato, quello destro, all'altezza dello sterno, in modo da proteggere sia il volto sia il petto.

    Diverso fu l'approccio del kiriano. La differenza tra le due scuole era evidente. Youshi aveva attaccato per uccidere, Masayoshi per disarmare e neutralizzare.

    [...]


    Koinu era stato testimone di ciò che era accaduto al secondo team, quello di Fudoh e Harumi. Non aveva proferito parola né aveva riflettuto sulla proposta del tizio strambo, che aveva rivelato di essere un Hangyoku, qualsiasi cosa volesse dire. Quando la kunoichi lo invitò a congiungersi con il suo possessore, il suricato annuì.
    Lascia fare a me Si alzò sulle zampe posteriori. Li difenderò io. Aggiunse, agitando la sua coda, che per quanto piccola, era in grado di infliggere danni non trascurabili.
    Quando la ragazza gli rivolse quella frase enigmatica, sul fardello che Masayoshi era costretto a portare, Koinu non riuscì a trattenere il proprio stupore. Era troppo giovane per nascondere le proprie emozioni.
    Sa che è un Jinchuuriki. E non era la sola. Il gruppo contava al suo interno due Jinchuuriki. Harumi aveva svelato il suo segreto, ma Koinu non si azzardò a confermare nulla. In parte lo aveva già fatto, con quella sua reazione che era stata più chiara di un "sì" urlato a squarciagola. Harumi aveva avuto il feedback che sperava di ottenere.
    Il Terzo e il Quarto Cerchio. Si ripetè. Ecco perché ha accettato l'invito del Hangyoku.
    Lo farò Harumi-kun. Consegnerò il messaggio. Salutò i due accademici e il ragazzo Hangyoku con un cenno.

    Camminerò al suo fianco Ukoi. I miei sensi saranno in grado di percepire ogni pericolo. Il nostro obiettivo primario è ricongiungerci con l'altro gruppo. Non rimaneva altro che continuare ad avanzare verso quel Secondo Cerchio dove ad aspettarli vi erano Masayoshi, Youshi e Hebiko, insieme a diversi cadaveri, uno dei quali, forse, il padre della bambina.


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