La Bilancia Nera

Quest C

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  1. Roroo 2.0
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    Salto al Quarto Cerchio

    Chapter XIII




    Scaraventato a terra e trascinato per diversi metri come un sacco di patate, il prigioniero contrastò la sicurezza del Genin con un alta dose di strafottenza. Davanti al sorriso beffardo del falegname, il Genin sentì la rabbia crescere dentro di sé. Il primo pensiero fu quello di colpirlo con tutta la forza che aveva sul braccio destro, poi la possente voce del Rokubi lo invitò a mostrargli l'orrore che si celava sotto la sua pelle, inondandolo di quel potente acido che il Bjuu era in grado di generare.
    Sarebbe stata una buona vendetta per tutte le vittime che si erano lasciati alle spalle.
    Devo... Con un po' di fatica soppresse la presenza demoniaca. mantenere la calma. Fortunatamente, l'uomo non oppose resistenza e le informazioni uscirono dalla sua bocca senza necessitare di un "piccolo aiuto esterno".

    CITAZIONE
    Non ti nascondo nulla, non c'è motivo. Stiamo puntando al Quarto Cerchio, per consegnare alla donna., ovvero alla nostra mandante ciò che ci ha chiesto: l'albero più prezioso in assoluto. Non ho idea di chi sia veramente, o perché voglia a tutti i costi quella sorta di albero. Dovrai chiederlo al nostro capo. Purtroppo abbiamo dovuto scegliere e abbiamo dovuto eliminare le persone che sicuramente si sarebbero opposte a raggiungere le profondità della foresta. Ma siamo sicuri del nostro intento. Il futuro sarà radioso per il nostro popolo, rinato dalle ceneri di un paludoso presente. Da questi semi rinascerà una nuova foresta!

    Dimmi chi è lei. Tuonò, interrompendo la sua confessione. Doveva conoscere le sue abilità, il suo obiettivo e il motivo che l'avevano spinta a intraprendere quell'impresa. Uno strano rumore si sommò alla sua voce, seguito da alcuni passi e da una folata di vento anomalo che gli accarezzò i capelli sudati. Al pensiero che la ragazza gli avesse fatto la cortesia di raggiungerlo, la mano del Genin si fiondò sull'elsa della scimitarra e il suo corpo ruotò di cento ottanta gradi al massimo della velocità.
    Tirò un sospiro di sollievo.
    Davanti a un portale sospeso a pochi centimetri da terra, dentro al quale si intravedevano rami e tronchi d'albero, vi era Fudoh.
    Mi hai fatto prendere un colpo. Esclamò scherzoso, ma il suo buon umore si spense quando notò lo sguardo carico di tensione del suo alleato. Il suo arrivo in quello spiazzo di erba era costato molto. Troppo. E dalla sua espressione era chiaro che non vi era tempo da perdere.
    Qualsiasi cosa gli avesse detto per convincerlo a balzare nel portale, Masayoshi e Koinu non se lo sarebbero fatti ripetere due volte.
    Andiamo!

    [...]


    Atterrarono ai margini del famigerato Quarto Cerchio, sopra un vasto tappeto di foglie. Ad attenderlo vi erano due individui piuttosto strambi, a cui presto si sarebbe rivolto loro con il nomignolo di protettori.
    Masayoshi, piacere. Si presentò, toccandosi lo stomaco. Il viaggio dimensionale era stato così rapido da lasciargli una lieve nausea e stomaco sotto sopra.



    Tra la dolce fragranza delle foglie verdi e quello pungente della resina, un terzo odore serpeggiava tra i tronchi e il fitto sottobosco. Avanzando nella direzione indicata dai due protettori, il tanfo divenne sempre più intenso, nauseante, in qualche modo simile a quello che li aveva accolti nel primo villaggio di falegnami che avevano visitato. Sulle gracili spalle del suo evocatore, Koinu si limitò ad acuire la vista e gli altri sensi.
    Odore di carne. E di morte. Qualche secondo dopo, abbassandosi sulle ginocchia, essi intravidero un piccolo accampamento, senza mura né guardie visibili a difenderlo. Al terribile fetore si erano aggiunti dei lamenti raccapriccianti. Chiunque fossero, dovevano trovarsi dentro al campo base.
    Sebbene la situazione richiedesse rapidità d'azione, Masayoshi rifletté se mandare in esplorazione il suo suricato, ma davanti alla fretta dei protettori, preoccupati per l'albero che da secoli proteggevano, egli fu costretto a seguirli fino al punto dove l'odore era così pungente da bruciargli le narici.
    Davanti a loro si era spalancato un girone infernale: ammassati su una piccola porzione di terra battuta,  almeno venti falegnami si contorcevano come bruchi per le ferite riportate sui loro corpi. Raggomitolati nel loro stesso sangue, persi nei sogni infiniti che anticipavano l'arrivo della morte, nessuno dei condannati a morte riuscì a posare il loro sguardo sui Genin.
    Non ci hanno percepiti. Pensò, e lo trovò plausibile, visto che i loro gemiti di dolore mascheravano persino i versi della foresta e i loro sguardi sprofondavano fin sotto al suolo. Non riuscì a distogliere lo sguardo dal macabro spettacolo, anche se questo significava combattere contro la tristezza e quei ricordi che tentavano di riportarlo nel profondo Anarouch, tra le fauci del demone, del rancore e della vendetta, che per anni avevano tentato di avvelenare il suo cuore.
    Si voltò verso Fudoh, l'unico in grado di intervenire per la loro salvezza.

    Superarono i feriti e in pochi secondi raggiunsero "le porte" (assenti) del secondo settore. A distanza di sicurezza, essi videro ben tre falegnami carcerieri, che equipaggiati con armi e protezioni, custodivano con prudenza e serietà circa dieci prigionieri incatenati. Inermi e rassegnati, essi attendevano il momento di sostituire quei colleghi che, a circa venti metri di distanza, combattevano contro la vegetazione, scortati da un energumeno piuttosto massiccio.
    Dobbiamo pensare prima a quei tre. Pensò, mentre i protettori si affrettarono ad escludere un loro coinvolgimento nella corta distanza.
    Nessun problema, Voi distraeteli con dei jutsu e noi li colpiremo alle spalle. Dobbiamo essere silenziosi, perciò sappiate che tecniche "rumorose" sono vietate Sussurrò ai due strani individui. Io e Koinu possiamo neutralizzare da soli uno dei tre. Voi potete occuparvi degli altri due... La sua esca sarebbe stato proprio il suricato dal manto marrone. Poi lanciò uno sguardo a Fudoh. Cosa ne pensi amico?
    Se tutti fossero stati d'accordo, i quattro si sarebbero mossi all'unisono.

    [...]


    Come annunciato qualche secondo prima, Masayoshi e Koinu puntarono uno dei tre falegnami.
    Si mossero con una traiettoria ad arco, in modo da permettere al Genin di aggirare il nemico e colpirlo alle spalle; Koinu sarebbe sceso a terra dopo i primi cinque metri, a metà distanza, e approfittando delle sue piccole dimensioni si sarebbe mosso verso il lato destro del nemico, pronto a catturare la sua attenzione.
    Tra il fianco destro del nemico e le sue spalle, con il rivestimento mimetico attivo, Masayoshi avrebbe atteso il momento propizio per balzare contro quella che sarebbe stata la sua vittima. [SA I]

    Se tutto fosse andato nel verso giusto, un istante prima che i protettori avrebbero dato il via all'offensiva, l'uomo scelto dal Genin avrebbe notato un piccolo suricato correre verso di lui, senza paura, come se fosse sicuro di poterlo far cadere a terra. Per assicurarsi di essere visto, il suricato avrebbe lanciato dei brevi acuti che, probabilmente, non avrebbero allarmato né i prigionieri né gli individui che si trovavano a circa 20 metri di distanza. [SA II]
    Qualunque fosse stata la sua reazione, scappare o tentare a colpire il mammifero con un calcio, Masayoshi avrebbe approfittato di quella breve finestra temporale per azzerare la distanza con il nemico. Da dietro, parzialmente celato dal meccanismo mimetico e con la scimitarra già alzata sopra le spalle, il Genin impiegò meno di qualche istante per sferrare un rapido e potente fendente al collo del nemico.
    I muscoli avrebbero spinto l'arma al massimo della velocità concessa dal suo corpo. Con una traiettoria orizzontale, da destra verso sinistra, la lama avrebbe avuto la forza necessaria per aprirsi la strada nel corpo dell'uomo. [SA III]
    Seppur sicuro della buona riuscita della trappola, in caso di fallimento, il Genin avrebbe sferrato un secondo attacco: con il braccio libero, ovvero il destro, egli avrebbe tentato di frantumare il naso e le ossa craniche del nemico con un poderoso pugno a mano aperta. [TA]

    Avrebbe terminato l'attacco con la scimitarra davanti al petto e lo sguardo in direzione dell'uomo armato di due accette. Sarebbero giunti a lui e presto alla bambina!
    Chakra: 64/75
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Movimento
    2: Movimento
    3: Fendente
    Slot Tecnica
    1: Spaccamontagne
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Scimitarra × 1
    • Shuriken × 4
    • Cartabomba I × 1
    • Kunai × 6
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Bende Rinforzate × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 2

    Note
    ///





     
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77 replies since 7/3/2020, 16:40   1701 views
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