La Bilancia NeraQuest C

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    Il Fiore Lupo

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    La Bilancia Nera
    Parte VII








    Primo Cerchio

    La speranza come si sapeva era l'ultima a morire, e Hebiko insieme alla collaborazione improvvisata di Harumi avevano dato proprio quel briciolo... quella fumosa probabilità che i cari di Ukoi non fossero stati uccisi veramente. Il falegname non era un Ninja, anche se sapeva usare abilità che molto si avvicinavano a quella definizione, e non era avvezzo al mondo di menzogne e ombre che ruotava intorno agli Shinobi. Quindi lui credette alle parole delle Otesi. Parole tremende, a conti fatti. Tutte false, perché Fudoh avrebbe potuto confermare che quelli erano cadaveri veri e propri. Erano morti, semplicemente. Le Otesi quindi, grazie in particolare alla lingua biforcuta di una delle due, tradì la fiducia vera di Ukoi guadagnando però la sua calma. Ora Ukoi aveva uno scopo, alzandosi a fatica sospirando e guardando per l'ultima volta i corpi dei suoi cari voltò lo sguardo verso la Vipera Devo trovare i miei famigliari, Hebiko-sama l'ha detto lei stessa? Sono vivi. Li troverò! Lo giuro sulla mia anima! Sull'Albero Sacro della Vita! Un menzogna grande quanto l'ombra che quelli alberi proiettavano sul villaggio. Per quanto sarebbero riuscite a mantenere la recita?

    Invece verso Harumi il falegname alzò il braccio, quasi a difesa dei cadeveri I nostri riti di inumazione sono segreti. Anche se sono finti devo parlarne con i miei fratelli. Lasciate a me i miei morti, ammesso che siano veri. Vi prego. Fu la richiesta di cuore dell'uomo

    Vennero poi richiamati da Youshi e dall'evocazione. Il genin di Kiri non ottenne nessuna risposta da sotto il pavimento, se non la percepibile quasi palpabile paura che saliva verso l'alto. Sicuramente davanti a loro avevano un'anima indifesa. E la conferma giunse da Ukoi che recuperando l'ascia, decorata, dal proprio capoclan o meglio dal suo braccio mozzato. Poi volgendo lo sguardo verso il pavimento parlò verso i Ninja radunarti Quasi sicuramente è Kiko, la figlia adolescente del capo. Kiko? Sono Ukoi? Mi senti? Puoi fidarti. Sono brave persone. Ci si può fidare. Davvero? Ukoi? Una voce tremolante provenì dal basso, e dopo qualche secondo e qualche movimento maldestro la ragazza uscì dal camino, dietro di esso infatti si apri una sorta di piccolo pertugio dal quale comparve la sopravvissuta Cosa è successo Kiko? E' importante, dimmi per il bene del nostro Clan. Si mise a piangere, ma facendosi forza prese a raccontare E' successo tutto ieri. Stavo studiando qui, in casa, quando ho sentito le prime urla. Affacciandomi alla finestra ho visto tutto. Erano forse venti persone che correndo qua e là sono entrate casa per casa e hanno tirato fuori tutti, chi si rifiutava veniva steso ma non ucciso. Papà è subito corso da me e mi ha detto di nascondermi sotto, nel posto segreto e aspettare. E io ho aspettato... i singhiozzi aumentarono Poi la porta si spalancò e un'altra adolescente, poco più grande di me, ha sfidato mio papà. Ha detto che servivano tutti i maschi del villaggio o avrebbe ucciso tutte le donne e bambini. Mio papà si è rifiutato e in un secondo gli ha strappato il braccio, anzi è scoppiato... toccandolo con la punta di un suo ombrello. Era nera, il suo sguardo era nero. Era vestita da lutto... sto male Ukoi. I suoi occhi. Ho visto il suo sguardo. Da allora non smetto di tremare.

    Pianse, per qualche minuto abbondante La mamma dove è? Perché ci vogliono così male? Sono loro? Gli Hangyaku? Bastaaaaa! Prese a piangere di nuovo, a dirotto. Sarebbe stato difficile calmarla Non lo so Kiko, non lo so. Ti prometto che li cercherò! Ma dobbiamo trovarti un posto sicuro. Ninja, avete suggerimenti? Avrebbe lasciato a loro la decisione.

    Ukoi una volta risolta la questione di Kiko commentò le tracce scoperte Quelle che portano al centro della foresta coincidono con il percorso principale e più veloce al prossimo villaggio. Al secondo cerchio, al prossimo Clan. E più andiamo avanti più i miei fratelli sono forti. Sono sicuro che sono riusciti a respingere questi pazzi. Vi prego non perdiamo tempo! Vi accompagnerò il velocemente possibile.

    Se avessero deciso di proseguire, verso il secondo villaggio, Ukoi di gran lena avrebbe indirizzato i Ninja verso tale meta. Ci sarebbero volute quattro ore, e tutto grazie ai trucchi e alle conoscenze della foresta di Ukoi. Inoltre se i Ninja avessero seguito le tracce che portavano nella foresta si sarebbero accorti che si muovevano parallelamente al gruppo principale. Quasi seguendole, a diverse centinaia di metri. Erano circa dodici impronte, tra cui quella di una adolescente. Era a capofila. Le impronte centrali invece non erano distinguibili, erano troppo confuse e sovrapposte.

    Ukoi si sarebbe fermato circa mezz'ora prima dell'arrivo, anticipandolo ai Ninja Manca poco, signori. La struttura è praticamente identica a quella del nostro villaggio... solo più piccola. Loro sono i Guerrieri. Loro difendono i Maestri Falegnami mentre questi ultimi si occupano di gestire un Albero Vivo. Non avrebbe aggiunto molto, altro. Chiaramente non aveva un addestramento militare e non sarebbe stato in grado di fornire ulteriori informazioni tattiche, a meno di domande specifiche.
     
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    Falce dei Kaguya


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    Hangyaku


    Tracce e briciole



    Dov'ero rimasto? Ci stavamo occupando di analizzare le tracce e le abitazioni, assieme a Masayoshi-san, finché non fummo richiamati da Youshi-san, il quale aveva trovato qualcuno che, però, si palesò solo all'arrivo di Okoi: una ragazza, la figlia del capovillaggio, tale Kiko.
    Vi dirò, fui positivamente sorpreso nel vedere la nostra mastodontica guida darci una mano, piuttosto che restare a piangere davanti alla fossa comune.
    La ragazza, riconosciuto Okoi, si palesò ed iniziò a piangere, raccontando particolari dei fatti.
    Io, con la dovuta attenzione, mi avvicinai un pò di più, ascoltando intanto le spiegazioni della ragazzina: urla, una ventina di persone, poi accennò al fatto che chi non si arrendeva, lo stordivano, ma non uccidevano, però aggiunse che suo padre corse da lei e la fece nascondere.
    Fortunata ad aver visto cosa succedeva, prima che qualcuno la notasse..., pensai con un pò di dubbio, mentre sentivo ancora descrivere chi aveva fatto saltare un braccio al padre come una ragazza vestita di nero con un ombrello e poi disse una parola strana "Hangyaku".
    Quando Okoi ci chiese cosa fare per la ragazza, mi voltai verso la Rossa di Oto, era lei il capo, stava a lei decidere cosa fare di quella ragazzina, io nel frattempo, appunto, mi ero avvicinato: Sono un medico, mi permetta di controllare come sta, Kiko-dono, esordii con calma, avvicinandomi ai due del clan Mori, pronto ad usare le mie conoscenze mediche. [Abilità]
    Avrei lasciato il più delle domande agli altri, il mio primo dovere come medico era preoccuparmi di capire come stava la ragazzina: Kiko-dono, come sta?, avrei controllato eventuali reazioni fisiche e quanto necessario, poi avrei aggiunto, La tizia che ha assalito suo padre, ha spiegato cos'è che vogliono dagli uomini del vostro clan?, chiesi con calma, attendendo dagli altri la più importante delle domande: chi erano questi Hangyaku?

    [...]

    Ci spostammo poi a controllare le tracce trovate dal suricato di Masayoshi-san, così Okoi parlò dei suoi "fratelli" più forti al secondo cerchio.
    Quindi i genitori hanno lasciato lui qui perché era più scarsino? Pensa quanto saranno grossi i fratelli!, pensai fra me e me, mentre guardavo gli altri in attesa di una decisione su come muoverci verso questo "secondo cerchio".
    Ci volle qualche ora, poi, arrivati in prossimità, ci fermammo ed Okoi ci diede ulteriori informazioni, anche se non aiutavano ed a quel punto, lo ammetto, mi spazientii un minimo: Okoi-san, non per essere critico, va bene, questi suoi fratelli sono forti, più forti della gente che c'era nel suo villaggio, perché sono guerrieri... e fin qui, ci siamo tutti.
    Però qui parliamo di questi Hangyoku, giusto? Che mi sembra di capire siano dei nemici che già avete affrontato, o con cui avete un conflitto in corso, quindi vi potrebbero conoscere e sapere come entrare anche in questo secondo cerchio e di come sottomettere anche i suoi fratelli, non crede?
    , chiesi con tono pacato.
    C'è qualche sistema di controllo intorno a questo villaggio? Punti di avanguardia? Sa, noi nei villaggi ninja abbiamo le mura con delle guardie, qui avete qualcosa del genere? Che so, alcuni fratelli sugli alberi? Trappole, altre cose pericolose per persone non gradite? E, soprattutto, esattamente quanti fratelli ha lì?, domandai ancora.

    Sperando di capire qualcosa in più su cosa ci aspettava, mi sarei poi rivolto al resto della squadra: Hebiko-dono, qualche idea? Se questi venti, o quanti sono, Hangyoku, si sono diretti in questo villaggio, e qui sono fratelli, allora potrebbe esserci stato un conflitto un pò più impegnativo.
    Potremmo dividerci in due, o tre gruppi: Youshi-san e qualcun altro vanno in avanscoperta, lui di certo è molto furtivo, così da controllare se ci sono ancora fratelli di Okoi, o questi rapitori con l'ombrello.
    Altri possono posizionarsi a metà strada, in avvicinamento, controllando sia se qualcuno attacca chi è in avanscoperta, sia chi resterà con le nostre guardie, perché qualcuno dovrebbe restare in loro supporto, no?
    , a quel punto avrei atteso per un parere dal resto del gruppo ed agire di conseguenza, d'altronde io ero principalmente il medico della squadra.
     
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    Verso il secondo villaggio


    Chapter IX



    Mentre gli accademici cercavano di far uscire la sopravvissuta dal suo nascondiglio, Masayoshi volse lo sguardo sulla pira funeraria. Le lingue di fuoco artigliavano l'aria, alimentate dalle carni e dal vento che sospingeva la fuliggine e il nauseante odore di carne bruciata in ogni angolo della piazza.
    All'improvviso, una voce femminile lo chiamò a sé. Era Harumi-kun, la kunoichi che Hebiko-sama gli aveva ordinato di evitare il più possibile.

    Masayoshi-kun, cosa ne pensi di questa situazione? Credo che seguire le tracce che avete trovato sia l'unica cosa fattibile. Dobbiamo fermare i colpevoli prima che la situazione peggiori!

    Accennò un lieve sorriso.
    È stato Koinu a trovarle. Indicò il piccolo suricato che, naso a terra, continuava la sua perlustrazione.
    Dobbiamo inseguirli e fermarli. Sarebbe utile sapere qualcosa in più su questi assassini. Non aveva intenzione di troncare la conversazione di netto, ma al secondo incrocio di sguardi, Masayoshi percepì con chiarezza il Rokubi sollevarsi dietro le gabbie di chakra. Le antenne sporsero fuori, come due fari puntati sulla kunoichi. Lo percepiva teso come una corda di violino. O come una tigre pronta a scattare per azzannare un'ingenua gazzella.
    Ehm... Sobbalzò quando si accorse di averla fissata per almeno dieci secondi senza dire nulla. Immerso in un turbinio di pensieri, Masayoshi si era chiesto se fosse una buona idea chiedere delucidazioni al suo Bjuu, che qualche anno prima aveva ignorato il Kazekage, Incendio dei Kurotempi e persino il Mizukage, ma che ora, per qualche strana ragione, in quella foresta fuori dal mondo e ancora avvolta nel mistero, stava fissando con astio e interesse quell'anonima kunoichi, alta un metro e cinquanta e con due braccia sottili come grissini. E perché la Vipera gli aveva ordinato di non avvicinarsi a lei, dopo avergli dichiarato di essere un Jinchuuriki?
    Dimmi..la Vipera mi ha detto che è qui per proteggerti. Come mai? Non mi sembri una piccola Genin La punzecchiò, senza menzionare al divieto di quest'ultima.
    Ci tiene parecchio ai suoi compaesani.

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    [...]


    Direi di avvicinarci a loro. Chiusa la conversazione, il Genin si avvicinò al resto della truppa, raccolta davanti all'abitazione del capovillaggio. Tra di loro vi era la superstite, ancora sotto shock. Era stato necessario l'intervento di Ukoi per farla ragionare e per farla uscire allo scoperto.
    Come biasimarla. Nei singhiozzi e nelle lacrime della ragazzina, il Genin si rivide davanti alle mura di Suna, con il volto prosciugato dalla fame, dalla sete e dal dolore per la distruzione del suo paese natale. Aveva appena dodici anni e aveva già conosciuto la crudeltà del mondo. E sotto quella sofferenza indicibile di cui aveva memoria, oltre al senso di colpa per essere stato l'unico sopravvissuto di un intero paese si era nascosta una rabbia selvaggia che avrebbe scoperto solo qualche anno dopo.
    La bambina avrebbe affrontato i suoi stessi demoni e Masayoshi sentì il bisogno di rincuorarla.
    Kiko-san, tua mamma è là fuori e noi la salveremo, ma abbiamo bisogno del tuo coraggio. Disse, in ginocchio davanti al suo volto distrutto e con Koinu disteso sulla sua spalla. Come per Ukoi, ingannato dalle kunoichi di Oto, nelle vene della bambina era stata iniettata della speranza. Una mossa azzardata, forse nociva, ma la situazione lo richiedeva.
    Dovremmo portarla con noi. Pensò, limitandosi ad ascoltare le opinioni dei suoi colleghi. Non potevano lasciarla lì, tra i resti di un villaggio distrutto che odorava di morte e carne bruciata. Tuttavia, seguendo le tracce sarebbe stata solo una questione di tempo prima di ingaggiare un combattimento contro quei macellai. Con tutti i rischi connessi. Davanti ai nemici o ai superstiti, la bambina poteva rivelarsi una mina vagante. La decisione spettava a Hebiko-sama. Se avesse dovuto rimanere nelle retrovie per proteggerla, Masayoshi si sarebbe offerto volontario.

    [...]



    Risolta la questione di Kiko, Ukoi commentò quanto scoperto dal team accademico, rivelando la presenza di un secondo villaggio, abitato da clan in grado, secondo lui, di respingere gli invasori. Il Genin storse le labbra, in una smorfia di disappunto. Non gli era chiara la strategia dei nemici; perché avanzare verso guerrieri con ostaggi al seguito? Appoggiò la mano al mento, mentre il falegname euforico non vedeva l'ora di proseguire. A prendere parola fu Fudoh e il suo discorso non deluse il Jinchuuriki.
    Penso sia utile capire quali abilità questi Hangyaku abbiano e il motivo del conflitto. Quali sono i loro obiettivi? Un eventuale risposta alla seconda domanda avrebbe consentito al gruppo di intuire le mosse degli inseguiti. Masayoshi non credeva a un attacco frontale, specie se Ukoi non stesse mentendo sull'effettiva capacità combattiva dei guardiani.
    Posso affiancare Youshi o rimanere nel mezzo. Per me è indifferente. Fece spallucce, anticipando l'intervento del piccolo Koinu.
    Koinu potrà dare una mano davanti. Le sue abilità percettive non avevano uguali e sarebbe stata un ottima spalla per chiunque avesse fatto da apri pista.
    Poi mi pagherete un pasto Scherzò il suricato. O forse no.

    [...]



    Qualunque fosse stata la disposizione scelta da Hebiko-sama, Masayoshi avanzò nella foresta con i sensi ben in allerta, nella remota possibilità di un agguato a sorpresa. Non si sentiva tranquillo. Da quando si erano lasciati alle spalle quel piccolo villaggio, insieme all'intenso odore di morte, la vegetazione gli appariva oscura e maligna. Nella penombra che copriva ampie zone di bosco, il Genin immaginava volti, presenze maligne e nemici pronti ad attaccarli.
    È solo la mia immaginazione. Si convinse, mentre respirava banchi di aria sempre più fredda e umida. Sopra di loro, i rami si intrecciavano come una moltitudine di serpenti, nascondendoli a quel sole da cui aveva sempre ricavato forza e coraggio. Continuò a camminare, ripensando alle parole della musicista che avevano incontrato prima di partire per quel villaggio così lontano. Sebbene ci fossero state già delle vittime innocenti, non si trattava altro che di un inseguimento a un gruppo di nemici da sconfiggere. Perché avrebbero dovuto perdere la loro memoria? Dentro il suo zaino aveva ancora una parte delle scorte, l'ascia e la lettera a suo nome. Per un momento, se n'era dimenticato. Ed era sicuro che anche altri avevano la loro lettera dopo aver visto quella fossa comune. .
    La marcia durò quattro ore. Ukoi guidava la spedizione, rinvigorito da quella bugia che prima o dopo gli avrebbe avvelenato il cuore e la mente. Abile a scovare i passaggi migliori per oltrepassare la vegetazione senza l'uso di armi, riuscirono a muoversi parallelamente al gruppo centrale, seguendo quelle orme che dovevano appartenere ai colpevoli del massacro. Una di quelle impronte appartenevano a un'adolescente. E la bambina aveva parlato di una ragazza armata di ombrello.

    La sua attenzione schizzò alle stelle quando Ukoi arrestò l'avanzata. Li chiamò a sé per informarli di dove fossero e cosa li avrebbe attesi più avanti: il secondo villaggio aveva una struttura simile al primo, con una piazza e diverse case attorno, popolate da guerrieri. Erano troppo distanti per udire i suoni di una battaglia in corso, ma se quei tipi erano forti quanto Ukoi li descriveva, forse sarebbero riusciti a intervenire in tempo per supportarli. Ma dovevano accelerare. Ogni secondo sarebbe stato fondamentale.
    Come ci muoviamo? Chiese alla Vipera di Oto. Dal canto suo, poteva fare da apripista o seguire la testa d'ariete come ninja di supporto.

    jpg





    Chakra: 75/75
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Scimitarra × 1
    • Shuriken × 4
    • Cartabomba I × 1
    • Kunai × 6
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Bende Rinforzate × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 2

    Note
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    In avanscoperta


    IX




    E' una possibilità. Sospirò, almeno un problema era andato e avevano di nuovo una preziosa guida. Ma più aspettiamo, più c'è il rischio che il tuo incubo sia reale. Dobbiamo muoverci immediatamente. Non era di certo lì per empatizzare una perdita, ma per evitarne ulteriori. Non poteva perdere tempo o risorse.

    Trovarono forse l'unica superstite nei paraggi, e fortunatamente Fudoh fu il primo ad agire, presentandosi come medico. Poteva essere un'ottima occasione per farla calmare e lasciare che qualcuno di più empatico della Vipera gestisse le situazioni più complesse. Rimase ad osservarli a breve distanza, ascoltando con attenzione. Una ventina di persone avevano sottomesso l'intero villaggio. Che fosse quello il numero dei loro nemici? Erano solo un piccolo gruppo con il compito di rapirli? Apparve pensierosa, mentre cercava di capire come fosse stato possibile uccidere ed imprigionare così tante persone, lasciando solamente una ragazzina nascosta in vita. Di certo non si aspettava di sentire che una ragazzina dai dubbi gusti estetici fosse a capo di tutto quel trambusto. Un ombrello? Domandò ad alta voce, chiaramente di tutto il racconto, quello era il punto che sembrava interessarle di più. Sai riconoscere il legno vivo lavorato? Sapresti dirci se questo ombrello era stato fatto con quel materiale? A prescindere dalla risposta, dubitava che la ragazzina in lutto appartenesse al villaggio nemico. Non le era chiaro di come fosse arrivata a prendere il controllo di questi Hangyaku. Aveva il sospetto che venisse da fuori, ma a nome di chi? Forse ai Kurotenpi poteva interessare un materiale simile? Dopotutto avevano lasciato un discreto caos nella fossa. Gli Hayate? Ne dubitava, conoscendo i rapporti a riguardo, sapeva che loro erano interessati ad Armi di ben altra fattura. Non aveva molti indizi su cui basare le sue teorie, niente era certo al momento, e sapere chi fosse non li avrebbe aiutati molto ad organizzare una strategia efficace.

    Fudoh si prese il suo tempo per schiarsi alcune idee, Hebiko di fianco a lui ascoltò le risposte in silenzio, pensierosa. Non lo so. Ammise, vagamente delusa. Ho il sospetto che il loro clan sia stato convinto, se non obbligato, a rapire gli uomini di questo villaggio. Purtroppo non ho molte prove, e credo che toccherà ad Okoi stesso dirci quanti superstiti vorrà tra gli Hangyaku. Spostò lo sguardo verso di lui. Doveva capire meglio qual'era il rapporto tra i due clan, e a quanto potesse spingersi. Di certo non avrebbe lasciato la ragazzina in vita, se non per farle un paio di domande.


    Avevano una traccia da seguire, e dei possibili alleati che li avrebbero aiutati in battaglia. Ma, date le tracce, temeva di essere già in ritardo anche per loro. Come se non bastasse, c'era da domandarsi cosa fare con Ukoi e la ragazzina. Dubitava che l'assassina avesse intenzione di tornare a cercare superstiti, dopotutto aveva ottenuto ciò che voleva. Di sicuro i falegnami rapiti le sarebbero serviti per procurarsi più legno vivo possibile, ma per i guerrieri nel secondo cerchio? Sarebbe stata in grado di sottometterli, li avrebbe evitati, o li avrebbe visti come ostacoli da eliminare? Hebiko appariva tesa, indecisa su come gestire la situazione. E terrorizzata dall'idea che la ragazzina potesse ipnotizzare uno dei due demoni. Uh... Borbottò, sentendo la pressione del team alle spalle. Beh. Ukoi ci è purtroppo necessario per proseguire, è la nostra bussola. E di certo non possiamo lasciare una giovane traumatizzata da sola. Non le piaceva per niente l'idea di avvicinare l'unica superstite ai suoi stessi assassini, ma non vedeva opzioni migliori che potessero essere eseguite con più rapidità. Se nel villaggio avete una sorta di bunker segreto, forse potremmo lasciarla lì. A patto che sia sicuro. Si morse un labbro, visibilmente indecisa. Ragazzina, se te la senti di venire con noi, tu e Ukoi resterete nella foresta. Sfruttate i suoi segreti per restare al sicuro, e riavvicinatevi a noi solo dopo esplicito avviso. A patto di migliori proposte da parte del suo team, quello era il suo ordine. Di certo nessuno dei due poteva combattere, e sarebbero usciti allo scoperto solo su un terreno pulito.

    Sospirò, pronta ad entrare in azione. Possiamo lasciare qui gli zaini. Se è vero quel che dice Fudoh, tu Youshi verrai con me in avanscoperta. Masa, anche tu. Non avrebbe mai lasciato i due demoni insieme, troppo pericolosi. Mi auguro che tu sia furtivo a sufficienza. Ci trasformeremo, daremo meno nell'occhio. Sempre che fosse rimasto qualcuno per osservarli. Due gruppi. Siamo troppo pochi per dividerci in tre. E tu da solo potresti non riuscire a difendere sia te stesso che loro due. Harumi ti darà una mano. Avrebbe poi chiesto ad Ukoi della fauna locale, in modo da scegliere un animale adatto che non risultasse sospetto, nè per la specie nè per le dimensioni. Sperava in un volatile, anche se dubitava che ce ne fossero di grandi quanto aquile. Un cervo sarebbe stato un ottimo compromesso. Agli altri due avrebbe suggerito di fare lo stesso in modo da sembrare un branco, o di optare per un tanuki particolarmente grasso. Ma molto dipendeva dalle risposte di Ukoi.

    A meno di obiezioni, avrebbe proceduto con la tattica, trasformandosi ed iniziando ad avanzare con cautela, insieme agli altri due ed Aoda. La serpe aveva l'ordine di esplorare in avanscoperta, sfruttando le sue piccole dimensioni e la sua incredibile percezione per avvertire gli altri di qualsiasi presenza. Aveva il compito di fingere un assalto ad Hebiko in caso di pericolo, facendola così arretrare senza dover annullare la trasformazione. Qualsiasi altra evocazione adatta allo stesso scopo era la benvenuta. Non le restava che avanzare con sospetto, restando ai limiti della foresta ad osservare la situazione, mimando la codardia tipica dei cervi. AodaAoda [Evocazioni]

    Creatura
    Speciale: Speciale: un serpente blu lungo tre metri proveniente dalla stirpe dei servitori di Sasuke, con ottime abilità percettive. Può accedere alla competenza Serpi cacciatrici.
    (Energia verde: Vitalità 6 leggere | Riserva 6 bassi | Unità: 3)
    [Da genin in su]

    Percezione (Base)
    Maestria: L'utilizzatore ottiene +3 alla Percezione.
    [Da genin in su]

    Serpi Cacciatrici [Evocazioni]

    Olfatto sviluppato
    Abile: L'utilizzatore ottiene un bonus extra +9 alla Percezione entro 9 metri da sé; non cumulabile con altri sensi perfetti.
    [Da genin in su]
    sarebbe entrato per primo nel villaggio, sfruttando il terreno per percepire qualsiasi superstite o guardia lasciata indietro. Ai ninja non restava che cercare eventuali tracce, avanzando non appena il serpente, o altre evocazioni, avessero dato il via libera.
     
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    La Bilancia Nera


    VI

    Dunque i flebili rumori e i respiri affannati presero la forma di una ragazzina quando uscì dal suo nascondiglio. Una porta scorrevole nascondeva l'accesso al piano inferiore, ne guardai rapidamente il meccanismo prima di riporre la mia attenzione sulla sopravvissuta. Raggiunti dagli altri membri del team nella casa del capovillaggio, Fudoh si preoccupò immediatamente di sincerarsi delle sue condizioni, mentre parlando con Ukoi spiegò cosa era avvenuto.
    Un gruppo di una ventina di Shinobi aveva assaltato il villaggio e preso in ostaggio gli uomini dello stesso, ponendo come ricatto l'uccisione delle donne e dei bambini, cosa che era avvenuta ugualmente. La ragazza aveva avuto la lucidità di fornirci alcuni particolari, il sesso e l'età di una delle assalitrici, l'arma che usava e anche una sua caratteristica peculiare. Ma, cosa più importante, fece un nome: Hangyaku. Nome che non era stato citato durante il briefing e di cui non sapevamo nulla. Certo, avremmo dovuto indagare anche solo per il fatto che fossero stati identificati come i primi sospettati a compiere tale carneficina.
    Il mio sguardo si mosse verso i miei compagni mentre alle parole della bambina facevano seguito quelle dell'uomo, quest'ultimo chiese quali fossero le disposizioni per la ragazza ed Hebiko, tradendo un attimo di esitazione, indicò come più funzionale portarseli dietro. Piegai leggermente il labbro lasciando lo sguardo fisso verso gli schizzi di sangue che ornavano le pareti, non mi piaceva l'idea di avere vite di civili non addestrate all'interno di un team ninja di infiltrazione. Avrebbe potuto causare più problemi che altro, era una bambina e non avrebbe potuto reggere - banalmente - il nostro ritmo di marcia, né sarebbe stata in grado, vedendola e considerato ciò che ci aveva raccontato, di difendersi autonomamente. Insomma, rappresentava un peso che i miei compagni erano disposti a sopportare pur di non abbandonarla, capivo la bontà d'animo, ma avrebbe potuto rappresentare un ostacolo al successo della missione che ci era stata assegnata.

    Raggiungere l'altro villaggio richiese quattro ore di marcia e tutto grazie all'attenta guida di Ukoi, profondo conoscitore dell'ambiente e degli intricati sentieri che si muovevano in quel tripudio vegetale.
    Le impronte lasciate sul terreno erano piuttosto evidenti, non vi era stato alcun tentativo di celarle. Mi grattai la mandibola mentre ragionavo sul fatto che, il fatto che non si fossero presi la briga di celarle, poteva aprirsi verso situazioni favorevoli o avverse: avremmo potuto coglierli di sorpresa, se non si erano presi tale premura forse perché non sapevano della nostra presenza e del nostro arrivo; poteva, invece, rappresentare anche un filo teso pronto a far scattare un qualche tipo di trappola, forse ci stavano conducendo dove volevano. Quest'ultima ipotesi sarebbe stato possibile solo se fossero stati a conoscenza della nostra presenza, ma colui che aveva richiesto la nostra presenza era stato egli stesso vittima degli eventi, forse il nostro soggiorno al villaggio non era passato inosservato. Erano tutte possibilità, ma senza qualcosa di più concreto attorno a cui ragionare ne avrei potute trovare all'infinito.
    La domanda che però meritava risposta era: chi sono i Hangyaku? Ci pensò Fudoh a iniziare il rapido interrogatorio a Ukoi, seguito immediatamente con altrettante domande pertinenti del ninja della sabbia. Decisi di sottolineare l'ultima che questo espose per porne una più diretta I Hangyaku sono in grado di lavorare il legno vivo come voi? feci una piccola pausa cercando lo sguardo dell'uomo Il fatto che abbiano voluto solo gli uomini del villaggio muove un pensiero: perché prendere ostaggi più prestanti fisicamente rispetto a donne e bambini? Può essere che siano venuti a prendersi della mano d'opera? ascoltate le sue parole avrei incalzato Dunque, i motivi per il quale il primo sospetto ricade su di loro? Cosa c'è all'origine dei vostri dissidi? Forse a quel punto avremmo avuto un'idea più chiara, Ukoi doveva fornirci la sua massima collaborazione, speravo che fosse in grado di farlo e che potesse essere disposto a tradire i segreti della sua gente se ciò fosse risultato utile.

    Giunti nei pressi del secondo villaggio, si decise di mandare una piccola squadra, formata da me, Hebiko e Masayoshi, in avanscoperta del centro abitativo, mentre altri ninja avrebbero difeso le nostre risorse. La capo team propose di trasformarci in cerbiatti e cervi per avvicinarci alle case, serrai le mascelle leggermente contrito, per passare inosservato non avevo certo bisogno di quei trucchetti. Inoltre avvicinarci tutti e tre trasformarti, preceduti dalla serpe, non mi sembrava un'idea fantastica: avevamo bisogno di una seconda prospettiva che non fosse frontale. Quindi con voce gelida e bassa mi permisi di aggiungere alle indicazioni della kunoichi di Oto Non ho bisogno della trasformazione per passare inosservato, Hebiko-san il mio occhio placido si pose sui suoi Sono in grado di muovermi furtivamente e di confondermi con l'ambiente che mi circonda dissi, mentre una leggera spesa di chakra attivò l'arte proibita tramandata dal mio clan. I miei tratti e la mia figura si fecero più incerti, i colori che indossavo e le vesti sembravano confondersi con i colori e l'ambiente che ci circondava. [Slot Tecnica | Attivazione Mondo delle Tenebre lv I, Basso]
    Lasciami la libertà di muovermi a dieci o dodici metri sul vostro fianco, potrò approcciare il villaggio da un secondo punto e individuare possibili individui attirati dalla vostra presenza attesi con calma una sua risposta, nel caso non fosse convinta delle mie parole avrei aggiunto Fornirò un punto d'osservazione aggiuntivo al nostro avvicinamento, non saremo così distanti da non venirci in soccorso vicendevolmente

    Mi sarei mosso ad una quindicina di metri o più dai miei alleati, attento a confondermi nell'ambiente e nel provocare il minor rumore possibile. [Furtività: 4,5 | Occultamento PerfettoOccultamento Perfetto: L'utilizzatore è considerato parzialmente occultato: può essere furtivo anche se senza occultamenti ambientali e può vedere nell'oscurità.] Studiando l'ambiente attentamente, appunto, sia per evitare di mettere il piede in fallo - non escludendo la possibile presenza di trappole - che per individuare movimenti all'interno del villaggio, avrei affiancato i miei compagni. [Percezione: 9]
    Una volta raggiunto il limitare del bosco, osservate le strade e le finestre delle possibili case, mentre la serpe si appropinquava verso la strada, nel caso non avessi colto immediati pericoli, sarei scattato in direzione di una delle case e, sfruttando il chakra adesivo, sarei corso in cima il tetto per poi acquattarmi. [Chakra Adesivo: 1/4 di Basso]
    Avrei continuato a porre la massima attenzione ai suoi che mi circondavano e non smettevo di gettare attenti sguardi attorno a me. Iniziai a spostarmi sul tetto soppesando ogni passo e tenendo il baricentro basso, cercando di mimietizzari con il materiale di cui era composto e non mostrare il profilo della mia figura a terzi. Dall'alto avrei avuto una visuale più approfondita di ciò che aspettava i miei due compagni di missione.

    Chakra speso: 1,25
    Nota: la ts attivata è di un livello inferiore rispetto a quello posseduto, non richiede mantenimento.

     
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    Il legno della vita


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    Erano delle persone orribili. Tutte loro. Passasse mentire ad Ukoi, ma illudere la ragazza poco più giovane di lei che i suoi cari potessero essere ancora vivi era troppo crudele. E tuttavia Harumi tacque. La missione lo richiedeva, almeno nel caso del falegname. Per Kiko invece il motivo era diverso. L'otese aveva deciso di non negare quanto detto dai compagni per compassione. Quel dolore sarebbe stato troppo devastante per una persona così fragile come pareva essere la sopravvissuta. Kiko era diversa da lei. Non aveva subito fin da giovanissima esperienze traumatiche tali da renderla insensibile verso qualsiasi tipo di sofferenza, fosse fisica o mentale, completamente disinteressata perfino della propria sopravvivenza. Nonostante la giovane avesse trovato finalmente un posto da chiamare casa e delle persone che poteva considerare la sua famiglia, i suoi sentimenti rimanevano intorpiditi quando si parlava di lutto. Perciò preferì non prendere parte a quella recita, né si fece avanti per consolarla. Le mancavano le parole adatte e temeva di peggiorare la situazione.

    In disparte rispetto al resto del gruppo che accerchiava la sopravvissuta, Harumi e Masayoshi scambiarono poche parole e molti sguardi. Dopo una prima risposta, la ragazza inclinò lievemente il capo in attesa che il sunese dicesse qualcosa, ma lui si limitò a fissarla pensieroso. La portatrice dei Due Code a sua volta studiò il volto del ragazzo. I capelli di due colori distinti svettavano su tutto il resto, ma la giovane non li trovava poi così strani. Lei stessa da quando aveva rilasciato il potere del Nibi aveva ciocche argentee mescolate alla sua chioma corvina, solamente che le tingeva su indicazione di Matsumoto. Ad attrarla erano invece gli occhi dello shinobi, che non avrebbero sfigurato su un gatto con il loro verde brillante. Ma forse non era solo quello. Non lo vedeva, ma aveva la sensazione che qualcosa si muovesse dentro l'oscurità delle pupille, un'ombra più scura del nero assoluto. O magari era solo suggestionata dalla situazione in cui si trovavano, con tutti i sensi tesi all'estremo.

    Si riscosse di soprassalto quando lo shinobi si schiarì la voce. A quanto pare erano entrambi strani. Harumi accennò una risatina imbarazzata, ma la soffocò per non mancare di rispetto al lutto di Kiko. Fu Masayoshi a riprendere il filo della conversazione, ponendo alla ragazza una domanda non del tutto inattesa. Il ninja della Sabbia avrebbe visto l'espressione sul viso della kunoichi farsi più affilata, felina, sebbene continuasse a sorridere. Gli occhi guizzarono per un istante in direzione della loro autoproclamata caposquadra senza tuttavia che la testa si muovesse. Verificato che Hebiko fosse fuori portata d'orecchio l'otese incrociò le braccia sotto il petto generoso, facendolo involontariamente risaltare, e si avvicinò al ragazzo di qualche passo per potergli parlare a bassa voce.

    Non è qui per proteggere me. Lo fa per il Villaggio, immagino. Non si fida che sia in grado di cavarmela da sola. Eppure il Kokage la pensa diversamente... Ma tu non devi preoccuparti, Masayoshi-kun, non hai niente da temere... Finché fai il bravo.

    Il discorso, abbastanza cupo all'inizio, terminò con un tono allegro, palesemente scherzoso sia nella voce che nell'aspetto. Un largo sorriso aveva accompagnato la battuta finale e la ragazza sembrava essersi rilassata, né proveniva nessuna sensazione di pericolo dal suo esile corpo. Rimaneva il mistero delle parole della Vipera, ma se il giovane non avesse fatto domande più puntuali o fossero stati costretti a rivelare i loro poteri per far fronte a qualche minaccia difficilmente avrebbe fatto progressi. Nel frattempo Matatabi sonnecchiava tranquillo, fedele fino in fondo alla sua natura di demone gatto.


    Tornati sui loro passi per seguire le tracce, di fianco alla fossa comune Harumi gettò un ultimo sguardo alla montagna di corpi che l'intervento del falegname aveva risparmiato dalle fiamme. Non provava nessuna tristezza per loro. D'altro canto se ne erano andati oltre abbandonando quella valle di lacrime, a voler essere ottimisti. Semmai compativa i vivi che avrebbero dovuto continuare a lottare e a cui era stato aggiunto un nuovo fardello con quella tetra perdita. L'aver trascorso gli ultimi anni a fianco dell'eliminatore del Suono aveva reso flebile in lei la già sottile distinzione tra i due lati del velo. Però finalmente poteva capire la sofferenza di chi rimaneva indietro, ora che aveva trovato qualcuno che desiderava proteggere. Se appena arriva a Oto era pronta a gettare la sua vita, convinta che non avesse né valore né significato, adesso aveva un motivo per cui sopravvivere aveva un senso.

    Grazie alla loro guida, e al fatto che il gruppo che stavano seguendo non aveva fatto nulla per celare il loro passaggio, avanzarono rapidamente nell'intricata foresta. Probabilmente non erano consapevoli che qualcuno stesse seguendo le loro tracce. Avevano ripulito l'insediamento, nonostante li fosse fuggita una persona, e loro erano un elemento estraneo, imprevisto. Certo, fare affidamento su quel pensiero sarebbe stata una leggerezza intollerabile per qualunque ninja degno di quel nome, perciò proseguirono con la massima prudenza, occhi attenti ad ogni ombra e orecchi tesi ad ogni suono sospetto nel folto degli alberi.

    Harumi ebbe però anche di riflettere su quanto aveva udito da Kiko e dalle informazioni ottenute dall'interrogatorio dei compagni. Il vantaggio di essere in un gruppo numeroso stava anche nel privilegio di poter apprendere molto senza aprir bocca. Il loro nemico, perché tale andava considerato, era una figura bizzarra, ma dal potere tangibile. La mente della ragazzina non poté che correre alla riunione, dove era stata mostrata loro la potenzialità del legno vivo. Che anche l'ombrello fosse stato ottenuto con lo stesso materiale? Che fosse in grado di trasmettere o amplificare un'abilità legata al fuoco...o al sangue? Non poteva dirlo con solo gli elementi che aveva a disposizione. E i prigionieri, sempre basandosi sulle parole di Kiko, stavano obbedendo dietro ricatto o sotto qualche forma di costrizione mentale? Centrava qualcosa con il rischio che si dimenticassero della loro missione? La giovane non riusciva ad unire i puntini e questo la rendeva ansiosa. Ukitake ad ogni loro lezione insisteva che la conoscenza permetteva di vincere le battaglie prima ancora di combatterle, ma lei in quel momento si sentiva tremendamente ignorante.

    Giunsero infine in vista del secondo cerchio, come l'aveva definito il falegname. La divisione in squadre venne decisa dalla Vipera, ma Harumi non aveva nulla da ridire, a parte la sua insistenza a farsi accompagnare da Masayoshi, che a lei non sembrava particolarmente versato per la ricognizione. Aveva come l'impressione che desiderasse tenerlo costantemente sott'occhio, ma le sfuggiva il motivo. Tuttavia non espresse i suoi dubbi, limitandosi ad augurare loro buona fortuna.

    Masayoshi-kun, Youshi-kun, fate attenzione per favore, e se avete bisogno di aiuto non esitate a chiamarci. Noi faremo la guardia qui intanto.

    Avrebbe atteso che si allontanassero un poco, poi avrebbe sistemato in mezzo agli zaini Kiko e, unite le dita a formare alcuni sigilli magici [Tecnica]. Quattro copie illusorie si disposero intorno l'accampamento, formando un perimetro a una decina di metri dal centro. Non potevano fare molto, ma avrebbero attirato l'attenzione di eventuali aggressori che per raggiungerli avrebbero dovuto superarle, facendole svanire e rivelando così la loro posizione. O almeno quella era l'idea nella testa della jinchuuriki, la quale sperava vivamente di non averne bisogno. Per ogni buon conto lei sarebbe rimasta a fianco della ragazzina, con i sensi tesi a captare ogni possibile minaccia, come l'improvviso zittirsi della fauna selvatica ad esempio [Abilità]. Nella speranza di non udire grida provenire dal villaggio. O ancora l'odore di morte.

     
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    Il Fiore Lupo

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    La Bilancia Nera
    Parte VIII








    Primo Cerchio

    Nei pressi della casa del capovillaggio, nel primo cerchio, in seguito al ritrovamento di Kiko e del ricongiungimento dell'intero Team e di Ukoi compreso avvenne un intenso scambio di parole, opinioni e domande.

    La prima interpellata fu Kiko da parte di Fudoh. Il medico di Kiri notò l'assenza di ferite o danni provocati da agenti esterni. La ragazzina era semplicemente sotto shock e solo la presenza del suo compaesano era riuscita a tranquillizzarla. Questo perché a sua volta Ukoi stava vivendo di una folla speranza. Non seppe rispondere a quasi nessuna delle domande, anche se impegnandosi al massimo cercò di dare comunque una sorta di spiegazione ai quesiti che le vennero posti Signore, non so nulla dell'attacco. Né del perché hanno colpito mio papà! So solo che non so dove si trova! Non so dove è mia mamma! E sento la loro mancanza! Vi prego, aiutatemi. Ukoi, ti prego! Non ti preoccupare Kiko, risponderò io per loro. Loro sono i nostri eroi. Salveranno tuo papà e mia moglie! Aggiunse il falegname Allora signori Ninja vi sto per svelare dei segreti di Clan, di cui però non posso rimanere in silenzio, la situazione lo impone ... Ad una prima impressione non posso tacciare gli Hangyoku come responsabili di questa follia. Dovete sapere che gli Hangyoku sono i veri abitanti di queste foreste. Noi siamo arrivati dopo, come coloni se possiamo così dire. Sono stati loro a insegnarci le basi rudimentali dell'Arte del Taglio Vivo. Arte che poi noi abbiamo perfezionato. Tuttavia quando abbiamo reso quest'arte un mestiere e un profitto loro hanno rifiutato tale scelta e si sono ritirati nei meandri della foresta, come eremiti. E' da decenni che non si vedono, e fanno parte di storie che servono a spaventare i bambini. Io non ho mai visto uno di loro, si dice che hanno un fisico incredibilmente resistente e il legno vivo non riesca mai a far loro del male seriamente! Tuttavia non sono ostili, né ci hanno mai attaccato o rivendicato le loro terre. Sono eremiti, e chissà dove diavolo sono finiti. Nessuno di noi si è spinto oltre ai limiti del terzo cerchio. Alcuni dicono che si sono nascosti lì, laddove le piante sono talmente feroci che non fanno passare nessuno. Concluse. Bene o male aveva risposto a molte delle domande che erano state poste, e ulteriori dettagli si erano persi nei ragionamenti di Ukoi. Pensando poi al resto aggiunse qualche altra risposta Non abbiamo nessun luogo dove nasconderci. Il Clan dei Guerrieri è nato per difenderci da sporadici tentativi di rubare il legno, ma è un evento raro. In realtà serve a difendere gli Intagliatori, durante il loro lavoro. Quindi non ci sono forti, segrete o magazzini nascosti. Tutto è alla luce, del poco sole, che lambisce queste terre.

    La ragazzina si limitò a seguire gli ordini che i Ninja le avevano impartito, cercando un contatto costante con Ukoi e trattenendo visibilmente le lacrime, spinta dalla preoccupazione costante per la sorte dei suoi cari. Ukoi inoltre rassicurò la Vipera sulla fauna locale, un cervo o un animale simile sarebbe andato benissimo. Erano animali diffusi.



    Secondo Cerchio

    Giunti in prossima del secondo villaggio, visibilmente osservabile dagli occhi dei Ninja l'intero Team decise di dividersi in due gruppi. Entrambi con uno scopo di osservazione. Si erano dimenticati però che senza la prodigiosa conoscenza di Ukoi muoversi in quella foresta si sarebbe tramutato in un vero incubo. I rami, rovi e la folta vegetazione erano delle vere e proprie barriere viventi ai loro movimenti, impedendo di fatto una perlustrazione pulita. La foresta inoltre si fermava a circa cento metri dall'ingresso dal villaggio. In quei cento metri si distendeva un ampio spazio verde, prima di arrivare alla palizzata e all'unico portone d'ingresso (escludendo quello dal lato opposto che portava al terzo cerchio ma non visibile dai Ninja).[Malus]Avete Intralcio Medio costante, senza utilizzare gli strumenti messi a disposizione durante il briefing.

    Tutti i Ninja in osservazione comunque sarebbero stati richiamati visivamente da due presenze. Due persone, anzi tre, erano stazionate all'ingresso del villaggio. La prima sarebbe stata di un omone, alto sicuramente più di due metri. Era distinguibile da una pancia enorme, e alla cui cinta portava due asce, di fattura molto simile a quella di Ukoi. La sua faccia non era di certo rassicurante. Si trovava a fianco di una ragazza, i cui vestiti stonavano terribilmente rispetto all'ambiente e alla situazione. Tuttavia era di spalle e i Ninja non sarebbero riusciti a cogliere altri dettagli, a parte il fatto che con la mano sinistra si appoggiava a terra con un ombrello. Entrambi discutevano davanti a quello che sembrava un uomo inginocchiato, a cui mancava un braccio. Dopo qualche scambio di parole l'omaccione si voltò ed entrò all'interno del villaggio. Forse per qualche attimo i Ninja sarebbero riusciti ad osservare che altri falegnami, se così potevano chiamarli, avrebbero seguito l'uomo.

    La donna, con fare noncurante, iniziò a roteare attorno al polso il proprio ombrello. Forse era divertita, forse no ma appoggiando l'ombrello stesso sulla fronte dell'uomo dopo qualche attimo di silenzio la testa della vittima scoppiò, letteralmente. Pezzi di cervello, sangue e liquido venne sparato in una aria tutto intorno.

    Un grido, quasi di pura estasi, di passione, un grido malato risuonò nell'intera foresta, arrivando forse fino alle ossa dei Ninja.

    AAAAAAH SIIIII!





    Poi la donna si voltò, di scatto. I suoi occhi, rossi come il sangue, puntarono verso la direzione di provenienza dei Ninja, come se fosse riuscita ad odorare in qualche modo la loro presenza. Tuttavia girandosi nuovamente e alzando l'ombrello quest'ultimo si aprì e letteralmente permise alla donna di alzarsi in volo, ben sopra gli alberi. L'ultima vista che avrebbero avuto di lei sarebbe stata quella di muoversi verso l'interno verso il terzo cerchio.

    L'unico Ninja che sarebbe riuscito a portare a casa un risultato di infiltrazione sarebbe stato proprio Youshi che forte delle sue abilità furtive riuscì a scattaiolare senza farsi vedere né percepire verso la palizzata. Non fu affatto difficile superare i due metri di pale di legno e portarsi dall'altra parte. Si sarebbe trovato davanti ad un complesso di case, a prima vista abbandonate. Avrebbe subito notato alcuni dettagli fondamentali. Il primo sarebbe stata la presenza di sette persone, incluso l'arrivo del falegname con la doppia ascia e due suoi colleghi (se così si potevano chiamare). Tutti e sette si sarebbero ftrovati al centro della piazza dove ai bordi della stessa erano accovacciati malamente a terra almeno una ventina di maschi. Per lo più adulti o anziani. Le loro facce erano pesante e dimostravano oltreché stanchezza estrema preuccupazione per la loro sorte, e per il destino dei loro cari. Tutti e quanti i prigionieri erano incatenati, con delle spesse corde (alcuni con delle manette) ed entrambe le braccia erano poste dietro la schiena. Da soli di certo non si sarebbero liberati da tale giogo.

    Per quanto riguarda l'evocazione di Hebiko cosciente che avvicinarsi troppo all'ingresso sarebbe costata l'individuazione da parte del duo avrebbe atteso, la sua unica alternativa sarebbe stata quella di entrare dall'ingresso principale ma non aveva le stesse doti furtive di Youshi e avrebbe aspettato ulteriori conferme da parte della sua evocatrice.

    Infine il gruppo delle retrovie ad un certo punto avrebbe percepito l'avvicinarsi di qualcuno o qualcosa. Un ragazzino, dall'apparenza decisamente eccentrica, sarebbe apparso dalla radura, uno sguardo fiero avrebbe preannunciato un incontro interessante La Foresta Sacra piange lacrime di sangue. Ha bisogno di cure. Mi chiedo... voi siete delle erbe cattive o delle radici fresche? Una domanda che avrebbe posto a chiunque ivi presente. La risposta però sarebbe toccata ai Ninja.






    MAPPA



    Edited by ~Cube - 16/3/2021, 18:31
     
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    Secondo Cerchio - Bambina con l'Ombrello - Youshi l'ombra di Kiri


    Chapter X




    [Harumi]

    Investiti dal tanfo che proveniva dalla pira, i due shinobi continuarono a dialogare.
    I loro sorrisi dicevano tutto e niente. Masayoshi doveva capire due cose: primo, il motivo per cui il Rokubi si stesse comportando in quel modo; secondo, la ragione per cui la Vipera si era raccomandata di non interagire con Harumi. E la principale spiegazione che si era dato, e che giustificava una delle domande dell'Erede di Orochimaru, era che la kunoichi fosse una Jinchuuriki.
    Alla sua domanda, la ragazzina socchiuse leggermente le palpebre, trasformando il suo sguardo incuriosito in due lame taglienti. Rapito dai suoi occhi, Masayoshi notò il lesto movimento delle sue pupille, che per un istante si erano mosse alla ricerca di Hebiko. Poi gli si avvicinò, con le braccia incrociate sotto al suo seno, e a pochi centimetri dal suo orecchio, la voce sommessa della kunoichi lo pervase.

    CITAZIONE
    Non è qui per proteggere me. Lo fa per il Villaggio, immagino. Non si fida che sia in grado di cavarmela da sola. Eppure il Kokage la pensa diversamente... Ma tu non devi preoccuparti, Masayoshi-kun, non hai niente da temere... Finché fai il bravo.

    Allora sarò il più bravo di tutti. Ridacchiò, alzando le mani.

    jpg


    Il Rokubi rimaneva in silenzio, tremante di rabbia, e per quanto non amasse dirlo, forse aveva imparato a capire i suoi mutamenti: la minaccia non gli era affatto piaciuta.


    [Secondo Cerchio]

    Lo Shokuto accettò di far parte della falange d'assalto, insieme ad Hebiko e a Youshi, mentre Harumi e Fudoh sarebbero rimasti indietro, a supporto e a protezione di Ukoi e della sopravvissuta.
    La furtività non era la sua dote migliore, ma se si trattava di avanzare in silenzio non avrebbe avuto difficoltà.
    Accettò di trasformarsi in un cervo, seppur a Suna vivessero solo nei libri di fauna del mondo occidentale. Fortunatamente il chunin ne aveva intravisto qualcuno, qualche anno prima, in una missione accademica. Replicarne le fattezze fu un gioco da ragazzi. [TB]
    Il kiriano diede sfoggio di una sua particolare capacità: senza comporre alcun sigillo, egli si fuse con l'ambiente circostante in modo quasi perfetto. A soli sette metri, Masayoshi non era in grado di percepirlo.
    Ottima idea. Giudicò intelligente l'idea di Youshi. Avere un secondo punto di osservazione avrebbe permesso al team di avere una chiara idea della situazione. I rischi aumentavano, ma da ciò che vedeva, quel ragazzo era quasi invisibile.

    Quando tutto fu pronto, Masayoshi stabilì un canale di conversazione con Harumi. Fu sufficiente guardarla negli occhi, come aveva fatto fino a qualche minuto prima, per creare la connessione. [Abilità]
    Potremmo comunicare. Mosse appena la bocca e la calda voce del sunese rimbombò nella mente della Jinchuuriki di Oto.
    Così potrai sapere se farò il bravo. Aggiunse, muovendo a malapena le labbra, che disegnarono un fugace sorriso.
    Prima di lasciare lo spiazzo per inoltrarsi nella foresta, il Genin si rivolse a Koinu.
    Trattami bene Fudoh-kun e Harumi-kun. Il suricato annuì, senza aspettarsi la nota malinconica del suo evocatore, che per un momento, nel vedere il suricato affianco ad altri ninja, aveva provato una strana sensazione. Gelosia, forse.
    Scacciò quei pensieri e lasciò lo spiazzo, inoltrandosi nella foresta in compagnia di Youshi ed Hebiko.

    Immersi nell'ombra perenne, il Genin ebbe molta difficoltà ad avanzare. Rovi, rami e radici sporgenti gli apparivano davanti per rallentarlo. Nel peggiore dei casi, dovette fermarsi, aguzzare la vista e trovare strade migliori. Sapeva di avere un ascia, o dei kunai, ma i fendenti avrebbero echeggiato nella foresta come rintocchi di campane. E in quel momento, il silenzio era tutto. Silenzio così intenso e assordante da costringerlo a respirare piano, perché neanche lì sembravano esserci degli animali. L'unico rumore prodotto dalla foresta era il vento e il fruscio dei rami più alti.
    Muoversi in quel modo era snervante, persino per un ninja paziente come lo Shokuto.
    Dovevamo portarci Ukoi. Pensò, mentre cercava di mantenere la calma, inspirando ed espirando a ritmi regolari. Hebiko aveva deciso diversamente e forse aveva sbagliato, ma non poteva incolparla dal momento che lui non aveva avanzato alcun piano d'azione. Distolse lo sguardo dal sottobosco e vide i due ninja precederlo di un paio di metri.
    Forse non sono abituato. Pensò al deserto, a quella distesa di sabbia dorata priva di confini e di ostacoli fisici. La parte più insicura di sé gli chiedeva di informare Hebiko della sua difficoltà, altre voci lo invitavano a fregarsene e accettare l'idea di rallentare il gruppo, con il rischio di raggiungere il clan dei guerrieri dopo la loro disfatta.
    Mise a tacere tutte quelle voci interiori, alcune provenienti dal demone, e cercò di fare del suo meglio. La sua leader lo procedeva di pochissimo, perciò anche lei trovava complesso muoversi attraverso quel delirio di rami e radici.

    Il tempo trascorse e dopo venti minuti, a circa centro metri dal secondo cerchio, i due falsi cervi e il kiriano si fermarono davanti a uno spiazzo verde e rigoglioso. Il villaggio si stagliava davanti loro, oltre una staccionata di appena due metri, che Ukoi non aveva menzionato.
    Avevano trovato la bambina. Era in piedi e di spalle, con un ombrello nero al suo fianco, lo stesso che la figlia del capovillaggio aveva descritto. Non era sola. A farle compagnia vi era un uomo gigantesco, armato di due possenti asce, molto simili a quella posseduta da Ukoi.
    I due dialogarono e quando il presunto taglialegna si scostò di qualche metro, Masayoshi riuscì a intravedere, oltre l'assassina, un uomo inginocchiato sul suo stesso sangue, in lacrime e con un braccio mozzato all'altezza della spalla.
    100 metri. Erano molti, troppi per tentare un salvataggio in extremis. Lanciò una fugace occhiata ad Hebiko, poi il movimento dell'ombrello catturò nuovamente la sua attenzione.
    Assistette a tutta la scena. La testa dell'uomo esplose come un anguria farcita da cartebombe. Pezzi di cervello e ossa schizzarono in ogni direzione e alcuni brandelli oleosi investirono la ragazzina, entusiasta del suo operato. Masayoshi digrignò i denti, inorridito da quell'esultanza intrisa di gioia e di pura malvagità. Forse fu lo sguardo carico di odio del sunese ad attrarre la bambina su di sé. La bizzarra kunoichi si voltò verso di loro e i suoi occhi rosso sangue scandagliarono la foresta, dove il trio accademico attendeva il momento propizio per avanzare. I suoi occhi diabolici le donavano un aspetto demoniaco. 
    Si è accorta di noi. Ne fu convinto e le sue dita si avvicinarono all'elsa della scimitarra, ma la ragazzina preferì abbandonare la scena. Alzò l'ombrello e le correnti d'aria la issarono come una piuma. La vide sparire in volo, laddove il vento agitava le fronde degli alberi.
    Se n'è andata senza avvertire nessuno.

    Trascorsero alcuni secondi, poi Masayoshi sciolse la sua Henge.
    Siamo giunti al Secondo Cerchio. Comunicò ad Harumi. Dovette usare parecchio chakra a causa della distanza che li separavano. [Note]Dimmi te, QM, se siamo a più di un km
    Li facciamo avanzare? Chiese alla Vipera. Comunicata la sua decisione alla Jinchuuriki, Masayoshi continuò a rivolgersi a lei.
    Avanzerò fino al cancello e proverò a mettermi in contatto con Youshi. Il kiriano si era già mosso verso la palizzata e, salvo impedimenti eccezionali, l'aveva già superata.
    Noi due potremo comunicare a distanza. Avvertì Harumi della disconnessione, poi con uno sguardo e un po' di chakra, il filo luminescente tra Hebiko e Masayoshi venne creato.

    Ricevuto il permesso della sua caposquadra, Masayoshi attivò il rivestimento mimetico. [Equip]
    Una strano abito lo avvolse da capo e piedi, permettendogli di mimetizzarsi con la foresta e ciò che aveva intorno. Non raggiungeva i livelli di furtività del Tokugawa, ma in campo aperto, chiunque avesse dato un rapido sguardo all'orizzonte non sarebbe riuscito a individuarlo con facilità.
    Così, con la concentrazione ai massimi livelli, lo Shokuto entrò nello spiazzo d'erba che circondava il Secondo Cerchio.
    Si mosse rapido, con il baricentro basso e lo sguardo puntato all'ingresso dove, da un momento all'altro, sarebbe potuto uscire Youshi o un altro dei criminali. Doveva muoversi il più velocemente possibile. Non vi erano ostacoli, alberi o altro dietro cui nascondersi. Meno tempo nello spiazzo, minori sarebbero state le probabilità di essere beccati, seppur con il rivestimento attivo. Sapeva di poter attivare la tecnica della sostituzione, ma l'unico appiglio era il corpo decapitato del pover uomo, che per ovvie ragioni, doveva rimanere lì.
    Nell'ultimo tratto si spostò verso destra, poco oltre il cadavere, in modo da dare un occhiata oltre il cancello, dove Youshi si sarebbe dovuto far vedere. Aveva il compito di entrare e perlustrare il villaggio, ma non di allontanarsi dal gruppo.
    Un sensitivo nelle vicinanze e sarebbero rimasti fregati.

    [Se Masayoshi vede Youshi.][PercezionePercezione 9]

    Hebiko, lo vedo. Esclamò a bassa voce, facendo cenno al kiriano di essere stato visto.
    Se vorrò comunicare con lui a distanza, devo interrompere questo canale e non avrò modo di riattivarlo. Aggiunse subito dopo.
    Oppure posso raggiungerlo, non vedo nemici. Dalla posizione del falegname ucciso, guardando all'interno del villaggio, precisamente lungo la strada che partiva dal cancello, non vi era alcun nemico, ma la visuale era ridotta e in fondo alla strada qualcosa sembrava muoversi. Tuttavia i due ninja accademici erano vicini e valeva la pena rischiare. I vantaggi superavano i rischi.
    Se la Vipera gli avesse dato l'ok, avrebbe camminato radente alle case, approfittando di ogni nascondiglio o anfratto, forte del meccanismo accademico che lo rendeva leggermente più furtivo.

    [Se Masayoshi non vede Youshi]

    Abbiamo un problema. Non vedo il nostro amico kiriano. Bisbigliò, con gli occhi a perlustrare i tetti delle case più vicine all'entrata.
    E se non lo vedo, niente dialogo a distanza.
    Lanciò uno sguardo alla strada che conduceva al centro del cerchio.
    Se vuoi, entrerò Sorrise, ma la Vipera non ebbe modo di notarlo. Tranquilla, sarò ben attento. E anche in quel caso, non avrebbe rischiato di farsi scoprire. Mantenendosi basso, avrebbe raggiunto la prima casa a portata di mano e con il chakra adesivo, mediante una delle pareti che davano sullo spiazzo, avrebbe raggiunto il tetto. Poi si sarebbe spiattellato a terra, sporgendosi laddove avrebbe visto qualche movimento.


    Chakra: 72/75
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Scimitarra × 1
    • Shuriken × 4
    • Cartabomba I × 1
    • Kunai × 6
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Bende Rinforzate × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 2

    Note
    ///



     
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    Falce dei Kaguya


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    Sciamani dei Boschi


    E Falegnami dei Cerchi



    [Primo Cerchio]

    La ragazzina non fu molto d'aiuto, seppur, per fortuna, non aveva subito ferite evidenti.
    Fu Okoi a parlare, rassicurando la ragazzina con un qualcosa che, onestamente, non capii benissimo sul trovare la moglie (che era nella fossa comune) ed il padre della bambina.
    Ma sto divagando, Okoi, ci spiegò di diversi clan, di come questi Hangyoku fossero i veri abitanti della foresta, non dei falegnami, ma degli eremiti delle foreste.
    Sono come me? Eremiti anche loro? Chissà se usano il chakra naturale-gravitazionale pure loro!, mi chiesi, ma preferii non fare domande del genere, seppur una domanda la feci: Okoi-san, lei, ed un pò tutti da quel che ho capito, trattate gli alberi come se fossero non solo esseri viventi, ma esseri che reagiscono, i guerrieri proteggono gli intagliatori; il vecchio al villaggio era stato attaccato dal legno giovane ed ora questi eremiti: nel mondo dei ninja, gli eremiti entrano in sintonia con le creature animali e condividono i loro poteri. Questi Hangyoku sono così?, chiesi prima di spostarci in direzione del Secondo Cerchio.

    [Divisi]

    La mia proposta fu accettata in un modo un pò diverso: ci ritrovammo divisi in due squadre.
    Da una parte, Masa-san e Youshi-san sarebbero andati con la rossa di Oto, che li scelse autonomamente, lasciandomi indietro assieme alla figlia del Bestione visto diversi anni prima.
    Oh! C'era anche il .... l'evocazione di Masa-san. Koinu-san, rimasto con noi?, chiesi alla... creatura, prima di voltarmi verso i due falegnami, specificatamente verso la bambina, Kiko-san, hai mai visto uno di loro? Sono evocazioni, creature che ti parlano. Lui è Koinu-san, la creatura di Masa-san, mentre questo è Myk., esordii, mordendomi un dito ed evocando la mia piccola tartaruga di fiducia. [Myk]




    Fudoh-chan, dove siamo? Bel bosco!, esordì la tartarughina, Molto bello, vero? Lei è Kiko-san, lui è Koinu-san, la ragazza lì è la figlia di un grosso tizio di Oto, l'altro omone lì sotto è un falegname, Okoi-sama., avrei detto per poi fermarmi, quando sentiti dei rumori.
    Stava arrivando qualcuno.

    Harumi-san, attenta ad altri possibili ospiti., sussurrai alla ragazza del Suono, mentre la mano andava al mio Fuuma Kunai, guardandomi intorno in cerca di possibili altre fonte di rumori, che però parevano non arrivare.
    Arrivò invece un ragazzo mezzo nudo con un mantello e che parlò in modo strano, persino per me.
    Tolsi la mano dall'arma ed alzai ambo le braccia in segno di un avvicinamento pacifico, con i palmi rivolti verso l'altro.
    Sono un medico: credo che la cura di ogni forma di vita sia la prima soluzione da tentare per tutto. Ammetto di non saperne tanto di boschi, così come poco ne so della cura di animali, sono più esperto sulle persone, ma di certo, se c'è una ferita che sanguina, la mia prima strategia è cercare di curarla., spiegai con tono calmo e sincero.
    Su erbacce, o radici, non so che dire: io sono Fudoh con l'H finale, vengo da Kiri. Lei invece sarebbe?, chiesi all'altro, in attesa di una sua replica, o di eventuali ulteriori suggerimenti, o repliche, di Harumi-san.

    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 675
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Bomba Gelo × 1
    • Veleno Debilitante B2 (5 dosi) × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Veleno Debilitante B1 (5 dosi) × 1
    • Shuriken Gigante × 2
    • Cartabomba II × 1
    • Giubbotto Rinforzato × 1
    • Bracciale-Lama Retrattile × 1
    • Antidoto Intermedio × 1
    • Tonico di Ripristino Medio × 1
    • Bakekujira Redux × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Nokemono no Ken: Momin - La Spada del Reietto: Momin × 1

    Note
    ///
     
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    La Bilancia Nera


    VII

    Fortunatamente i figuri all'entrata del villaggio erano più intenti a conversare che porre attenzione a ciò che li circondava, questo, coadiuvato dalla mia posizione defilata e le capacità datemi dall'arte proibita del clan, mi permisero di infiltrarmi agilmente all'interno del villaggio. Non riuscii, a causa della distanza che si frapponeva tra loro e me, a sentire di cosa stessero parlando, ma riuscii in compenso ad avere una visuale molto chiara di ciò che avvenne: prima di prendere il volo grazie al suo ombrello nero (quella ragazza corrispondeva alla descrizione fornitaci dalla bambina) fece esplodere la testa di un uomo inginocchiato di fronte a lei; l'uomo armato di asce che la accompagnava, invece, si mosse verso il centro della cittadina.
    Guardai con attenzione il corpo privo di testa lasciato all'entrata del villaggio, non fu difficile ripensare al padre della bambina che avevamo trovata nascosta qualche tempo prima e, osservando più attentamente, avrei potuto capire se il braccio mancante fosse il corrispondente di quello trovato nella casa. [Nota]E' lo stesso braccio mancante? Sospetto di sì, ma non posso darlo per scontato ^^

    Dalla posizione sopraelevata potei dare uno sguardo verso il gruppo di uomini che si era riunito al centro del villaggio, erano sette persone della stessa risma: il loro vestiario e armamentario non si discostava poi molto l'uno dall'altro. Non distanti da loro e controllati a vista, una ventina di prigionieri erano buttati a terra e legati. Che avessimo trovato le persone rapite al primo cerchio? I sospetti rispetto all'uomo a cui era stata fatta scoppiare la testa e quel folto gruppo di prigionieri, muoveva il mio pensiero in quella direzione.

    Mi voltai verso i miei compagni di missione, sempre mantenendomi rasente al tetto, e vidi il ninja di Suna iniziare a muoversi verso il villaggio tentando di occultarsi nell'ambiente con un meccanismo piuttosto comune nel mondo ninja e a me noto. Cercai dunque di capire quanto fossero impegnati in altro i sette guardiani e, soprattutto, cosa stessero facendo. Quindi mi rivoltai verso il mio compagno di missione che si diresse verso l'entrata del villaggio, rimasi abbastanza interdetto e stupito: perché non provava a scavalcare la muraglia? Che fosse incapace di usare il chakra adesivo? Socchiusi l'occhio maledicendolo, passare dall'entrata principale avrebbe potuto attirare più attenzioni di quelle desiderate.
    Ma non era quello il momento di criticare le scelte strategiche dei miei compagni, anzi, se mi fossi soffermato su ciò avrei potuto creare malumori e perdere di vista il nostro obiettivo: eliminare sei di quelli, lasciare possibilmente in vita l'uomo possente che avevamo visto all'entrata e interrogarlo approfonditamente, oltre che liberare i prigionieri, ovviamente.

    Con lentezza e attenzione, sia nel non produrre suoni che non farmi notare da altre persone nelle vicinanze, scesi dalla casa e, sfruttando le proiezioni delle abitazioni, mi mossi da un'ombra all'altra per avvicinarmi all'entrata. Notai Masayoshi quando fece capolino dall'entrata, sbarrai l'occhio temendo che potesse venire notato dai falegnami e subito mi rivolsi a lui Pstt! Usa il chakra adesivo, non passate dall'entrata. Vi possono vedere! pronunciai quelle parole sussurrando e cercando di vedere qualche tipo di reazione da parte degli aguzzini.

    Una volta che mi avesse raggiunto, se i suoi movimenti non fossero stati notati dai guardiani, avremmo avuto la possibilità di aggiornarci. Così seppi che era in contatto con Hebiko-san, la quale si stava ricongiungendo con il resto del team, io feci un cenno di assenso. Ottimo, proponibile questo piano dissi, dopo che ci fummo allontanati dall'entrata e nascosti dietro ad un'abitazione. Disegnai un ovale, non molto dissimile dal perimetro che potei vedere dal tetto, feci un cerchio al centro e più in alto ad esso un rettangolo, quindi un secondo cerchio alla destra del primo e poi una X in basso leggermente più spostata a sinistra. Qui ci sono sette uomini armati, gli aguzzini di una ventina di prigionieri indicai i due cerchi Mentre il resto del team ci raggiunge, io e te faremo una perlustrazione più approfondita cercando altri eventuali nemici con il dito segnai una riga che si muoveva dalla X, seguendo il movimento dell'ovale più grande, fino a sotto il secondo cerchio Avvicinatoci ai prigionieri cercheremo, grazie a questa tua conoscenza, di entrare in contatto con loro. Dovremo stare attenti a non spaventarli, gli spiegheremo chi siamo e gli chiederemo informazioni utili sui loro aguzzini Feci una pausa grattandomi il mento e muovendo lo sguardo attorno per assicurarmi che non ci stesse raggiungendo nessuno Prima di fare questo, però, comunicherei al team di approcciarsi al villaggio da nord feci una freccia che dall'alto indicava l'ovale all'altezza corrispondente del rettangolo e il primo cerchio Sfruttando il chakra adesivo potranno oltrepassare le mura e godere della copertura del grande edificio centrale. Salvo movimenti degli aguzzini, potranno colpirli da dietro e noi feci una nuova freccia dall'ultima nostra posizione che gli avevo mostrato in direzione del primo cerchio Li attaccheremo frontalmente. In questo modo attueremo un'efficace morsa a tenaglia. Personalmente credo che, di quei sette a noi noti, ce ne basterà uno vivo. Quello che abbiamo visto all'entrata con la donna Quindi mi feci zitto, aspettando qualche domanda dal sunese o che iniziasse la comunicazione con la genin del villaggio del suono. Dopo di che ripresi Penso che il cadavere all'entrata del villaggio sia del padre della bambina, evitiamo che possa vederlo. Prima di attaccare il gruppo al centro, che si mostrino sui tetti, in modo che tu possa riprendere il contatto con loro e massimizzare la coordinazione degli attacchi

    Dopo di che, smossa la terra con la scarpa per cancellare la mappa improvvisata, portai l'indice alla bocca in un gesto abbastanza eloquente e con il capo feci segno al ninja di suna di seguirmi. Fortunatamente le abitazioni forniva una protezione agli sguardi degli aguzzini, però non dovevamo escludere che ci fossero altre guardie appostate nel villaggio, per questo invitai il sunese a muoversi con cautela e stare attento ai suoni che ci circondavano. [Furtività 4,5] [Percezione 9]

    Chakra speso: 1,25
    E' attiva al ts ad un livello inferiore rispetto a quello posseduto, sono quindi attive le conoscenze derivate passive


     
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    Magistra Vitae

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    Il legno della vita


    8

    Mentre il gruppetto discuteva il da farsi Harumi grattò la sommità del capo di Koinu, che emise un verso acuto, probabilmente gradendo le attenzioni della ragazza. Giunti a poca distanza dalla seconda cerchia decisero di dividersi in due gruppi invece di avanzare baldanzosi verso la non remota possibilità di uno scontro. In fin dei conti erano ninja, addestrati a muoversi nell'ombra, o per lo meno a tastare il terreno con una prudente ricognizione. Questo almeno in teoria, perché nella pratica la maggior parte dei grandi uomini che la circondavano dovevano essere stati assenti a quella lezione. Senza neanche pensarci le venivano immediatamente in mente Febh e Diogene, ma fermandosi a riflettere un momento gli esempi si sarebbero moltiplicati. Richiamata all'attenzione alzò lo sguardo dal suricata e annì un paio di volte. Tutto chiaro, noi rimaniamo qui a proteggere il fortino. Chiamate se avete bisogno di supporto.

    Quel commento generico dovette attivare le sinapsi del sunese perché, non appena ebbe assunto le fattezze di cervo si mise a parlare con lei tramite un sottile filo di chakra. La scenetta fu abbastanza comica da provocare uno sbuffo di risa da parte della jinchuuriki, che provvide prontamente a coprirlo portando il dorso della mano sulle labbra. Scusami, è che non mi era mai capitato di parlare con un cervo. Anche se non poteva esserne sicura vista la sua forma animale, le parve che il giovane stesse sorridendo, e così fece lei in risposta alla sua battuta. Ci conto, e tieni d'occhio anche gli altri mi raccomando. Youshi era già svanito tra le ombre come solo lui sapeva fare, mentre la Vipera, assunta a sua volta forma bestiale, fece strada. Mentre li osservava allontanarsi, Harumi si chinò per raccogliere Koinu e posarlo delicatamente sopra la sua testa. Ora io e te facciamo la guardia a Ukoi e Kiko, se percepisci qualcosa di strano avvisa. Sarebbe stato divertente osservare la faccia di Fudoh, che era rimasto con loro, se si fosse accorto di essere stato escluso dal computo dei presenti.

    Il segnale, simile a quello di una radio, giunse forte e chiaro ad Harumi qualche tempo dopo. Avevano raggiunto il villaggio e si apprestavano ad investigare. La ragazza condivise l'informazione con il compagno kiriano, che aveva provveduto a distrarre la sopravvissuta evocando una tartarughina piuttosto ciarliera. In effetti, facile avesse preso dal suo padrone, che la presentò come figlia di un grosso tizio di Oto. La giovane inclinò lievemente la testa, facendo ondeggiare il suricata, perplessa per il commento. Non aveva mai conosciuto suo padre, e di sua madre ricordava a mala pena il viso, e solo per un miracolo evocato da un demone. Che intendesse Etsuko? O forse Diogene? Mi chiamo Harumi, piacere di conoscerti Myk. Ehm Fudoh-san, cosa intendi con... Non ci fu però tempo di approfondire la faccenda, perché proprio lo shinobi di Kiri si mise sull'attenti, percependo una presenza. La stessa kunoichi appena glielo fece notare si voltò nella direzione dello scricchiolio.

    Davanti a loro era apparso un ragazzino che tutto sembrava fuorché perso. L'espressione sul suo viso non prometteva nulla di buono e d'istinto Harumi fece radunare i cloni illusori a formare una mezzaluna tra loro e il nuovo venuto, fiancheggiandolo con uno per parte. Tuttavia si trattenne dall'afferrare un'arma per evitare di essere percepita definitivamente come una minaccia. Se la connessione con Masayoshi fosse stata ancora valida avrebbe sussurrato poche parole, in modo assolutamente non sospetto vista la situazione, ma a beneficio del collega in remoto. Abbiamo compagnia. Quando quello aprì bocca un brivido freddo corse lungo la schiena della fanciulla all'udire le sue inquietanti parole. Per fortuna con loro c'era Fudoh che, per nulla intimidito, tentò un approccio diplomatico quasi altrettanto non convenzionale. La jinchuuriki riprese fiato, calmandosi, e cercò di indossare la sua maschera più conciliante, per quanto continuasse a percepire pericolo da quell'essere.

    Seguendo l'esempio del kiriano, avrebbe iniziato presentandosi. Io sono Harumi, del Villaggio del Suono. Siamo qui perché è stato chiesto il nostro aiuto. Il ragazzino aveva usato il nome Foresta Sacra, diversamente sia dagli abitanti locali che la chiamavano Foresta della Vita sia dal libro che usava l'appellativo Foresta della Morte. La giovane aveva vissuto abbastanza eventi fuori dall'ordinario da credere all'esistenza degli spiriti guardiani, e le sfuggì un pensiero a voce alta. Sei un kami della Foresta? Un loro emissario umano? Poteva sentire gli sguardi persi dei suoi compagni di fronte alla sua esternazione, ma nel caso avesse avuto ragione si sarebbe pentita di non aver approfondito le leggende di quel luogo quando ne aveva avuto l'occasione. In ogni caso avrebbe tentato di rassicurarlo, e l'avrebbe fatto con la massima sincerità. Non è assolutamente nostra intenzione danneggiare la Foresta in alcun modo. Siamo sulle tracce di chi sta turbando la serenità di chi vi abita e dell'equilibrio che hanno raggiunto con questo luogo. Se avesse fatto parte dei misteriosi assalitori sarebbe stata una autodenuncia. Vero però che era superflua, visto che accompagnavano gli abitanti del luogo, che la giovane osservò con la coda dell'occhio, curiosa di vedere la loro reazione all'apparizione.
     
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    Preparativi


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    Ukoi decise di condividere tutto ciò che poteva per aiutare gli shinobi in quella missione di recupero. E questi Hangyoku iniziavano a diventare estremamente sospetti. Il clan di Ukoi era stato, volente o no, conquistatore. Avevano scacciato gli indigeni, se non con la violenza con le loro ideologie moderne, uno scambio di merce con il "mondo esterno" del quale gli indigeni non sembravano volerne far parte. La ragazzina di certo non faceva parte di quel clan, i suoi vestiti erano ben lontani da ciò che si sarebbe aspettata di vedere da un popolo della foresta. Ma, considerando da quanto regnava la pace in quel regno, doveva sicuramente aver sfruttato uno scontento da parte di quegli indigeni, punzecchiandoli affinchè si riprendessero la loro terra. Mancavano ancora alcuni pezzi del puzzle per poter definire con certezza cosa avesse fato scattare il tutto e perchè avessero deciso di schiavizzare i loro invasori, invece di scacciarli o sterminarli. L'ipotesi che i Kurotenpi fossero coinvolti si faceva sempre più sospetta. Per quanto fossero caotici, anche a loro sarebbe stato necessario un po' di ordine se avessero voluto produrre armi in legno vivo per i loro migliori soldati. Non solo gli indigeni avrebbero avuto un'ottima occasione per ascoltarli, ma erano anche gli originali falegnami per il legno vivo. Se anche non avessero voluto creare armi per profitto, ne avrebbero sicuramente create per chi sosteneva di liberarli.

    Hebiko avrebbe spiegato il suo ragionamento al resto del team durante il viaggio tra un cerchio e l'altro. Il kiriano si fece grosso, mostrando le sue abilità. Era più difficile mostrare smorfie con un volto da cervo, per cui si limitò ad estrarre la lingua, agitando appena la testa. Potevi dirmelo prima che avevi un modo per non farmi vedere il tuo brutto muso. La sua abilità gli avrbbe permesso di passare ancor più inosservato della fauna comune. Poi finalmente partirono, Youshi nascosto dalle ombre e lei mutata in un cervo, seguita da Masayoshi. I due avrebbero avuto una discreta difficoltà nello spostarsi nella folta vegetazione. Buono a sapersi: in caso di fuga, il bosco era da evitare. Avrebbe fatto qualche altro esperimento prima di scartare quella possibilità del tutto, ma che fossero muniti o meno di machete, farsi spazio li avrebbe comunque rallentati troppo. Nel momento in cui avessero deciso di attaccare, lo avrebbero dovuto fare con assoluta certezza di vittoria. Tutto chiaro? Avrebbe detto tutto ciò anche al sunese, aiutandolo di tanto in tanto a districarsi da qualche rovo, sfruttando le corna e spingendolo con non troppa delicatezza ovunque si incastrasse. Ti sei abituato un po' troppo a camminare negli spazi vuoti, alza di più quelle zampe! Borbottò, sospettando che avesse raramente lasciato il deserto in cui abitava.

    Si sarebbero fermati al limitare della foresta. Con cautela, si mosse nel piccolo spazio tra il limitare della foresta e l'inizio della prateria, scrutando con cautela l'ambiente. Non era suo interesse apparire completamente invisibile, ma più cervide possibile. Sapeva bene come si comportavano e quali zone preferivano, nei suoi anni da teenager non aveva molta scelta se non cacciare al limitare dei boschi, aveva osservato abbastanza di quegli animali per poterli imitare con sicurezza. La prateria di fronte a loro era un comodo posto per potersi sgranchire le gambe in libertà, ma nessun cervo vi si sarebbe lanciato se era presente una possibile minaccia. Puntò quindi il suo sguardo verso le persone presenti, restando immobile, in attesa di una reazione. Masayoshi sembrava indeciso sul dafarsi, ma Hebiko avrebbe scosso una zampa a terra, imponendogli di restare immobile. Poi, il disastro. Non appena udì l'esplosione, la Vipera saltò indietro, "fuggendo" nel bosco, abbastanza per potersi nascondere tra i cespugli e continuare ad osservare la situazione ben mimetizzata nella vegetazione. Un'uccisione così scenica unita alla reazione surreale della ragazzina aggiunsero altri punti all'ipotesi Kurotenpi. Bestie. La stessa se ne andò, lasciando il cadavere in bella vista.

    I due cervi uscirono allo scoperto, ben nascosti dalle alte mura di quel cerchio. Masa sciolse la sua henge, mentre Hebiko optò per mutare una seconda volta, ma in un tanuki. [Trasformazione] La rossa rimase indietro, mentre il sunese raggiungeva il kiriano, condividendo poi il loro piano mentale con la giovane otese. Confermò il loro piano e la sua idea di richiamare gli altri.Sì. La minaccia principale se nè andata, ora abbiamo bisogno di supporto per silenziare tutte quelle guardie. Youshi ne aveva individuato un discreto numero, dovevano circondarli e attaccarli di sorpresa. Mandali al cancello Nord. Tu vai pure col kiriano. Io li aspetterò nei pressi di quel cancello, devo prima fare qualche esperimento.

    Grazie alle armi e alla guida di Ukoi, sarebbero probabilmente arrivati quasi in contemporanea nonostante il vantaggio di Hebiko. Sfruttando il chakra adesivo, avrebbe cercato di correre saltando tra un tronco e l'altro, vedendo come le piante reagivano non solo a quel chakra, ma anche al repulsivo. Se come tattica avesse funzionato, poteva diventare una fuga possibile. Cercò inoltre di arrampicarsi in verticale, non solo per valutare quanto fosse comodo saltare da un ramo all'altro e se fosse più o meno macchinoso rispetto alla vegetazione più in basso, ma anche per cercare di capire cosa si vedesse dalla cima degli alberi, valutando la zona. Non avrebbe perso troppo tempo, se i rami più alti si fossero mostrati impossibili da superare, avrebbe semplicemente scartato quell'opzione, continuando la sua avanzata al cancello opposto. E lì avrebbe atteso paziente che il resto del gruppo si unisse a loro, probabilmente con un nuovo alleato nel gruppo. Masa. Ukoi e la ragazzina dovranno restare nascosti nel bosco. Non voglio obiezioni. Toccava a lui far reperire il messaggio.
     
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    Il Fiore Lupo

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    La Bilancia Nera
    Parte IX










    Secondo Cerchio

    La foresta sta bruciando. Sta venendo dilaniata. Violentata come mai prima. Ti professi un medico, ma allora perché non stai curando la malattia? E invece sei qui fermo. fu la domanda alquanto criptica che l'uomo pose a Fudoh, inconsapevole probabilmente contro chi stava parlando. In una frazione di secondo scomparve per riapparire a fianco di Harumi. E nel frattempo Ukoi si avvicinò a Kiko, intenzionato a proteggerla con la vita qualora fosse stato necessario. Tuttavia Ukoi non intervenne, per qualche ragione, lasciando continuare il discorso all'estraneo Non sono né un Kami, né un emissario. Sono uno dei difensori dei segreti che si nascondono in questa foresta. Nella Foresta della Vita. L'ultimo nome che è stato dato a me e ai miei fratelli da loro... indicò il falegname ... è Hangyoku. Tanto vi basterà. Sono comparso perché percepisco, percepiamo... una sensazione diversa su di voi. Non vi portate dietro la morte, il peccato né la violenza che quella donna e il suo gruppo di demolitori hanno condotto in questi lidi.attese qualche secondo, come se aspettasse una sorta di comunicazione, di risposta ma non dal duo accademico Abbiamo seguito le vostre tracce, fin dall'ingresso in questa foresta perché te, e qualcuno altro che non è qui presente, possiede una forma antica di Chakra, elementare. Un qualcosa che avevamo dimenticato, da quanto tempo oramai è passato. E la tua essenza si avvicina in una misura che non puoi immaginare al nostro essere più intimo. Una connessione che non può essere casuale. parole nuovamente criptiche, almeno alla luce delle informazioni che avevano i Ninja Per questo siamo propensi a darvi una possibilità per estirpare quella radice malefica e a credere che tu, medico, aiuterai a curare la malattia di questa Foresta. Vi concederemo il nostro aiuto, beneficiando del dubbio. Ora aprirò un connessione diretta con il Quarto Cerchio, lo spazio più intimo di questa foresta. L'ultimo luogo che ancora non è stato insozzato dalla malattia. Il luogo dove noi, viviamo. Ukoi tentennò per qualche secondo prima di intromettersi nel discorso Nessuno è mai andato oltre al terzo cerchio! Le piante tra il terzo e il quarto cerchio sono talmente letali che possono uccidere in una frazione di secondo! Non esistono asce o protezioni che ti possano salvare! Ninja, potrebbe essere una trappola, una vendetta degli Hangyoku! Magari non si fidano, e ci vogliono fare fuori in pochi secondi! Ansimava, dal terrore e dall'apprensione e non sembrava affatto mentire, aveva a cuore la salute dei Ninja sulla quale dipendeva la vita della sua famiglia Non risponderò a queste affermazioni. Quello che posso dirvi è che se volete potete avvicinarmi a me, e sarete trasportati istantaneamente nella Culla. Ma solo voi due, i vostri compagni sono troppo lontani e non riuscirò a mantenere questo canale così a lungo aperto. Una volta giunti alla Culla ci organizzeremo per contrattaccare i peccatori, e darvi informazioni più concrete. Con voi due, intendeva chiaramente solo i Ninja. Ukoi e Kiko non erano contemplati, ovviamente. Cosa avrebbero deciso i Ninja? Per gli Accademici sarebbe stato comunque impossibile comunicare a distanza con i loro compagni, forse a causa del canale che si era aperto grazie alla comparsa dell'Hangyoku.

    Se invece avessero espresso la volontà di non seguire l'estraneo Posso capire, i vostri compagni hanno la priorità. Così come per me la Foresta Sacra. Ma allo stato attuale non potrete mai superare il Quarto cerchio, laddove probabilmente noi risolveremo una volta per tutte questa malattia. Potete ripensarci, per un'ultima volta nel seguirmi... altrimenti vi aspetterà una strada quasi impossibile. concluse attenendo una risposta finale e nel caso fosse stata definitiva sarebbe scomparso, lasciandosi dietro un intrigato groviglio di rami. Rami che attorcigliati avevano proprio formato la figura che era apparsa ai Ninja e che poco a poco si districarono ritraendosi all'interno della foresta. A quel punto le comunicazioni sarebbero riprese.



    Ben diverse invece andarono le cose per il team di infiltrazione. Nessuno degli aguzzini si accorse dei movimenti dei Ninja che poterono posizionarsi come meglio vollero e pianificarono. Erano infatti occupati in altre faccende, alcuni iniziarono a radunare vari oggetti tra cui razioni, sacche e svariate asce, raccolte a mucchio. Altri invece iniziarono a far muovere i vari prigionieri, spronando con calci e sputi chi tentennava ad alzarsi più per stanchezza che per voglia di ribellione. Hebiko inoltre nei suoi tentativi avrebbe confermato la versione di Ukoi, senza il falegname in grado di colpire i rami e sapere, quasi come per istinto naturale, il percorso migliore da intraprendere sarebbe stato impossibile muoversi agilmente. Non solo, Ukoi era privo di abilità del controllo del Chakra e per lui sarebbe stato impossibile salire sugli alberi.

    Ad un certo punto il falegname, quello che aveva interagito con la donna, gridò attirando l'attenzione di tutti i presenti Forza, signori. Aspettano un cambio al fronte. E per me hanno riposato a sufficienza. Muoviamoci, ora! Dalla case sarebbero usciti alcuni falegnami, quattro per l'esattezza, che probabilmente di recupero dal sonno avrebbero preso il posto degli altri di guardia, portandosi agli ingressi del villaggio, due per cancello.

    E così se nessuno dei Ninja fosse intervenuto in qualche modo i sette falegnami, compreso nel conteggio il loro capo, avrebbero formato una fila indiana che si sarebbe mossa oltre al cancello ad est per infiltrarsi ulteriormente nella foresta. Due falegnami si sarebbero trovati alla testa del gruppo, mentre due alla coda e altri due a destra e a sinistra della fila a circa metà lunghezza. Il falegname capo invece si sarebbe trovato anche egli alla testa, davanti a tutti di una decina di metri.

    Inseguire il gruppo sarebbe stato tremendamente difficile, senza il supporto di Ukoi, perché la foresta si ribellava al passaggio dei Ninja impedendo i loro movimenti. Potevano usare il machete, anche se così facendo avrebbero corso il rischio di farsi scoprire. [Nota Malus]Senza Ukoi e senza usare il machete soffrite di un perenne intralcio medio. Se usate il machete invece subirete intralcio leggero ma la vostra furtività è diminuita di 3. Solo nel caso in cui Hebiko e Youshi mantenessero le loro TS attive non subiranno alcun malus.




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    Falce dei Kaguya


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    Doveri da Medico


    E strani tizi...



    Dov'ero rimasto? Eravamo in questo bosco, nella "Foresta della Vita", io e la figlia del Bestione di Oto eravamo rimasti di guardia ad Ukoi-san ed alla bambina, quando questo leggermente bizzarro individuo si fece avanti ed iniziammo una disquisizione sulla foresta malata e sul fatto che fossi medico.

    Harumi-san stava per dirmi qualcosa prima dell'arrivo del tizio, forse una domanda, ma fummo interrotti da questa strana discussione con uno di quelli che si definiva un difensore dei segreti della foresta, per la gente del luogo un "Hangyoku".
    Quindi sono questi gli Hangyoku? Ok..., pensai fra me, mentre l'altro continuava a parlare verso me e la mia parigrado di Oto.
    Disse che non portavamo "morte" e "peccato" con noi ed in effetti io allo più avevo un Fuuma Kunai ed una cotta di maglia della salute, niente di più esagerato di così, di certo niente di così eccessivo.
    Parlò anche di un chakra elementale, mi chiesi se intendesse il mio chakra naturale-gravitazionale, ma mi sembrò maleducato interromperlo mentre parlava così a ruota libera, finché non si rivolse a me direttamente, dicendomi che, come medico, avrei potuto aiutare nel curare la foresta.
    Infine disse qualcosa che spaventò Ukoi-san: ci avrebbe condotto al quarto Cerchio, luogo più "nascosto" della Foresta ed unico ancora "illeso" da qualsiasi cosa stesse avvelenando quel luogo.
    Il falegname, per ogni buon conto, sottolineò che poteva essere un rischio, che poteva essere mortale, che gli alberi stessi ci avrebbero ucciso e tante altre prospettive non proprio simpatiche, parole a cui l'Hangyoku non diede molto peso, invitandoci a seguirlo fino alla "Culla".

    Io guardai il falegname e la bambina, il simil sciamano dei boschi e poi la kunoichi di Oto, quindi la mia tartarughina evocata.
    Presi Myk in braccio e poi feci spallucce: Come medico ho il dovere di cercare, quanto meno, di curare ogni essere vivente e mi sembra di capire che questa foresta, nello specifico, sia particolarmente viva, quindi rischierò.
    Harumi-san, non so se seguire il signor Hangyoku qui sia la cosa più corretta per la missione, né se hai ancora modo di avvisare Masa-san e gli altri, ma a te la scelta se seguirci o meno. Io vado.
    , avrei detto cordialmente all'altra.

    Ukoi-san, suggerirei che lei e la bambina non andiate avanti oltre, a meno che i nostri compagni non tornino a farmi da supporto lungo la strada: so che sicuramente se la cava meglio di noi con la Foresta, ma se ci sono dei nemici, la situazione è, temo, un pò diversa., avrei suggerito ai due indigeni del luogo.

    Infine, voltandomi verso il tizio bizzarro: Ok, sono pronto, faccia strada.

    Chissà come sarebbe andata a finire.

    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 675
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Bomba Gelo × 1
    • Veleno Debilitante B2 (5 dosi) × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Veleno Debilitante B1 (5 dosi) × 1
    • Shuriken Gigante × 2
    • Cartabomba II × 1
    • Giubbotto Rinforzato × 1
    • Bracciale-Lama Retrattile × 1
    • Antidoto Intermedio × 1
    • Tonico di Ripristino Medio × 1
    • Bakekujira Redux × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Nokemono no Ken: Momin - La Spada del Reietto: Momin × 1

    Note
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    Magistra Vitae

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    Il legno della vita


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    Harumi osservò il ragazzino comparso dal nulla e ne ascoltò la risposta per nulla convinta. Affermava di non essere né un kami né un emissario, eppure la descrizione che diede del suo ruolo era quanto di più simile ad un sacerdote custode della foresta potesse venirle in mente. Tuttavia per non indispettirlo evitò di controbattere, lasciando correre. Notò subito che per loro quella era la Foresta della Vita, e sarebbe stato strano il contrario considerando come si ponevano nei suoi confronti. Alla menzione all'antica forma di chakra che percepiva provenire da lei un brivido freddo le corse lungo la schiena e dovette trattenersi dal mettersi in guardia. Il suo segreto non era più tale, ma a quanto pareva il compagno non aveva colto il riferimento. Presa dalla preoccupazione ci mise però alcuni secondi per comprendere a pieno le sue parole.

    E qualcun altro?

    Il sussurro era rivolta più a se stessa che allo sconosciuto, che infatti continuò a parlare come se nulla fosse. A chi poteva fare riferimento? Non all'auto proclamato medico kiriano, e probabilmente neppure alla Vipera del Suono che conosceva bene. Il ragazza della Foglia non si era inoltrato abbastanza a fondo nella foresta per poterlo prendere in considerazione. Rimanevano dunque Youshi e Masayoshi. Ci mise un poco, ma alla fine tutti i puntini andarono al loro posto. Ecco perché Hebiko l'aveva messo in guardia nei suoi confronti e cercava di tenerli lontani. Dunque quel feeling tra di loro aveva un motivo ben più profondo di quanto avesse sospettato. Anche il giovane sunese era un jinchuuriki. O per lo meno Harumi ne aveva il forte sospetto.

    Nel frattempo la conversazione era proseguita e l'Hangyoku aveva rivolto loro un'offerta difficile da declinare eppure al contempo pregna di incognite ed imprevedibili conseguenze. Abbandonare, seppur momentaneamente, i compagni era lecito considerando il bene della missione? Harumi era combattuta. In realtà era sicura che fossero in grado di cavarsela anche senza il suo supporto. D'altro canto, se penetrare oltre il Terzo Cerchio era veramente così difficile come prospettato da Ukoi, rischiavano di perdere un'occasione irrepetibile per anticipare gli avversari e farsi trovare preparati. Una volta nella Culla poi avrebbero forse trovato il modo di agevolare il passaggio anche per gli altri. Infine c'era quel riferimento al Demone. In che senso era affine alla natura più intima della Foresta? La fanciulla sentiva la necessità di indagare in quella direzione e la sua presenza era in quel caso fondamentale. Aveva preso la sua decisione.

    Ukoi stai tranquillo, se è veramente una trappola sarà per noi soltanto. Voi ricongiungetevi agli altri e riferite di quanto avete udito. Noi andremo avanti per anticipare i nostri avversari ed aprirvi una strada. Avrebbe dunque porto il suricata a Kiko. Koinu, per favore guidali da Masayoshi-kun e spiegagli la situazione. La ragazza si fermò un secondo rimuginando se rivelargli il suo segreto, magari con un sottile stratagemma per ingannare gli altri. In realtà sia Youshi che Hebiko erano a conoscenza della sua situazione, restava escluso quindi solo il sunese e lo shinobi di fianco a lei. Ma con lui avrebbe avuto modo di chiarirsi una volta lasciati il taglialegna e la ragazzina. Digli anche che non è l'unico a portare un fardello, e che potrebbe essere la chiave per superare la barriera tra il Terzo e Quarto Cerchio. Per il momento erano quelle le informazioni fondamentali. Avrebbero avuto tempo di approfondire l'argomento, se fossero entrambi sopravvissuti chiaramente. Dopo che si furono così congedati Harumi si voltò verso Fudoh e gli fece un segno di assenso con la testa per poi rivolgersi all'Hangyoku.

    Andiamo.

     
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