Il CrepuscoloLì dove il Sole baciò la Luna

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  1. -< Etsuko >-
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    Tra la vita e la morte


    Il sorgere del sole



    Sho si era dimostrato all’altezza della situazione, aveva dovuto affrontare da solo innumerevoli prove. Solo, perché sia la presenza del kiriano prima che di Okami poi erano state una parentesi al contenuto, contenuto di un viaggio introspettivo forse, per il giovane ninja. Un viaggio che l’avrebbe reso più consapevole. Consapevole del fatto che nonostante tutto, la vita spesso ci costringe a subire delle scelte fingendo di farcele compiere. homo faber ipsius fortunae attribuita all'autore romano Appio Claudio Cieco che la usò nelle sue Sententiae, era l’illusione umana forse un po' antropocentrica, dell’avere tutto nelle proprie mani.
    Il ninja Sho, seppur vincitore, ora tentennava nel dover porre fine all’esistenza del nemico, credendo e preferendo una via d’uscita diversa. Etsuko lo guardava, consapevole del conflitto interiore che adesso lui provava. Avrebbe voluto abbracciarlo, confortarlo e sostenerlo, avrebbe persino impugnato l’elsa se questo significava sciogliere almeno una piccola parte di quel dolore ma adesso non poteva, attendeva invece impaziente che il fato fosse compiuto. Per “giocare” con un’altra vita che adesso gravava nelle sue mani, quella del lupo Hi… la morte di uno, poteva significare la rinascita dell’altro, la vita richiedeva un sacrificio.
    Okami ringhiava al suo fianco, ma non gli diede peso, era assorto il kiriano, tra mille e più pensieri.
    IL DUBBIO, di non riuscirci… di non riuscire a rianimare Hi… aveva calcolato le possibilità, non vi era altra scelta. Eppure, fallire significava deludere Sho, renderlo ancor più gravoso del senso di colpa. Non doveva accadere.
    LA PAURA, erano ormai al capolinea, la fine della missione avrebbe sancito la fine dell’esperienza assieme, il distacco, la lontananza, il triste epilogo.
    IL SENTIMENTO, non capiva ancora cosa fosse, il cuore batteva, non era mai accaduto. Ia glaciale barriera che innalzava a proteggere i rapporti, si era sciolta come neve al sole di agosto, svelando un sentimento che non conosceva ma che avrebbe voluto approfondire, seppur probabilmente unilaterale.
    Nel frangente Sho aveva deciso. La corsa, l’impeto, l’urlo… la lama avrebbe trafitto l’armatura prima e la carne poi della bestia, che dilaniata dal dolore, avrebbe svuotato le sue membra dall’accumulo di chakra che conteneva in se, che sotto forma di fasci luminosi, percorsi l’ambiente circostante, si sarebbero abbattuti sulla volta e sui muri, distruggendo l’ingannevole realtà e dissolvendola… il nemico sarebbe sparito, lasciando sul brullo terreno, vestigia argentee vuote. Tutto intorno; la foresta.
    Non si erano mai mossi, il viaggio spirituale era giunto al termine.
    Se Sho, si fosse prontamente ripreso dallo scontro e si fosse girato in direzione del gruppo, avrebbe visto il Kiriano con le mani illuminate dal chakra, protese verso Hi, che giaceva ai piedi di Okami.

    IL KIRIANO

    Il cuore di Hi, pareva non rispondere al chakra medico. Che fosse passato troppo tempo? Non poteva essere. Il kiriano, non si sarebbe fermato pur se questo significava consumare l’ultima briciola della sua riserva di chakra. Hi non sarebbe rimasto lì, defunto.
    Una piccola pressione sul torace dell’umanoide, la determinazione di Etsuko che perseverava nell’arduo compito. Ancora nulla, un minuto, due, cinque, dieci… ora sentiva gl’occhi dei presenti sul suo corpo, come lame si conficcavano e gli provocavano dolore.
    Svegliati cazzo… non lasciarti andare, siamo qui….
    Ancora una pressione e il sudore grondava sulla fronte del kiriano. Ciò che i presenti non potevano vedere era che tra il sudore, sgorgavano lacrime amare, che eppur il ninja non mostrava. Ma come acido, bruciavano sulla pelle.
    Non può finire così… non posso deluderlo… svegliati Hi… lo devo fare per Sho… io… io… LO AMO…
    le parole si fecero spazio naturali e limpide tra i suoi pensieri, liberando e palesando un sentimento recondito.
    Con esse torno il barlume di vita nel corpo ai suoi piedi, un anelito, poi gli occhi ripresero consistenza e da contenitore vuoto, l’anima ritorno ad abitare.
    Hi… Finalmente.
    Ora Etsuko, stremato in ginocchio, con le braccia inermi lungo i fianchi osservava il trio… Sho, Hi, Okami… e ancora una volta… poi tutto si fece appannato… fino al buio più totale. Avvertì in fine l’impatto con l’erba fredda e della brina notturna sulla sua pelle, poi il nulla. Era Svenuto.



     
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