La Carne immemore dell'Acciaio[Add TS per Pyotr]

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  1. Ade Geist
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    ~ The Red Capes are coming!

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    La Carne immemore dell'Acciaio


    Prologo


    Atto III
    Gli strumenti. †



    Attesi. Attesi per dieci, venti, trenta, cento tentativi. Il ragazzo non cedeva, era caparbio e si scagliava ogni volta contro quell'uomo di legno con rinnovato vigore. Il suo stile era semplice e concreto. Non si vedevano ancora personalizzazioni particolari: non c'erano squilibri tra forza e velocità, tra irruenza e controllo; avrebbe avuto tutto il tempo del mondo per decidere in cosa focalizzarsi.
    Fu quando ero convinto di aver fatto un buco nell'acqua che il ragazzo riuscì a colpire il suo bersaglio con un colpo deciso e ben portato. Bene. Commentai. Non sarebbe bastato quel colpo a definirlo come spadaccino ma quella notte avevamo poco tempo e lui sembrava essersi distinto per capacità in modo accettabile. Alzai una mano al cielo, chiamando la Hakushaku col suo stormo che poco prima si era disperso ma che ancora, come mio ordine, ci sorvegliava dall'alto nell'oscurità della notte. Chiama Kyobi e Diamera. Di' loro di preparare il rituale. E così dicendo tutto lo stormo, ad eccezione di un pipistrello che si posò su una mia spalla, volò via, dividendosi in aria in due più piccoli gruppi. La storia del Clan è assai complessa. Dissi avvicinandomi al ragazzo. Ci sono state scissioni e allontamenti ed il Sangue, negli anni e nei secoli, si è sparso un po' ovunque nel continente. Una volta vicino a lui allungai la mano, come a richiedere il bastone che gli avevo dato. Quando arrivai qui, questa zona clan era deserta. Non apparteneva neanche a noi Kenkichi. Mi mossi verso l'ingresso di quel viale, esattamente da dove eravamo venuti. Ho dovuto lottare e risalire le radici dell'albero genealogico del Clan per riuscire a ripopolarla, per riuscire a riunire i Kenkichi sotto quella che un tempo fu l'egida del nostro fondatore. La mia spada, la Yakusoku o Promessa, è esattamente questo: la Promessa di un padre al figlio. La Promessa di un capo alla sua gente. La Promessa di un guerriero alla sua anima. Avremmo percorso il viale verso l'enorme Palazzo che si trovava in direzione opposta alla casa. Neanche io avevo il cognome del Clan. E tutt'ora non ne faccio uso ma per motivi diversi, sempre legati al Clan stesso. Non era il momento per quella lunga digressione sul titolo Kensei Hito ma credo che non gli sarebbe stato difficile comprendere il significatoSotto suggerimento della nostra cara Nat:
    Kensei Hito 剣聖 - Maestro dell’arte della spada.
    di quel nome. Anche tu sei figlio della Diaspora, probabilmente. Ma è arrivato per te il momento di ricongiungerti coi tuoi avi. Parlando eravamo giunti al grande portone d'ingresso del palazzo dal tipico stile occidentale.



    Prego. Dissi, accompagnando con un gesto della mano l'ingresso del Genin. Davanti a lui si sarebbe aperto un grandissimo ambiente piuttosto spartano, decorato minimamente con drappi rossi e blu. Il simbolo di Kiri era presente un po' ovunque così come uno quello che sembrava uno scudo stilizzato. Due grandi rampe di scale semicircolari portavano ad un balconcino che dava sull'ingresso del secondo piano. A destra ed a sinistra dell'ingresso vi erano due grandi navate con innumerevoli stanza e che sembravano costeggiare tutto il perimetro dell'edificio. La porta che ci interessa è questa qua davanti. Dissi, indicando il grande portone che si apriva in mezzo alle scale. La Hakushaku parlò attraverso quella frazione di lei che avevo sulla spalla. È tutto pronto. Disse, mentre volava via per ricongiungersi al resto dello stormo. Ed in quel momento la porta che avevamo davanti si aprì e da essa si poteva intravedere una tra luce rossa allungarsi. Feci un cenno con la testa ad Akuraguri, dicendogli di seguirmi.
    Entrati in quella sala, quasi tutti i Kenkichi di rango più alto presiedevano su degli scranni, in cerchio, davanti ad una sorta di pozzo in cui bolliva qualcosa dello stesso colore e della stessa consistenza del sangue: forse era davvero sangue. Nel mezzo sedeva Kyobi Kenkichi, alla sua sinistra c'erano Garui (con dietro, accucciato in una spira il gigantesco Lupo di Sangue bianco, Zuqu) e Morua, alla sua destra uno scranno vuoto e Taddaro. Kamira, la Sciamana, era leggermente spostata a sinistra rispetto all'ingresso, dirimpetto ai vari membri del Consiglio Kenkichi. Kensei, prendi il tuo posto. Mi disse Kyobi, indicando lo scranno vuoto. Akuraguri, giusto? La Baronessa ti ha già presentato. Disse, accennando un inchino formale con la testa verso il ragazzo. Devi sapere che l'Anima dei Kenkichi è divisa in due parti: Carne e Sangue e Acciaio e Sangue. La Carne rappresenta il corpo in cui essa è rinchiusa durante la vita terrena. L'Acciaio invece è il corpo che assume alla sua morte. Nessun Kenkichi può dirsi tale se manca di una delle due. Tu, evidentemente, in questo momento, manchi di Acciaio e Sangue. Indicò il suo fianco, come a voler mostrare che mancasse la sua spada. I Kenkichi, alla morte, si sottopongono al Giuramento dell'Acciaio. La loro anima viene raccolta dalla Promessa e diviene disponibile per il rituale d'iniziazione e può trovare nuova vita nell'Acciaio di una spada Kenkichi. Abbiamo raggiunto, in un certo senso, l'immortalità. Disse Kyobi, con un certo sorriso sulla faccia. Solitamente i nuovi Kenkichi possono richiamare l'anima di un loro caro e unirla alla loro spada, se, ovviamente, anche il loro caro era Acciaio e Sangue e Carne e Sangue. Estrasse Diamera, la sua Katana forgiata a Kotetsu Bara poco prima di lasciare la sua casa natìa per unirsi a Keiji a Kiri. L'osservò con nostalgia. Si vedeva che nei suoi occhi c'era il vuoto di chi aveva perso qualcosa, di chi veniva ancora oggi, consumato dai rimpianti. Da quanto ho capito, però, tu sei un Disperso. Una vittima della Diaspora o forse un figlio dello Scisma. Questo non è importante. Come anche Kensei qui presente, puoi richiamare a te l'anima di un Kenkichi a tua scelta: un uomo, un bambino, una donna, una bambina. Egli si ricongiungerà a te da qualsiasi tempo e luogo, arriverà qui e godrà della nuova vita nell'Acciaio. Kamira si avvicinò al ragazzo con un piccolo pugnale rituale, porgendoglielo. Kyobi continuò. È necessario un piccolo sacrificio di sangue. Basta un'incisione sulla mano. Dopo di che, con la goccia di sangue che scogherà dalla ferita, dovrai immergerla nel liquido della vasca qui davanti. Lo guardai severo. Quando sei pronto, Akuraguri. Il rituale stava per avere inizio.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
    Allora! Piccolo post d'intermezzo. Voglio che tu descriva la persona che richiami con la spada, che sia qualcuno che conosci così come qualcuno che non conosci. Puoi porgli le domande che preferisci. Ruola pure anche il suo parlato, instaura un dialogo, come se dovessi convincerlo a unirsi alla tua arma. Presentati, parla delle tue ambizioni. Insomma, inizia a ruolare il legame con la tua spada. Dopo questo post passiamo al clue della giocata, imparare a usare la TS. :guru:



    Parlato
    Citato
    Pipistrelli
    Kyofu
    Yakusoku

     
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17 replies since 20/4/2020, 14:58   232 views
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