Ogni Promessa è un Debito

Giocata Privata

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  1. DioGeNe
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    La vibrazione del terreno non passò inosservata: i commensali erano fin troppo attenti e guardinghi nei confronti del Mikawa per lasciarsi andare e nemmeno le leccornie a tavola riuscirono a dissuaderli. Avevano iniziato da qualche minuto, giusto il tempo di assaporare qualche pietanza che già volevano andarsene, mostrando una diffidenza assoluta oltre che una scortesia di prima classe:

    " Calmi ragazzi, è tutto sotto controllo. Ad Oto c'è un'esplosione a settimana...non sarà questa a rompere le difese messe in campo per confinare lo Yonbi. Se tu lo pensassi davvero Raizen staresti sottovalutando enormemente il tuo maestro! Lo sai quanto è permaloso su queste cose...e poi le squadre speciali del villaggio stanno già provvedendo. Febh siediti, il Consigliere deve rimanere a tavola per onorare gli alleati del Vento e del Fuoco giunti fin qui! Ci siamo appena seduti."

    Era solo un invito, per il momento; era strano vederlo così agitato per un po' di trambusto nel villaggio, quando non ne era la causa spesso nemmeno se ne importava più di tanto. Certo, ogni scusa era buona per svignarsela dalle sue mansioni da consigliere e dal suo ufficio ma quell'occasione era tutt'altro che noiosa: Hoshi era tornato dal suo lungo periodo di assenza nel quale tutti lo credevano morto, un evento molto più entusiasmante di un incendio in armeria. Cos'era quell'impellente desiderio di mettersi a lavoro? Che volesse disfarsi una volta per tutte e il prima possibile della tediosa balia del Quattro Code?

    Per fortuna a frenare l'iperattività del quattrocchi ci pensò Raizen, il quale pensò bene di agire di soppiatto e fare di testa sua in vesti di invitato. Aloysius non notò nemmeno il maneggiamento sotto al tavolo, forse preso dai tanti pensieri o forse perché il kage era stato più furtivo della sua percezione, ma Febh fermò le sue mosse sul nascere redarguendolo come solo un vero sensei può permettersi di fare nel confronti del suo allievo.
    La faccenda si stava complicando e anche il Flagello doveva aver trovato qualche intoppo se aveva dovuto ricorrere alle maniere forti: il piano era di agire furtivamente e di recuperare la reliquia senza far scattare eventuali trappole escogitate dallo Yakushi.
    Tuttavia il Garth non perse la calma e cercò di gestire la situazione come solo un abile oratore e leader militare avrebbe saputo fare in quel frangente:

    " Direi che dovete farvi un altro paio di bicchieri a testa e trovare la calma necessaria ad affrontare questa delicata missione. Pensate davvero che sia così stupido da organizzare un banchetto per il puro scopo di farci assaggiare una zuppa di kappa?!

    Sedetevi e placate i bollenti spiriti.

    Queste ricetrasmittenti non sono quello che pensi, Raizen. Le abbiamo usate anche a Komugi , nel Paese delle Sorgenti Termali ricordi? Non si basano su onde radio o qualsiasi cosa tu abbia detto...reagiscono al chakra, vedi? E possono agganciarsi a qualsiasi abilità ninja di comunicazione. Le ha progettate Anteras, è davvero bravo in queste cose. "


    Era vero, non si trattava di una registrazione precaricata o di una pantomima del Mikawa...dopotutto lui non poteva sapere cosa stesse facendo il Flagello in superficie. L'unica direttiva generale che aveva dato ai suoi uomini chiave, quelle nelle nelle posizioni di comando, era quella di insabbiare ogni eventuale attacco al villaggio ed impedire intromissioni di ogni genere. Un'operazione certamente facile quando si trattava di fedelissimi sottoposti ma, invero, anche di funzionari otesi di stampo prettamente militare, i quali mai avrebbero pensato che un ordine impartito da Aloysius, ex guardiano di tutte le difese del villaggio, potesse essere mirato a danneggiarlo [Amministrazione].
    Si certamente c'era uno scopo più alto, una motivazione più profonda, dietro quell'apparente distruzione.
    Nemmeno a dirlo, il destino di ognuna di quelle persone era stato inevitabilmente segnato dalle azioni stesse dell'Eresia; una sacrificio perfettamente adeguato per il bene superiore dell'Impero sognato da Diogene.

    " In quanto alla polvere da sparo. Evidentemente abbiamo visioni ben differenti su come prepararci alla guerra che ci attende mio caro Hokage. Ho molte armi da assedio da caricare e navi da guerra da armare quindi si, ho bisogno di un posto dove immagazzinare le mie scorte...siamo ninja ma contro il numero di unità di cui dispongono i nemici, Cremisi e Canthiani su tutti, non basteranno i tuoi amati Katon o Draghi per avere la meglio. Serviranno una logistica capillare e armamenti che rendano efficaci anche i soldati semplici, o pensi che una manciata di mocciosi appena usciti dall'accademia possano darti la vittoria?

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    Metterò ad ogni uomo, bambino e donna un'arma in mano pur di sconfiggere i miei rivali. E bada bene, non una insignificante forca, ma qualcosa di tremendamente più efficace. "


    Anche questo era vero o almeno lo era per la filosofia di Aloysius ed, infatti, davvero nelle armerie del villaggio vi era ciò che serviva per armare il suo esercito. Lo aveva detto chiaramente in ogni circostanza occorsa, sin dal consiglio dei Kage nel Ferro: serviva che ogni Paese dell'Alleanza costruisse un vero Esercito per la lotta alla sopravvivenza, abbandonando l'approccio a gruppetti specializzati. Al tempo era stato preso per pazzo ma ben presto tutti si sarebbero ricreduti nel vedere, ad esempio, quanto terrificante poteva essere l'Orda Cremisi del Re delle Armature.

    " Fino a prova contraria voi siete i miei invitati e avete accettato un invito formale ad un banchetto organizzato da Oto, a spese del nostro Daimyo in persona, per celebrare e rinforzare il senso di appartenenza del Paese agli ideali Accademici.
    Dire che qui sotto non c'è nulla di importante per non recarci in superficie è un affronto agli ideali del villaggio che rappresento in quanto qui sotto c'è la nostra storia, quello che siamo stati e che dobbiamo tenere ben a mente per tracciare la via in futuro.
    Ho organizzato una cena qui per mettere il Vento e il Fuoco in connessione con il Suono, di percepire la nostra nota portante al fine di creare insieme una fantastica sinfonia. Vi ho portati qui nello squallore del villaggio per farvi capire veramente chi noi siamo e non essere meri turisti di sofisticati quartieri, visitatori di un mondo effimero che non esiste. "


    Aveva pian piano alzato il tono di voce, assumendo la posa e l'aspetto deciso ed inquietante che lo aveva da sempre contraddistinto nel mondo dei ninja. All'atteggiamento irrispettoso di Febh e Raizen rispose dunque con perentorie parole:

    " Abbandonare questa tavola ora significa calpestare la bandiera di Oto.
    Chiunque lo farà non sarà più considerato un nostro amico. "


    Forse solo allora tutti i presenti avrebbero compreso bene il tipo di evento che avevano accettato di presiedere: Oto aveva aperto le porte agli altri Paesi, era così che loro intendevano onorare il padrone di casa? Alzarsi da tavola era un semplice gesto, certo, ma in quella circostanza equivaleva a strappare una lettera formale inviata da un capo Villaggio. Un affronto che qualsiasi capo politico, anche il più saggio, non avrebbe reputato come degno di contromisure; proprio su questo reggeva la recita del diabolico Mikawa.
    Non a caso tutti gli inviti erano stati firmati come "Il V Garth e Kokage, A.D.M.".

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    Si sarebbe quindi sistemato il kimono e, poggiandosi il tovagliolo sulle gambe avrebbe chiesto gentilmente ad Hoshizuku di passargli del pane. Il pranzo era appena iniziato, davvero l'Hokage e il Consigliere volevano rischiare un affronto formale, di politica estera per il primo e di linea gerarchia interna nel secondo caso, per una semplice scossa di terremoto?



    Edited by DioGeNe - 24/7/2023, 15:49
     
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