Ogni Promessa è un DebitoGiocata Privata

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    Tensioni Politiche


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    Certo che è completa, sei l'unico a comprare quella sbagliata, non ti può sfuggire nemmeno un'uscita. Borbottò altezzoso, ma ben al riparo dietro il suo Hokage, facendogli una seconda pernacchia per essere sfuggito alle sue grinfie. Avrebbero battibeccato nuovamente riguardo la città stessa, o meglio i loro abitanti, dove Febh commentò come tutti i contadini che abitavano quelle zone non erano altro che shinobi temibili in cerca di una pausa. Avrebbe sussultato appena alla fine della sua frase, vagamente intimorito, ma si sarebbe presto ripreso. Youkai alzò nuovamente il naso al cielo, non credendogli (o meglio, sforzandosi di non farlo) Io sono normalissimo e per niente pericoloso. Annuì con decisione, prima di essere distratto dal Kokage stesso.

    I suoi occhi si illuminarono non appena gli venne chiesto (forse sarcasticamente, ma non che il rosso fosse un genio nel comprenderlo) di raccontare le sue capacità. Zompettò al fianco del Colosso otese, cercando senza troppi complimenti di mettersi comodo sulle sue ginocchia. Oh un sacco di cose! Da quando il signor Raizen ha provato ad uccidermi ho imparato a manipolare la mia anima. E sto anche imparando a manipolare le altre! Non posso manipolarne troppe però, altrimenti ne perdo il controllo, e poi magari finisce che le prosciugo e gli shinigami non sarebbero per niente contenti. Karikitori dice che sono solo un ragazzetto viziato, però non è giusto, io sto ancora imparando! Certo il suo amico è intrappolato in un demone, potrebbe essere un pochino diverso, però la Volpe è sicuramente disposta ad aiutarci, e sono certo che ci darebbe una mano. Lo sai che sono già morto almeno tre volte? Avrebbe travolto il Kokage con uno tsunami di parole, forse giusto la metà comprensibili per lui, ma sembrava piuttosto entusiasta nel parlare di sè a qualcuno che, con l'enfasi dell'anziano, si era involontariamente offerto come un nonnino, una delle figure che mancavano nella vita dell'Uzumaki. Non poteva certo perdere l'occasione di essere un nipote temporaneo.

    Poi il disastro. Diogene diede atto ad una sceneggiata che non sembrò colpire i presenti come sperava, ma al contrario li aveva aizzati ancor più contro di lui. Dopotutto, persino Youkai era venuto a sapere della liberazione di un certo sunese tempo addietro, fare due più due sarebbe stato facile, e pensare che l'Hokage stesso o i sunesi potessero non saperlo era da folli. C'era da dire che Febh non sembrava informato sulla cosa. Se avesse avuto ulteriori dubbi, gli avrebbe spiegato a modo suo i dettagli che gli mancavano, ma gli altri due Kage erano stati sufficientemente chiari. Il piccolo chunin si sarebbe ritirato nuovamente al fianco dell'Hokage, muto e pacato, non c'era bisogno di aggiungere altro. Persino Ryuugi si era fatta coraggio per andare contro al Colosso, con Youkai nuovamente tentato di aiutarla a tenere il ritmo con le mani, ma troppo concentrato a non perdersi qualche sillaba per strada per comprendere del tutto il suo discorso.

    Il ragazzetto avrebbe preferito di gran lunga il contenere quel demone in un contenitore artificiale che umano. Per quello che sapeva sui demoni, erano creature temibili che non volevano altro se non provocare morte e distruzione tra gli umani. La Volpe invece? Beh, la Volpe era diventata così tanto l'identità stessa del suo Hokage che non riusciva più a considerarla un vero e proprio demone. Era stata "domata ed addomesticata", era diversa. Se fosse stata libera, sarebbe stata un pericolo tanto quanto gli altri demoni. I suoi pensieri vennero fatti sparire dalla domanda di Raizen, facendolo sussultare appena. Ah... Uhm, sì, la preparazione prima di tutto. Prima di tirare fuori qualcosa dal contenitore, credo sia meglio entrare a controllare che siano ben separati tra loro. Non vorrei che tirar fuori l'amico del Kokage rischi di portare con sè il demone. Non era certo che un demone potesse prendere possesso di un'anima, o se le sue capacità fossero limitate a sopprimerla per prendere controllo del corpo stesso, ma non poteva certo rischiare. Forse entrare era già un rischio di per sè, e se l'Hokage avesse detto qualcosa, avrebbe riflettuto qualche secondo. Potrei infilare solo un mio frammento, così non correrò il rischio io stesso. Sarà meno potente, ma basterà per dare un'occhiata e prepararsi.

    Sarebbe rimasto quieto e abbastanza impaziente di iniziare il processo di trasferimento. Vista la situazione tesa creatasi tra i vari kage, l'unica cosa che voleva in quel momento era terminare il suo compito il più rapidamente possibile, per poi essere libero di tornare a casa, o di esplorare Oto liberamente se ci fosse stata l'occasione. Di certo non sembrava a suo agio nel restare nei dintorni di capi di villaggio offesi e furiosi.
     
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    Forza Quattro


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    Si ok era in ritardo. In realtà era molto in ritardo. Probabilmente in ritardo di anni, ma poco importava quando si trattava di raggiungere quello che probabilmente sarebbe stato l'ultimo stage della sua vita. In sella alla sua amata nuvola di vento il Rosso stava sorvolando il continente in direzione di Oto. Gli avvenimenti dell'ultimo periodo lo avevano portato a vivere innumerevoli avventure, tra le quali nel paese di Iwa. Era li che il Rosso in compagnia del colosalle Zong Wu e Febh aveva forse vissuto una delle sue più grandi avventure e ottenuto importanti informazioni e conoscenze da condividere con gli Accademici, e soprattutto il colosso del suono.

    SONO FOTTUTOOOOO!!! mentre urlava a squarcia la sua nuvola di vento volava sempre più rapidamente tralasciando qualsiasi particolare che sfrecciava sotto di lui, tranne uno. Un piccolo e insignificante casco di capelli rossicci che tra Konoha ed Oto si muoveva rapidamente quasi stesse scappando da qualcosa. Li per li il Rosso sorvolò la figura senza darle peso anche se qualcosa dentro di lui lo fece virare per dare un'occhiata migliore dopo un secondo passaggio. La concentrazione era al massimo mentre puntava il D-Visor verso le spalle dell'umanoide Mmh,, lo sapevo.. lo sguardo del Rosso da preoccupato per il ritardo ora si era fatto serio e concentrato ..mmh.. chiunque sia quella persona.. mmh.. il D-Visor era puntato sull'obbiettivo HA UN FONDO SCHIENA DA PAURA!!!! e senza pensarci due volte avrebbe cabrato verso il suolo per raggiungere la donzella e magari attaccare bottone.

    Il Rosso sarebbe piombato dal nulla affiancandosi alla ragazza che correva quasi disperata in direzione di Oto. Ovviamente sarebbe apparso creando un grande scompiglio non curandosi dello spavento dell'altra e mostrando il suo solito sorriso da ebete Holaaaa!.. serve un passaggio?! il Rosso aveva fatto bingo. Indipendentemente dalla risposta della ragazza non avrebbe certo mollato l'osso, il suo istinto non lo tradiva mai e anche quella volta aveva beccato una gnagna fiqochakrika. Peccato che la magia sarebbe svanita presto quando il Chikuma si sarebbe accorto del copri fronte che la ragazza indossava Oh?!.. ma sei una shinobi del villaggio di Suna!!! Aaaah.. che culo.. ehm cioè volevo dire.. ehm.. che fortuna.. già.. ecco fatto. Il rosso aveva trovato l'unica gnagna nel raggio di chilometri e questa altri non era che una shinobi di Suna e quindi off limits per le sue solite scorribande perchè troppo vicina alla sua residenza. Non si puccha a caso nel paese dove si vive.

    Sarebbe stato chiaro dopo qualche scambio di informazioni che la ragazza stava andando ad Oto e che quindi tanto valeva fare il viaggio insieme fino al villaggio. Il rosso l'avrebbe invitata a salire sulla nuvola di vento aiutandola con una mano prima di dirle semplicemente Oh.. io sono Hoshi.. piacere di conoscerti! Ora tieni forte.. SI PARTE!!! per partire a razzo verso il villaggio del Suono.

    [...]



    Non avrebbero impiegato molto a raggiungere il villagio in volo. Ovviamente il Chikuma in barba ad ogni tipo di regolamento tra villaggi avrebbe invaso lo spazio aereo del Suono cercando di individuare qualcuno che conoscesse. Il D-Visor ancora una volta si sarebbe rivelato fondamentale per trovare l'allegra compagnia che si era riunita li quel giorno. Individuare il colosso sarebbe stato un gioco da ragazzi Oh ecco Diogene!!! Sarà felice di rivedermi dopo tanto tempo!!! e ancora una volta sarebbe piombato verso terra a velocità massima in barba se Saru a quel punto fosse riuscita o meno a tenersi attaccata a lui.

    Probabilmente i più forti tra loro lo avrebbero percepito in anticipo, ma anche se fosse stato il Rosso sarebbe semplicemente piombato in mezzo a loro prendendo Saru tra le braccia ECCOMI!!! Diogene scusami per il ritardo ma dopo aver ricevuto il tuo messaggio ho avuto un paio di contrattempi e mi sono perso.. poi ho trovato Saru per strada.. oh già Saru forse è meglio se ti metto giù.. quindi solo dopo averla appoggiata a terra il Chikuma si sarebbe accorto di tutto il resto della combriccola li riunita. Il rosso avrebbe guardato tutti uno ad uno restando in silenzio e senza muovere ciglio, era ovviamente imbarazzato ma non aveva la minima intenzione di darlo a vedere. Soprattutto nei confronti di Razien dato che aveva già dato il meglio di se completando una missione di altissimo livello restando nudo dall'inizio alla fine.

    Al riunione c'erano un pò tutti i pezzi grossi dell'Accademia, in fin dei conti anche il Chikuma era stato invitato dal colosso e sapeva benissimo quale sarebbe stato il topic di quell'incontro, lo Yonbi ed il futuro di chi si sarebbe preso la responsabilità di gestirlo Ehm.. spero di non essere fuori luogo.. lo so di essere un pò in ritardo maaah.. è rimasto qualcosa da mangiare dal rinfresco?!.. era giunto il momento di rivelare al Mikawa e a tutti gli altri ciò che aveva scoperto durante la sua corsa sfrenata per ottenere le antiche arti segrete del villaggio di Iwa.
     
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    Mother of dragons

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    The monkey chronicles

    II - La scimmia volante

    Thud. Thud.
    Un rumore sordo risuonava nella piccola stanza del piccolo albergo di Konoha. Ogni volta che la sfera compiva il suo tragitto discendente, una mano bianco latte l'afferrava, spedendola di nuovo in aria. Così il rumore si ripeteva, vuoto e monotono, ogni qualvolta l'oggetto incontrava il palmo della ragazza.

    Signorina. Signorina? Signorina Mononobe, è ancora in stanza?

    Thud.
    La palla di gomma stavolta si fermò, rimanendo in mano alla rossa di Suna, che l'aveva eletta a proprio antistress personale. La ragazza girò la testa verso la porta, da cui proveniva un bussare farneticante. A quanto pareva, la sua presenza in quella stanza stava per giungere al termine. Aggrottò la fronte, mentre dall'altra parte il bussare si faceva più insistente.

    Signorina, se vuole rimanere un'altra notte basterà parlare con la reception. Abbiamo bisogno però...
    Come ho già detto al suo collega, non ho intenzione di trattenermi. Non appena avrò finito di sistemare le mie cose, me ne andrò con molto piacere da questa bettola.

    Rapida come aveva spalancato la porta la richiuse, mentre il funzionario dell'albergo, ancora interdetto per la velocità dello scambio, lanciava uno sguardo perplesso al marasma che ancora regnava nella stanza. Non pareva proprio che la ragazza fosse sul punto di andarsene.
    Saru Mononobe guardò fuori dalla finestra. Il sole era alto in cielo, doveva essere passato da poco il mezzogiorno. Le fronde degli alberi che circondavano la struttura ondeggiavano pigramente al vento, mentre qualche timida cicala cominciava a far sentire il proprio canto. Il Villaggio della Foglia era estremamente... Verde, pensò Saru. Non che la pausa temporanea dall'arsura Sunese le dispiacesse, tuttavia vi era un'atmosfera nell'aria, un certo sentire, un je ne sais quoi che non riusciva ad individuare chiaramente, ma che la spingeva a voler raccogliere armi e bagagli e mettere tra lei e il Villaggio quanti più passi possibile. Eppure, non aveva ancora nemmeno cominciato a raccattare le sue cose. Si era portata via un po' di tutto da Suna; viste le premesse della missione, le era parso da una parte indispensabile avere tutte quelle cose, e dall'altra una cosa davvero futile.

    Alla fine, è stato tutto inutile.

    Sospirò, cominciando a radunare i vestiti sparsi e qualche kunai abbandonato sull'angusta scrivania. Come erano arrivati a quel punto?

    [...]

    La strada sterrata che precedeva i cancelli del Villaggio della Foglia scricchiolava sotto i suoi piedi. Eppure la rossa quasi non lo sentiva, così come non pareva avvertire il sole che le scaldava la pelle, o il vento che le scompigliava la chioma vermiglia. L'unica cosa che riusciva a vedere, erano due uomini di fronte a lei, un ricordo vicino eppure confuso. Le parole dei due, però, le ricordava bene.

    Non sei pronta.

    Calciò la pietruzza che si trovava sulla sua strada, mentre attorno a lei mercanti, famiglie e brutti ceffi attraversavano in entrata e in uscita il limitare di Konoha. Da Raizen Ikigami, dal Kage di un altro Villaggio, non si era aspettata di ricevere chissà quale iniezione di fiducia. Era pronta a controbattere, come d'altronde era nella sua natura, quando quello l'aveva tacciata di essere ancora troppo acerba per sobbarcarsi un tale problema.
    Era stato lo sguardo del Kazekage, il capo della Sabbia, a farla desistere quasi istantaneamente. Raizen non la conosceva, non aveva idea di chi Saru Mononobe fosse o di quali fossero i suoi trascorsi. Il suo giudizio era stato rapido, ma che valore poteva avere ai suoi occhi? Hohenheim, d'altro canto, era il suo comandante, colui che conosceva capacità e possibilità di ogni ninja e kunoichi di Suna. La rapidità con cui il Kazekage aveva concordato con il suo pari rango della Foglia l'aveva destabilizzata, impedendole di perorare la sua causa.
    La giornata le era poi scivolata via dalle mani, e mentre la missione congiunta della Foglia e della Sabbia si era preparata a partire alla volta di Oto, la rossa si era confinata nella sua stanza d'albergo, rimuginando sui fatti che l'avevano condotta in quel luogo. Era vero, Hohenheim aveva concordato nel non ritenerla ancora pronta a diventare jinchuuriki. Avrebbe potuto imporsi, tuttavia, cercando di convincere i Kage e lo strambo ragazzino dai capelli rossi. Il punto - constatò, mentre varcava la soglia di Konoha e compiva i primi passi del tragitto che l'avrebbe riportata a Suna - era che prima di convincere loro, Saru Mononobe avrebbe dovuto convincere se stessa. Era pronta? A questa domanda, si disse, non aveva ancora risposta.

    [...]


    La strada alberata che conduceva lontano dal Villaggio della Foglia era dritta e ben curata. Qualche cespuglio sforava timidamente il limitare della boscaglia, ma lo sterrato procedeva ben marcato per tutto il percorso. No, si disse, non avrebbe mai potuto abituarsi a tanta precisione. L'azzurro del cielo, il verde degli alberi, tutto era troppo intenso. In quel momento seppe che il caldo soffocante e il caotico movimentarsi della sabbia era ciò che le mancava di Suna, di casa. Sorrise appena fra sé e sé, mentre la strada scorreva rapida sotto di lei. In tutti questi anni, da quando la vecchia Mononobe l'aveva accolta come una figlia in casa propria, Saru non si era mai concessa di pensare troppo a Suna come casa propria. Lì aveva vissuto, giocato, imparato, pianto, e anche amato - a modo suo. Ma c'era sempre stata una certa urgenza, un pensiero intrusivo che le continuava a suggerire che, forse, quello non sarebbe stato per sempre il suo posto nel mondo. Dopotutto, da qualche parte vi poteva essere qualcuno ad attenderla. Una madre, un padre, fratelli e sorelle. Famiglia? Scosse la testa, mentre quei pensieri si abbatevano su di lei, per poi ritirarsi e cominciare di nuovo. Si sentiva come in riva ad un oceano in burrasca. Bramava la salvezza, il caldo, la sicurezza della sabbia della riva. Invece le acque delle sue più recondite preoccupazioni la ammantavano, trascinandola al largo, dove nessuno l'avrebbe sentita gridare.

    Voglio solo andare a casa.

    Una casa, finalmente. Suna. I volti di chi aveva amato e già perso, tutti quelli che ancora doveva incontrare. Il caldo del mezzogiorno e le ombre lunghe della sera. Le case rotonde e i mattoni color sabbia. Gli sguardi in apparenza sfuggenti ma spesso benevoli degli abitanti. Tutto questo finalmente sapeva di casa. Era il suo posto, lo sapeva.

    Eppure non sono riuscita a fare l'unica cosa che mi è stata richiesta.

    Una casa, finalmente. Da proteggere. Un demone da addomesticare e riportare a Suna in sicurezza. Un sacrificio estremo. Per le persone che aveva amato e per quelle che ancora doveva incontrare. Forse non era pronta. Ma lo sarebbe stata, presto. O forse già lo era. Guardò di fronte a sé, ma il suo corpo aveva già deciso ciò che la mente aveva appena ponderato. La strada che aveva intrapreso l'avrebbe portata a Suna, ma non subito. Inspirò profondamente, e proseguì per Oto.

    [...]

    L'aria le sferzava la pelle e le bruciava nei polmoni. Correva veloce, forse troppo, ma non le importava. Gli altri viaggiatori sarebbero rimasti interdetti, non aveva dubbi, ma nessuno di loro stava per affrontare ciò che attendeva Saru Mononobe una volta arrivata a destinazione. O almeno, lo sperava per loro. Fu proprio in quel momento, mentre la ragazza si muoveva rapida tra gli alberi, che qualcosa entrò nel suo campo visivo, palesandosi qualche secondo dopo in una macchia rosso acceso che le si affiancò. Saru andava veloce, ma chi le si era avvicinato sembrava stare al suo passo senza sforzi, dovendo anzi adattare la sua andatura a quella della ragazza. Non ebbe nemmeno il tempo di proferire parola per la sorpresa, che il suo inatteso interlocutore cominciò a... Gridarle addosso?

    Ti sembra questo il modo di approcciarsi a una signora?!

    Strepitò, mentre quello ancora blaterava. Nel frattempo continuavano a muoversi - non che Saru avesse tempo da perdere - e la Rossa notò solo in un secondo momento che il nuovo arrivato pareva muoversi su un qualche artefatto ninja. Veloce, decisamente più veloce delle sue gambe.

    Senti, ehm... Hoshi? Sì esatto. Sono un po' di fretta, mi dispiace saltare i convenevoli del caso. Tu vai a Oto, io vado a Oto. Io guadagno velocità, e tu un'ottima compagnia fino alla meta. Non temere, una volta tornati al Villaggio saprò ricompensarti. 

    Non vi è dubbio che Saru intendesse un risarcimento di natura prettamente economica e/o materiale, ma d'altronde non aveva specificato nulla, e se anche il suo nuovo compagno di viaggio avesse inteso altro, quello sarebbe stato un problema per un altro momento.

    Sempre se tornerò viva.

    Scosse la testa e saltò sulla nuvoletta, afferrando la mano che lo strano ragazzo di fronte a lei le tendeva. Solo in quel momento si accorse che il colore dei capelli di lui era stranamente simile al proprio, così come lo erano quelli del ragazzino di Konoha. Le parve strano, ma in quel momento ci fece poco caso. In futuro, avrebbe ripensato spesso a questo momento, ma è un racconto per un altro momento.

    [...]

    A posteriori forse avrebbe dovuto dare retta alla vecchia Mononobe, quando da bambina le aveva intimato di non accettare niente dagli sconosciuti. Di sicuro questo avvertimento includeva i passaggi su nuvole volanti. Se appunto le avesse dato retta, Saru si sarebbe risparmiata un viaggio francamente nauseante in cui aveva passato metà del tempo con le unghie conficcate nella pelle di Hoshi, e il resto del tempo a nascondere il viso - e le urla - nella sciarpa di lui. Certamente, soffrire di vertigini non aiutava la sua causa. Sentì poi che si erano fermati, la voce del Rosso che allegra si rivolgeva a qualcuno, e le sue braccia che la sollevavano di peso per poi lasciarla delicatamente a terra. Oh, la terra. Come le era mancata.

    Mai più, rosso. MAI. PIU'.

    Sibillò vicino a quello, mentre la scena che le si parava di fronte finalmente assumeva contorni più precisi. La sorpresa sul volto dei convenuti le provocò un brivido di attesa e contentezza. Erano disorientati, non si aspettavano che lei si palesasse così di fronte a loro. Erano... Sconvolti? E guardavano... Hoshi? A posteriori l'avrebbe capito. Una volta che tutta la storia le fosse stata chiara, avrebbe potuto ripercorrere quel momento e capire che l'apparizione di Hoshi Chikuma, morto, resuscitato, poi morto e resuscitato ancora, rappresentava la fonte di circa il 99.9% della sorpresa dipinta sul volto degli astanti. Ma la Saru di allora, lì in piedi vicino al Chikuma, non sapeva nulla di tutto questo. Guardò Hohenheim, pur non comprendendo la sua espressione. Stavolta l'avrebbe convinto, o sarebbe morta nel tentativo.

    Sono qui per portare a termine la missione, Kazekage. 


    Edited by Filira - 28/4/2022, 16:41
     
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    Ogni promessa è un debito


    da "La saga dei Codati" di Loxion Mikawa, capitolo XXIV

    Ci mancò poco, davvero poco, per far perdere la calma al giovane Kage ed indurlo a compiere il passo che avrebbe rovinato tutto, inficiando la sua missione diplomatica di recupero del codato. Aloysius doveva ammetterlo, lo aveva già constatato a Suna, nella casa dei suoi genitori nel cuore del quartiere povero del villaggio, quel moccioso aveva una forza interiore superiore alla maggior parte degli uomini di potere che tendevano i fili del Kabuki del mondo. Forse era stata la presenza e l'intervento della kunoichi della Sabbia o forse l'ardente desiderio di ritrovare quel tesoro perduto ma, se nemmeno vedere quel compagno da lui ritenuto morto per mano di Diogene stesso e il suo ricordo infangato dall'apposita farsa del Mikawa, beh allora non era sul piano psicologico che il Colosso avrebbe vinto quella battaglia, non quel giorno.

    Chiaramente Raizen non perse occasione per abboccare all'amo, da buon pesce di lago, e vomitare nei confronti del suo vecchio maestro una vita di tradimenti, misfatti e sotterfugi...parole che sapevano di stantio e che non intaccavano la posizione dell'otese più di quanto non fosse già accaduto in occasioni passate.

    " Voi non conoscete nulla, NULLA. Siete bambini pronti a puntare il dito forti di una conoscenza, un frammento di informazione al quale vi aggrappate fortemente poiché unica scoperta del mondo complesso che, per nostra sfortuna, siete tenuti a governare. Ma questo non cambia i fatti...se quanto emerso basta a superare il vaglio di Febh, sappiate che Eiatsu ci sta già aspettando nel luogo designato ed è pronto per l'estrazione. "

    Percepiva il Flagello fisso alle soglie di Villa Yakushi, chiaramente in attesa del segnale del Colosso; non serviva più prendere tempo, la missione poteva cominciare. Fece per muovere il suo primo passo verso il ciglio della porta quando l'allarme di Oto risuonò nell'aria, rimbombando della torre dove si trovavano.

    Senza esitare, Aloysius scattò fuori dove le vedette stavano indicando puntino in rapidissimo avvicinamento mentre la contraerea aveva già teso archi e balestre per l'attacco. In genere sarebbe stato il guardiano di turno a dover dare l'ordine ma quella era una situazione speciale poiché sia l'Amministratore che il Kage erano lì alle mura con loro! Tutti pendevano dalle labbra del comandante, il quale fu tentato di togliersi la benda per meglio identificare e triangolare al meglio la posizione dell'attaccante. Concentrò il chakra nel suo tentien, pronto per un jutsu a larga scala, mentre gonfiando la cassa toracica scandì con voce potente ma calma:

    HD-wallpaper-archers-war-fantasy-battle-army-thumbnail

    " Tirare al 3...2...1 "

    Titubò perché, per un frame utile alla sua videoanalisi oculare, vide la coda derivante dalla scia di una nuvola anomala, una tecnica più unica che rara e che solo un ninja era in grado di usare con così tanta maestria.

    " FERMI! "

    Come se le punte di ferro gli avrebbero potuto far qualcosa...ma almeno avrebbe risparmiamo soldi per l'equipaggiamento delle difese del villaggio. I cinquanta arcieri accorsi rilassarono il braccio e tornarono nella loro posizione di riposo, sebbene ancora non avessero capito cosa stesse succedendo. Fu questione di secondi perché poco dopo, il Rosso piombò sulla passerella del South facendo saltare per l'urto un paio dei merli della cinta muraria e alzando un gran polverone.

    Così, rapido tanto quanto era scomparso, Hoshikuzu Chikuma era tornato nel mondo dei vivi.

    " Sei in ritardo...di circa 4 anni. - disse serio - " ...ma che bello rivederti! "

    Lo alzò da terra stringendolo tra le sue lunghe braccia, un gesto insolito che il Mikawa non concedeva nemmeno alla foglia o alle saltuarie compagne che frequentava. Aveva spedito quella lettera senza grandi speranze, la sua mente gli diceva che il suo compagno era morto nella missione impossibile che aveva accettato di compiere ma dentro di lui sentiva che il legame di sangue che li univa era ancora attivo, in qualche modo perdurato per tutto quel tempo ben oltre il limite concesso dall'accordo che avevano sigillato.
    Di certo anche gli altri erano usciti fuori dalla struttura ma Aloysius sperò che non avessero visto quel suo gesto liberatorio che, a dirla tutta, lo alleggeriva di quello che reputava essere uno dei più grandi sbagli della sua vita.

    " La festa dici? Qui è già tanto se non ci uccidiamo a vicenda! ahahaha Ma a dirla tutta, Eiatsu ci sta aspettando da un pezzo al banchetto! Convincili tu i tuoi scorbutici amici ad abbassare la guardia e godersi la giornata! "

    Scostandosi fece dunque spazio gli altri, i quali probabilmente avrebbero avuto reazioni differenti nel constatare quello che sembrava un miracolo a tutti gli affetti. Cosa diavolo significava tutto questo? Che fosse un altro trucco del Colosso? E perché Hoshi non si era fatto sentire per tutto questo tempo se era ancora vivo? Cosa diavolo gli era successo?
    Tutte domande a cui spettava il Chikuma rispondere, qualora ne avesse avuto voglia e modo (non sapendo se il Patto fosse effettivamente ancora attivo o meno). Attese dunque l'esternazione di quelle prime reazioni per poi riportare tutti sul punto della faccenda:

    " Bene, ora che abbiamo anche il nuovo contenitore. Direi che possiamo discutere dei dettagli dell'operazione davanti ad una ciotola di ramen fumante al brodo di Kappa! O almeno chi lo vuole e non pensi sia avvelenato ehehe "


    Di fatto senza la tecnica che Omoi gli aveva insegnato per sigillare i Demoni, non vi era altro modo che assecondare il Colosso per portare a termine la missione senza dover aspettare l'intervento di altri ninja profumatamente pagati per i loro servigi; operazione che, comunque, avrebbe richiesto tempo oltre che aumentare il rischio stesso della già complicata missione. Il Colosso guidò il gruppo fino al piano interrato nel basamento della torre dove una leva nascosta apriva uno dei tanti cunicoli di accesso alla rete di sotterranea di Oto. Non dovettero camminare molto ma, lungo il tragitto, il Kage si avvicinò allo shinobi della Foglia selezionato da Raizen, prendendolo in disparte per dirgli col sorriso:

    " Non mi sono dimenticato di te, piccoletto. Pare tu abbia già compiuto imprese che Jonin esperti non immaginerebbero nemmeno di fare...non ricordavo che Konoha fosse un villaggio tanto avvezzo al pericolo e all'incolumità del suoi ninja. Sappi però che il mio uomo vale per me molto più del Cercotero con cui condivide l'otre...se lui morirà, allora morirai anche tu. "

    Finì di parlargli dandogli due colpetti sulla spalla, proprio mentre la strada si fece in salita, emergendo in quella sembrava una sala di attesa di una vecchia struttura ospedaliera abbandonata. Lo spazio era stato allestito con discreta cura: due tavoli in legno massiccio affilati con due lunghe panche ai lati, di lato il chioschetto del Ramen Sounds Good era stato trasferito insieme al suo cuoco Tatsuro, una vera celebrità ad Oto. Yuki, la cameriera, stava dando gli ultimi ritocchi alle ciotoline di edamame e wakame mentre Makoto stava portando al centro della tavolata una teglia piena di gamberi e verdure in tempura, appena fritti. Eiatsu era lì, già seduto al tavolo che aspettava con aria interdetta tutti gli altri.

    " Si, lo so, siamo in ritardo...ma siamo al completo! "

    Disse Aloysius indicando con lo sguardo la presenza del Rosso. Eiatsu non diede a vedere lo stupore della cosa e, poggiandosi il tovagliolo sulle gambe, urlò:

    " Tutti a tavola. "

    Dcc-S-T3-Ws-AAIi-Aj

    La leccornia preparata dalle sapienti mani dello chef non si fece attendere e il pranzo per cui tutti i presenti erano stati invitati iniziò tra mille colpi di scena e domande, alla soglia di due missioni parallele che avrebbero potuto cambiare per sempre le sorti di Oto. Erano tutti lì, in quel posto che solo Febh aveva già visitato anni più di 10 anni prima [Verità Sepolte] e che, anche se ne avesse avuto memoria, difficilmente avrebbe potuto associare al reale intento del Mikawa: lì le tecniche di evocazione erano inibite.

    " Un brindisi al ritorno di Hoshi e alla missione che ci attende!

    Bleach-anime-Zaraki-Kenpachi-1394981

    Senza dare nell'occhio attivò il sigillo di sangue, sguanzagliando il Diavolo [l'attacco di Jeral a Villa Yakushi inizia da qui].



     
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    È colpa tua. Ratty

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    Oto Heist

    Capitolo 4

    Sebbene Youkai pensasse di averla avuta vinta, ben presto girando Oto avrebbe scoperto che il merchandise di Spoderboy era florido e che alcune date di uscita erano precedenti di almeno 10 anni rispetto ai fumetti del suo edulcorato eroe della foglia, ma intanto venne facilmente preso all'amo dal Kokage dopo aver asserito di essere innocuo (sebbene presto lo Yakushi avrebbe scoperto quanto fosse vana una simile affermazione, visti gli eventi dell'inferno). Non gli hai insegnato a tenersi per sè le informazioni sensibili, eh? Commentò mentre quello spicciolava tutto. E quindi saresti "per niente pericoloso", ma puoi liberamente toccare le anime altrui e giocarci come un classico cattivo dei romanzi fantasy occidentali. Mi pare ovvio.

    Sospirò, mentre Ryugi si intrometteva. Ti preferivo muta. Decisamente. Mormorò lo Yakushi dopo aver smesso di ascoltare la fanciulla sunese e il suo lungo e stancante discorso, guardando il Kazekage come a suggerirgli di eliminare la Kunoichi quanto prima, per la loro sanità mentale. Quale stato mentale alterato? Quella scimmia era sufficientemente pericolosa da metterci tutti in difficoltà, la sua richiesta era assolutamente legittima. Si, mi ha inizialmente sorpreso, ma a conti fatti era ragionevole. Replicò, senza cogliere minimamente la frecciatina arrivata da parte del ragazzino. Fu a quel punto che si intromise l'Hokage, ricordando questioni che in realtà erano arrivate solo marginalmente allo Yakushi, senza prove concrete, peraltro, e che tuttavia lasciavano molto a desiderare. Non mi sembra che ci sia bisogno di rimestare alcunché...inoltre tutti voi descrivete il Kokage come un mostro manipolatore eppure siamo qui per restituire lo Yonbi senza intoppi. Se Gene fosse davvero il machiavellico truffatore di cui parlate...per quale assurdo motivo avrebbe fatto consegnare a ME il Bijuu invece che a sé stesso? Incrociò le braccia. La bestia è solo in custodia, e per nessun motivo verrebbe utilizzata, non finché io sono vivo. A quel punto sorrise appena, guardando anche il suo Kage. E Gene sa benissimo che è molto, molto complesso ammazzarmi. Darlo a me significava renderlo definitivamente non disponibile per qualunque suo piano astruso, e questo non ha senso nella logica di un manipolatore. Come a sottolineare che era un suo sottoposto, ma era anche un suo contraltare, volente o nolente.

    In ogni caso... Aggiunse, con tono ammonitore. Sono uno shinobi di Oto e siamo qui per riunirci in pace e amicizia. Ulteriori accuse al mio Kage potrebbero venire maleinterpretate. Anche se vengono da te, Pivello, o da te, Hohecoso. Quindi verso Gene. Tu però non tirare la corda con il melodramma. Quindi su Raizen. Si, si, hai sempre il tuo guardone peloso con te. E fidati, non vedo l'ora di liberarmi dello scimmione, mi da fin troppi grattacapi e non immagini quanto ho penato per tenerlo nascosto, e ho fatto bene viste le incursioni di Kumo. Ogen mi trattiene ancora parte della paghetta. Non proprio, aveva solo fatto fare delle copie di un vaso e lo aveva messo nel posto più sicuro che conosceva, lasciando gli specchietti per le allodole proprio dove necessario. Non serviva altro, in fondo.

    Ascoltò le parole di Gene che tuttavia, sebbene con arroganza, non smentivano né confermavano le accuse, ma inevitabilmente l'attenzione di tutti venne attratta da "qualcosa" che stava arrivando di gran carriera. Uhm...mi ricorda vagamente quando vado a Konoha...o a Kiri e poi non mi aprono. Si accigliò. Chi poteva essere così stupido da attaccare un gruppo del genere? Stava per muoversi quando il kokage prese l'iniziativa, coordinando le forze Otesi quel che bastava (aveva molta esperienza come Guardiano in fondo) per poi arrivare a fermare tutto quando identificò la persona in arrivo. Una persona che letteralmente li bombardò con la sua presenza, lasciando i più stupiti o perplessi, anche per la presenza della ragazza che si era portato dietro. Cos...Hoshi? Non era facile lasciare Febh senza parole, e anche in quel caso in genere si riprendeva rapidamente con una gragnuola di parole...proprio come in quel caso. Non ti vedo da quella volta del puledro elettrostatico e della tizia bionda! Dove diavolo sei stato in questo periodo? Qui stavo per restituire lo Yonbi a Hohecoso, che ha la chiave che avevo preparato per te ma tu che ci fai qui adesso? E chi è quella tizia?

    Le reazioni certo furono simili, ma il primo a riprendere le redini del discorso fu il Mikawa che, cogliendo al balzo la richiesta di cibo di Hoshikuzu, propose di spostarsi verso il banchetto. Bah, inutili lungaggini burocratiche, ma va bene. Acconsentì alla fine, dopotutto poteva esserci qualcosa di saporito, ma era evidente che lo Yakushi non vedesse l'ora di portare gli altri dalla scimmia. Ma sbrighiamoci, che l'Amministrazione ci aspetta, non voglio che quella cosa rimanga ancora nei sotterranei. La strada percorsa non gli piaceva, comunque, non più del perdere tempo, perchè risvegliava brutti ricordi. Gene, dove diavolo ci stai portando? Questo non è un bel posto, e se il razziatore di anime con pessimo gusto in supereroi intervistasse qualche fantasma di troppo? Rammentava quel luogo, il luogo che li aveva portati a scoprire la verità sul precedente Kokage, fino a convincerli alla ribellione e al Kagecidio. Un vecchio laboratorio abbandonato che un tempo era camuffato da qualcosa di completamente diverso...e stavano andando proprio nei sotterranei, che per quanto ripuliti erano stati un luogo di morte e sevizie senza fine. Avrebbe indicato Youkai. Non osare mandare spiritelli in giro qua dentro. E non parlare coi morti. Poi si rivolse alla tavola. E i piatti tipici otesi dove stanno? Zampe di ragno mutante...zuppa di scoiattolo tossico...Becchi di Calamaro Arboreo in gelatina...i classici!

    Non potevano sapere del finimondo che stava scoppiando, ma certamente molto presto ne avrebbero avuto notizia. Come avrebbe fatto Gene a bloccare tutte le informazioni? Il boato dell'attacco non si sarebbe sentito granchè, ma Palazzo Yakushi sotto attacco avrebbe sparso un allarme come un incendio sui campi riarsi dal sole. I minuti erano contati.
     
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    Falce dei Kaguya


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    Il Ritorno

    Due Rossi al prezzo di uno



    Dunque, dov'eravamo? Permettetemi di riprendere da lì.
    Il Kokage aveva dato dimostrazione della sua assenza di tatto, usando l'henge per apparire come Hoshikuzu Chikuma e questa azione aveva provocato una reazione nella nostra giovane sunese, orgogliosa del proprio villaggio e dei suoi abitanti.
    Come era ovvio: nemmeno il Kazekage fu ben lieto della messinscena del Colosso di Oto, e come lui, anche l'Hokage ebbe da ridire, aggiungendo dei particolari che la nostra giovane kunoichi non conosceva, dicendosi, addirittura, il fautore del salvataggio del Turbine Rosso dai sigilli del Mikawa.

    I due otesi, dal canto loro, obiettarono a quelle osservazioni, il Kage accusando tutti i presenti di non avere che poche informazioni sui fatti, l'amministratore Yakushi, invece, accennò alla cattura dello Yonbi stesso e di come, in quelle circostanze, tale comportamento da parte del Chikuma fosse quasi "logico".

    L'andamento della discussione, comunque, non parve migliorare: se prima era sorto il problema del Jinchuuriki assente, ora la Montagna di Konoha sottolineava qualcos'altro di necessario, ma non presente, un Sigillatore per il demone, addirittura proponendo di chiamarne uno dalla Foglia, se necessario.
    Abbiamo esperti di sigilli di tale livello a Suna?, si chiese fra se, intanto, la giovane Nekki, che poté richiamare alla mente un solo nome di cui aveva letto con un alto livello di conoscenze sui sigilli, quello di Hoshikuzu Chikuma stesso.
    C'era poi un altro particolare che non le era chiaro: un "uomo" del Mikawa era intrappolato con il demone nel contenitore e per quello serviva il giovane chunin della Foglia, che avrebbe dovuto indagare, visitando il l'interno della reliquia, dove entrambi erano sigillati.
    Reliquia che era stata affidata all'amministratore Yakushi.

    In mezzo a tutte quelle questioni e nuovi problemi, mentre Ryugi si riprometteva di tracciare, a fine riunione, quante più notizie interessanti apprese in una delle sue carte ninja, ecco che fu suonato un allarme, subito frenato dal Kokage stesso, quando vide apparire una nuvola volante con due figure sulla stessa.
    Ryugi rimase senza parole, quando vide chi era giunto su quella nuvola: ne aveva sentito parlare, aveva letto parecchie cose su di lui, come il fatto che, effettivamente, cavalcasse le nuvole, ma pensava che alcune fossero soltanto versioni romanzate dei rapporti di fine missione, invece no, il Turbine Rosso, quello vero, arrivò, effettivamente, su quella che era una nuvola (e scusate se ripeto così tanto "nuvola", ma la cosa aveva sbalordito la nostra giovane amica Nekki).
    Assieme al Chikuma dai capelli rossi, poi, c'era un'altra persona di Suna dai capelli del medesimo colore, la kunoichi che Ryugi sapeva di dover incontrare in quella missione, ma che non aveva visto a Konoha, né si aspettava facesse un ingresso simile: Saru, la sua parigrado con cui avevano condiviso la difesa della piazza ai tempi dell'attentato post elezione del Settimo Kazekage.
    A quel punto, dinnanzi ad un nuovo gigante, se non nella statura di certo nelle capacità, che si univa al Kazekage, ai due ninja di Oto ed all'Hokage, Ryugi si sarebbe ritirata di un ulteriore passo indietro, lasciando ai jonin la libertà di discutere.
    Sembrava che la presenza del Rosso avesse un pò smorzato anche l'irruenza del Colosso di Oto stesso, felice di rivedere il Chikuma (come probabilmente lo sarebbe stato chiunque avesse rivisto Hoshi dopo così tanto tempo).
    Ad ogni, ora che era tutti riuniti, il Mikawa avrebbe guidato tutti verso una serie di cunicoli, per il banchetto di cui tanto aveva parlato.

    Durante il tragitto, approfittando di un momento in cui Hoheneim-sama non stesse parlando con la sua parigrado, la nostra giovane amica Nekki si sarebbe rivolta alla rossa: Sa-sa-sa-sa-sa-saaaaa.... Saaaaaru-saaaan, cococococococococococo come sssssssssssss stai?
    Una semplice domanda, a cui ne avrebbe voluto aggiungere altre, ma ben sapeva che l'altra kunoichi si spazientiva spesso nel sentirla balbettare.

    Alla fine di quel tragitto sotterraneo, il gruppo si sarebbe ritrovato in quello che sembrava una specie di grosso ristorante improvvisato, o più correttamente una mensa, dove il Kokage avrebbe invitato tutti a sedersi a mangiare.
    Ryugi, però, dal canto suo avrebbe atteso una conferma dal Kazekage prima di accettare tale invito: ora che avevano jinchuuriki (ed un valido esperto di sigilli) potevano anche occuparsi prima del dovere e poi del piacere, non capiva il perché di quella perdita di tempo, ma, appunto, lei era solo una genin in mezzo a tanti giganti.
     
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    Location Pittoresca

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    Vedendo Youkai interagire con l’otese annuì.

    Ci provo Febh, ci provo… prima o poi ce la farà.

    Rispose allo Yakushi con gli occhi al cielo ed un vago tono di esausta speranza.
    Alle accuse di Diogene Raizen non nascose un aria fortemente dubbiosa, alzando visibilmente un sopracciglio.

    Scarsa conoscenza?
    Pft!
    Parole fuori dalla portata di uno che ha passato gran parte del suo tempo da kage pettinando i capelli ai suoi demoni interiori.


    Diogene faticava a comprendere o forse ad ammettere che il suo modo di intendere il villaggio l’aveva da tempo tagliato fuori dai movimenti bellicosi e politici del continente, il mondo era andato avanti, e mentre lui si curava di se stesso nuove minacce erano sorte ed altre debellate, anche senza i benefici di tutta quella conoscenza che millantava di possedere.
    Il mondo era andato avanti, così tanto che quello che credeva essere un pesce di lago aveva messo gambe proprio sotto il suo naso polveroso e aveva percorso ben più strada di lui, concentrato ad osservare il piatto di minestra fredda preparato con una cura invidiabile convinto che fosse la ricetta perfetta per la cena in cui avrebbe piantato un coltello nelle spalle di tutti i suoi oppositori.
    Da tempo si era perso nella sua ciotola, senza vedere che era stata imbastita una tavolata intera, con cibo proveniente da ogni angolo del mondo, non solo dei vivi ne tantomeno da quello degli umani, ma a Diogene piaceva la minestra.
    Quanto gli piaceva.
    Ma non avrebbe replicato ulteriormente, non intendeva mettere ulteriore paglia in quel fuoco già alto di suo, ma anche volendo non avrebbe potuto, un ospite inatteso stava facendo la sua entrata, osservò l’intera scena quasi pietrificato, sapeva che Hoshi non era passato a miglior vita, ma considerando la scorta di Hohe non pensava di certo che fosse ancora in pista.

    Beh, ho appena finito di parlare di te al passato, giusto per farti capire cosa si pensava delle tue sorti, ma a quanto pare sei ancora in pista.
    Felice di rivederti.


    Gli assestò una pacca sulla spalla, prendendogli probabilmente mezza schiena, ma senza fargli male.

    Ciao Saru, sei qui alla fine.

    Disse rivolgendosi alla genin con tono formale ma gentile.

    Hai trovato una nuova risposta?

    Quella conferma era necessaria, non tanto per le sorti della genin, ne per quelle del suo villaggio, c’era modo di risolvere eventuali problemi legati ad un fallimento di quel tipo, ma sapere cosa aspettarsi avrebbe aiutato. Ma sembrava che avrebbero tardato ulteriormente, gli otesi erano ancora intenzionati a prolungare quella strana scampagnata e considerando quanto i sunesi sembrassero rilassati in merito si limitò a commentare tra se e se con un espressione dubbiosa.

    Mah… io lo sapevo che bisognava dargli da mangiare prima, sti qui non vedono un cucchiaio di ramen dall’ultima volta che hanno condiviso una tenda con gli altri villaggi, ci redo che non rifiutano un pasto gratis.

    Commentò tra se e se mentre tendeva l’orecchio per ascoltare la risposta di Youkai, poteva intervenire ma era a pochi passi da lui, era sufficiente la sua presenza per coprire qualsiasi vuota minaccia che Diogene non avrebbe potuto mettere in atto: avrebbe tirato fuori una risposta a tono per rimettere apposto il Kokage?
    Dopotutto quella era una missione diplomatica iniziata nell’esatto momento in cui le porte di Oto si erano aperte dinnanzi a loro e anche lo spiritello avrebbe dovuto fare la sua parte.
    Intanto, la curiosa ospitalità otese li costrinse in una serie di cunicoli e poi alla sala d’ingresso di una struttura abbandonata, non decorata a sufficienza per nascondere la sua decadenza, certo non era tipo da pretendere magnificenza, ma un edificio di quel tipo e una bancarellina del ramen a fare da catering erano quantomeno curiosi elementi da immaginare durante una cena diplomatica.

    Non che voglia lamentarmi, il ramen mi piace…

    Disse a mezza voce a Febh.

    … ma perché diavolo stiamo tenendo un pranzo di questo tipo in un edificio abbandonato piazzato chissà dove?

    L’Hokage era chiaramente sorpreso ma per il momento non si era ancora focalizzato sull’incapacità di evocare i suoi draghi, era abbastanza strano ritrovarsi lì, ma non ne era realmente preoccupato, un edificio dopotutto non era in grado di trattenere nessuno dei presenti per un singolo secondo.

    Mah…

    Concluse guardandosi attorno e prendendo per buona educazione la ciotola di ramen, come aveva anticipato precedentemente non aveva certamente il migliore degli appetiti in quel momento per cui si limitò ad annusare il piatto, deformazione professionale voleva che controllasse la presenza di veleni, ma considerata la sua esperienza in cucina era tranquillamente considerabile un gesto di routine vista la moltitudine di ingredienti utili alla preparazione del ramen. [Abilità]

    Quel particolare maiale otese è sempre una sorpresa, ma continuo a dire che dovreste studiare un modo per condirlo.

    Un parere sincero che aveva sulle porzioni di chashu presenti nel piatto e utile a nascondere la vera natura della sua ispezione olfattiva.

    La carne è buona, ma se viene insaporita è pure meglio.

    Se non altro il pranzo sarebbe durato poco, il ramen era un piatto unico dopotutto.
    In assenza di particolari questioni avrebbe assaggiato un boccone di ogni ingrediente per fare onore alla tavola, avendo cura di finire insieme agli altri in modo da non restare a guardarli mentre mangiavano, ma probabilmente le chiacchiere avrebbero dato sufficiente ragione a tutti di distrarsi dal suo piatto.
     
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    Gli Spettri del Passato

    VI




    Febh e Raizen non sembravano approvare la sua lingua lunga, che cercò di fermare almeno per rispondere al duo. M-Ma mi ha chiesto!! Una motivazione schiacciante, soprattutto considerando con quanta poca attenzione lo ascoltassero di solito. Con uno sbuffo sarebbe sceso, spostandosi verso l'Hokage, e borbottando qualcosa verso il Kokage: Mi spiace signor Diogene, se vuole saperne di più dovrà chiedere a Raizen. Rimase quindi alle sue spalle, visibilmente scontento per aver dovuto abbandonare il suo compagno di chiacchiere. Eccetto Febh, con lui chiacchierava anche troppo, ma più bisticciando che altro. Io scelgo di non essere pericoloso. Rispose, facendo la linguaccia ma assicurandosi che Raizen gli facesse da scudo a modo.

    Mentre i capi villaggio si litigavano il demone, con Febh che mostrava di avere una certa influenza a riguardo, il violento allarme delle mura li interruppe. Youkai si strinse al mantello dell'Hokage, guardingo. Possibile che qualcuno fosse venuto a sapere che c'erano tre Kage in un posto solo, e volesse tentare un assalto, probabilmente suicida? Il Kokage però sembrava avesse tutto sotto controllo, muovendo ognuno degli shinobi alle mura come fossero dei suoi personali burattini, bastava uno schiocco di dita e questi ubbidivano. Il rosso ancora non aveva fatto in tempo a capire quale fosse di preciso la minaccia, che lo stesso Kokage fermò l'assalto, permettendo così alla figura di precipitare ad una velocità terrificante, portandosi dietro qualche frammento delle mura stesse.

    Dal polverone lasciato dall'atterraggio, uscirono due figure, a cui Youkai puntò gli occhi addosso con violento interesse. Senza perderli di vista, scosse con insistenza il mantello dell'Hokage, pretendendo la sua attenzione. Quello è... è forse Uzumaki?? Riconobbe Saru, che credeva ancora a Konoha, domandandosi da dove l'avesse pescata il misterioso cavalcatore di nuvole. Raizen sembrava certo che la sua presenza non fosse poi casuale.

    Il loro arrivo sembrava avesse fatto muovere il gruppo, e Youkai stava imparando una cosa importante: i Kage si muovono sempre a pancia piena. Non che avrebbe disdegnato un pranzo gratis, ma Raizen lo terrorizzava spesso con le storie di piatti otesi o di Hebiko stessa, che l'idea non lo convinceva poi così tanto. Durante la breve passeggiata venne preso in disparte dal Colosso di Oto, partendo con dei complimenti per terminare con una non troppo velata minaccia. Youkai non potè evitare di rabbrividire, ma come aveva anticipato il Mikawa stesso, il giovane aveva avuto avventure che lui poteva a stento immaginare. Io tengo alla vita, Diogene-san. Sentenziò, con le sopracciglia appena aggrottate, in un'espressione vagamente offesa da quelle affermazioni. Alla mia tanto quanto a quella degli shinobi che incontro. Non è mia intenzione uccidere, non più. L'espressione mutò, decisa ma più solare. Omoi-san sarà in buone mani.

    Febh lo provocava, facendolo solamente reagire in modo altrettanto infantile. Probabilmente nessuno dei due si stava prendendo troppo sul serio. Se i signori fantasmi avranno voglia di parlare, sarebbe rude non ascoltarli. Non vorrei mica farvi capitare qualche maledizione solo perchè avete paura di nascondere un segretuccio o due. Fino a quel momento le uniche anime con cui aveva interagito erano all'altro mondo, perchè lui era andato personalmente lì. Non era ancora certo di come potesse richiamare degli spiriti in quel mondo, o rintracciarne i dispersi. Le anime dei viventi però, con quelle ci interagiva benissimo.

    Youkai avrebbe avuto modo di vedere un diverso tipo di "ricchezza". L'Hokage non si faceva certo mancare niente, ma a parte qualche domestica occasionale, in casa preferiva starsene da solo, cucinarsi il cibo da solo, tutti ingredienti estremamente pregiati, ma tutto sommato in un ambiente molto casalingo. Ora, nonostante avessero attraversato un cunicolo degno di una caverna, la stanza in cui arrivarono era arredata come una reggia, e diversi dipendenti si muovevano rapidi per rendere tutto perfetto. Si fece più timido nel vedere quanto fosse diverso quel pranzo rispetto alla loro cena del giorno prima, ed era contento che non ci fossero le tipiche delizie otesi che citava Febh, tantomeno quelle specie di scorpioni che aveva sgranocchiato senza troppi complimenti di fronte a lui. Fece il possibile per avere un posto di fianco a Raizen, aveva bisogno di qualcuno che lo mettesse a suo agio lì in mezzo. Doveva inoltre tenere d'occhio cosa l'Hokage sceglieva di mangiare e cosa scartava, per potersi assicurare di prendere i piatti giusti e non trovarsi spiacevoli sorprese.
     
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    Hoshi

    Post VIII



    Come sempre succedeva con il Mikawa, già i toni si stavano scaldando, frecciatine venivano lanciate a destra e manca. Hohenheim aveva rivissuto quel pattern innumerevoli volte a quel punto, tanto da sapere che Diogenes si stava comportando in quel modo deliberatamente.

    L’attivazione del sistema di allarme del Suono arrivò quindi come una benedizione a terminare quel chiacchiericcio inutile. Mentre Diogenes predisponeva le sue difese, Hohenheim si sarebbe limitato a dire ai suoi State in guardia Espanse quindi i suoi sensi, percependo il chakra di qualsiasi cosa avesse attivato l’allarme.

    Quello che trovò lo sconvolse. Due fonti di chakra, la prima eclissata dalla seconda. Non solo per potenza, ma per tipo: Hohenheim conosceva fin troppo bene quel chakra Non è possibile..! Si trattava di Hoshi! Hohenheim si fece quindi largo fino alla più vicina finestra, cercando di avere campo libero, così che i suoi occhi potessero vedere quello che i suoi altri sensi avevano già percepito.

    Ed infine eccolo lì, il Rosso, vivo e vegeto. I suoi occhi scandagliarono il corpo dell’amico, non trovando alcun jutsu ninja che potesse fabbricare una replica così perfetta del Chikuma. Quando lo ebbe a portata, il jonin bambino si posizionò davanti a lui, afferrandogli entrambe le spalle con le mani. Con il volto serio e l’urgenza nella voce, Hohenheim chiese: Dove eravamo quando mi hai parlato per la prima volta del tuo braccio? Rispondi, subito! Una domanda per confermare che effettivamente quell’Hoshi non fosse un impostore.

    Ma quando il Rosso seppe rispondere correttamente, il volto di Hohenheim si addolcì in un sorriso di sollievo. Mentre anni passati nel rimorso gli si sollevavano dalle spalle, Hohenheim strinse calorosamente a se l’amico ritrovato, incurante di mostrarsi vulnerabile in quel momento. Abbiamo così tante cose da dirci, vecchio amico mio…maledetto che non sei altro! I suoi occhi erano colmi di felicità e fece fatica a staccarsi dal suo compagno di immemore data.

    Tuttavia, quando si voltò verso Diogenes, nuovamente era tornato serie e la sua voce non nascondeva un moto di rabbia: Mi avevi detto che era morto, Diogenes! mi hai mentito anche su questo?

    Hohenheim non avrebbe atteso comunque la risposta del Kokage, concentrandosi su Saru. La ragazza avevamo mostrato determinazione nel farsi avanti a quel modo, nonchè a compiere tutto il viaggio da sola fino al Suono: Non mi sembra che tu abbia autorizzazione a lasciare il villaggio Saru…ma questa volta mi hai davvero impressionato. La tua forza di volontà e determinazione è un esempio da seguire, e sciolgono le mie riserve sulla tua preparazione a prenderti carico di questa responsabilità. Non concordi con me, Hokage?

    La passeggiata verso il luogo del banchetto sarebbe stata vissuta da Hohenheim come in un sogno, cercando di farsi raccontare da Hoshi quello che gli era accaduto. Hoshi avrebbe inoltre risolto il problema di trovare qualcuno capace di sigillare il demone, e se ci fossero stati problemi il jonin bambino non avrebbe avuto problemi a pagare di tasca sua.

    Nonostante si trovasse al suono e la missione non fosse nemmeno iniziata, avere Hoshi al suo fianco aveva decisamente abbassato la sua soglia di urgenza e attenzione. Forse quella faccenda sarebbe andata bene, dopotutto.
     
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    Primo Cantico Eretico - Il Dominio della Montagna dei Fiori e dei Frutti

    IV Canto

    - Il Diavolo e la Tetracoda -

    La realtà si muoveva rallentatore.

    I detriti del tetto che schizzavano in ogni dove. Le schegge delle travi distrutte dal suo impatto. La sagoma di una vecchia dall'aspetto fragile che volava per la stanza. I piedi di lei che rimangono incollati ad una parete. Il vaso individuato da Warui che si infrange tra le materie. Il suono del cuore del Flagello che batteva potente nelle sue orecchie. Il sangue nelle sue vene che correva come mai prima d'ora per ossigenarne i tessuti sottoposti ad uno stress estremo. Il suo chakra eretico, nero, incommensurabilmente grande e se possibile reso ancora più empio dal Sigillo Maledetto, che si agitava nel suo corpo pronto ad esplodere ad un minimo capriccio. Gli impulsi elettrici che attraversavano le sue sinapsi alla velocità della luce, sorretti dal potere proibito del Loto e della Sesta Porta.

    Ogen Yakushi parlò.
    CITAZIONE (Febh @ 25/12/2021, 15:39) 
    Avevo sentito il fischio...ma pensavo fosse di nuovo Febh che ha sbagliato a dosare quella sua tecnica del Passo di Suzaku o come diavolo lo chiama...

    Aveva qualche graffietto qua e là, ma era sostanzialmente illesa. Eppure, ciò che aveva da dire era del tutto irrilevante. Il Flagello l'aveva osservata nei ricordi del Mikawa e aveva concluso che fosse astuta, spregiudicata e amorale. Irragionevole pensare di poter cavare qualcosa di utile da un individuo simile. Ciò che non tornava era la distruzione del vaso, che dunque non era la Reliquia. Sapeva che si trovava a Palazzo Yakushi. L'aveva percepita ed aveva preso le migliori precauzioni possibili per individuarla senza errore. Tuttavia, qualcosa aveva ingannato persino il Byakugan- Nota: come spiegato più nel dettaglio in calce nell'OFF GAME a beneficio dei nostri venticinque lettori, c'è stato un grosso fraintendimento qui e la situazione attuale ne è il risultato : /.

    Era virtualmente impossibile che ciò accadesse, ma inutile negare la realtà dei fatti. Esisteva solo il prossimo passo. La sua mente oscura non ebbe difficoltà a creare e analizzare in un battito di ciglia tutte le alternative a disposizione e la verità era solo una: ora che aveva perso l'elemento sorpresa, era del tutto improbabile che riuscisse ad identificare la Reliquia senza trucidare ogni membro di quel clan e radere al suolo gran parte del Palazzo. Un percorso d'azione accettabile, ma in quel frangente la priorità era agire nel migliore interesse dell'Impero che il Garth sognava.
    CITAZIONE (Febh @ 25/12/2021, 15:39) 
    Oh, cielo...allora eri tu che spiavi tutta la mattina? Il mio amico mi aveva avvisato ma pensavo fossero i soliti criminali da due tacche. Sono onorata invece di ricevere una visita da qualcuno tanto abile.

    Oh. Quello era interessante. Warui stesso gli aveva accennato che pareva che la vecchia avesse borbottato tutta la mattina, interloquendo con qualcuno di invisibile al Byakugan. Ma non era possibile rendersi invisibili a quell'arte oculare. Prima di lanciarsi da Shosei aveva già analizzato quel campanello d'allarme, escludendo che la Capoclan fosse senile, o che parlasse tramite il chakra (data l'assenza di variazione alla sua riserva e l'assenza di sigilli e radiotrasmittenti sul suo corpo). Forse, allora, ella aveva fatto la stessa cosa che aveva compiuto il Flagello quando aveva lasciato un piccolo oggetto sul dorso del Kirin. Dopotutto quanti erano in grado di calcare i cieli in libertà? Forse l'astuta Capoclan aveva consegnato la Reliquia ad una creatura alata che sorvolava Palazzo Yakushi o ad una creatura sotterranea, il che avrebbe spiegato il motivo per cui Warui non l'aveva scorta (egli aveva monitorato il Palazzo, ma non in alto nel cielo o sottoterra!) sia il fatto che il tetro pellegrino l'avesse comunque percepita quando aveva scandagliato l'area con i suoi doni da sensitivo.

    Poteva sincerarsene in due modi.

    Così, mentra la femmina continuava a parlare, il Flagello rivolse la sua attenzione al Rinnegato e gli comunicò mentalmente il suo ordine.

    « Warui, rivolgi il tuo sguardo al cielo sopra il Palazzo ed al terreno sotto e cerca una creatura in grado di custodire la Reliquia. »

    « Subito, Flagello. »

    Nel medesimo istante, egli si concentrò per un attimo e subito rilasciò con la violenza di una piccola esplosione la preziosa traccia energetica che aveva raccolto quella mattina, un tintinnio sonoro nell'oceano di eterno silenzio e oscurità a cui la Tetracoda era stata condannata sin da quando il jonin di Oto di nome Omoi aveva sacrificato la sua vita per sigillarla nella Reliquia. Come sempre, l'Immortale aveva un altro asso nella manica da giocare [Convergenza tra Immortali- I Slot Tecnica: Interrogazione Mentale.

    - Nota #1: Febh, come da testo dell'abilità Risonanza tra Immortali, la Risonanza dura una scena o a discrezione del QM. Jeral ha percepito la Tetracoda all'inizio del sesto giorno e, data la vicinanza che ha sempre tenuto ad Oto ed il suo focus esclusivo sul demone per tutta la giocata, spero che concorderai che il PG possa essere ancora in Risonanza anche a questo punto (tra l'altro, questo è l'unico modo per non far fallire subito la missione). Se no, ignora pure questo paragrafo e il dialogo che segue con il Demone e passa a quello successivo. Se invece si installa la comunicazione, che come da manga avviene in una dimensione a parte mentre il mondo fuori è fermo, potremmo separare i post in due: (i) incontro mentale con Yonbi; e (ii) parte con Ogen.

    - Nota #2: non utilizzo apposta Azione Rapida qui, dato che Ogen sta parlando e che di fatto l'utilizzo è invisibile e dura un istante e dunque non ritengo un AdO piazzato qua realistico.

    - Nota #3: Febh, per chiarezza, se ritieni che la conversazione mentale con il Demone non si verifichi in un istante compresso, ma che invece richiederebbe tutto il tempo delle parole come se fosse una normale conversazione tra persone (anche se non mi pare che sia questo il concetto di Interrogazione Mentale), considera per favore come non attivata l'abilità Risonanza tra Immortali, dato che ovviamente Jeral non inizia a parlottare con il Demone lasciandosi scoperto e distratto con Ogen davanti. Ho messo questa nota per evitare fraintendimenti, dato che il testo dell'abilità non è chiaro sul punto e che potremmo avere diversi punti di vista in proposito.

    Risonanza tra Immortali
    Speciale: L'utilizzatore, se un Bijuu si trova entro il raggio dell'abilità Sesto Senso quando questi la attiva, entra in Risonanza con il Bijuu. La Risonanza dura una scena o, comunque, a discrezione del QM.
    [Richiede l'abilità "Sesto Senso"]
    [Da genin in su]

    Convergenza tra Immortali
    Abile: L'utilizzatore, se è in Risonanza, può sacrificare 1 Coda Demoniaca per utilizzare Interrogazione Mentale sul Bijuu con il quale è in Risonanza. L'incontro avrà luogo in una dimensione solo mentale al riparo da interferenze, anche se il Bijuu è sigillato in una Forza Portante (che non saprà dell'Interrogazione Mentale salvo che il Bijuu glielo riferisca una volta ultimata). Richiede sempre l'intervento del QM per manovrare il Bijuu in questione. Se il Bijuu è sigillato in una Forza Portante, l'utilizzatore può trasmettere al Bijuu fino ad un Medio per turno di mantenimento dell'Interrogazione Mentale, che il Bijuu, manovrato dal QM, potrà utilizzare anche a dispetto del sigillo di confinamento, ivi incluso per ribellarsi alla Forza Portante.
    [Richiede "Interrogazione Mentale"]

    [Da Chunin in su]

    Interrogazione Mentale - Saiko Denshin
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tocco (1)
    L'utilizzatore può interrogare direttamente la mente di una vittima posando una mano sulla sua testa. Può essere utilizzata anche su bersagli incoscienti, riuscendo a comunicare mentalmente. L'utilizzatore vedrà le immagini dei pensieri superficiali della vittima, la quale è consapevole dell'interrogazione. Per mostrare un'immagine diversa dal reale pensiero è necessaria molta concentrazione, uno slot difesa e un consumo pari a medio ogni domanda. Ogni domanda oltre alla prima richiede slot azione/tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Supporto
    Sottotipo: Supporto
    (Consumo: Mediobasso ogni domanda)
    [Da Genin su]
    ]
    .

    In quella realtà mentale, il Flagello era libero di assumere una forma più congeniale alla sua vera natura. O forse era quella la sua vera forma?

    E dunque apparve il Diavolo.

    jpg

    « Pensavo di averti detto di cercarmi, Tetracoda. Non è passato che un breve istante nell'orizzonte dell'eternità che ci pertiene, ma sono stato io a doverti cercare. E ti trovo così, ridotto in catene come un animale senza intelletto. Patetico, come il pugno con cui hai avuto l'ardire di provare a colpirmi nonostante il mio aiuto. »

    Quando, anni prima, il Flagello aveva tentato di decapitare la sua Forza Portante per liberare lo Yonbi, quest'ultimo non l'aveva presa bene. Forse ora, in quelle circostanze, avrebbe visto ragione... soprattutto in considerazione dell'alternativa.

    « In questo momento, una delegazione di Suna e Konoha è alle porte del Villaggio di Oto, dove ti trovi. Intendono riportarti alla Sabbia e incatenarti all'anima di qualche moccioso senza valore, nella vana speranza che sia in grado di domare il tuo potere negli anni a venire. Davvero patetico. Ma, come già ti ho detto una volta, nella mia epoca nessun mortale avrà più alcun giogo sulle creature che non hanno morte. Ho spezzato le tue catene una volta e intendo farlo di nuovo. La tua volontà sarà la tua unica legge. »

    Il suo chakra eretico, che aveva creato quella dimensione, la dominava totalmente. Nelle ombre che li circondavano, la Tetracoda avrebbe potuto scorgere visioni di efferata violenza, distruzione e carneficina di ogni mortale che avesse osato opporsi agli dèi che avevano scelto di calcare il continente, ivi inclusi i Demoni Codati.

    « Gli altri otto seguiranno. Sono nascosti, imprigionati, asserviti a creature che non siedono sul trono dell'immortalità. Esseri inferiori che non dovrebbero avere nemmeno il diritto di parola. Ma a tutto c'è rimedio. »

    Sorrise, e una mappa d'ombra di tutto il Palazzo Yakushi, ivi incluso lo spazio aereo e quello sotterraneo, apparve tra lui ed il Demone.

    8-Copia

    « Devi solo dirmi dove si trova la Reliquia e che difese la proteggono. »


    Quando, un battibaleno infinitesimale più tardi, riemerse dal confronto con la Tetracoda, il Flagello udì passi pesanti annunciare l'arrivo entro poche manciate di secondi di qualcuno. Non aveva importanza. Né aveva importanza la rilevazione che la Capoclan fosse stata a conoscenza di essere sotto sorveglianza, o del fatto che probabilmente era legata ad un'evocazione speciale di qualche tipo. La guardò da dietro la fortezza dell'enorme potere che attraversava il proprio corpo: ella era... vecchia. Sorrideva, pur così vicina a lui, e riteneva di poter sproloquiare in sua presenza. Nonostante le lodi insincere di cui si riempiva la bocca, ella riteneva che il tetro pellegrino egli fosse come tutti gli altri: qualcuno che lei avrebbe potuto manipolare.

    Quanta stoltezza in un essere che aveva in teoria i mezzi per comprendere.
    CITAZIONE (Febh @ 25/12/2021, 15:39) 
    Tu non conosci minimamente mio nipote, vero? Credi realm-

    Il chakra del Flagello esplose [AdO- Nota: dato che Ogen è a 6 metri da Jeral e che continua a parlare, pronunciando diverse frasi mentre lui è lì al massimo del suo potere, ivi incluso il Loto e la sua competenza ad hoc sugli AdO, considero che Ogen si esponga ad un AdO (anche se "tante parole" non è ovviamente una delle cause di AdO da Regolamento, ma che diamine qua mi pare proprio che sia realistico). Naturalmente, decidi tu se si attiva AdO.

    Se l'AdO non si attiva, il paragrafo successivo su Espandere il Flusso non si applica. Inoltre, ho inserito la nota #4 nel newspoiler relativo a Vilificare l'Etere per descrivere le conseguenze sulla tecnica (che si attiva comunque).
    ]
    .

    Subito la mente della vecchia fu invasa da un torrente di energia nera: trucchi di quel tipo erano poco efficaci contro ninja di alto rango, ma data la situazione ed il livello dell'illusione era probabile che questa costasse alla Capoclan almeno qualche frazione di secondo per liberarsene, il che avrebbe ulteriormente aggravato la sua già precaria situazione [Espandere il Flusso- II Slot Tecnica (TA Rapida): Espandere il Flusso.
    - Nota: come da testo della tecnica, Espandere il Flusso fa parte dell'AdO per rendere la difesa ancora più difficile ma non è l'AdO stesso.

    Espandere il Flusso
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Caricamento (0)
    L'illusione si attiva se l'utilizzatore effettua AdO. La vittima vedrà l'istinto omicida dell'utilizzatore riversarsi sulla propria mente, rendendo ancora più difficoltoso difendersi tempestivamente dall'AdO. La vittima avrà un malus di 4 tacche a Riflessi. L'efficacia è pari a 60. Dura esclusivamente finché non eseguito l'AdO; questa tecnica consuma normalmente slot tecnica avanzato ma non conta ai fini del numero di slot tecnica / azione impiegabili al fine di eseguire un AdO.
    Tipo: Genjutsu - Bakkin
    Sottotipo: Debilitante
    (Consumo: Mediobasso)
    [Da Chunin su]

    Tecnica Rapida [2]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire una tecnica avanzata extra nel round, potendo effettuare nello stesso round due tecniche avanzate; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.
    [Da chunin in su]
    ][Efficacia:90- Efficacia: 90 [60 (Base) + 30 (Chakra Eretico)].]


    Il Flagello scioccò le dita della mancina a metà della frase della Capoclan Yakushi ancora incollata sulla parete. Un gesto semplice, senza sollevare la mano, né perdersi in teatrali celebrazioni. Alcune delle linee di potere che attraversavano il corpo del tetro pellegrino cessarono di esistere, iniettando nel suo tantien un'energia incommensurabile, che egli sfruttò con perizia per amplificare quell'onda d'urto ad un livello che non poteva essere descritto in altro modo se non divino, avviluppando Palazzo Yakushi (e l'area sotto e sopra) in un diametro di ben 120 metri in un'esplosione del tutto simile a quella causata dall'impatto di una meteora con la crosta terrestreDivinePower [Vilificare l'Etere- III Slot Tecnica (Tratto Combinazione; Tratto Slot Tecnica Extra): Vilificare l'Etere.
    - Raggio: 48 metri [24 metri (Vilificare l'Etere base) + 24 metri (100% da Chakra Eretico)]

    Vilificare l'Etere
    Villaggio: Derivata Personale
    Posizioni Magiche: Caricamento (1)
    L'utilizzatore, emettendo o causando una minima vibrazione (ad esempio, schioccando le dita, battendo il tacco a terra o emettendo un suono gutturale), sfrutta il chakra eretico per generare un'onda d'urto particolarmente rapida tutto attorno a sé. La potenza è pari a 10, il raggio della sfera è pari a 24 metri. La Velocità è pari alla Concentrazione dell'utilizzatore aumentata di 6 tacche. Se eseguita in contatto con il suolo, può causare seri danni strutturali alla superficie. Utile anche per effetti scenici.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Emissione
    (Consumo: Quasi Alto)
    [Da Jonin su]
    [Richiede Divina Incarnazione dell'Eresia IV]

    Tecnica Immobile [2]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire una tecnica avanzata in subisci e mena o in azione d'opportunità; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.
    [Da genin in su]

    Tecnica Economica [2]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire la tecnica avanzata risparmiando il 25% del consumo d'attivazione; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Alternativamente è possibile risparmiare il 50% del consumo d'attivazione; può essere utilizzata 1 volta ogni 3 round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.
    [Da Genin in su]

    Colpire nel Flusso
    Talento: L'utilizzatore, effettuando AdO mediante un Ninjutsu o un Taijutsu, può aumentare di +10 la potenza della tecnica utilizzata; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.
    [Da chunin in su]

    Dominare il Flusso
    Speciale: L'utilizzatore può, eseguendo un AdO mediante Ninjutsu o Taijutsu, aumentare di 1 le abilità Talento aggiuntive concesse dall'utilizzo dell'abilità Taijutsu Perfette o Ninjutsu Perfette. Utilizzabile 1 volta ogni 3 round.
    [Da jonin in su]

    Ninjutsu Inarrestabile [2]
    Speciale: L'utilizzatore può migliorare la potenza di una propria ninjutsu: per ogni abilità "Talento" applicata alla tecnica, la potenza aumenta di 10. Se applicata ad una tecnica combinata, Ninjutsu Inarrestabile aumenterà la potenza di soltanto una tecnica della combinazione.
    [Da Jonin in su]

    Ninjutsu Perfette [0]
    Speciale: L'utilizzatore può utilizzare 2 abilità "Talento" applicandole alla stessa ninjutsu, 1 volta ogni 2 round.
    [Da Chunin in su]

    Guru [2]
    Speciale: L'utilizzatore ottiene +20 anziché +10 dal potenziamento concesso dal bonus della Concentrazione. Utilizzabile una volta ogni round.
    [Da Jonin in su]
    ][POT:560- POT: 560 [10 (Base) + 30 (Chakra Eretico) + 20 (TA Focalizzata e Guru) + 30 (Ninjutsu Inarrestabile) + 10 (Colpire nel Flusso) + 460 (Simbolo Omega)].

    - Nota #1: la potenza del Simbolo Omega risulta dall'utilizzo di 1 TS, 4 tecniche e 4 abilità:

    130 [80 (Simbolo Omega base) + 20 (TA Focalizzata e Guru) + 30 (Chakra Eretico)]

    + 90 [40 (Corona Eretica, 1 Sfera, base, su Simbolo Omega) + 20 (TA Focalizzata e Guru) + 30 (Chakra Eretico)]

    + 70 [20 (Simbolo della Psiche base su Corona Eretica) + 20 (TA Focalizzata e Guru) + 30 (Chakra Eretico) ]

    + 80 [30 (Accesso al Leyline base su Simbolo della Psiche) + 20 (TA Focalizzata e Guru) + 30 (Chakra Eretico)]

    + 80 (Simbolo Omega extra, sacrificato su Simbolo Omega grazie a Fuuinjutsu Inarrestabili)

    - Nota #2: Il sacrificio di due Simboli Omega nella combo è possibile grazie alla seguente capacità:

    Fuuinjutsu Inarrestabili [2]
    Arte: L'utilizzatore può cumulare l'effetto due fuuinjutsu identici attivandone tre contemporaneamente; uno dei tre viene sacrificato, senza che i suoi effetti si attivino. Il bonus massimo concesso da Fuuinjutsu Inarrestabili è pari all'effetto massimo che il sigillo può concedere senza che ad esso venga applicata alcuna conoscenza. Utilizzabile una volta a round.
    [Consumo: Pari al costo di attivazione]
    [Da Jonin in su]

    - Nota #3: per completezza riporto di seguito anche il testo del Simbolo Omega e di Accesso al Leyline:

    Simbolo Omega
    Villaggio: Personale da Esperto di Fuuinjutsu
    Posizioni Magiche: Rituale (1 Round)
    Tracciando un sigillo sul corpo, l'utilizzatore può potenziare le ninjutsu, genjutsu o fuuinjutsu eseguite. Una ninjutsu, genjutsu o fuuinjutsu avrà un incremento di potenza o efficacia di 80. Il Simbolo Omega dura finché sfruttato. Una volta sfruttato il bonus, il relativo simbolo scomparirà. È possibile tracciare un numero limitato di sigilli; i sigilli più vecchi eccedenti si disattiveranno senza effetto. È possibile attivare massimo un sigillo sulla stessa tecnica. Con un'attivazione della tecnica è possibile tracciare un singolo sigillo; per tracciarne altri sarà necessario riattivarla.
    Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Potenziante
    (Consumo: Altissimo)
    [Sigilli Massimi: 1 per grado]
    [Da Jonin in su]

    Accesso al Leyline
    Villaggio: Derivata Personale
    Posizioni Magiche: Caricamento (0)
    Mentre lancia un Simbolo della Psiche, l'utilizzatore attinge ad una frazione infinitesimale dell'energia delle linee di potere che attraversano il mondo. La potenza del Simbolo della Psiche aumenta di 30, ignorando i normali limiti della tecnica. Richiede uno slot tecnica invece che uno slot tecnica avanzata.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Potenziamento
    (Consumo: Medialto)
    [Da Chunin in su]

    - Nota #4: Febh, se decidessi che l'AdO non si attiva, non si attiva l'illusione e la Potenza della tecnica sarebbe 530 [10 (Base) + 30 (Chakra Eretico) + 20 (TA Focalizzata e Guru) + 10 (Ninjutsu Inarrestabile) + 460 (Simbolo della Psiche Omega)]. Nel caso, utilizzo ovviamente Azione Rapida su Vilificare l'Etere nel caso Ogen abbia abilità che le permettano di attivare AdO automatico su un Ninjutsu:

    Azione Rapida [1]
    Abile: L'utilizzatore può annullare l'attivazione di un AdO avversario una volta a round; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione dell'AdO.
    [Da Genin in su]

    - Nota #5: la tecnica non raggiunse Shosei, dato che è a 70 metri di altezza come dalla "Nota sulla Caduta" nel mio post precedente.
    ][VEL:Nera+8- VEL: Nera + 8 tacche [Nera + 3 tacche (Bonus a Concentrazione da Chakra Eretico) + 6 tacche (Vilificare l'Etere), ma si applica il CAP (?)].]
    .



    Date le dimensioni, la velocità e la situazione, era probabilmente impossibile sfuggire al justu del Flagello, a prescindere che fosse tramite una tecnica di sostituzione, un teletrasporto o altri mezzi simili. Né riteneva il misterioso amico che aveva avvisato la vecchia della sorveglianza del Rinnegato sarebbe stato realisticamente in grado di aiutarla. Tuttavia, era possibile che ci provasse... e, nel caso, se era davvero il custode della Reliquia, ciò avrebbe facilitato l'operazione di recupero. Forse la donna sarebbe finita in pezzi e poi, da matriarca del clan famoso per le sue abilità rigenerative, sarebbe in qualche modo riuscita a ricomporre il suo corpo. Nulla di simile lo avrebbe stupito, giacché le energie di lei sarebbero state comunque prosciugate, i suoi parenti trucidati (ivi incluso chiunque fosse in arrivo) e la casa ancestrale del suo clan distrutta come una piccola crudeltà aggiuntiva. Tutte ipotesi interessanti, ma da verificare, ed il suo supremo potere era il modo più diretto e convincente per farlo.

    Non aveva che iniziato.

    Qualunque informazione ottenuta dalla Tetracoda sarebbe stata riferita in tempo reale al Rinnegato, ordinandogli uno scan della zona indicata e circostante tramite il Byakugan. A quel punto, il tetro pellegrino avrebbe valutato il da farsi in un istante: se la Reliquia, che doveva essere dentro Palazzo Yakushi in ogni caso (o quello che restava dello stesso...), fosse stata raggiungibile, allora c'era ancora una possibilità di ottenerla. In caso contrario, non aveva senso restare oltre, giacché il Garth stava già facendo del suo meglio per rallentare gli ignari accademici, e dunque se ne sarebbe andato. Aveva un'eternità a disposizione in ogni caso e prendere la vita di Ogen Yakushi non era una sua priorità, per quanto avrebbe fatto al mondo un favore.

    Ma non per questo avrebbe sottovalutato la vecchia.

    Ogen Yakushi era una Capoclan, una mortale con più esperienza di molti altri, e soprattutto un individuo di cui il Garth riconosceva il valore. Non c'era dubbio che ella fosse inferiore al Flagello, ma forse sarebbe stata in grado di sopravvivere a quella sua manifestazione di potere. Per questo non esitò: un attimo dopo la propagazione dell'onda d'urto, il tetro pellegrino, ergendosi probabilmente tra le macerie di quell'ala di Palazzo Yakushi ed all'interno del cratere generato dalla sua tecnica, si portò un tonico alla bocca- I Slot Azione: porto Tonico di Ripristino Superiore alla bocca senza assumerlo.
    - VEL: Nera +10.
    in modo talmente rapido da essere probabilmente impercettibile, senza tuttavia deglutirlo ancora. Assunse poi una posizione difensiva di tre quarti, con il fianco sinistro verso il nemico, le ginocchia molleggiate, il braccio sinistro a difesa del ventre ed il braccio destro nascosto dietro al fianco, appositamente nascosto. Il suo respiro era regolare ed il potere selvaggio del Loto gli pulsava nelle vene. Nel frattempo, i suoi due sgherri erano in guardia, in attesa della reazione della vecchia, e pronti ad eseguire in ogni momento le istruzioni che il Flagello aveva impartito loro all'inizio della missione.

    In tutto ciò, era probabile che un'esplosione di larga scala come quella avrebbe attirato molta attenzione anche ad Oto. In quel caso, anche se nessuno avrebbe fatto a tempo ad intervenire per fermare il tetro pellegrino, il Garth avrebbe dovuto gestire la situazione in modo abile, dato che i suoi ospiti probabilmente avrebbero reagito in modo corale ad una simile invasione di quella che almeno formalmente era ancora terra accademica. Nonostante la sua concentrazione, l'ombra di un sorriso apparve sulle labbra senza tempo del Flagello.

    OFF GAME

    Jeral, Flagello Immortale

    Nukenin S | Energia Nera


    Vitalità: 16.75/20
    Danni: Taglio Lieve al braccio sinistro.
    Status: /
    Buff: Rigenerazione x 1.5 (Chakra)
    Azioni Sovrumane extra: 2/3
    Chakra: 1367.5/1500
    Spese di Chakra:

    - 2x Mediobasso (40)[Interrogazione Mentale via Convergenza tra Immortali]
    - 1x Mediobasso (20)[Espandere il Flusso]
    - 6x ¼ Basso (15)[Chakra Eretico]
    - 1x Quasi Alto (50-12.5 per TA Economica)[Vilificare l'Etere]
    - 6x ¼ Basso (15)[Chakra Eretico]
    - 1x ½ Basso (5)[Mantenimento Primo Stadio]
    - 8x ¼ Basso (20)[Costo tacche Loto]
    + 2x Mediobasso (40)[Tonici di Recupero Intermedio Economico]
    _____________________________

    Angolo Commenti

    CITAZIONE (Febh @ 25/12/2021, 15:39) 
    Incubo che comunque fu ripagato, perchè intorno alle 9.30, momento in cui aveva osservato le stanze di Ogen, ecco che, shock a parte, identificò chiaramente l'urna che gli era stata descritta, sul comodino della donna e in bella mostra. Ovviamente ai suoi occhi era un oggetto inerte, come tutte le reliquie contenenti i Bijuu: quei particolari contenitori esistono appositamente per sigillare ogni traccia del chakra demoniaco, così da rendere più complesso il trafugarle.

    Come discusso in privato l'anno scorso, c'è stata una incomprensione da parte mia circa il significato di questo paragrafo: avevo compreso che il Byakugan lo percepisse come un oggetto "inerte", nel senso di schermato (dato che è un vaso e dunque è ovvio che è inerte nel senso di fermo), e dunque riconoscibile alla vista come una Reliquia anche se il contenuto stesso è invisibile (e.g., come da manga, anche se era un sigillo diverso ma pensavo che il concetto fosse quello). Capisco invece che il senso del paragrafo era che il vaso fosse un "normale vaso". Un peccato che la missione sia andata così a causa di un'incomprensione, dato che ovviamente le azioni di Gene e me sarebbero state diverse se non avessimo identificato la Reliquia chiaramente come pensavamo di aver fatto, ma ormai il dado è tratto. Continuiamo così.

    Quanto alla mia scheda ed alle regole sui sigilli cambiate l'anno scorso (comunque dopo il mio primo post), capisco che vada bene continuare la giocata così com'è, applicando le regole esistenti al momento d'inizio, dato che essa precede le modifiche e che comunque è del tutto improbabile che io debba combattere contro dei PG date le precauzioni in essere e la distanza dalle mura, come indicato in dettaglio nella Nota sulla Tempistica inclusa nel mio post precedente.
    _____________________________

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    da "La saga dei Codati" di Loxion Mikawa, capitolo XXV



    ::: Oto, mura del South Gate :::

    Il soldato semplice Inue Tomei si era arruolata sei mesi prima. Amava il villaggio del Suono e il suo desiderio di difendere Oto era così grande da aver lasciato il lavoretto nella bottega del padre. Aveva scelto il South e passato la rigida scrematura iniziale: era così da anni, sin dall'insediamento dell'allora guardiano Mikawa, i soldati a difesa dell'ingresso meridionale erano notoriamente i più abili, inflessibili e ligi al dovere tra tutti. Se doveva rischiare la sua vita per un bene superiore, lo avrebbe fatto nella brigata più temuta e rispettata, i figli prediletti del grande Kokage con la benda; avrebbe ricalcato i suoi passi, assorbendo come una spugna dagli uomini che avevano la fortuna di vivere nella villa più famosa dell'intero villaggio. Si...avrebbe passato l'esame di ammissione e sarebbe diventata ufficialmente un guardiano. Era il suo sogno.

    L'onda d'urto dell'esplosione strappò i vessilli dalle aste e sbilanciò molti delle guardie di ronda, sulla sommità delle mura del South. Il boato assordante inglobò i rumori della città, appiattendoli nella terrificante mononota dell'Eresia, per poi farla cadere in un anomalo silenzio di stupore.
    Il ronzio nelle orecchie le impediva di concentrarsi; la vista era sfocata, forse aveva sbattuto la testa, ma non si preoccupò della ferita sanguinante perché la sua attenzione era per quel bagliore di luce che pian piano si stava dissipando.

    Non riusciva più a vedere il Palazzo Yakushi.

    " Tenete le posizioni! Tenete le posizioni ho detto! "

    Sentiva la voce di Balalaika a tratti ma era evidente che stesse cercando di mantenere l'ordine in quella situazione critica. La prima vedetta stava correndo verso la torretta per lanciare l'allarme ed attivare le procedure di sicurezza: B3, attacco ad una struttura strategica. Diogene in passato aveva codificato ogni tipologia di minaccia e per ognuna di esse c'era una strategia pronta per affrontarla al meglio.

    " Fermati soldato. Tutti voi, giratevi ed occhi puntati sull'orizzonte. VELOCI! "

    Eh? Che stessero attaccando da fuori? Si voltò di scatto ma non vide nulla. Cercò con lo sguardo quello della guardiana ma lei non ricambiò le attenzioni della cadetta...cosa stava accadendo?
    Alcuni dei suoi compagni, la maggior parte, erano rimasti lì piantati a dare le spalle al villaggio.
    Ancora nessun allarme, loro erano certamente i più vicini all'attacco ma vista l'entità anche gli altri gate avrebbero dovuto percepirlo. Allora perché non sentiva alcuna sirena?

    Passarono dei secondi e pian piano crebbe la consapevolezza: non sarebbero intervenuti.
    Mentre si lasciava cadere sulle ginocchia, e il dubbio prendeva forma nella sua mente, si sforzò di guardare dalla sua posizione privilegiata le fiamme e le macerie...



    " Sta...stanno morendo. Noi dobbiamo dare l'allarme, dobbiamo fare qualc..."

    La lama del guardiano calò letale sulla sua testa.
    Nessuna delle altre guardie si girò.


    ::: Oto, tavolata nel laboratorio abbandonato :::

    Il banchetto si stava consumando con gusto e piacere di gran parte dei presenti: sebbene inizialmente diffidenti, tutti poterono appurare che nessuno di quegli alimenti riservava delle sorprese ed erano stati cucinati con maestria proprio per appagare il palato dei raditi ospiti.
    Aloysius aveva fatto loro proprio un bello scherzetto convocando Hoshikuzu, ritenuto morto da tutti, a quell'evento. Oltre la simpatia contagiosa del Rosso, la sua stessa presenza faceva cadere la maggior parte dei capi di imputazione che il Bimbo Prodigio attribuiva al Kokage e il rapporto sano tra Mikawa e Chikuma minava anche le traballanti fondamenta del castello di diffidenza che Raizen aveva costruito attorno al suo vecchio sensei. Febh dopotutto era stato chiaro, l'intera faccenda Yonbi era stata gestita da lui...ovvero c'era il marchio dello Yakushi sulle buone intenzioni del Suono nel risolvere quella complessa situazione.

    " Vi ho portato qui per mostrare la voglia di Oto di aprirsi agli Alleati e mostrare loro antichi segreti. Pensate che proprio qui, in queste stanze sotterranee, si è protratta per anni una indegna sperimentazione su bambini. Il regno del Nidaime è un lascito marcio che Oto si porta ancora dietro...io e Febh stiamo cercando di invertire questa rotta e questo sicuramente ci avvicinerà agli altri Paesi. "

    Alzò nuovamente il calice e se lo scolò di gusto [Recitazione].
    Se Febh e Raizen iniziavano a parlare di cibo, discutendo di marinature e piatti tipici, era un buon segno; iniziavano a sciogliersi e questo era fondamentale per la buona riuscita del piano. Avevano una finestra di pochi minuti per agire, il tempismo era fondamentale, e la partita più importante di certo non si stava giocando attorno a quella tavola imbandita.

    " Un altro brindisi ad Hoshikuzu, che è tornato dalla sua grande avventura nel... "

    Il terremoto arrivò inevitabile persino a quella profondità e distanza dal Palazzo Yakushi. Nulla di così catastrofico ma le scosse furono sufficienti a far ribaltare qualche bicchiere e scrollare un po' di polvere dagli antichi tendaggi di quel posto. Sicuramente tutti i presenti si sarebbero agitati, visto anche l'argomento delicato di tutta quella faccenda, ma il Kage fu rapido a prendere subito l'iniziativa. Attivò la sua ricetrasmittente e, facendo "casualmente" in modo che tutti sentissero, parlò ai suoi uomini senza indugio:

    " Rapporto. "

    " ....crrrr....crrrr...Est Gate comunica esplosione del magazzino 2, armeria. Tre squadre stanno andando sul posto ma una prima analisi visiva fa pensare ad un incidente. "

    " Accertatevi che stiano tutti bene. Sgomberate l'area e attivate tutte le procedure di sicurezza. Avvisate l'ospedale e voglio una squadra speciale sul posto. Voglio un aggiornamento tra 5 minuti. "

    " Ricevuto. "

    Avrebbe così interrotto la comunicazione, mostrandosi preoccupato il giusto sebbene del tutto calmo nelle movenze. Di fatti, riprendendo le bacchette avrebbe invitato tutti i commensali a continuare a mangiare, a chiacchierare e godere della sua ospitalità.

    " Eheheh scommetto che anche da voi c'è un'esplosione al giorno. La cosa strana è che Febh è qui con noi e non può essere stato lui ahahaha "

    Eiatsu avrebbe aiutato nel teatrino addentrandosi nell'argomento chiave, in modo da appagare anche gli animi più irrequieti:

    " Allora, cosa avete in mente per salvare Omoi e al tempo stesso sigillare il demone nel Jinkurichi? Non ho mai fatto nulla di così complesso, servirà coordinarci al meglio per evitare che i nostri ninja finiscano spappolati...o peggio, che il Quattro Code venga rilasciato all'interno del Villaggio! Come funzionano le abilità della ragazzina? Sento parlare di fantasmi...vorrei una definizione più tecnica delle anime dei morti e non. Bisognerà coinvolgere altri ninja nel rituale? E' il caso di predisporre una barriera contenitiva di sicurezza? Un secondo contenitore, anche fisico, qualora le cose dovessero andar male? "

    Diogene poteva nasconderlo a tutti ma di certo non a lui...quel terremoto non era nulla di buono.


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    OT/ Che pezzo di merda che è Gene XD /OT
     
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    Oto Heist

    Capitolo 5

    La tensione elevata nella stanza, dopo la dimostrazione di capacità distruttiva del Flagello che sicuramente aveva messo in allarme tutto il palazzo e forse anche ciò che stava intorno, anche se gli sgherri del Mikawa avrebbero probabilmente cercato di insabbiare il tutto. Ma a fronte di un'emergenza simile, ovviamente l'intero clan, con l'eccezione di una sola persona, era stato mobilizzato, con i membri combattenti si accorrevano nel punto dell'attacco (anche per vedere cosa fosse successo a Ogen) e i non combattenti che iniziavano le manovre di evacuazione, con la rapidità che gli era possibile. L'unica persona a non muoversi dalla sua posizione, istruita e preparata a restare sul posto e dare anche la vita se necessario, attivò invece una serie di tecniche e si preparò adeguatamente, dopotutto il suo compito era fondamentale. Inoltre non poteva uscire dalla sua cella.

    La mente del Flagello si estese verso il suo alleato, istruendolo di cercare sopra e sotto il palazzo, ma anche scrutando i cieli non avrebbe notato nulla, e il Byakugan strutturalmente non poteva andare troppo in profondità nel terreno, essendo limitata a ostacoli di mezzo metro, come era anche accaduto durante lo scontro, decenni prima, tra un giovane futuro Hokage e lo sfortunato genio degli Hyuga. Ma almeno la sua coscienza raggiunse quella del Quattro Code, anche se al costo della coda di chakra che aveva trattenuto nel suo sistema circolatorio. Non si aspettava però di trovarsi, nel suo aspetto demoniaco, in un luogo completamente nero, dove centinaia di catene imprigionavano un Son Goku reso totalmente inerme, bendato e imbavagliato. Poteva udire le parole del Flagello, ma dall'interno della Reliquia non aveva alcun modo di interagire con l'esterno né di comunicare, non con il sigillo integro, quindi non conosceva la posizione della stessa. E tra le catene, la sagoma umanoide di Omoi scrutava quel nuovo venuto, accigliandosi ma senza interferire. Il Flagello aveva inutilmente sprecato energie, anche se non una quantità di tempo significativa.

    Touno fu il primo ad arrivare, mentre Ogen parlava, cercando di misurare la persona che aveva davanti. A quella breve distanza il potere dell'invasore era a dir poco palpabile, e sembrava che non stesse nemmeno prestando particolare attenzione alle persone che aveva intorno, tanto che a un certo punto sollevò la mano, esibendosi in quello che una Kunoichi di esperienza come Ogen non poteva non riconoscere come un gesto di attivazione. TOUNO, DIFENDITI! Non aveva che una frazione di secondo per attingere a quante più risorse possibili, mentre dal Flagello una violenta emissione di chakra esplodeva in tutte le direzioni, nemmeno fosse una bomba vivente!

    Ogen era una kunoichi esperta, veterana di innumerevoli guerre e scontri, ma molto di rado aveva dovuto contrastare una simile potenza, pur essendo specializzata in arti mediche, strategiche e in tecniche difensive secondo la filosofia del suo clan (era Febh a essere un pò divergente, dopotutto era adottato). Aveva una possibilità chiara di salvarsi senza alcun danno, ma questo avrebbe implicato essere fuori combattimento, anche se invincibile, per più di un mese e non poteva permetterselo, non con il clan e il palazzo a rischio. Tutto ciò che poteva fare era usare ogni oncia di potere per incrementare le sue doti difensive e condividerle, dove possibile, con chi stava intorno...non poteva sapere quale fosse il raggio d'azione dell'esplosione, suo malgrado, ma fece quello che poteva: un singolo sigillo, mentre quantità incredibili di chakra venivano usate per incrementare le sue capacità. [Nota] [Tecnica 1, 2, 3, 4] [Abilità]

    Una luce brillante esplose da Ogen appena una frazione di secondo dopo l'onda del Flagello, generando un drago che dal suo corpo prese il volo, incurante dell'inevitabile spostamento d'aria che annientò pareti e pavimenti, strappando generose manciate di terreno e certamente qualche vita. Touno non era prestante quanto la madre ma restava un ninja di alto livello e con lui altri che stavano accorrendo, ma sicuramente non si aspettavano un simile bombardamento, facendo ciascuno di loro ricorso, a modo proprio, alle arti Yakushi per incrementare la propria difesa e guarire ancora prima di subire il danno...e sebbene potenziati dalla luce di Ogen, provvidenziale ma insufficiente, quasi tutti finirono per perdere i sensi o quasi, e crollare con ferite diffuse, se non morti, almeno i meno abili [Note].

    In mezzo alla distruzione indiscriminata Ogen era rimasta in piedi, con ferite risibili che presto avrebbe cancellato col chakra, mentre il suo corpo, stimolato dal chakra, assumeva la forma giovanile che molti avevano imparato a temere in passato. Era a casa sua, e a parte qualche fuuinjutsu che per precauzione teneva sempre attivo era disarmata, e su quel pavimento a brandelli, con dolore e macerie intorno, andare a ritrovare gli oggetti necessari allo scontro sarebbe stato difficile. L'esplosione aveva lacerato la gran parte del castello interno e scavato parte del terreno, abbastanza da far crollare passaggi e similari, ma anche rivelare degli ingressi ai sotterranei, sempre che oltre la soglia non fossero crollati. Tu...tu ti sei appena fatto un nemico molto potente...Flagello! Non aveva le risorse nè le energie per un contrattacco efficace, ma dopo un simile boato sicuramente qualcuno sarebbe arrivato. Doveva solo continuare a stare sulla difensiva e attendere. Touno...che tutti evacuino. Avrebbe detto al figlio poco distante, che stava guarendo le ferite, furente d'ira. Io lo terrò occupato.

    Altrove
    Uhm...immagino sia una di quelle cose simboliche. Se riconosco il posto, questo è dove abbiamo scoperto che il Kokage era in realtà Orochimaru, ancora una volta. Avrebbe replicato all'Hokage mentre raggiungevano il banchetto nella sala sotterranea. Inusuale, ma cosa era usuale a Oto? E quando Gene sollevò il calice per un brindisi, lo Yakushi annuì. Vedi?
    La vibrazione nei muri però fu qualcosa di inaspettato, oltre che sgradevole, per la quale guardò i presenti come a dire che lui non aveva fatto nulla di male. Assistettero alla richiesta di rapporto da parte del Mikawa, alla quale lo Yakushi alzò gli occhi al cielo. Sempre l'East Gate...sempre tutto all'East Gate. Fece per alzarsi. Vado a controllare, non vorrei fosse stato Keima o Sunako...di nuovo. Da molti mesi assegnava i suoi diretti sottoposti, meritevoli di una camicia di forza più che di un rango militare, proprio alle Mura di Oto, come avevano potuto constatare alcuni malcapitati. Poi vi aspetto a Palazzo Yakushi...la cosa è là. Eiatsu cercò di focalizzare i presenti sul problema del sigillo ma Febh avrebbe fatto spallucce. Omoi mi è sempre stato sulle scatole e di Fuuinjutsu e sistemi di liberazione ne so meno che di Ikebana, quindi vi aspetto là, voi decidete intanto...inoltre non ci sono nemmeno i dolci al banchetto, sai che noia? Come avrebbe fatto Gene a fermarlo? Aveva preso a noia quell'evento, se dovevano parlare di cose tecniche in cui non poteva intervenire...come catalizzare la sua attenzione?
     
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    Colpo Grosso a Palazzo

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    Neanche per un singolo momento durante quell’evento aveva abbassato la guardia, ogni parola di Diogene ed ogni suo movimento venivano soppesati con attenzione e rimandati al mittente, spesso bollati come menzogne o macchiati da interessi personali. Ma di sicuro non biasimava il Kokage per questo, tutt’altro, ammirava la sua astuzia ma reputava spregevole e criminoso che il suo espansionismo fosse rivolto verso l’accademia piuttosto che sui vasti territori esterni che la minacciavano, non solo come alleanza ma anche i singoli stati, Oto dopotutto era uno dei primi villaggi a cadere quando il supporto fornito agli stati cuscinetto non sarebbe bastato.
    Un visionario, ma con poca lucidità.
    Fu anche con quel tarlo nella mente che analizzò la discesa nell’edificio abbandonato, reputandolo strano in un primo momento seppure adesso fosse più chiara la ragione: era una pietanza semplice da gestire in pochi elementi, così come anche il servizio al tavolo, tuttavia il tempo necessario a consumarla non era mai poco, il brodo era pur sempre a bollore.

    Affascinante invitarci a banchettare in un luogo in cui venivano abusati degli innocenti.
    Dovrei pensare a rilasciare quella licenza per il bancarello di Akimi lo zozzone al monumento dei caduti.


    Aveva un tono freddo e ben poco incline a condividere quella bevuta, di compagnia o meno lo trovava a dir poco rivoltante per quanto colorite fossero le usanze otesi, tuttavia il suo tono dissimulò la sua indignazione, mantenendosi volutamente neutrale, quasi meccanico. Se qualcuno avesse voluto valutarne il significato avrebbe tranquillamente potuto piazzarlo davanti ad un opera d’arte moderna che non sarebbe risultato fuori luogo.
    Impossibile dire se fosse un insulto, il commento di qualcuno che si reputava offeso o chissà cos’altro. quell’insensata serie di brindisi sarebbe stata interrotta solo dall’eco di un esplosione che scosse l’intero edificio, scuotendogli la pelle e facendogli rizzare i peli. Il suo sguardo accigliato dardeggiò per l’intera struttura, scossa dagli echi di quell’evento per poi fermarsi proprio su Diogene con… una ricetrasmittente all’orecchio.

    Mh.

    Non potè non pensare alla mostruosa efficacia di quell’aggeggio, in grado di comunicare così tempestivamente e senza necessità di ponti in un punto così fuori mano per delle onde radio.

    Ad Oto i sensitivi faticheranno a guadagnarsi la pagnotta con quelle ricetrasmittenti, simili congegni non dovreste tenerli solo per il vostro villaggio Kokage.

    Frottole. Non credeva ad una singola parola di ciò che diceva, niente in un armeria ninja poteva causare una simile esplosione: i ninja usavano sigilli non polvere da sparo. Gli sarebbe servito un diversivo, ragione per la quale avrebbe dato una pedata a Youkai sotto il tavolo, impossibile da vedere con le abbondanti tovaglie. Il minuto Chunin già sapeva che quel gesto significava solo una cosa: diversivo.
    Quando si fosse adoperato, sicuro che per almeno un istante le attenzioni sarebbero state sul chunin le sue mani, tra gli abbondanti panneggi di tovaglie, mantelli e tovaglioli avrebbero composto un unico rapidissimo sigillo, oltre il bordo del tavolo, mentre le mani correvano verso il basso per alzarsi dalla sedia. [ST1]

    Youkai!
    Ti dico sempre di soffiare prima di mangiare il ramen!


    Quel sigillo per qualche istante non avrebbe prodotto alcun risultato, niente sarebbe comparso o mutato, nessun effetto, seppure qualcuno di estremamente fortunato avesse potuto vederlo non avrebbe potuto connetterlo a niente.
    Solo dopo qualche secondo, ad oltre quindici metri di distanza oltre la porta di ingresso a quel salone, nascosto dall’angolo del muro alla vista dei presenti sarebbe apparso un clone, aveva potuto constatare che l’intero cunicolo era sguarnito e sgombero sia da guardie che da porte di sicurezza, per cui appena apparso, dotato di una più che discreta furtività si sarebbe dileguato con un movimento istantaneo [ST 2 e 3] , precipitandosi nei cunicoli e percorrendoli senza esitazione a ritroso. Una volta allontanatosi circa a metà dei cunicoli che li avevano portati lì, avrebbe evocato Kubomi.

    Non fermarti.
    Qui, attorno al mio collo, siamo di volata.


    Roger.

    Insieme avrebbero galoppato fino alla botola, non aveva visto nessuno chiuderla ma sventrarla non sarebbe stato un problema, accovacciatosi sotto di essa infatti avrebbe caricato una mostruosa potenza sulle gambe per darsi uno slancio sufficiente a sfondarla con un doppio pugno dei suoi guanti armati e sollevarsi per inerzia anche dopo. [ST4] Non si sarebbe soffermato sui presenti se non per preservarsi, schizzando via immediatamente senza dare a nessuno il tempo di reagire, cercando di arrivare in cima alle mura in qualsiasi modo, anche lanciandosi da una finestra per poi scalarne il muro. Oto era un paese che si sviluppava in piano per la maggiore, guadagnare le mura voleva dire guadagnare un punto panoramico sufficiente da osservare praticamente l'intero villaggio, difficilmente gli sarebbe sfuggito il polverone che aveva un punto ben preciso d’origine: palazzo Yakushi.
    Se niente l’avesse ostacolato la notizia sarebbe immediatamente giunta a Raizen, grazie al rilascio del clone.

    Ti può servire una mano Febh?
    Sembra che a giudicare dal fumo l’esplosione sia avvenuta esattamente a Palazzo Yakushi.
    Non mi dispiacerebbe accertarmi personalmente delle condizioni di Ogen.
    Kokage, direi che ha un emergenza da gestire non ci offenderemo di sicuro, è un clan di individui che rasentano l’immortalità ma l’esplosione ha quasi spianato il palazzo, siamo tra colleghi, sappiamo che alcuni eventi sono più importanti anche di questa cena.
    Spero che l’otre sia ben al sicuro, non sarebbe in primis una buona notizia per Omoi se venisse danneggiata e in secundis per Oto.


    Sorrise con la lentezza di un volto che non voleva sorridere.
    Sapeva che l’otre era in mano a Febh e non riusciva a non vederlo piazzarsela sotto il materasso.
    In cima a tutto quello c’era una cosa che, dopo tutte le azioni al limite del legale di Diogene, Raizen non aveva ancora dimenticato: la volontà del Colosso di mettersi in contatto con una delle spine più fastidiose nel fianco dell’accademia: il Flagello. Quell’importante informazione datagli dal Risorto poteva essere avvenuta o meno, poco importava, la sola intenzione era un chiaro segnale di quale tangente stesse prendendo la visione del Colosso di Sangue.


    Edited by F e n i x - 9/7/2023, 22:06
     
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    Oto Heist

    Capitolo 4_bis

    Ancor prima che il Mikawa rispondesse allo Yakushi, dalla delegazione di Konoha arrivò un gran baccano, opera di Youkai come al solito (perlomeno la seconda scelta dopo Febh), ma qualcosa spiccò durante gli avvenimenti, qualcosa che non era affatto gradito al consigliere di Oto, che tese un braccio verso l'Hokage con aria accigliata. Prima ancora che le dita di Raizen si unissero nel caratteristico sigillo della Moltiplicazione superiore del Corpo, una spinta di repulsione a distanza avrebbe cercato di spostare una delle sue mani con discreto impeto, di fatto interrompendo l'esecuzione della tecnica, ma probabilmente senza che tutti i presenti se ne accorgessero, salvo forse i ninja di maggiore esperienza [Riflessi Nera+6 tacche (Corpo Perfetto).

    Ehi...siamo a casa mia. E siete ospiti. Io non faccio cose sotto il tavolo o di nascosto a casa tua, le faccio in pubblico, e in genere con una discreta quota di demolizione. E' una questione di rispetto e buona educazione. Specie quando uno è qui come garante. Disse senza esplicitare esattamente che cosa avesse interrotto, ma bacchettando Raizen. Ora, visto questo baccano e tutto, io credo di essermi guastato l'appetito, andiamo fuori da qua così controllo che non siano stati i miei e mi libero del bestione!
     
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    In una situazione normale Febh sarebbe arrivato in ritardo, aveva utilizzato troppe volte quella tecnica per venir interrotto durante la sua esecusione, Fu qualcosa di più forte delle capacità combattive di Febh a fermarlo: la consapevolezza di poter perdere la fiducia accordatagli. Dopotutto lo Yakushi era sempre stato molto granitico in merito ai suoi doveri in quella situazione era giusto onorarlo e fidarsi di lui.
    Inspirò lentamente e fini di abbassare le mani, usandole poi per distanziare la sedia e alzarsi.

    Stranamente ragionevole, ma non a sufficienza a mio dire.

    Era un tono dispiaciuto in qualche modo nonostante le parole poco avessero a che fare con delle scuse.

    Sempre cattiva consigliera la fretta...

    Sentenziò con aria grave.

    ...ma fortunatamente Febh ha Buon ozio a sufficienza per riportare tutti ad una più consona discussione.
    Bene dunque.
    Direi che possiamo alzarci e procedere.
    Stai meglio Youkai?


    Portò avanti quella recita per alibi più che per altre ragioni.

    Proprio per via del mio ruolo reputo che sia bene non ignorare eventi di una simile portata ed accertarsi che tutto fili liscio.
    Sono certo, dopotutto, che una giornata senza intoppi faccia tornare l’appetito a chiunque e ci darà modo di gustare anche qualcosa che ho portato con me dalle terre del fuoco.


    Pulì le mani più come distrazione che per reale necessità e attese che il resto della congrega si alzasse, qualsiasi opposizione gli avrebbe indurito la già tesa mascella per poi rilassarla in un pesante quanto demoralizzato sospiro: la situazione prendeva una piega che se possibile gli piaceva ancor meno e l’avrebbe portato a interrompere qualsiasi opposizione alla richiesta di Febh con tono asciutto e fermo.

    Temo che inizino ad esserci delle spiacevoli e… immotivate divergenze.
    Ora, non voglio dire di essere il miglior attore sulla piazza, ma dovrei ricredermi e decidermi a fare qualche soldo extra se avete bevuto la storia sulle ricetrasmittenti.
    Nei corridoi non si è visto uno straccio di guardia che potesse far da ponte alle comunicazioni con le ricetrasmittenti e fatico a pensare che qualsiasi onda radio sostenibile da quei piccoli congegni sia così efficiente da superare i metri che ci separano dal suolo, non sono tanti ma mi son fatto qualche conto tra gradini e inclinazione dei corridoi avremmo qualche metro di cemento e armatura in ferro prima che inizino gli scantinati delle case.
    Non bastasse la tua recita ha staccato le scosse di… trenta secondi?
    Neanche il tempo di connettere cervello e bocca che già avevi sottomano luogo, ragioni e analisi visive belle impacchettate, capisco l’efficienza ma in un tempo simile non finiscono neanche di cadere i detriti.
    Non bastasse, pur potendo citare la tua villa in cui puoi fare gli intrugli che più ti aggradano hai citato un armeria qualunque ma... in quale armeria ninja si usa polvere da sparo?
    Usiamo sigilli, non intrugli da samurai, e nessun sigillo ha questa potenza o è in grado di attivare una reazione a catena di questa portata.
    Ed evito di dilungarmi oltre.
    Capisco che sia importante far sembrare tutto sotto controllo, ma qualcosa ha scosso le fondamenta del villaggio fino a qui, villaggio nel quale è tenuto qualcosa di assai prezioso per Suna, e sia Febh, che il sottoscritto in quanto Garante di questo incontro, reputano che sia più opportuno prendere la via più verticale verso l’esterno per accertarsi che tutto fili liscio, per cui, anche se tutte le mie mie illazioni fossero frutto di un visionario, cosa per la quale non mancherò di fare ammenda nel caso… cosa c'è di importante qui sotto in grado di distoglierci dall'urgenza di recarci in superficie?


    Avrebbe guardato prima Diogene poi Febh, era chiaro che per lui la risposta era "niente", come lo Yakushi, sebbene con uno spirito totalmente differente, voleva uscire da là sotto e niente gli avrebbe fatto cambiare idea in quel momento.

    Appurato che questa è una domanda retorica visto che c'è una scelta a monte... chi fa strada?
    O dobbiamo crearne una?


    Lui, per sicurezza, avrebbe tenuto d’occhio Youkai e la sunese, vicino a lui anche grazie alle posizioni occupate a tavola, era certo che Hohenheim avrebbe fatto la sua parte in caso, ma era bene essere pronti a tutto.




    CITAZIONE
    Interpost come quello di Febh, da considerarsi come conclusione dell'interazione tra i due, anche per non lasciare gene a rispondere ad una manciata di interazioni.
     
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