Il Ciliegio che sboccia nel Sangue.[剣術の見習い -Kenjutsu no Minarai]

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    Il Ciliegio che sboccia nel Sangue


    Prologo


    Atto I
    Mantenere le promesse. †



    Non era passato molto tempo dagli eventi delle Grotte del Silenzio, dalla riunione dei Kyoketsu Komori sotto i simboli dei Kenkichi. Durante la missione che mi vedeva accompagnato dal Mercenario delle Fenici, dal Kazekage e dal giovane Yato Senju di Konoha promisi a quest'ultimo che mi sarei impegnato nell'insegnargli l'arte della Spada dato il merito che aveva avuto sia come mediatore durante le trattative con Amano, sia come stratega durante lo scontro con Reika. Era dunque arrivato il momento di ripagare il giovane.
    Inviai un classico corvo - il quale sicuramente avrebbe dovuto passare il vaglio dei sistemi di sicurezza della Foglia - il quale aveva arrotolato intorno alla sua zampa un breve messagio.

    Caro Yato,
    Il tempo per il tuo addestramento è giunto.
    Porta con te l'arma che ti è stata donata alle Grotte del Silenzio.
    Troverai una tua vecchia conoscenza ad attenderti a qualche metro dalle mura di Kiri.
    Ti aspetto tra due giorni.

    Buon viaggio,

    Juudaime Mizukage
    十代目水影
    Kensei Hito
    剣聖


    La carta su cui era scritto il breve messaggio era nera, opaca, contornata da un lieve filo color scarlatto ed il messaggio era chiuso da un piccolo sigillo in cera blu notte con sopra inciso il simbolo della Nebbia. Si vedeva che c'era interesse nel mantenere una certa formalità. Non restava che attendere il mattino del giorno successivo al seguente.

    [...]


    A circa duecento metri dal Gate stava Kyofu, lievemente mimetizzato grazie al suo coloro col candore del clima di Kiri, la nebbia e l'atmosfera grigiastra e spenta che da sempre caratterizzava il panorama del Villaggio Segreto. Ben arrivato Kenjutsu no Minarai. Il Mizukage ti aspetta nella Zona riservata al suo clan. Intanto indossa questa. Disse l'albino, esibendosi in un breve inchino e mostrando una peculiare quanto spartana maschera sulla cui bocca vigeva uno strano simbolo simile ad uno scudo

    stilizzato. Con poco sforzo immaginifico si sarebbe reso conto che per certi aspetti quella maschera era simile alla mia.
    Il viaggio non sarebbe durato molto. Il pipistrello sarebbe rimasto in silenzio o si sarebbe limitato a rispondere ad eventuali domande del Konohano. Dall'altro, Yato avrebbe potuto scorgermi rivolto verso il grande palazzo che si vedeva dirimpetto alla piazza che stavano sorvolando. Ero accanto al pozzo al centro della piazza principale della Zona Clan, come al solito. La mano metallica sfiorava le pietre di cui il pozzo era composto, carezzandole, senza poterne sentire né la durezza né la ruvidità. Kyofu l'avrebbe lasciato lì accanto, a pochi metri da me, alle mie spalle. Ben arrivato, Minarai. Dissi, voltandomi e compiendo una breve serie di cinque sigilli, evocando nella mia mano, ben piegati, degli abiti. Indossali. Finché rimarrai a Kiri non ti sarà permesso d'usare altro e non potrai levarti la maschera. Precauzioni, principalmente, e un po' di sana componente tribale. Ti sei meritato degno per ingegno e austizia alle Grotte del Silenzio. Non ho avuto però modo di osservarti usare la spada. Commentai. Hai mai impugnato una vera Katana prima d'ora? Hai saggiato il diverso bilanciamento rispetto ad una corta wakizashi, hai osservato gli equilibri peculiari dell'arma quando vibri i fendenti? Hai testato il manico e la tua presa su di esso? Sono nozioni basilari ma è bene partire dal principio. Estrassi Unagi che pendeva al mio fianco, come al solito, senza fodero. La lama azzurra elettrico rifletté la flebile luce che filtrava nella cotre di nebbia kiriana, stagliandosi a terra. Puntai la lama verso Yato. Fammi vedere cosa sai fare. Dimostrami perché sei venuto qui oggi. Guadagnati ciò che vuoi che ti insegni. Dissi, mentre la punta della mia lama disegnava una X in aria verso Yato ed il braccio sinistro andava dietro la schiena, piegandosi e chiudendo il pugno. [Abilità]Saluto Makashi
    Speciale: L'utilizzatore, tracciando con la spada una X nell'aria, saluta l'avversario. L'Utilizzatore deve ritenere l'avversario all'altezza della sua attenzione per salutarlo e dovrà intrattenere lo scontro con una sola Spada fintanto che non verrà utilizzata "Addio Makashi". Salutare richiede Slot Gratuito Veloce. L'utilizzatore ottiene un bonus di +3 in Percezione nei confronti dell'avversario salutato. Non è possibile salutare più di un avversario per volta. Se brandite due spade o lasciata la presa sulla spada con cui si è salutato, l'abilità si disattiva.[Da genin in su]
    Intanto la Yakusoku studiava Yato dal mio fianco e, in particolar modo, la spada che questi impugnava, cercando di comprenderne i segreti. [Abilità]Acciaio del Mio Sangue
    Conoscenza: L'utilizzatore può studiare una spada e valutarne il valore e le proprietà. Posto uno studio di almeno un round, può comprendere fino a una tecnica per grado che è stata utilizzata con quell'arma nell'ultimo mese.[Da chunin in su]





    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note



    Parlato
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    Il Maestro di Spada


    Minarai
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    Mi trovavo sul mio letto, nella mia abitazione. Una camera semplice, spartana, senza alcuna necessità di poster, immagini appese, quadri o libri diversi da quelli necessari allo studio. Una finestra sull'esterno da cui avevo spesso osservato la strada davanti casa durante i lunghi addestramenti dell'infanzia e da cui avevo, lo ammetto, sperato di fuggire o buttarmi più di una volta. Ma questo avveniva perchè ero immaturo, perchè era PRIMA che comprendessi la grandezza del mio scopo e della Missione. Ero fortunato: non dovevo lottare per trovare un posto nel mondo, ci ero già nato dentro. Bussarono. Come spesso accadeva mio padre non si disturbò ad aprire, obbligandomi a rispondere di persona, ma non era un qualcosa che mi irritava: conoscevo i miei genitori e sapevo che avevano dedicato ogni attimo libero del loro tempo a me e alla mia formazione, quindi che li ripagassi con piccoli servizi domestici era quantomeno ragionevole. Inoltre, come scoprii, il messaggio giungeva da Kiri ed era rivolto a me.

    Erano stati mesi complicati dopo il ritorno dall'Abete e ancora non mi ero nemmeno diretto ad Ame per discutere con il Sensei. Non sapevo nemmeno se fosse tornato vivo o meno dall'Abete, a conti fatti, ma non c'era stato modo di uscire dal villaggio dopo che per le mie azioni nel Paese del Mare avevo guadagnato l'accesso ai corsi e alle risorse dei Chunin, per quanto ancora non fosse stata del tutto ufficializzata la promozione, mancava giusto una firma. Se non altro avevo iniziato a migliorare le arti mediche e approfondire l'uso di armi a cui non avevo precedentemente accesso, così come per alcune tecniche illusorie che mi vennero passate da uno degli Zii...non un vero parente ma certo un membro della stessa organizzazione cui appartenevano i miei genitori. La lettera che era arrivata era qualcosa che attendevo ardentemente da molto, molto tempo: poche e semplici parole che, per quanto cercassi di contenermi, mi fecero sorridere in maniera incontrollabile. Era arrivato! Il momento di iniziare il mio addestramento!

    In almeno due occasioni mi ero recato a Kiri con il permesso della Foglia per scopi di studio, nello specifico per approfondire l'arte della spada e trovare un istruttore. Nella prima occasione ero stato rapito da dei pirati assieme a diversi civili e ninja della Nebbia. Nella seconda occasione avevo accompagnato il Sensei ad Azumaido assieme al Kazekage e a colui che effettivamente sarebbe diventato il mio Maestro di Spada. Non fu difficile ottenere un terzo permesso.

    Il viaggio verso Kiri non ebbe particolari eventi. Pochi disturbavano un ninja della foglia con un coprifronte e un fagotto sulla schiena che evidentemente conteneva una katana. Inoltre nella peggiore delle ipotesi avrei potuto usare il mio alter ego della Pioggia per scansare i malintenzionati, ma non si presentarono occasioni di farlo, fortunatamente. Imbarcatomi nel Paese del The raggiunsi Kiri dopo alcune ore di navigazione, sbarcando senza troppi problemi grazie al permesso Accademico, ma trovando poi un gradito ostacolo un pò prima delle effettive mura del villaggio. L'aria era umida, come sempre, ma fortunatamente la nebbia non troppo fitta, quindi localizzai il grande pipistrello albino senza essere colto di sorpresa. Era da tenere a mente che verosimilmente lui non aveva intenzione di nascondersi. Kyofu-san. Sono onorato di incontrarti nuovamente. Dissi esibendomi in un inchino: l'evocazione del Mizukage ci aveva accompagnato e supportato nella difficile missione alle Grotte del Silenzio, dove ancora una volta avevo sottolineato la mia ingenuità e debolezza a paragone con alcuni dei ninja più potenti del continente.Non mi era sfuggito il modo in cui mi aveva chiamato. Apprendista dell'Arte della Spada. Un titolo o un nome in codice? Lo mandai a memoria, poteva essere importante.

    Quando mi pose la maschera la guardai attentamente, poi piegando appena le labbra in un sorriso per l'ironia della faccenda: avevo lasciato la Maschera del Cinghiale al sicuro a Konoha e ora ne trovavo una seconda ad attendermi. Evidentemente il Mizukage non voleva far sapere in giro che il suo apprendista era della Foglia. O forse voleva far sapere in giro che aveva un apprendista che vestiva allo stesso modo, quasi fosse un ordine monastico o qualcosa del genere. Forse entrambe le cose. Compendo, Kyofu-san. Dissi, riponendo il coprifronte e posando sugli occhi la maschera. Bloccava un poco la visione periferica ma non tanto da essere disturbante, ed era stranamente confortevole nonostante la durezza del materiale. Era liscia, e solo un accenno dei miei occhi dal colore brillante si intravedeva oltre le fessure. Non potevo immaginare al momento che la avrei indossata a lungo.

    In volo su Kyofu superai le mura senza che ci fosse alcun bisogno di presentare documenti o permessi, mentre tutti i possibili segni di riconoscimento stavano nelle mie sacche. Non avevo domande per l'albino: sapevo che era là solo per scortarmi fino a destinazione e dopo qualche minuto per le vie della Nebbia, assai diverse viste dall'alto rispetto alla pur minima conoscenza diretta, capii che ci stavamo recando in una zona che non avevo precedentemente visitato. Forse la zona dei clan, similmente ai quartieri Uchiha e Senju a Konoha. Scorsi il Kensei abbastanza facilmente e quando atterrammo ringraziai il pipistrello con un inchino, prima di rivolgermi verso il Mizukage, che mi dava le spalle. Anche lui si rivolse a me come Minarai. Compresi che quel titolo sarebbe stata la mia identità per tutta la permanenza. Maestro. lo salutai con un inchino decisamente più profondo di quello mostrato poco prima al pipistrello, mentre questi mi tendeva degli abiti, voltandosi. Tesi le mani per accettarli. Come comandate, Maestro. Avevo inteso che Kensei amava la formalità e l'ordine. Non potevo dire di essere in disaccordo: era un Kage nettamente migliore di quel chiassoso e irruento Hokage dalle nostre parti, almeno per il mio punto di vista. Non che questo cambiasse. Anche il mio migliore amico, se fosse stato Hokage, sarebbe stato un Bersaglio.

    I suoi complimenti mi fecero arrossire anche se poco dopo il ricordo della mia debolezza tramutò quell'imbarazzo in disprezzo verso me stesso, al punto da ringraziare la maschera che portavo. Non sono che un apprendista inesperto, indegno di queste lodi. Dissi, posando gli abiti e cambiandomi là davanti a lui. L'umidità sulla pelle era strana e ben diversa dal sole e dalla brezza di Konoha, ma non era certo un problema, così come non era un problema restare in mutande là, per il tempo necessario a indossare la nuova uniforme. Nessuna remora nel posare e nascondere i miei abiti, il mio coprifronte e di fatto la mia identità: il Maestro era una strada per la Missione e dunque era prioritario. Sono addestrato nell'uso della Wakizashi, ma per molto tempo ho usato un Bokken di dimensioni paragonabili a quelle di una Katana. Non ho ancora sfruttato quella che mi è stata donata alle Grotte del Silenzio, ma dopo alcuni recenti episodi di cui forse avrete sentito ho ottenuto una promozione di grado e iniziato il mio addestramento con le armi ad esso associate, in attesa dell'ufficializzazione. Spiegai, scoprendo il Lato Oscuro del Ciliegio, la Katana che mi era stata data in dono, davanti a Kensei. Era evidente che ne avessi curato la manutenzione, ma non mi ero allenato con essa, non sapevo bene nemmeno io il motivo.

    Con la lama tenuta in orizzontale e poggiata tra le mani feci un inchino, prima di sfoderarla e quindi impugnarla, lasciando che il manico decorato cadesse a terra. Tenevo le mani ben distanti tra loro, una a ridosso della guardia e una all'estremità dell'impugnatura, così da facilitare cambi di posizione con il minimo sforzo per i polsi e la massima velocità, quindi assunsi una posa simile a quella che usavo con il Bokken, piedi ravvicinati, il peso leggermente in avanti, una guardia in attesa. Il peso è simile a quello della Katana da addestramento. Saggiai un fendente verticale, molto semplice. Il suono non era perfetto, ottenevo di meglio con la wakizashi, inoltre miravo a usare una sola mano, in futuro. Credo sia più affilata però. E il bilanciamento è differente. Il Maestro mi salutò con un elegante movimento della sua arma, cui feci eco con un movimento del capo, prima di partire all'attacco!

    Accorciando le distanze con pochi passi sferrai un colpo discendente che mirava alla testa dell'altro, come nel più classico Kendo [Azione 1]Statistiche: Velocità Blu +3 tacche, Forza Blu, Potenza 40

    Base +1 Vel
    Impasto ½ Basso +2 Vel
    , salvo poi cimentarmi in un attacco analogo, lungo la stessa traiettoria ma nettamente più rapido [Azione 1]
    Statistiche: Velocità Blu + 5 tacche, Forza Blu, Potenza 40

    Base +1 Vel
    Impasto MedioBasso+4 Vel
    . Immediatamente dopo cercai un attacco orizzontale all'altezza del torace, da sinistra verso destra dal mio punto di vista [Azione 1]
    Statistiche: Velocità Blu +3 tacche, Forza Blu +2 tacche, Potenza 40

    Base +1 Vel
    Impasto Mediobasso+2 For, +2 Vel
    , cui avrebbe fatto seguito un piccolo balzo indietro con la lama che saettava in un colpo ascendente obliquo dal destra a sinistra, che poteva sembrare fuori bersaglio ma che avrebbe in realtà sollevato una sottile e affilata corrente d'aria nel tentativo di tagliare a distanza mentre contemporaneamente mi portavo a tre metri circa, a distanza di sicurezza [Tecnica 1]
    Statistiche: Velocità Blu +1 tacca, Forza Blu, Potenza 40

    Base +1 Vel
    Taglio dell'Aria Estende il fendente di 4,5 metri
    . e nuovamente in guardia.

     
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    Il Ciliegio che sboccia nel Sangue


    Prologo


    Atto II
    Asettica ottemperanza. †



    Fu strano avere a che fare con Yato. Sapete quanto il formalismo e l'etichetta fossero e siano importanti per il sottoscritto ma Yato non era soltanto accondiscendente ... Yato era distaccato, asettico, distante. Si percepiva come facesse quello che doveva fare, non tanto quello che ritenesse fosse giusto fare. La dedizione è niente senza la passione, senza l'accettazione, senza il sacrificio. Ed io, di tutto quello, ne sapevo qualcosa.
    L'inchino profondo, l'accettazione di quella mezza umiliazione nel denudamento in piazza davanti a tutti, le sue parole estremamente umili stridevano alle mie orecchie. Non sono che un apprendista inesperto, indegno di queste lodi. Replicò quando mi complimentai con lui riguardo agli eventi delle Grotte del Silenzio. La modestia può essere un'arma a doppio taglio, Minarai. Dissi. Bisogna saper prendersi, compostamente, i propri meriti quando ci vengono riconosciuti. Non si smette mai di imparare, questo è l'insegnamento più importante, è vero, ma non saper riconoscere le proprie capacità è il più grave degli errori. Avrei cercato di sondare un po' di più la sua psicologia in quella lunga giornata d'allenamento. La mia indole da studioso non mi permetteva di esimermi dal farlo.
    Ascoltai il suo discorso sulle sue precedenti esperienze. Apprezzai il passaggio da Wakisashi a Bokken, esprimeva una buona dedizione capace di accantonare, momentaneamente, la letalità. Ne sono contento. Gli risposi, anche se dall'intonazione sembrava più una frase di circostanza. Immagino dunque tu sia già avvezzo alle posizioni base del Kenjutsu. Mi sarei messo immediatamente nella prima, portando le mani su Unagi che più si prestava rispetto alla Yakusoku in tale senso - essendo quest'ultima prima di lama. Il piede destro si mosse leggermente in avanti, una mano andò sul fodero dell'Anguilla e l'altra sul manico, entrambe ben distese e pronte per il movimento d'estrazione. Conoscerai dunque il iaido e lo iaijutsu. Il mio predecessore era un ambile utilizzatore di queste forme. Io ne sono un distante conoscitore poiché, una volta apprese, le ho dovute adattare alle mie caratteristiche fisiche e morfologiche. Era evidente che mi riferissi alle mie protesi ed alla mia, in generale, discreta altezza. Il lavoro di recupero dopo l'operazione e la nascita sia da parte di Meika che di Itai, fu grandissimo. Fu proprio Itai a darmi una mano nel riprendere manualità con la spada e le protesi inferiori. Noi ninja, tuttavia, abbiamo qualche trucco in più dei nostri cugini samurai. Il kenjutsu era un'arte comune, infatti.
    Lasciai che saggiasse poi la sua nuova arma, studiandone i gesti ed i pensieri. La Katana è un'arma mortale. Dissi, semplicemente. La più elegante, senza dubbio, ma anche la più insidiosa. La lunghezza maggiorata modifica l'equilibrio dell'arma rispetto ad una wakizashi, spostandolo maggiormente verso la parte di manico più prossima alla lama. Ci sono stili particolari nel clan Kenkichi, come la Forma II detta Makashi, che erano solite modificare la forma del manico dandole una particolare curvatura di modo da ribilanciare la posizione del baricentro della spada e da poter dare nuove possibilità di manovra in fase difensiva. La mia esperienza nell'utilizzo del Makashi era ormai consolidata: ero inoltre al lavoro su uno stile ibrido con la Forma V, che ancora non padroneggiavo affatto, per bilanciare l'assenza di potenza della prima con l'assenza di manovre evasive e rapide della seconda.
    Fu poi il momento dell'attacco. Il primo attacco seguiva falla seconda forma base del Kendo, quindi le domande che avevo posto precedentemente avevano già trovato la risposta che cercavano. Mentre lo eseguiva parlai chiaramente, senza tuttavia giudicare le sue azioni ma giustificando le mie. Quando potrai, rimani sempre in contatto diretto col tuo avversario. Schivare, indietreggiare in fase difensiva dà solo vantaggi strategici al tuo nemico. E così facendo, dalla posizione che le mie mani avevano assunto precedentemente, Unagi schizzò verso l'alto, parallela al suolo, e si frappose alla spada del giovane che discendeva dopo un breve salto. [Difesa I]maxresdefault

    Riflessi: Nera
    La lama tornò nuovamente in guardia davanti al petto mentre il giovane Yato si riesibiva in un colpo identico, ancora ben portato. La lama di Kiri, come in precedenza, saettò verso l'alto, intercettandola. [Difesa II]Riflessi: Nera Ancora tornai in guardia mentre la lama del konohano volava sibilando nell'aria alla mia destra. Mi limitai a portare il braccio indietro, all'altezza dell'anca ed a frapporre nuovamente, quindi, la spada, questa volta tenendola perpendicolare al terreno, con la punta dell'arma rivolta verso l'alto. [Difesa III]Riflessi: Nera Infine Yato saltò all'indietro e contemporaneamente eseguì un fendente come a voler tagliare l'aria. Avevo già visto e, in passato, utilizzato quella tecnica. Questo è uno dei modi in cui superiamo i Samurai. Dissi, mentre rapidamente roteavo la spada e la infilavo nel fodero, lasciando che il suo colpo mi raggiungesse al petto, senza tuttavia scalfirmi. [Ferita]Illeso. Armatura potenza 40 + 10 resistenza naturale e 700 Resistenza. Bene. Proseguii. Ma ci sono altri modi di utilizzare la spada. Attaccare non basta. Come hai visto, come saprai e come ho cercato di farti intendere, è possibile utilizzare la spada per difendersi e mantenere un certo vantaggio sul proprio avversario. Ma non solo. Portai una mano sulla Yakusoku. Prova a colpirmi con un ninjutsu ad emissione. Dissi, invitandolo con un gesto del collo. Se non fosse stato in grado di utilizzare quel tipo di tecnica, allora avrei creato un clone acquatico vicino a me sfruttando l'acqua del pozzo e avrei utilizzato una mia tecnica per la dimostrazione, l'Ankoku Raiden, il fulmine oscuro. Una volta che il ninjutsu fosse partito, sia che lo avessi caricato io sia che lo avesse caricato Yato, la Yakusoku sarebbe saettata rapida verso di lui e, illuminandosi del chakra del fulmine, avrebbe colpito il ninjutsu e, con molta probabilità, l'avrebbe tagliato al centro, deviandolo ai miei lati e rimanendo illeso. [Tecnica]Mortificazione delle Arti Magiche
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può attaccare i costrutti di chakra, emissioni o le manipolazioni; non avrà effetto contro costrutti normalmente danneggiabili. Sono considerati parienergia rispetto al difensore. Ogni attacco ridurrà la potenza di 5 ogni tacca in Forza in più dell'utilizzatore, se la tecnica non ha potenza, la danneggerà di ½ Basso per ogni tacca in Forza; se azzerata la potenza, non produce effetti. Se utilizzato equipaggiamento, la potenza di questo verrà considerata dimezzata. Può annullare effetti ad area o Emissioni di grandi dimensioni solo nel punto in cui le colpisce. Per un round il materiale sfaldato non è manipolabile. Attacchi successivi al primo richiedono slot tecnica/azione.
    Tipo: Taijutsu -
    Sottotipo: Potenziamento
    (Consumo: Basso)
    [Da chunin in su]

    Potenza massima: 60/2 (Mortificazione) + Forza vs Resistenza 30 = 60
    Che immagino dovrebbe bastare, altrimenti si arriva a 80 con la competenza e senza cose strane.
    Questa tecnica è ... assai peculiare. Dissi, osservando la mia arma. Dipende da molte cose: la propria forza, la qualità della propria spada e, perché no, dalle tecniche che ad essa puoi applicare. La Yakusoku si ritrasse, venendo posata poi al fianco, dove solitamente stava. Potresti provare intanto con questa. Ti allenerai con Kyofu. Poi però allungai la mano. Ma di certo non utilizzando quella spada. Dammela. Ed avrei atteso che il ragazzo la ponesse, certo che lo avrebbe fatto. Kyofu, il rotolo. dissi, rivolgendomi all'Albino. Il pipistrello, a quel punto, avrebbe porto un rotolo da richiamo piuttosto elegante. Lì c'è la spada che dovrai usare. Un artefatto storico, antico e molto potente. Tuttavia, una volta evocata l'arma, Yato si sarebbe trovato tra le mani qualcosa di completamente opposto a quanto descritto. Un bastone mal intagliato, mal bilanciato, flessibile e tutt'altro che molto potente in sostanza. Forse era davvero storico ed antico, tuttavia. Ancora non ero riuscito a comprendere se fosse stato inciso da Sanjuro o se fosse semplicemente un bastone raccolto in mezzo alla sua Palude. E non provare ad utilizzare la tua tecnica speciale su quest'arma. Se lo farai ti taglierò una mano. Sei pronto, Minarai? Chiese il messaggero della grotta del Silenzio, con evidente formalità. Dopo di che compose rapidamente tre sigilli e dalle mie mani partì prima una spada di sangue, poi una seconda, poi una terza ed infine una quarta. [Tecnica]Sangue Tagliente
    Villaggio: Pipistrelli
    Posizioni Magiche: Cinghiale, Topo, Serpente (3)
    L'utilizzatore, se presenti delle ferite sanguinanti, crea una selva di massimo 4 Lame di Sangue con Potenza 20 che fuoriescono dalle ferite e si dirigono con traiettoria lineare verso un bersaglio entro 9 metri. Le Lame di Sangue non può colpire la persona da cui sono originate; non arrecano danno a colui da cui fuoriescono. La Velocità delle Lame di Sangue è pari alla Velocità dell'utilizzatore più 3 tacche.Tipo: Ninjutsu - Chiiton
    Sottotipo:
    (Consumo: Mediobasso per Lama)
    [Da chunin in su]

    Velocità Blu+3
    [Note]La spada ha potenza 10 però, come credo di aver fatto intendere, non è proprio efficiente. Estendi il tuo chakra sulla lama. Estendi il tuo potere distruttivo sul filo, pensa a quei costrutti come se fossero delle reali spade e colpisci! Avrei gridato severo, lasciando tuttavia Yato alla mercé di quella tecnica. La chiton che lo stava raggiungendo era pericolosa tanto quanto una spada vera.






    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

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    Il Maestro di Spada


    Minarai
    2

    Mi irrigidii quando il Maestro riprese la mia mancanza di fiducia nelle mie capacità. Non solo ero debole, ma ero anche lagnoso. La vergogna era tale che nuovamente ringraziai la mia maschera. Io...comprendo, Maestro. Dissi tra le labbra secche. Ho grandi ambizioni, Maestro, e questo mi ha portato a misurarmi con individui che sono all'apice del potere, come voi, come il Sensei Feng Gu e...altri. Deglutii. Il confronto mi ha sempre lasciato spaesato e disorientato, costantemente schiacciato dalla consapevolezza dell mia debolezza e dalla distanza che esiste verso quel mio...Bersaglio. Dovevo apprendere l'arte della spada, ma la maschera mi dava un vago senso di sicurezza, come se mi proteggesse in parte dal mondo, facilitando le mie parole. Forse, a volto coperto, potevo aprirmi almeno un pò, quello che serviva, quello che bastava per poter prendere qualcosa di utile dal Mizukage. E questo mi causa come un fuoco interiore che mi divora, odio verso la mia stessa incapacità che come una catena mi trascina sul fondo di un abisso. Serrai le mani, distese lungo i fianchi, con forza. Detesto me stesso perché lascio che quella sensazione mi attraversi, e solo cercando di sminuirmi continuamente riesco a tenerla a bada, anche se questo aumenta il mio disprezzo per me stesso. Feci un lungo respiro: era la prima volta che esprimevo a quel modo il mio disagio.

    Passammo quindi a qualcosa di più pratico. Comprendo, Maestro. Per quanto riguarda lo iaijutsu conosco solo la tecnica disponibile a tutti i ninja accademici. E ho appreso come combinarla con le arti genetiche del mio clan. Dissi mentre testavo l'arma, saggiandola come mi era stato indicato. Non ho familiarità con il clan Kenkichi, Maestro, se non quanto ho visto fare da voi, e le vaghe nozioni accademiche sulla loro fama di spadaccini. Ammisi, guardando il manico e immaginandolo lievemente curvo, così da facilitare alcuni movimenti, al prezzo di richiedere maggiore maestria nell'utilizzo. Mi chiedo se non potrei usare piccole manipolazioni del Mokuton per variare la mia presa su...? Ma scossi il capo. Vi chiedo perdono. Sono un allievo, non un innovatore. Apprenderò da voi esattamente ciò che mi direte, e solo quando mi riterrete degno passerò a sperimentare.

    Venne il momento dell'offensiva, con la rapida sequenza di colpi discendenti che tuttavia parò senza fatica, insegnandomi al contempo. Si Maestro. Mai indietreggiare. Lui eseguì solo dei piccoli movimenti, di fatto ruotando appena il polso e spostando gli avambracci così da intercettare tutto senza mai nemmeno spostarsi. La mia forza non era particolarmente elevata ma sospettai che con il giusto equilibrio avrebbe potuto agilmente incassare anche gli attacchi di una Zanbato, come quella che usava l'Hokage. Dovevo assolutamente imparare da questa persona. Incassò senza alcun danno il mio immaturo Taglio dell'Aria mentre io mi fermavo, pronto allo scambio successivo. Rinfoderai la mia arma, componendo rapidamente una manciata di sigilli. Si, Maestro. Un bel respiro, quindi soffia un violento getto d'acqua dalla bocca, cercando di travolgerlo. [Tecnica]Mizurappa - Onda Acquatica Potenza 30, gittata 12 metri, larghezza 6 metri (per presenza di acqua nella zona) Un jutsu molto elementare ma che in presenza di acqua assumeva dimensioni considerevoli...e che comunque tagliò a mezz'aria con un solo fendente, lasciando che l'acqua cadesse, immota e priva di spinta, ai lati. Avevo iniziato da poco a studiare il materiale riservato per i Chunin, in attesa della promozione ufficiale, e ancora non mi ero imbattuto in niente del genere, anche perchè avevo preferito concentrarmi sui genjutsu. E' una tecnica...che può cambiare radicalmente le sorti di uno scontro. Dissi, ancora stupito mentre mi spiegava alcuni elementi della stessa e poi mi chiedeva la spada, che gli porsi senza alcuna esitazione. Se avesse voluto prenderla con la forza lo avrebbe semplicemente fatto.

    Ricevetti in cambio l'oggetto che estrasse da un rotolo finemente decorato, decisamente qualcosa che non mi aspettavo. Un...bastone? Sembrava oltremodo serio nelle sue intenzioni quindi non poteva trattarsi di un tiro mancino o uno scherzo come quelli che avrebbe potuto organizzare l'Hokage. Forse era un modo per mettere alla prova la mia fiducia in lui o forse realmente quel bastone sbilanciato era ciò che serviva ad apprendere la tecnica...altrimenti mi avrebbe dato un semplice Bokken, no? Stavo effettivamente per pensare di migliorarlo con la mia tecnica speciale quando mi ammonì di non azzardarmici nemmeno, ma per fortuna la maschera copriva ogni espressione di colpevolezza. Kyofu mi chiese se fossi pronto e annuii, impugnando alla meglio quel legno come fosse una Katana. Io fra tutti non ero persona che avrebbe mai sottovalutato il legno, ovviamente, ma realmente non percepivo alcuna particolarità da quello che tenevo in mano...pareva un bastone qualunque, raccolto in un bosco.

    Il Maestro non mi propose l'uso di posizioni magiche e di fatto quella era una lezione di Kenjutsu, quindi doveva trattarsi di un Taijutsu, anche se richiedeva non solo l'impasto di chakra nei muscoli ma anche una diffusione sull'arma in questione. Un pò come il Taglio dell'Aria, quindi, o almeno provai a quel modo, concentrandomi come suggerito per trattenere il chakra sulla "lama" invece che proiettarlo nell'attacco. Non era semplice, specie con una "spada" tanto atipica, e al momento del primo attacco faticai a star dietro alla velocità in arrivo anche con un impasto di chakra, perdendo la concentrazione e impattando il bastone sul sangue senza riuscire a fermarlo adeguatamente, tanto che ricavai una ferita sul braccio in un tentativo di schivata in extremis. Tks! Ancora! Meglio il secondo colpo di spada, ma di fatto il mio movimento, potenziato dal chakra per star dietro alla tecnica in arrivo, si ritrovò a trasporre una goffa e irregolare corrente d'aria che pur intercettando l'arma in arrivo la fece solo deviare un poco, senza realmente pararla. A labbra serrate cercai di capire dove stavo sbagliando, riascoltando le parole del Sensei: forse mi ero concentrato troppo sulla forma e sul Taglio dell'Aria. Lui era stato molto semplice: chakra esteso sull'arma, sul filo, pur inesistente, dell'arma, e poi combattere come se volessi parare una spada. Il Taglio dell'Aria era offensivo, a me serviva un atteggiamento difensivo. Feci un lungo respiro, cercando di svuotare la mente, affidandomi solo all'immaginazione. La lama di sangue stava arrivando, e la figurai come una spada in arrivo, come se impugnata da un nemico invisibile. Parai lasciando che il chakra scorresse libero, forse in eccesso, dalle mani fino al bastone, esattamente come se AVESSE un filo. Anzi, lasciai che il chakra FOSSE il filo. Con un movimento minimo, simile a quello del Maestro anche se meno raffinato per la carenza di pratica, finendo per intercettare il colpo correttamente, ma venendo ferito di rimando sulla spalla. Un danno molto meno intenso di quanto mi aspettassi...che fosse quella la strategia? Il chakra doveva essere la mia spada, il filo della lama che si opponeva al chakra nemico doveva essere il mio stesso chakra, e il corpo doveva agire di conseguenza, non così denso da creare un vero rivestimento nè così profondo da aumentare intrinsecamente le doti dell'arma: doveva essere un'arte marziale, con la mente focalizzata sulla spada e solo su di essa. Un movimento netto, e il quarto colpo venne parato mentre impastavo chakra per rafforzare tanto la mia rapidità difensiva quanto la mia forza, finendo per dissolvere più di metà della lama di sangue al solo contatto: il sangue residuo stracciò solo le mie vesti senza reclamare ferite.

    Era la strada giusta?

     
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    Il Ciliegio che sboccia nel Sangue


    Prologo


    Atto III
    La giusta forma mentis. †



    Osservai ed ascoltai Yato, vedendo alcune delle mie precedenti impressioni confermate. Aveva un Bersaglio.Un Bersaglio? chiesi, quasi distaccato, quasi come se volessi comprendere le sue intenzioni più che ciò che questo Bersaglio realmente fosse o, addirittura, chi potesse essere. E questo mi causa come un fuoco interiore che mi divora, odio verso la mia stessa incapacità che come una catena mi trascina sul fondo di un abisso. Gioii nel sentire quelle parole che già, in parte, mi aveva comunicato alle Grotte del Silenzio. In quell'occasione Hohenheim provò a contraddirmi, cercando di portare il ragazzo su un lato più chiaro della concezione di sé ma, a quanto pare, fallendo. Abbandonati a queste emozioni, giovane Minarai. Senti il potere del dolore, della rabbia, dell'Ira, della paura pervaderti e immobilizzarti. Accettalo, comprendilo: quando sarei in grado di farlo, ti renderai conto di aver ottenuto la capacità di fare cose che non credevi neanche possibili. [Note]Potrebbe essere interessante, se vuoi, approfondire questa parte di Yato attraverso TA o qualche tipo di competenza. Ho forse in mente come fare, avrei una competenza generica da sviluppare proprio in questo senso. Ma parliamone a tempo debito e - ribadisco - sempre se vorrai. Feci una piccola pausa. Focalizza il tuo bersaglio. Riversa le tue emozioni su di lui, immagina quale possa essere il suo punto debole - non importa sia realmente quello, devi solo figurarti la sua debolezza. Allora sarai in grado di sfruttarla, ritorcergliela contro e vincerlo, qualunque sia il suo potere.
    Quando accennò a una sua idea su come sfruttare le sue capacità assieme alla spada, lo spronai. Non ritrarre le tue idee, Minarai. Devi imparare, è vero, ma sperimentare è la chiave per essere uno spadaccino migliore degli altri. Impara le basi, falle tue ma non dimenticare il tuo estro.
    Fu poi il momento della pratica: Yato, ancora una volta, si dimostrò particolarmente capace e caparbio. Non fu il primo fallimento a impensierirlo, come neanche il secondo o l'ultimo: rimase stoico, impassibile e concentrato. Il fatto, poi, che stesse usando un bastone senza il benché minimo tipo di proprietà rese la cosa ancor più peculiare. Il ragazzo sembrava totalmente convinto dalle mie parole, dalla mia austerità e dalla mia fermezza. Forse questa poteva essere un'arma che lui stesso si sarebbe reso conto essere a doppio taglio. Quando vidi che l'ennesimo colpo fu quasi del tutto dissolto lo fermai, alzando il palmo della mano destra verso l'alto. Bene. Annuii. Hai compreso le basi della Mortificazione delle Arti Magiche, una taijutsu davvero peculiare che ogni spadaccino degno di questo nome dovrebbe saper padroneggiare. Feci un giro intorno a Kyofu, ancora con la sua arma in mano. Questa lama trasuda istinto omicida o, come lo chiamerebbe qualcuno, trasuda Ki. Apparteneva sicuramente a qualche spadaccino piuttosto capace che vedeva nella morte l'inizio di una nuova vita. Più brandisco tra le mani quest'oggetto, più la sua furia visualizza nella mia mente nient'altro che un albero di ciliegio in fiore. Ci fu una breve pausa, come se stessi sorridendo amaramente. Ironico, non trovi? Gli posi la spada, attendendo che la riprendesse. Avrei però stretto l'impugnatura nel momento in cui avesse tentato di tirarla a sé, ostacolando il gesto. Questa lama è capace incanalare la tua volontà omicida. Brandendola sarai in grado di essere ancora più letale contro l'obiettivo che ti preporrai di eliminare ed uccidere. Utile contro il tuo Bersaglio. Potresti provare ad unire questa idea a quanto ti dicevo precedentemente sulle emozioni. [Note]Yozakura - La Notte del Ciliegio
    Maestria: L'utilizzatore, se attiva Volontà Assassina su un bersaglio, ottiene +1 Tacca extra di bonus nella stessa statisca dell'abilità per uno slot azione, difesa o tecnica se utilizza il Lato Oscuro del Ciliegio.
    [Da Genin in su]
    Detto ciò avrei lasciato la presa, cedendo l'arma e riprenendo il bastone. Non dubitare mai delle tue convinzioni. Questo oggetto era solo un bastone, un comunissimo bastone raccolto in chissà quale bosco di Kiri dal nostro sciamano. Così come io credetti che fosse un arma dai poteri immensi e segreti e mi migliorai nello sferrare fendenti ed affondi, così oggi tu hai imparato in un modo più complesso come rendere qualcosa al di fuori di te una vera e propria estensione del tuo corpo. Mi voltai poi verso Kyofu, facendogli un cenno con la testa. Prese quindi a parlare. Passiamo alla seconda fase, Minarai. E così dicendo chiuse gli occhi ed aprì le ali, concentrandosi. Di lì ad un istante il terreno iniziò a trasudare sangue che, come delle piccole gocce, iniziarono ad innalzarsi verso l'alto per poi scoppiare timidamente come bolle di sapone. [Tecnica]
    Eredità: Insidie
    Villaggio: Pipistrelli
    Posizioni Magiche: Caricamento (4)
    L'utilizzatore fa trasudare sangue dal terreno in un'area di nove metri con centro se stesso. Il sangue si manifesterà come una sequela di piccole gocce che si muovono verso l'altro. Le Chiiton lanciate all'interno di quest'area causeranno Intralcio Medio. La tecnica dura due round. È possibile utilizzare Eredità: Insidie in combinazione con un'altra Chiiton spendendo Slot Tecnica anziché Slot Tecnica Avanzata.Tipo: Ninjutsu - Chiiton
    Sottotipo:
    (Consumo: Medio)
    [Da genin in su]
    I Kenichi utilizzano da secoli la Mortificazione delle Arti Magiche anche se, taluni di loro, con la forma mentis sbagliata, compreso l'ideatore della Forma che sto per mostrarti e che, se ti dimostrerai all'altezza, quest'oggi imparerai. Kyofu si voltò verso di me, guardandomi con fare interdetto. Questi sono segreti del Clan: non ti sarà concesso insegnare né raccontare niente di quanto apprenderai al di fuori di questo quartiere di Kiri. Se saprò che hai tradito la mia fiducia non esiterò a prendere provvedimenti radicali. Una frase che lasciava ben poco all'immaginazione. Come ti dicevo, la Forma VI: della Mortificazione o Via del Diplomatico, era molto spesso adoperata per sedare colpi di testa improvvisi dei propri avversari o delle persone con cui i miei antenati contrattavano. Era dunque vista come una tecnica da usare tipicamente in difesa e con pochi fini offensivi. Quest'oggi, ti mostrerò però come ribaltare questo assioma consolidato. Indicai il ragazzo. Precedentemente hai utilizzato il Taglio dell'Aria. Quella tecnica richiede un'ottima concentrazione e una buona padronanza del proprio chakra. Anche la Mortificazione richiede una concentrazione simile e per un ninja non molto capace queste due tecniche assieme possono rivelarsi difficili da maneggiare. Tuttavia si può avere la necessità di anticipare alcuni costrutti o tecniche, come quelle dei manipolatori dell'Argilla di Suna, cosicché eventuali sorprese non ci possano investire in pieno. Certo, io ero bardato in un modo che lasciava agli oggetti poco margine per ferirmi ma ero anche un'eccezione particolare, più macchina che uomo. Kyofu. Il pipistrello iniziò a comporre quattro sigilli per poi aprire la sua bocca e sputare un gigantesco cono d'acqua cremisi! Difenditi! [Tecnica]Onda Sanguigna - Chiirappa
    Villaggio: Pipistrelli
    Posizioni Magiche: Tigre, Bue, Drago, Coniglio (4)
    L'utilizzatore può emettere un potente e copioso getto di sangue dalla bocca. La Velocità del getto è pari alla Velocità dell'utilizzatore. La gittata massima è 9 metri, mentre la larghezza è 3 metri; la potenza offensiva sarà pari a 40. La tecnica riversa nell'area 10 Unità di Sangue.Tipo: Ninjutsu - Chiiton
    Sottotipo:
    (Consumo: Medio)
    [Consumo: ½ Basso ogni attacco]
    [Da genin in su]</catenaccio

    Velocità: Blu
    Causa intralcio medio per eredità: Insidie attiva.
    [Note]Se non si fosse capito, devi usare la Mortificazione come ST anziché STA per utilizzarla in combo col Taglio dell'Aria e impedire che tu venga ferito e che i tuoi movimenti non vengano ridotti. Kyofu continua fin quando necessario. Niente calcoli di ferite, facciamo un bell'add alla vecchia di come ne avrai fatti ottocento in questi anni.

    Noto ora che non hai il chakra distruttivo. Bhè, ci adegueremo, anzi, mi darai uno spunto per il prossimo post.

    Irruenza
    Talento: L'utilizzatore può utilizzare la Mortificazione delle Arti Magiche tramite uno slot tecnica anziché slot tecnica avanzato. Può essere utilizzata 1 volta ogni 3 round. Non è possibile sfruttare le altre abilità 'Talento' in combinazione.
    <catenaccio>[Da chunin in su]





    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note



    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku

     
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    È colpa tua. Ratty

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    Il Maestro di Spada


    Minarai
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    Mi resi conto di aver parlato troppo nella mia prolissa esposizione, tanto che il Maestro rimarcò la parola che più tra tutte speravo che ignorasse. Chi non ha uno o più obiettivi al mondo, Maestro? Replicai a una domanda con una domanda, forse evasivo, prima che lui approfondisse il discorso, consigliandomi di nutrirmi di quella vergogna e di quelle emozioni come fossero carburante per l'odio che mi avrebbe spinto. Era allettante cedere al potere a quel modo, ma nel profondo del mio io esisteva qualcosa che era stato impiantato saldamente fin dall'infanzia: disciplina e lealtà alla missione. Maestro...ma se cedessi appieno e mi lasciassi abbandonare alle emozioni, non correrei il rischio di perdere me stesso? Di perdere il motivo per cui le ho comprese sin dall'inizio? Sollevai una mano, come se della sabbia mi stesse scivolando tra le dita. Se perdessi la lucidità e commettessi delle incoscienze, non comprometterei forse il risultato che vado cercando? Lui proseguì, spiegandomi come focalizzarsi sul bersaglio e concentrando le emozioni su di lui e sul suo annientamento poteva essere la strada giusta. Esiste...esiste un modo per equilibrare le due cose? Odio feroce e chiara lucidità? Annuii alle sue esortazioni sulla sperimentazione, ma di fatto concordava con me che apprendere le basi venisse prima di ogni altra cosa.

    Dopo il complesso esercizio il Maestro mi diede del tempo per recuperare, camminando tra me e Kyofu mentre analizzava le proprietà della spada che mi era stata donata. Una Lama Assassina... Ripetei. Era assolutamente calzante con il mio ruolo, e in qualche modo mi ritrovavo anche nella filosofia cui accennava il Maestro. Una morte, nel giusto luogo, col giusto contesto, può essere fonte di vita per mille altri, e di migliore qualità. Solo potando il ciliegio lo si può guidare e far crescere nel modo per lui migliore, anche se magari può non comprendere le motivazioni del dolore che gli viene inflitto, alla fine il risultato è quello più vantaggioso. La mia Missione non ne era forse la prova? Mettere alla prova l'Hokage, ucciderlo se indegno e ricominciare col successivo, garantendo il cambiamento e con esso il miglioramento. Annuii. Posso comprendere il pensiero di chi ha brandito quell'arma in passato. Almeno credo. Non potevo essere certo che la sua filosofia fosse come la mia, quella che costituiva il nucleo del mio essere pensante, ma in qualche modo potevo avvicinarmi a esso.

    Presi la lama che mi veniva donata, solo per vedermi bloccato dalla superiore forza del Maestro, che mi ritrovai a fissare. Il Ki. Si, Maestro, cercherò di farlo. Recuperata la Katana e ceduto il bastone scoprii che, come appunto pensavo, il ramo grossolano usato fino a quel momento era effettivamente solo un pezzo di legno...ma se ero stato in grado di usare le basi della Mortificazione con quello, una lama avrebbe sicuramente reso la cosa più semplice. Ammetto che immedesimarmi con un'arma fatta di legno è semplice per uno col mio retaggio. Tuttavia vi sono grato per la lezione. Dichiarai con un inchino formale, mentre Kyofu si preparava alla fase successiva dell'addestramento, trasformando l'area di combattimento in una sorta di arena trasudante sangue. Non mi scomposi agli ammonimenti del Maestro, trovandomi invece a gonfiare il petto: mi avrebbe insegnato dei segreti del clan Kenkichi nonostante io fossi estraneo al clan...possibile che avesse realmente tanta stima di me? Ne sono onorato, Maestro. Non una parola lascerà le mie labbra nè un insegnamento il mio corpo, fino a quando avrà vita. Inoltre, se erano conoscenze segrete dei Kenkichi le possibilità che l'Hokage le conoscesse erano pressoché nulle. Un'arma formidabile. La Via del Diplomatico... Uno stile prettamente difensivo, nelle intenzioni originali, che tuttavia poteva essere usato per l'offesa se posto nelle giuste accezioni. E se era basato sul jutsu che mi era stato appena insegnato potevo iniziare a intravedere qualcosa, come le barriere di chakra avversarie che venivano demolite.

    Serrai la presa sulla Katana, imitando la guardia del Maestro di poco prima, anche se certo imprecisa e meno elegante, quando Kyofu spalancò la bocca per soffiare un gorgo di sangue nella mia direzione, in qualche modo arricchito da quello che saliva quasi fosse pioggia inversa dal suolo. Ero pronto, la lama un tutt'uno con me, ma non ero certo di riuscire a combinare efficacemente le due tecniche che erano state citate del Sensei. Ero forse abbastanza veloce da reagire a quel getto e forse schivarlo, ma non era quello il punto! Cercando di richiamare la sensazione di poco prima affrontai il getto con un fendente, cercando contemporaneamente di fendere l'aria con quel gioco di polso che costituiva il trucco dietro il Taglio dell'Aria...come spesso accade a far due cose assieme ottenni solo di farle male entrambe. Una sghemba corrente d'aria intercettò il getto di sangue perdendosi tra i fluidi mentre la lama forse riusciva a tagliare appena un decimo del chakra che lo muoveva, senza riuscire di fatto a sfaldare la tecnica che mi prese in pieno, gettandomi indietro di un metro o due, zuppo. Faticai a rialzarmi, con la maschera ormai macchiata che puntava verso il pipistrello. Avanzai lentamente, prestando attenzione mentre ricomponevo la mia guardia, respirando profondamente: non ero adatto a incassare i colpi, la mia specialità era schivarli, ma non potevo fossilizzarmi sulle stesse dinamiche per sempre. Ancora! Dissi, trovandomi nuovamente contro quel vortice ematico. HAAA! Gridai, cercando di canalizzare il mio imbarazzo per la performance precedente e l'odio verso me stesso contro quel jutsu in arrivo, calando al contempo la lama in un tentativo di combinare i due jutsu: movimento di polso e filo di chakra che agiva però guidato dall'impasto nelle braccia stesse, come per un automatismo, come se lo scopo fosse solo tagliare. Colpito nuovamente, senza risultati, finii per perdere la spada e cadere a terra.

    Serrando un pugno e battendolo a terra mi rialzai, cercando di recuperare l'arma quando un nuovo attacco era già in arrivo. Anche se stordito stavo per schivarlo ma sapevo, dentro di me SAPEVO che era la scelta sbagliata. Tesi la mano e fu il legno ad afferrare il Lato Oscuro del Ciliegio e riportarla da me mentre, spinto dalla necessità, colpivo quel Chiiton all'ultimo, senza curarmi di usare il Taglio dell'Aria ma rifacendomi invece al più basico iaijutsu insegnato dall'accademia: l'Estrazione Mortale. Già in passato avevo usato del legno per recuperare armi distanti e colpire con quel jutsu, se non creando letteralmente l'arma dal mio corpo ed estraendola di scatto. Quando l'acciaio colpì il sangue ne tagliò la forma che era dentro la forma, il chakra stesso che lo teneva unito e che non potevo vedere ma che VOLEVO tagliare, che il mio fisico VOLEVA distruggere. E lo fece: più di metà di quel jutsu venne annientato dalla Mortificazione, accentuata dal un generoso impasto di chakra del taijutsu che avevo inconsciamente combinato. L'urto sulla pelle fu minimo, e con esso il danno risultante. Si potrebbe pensare che un simile risultato mi avrebbe gratificato ma mentre mi sollevavo da quella posizione inginocchiata con l'arma in mano ero furente e rosso in volto. NO! Non era questo che dovevo fare. Ancora, Kyofu-san! Respiravo pesantemente dietro la copertura che mi era stata fornita allargando le braccia e con la Katana in pugno. Dovevo dissolvere quel colpo PRIMA che arrivasse a me, trasmettendo all'aria quella sensazione di dover tagliare ciò che teneva unita l'arte magica. Senza pensarci troppo ero riuscito a combinare due jutsu, ma non era quello che mi era stato richiesto, quello che IO richiedevo a me stesso. Un colpo orizzontale contro il Jutsu e stavolta il taglio dell'aria raggiunse e recise il Ninjutsu, a era troppo superficiale e appena un quarto della potenza venne annientata, finendo per travolgermi ancora, e lo stesso fece nuovamente al tentativo successivo.

    Ancora UNA volta! Mi sentivo uno straccio, stanco, contuso in più punti e zuppo di sangue che mi rallentava fino quasi a farmi mancare il respiro ma serrai le mani tremanti sull'impugnatura di quell'arma che mi stava accompagnando. Se il corpo era stremato la mente era come un fiume in piena di rancore e mortificazione per non aver raggiunto i risultati che mi stavo prefissando. Poche volte mi ero odiato come in quell'occasione, e non sembrava che accogliere quelle emozioni servisse a qualcosa, a differenza di ciò che diceva il Maestro...possibile che mi stesse imbrogliando? No, fino a quel momento era stato impeccabile anche se non riuscivo a leggere oltre la sua maschera...e un poco questo me lo fece odiare, per una frazione di secondo avrei quasi voluto tagliare le sue carni, per quanto questo fosse controproducente. E fu in quel momento che la spada parve reagire alla mia volontà...come se fosse diventata per una frazione di secondo più leggera. Io...cosa? Il colpo arrivava, non c'era tempo di pensare e non avrei retto ulteriori attacchi. Eppure lui mi aveva detto chiaramente come fare: mi ero concentrato troppo sul jutsu e sul volerlo distruggere, ma a cosa mi serviva abbatterlo? Assolutamente a niente, se volevo REALMENTE fermare gli attacchi era Kyofu quello da sconfiggere, il Chiiton era un mero ostacolo. Non era il Chirappa da odiare, era Kyofu: Kyofu doveva essere il mio Bersaglio, il gradino da superare per raggiungere il VERO Bersaglio. Lo vidi chiaramente nel tumulto emotivo, il pipistrello era come al centro di una fiamma troppo debole per danneggiarlo...e in quella fiamma riversai tutto: irritazione, dolore, vergogna, stanchezza, OGNI cosa che potesse alimentare il fuoco e bruciare vivo il mio NEMICO! La lama lentamente venne portata in basso e sulla destra, improvvisamente leggera mentre innumerevoli petali di ciliegio nero scorrevano nella mia mente riversandosi nel fuoco e facendolo ardere ancora più forte. Non gridai e non mi concentrai su altro: il corpo fece da sè: un colpo obliquo e una lama d'aria capace di fendere ogni arte magica tranciò il Chirappa lasciando che solo dell'innocuo sangue cadesse ai miei lati, prima ancora che l'acciaio potesse effettivamente toccarlo. [Tecnica 1 e 2] Mortifica a 4,5m con Potenza 20 e forza Blu+6 (+30)

    <sommario>Taglio dell'Aria
    4,5 metri
    Mortificazione delle Arti Magiche Potenza 20
    Volontà Assassina + Yozakura +3 For
    Impasto Mediobasso+1 Rif, +3 For


    Ma anche averlo spezzato non serviva a spegnere l'odio che era stato acceso e che ardeva senza controllo, senza che nemmeno me ne rendessi appieno conto: con le mie ultime forze avevo stabilito il mio bersaglio e riversato su di lui il mio odio proprio come aveva detto il Maestro. E come avevo preventivato ne avevo perso il controllo: ignorando la difficoltà che avevo nel muoversi accorciai brutalmente le distanze cercando con un solo colpo di decapitare il pipistrello, con tutte le energie residue! TU! AAAAAHHH!!!
    [Aziione 1 e 2] Carica e fendente con Potenza 40, Forza Blu +2 tacche, Velocità Blu +4 tacche

    <sommario>Azione Rapida

    Volontà Assassina +2 For
    Impasto Mediobasso+4 Vel
    Egli era il mio nemico e DOVEVA essere abbattuto. Il bersaglio doveva essere abbattuto a ogni costo!

    Anche se la strada indicata dal Maestro stava per farmi perdere me stesso.

     
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    Il Ciliegio che sboccia nel Sangue


    Prologo


    Atto IV
    L'Odio che acceca. †



    Era stimolante avere un allievo capace di interiorizzare ed approfondire immediatamente ciò che gli suggerivo nell'esatto momento in cui gli venivano proposte. Non era importante se i suoi pensieri fossero banali o immaturi: l'importante era che dimostrasse interesse e capacità ragionativa. E da questo punto di vista, Yato, era fin troppo diligente. Riguardo alla mia domanda sul Bersaglio, Minarai glissò con un'altra domanda. Era evidente che stesse cercando di evitare l'argomento in particolar modo perché non utilizzò gli stessi termini che aveva appena usato e poi perché rispose con una domanda ad una domanda. Tuttavia era lecito nascondere i propri intenti - e lo apprezzavo: dovevamo creare e stabilire un rapporto diverso da quello di mero allievo e maestro. Solo in quel modo avrei potuto pretendere di ottenere informazioni di quel tipo. Ed avevo in mente qualcosa. Gli obiettivi sono fondamentali nella vita di un uomo, non solo di un ninja o di uno shinobi. Non si può stare su questa terra senza uno scopo. Commentai. C'erano anche in quel caso molte disquisizioni possibili sull'argomento ma non volevo tediare il ragazzo. Almeno non in quel contesto, non in quel momento. Yato passò poi ad esprimere le sue perplessità sull'abbandonarsi totalmente alle emozioni. Annuii al termine delle sue parole. Bene. Dissi. Ci sono tre fasi nell'accettazione di questo potere: la prima è la tentazione; avrai sicuramente sentito in altri contesti della tua vita, in altre occasioni, durante eventi che ti pressavano particolarmente, durante combattimenti di peculiare difficoltà, la voglia, la necessità, l'impellenza di ricorrere ai tuoi sentimenti più repressi, più selvaggi per sovrastare ciò che ti trovavi davanti. Questo sentimento, però, si manifestava assieme ad una sorta di repellenza per l'idea stessa: la sensazione di errore, di inadeguatezza di questi mezzi. Feci una pausa. Ma se il chakra ti dà la possibilità di sfruttare questo suo potere sopito e ammaliante ... per quale motivo te ne dovresti privare? Il potere che fornisce è smisurato e allontanarlo sarebbe da stupidi e sciocchi. Proseguii, osservando il ragazzo. La seconda fase è quella del compromesso: attingere al proprio lato più oscuro, cedere alle proprie passioni più complesse richiede una certa dose di controllo e autodisciplina. Saper bilanciare quest'aspetto è vitale per non soccombere a se stessi. Il nostro peggior nemico siamo sempre noi. Indicai con la mano il centro della mia armatura. Ed infine c'è la terza parte, l'accettazione. Quando si è raggiunto un compromesso con noi stessi è il momento di accettare ciò che questi poteri forniscono in ogni loro aspetto. Non è più importante il compromesso in sé: l'unica cosa importante sarà il nostro obiettivo, sarà la dimostrazione della nostra potenza attraverso qualsiasi mezzo e per ottenere qualsiasi scopo. Si narra pure di persone capaci di sfuggire alla morte grazie a questi poteri. Tutta quella discussione era stata portata con una certa tranquillità e con un tono quasi confidenziale. Ciò che stava accandendo andava decisamente oltre il solo concetto di addestramento e apprendimento: era a tutti gli effetti un primo, iniziale, tentativo di plagio. Lui che era un Senju più di tutti avrebbe, probabilmente, avvertito il seme del dubbio che avrei cercato di piantare nella sua testa.
    Ascoltai poi la digressione di Yato su quanto gli stessi raccontando della sua arma. La vostra affinità è evidente. È la spada stessa a suggerimelo. E volteggiandola ai miei lati la resi al ragazzo cosicché potesse eseguire l'esercizio. Avevo carpito qualche altra capacità dalla spada ma la trattenni per un momento successivo.
    Osservai nuovamente la sua caperbietà e ostinazione in atto: nonostante avesse, col suo primo tentativo, ottenuto scarsi risultati sia col Taglio dell'Aria che con la Mortificazione, il ragazzo si rimise subito in piedi e gridò a gran voce una secondo tentativo. Non c'è bisogno di chiederlo, Minarai. Sono io a decidere quando hai appreso qualcosa o quando dovrai ritentare. Così lo guardai. Ed il tuo fallimento è stato evidente. Avanti Kyofu, finché non muore o non impara. Seguirono altri tentativi fallimentari, altre ferite ed altro sudore ed altra fatica. D'un tratto, colto dall'ira e dal dolore del fallimento, Yato colpì violentamente il terreno e poi, d'istinto, tagliò in due il getto di sangue che gli giungeva contro. Tuttavia non era quanto gli avevo chiesto. Aveva unito due tecniche, è vero, ero riuscito a scorgere un taijutsu che conoscevo, l'Estrazione Mortale, ma io gli avevo chiesto ben altro e questo lui lo sapeva quindi chiese nuovamente di riprovarci. Vedevo l'odio fluire copioso dalla fessura della sua maschera: i suoi occhi, piegati in una smorfia di dolore e rabbia preannunciavano frustrazione e concentrazione. Quando eseguì il suo colpo, anticipando la chirappa e tagliandola ben prima che potesse anche solo raggiungerlo, scorsi qualcosa di strano nei suoi occhi, qualcosa di spaventose ed ammirevole. Il ragazzo, infatti, in preda alla più pura delle ire, si avventò su Kyofu, cercando di abbatterlo con un secondo colpo di spada. La mia mano sinistra saettò rapida in avanti, scattando verso il chirottero ed intercettando il colpo a mano aperta. [Difesa]Riflessi: 700 La sua Katana era conficcata in mezzo al mio indice ed al mio medio, serrata, impossibile da estrarre, probabilmente, finché non avessi rilasciato la presa. [Note]Forza: 850 Sei indubbiamente nel primo stadio del confronto col tuo personale lato oscuro. Commentai, spingendo violentemente la spada a lato. Se il ragazzo non avesse lasciato la presa su quell'oggetto forse sarebbe caduto a terra insieme ad esso per via della forza di quel gesto. Combatti guidato dalle tue emozioni. Commentai, portando il braccio destro sotto il mento. C'è un'altra Forma Kenkichi, la Settima, la Forma della Ferocia, che si basa proprio dal farsi guidare dai propri sentimenti. Osservai il ragazzo. Potrebbe essere la più adatta a te. Dissi, glissando rapidamente. Era chiaro come lo stessi invitando a migliorarsi per poter chiedere, magari in un futuro non troppo remoto, maggiori informazioni proprio su quello stile. I ninjutsu, comunque, hanno molti aspetti. Spesso sono emissioni come quelle che ti sono state lanciate contro in precedenza ma altre volte possono essere dei semplici ... rivestimenti. E così dicendo lasciai che il chakra a me più affine, quello di tipo raiton, iniziasse a fluttuare intorno alla mia armatura. [Tecnica]Manipolazione della Natura
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può incrementare l'efficacia delle proprie armi, protezioni o colpi senz'arma infondendo chakra affine alla sua impronta di chakra. Deve possedere almeno un'abilità Impronta di Chakra. Gli effetti di questa tecnica non si applicano al calcolo dei danni verso le persone, ma solo ai fini di parate o danni a equipaggiamenti e oggetti. Può incrementare la potenza di un'arma o del corpo senz'armi di 20 o triplicarne la capacità di danneggiare gli oggetti. Alternativamente può incrementare le capacità difensive di una protezione di 20. Anche se sottoposto a questa tecnica, un equipaggiamento non diviene capace di bloccare tecniche avanzate, ma può bloccare costrutti generati da tecniche speciali..Tipo: Ninjutsu - Katon/Raiton/Suiton/Fuuton/Doton
    (Consumo: Basso ogni colpo )
    [Richiede Impronta di Chakra]
    [Da chunin in su]

    Non è un rivestimento in senso stretto ma ci acconteniamo ai fini del senso della giocata visto che al momento non ho di meglio.
    Attraverso la Forma del Diplomatico potrai interrompere brevemente tecniche che rivestono armi o protezioni permettendoti di creare una breccia nelle difese avversarie. Con Unagi ancora salda in mano, la battei leggermente il mio petto. Le saette danzarono ad intermittenza per un istante sul mio petto fino a spegnersi nel totale silenzio per un istante. Dopo poco, tuttavia, ripresero il loro crepitio funesto. Come vedi, con questa tecnica puoi anche, semplicemente, crearti un varco tra le difese avversarie, purché siano irrorate di chakra. L'idea alla base di questo utilizzo della tecnica, dato il tuo abbandono emotivo di poco fa, potrebbe risultarti più semplice e comprensibile: devi pensare di creare una ferita nel chakra dell'avversario. È una idea leggermente più contenuta rispetto al senso stesso della tecnica che è capace di obliterare il potere devastante delle ninjutsu: questa, semplicemente, lo interrompe esattamente come uno squarcio sulla pelle del tuo nemico interrompe la continuità sulla sua epidermide. Nel giro di qualche istante, poi, tutto torna alla normalità. Rimasi fermo, poi, con l'armatura che, imperterrita, mostrava il flusso nefasto del chakra affine ai raiton. Per questa porzione dell'allenamento sarò io, nuovamente, il tuo avversario. Forza, colpiscimi. Creati una finestra d'opportunità nella mia difesa. Sarei stato quindi immobile ad incassare ogni suo colpo di katana ma questa volta non senza reagire: se i fallimenti consegutivi fossero stati più di due, la mano sarebbe saettata verso la Yakusoku ed avrebbe tentato un disarmo del giovane Yato, scagliando la sua arma lontano e costringendolo, ogni volta a riconcentrarsi e a riprendere la guardia. Al secondo disarmo consecutivo sarebbe sopraggiunto un montante sinistro nello stomaco volto a ferirlo ed umiliarlo. Non c'è miglior maestro dell'errare.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note



    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku




     
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    Il Maestro di Spada


    Minarai 4

    Il Maestro rispose a quella domanda che avevo posto quasi con intento retorico, ma certo non mi aspettavo che arrivasse a espormi un intero e complesso processo di apprendimento che certamente sembrava assai più semplice a parole di quella che sarebbe stata la sua esecuzione. Conoscenza minata dalla tentazione. Cedere cercando di controllarsi. Accogliere poi tutto in una sintesi guardando al fine e non al mezzo. Risposi con tono assorto, cercando di far miei quei concetti. Il paradosso rimane, ma forse intuisco ciò che cercate di dirmi. Non sarà semplice attingere a qualcosa del genere. Ma la Missione aveva la priorità: era l'unica cosa che contava, a conto di dover attaccare e distruggere Konoha io stesso, pur di fare ciò per cui ero nato e cresciuto. Forse il Maestro voleva porre una briciola della sua visione del mondo per plagiare la mia mente assetata di potere e conoscenza, ma non sapeva nè poteva sapere che un plagio era già avvenuto, da diciannove anni, costante, inesorabile, autoalimentatosi e, soprattutto, accettato senza alcuna critica. La Missione era tutto. Non si trattava di un semplice motto o di un nindo, era la descrizione stessa della mia più intima essenza: tutto il resto, la frustrazione, l'odio, la debolezza, era mera decorazione.

    Proseguii l'addestramento fino a quando, accecato dal fuoco interiore che cercavo di alimentare per mantenere la concentrazione, non finii per attaccare Kyofu senza avere un reale controllo di me o delle mie azioni. O meglio, queste sono solo sciocche giustificazioni: avevo assolutamente il controllo, avevo spinto corpo e mente a concentrarsi e focalizzare su di lui ogni istinto ed emozione, avevo SCELTO di attaccarlo, anche se nel farlo avevo esagerato, mettendo da parteil giudizio razionale.

    Dita d'acciaio fermarono la mia lama senza troppa fatica. Quanto era potente il Maestro? Quanto era vicino al Bersaglio? Quei due pensieri furono come una secchiata gelata che interruppe del tutto la mia concentrazione, mentre gli occhi dietro la maschera si sgranavano per la sorpresa e per la realizzazione di cosa stava accadendo: avevo scelto di cedere, e l'istinto aveva obbedito alla perfezione. Era stato un mio errore. Un errore potenzialmente tragico ma anche esaltante ed euforico. Io...io... Cercai invano di liberare la lama, a più riprese, prima di irrigidirmi e cercare di lasciare andare la tensione. Lasciai l'arma quando il Maestro la spinse via, allontanandomi per raccoglierla.

    Feci un breve inchino a Kyofu. Sono...mortificato. Ho voluto attaccarti per uccidere. Voltai il capo verso Kensei. Non posso dire di non essere stato avvertito. E non posso scusarmi per aver perso il controllo...ho scelto di perderlo per riuscire. Non ci sono scusanti. La mia disciplina è ancora debole...più di quanto immaginassi. Le parole sulla "Forma della Ferocia" sembravano intriganti: il solo concetto di dare una Forma alla Ferocia era un modo per renderla utilizzabile in modo concreto, un briciolo di ordine per dominare il caos e il suo immenso potere. Mi inchinai nuovamente verso Kensei. Sarò lieto di apprendere, Maestro, se vorrete insegnare. Annunciai meccanicamente, mentre lui tornava all'addestramento come se nulla fosse accaduto,

    La fase successiva prevedeva di sfruttare quel complesso stile di spada non tanto per spezzare una tecnica, ma per disattivarla temporaneamente, cosa particolarmente efficace nei confronti dei rivestimenti di chakra di cui avevo studiato in Accademia. Ferire il chakra. Ripetei, soppesando il Lato Oscuro del Ciliegio nella mia mano. Avevo percepito quella stessa sensazione quando avevo affrontato il Chirappa: la mia spada non aveva tagliato il sangue ma piuttosto la struttura di chakra che permetteva al sangue di muoversi a quel modo. L'effetto doveva essere similare. Se nel jutsu di prima è più difficile immaginare una vera e propria struttura, con un Rivestimento dovrebbe essere più semplice dato che richiama l'oggetto rivestito e la forma stessa del costrutto di chakra, è corretto? Certo, in genere la struttura di un Rivestimento era più compatta e intricata di quanto non potessere essere quella di un'Emissione, visto che manteneva un flusso costante di energia...tuttavia non dovevo spezzarla: mi era sufficiente indebolirla. Ferirla.

    Impiegai alcuni secondi per ricomporre la mia forma e respirare, cercando di raggiungere lo stesso stato mentale di poco prima, anche se più lieve: il sensei era al centro della fiamma e ogni frammento del mio essere, ogni emozione veniva riversata su di lui, senza essere messa a tacere. Non volevo il silenzio nel mio animo, ma un grido che fosse costante ma non cacofonico: mirato. Serrate le mani sull'elsa partii all'attacco senza esitazione, ma la mia lama non infranse la potente difesa elettrica del Maestro, rimbalzandovi sopra. Tks! Trattenendomi, era evidente che il mio potere fosse inferiore, ma sul momento non riuscivo ad abbandonarmi nuovamente a quelle emozioni, volevo prima comprendere, avere una base. Colpii ancora, stavolta riuscendo a imporre nella lama quella forza necessaria a lacerare i sottili legami di chakra, ma pur dissolvendo in parte il rivestimento sul petto questo si ripristinò immediatamente, ben prima che io potessi riuscire a colpire ancora...in quel momento un rapido guizzo della lama composta di sangue del Maestro mi fece volare via la spada, accentuando le fiamme dell'odio che lo circondavano, almeno nella mia mente. NO! Ruggii mentre il legno emergeva dalla mia mano afferrando al volo la mia arma e riportandola là dove doveva essere. Ricomposi la guardia, senza aver perso più di tanto la concentrazione e anzi accentuandola, quasi come se quel gesto di sfida, quel tentativo di umiliazione, avesse solo aggiunto benzina al fuoco.

    HAAA! Un fendente netto riuscì ancora una volta a infrangere per una frazione di secondo il rivestimento del Maestro, ma era troppo superficiale e la copertura di chakra venne indebolita, non dissolta, quindi un nuovo fendente orizzontale portato con entrambe le mani ben salde sull'elsa. L'irritazione cresceva e con essa anche le fiamme intorno a Kensei: il colpo era assai più potente e preciso, il chakra adeguatamente distribuito nelle braccia, la sensazione e la volontà di ferire c'erano. Ma ero stato frettoloso, avevo replicato quella stessa intenzione di danno che avevo sfruttato contro il Chirappa. Andava bene, ma non era il modo adatto di ledere quella struttura di chakra. Ancora una volta un movimento della Yakusoku mi umiliò strappandomi il Ciliegio di mano, e a quel punto lasciai andare ogni riserva, riversando tutta l'aggressività contro di lui!. NO! NON DI NUOVO! Un pugno si era levato contro il mio addome e ovviamente mi raggiunse, spezzandomi il fiato, ma non per quello la fiamma aveva smesso di bruciare, semmai si era accesa di nuova vita!

    La mano che avevo teso per riafferrare la spada al volo stava per produrre del legno e riafferrarla, ma ovviamente il pugno mi aveva interrotto, e nonostante questo i miei occhi oltre la maschera si accesero di spietata e furiosa determinazione. Forse era stato solo per una frazione di secondo, ma in quel brevissimo istante la furia era divenuta mero strumento di una scelta fredda e calcolata: un fine che avrebbe usato ogni mezzo, a ogni costo. Con la pesantezza di quel colpo mi era rimasto appena un mezzo respiro ma lo avrei usato tutto per fare quanto mi ero prefissato: ferire. Questo mi aveva chiesto, per questo mi stava addestrando, pur umiliandomi (forse per il mio bene, ma comunque umiliandomi), e io glielo avrei dato.

    Istinto e potenza: dal braccio teso una lama prese forma, in legno, estratta e portata a colpire in un movimento fluido, come avevo fatto anche sulla nave per abbattere il leader dei tre criminali che mi avevano rapito. Ma stavolta gli insegnamenti del Maestro si erano aggiunti al mio repertorio, in un fendente rapido, pericoloso e che forse non si sarebbe aspettato [Tecniche]Creo Katana con il Mokuton, potenza 50.. Il legno stracciò via il fulmine e imediatamente dopo feci seguito con un affondo al cuore, forse pericoloso: il legno di un Senju aveva poco da invidiare al migliore degli acciai.

    Questa volta però dopo quel colpo mi fermai. Era stato un attimo di lucida furia a guidarmi...forse non avrei mai più raggiunto quello stato, ma in quell'occasione ci ero riuscito. Non avrei ringraziato il Maestro, ma sarei rimasto a fissarlo prima di accasciarmi senza fiato nè forze, specie dopo quel pugno, non prima di avergli fatto un cenno d'assenso col capo, come a far intendere che avevo capito.
     
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Il Ciliegio che sboccia nel Sangue


    Prologo


    Atto V
    L'Odio che acceca. †



    Le osservazioni di Yato, sempre precise e puntuali, mi colpirono. Non sarà semplice attingere a qualcosa del genere. Disse, riferendosi al potere delle emozioni che gli avevo descritto. Tutt'altro che semplice. Richiederà dedizione totale. Richiederà un obiettivo o, se preferisci, un Bersaglio.
    Quando poi Minarai cercò di colpire Kyofu ed io intervenni spingendo via lui e la sua arma, il ragazzo si prodigò in scuse verso l'Albino che contraccambiò con la regalità che lo distingueva. Lo ho notato. Ma il fallimento è il più grande dei maestri, Minarai. Anche questo ti è stato di lezione, in fondo. Le parole che rivolse a me invece, trovarono una risposta sicuramente diversa da quella che si sarebbe aspettato: La commiserazione ad alta voce è un evidente modo per cercare conforto. Questo non ti renderà migliore ma soltanto più patetico agli occhi di chi ti osserva. E giudica. Dissi, severo. La strada su questo cammino è lunga, tortuosa ed impervia. Abituatici.
    Quando parlai della Forma della Ferocia il ragazzo rispose in modo troppo distaccato per aver compreso effettivamente le potenzialità di ciò che gli stavo offrendo. Al che, la mia risposta più immediata fu un semplice suono di disappunto prima di tornare in guardia e proseguire l'addestramento. Uhm.
    Scrutavo il ragazzo mentre gli spiegavo il da farsi e lo osservavo maneggiare la sua arma e interrogarsi sulle nozioni. Benché il suo volto fosse coperto, gli occhi color del ghiaccio che si intravedevano dalla fessura della maschera comunicavano una serie di emozioni complesse: determinazione su tutte ma anche rabbia, fatica e curiosità. Avere a che fare con Yato Senju era strano: i suoi modi parevano così formali e posati ma la sua persona trasmetteva asetticità e distanza; sembrava essere nei luoghi in cui camminava soltanto perché doveva farlo. Ciò che volesse era tutt'altra cosa ed il suo coinvolgimento reale e diretto sembrava qualcosa di carpibile solo fugacemente, proprio come accaduto con il riversamento d'odio nei confronti del compagno della Hakushaku. Dici bene, Minarai. Commentai semplicemente alla sua domanda.
    Fu poi il momento dell'addestramento vero e proprio. Non potevo pretendere che Yato riuscisse al primo tentativo, anzi, esigevo quasi che ciò non accadesse. Tuttavia per continuare ad innaffiare quel germoglio che stavo cercando di coltivare in lui dovevo perseverare nell'impartirgli la lezione che più mi era a cuore: quella del potere sopito del dolore e delle emozioni. Se contro Kyofu si era sbloccato ed aveva raggiunto il suo obiettivo attraverso l'odio che stava riponendo in se stesso e contro il mio pipistrello, allora avrei dovuto sfruttare quella stessa situazione per far sì che egli succedesse là dove gli avevo chiesto. Era ormai un ninja esperto e, senza dubbio, non aveva bisogno di lezioni sul controllo del chakra o sulla natura dei nostri poteri: sapeva già tutto ciò che doveva sapere. Il suo compito, adesso, era perfezionarlo e farlo proprio. Aveva solo bisogno che qualcuno accendesse le giuste torce sulla sua personale strada verso la maturità. Dunque, all'ennesimo fallimento, lo disarmai, umiliandolo. Non commentai, pur osservandolo torvo. Quando lo disarmai la seconda volta e lo colpii col mio braccio sinistro, però, finalmente rivii ciò che avevo sperimentato prima. Il bagliore che aveva negli occhi, la concentrazione, la rabbia, il desiderio di potere si concretizzarono in un esplosione di potenza che prima generò una katana dalla mano attraverso il legno e poi, con capacità ed eleganza colpì la mia armatura. Il chakra del fulmine che mi circondava attutì del tutto il colpo ma poi dopo un paio di scintille rapide e fugaci, si disattivò per un istante. Ed in quel momento Yato ripartì all'assalt con un fendete al cuore, volto ad uccidermi o, comunque, a ferirmi gravemente. Come vi avevo detto, rimasi immobile ad ogni sua offensiva. Il legno dei Senju era senza dubbio pericolosissimo ma anche la mia ormai proverbiale seconda pelle metallica non era da meno. L'arma arborea impattò contro l'armatura ma non riuscì a perforarla: la punta dell'arma, quindi, data la direzione e la forza con cui era stato portato il colpo, saettò verso l'alto all'impatto, trasformandosi in un nulla di fatto. [Difesa]Protezione potenza 40 + Protezione Naturale 10 da Odio Incarnato + Diff. Forza vs Resistenza. Yato si ricompose immediatamente e mi fissò per dei lunghi istanti. La sua testa si mosse in un cenno d'assenso al quale seguì immediatamente una risposta. Bene. Dissi, mentre le gambe del ragazzo cedevano ed egli si accasciava a terra, stremato. Feci alcuni passi in avanti mentre la mia armatura tornava ad essere circondata dalle oscure saette del chakra di tipo raiton. Girai intorno al ragazzo ed andai a recuperare il Lato Oscuro del Ciliegio. Riavvicinandomi iniziai a pronunciare delle parole che a Minarai sarebbero probabilmente risultate molto criptiche. Era evidente, tuttavia, che stessi riportando qualcosa di sentito o letto più che parlando con mie parole. Scegli qualcuno come tuo successore e, inevitabilmente, qualcuno ti sostituirà. Scegli qualcuno più iracondo di te e sarai divorato. Scegli qualcuno più rapido di te e non sarai in grado di schivare la spada che ti trafiggerà alle spalle. Scegli qualcuno con più pazienza di te e non sarai in grado di bloccare la lama che ti punterà al collo. Scegli qualcuno di più ingannevole e sarai tu stesso a brandire la spada che ti ucciderà. Scegli qualcuno più intelligente e non saprai mai come morirai. Ma nonostante tutte queste precauzioni, un Minarai sarà inevitabile. Un Maestro senza un apprendista è Maestro di niente. Mi riavvicinai porgendo la lama al ragazzo. Ci sono ancora un paio di cose da fare e da imparare prima che tu possa riposare. Mi riportai poi davanti a lui. Il senso delle parole che avevo pronunciato sarebbe diventato chiaro da lì ai tempi a venire, probabilmente.
    È possibile aumentare il potere di dissoluzione del chakra della Mortificazione attraverso il chakra distruttivo. Questo significa, tuttavia, che devi essere sia in grado di utilizzare il chakra distruttivo sia essere in grado di veicolarlo attraverso un arma. Osservai il ragazzo, rendendomi conto però che quanto gli stessi dicendo gli era totalmente oscuro. Non sei in grado di usare il chakra distruttivo? Chiesi, leggermente sconvolto. Bhè, avrai su cosa lavorare una volta a casa, allora. Dissi inizialmente, per poi rincarare la dose. Nessuno a Konoha si è messo a disposizione per insegnarti una cosa tanto semplice? Forse è questo uno dei motivi che ti ha costretto a venire a Kiri per trovare un Maestro di Spada. Mi sbaglio? Vorrei conoscere meglio la tua vita, Minarai. Vorrei sapere molte cose su di te. Se vorrai, ne parleremo appena tutto questo sarà concluso. Cercai di distogliere rapidamente l'attenzione dal discorso per tornare a lavorare sulla Forma VI. La Via del Diplomatico ti permette di essere maggiormente reattivo quando cerchi di colpire una manifestazione di chakra, ti permette di fare affidamento sulla peculiarità che ti caratterizza maggiormente. Senti il chakra scorrere dal tuo corpo all'arma. Rendilo parte di te come lo sono le tue capacità. Ritrassi l'arma e Kyofu fece alcuni passi indietro. Facciamo un'ultima prova: un'unico colpo, un'unica emissione contro la quale non potrai fallire. Concentrati e stupiscimi, Minarai. Se riuscirai in quest'ultima impresa ti concederò il segreto della tua arma. Le mie mani si avvicinarono nella posizione dell'ariete e dopo pochi istanti, per l'ennesima volta quel giorno, si circondarono di chakra affine al fulmine. Pronto? Dissi, allungando una mano verso di lui. ORA! [Tecnica]Fulmine Oscuro - Ankoku Raiden no Jutsu
    Villaggio: Esperto di Ninjutsu
    Posizioni Magiche: Ariete (3)
    L'utilizzatore concentra il chakra in uno o entrambi i palmi delle sue mani, manifestandolo come piccole saette che le contornano: allungando la parte irrorata verso l'avversario, l'utilizzatore può rilasciare fino ad un massimo di due fulmini. La potenza di ogni fulmine è pari a 30; la potenza non si somma. I fulmini devono essere rilasciati entro la fine del round. La gittata è pari a 3 metri, l'ampiezza pari ad un metro. Causa Semiparalisi per due round nella zona colpita; se colpito il busto o la testa causa Scoordinato per due round. La velocità del Fulmine Oscuro è pari alla Forza dell'utilizzatore. Tipo: Ninjutsu - Raiton
    Sottotipo: Emissione
    (Consumo: MedioAlto per fulmine)
    [Da genin in su]

    Impronta di Chakra Elettricità [2]
    Talento: L'utilizzatore ottiene l'impronta Elettricità. È possibile avere massimo 3 impronte di Chakra. L'impronta aumenta di +10 la potenza delle tecniche avanzate di tipo Raiton, il potenziamento è doppio se fronteggiate Doton. Non è possibile sfruttare le altre abilità "Talento" in combinazione.[Da chunin in su]

    Considerala muoversi alla velocità che più ti aggrada purché sia "challenging". Potenza 40.
    [Note]Sto cercando di rendere il primo slot della competenza, quello che ti fa usare una stat a tua scelta (al momento della stesura della competenza) anziché i riflessi per rispondere al colpo. Se questo slot non ti piacesse puoi cambiarlo e sarebbe figo giustificassi la cosa con game con questa azione. Anzi, sarebbe molto figo.
    Prossimo post riposo e quattro chiacchiere, avviandoci verso la conclusione.





    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note



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    Yakusoku




     
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    È colpa tua. Ratty

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    Il Maestro di Spada


    Minarai 5


    Strinsi il pugno quando mi riprese per la mia autocommiserazione. Era stato chiaro in effetti: quelle emozioni non dovevo esternarle in cerca di chissà quale conforto (che poi, da chi? Ero solo...si trattava solo di una vana illusione della mia mente ancora immatura), ma focalizzarle e usarle per alimentare la fiamma del mio potere. Si Maestro. Non si ripeterà, Maestro. Ero uno sciocco, un metallo debole e informe, ma avrei fatto tesoro di quegli insegnamenti, anche se duri o bruschi, come fossero le martellate sull'incudine che mi avrebbe portato a diventare una spada. L'addestramento successivo ne fu la prova: solo dopo essere stato umiliato e attaccato riuscii nuovamente a raggiungere quel particolare stato emotivo, quella scintilla che mi permise di accedere a un potere che normalmente era fuori dalla mia portata, schermato da convenzioni sociali, controllo e chissà quali blocchi inconsci. Nuovamente persi il controllo, anche se un pò di meno, prima di crollare a terra esausto. Mentre il Maestro mi dava il tempo di riposare, andando a recuperare la mia spada, disse alcune parole che mi giunsero decisamente criptiche. Io...non ho alcun interesse a sostituirvi, Maestro. Il mio...bersaglio, è qualcosa di molto diverso, e molto distante da voi. Dissi, senza capire esattamente dove volesse andare a parare, ma nel mentre avevo ripreso un pò il fiato, e quando mi porse la spada la preso, alzandomi quindi, sebbene con molta lentezza.

    Respiravo pesantemente e avevo dolori ovunque, con i muscoli che tremavano e pulsavano, quasi allo stremo delle forze, quando il Maestro tornò nella posizione di partenza. Il chakra...distruttivo? Mormorai, avevo forse sentito qualcosa a riguardo ma nulla di preciso. Mortificato, scossi il capo No, non lo ho ancora appreso, ho solo di recente imparato a sfruttarne le capacità repulsive, a dire il vero. Deglutii, mentre le sue parole attaccavano Konoha e il suo metodo di insegnamento. Non...la Foglia ha molti pregi. Un addestramento rigoroso non è tra questi. Ma io credo che per apprendere l'arte della spada, e per migliorare nel modo che mi serve, mi serva un metodo diverso da quello del mio villaggio natale. Inoltre addestrandomi all'esterno il Villaggio e quindi l'Hokage avrebbe avuto meno informazioni sulle mie effettive capacità. Feci un lungo respiro. Sarò lieto di parlare con voi, se questo gioverà al mio addestramento, Maestro. Distaccato, senza dubbio. Forse parlavo con un uomo che celava la sua esistenza nel metallo, ma in qualche modo io ero persino più freddo di lui in questo frangente.

    Lui propose un'ultima prova prima di concludere l'addestramento della giornata, anche se quasi certamente sarebbero stati necessari lunghi giorni di esercizi e ripetizioni per consolidare e affinare quanto appreso. Si, Maestro. Affidarmi al flusso di chakra nel mio corpo e alla mia spada invece che all'istinto e ai riflessi che avevo affinato in passato. Abbandonare il concetto dei sensi e della prontezza per qualcosa di differente era tutt'altro che semplice, ma avevo solo una possibilità: le forze mi avrebbero sorretto per un solo tentativo ed era per questo che il Maestro aveva scelto di sfruttare un'unica emissione contro la quale fallire non era contemplato. I miei riflessi, come la mia velocità, erano sopra la media, e dopo i recenti eventi di Ame avevo anche appreso a mantenere una maggiore concentrazione a dispetto della situazione...forse unica cosa che mi aveva impedito di essere completamente divorato dalla via dell'Odio insegnata da Kensei, ma ora dovevo abbandonare quei preconcetti e agire unicamente d'istinto.

    Le mani del Maestro si accesero di fulmini crepitanti, prima che una saetta si liberasse dalla sua stretta per cercare di raggiungermi! Io respiravo pesantemente, cercando di raggiungere quella medesima concentrazione alimentata dalle mie frustrazioni e dall'aggressività, mentre il chakra fluiva alle mani e la spada cominciava a muoversi per tagliare non tanto il fulmine che vedevo, ma piuttosto la sua "forma", la struttura di chakra che lo componeva. Non era una saetta al cui contatto avrei potuto ricevere una terribile elettrocuzione, ma solo una forma di chakra che si muoveva e che poteva venire tagliata. E io la Odiavo. Solo per quello avrei dovuto muovere le braccia anche se pesavano come macigni. Solo per quello avrei dovuto abbatterla anche se mi restava appena un respiro. Io DOVEVO distruggerla a tutti i costi! Io VOLEVO tagliarla, e mi importava solo di me stesso e di nessun altro: l'unico mio scopo era impedire a quel fulmine di fare ciò che voleva, ossia raggiungermi: quale miglior cosa che abbatterlo? HAAAAA! Un baluginìo di acciaio mentre le braccia impastavano ogni oncia di chakra rimanente, lasciando appena una stilla per non perdere i sensi, e anche se i muscoli già danneggiati venivano lesionati dall'impasto riuscii a raggiungere la velocità del jutsu del Maestro, abbattendone la struttura che [Tecnica 1 e Difesa 1]Statistiche:
    (considero Fulmine Energia Nera) Riflessi Blu +9 tacche, Forza Blu +2 tacche - Potenza 30 (20 Base, +10 Egoismo). Con 2 tacche a forza annullo il fulmine.

    Base +1 Rif, CAP Blu+7
    OverCAP CAP +4
    Impasto MedioAlto +6 Rif +2 For - Danno di 2 Leggere alla Vitalità
    Egoismo L'utilizzatore può aumentare la potenza della Mortificazione delle Arti Magiche di 10 quando la applica per difendersi da un'emissione. L'emissione non verrà distrutta ma tagliata in due, evitando unicamente l'utilizzatore e proseguendo indisturbata alle sue spalle, ricomponendosi come se nulla fosse. Utilizzabile una volta ogni 2 round, non utilizzabile in combinazione con altri talenti.
    Volontà Assassina + Yozakura +3 Rif
    Forse per quella disperata necessità di preservare me stesso senza pensare ad altro, viste le mie ferite e l'assoluto bisogno di riuscire, forse per il fatto che ero focalizzato sul voler squarciare quel fulmine e vederlo tagliato e non semplicemente fermarlo, ma accadde qualcosa di molto diverso da ciò che poteva aspettarsi il Maestro: la lama colpì verticalmente, quasi volessi tagliare in due una testa (o un elmo?) e il fulmine venne diviso esattamente in due...ma senza essere distrutto! I due mezzi fulmini tagliati di mezzo proseguirono oltre la mia persona, ricongiungendosi alle mie spalle come se non fosse accaduto nulla...un pò come la capacità di abbattere i Rivestimenti, cui forse avevo attinto inconsciamente, il taglio aveva avuto un effetto solo transitorio, anche se questo aveva garantito un discreto aumento di potenza. Anf...anf...Maestro...io...credo possa...andare?

     
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    Il Ciliegio che sboccia nel Sangue


    Prologo


    Atto VI
    Riposo estenuante. †



    Erano evidentemente criptiche le mie parole e forse il ragazzo non aveva colto la natura citazionistica della mia espressione. Ti sei concentrato sulla parte errata di questa mia citazione, Minarai. Tu non solo non vuoi sostituirmi. Tu non puoi. Tuonai, grave e decisamente minaccioso.
    Come mi era immediatamente parso di carpire, il ragazzo non sapeva utilizzare il chakra distruttivo. Inoltre, quando tentai di scavare un po' più a fondo sui reali motivi che l'avevano portato lontano da Konoha, il ragazzo parve dare delle giustificazioni plausibili ma forse non troppo in linea con il modo in cui m'era apparso fino a quel momento. La sua indole remissiva si prestava molto poco al credere che un'insegnamento lasso, poco rigido, non potesse andargli bene: la sua remissività era infatti prodotto della necessità di apprendere, della curiosità, della ricerca di perfezionamento. Tutti questi obiettivi prescindono dalla rigidità di un addestramento. Aveva dimostrato lui stesso con le sue parole che ciò che gli improtava non era altro che il fine non ciò che fosse necessario fare per raggiungerlo. Forse, dunque, potevo davvero sfruttare quel ragazzo. Questa era comunque una questione da considerare a tempo debito.
    Fu poi il momento della prova finale: fare o non fare. Non c'era provare. Yato doveva riuscire con un'unico colpo pena l'invalidità o quasi di tutto quanto avesse appreso fino a quel momento e, soprattutto, pena le mie ire. Quando il fulmine partì dalla mia mano, comunque, contenni leggermente la sua mortalità ma non la sua potenza; lo resi, in sostanza, intercettabile a Yato ma non lo resi meno letale. Minarai seppe comunque assumere la giusta posizione difensiva sollevando la spada ma ciò che più mi sorprese non fu la riuscita di quella azione - che mi auguravo - ma la peculiarità che la Mortificazione assunse sulla sua lama. La Forma del Diplomatico permetteva una connessione unica con la propria lama: permetteva di rendere del tutto inefficaci grandi offensive avversarie anche grazie alla propria abilità nel kenjutsu grazie, cioè, al proprio stile. Ed era evidente quale fosse l'indole e lo stile del mio allievo. Il fulmine venne colpito dal Ciliegio che tagliò e deviò i fulmini dalla figura di Yato ma non arrestò affatto la sua potenza: i fulmini lo cinsero, ricongiungendosi alle sue spalle e continuando quel metro scarso di corsa di cui potevano disporre. Minarai aveva, in sostanza, deviato l'attacco oltre la sua persona. Si era salvaguardato lui soltanto dalla mortalità di quel mio ninjutsu. Se qualcuno avesse combattuto al suo fianco o dietro di lui sarebbe comunque stato investito dalla tecnica. Interessante. Dissi, notando, nuovamente, l'ardere dell'ira in fondo ai suoi occhi. Rinfodera la tua arma, Minarai, e seguimi. Dissi, ricomponendomi e dirigendomi ad una casa alle sue spalle, evidentemente disabitata ed abbandonata ormai da qualche anno. Passata la porta d'ingresso, una seconda porta dirimpetto alla prima dava su un piccolo giardino. L'interno della casa era spoglio di qulsivoglia mobilio e ragnatele e polvere regnavano ormai sovrane. Feci girare la chiave nel chiavistello, aprendo la strada verso un piccolo giardino quadrato dove, negli angoli più lontani dalla nostra attuale posizione, stavano due uomini di legno. Davanti a noi vi erano due sedie, semplici, spartane, anche loro di legno. Siediti e riposati. Dissi, mentre anche io mi avvicinavo ad una sedia, accomodandomi. Ti sei comportato bene quest'oggi. Iniziai, con tono piuttosto distaccato. Ma come ti ho detto siamo poco altro che all'inizio. Non è una lezione, non è la pratica di un giorno a fare di te uno spadaccino. E neanche l'ottima foggia della spada che hai avuto il merito di guadagnarti può renderti migliore di quanto soltanto tu stesso puoi essere e divenire. Allungai la mano, chiedendogli la spada. Questa spada è in grado di ingannare i tuoi avversari e di rendere i tuoi attacchi particolarmente insidiosi. È in particolar modo per questa caratteristica che la lama porta il nome con la quale la conosciamo. Estrarla o brandirla induce la vittima dei tuoi attacchi a credere di venir attaccato dalla vegetazione circostante, distraendolo e permettendoti di colpirlo mortalmente con la tua spada. [Tecnica]Kyofu no Sakura- Il Ciliegio del Terrore
    Villaggio: Azumaido
    Posizioni Magiche: Caricamento (7)
    L'illusione si attiva se la vittima osserva l'utilizzatore estrarre la spada o, in caso la spada sia già estratta, se la vittima osserva l'utilizzatore muovere l'arma con ampi fendenti entro 9 metri. Dalla vegetazione circostante (o dal cielo se assente) inizieranno a cadere dei petali di ciliegio. L'utilizzatore può condensare questi petali nella forma che preferisce, sia mentre cadono che quando sono già a terra. Il costrutto di petali cercherà di colpire la vittima con un attacco in mischia (è possibile dare al costrutto caratteristiche legate alla forma assunta). L'attacco avrà velocità parienergia la vittima, più i bonus/malus, aumenti/diminuzioni e vantaggi/svantaggi in Concentrazione dell'utilizzatore. Tramite slot azione/tecnica è possibile effettuare altri attacchi oltre il primo. Se la vittima schiva gli assalti del costrutto, i suoi riflessi e la sua percezione nei confronti dell'utilizzatore saranno ridotti di -2 tacche e di -2 per ogni attacco subito, massimo -4 tacche e -6 alla percezione, mentre perderà 1 slot difesa ogni round se incasserà il colpo. È possibile attivare l'illusione senza medium se presenti alberi di ciliegio nell'ambiente.
    L'efficacia è pari a 60.

    Tipo: Genjutsu - Seiyaku
    Sottotipo: Debilitante
    (Consumo: Alto / Mantenimento: MedioBasso)
    [Da chunin in su]


    Proposta di tecnica per la spada. Cambiala pure se non ti aggrada.
    Volteggiai rapidamente l'arma, prima di rendergliela. Come hai conosciuto il Mercenario dai molto nomi? Chiesi, in mezzo al discorso. Devo confidarti, Yato, che tra Kiri e Konoha, recentemente, non scorre buon sangue. L'Hokage ha dovuto assegnare le eventuali comunicazioni da fornire a Kiri ad un suo Jonin, Sho Saitama Kagome, non so se lo conosci. Proseguii, finalmente scoprendo le carte che fino a quel momento mi ero premurato di tenere ben coperte. Disprezzo Raizen con tutto me stesso per una serie di motivi che non starò ad elencarti. Non credo che sia la guida che Konoha si merita. Per questo motivo il nostro rapporto deve rimanere segreto finché possibile. Avrei posato i miei occhi gelidi sul ragazzo, con le loro sclere ingiallite e tempestate da vene rossi pulsanti che lo fissavano. Se la tua devozione verso il villaggio non ti permette di adempiere a queste mie condizioni, lo capisco ... l'aria si sarebbe fatta pesante e mefistofelica proprio come il Senju aveva già sperimentato in precedenza. ... ma credo che il nostro rapporto debba esaurirsi quest'oggi. Torneremo ad essere soltanto il Mizukage ed un insulso ninja della Foglia, leggermente più bravo degli altri a maneggiare una spada. L'intento di colpirlo nell'orgoglio, di fargli pesare la sua condizione se non avesse accettato le mie richieste era evidente. Altrimenti potrò insegnarti tutto ciò che più desideri. Da come controllare quel potere oscuro che reprimi costantemente e che alberga ed arde dentro di te come un fuoco sacro, a nuove Vie della Spada. Sta a te scegliere. Se solo avessi saputo chi davvero si nascondeva sotto quello strato di insicurezze e formalità, tutti quei discorsi sarebbero potuto sfumare molto più velocemente. Nullità al fianco dell'Hokage o Allievo segreto dell'Ombra dell'Acqua?




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note



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    Il Maestro di Spada


    Minarai 6

    Non colsi appieno le parole del Maestro nel suo primo esempio, forse a causa del mio obbiettivo celato, ma tuttavia non tremai davanti alla sua dimostrazione di forza e aggressività: non era nemmeno lontanamente nelle mie intenzioni provare a sostituirmi a lui, quindi non esserne capace non mi scombussolava nè turbava affatto. L'addestramento comunque continuò, fino al mio ultimo, disperato tentativo di abbattere l'attacco che ebbe successo, anche se in modo che il Maestro stesso non si aspettava, a giudicare dal suo commento. Mentre affaticato mi appoggiavo alla spada annuii quando mi chiese di seguirlo. Si...Maestro...anf... Impiegai più di un tentativo per rinfoderare il Lato Oscuro del Ciliegio, ma ero troppo stanco persino per sentire la frustrazione: mi trascina dietro Kensei usando tutto ciò che restava della mia forza di volontà, fino a una casa dall'aria abbandonata.

    Non sapevo se quello era il luogo in cui sarei dovuto risiedere per il periodo dell'addestramento, ma non era un problema: avevo trascorso più di un anno in una cella durante l'infanzia per forgiare la mia mente e al confronto quella era una reggia. Mi accomodai sulla sedia non appena ne ebbi licenza, apprezzandola come fosse il più comodo tra gli scranni, quasi abbandonandomici, quasi sul punto di levare la maschera per il caldo, per quanto l'ambiente fosse tutt'altro che tiepido. Fu solo dopo un lungo sospiro e qualche istante di riposo che il Maestro mi rivolgesse la parola. Vi ringrazio dei complimenti, Maestro Kensei. Dissi facendo un cenno con il capo. E sono consapevole che questo sia solo l'inizio. Gli porsi la spada come richiesto. Conobbi il Sensei durante una missione nei mari di Kiri. Dovevo scortare un Cacciatore che intendeva studiare delle fenici...disgraziatamente ho perso parte di quei ricordi in una recente disavventura, ma resta saldo il fatto che chiesi al Sensei di prendermi sotto la sua ala. Da allora mi è stato vicino per gran parte della mia formazione. Risposi schiettamente, non era un segreto che Feng Gu fosse il mio Sensei, almeno per il kiriano che avevo davanti, e non avevo nulla da guadagnare con la menzona.

    A quel punto parlò dell'Hokage e dei rapporti tra Konoha e Kiri. Ancora una volta ringraziai la maschera: non sapevo ancora controllare un lieve moto di irritazione al menzionare quell'uomo. Ho conosciuto Sho Saitama durante l'attacco di Cantha. Venne catturato ma fu merito suo se limitammo i danni. Senza di lui forse non avrei raggiunto l'Hokage in tempo e ora sarebbe morto. Mormorai, con una vena di rammarico che certo l'altro non avrebbe mancato di notare. Promisi a suo fratello Oda che gli avrei dato tutto il mio supporto per trovare Sho, ma fortunatamente tornò a Konoha da solo, almeno a quanto ne so. Istintivamente sorrisi quando Kensei condivise le sue opinioni su Raizen, ma per quel poco che conoscevo il Maestro, credo che essere disprezzati da lui fosse un evento abbastanza comune: l'Hokage era una persona a lui indigesta, ma non era un Bersaglio. Mi chiese di mantenere il segreto, ponendola quale condizione per continuare il nostro rapporto. Tacqui qualche istante, meditando il giusto modo di parlare. Che Raizen Ikigami sia la persona meno adatta al suo ruolo è indiscusso. Personalmente trovo disgustosi i suoi atteggiamenti e barbariche le sue scelte su come rapportarsi con i ninja della foglia. Dissi senza mezzi termini: che detestassi l'Hokage attuale era abbastanza noto a Konoha, e avendo ormai perso l'occasione di ritrattare avevo deciso di usare il disprezzo come maschera per la mia Missione. Detesto quell'uomo con ogni respiro. Ma è il mio Kage, e per il Kage e Konoha darei la vita. Essi SONO la mia vita, in effetti.

    Attesi qualche altro istante, riprendendo fiato. Ed è esattamente per questo che mi sono allontanato da loro per cercare potere e per studiare. Konoha è in ultima analisi il mio obiettivo. Non sono una persona che aspira a diventare Hokage, ma sono una persona che aspira a restare costantemente nell'ombra vicino a lui. Sia che io lo apprezzi sia che io lo detesti, questo è del tutto irrilevante. Mi fermai, non volevo che parlando a ruota libera finissi per rivelare più del dovuto. Intendo avere la forza di agire. Le tue condizioni sono anche più leggere di quanto mi aspettassi e di quanto fossi pronto ad accettare, Maestro. Il nostro rapporto sarà assolutamente un segreto. Konoha è a conoscenza del fatto che mi sono recato a Kiri per approfondire l'arte della spada. Questo è quanto si saprà. Il mio tono non era probabilmente quello che l'altro si aspettava: era freddo e calcolatore, era una chiara dichiarazione dei miei intenti di usarlo, concedendogli di usarmi nel mentre, ma era anche espressione di un qualcosa di assai solido e inattaccabile nel nucleo delle mie condizioni. Certo, avevo evitato di specificare che il bene di Konoha era l'uccisione del Kage, reiterata, ma questo al Maestro non doveva interessare. A nessuno doveva interessare se non a me.

    Anche se non mi ero ancora ripreso mi alzai dalla sedia, inginocchiandomi in un dogeza fino a posare la fronte a terra. Maestro, insegnatemi. La mia dedizione alla causa è la priorità della mia vita. Apprenderò da voi in segreto e vi servirò, se questo mi avvicinerà al mio obiettivo. Non rivelerò nulla all'Hokage, che servirò pur detestandolo, nella speranza che in futuro un nuovo Kage più degno indossi quel copricapo.


     
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    Il Ciliegio che sboccia nel Sangue


    Prologo


    Atto VII
    Ciò per cui conta morire. †



    Un gigantesco puzzle. Ecco cos'era quel ragazzo ai miei occhi. Un gigantesco enigma che non riuscivo a districare. Ogni domanda che ponevo si scontrava contro una barriera di costrutti sociali o personali che non riuscivo ad infrangere o anche solo a scalfire quel tanto che bastava per potervi osservare oltre. E quella sensazione era incredibilmente frustrante. La sua rigidità, se la si vuole paragonare alla mia, era completamente diversa. Era impostata, quasi indotta. La sua volontà sembrava sì ferma ma come crepata, incostante, estremamente distaccata. Non riuscivo a comprendere chi realmente avessi davanti, chi fosse e cosa volesse davvero il ragazzo che aveva accettato di nascondere la sua identità dietro la maschera che gli avevo fornito. Vi ringrazio dei complimenti, Maestro Kensei. E sono consapevole che questo sia solo l'inizio. Mi disse, porgendomi la spada come gli avevo chiesto. Mentre poggiavo una mano sopra di essa e lasciavo che la Yakusoku la osservasse per mezzo dei miei occhi, l'Apprendista mi espose, come gli avevo richiesto, il suo primo incontro col Mercenario. Conobbi il Sensei durante una missione nei mari di Kiri. Dovevo scortare un Cacciatore che intendeva studiare delle fenici...disgraziatamente ho perso parte di quei ricordi in una recente disavventura, ma resta saldo il fatto che chiesi al Sensei di prendermi sotto la sua ala. Da allora mi è stato vicino per gran parte della mia formazione. Feci un leggero rumore tra il gutturale e il nasale - una sonora sbuffata, per intendersi. I ricordi sono una moneta molto preziosa, Minarai. Ti consiglierei di sviluppare delle capacità che ti permettano di preservarli al meglio. Dissi, esternando un suggerimento quasi paterno. Dopotutto sapevo bene quanto poteva essere efficace giocare con la possibilità di alterare la propria memoria. [Note]Non so se te ne sei accorto o se lo hai capito, dopotutto la cosa non è poi così fresca, ma questa è un chiaro riferimento all'Abete. :pwn: Zong Wu, questo il nome con cui lo ho conosciuto la prima volta, è anche l'ideatore del mio volto. Dissi, indicando l'Elmo dell'Inquisitore. E, anche se solo contingentemente, della mia protesi al Braccio Sinistro. Anche se era stata realizzata da Itai, i metalli e le capacità di quella protesi erano quelli dell'Armatura da Inquisitore che il Risorto mi aveva forgiato. Ma la volontà di nascondere ad ogni costo la sua identità sotto pseudonimi variopinti mi turba: al di là del potere legato alle Fenici, il Mercenario, come credo tu sappia, è un Kaguya quindi, almeno per eredità biologica, un ninja di Kiri. Non vorrei un giorno scoprire che ha delle questioni in sospeso con la Nebbia. Stavo evidentemente esternando dei dubbi su una persona a me assai fidata nonché il maestro del mio interlocutore per cercare di suscitare una reazione. Ed a tal proposito dovetti fare un ulteriore passo. Togliti la maschera, Yato. Qua nessuno può vederci o sentirci. Benché potesse non sembrarlo, il tono della mia affermazione l'avrebbe indubbiamente fatta passare come un ordine.
    Riguardo alla mia domanda su Sho, il ragazzo rispose di conoscerlo. Ho conosciuto Sho Saitama durante l'attacco di Cantha. Venne catturato ma fu merito suo se limitammo i danni. Senza di lui forse non avrei raggiunto l'Hokage in tempo e ora sarebbe morto. Il tono con cui pronunciò la frase, tuttavia, fu decisamente peculiare. Non riuscivo a capire se fosse rammarico o tristezza. Ma le parole che pronunciò successivamente mi diedero un quadro molto più ampio della sua idea. Ma prima dovetti fare una precisazione. Sho Saitama Kagome. Ero orgoglioso della decisione di Sho di prendere il mio cognome e di certo non avrei lasciato che gli altri lo dimenticassero. Che Raizen Ikigami sia la persona meno adatta al suo ruolo è indiscusso. Personalmente trovo disgustosi i suoi atteggiamenti e barbariche le sue scelte su come rapportarsi con i ninja della foglia. Rimasi stupito da quella dichiarazione così apertamente ostile. Cercai comunque di rimanere più impassibile possibile. Detesto quell'uomo con ogni respiro. Ma è il mio Kage, e per il Kage e Konoha darei la vita. Essi SONO la mia vita, in effetti. Un ragionamento che comprendevo, con alcune riserve. Se il tuo villaggio è la tua vita, un Kage indegno ti sprona soltanto a trovare più pretesti per destituirlo e dargli i fasti che si merita. La posizione che avevo sostenuto anche contro Itai stesso - e direttamente con lui, più volte. Continuai comunque ad ascoltarlo, facendolo continuare senza soluzione di continuità. Ed è esattamente per questo che mi sono allontanato da loro per cercare potere e per studiare. Konoha è in ultima analisi il mio obiettivo. Non sono una persona che aspira a diventare Hokage, ma sono una persona che aspira a restare costantemente nell'ombra vicino a lui. Sia che io lo apprezzi sia che io lo detesti, questo è del tutto irrilevante. Il mio non comprendere la sua posizione si faceva più intenso. Voleva semplicemente essere uno strumento del villaggio anche se questo voleva dire essere utilizzato impunemente o per qualcosa che non comprendeva? Un ragionamento complesso e indubbiamente molto personale. Le tue condizioni sono anche più leggere di quanto mi aspettassi e di quanto fossi pronto ad accettare, Maestro. Il nostro rapporto sarà assolutamente un segreto. Konoha è a conoscenza del fatto che mi sono recato a Kiri per approfondire l'arte della spada. Questo è quanto si saprà. Concluse poi alla mia richiesta, frase cui risposi con un rapido cenno d'assenso del capo. Aveva parlato con lucidità e freddezza rendendo il tutto ancor più assurdo. Tacqui, incapace di comprendere gli schemi mentali ed argomentativi del ninja della Foglia. Fu quindi lui, in quel mio attimo di titubanza, a prendere nuovamente l'iniziativa, alzandosi ed inginocchiandosi davanti a me. Maestro, insegnatemi. La mia dedizione alla causa è la priorità della mia vita. Apprenderò da voi in segreto e vi servirò, se questo mi avvicinerà al mio obiettivo. Non rivelerò nulla all'Hokage, che servirò pur detestandolo, nella speranza che in futuro un nuovo Kage più degno indossi quel copricapo. Mi alzai, osservandolo dall'alto. Bene. Bene. La volontà è forte in te. Un potente spadaccino tu diventerai. E per questo motivo dovrai essere conosciuto, almeno qui a Kiri, col nome di Minarai. Feci una piccola pausa. Alzati. E quando si fosse alzato gli avrei soltanto intimato qualcosa: Non muoverti. Estraendo l'Anguilla, con un rapido fendente del braccio sinistro, avrei cercato di tagliargli la guancia, ma solo in superficie, il tanto che bastava da far fuoriuscire una goccia di sangue. [Azione]Velocità: 700 + 75 (Impasto) + 25 (Braccio Sinistro) = 800 Allungando poi la mano destra avrei chiamato il liquido cremisi nel mio palmo, andando a creare un piccolo contenitore di vetro. Un piccolo tributo. Dissi, osservando il sangue che vorticava nella mia mano. Con questo sarò in grado di rintracciarti, in caso di pericolo. Inutile entrare nel dettaglio delle altre conoscenze cui avevo accesso grazie a quel filatterio, come lo studio delle caratteristiche genetiche della sua tecnica di Clan, ad esempio. Mentre ancora tenevo gli occhi sul sangue che vorticava dentro il filatterio e posavo Unagi con la sinistra, incalzai il ragazzo con una domanda a dir poco diretta e pericolosa. Devo sapere una cosa, Minarai. Se dovesse scoppiare una guerra tra Kiri e Konoha ed io e Raizen dovessimo arrivare ai ferri corti ... da quale parte del campo di battaglia ti schierarai? Continuerai a seguire un Kage che non apprezzi per dovere o farai valere la tua fede al villaggio e sceglierai ciò che è meglio per esso?




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

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    Il Maestro di Spada


    Minarai 7

    La perdita dei ricordi è stato un evento fortuito e tutt'altro che voluto. Ma ho imparato da esso. Ammisi. Conosco parte della sua storia. E so che il clan Kaguya venne cacciato anni addietro dai Tamasizu, e solo pochi tornarono a Kiri. Lui è figlio di alcuni di coloro che non tornarono, e che abitavano nel Paese della Terra. Almeno così mi ha raccontato. Dissi senza particolari filtri: il Sensei aveva più volte detto cose simili in pubblico, anche durante la missione della Colonna Evanescente, quindi non erano certo dei segreti. Da quel che posso intendere, se la Nebbia non si opporrà ai suoi scopi di vendetta contro i Tamasizu, gli Hayate, non ci saranno mai screzi con essa. Aggiunsi mentre toglievo la maschera. Ma sono pur sempre le mie supposizioni. Stavo riprendendo fiato, nonostante la resistenza fisica non fosse certo il mio forte.

    Venne il momento della discussione vera e propria a cui tutte quelle chiacchiere avevano fatto solo da preludio. Non mi aspettavo esattamente parole così dure, ma quell'inaspettata assonanza di vedute era rinfrescante: non ero l'unico a vedere Raizen a quel modo. Forte delle mie convinzioni, replicai senza badare troppo alla correzione sul nome di Sho e cercando di non rivelare troppo, fino a ottenere un cenno di assenso e rinnovare poi la richiesta di essere addestrato. Dalle sue parole, Kensei parve compiaciuto. Mi alzai, assimilando quel nome che già avevo cominciato a far mio. Si, Maestro. Non feci una piega quando la lama mi ferì, limitandomi a spostare gli occhi per seguire la boccetta che raccoglieva poche gocce di sangue. Non era niente a confronto con ciò che mi aveva fatto il Flagello. Maestro. Dissi. Come io non divulgherò nulla del nostro rapporto e delle arti che mi state tramandando, so per certo che anche voi non lascerete che del sangue Senju possa diffondersi là dove non è lecito. Non una minaccia nè un avvertimento, una semplice constatazione.

    Quando mi pose la sua ultima domanda, quella che forse riassumeva tutto, mi trovai a ragionare. La risposta più corretta sarebbe stata che approfittare di uno scontro col Mizukage avrebbe reso più semplice portare a termine la Missione, ma ovviamente non potevo dirlo. C'era però un modo per indorare la pillola. Come ho detto, combatterei per Konoha, abbattendo i Kiriani non disposti alla resa. Attesi un istante. Tuttavia, se lo scontro fosse limitato a un duello tra Kage, è probabile che Yato Senju si terrebbe alla larga. Quindi un sorriso assai sinistro, appena accennato sulle mie labbra. Ma Minarai non avrebbe motivo per non supportare il suo Maestro.

     
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Il Ciliegio che sboccia nel Sangue


    Prologo


    Atto VIII
    Fedeltà ed Inganni. †



    Ascoltai con interesse la questione legata alla perdita della memoria e compresi come durante l'evento fosse presente anche il Sensei del giovane. Una figura speculare alla mia sotto molti punti di vista ma certamente con interessi diversi e assente delle capacità di spadaccino che Minarai andava ricercando. Il ragazzo continuò poi proprio parlandomi del Mercenario, dopo che io espressi i miei dubbi sulle sue origini kiriane. Conosco parte della sua storia. E so che il clan Kaguya venne cacciato anni addietro dai Tamasizu, e solo pochi tornarono a Kiri. Lui è figlio di alcuni di coloro che non tornarono, e che abitavano nel Paese della Terra. Almeno così mi ha raccontato. Annuii leggermente con la testa. Abbiamo combattuto al fianco un paio di volte. Dissi, glissando sul fatto che combattemmo, anche se solo per un breve istante, anche uno contro l'altro. Ma si è sempre ben visto da usare la sua kekkei genkai davanti a me, salvo in un'unica occasione, decisamente di vita o di morte. E questo, come ho detto, continua a lasciarmi molti dubbi. Ma non è con te che dovrei disquisire di questi argomenti. Conclusi poi, lasciando che il dialogo si spostasse su altre questioni.
    Quando il giovane si rialzò, accettando ogni mia proposta, a suo modo ebbe da avanzare qualcosa che io avevo già tacitamente sottoscritto. Come io non divulgherò nulla del nostro rapporto e delle arti che mi state tramandando, so per certo che anche voi non lascerete che del sangue Senju possa diffondersi là dove non è lecito. Disse, con espressione dura ed impassibile. Come biasimarlo, la sua era una preoccupazione lecita. Certamente, Minarai. Dissi, riponendo il filatterio all'interno dell'armatura.
    Quel breve scambio era stato il preludio perfetto per tutto quanto seguì: la mia domanda sulla fedeltà e il suo muro caratteriale costruito con così tanta minuzia e capacità si scontrarono con l'arguzia e la schiettezza delle nostre parole. Il Senju stava cogliendo quella possibilità per crearsi un'identità secondaria, per crearsi qualcosa che avrebbe potuto vivere alle spalle della sua visione dei doveri verso il villaggio: una figura che poteva convivere con la necessità del bene per la Foglia e la voglia di procacciarselo con figure di comando capaci e lungimiranti. Come ho detto, combatterei per Konoha, abbattendo i Kiriani non disposti alla resa. Disse, inizialmente, suscitando in me un moto d'ira che repressi difficilmente, comprendendo come quello fosse soltanto l'incipit del suo discorso - e sapendo che non era così stupido da dirmi in faccia e a cuor leggero qualcosa come quella. Tuttavia, se lo scontro fosse limitato a un duello tra Kage, è probabile che Yato Senju si terrebbe alla larga. continuò per poi mostrare un sorriso sinistro degno delle mie attenzioni. Ma Minarai non avrebbe motivo per non supportare il suo Maestro. Mi spostai quindi dalla mia posizione, dirigendomi verso la porta. Bene. Dissi, rientrando verso la casa. Questa abitazione è il luogo in cui potrai sostare nei tuoi soggiorni a Kiri. Non potrai cambiare il nome all'ingresso, dopotutto il nostro interesse è mantenere segreta la tua identità. Ma è l'unica condizione: puoi farci quello che vuoi. Voltandomi poi verso il ragazzo avrei aggiunto. Quegli abiti e quella maschera adesso sono tuoi. Usali nel modo migliore. [Note] Il mio personale suggerimento è prendere un equip di lista e modificarlo. Direi una maschera qualsiasi e un mantello, se sei interessato. Possiamo poi, eventualmente, vedere di forgiare qualcosa in futuro. Aggiunsi poi, quasi con tono dovuto ma con la più limpida sincerità. Se vorrai approfondire i poteri ricavabili dal tuo Lato Oscuro, sono a tua disposizione. Se vorrai imparare nuove Forme Kenkichi, la strada verso le porte del Clan ti è spianata. Era poi arrivato il momento di congedarsi. A presto, Minarai. Buon soggiorno a Kiri.
    E mentre evocavo la Hakushaku perché mi portasse via, verso l'amministrazione, le parole che avevo speso in precedenza, quelle così tanto fraintese da Yato Senju, mi tornarono alla mente. Non ero mai stato chiamato maestro: avevo addestrato qualche recluta Kenkichi, avevo fatto qualche lezione ai cadetti della Mano Nera ma niente più di questo. Nessuno mi aveva mai chiamato Maestro. Quel giorno compresi di essere uno dei migliori spadaccini di Kiri, se non di tutto il continente. Ed anche se avere un allievo poteva, secondo le parole degli Anziani Kenkichi che avevo recitato a memoria davanti al Senju, nascondere l'insidia che l'allievo potesse -e sotto un certo punto di vista dovesse - superare il proprio Maestro, a me non importava. Un Maestro senza un apprendista è Maestro di niente. [Note]Giocata molto semplice ma ho letteralmente amato come ruoli Yato. Grazie per la possibilità di sviluppo che mi hai dato con queste giocate.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 700
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note



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    Citato
    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku




     
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