Un favore lava l'altro[Kensei e Febh]

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    Un favore lava l'altro


    Prologo


    Atto I
    Questioni in sospeso †



    Mi era stato affidato un incarico apparentemente semplice: dialogare con Oto perché anch'essa partecipasse alla presa di Cantha. Eppure non stavo considerando una sequela infinita, più o meno, di variabili. Più che altro non era il numero di queste variabili a dovermi preoccupare quanto la qualità di una di esse: Febh Yakushi. Ma procediamo con ordine.
    Il mio fervore alla Chiamata nel Paese del Ferro era probabilmente ancora impresso nei ricordi di tutti i presenti. Avevo fatto sentire la mia voce sopra quella del mio precedente Mizukage, Itai Nara, mi ero fatto richiamare per le parole bellicose e belligeranti nei confronti dell'Impero di Smeraldo. Insomma, non ci ero andato giù troppo leggero. Cantha era ancora il mio nemico nonostante quell'imposizione di silenzio: avevo giurato vendetta, avevo giurato che li avrei annientati tutti, avevo giurato odio eterno; ed ora che la mia voce si sovrapponeva a quella di tutta Kiri nessuno poteva avere il potere di comandarmi di tacere.
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    Mentre sorvolavo sul dorso di Kyofu tutti quei luoghi che separavano l'Acqua dal Suono, questi pensieri albergavano la mia mente in modo nefasto e malinconico. L'essermi reso condo di avere un nemico in comune con mio figlio mi riempiva il cuore di sentimenti contrastanti e quindi dovevo concentrarmi su ciò che più mi portava sulla retta via. Non era passato troppo tempo da quando ero tornato da Oto con Youshi (il quale era uscito perdente, per così dire, in uno scontro molto teso con una promettente jinchuuriki del Suono) e quindi le informazioni scambiate con Diogene e le promesse che ci eravamo fatti erano ancora piuttosto fresche. Contavo di parlare proprio col Kokage anche di quella questione: ci eravamo lasciati con promesse di guerra e rivendicazioni, dubitavo che un uomo come lui sarebbe rimasto sordo ad una richiesta di quel tipo. Tuttavia, quano fui piuttosto lontano dai famosi Gate di Oto, la variabile che non avevo minimamente considerato citata qualche rigo più sopra se ne stava ritta, con le mani sui fianchi, ad osservare non so bene cosa all'orizzonte. Più per una questione di formalità e rispetto che per curiosità, lasciai che Kyofu perdesse la quota necessaria perché potessi lanciarmi dal suo dorso ed atterrare a qualche metro dall'ex-amministratore. Febh Yakushi. Dissi, salutandolo con un breve inchino. Sono qui perché vorrei nuovamente parlare col Kokage. Ha bisogno di una mano nel fare ciò che stava facendo oppure posso chiederle di accompagnarmi dal Garth?




    Chakra:
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    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
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    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
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    Slot Azione
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    Slot Tecnica
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    Equipaggiamento
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Tonico Coagulante Medio × 2
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
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    Per chi mi hai preso?


    Febh Yakushi e Kensei Hito

    La missione non era andata poi tanto male. Certo, forse incendiare quel fienile era stato un pò eccessivo ma si era pur sempre trattato di un incidente, così come per la piccola insignificante questione della torre che era caduta sul recinto degli ippopotami che poi avevano sconquassato le risaie per svariati ettari. Un piccolo incidente. Ma il mandante era inerme, fratture a parte, e poi era bastata un pò di colla a caldo per il prezioso e pregevole oggetto artistico della consegna. Un peccato per il barile di mosto e per il cadavere che c'era nel doppio fondo, ma sono cose che succedono. Tutto sommato era stata una missione divertente.

    Certo, se avesse letto prima i dettagli dell'incarico forse avrebbe potuto risparmiarsi qualche grattacapo o qualche urlo...o trovarsi con meno ryo trattenuti dalla busta paga per ripagare i danni. Se non altro era stato lontano dall'ufficio per qualche giorno, e aveva ottenuto una cosa di cui aveva sentito parlare e che cercava da parecchio tempo. Un tesoro, per chi era del mestiere, e che ora stava comodamente nella sua tasca.

    Aveva appena lanciato Ssalar a svariate centinaia di metri come punizione per avergli ricordato che nel briefing c'era scritto esplicitamente quale leva NON tirare, e ora stava là, mani sui fianchi, a osservare le cime degli alberi spezzate da quel lancio magistrale. Fu in quel momento che il battito d'ali e la presenza di qualcosa per aria si avvicinarono: un visitatore di Oto che lo aveva notato? O qualcuno che cercava guai. Forse entrambi, visto che l'enorme pipistrello atterrò a breve distanza, lasciando che un uomo mascherato e coperto di protezioni si avvicinasse. Febh lo squadrò a lungo dopo le sue parole, voltando appena la testa ma senza cambiare posizione, con aria corrucciata. Tu...ti chiami Banzai Hit-me, giusto? Non replicò all'inchino ma si voltò, a braccia conserte. O Kensei qualcosa, no? Inclinò appena la testa verso destra. Ma per chi mi hai preso? Per il galoppino di quel fetente baciamucche del mio Kage?

    Ottimo modo per cominciare una bella conversazione tra alte cariche, inoltre Febh ovviamente ignorava il ruolo dell'altro. Si...sei quello che non sono riuscito a guarire del tutto, ora mi ricordo. E se non sbaglio mi devi un favore. Guarda caso Kensei si era appena proposto per qualcosa che molte persone avrebbero evitato con tutte le loro forze: farsi notare da Febh mentre è assorto nel mare magnum del suo caos mentale. Lo Yakushi sorrise appena. Stavo solo guardando fin dove è arrivata la mia lucertola dopo che la ho lanciata via per essere stata poco educata. Indicò Kyofu. Se vuoi lanciare il pipistrello fai pure, non è uno sport competitivo.

    Quindi fece spallucce. Che vuoi da Gene? Posso chiamare quel fesso del mio guardiano e farti scortare se vuoi, ma ultimamente il bestione è poco presente, e io sono pur sempre amministratore. E dato che odio Kiri anche più del Mikawa potrei farti risparmiare tempo e cacciarti a pedate da subito, se non è nulla di importante. Così posso tornare a pensare al mio Nido di Spezia. Non era una parola a caso pronunciata giusto per darsi un tono: si trattava di una pianta rarissima e quasi introvabile nella quale era capitato per caso durante la sua missione e ovviamente se ne era appropriato (causando qualche lievissimo danno alle risaie locali). Ma un conoscitore delle erbe e delle sostanze avrebbe certo riconosciuto quel nome: dal Nido di Spezia, a patto di riuscire a rimuovere e processare le porzioni impregnate di una potente neurotossina, si potevano ricavare delle sostanze in grado di aumentare enormemente la velocità dei neurotrasmettitori, accelerando il pensiero. La lavorazione era complessa e pericolosa, e richiedeva qualcuno esperto di veleni per separare le parti tossiche, ma si trattava di un tesoro per esperti in tonici o veleni. Ovviamente a Febh interessava la seconda parte...ma magari Kensei sapeva qualcosa a riguardo?

    Allora? Sto aspettando...
     
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    Un favore lava l'altro


    Capitolo Uno


    Atto II
    Irriconoscibile ma immutato. †



    Non mi sono mai abituato ai modi di fare dello Yakushi. Non ci sono abituato tutt'ora e quella volta non fu un'eccezione. Quando gli atterrai davanti l'uomo mi guardò come se avessi interrotto qualcosa e, strizzando gli occhi, come se non mi avesse mai visto prima ... o quasi. Il ricordo che aveva della mia persona era decisamente vago nonostante, ormai, fossimo stati compagni di squadra in almeno due grandi occasioni: il Paese dei Demoni e l'Attacco ai Cremisi. [Note]Contrattacco al Re Rosso. Tu...ti chiami Banzai Hit-me, giusto? Disse inizialmente, per poi correggersi poco dopo. O Kensei qualcosa, no? Ma cancellò immediatamente dalla testa il suo dubbio, realizzando quanto gli avessi chiesto. Ma per chi mi hai preso? Per il galoppino di quel fetente baciamucche del mio Kage? Portai indietro la testa in un gesto di stupore, come se non mi aspettassi un così repentino cambio d'argomento. Si...sei quello che non sono riuscito a guarire del tutto, ora mi ricordo. E se non sbaglio mi devi un favore. Al sentire queste parole, nuovamente figlie di un cambio di focus mentale, risposi immediatamente. Può chiamarmi Mizukage, se le risulta così difficile ricordarsi il mio nome. Dissi, grave. Inoltre è merito mio se il vostro Jonin Shinken Takatsuki è ancora vivo. E qui il tono e l'inclinazione delle parole lasciava poco da essere inteso. Quindi, se non lei direttamente, anche Oto mi deve un favore. Lasciai che l'uomo continuasse, tornando ad osservare i suoi metodi e modi a dir poco surreali. Stavo solo guardando fin dove è arrivata la mia lucertola dopo che la ho lanciata via per essere stata poco educata. Se vuoi lanciare il pipistrello fai pure, non è uno sport competitivo. Feci spallucce. Kyofu mi serve bene. Commentai semplicemente. Non era quello il momento ed il luogo per dimostrare la mia innaturale forza. Che vuoi da Gene? Posso chiamare quel fesso del mio guardiano e farti scortare se vuoi, ma ultimamente il bestione è poco presente, e io sono pur sempre amministratore. E dato che odio Kiri anche più del Mikawa potrei farti risparmiare tempo e cacciarti a pedate da subito, se non è nulla di importante. Così posso tornare a pensare al mio Nido di Spezia. Più di una cosa mi colpì in quell'esternazione ma dovetti procedere con ordine. So degli impegni del Kokage, ne sono stato informato direttamente qualche tempo fa nella mia ultima visita ad Oto, ma speravo di riuscire a trovarlo comunque. Sapevo, in ogni caso, che avrebbe fatto lei le sue veci, in caso d'assenza. La lunga discussione durante il combattimento di Youshi col Mikawa mi aveva permesso di conoscere i piani futuri dell'uomo ed anche di venire a conoscenza di eventuali suoi sostituti in caso di necessità. Tuttavia, per come parlava Febh, quasi pareva che all'uomo non fosse stato comunicato niente di quell'incontro - o che lo avesse volutamente dimenticato, cosa ancor più probabile. Devo pensare che non sia stato informato degli ultimi sviluppi politici del suo paese dato che io e Diogene abbiamo sancito un'alleanza tra il Suono e la Nebbia. Le ultime parole avevano un retrogusto probabilmente molto amaro per l'Amministratore. Vedrà che cambierà presto idea riguardo a noi kiriani. Mi soffermai poi su qualcosa che avrebbe senza dubbio colto maggiormente la sua attenzione: il Nido di Spezia. Durante il mio studio e addestramento nella miscelazione e nella polverizzazione delle erbe necessarie alla creazione di tonici sul libro del mio maestro Shunshuke Nakamura, il Nido di Spezia veniva spesso citato per le sue peculiari proprietà: poteva dare un incredibile supporto alla nascita di pensieri ed idee interessando direttamente neurotrasmettitori e sinapsi. Il problema stava però nel riuscire a gestire la potente neurotossina che esso custodiva. Spero sappia maneggiarlo il Nido di Spezie: un lavoro poco cauto potrebbe contaminare le sue proprietà benefiche con la neurotossina di cui abbonda. Rovinare un esemplare di tale erba sarebbe un peccato indicibile, data la sua rarità. Passai poi, quasi involontariamente, a rispondere alla domanda con cui si era aperta quella sua esternazione. Vorrei incontrare il Kokage perché sto organizzando una task force di ninja esperti con cui attacare ed invadere Cantha. Sho Saitama, Jonin della Foglia, è diretto a Suna per proporre questa stessa cosa al villaggio della Sabbia. I soprusi che Kiri ha subito per l'impero di Smeraldo sono rimasti impuniti per troppo tempo. Sapevo che fare discorsi di quel tipo con Febh, specialmente se da soli, era al limite dell'inutile ma non potevo esimermi dal farlo. E il risultato fu comunque qualcosa di a dir poco lodevole.




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    Alleanza per COSA?


    Febh Yakushi e Kensei Hito


    Pff...Mizukage. Sbottò, tutt'altro che impressionato. Ormai crescono come funghi. Tutti i Mizukage che ho conosciuto li ho presi a pugni o ho voluto farlo. Fino ad allora non credo ti considererò tale. Aggiunse con una strana sorta di serietà assolutamente fuori luogo, ma che era bene non sottovalutare. Shinken dici? Bella prova, quello non muore nemmeno se ti ci metti d'impegno a pestarlo, un pò come uno scarafaggio. Semmai sarà Shinken a doverti un favore, io che centro? Inoltre io NON sono Oto, mi son guardato bene dal diventarlo. Spiegò, lasciando a intendere come la sua persona non fosse affatto interessata al ruolo del comando, mentre lasciava correre il commento (a suo giudizio poco divertente) sul pipistrello albino.

    Uhm...forse mi avevano riferito qualcosa su una visita più o meno ufficiale, comunque come al solito quel sanguinolento scansafatiche lascia a me il lavoro sporco, eh? Discutibile come il "parlare con il Mizukage" fosse un lavoro sporco, ma il rispetto per il proprio Kage se non altro era altrettanto peculiare, in ogni caso si ritrovò a scoccare una lunga occhiata assolutamente incredula all'inquisitore quando questi parlò di alleanze tra Suono e Nebbia. Alleanza? Bello mio, posto che se in mezzo alla nebbia fai troppi suoni i nemici ti beccano subito...io ho seri dubbi che tu abbia tutte le rotelle a posto. Siamo già nell'alleanza accademica, e Gene contava di conquistare Kiri con ogni mezzo se IO non lo avessi fermato quindi...esattamente Alleanza per COSA? Fattosi sospettoso lo Yakushi si sarebbe avvicinato al Mizukage. Non vedo cosa ci sia da cambiare idea...ogni volta che il Suono ha avuto a che fare con Kiri, il Suono ha perso qualcosa di importante. Avrebbe sollevato un dito puntellando il petto dell'altro. Cambierò idea solo quando la Nebbia restituirà ciò che è stato perso, con gli interessi. E la vedo molto dura.

    Gettò uno sguardo alla sacca che portava alla cintola quando il Mizukage parlò del Nido di Spezia come se effettivamente ne sapesse qualcosa, ma sul momento era troppo concentrato sul resto del discorso. Invadere Cantha? Non se ne era parlato già alla Riunione? Se mandiamo i più forti là ovviamente Shiro farà la fine del topo. Ma resteremo sguarniti qui. A me pare una brutta idea. A meno di mandare un drappello apposito per infiltrarsi e far secco il leader, tralasciando tutto il resto. Solo che non sappiamo se possiamo fidarci quella Uchiha traditrice, l'idea di una trappola è fin troppo plausibile. Sbuffò, serio riguardo a quell'argomento mentre si allontanava, dando le spalle a Kensei. Certo, prendere a calci nel sedere quello Shiro non sarebbe male, dopo il giochetto che ha fatto a Konoha. E all'Hokage, ma ovviamente questo non lo avrebbe mai ammesso a voce alta. Ma non converrebbe attirarlo in trappola piuttosto che esporre noialtri al rischio? Se fai tu le regole, non puoi che vincere, se vai in casa d'altri rischi la sconfitta. Inoltre onestamente sono pochi i ninja di livello sufficientemente alto da poter combattere seriamente un nemico simile. Io lo potrei far secco da solo, ovviamente. Ma in linea di massima gli altri sono piuttosto carenti. Tu che sai fare per esempio? A parte cigolare quando piove, con tutto quel ferro addosso, intendo. Concluse, tronfio come un pavone.

    Solo dopo qualche secondo realizzò le parole dette da Kensei poco prima. Hai detto qualcosa sul contaminare il Nido di Spezia? Guarda che è la neurotossina il vero tesoro: a chi diavolo importa delle proprietà benefiche? Se non si separa attentamente si rischia di rovinare gli effetti tossici! Il problema era che lui stesso non la aveva mai maneggiata prima, e sapeva solo come trattare la parte velenosa. Rimase a pensare per qualche secondo. Ti intendi di quei quattro intrugli da alchimista? Sai come estrarre quelle parti inutili dalla pianta? Io so estrarre il veleno...potremmo fare a metà. Tanto immagino che non vorrai mica andare via se devi parlare di missioni suicide no? E potrebbe non indispettermi concederti di aiutarti nel mio laboratorio segreto... Inutile dire che Febh era una perfetta Tsundere...anche se maschio.





    Edited by Febh - 8/6/2020, 11:49
     
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    Un favore lava l'altro


    Capitolo Uno


    Atto III
    Disquisizioni di provincia



    Feci finta di niente quando Febh parve lavarsi le mani del mio titolo. Non era certo lui che doveva darmene conto, almeno per il momento. Ormai crescono come funghi. Tutti i Mizukage che ho conosciuto li ho presi a pugni o ho voluto farlo. Fino ad allora non credo ti considererò tale. Mi disse, particolarmente serio da sembrare minaccioso. Conta ben poco ciò che crede lei, Febh Yakushi. Commentai, rispedendo al mittente l'acida freciatina. Riguardo a Shinken non si scompose. Avevo già anticipato quella che ero certo sarebbe stata la sua risposta quindi cercai di virare argomento, pur rimanendo su quella falsariga. Non stiamo a scomodare il villaggio. La cosa migliore che potrebbe fornirmi, come segno disinteressato di ringraziamento, credo sia un ninja con cui allenarmi. Rallentai brevemente, prima di precisare quella frase. Magari qualcuno che deve punire per la sua inettitudine.
    Non capii poi come proseguì quella discussione: comprendere come lavorassero le sinapsi dello Yakushi era la cosa più faticosa in cui mi fosse mai capitato di cimentarmi ed io so reggere molto bene la fatica. Lasciai quindi correre fintanto che non mise in dubbio le parole del suo stesso Kage. Diogene contava di conquistare Kiri quando non c'ero io sul suo scranno più alto. Adesso il vincolo di sangue e rispetto che ci lega lo ha portato ad intraprendere una strada meno scellerata. Quando si avvicinò non indietreggiai neanche di un passo, rimanendo immobile sul posto, pronto ad incassare l'offensiva dell'Amministratore. L'Accademia un alleanza ... tsk. Commentai quasi sottovoce, prima di spiegarmi meglio. Ha ragione. CI lega già il patto accademico. Eppure, proprio come quando esci con la tua comitiva di amici ce ne sarà sempre uno del gruppo che ti sta più simpatico degli altri. Feci spalluce quando parlò delle perdite di Oto. Ricordavo qualcosa di quella vicenda, mi era già stata raccontata. Infatti, in un'altra vita, già ero stato minacciato e ferito per via della mia sola origine proprio da quell'uomo. Dovevo dunque trattenere la mia lingua se non volevo trovarmi, nuovamente, con un kunai conficcato in una spalla. Non sono i miei predecessori. Non posso rimediare a ciò che è già stato fatto. Mi impegnerò, tuttavia, nell'assicurarmi che non possa riaccadere. Mi avvicinai ancora di più a Febh, per quanto possibile. Lascia il passato alle spalle, Febh Yakushi. Kiri ed Oto hanno un grande futuro insieme. dissi poi, allontanandomi. Non era il momento di esporre i miei dubbi sugli altri due villaggi accademici - e non ero neanche certo che Febh fosse la persona adatta con cui parlarne, dopotutto Diogene era già stato informato - ma non potevo escludere che prima o poi la cosa sarebbe saltata fuori. La sua arringa, poi, si concentrò sul mio motivo principale della visita: Cantha. Invadere Cantha? Non se ne era parlato già alla Riunione? Se mandiamo i più forti là ovviamente Shiro farà la fine del topo. Ma resteremo sguarniti qui. A me pare una brutta idea. A meno di mandare un drappello apposito per infiltrarsi e far secco il leader, tralasciando tutto il resto. Solo che non sappiamo se possiamo fidarci quella Uchiha traditrice, l'idea di una trappola è fin troppo plausibile. Stranamente, per quanto ogni singola parola dello Yakushi risultasse sempre strana, quel discoro era particolarmente sensato. Non obiettai una singola parola, infatti. Ha ragione. Dissi immediatamente. Ma il mio compito è radunare una squadra, non promuovere un piano d'azione. Ho bisogno di consensi e partecipazioni. Dopodiché, tutti insieme, decideremo il da farsi. Risposi diretto inizialmente per poi tornare sui miei passi. Fui io stesso la voce più forte su questi argomenti alla Riunione, sia riguardo all'Uchiha, sia riguardo a Cantha. Allontanandosi, poi, Febh pronunciò una frase che mi mandò su tutte le furie. Trattenermi fu difficile e complesso e ci riuscii solo in parte. Certo, prendere a calci nel sedere quello Shiro non sarebbe male, dopo il giochetto che ha fatto a Konoha. Un suono gutturale e metallico provenne dal mio elmo. A Konoha? Chiesi retoricamente, piuttosto alterato. Kiri è stata rasa al suolo durante un'emergenza epidemica. Sono morte innumerevoli persone. La ricostruzione della città è durata anni e lei mi parla della Foglia? Cercai di ricompormi, anche se ormai la situazione era senza dubbio compromessa. È stata un'idea di un Jonin di Konoha quella di creare una squadra per coordinare un attacco a Cantha. Sono qui perché Kiri ha già accettato la proposta e si è offerta di dialogare con il Suono.
    Febh passò poi ad esporre i suoi dubbi sulle capacità necessarie al team che si sarebbe dovuto dirigere a Cantha, in particolare, ovviamente, riferendosi al sottoscritto. Onestamente sono pochi i ninja di livello sufficientemente alto da poter combattere seriamente un nemico simile. Io lo potrei far secco da solo, ovviamente. Ma in linea di massima gli altri sono piuttosto carenti. Tu che sai fare per esempio? A parte cigolare quando piove, con tutto quel ferro addosso, intendo. Anche se mi ritrovavo ad essere il Kage di Kiri era probabile che tra tutte le grande potenze di quattro villaggi io fossi il più debole e inesperto. Questa condizione soltanto transitoria, tuttavia, non avrebbe certo leso la mia autostima e lungimiranza. La mia specialità è combinare taijutsu - kenjutsu in particolare - e ninjutsu. Provengo da un clan di spadaccini e la spada è dunque la mia principale arma. Lo squadrai un attimo. Non ricambierò la domanda. Il caos che è capace di generare è ormai leggenda in tutti e quattro i paesi.
    Le mie parole rimbombarono in quel boschetto un paio di istanti prima che l'espressione di Febh cambiò radicalmente e all'improvviso. Parve come cadere dalle nuvole in mezzo alla conversazione. La sua attenzione passò all'improvviso al Nido di Spezie. Non sapevo che la sua tossina potesse venir in qualche modo utilizzata. Dopotutto le mie conoscenze si limitavano al campo farmaceutico: Ti intendi di quei quattro intrugli da alchimista? Sai come estrarre quelle parti inutili dalla pianta? Io so estrarre il veleno...potremmo fare a metà. Tanto immagino che non vorrai mica andare via se devi parlare di missioni suicide no? E potrebbe non indispettermi concederti di aiutarti nel mio laboratorio segreto... Feci un breve inchino con la teta, allargando il braccio come a chiedere di far strada ancor prima di rispondere. Non ho mai lavorato con questa pianta ma l'ho studiata a lungo. Dissi. E la sua proposta mi sembra più che sensata. La seguo.




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    Kiri puzza di Pesce


    Febh Yakushi e Kensei Hito



    Febh fece spallucce Questione di punti di vista, amico Banzai. Dal mio punto di vista, la mia è l'opinione più importante di tutte. Ammise senza alcun problema, da grande egocentrico quale lui era. Inoltre uno dei maggiori insegnamenti che ho ricevuto dal mio maestro è stato "Se puoi distruggere qualcosa, allora la controlli". Sorrise, sinistro. E sono abbastanza fiducioso da dire che posso distruggere la maggior parte delle cose e persone che mi capitano davanti, se lo voglio. Quindi la mia opinione, in questo specifico contesto, credo conti parecchio. Stava punzecchiando il Kiriano...beh, per il solo fatto di essere un Kiriano ovviamente. E per una certa spacconaggine di fondo. Raramente Febh si presentava umile, soprattutto con altri maschi. Davanti a una donna un pò esitava. Davanti a una donna di carattere invece prendeva velocemente la strada dello zerbino e rialzarsi risultava complesso. Lasciò comunque correre, e quando Kensei gli chiese un otese in attesa di punizione con cui allenarsi ovviamente il primo pensiero andò a Tasaki. Ne avrei uno, originario di Kumo. Il problema è che più parla e più viene voglia di colpirlo. Forte. Magari con un bavaglio...ma come mai tanta strada per cercare uno sparring partner? A Kiri avete solo scemotti gracili? Una continua provocazione, ma fu allora che il Mizukage riferì il motivo del suo viaggio, il suo desiderio di incontrare il Mikawa e il suo piano.

    Sangue e Rispetto? Mi ero perso la parte in cui frugare le budella di qualcuno è segno di rispetto. Borbottò ripensando alle condizioni di Kensei quando Diogene aveva perso il controllo. Ma dopotutto siete gente strana. Aggiunse mentre l'altro, impervio alle provocazioni, cercò di fare una specie di battuta di spirito che tuttavia non venne recepita correttamente dal cervello dello Yakushi...come spesso capitava a ben pensarci. TU hai amici? Lo indicò con le mani e un'espressione estremamente dubbiosa. No, dico...con questa...roba addosso? Non che Febh avesse mai potuto fregiarsi di una "comitiva di amici". O di "uscire". Certo, a ben pensarci non credo di aver mai fatto un'uscita di gruppo, missioni escluse. Si fece dubbioso. Forse dovrei legare Hebiko e portarmela dietro per i vicoli di Oto, immagino conti. E forse qualche altro...mah. vedremo. Non era la sua specialità, questo era evidente, ma tornò su Kensei quando questi lo esortò a lasciar perdere il passato. Un futuro che puzza di pesce, a sentimento. Sbuffò. In ogni caso, non saranno due slogan a farmi cambiare idea, Banzai. Vedremo cosa saprai fare. In un certo senso gli stava dando il beneficio del dubbio...o no?

    Io ho sempre ragione. Replicò con convinzione alle parole dell'altro. E in pratica vuoi una seconda riunione. Ma con gente decisa da te. E considerando che volevi parlare con Diogene si vede che ci hai preso gusto nello strisciare i visceri sul terreno. Rabbrividì, prima di lanciare le sue considerazioni sull'attacco a Konoha, ottenendo un verso tutt'altro che piacevole e certo segno di irritazione da parte di Kensei, che si lanciò in una filippica sull'attacco a Kiri. Febh in realtà aveva letto molto sommariamente quelle informazioni: al tempo gli era stato vietato l'accesso alla Nebbia e per ripicca aveva deciso di timbrare senza leggere quasi tutte le comunicazioni che arrivavano relative a quel particolare Villaggio. Infantile, scorretto e irresponsabile. Al di là di ogni perdono. Ma lui non voleva il perdono, era fiero di essere infantile, scorretto e irresponsabile. Oh, sì, mi pare fosse successa una cosa del genere ora che ci penso. Rispose, visibilmente accigliato per mettere a fuoco l'evento. Ma avevate un'epidemia e nessuno ha chiesto a Oto e alle sue arti mediche d'avanguardia. E nemmeno avete chiesto aiuto per la ricostruzione. L'amministrazione di Oto viene rasa al suolo ogni due mesi, suppergiù, ma non ne facciamo un dramma. Non quando siamo noi a buttarla giù perlomeno. Fece spallucce, ma in qualche modo era consapevole che quelle parole avrebbero fatto infuriare l'altro quindi alzò una mano col palmo aperto, come a voler fermare Kensei che stava a breve distanza dal replicare. Ma non fraintendermi. In quel momento estese il suo chakra adesivo fino al corpo di Kensei, abbassando appena la mano, con una forza di tutto rispetto per tenerlo fermo ed evitare colpi di testa per quelle che sarebbero state le parole successive [Azione 1]Statistiche: Forza Nera +8 tacche - Chakra Adesivo Esteso

    Corpo Perfetto +6 For, -6 Rif
    Controllo del Chakra Potenziato, Aggressivo ed Esteso +2 For, posso usare Tocco Adesivo su parti del corpo altrui, posso estendere fino a 50cm
    . Kiri puzza di pesce, è piena di gente abbastanza irritante che è giusto, doveroso e divertente bullizzare in ogni possibile occasione. Sorrise digrignando i denti come una bestia feroce appena uscita dall'inferno, con del chakra nero e crepitante che iniziava a danzargli intorno. Ma questo vale solo se siamo NOI di Oto a farlo. NESSUN ALTRO deve permettersi di maltrattare un villaggio accademico. Siano i pescivendoli di Kiri, quei buoni a nulla di Konoha o quei pezzenti di Suna. Anche se assolutamente patetici rispetto a Oto, sono i nostri alleati e le vittime delle NOSTRE angherie, quindi Cantha DEVE essere punita. Rilasciò la pressione mentre tutto tornava alla normalità, inclusa la sua espressione. Io posso anche prendervi in giro. Cantha no. Ma come ti ho detto, c'è un modo e un tempo per tutto. Intendo prendere Shiro e strappargli ogni sicurezza, ogni risorsa, forza e speranza fino a quando non sarà altro che un vermetto patetico e debole che implorerà la morte...e a quel punto gliela negherò, scaraventando il suo corpo ancora sofferente all'inferno per una tortura eterna e senza via d'uscita. In qualche modo quelle parole che uscivano dal suo viso rilassato e tranquillo erano ancora più terrificanti: con quello Shiro doveva esserci qualcosa di personale, che normalmente teneva sotto la superficie ma che Kensei aveva fatto emergere per una frazione di secondo.

    Poi, come se nulla fosse alleggerì ulteriormente la conversazione. E chi sarebbe questo Jonin così intraprendente? Se fosse quel bue ottuso del Pivello, l'hokage, lo avresti chiamato così. Sbiancò per una frazione di secondo. Non mi dire che Iron Sensei è tornata in servizio attivo? Scosse il capo, era troppo improbabile. Allora forse quell'uchiha che gira col cane? Non conosceva altri ninja di alto rango a Konoha, o almeno non gli tornavano in mente. Kensei poi si mise a nudo (fortunatamente in modo figurato) spiegando quali fossero le sue principali attitudini come ninja. Niente Genjutsu? Anche io ne mastico pochi e molto situazionali, ma posso capire. Grazie del complimento comunque. Ma c'è una misconcezione di fondo. Spiegò, vanesio. Io sono un ninja di alto livello, Banzai. Non genero caos. A volte quando mi muovo possono succedere cose un pò strane e assolutamente indipendenti dalla mia volontà, ma sono tutte, e sottolineo, tutte coincidente. In realtà la mia specialità è combinare tecniche e strategie con altri. Mi annoio a combattere da solo, anche se ne sono perfettamente capace. Il motto del mio clan è "Uno Yakushi basta a sè stesso"...il chè significa che tutti gli altri sono qualcosa di più, che aumentano le possibilità o facilitano la vittoria. Fece guizzare uno Shuriken nella mano, che poi rimase sospeso a brevissima distanza dal palmo cominciando a ruotare a velocità incredibile, traendo un sibilo pericoloso nell'aria, quasi fosse un attrezzo di edilizia. Una semplicissima tecnica basata su un'applicazione precisa di chakra adesivo e repulsivo che spingono l'oggetto per farlo girare. Hajime, l'Inizio dell'Arte della Rotazione. Fermò la tecnica afferrando il Kunai e gettando un sorriso in cerca di adorazione. Ora, prova a immaginare un Katon che diventa una trivella incandescente, o una rete di fulmini che diventano ancora più caotici e veloci roteando. Visto che è un concetto semplicissimo, è facile applicarla a qualunque cosa. Basta un pò di inventiva.

    Conclusa la sua dimostrazione, fatta unicamente per fare lo spaccone, lo Yakushi tornò al discorso lasciato in sospeso sul Nido di Spezia dopo poche battute. Kensei sembrava interessato, anche se non sapeva come riutilizzare la tossina una volta separata. Come sarebbe? È una delle migliori neurotossine: accelera talmente tanto le percezioni che uno non controlla più il corpo! In realtà era lo stesso identico effetto della sostanza benefica, di cui condivideva gran parte della formula chimica, ma ciò che cambiava era la concentrazione e qualche dettaglio minore. A ben guardare, il Nido di Spezia aveva un unico effetto, benefico e venefico, Yin e Yang, tutto dipendeva dal contesto. Comunque va bene. Seguimi, ho un piccolo rifugio nel bosco dove tengo il mio laboratorio. Uno dei miei laboratori in effetti...spesso saltano in aria quindi ne ho diversi. Ovviamente per semplici coincidenze. Ma esattamente di cosa hai bisogno per togliere la sostanza inutile?


     
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    Capitolo Uno


    Atto IV
    Odio e distruzione



    Quanto era complesso parlare con lo Yakushi. Eppure io ero andato lì con le migliori delle intenzioni. Tuttavia è estremamente difficile contenere la propria natura, specie davanti ad un individuo come l'Amministratore di Oto. Questione di punti di vista, amico Banzai. Dal mio punto di vista, la mia è l'opinione più importante di tutte. Disse, senza un briciolo di malizia. Quell'uomo pensava davvero la maggior parte delle cose che diceva e questo era a dir poco sponcertante. Inoltre uno dei maggiori insegnamenti che ho ricevuto dal mio maestro è stato "Se puoi distruggere qualcosa, allora la controlli". Un insegnamento a dir poco miope quello del maestro di Febh, se posso dirlo. Saper essere qualcuno al di là del proprio potere distruttivo non è cosa da tutti. Saprei fare almeno un paio d'esempi a riguardo ed uno era proprio lui. E sono abbastanza fiducioso da dire che posso distruggere la maggior parte delle cose e persone che mi capitano davanti, se lo voglio. Quindi la mia opinione, in questo specifico contesto, credo conti parecchio. Gettai uno sguardo grave sullo Yakushi. Questa è una sua personalissima opinione. Rincarai la dose. Lei è liberissimo di credere ciò che più le aggrada anche se la realtà dei fatti è ben diversa dalle sue elucubrazioni. E lo è. Se i Kami vollero, comunque, passammo a parlare della mia strana richiesta. A Kiri conosco tutti i miei avversari. Non ci sarebbe gusto. Vorrei confrontarmi con qualcuno di inedito. E se più parla e più viene voglia di picchiarlo, meglio. Potrà capirmi se ci andrò giù un po' pesante. Fu quello il mio modo di rispondere alle provocazioni portate dallo Yakushi fino a quel momento. Sapevo che avrei potuto pentirmene.
    Quando passammo a parlare del motivo della mia visita, Febh incalzò ancora una volta. Sangue e Rispetto? Mi ero perso la parte in cui frugare le budella di qualcuno è segno di rispetto. Ma dopotutto siete gente strana. Ma io ero pronto ad incassare e a restituire, con gli interessi. Dimentichi forse che nonostante le budella sul pavimento quello in piedi fossi io e non il Kokage. Avrei potuto perforargli il cranio con la sua spada anche se poi sia Kiri che Oto si sarebbero ritrovati senza una guida. La mia successiva battuta fu del tutto e completamente presa in parola. Sembrava che Febh non fosse in grado di scindere, nel parlato, il senso letterale da quello figurato. Lo osservai dunque senza commentare e lasciando che le sue parole trovassero la risposta vacua del vento.
    Si giunse poi al momento della mia arringa in favore di Kiri. Non trovai ovviamente il risultato sperato ma ciò che accadde potei ritenerlo una mezza vittoria. Febh, infatti, si pronunciò in questo modo: In ogni caso, non saranno due slogan a farmi cambiare idea, Banzai. Vedremo cosa saprai fare. Sorrisi sinistro sotto l'elmo.
    Ma poi, come è doveroso aspettarsi dallo Yakushi, la situazione degenerò improvvisamente ed in modo, forse, irreversibile. In pratica vuoi una seconda riunione. Ma con gente decisa da te. E considerando che volevi parlare con Diogene si vede che ci hai preso gusto nello strisciare i visceri sul terreno. Disse, dimostrando di non aver capito il punto della questione. No. Risposi. Volevo parlare con Diogene perché è la carica più alta del Villaggio e l'unico, dunque, degno di decidere queste cose con un altro kage. La frase ovviamente eccessiva ma la strafottenza di Febh mi aveva portato, inevitabilmente, a rispondere alle sue stoccate con altre stoccate e quando quelli cercò di giustificare la sua "dimenticanza" degli eventi avvenuti a Kiri la mia pazienza finì. Oh, sì, mi pare fosse successa una cosa del genere ora che ci penso. Rispose, visibilmente accigliato per mettere a fuoco l'evento. Ma avevate un'epidemia e nessuno ha chiesto a Oto e alle sue arti mediche d'avanguardia. E nemmeno avete chiesto aiuto per la ricostruzione. L'amministrazione di Oto viene rasa al suolo ogni due mesi, suppergiù, ma non ne facciamo un dramma. Non quando siamo noi a buttarla giù perlomeno. Sentendo queste parole l'aria intorno a me iniziò a gelarsi ed a farsi pesante. Lo Yakushi avrebbe potuto chiaramente sentire il cambio di temperatura e la tensione crescere. Ed infatti, alzando la mano, quasi stava reagendo al mio potere più nascosto che emergeva dagli abissi, dicendomi di fermarmi. Ma non fraintendermi. Disse quindi, riuscendo a generare una forza sul sottoscritto a dir poco immane, seconda solo a quella che Diogene aveva scatenato sul sottoscritto durante la Chiamata nel Paese del Ferro. Kiri puzza di pesce, è piena di gente abbastanza irritante che è giusto, doveroso e divertente bullizzare in ogni possibile occasione. E mentre pronunciava queste parole, un crepitio di fulmini oscuri e neri iniziò a vibrare nei suoi occhi, come mi stesse comunicando che era intenzionato a fare qualcosa. Oggi hai sbagliato persona. [Attivazione Kinjusu]

    Yami-do no Kinjutsu - 闇路の禁術
    Kinjutsu di Taki

    Ad Attivazione
    La tecnica speciale prevede un consumo d'attivazione. L'attivazione richiede un consumo Medio di chakra. Puo' mantenere la tecnica attiva per 3 round ogni livello dispari nella tecnica speciale posseduto.
    [L'attivazione richiede slot tecnica]


    Caratteristica dei Portatori: Forza Aumentata (+3 Tacche)


    Guarigione d'Odio: All'attivazione, l'utilizzatore può generare Vitalità extra temporanea, annullando anche gli status. L'utilizzatore può convertire uno status Leggero in un danno ½ Leggero alla vitalità, uno status Medio in danno Leggero, uno status Grave in Medioleggera, avvelenamento escluso. L’utilizzatore non può svenire né morire fintanto che la TS è attiva, anche se la sua vitalità è scesa a zero o ha subito danni mortali.
    Aura d'Odio: L'utilizzatore definisce un’area ben precisa con centro se stesso, inondandola col suo odio. L’utilizzatore, all'attivazione della tecnica, può Instillare Odio fino ad un massimo di una persona per livello dispari della tecnica speciale; Instillare Odio costa Medio e uno slot azione/tecnica per ogni persona oltre la prima. Coloro cui è stato Instillato Odio avranno dei malus a Forza e Resistenza finché permangono nel raggio di Aura d'Odio. Ogni round, l'utilizzatore può assegnare tacche extra di svantaggio alle statistiche primarie avversarie, bilanciando con un equivalente malus ad una propria statistica primaria; il processo deve essere ripetuto per ogni persona all'interno di Aura d'Odio. Il malus massimo per persona cui è stato Instillato Odio è pari a 1 ogni livello dispari di tecnica speciale.
    Odio Incarnato: L'utilizzatore ha le seguenti imposizioni: se possibile, farà soffrire gli avversari; non risparmierà nessuno dalla morte, se non controproducente; non presterà soccorso a chi è in difficoltà, se si è dimostrato debole; non cercherà mai di placare gli animi; Le imposizioni sono sempre attive. Se rispettate le imposizioni, l'utilizzatore sarà Odio Incarnato anche se disattivata la tecnica speciale ed otterrà un miglioramento alla protezione naturale.
    Backfire: Causa Scoordinato e Indebolito in tutto il corpo per un numero di round pari ai round d'utilizzo. Riattivare la tecnica speciale annulla gli status negativi. L'utilizzatore può attivarla 1 volta al giorno ogni livello pari della tecnica speciale, altrimenti alla disattivazione sarà Affaticato. Nei combattimenti in arena, il giocatore non avente backfire può decidere di incrementare la durata dello scontro: lo scontro potrà continuare, oltre i limiti prestabiliti, per tutti i round di backfire non conteggiati nei limiti di round dello scontro



    Livello IV (Chunin Nera - Jonin Viola)
    • Attivazione: La Vitalità extra è pari a 12 leggere.
    • Instillare Odio ha un malus massimo in Forza di 2 Tacche.
    • Instillare Odio ha un malus massimo in Resistenza 2 Tacche.
    • Aura d’Odio ha un raggio di 24 Metri.
    • Odio incarnato concede un bonus di +10 alla Protezione Naturale.
    La forza che mi teneva fermo divenne immediatamente più blanda e per far comprendere il concetto che mi si dovesse il rispetto che meritavo mi limitai a dimostrare come l'Amministratore di Oto non potesse termermi in scacco con questi metodi così blandi. Feci quindi un passo avanti, confrontandomi coi suoi occhi oscuri e crepitanti, prima di rilasciare la mia tecnica proibita e far tornare l'aria meno pesante - questo ovviamente se e solo Febh non si fosse dimostrato ancora ostile. Ma questo vale solo se siamo NOI di Oto a farlo. NESSUN ALTRO deve permettersi di maltrattare un villaggio accademico. Siano i pescivendoli di Kiri, quei buoni a nulla di Konoha o quei pezzenti di Suna. Anche se assolutamente patetici rispetto a Oto, sono i nostri alleati e le vittime delle NOSTRE angherie, quindi Cantha DEVE essere punita. Io posso anche prendervi in giro. Cantha no. Ma come ti ho detto, c'è un modo e un tempo per tutto. Intendo prendere Shiro e strappargli ogni sicurezza, ogni risorsa, forza e speranza fino a quando non sarà altro che un vermetto patetico e debole che implorerà la morte...e a quel punto gliela negherò, scaraventando il suo corpo ancora sofferente all'inferno per una tortura eterna e senza via d'uscita. Cercai di cogliere soltanto le frasi importanti di quel discorso senza senso e senza rispetto. Bene. Sono contento di poter contare sul suo aiuto. Anche se mi domandavo come mai Febh potesse avercela così tanto con Shiro dato che Oto era l'unico paese che non era stato coinvolto neanche contingentemente dalla questione Impero di Smeraldo.
    Il ninja che ha avanzato quest'idea è Sho Saitama Kagome. Glissai sul resto delle sue domande e delle sue stramberie, come avevo già fatto più volte quel giorno ma rimasi piacevolmente sorpreso dal suo breve monologo sulle sue capacità e dall'evidente spavalderia che dimostrò quando fece roteare il aria lo Shuriken senza toccarlo. Sentirlo parlare dell'essere più a suo agio nel combattere in gruppo che da solo mi portò alla mente sia l'ottima coordinazione che sviluppata negli anni con Akira che l'innaturale armonia che il nostro sangue e la Stella donava a me e Sho nel combattere. Io, salvo rari casi, preferisco combattere e viaggiare da solo. Replicai, per poi, indicando con l'indice sinistro l'arma che ancora volteggiava in aria, aggiungereUna tecnica interessante. Magari le mostrerò anche io qualcosa che ho perfezionato negli anni, in un altro momento, magari proprio per avere una dimostrazione delle sue capacità di applicare .. l'Arte della Rotazione alle tecniche altrui. Lo stavo un po' adulando, è vero.
    Mostratomi poi interessato a collaborare con lo Yakushi, approfondimmo la questione Nido di Spezie. Come sarebbe? È una delle migliori neurotossine: accelera talmente tanto le percezioni che uno non controlla più il corpo! Disse lo Yakushi, sentendomi manifestare ignoranza in un suo campo. Comunque va bene. Seguimi, ho un piccolo rifugio nel bosco dove tengo il mio laboratorio. Uno dei miei laboratori in effetti...spesso saltano in aria quindi ne ho diversi. Ovviamente per semplici coincidenze. Ma esattamente di cosa hai bisogno per togliere la sostanza inutile? Non compresi immediatamente quella domanda, quindi risposi nel modo più vago e ampio possibile. Molto spesso la sostanza che diviene veleno è una solita sostanza benefica somministrata in dosi eccessive. Quindi, dal punto di vista della materia prima ... niente di diverso da ciò che hai bisogno tu per estrarre la neurotossina. Mi incamminai, seguendo l'uomo nel bosco. Dal punto di vista delle macchine necessarie per una buona operazione direi che qualche bacher, un fornello, delle ampolle per la distillazione, un mortai e una macchina per l'essiccazione della pianta siano più che sufficienti. Guardai l'uomo. Quali sono invece i tuoi strumenti necessari? Chiesi, sia per formalità che per mera curiosità.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Tonico Coagulante Medio × 2
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
    ///


    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku

     
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    È colpa tua. Ratty

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    Febh Yakushi e Kensei Hito

    Ai tentativi di risposta razionale di Kensei Febh replicò solo con un sorrisetto beffardo, quello di chi la sapeva lunga o perlomeno ne era convinto, ma non aggiunse altro. Registrò l'idea di mandare Tasaki a essere picchiato da qualcuno come un fatto estremamente positivo per Oto e per la formazione dell'ex nukenin, e si ripromise di mandarlo contro Kensei senza specificare esattamente che si trattava di un addestramento, giusto per rendere la cosa un pò più piccante. Perforare il cranio a Gene? Non sono del tutto convinto che il suo cervello sia là. Minimizzò alzando gli occhi al cielo, come sempre quando voleva cambiare argomento. Ma se vuoi metterti a picchiarlo di nuovo fai pure, solo che stavolta non credo sarete due contro uno. Frecciatina, ma ci poteva stare, e sicuramente non si era risentito per non essere considerato "carica del villaggio degna di discutere con un kage", quello era esattamente il suo obiettivo: stare nelle retrovie!

    Durante la dimostrazione di forza e la dichiarazione di intenti verso Cantha però accadde qualcosa di imprevisto: non solo Kensei riuscì a liberarsi dalla stretta (ben pochi al mondo ne erano capaci, anche se non la aveva esercitata al massimo delle sue potenzialità) ma per una frazione di secondo, proprio mentre si sottraeva alla pressione, lo Yakushi ebbe la chiara e netta volontà di distruggere quel miserabile kiriano dalla faccia nascosta, liberando la Fine Inevitabile per frantumare a suon di sberle la stupida maschera e magari conficcargli poi tutti i frammenti a uno a uno in bocca per farglieli ingoiare. Tu... Sibilò, mentre dalla manica stavano per emergere dei serpenti, quando improvvisamente quella sensazione svanì nel nulla, lasciando l'Amministratore un secondo dubbioso delle sue stesse emozioni, ma consapevole che la liberazione di Kensei non sarebbe stato qualcosa che gli avrebbe fatto avere maggior rispetto, semmai atti di bullismo più intensi. Quella cosa...che era? Forse aveva già percepito qualcosa di simileLascio il dubbio perchè magari la usi al Re Rosso e Febh è presente, ma non sulla sua persona. C'era una certa assonanza con la Fine Inevitabile, quasi una sinergia, e questo lo rese immediatamente sospettoso, oltre che decisamente più serio, con occhi che da svogliati e confusionari si fecero affilati come rasoi. Bada, pescivendolo. E' meglio se mi dai una spiegazione: da dove arriva quel potere? Ha qualcosa a che fare con il clan Hakai? Disse, con palese urgenza, ovviamente minaccioso e senza offrire alcuna sponda per il dialogo. Scosse il capo, cercando di scacciare quell'aggressività che era apparsa dal nulla: non era divertente essere seri. Dico sul serio. Tempo fa ho...vissuto...una capacità simile, legata a un clan molto, molto importante per me. Quindi se sai qualcosa dillo. Potrei considerare ripagato il favore che mi devi.

    [...]

    In qualche modo superarono quella crisi momentanea, portando il discorso su temi assai più leggeri e con l'animo molto più quieto. Dopo la dimostrazione sulla più basilare Arte della Rotazione Kensei ammise di non essere tagliato per il combattimento in squadra, o qualcosa del genere, ottenendo uno sguardo dubbioso da parte dello Yakushi. E non ti annoi? Combattere da soli rende tutto più facile, senza seccatori nè affini e puoi far esplodere cose senza che nessuno poi venga a chieder conto, ma è decisamente meno divertente. Inoltre senza spettatori che possano restare a bocca aperta dopo che disintegri il nemico che senso ha esagerare? Singolare punto di visto, e decisamente lontano dal concetto di guerriero-ombra ma più affine a un qualche gladiatore. Tks, posso combinare la mia tecnica con quasi tutte le ninjutsu, visto quanto è semplice. Ma non per questo poco potente.

    [...]

    Beh, come diceva sempre quel vecchio pazzo al monastero assieme alla Sensei Iron, quello che fa il veleno sono la dose e il mezzo di somministrazione. Disse lo Yakushi mentre faceva cenno al Mizukage di seguirlo nel bosco, fatto che sotto parecchi punti di vista sarebbe potuto risultare sospetto. Ma penso di non aver mai considerato che la stessa fonte possa dare anche effetti benefici. Un bel paradosso. Il laboratorio in questione era ricavato nel tronco di un albero cavo e aveva tutto l'aspetto di una casa delle streghe delle leggende...e anche entrando avrebbero trovato piante appese a essiccare, altre in vaso, animali più o meno rari morti e appesi mentre qualche altro (perlopiù insetti) stavano in delle gabbie. Se si unisce questo alla presenza di una scopa il paragone con le streghe occidentali era assolutamente intuitivo. Però mancava un tavolo con apparecchiature moderne o altri sistemi di precisa processazione chimica. C'era però un grosso calderone al centro della sala, e una cucina apparentemente molto ben fornita, con tanto di frigorifero e microonde. Mancava del fuoco però (in effetti erano dentro un albero). Ah si, un tempo usavo anche io quella roba. Poi ho visto che facendo a occhio con la roba che trovavo in casa uscivano bene lo stesso, più o meno. Ma se faccio qualcosa di elaborato uso quello là! Indicò un piccolo calderone portatile con treppiede, vecchio e rovinato dall'uso ma con una strana aria solenne [Immagine]. Per il fuoco in genere ci pensano le lucertole. Una è come un cavo elettrico e l'altra come un fornelletto. In quel momento sia Ssalar che Ssalschnell avrebbero avuto un brivido: detestavano essere usate a quel modo. In realtà quel metodo non era così assurdo: un calderone tramandato da un maestro poteva avere effetti particolari e le fiamme di una creatura erano controllabili con maggior precisione di qualunque macchinario, a patto di avere un buon affiatamento con l'evocazione. Nondimeno era una scena bizzarra. Nel cassetto tengo ampolle e provette però. Sono più comode per il trasporto dei sacchetti da freezer. E in quell'angolo c'è l'affare per comprimere le polveri in pillole.

    In ogni caso si avvicinò a un tavolino in legno. Diede una pulita alla buona con un panno umido e trasse dal tatuaggio che aveva sul dorso della mano (seminascosto dalla manica) un'erba dall'aspetto molto bizzarro, a metà tra una pannocchia e un ananas, con una serie di bacche rosse distribuite a caso lungo la superficie. Ecco qua. Fammi vedere un pò.
     
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    Capitolo Uno


    Atto V
    Miscugli e distillati †



    Lo Yakushi accettò, infine, la mia proposta di sparring accademico cosa che, in qualche modo, specialmente per tutto ciò che aveva detto fino a quel punto, mi risultò alquanto strana. Dato il discorso sull'esclusiva otese nel bullizzare gli altri accedemici, il fatto che Febh avesse accettato la mia proposta mi portava a due conclusioni: 1) era convinto che il suo ninja, certo Tasaki, mi avrebbe sconfitto facilmente, portando i fasti di Oto a nuovi livelli. 2) Doveva punirlo in qualche modo e lanciarlo contro di me poteva essere una punizione abbastanza dolorosa.
    Le risposte alla questione Garth, invece, furono più che puntuali e non potei far molto che incassarle. La mia replica, infatti, verteva su altre questioni. Credo di essere già stato chiaro nell'esplicarti i miei rapporti con Diogene. Non è nei nostri interessi combatterci. Anche perché, per il momento, tutto si sarebbe risolto in modo non dissimile da come andò nel Paese del Ferro.
    Quando lo Yakushi estese la sua forza verso di me ed io estesi il mio odio verso di lui, qualcosa di violento e sopito si svegliò negli occhi dell'Amministratore Otese. Il bagliore oscuro che avevo visto pochi istanti prima brillò di una intensità più viva e crepitante per poi, nel momento stesso in cui mi liberai dalla sua presa e avanzai verso di lui, vederlo spengersi come una fiamma privata d'ossigeno: gli occhi, prima carichi di aggressività ed estasi, ora parevano vuoti e vacui, pieni solo di un misto tra risentimento, paura e incomprensione. Tu... tuonò l'otese a breve distanza. Quella cosa...che era? Mi chiese, con fare per lui affatto tipico. Lo fissai in silenzio poiché riuscivo a scongere qualcosa in lui, sentivo che ciò che aveva da dirmi non era terminato. Bada, pescivendolo. E' meglio se mi dai una spiegazione: da dove arriva quel potere? Ha qualcosa a che fare con il clan Hakai? Il suo tono si era fatto serio e posato, il suo fare evidentemente minaccioso era la reazione fisiologica al terrore di subire nuovamente qualcosa che lo aveva traumatizzato. Dico sul serio. Tempo fa ho...vissuto...una capacità simile, legata a un clan molto, molto importante per me. Quindi se sai qualcosa dillo. Potrei considerare ripagato il favore che mi devi. Continuò, evidentemente intenzionato a venire a capo di quella situazione. Non ho idea di cosa tu stia parlando. Non so chi siano questi Hakai. Dissi, grave e distaccato, bruciandomi - forse - l'opportunità di non dovere un favore allo Yakushi. Quello che hai percepito era il potere che mi tiene in vita. Come credo tu possa notare, la mia condizione fisica va oltre ogni logica umana. Non so da dove derivi quel potere, se sia un modo di manipolare il chakra del mio corpo, se sia una qualche eredità di sangue che mi porto dietro. So solo che si è risvegliata il giorno in cui ho scelto di non morire. Una spiegazione forse criptica come molti dei messaggi che ero solito fornire su me stesso o sui concetti che mi muovevano ma lo Yakushi se la doveva far bastare. Certo era che quelle sue considerazioni avevano gettato sul mio pensiero un'ombra scomoda ed ingombrante: quanto di quel potere potevo dire di aver generato personalmente e quanto poteva essere figlio di una propensione genetica? Le vicende del Lucchetto mi avevano già fatto comprendere quanto intricata ed oscura fosse la storia della mia famiglia. [Note]Mi lascio aperta una stradina d'approfondimento di BG che non si sa mai. Se vuoi collegarla col Clan Hakai anche solo contingenteimente, data la sinergia e l'assonanza come hai detto, per me ne possiamo parlare. <3
    La discussione, che stranamente non degenerò, continul poi su una piccola interrogazione relativa allo stile di combattimento. Feci intendere di preferire combattere da solo e lo Yakushi parve sorpreso. E non ti annoi? Combattere da soli rende tutto più facile, senza seccatori nè affini e puoi far esplodere cose senza che nessuno poi venga a chieder conto, ma è decisamente meno divertente. Inoltre senza spettatori che possano restare a bocca aperta dopo che disintegri il nemico che senso ha esagerare? La risposta, che Febh poteva decisamente immaginarsi, fu piuttosto semplice. Odio gli imprevisti. Risposi secco. E se sono da solo so che le cose vengono fatte bene. Ma, come già detto, c'erano almeno due eccezioni.
    Spostatici da quella radura antistante Oto, seguendo lo Yakushi che ripeteva quanto avevo già espresso ma per mezzo delle parole di altre persone, ci ritrovammo davanti ad un grande albero incavato che, con un po' di sorpresa, devo ammetterlo, si rivelò essere l'ingresso di un laboratorio segreto di Febh. Tra polvere, strani oggetti per la pulizia, calderono astrusi e vari altre cianfusagli ed amenità, sembrava di essere nella stanza delle perversioni di qualche svitato più che in un laboratorio vero e proprio. Febh dovette notare da sotto l'elmo la mia espressione di disgusto, specialemente dopo che elencai i materiali che necessitavo per una corretta distillazione degli ingredienti necessari per i tonici. Ah si, un tempo usavo anche io quella roba. Poi ho visto che facendo a occhio con la roba che trovavo in casa uscivano bene lo stesso, più o meno. Ma se faccio qualcosa di elaborato uso quello là! Lanciai uno sguardo torvo verso oggetto indicato. Sembrava abbastanza vecchio da poter contaminare le mie operazioni sul Nido. Uhm. Mi limitai a proferire. Per il fuoco in genere ci pensano le lucertole. Una è come un cavo elettrico e l'altra come un fornelletto. Mi ricordavo del suo contratto con quegli animali e mi dispiacqui per come venivano trattati. Anche se non posso nascondervi la sensazione d'ilarità nel vedere le due lucertole presenti scambiarsi un'occhiata di terrore al sentire quelle parole dello Yakushi. Credo di avere bisogno di qualcosa di più ... ordinario. Frase per lo meno assurda pronunciata da un massiccio uomo vestito color della notte, col volto coperto da un'elmo, e interamente ricoperto d'acciaio. Nel cassetto tengo ampolle e provette però. Sono più comode per il trasporto dei sacchetti da freezer. E in quell'angolo c'è l'affare per comprimere le polveri in pillole. Mi disse, pulendo il tavolino in questione. Osservai rapidamente gli oggetti che avevo a disposizione. Sì, questi dovrebbero andare. Attesi quindi che Febh mi porgesse la pianta. Rimasi stupito nel vederlo evocarla dal palmo della mano, senza il solito rotolo da richiamo necessario. Un altro potere interessante. Dissi, commentando l'accaduto. Ecco qua. Fammi vedere un pò. Presi poi il nido di spezie - l'aspetto, peculiare mi era nuovo poiché sul libro del mio mentore erano presenti soltanti disegni e bozze fatti di suo pugno - osservandolo alcuni istanti. Bene. Cominciamo. Il Nido di Spezie sembra all'apparenza una sorta di frutto ma, in realtà, è una pianta che cresce, nella sua parte terminale, dall'interno verso l'esterno. Queste bacche che vedi in superficie sono piuttosto tossiche e delineano i vasi della pianta che trasportano maggiormente neurotossina. Il problema è che essi si ricollegano agli altri vasi che si dipanano nella pianta, quelli sterili che non fanno frutto, al centro dello stelo, rendendo impossibile scindere la maggior parte degli enzimi farmacologici - che si trovano nelle venature sterili - da quelli tossici. Il primo passo è quello di togliere ciò che non ci serve, o meglio, ciò che ci serve solo in un secondo momento. Partii dunque con lo staccare le piccole bacche sulla sua superficie, riponendole a lato. Procedetti poi con lo sfaldare piano con la mano destra la parte più simile ad un ananas che si rivelò essere nient'altro che una sorta di composto vegetale lanoso. Anche questo fu messo da parte. La pianta, a questo punto, mostrava uno stelo principale e varie, più piccole diramazioni di esso verso i lati dove prima risedeva il composto lanoso. I vasi sterili erano caratterizzati da un colore più chiaro rispetto alla controparte venefica. Riesci a distinguere la differenza di colore? Dissi, indicando col dito un vaso innocuo. Presi poi un piccolo coltello per poter incidere il vaso che stavo indicando e mettere la linfa di quella pianta dentro una provetta. Una candida goccia color latte sgorgò grossa e satolla fino a colare nel recipiente. Diluiamola con dell'acqua, poca. Dissi, porgendo la provetta a Febh come se fosse un mio assistente. Sapevo che quel gesto l'avrebbe indispettito. Allungai poi la mano verso quella specie di lana vegetale. Prendine giusto un ciuffo. Va pestata nel mortaio finché non diventa così fine da sembrare farina. Un test per capire se è abbastanza pestata è quello del dito: infili leggermente il dito dentro il composto e ci soffi sopra con forza. Meno ne rimane sul dito, più è raffinata. Passai poi a prendere un piccolo bacher, decisamente più grande della provetta ma non di enormi dimensioni. Purtroppo il Nido di spezie è parco di materiali. La prima goccia che sgorga dal gambo è la più densa e va distillata diversamente dal resto della pianta. Limitiamoci intanto a estrarre la parte sicura dalle venature chiare. Purtrpoppo non sarà abbastanza per creare un tonico ma può tornarci utile per altre cose più blande e meno potenti. È utile anche per tagliare altre sostanze. Commentai. Il prossimo passo sarà distillare il gambo centrale. Lì avrò bisogno del tuo aiuto. Guardai lo Yakushi. Ma una cosa per volta. Le vene sono molte e bisogna operare di fino. Potrebbe volerci un paio d'ore.
    La collaborazione più assurda del mondo era appena iniziata.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
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    Slot Azione
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    2: ///
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    Slot Tecnica
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    2: ///
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    Equipaggiamento
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Tonico Coagulante Medio × 2
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
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    Febh Yakushi e Kensei Hito


    Febh sbuffò, irritato dalla scarsità di risposte che arrivarono da Kensei. Scegliere di non morire. No, decisamente niente a che vedere con gli Hakai allora. Scosse il capo, ancora scuro in volto anche se <i>qualcosa<i> lo fece accigliare. Anche se...in pratica è come una Promessa...a te stesso? Il modo in cui la Fine Inevitabile si tramandava era molto particolare, quasi unico, nascendo dall'abbracciare una promessa, la stessa promessa fatta millenni e milleni prima da un uomo che era morto ma che la principessa Kaguya stessa aveva riportato in vita in modo assolutamente... ...innaturale... Finì quel treno di pensieri a voce alta. Forse non era lo stesso potere di Hakai Ootsutsuki, ma poteva essersi risvegliato nello stesso modo, usando la stessa fonte di energia pur manifestandosi in modo completamente diverso, magari per delle influenze esterne. Strane similitudini che tuttavia non era il caso di approfondire in quelle circostanze, in una radura vicino al villaggio, e con informazioni così frammentarie. Ma forse avrebbe fatto meglio a tenere d'occhio il Mizukage, in futuro.

    Il discorso venne lasciato cadere, prendendo velocemente un'altra piega prima di lasciare quel luogo per dirigersi all'antro della strega nel laboratorio dello Yakushi, dove Kensei potè ammirare l'apparente caos di una mente fuori dal comune. A ben guardare utensili e ingredienti non erano affatto in disordine, ma piuttosto in un qualche ordine che seguiva idee di catalogazione bislacche, un pò come se qualcuno riordinasse una libreria in ordine di data di stampa. Ad ogni buon conto, mentre Febh dava prova di saper creare veleni complessi senza calcoli o strumenti di precisione ma solo "a naso" (un talento, a suo modo, per quanto deprecabile), Kensei prese l'iniziativa una volta avuto il Nido di Spezie. Potere interessante? Bah, è roba che a Oto sappiamo fare quasi tutti. Bugia. È per questo che siamo meglio degli altri. Soprattutto io. A differenza di un certo Hokage a caso che pur con i limiti del suo carattere cercava approvazione e supporto dagli altri, Febh non si scomponeva più di tanto, abbastanza vanaglorioso da essere soddisfatto delle sue stesse parole, senza aspettare nessuno. Ovviamente la sua mente era del tutto impervia a considerare la cosa un difetto.

    Bene, ora spiega un pò come funziona. Disse mentre l'altro si metteva all'opera, spiegando le caratteristiche della pianta e come discriminare le varie parti.
    Fammi capire...tu studiando come levare le parti che hanno effetti positivi hai imparato anche a prendere quelle tossiche? E poi le butti? Sei forse scemo?
    Scosse il capo: ai tempi del suo addestramento nel Monastero Avvelenato aveva imparato molti modi di manipolare gli ingredienti e diverse procedure per estrarre le componenti pure, ma perlopiù si trattava di sostanze venefiche e senza altri utilizzi. Forse, per poter creare veleni più potenti, era necessario imparare a trattare le erbe e gli ingredienti nella loro interezza e complessità. Prendere tutto il prendibile da essi. Nel mentre Kensei aveva continuato la sua opera finendo per porgli una provetta che lo Yakushi squadrò con un vago accenno di irritazione prima di afferrarla senza nemmeno toccarla, con il chakra adesivo, versandoci poi un po' d'acqua. Mmh...mortaio? Mi pare di avere una cosa del genere da qualche parte...però faccio prima così. Come richiesto strappò un ciuffo di lanugine vegetale, tenendola sospesa a pochi centimetri dal palmo della, quindi la fece girare ad alta velocità mentre applicava con il controllo del chakra una pressione continua e uniforme, fino a trasformarla in polvere che fluttuava in una pallina estremamente friabile sotto il suo controllo. Ecco qua. Questo spiegava come mai ci fossero così pochi strumenti e utensili: lo Yakushi faceva tutto con il suo controllo del chakra, abbastanza affinato da fare invidia a uno Hyuga. Certo che la lavorazione è lunga, nemmeno quando ho processato il sangue del Gobi ci ho messo tanto. Spero solo che il veleno risultante ne valga la pena. Disse mentre avvicinava la mano alla pianta. Dove devo tagliare? Mi basta un dito. Disse mentre dimostrava la sua applicazione del chakra distruttivo, capace di diventare tagliente invece che danneggiare ad area. Senti un pò, Banzai...quel favore che mi devi...che ne diresti di insegnarmi quello che sai su come si ricavano sostanze benefiche per il corpo? Disse come se la cosa fosse di scarsa importanza per lui, in una pantomima che avrebbe fatto vergognare un neostudente. Non che mi interessi davvero, ma magari mi ispirerà per qualche veleno, che è più importante. Mai avrebbe ammesso che la cosa lo incuriosiva, dopo aver denigrato l'arte erboristica. Inoltre così eviterei di avere un contatto ulteriore con la tua faccia di bronzo. Letteralmente.

    In ogni caso con le dita più affilate di qualunque coltello accelerò enormemente il processo di estrazione delle singole vene, quasi come un chirurgo medianico capace di trapassare il corpo umano con le dita, allo Yakushi bastava delinearle e afferrarle per tirarle di fuori, e anche la polverizzazione della lanugine impiegava meri secondi. La parte dopo dovrei saperla...il gambo va tagliato per il lungo, e la cavità centrale, che è asimmetrica, dovrebbe restare tutta in una metà, poi l'altra va essiccata, fatta in polvere e mescolata con acqua. Applicando la pasta risultante sulla metà restante il canale centrale si riempie di neurotossina. Disse, quello lo sapeva. Perciò bisogna stare attenti e tagliare con attenzione per non rovinare la cavità. Il problema è che a volte la neurotossina è spuria, contaminata. Nel libro che ho rubat...ehm...letto, non spiegava come risolvere il problema. Nè come processare poi la sostanza se non col calore anche se stato la indebolisce. Tu ne sai niente?
     
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    Capitolo Uno


    Atto VI
    Metodi poco consoni



    La discussione su quel tale Clan Hakai sembrò stufare subito Febh, anche se si leggeva nei suoi occhi un certo interesse. Scegliere di non morire. No, decisamente niente a che vedere con gli Hakai allora. Disse, sbuffando vistosamente. Ma la sua attenzione fu nuovamente richiamata sull'argomento quando qualche sinapsi fece un collegamento ardito su alcuni concetti che a me parevano oscuri. Anche se...in pratica è come una Promessa...a te stesso? Lo sguardo mi cadde involontariamente sull'unica Promessa presente in quella circostanza, per poi alzarsi nuovamente verso lo Yakushi. Non so cosa tu intenda con queste parole ma ... sì, diciamo che è stata una sorta di promessa a me stesso. Avevo infatti giurato odio a Cantha, a tutti coloro che si sarebbero dimostrati deboli, a Keiji Kagome, il primo dei deboli, alla mollezza delle decisioni che portarono Kiri e ritrovarsi distrutta. ...Innaturale... disse, dopo qualche istante dalla mia risposta, lo Yakushi, mantenendo uno sguardo un po' perso nel vuoto, un po' distante. Sembrava più stesse parlando con se stesso più che esprimendo un qualche commento. Il mio potere è la via per acquistare molte capacità da alcuni ritenute ingiustamente non naturali, sì. Dissi a chiosa, evidentemente non ascoltato, mentre il discorso veniva sostituito da altri argomenti. Infine, ci dirigemmo verso il laboratorio dello Yakushi.
    Fammi capire...tu studiando come levare le parti che hanno effetti positivi hai imparato anche a prendere quelle tossiche? E poi le butti? Sei forse scemo? Esordì lo Yakushi mentre esternavo la natura della pianta che avevamo tra le mani. Non proprio, Febh. Semplicemente stavo attento a non estrarre quelle tossiche, che non sono di mio interesse. Tu, per caso, conservi tutti i principi attivi benefici e farmacologici che estrai dalle materie prime che utilizzi per i tuoi veleni? La domanda era quasi retorica al punto che aggiunsi, con un pizzico di cipiglio sul volto. Dubito, altrimenti non saresti qui a chiedermi di aiutarti. Ed abbassando la testa proseguii nelle mie operazioni. Quando gli chiesi di pestare la lanuggine della pianta attraverso il mortaio, Febh non si scompose ed anzi, dopo avermi detto che da qualche parte disponeva di quell'oggetto, preferì comunque utilizzare il chakra per ottenere un effetto a dir poco ottimale. Non apprezzai comunque l'intraprendenza: non per una questione didascalica, questo è certo - era infatti assurdo come tra i due, in quel momento, colui che stesse insegnando cose all'altro fossi io e non viceversa - ma per una questione metodologica. Abbiamo sicuramente opinioni discordanti su cosa significhi approcciarsi ad un'arte come questa. Commentai. Infatti, così come lo Yakushi poteva ottenere risultati trabilianti attraverso l'utilizzo del chakra, anche io avrei potuto utilizzare le mie protesi affinché lavorassero maggiormente di fino o disponessero di marchingegni in grado di recidere con precisione, tagliare, sminuzzare e, perché no, distillare e cuocere gli elementi necessari. La mia, tuttavia, era una scelta di metodo. Il piacere che si trova nell'utilizzare il mortaio, nel cercare la precisione chirurgica con un piccolo bisturi per aprire le venature che ci interessano, l'attesa spasmodica della distillazione delle mateire è qualcosa che va al di là della semplice efficienza. È un processo poetico e faticoso che merita rispetto e dedizione. Già stavo pregustandomi le risposte disinteressate e completamente pragmatiche dello Yakushi. Il suo commento successivo, infatti, oltre a fornirmi informazioni che non avevo, mi diede un perfetto stralcio dei pensieri dello Yakushi. Certo che la lavorazione è lunga, nemmeno quando ho processato il sangue del Gobi ci ho messo tanto. Spero solo che il veleno risultante ne valga la pena. Alzando leggermente la testa e guardandolo con la coda dell'occhio commentai: Hai processato il sangue del Gobi? Per poi aggiungere candidamente Ne hai per caso un po' da qualche parte? Sarebbe senza dubbio interessante da studiare, al di là delle sue capacità venefiche o mediche.
    Una seconda dimostrazione di metodi poco consoni fu data dalla capacità di sezionare la pianta attraverso il solo uso delle mani. Quasi stavo nuovamente per gettargli un'occata di sbieco quando le parole che pronunciò mi fecero cambiare immediatamente pensieri. Senti un pò, Banzai...quel favore che mi devi...che ne diresti di insegnarmi quello che sai su come si ricavano sostanze benefiche per il corpo? Ancora una volta, guardandolo con la coda dell'occhio, poiché concentrato sulla pianta, ripososi Accetto. Dopotutto anche per me non dover star a sentire ai suoi discorsi privi di senso e logica era un sollievo non da poco.
    Venimmo poi alla penultima parte della lavorazione di quella pianta. Febh delineò chiaramente il processo per estrarre la neurotossina e le sue preoccupazioni finali. Hai ragione. Dissi, quando l'uomo ebbe finito. Il procedimento che hai esposto è perfetto e credo che tu sia capace anche da solo di fare quanto mi hai detto. Il problema sta nella raccolta delle neurotossine e dei principi attivi, cosa che avviene, contemporaneamente per entrambe, nel gambo. Se da una parte il calore è il metodo giusto per velocizzare la collezione delle sostanze che cerchiamo, la loro qualità è assai degradata. L'unico modo che abbiamo per estrarre i principi attivi senza usare il calore ... è mettere la pianta, tagliata, a bagno. In questo modo, nel giro di qualche ora, il principio attivo si dissolverà nell'acqua mentre le neurotossine rimarrano ben salde nel fusto della pianta. Indicai la pianta. Taglia pure il fusto centralmente ma poi, anziché passare subito all'essicazione della parte che non ci serve, ponila in acqua. Dopo di che non ci resta che attendere. Mi alzai, osservando un po' come quel luogo fosse arredato in modo insolito. Anche portandoci avanti, cioè continuando a mischiare con acqua la parte lanugginosa della pianta unendola poi alle prime gocce dei vasi che abbiamo stratto - ottenendo così una sorta di pasta pronta per essere unita all'acqua carica di nutrienti risultante dall'abbagno della pianta - ci avanzerebbe del tempo. Hai per caso in mente qualcosa? Ovviamente mentre io mi occupo della parte farmacologica - sempre dopo averti mostrato e fatto provare il procedimento -, tu puoi passare a lavorare le bacche, in caso ti servisse altra tossina.




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    Bah, esagerato!


    Febh Yakushi e Kensei Hito

    Febh non stava realmente ascoltando Kensei nè pensava che questi avesse udito quell'unica parola del ragionamento che era sfuggita alle sue labbra, ma lo guardò con un misto di sospetto e curiosità (che non sono poi le due facce della stessa medaglia?), ponderando l'esistenza di una radice comune, una fonte di energia che garantisse il propagarsi del potere attraverso le promesse. In ogni caso non era qualcosa di immediatamente conoscibile e certamente Kensei, capostipite del suo potere, non aveva la strabordante e terribile energia del primo Hakai. Perso interesse nella faccenda, l'umore volatile dello Yakushi lo portò rapidamente su altri argomenti fino a quando il duo non si allontanò da Oto per raggiungere il laboratorio segreto.

    Dopo qualche iniziale incertezza visti i metodi approssimativi ma stranamente efficaci dell'Amministratore, il Mizukage cominciò la sua opera sul Nido di Spezia spiegando anche qualche dettaglio importante: con i metodi necessari per isolare le sostanze benefiche si poteva separare la parte tossica che interessava anche a Febh senza che questo la degradasse. Questo avvalora la mia idea... Era necessario, per sapere come creare veleni portentosi, saper analizzare e trattare gli ingredienti e i reagenti sotto ogni punto di vista. ...non si può creare un distillato di distruzione senza sapere come distillare la creazione. Frase altamente filosofica, certo, ma il concetto era chiaro e lo fece sorridere appena. Un paradosso niente male. Processare la Vita per poter somministrare la Morte. E viceversa, quindi. I veleni, assieme alla settimana eninjistica e le pulizie di casa erano le poche cose che affrontava con discreta serietà anche senza essere particolarmente concentrato.

    Comunque parli come se fosse la cerimonia del the. Mai visto niente di più palloso, e la Vecchia Ogen mi ci ha fatto partecipare un'infinità di volte. E' solo un modo per processare qualcosa e ottenere un'altra. Non diverso dal cucinare: basta che sia fatto in modo efficace e senza perdere troppo tempo. Meglio sorvolare sul fatto che le cose cucinate dallo Yakushi erano terribilmente simili ai suoi veleni. Erano in evidente disaccordo, su quella come su altre cose, ma al momento dovevano collaborare e solo in seguito magari Febh avrebbe interpretato "a modo suo" quanto appreso. Si trovò un paio di occhi addosso attraverso le fessure della maschera quando parlò del sangue del Gobi. Uhm...ne ho ancora un pò in effetti. Lo uso per un mio particolare veleno, ma ne basta meno di una goccia per fare più di cinquanta dosi. Penso di potertene procurare un flaconcino. Disse mentre andava ad aprire quella che a tutti gli effetti sembrava essere una dispensa, tirandone fuori dei barattoli di latta dorata con un tappo del tutto analogo a quello della conserva. Non potevano esserci più di 10cc di liquido all'interno. Ecco qua. Ne scelse uno dopo aver controllato i tappi, portandolo al Mizukage. E' roba abbastanza rara, ma diciamo che possiamo considerarlo parte dei nostri accordi. Disse, riferendosi all'accettazione dell'altro di prendere il ruolo di insegnante. La boccetta era costruita con lo stesso metallo dorato che era stato usato per la wakizashi di Febh. A parità di massa, pesava almeno cinque volte più del ferro e risultava quindi parecchio scomodo da maneggiare per una persona comune. L'etichetta appiccicata sopra recitava "Ricordi dello Scimmione". Bada, è come lava incandescente ed è strapieno di chakra. Sconsiglio di toccarlo senza precauzioni.

    Procedettero con la lavorazione della pianta, fino a metterla a mollo in attesa che l'acqua aggiungesse il passaggio che mancava alle istruzioni incomplete in mano allo Yakushi. Quel procedimento originariamente serviva per eliminare la tossina e poter poi lavorare la pianta adeguatamente per estrarne la seconda sostanza, simile ma assai più blanda, che poteva fornire effetti benefici. Anche le bacche hanno la tossina, anche se meno concentrata, no? Ma magari...uhm... Schioccò le dita, andando verso il mobiletto accanto a frigo, aprendolo e prendendo un sacchetto simile a quelli del pane con delle pillola dall'interno. Questo è un mio veleno allucinogeno. Rende più efficaci le illusioni sulla mente che le subisce, facendo in modo che gli effetti del chakra avversario perdurino anche dopo che il flusso si è esaurito. E quella è una tossina che accelera le percezioni fino a stordire. Originariamente volevo combinarli in un veleno che incrementasse le illusioni oltre a prolungarle...ma forse potremmo elaborarlo in modo da creare un tonico che le faccia finire prima, una volta rilasciate. Che ne pensi? Potremmo poi vendere la ricetta all'Accademia per qualche soldo. Poggiò il sacco sul tavolo. Il veleno allucinogeno è fatto con la polvere delle ali della Farfalla Gigante delle Nevi, so che la vendono come blando ipnotico anche a Kiri quindi dovresti conoscerla, io le ho aggiunto un concentrato di veleno di vipera cornuta e come base dell'argilla del Paese dei Vulcani, ricca in zolfo e metano. Non sto a spiegarti le proporzioni o il processo, ma pensi di poter combinare questi ingredienti per un tonico? Spiegamelo un pò. Tra tonici e veleni non c'erano poi tante differenze, una volta visto un esempio poi lo Yakushi avrebbe potuto far pratica da solo.
     
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    Capitolo Uno


    Atto VII
    Capacità sovrapponibili †



    Rimasi particolarmente stupito del Febh concentrato: a differenza del solito, sbadato, amministratore incarnazione del cosiddetto effetto farfalla, lo Yakushi che si cimentava in qualcosa che lo stimolava era una persona estremamente attenta e vispa, nonché capace di riflessioni finanche profonde. Questo avvalora la mia idea...non si può creare un distillato di distruzione senza sapere come distillare la creazione. Un paradosso niente male. Processare la Vita per poter somministrare la Morte. E viceversa, quindi. Mi voltai, osservando il suo volto disteso ma attento dell'amministratore. Yin e Yang. Dissi io, a rimarcare la sua idea, prima che il breve sprazzo di serietà e concentrazione svanisse nel nulla con le sue parole successive. Comunque parli come se fosse la cerimonia del the. Mai visto niente di più palloso, e la Vecchia Ogen mi ci ha fatto partecipare un'infinità di volte. E' solo un modo per processare qualcosa e ottenere un'altra. Non diverso dal cucinare: basta che sia fatto in modo efficace e senza perdere troppo tempo. Rabbrividii nell'immaginarmi come Febh cucinasse il suo cibo, se davvero la pensava in quel modo. Ogni cosa merita la giusta attenzione, Febh. L'uomo non è fatto per smettere di imparare. Commentai, andando ad evidenziare quale fosse la mia forma mentis in generale, non soltanti sull'arte della farmacia. Ogni occasione era una possibile insegnante e bisognava sempre considerarsi allievi di qualcun altro o qualcos'altro, anche quando qualcuno arriva a chiamarti Maestro, come mi era accaduto di recente.
    Quando chiesi del sangue del Gobi, memore di quando Keiji Kagome chiese invece il sangue dell'amministratore, mi sarei aspettato una reazione diversa dallo Yakushi. Invece, quasi senza batter ciglio e in modo completamente disinteressato, Febh si portò verso una sorta di dispensa, estraendo un flaconcino dorato con poche gocce di liquido al suo interno, porgendomelo. Dopo alcune parole iniziali chiuse il discorso con un semplice: Ecco qua. E' roba abbastanza rara, ma diciamo che possiamo considerarlo parte dei nostri accordi. Non capii se questa frase si riferisse a quanto mi aveva appena chiesto, ovvero se fossi disposto ad insegnargli l'arte della creazione dei tonici, o se stesse parlando ancora del sangue del Gobi. In ogni caso, guardai attentamente la boccetta un secondo scrutandola in modo rapido. Pesava discretamente tanto ma, complice il braccio sinistro, non avevo eccessivi problemi a maneggiarla. Notai la simpatica etichetta "sangue dello scimmione" sopra di essa. Forse è il caso che la affidi ad una mia qualche evocazione, non credi? Commentai, facendogli cenno di avvicinarsi. Sostituiscimi qui un secondo. Dissi, mentre già mi pinzavo la mano destra facendo uscire il sangue necessario alla tecnica del richiamo per far apparire Kyofu. Non il più grande né il più forte dei chirotteri della Grotta del Silenzio ma indubbiamente uno che avrebbe attirato l'attenzione dello Yakushi, dato l'albinismo. Non avrei potuto affidare l'incarico ad Amano, senza dubbio, dato che si sarebbe oltremodo adirato per una cosa di questo tipo. [Note]Oltre al fatto che ancora non posso evocarlo perché ... :'( :'( Un maestoso inchino sciolse la tipica nuvola di fumo della tecnica del richiamo. Kensei. Disse Kyofu salutandomi, mentre gli porgevo la piccola ampolla. Tienila pure con te. La riprenderò non appena sarò di ritorno a Kiri. E così dicendo, dopo un cenno d'assenso, Kyofu si pareggiò.
    Fatto ciò passammo alla collocazione in acqua della pianta dissezionata, con la relativa attesa necessaria per la purga degli elementi venefici. Dopo pochi istanti Febh fece una domanda e poi propose qualcosa. Anche le bacche hanno la tossina, anche se meno concentrata, no? Ma magari...uhm... Schioccando le dita si mosse per prendere un sacchetto pieno di biglie. All'aspetto dei tonici, evidentemente, poi si trattava di veleni. Questo è un mio veleno allucinogeno. Rende più efficaci le illusioni sulla mente che le subisce, facendo in modo che gli effetti del chakra avversario perdurino anche dopo che il flusso si è esaurito. E quella è una tossina che accelera le percezioni fino a stordire. Originariamente volevo combinarli in un veleno che incrementasse le illusioni oltre a prolungarle...ma forse potremmo elaborarlo in modo da creare un tonico che le faccia finire prima, una volta rilasciate. Che ne pensi? Potremmo poi vendere la ricetta all'Accademia per qualche soldo. Sorrisi sotto l'elmo a quell'ultima affermazione, rispondendo con un laconico: Che filantropo. Non ero interessato al denaro né, tantomeno, a fornire l'accademia di equipaggiamenti di cui avrei potuto dotare Kiri soltanto. Il veleno allucinogeno è fatto con la polvere delle ali della Farfalla Gigante delle Nevi, so che la vendono come blando ipnotico anche a Kiri quindi dovresti conoscerla, io le ho aggiunto un concentrato di veleno di vipera cornuta e come base dell'argilla del Paese dei Vulcani, ricca in zolfo e metano. Non sto a spiegarti le proporzioni o il processo, ma pensi di poter combinare questi ingredienti per un tonico? Spiegamelo un pò. Presi una di quelle palline in mano, osservandola attentamente. Come aveva detto Febh, conoscevo bene la Farfalla Gigante delle Nevi e sapevo di una peculiare proprietà della sua polvere: se in contatto con del chakra elettrico, era in grado di liquefarsi. Conoscevo anche il veleno di vipera cornuta e sapevo bene che, data la sua consistenza ed il suo peso, era possibile, una volta riportato allo stato liquido, separarlo da altri componenti liquide attraverso la centrifugazione. L'argilla, in quel contesto, era il legante perfetto: essendo terra, annullava l'influsso del chakra raiton e quindi, con la centrifugazione, se disciolta in un qualche liquido, si sarebbe posata sul fondo della provetta nella quale alloggiava. Sì, ho qualche idea. Dissi a Febh, mentre prendevo una piccola provetta e, ancora una volta, la riempivo con un paio di dita d'acqua. A quel punto, prendendo il mortaio, pestai un tonico affinché fosse abbastanza raffinato, inserendolo poi nella provetta e tappando quest'ultima. Spero potrai perdonare la mancanza di finezza... dissi, ironicamente, mentre prendevo la provetta nella mano sinistra ed iniziavo a far ruotare quest'ultima ad altissima velocità, come una vera e propria centrifuga. Un istante dopo, alcune piccole saette contornarono la mia mano, manifestando la mia affinità al raiton. La polvere delle ali della Farfalla Gigante delle Nevi può essere liquefatta con del chakra. Il veleno della Vipera Cornuta è più pesante dell'acqua e non si lega con essa, dunque centrifugandola riusciremo a separarla dal resto del composto. L'argilla è perfetta perché impedirà al raiton di contaminare gli ingredienti, cuocendoli magari, e si poserà sul fondo della nostra provetta data la sua viscosità. L'acqua che abbiamo inserito rimarrà legata dunque solo alla polvere di farfalla ma ci basterà attendere un paio di minuti e colarla affinché questa ritorni allo stato solido e granuloso. La mano si fermò, motrando i tre strati che avevo citato come risultato nella provetta. Presi quindi il necessario e separai i tre componenti. Proverò a fare qualcosa che, diciamo, è un mio marchio di fabbrica: i tonici liquidi. Avevo anche progettato qualcosa da farmi creare al D.E.S.E.R.T. dal Rosso di Suna a questo proposito, per questo anche una gita alla Sabbia era stata programmata nei giorni successivi. I tonici liquidi hanno molte caratteristiche simili ai veleni. Benché non necessitino di dosi e siano mono-uso, a volte può tornare comodo iniettarli a qualche compagno attraverso le armi da lancio ... o qualcosa del genere. Dopotutto era Febh quello che voleva combattere in gruppo: per me i tonici liquidi erano soltanto più comodi da ingerire, dato l'Elmo. Utilizzeremo una sola goccia di veleno della Vipera, dopo di che ho bisogno di un distillato di fegato di toporagno e una zampa di raganella essiccata. Se l'Otese avesse avuto questi ingredienti, li avrei volentieri presi da lui. A questo punto bolliamo la zampa di raganella, uniamo la goccia di veleno, mescoliamo bene il brodo risultate e, infine, aggiungiamo al distillato di fegato la polvere d'ali di Farfalla, ottenendo una sostanza semi-solida da far disciogliere nel brodo. Lasciamo riposare alcuni minuti e imbottigliamo il tutto. Dissi, spiegando e mettendo in pratica passaggio per passaggio. Per rendere questa ricetta attraverso un tonico solido, ti basterà ricoprire il tutto di olio di cocco e cacao. Da conservare refrigerato, ovviamente. Allargai poi la mano, indicando il sacchetto coi tonici rimasti. Sei in grado di replicare quanto ti ho appena detto e mostrato? Era il turno dello Yakushi e dei suoi modi decisamente sui generis.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Tonico Coagulante Medio × 2
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
    ///


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    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku

     
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    ...ma che stai facendo?


    Febh Yakushi e Kensei Hito

    Imparare, imparare, imparare...che seccatura. Ma almeno per le cose divertenti ne vale la pena. Stava parlando di distillare la morte, quindi l'intero spettro della sua morale assieme al significato della parola "divertente" si spostava in maniera netta dalla media, ma non per questo lo Yakushi era meno serio al riguardo: pur convinto di eccellere in tutto, era in realtà abile in poche cose, e le coltivava con attenzione, sebbene a modo suo. Vuoi darla a un'evocazione? Come ti pare. Concesse, lasciando che il pipistrello bianco facesse la sua apparizione mentre lui badava al Nido di Spezia. Probabilmente le lucertole dello Yakushi avrebbero apprezzato enormemente il modo rispettoso con cui Kensei si era rivolto alla sua evocazione, rammentando invece le varie angherie e umiliazioni cui li aveva sottoposti Febh...ma a conti fatti non avrebbero mai realmente pensato di cambiare il loro evocatore con qualche altro. Alla lunga ci si affezionava a Febh Yakushi. Volenti o nolenti. Ma è sempre così pomposo quel ratto volante? Mi pare quasi peggio della vecchia ramarra rossa del tuo predecessore. Fece una pernacchia, mentre assieme a Kensei immergevano la pianta lavorata nell'acqua per la parte successiva del procedimento.

    Venne il momento delle attese, e si sa che con uno come lo Yakushi dover attendere a lungo un risultato senza una qualche forma di intrattenimento equivale a chiedere a una classe di bambini di tre anni di stare seduti e zitti senza dire niente per sei ore. Una situazione potenzialmente esplosiva, con risvolti che potevano diventare tragici in breve tempo. Leggenda vuole che una volta per noia l'amministratore avesse scatenato una mandria di bufali per tutta Oto (procurandoseli chissà dove) causando un caos paragonabile all'attacco di Kumo dei tempi recenti. Va detto che si annoiava e quindi si era distratto inciampando, ma non approfondiamo. Restando sul pezzo, Febh non tollerava di stare senza far niente e colse al volo l'occasione di vedere un metodo di lavorazione di un tonico da parte di Kensei, procurandogli gli ingredienti da combinare in modo diverso, aggiungendo la neurotossina dalla duplice valenza per sperimentare di persona la sintesi di un tonico.

    Gli ingredienti non erano poi così rari, ma le stesse cautele necessarie per estrarne le sostanze venefiche erano utili per processarli anche per lo scopo opposto. Certamente quand Kensei gli disse di stare indietro lo Yakushi si aspettava una qualche reazione pirotecnica o comunque qualcosa di interessante, non certo quel buffo movimento col braccio con qualche scintilla ogni tanto, che lo lasciò particolarmente perplesso e con una vaga espressione di pietà sul volto. ...ma che stai facendo? L'altro spiegò le sue ragioni oltre al metodo successivo e alle aggiunte necessarie, ma restava il fatto che aveva appena usato un metodo di centrifugazione assolutamente ridicolo davanti al maggiore esperto delle arti di rotazione di tutta l'Accademia. Osservò la produzione della sostanza senza aggiungere altro...in effetti il processo era molto simile a quello necessario per i veleni, tutto stava nell'ampliare le proprie conoscenze e studiare i vari aspetti delle sostanze e i metodi di processazione. Quando Kensei gli chiese se era in grado di riprodurre quanto avesse appena visto Febh annuì, ma aveva una certacompassione nello sguardo.

    Senti, Mascherina...stavo per piangere sangue quando hai fatto quella cosa con il braccio e la manipolazione della natura. Era...patetico. Forse peggio che patetico. Gli avrebbe cercato di posare una mano sulla spalla. Facciamo così, io ti insegno un metodo migliore e tu mi prometti che non farai mai più una cosa così orrenda, ok? L'espressione dell'amministratore era quella di chi non stava ponendo una domanda aspettandosi una risposta, ma piuttosto quella di chi avrebbe annientato ogni opposizione con una continua, costante e implacabile vessazione con annesso bombardamento di scocciature. Mantenendo il contatto (o cercandolo se l'altro lo avesse rifiutato) avrebbe imposto la sua tecnica di rotazione sul sistema dell'altro, come faceva quando combinava le sue arti con le emissioni alleate. Ora, usa un raiton ma modulalo in modo che sia solo dimostrativo, pochissima potenza distruttiva. Sto imponendo una rotazione al tuo chakra, così uscirà influenzato dal mio jutsu. Non ricordo se in passato hai sperimentato già la cosa ma è abbastanza semplice. Non sarebbe stato difficile per Kensei vedere il jutsu potenziato dalla rotazione, e a quel punto Febh avrebbe spiegato quale fosse il punto della questione. Adesso di nuovo, ma influenzerò solo a metà il tuo sistema circolatorio, il resto devi farlo tu, imponendo il movimento al tuo chakra e combinandolo con il tuo raiton. Poi proveremo con me che dò solo il via e tu mantieni, fino a quando non avrai le basi. Non è esattamente come il mio Kaiten no Jutsu, è una variante, ma almeno è meglio che ruotare il braccio come un cretino...e penso che potresti usarlo anche in battaglia, con buona pace del buon gusto. In fondo avevano tempo, e Kensei avrebbe poi trovato le giuste posizioni magiche per aiutarsi ad avviare il jutsu da solo, se lo avesse voluto.

    Nel mentre che il Nido di Spezia era a mollo avrebbero sicuramente completato quel breve addestramento non dissimile dall'andare in bicicletta con le rotelle che venivano via via tolte, e poi sarebbe stato il momento per Febh di provare a sintetizzare il suo primo tonico con il metodo di Kensei. Metodo che tuttavia avrebbe rivisto a modo suo, dopotutto aveva capacità assai superiori sia come grado ninja che come esperto nella sintesi dei veleni. Bene, continuerai a esercitarti, voglio sperare, e ora ti faccio vedere come si fa davvero. Fece scrocchiare le dita quindi si avvicinò agli ingredienti senza usare alcuna provetta, con un mezzo sorriso sarcastico. Showtime! I sigilli dell'Omicidio Elettromagnetico, opportunamente modulato, fecero danzare un gran numero di saette tra le mani del ninja che poi si estesero sopra gli ingredienti sollevandoli col chakra adesivo mentre il Raiton cominciava a ruotare vorticosamente fino a generare una vera e propria sfera di scariche crepitanti che avvolgevano i materiali mentre questi ruotavano in assenza di qualsivoglia strumento o supporto. Uno Yakushi basta a sè stesso, no? Con il chakra li contengo e isolo dall'esterno, con la rotazione li centrifugo e con l'elettricità ne attivo alcuni...in un solo movimento fluido! Stava evidentemente dando spettacolo, la scena poteva essere enormemente meno pirotecnica ma non per questo la sua opera era inefficace. Così come poteva lavorare i veleni poteva anche creare tonici, tutto stava a sapere le dosi e i metodi. Con il fulmine avrebbe anche sollevato e fatto bollire rapidamente gli ingredienti aggiuntivi prima di unire il tutto, consumando certo discrete quantità di chakra ma non per questo danneggiando il processo, visto che sapeva bene come dosare la sua forza. Forse usando il calderone o altro avrebbe fatto meno fatica o sarebbe stato più preciso ma la sua intenzione era, come sempre, essere al centro dell'attenzione e la sua espressione selvaggiamente felice e concentrata ne erano la prova.

    Alla fine, con una piccola quantità di sostanza che danzava sopra la sua mano in una rotazione continua si sarebbe rivolto verso Kensei. Ecco qua...non mi sembrava così difficile, no? Hai qualche libro da consigliare? Poteva anche assumere gli ingredienti uno a uno e saggiarne le proprietà con la propriocezione in realtà, ma questo non era utile per conoscere tutti i metodi di lavorazione. Avrebbe dovuto fare l'abbonamento a qualche rivista del settore (oltre a "Tortura moderna", "Toxicus Ninja" e "Ninjella 0040", che spesso aveva inserti sull'argomento) ma probabilmente nel giro di qualche settimana avrebbe potuto eguagliare le conoscenze del Kiriano.
    Restava solo il Nido di Spezia da concludere, ormai.


     
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Capitolo Uno


    Atto VIII
    Distrazioni e distillati †



    Sornione e, sotto un certo aspetto, vanitoso, roteavo il mio braccio con fare disinvolto, convito di aver impressionato, almeno in parte, il buon Febh Yakushi. Dopotutto non era una cosa da tutti i giorni vedere delle protesi così ben elaborate ed avanzate. Eppure - anche se era immaginabile - ottenni il risultato inverso. L'Amministratore di Oto si espresse con disgusto e distacco. ...ma che stai facendo? Chiese interdetto. Mi voltai, con la mano ancora intenta a roteare su se stessa, senza proferir parola, notando come l'esternazione di disagio dello Yakushi fosse soltanto appena iniziata. Senti, Mascherina...stavo per piangere sangue quando hai fatto quella cosa con il braccio e la manipolazione della natura. Era...patetico. Forse peggio che patetico. Lasciai che la sua mano mi toccasse, anche se la seguii con gli occhi prima di riazzare la testa e fargli notare come il mio sguardo da sotto la maschera si fece sottile e tagliente. Facciamo così, io ti insegno un metodo migliore e tu mi prometti che non farai mai più una cosa così orrenda, ok? Lo sguardo rimase fisso e gelido. Il suo modo di comunicare era la cosa più distante dal mio modo di fare. L'irritabilità che mi suscitava era seconda solo a quella che generava in me Sanjuro o Akira quando si impegnavano a fare gli idioti nelle più impensabili delle situazioni - anche se probabilmente nessuno dei due doveva realmente impegnarsi, in questo senso. Continua. Ma ingoiai il rospo: lo Yakushi che insegnava qualcosa ad un Kiriano, di sua sponte, era qualcosa di più raro del sangue del Gobi che mi aveva concesso. Ora, usa un raiton ma modulalo in modo che sia solo dimostrativo, pochissima potenza distruttiva. Sto imponendo una rotazione al tuo chakra, così uscirà influenzato dal mio jutsu. Non ricordo se in passato hai sperimentato già la cosa ma è abbastanza semplice. La prima richiesta dello Yakushi fu piuttosto semplice. La mano destra arrestò la sua rotazione; posai dunquel il distillato sul tavolo. Bene. Dissi. Dopotutto i raiton erano ormai la mia specialità e non dovetti fare molto per generare una piccola saetta dalla mia mano se non volerlo: si trattava pur sempre della reale manifestazione del mio chakra. In un istante, una piccola venatura azzurrastra si scatenò dal palmo della mia mano, muovendosi verso l'alto, contrariamente rispetto a quanto vediamo solitamente fare dai fulmini naturali. Fui esterrefatto nel vedere come quella volta l'elettricità che avevo generato turbinasse su se stessa, vorticosa e pericolosa nella sua estrema semplicità. Interessante. Commentai, ancora intento a figurarmi in mente quanto fosse successo. Adesso di nuovo, ma influenzerò solo a metà il tuo sistema circolatorio, il resto devi farlo tu, imponendo il movimento al tuo chakra e combinandolo con il tuo raiton. Poi proveremo con me che dò solo il via e tu mantieni, fino a quando non avrai le basi. Non è esattamente come il mio Kaiten no Jutsu, è una variante, ma almeno è meglio che ruotare il braccio come un cretino...e penso che potresti usarlo anche in battaglia, con buona pace del buon gusto. Quando la mia parte studiosa fu stimolata, l'astio e il risentimento lasciarono il posto alla perseveranza ed alla dedizione. Non c'era tempo per far capire a Febh come roteare il braccio in quel modo fosse un evento unico e perfetto tanto quanto la sua capacità di rotazione del chakra. In quel momento tutto cadeva: restava solo la necessità di imparare qualcosa di nuovo.
    Al secondo tentativo dovetti affiancare quanto Febh mi aveva detto ormai qualche ora prima quando, estraendo uno Shuriken, mi aveva mostrato come fosse in grado di far levitare e roteare su se stesso un oggetto senza toccarlo. Si trattava di applicare chakra adesivo e repulsivo ma questa volta non a contatto, non modulandolo sul proprio corpo ma modulandolo già nel proprio tantien. Una visione del controllo del chakra peculiare e innovativa, non c'è dubbio - un pioniere in questo contesto. Doveva essere orgoglioso della sua capacità tanto quanto io ero orgoglioso del mio lavoro sulla Manipolazione della Natura. Cominciai quindi dapprima a pensare al chakra adesivo ed al chakra repulsivo: feci alcuni tentativo sul mio corpo, cercando di studiare le sensazioni che animavano quei gesti ormai così naturali e spontanei; la patina ci chakra necessaria al chakra perché divenisse adesivo doveva prolungarsi e distaccarsi dal corpo, unitamente ad un maggiore afflusso dello stesso chakra affinché si generasse la repuslione: a questo punto tale patina doveva essere ripristinata, ritoccare l'oggetto e nuovamente imprimergli momento attraverso la repulsione: un po' come due gocce di sapone nell'acqua che separate, sono nuovamente attratte tra loro se ancora relativamente vicine.
    Avendo chiare in mente queste idee, provai a completare la rotazione che Febh stava imprimento al mio corpo: nell'esatto momento in cui il mio chakra iniziò a fluire in me, sentii la parte di rotazione dello Yakushi nella sua completezza pratica. Mi limitai dunque a seguire e replicare quanto avvenisse nel mio corpo, cercando di focalizzare le sensazioni e le impressioni. Utilizzai un flusso di chakra continuo simile a quanto ero in grado di fare con i Fulmini oscuri piuttosto che una semplice manifestazione del mio chakra. Riuscii a notare meglio il vorticare dei fulmini nella stanza davanti ai nostri occhi: le ombre scure generate dal profondo blu dei miei nuovi raiton che ora illuminava la stanza rendevano quell'ambiente davvero simile alla cucina di una strega.
    Per il terzo tentativo mi presi più tempo: dovevo seguire il flusso in un certo senso ed avevo bisogno di avere ben chiaro come fare: inoltre non era il caso di dare l'opportunità a Febh di potermi sfottere. Dopo alcuni profondi respiri volti a marcare la concentrazione anche con un ritmato interno, lasciai che il chakra fluisse in me e che la stanza, nuovamente, fosse riempita da una violenta luce blu. La rotazione non era perfetta, era instabile e discotinua in alcuni punti, ma c'era. E come principio non era certo uno dei peggiori. Bene, continuerai a esercitarti, voglio sperare, e ora ti faccio vedere come si fa davvero. Disse lo Yakushi, non appena i raiton smisero di elettrizzare l'aria intorno a noi. Il tono sbrigativo con cui era stata portata la frase principale di quell'enunciato, unitamente al sorrisino beffardo che era comparso sul suo volto, mi indicarono come rispondere sarebbe stato del tutto inutile: Febh voleva soltanto mettersi in mostra ed era per lui arrivato il momento di farlo. Una serie di piccoli fulmini si estesero dalle sue mani andando a circondare tutti gli ingredienti che avevo posizionato per lui sul tavolo e facendo, senza il benché minimo contatto, quanto gli avevo indicato poco prima. Il suo aver utilizzato un raiton era un messaggio chiaro che di certo non mi sfuggì ma non ero lì per farmi umiliare. Dopotutto era ancora lui l'allievo, in quel momento. Avrei potuto sabotare le sue conoscenze in qualsiasi momento.
    Al termine dello spettacolo osservai l'elaborato nella mano, saggiandone anche l'odore. Bene. Accettabile. Dissi, notando come il risultato fosse sufficiente. Una volta presa dimestichezza con dosi e precisione sarai in grado di migliorare quanto appena fatto oggi, aumentandone la qualità. Conclusi, senza degnarlo di lodi ma evidentemente evitando il suo sguardo affinché non potesse crogiolarsi nel suo ego. Continuiamo, entrambi, ad esercitarci.

    [...]


    Mi portai al Nido di spezie che, finalmente, si era spurgato ed era dunque pronto. L'acqua in cui era adagiata era divenuta una sorta di pastone scuro, sporco, malleabile. Estrassi ciò che rimaneva del gambo tagliato e lo gettai via. Era ormai privo di qualsiasi sostanza. Se la pianta sta troppo a bagno, i suoi prodotti si contaminano e diventano inutilizzabili. Data la consistenza malleabile, presi il composto e lo adagiai sul bancone. La parte tediosa è terminata: non ci resta che unire quanto abbiamo ricavano in precedenza dalle bacche e dalle venature per creare, rispettivamente, veleni e tonici. Divisi quindi la pasta in quattro panetti, due li presi per me e due li porsi allo Yakushi. A quel punto unii ai composti malleabili rispettivamente la linfa del Nido di SPezie che avevo estratto precedentemente e il macinato di bacca che sia io che Febh avevamo preparato, passando poi a impastare energicamente a mano il composto. Essendo fatto principalmente d'acqua, ti basterà aggiungere una piccola sfera di questo prodotto ad una qualche bevande e mescolare energicamente affinché esso si sciolga per ottenere un tonico o un veleno liquido. Dissi, per poi aggiungere, accompagnato da un gesto della mano: Fai lo stesso anche tu con quanto ti ho porto.
    Mi lavai le mani mentre attendevo che lo Yakushi completasse l'impasto nel modo che preferiva, parlandogli: Riguardo al libro che mi avevi chiesto poco fa: ho l'opera omnia del mio maestro come manuale da consigliarti. È un buon lavoro, forse scritto con un linguaggio eccessivamente forbito per le indicazioni pratiche che riporta, quindi probabilmente un po' ostico da digerire in molti passaggi, ma è efficace e dettagliato. Ho sempre con me quest'edizione ridotta. Infilando una mano nell'interno dell'armatura estrassi un piccolo libriccino verde e marrone. Se passerai a Kiri sarò lieto di regalarti una copia della versione integrale di quest'opera. Aggiunsi poi con un inchino.
    Non restava che attendere che Febh terminasse la sua opera per poi provarla, forse. Sicuramente, in ogni caso, di lì a qualche istante le nostre strade si sarebbero separate.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Tonico Coagulante Medio × 2
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
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    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku

     
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