Sulle Tracce degli Dei

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  1. Shunsui Abara
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    Soggetto di Studio II


    V



    [Shunsui]

    Densen si era comportato bene non lasciando che i due tirapiedi dell’obitorio avessero dei sospetti su di lui. Inoltre, era riuscito a far scivolare il pezzo di legno che gli era stato dato senza farsi scoprire. Il piccolo oggetto non aveva nulla di speciale, se non che il marionettista vi aveva attaccato uno dei suoi fili di chakra per poterlo controllare. [Tecnica] Non appena Densen se ne era liberato, Shunsui aveva potuto richiamarlo a sè e, così facendo, lo avrebbe incastrato nella porta attraverso la quale il trio era appena passato.

    Il marionettista li aveva seguiti per tutto il tempo, facendo attenzione a mantenere le dovute distanze, ma mantenendosi sufficientemente vicino per vedere dove andavano e quando agire per mantenere la porta aperta. Ad ogni modo, entrando con successo nella struttura, dopo aver fatto passare il giusto tempo, avrebbe perso di vista i suoi bersagli. Riprese il suo strumento di legno e chiuse la porta prima di avanzare.

    Per sua fortuna, la strada da fare era una sola, e Shunsui l’avrebbe percorsa con calma ma in maniera furtiva, lasciando che i suoi sensi si espandessero, pronti a percepire un qualsiasi pericolo in arrivo. Il jonin si sarebbe quindi reso conto della telecamera ben prima di entrare nel suo raggio di azione. Guardò l’elementare sistema di difesa per un attimo prima di decidere il da farsi. Quindi, lasciò che uno filo di chakra raggiungesse la telecamera nel suo punto morto e, a quel punto, ne deflesse leggermente l’angolo di inclinazione, così da non puntare dove, per forza di cose, sarebbe dovuto passare.

    Avrebbe quindi passato quel punto critico rapidamente, raggiungendo l’ascensore e chiamandolo. Ascoltò il movimento dello stesso: stava venendo dal basso o dall’alto? Era probabile che gli unici ad aver usato l’ascensore prima di lui fossero proprio Densen ed i due tirapiedi. Quindi ascoltare il rumore dell’ascensore che si muoveva poteva dargli buoni indizi su dove si fossero diretti. [Percezione].

    Una volta arrivato l’ascensore, sarebbe entrato lasciando che le pareti si chiudessero, non prima di aver raddrizzato la telecamera così che avesse la visuale corretta. Scrutando il semplice display di controllo, Shunsui avrebbe premuto il tasto in accordo con la direzione da cui aveva percepito l’ascensore muoversi.

    A quel punto, avrebbe evocato Le marionette Gekido e Cho, attivando al contempo il Meccanismo che permetteva loro di cambiare aspetto. [Attivazione TS] Le due creazioni si sarebbero quindi trasformate negli scagnozzi che avevano portato Densen all’interno della struttura. Shunsui si sarebbe quindi fatto scortare da un lato e dall’altro dalle due marionette, facendosi reggere sotto le ascelle, fingendo di essere loro prigioniero e svenuto. Avrebbe usato le vesti di Cho per incappucciarsi, similmente a come avevano fatto con Densen. [Abilità] Vesti di donna
    Speciale: Chō può intrappolare un avversario, avvolgendo testa di un bersaglio con le sue vesti. Causa Assordato e Accecato. Attivabile 1 volta a round, gli effetti durano fino a 2 round.(Consumo: Basso)
    [Da chunin in su]
    Non stringendo troppo per non annullare completamente i propri sensi. Chiaramente lo avrebbe fatto solo se avessero incontrato qualcuno lungo il loro tragitto. Tramite le sue marionette, i sensi del marionettista erano potenziati e non avrebbe avuto problemi ad identificare persone nelle vicinanze. Allo stesso tempo, il marionettista avrebbe tentato di percepire le tracce di Densen.

    Certo, se avesse incontrato proprio i due tipi nei quali le marionette erano state trasformate sarebbe stato un problema, ma ci avrebbe pensato a tempo debito. La sua priorità era chiaramente avanzare nella struttura non visto e furtivo, e le marionette sarebbero servite solo in caso di emergenza, potendole far affondare nel terreno se fossero state di troppo.

    Chakra consumato : 1.75 Bassi


    [Densen]

    La tattica di Densen fu tanto geniale quanto efficace. Al costo di una modesta ferita alla spalla, il nukenin aveva sfruttato il contatto con il cadavere per rilasciare nel corpo della donna il suo potere divino: quello di concedere la vita. La quantità di energia fu minima, ma gli occhi della donna, improvvisamente, tornarono vivi mentre il suo cervello riprendeva a funzionare. Un’espressione scioccata le comparve sul volto mentre, tremando, si accasciò a terra. La tecnica dell’eliminatore di cadaveri era stata spezzata!

    Il successivo calcio di Densen fu rapidissimo e, complice lo spazio ridotto in cui si trovava, trovò senza troppi problemi il corpo del cadavere, sfondando la inefficace difesa che questo poteva offrire. Il cotraccolpo colpì anche il suo controllore, il quale battè con violenza la schiena contro la parete, gettando un gemito. Ad ogni modo, non si sarebbe fatto trovare impreparato contro l’ultimo attacco del nekenin...se non che il cadavere dell’uomo che lo stava difendendo non rispose più ai suoi comandi! Infatti, la scintilla vitale che Densen gli aveva somministrato era stata sufficiente a spezzare la tecnica dell’eliminatore anche in questo caso, lasciando senza una difesa. Il pugno che lo raggiunse fu sufficiente a fargli perdere i sensi.

    Densen era sopravvissuto.

    Guardandosi intorno, certo aveva fatto un bel casino. C’era sangue un po’ dovunque, in particolare intorno al corpo svenuto del dottore che lo aveva quasi fatto a pezzetti. Un altro corpo giaceva poco distante. Ora che la battaglia era finita, Densen si sarebbe accorto che qualsiasi effetto positivo la sua tecnica poteva avere avuto sull’uomo, era già terminata. Evidentemente le sue ferite erano troppo grandi, o l’eliminatore gli aveva asportato qualche organo vitale...per cui l’uomo era già morto, di nuovo.

    La donna invece sembrava ancora essere in vita, ma era sconvolta. Chiaramente l’esperienza di resurrezione l’aveva lasciata disorientata. Io...sono viva...no, sono morta...è un sogno...sono...viva o sono morta? Ripeteva in una sorta di cantilena a bassa voce, con lo sguardo perso nel vuoto. Solo quando Densen si fosse imposto nel campo visivo della donna, lo sguardo di lei si sarebbe focalizzato. ..chi sei tu? Uno Shinigami...? La visione del dio della morte che aleggiava dietro Densen certamente non avrebbe aiutato, e quella vista sembrò turbare la donna ancora maggiormente. Però poi vide quello che il ragazzo aveva scritto e qualcosa in lei, forse il suo addestramento ninja, iniziò farla ragionare. ...rimanere in vita?...ma io già morta...sono morta? No...tu...che cosa mi hai fatto? Finalmente iniziava a capire quello che era successo. La sua voce era preoccupata, quasi persa, ma in fondo sollevata. Sopra ogni cosa, suonava infinitamente stanca. Del resto, Densen le aveva dato solo una minima scintilla di energia, che era bastata per farla tornare in vita, ma non abbastanza per renderla pienamente “funzionante”.

    Se Densen le avesse dato ulteriore energia, o le le avesse dato qualche droga o tonico per sopperire, il suo occhio clinico avrebbe immediatamente riconosciuto i cambiamenti che questi avrebbero apportato. In breve, la pelle della donna da grigiastro avrebbe mutato verso una colorazione più normale, i suoi muscoli e tessuti si sarebbero rassodati, i capelli non sarebbero più apparsi così appiattiti sulla sua testa ed il suo sguardo si sarebbe fatto più consapevole. [Kasumi] La donna si sarebbe quindi messa a sedere, coprendosi con le mani e le gambe le sue nuditàNon c’è bisogno che mi minacci...non ho alcuna intenzione di tornare in quella cassa...io...ti sono riconoscente. Mi chiamo Kasumi...vuoi che ti dia una mano? Lo farò...ma c’è una cosa importante che devo chiederti. Se puoi riportare in vita le portane, fallo anche con il mio maestro ed i miei compagni! Credo che molti siano morti con me quella dannata sera...forse sono qui da qualche parte? Gli occhi della donna erano determinati ma anche pieni di paura. Chiaramente aveva avuto una morte violenta (nonostante le poche ferite esterne che aveva), e forse i suoi pensieri andavano ai suoi compagni che erano morti con lei. Cosa avrebbe fatto Densen? Non sapeva nulla di quella donna....

     
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