L'avventura del carbonchio azzurro[Chakra adesivo per Hotene]

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    L'Avventura del carbonchio azzurro


    Prologo


    Atto I
    Fiducia e ordini



    Era tutto molto complesso. L'avventura che avevo appena concluso con Fudoh mi aveva provato, questo era sicuro, ma oltre ad avermi accresciuto come persona e come ninja, adesso mi stava mettendo davanti ad una scelta importante: chi portare con me alla Bruma Cremisi? Certo, su alcuni nomi non avevo dubbi: Youshi Tokugawa, Ryuu Mizukyio e, appunto, il sostituto primario di Kiri, Fudoh. Ma gli altri ninja? Aveva senso convocare il ragazzo di cui il guardiano mi aveva parlato, Akuraguri, e mettere la sua vita a repentaglio in questo modo? E poi, potevo fidarmi di quel chunin ricomparso dal nulla dopo anni, tale Etsuko, di cui appena pochi istanti prima avevo finito di leggere il cartiglio personale? C'era poi un'incognita ancora più grande: la kunoichi che mi portai dietro da Azumaido per volere della sua mentore Yusica, ovvero Hotene. L'addestramento per mano del Tokugawa nel Liceo, a Genosha, non aveva fatto altro che inasprire il suo carattere indomo. La sua considerazione verso Kiri era alla strenua di violenti conquistatori, di estranei colonizzatori. Come potevo farle cambiare idea? Potevo, soprattutto? Il problema era principalmente suo più che mio. Se da una parte era vero che avevo dato la mia parola ad una persona che si era fidata di me, dall'altra non potevo certo permettere che la prima indigina qualunque venisse a insegnare l'insubordinazione e la sfacciatezza ai miei ninja; e, come dicevo, questo sarebbe stato un male solo per lei, date le infinite possibilità di tortura che le avrei potuto riservare.
    Poi un rumore di dita che sbattono contro la porta del mio ufficio. Avanti. Dissi, prendendo quindi in mano il Dossier di Hotene e del suo addestramento per mano di Youshi. Un giovane cadetto accademico mi porge una lettera siglata da un sigillo azzurro. È da Azumaido. Lo ringraziai con un cenno della testa mentre prendevo il foglio. Aprendolo notai con stupore che provenisse dalla tribù originaria di Hotene. Era certo che non sarebbe arrivata dalla tribù della sorella di quest'ultima, in quanto Munkeke avrebbe sicuramente veicolato il suo messaggio sciamanico attraverso qualche animale, capre probabilmente, o attraverso Sanjuro stesso. Leggendola capii che forse avevo trovato il modo per comunicare con la kunoichi dei ghiacci che stavo cercando. Va' a chiamare Hotene, la kunoichi di Azumaido che risiede qui a Kiri e falla venire qua. Dissi al messo che ancora attendeva sull'uscio. Ma ... m-ma, Signore, i-i-io avrei finito il turno. Il mio sguardo si alzò lentamente dal foglio al ragazzo, fissandosi sul suo volto. Non dovetti aggiungere altro. C-capisco, arriva subito!

    [...]


    Quando la ragazza arrivò la lasciai accomodare su una delle due spesse sedie di ebano che stavano dirimpetto alla scrivania del mio ufficio. Hotene. Dissi, fissandola e aprendo il discorso. È arrivata questa lettera da un membro della tua tribù. Non è firmata. L'avrei allungata alla ragazza, facendogliela leggere.


    All'attenzione del Mizukage.


    Salve,
    le scrivo perché so che Hotene è da lei, per volere di Yusica, ad addestrarsi e migliorare come kunoichi e shinobi.
    È stata rubata una preziosa pietra azzurra appartenente alla Tribù, una pietra rituale che viene tramandata da Sciamana in Sciamana. Ha grandi poteri ma solo grazie alle iniziazioni del Villaggio è possibile imparare ad utilizzarla. Non abbiamo idea di chi possa averla rubata, navighiamo in alto mare. Ci è stato però riferito che un uomo ha tentato di vendere uno zaffiro presso il porto, con scarso successo.
    Data la necessità ri ricostruire il villaggio, dobbiamo tenere quante più persone possibili qui e non possiamo permetterci di dividere le nostre forze per questa questione. Vi saremmo grati se ci aiutaste a riportare qui ciò che ci appartiene.

    In fede


    Sai chi potrebbe averla scritta? Chiesi, ingenuamente. In ogni caso, gradirei che fossi tu ad andare ad Azumaido a risolvere la questione, se riesci. Credo ti farà piacere tornare un po' a casa, anche se sarà solo per qualche ora. Dissi, anticipando qualcosa che probabilmente avrebbe fatto molto piacere ad Hotene. Ho infatti intenzione di portarti con me e tutti gli altri ninja più meritevoli di Kiri in missione sulle tracce del precedente Mizukage, Itai Nara. Per farlo, tuttavia, ho bisogno di sapere di potermi fidare di te. Ho bisogno che tu capisca che Kiri è soltanto un alleata di Azumaido e non è mai stata sua intenzione conquistarla o controllarla. Anche perché, di fatto, era già territorio Kiriano essendo una delle isole di Kiri alla stregua della sua gemella, Genosha. Andrai con Kyofu. Dissi, evocando, dopo le rapide posizioni magiche, l'Albino della Grotta del Silenzio. Fece un lieve inchino verso Hotene. Dopotutto condividevano il luogo d'origine. All'Alba partiremo. Avrai modo di riposare durante il viaggio. Ti restano quindi circa otto ore, dunque. Kyofu spalancò la finestra dietro di sé, pronto a partire, aspettando soltanto che la kunoichi montasse sul suo dorso.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Tonico Coagulante Medio × 2
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
    ///


    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku

     
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    L'Avventura del Carbonchio Azzurro


    ~I~



    Angelo o Demone?



    Un altro giorno, un'altra missione. Per il Lupo, ormai, stava diventando un'abitudine, quella di prestare il suo servizio al villaggio che lo aveva ospitato. Lo shinobi da un braccio solo aveva imparato molte cose di Kiri, da quando vide uscire dal grande cancello, con le quattro onde impresse, lo strambo personaggio dal ciuffo albino che per primo lo aveva accolto: Akira Hozuki in cerca di una capra. Da allora aveva imparato che nel nuovo mondo che lo circondava, così distante dalla sua casa, Ashina, esistevano altre organizzazioni ninja sparse su tutto il continente e che quattro di esse erano unite in un'alleanza pacifica guidata dall'Accademia, un'istituzione internazionale che garantiva la collaborazione trai vari villaggi. Proprio sotto ordine di questa e della Nebbia, era partito per il Paese del Mare, come sua prima missione, per aiutare a recuperare la nave di uno spadaccino bizzarro, proveniente da Oto, di nome Tasaki Moyo... recupero che si era rivelato alla fine molto più difficile del previsto. A seguire c'era stato il suo rapimento sull'isola di Genosha, un'isola disabitata ed abbandonata del nord, dall'habitat estremo che fungeva da prigione e campo d'addestramento, dove ebbe luogo lo scontro con Hideo Nishimura, la “Pantera”, come lo aveva ribattezzato il Lupo, in nome di un rituale detto Nebbia di Sangue, sotto la supervisione dell' ”Ombra”, Youshi Tokugawa. Assieme a questi, e ad altri due ninja di Kiri, poco tempo dopo, l'Ōkami era ripartito per un'altra avventura, un lavoro di protezione in incognito di un facoltoso commerciante di katane attraverso l'isola di Nagi. Insomma... in quel breve periodo, di certo, il Lupo non s'era annoiato, ma soprattutto aveva avuto l'opportunità di non rimanere incastrato nell'accidia, nel rimorso e nei ricordi del suo fallimento, fallimento che era ormai un'ossessione: la morte del suo Signore, Kuro, l'Erede Divino. Kuro, per cui si era spinto sino al cuore della Forra, dove abitava una Scimmia Immortale, che, come tutti gli Immortali, era infestata dai vermi; Kuro, per cui si era spinto sino al villaggio nascosto più antico di Ashina, Mibu, in cui era riuscito ad essere considerato degno di trascendere verso il celeste Palazzo della Sorgente, dopo aver battuto l'immortale, infestata dai vermi, guardiana del Palazzo, la monaca Yao; Kuro... per il quale aveva tradito e poi ucciso suo padre, il Gufo, contravvenendo al Codice di Ferro degli shinobi: seguire alla lettera PRIMA i comandi del Padre e, SUBITO DOPO, quelli del suo Signore. Aveva perso tutto, di nuovo... l'uomo che lo aveva accolto e il ragazzo che aveva giurato di proteggere...
    Ma era andato avanti, l'Ōkami, a Kiri, anche se, non raramente, seduto nella più totale solitudine della sua casa distaccata e diroccata, che l'Amministrazione gli aveva concesso, a scolpire Buddha dal volto triste, la mente tornava al suo passato. E la mente non poteva non viaggiare sino alla sua terra, al momento, visto che nel piccolo mercato, dov'era stato inviato come sorveglianza, e che ospitava un'anonima fiera di oggetti usati e di antiquariato, non c'era assolutamente nulla da fare, se non girare tra le bancarelle affollate dalla gente che chiedeva sconti o cercava cianfrusaglie o merci introvabili nelle attività più grandi e rinomate. Non era stato mandato da solo ad eseguire quel patetico compito, ma con lui c'era la Pantera... ormai, dal loro scontro all'ultima astuzia sui ghiacci perenni, sembrava quasi che l'Amministrazione avesse intenzione di formare una coppia fissa. I due shinobi si erano divisi le zone da pattugliare, controllando i due ingressi ai poli opposti della fiera.
    Fu mentre ammirava delle antiche spade, richiamato da una strana attrazione e da un luccichio nelle loro lame che si riverberava nei suoi occhi, nascoste dietro una fila di tappeti cremisi di una banchetto anonimo, sporco e tutto scassato, che la vide arrivare: una presenza strana, inusuale, certamente non consona a quell'ambiente. Era una ragazza, dalla carnagione leggermente olivastra, gli occhi bluastri e i capelli corvini, che vestiva abiti pesanti ricoperti da una spessa pelliccia, ma che, soprattutto, giungeva volando in groppa di una creatura per certi aspetti maestosa e per altri terribile alla vista: un gigante pipistrello albino dallo sguardo inquietante con affilati artigli rosso sangue all'estremità della sua imponente apertura alare. Atterrando proprio in mezzo alla piazza del mercato della fiera, divenne il centro dell'attenzione degli astanti, alcuni dei quali si bloccarono di colpo, stregati dalla bellezza e dalla fierezza dell'animale e della ragazza, mentre altri ne furono terribilmente spaventati, scappando o urlando alla vista di quelli che potevano sembrare, ad occhi superstiziosi, un diavolo bianco ed un angelo della morte che calavano dal cielo a castigo della razza umana tutta. La ragazza stava girando la testa in ogni direzione, muovendosi avanti ed indietro lungo la strada principale che si snodava tra i negozietti, quasi come se stesse cercando qualcuno in modo impaziente. Lo sguardo dell'Ōkami si voltò di scatto verso quella scena, con il dubbio sul fatto che quella coppia potesse essere un pericolo o meno... il Lupo d'istinto portò la mano del suo unico braccio, il destro, sull'impugnatura della wakizashi. Tuttavia, c'era qualcosa che gli impediva di andare a controllare tranquillamente, senza particolari preoccupazioni nell'allontanarsi da quel bazar anonimo... un ultimo scintillio rese chiaramente visibile la scritta, minuta, leggera, quasi invisibile, intagliata sulla lama della spada che lo stava attirando: Kenkichi...

    Cerca qualcosa, signore?

    Un commerciante, dall'aria navigata e dagli occhi vispi e malevoli, era venuto a destare lo shinobi dall'ipnosi indotta dalla spada sulla sua mente.

    No... devo andare. Mi scusi.

    […]



    Ordini del Mizukage. Dovete seguirmi. Vi spiegherò tutto durante il viaggio. Una nave ci sta già aspettando al porto. Sai per caso dove si trova il tuo compagno?

    Era proprio così: quella ragazza dall'aspetto all'unisono grazioso e terribile, dolce e fiero, rassicurante e al contempo freddo e senza pietà, era un ninja, una kunoichi per la precisione. Il suo nome era Hotene Nitai ed era stata chiamata a reclutare il Lupo e la Pantera proprio da colui che reggeva le redini di Kiri. Ancora una volta, quella ridicola abitudine dei ninja del posto di esporsi senza motivo agli avversari, rivelando il loro nome completo, fece storcere il naso all'Ōkami. Un ninja non doveva avere un nome. Un ninja non era nessuno, se non un'ombra strisciante, un simbolo, un vessillo del potere, uno strumento da sacrificare per il bene del proprio padrone, come lo era lui, il Lupo... o meglio, come lo era stato. Ormai, comunque, non ci faceva più tanto caso, dopo tutte le volte che si era ripetuta quella scena. Lo shinobi da un braccio solo guardò la ragazza, almeno inizialmente, sospettoso. Tuttavia, ripensandoci, era poco probabile che un'imboscata o una trappola fosse attuata così, alla piena luce del giorno, in mezzo alla folla piena di possibili testimoni. Il pensiero lo rassicurò ed il ninja allentò la presa sulla sua arma che, fino a quel momento, aveva tenuto pronta per un'eventuale estrazione improvvisa.

    Seguimi.

    Lo shinobi d'Ashina condusse il pipistrello e la kunoichi attraverso il mare di persone, di ogni tipo, che affollava la fiera. Non fu un compito difficile: alla vista dell'animale albino, la gente si spostava autonomamente, intimorita o incuriosita dalla sua presenza. Alla fine lo trovarono, la Pantera, dalle vesti nere come un manto notturno e dagli occhi rossi come quelli di un predatore pronto ad assalire la sua vittima sbucando dall'ombra. Le sensazioni, che il compagno gli aveva suscitato a Genosha durante il loro scontro, non accennavano ad abbandonare la mente del Lupo ogni volta che lo guardava. Anche lui, Nishimura, forse, annoiato come il Lupo dal poco stimolante lavoro di sorveglianza di un mercato in cui per ore ed ore non c'era stato nulla da fare, avrebbe trovato interessante o sospetta quella visita inaspettata.

    Pantera, questa è Hotene Nitai. È qui per conto del Mizukage.

    […]



    Una volta presentatasi, e dopo aver dato anche alla Pantera quelle poche spiegazioni fornite al Lupo, Hotene Nitai ed il bianco mammifero volatile guidarono i due shinobi al di fuori del mercato per arrivare, infine, al porto di Kiri poco distante. Una nave, poco più che un battello, era già pronta a partire. Il Lupo montò a bordo, pensando che tutte le missioni che aveva fatto per la Nebbia sino a quel momento erano iniziate con un viaggio per mare...

     
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    Mercato di Kiri


    Nuova Missione?



    Passeggiavo per le vie piene di bancarelle, quel giorno il grande mercato era arrivato al villaggio e l'affluenza era stata da record, si potevano vedere moltissime tipologie diverse di persone.
    Donne, uomini, bambini e anziani stavano tranquillamente passando la loro giornata tra quei profumi inebrianti che in strada si potevano sentire.
    Ero stato assegnato come sorveglianza per la fiera e per fortuna dovevo occuparmi della parte migliore, la parte in cui si erano stabilite le bancarelle dello street food che, costantemente, sfornavano prelibatezze di ogni genere.
    Quel compito era arrivato abbastanza da un momento all'altro, come un po' tutte le missioni e missive che mi venivano affidate dal villaggio, un modo molto impersonale per comunicare con i proprio Shinobi ma effettivamente consono alla nostra amata e nebbiosa Kiri.
    Anche il Lupo era stato assegnato, insieme a me, a questo compito ed era con lui che mi ero messo d'accordo nel dividerci i posti da sorvegliare.
    Era incredibile come alla fine ci ritrovavamo sempre a lavorare insieme, beh anche se la prima volta più che un lavoro era stato semplicemente un duello all'ultimo sangue, forse proprio quello ci aveva legato in un qualche modo speciale agli occhi dell'amministrazione, forse la nebbia di sangue significava qualcosa di più di una semplice e mortale prova per i Genin del villaggio.
    Sembrava essere un lavoro molto facile alla fine, per ora avevo dovuto rincorrere solo un ladruncolo che aveva cercato di rubare la cassa di una delle tante bancarelle, una passeggiata che si era risolta con una bella ramanzina e con le scuse del ragazzo che voleva utilizzare la situazione per allenare i suoi movimenti furtivi, strani Ninja nascono a Kiri.
    Nella monotonia della giornata però mi iniziai a preoccupare quando vidi il mio compagno, il Lupo, in lontananza camminare verso di me accompagnato da una creatura piuttosto strana e quasi spaventosa, la gente si spostava dalla loro traiettoria in modo da evitare di entrare in contatto con quella bestia che portava sul suo dorso una donna dal volto aggraziato e dai colori olivastri.
    I miei occhi rossi si spalancarono alla vista di quella creatura cavalcata dalla giovane donna, ero stato ammaliato da quella figura così imponente e cavalleresca.
    Quello che sembrava un pipistrello albino si muoveva mantenendo la stessa velocità del Lupo, stando alla sua destra e seguendo i suoi movimenti come un compagno animale, tipo quelli che venivano usati a Konoha, sapevo di un clan di quel villaggio che utilizzava proprio degli animali per combattere ma non ne avevo mai visto uno, chissà se era quello il caso.
    Appena si avvicinarono e dopo aver accennato un saluto al Lupo, cercai di salutare la ragazza nel miglior modo possibile e inchinandomi cercai di trovare le parole per presentarmi al meglio a quella figura così maestosa.

    Hideo Nishimura, Genin di Kiri, è un onore conoscerla signorina Hotene

    Quando iniziai a parlare il Lupo mi aveva già informato di chi avevo davanti e di cosa era successo, nuovamente il Mizukage richiedeva la nostra presenza per un compito e Hotene sarebbe stata una nostra compagna in questa piccola avventura.
    Sarebbe stato un onore avere nuovamente un terzo membro con cui lavorare, e accettai di buon grado il dover allontanarmi da tutto quel frastuono dovuto alle bancarelle e allo sfrigolare dei piatti preparati dai cuochi, per fortuna me ne sarei andato senza aver speso tutti i miei averi in cibo.
    Mi lasciai quindi guidare dalla ragazza e dalla sua strana e spaventosa cavalcatura fuori del mercato e dalla fiera, fino ad arrivare al porto del villaggio, oramai lo conoscevo bene, i ricordi del mio primi compito insieme a Youshi-san e Fudoh-san, che mi aveva portato sulla strada per diventare un Genin, si era svolto proprio in quei moli umidi e impregnati dell'odore dei pesci appena stipati al di fuori dei pescherecci Kiriani.
    Li ci aspettava una nave dalle piccole dimensioni, pronta a partire e sulla quale salii senza esitazioni, pronto alla prossima avventura che mi avrebbe portato a raggiungere quella forza che cercavo da molti anni.



     
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    L'Avventura del Carbonchio Azzurro


    ~I - Interpost~



    Azumaido



    E così erano partiti, i tre giovani, su quella anonima imbarcazione. Il trio era formato interamente da genin: Il Lupo, la Pantera ed Hotene Nitai. Ad accompagnarli vi era un inquietante pipistrello albino: agli occhi del Lupo quest'evenienza poteva costituire egualmente una protezione ed una sicurezza, per loro che non erano altro che inesperti shinobi nel vasto mondo, come anche una minaccia, ritrovandosi alla possibile mercé, in mare aperto, di un animale dall'aspetto poco rassicurante e dalla provenienza sconosciuta. Essendo arrivato assieme alla ragazza, che a sua volta paventava di essere stata inviata dal Mizukage, lo shinobi d'Ashina volle protendere per la prima opzione, ma un senso di tensione strisciava ancora lungo la sua schiena, al pensiero che si stava fidando, abbastanza incoscientemente, di quella strana coppia... la ragazza ed il pipistrello. Alla guida del battello vi erano un paio di semplici marinai, i quali non chiesero nulla ai tre giovani, ma si limitarono a fare un cenno d'intesa alla ragazza per poi partire senza perdersi in formalità.
    La luna di Kiri era alta nel cielo quando il battello iniziò a muoversi, facendo scorrere sulle retine del Lupo le immagini, illuminate da fioche luci ed avvolte da una tenue nebbia, dei banchi, dei rioni, delle navi, di venditori e degli acquirenti, dei moli, dei pontili e dei pescatori che affollavano, ancora a quell'ora tarda, il territorio circostante il villaggio.

    Ci stiamo dirigendo ad Azumaido. Penso che la conosciate: è un'isola a est di Kiri. In poche parole, è stata rubata una pietra rituale importante per la popolazione del posto e tocca a noi andare ad indagare. E abbiamo solo otto ore per farlo. Per il momento vi basti questo.

    Proferite tali parole, poggiata coi gomiti alla ringhiera della piccola imbarcazione ad osservare il mare, avvolta nella sua pesante pelliccia di lupo smossa dal vento, assieme al bianco mammifero volatile, la kunoichi dagli occhi azzurri s'ammutolì, lasciando chiaramente intendere che non avrebbe aggiunto altro alle eventuali domande dei suoi due compagni, almeno per il momento.
    Il Lupo, dal canto suo, non appesantì la situazione con ulteriori ed insistenti questioni in merito, lasciando alla Pantera, se questi ne fosse stato in vena, le eventuali rimostranze sulla scarsa chiarezza di quello che stavano per fare. Lo shinobi d'Ashina quindi si distaccò dagli altri due, per sedersi in un angolo della piccola nave di legno, intento a lucidare con un panno logoro la lama della sua wakizashi. Era un modo come un altro di ammazzare il tempo nell'attesa di raggiungere la loro destinazione.

    […]



    Tre ore. Ben tre ore erano passate dalla loro partenza dalla Nebbia, prima di raggiungere l'isola dell'est, chiamata Azumaido. Ciò significava che, delle otto ore che erano a disposizione per completare l'incarico, il gruppo adesso poteva usufruirne solo di cinque [Nota]Ho deciso arbitrariamente che sia questo il tempo impiegato per andare da Kiri ad Azumaido con la nave. Se ciò non dovesse essere giusto o se per la missione dovessero essere necessarie altre tempistiche, provvederò a modificare con le indicazioni fornitemi.. Il pensiero scosse il Lupo per un momento, ma fu subito scacciato via, prima che questo potesse destare preoccupazioni: in fondo, il problema non era suo, né tanto meno della Pantera, visto il modo brusco in cui erano stati reclutati. Quando i tre genin, scendendo dal legno scricchiolante della nave, misero piede ad Azumaido, si ritrovarono catapultati in un ambiente desertico ed al contempo onirico. Desertico... sì, ma un deserto di neve. Erano attraccati ad un piccolo porto quasi disabitato, con un unico molo, almeno a vista d'occhio, imbrunito dalla marcescenza sviluppatasi dopo un indefinibile tempo di esposizione alla rudezza e alle intemperie che sferzavano costantemente quell'isola ai confini del mondo. Grandi cumuli di neve simulavano l'aspetto di piccole colline in lontananza, all'orizzonte, mentre piccole abitazioni emisferiche erano sparse disordinatamente sulla distesa di neve che opprimeva e soffocava il terreno sottostante. Un violento ed incessante vento, carico di minute spine di ghiaccio, si fiondava pesantemente sulla faccia e sul corpo dei tre shinobi, smuovendo senza sosta i loro capelli ed i loro vestiti e provocando una spiacevole sensazione di miriadi di leggeri spilli che penetravano nel sottocutaneo. Se non fosse stato per i rari segni di civiltà disseminati irregolarmente nelle vicinanze, il Lupo avrebbe detto che erano sbarcati a Genosha.
    I volti delle pochissime persone nei dintorni, che potevano essere scarsamente intravisti a causa della tormenta, erano pallidi e tristi, dalla cute olivastra, dagli occhi chiari e dai capelli neri. Portavano quasi tutti un abbigliamento pesante, con una folta pelliccia a coprire il dorso, la spalle ed il collo [Nota]Non conosco bene l'ambientazione di Azumaido. Queste mie descrizioni si basano sulle poche informazioni che ho reperito nei topic specifici, tuttavia vi ho dato solo una letta veloce. Anche qui, se le descrizioni non dovessero essere corrette, provvederò a modificare. L'abbigliamento, l'aspetto e i lineamenti dei paesani... rassomigliavano incredibilmente a Hotene Nitai! Possibile che la ragazza che aveva reclutato il Lupo e la Pantera fosse originaria proprio di Azumaido? In effetti, come ulteriore prova a supporto, dei tre genin lei era l'unica che sembrava non accusare minimamente il freddo e l'ostilità del clima dell'isola. L'Ōkami non lo avrebbe chiesto. Se ciò fosse stato vero, sarebbe saltato fuori prima o poi.
    Il Lupo si girò verso i suoi compagni, con aria interrogativa.

    Bene, ed ora?



    Scusate la distrazione. Ho modificato per cambiare l'orario in cui partiamo: dal post iniziale si evince che non è mattina, ma notte.


    Edited by ~Sekiro~ - 20/11/2020, 11:11
     
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    L'Avventura del carbonchio azzurro


    Prologo


    Atto II
    Colpi di testa †



    Hotene non era esattamente una tipica kunoichi: come sua sorella gemella era scaltra, intelligente e particolarmente testarda. A differenza di Ipokash, tuttavai, aveva un legame morboso con la sua isola natia che la portò, quel giorno, a commettere una pazzia.
    Ammutolitasi dopo aver fornito le minime informazioni necessarie ai suoi compagni, rimase sul ponte della piccola imbarcazione, immobile, con gli occhi puntati all'orizzonte, desiderosa e anelante di scorgere il prima possibile le coste della sua casa: Azumaido.
    Kyofu, il messaggero albino della Grotta del SIlenzio - anch'essa su Azumaido - aveva percepito che qualcosa non andava. Hotene era distante e fredda, completamente distaccata dall'importanza che il messaggio che il Mizukage le aveva mandato e dai compiti e doveri da esso scaturenti. Dunque, approfittando del fatto che l'indigena fosse assorta nei suoi pensieri, Kyofu si alzò in volo, non visto da nessuno dei presenti, e si diresse verso il suo luogo d'origine. Là, ricongiuntosi coi suoi compagni Kyuketsu Komori, raggiunse Amano, l'attuale leader dei chirotteri del contratto esperti in dissimulazione e furtività, ed esternò le sue preoccupazioni allo scontroso Kuei. Lo stormo di quest'ultimo, vorticante e violento come pochi altri in quelle grotte, immediatamente prese il volo verso l'amministrazione kiriana. L'incredibile velocità che era in grado di raggiungere gli permise di arrivare a Kiri nel tempo in cui i due genin reclutati da Hotene arrivarono ad Azumaido. Al contempo Kyofu era al porto ad aspettarli.
    Scesi dalla barca, i tre si ritrovarono nel popoloso e relativamente civilizzato porto di Azumaido. Sekiro dimostrò come non avesse intenzione di perdere tempo: l'ultimatum della ragazza, dopotutto, non dava molti orizzonti di possibilità in cui muoversi. Direi di cercare delle informazioni sulla vicenda. Io andrò a cercare nella zona del mercato ittico, conosco alcuni uomini che lavorano lì, in precedenza erano membri del mio villaggio. Voi potreste andare in taverna. Dopotutto c'è sempre qualcuno che sa qualcosa nelle taverne. Nel frattempo, Kyofu era tornato, ricongiungendosi ai tre. Perdonate l'asenza ma sono stato richiamato altrove. Disse formalmente, con un breve inchino. Va' pure con loro, sono meno esperti di quest'isola e tienili d'occhio. È facile cacciarsi nei guai qui. Kyofu lanciò un'occhiataccia sottecchi alla ragazza. Non aveva il diritto di parlarle in quel modo; tuttavia il Mizukage era stato cristallino: doveva aiutare la fanciulla ad adempiere alla sua missione. Va bene. Disse semplicemente allora, senza riconoscenza né grazia, cosa alquanto rara per il nostro albino. Andiamo. Così dicendo avrebbe indicato ai due la taverna. Se avessero voluto cercare informazioni da altre parti, prima, erano liberi di farlo, Kyofu li avrebbe seguiti: dopotutto c'era la parte del mercato rionale, l'attracco dei visitatori, quello dei partenti e la zona più interna, relegata agli scambi di utensili da parte delle tribù indigene dell'entroterra e i più civilizzati abitanti del porto e della costa. [Note]Liberi di giocare come preerite. Dipendentemente da dove andate e cosa chiedete, potrei darvi ulteriori informazioni al prossimo turno.
    Entrati nella taverna fu immediatamente chiaro che la pietra perduta era davvero ricercata da molti: un foglio con uno stilizzato disegno di tale pietra era appeso al muro con tanto di riscatto scritto in calce. Tutti i presenti, tuttavia, furono distratti dall'ingresso del duo e di Kyofu - specialmente di quest'ultimo. Dopotutto non era una cosa da tutti i giorni vedere un gigantesco pipistrello bianco, leggermente più alto di un uomo di media statura, entrare come se niente fosse in una taverna.
    Dopo i primi increduli sguardi, i tre avrebbero potuto porre le domande che preferivano ai presenti, cercando di ottenere le informazioni più utili al fine di scoprire chi avesse rubato la misteriosa pietra. [Note]Nel locale ci sono marinai, il taverniere, alcuni indigeni del posto con vestiti simili ma non uguali a quelli di Hotene, ed anche quello che pare un ninja piuttosto anziano. Ha il coprifronte di Kiri.
    Come per le note di sopra, dipendentemente da cosa chiederete avrete informazioni diverse.

    Una volta terminato il loro giro di domande, quando i tre fossero stati sul punto di uscire dalla locanda, il proprietario di quel luogo si sarebbe avvicinato, porgendo loro un bastone intarsiato e... un'oca. Scusatemi ... visto che state indagando sul carbonchio... non è che potreste restituire questi oggetti al loro legittimi proprietario? Era un indigeno sciamano, vestito molto sgargiante. Li ha abbandonati qui perché un ubriacono lo aveva sfidato a duello e, accetata la sfida, si è rimenticato di tornare a prenderli. L'oca, inoltre, sembra malata. L'uomo ha detto di chiamarsi Dansei Otoko... ma vi sorprenderete a scoprire quanti Dansei Otoko abitano qui ad Azumaido. Se avessero chiesto il perché la risposta sarebbe arrivata immediatamente. Bhè, perché Otoko è il cognome della più antica famiglia stanziatasi nella gelida sorella di Genosha, mentre Dansei è il nome che si è soliti dare al primo figlio maschio, in onore di Dansei Kiminoko, il primo indigeno dell'isola che si relazionò con i conquistatori del continente. Si trattava, in sostanza, di cercare un ago in un pagliaio, o quasi.
    Congedatisi, i tre, uscendo, trovarono ad attenderli qualcuno di totalmente inaspettato: me, il Mizukage in persona. Giunto con lo stormo di Amano, arrivai sull'isola in un tempo a dir poco incredibile. Credo che Hotene sia tornata al suo villaggio ed abbia affidato a voi il suo compito. È stata furba. Grazie, Kyofu, per avermelo comunicato. Mentre io risolvo la questione della principessa dei ghiacci, voi risolvetemi il problema di questa gemma rituale. Dissi, incrociando le braccia al petto prima di iniziare a guardarli perplesso sotto al mio inespressivo elmo. E cosa ci fate con un'oca?




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Tonico Coagulante Medio × 2
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
    Primo post MOLTO introduttivo. Passiamo poi immediatamente nel vivo dal prossimo. Daje!


    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku

     
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    La Taverna Nella Neve


    Un'oca?



    Il viaggio era proseguito tranquillamente, la nave si muoveva veloce rompendo la forma dell'acqua e spinta dalla forza del vento di Kiri.
    La ragazza, Hotene, ci riferì finalmente della missione che le era stata affidata dal Mizukage, dovevamo ritrovare una pietra, di enorme valore per il villaggio, e avevamo solamente otto ore per farlo, ben poco tempo visto che le informazioni in nostro possesso erano veramente poche al momento.
    Rimasi in silenzio ascoltando ciò che aveva da dire e accennai un cenno di consenso alla fine del discorso, sembrava finalmente una missione degna di nota.
    Preparai il mio equipaggiamento quando si iniziarono a vedere , da lontano, le coste di Azumaido che era proprio la città dove era stata rubata la pietra, sicuramente il luogo migliore per iniziare ad indagare.
    Il tempo stava velocemente sfuggendo dalle nostre mani mentre sbarcavamo al porto della città, molto diversa da Kiri, si presentava come un posto molto più ostile, quasi come il luogo dove, tempo prima, avevo combattuto con il Lupo.

    Direi di dirigerci direttamente alla taverna, probabilmente è il posto dove potremo trovare più informazioni nel minor tempo possibile, ci rimangono solo cinque ore e non possiamo sprecarle

    Con voce ferma cercai di rispondere ad Hotene, proprio lei aveva consigliato di proseguire le ricerche alla taverna insieme allo strano animale e al Lupo mentre lei si sarebbe divisa da noi visto che conosceva molto meglio il villaggio.
    Effettivamente riguardando i suoi tratti e ciò che indossava si potevano trovare molte analogie con gli abitanti di Azumaido, che fosse una di loro? ma non era l'ora di conoscersi più a fondo, avevamo un lavoro e dovevamo portarlo a termine.
    Ci dirigemmo verso la locanda e in modo molto disinvolto precedetti di qualche passo i miei compagni, aprii la porta di legno che ci divideva dal vociferare di marinai, artigiani, ubriaconi e Shinobi per trovarmi davanti ad una buona quantità di persone alle prese con i propri drink e cibarie.

    Con chi potremmo iniziare a parlare? c'è così tanta gente...

    Subito riconobbi sul viso di uno dei presenti il copricapo di Kiri, apparteneva ad un anziano Shinobi che se ne stava tranquillo a sorseggiare un tè caldo, cosa ci faceva in un posto così ostile un anziano ninja del nostro villaggio poteva essere una buona domanda? ma alla fine ero più propenso a iniziare una conversazione con qualcuno di più giovane e che, probabilmente, poteva conoscere meglio la città in cui viveva.
    Avevo notato delle persone che indossavano vestiti molto simili a quelli di Hotene, che fossero anche loro di Azumaido, dovevo scoprirlo è chiedere qualcosa sulla pietra.
    Feci un cenno al Lupo per farlo capire che sarei andato a parlare con quelle strane persone intente a sorseggiare quello che sembrava un boccale di birra quando mi accorsi che tutti gli occhi dei presenti erano fissi sulla strana creatura di cui ormai mi ero abituato.
    Entrando con noi quella creatura aveva monopolizzato l'attenzione di tutti, sicuramente non saremmo riusciti a passare inosservati ormai quindi mi feci forza e mi diressi verso gli uomini.

    Signori! vedo che vi state divertendo! posso farvi qualche domanda su questa città? sapete sono un forestiero e vengo da Kiri, è la prima volta che mi trovo in questo luogo. e già che ci siamo, questa pietra di cui in molti parlano...di che si tratta?

    Il mantello riusciva a nascondere il simbolo di Kiri che portavo al braccio, simbolo che dimostrava la mia appartenenza agli Shinobi della nebbia.
    Speravo di trovare qualche informazione in più mentre lasciavo il resto del lavoro al mio compagno e alla strana creatura in modo da percorrere più strade.
    Finito di parlare mi ritrovai con gli altri in modo da scambiare le informazioni che avevamo ricavato dalle nostre discussioni ma il locandiere si intromise in modo brusco, facendoci una richiesta che reputai molto strana, restituire alcuni oggetti ad un uomo di nome Dansei Otoko, millantando che avesse dimenticato il tutto dopo essere stato sfidato a duello da un ubriacone.
    La situazione era senza senso, e dovevamo fare questo favore a lui solo perchè aveva capito che stavamo cercando la pietra della città? Qualcosa non tornava in questa storia, perlopiù una della cose che dovevamo riconsegnare...era un oca malata?

    Signore, non capisco, perchè ha chiesto a noi? questa persona, Dansei Otoko, a qualcosa a che fare con il... carbonchio? e soprattutto chi è questo Dansei Otoko?

    Il mio sguardo si diresse poi al Lupo, sicuramente anche lui avrebbe avuto da dissentire sulla situazione speravo in un suo aiuto per capire quanto era appena successo.
    Se avesse avuto a che fare con la pietra sicuramente avrei accettato la situazione e portato con me gli oggetti e l'animale ma così su due piedi mi sembrava semplicemente una perdita di tempo, che già stava finendo.

    [...]


    Finite queste prime indagini uscimmo dalla locanda, il freddo mi colpì duramente e la differenza di temperatura da dentro la locanda a fuori era molta ma non ebbi il tempo di accorgermene che una figura si parò davanti a noi, non lo avevo mai visto ma alla fine tutti conoscono il capo del proprio villaggio.
    Riconosciuto il Mizukage una sorta di euforia crebbe dentro di me, finalmente potevo avere il piacere di conoscerlo e, forse, di lavorare con lui?
    Restai in silenzio, guardando la sua figura mentre ci spiegava che molto probabilmente Hotene ci aveva lasciati li per andare al suo villaggio e che la missione ormai era nelle nostre mani, non pensavo che fosse una cosa concepibile, abbandonare un lavoro richiesto direttamente dalla carica più alta di Kiri, ma non conoscendo tutte le implicazioni del caso evitai di parlare della scelta di Hotene.

    Signore, non si preoccupi di questo animale, potrebbe aiutarci a trovare il carbonchio

    Cercai di rivolgermi al Mizukage nel modo più disinvolto possibile e cercando di nascondere la sua vera identità, non sapevo se voleva far sapere della sua presenza in questo luogo e chiamarlo Mizukage in pubblico poteva avere dei riscontri non voluti.
    Nuovamente guardai, un po' preoccupato, il Lupo, cercando di capire come ci saremmo dovuti comportare in quel frangente.




    Edited by Kaystar - 26/11/2020, 10:03
     
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    L'Avventura del Carbonchio Azzurro


    ~II~



    La Taverna



    L'inquietante pipistrello albino, come prevedibile, nascondeva capacità più uniche che rare. Durante il viaggio in barca verso Azumaido, questo, silenzioso e leggiadro, nonostante la sua stazza, era sparito senza che nessuno dei presenti se ne accorgesse... almeno senza che il Lupo se ne accorgesse. Il chirottero ricomparve al porto dell'isola, quasi fosse sbucato dal nulla, già pronto ad attenderli. Il Lupo rimase spiazzato, ma parve essere l'unico a mostrar quella reazione di sorpresa perchè la ragazza e la Pantera non ci fecero caso. Superato il colpo dell'inaspettata presenza dell'animale, lo shinobi da un braccio solo chiese in modo diretto e laconico a Hotene Nitai quali sarebbero state le loro prossime mosse.

    Direi di cercare delle informazioni sulla vicenda. Io andrò a cercare nella zona del mercato ittico, conosco alcuni uomini che lavorano lì, in precedenza erano membri del mio villaggio. Voi potreste andare in taverna. Dopotutto c'è sempre qualcuno che sa qualcosa nelle taverne. [Nota]Ho cambiato il colore del parlato di Hotene in modo da non confonderlo con quello di Hideo.

    Ella proponeva che il gruppo si separasse. Fin dal principio il Lupo aveva notato che la ragazza non avesse intenzione di collaborare coi due genin e che sembrasse, per qualche ragione, quasi “costretta” a ritrovarsi in quella situazione. Non ci volle molta arguzia per capire che quel piano probabilmente era un tentativo di divincolarsi. Ebbene, se quello era il caso, così sarebbe stato. Il Lupo non si sarebbe di certo opposto.

    Perdonate l'assenza ma sono stato richiamato altrove.

    L'Animale dal bianco manto s'era avvicinato al gruppo. Finalmente, dopo tutte quelle ore, aveva concesso agli altri di fugare il dubbio se fosse o meno in grado di proferir parola. Era così. Ad Ashina c'erano animali di tutti i tipi, quasi divini per giunta: Dei-Serpente giganteschi, Scimmie Immortali senza testa ed infestate dai vermi, babbuini-samurai, galli-combattenti, Carpe Giganti, Draghi Divini da un braccio solo... ma nessuno di questi parlava... se non si consideravano i mercanti di Scaglie di Carpe del Tesoro che desideravano a tutti i costi diventare... una carpa. Nel mondo shinobi dove si stava srotolando giorno dopo giorno la sua nuova vita, invece, il Lupo aveva conosciuto già due animali capaci di parlare la lingua degli uomini: una donnola spacciatrice di sostanze e, ora, un pipistrello albino dall'aria oscura ed imbronciata. Lo shinobi d'Ashina squadrò sospettoso l'animale e la ragazza, ma la Pantera intervenne subito a rompere il silenzio, concordando sulla proposta di iniziare le indagini proprio dalla taverna. Il Lupo non replicò, limitandosi ad un cenno di assenso diretto al suo compagno.
    La taverna... in effetti, adesso che i suoi occhi s'erano in parte abituati alla perenne tormenta di quel luogo dimenticato, l'Ōkami faceva caso al fatto che il posto non fosse così abbandonato ed inabitato come gli era sembrato a prima vista. C'erano non poche persone in giro per le strade innevate nonchè varie strutture che integravano i servizi e le funzioni di quel piccolo porto malfamato: una taverna, per l'appunto, vari attracchi, quello che sembrava un mercato e, più in fondo, forse, poteva essere distinto tra il pallore del nevischio una sorta di agglomerato “urbano”.
    La ragazza invitò il chirottero ad accompagnare il Lupo e la Pantera alla loro destinazione. Il pipistrello per un momento sembrò rimanere alquanto contrariato, ma l'attimo dopo acconsentì senza ulteriori rimostranze. Possibile che quella ragazza avesse un'influenza così importante sulle decisioni di un animale che non sembrava essere abituato a ricevere ordini come niente fosse, soprattutto da un genin?

    […]



    La taverna emanava un torpore ed una luce calda e fioca che segnavano un netto e delimitante contrasto tra ciò che era dentro e ciò che era fuori. Essa brulicava d'avventori d'ogni sorta, persone sedute ai tavoli perse nei loro affari o nei problemi della loro vita, individui al banco a sorseggiare, o meglio, a trangugiare bibite dall'aspetto poco invitante, marinai a riposo dopo l'ennesima traversata, indigeni dagli abiti e dalle sembianze fisiche simili a quelle di Hotene. Tuttavia, ciò che attrasse l'attenzione del Lupo in prima istanza fu un avviso attaccato in bella vista all'entrata della locanda: la pietra che andavano cercando era davvero bramata da molti, tanto che il foglio recava un vero e proprio compenso per chi l'avesse trovata. Parallelamente, se lo shinobi da un braccio solo era intento ad osservare l'avviso, l'attenzione dei clienti di quella bettola ai confini del mondo era stata magneticamente orientata su quello strano trio che aveva appena varcato la soglia: un tizio senza un braccio, un individuo evanescente dagli occhi rossi ed un enorme pipistrello albino. Proprio come successe al mercato, l'animale focalizzò gli sguardi degli astanti. La discrezione, di certo, se mai fosse stata necessaria nelle loro indagini, se n'era a quel punto definitivamente andata.
    La Pantera fece un cenno al Lupo per indicargli che aveva intenzione di interrogare un ristretto gruppo di locali presenti sul posto. Seguendo il compagno, che sembrava avere già le idee chiare sul da farsi, lo sguardo dell'Ōkami non potè non ricadere su un individuo che risaltava rispetto alla massa di gentaglia di tutti i tipi lì riunita: un solitario ed anziano ninja col coprifronte di Kiri, appartato ad un tavolo in un angolo. Che ci faceva là tutto da solo in un posto così lontano dal villaggio? I sospetti che il viaggio appena iniziato aveva alimentato nella sua mente erano troppi... il Lupo doveva assolutamente condividerli con la Pantera, ma discretamente, senza attirare l'attenzione e, soprattutto, senza che il pipistrello, loro accompagnatore, potesse ascoltare.

    Signori! Vedo che vi state divertendo! Posso farvi qualche domanda su questa città? Sapete sono un forestiero e vengo da Kiri, è la prima volta che mi trovo in questo luogo. E già che ci siamo, questa pietra di cui in molti parlano... di che si tratta?

    Le parole della Pantera destarono il Lupo dai suoi pensieri. Nishimura aveva sollevato dei giusti interrogativi, ma forse era stato un po' troppo avventato. L'Ōkami rimase in silenzio, ascoltando tutte le risposte che i locali avessero dato a Nishimura.
    Subito dopo il Lupo si allontanò dalla Pantera e dal pipistrello per rivolgersi ad un gruppo di marinai, intenti a giocare a carte ad un tavolo poco distante. Si sarebbe sporto al banco per vedere meglio, per qualche minuto, le mosse d'astuzia che stavano avvenendo, nel gioco di carte, su quel bancone, per poi fare un commento senza troppe pretese...

    Bella partita... e le puntate che state facendo sono molto promettenti... si vede che siete degli ottimi giocatori.

    Se i marinai avessero abboccato all'amo, il ninja avrebbe continuato...

    Salve, sono solo un povero mercante che cerca di ampliare il suo giro di clienti. Sono certo che da queste parti, se si sa a chi rivolgersi, si possono fare ottimi affari, magari anche non del tutto legali... sono sicuro che mi avrete capito. Mi sapete dire niente al riguardo?

    […]



    I tre erano sul punto di uscire dal locale, quando il locandiere li fermò proprio prima che potessero aprire la porta. Questi allungò un bastone intarsiato ed un'oca – già un'oca – alla Pantera. Chiedeva se il gruppo potesse fargli la cortesia di restituire l'oca ed il bastone ad un certo Dansei Otoko, specificando inoltre che sarebbe stata dura trovare il proprietario, data l'alta diffusione, nell'isola, di quel nome.

    Signore, non capisco, perchè ha chiesto a noi? questa persona, Dansei Otoko, a qualcosa a che fare con il... carbonchio? e soprattutto chi è questo Dansei Otoko?

    Una volta che il proprietario del locale avesse risposto alle domande di Nishimura, il Lupo avrebbe preso parola.

    Non crederà davvero che dovremmo perdere il nostro tempo per questa faccenda a noi del tutto estranea? Senza alcun compenso, per giunta? Se veramente vuole che le facciamo il favore, inizi magari col raccontarci tutto quello che sa sui giri e gli strani affari che avvengono qui sull'isola, magari anche nel suo locale. È il locandiere, di certo avrà visto e sentito più di quanto avrebbe voluto...

    […]



    Credo che Hotene sia tornata al suo villaggio ed abbia affidato a voi il suo compito. È stata furba. Grazie, Kyofu, per avermelo comunicato. Mentre io risolvo la questione della principessa dei ghiacci, voi risolvetemi il problema di questa gemma rituale.

    Il Mizukage in persona era lì ad attendere i due genin, appena fuori dalla taverna. Il Lupo non lo aveva mai visto di persona, ma aveva sentito parlare delle sue strane sembianze e del fatto che fosse completamente nascosto da una robusta armatura. Era un tipo inquietante e dava l'impressione che sotto quegli strati di metallo e cuoio non ci fosse nulla. Un fantasma avvolto dal metallo... o metallo che parlava per bocca di un fantasma? Il rettore di Kiri inoltre si rivolse in modo cordiale al pipistrello, ringraziandolo. Questo spiegava dove il volatile fosse sparito durante il viaggio e, soprattutto, che l'animale avesse un nome, Kyofu.

    E cosa ci fate con un'oca?

    Fu la Pantera a spiegare la situazione al Mizukage. Il Lupo però aveva l'impellente urgenza di avere risposte. S'inginocchiò. Per la prima volta, forse, dopo tanto tempo, o, magari, dopo così poco tempo – chi poteva dirlo? – aveva trovato un nuovo Signore da servire, un nuovo sovrano a cui dedicare la vita, tornando ad essere a tutti gli effetti un vero e proprio shinobi, pronto a vivere e morire per colui a cui prestava i suoi servigi.

    Signore, vogliate scusare la mia insolenza, ma... perchè siamo stati chiamati così all'improvviso? Come mai la ragazza ha abbandonato la missione senza apparente motivo?

     
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    L'Avventura del carbonchio azzurro


    Prologo


    Atto III
    L'oca e l'uomo comune. †



    L'approccio che i due Genin tentarono nella loro ricerca d'informazioni fu opposto, sotto certi versi: il primo, sfruttando l'attenzione attirata dal chirottero albino delle Grotte del Silenzio, si affidò alla platealità, sperando di incuriosire un avventore della taverna con una richiesta pronunciata ad alta voce e con l'attenzione tutta concentrata su di sé; il secondo, invece, con un'iniziativa più propriamente ninjesca, se mi passate il termine, provò a mimetizzarsi tra la folla, cercando di passare come un comune mercante in cerca di affari facili e illegali. Entrambi ricavarono varie informazioni dai loro approcci. Il Nishimura non trovò immediata risposta dalle persone presenti nella taverna: anzi, di primo acchito tutti si mostrarono reticenti e, forse, omertosi, tacendo e evitando lo sguardo del giovane ninja della nebbia. Quando però le sue parole smisero di echeggiare senza risposta tra le pareti di legno di quell'edificio, un giovane abitante del posto, vestito d'abiti pesanti, si avvicinò circospetto. La pietra è stata trafugata dal mio villaggio. Disse il ragazzo, sottovoce. Il Carbonchio Azzurro è la pietra cerimoniale che ogni Alto Sciamano passa al successivo. Noi abitanti non siamo iniziati ai segreti sciamanici, quindi non sappiamo esattamente a cosa serva, ma gli sciamani spesso utilizzano i loro poteri e la loro connessione con la natura che li circonda per le loro profezie, i loro rimedi medicamentosi o anche, semplicemente, per un consulto. Che quella pietra incanali il loro potere? Che sia un oggetto per le loro magie? Il ragazzo sembrava molto incuriosito dalla faccenda. Si sarebbero accorti, infatti, che se avessero chiesto agli altri uomini vestiti di pellicce pesanti cosa ne pensassero a riguardo dei loro Sciamani questi avrebbero dato risposte piuttosto basilari, vuote di curiosità e riflessione, spesso corredate da gesti scaramantici o religiosi. Lo Sciamano, infatti, veniva visto come la guida spirituale degli autoctoni e le sue previsioni come la sua parola in generale era considerata spesso verità rivelata. Il ragazzo che Hideo si trovava davanti era decisamente fuori dagli schemi del luogo.
    D'altro canto, il Lupo si invischiò in faccende un po' più delicate: i marinai che stava infatti osservando inizialmente non reagirono in modo favorevole al suo intromettersi nella loro partita, anche perché quei complimenti disinteressati apparivano a tutti tutto fuorché disinteressati. A nessuno sta simpatico chi non si fa gli affari suoi. Un grugnito uscì dalla bocca del marinaio che faceva il mazziere. Se vuoi buttare i tuoi soldi puoi rivolgerti a Dansei Otoko al villaggio poco fuori dal Porto, a nord-est da qui. Lui vende tutti i tipi di ammenicoli che si possano immaginare, oltre a sostanze non propriamente ... legali.
    Quando poi, riunitisi, fecero per uscire ed il locandiere li fermò, i due ebbero atteggiamenti opposti alla questione: il genin dagli occhi cremisi si rivelò più accomodante mentre lo shinobi monco dimostrò una certa reticenza nel voler ascoltare l'oste e soddisfare le sue preoccupazioni. Ho chiesto a voi perché siete forestieri e magari state cercando soldi facili. Dalla fattura di questo bastone e dal comportamento e dai vestiti dell'uomo che li ha lasciati credo che non si esenterà da lasciarvi una ricompensa per quanto avete fatto per lui! Effettivamente il bastone sembrava piuttosto pregiato. Ad una analisi attenta, inoltre sarebbero apparse evidenti altri piccoli dettagli: il bastone, nella porzione terminale a contatto col suolo appariva tutt'altro che usurato; un dettaglio strano, essendo quello, almeno nell'aspetto, soltanto un bastone da passeggio. Appariva invece evidentemente usurato nella parte destinata all'impugnatora, con solchi di unghie segni di sfregamento. Era quindi come se quel bastone fosse stato usato molto, o per lo meno tenuto lungamente in mano, ma non fosse mai stato poggiato per terra. O forse la spiegazione era un'altra?
    Usciti dalla Locanda e presi gli oggetti con sé, comunque, si imbatterono nel sottoscritto che li attendeva. Ero stato evidentemente criptico su cosa avesse deciso di fare Hotene, scatenando, forse, anche dubbi sul suo destino. Il ninja con gli occhi color del sangue, tuttavia, si premurò di giustificare la presenza di un'oca con la raucedine piuttosto che chiedermi, come fece invece il monco, cosa ne fosse stato della loro compagna. Il Lupo, inoltre, si inginocchio, mostrando incredibile rispetto e senso delle gerarchie. Necessitavo di... una prova. Dissi, rispondendo al ninja genuflesso. Ed Hotene, a quanto pare, non l'ha superata. Chiusi poi. Una volta che i due mi raccontarono cosa avevano ricavato dai loro interrogatori, io mi azzardai a suggerire una linea d'azione. Dunque, sappiamo che il Carbonchio Azzurro è una pietra sciamanica tradizionale di Azumaido. Sappiamo che un uomo di nome Dansei Otoko ha lasciato un'oca e uno strano bastone alla Taverna, inseguendo una sfida di qualche tipo. Inoltre sappiamo che un ricettatore, sempre di nome Dansei Otoko, opera qua vicino. Ancora un Alto Sciamano di un villaggio a nord-est ha di nome Dansei Otoko. Credo che sia impossibile che tutte queste persone siano la stessa persona. Però almeno due di questi profili potrebbero essere appartenere alla stessa persona. Uno strano tremito provenne dalla mia arma, la Promessa, quando posai gli occhi sul bastone che i genin portavano con sé. Volli, tuttavia, ignorarlo, in una prima battuta. Abbiamo troppe poche informazioni sull'uomo che ha accettato la sfida mentre sappiamo sia dove trovare il ricettatore che l'Alto Sciamano. Credo che la cosa migliore sia dividersi e andare ad interrogare questi due uomini. La strada per raggiungere l'accampamento del ricettatore è parzialmente in comune con quella che porta al Villaggio, possiamo fare un pezzo di strada insieme. La voce, modificata dall'Elmo, usciva grave e tutt'altro che amichevole, nonostante il tono informale e semplice che stavo avendo in quella circostanza.
    Se i due ninja avessero preferito agire di loro sponte, avrei apprezzato l'iniziativa e mi sarei dedicato ad altro, dando come punto di ritrovo quello stesso luogo. Il tempo a loro disposizione sarebbe stato di due ore. [Note]Nel caso vi vada di provare a cercare qualche altro indizio di vostra fantasia.
    Se invece i due genin avessero scelto di proseguire col sottoscritto, ci saremmo mossi in direzione nord-est. Avrei dirisposto ad ogni loro eventuale domanda, se ce ne fossero state, data la media lunghezza del percorso: avremmo infatti impiegato almeno quaranta minuti prima di raggiungere l'accampamento del ricettatore: nessun indigeno viveva nelle zone limitrofe al porto, considerato, ormai troppo civilizzato e quindi privato dei suoi kamui gli spiriti (e creature sovrannaturali) del luogo.
    Ci dovemmo inoltrare in un bosco, camminando tra la neve alta e schivando i grandi e maestosi alberi sempreverdi che caratterizzavano l'isola. Il Gelo, vero nemico per tutti i forestieri, era a dir poco pungente; il panorama, tuttavia, era mozzafiato. La vegetazione cosparsa di neve appariva come cristallizzata nel tempo, immutabile e perfetta, sempre rigogliosa e viva, trapassante gli strati del frutto delle basse temperature di quel luogo, sempre vincitrice sulle intemperie e sul maltempo. Ma mentre camminavamo lungo un sentiero battuto, dai alberi posti ai lati di questo scattarono delle trappole, le quali lanciarono una sequela di bombe abbaglianti per aria. [Azione]Bomba Abbagliate: Causa "Accecato" per 1 slot azione. L'accecamento può essere ignorato se si possiedono e si hanno indossati "Occhiali Scuri", tuttavia la percezione è ridotta di 6. Portai immediatamente la mano all'Elmo, azionando il meccanismo che mi permise di oscurare istantaneamente le lenti che proteggevano i miei occhi, evitando, quindi, che quelle bombe potessero accecarmi. [Slot Gratuito]Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica [Vario]
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    Tipo: Supporto - Supporto
    Dimensione: Minuscola
    (Potenza: 1 | Durezza: 3 | Crediti: 30)
    [Da chunin in su]
    Ebbi modo di vedere chiaramente delle gabbie di ghiaccio venir calate sopra la mia testa, quella di Hideo e quella di Sekiro. Una risata sguaiata si sentì in sottofondo, senza tuttavia che i due fossero in grado di vedere chi era stato. Io, dal canto mio, invece, notai benissimo chi fosse l'artefice di tutto ciò, nuovamente portando una mano all'Elmo ed attivando la visione notturna. Uhm. Dissi, semplicemente, mentre la mano sinistra indietreggiava al fianco per poi allungarsi rapidamente ed esplodere in un colpo di potenza inaudita che frantumò in un secondo le gabbia gelida in cui eravamo stati rinchiusi. Usate il chakra distruttivo, se non riuscite ad uscire da quella gabbia. Dissi, mentre Kyofu, dall'alto, ci osservava. Pareva che avessi detto qualcosa di assurdo, vedendo le espressioni sul loro viso. Non sapete utilizzare il chakra distruttivo? Chiesi. Io stesso imparai ad usarlo soltanto quando divenni chunin e soltanto quando le protesi mi permettevano un maggiore controllo del chakra rispetto a quanto ero in grado di fare in precedenza. Kyofu! Gridai al Kyotektsu Komori in cielo. Seguila. E, con un cenno del capo, il Messaggero planò rapido verso il bosco poco sopra le nostre teste, partendo a tutta velocità verso la fitta boscaglia davanti a noi. Pensate di concentrare il chakra sulla parte più esterna del corpo che utilizzerete per colpire: pensate di manipolarne una parte molto densa, spessa, ma cercate di irrorarla con cura e precisione. Non si tratta di quantità ma di qualità. Una volta che avrete creato questa patina di chakra sul lato più esterno del vostro arto, allora cercate di manifestare il vostro chakra come un fiume e di farlo esplodere. La situazione era tesa, non potevo spendere troppe parole per far passare il concetto: avevamo qualcuno, anzi, qualcosa da inseguire ed i due genin dovevano dare il meglio di loro per risolvere la situazione. [Note] Tocco Distruttivo (Base)
    Arte: L'utilizzatore può danneggiare gli oggetti con gli attacchi corpo a corpo; la potenza del colpo non armato contro oggetti e armi è aumentata di 10 ogni consumo ½ Basso. Non aumenta la potenza contro avversari. (Consumo: ½ Basso a colpo ogni 10 di potenza
    [Consumo massimo: 2 Bassi])

    [Da genin in su]

    Questa l'abilità da provare a mettere in pratica. Un po' di descrizione dei vari tentativi che fate, un po' di ruolata dei propri pg e delle loro sensazioni. Solite cose basiche, dai. La gabbia ha durezza 3 e potenza 20, consideratela pari-energia ai fini del calcolo dei danni. Mi raccomando, non riuscite al primo tentativo, voglio un po' di bei pensieri e esperimenti del pg.
    Abbozzate anche un ipotetico calcolo di spesa del chakra, poi vediamo.

    L'oca che si portavano dietro sussultò un attimo, gonfiando il suo becco e spalancando gli occhi. Poco dopo provò a deglutire rapidamente, tornando a gracchiare con voce rauca.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Tonico Coagulante Medio × 2
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
    ///


    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku

     
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    Carbonchio Azzurro


    Ancora Prigioni di Ghiaccio?



    La risposta alla mia domanda fu più esaustiva del previsto, non mi aspettavo certo che ci fosse qualcosa del villaggio da cui era stata rubata la pietra che stavamo cercando, ma le informazioni ricavate non erano di grande utilità in quel momento, l'unica parola che continuava a girare nella mia mente era l'aggettivo "magica" con cui il ragazzo aveva descritto la pietra, che fosse un oggetto in grado di connettersi con il chakra dell'utilizzatore e permettergli di manifestarlo in qualche modo? Forse esiste un modo per identificare la sua posizione utilizzando il Chakra, magari quello del suo precedente possessore.
    La tappa della sciamano del villaggio quindi sarebbe stata obbligatoria, ma le mie capacità di identificazione del chakra era ancora al livello molto basso, sicuramente non sarei stato in grado di aiutare in quella ricerca, le stesso probabilmente valeva per il Lupo.

    Lord Mizukage, se la pietra è davvero collegata allo sciamano, non sarebbe possibile ritracciarla utilizzando come pista proprio il suo chakra? non conosco bene le tecniche di identificazione ma ho sentito parlare di ninja molto capaci nel paese del fuoco.

    Parlai a bassa voce in modo da non suscitare l'attenzione dei passanti o di orecchie indiscrete e quando lo stesso Mizukage propose di dividerci per andare a seguire le due strade, una che portava dallo sciamano e l'altra al ricettatore, due omonimi portanti quel ricorrente Dansei Otoko, il mio sguardo si sposto sul Mercato, da cui arrivavano voci di tutti i tipi e i classici suoni di persone intente negli acquisti quotidiani.

    Sicuramente al mercato ci sarà qualcuno che conosce questo ricettatore, o almeno ci sarenno parecchie voci in giro su di lui, se ho il suo permesso vorrei andare a chiedere informazioni ai mercanti qui vicino, magari ci sapranno dire qualcosa in più, dopotutto, quale mercante non odierebbe un ricettatore?

    Nel caso mi fosse concessa la possibilità mi sarei subito diretto verso il mercato rionale, iniziando, già da lontano, a squadrare i mercanti, volevo cercare una persona che risultasse infastidita in qualche modo, magari qualcuno che , per un motivo o un altro, avesse perso parte della merce, controllando i banchi dei venditori speravo di trovarne uno più spoglio degli altri, magari per un colpo di fortuna sarei riuscito a trovare qualcuno che, vittima di brigantaggio aveva per caso conosciuto quella serpe di Dansei Otoko, non lo sciamano, sia chiaro.
    Se fossi riuscito a trovare la persona giusta o un banco che rispecchiava l'idea che avevo in mente mi sarei fermato, guardando per qualche secondo la merce per poi cercare di intavolare una piccola discussione.

    Buongiorno, vedo il banco un po' vuoto, mi avevano assicurato che questo era il mercato con più scelta dell'isola! Ma magari è solo un caso, non è che avete avuto problemi, ultimamente, nel reperire materiale vero? ho sentito di alcuni attacchi da parte di ladri ben organizzati e non vorrei che capitassero anche al carico di merci che dovrà arrivare domani per me!

    Speravo che quella piccola bugia avrebbe spinto il mercante a vedermi come qualcuno più vicino a loro, con gli stessi problemi e preoccupazione che un qualsiasi venditore potrebbe avere nel corso del proprio lavoro.
    In qualsiasi caso successivamente avrei completato il giro del mercato cercando di identificare altre persone in situazioni simili alla prima e, utilizzando lo stesso metodo e cercando di modificare leggermente la domanda, trovare altre informazioni su questo ricettatore.

    [...]


    Partimmo quindi, in compagnia del Mizukage, per recarci dalle due figure che avevamo identificato, lo sciamano e il ricettatore, tutti e due di nome Dansei Otoko, probabilmente nella mente di tutti questa omonimia risultava parecchio strana, sembrava impossibile che proprio quel nome e cognome venisse usato così spesso.
    Ero talmente concentrato sulla nostra ricerca che solo dopo una decina di minuti mi accorsi di quello che davvero avevamo intorno, la natura, indisturbata, era la regina di quel che ci circondava, la neve bianca e soffice rendeva difficile camminare ma al contempo dava al paesaggio quella spinta in più per farlo diventare l'incanto che i nostri occhi si potevano godere in quel momento.
    Il gelo di quel posto mi ricordava proprio il combattimento con quello che ora stava di fianco a me, il Lupo, la cicatrice sul mio collo mentre ripensavo a quei momenti iniziava nuovamente a pulsare, proprio come quando stavamo combattendo all'ultimo sangue, il ricordo era ancora fresco, quella sconfitta bruciava ancora nel mio corpo e quel posto scatenava tutti questi sentimenti.
    Il tempo passò veloce in questo vortice di bellezza e emozioni, mi sentivo al sicuro e tranquillo, ma qualche secondo bastò per far finire tutto quanto.
    Una luce fortissima pervase l'orizzonte, i miei occhiali, non oscurati non servirono a nulla in questa situazione e rimasi stordito e per qualche secondo accecato dalla situazione.

    Fottuta Luce!

    Portai le mani agli occhi sfregandoli delicatamente cercando di rimuovere dalla retina quella luce impetuosa, quando la vista tornò era ormai troppo tardi, una gabbia di ghiaccio mi bloccava sul posto, ma non solo io, anche il Mizukage e il lupo erano stati imprigionati da gabbie di egual materiale e misura!
    Per un attimo mi sentii perso, come quando dal nulla, nel mio combattimento contro il Lupo, una prigione mi aveva bloccato e fatto perdere parecchio tempo, aiutando a consegnare la vittoria al mio rivale.
    Il Mizukage senza perdere tempo e con un semplice movimento del braccio si liberò dell'intoppo, un colpo dalla potenza impensabile per un Genin.

    Usate il chakra distruttivo, se non riuscite ad uscire da quella gabbia.

    Chakra distruttivo, cosa intendeva? quelle parole mi avevano bloccato sul posto, un'altra capacità che non avevo imparato ad utilizzare a dovere?
    Il momento era critico, dovevamo liberarci il più velocemente possibile ma il Mizukage non perse di vista l'obiettivo e, dopo aver dato ordini alla sua strana creatura, cerco di aiutarci ad uscire da quella tomba di ghiaccio, non fisicamente, ma cercando di insegnarci a parole come utilizzare la stessa tecnica che, poco prima, aveva usato per distruggere la sua prigione.
    Sulla carta sembrava semplice, concentrare il Chakra nel punto di contatto ed espanderlo il più possibile, non aspettai in secondo in più e subito provai a replicare i movimenti dello Shinobi.
    Feci un respiro profondo, portando braccio e mano destra all'altezza del fianco, allargai i piedi in modo da mantenere una posizione fissa e con un baricentro più ampio e chiusi gli occhi. cercai di immaginare il Chakra che dal cuore si spostava verso la mano, che si concentrava in grande quantità per poi comprimersi e diventare sempre più invisibile, sentivo la mano diventare sempre più calda, come se piano piano qualcosa stesse facendo ribollire il sangue nei vasi sanguigni limitrofi al palmo e alle dita.
    Aprii gli occhi e portai velocemente la mano contro quelle sbarre di ghiaccio immaginando di scagliare tutto quel calore contro ciò che ci stava imprigionando ma il risultato non fu dei migliori, appena la mano tocco la sbarra, piccoli archi di elettricità scaturirono dalla mia mano senza causare alcun danno alla trasparente struttura.
    Velocemente l'arto tornò ad essere freddo come se tutto il Chakra si fosse volatilizzato in quell'unico colpo che avevo portato, per un attimo sentii la testa girare ma scuotendola riuscii a riprendermi velocemente, forse avevo concentrato troppo chakra e non ero riuscito a controllarlo nel modo giusto? o forse avevo la compressione? non avevo un idea chiara di quello che stavo facendo, stavo veramente andando a tentoni cercando di imitare quello che il Mizukage aveva fatto poco prima ma con scarsissimi risultati.
    Non mi feci prendere dallo sconforto e riprovai subito, questa volta semplicemente diminuii la quantità di Chakra e, invece di comprimerlo cercai di farlo fluire su tutto il palmo della mano, come se fosse un armatura, dopo di ciò replicai i movimenti fatti poco prima e, sferrando il colpo, cercai di far esplodere il quell'armatura al contatto con il ghiaccio.
    Questa volta nessun arco fuoriuscì dal mio palmo, ma il colpo non sortì comunque alcun effetto a quella prigione.
    Iniziavo a sentirmi intrappolato, costretto in quel piccolo spazio che piano piano sembrava rimpicciolisci sempre di più, il mio sguardo si rivolse prima verso il Lupo, nei guai quanto me, e successivamente verso il Mizukage cercando aiuto. [Note]Spesa Chakra:
    Primo tentativo: 1 Basso (Concentrato parecchio Chakra per testare la compressione)
    Secondo tentativo: 1/2 Basso (usato meno Chakra sparso su tutta la mano)


    Riesco a sentire il Chakra scorrere ma quando cerco di scatenarlo contro la sbarra sembra si assopisca!


     
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    L'Avventura del Carbonchio Azzurro


    ~III~



    Dansei Otoko, Dansei Otoko e... Dansei Otoko?



    Il Lupo, nonostante avesse imparato finemente i segreti delle tecniche shinobi, sotto la guida del Gufo e della Falena, allenandosi nella Foresta di Usui, non era mai stato un esperto nell'arte della dissimulazione: la capacità, cioè, di nascondere le proprie intenzioni, ingannare le prede, far credere alle vittime di essere qualcos'altro. Ad Ashina, quando e se decideva di palesarsi agli occhi di un passante, non ci voleva molto perchè questo capisse che il Lupo fosse in realtà uno shinobi solitario, anche se il ninja rimaneva a bocca chiusa.
    Tale mancanza si rivelò ancora in quel di Azumaido, nella bettola che forniva ristoro agli avventori del porto dell'isola. I marinai percepirono subito che le domande del Lupo non erano genuine e liquidarono il ninja indirizzandolo ad una specie di ricettatore con un nome che stava lentamente diventando una maledizione per i due genin di Kiri: Dansei Otoko. Dansei Otoko, come l'uomo che il locandiere chiese ai due ninja, poco dopo, di ricercare e Dansei Otoko, come l'Alto Sciamano che presiedeva ai riti delle tradizioni dei nativi dell'isola tramite il Carbonchio Azzurro, la pietra magica in cui risiedeva, probabilmente, la fonte dei sortilegi degli stregoni di Azumaido.
    In sintesi, fu questa la sostanza del briefing col Mizukage, appena fuori dalla taverna. Per inciso, il Ninja di Ferro aveva laconicamente risposto alle domande del Lupo: essenzialmente quella era stata una prova a cui la ragazza dagli occhi blu, la Nitai, era stata sottoposta... fallendo.
    Il Mizukage suggerì poi che, forse, dietro quelle tre persone dall'identico nome, potesse celarsi in realtà lo stesso individuo per almeno due di essi.

    Abbiamo troppe poche informazioni sull'uomo che ha accettato la sfida mentre sappiamo sia dove trovare il ricettatore che l'Alto Sciamano. Credo che la cosa migliore sia dividersi e andare ad interrogare questi due uomini. La strada per raggiungere l'accampamento del ricettatore è parzialmente in comune con quella che porta al Villaggio, possiamo fare un pezzo di strada insieme.

    Il Lupo era rimasto in silenzio, inginocchiato, ad ascoltare, per tutto il tempo. A tale riverenza era stato abituato da suo Padre... la stessa che aveva usato, in giorni ormai andati, per l'Erede Divino.
    Il ninja d'Ashina fece per alzarsi in piedi, quando la Pantera prospettò la possibilità di rintracciare il Carbonchio Azzurro tramite un qualche tipo di abilità di identificazione del chakra. Il Lupo non conosceva queste capacità e non aggiunse altro. Era passato ancora troppo poco dalla sua venuta a Kiri e c'era ancora molto che doveva imparare. Nishimura continuò proponendosi per andare a investigare sul ricettatore al mercato.

    A questo punto, Signore, col vostro permesso, io vorrei indagare ancora un po' qui al porto: voglio capire se qualcuno ha visto o sentito qualcosa dell'uomo che ha abbandonato l'oca ed il bastone.

    Una volta ottenuta l'autorizzazione dal suo Signore, il Lupo si sarebbe quindi distaccato dal gruppo, dirigendosi verso la zona più interna del porto, dove sembrava avvenisse un vivace movimento di merci, sotto forma di baratto, tra gli autoctoni e gli abitanti della zona limitrofa al porto stesso. Il Lupo avrebbe riposto tutto l'equipaggiamento visibile, che avrebbe potuto tradire il fatto che fosse un ninja, nelle tasche, tranne, ovviamente, ciò che fosse stato troppo ingombrante, in modo che le persone, con un po' di fortuna, avessero potuto scambiarlo per un povero pellegrino. Il coprifronte non sarebbe stato un problema: il Lupo, banalmente, non lo indossava. In effetti, nonostante la già citata scarsa propensione dello shinobi a fingere di essere ciò che non era, i suoi vestiti logori e la mancanza di un braccio, probabilmente, avrebbero potuto facilitarlo nello scopo. Infatti il ninja si sarebbe avvicinato ai primi locali che avesse incontrato, intenti a trafficare con utensili appena ottenuti da chissà chi, fingendo di zoppicare e trascinandosi come se, oltre che monco, fosse stato anche zoppo. Si sarebbe rivolto ad essi con voce strozzata, bassa e rauca, che aveva l'intento di trasmettere un'impressione di sofferenza e stanchezza. Certo, non era un bravo attore, ma il freddo intenso che dominava il paesaggio gli avrebbe davvero infuso uno stato di spossatezza, seppur minima, quindi, quella scena non sarebbe stata una completa finzione. Almeno questo era come il Lupo cercava apparire ai loro occhi... se ci fosse riuscito, sarebbe stato tutto un altro paio di maniche.

    Salve, buon uomini, e scusate il disturbo. Ho fatto un lungo viaggio, nelle mie condizioni, provenendo da Kiri. Ho sentito parlare delle incredibili capacità curative che alcuni eletti, tra le persone dell'isola, possiedono. Come vedete, il mio corpo ha molto da farsi curare... sapreste indicarmi se, qui al porto, c'è uno Sciamano o qualcuno di simile per un consulto? Vorrei evitare di inoltrarmi più all'interno dell'isola, dato il mio stato di salute e ho sentito che di recente, proprio qui al porto, è stato visto un tizio vestito da sciamano in modo alquanto sgargiante...

    […]



    Passarono due ore. Il Lupo e la Pantera si ritrovarono davanti alla taverna dove era ad attenderli il loro Signore. Dopo aver riferito al Mizukage qualsiasi cosa avessero scoperto durante le loro indagini in solitaria, i tre s'incamminarono in un lungo percorso verso nord-est. Adesso che lo osservava meglio, l'Ōkami notava che il Mizukage possedeva degli arti artificiali. Anche a lui, molto prima, era stata impiantata una protesi shinobi in sostituzione del braccio sinistro, mozzato di netto dalla lama di Genichiro Ashina. Era stato lo Scultore, un tempo noto come Sekijo, a donargli la sua, che era stata appositamente fabbricata per l'Orango da Dogen in persona, il formidabile, quasi leggendario, Cerusico di Ashina. Doveva saperne di più: poteva esserci la possibilità di acquisire una nuova “zanna”?

    Signore, se posso... vorrei chiederle... come ha ottenuto le sue protesi? Sa, una volta, nella mia terra, anche io ne possedevo una... ed era diventata il mio asso nella manica...

    Mentre procedevano la rudezza e la povertà dell'ambiente naturale che circondava il porto, dominato solamente da neve perenne e distese di ghiaccio, sfumavano gradualmente in un mondo vegetale sempre più rigoglioso nonostante le avversità climatiche del posto... mondo vegetale che ben presto prese le sembianze di un vero e proprio bosco, fitto ed intricato, i cui rami, foglie, cespugli, radici, grovigli, funghi, nonchè il terreno stesso, ombroso e cosparso, saltuariamente, dei resti di pigne, aghi e frutta caduti dai picchi frondosi, erano ricoperti da una fine patina di brina rappresa che cristallizzava, in un abbraccio immortale, il verde sempiterno. Sui monti, ad Ashina, i fiori di Ciliegio, anziché esser, come è normale, creature effimere perduranti una settimana appena, erano rigogliosi tutto l'anno, così come la Non-Morte e la sua Stagnazione che avevano invaso il paese... gli effetti della presenza del Drago Divino. Là, ad Azumaido, un altro tipo di divinità, un Dio del Freddo, doveva celarsi dietro quell'ambiente spettacolare, congelato nel tempo e nello spazio dal Gelo. La natura nascondeva la sua fragilità sotto un'armatura ghiacciata che le conferiva una resistenza unica, non meno sorprendente dalla resistenza dei Ciliegi Sempreinfiore di Ashina.
    Fu pensando a tutto questo che accadde. All'improvviso un'intensa luce pervase l'oscurità del sottobosco, accecando il Lupo e la Pantera, mentre delle gabbie di ghiaccio venivano calate sopra i tre shinobi. A questo seguì una risata, proveniente da qualche parte tra gli arbusti, che si perdeva nel fitto della foresta, venendone, da essa, amplificata. Il Mizukage, dal canto suo, come c'era da aspettarsi, non si fece sorprendere da un trucchetto del genere e reagì prontamente, evitando che l'abbaglio potesse impedirgli di usare la vista e distruggendo, in un sol colpo, la prigione che lo aveva circondato.

    Usate il chakra distruttivo, se non riuscite ad uscire da quella gabbia.

    Chakra Distruttivo? Non ne aveva mai sentito parlare... conosceva il Chakra Adesivo e quello Repulsivo, ma questa nuova tipologia era la prima volta che la sentiva nominare [Nota]Non possiedo ancora il Chakra Adesivo e Repulsivo, in quanto le relative giocate non sono terminate. Tuttavia, essendo precedenti alla nostra giocata, le sfrutto come pretesto per innescare i ragionamenti che fa il mio pg.. Il Mizukage si doveva essere reso conto del dubbio che aveva attraversato le menti dei suoi sottoposti, perchè si affrettò a spiegare grossolanamente come replicare ciò che lui aveva eseguito: concentrare il chakra in un denso agglomerato nella parte più esterna dell'arto per poi farlo esplodere all'esterno come un fiume in piena. Ecco che, per l'ennesima volta, il controllo del chakra si insinuava prepotente nella buona riuscita di una missione. Il Lupo chiuse gli occhi e cercò di ricordare quando, imparando il controllo del Chakra Adesivo, aveva clamorosamente sbagliato accumulando troppo chakra sotto la pianta dei piedi con il risultato che il suo arto, anzichè aderire alla superficie su cui si stava allenando, la perforò, facendolo affondare nel legno secco e poi, perdendo la presa, rovinare miseramente a terra. Il ninja pensò che fosse sufficiente commettere di nuovo, stavolta intenzionalmente, l'errore che aveva fatto allora. Perciò iniziò a far fluire il proprio chakra dal tantien verso l'alto e all'esterno, alla spalla, al gomito, al polso per arrivare, infine, al palmo della mano, dove cercò di arrestare di colpo il flusso, come una diga posizionata da un giorno all'altro lungo il corso di un torrente impetuoso. Percepiva che il chakra si fosse in qualche modo arrestato sulla sua mano, ma non in modo perfetto, perchè, tra le crepe del blocco che aveva cercato di creare, il chakra stesso continuava ad inserirsi, ritornando indietro da dove era venuto. Ciò lo costrinse a rimanere fermo, immobile, in assoluta contemplazione, per diversi, eccessivi minuti, in modo che l'accumulo di chakra potesse ugualmente costituirsi, sebbene più lentamente del previsto data lo scarso controllo che aveva nella creazione di quel punto d'arresto imperfetto. Quando sentì il palmo della mano ribollire di energia, il Lupo colpì le sbarre di ghiaccio che lo imprigionavano, rilasciando in un colpo solo la barriera che aveva imposto al ritorno del suo chakra dalla mano. L'energia uscì violentemente ma la compressione, anziché mantenersi densa e compatta, prima di colpire il ghiaccio, si disperse in scie di chakra bluastre che si diluirono nell'aria circostante, non sortendo alcun effetto utile.
    Non fu sorpreso. Come gli aveva spiegato il Corvo, solo i ninja più esperti riescono nella difficile arte del controllo del chakra in tutte le sue forme, come creta nelle mani di un esperto vasaio. Lui, ed anche la Pantera, che non si trovava di certo in una migliore posizione, al momento erano solo dei timidi apprendisti appena entrati nella bottega di scultori capaci di plasmare a piacimento la forma di un marmo del tutto particolare.
    Il problema era forse stato che l'accumulo di chakra era avvenuto in un punto troppo ampio, come il palmo della mano, per il suo livello? Era possibile che la dispersione di chakra per tutto il palmo aveva impedito il trasferimento di questo, in forma condensata, dalla sua mano alla superficie da distruggere? L'unico modo per scoprirlo era fare un altro tentativo provando una diversa strategia... stavolta l'arresto al flusso del chakra e la sua successiva concentrazione sarebbero avvenuti nelle nocche del secondo e del terzo dito. Il Lupo così chiuse la sua mano a pugno e si focalizzò di nuovo sul proprio sistema circolatorio del chakra. Sentiva il flusso arrivare alla base delle falangi prossimali, a livello delle articolazioni metacarpo-falangee.

    Ecco, ora!

    Uno spesso cancello fu calato allo scorrere di quella speciale energia interna in modo che non potesse refluire dalle nocche. Il punto d'accumulo era decisamente più piccolo ed il chakra non poteva che essere, quindi, più concentrato. Parallelamente, però, anche la sua capacità di accumulo diminuiva e poteva sentire il chakra desideroso e bramante di rompere il blocco che aveva costituito, come un tappo di lava rappresa e solidificata che chiude il cratere ed il camino di un vulcano in procinto di esplodere. Tutto il braccio tremava. Il flusso di chakra di ritorno dalla mano era aumentato a dismisura, straripando a forza dalla superficie dell'arto. Era una situazione insostenibile, tant'è che, quando il Lupo colpì la prigione di ghiaccio, aveva perso il blocco instaurato a livello delle nocche, letteralmente divelto dalla forza e dall'impeto con cui il flusso del chakra cercava di ritornare alla normalità.
    Se in una superficie ampia la condensazione si disperdeva nel momento della sua fuoriuscita, mentre in una superficie ristretta l'accumulo era eccessivo e veniva annullato prima ancora che il chakra potesse venir fatto esplodere all'esterno, forse il segreto per padroneggiare il Chakra Distruttivo risiedeva nel bilanciamento delle dosi? Avrebbe fatto un ultimo tentativo, accumulando meno chakra, ma sempre a livello delle nocche, e cercando però stavolta di controllare il flusso di ritorno in modo che fosse meno impetuoso. Tuttavia, prima voleva ascoltare quello che il Mizukage aveva da dire in proposito, in risposta alle difficoltà che aveva appena esternato, proprio a lui, la Pantera. Era lo stesso problema pratico che aveva incontrato il Lupo quando aveva accumulato il chakra nel palmo della mano... [Nota]Consumi
    I tentativo: 1 basso su tutto il palmo
    II tentativo: 2 bassi sulle nocche del secondo e terzo dito


     
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    ~ The Red Capes are coming!

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    L'Avventura del carbonchio azzurro


    Prologo


    Atto IV
    Omonime intenzioni. †



    I due ninja tramite cui Hotene aveva nascosto le sue tracce si rivelarono rapidamente molto capaci. Le loro osservazioni su ciò che sarebbe stato opportuno fare e la loro forza di volontà nel cercare più informazioni su questo Dansei Otoko mi penetrarono nella testa, piantando in me il germe del dubbio: forse stavo forzando troppo la mano, forse stavo muovendomi troppo avventatamente nella questione di Itai e Meika. Avevo convocato i miei migliori shinobi per partire il mattino seguente, noncurante delle poche informazioni, noncurante del fatto che, probabilmente, il numero di persone di cui mi ero circondato era davvero troppo, troppo esiguo per poter pensare di fronteggiare coloro che avevano messo alle strette il Jinchuuriki del sette code, la sua fedele dragonessa e una delle più capaci ninja del Clan Akuma.
    Fu però la voce prima di uno e poi dell'altro ninja, ancora inginocchiato, che mi riportarono alle questioni più urgenti: Lord Mizukage, se la pietra è davvero collegata allo sciamano, non sarebbe possibile ritracciarla utilizzando come pista proprio il suo chakra? Non conosco bene le tecniche di identificazione ma ho sentito parlare di ninja molto capaci nel paese del fuoco. Disse Hideo, mentre posavo gli occhi su di lui. Forse ti riferisci ai ninja del Clan Hyuga o del Clan Uchiha. Risposi, atono, quasi distante. Noi a Kiri abbiamo gli Akuma con capacità e Doujutsu per certi versi simili a quelle del clan dei leggendari Sasuke e Itachi. Nonostante questo, alcuni ninja possono percepire le manifestazioni del chakra pur essendo privi di occhi tanto rari. Il precedente Mizukage ne era un esempio. Ma è un dono che non tutti sviluppato. I ninja che ci riescono vengono generalmente detti sensitivi Io non posso vantarmi di tale appellativo. Ho altre capacità. Riesco tuttavia a percepire chiaramente il proprietario di un determinato sangue, se ho modo di analizzarne anche solo una goccia. Feci una pausa, guardandomi intorno, prima di ascoltare anche le altre parole che ebbe da pronunciare. Sicuramente al mercato ci sarà qualcuno che conosce questo ricettatore, o almeno ci sarenno parecchie voci in giro su di lui, se ho il suo permesso vorrei andare a chiedere informazioni ai mercanti qui vicino, magari ci sapranno dire qualcosa in più, dopotutto, quale mercante non odierebbe un ricettatore? Il mio sguardo, ancora perso tra le innumerevoli persone di quel porto, non si abbassò quando la voce uscì da sotto il mio Elmo, proferendo risposta. Concesso. Dissi, quando poco dopo anche l'altro Shinobi mi chiese qualcosa di simile. A questo punto, Signore, col vostro permesso, io vorrei indagare ancora un po' qui al porto: voglio capire se qualcuno ha visto o sentito qualcosa dell'uomo che ha abbandonato l'oca ed il bastone. Ed anche con lui, senza abbassare lo sguardo, risposi semplicemente: Va'.
    Al loro ritorno alcuni minuti dopo, i due ninja ebbero modo di raccontare e riferire quanto avevano scoperto.
    Hideo, che si era diretto al mercato, non trovò immediatamente quanto cercava: non c'era nessuno che poteva definirsi caduto vittima di furti né vi erano venditori particolarmente adirati dietro ai banconi del mercato. C'era però una anziana signora che vendeva molto poco e che se ne stava, contenta e beata, seduta a gambe conserte a terra, accanto al telo che lei definiva "bancherella". Oh, giovinotto, ti ringrazio del pensiero ma qui è tutto tranquillo. Mi rifornisco una sola volta al mese, precisamente ogni prima settimana, per questo vedi il bancone così spoglio. Infatti, mancava ancora alcuni giorni all'inizio del mese. Il Signor Otoko non manca mai ai suoi appuntamenti e di recente mi rifornisce di molte pietre, a prezzo sempre minore. La signora rideva aggraziata. Si vedeva che era la tipica abitante delle zone rurali che stava, lentamente, mettendo da parte una fortuna col commercio. Non la spendeva, probabilmente, ma la conservava per i figli, i nipoti, ed i figli dei nipoti che da lei sarebbero stati generati. Se Hideo avesse chiesto il nome di tale Signor Otoko la risposta sarebbe stata scontata. Dansei è il nome del Signor Otoko ma come mai lo chiedi? sarebbe seguita uno spontaneo e sincero sorriso.
    Ciò che la donna aveva in vendita era catalogabile come collezione di pietre se non, addirittura, come banali sassi. Nonostante avessero i colori più sgargianti, molti di loro sembravano veramente patacche contraffatte da pochi ryo - zirconi, in sostanza. Alcuni pezzi migliori venivano venduti a prezzi maggiorati; tre pietre saltavano all'occhio di queste più pregiate, ed ognuna aveva un colore diverso: rosso, giallao e blu. Erano particolarmente luminose. Se il ninja avesse provato a chiedere altro su tale Dansei Otoko, la donna non avrebbe saputo dare informazioni. Era soltanto il suo fornitore di merci, lo vedeva una volta al mese per pochi minuti, era implausibile si conoscessero bene. Avrebbe però fornito una descrizione più che utile per identificarlo, oltre che un particolare importante. Viaggia sempre accompagnato da una o più oche. Per l'identificazione, invece, disse quanto segue: Il Signor Otoko è un gran fumatore. Non credo di averlo mai visto senza una sigaretta. È vestito quasi sempre con abiti di foggia occidentale, una cravatta fermata da un fermacravatte e capelli arruffati. Avrà si e no trent'anni, non di più, forse qualcuno meno! [Immagine]
    Sekiro, al contrario, girovagando per il porto, ebbe meno problemi a incontrare qualcuno di interessante. Nonostante si fosse fatto l'idea di chiedere se qualcuno avesse visto un uomo vestito con abiti decisamente fuori dagli schemi, magari interrogando qualche marinaio sui pontini delle navi in procinto di partire oppure semplicemente gli operai del porto, dopo solo alcuni minuti, privandolo della necessità di fingere chi non fosse o di invare cosa non esistesse, poté notare un ubriacone con abiti Kabuki molto simili a quelli descritti dal locandiere, buttato a terra in un angolo della banchina di uno dei moli d'attracco delle piccole e poche navi che giungevano ad Azumaido. Se si fosse avvicinato lo avrebbe sentito balbettare qualcosa di sconnesso eppure piuttosto chiaro per lui, con un po' di raziocinio. Questi vestiti ... Ich! Ho perso ... così! Eeeeeh. Una settimana ... Ich! per una settimana, un kabuki. ich...aaaaaaaah. Il singhiozzo dovuto all'alcool era quasi onnipresente e rendeva le sue frasi ancora più buffe e incomprensibili. Riuscire a trarre una qualche informazione da quell'uomo era complesso ma se fosse rimasto abbastanza lì a disquisire di massimi sistemi con l'ubriaco, forse si sarebbe accorto di alcuni particolari interessanti: sul corpo l'uomo aveva segni di bruciatura perfettamente circolari, come se fossero stati fatti con un utensile od un oggetto incandescente. Ad un certo punto, nel lungo singhiozzare, un nome sarebbe saltato fuori. Dans-ICH-ei. Ha vinto DanseICH ... Otoko.

    [...]

    Mentre viaggiavamo in direzione della posizione dei due Dansei Otoko, l'Okami, avvicinandosi, ebbe l'ardire di chiedermi qualcosa che nessuno aveva mai fatto, forse per reverenziale timore o forse perché ciò che ero e trasmettevo era dovuto per una parte rilevante al fatto che apparissi più macchina che uomo. Il mio sguado si posò su di lui alcuni istanti, gelido e lapidario, prima di poferir parola. Ne parleremo quando ti sarai dimostrato un ninja degno di possedere entrambi gli arti. Commentai secco. L'operato delle mie protesi era un segreto tra Oto e Kiri ma forse, se il ragazzo se lo fosse meritato, avrei potuto intercedere con gli otesi e fornirgli un arto nuovo, forgiato di mio pugno e senza intermediari.
    Quando poi fummo per un istante rallentati da delle trappole di ghiaccio e mi dilungai nell'insegnare ai due genin come utilizzare il chakra per aumentare i danni arrecabili a strutture ed edifici, i due fecero vai tentativi senza realmente riuscire a scalfire la superficie di quella trappola ghiacciata. Hideo, vedendo i suoi tentativi fallire, mi domandò come potesse migliorare quanto aveva messo in pratica. Riesco a sentire il Chakra scorrere ma quando cerco di scatenarlo contro la sbarra sembra si assopisca! Mi disse, leggermente affaticato. Perché stai pensando soltanto alla parte distruttiva di questo chakra. Ma come per il chakra adesivo ed il chakra repulsivo, queste capacità sono principalmente controlli. Dovete saper regolare il flusso impetuoso del vostro tantien: dovete mette in pratica esplosioni controllate e circoscritte, non di devastare indiscriminatamente ciò che toccate. Pensate di focalizzare il vostro chakra in un unico punto: indirizzatecelo, direzionatelo, accompagnatelo. Aumentate poi il flusso e, infine, fatelo esplodere. [Note]Altro giro, altra corsa. utilizzando il Tocco distruttivo e le giuste regole, fatemi vedere come arrivate a distruggere un oggetto di potenza 20 e durezza 3. ;)
    All'ennesimo tentativo, i due riuscirono ad uscire dalle gabbie. Li guardai e pensando a quanto avessi visto realizzai qualcosa. Bene. Cambio di piani, non possiamo dividerci. Non avrei esternato quanto mi si era parato dinnanzi agli occhi, incapace di rimanere accecato dalla bomba lampo che ci era stata tirata contro, perché mi aveva, probabilmente, fatto comprendere chi fosse il Dansei Otoko che stavamo cercando. Avevo però bisogno che fossero i due ninja a mostrarsi degni, quindi capaci. Dove volete andare ... dallo Sciamano o dal Ricettatore [Note]Post di transizione alla fase finale: lo prenderei per esternare qualche ragionamento a due su chi possa essere questo Dansei Otoko o per sollevare domande al Mizukage. Come al solito, le interazioni interessanti generano sempre nuovi indizi al prossimo post. L'oca che si portavano dietro era rimasta in tacito silenzio tutto il tempo. Quando però avevo nominato "sciamano e ricettatore" l'oca aveva emesso alcuni suoni. Prima due, rauci, forse sempre dovuti al malessere o forse fonte del malessere della papera, di fila mentre nominavo Sciamano Quack Quack. poi uno solo, mentre nominava il ricettatore. Quack!
    Compresi quanto stava accadendo e gettai uno squardo sull'animale che ricambiò socchiudendo le palpebre con fare minaccioso. [Immagine]




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Tonico Coagulante Medio × 2
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
    ///


    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku

     
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    L'Avventura del Carbonchio Azzurro


    ~IV~



    Approccio



    Il Mizukage non si oppose alle richieste dei due ninja e, così, il Lupo e la Pantera si divisero. Il ninja di Ashina s'incamminò dubbioso tra i vicoli del porto, osservando operai e marinai intenti nelle loro mansioni, circondati da una leggera foschia che rendeva il tutto abbastanza surreale. Le intenzioni dello shinobi erano quelle di fingere ancora una volta una parvenza non corrispondente al reale, chiedendo a qualcuno dei presenti indicazioni su un personaggio dalle vesti sgargianti. Sapeva, il Lupo, di essere un pessimo attore e, fortunatamente, questa incombenza non fu necessaria. Proprio quando lo shinobi stava per cambiare idea, ritornando sui suoi passi per riferire al Mizukage di non aver scoperto nulla di particolare, ecco che gli si palesò agli occhi, in un angolo, steso a terra come uno straccio umano usato per pulire la banchina, una specie di barbone in preda all'ossessione dell'astinenza. Un ubriaco! Un ubriaco come tanti altri potevano esserci, dispersi nel mondo crudele che li aveva fatti finire nella loro misera condizione. C'era qualcosa di più. Quell'uomo blaterava, in un misto tra autocommiserazione e delirio allucinatorio, di aver "perso"... ma cosa? La scommessa a cui il locandiere aveva fatto riferimento poco prima ed in cui era coinvolto uno dei “tre” Dansei Otoko? Il dubbio venne presto fugato...

    Dans-ICH-ei. Ha vinto Danse-ICH ... Otoko.

    Il singhiozzo e l'odore alcolico di stantio dominavano l'aspetto della figura che aveva davanti. Come poteva ridursi in quello stato un essere umano? Beh... non era molto differente, in effetti, da come il Lupo si era ritrovato ad essere quando ricevette la lettera di Lady Emma che che lo invitava a raggiungere la Torre della Luna, o, addirittura, come ormai era diventato... poco più che uno straccione.

    Ehi! Tutto a posto? Ti serve aiuto?

    Si era avvicinato rapidamente all'ubriaco e, dall'alto verso il basso, lasciava cadere il suo sguardo su di lui. Ora che lo osservava bene, poteva notare che sul corpo aveva delle bruciature circolari, marchi, forse, di un tributo da pagare.

    Hai per caso fatto il nome di Dansei Otoko? Lo sto cercando...

    A quel punto il Lupo si sarebbe sporto allungandogli la mano, in modo da aiutarlo a tirarsi su e ricomporsi.

    Vieni, ti offro da bere...

    Se l'ubriaco avesse accettato, lo shinobi d'Ashina lo avrebbe condotto, con l'intento appunto di farlo riprendere dallo stato pietoso in cui versava, proprio nella taverna da cui era da poco uscito.
    Prima, però, avrebbe aggiunto frettolosamente una specifica importante.

    ...qualcosa di non alcolico, chiaro. Una bevanda calda penso che ti potrebbe rimettere in sesto.

    Qualora l'uomo avesse insistito per la via dell'inebriamento, richiedendo qualcosa di forte, il Lupo comunque non si sarebbe opposto, anzi...
    [Nota]Se l'ubriaco non dovesse accettare la proposta del Lupo o se ci dovesse essere un qualsiasi impedimento alla loro "bevuta di fine anno", chiedo al QM di considerare che le domande che seguono vengano poste nel medesimo luogo in cui si trova accasciato l'ubriaco.

    […]



    Mi chiamano Lupo. Qual è il tuo nome?

    I due si sarebbero ritrovati davanti ad un piccolo tavolo appartato in un angolo della taverna.

    Mi stavi dicendo... come mai hai sfidato questo Dansei Otoko? Cosa c'era in palio?

    Sorseggiando un tè con la sua unica mano e facendo passare un lungo attimo di silenzio in cui il ninja avrebbe squadrato il suo interlocutore per tentare di capire se gli stesse nascondendo qualcosa, avrebbe ripreso il filo del discorso.

    Capisco. Io lo sto cercando perchè sembra che abbia smarrito un'oca ed un particolare bastone e mi è stato chiesto il favore di riconsegnarglieli. Se non sbaglio, poco fa, facevi cenno anche a dei vestiti da kabuki...

    Non c'era bisogno di mentire o nascondere le reali motivazioni che stavano dietro a quella ricerca. In fondo non gli stava rivelando lo scopo della sua vera missione, il recupero del Carbonchio Azzurro, ma una specie di incidente di percorso di cui, con tutta probabilità, lo sconosciuto era già a conoscenza.

    Quei segni che hai per il corpo... Non saranno mica gli effetti di qualche assurdo pegno da pagare per aver perso la scommessa?

    Se non ci fosse stato nulla da aggiungere, il Lupo avrebbe infine alzato il calice...

    A te, amico mio, che tu possa riprenderti al più presto... e, magari, un giorno, ottenere la tua rivincita contro Dansei Otoko...

    […]



    Ne parleremo quando ti sarai dimostrato un ninja degno di possedere entrambi gli arti.

    Certo, Signore.

    Esserne degno? In realtà non bramava poi molto possedere una nuova “zanna”, il Lupo. Il suo spirito combattivo era morto assieme a Kuro. Adesso, però, l'essere stato trascinato in mezzo a molti altri della sua stessa risma, ombre solitarie proprio come lui, sempre in procinto di rischiare la vita in nuove missioni, gli aveva fatto tornare nel profondo un non so ché di trepidante: la voglia di riacquisire le arti e le tecniche omicide di cui una volta era maestro.
    Poi, all'improvviso, il ghiaccio intrappolante circondava i tre shinobi. Il Mizukage in pochi istanti ne fu fuori. Diversa la sorte dei suoi due inesperti sottoposti, il Lupo e la Pantera. Questi tentarono varie volte di distruggere le gelide sbarre d'acqua solida che li avevano imprigionati, ma senza successo. Quando Nishimura chiese un suggerimento al Mizukage, ascoltando quelle parole, qualcosa si accese nel Lupo.
    Iniziò ad accumulare chakra nel palmo della mano... “entrambi” i chakra: il normale chakra che usava per impastare e, quindi, per potenziare i colpi e la particolare concentrazione di questo che dava origine alla sua versione “Distruttiva”. In effetti, a ripensarci, non era proprio la prima volta che vedeva una simile capacità: il Corvo glielo aveva mostrato chiaramente, durante il suo allenamento per il Chakra Adesivo.
    Facendo fluire all'unisono sia il suo usuale chakra che il Chakra Distruttivo verso il suo palmo, il Lupo notò che l'uno stabilizzava l'altro. Il chakra rendeva fermo e saldo il chakra stesso in un circolo virtuoso che univa potenza a controllo. Una volta stabilizzato, l'Ōkami scaricò per l'ultima volta il suo colpo contro quella prigione. Si sarebbe finalmente rotta, garantendogli la libertà? [Consumo & Potenza]Potenza base del colpo senz'arma: 10
    Impasto di 1 Basso: +3 tacche = +15
    Chakra Distruttivo: 2 Bassi = +40
    Potenza Finale: 65


    […]



    Il Mizukage aveva cambiato idea. I tre non si sarebbero più divisi. Il gruppo, unito, si sarebbe diretto verso una comune destinazione. Il loro Signore, però, lasciava ai due semplici genin decidere quale essa sarebbe stata.

    Dove volete andare ... dallo Sciamano o dal Ricettatore?

    Il Lupo rifletté per un lungo momento su quella domanda. Ormai, sul loro ricercato avevano recuperato una buona dose di informazioni. C'era poi il “piccolo” dettaglio dell'agguato che avevano appena subito. Il Dansei Otoko che stavano cercando non assomigliava affatto a uno sciamano... semmai, ciò che quella figura evanescente suscitava nella mente del Lupo, era l'idea di un truffatore, un doppiogiochista, trasformista e subdolo, capace di raggirare facilmente le sue ignare vittime.

    Penso che dovremmo dirigerci dal Ricettatore. La scommessa, la scomparsa del Carbonchio Azzurro ed il fatto che al mio compagno è stato riferito che un certo “Signor Otoko” rifornisca il mercato di pietre... sono tutti elementi che fanno propendere per qualcuno che abbia le mani in pasta in molti affari loschi...

    Una volta ascoltata anche l'opinione della Pantera, il Lupo avrebbe ancora una volta interrogato il Mizukage.

    Signore, ha per caso in mente chi possa esser stato ad assalirci poc'anzi e dove possa essere fuggito?

    Intanto quell'oca aveva iniziato a starnazzare e a fissare il Ninja di Ferro in modo alquanto inquietante...

     
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    Esplodi Gabbia!


    IL Potere Va cercato nell'Equilibrio



    La signora sembrava del mercato sembrava molto aperta e rispondeva alle mie domande senza problemi e in modo molto cordiale, non mi stupii molto, alla fine era li per vendere la sua merce e uno dei modi migliori di portare a termine una transazione è proprio cercare di instaurare una certa simpatia e fiducia tra le due persone.
    Spiegò che semplicemente il banco veniva rifornito una volta al mese e che al momento ancora non aveva fatto rifornimento, ma nuovamente quel nome, come un fulmine, mi colpì.
    Chi procurava la pietre a questa gentile signora era proprio Dansei Otoko, probabilmente proprio la persona che stavamo cercando con il carbonchio, la pietra azzurra che stavamo cercando.

    Sono molto interessato a pietre del genere e trovarne di nuove da aggiungere alla mia collezione non è molto facile, sapevo di un Dansei Otoko da cui potevo procurarmene, forse questo nostro incontro è stato guidato dal fato in modo che io trovassi il signor Otoko! Saprebbe dirmi dove trovarlo? ha qualche magazzino qui nei dintorni o nelle città o paesi vicini?

    Sarebbe stata l'ultima domanda, stavo forse già dando troppo nell'occhio ma quell'informazione sarebbe stata vitale per la nostra missione e, con le informazioni ottenute sulla sua persona, saremmo sicuramente riusciti a trovarlo e capire effettivamente cosa stava succedendo ad Azumaido.

    [...]


    Il Mizukage aveva mostrato un lato che non mi sarei mai aspettato di vedere, dai suo vistiti, i suoi modi, non pensavo sarebbe uscito un lato quasi paterno volto ad aiutare due Genin bloccati in quelle fredde prigioni di ghiaccio, forse il mio giudizio su di lui era sbagliato ed era, prima di un grande combattente e difensore, un maestro per tutti i ninja di Kiri.
    Ascoltai le sue parole e cercai di interiorizzarle il più possibile, cercavo di capire cosa cambiare nella mia tecnica per riuscire effettivamente a far "esplodere" il colpo contro le sbarre della prigione.
    Chiusi gli occhi nuovamente concentrandomi sul Chakra nel mio corpo, estesi la mia percezione in modo da iniziare a sentire quello stesso Chakra scorrere tra le porte che ne regolano il flusso nel mio corpo, iniziai a sentire i battiti del mio cuore, che facevano fluire il sangue quasi nel medesimo modo come se le due entità si muovessero all'unisono come una macchina ben oliata.
    Fu in quel momento che capii, non potevo utilizzare il Chakra nel solito modo, dovevo modificarlo ma nello stesso tempo equilibrarlo al flusso che gentilmente si concentrava sulla mia mano per il colpo.
    Rilassai i muscoli il più possibile facendo un lungo e profondo respiro e inizia a far defluire il Chakra direttamente sul palmo della mano, continuai l'irradiazione in modo che sempre più Chakra si accumulasse in quella parte del corpo e successivamente iniziai a trasformare il Chakra in eccesso, l'immagine diventava sempre più nitida nella mia mente, quel fluido invisibile che pian piano iniziava a girare su se stesso trasformandosi in un ciclone che sempre più veloce cercava di perforare la muraglia che l'irrorazione aveva costruito sul palmo della mano.
    Nuovamente dei piccoli archi di elettricità si manifestarono ma questa volta non si dispersero subito, bensì iniziarono a roteare e a formare quel ciclone che era nella mia mente direttamente intorno alla mia mano, pulsando di energia propria.
    Il colpo era pronto, non mancava più nulla, era il momento di liberarsi da quella stupida gabbia di ghiaccio, portai il braccio al livello del costato e lo feci indietreggiare fino a che la mano, girata verso il basso, fosse allo stesso livello del corpo e, dopo pochi secondi e utilizzando quanta più forza riuscii a recuperare, cercai di colpire la gabbia facendo roteare la mano in modo da riportarla alla sa posizione naturare.
    Liberai tutta quell'energia proprio nel momento in cui la mia mano raggiunse il bersaglio proprio come aveva fatto il Mizukage prima di me per poi sentire subito dopo un dolore molto forte alla mano, come se si fosse ferita da sola. [Note]Potenza base del colpo senz'arma: 10
    Sovraimpasto 2 bassi: +4 tacche = +20 + 1/2 leggera di danno alla mano destra
    Chakra Distruttivo: 2 Bassi = +40
    Potenza Finale: 70


    [...]


    A questo punto non restava che capire chi ci aveva attaccato ma le parole del Mizukage mi sconvolsero, voleva continuare e proseguire insieme verso una delle due scelte iniziali, il ricettatore o lo sciamano.
    Tenendo la mano ferita con quella sana ben salda sul cuore cercai di capire ciò che stava passando nella mente del capo villaggio.

    Se posso permettermi signore, non dovremmo raggiungere il nostro assalitore? se fosse proprio lui il Dansei Otoko che stiamo cercando?

    Successivamente alla sua risposta risposi al quesito del nostro prossimo obiettivo, sicuramente lo sciamano poteva essere un buon candidato ma il ricettatore era quello che più sembrava corrispondere alle informazioni che eravamo riusciti ad ottenere quindi concordai subito con il Lupo.

    Anche per me dovremmo andare dal ricettatore...ma Forse l'Oca sta cercando di dirci qualcosa? dovremmo provare ad...usarla in qualche modo?

    Sembrava volerci trasmettere qualcosa quella piccola e al momento arrabbiata ochetta.




     
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    ~ The Red Capes are coming!

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    L'Avventura del carbonchio azzurro


    Capitolo Unico


    Atto V
    Il Gioco dell'Oca. †



    Quando l'anziana signora sentì il giovane kiriano chiedere se sapesse dove si trovava il suo rifornitore, fu felice di rispondergli. Oh, sì, il Signor Otoko viaggia spesso con una carovana molto grande che ha allestito come casa. Ci ho bevuto il thè una volta, sai? Dunque, devi uscire dal porto e proseguire verso il Villaggio della Brina ... La donna avrebbe fornito le informazioni adeguate al giovane, le stesse che poi, in un secondo momento, Hideo si sarebbe accorto avesse raccolto anche il monco suo compagno. Ulteriori domande alla signora non avrebbero svelato nuovi altarini, per sua sfortuna.
    D'altro canto, il Lupo ebbe modo di confermare una mia teoria: l'ubriacone, segnato nel corpo ed umiliato nello spirito, si fece volentieri aiutare, rimanendo però quasi attonito alle prime domande che il ninja gli poneva, quasi come se non riuscisse a sentirlo o come se fosse ancora troppo stordito per riuscire ad elaborare una risposta adeguata, sensata e compiuta. Quando però Sekiro col suo unico braccio lo portò in taverna, oltre ad attirare nuovamente tutti gli occhi su di sé in quanto compagno di un uomo nudo, postolo su un tavolo, riuscì a farlo parlare, grazie anche al thè caldo che aveva ordinato al cameriere. Insieme alla bevanda, quest'ultimo, portò anche una grossa pelliccia, chiedendo tuttavia che i due, riscaldatosi e ripresosi l'ubriacone malcapitato, se ne adassero il prima possibile. Lupo? Mpff, che nome strano. Io sono Naosuke. Disse, sorseggiando il caldo liquido con accortezza. Quell'uomo mi prendeva in giro... continuò quando l'Okami gli chiese del motivo della sfida. ... prendeva in giro i miei abiti da teatro. Diceva che ero ridicolo e appariscente. Diceva che solo gli sfigati che non sanno fare niente nella vita si dedicano all'arte ed al teatro. Si portò una mano alle coste, dolorante. Ed allora l'ho sfidato! Ho scommesso i miei vestiti ed il mio onore per la sua oca ed il suo bastone. Il combattimento credo sia durato poco meno di un minuto ... prima ha tirato un calcio alla neve, alzandola e buttandomela addosso per distrarmi, poi mi ha tirato un pugno fortissimo in faccia, facendomi perdere i sensi. Credo mi abbia tirato anche qualche calcio mentre ero a terra. E sicuramente mi ha spiento la sua maledetta sigaretta sulla pelle, umiliandomi. Tsk, mi ha spogliato che ero ancora incosciente... La voce dell'uomo si ruppe mentre prima contenute poi copiose lagrime iniziarono a scorrere sul suo volto. Una storia molto triste la sua. Sicuramente la sua carriera ad Azumaido era conclusa e riscattare il suo onore dopo quella faccenda sarebbe stato assai complesso, se non impossibile.
    In compenso però il Lupo poté chiudere un cerchio di informazioni: il Dansei Otoko vestito da Kabuki era, probabilmente, il vincitore di quella zuffa che, per denigrare e sfottere il suo avversario, era tornato nella taverna vestito con gli abiti che aveva vinto. Inoltre, tale Dansei Otoko fumava ed aveva una pietra azzurra. Che fosse il Carbonchio?
    Non fu difficile a quel punto, una volta riuniti tutti insieme, comprendere che l'uomo che stavamo cercando era, molto probabilmente, il ricettatore indicatoci dall'anziana venditrice di minerali al mercato. Ma i due ninja avevano un'altra questione da affrontare prima: quella delle gabbie di ghiaccio in cui erano capitati.
    Dopo alcuni primi maldestri tentativi i due ninja riuscirono a distruggere la prigione di ghiaccio che li aveva avvolti e limitati, frantumando in mille pezzi quell'acciaio gelido così innaturale. Forse avevano sentito parlare di ninja in grado di manipolare quell'elemento: erano gli Shinretsu di Kiri, o Yuki, come preferiate chiamarli - particolarmente presenti ad Azumaido per ragioni a me oscure. Comunque feci un breve cenno della testa mentre già i due erano pronti a indirizzarmi alcune domande. Entrambi concordarono sul fatto che dovessimo cercare il ricettatore ed anche io, specialmente dopo quanto avevo visto, iniziavo ad esserne totalmente persuaso. Sono d'accordo. Risposi infatti ad entrambi per poi passare alle singole domande dei due ninja. Se posso permettermi signore, non dovremmo raggiungere il nostro assalitore? se fosse proprio lui il Dansei Otoko che stiamo cercando? Chiese Hideo, mostrando un tipo di riverenza intraprendente che disprezzavo con tutto me stesso. Non devi chiedere se puoi permetterti di suggerirmi qualcosa. Non puoi. Commentai lapidario. Se devi fare delle esternazioni, non chiedere il permesso. Tuttavia risposi comunque, anche se solo perché dovevo far valere un punto. Il nostro assalitore non è importante in questo momento. Anche perché non era un essere umano: era un'oca. Mi voltai verso l'animale che ci portavamo dietro. Credo sia un'animale da evocazione, per questo ci ha seguito fino ad adesso. Sta cercando di tornare dal suo padrone, il quale ancora non l'ha richiamata per qualche motivo. Portai gli occhi sull'animale che immediatamente sgranò gli occhi e presentò un'espressione preoccupata e totalmente spaventata. Prendetela. Comandai. Ma fu in quel momento che l'oca si mise a correre, scappando via a tutta velocità! I due sarebbero indubbiamente riusciti a starle dietro ma quando avessero provato ad acchiapparla, qualsiasi fosse stato il loro tentativo, questa si sarebbe dimostrata rapidissima in riflessi, schivando i tentativi di presa. Dovevano pensare in modo diverso.
    Dopo qualche tentativo estrassi Unagi, l'Anguilla della Nebbia e, con un movimento leggero ma terrificantemente potente, conficcai la spada nel terreno, generando, dal punto di impatto dell'arma contro il suolo, una spaccatura enorme che si mosse verso un grande albero lì vicino, troncandone le radici e facendolo cadere in direzione dell'oca che, tuttavia, riuscì comunque a schivare il colpo all'ultimo istante. [Abilità]Taglio Distruttivo
    Speciale: L'utilizzatore può estendere le conoscenze derivanti dalla competenza del Chakra Distruttivo anche agli attacchi con spada.[Da genin in su]

    Distruzione ad Area (Superiore)
    Arte: L'utilizzatore può causare danni ad area tramite i colpi corpo a corpo: il colpo si propagherà entro 3 metri sulla superficie colpita a partire dal punto d'impatto. La potenza del danno ad area è metà (x0.5) rispetto a quella del colpo diretto, viene considerato come il danno di una [Bomba] per il calcolo dei danni. Nel caso vengano colpiti jutsu difensivi il danno ad area si somma al danno inferto sul punto di impatto diretto.(Mantenimento: ½ Basso a colpo)
    [Da jonin in su]

    Taglio Distruttivo Avanzato
    Arte: L'utilizzatore non avrà diminuzioni della potenza del danno ad area del Chakra Distruttivo se utilizza una spada.(Consumo: Basso extra a colpo)
    [Da chunin in su]
    [Note]Ultima prova del chakra disturttivo: a differenza dell'Abilità da Jonin, il Tocco Distruttivo (Base) è molto limitato ma, coordinandovi, potete fare qualcosa di carino per evitare di attaccare direttamente l'Oca e quindi non darle la possibilità di scansare il colpo. Siate fantasiosi! :)

    Distruzione ad Area (Base)
    Arte: L'utilizzatore può causare danni ad area tramite i colpi corpo a corpo: il colpo si propagherà per alcuni centimetri sulla superficie colpita a partire dal punto d'impatto, aumentando la possibilità di distruggere strutture solide, ma senza effetti notevoli contro avversari.(Mantenimento: ¼ Basso a colpo)
    [Da genin in su]
    Avrei cercato di dare delle indicazioni ai due ma dovevo rimanere sul vago per riuscire a non farmi capire dalla vittima - dato che ormai avevamo appurato fosse una creatura senziente. Provate a mettere a frutto quanto avete imparato prima: usate la vostra nuova abilità contro il terreno per raggiungere qualcosa che non potete toccare direttamente. Sfogate il vostro chakra in modo copioso ed abbondante, inondate il terreno come se voleste farvi strada dentro di esso coi vostri stessi pugni. Spandete la potenza tutt'intorno, pensate di creare una corona di crepe per il vostro colpo. Forza! Gridai, mentre roteavo Unagi, riponendola al mio fianco. Non avrei avuto problemi a catturare quella creatura ma quella non era una mia missione. Avevo bisogno di una prova da parte di quei due shinobi e, al contempo, avevo bisogno di convincermi di quanto quella situazione ed il comportamento di Hotene mi avessero suggerito.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Tonico Coagulante Medio × 2
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
    ///


    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku

     
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    Che la Chiave sia Davanti a Noi?


    La Caccia all'Oca




    Non devi chiedere se puoi permetterti di suggerirmi qualcosa. non puoi.

    Le parole del Mizukage furono chiare fin da subito, il chiedere il permesso in quella situazione non era affatto consono e per lo più sicuramente non aveva bisogno di me per decidere cosa andava fatto in quel momento, comunque, non riuscii a evitare di sentire un po’ del mio orgoglio crescere dentro il mio corpo, quasi ad arrivare a rispondere a quelle sue parole ma, con uno sforzo di autocontrollo mi zitti in modo da non peggiorare la situazione.

    Il nostro assalitore non è importante in questo momento. Anche perché non era un essere umano: era un’oca. Credo sia un’animale da evocazione, per questo ci ha seguito fino ad adesso. Sta cercando di tornare dal suo padrone, il quale ancora non l’ha richiamata per qualche motivo. Prendetela.

    Il discorso non mi fu subito chiaro, un’oca come animale da evocazione? Sapevo di cani, serpenti e perfino draghi, ma un’oca? E cosa significava che il nostro assalitore non era umano ma bensì anche lui un’oca? Rimasi per un attimo stranito da tutte queste informazioni a prima vista deliranti ma dopo poco mi ripresi, l’ordine del Mizukage era chiaro alla fine, dovevamo semplicemente prenderla.
    Era stata tranquilla tutto il viaggio ed era sembrata a suo agio nelle nostre braccia quando il locandiere ce la aveva consegnata, ma qualcosa cambiò proprio sulle ultime parole del nostro Kage, quell’animaletto iniziò a correre all’impazzata a destra e sinistra proprio come se qualcosa la avesse spaventata, che avesse percepito un intento malevolo da parte dell’oscura figura che ci comandava?
    Iniziai a correrle dietro con scarsi risultati, riuscivo ad essere abbastanza veloce per raggiungerla ma nel momento in cui cercavo di allungare le braccia per afferrarla, ogni volta, con un rapido taglio riusciva a sfuggirmi, troppo agile per essere presa in un modo così banale, anche il Lupo, con la sua estrema agilità, non riusciva minimamente ad avvicinare neanche un dito su quell’incarnazione delle schivate laterali.
    Dovevamo trovare un’altro modo per riuscire a fermarla, ma non avevamo tempo per metterci a tavolino per studiare una strategia.
    Il Mizukage a quel punto, preso forse dalla disperazione di vedere due Genin che faticavano a prendere un’oca, estrasse una delle sue spade per mostrarci un’altra tecnica di estrema potenza con cui sradicò letteralmente un grosso albero con l’intento di farlo cadere verso l’oca e chiedendoci di replicare questo tipo di utilizzo di chakra distruttivo per catturare l’animale.
    Guardai negli occhi il Lupo per capire le sue intenzioni, mi ricordavo molto bene dal nostro combattimento a Genosha, combattimento che aveva mostrato il meglio e il peggio di entrambi, una parte dell’equipaggiamento che il ninja dal braccio solo era solito portare con se, e sicuramente quella fastidiosa bomba gelo con cui era riuscito a bloccarmi quel giorno sarebbe potuta essere molto utile per intrappolare il nostro bersaglio, probabilmente anche lo stesso ninja stava pensando a quello in quel momento, dovevamo quindi solo trovare il modo di bloccarla per qualche secondo in modo da lasciare agire in un secondo momento la bomba.
    Con sguardo truce rivolsi i miei occhi in modo da incrociarli con quelli dell’animale in modo che, rossi come il sangue, potessero traferire quella sensazione di pericolo di qualcuno con un forte intento assassino.
    La zona nei dintorni era la classica che si poteva trovare ad Azumaido, alberi, neve e ghiaccio, e forse questo ci avrebbe aiutati, con una veloce analisi dei dintorni cercai il gruppo di alberi più numeroso e innevato che potevo trovare nelle vicinanze, sarebbe stato il punto dove volevo che si trovasse l’oca nel momento in cui l’attacco del lupo fosse arrivato.
    Velocemente iniziai a muovermi dapprima verso l’esterno per poi cambiare direzione andando questa volta verso l’animale, sapevo di non poterla prendere ma non era quello l’obiettivo, difatti quando le fui vicino, poco prima che schivasse cambia direzione di scatto, facendo in modo di trovarmi parallelo agli alberi che avevo identificato poco prima e con l’oca perfettamente davanti a me.
    Era arrivato il momento di spingerla verso quella che sarebbe stata una trappola inaspettata, poggia le mani a terra, concentrando il chakra nei palmi e trasformandolo in una scarica di elettricità che erutto violentemente in avanti, se l’oca avesse guardato il mio viso avrebbe potuto notare lo stesso sguardo, quello sguardo omicida che serviva sfoggiare in quel momento e che sarebbe servito a convincere delle miei azioni l’animale. [Tecnica]
    Non fraintendetemi, non avrei mai colpito veramente con quella tecnica, non volevo mica farla arrosto accompagnata da dei peperoni grigliati, quella tecnica doveva spingerla a scappare verso l’albero!
    Non poteva finire li però, sapevo già che il Lupo mi avrebbe sicuramente aiutato in qualche modo, ma gli avrei lasciato estrema libertà, lo guardai di sfuggita e annuii velocemente constatando le sue azioni successive.
    Le descrizioni del mio compagno erano molto azzeccate, il nome che mi aveva data tempo prima si manifesto nella sua interezza quando, proprio come una Pantera, scattai verso la mia preda, ma non per prenderla o colpirla, bensì avrei puntato dritto verso gli alberi concentrando sempre più chakra nelle mie gambe e spingendolo sempre di più verso i piedi.
    Ormai non era più importante cosa avrebbe fatto il Lupo in quel momento, il mio bersaglio era davanti a me e non non pensai più ad altro, chiusi perfino gli occhi nel momento in cui uno strano rumore scosse la falsa tranquillità che ci circondava e, subito dopo, la mia gamba stava colpendo l’albero e, proprio nel momento del contatto e imitando l’utilizzo del chakra con cui ero riuscito a distruggere la gabbia che poco prima ci aveva imprigionato, cercai di imprimere il più forte calcio che sarei riuscito ad ottenere. [Competenza] Distruzione ad Area (Base)
    Arte: L'utilizzatore può causare danni ad area tramite i colpi corpo a corpo: il colpo si propagherà per alcuni centimetri sulla superficie colpita a partire dal punto d'impatto, aumentando la possibilità di distruggere strutture solide, ma senza effetti notevoli contro avversari.(Mantenimento: ¼ Basso a colpo)
    [Da genin in su]

    L’idea era quella di smuovere talmente tanto le fronde in modo da causare la caduta, nella zona dove era situata l’oca, della neve che si poggiava leggera sulle foglie di quei sempreverdi, doveva essere una distrazione, una trappola preparata proprio per quello che sarebbe arrivato successivamente.

    Ora Lupo!

    Non restava che lasciare il resto nelle mani del mio compagno, dell’agile Lupo che, in principio rimasto nelle retrovie, avrebbe completato l’incarico utilizzando tutte le sue risorse raggiungendomi nella mischia.



     
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18 replies since 29/6/2020, 15:04   443 views
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