La Nebbia e la BrumaQdV

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    Falce dei Kaguya


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    Y Danone
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    Le due Squadre


    I due tragitti



    [Nota GDR]Onde risolvere il mio personalissimo problema con tutte le modifiche che sono avvenute in corso d'opera alla trama, vi ridirigo verso quello che era il proposito iniziale.

    In più: siete arrivati in 8 su un pipistrello bus... non c'è nessun "campo con dei ninja ad aspettarvi"


    I ninja della Nebbia non ottennero molte informazioni in più da poter condividere: solo il Lupo Kenkichi poté scoprire che, come scontato, la guerra distruggeva sempre molte famiglie, ed i territori dove si trovavano non erano da meno in questa triste realtà.

    [...]

    Una volta riuniti, il Mizukage e buona parte dei suoi shinobi, giacché mancava Fudoh, poterono fare il punto di quanto da loro scoperto e realizzare il prossimo piano d'azione per infiltrarsi, seppur questo piano d'azione prevedeva di dividersi in due gruppi, il ché avrebbe ulteriormente scisso le già non numerose forze al servizio del Juudaime.
    Alla fine del breve summit, fu la spia della Triade ad avere qualcosa da aggiungere: Se mi permettete, alleato straniero, ci sono un paio di cose su cui devo... intromettermi, nel vostro piano.
    In primis, i vostri sottoposti che manderete al Miele: possiamo procurargli un passaggio, nasconderli in mezzo ai viaggiatori di un mercante da un porto dove abbiamo dei contatti, ma loro non dovranno fare niente di azzardato sulla nave, non ci riterremo responsabili, né lo sarà il nostro contatto.
    In più, per fare tutto ciò, ci vorrà almeno mezza giornata, più il tempo di navigazione: arriveranno, alla meglio, domani sull'Isola Mercato.
    , non erano valori negoziabili: quand'anche Kensei avesse potuto offrire dei pipistrelli per scortare i suoi ninja (altrimenti i tempi del viaggio si sarebbero dilungati), poi quelli sarebbero stati da soli e sarebbero arrivati alla Bruma solo il giorno dopo.

    Relativamente al nostro viaggio, forse c'è qualcosa che il nobile Zhung Zhi vi ha spiegato male: io ho qui con me il sistema per tenere lontane le creature marine, ma spetterà a voi produrre la nave. Il Lupo non ha navi, né di tipo mercantile o militare, né ce ne sono in possesso delle Triadi di cui faccio parte., avrebbe semplicemente rammentato alla fine la fanciulla e, d'altronde, il piano originale del Juudaime era ottenere informazioni e poi tornare alla loro nave e così avrebbero fatto, ma in cinque, anziché in otto.

    A meno di obiezioni o altro, il gruppo a quel punto si sarebbe diviso.

    [I Tre Mercanti]

    Il modo in cui i tre ninja avessero viaggiato dal Lupo al Miele sarebbe stato di certo fondamentale: se fossero stati trasportati da qualche evocazione del Juudaime, in tre ore sarebbero arrivati al porto indicatogli da Ko Lai su una mappa, altrimenti, attendendo un trasporto offerto dalla Triade, ci sarebbe voluta almeno mezzaa giornata di viaggio, per lo più nascosti in mezzo alle merci da scaricare, senza la possibilità di parlare con nessuno.

    In ogni caso, sarebbero saliti sulla nave mercantile: a loro la scelta di come presentarsi, dato il poco tempo a disposizione, la Triade gli aveva concesso solo alcune pietre preziose di minor rilievo più facili da recuperare nelle aree di confine con il Lupo.
    Sulla nave dove si trovavano, comunque, quel particolare giorno, c'erano solo altri due gruppi di mercanti provenienti dal Miele.
    Se avessero chiesto il motivo, a chiunque, avrebbero scoperto che, voci provenienti dall'entroterra, assieme ad un attacco avvenuto due notti prima nelle acque attorno alla Bruma, avevano aumentato i livelli di sicurezza per l'Isola Mercato, riducendo l'accesso giornaliero ai non residenti.

    Il trio sulla nave avrebbe potuto interagire con i mercanti lì presenti e con le loro guardie.
    Il primo e più importante sembrava essere un venditore di vini, tale Dori Hai Naan, uno smilzo con degli insulsi baffetti ed i capelli impomatati, che aveva al suo servizio ben quattro guardie del corpo.
    L'altro gruppo erano due fratelli, privi di guardie del corpo, che commerciavano in miele, ironicamente, portandolo fino alla Bruma; si chiamavano Iko e Haru, piuttosto semplici nei loro modi di fare, a meno di non essere direttamente interrogati, sarebbero stati per lo più in disparte rispetto ai vari marinai sull'imbarcazione.

    Come che fosse andato con il resto dei presenti a bordo, i tre shinobi sarebbero arrivati sull'isola mercato dopo 6 ore di viaggio, quando ormai l'alba aveva lasciato il posto al mattino, del quarto giorno dalla loro partenza da Kiri e lì, al porto, avrebbero trovato il primo problema: le misure di sicurezza.
    Non c'erano, infatti, solo guardie della Bruma che controllavano le casse e le mercanzie, ma c'erano anche degli individui incappucciati che avrebbero controllato personalmente tutti loro, sicuramente dei ninja di quelle terre, verosimilmente, dei sensitivi.
    Come avrebbero nascosto il loro chakra i tre della Nebbia? O cosa avrebbero fatto per passare comunque inosservati?

    [Nota 1]NON pensate minimamente di investigare nel Paese del Miele.
    Non era previsto e non variamo così tanto la trama.


    [La Nave del Juudaime]

    Raggiunta la nave del Mizukage, Ko Lai avrebbe mostrato l'oggetto che li avrebbe tenuti al sicuro dai kraken: in una sacca che aveva con se era sigillato un qualcosa, che, se chiesto, la ragazza avrebbe semplicemente e, schiettamente, descritto come Una sostanza presa dalle uova di Kraken... non chiedetemi molto di più, so che quelli della Bruma tengono queste schifezze sul fondo delle loro navi e quelle tengono lontani i loro molluschi schifosi. E prima che lo chiediate, non è facile procurarsele: i kraken sono tutti allevati nelle isole Ukuwaru, non esattamente immediate da raggiungere, per chi non è della Bruma. Questa l'abbiamo pagata cara da ladri di relitti., spiegò secca la ragazza.
    Verosimilmente, il sistema di sicurezza in uso, si basa su dei feromoni.

    Il viaggio per nave non avrebbe dato troppi problemi, almeno nella prima parte dello stesso.
    Kensei aveva ragionato bene sull'effetto delle notizie da lui diffuse: alcune erano arrivate alle giuste orecchie e c'era un leggero dubbio verso le forze del Cielo e degli Uccelli, ma, non aveva calcolato l'effetto dell'attacco notturno di Akira.
    Erano al sicuro dai kraken e molti dei sensitivi probabilmente non avrebbero percepito un puntino piccolo come poteva essere quella nave con solo shinobi più insignificanti, supponendo che il Juudaime avesse con successo nascosto se stesso, Etsuko e Hideo, ma tutta la Flotta della Bruma era in ricerca di chiunque avesse abbattuto la loro nave di vedetta durante la notte precedente.

    Che si fossero diretti verso l'Isola Prigione, verso il Tempio della Divinità degli Abissi, o verso il Palmo della Mano, o verso una delle altre tre isole principali, dopo alcune ore di navigazione, quando ormai erano al loro terzo giorno lontano da Kiri, avrebbero individuato due delle navi della Bruma dirette frontalmente verso di loro, decise a fermarli, se non addirittura speronarli.
    Le abilità di Etsuko avrebbero potuto dimostrare che su quelle navi c'erano almeno venti individui per imbarcazione, per lo più individui dalle capacità banali, ma con almeno tre ninja di rilievo.
    Cosa più importante, però, sotto la nave di sinistra c'era qualcos'altro, che la vista degli Akuma avrebbe individuato, un grosso kraken che seguiva l'imbarcazione un'ombra. [Forze]40 ninja divisi equamente fra le due navi.
    Da dx: 7 En. Rosse, 6 Verdi, 5 Blu, 2 Viola
    Da sx: 8 En. Verde, 8 En. Rosse, 3 Blu, 1 Nera + Kraken Nera (ma il kraken non ne percepite il chakra perché non ne ha, solo vista Akuma entro le sue distanze).


    Stava agli shinobi decidere come agire, non avrebbero potuto di certo evitare lo scontro usando la nave per scappare, anche Ko Lai gli avrebbe confermato che le imbarcazioni della Bruma erano le più veloci, inoltre, appena avessero provato ad invertire la rotta, il Kraken li avrebbe subito assaliti da sott'acqua, cercando di stritolare la loro nave con i suoi tentacoli: probabilmente qualcuno lo guidasse nelle sue azioni dal vascello di sinistra. [Attacco]Eventuale presa sulla nave: vel = Nera +6, Forza Presa= Nera +10, Furtività = 9 (eccetto per gli occhi Akuma)


    Il Terzo Incomodo


    Da diversi punti di vista



    Il koso-khan era agitato, sapete? E non era nemmeno l'unico lì dentro, a quel che capii poco dopo.
    Ma lasciate che continui da dov'ero arrivato.

    Il suddetto paziente aveva evidente avversione verso la Bruma, il ché, per pietà, sarebbe anche andato bene ad Elmo-san, ma personalmente non mi cambiava troppo la giornata in quella ricerca di informazioni.
    In compenso, tale irruenza portò ad accenni ad eventi per mare ed alle idee politiche di una certa "Scarlatta". Ovviamente evitai di sottolineare che non avevo idea di chi stesse parlando, ma mi appuntai un paio di informazioni, dicendo intanto, ad alta voce: Il paziente fronteggia giornalmente alti livelli di stress., quindi avrei nascosto gli appunti in una tasca, per poi fare un breve inchino, Grazie per queste informazioni, andrò a fare un check con l'anestesista in funzione di questi dati. Scusi ancora per il disturbo., avrei concluso.
    Voi direte: "Fudoh, perché non hai fatto altre domande?", bè, innanzi tutto perché, come già vi accennavo, non vedevo la logica in questa stramba strategia di diffondere false notizie e chiedere altre informazioni, quando la missione era andare a salvare Meika-sama ... e l'altro.
    Secondariamente, non sapendo cosa avessero scoperto i miei compaesani, né avendo conoscenze così elevate del territorio dove ci trovavamo per poter instaurare una discussione più approfondita: preferii non rischiare, non avendo la minima idea di chi fosse la "Scarlatta" di cui parlava Koso-Khan. [Nota]Considerando l'ambientazione più marginale di Fudoh, non vado oltre avanti in domande di cui so le risposte (come QM) e che non servono a molto nella trama sua o per il vostro gruppo...

    In più, nel momento stesso in cui avevo ringraziato il paziente del dottor Shimura, ecco che una delle persone nella cricca che seguiva il suddetto medico mi si avvicinò e chiese di parlare relativamente a cosa stessi facendo.
    Ammetto che, probabilmente, sarei potuto apparire sorpreso e, forse, un pizzico preoccupato, a quelle parole: non avevo idea di chi fosse quella tizia, che così apertamente criticava i piani d'azione del chirurgo a capo dell'operazione, il ché sarebbe potuto essere un problema.
    L'unica cosa che mi parve ragionevole fare, onde evitare scenate, o osservazioni che potessero far crollare la mia recita, fu assecondarla con cordiale gentilezza: Certamente, andiamo pure a parlare fuori di qui, non mi sembra il caso di disturbare oltre il nostro nobile paziente, prima dell'operazione., avrei detto con un nuovo inchino verso il Koso-Khan ed invitando tutti i vari dottorini fuori dalla stanza del paziente.

    Per la stessa motivazione, limitare i possibili testimoni di un mio essere smascherato, avrei invitato la donna a seguirmi, dicendo a tutti gli altri: Lasciateci da soli, gentilmente: andate a controllare lo stato della sala operatoria, la qualità dei strumenti che dovremo usare e che l'anestesista prepari tutto ciò che gli servirà, finito qui controllerò perfettamente le dosi da usare., avrei spiegato seccamente a tutti gli altri medici, in fondo, era più o meno quello che facevo fare anche a Kiri, fin lì ci arrivavo, E ricordatevi che dalla qualità dei nostri mezzi dipende la vita dei nostri pazienti, quindi che nessuno critichi un ulteriore controllo alla sala operatoria., avrei concluso.

    Alla fine, rimasti soli, avrei sorriso alla dottoressa e detto semplicemente, e cordialmente: Mi dica pure, se ho fatto qualcosa che ritiene sbagliato, sono desideroso di saperlo..
    Lo ammetto, non conoscevo il carattere del dottor Shimura, ma il comportamento più naturale ritenevo fosse quello di usare il mio modo di agire comune: chiarirmi senza prepotenza, o senza far pesare troppo il mio ruolo.
    Lo sapete, sono ragionevole, non prepotente.
    Chissà cosa ho fatto di sbagliato?, mi chiesi infine, in attesa di sentire cosa avesse da dire.
     
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    Alla Volta della Bruma


    Capitolo Tre


    Atto VII
    Avvistati †



    La ragazza affidatami dalla malavita del Lupo mi diede quelle che si rivelarono semplici uova di Kraken. In sostanza, il metodo utilizzato dalle navi della Bruma per non venire attaccate dai loro stessi kraken era quello di camuffarle nei loro odori e nei loro liquami, rendendole parte del branco di quei terrificanti animali marini. Una strategia tanto semplice quanto intelligente, a dir la verità.
    Comandai alcuni marinai presenti sulla nave di posizionare le uova sotto attenta osservazione di Ko Lai. Quando tutto fosse stato pronto, avrei fatto cenno ad Etsuko, Hideo e la nostra ospite, di salire in barca e prepararsi alla partenza. Mentre tergiversavo osservando i volti nel porto, aguzzai leggermente le orecchie, cercando di capire quali fossero le ultime dicerie tra i banchi del pesce ed i tavoli delle taverne lì presenti.
    Due erano i principali argomenti del giorno: il riscoperto astio del Cielo e degli Uccelli verso la Bruma e dell'attacco di una nave in mare aperto di uno spadaccino che brandiva molte lame contemporaneamente. Akira ci metteva ancora i bastoni tra le ruote ma forse avremmo potuto sfruttare la cosa a nostro favore, per una volta; sorrisi, poi, pensando a come il mio piano avesse già iniziato a prendere forma.
    Raccolte queste informazioni, raggiunsi i miei compagni. Avrei comandato all'Akuma, indicandogli oltre il parapetto, verso il porto, una cosa piuttosto particolare. Osserva le navi davanti a te, Etsuko. Vedi insegne del Paese del Miele, per caso? Memorizza i loro particolari. La domanda e l'affermazione successiva si sarebbero rivelate fondamentali di lì ad alcuni minuti. Avevo in mente un'assicurazione ulteriore contro eventuali imprevisti.
    Sul ponte, avrei chiesto ai miei ninja di occultarsi in qualche modo, anche con una semplice tecnica della trasformazione, e, inoltre, gli avrei chiesto loro di rimanere entro una manciata di metri al massimo da me, cosicché riuscissi ad occultare il loro chakra attraverso il mio braccio.
    Avrei poi chiamato una seconda volta Etsuko. Ho bisogno che tu ricrei i simboli del Paese del Miele che hai visto al Porto su questa nave. Il motivo è presto detto: come ti sarai accorto, ci sono in giro due voci principali in questo momento: il tradimento di due villaggi alleati con la Bruma e dell'attacco di una nave in mezzo al mare ad opera di, suppongo, Akira. Feci una pausa, assicurandomi che l'Akuma mi stesse seguendo. Attraverso le mie capacità non sono in grado di annullare il nostro chakra ma solo di diminuirne l'intensità; è quindi presumibile, o comunque non escludibile, che verremo individuati. Dobbiamo prepararci ad un controllo ed ho già ideato la storia perfetta: siamo mercanti del Villaggio del Miele - per questo la nave deve recare le insegne di quel villaggio - che, dopo aver sentito la storia dell'assalto alla nave della Bruma, ha deciso di cambiare rotta per non rischiare un attacco da qualche folle kiriano. Feci una nuova pausa, voltandomi verso Hideo. Ho bisogno che tu camuffi in qualche modo qualsiasi cosa ci sia sottocoperta di modo che possa sembrare una merce di scambio per la Bruma: un qualsiasi bene di prima necessità può andare. Poi, ad entrambi. Io starò di vedetta. Battei due volte sul lato del mio elmo, all'altezza degli occhi. Posso vedere con debito anticipo se qualcuno si sta avvicinando. Ora andiamo e mettiamoci a lavoro.
    Avemmo abbastanza tempo per fare tutto ciò che ci eravamo premurati di fare: navigammo alcune ore verso l'isola centrale della Bruma; poi, grazie al mio D-Visor con vista Telescopica, scorsi due navi della Bruma provenire verso di noi al massimo della loro velocità: era il momento di entrare in scena. Forte della mia tecnica della trasformazione, mi spostai ancora verso Etsuko e Hideo, iniziando a pulire il ponte della nave come alcuni marinai lì vicini. Etsuko, in caso di abbordaggio ... fai tu i favori di casa? Io dovevo limitarmi a occultare il chakra di tutti ed Hideo doveva assicurarsi che tutto fosse al suo posto.
    Il piano si configurava come qualcosa di estremamente semplice: e forse sarebbe stato anche estremamente efficace. I nemici, dopotutto, sembravano davvero troppi per essere fronteggiati.





    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note
    Combattere con Handicap Attivo.

    Assetto Gakutensoku: Nessuno.
    Simboli della Psiche attivi: 1
    Potenza Simbolo: +160.



    Parlato
    Citato
    Pipistrelli
    Yakusoku

     
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    La Nebbia e la Bruma


    Preparativi sottocoperta




    Finalmente are arrivata l'ora di iniziare con l'operazione di salvataggio. Riuscì a vedere il segno del Kage che mi incitava a salire sulla nave insieme ai miei compagni e non feci ripetere l'ordine due volta. Una volta sul ponte Kensei si prese un attimo per guardare il porto, Probabilmente assieme ad Etsuko volevano trovare un modo per passare poco osservati durante il nostro viaggio. Per fortuna il "marchingegno" che la nuova arrivata aveva portato ci avrebbe presumibilmente difeso dalle bestie marine.. ciò che mancava quindi era il riuscire a nasconderci ai sensi dei nostri possibili avversari. Sapevamo già della presenza di molti sensitivi ma anche per questo il Nostro Kage sembrava avere una carta nella manica. Non capii molto ma il suo braccio meccanico avrebbe aiutato a nascondere o almeno diminuire l'intensità del nostro chakra. Utile essere in parte robotico.. chissà se avrà fatto male la trasformazione.. Anzi chissà come è diventato così.. Non sapevo benissimo la storia del nostro Kage prima che divenisse tale, lo avevo conosciuto e sempre visto con il suo corpo in parte robotico e il suo casco addosso. Mai una volta ero riuscito a vedere cosa ci fosse sotto a quella spessa armatura di ferro che portava in giro e che gli permetteva di vivere.

    Arrivarono i primi ordini. Per Etsuko furono quelli di utilizzare qualcosa che gli avevo già visto praticare: doveva fare in modo di cambiare faccia alla nave, in modo che sembrasse quella di alcuni semplici mercanti. Fu poi il mio turno e, contrariamente a Etsuko, il mio compito era molto più.. manuale. Dovevo fare in modo che il sottocoperta sembrasse effettivamente quello di un mercantile. Per fortuna ero stato su talmente tante navi che conoscevo abbastanza bene cosa ci si aspettava da un mercantile quindi annuii e scesi direttamente sotto il ponte. Non era un luogo troppo grande quindi due mani in più mi avrebbero fatto ancor più comodo: Estrassi il rotolo da evocazione e, dopo aver composto i sigilli per la tecnica del richiamo, evocai il corpo di Shitto al mio fianco. Da subito sentii la connessione dei ricevitori raggiungere il mio chakra e quel corpo iniziò ad alzarsi e a rispondere ai miei comandi. Bene. Ora al lavoro.

    Iniziai a cercare tutti i barili disponibili, spostandoli tutti nella stanza "magazzino" dove avrei stivato tutta la falsa merce di commercio. Barili di provviste e di armi come anche assi di legno per le riparazioni della nave e tele di ricambio per gli alberi della nave. Pian piano il magazzino si stava riempiendo di tutto ciò che potevo trovare nella nave e che non sarebbe servivo per la navigazione. Una volta che il lavoro fu finito chiunque sarebbe sceso in stiva si sarebbe trovato davanti a un carico di merce varia: Assi di legno impilate l'una sopra l'altra e legate, cibo conservato in sale contenuto in grossi barili di legno e una grande quantità di tele di cotone e corde di canapa, il tutto ben piegato e riposto in modo molto preciso, ero uno metodico, se il tutto non era in condizione perfetto il mio lavoro non sarebbe finito. A quel punto avrei tramutato [Tecnica] la mia persona e quella del Mondo modificando i nostri tratti corporei. Saremmo diventati due ragazzi biondi, gemelli e molto simili se non per alcune piccole differenze sul viso e di capigliatura. Sarei quindi risalito dagli altri, riportando ciò che avevo fatto in modo che tutti ne fossero consapevoli. Sarebbe stato utile tutto quel lavoro? solo il futuro poteva saperlo.



     
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    La nebbia e la bruma


    Attori e Omuncoli



    Come ogni viaggio che si rispetti, dovrebbe partire con una preghiera al Dio Abissale e così feci, per tirare dalla nostra parte i favori del vento e moti ondosi, avevamo sin troppi nemici sulla terra ferma, un amico nei mari sarebbe stato comodo.
    Ero così assorto accanto al parapetto di tribordo quando kensei attirò la mia attenzione.
    Osserva le navi davanti a te, Etsuko. Vedi insegne del Paese del Miele, per caso? Memorizza i loro particolari.
    Sarà fatto
    Non era difficile immaginare le intenzioni del kage, d’altra parte era una cosa a cui avevo già pensato. E quando mi richiamò ne fui sorpreso.
    Ho bisogno che tu ricrei i simboli del Paese del Miele che hai visto al Porto su questa nave. Il motivo è presto detto: come ti sarai accorto, ci sono in giro due voci principali in questo momento: il tradimento di due villaggi alleati con la Bruma e dell'attacco di una nave in mezzo al mare ad opera di, suppongo, Akira.

    Il solito Akira, quel ninja è troppo avventato, rischia di metterci tutti nei guai… lo sai non è vero?

    Certo che lo sapeva, avevo più volte sottolineato le mie perplessità sul ragazzo, sin da villa Mikawa, quando aveva quasi tentato di distruggere il frammento che ci permetteva di interagire con il jutsu temporale, facendoci vagare in un limbo indefinito tra lo spazio e il tempo.
    Attraverso le mie capacità non sono in grado di annullare il nostro chakra ma solo di diminuirne l'intensità; è quindi presumibile, o comunque non escludibile, che verremo individuati. Dobbiamo prepararci ad un controllo ed ho già ideato la storia perfetta: siamo mercanti del Villaggio del Miele - per questo la nave deve recare le insegne di quel villaggio - che, dopo aver sentito la storia dell'assalto alla nave della Bruma, ha deciso di cambiare rotta per non rischiare un attacco da qualche folle kiriano.
    Avrei fatto in modo che il mio chakra si annullasse tramite le mie capacità di sensitivo, ciò avrebbe dato meno grane a Kensei che avrebbe potuto tenere a bada gli altri.

    Sarà fatto mio kage…

    In un baleno gli stemmi del miele comparvero sulla vela maestra e sulle bandiere che contraddistinguevano con le loro effigi l’appartenenza alla flotta del paese.
    Ma non ci furono subito utili, eravamo a tre giorni di navigazione da Kiri a qualche ora dalla partenza, che avvertimmo qualcosa. Non era difficile osservare le vele cremisi all’orizzonte e la velocità con la quale si avvicinavano ci lasciava presupporre che la fuga non era una opzione da prendere in considerazione.
    Inoltre il kraken al di sotto dell’imbarcazione era un intralcio abbastanza grave verso una eventuale via marina da percorrere.

    40 ninja in tutto… di diversa potenza… uno scontro sarebbe da evitare, per non parlare del cucciolo sotto l’imbarcazione.

    Avrei fatto una analisi più dettagliata qualora me l’avessero chiesto ma sapevo non servisse. Il piano di Kensei era chiaro. Nasconderci, simulare, recitare e passare inosservati.
    Fu così che preparai la scena… in caso di abbordaggio.
    Etsuko, in caso di abbordaggio ... fai tu i favori di casa?



    Nel caso in cui qualcuno fosse salito a bordo, mi sarei avvicinato con fare languido a colui che poteva sembrare il capo.
    Sia lodato il cielo vossignoria… abbiamo sperato da ore di vedere all’orizzonte vele cremisi, pensavamo di non farcela, pensavamo di morire.
    Avrebbe scosso le spalle in senso di terrore e muovendo nervosamente le dita provocando il tintinnio dei numerosi anelli.
    L’uomo pareva il classico mercante, ricco e pomposo e fastidiosamente legato alle sue ricchezze. Lo testimoniavano anche i numerosi sacchetti colmi di monete d’oro che si portava alla cintola.
    I mari, ci hanno riferito che non sono sicuri… un mostro, un demone dalle mille lame… pericoloso e spietato, abbatte qualsiasi imbarcazione alla sua portata. Brrrrrr…
    Avebbe ripetuto il gesto di terrore in modo spasmodico e maniacale. Cerchiamo un luogo sicuro dove poter mercanteggiare, abbiamo merce di prima scelta… riso dei più buoni che possiate mangiare e spezie a volontà. Credo che gli abitanti della Bruma non disdegneranno la nostra mercanzia. Vi prego… non resteremo in mare un’altra notte ancora, con quel demone in giro…
    Il capo chino, in segno di sottomissione e la preghiera sincera del mercante, negli occhi il terrore per la remota possibilità di doversi allontanare dal suo oro.
    Attendevano così il responso dei loro ospiti.





    Fudoh/Shimura e il Khan


    alle strette



    Akiko tratteneva a stento l’ira, avrebbe volentieri distrutto parte dei macchinari medici lì presenti, lanciandoglieli contro a quel coglione di medico… ma cosa aveva in mente? Eppure l’espediente della famigliola in pericolo sembrava l’avesse persuaso a fare il cagnolino fedele e portare a compimento il piano.
    Quel bastardo del Khan doveva morire… erano gli ordini della Scarlatta in persona, così la corruzione avrebbe dilagato nel paese del lupo e il gioco sarebbe presto che fatto, il paese sarebbe crollato alla volontà dei cremisi.
    Ma quel coglione adesso rischiava di rovinare tutto, insospettendo quell’uomo che di certo non era stupido. E se quella missione fosse fallita, deglutì, toccandosi la gola, non avrebbe più avuto una gola da toccarsi.
    Così quando furono soli. Si scagliò sul dottor Shimura, con le fiamme negl’occhi.

    Tu lurido verme… se non fai quello che ti abbiamo detto, non avrai più una famiglia, una moglie e dei figli ne una tomba su cui piangerli. Perché i vermi non meritano di versare lacrime, non sfidare la nostra ira, perché non siamo persone da sfidare.
    Tenta ancora una volta di provare ad avvertire il Khan o insospettirlo e ti serviremo la testa dei tuoi, TENERI e ADORABILI, figlioli, ficcata nel culo della tua lurida moglie, siamo intesi?



     
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    La Nebbia e la Bruma


    ~VII~



    Viaggio con Scalo



    Il Lupo si ritrovò in squadra con l’Ombra ed il Kenkichi dai capelli cremisi. Quest’ultimo, poco più che un viso noto, era stato per conto suo quasi tutto il tempo senza mai occasione di rivolgere parola al ninja di Ashina. L’Ombra invece era una vecchia conoscenza. Uno shinobi silenzioso e letale, capace di nascondersi nel buio ed instillare la follia della paura nella mente dei suoi nemici. Se la ricordava bene, lo shinobi monco, quella notte a Genosha…
    Insomma, alla fine, i tre partirono, scortati da una nave della Triade, nascosti in mezzo a cianfrusaglie, cibarie, articoli di vendita varia e sacchi dell’immondizia. Mezza giornata passò così. Il Lupo ne approfittò per meditare e raggiungere uno stato di vuoto mentale, pratica che così spesso metteva in atto nella sua terra d’origine. Poi d’un tratto si svegliò e guardò il Tokugawa.

    Non so se questo è il momento più adatto, ma… vorrei ripetere e sugellare il patto della Nebbia di Sangue che compimmo all’epoca… servirebbe solo un nuovo eletto…

    Che ciò avesse significato, di lì a breve, un nuovo rapimento notturno per l’Ombra?

    […]



    Ed in men che non si dica i tre sbarcarono al Miele, per lasciarlo quasi subito salendo su una nuova nave. Abbandonando l’imbarcazione della Triade, misero piede poi su un traghetto commerciale diretto all’isola Mercato. Nonostante la sua natura, sulla nave c’erano solo due gruppi di mercanti. La cosa non quadrava affatto. Vigeva un’aria tesa, muta e carica di tensione, come se ogni persona lì presente temesse di essere scoperta in ogni momento in flagranza di reato. La Triade aveva concesso al trio un minuto sacco di pietre preziose con cui avrebbero dovuto fronteggiare il viaggio verso la Bruma. Guardandosi attorno, una volta salpati, il Lupo avrebbe fermato un marinaio che stava levando le ancore o mollando gli ormeggi.

    Ehi… Questa dovrebbe essere una nave mercantile, eppure non la vedo piena di persone intente ad accaparrarsi gli affari migliori… dimmi cosa c’è sotto…

    Ottenuta la risposta – un aumento della sorveglianza che aveva ridotto l’accesso all’isola Mercato per i non residenti a causa di un attacco, due notti prima, nelle acque confinanti – il Lupo avrebbe incalzato il suo interlocutore.

    Di che attacco parli? Ciò vuol dire forse che una volta arrivati potrebbero non permetterci lo sbarco o l’accesso all’isola?

    Da un lato del ponte c’era un solo uomo, o meglio, un solo uomo circondato da quattro guardie del corpo… uno stoccafisso venditore di vini, dai baffetti ridicoli proiettantisi verso il cielo e dai capelli riflettenti i raggi del sole per quanto fossero pieni di gel, ammantato da un’aria di importanza e riverenza, che se ne stava tutto pomposo a farsi servire uva fresca, rossa come il vino che produceva. Di sicuro non si sarebbero rivolti a lui.
    Dall’altra parte della nave invece c’erano due mercanti dall’aspetto anonimo, in disparte, apparentemente senza alcuna intenzione di scambiare parola con chicchessia.
    Il punto urgente da affrontare, al momento, era quello di riuscire ad evitare che eventuali controlli della Bruma, una volta raggiunta la loro destinazione, li avrebbero potuti scoprire come infiltrati.
    Il Lupo avrebbe sussurrato, rivolgendosi al suo superiore.

    Ombra, che ne dici se cerchiamo di corrompere quei due mercanti di miele per far in modo ci reggano il gioco mentre fingiamo di essere le loro guardie del corpo?

     
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    la Nebbia e la Bruma


    VII

    Sorrisi, cullato dalle onde nascosto sottocoperta con i genin che insieme a me si sarebbero infiltrati alla Bruma. Ne riparleremo una volta rientrati tutti a Kiri dissi verso il Lupo, mentre il mio sguardo si posava sull'altro Kenkichi Ma sostenuta la prima Nebbia di Sangue, non vi è bisogno di ulteriori rapimenti per le successive. Sarà il Mizukage o io stesso a contattarvi e darvi notizie del luogo dopo un cenno del capo sarei tornato in silenzio, concentrandomi su quello che ci avrebbe atteso.
    Il viaggiò non fu breve, ma come ogni cosa anch'esso giunse al termine in un porto del Miele. Lì, riusciti a sgusciare fuori dalla nave senza essere notati, ci imbarcammo in quella successiva diretta verso la Bruma. Nelle nostre tasche diverse pietre preziose, benché non particolarmente rare, come ci venne riferito dai membri della Triade.

    Sulla nave, diretta nell'isola adibita agli scambi commerciali, vi erano pochi mercanti e il kekichi, ponendo qualche domanda ad un marinaio, venne da me dandomi spiegazione: a seguito dell'attacco da parte di Akira, la Bruma era entrata in allerta, aumentando le misure di sicurezza nei confronti di chi giungeva dall'esterno. Feci qualche cenno di assenso con il capo verso il genin, mentre lui si era occupato di raccogliere informazioni da quel marinaio, io mi ero soffermato a studiare con più calma gli altri uomini presenti sulla nave. Sul ponte della barca, in attesa di essere giunti sulla costa della Bruma, v'erano due gruppi: il primo formato da un ricco mercante e le sue quattro guardie del corpo, il secondo da altri due mercanti non protetti da alcuna guardia che si occupavano di vendere miele.Non sembrano essere molto interessati ad essere disturbati, cerchiamo di capire perché mossi lo sguardo verso il monco Ma potrebbe essere un buon piano, vediamo di tastare il terreno

    Mi avvicinai a loro con calma sorridendo leggermente in loro direzione Uff... Almeno oggi il mare sembra calmo, non vi pare? dissi a loro appoggiando le mani sulla nave e scrutando la superfice del mare Se posso disturbarvi, è da tanto che commerciate con la Bruma, signori? Io e mio zio indicai con la mano Sekiro, il quale era anagraficamente decisamente più grande del sottoscritto Abbiamo deciso di abbandonare la vita ninja, troppi pericoli che, come potete vedere, sono rimasti impressi nelle nostre membra un nuovo sorriso leggero, riferendomi alla mancanza del mio occhio e il braccio del genin Kenkichi per poterci dedicare ad una più serena vita mercantile. Ora, come vi dicevo, noi non abbiamo molto contatti sul territorio e siamo qui proprio per contattare clienti o fornitori interessati alle nostre pietre preziose da sotto il mantello le estrassi, facendole vedere solo per un attimo a quegli uomini prima di metterle nuovamente nella tasca Eh solo che adesso sembra che le politiche di confine della Bruma siano cambiate, ci diceva uno di quei marinai cercai un cenno di assenso verso Sekiro e noi, con la scusa che siamo stati ninja, molto probabilmente verremo additati come sospetti, quando non abbiamo intenzione di portare alcun danno al villaggio della Bruma se, invece, avviare un florido mercato di pietre preziose, cosa che non possiamo fare se non riusciamo ad entrare in contatto con possibili clienti, o sbaglio? dissi calmo, smettendo di muovere le braccia mentre parlavo con loro Qui la nostra proposta, stavamo guardando quel mercante di vino e abbiamo pensato: se proponessimo a quei due mercanti di assumerci come sue guardie del corpo, ma - invece di chiedergli un compenso - gli offrissimo qualcuna delle nostre pietre preziose? lasciai un attimo silenzio Vero, non sono pietre rarissime, ma hanno un loro valore. Valore che sarebbe pari a zero, per noi, se non potessimo entrare in contatto con eventuali nuovi clienti e per questo vi offriamo questo accordo Aggiunsi, cercando di fargli capire che non vi era alcuna fregatura nella nostra proposta.
     
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    Falce dei Kaguya


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    Cambio di Scena


    Nuovi Attori sul Palco



    Poco prima di dirigersi verso il Paese del Miele, Akuraguri ebbe un malore: una pesante incontinenza che lo piegò letteralmente a metà, costringendo Kensei a riportarlo alla nave kiriana, dove, per il resto della missione sarebbe rimasto in isolamento, colto da una violenta e prolungata dissenteria. [Nota Akuraguri]Il pg di Pyotr è fuori dalla giocata

    [La Mano Sinistra & Il Lupo di Sangue]

    Rimasti solo, Youshi e Sekiro seguirono il percorso per loro prestabilito fino alla nave e sulla stessa si imbarcarono.
    La particolarità della loro situazione di viaggio fu subito evidente a tutti e due i ninja, ma fu il monco Kenkichi il primo a chiedere ed ottenere spiegazioni sull'attacco avvenuto la notte prima in mare aperto.
    Non so bene che tipo di attentato, abbiamo sentito che è stato dato l'allarme lungo tutti i confini e non fanno più entrare o uscire nessuno, o quasi, dal resto dei territori, solo sull'Isola Mercato si può andare ed anche lì, come potete vedere, il numero di stranieri è limitato e probabilmente ci saranno dei controlli all'accesso., questa sarebbe stata la semplice spiegazione che il Lupo avrebbe ottenuto.

    Quando poi il Tokugawa avesse cercato un aiuto per accedere senza troppi sospetti sull'isola dai due fratelli mercanti, i suoi modi sarebbero stati, almeno, migliori rispetto all'investigazione del giorno prima.
    Inizialmente, comunque, i due fratelli lo avrebbero osservato un pò sorpresi, quando il chunin esordì: uno dei due, quello più anziano almeno all'apparenza, avrebbe alzato le spalle, appena un pò, al commento sul mare, Sì, non ci si può lamentare, immagino., avrebbe confermato laconico, prima che lo shinobi si introducesse.
    Entrambi ascoltarono la sua storia con un pò di noia evidente in volto: quello anziano aguzzò gli occhi verso il presunto zio, notando sia la mano mancante di quello, sia l'occhio coperto da una benda del suo diretto interlocutore.
    Fu la vista delle pietre preziose ad attirare il più giovane, che sembrò come svegliarsi dalla propria apatia alla vista dei gioielli, prendendo maggiore interesse in tutta quella discussione, fino alla proposta finale.
    Stava già per alzare una mano, in segno di diniego, il più anziano dei due, quando l'altro gli bisbigliò qualcosa all'orecchio, facendolo girare.
    Con le dovute capacità , anche Youshi avrebbe potuto sentire l'altro dirgli: Male non ci farebbero un paio di quelle pietre... per i debiti.
    A quel punto, il maggiore avrebbe risposto al ninja di Kiri: Va bene, per un terzo della vostra merce, sarete le nostre guardie del corpo durante lo sbarco., una proposta forse non onesta, ma considerando il numero esiguo di pietre che avevano con loro i due, nemmeno troppo redditizia, cosa che, di certo, i due venditori di miele non potevano saperlo.

    Così, all'attracco, i due ninja sarebbero riusciti a passare dai controlli senza problemi, almeno all'inizio. [continua sotto]

    [La Nave del Juudaime]

    Il viaggio in nave del Mizukage e dei suoi seguaci non ebbe sorprese fino all'incontro con le due navi della Flotta della Bruma che, come lo stesso gruppo di shinobi non ebbe particolari difficoltà a prevedere, li avvicinarono per scoprire chi fossero ed il motivo del loro viaggio per mare.
    Le illusioni del Magan, però, ressero alla perfezione, specie davanti a delle investigazioni, non particolarmente approfondite, da parte dei marinai della Bruma.
    Ci fu però qualche sorpresa.
    La prima fu quando "Etsuko" accennò al demone dalle mille lame, fu allora che una figura si fece avanti, un uomo armato di spada che spiccava in mezzo a quei marinai, un uomo che si trovava sulla nave che li aveva raggiunti da sinistra.
    Demone dalle Mille Lame? Ma per favore, di demoni ne abbiamo catturati già alcuni!, rise l'uomo, il cui corpo era segnato da diverse cicatrici, e che, alle abilità di Etsuko, si sarebbe rivelato come quello con il chakra più potente di tutta la nave.
    Non preoccupatevi non è per mare, riteniamo, che si trovano i demoni che ci stanno dando fastidio per ora., lamentò con una smorfia, per poi voltarsi verso uno dei suoi uomini, che fece un cenno affermativo con il capo, Purtroppo, proprio a causa di tali demoni, non possiamo farvi arrivare fino all'isola principale, ma possiamo scortarvi fino all'isola Mercato, dove avrete piena libertà di muovervi e commerciare. , avrebbe spiegato.

    Se "Etsuko" avesse sollevato delle obiezioni per dirigersi sull'isola principale, lo spadaccino avrebbe digrignato i denti, Purtroppo, per voi, gli ordini della Mano sono assoluti: la Scarlatta ha chiuso ogni possibilità di entrare o uscire dal Palmo fino a nuove indicazioni e probabilmente non vorrete che l'Ammiraglia della Flotta sia diretta contro di voi, o peggio, finire in pasto a qualcuno dei nostri cuccioloni, giusto?
    Posso anche contattare il mio maestro, il Vermiglio, sono certo che non avrà problemi ad aprire in due questa nave.
    , concluse, senza ulteriori possibilità di opzioni.
    Certo, se avessero posto domande nel modo giusto, sarebbe stato accondiscendente a rispondere, ma lo spadaccino sarebbe stato inamovibile sul fatto che dovessero andare sull'isola Mercato.

    Curioso particolare, ulteriore, se Kensei avesse interrogato Yakusoku sulla spada nemica, la "Promessa" gli avrebbe confermato che quella lama era antica ed aveva un potere legato alla natura, in qualche modo, ma che non si erano mai incontrate prima.

    [...]

    Alla fine entrambi i gruppi di ninja Kiriani sarebbero arrivati sull'isola Mercato e lì sarebbero stati costretti a restare per i successivi 2 giorni.
    [NOTA DA LEGGERE]La giocata è andata completamente fuori dal percorso che avevo pensato fra eventi in altri giocate e la "fantapolitica" giocata finora.
    Dati un pò di saggi consigli che ho ricevuto, ho una trama per chiudere la storia (possibilmente in modo veloce e più ispirato), il primo che cerca di uscire dalla trama con visioni di vele cremisi, memorie passate, interazioni più strane di quanto indicato possibile, o altro, si troverà ad affrontare da solo 2 jonin energia nera con 2 ts lvl entrambe al massimo livello.
    Patti chiari, quest breve ^^'


    [Scoperte ed eventi]

    La squadra di Kensei, malgrado l'inaspettato cambio di programmi, sarebbe stata accompagnati da Ko Lai fino alla locanda gestita da un "amico" della Triade, dove avrebbero potuto riposare tutti e tre e, soprattutto, avrebbero scoperto alcune informazioni importanti.
    Prima su tutte: la Bruma era in uno stato di chiusura da poco meno di una settimana, da quando, d'improvviso, due dei tre prigionieri erano fuggiti, qualcuno diceva "scomparsi", dalle loro prigioni.
    C'erano state punizioni, voci dicevano persino esecuzioni fra i guardiani sull'isola principale, ma, soprattutto, il controllo sull'ultima persona rimasta era aumentato.
    Non si sapevano i dettagli né su chi fosse scappato, né su chi fosse la persona rimasta sotto la prigionia della Bruma.
    C'erano stati però degli ulteriori movimenti sulla scacchiera di quella particolare partita, che non tutti erano consapevoli di star giocando.
    I primi due erano due "ospiti" rimasti dopo gli accordi con i Cremisi: quando le navi dalle vele Rosse avevano lasciato la Bruma per tornare nel Paese del Fulmine, di individui dai nomi sconosciuti erano rimasti indietro, due individui dall'aspetto "caratteristico".
    Il primo aveva una stramba armatura color verde, la seconda era una ragazzina, che lo seguiva dovunque andasse, quesi come dettagli, erano certi.
    Vi erano poi voci che, dopo la fuga dei due prigionieri, durante le notti successive, un individuo, alcuni lo descrivevano come un uomo biondo e dagli occhi azzurri con una maschera parziale sul volto, avesse tentato tanto di liberare l'ultima persona imprigionata, quanto di attaccare i due ospiti Cremisi.

    Ovviamente il Mizukage avrebbe potuto contattare, anche con l'aiuto dei suoi pipistrelli, i due ninja kiriani che già si trovavano sull'isola Mercato, i quali da soli non avrebbero potuto scoprire che l'altra squadra era anche arrivata nel medesimo luogo.
    Nei due giorni successivi ambo i gruppi, comunque, divisi, o assieme, avrebbero potuto investigare e scoprire forse anche maggiori dettagli, tanto nel Mercato cittadino, vastissimo e pieno di ogni tipo di bancarella, quanto nella locanda (o nelle locande) dove avessero riposato.
    Di certo, avrebbero scoperto che alla Bruma, di Akira, o delle storie di alleanze distrutte, non fregava alcunché nella realtà, poiché l'ossessione della Scarlatta, e di conseguenza dell'intero Paese, era, come sempre, dimostrare la propria superiorità su Kiri, e non poteva accettare che due prigionieri di quel villaggio le fossero sfuggiti.

    L'isola Mercato, di fatto, era un unico grande centro cittadino, delle dimensioni poco maggiori del Villaggio della Nebbia, con due strutture lungo i due porti ad Ovest ed a Sud, quello che dava verso il continente (il meridionale) e quello rivolto verso la Bruma (l'occidentale).
    Nelle vicinanze dei due Porti vi erano due guarnigioni della Bruma, i cui ninja non spiccavano eccessivamente per qualità, ma di certo avevano dalla loro la quantità. [Info]
    Il Nucleo della città era, appunto, il Vastissimo Mercato, che dava lavoro ad oltre duecento persone, fra venditori che commerciavano ed acquirenti, o rivenditori, che interagivano fra loro e da e verso i clienti continentali e sull'Isola Principale.
    Nel mercato vi era un totale di 75 postazioni commerciali!
    In più c'erano le locande, lungo il confine orientale della cittadina, 10 in totale, tutte sempre strapiene, di norma, ma in quel periodo a metà servizio, data la riduzione degli sbarchi.

    Di lì a due giorni, però, come avrebbe scoperto Kensei, durante la sua prima sera alla Locanda, il prigioniero sarebbe stato trasportato sull'Ammiraglia della Bruma, fino all'Isola Sacra: il Mignolo della Mano.
    Stava al gruppo decidere come muoversi per salvare il loro compaesano, che era in fondo il punto focale della missione, e, chissà, danneggiare la Flotta della Bruma e forse i loro capi.

    Un eventuale attacco alla nave ammiraglia sarebbe stato possibile, in fondo, la nave, aveva come vantaggio di essere un singolo oggetto, ma era un oggetto pieno di fonti di chakra.
    Gli occhi di Etsuko avrebbero visti diverse impronte, fra cui almeno 5 al livello di Kensei stesso, se non forse, persino superiori, oltre ad alcune più basse, vi erano poi, ad uno sguardo mediante il Magan degli individui che avevano il loro chakra assopito, di cui una, probabilmente il residuo kiriano prigioniero, con una debole forza vitale.
    E c'era poi una presenza che sia le abilità da Sensitivo, quanto quelle innate del clan Akuma, avrebbero percepito solo ad intermittenza.
    [Scenario Nave]In totale sulla nave ci sono 30 fonti di chakra.
    7 sono energie verdi, 6 rosse, 5 blu, 6 viola, 5 Nere.
    Ci sono però 31 fonti di energia vitale (quella extra è un'energia vitale molto debole)
    E c'è una 32esima entità che appare per brevi intervalli, quasi fosse in qualche modo nascosta a seconda di dove si sposta, ed è energia viola.
    In più sotto la nave ci sono 3 kraken con vitalità pari a Nera.
    .

    Se, invece, il gruppo avesse lasciato che la nave arrivasse fino all'isola Tempio, avrebbe scoperto che questa era persino più piccola dell'Isola mercato: il Mignolo era un vero e proprio "dito piccolo", un atollo quasi, su cui era costruito un'unica gigantesca struttura, un tempio, al cui interno le forme di vita erano in minore quantità, come anche gli occhi di Etsuko avrebbero notato.
    [Scenario Tempio]15 Fonti di chakra
    5 Energie Nere (una già presente nel tempio si sostituisce a quella rimasta sulla nave), 3 Viola, 4 Blu, 3 Rosse.
    Ancora una volta, una fonte vitale in più quasi al minimo ed un'altra intermittente.
    Inoltre c'è un'ulteriore fonte di energia vitale gigantesca all'interno del tempio non ben definita.


    A seconda di quale delle due opzioni avessero scelto per salvare il loro compagno, il gruppo kiriano si sarebbe trovato davanti ad ostacoli e situazioni differenti.

    [Nota Finale]Per evitare di fare il prossimo post con l'estate, magari, proporrei, decidete il piano d'azione, iniziate a fare domande/strategie e decidere dove dirigervi, io cerco di fare qualche interpost a quel punto.
    Ovviamente tutto ciò che potrebbe nuovamente condurci fuori dai dovuti binari, me ne fregherò bellamente, come la Bruma se ne frega della fantapolitica. ^^'


    Colpo di Scena


    Più di uno forse



    Vi dirò, mi è capitato qualche volta di trovarmi qualche dottore che criticava animatamente i miei metodi, specie i primi tempi che Meika-sama mi aveva lasciato la gestione dell'ospedale, e per quanto alcuni fossero stati un pò irritati, molto boriosi e qualcuno arrabbiato, non m'era mai capitato di trovarmi davanti qualcuno così scurrile.
    Probabilmente non è il caso di farle notare che restituire il corpo della moglie e le teste dei figli, darebbe comunque la possibilità per una tomba di famiglia., valutai un pò sorpreso dalle minacce di quella tizia, mentre ricollegavo i diversi punti.
    Per quella tizia, il dottore che stavo "interpretando" era un verme, di cui stava in quel momento minacciando la famiglia, per qualcosa che riguardava il koso-khan. Questo lo capii, leggendo fra le righe di quello sproloquio, e la mia unica opzione, era andare con fare il medico.
    Di certo il mio stupore era genuino, seppur per il motivo sbagliato, ma almeno che non leggesse nella mente, speravo che quello non lo avesse capito, quando poi replicai, fui decisamente più determinato che mai, appellandomi al mio "orgoglio" da medico, se mi lasciate passare il termine.
    Mi spieghi, cosa c'è di sbagliato in un medico, che deve operare una delle persone più importanti del suo paese, che fa ulteriori domande per non tralasciare niente, specie, una possibile causa di quello che dovrebbe succedergli, da usare magari come scusante in seguito?, avrei domandato abbassando leggermente la voce.
    Non è più strano che il capo di un equipe medica si trovi a doversi farsi sgridare da una sottoposta? O da voi si usa criticare i propri capi?, avrei domandato ancora.
    Poi mi sarei fermato, ispirando per aggiungere un'ultima domanda, la più importante: Ma soprattutto, come faccio a sapere che sono ancora vivi? C'è qualche prova?

    Ora c'era da vedere come avrebbe reagito l'altra.
     
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Scorta e Preparazione

    Capitolo Quattro

    Atto VIII
    La Nave



    Non risposi all'osservazione d'Etsuko. Non dissi una parola. Dopotutto, la sua domanda retorica era piuttosto eloquente ed io, in cuor mio, soprattutto dopo quanto accaduto anche all'Abete, ero sempre più certo che la stabilità mentale ed ideologica del più forte spadaccino di Kiri ormai fosse poc'altro che un ricordo. Di Akira, purtroppo, non ci si poteva più fidare. E con quella situazione, ne ero conscio ormai da tempo, si sarebbe dovuti scendere a patti molto presto.
    Il lavoro dell'Akuma, poi, fu eccellente: non dovetti preoccuparmi di alcunché se non quanto avessi già detto. Non furono necessari chiarimenti, non fu necessario un singolo dettaglio aggiunto. Eccellente. Dissi io, quando anche i miei occhi furono ingannati da quelli dell'eccentrico kiriano. Rimaniamo su questa rotta. Non ci vorrà molto prima che qualcosa non vada per il verso giusto. Conclusi, poi, congedandomi.
    Fu soltanto dopo qualche ora che venni richiamato dai miei alloggi. Un messo venne a comunicarmi l'avvistamento di una nave all'orizzonte. La sua velocità sembrava presagire un contatto imminente e la traiettoria rettilinea con cui giungeva lasciava poca interpretazione al fatto che volessero intercettarci. Non potevamo, dunque, pensare di scappare o aggirarli in qualche modo: ormai eravamo nella loro rete.
    Ero già profondamente immerso nei miei pensieri e dovere, nella consapevolezza che chiunque avesse rapito Itai, Meika e Yogan dovesse essere qualcuno dalle capacità estreme e che, quindi, probabilmente, avrebbe richiesto da parte mia una totale concentrazione e dedizione. Ma niente avrebbe potuto fermare la mia inincrinabile volontà. Così, tornai sul ponte della nave.
    40 ninja in tutto… di diversa potenza… uno scontro sarebbe da evitare, per non parlare del cucciolo sotto l’imbarcazione. Disse Etsuko, non appena mi vide giungere. Annuii, facendogli capire che quanto gli avessi detto alcune ore prima continuava a valere: sarebbe stato a lui fare gli onori di casa, io ero impegnato a dissimulare il chakra dei presenti. Mi allontanai, prendendo posto verso il parapetto della nave più vicino, così da rimanere in ascolto quando fossimo stati abbordati. E non dovemmo attendere molto. Sia lodato il cielo vossignoria… abbiamo sperato da ore di vedere all’orizzonte vele cremisi, pensavamo di non farcela, pensavamo di morire. Disperato, il falso volto dell'Akuma pregava i nostri aguzzini. Era molto a suo agio in quel ruolo. Mi domandavo in quale ruolo non si trovasse a suo agio ... e se questo, di fatto, significava che non ci si potesse davvero fidare di lui. Furbescamente, comunque, riuscì a lanciare un vago riferimento ad Akira, facendoci comprendere quale fosse la situazione riguardo alla nostra scheggia impazzita. I mari, ci hanno riferito che non sono sicuri… un mostro, un demone dalle mille lame… pericoloso e spietato, abbatte qualsiasi imbarcazione alla sua portata. Brrrrrr… Disse, pomposo e fintamente atterrito. Ingegnoso. Ed infatti, toccati sull'onore ferito, l'equipaggio del vascello della Bruma non fece attendere una risposta. Un uomo armato di spada e carico di cicatrici prese parola, rassicurandoci a modo suo. Demone dalle Mille Lame? Ma per favore, di demoni ne abbiamo catturati già alcuni! Cercai di contenere ogni reazione, così da non far saltare la copertura di tutti ma se il riferimento ai Demoni che avevano combattuto e catturato erano Itai e Akira ... bhè, la loro visione della materia era decisamente edulcorata. Non avevamo mai visto cosa un demone sarebbe stato in grado di fare alle loro membra. Ed io, a tempo debito, glielo avrei mostrato.
    Cerchiamo un luogo sicuro dove poter mercanteggiare, abbiamo merce di prima scelta… riso dei più buoni che possiate mangiare e spezie a volontà. Credo che gli abitanti della Bruma non disdegneranno la nostra mercanzia. Vi prego… non resteremo in mare un’altra notte ancora, con quel demone in giro… Disse Etsuko, cercando, saggiamente, che fossero loro stessi a scortarci dove dovevamo arrivare. Un'idea astuta la sua, c'era da concederglielo. Lo spadaccino cascò nel tranello dell'Akuma ma, per ragioni di sicurezza, ci costrinse a seguire un protocollo specifico che ci avrebbe portato all'Isola Mercato. Poco male, avremmo avuto modo di raggiungere il nostro obiettivo in ogni caso. Avrei cercato di manifestare con discrezione la mia accondiscendenza a tale richiesta. Nel farlo, tuttavia, la Yakusoku sussurrò qualcosa al mio orecchio. C'è qualcosa nella sua Spada, Kensei. La conosco. Il suo potere è antico ed è in grado di interagire con la Natura. Eppure ... eppure non riesco a ricordare altro. Non ci siamo mai incontrate prima ma so che quell'arma è potente, che quell'arma è ... unica. I miei occhi si posarono sul suo possessore. Ci fu un lungo attimo di scrutamento e pensiero. Poi tornai alla mia dissimulazione. Avevamo alcune ore prima di giungere dove ci stavano scortando. Il tempo doveva passare nel più semplice dei modi: in pace.

    Atto VIII - Parte II
    L'Isola Mercato


    Il nostro contatto alla Triade fece esattamente quanto ci eravamo accordati che facesse. Ci portò in una locanda, ci permise il nostro tranquillo transitare, e ci concesse alloggio. La Trasformazione non fu mai rilasciata da quando era stata eseguita sulla nave e probabilmente per molto tempo non avrei sentito la necessità di mostrare il mio vero aspetto, visto che, almeno la fase iniziale di tutta quella faccenda, doveva rimanere il più tranquilla possibile.
    Alla locanda, però, venimmo anche a conoscenza di qualcosa di peculiare: a quanto pare i nostri della Bruma erano particolarmente bravi a contenere la fuga non autorizzata di informazioni. Infatti, era almeno una settimana che due dei tre prigionieri per i quali ci trovavamo in quel luogo erano scappati, secondo gli avventori. Un risvolto imprevisto e a cui davvero non sapevo come reagire. Se avessi dovuto puntare su chi dei tre fosse quello ancora incastrato nell'arcipelago-mano della Bruma, sarei andato all-in su Meika: non tanto per le sue capacità, quanto perché il legame mentale, fisico, spirituale che legava Itai e Yogan, probabilmente, condizionava una certa risonanza d'intenti e di capacità anche a grande distanza, giustificando quindi la possibilità che i due fossero riusciti a coordinarsi nonostante la prigionia. Questo non rendeva la situazione meno grave, né ci sollevava dai nostri oneri - cambiava o aggiungeva soltanto alcune domande: come avevano fatto a liberarsi? come avevano fatto a cadere nella loro trappola? E che senso aveva tutta quella situazione?
    Inoltre, si parlava di individui di cui, fino a quel momento, non ci era arrivata voce: un'inseparabile coppia ospite della Bruma, composta da un uomo in armatura verde ed una ragazzina, e di un ninja con una peculiare maschera che, oltre ad avere sfidato i due alleati della Bruma, aveva provato a liberare anche l'ultimo kiriano rimasto imprigionato. Tutta quella mole di informazioni, per un certo verso contraddittore, e di volti sconosciuti - cui era impossibile assegnare anche solo caratteristiche - stava facendomi venire il mal di testa. Quello che avrei dovuto fare, in quel periodo di permanenza, insieme ai miei ninja, era cercare di fare ordine nelle informazioni in nostro possesso.
    Alla sera, dunque, li radunai tutti nelle mie stanze per dare degli ordini semplici, le cui esatte parole, adesso, non saprei riportarvi. L'idea, comunque, era che parte di loro andasse ad investigare al gigantesco mercato di cui l'isola era composta mentre l'altra parte, che vedeva anche la mia presenza, rimanesse alla locanda a immagazzinare le dicerie che erano solite attraccare costantemente in tali lidi. Già il primo giorno fu fruttuoso: infatti, alla sera scoprimmo come il giorno dopo ci sarebbe stato il trasferimento del nostro obiettivo verso il Mignolo, l'isola più piccola di tutto l'arcipelago. Potevamo agire in due modi soltanto, quindi: attaccare la nave, ed impedire il trasferimento, o agire a trasferimento ultimato. Non ci voleva un genio per capire che un manipolo così piccolo di uomini, la maggior parte dei quali non esperta in furtività o nell'arte dell'assassinio silenzioso, non era il più adatto ad assaltare una nave: infatti, in quella circostanza, saremmo stati vincolati a combattere sulla nave nemica, quindi anche ostruiti fisicamente da un ambiente poco avvezzo. Inoltre sarebbe stato assai facile rimanere vittima di rinforzi nemici o strategie accerchiatrici. La Nave, poi, sarebbe stata, come anche le dicerie confermavano, decisamente sorvegliata, visto il grande valore che la merce che vi navigava possedeva. L'unica strada è quella di intervenire direttamente sull'Isola Tempio. Dissi ai presenti, una volta che fossimo tutti raccolti. Dobbiamo dunque trovare uno o più passaggi per l'Isola e muoverci insieme o parallelamente. Raccolsi le informazioni raccolte sulle guardie presenti nelle zone portuali. Lo scontro, per il momento, è da evitare. Cerchiamo un modo per montare su qualche nave diretta al tempio: sentite di festività religiose, cerimonie, riti che si possono e devono festeggiare soltanto là. Indagate e portatemi qualcosa. Non abbiamo tempo da perdere.
    Entro il giorno seguente, al massimo, saremmo dovuti giungere sull'isola. Non ci restava, quindi, che poco più di una giornata per agire.



    Kensei Hito
    剣聖

    Statistiche Primarie
    • Forza: 775
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 700
    • Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 700
    • Precisione: 700
    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 30/30
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    3:


    Equipaggiamento
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Lente per D-Visor - Fish Eye × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • Corpo dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Simbolo della Stella × 1

    Note
    • [TS] Istinto Omicida disattivato.
      - Unità di Sangue disponibili: 0.

    • Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 1.

    • Assetto Gakutensoku: Nessuno.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto.


     
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    la Nebbia e la Bruma

    "Un giorno vidi un bambino che giocava con un rubino che era grande come un'arancia"

    VIII° post

    Il cadenzato scontrarsi delle onde sul legno che ci trasportava nei pressi della Bruma, non nascose alle mie orecchie le parole sussurrate dal più giovane dei due verso l'altro: quelle pietre preziose gli avrebbero fatto comodo. [Percezione: 9] Fu, infatti, quando vennero mostrate, fugacemente sul palmo della mano, che i visi - prima maschere di cera modellate dalla noia - si accesero con sguardi rapidi. Un terzo?! Ma è una rapina dissi a denti stretti, fingendo di voler contrattare, ma già allungando verso di loro la metà di quanto patuito La prima metà adesso, la seconda quando avremo superato il blocco Conclusi, volgendo lo sguardo verso il profilo dell'arcipelago che si mostrava all'orizzonte. Tutto filò liscio come l'olio: i sensitivi, sebbene percepirono le nostre non comuni fonti di chakra, vennero acquietati dai nostri due complici che non ci tradirono e, una volta superato lo sbarramento, ricevettero il rimanente di quanto pattuito.

    Grazie ai primi giri perlustrativi nell'isola mercato, muovendoci con un profilo basso tra le bancarelle fingendoci interessanti compratori, trovammo per le vie della città Hideo-san. Avvicinarlo, nelle vie affollate del porto occidentale, facendolo sembrare uno semplice scambio di battute tra sconosciuti venditori, non fu molto difficile; così scoprimmo che il team del composto dal Kage e altri ninja del villaggio, era alloggiato presso una locanda di amici della triade. Da lì, infatti, il capovillaggio stava coordinando le operazioni che concernevano la raccolta di informazioni e, sebbene avessi voluto chiedere immediatamente al genin un primo aggiornamento, mi feci zitto e, annuendo, mi mossi seguendo le sue indicazioni. Raggiunta la base operativa, potei finalmente venire aggiornato dai miei compaesani circa la situazione che ci trovavamo ad affrontare: due dei nostri erano riusciti a fuggire, ma un terzo era ancora prigioniero alla Bruma; quest'ultimo, inoltre, sarebbe stato trasferito il giorno seguente nell'isola Mignolo dell'arcipelago. Nuove informazioni concernevano la presenza di alcuni ospiti illustri: rimasti indietro dopo la visita di una delegazione dei Cremisi, due persone - il primo vestito da una caratteristica armatura verde e la seconda una ragazzina - erano rimasti alla Bruma. Le motivazioni che avessero spinto gli shinobi del paese del Fulmine ad attraccare sulle rive della Bruma, non mi erano note, anche se - non con un difficile sforzo mentale - si poteva immaginare qualche tentativo di apparentamento o vicinanza, non essendo ignota la rivalità tra Kiri e comandanti dell'arcipelago. Volevo, comunque, avere maggiori certezze che lasciassero il posto a quelle vacue supposizioni, per questo, concessomi il permesso del Kage, sarei nuovamente uscito per le vie - questa volta solo - alla ricerca delle voci che collegavano i Cremisi alla Bruma.

    Alla sera, radunati nelle stanze del Mizukage, vi fu un primo rapido aggiornamento, seguito poi dalle indicazioni del capovillaggio rispetto al piano d'azione. Era trapelato, infatti, che l'ultimo prigioniero in mano nemica sarebbe stato trasportato in un'altra isola e lì, nell'isola del Tempio, Kensei-sama voleva compiere la propria mossa. Rimasi in silenzio qualche secondo, passando la mano sul mento, prima di parlare con tono basso Mizukage-sama, ritiene impossibile poter sfruttare nuovamente le sue evocazioni per raggiungere in volo, oltre le nuvole  il Mignolo? avrei atteso risposta e, se avesse palesato l'impossibilità di attuare un piano del genere, avrei concluso Allora sì, non c'è altra via che quella marittima. Forse tramite i contatti della triade potremmo assicurarci un passaggio fino a là. Ma, la cosa più importante, signore, è progettare la via di fuga il mio occhio si pose sull'elmo, avevamo lasciato la nave ammiraglia nei pressi del lupo e, in quel momento, ci trovavamo - nolenti o volenti che fossimo - intrappolati nell'arcipelago. Una volta recuperato il prigioniero, infatti, dovremo assicurarci una rapida via di fuga, che possa eludere la flotta nemica passai la lingua sul molare prima di riprendere a parlare Non riesco a vedere altre possibilità che non comprendano le sue evocazioni e le navi della triade o la nostra ammiraglia a debita distanza dai territori della Bruma.
    Una volta delineato un piano di fuga, che ritenevo essere fondamentale prima di entrare nel merito di altri dettagli, proposi un eventuale piano d'azione Sebbene mi veda completamente allineato all'idea di evitare lo scontro, Mizukage-sama. Proporrei di non escludere un rapido attacco da attuare nel momento in cui il prigioniero verrà spostato dalla nave al tempio. Non sappiamo, infatti, che tipo di difese questo possa avere e pensare di poterle eludere senza che queste ci siano note, è francamente ottimistico il mio sguardo si spostò verso i miei compaesani: tra di loro quanti erano in grado, anche solo lontanamente, di avvicinarsi alle mie capacità furtive? Un agguato sulla via, quindi, il cui unico obiettivo è assicurarci la liberazione del prigioniero e la rapida fuga. Certo, potremmo esporcerci tanto agli shinobi presenti nel tempio quanto a quelli presenti sulle navi, ma come ha detto lei l'obiettivo non è lo scontro, solo recuperare il prigioniero. Un fitto velo di nebbia potrebbe nascondere le nostre azioni e creare scompiglio, riuscendo così nel nostro intento Conclusi, appoggiando sommariamente un'idea di piano che, se avvallato dal Kage, si sarebbe articolato in base all'ambiente e alle forze dispiegate da noi e il nostro nemico.
     
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    La Nebbia e la Bruma

    VIII: L'Isola Mercato



    L'incontro con le navi della bruma poteva essere la fine della nostra lunga avventura ma, per fortuna, con noi avevamo Etsuko, un ninja che riuscì a far passare la nostra nave per qualcosa che non era. Le sue abilità si erano dimostrate fondamentali fino ad ora mentre invece la mia utilità non era stata chissà che.. me ne rimproveravo spesso, ero forse la catena debole di quell'operazione?
    L'equipaggio delle navi non si preoccuparono molto di noi e ci lasciarono andare senza molti problemi cambiando però i nostri piani. non ci avrebbero permessi di andare dove effettivamente volevamo arrivare, bensì ci saremmo dovuti fermare a quella che era conosciuta come isola mercato.

    Non passò molto tempo che in lontananza si riuscì a intravedere il porto dove avremo attraccato, sembrava essere un luogo di moderata ricchezza, in linea con la visione che avevo in mente del luogo che ospitava probabilmente uno dei mercati più grandi che avrei visto nella mia vita. Mentre stavo facendo un giro di perlustrazione addirittura fui avvicinato da un uomo che si dimostro poi essere Youshi. finalmente la squadra era nuovamente al completo e dopo avergli dato alcune basiche informazioni su dove avrebbero trovato il Mizukage continuai il giro di perlustrazione senza troppi problemi.

    Una volta attraccati il nostro contatto della triade ci fece ospitare in una locanda in modo da darci il tempo di pensare ad un nuovo piano viste le informazioni che eravamo riusciti a recuperare. due dei prigionieri erano riusciti ad evadere per conto loro dalle prigioni..eravamo qui quindi per un unica persona rimanente e ancora probabilmente imprigionata. Fu quella sera che il Kage si espresse, dandoci in realtà parecchia libertà su come procedere. Avrei cercato quindi delle informazioni al grande mercato l'indomani.. dovevamo trovare un modo per seguire una delle navi della bruma che, secondo alcuni informatori, avrebbero trasportato l'ultimo prigioniero al mignolo dell'arcipelago. ne avevamo sentito parlare già dalle informazioni trovate in precedenza, la più piccola isola della bruma. Intanto si cercava il dove e il quando avremo tentato di salvare questo prigioniero.Più gente ci troviamo a fronteggiare per liberare il prigioniero e più avremo difficoltà nel fare un colpo rapito veloce e preciso.. non abbiamo idea di ciò di cui sono capaci i nostri avversari che faranno guardia al prigioniero e non penso ci sia abbastanza tempo per avere una visione completa di tutti quelli che saranno sulla nave congiuntamente a ciò che ci troveremo ad affrontare sul mignolo. Eviterei un approccio che ci mette sotto il controllo di due forze contemporaneamente e mi concentrerei su di una delle due. A quel punto guardai per un secondo il Kage che si ergeva davanti a me come il grande uomo che avevo imparato a seguire. La Mano Sinistra è specializzata nello sparire in pochi secondi ma questo potrebbe non valere per tutti quelli che parteciperanno al salvataggio.. andremo quindi semplicemente a rischiare di salvare un ostaggio per darne un'altro ai membri della bruma. Sono dell'idea che il piano si potrebbe dividere in più parti.. prima di tutto capire come arrivare al mignolo senza essere scoperti per proseguire con l'identificare effettivamente cosa vogliono fare su quell'isola con un prigioniero. era qualcosa che mi turbava da quando era iniziata la discussione, perchè portare il prigioniero sul mignolo e non alla prigione? se volevano protezione sarebbe stato meglio un luogo estremamente protetto e non un isola "religiosa". Ho paura che sull'isola si possano nascondere pericoli ancora maggiori di quelli presenti sulla nave.. altrimenti perchè portare li il prigioniero? ci mancano troppi pezzi del puzzle per creare una strategia consona e che ci permetta di avere almeno un buon sessanta per cento di possibilità di riuscita, percentuale già molto bassa ma che ci darebbe una buona possibilità. Le chiedo ancora un po' di tempo lord Mizukage, qualche informazione in più ci aiuterebbe molto a capire la strada migliore da perseguire ma sa che mi rimetterò a qualsiasi sarà la sua decisione.

    La mia raccolta di informazioni iniziò direttamente dal grande mercato irrorato dai più differenti odori. Merci da più o meno tutto il mondo si potevano trovare in quel luogo.. Spacciandomi per un semplice commerciante cercai di andare direttamente nel luogo dove la maggior parte delle informazioni si trovavano..altre locande! infatti quella in cui alloggiavamo non era l'unica, anzi la loro presenza era assai maggiore di quel che potessi pensare.

    Grazie ai miei occhi non sarebbe stato difficile trovare persone utili per le mie ricerche.. ciò che mi serviva era sapere qualcosa sul mignolo e su possibili navi in partenza per quell'isola quindi cercai di identificare possibili persone legate alla religione, marinai e possibili capitani di piccole navi. i primi speravo di identificarli facilmente dai loro vesti.. i marinai e i capitani da come si sarebbero comportati all'interno delle taverne anche se sarebbe stato sicuramente molto difficile capire solo da quello con chi avevo a che fare. Se avessi individuato qualche individuo di interesse avrei provato ad ascoltare con più attenzione le loro discussioni in modo da carpire più informazioni possibili. [Abilità Utili]

     
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    Falce dei Kaguya


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    Informazioni e Scoperte

    Il Mignolo



    I due gruppi di Kiriani riuscirono alla fine a riunirsi attorno al loro Mizukage ed organizzare un piano che, nel giorno successivo li avrebbe portati più vicini al loro bersaglio: la liberazione dell'unico loro compaesano rimasto nelle mani della Bruma.

    Certo, non tutto andò per il meglio, poiché anche Sekiro, come Akuraguri prima di lui, ebbe dei violenti problemi intestinali che gli impedirono di continuare la missione: sarebbe stato ricondotto alla nave ammiraglia kiriana quando possibile, lì dove Fudoh, ritornato dalla sua piccola disavventura, si stava già occupando dell'altro genin Kenkichi (quello con due mani), da bravo ninja medico. [Nota 1]

    Il resto del gruppo, comunque, si sarebbe mosso per scoprire quanto più possibile su cosa li aspettava: la Mano Nera si sarebbe mossa nel Mercato, il restante genin avrebbe investigato anch'egli al Mercato, prima di tentare di scoprire qualcosa nelle diverse locande presenti sull'isola, ed il Mizukage, infine, avrebbe cercato di scoprire quanto più possibile nel luogo dove risiedevano, mediante l'aiuto dei contatti della Triade.

    [Youshi]

    Nelle sue ricerche su un'Alleanza fra Cremisi e Bruma, il ragazzo avrebbe scoperto alcune notizie che arricchivano quanto saputo sulle "Vele Rosse" durante l'investigazione nel Paese del Lupo.
    Qualche mese dopo la battaglia avvenuta un anno prima, quella in cui erano stati fatti prigionieri dei "kiriani", una nave dalle vele rosse era tornata nell'arcipelago della Bruma, da sola: si parlava di ambasciatori che portavano con loro offerte di possibili alleanze.
    Ovviamente, anche girando per il mercato non avrebbe avuto nessuna conferma chiara di cosa si fossero detti, c'era chi parlava di un ricco entourage che aveva portato doni, c'era chi, invece, affermava che solo quattro persone erano scese dalla nave per presentarsi alla corte della Scarlatta.
    Tutti, però, concordavano su alcuni fatti: l'uomo dalla strana armatura verde e la ragazzina che lo accompagnava erano giunti assieme alla delegazione Cremisi, anche se non portavano i coprifronti caratteristici di quella gente.
    Che avessero fatto da intermediari fra i due schieramenti per giungere ad un accordo? Era possibile, ma non certo.
    C'erano persino voci che volevano che il Grande Ammiraglio, il Vermiglio, avesse sfidato a duello uno dei membri dell'ambasciata di Kumo, prima che la ragazzina che accompagnava l'uomo dall'armatura verde li fermasse senza la minima difficoltà.

    Altre informazioni interessanti sarebbe state relative all'isola Tempio: l'isola si chiamava, più correttamente, Arohihori ed il tempio sulla stessa riguardava il culto del Dio degli Abissi praticato nel Paese della Bruma, Shinkai.
    C'era un unico porto che conduceva all'isola, ma ogni giorno era possibile trovare decine di pellegrini che andavano lì in preghiera, oltre a shinobi della Bruma, o aspiranti tali, che passavano spesso un periodo di addestramento nel tempio.
    Si diceva inoltre che il Sommo Sacerdote, uno dei Cinque Capi della Bruma, il Corallo, vivesse nel tempio e lì parlasse con la divinità in persona, mediante i grandi poteri che aveva ottenuto.
    Proprio per il gran numero di ninja in apprendistato nel tempio, però, era facile che ci fossero un alto numero di shinobi su Arohihori, confusi fra i comuni monaci e pellegrini, quindi altrettanto facile sarebbe potuto essere per loro confondersi lì in mezzo.

    [Hideo]

    Il genin avrebbe scoperto poco di più muovendosi nel grande Mercato cittadino, ma le vere notizie, per quanto forse edulcorate, sarebbero giunte durate la ricerca nelle locande, specie relativamente a come giungere sull'isola Arohihori e cosa aspettarsi lì.
    In una locanda, infatti, trovò alcuni pellegrini di ritorno dal tempio, che non avevano potuto fare rientro sul "Palmo", l'Isola Principale.
    Da loro Hideo avrebbe scoperto che c'era sì un unico porto d'attracco, ma le strade che conducevano poi al monastero vero e proprio erano tre.
    Arohihori era, infatti, un atollo abitato: un ampio porto, tre strade che si inerpicavano lungo la boscaglia e, infine, sull'unica vetta centrale, c'era suddetto tempio scavato nella roccia, grande abbastanza da contenere fino ad una cinquantina di persone circa.
    Almeno una decina di abitanti del tempio erano monaci, più i due Sacerdoti al diretto servizio del Sommo Sacerdote, Corallo, ed il sommo sacerdote stesso.
    A questi si sommavano, variando per numero e identità di settimana in settimana, numerosi aspiranti iniziati, cioè ninja in visita studio, e pellegrini, che potevano essere anch'essi shinobi.
    Solo i monaci erano sempre presenti al tempio, mentre il Sommo Sacerdote ed i suoi due secondi potevano, se le missioni lo richiedevano, anche allontanarsi per dei periodi.
    Si diceva, inoltre, che al centro del Tempio, ci fosse una sala che ne era il cuore, letteralmente, poiché scavava nella roccia fino a raggiungere uno sbocco sotto il livello del Mare e lì si trovava il luogo più sacro: la "Sala di Shinkai".
    Maggiori indagini avrebbero offerto ulteriori dettagli: i tre percorsi erano più o meno equidistanti dal tempio, quello centrale, il più diretto, era leggermente più breve, circa 100 metri fra porto e tempio, gli altri due, compiendo dei tragitti più tortuosi nel bosco, arrivavano a poco più di 120 metri ogni.
    Il tempio sarebbe stato descritto come una struttura su due piani, più la zona sotterranea nel suo "cuore"; aveva una pianta circolare con un raggio di circa 60 metri di raggio, divisa in quattro sezioni, su ambo i piani.
    Il cuore "rubava" un cerchio di circa 15 metri di raggio al piano d'ingresso, ma le voci dicevano che all'interno fosse un cono con una base forse non circolare, e di un raggio pari a quello del tempio stesso.
    Purtroppo, dai normali pellegrini, Hideo non avrebbe scoperto niente su eventuali abilità dei due seguaci del Sommo Sacerdote, o su quest'ultimo, né sulla possibilità di trappole di qualche tipo.
    Le uniche voci su quei tre shinobi erano che il "Corallo" pareva fosse stato visto alcune volte con quello stesso minerale sul proprio corpo e tutti e tre erano stati visti, quando intenti in meditazioni aperte al pubblico, con delle iridi particolari... quasi animalesche.

    [Kensei]

    Il Decimo Mizukage, rimanendo nella locanda, avrebbe potuto ottenere anche alcune informazioni di prima mano dai suoi momentanei alleati della Triade.
    Le prime notizie riguardavano la fuga di due Kiriani su tre.
    Sembrava che fossero stati tenuti tutti e tre nell'isola Prigione di Shi'en (malgrado false notizie contrarie fossero state diffuse nel tempo), almeno finché, improvvisamente, una dei tre, una ragazza, ebbe un crollo fisico, forse a causa delle privazioni della prigionia, tanto da cadere in un profondo coma ed essere trasportata sull'Isola Principale.
    Di questo evento approfittarono gli altri due prigionieri per fuggire dalla Bruma, o più correttamente, solo dopo che la loro compagnia era finita in coma e trasportata sull'isola principale, si scoprì che gli altri erano scomparsi dalle loro celle, seppur non c'erano evidenti tracce di come avessero fatto, né alcuno aveva visto insetti giganti o draghi volare via.

    Dei tre nuovi "elementi" presenti alla Bruma, invece, il Mizukage avrebbe scoperto poco più di quanto non gli fosse già giunto alle orecchie.
    Un uomo in armatura verde, che alcuni dicevano provenire dal Paese del Vento, assieme ad una bambina, erano giunti a seguito della delegazione dei Cremisi, per fare da ambasciatori, rimanendo poi alla Bruma per un qualche loro interesse personale in quelli stessi eventi.
    Un particolare evento avrebbe, forse, incuriosito il Mizukage: si diceva che durante la visita dei Cremisi fosse scoppiato un alterco fra il Grande Ammiraglio, il Vermiglio, in possesso di una portentosa spada, simile nell'aspetto ad un grosso rotolo esplosivo, e la seconda in comando dell'ambasciata Cremisi, una kunoichi dalla pelle scura che si faceva chiamare semplicemente "K".
    Non intervenne la Scarlatta ad evitare quel litigio, né nessuno degli altri presenti, tanto meno il diretto superiore di questa "K", fu la bambina, semplicemente intromettendosi fra i due durante il duello, a spegnere l'alterco con la sua sola presenza.
    Probabilmente la storia era un pò esagerata, ma quelle erano le notizie arrivate fino agli uomini della Triade.

    C'era poi un altro misterioso individuo con una maschera, apparso alla Bruma da meno di una settimana, che sembrava aver tentato di liberare la prigioniera ricoverata, o almeno di infiltrarsi nell'ospedale dove si trovava, ma lì era stato costretto alla fuga, dinanzi alla ragazzina ed all'uomo in verde.
    Non c'erano precise descrizioni di questo misterioso sconosciuto, però: indossava una maschera su parte del volto, aveva chiari e lunghi capelli ed un aspetto leggermente efebico.

    Infine c'erano anche delle notizie sul trasporto della prigioniera in stato comatoso fino al Tempio.
    Innanzi tutto, sembrava che quel viaggio fosse stato deciso dalla Scarlatta, in accordo con l'uomo in Verde.
    Il Secondo era già partito per il tempio, assieme alla sua protetta, per preparare qualsiasi cosa dovessero fare alla prigioniera comatosa.
    Il viaggio della kiriana sarebbe avvenuto per nave, e sull'isola di Arohihori sarebbero scesi soltanto 8 persone: quattro guardie per portare la lettiga con la prigioniera, la Scarlatta, il Rubino ed i due seguaci del Corallo, che avrebbero guidato il pittoresco gruppo.
    Se richiesti dettagli sui personaggi di spicco che avrebbero condotto la prigioniera fino al Tempio, la Triade avrebbe potuto dare ben poche informazioni, da un punto di vista "non ninja".
    La Scarlatta si diceva fosse un'abile combattente nell'uso di diversi tipi di armi, che usasse il suo stesso sangue in battaglia, e che fosse capace di far apparire sul campo di battaglia dei granchi in proprio aiuto.
    Del Rubino si sapeva ancora meno: era un maestro nel celare le proprie azioni dietro delle illusioni, da ciò che risultava alla Triade.
    Non era ben chiaro cosa sapessero fare i due seguaci del Corallo, ma verosimilmente, al pari del loro maestro avevano "un forte legame con il Tempio", qualsiasi cosa significasse.

    Inoltre, la Triade avrebbe potuto fornire fino a quattro posti su due diverse navi di pellegrini per il giorno successivo: stava ai ninja kiriani scegliere come muoversi per raggiungere Arohihori.

    [Il giorno dopo]

    Dalla nave proveniente dal Palmo sarebbe scesa una piccola portantina: una lettiga con una figura incatenata alla stessa, una figura minuta, smagrita dalla prigionia, con dei bendaggi e medicamenti evidenti sul corpo che la ricoprivano per la maggior parte, fino ad una metà del viso, ma ciò che si poteva vedere di lei avrebbe confermato l'identità della prigioniera: Meika Akuma.
    I quattro ninja che portavano la portantina non avevano un aspetto particolarmente rilevante, ma l'altra metà del gruppo era, di certo, più distinguibile.
    Dei due guida, c'era un uomo che Kensei ed Etsuko avevano già visto prima di raggiungere l'Isola Mercato: lo spadaccino con le cicatrici. [Sacerdote 1]
    Al suo fianco, camminava un individuo vestito di arancione e dalla testa rasata. [Sacerdote 2]

    Dietro seguivano, poi, in fila indiana, altre due persone: la prima era un uomo elegante, vestito all'occidentale, con una lente sull'occhio destro [Rubino] e poco distante dalla lettiga c'era la stessa donna di cui Hideo ed Etsuko avevano visto una foto in precedenza: la Scarlatta. [Murbella]

    Il gruppo si sarebbe mosso nel percorso laterale più ad oriente, in mezzo alla boscaglia, apparentemente senza nessun vero elemento di guardia, ma quale era la verità dei fatti? Che abilità avevano già usato come precauzione?

    Gli alberi sulla strada, di certo, sarebbero stati un'arma a doppio taglio: erano tutti alti dai tre ai sei metri ed abbastanza fitti, lasciavano solo uno spazio di appena quattro metri al centro, il percorso che la lettiga stava percorrendo, ma in alto il fitto delle fronte riduceva la visibilità in ambo i sensi: non sarebbe stato verosimilmente possibile vedere chi si muoveva al di sotto delle stesse, ma egualmente, dalla strada non si poteva vedere se qualcuno si muoveva lassù. [Nota alberi]

    Quale strategia a quel punto avrebbero usato i ninja di Kiri? [Nota Finale]
     
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    la Nebbia e la Bruma

    IX

    Ci saremmo mossi io e il genin Kenkichi verso il tempio dell'isola Arohihori, avremmo sfruttato due dei posti messi a disposizione dalla Triade su una nave dei pellegrini che dal palmo dell'arcipelago ci avrebbe portato al mignolo. La scelta era stata vagliata durante l'ultimo incontro preparatorio con il resto dei ninja kiriani e il mizukage, le informazioni erano state condivise e si era ritenuto necessario, per una più agevole infiltrazione, venissimo inviati solo noi. Il resto degli shinobi del villaggio si sarebbero occupati di fornirci un'agevole fuga una volta recuperato l'obiettivo, poiché due dei tre prigionieri erano fuggiti. Qualche ora prima dell'imbarco chiedemmo al sensitivo Etsuko-san di porre su di noi dei sigilli, pago dell'arrivo precedente al Palmo, così da evitare controlli approfonditi da parte di eventuali guardie. [Note] L'eventuale chiave per sciogliere il fuuinjutsu sarebbe stata "Chigiri", ovvero "nebbia di sangue".
    Indirizzati da un uomo della triade ci muovemmo verso la nave che avrebbe condotto noi e altri pellegrini al tempio, con voce bassa mi sarei rivolto al genin, stando attento che nessuno ci stesse spiando: Ci presenteremo come aspiranti iniziati e da lì proveremo ad infiltrarci nel tempio feci una pausa guardandomi attorno e riconoscendo la nave così come ci era stata descritta dal membro della Triade Ecco, dev'essere quella conclusi laconico.

    Durante il viaggio non parlai molto con il mio compagno, lo sguardo si abbandonava spesso verso il mare e poi lungo l'orizzonte dove Arohihori si stagliava e verso cui, rapidi, ci stavamo avvicinando. La nave era effettivamente affollata di pellegrini e aspiranti iniziati, forse avrei potuto facilmente coglierne le differenze semplicemente dal loro armamentario, se presente o meno. Le informazioni che ci aveva fornito Hideo-san parlavano di un'isola molto piccola e questo era facilmente notabile, oltre alla presenza di pellegrini e novizi ci aveva notificato la presenza di un gruppo di monaci guidati dal Sommo Sacerdote, Corallo. Il giovane genin, inoltre, aveva saputo dare una descrizione di massima dell'isola, poiché estremamente semplice: a partire dal porto vi erano tre strade che, inerpicandosi e inoltrandosi tra la boscaglia, portavano tutte verso il tempio.

    Poco dopo l'attracco della nave carica di pellegrini su cui ci eravamo nascosti, potei notare una terza imbarcazione da guerra arrivare al porto. Non vi erano pellegrini o novizi e, infatti, discesero dalla barca una comitiva composta da otto persone: quattro trasportavano una lettiga e altri quattro costituivano la scorta della stessa. Con un cenno del capo invitai il genin a seguirmi e, mischiandoci tra la folla, avremmo tentato di avvicinarci a loro per confermare l'identità del prigioniero. Lì, bendata quasi completamente e stremata, stava Meika Akuma, precedente primaria dell'ospedale di Kiri. Serrai la mandibola guardandola, guardando le ferite che riportavo e il prodotto della schiavitù sul suo viso, non avremo avuto pietà dei suoi aguzzini, ma in quella situazione sarebbe stato un suicidio anche solo provare a liberarla. No, andava aspettato il momento migliore, quando la scorta sarebbe stata minore e l'attenzione più flebile.

    Mi voltai verso verso Akuraguri e, a denti stretti, gli dissi Andiamo quindi avrei mosso i miei passi verso il tempio, una volta che la lettiga e la sua scorta ci avesse superato di una decina di metri. Malgrado il numero di persone presenti in quella piccola isola, non sarebbe stato difficile mantenere il contatto visivo con il nostro obiettivo e così potemmo notare che svoltò nella stradina orientale che portava verso il tempio. Rallentai il passo e con un cenno della mano feci lo stesso verso il mio compagno di missione Non ti sembra strano? domandai a bassa voce. Non capivo, infatti, per quale motivo non avessero intrapreso la strada più rapida verso il tempio, ma avessero preferito quella celata da quel fitto bosco. Rimasi un attimo in silenzio ragionando su un'idea che mi balenò nella mente, ovvero che quella strada secondaria avrebbe potuto condurre anche in un altro luogo oltre al tempio e per questo fosse stata imboccata dalla processione. Ma seguendoli ci saremmo divisi dal gruppo di pellegrini che si stava muovendo verso il tempio attraverso la strada più rapida e, di conseguenza, avremmo potuto attirare l'attenzione non desiderata di qualche ficcanaso. Osservai ancora una volta l'imboccatura del fitto bosco, poi voltandomi verso Akuraguri Proseguiamo, rischiamo di fare tardi dissi seguendo la strada che portava dritta verso il tempio.
    Decisi che non sarebbe stato saggio seguirli semplicemente per un motivo: se avessero cambiato strada o se non fossero giunti al tempio perché imboccata un'altra via nascosta, ce ne saremo accorti facilmente una volta giunti al tempio perché non li avremo più visti e a quel punto, se così fosse stato, sarebbe stato più facile allontanarci da un gruppo di persone la cui attenzione sarebbe stata probabilmente rivolta verso il tempio, meta del loro pellegrinare.

    Se la lettiga e la scorta, composta dagli stessi componenti, si fosse presentata al tempio, saremmo rimasti ad osservare le loro azioni, per poi tentare di accedere a nostra volta nel luogo sacro fingendoci aspiranti novizi.

    Se la lettiga e la scorta non avesse fatto capolino dal sentiero immerso nella foresta, ci saremmo diretti in quella direzione cercando di non farci notare dalla folla o dai monaci presenti, scandagliando il sentiero in cerca di eventuali tracce [Percezione 9]
     
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    La Nebbia e la Bruma


    Primo Avvistamento


    Al giovane ed al chunin venne affidata la missione più importante, nonchè quella più pericolosa, ovvero quella di infiltrarsi sull'isola e recuperare Meika Akuma, colei che aveva ricoperto il ruolo di primaria dell'ospedale. Akuraguri non la conosceva, ma era bastante il pensiero di una compagna di Kiri catturata, torturata e tenuta prigionera, per fargli ribollire il sangue nelle vene. Egli passò dunque tutto il viaggio cercando di calmarsi, conoscendo i rischi di un atteggiamento ed una disposizione d'animo del genere in una situazione particolare e spinosa come quella in cui i due ninja si stavano per cacciare.

    La nave che stava portando i due sull'isola, attraccò dolcemente e, con calma, seguendo Youshi, il giovane genin sbarcò, leggermente dispiaciuto di non avere più il legno dell'imbarcazione sotto i suoi piedi, dove si sentiva davvero a suo agio. Il suo animo si fortificò immediatamente però, poichè erano all'interno del territorio nemico, ed egli iniziò a guardarsi attorno con curiosità, pur facendo attenzione a non attrarre indesiderate attenzioni. Poco dopo il loro arrivo, una imbarcazione, certamente non pensata per il mero trasporto di pellegrini, si avvicinò all'isola, permettendo il disimbarco di otto persone, quattro delle quali trasportavano una lettigia. Dopo essersi avvicinato, al seguito del chunin, il ragazzo riconobbe, dopo qualche momento, il volto del passeggero della lettigia. Era proprio Meika Akuma, ormai stremata da quella che, a giudicare dalle bende che le coprivano il corpo e lo sguardo della donna, era stata e continuava ad essere una tremenda prigionia.

    Lo sguardo di Akuraguri cercò quello di Youshi , e vedendolo contratto in una smorfia di rabbia e dolore, il giovane si preparò a seguire il suo superiore in battaglia, anche lui riempendosi di furore. Fortunatamente per l'ingenuo genin, il chunin si girò verso di lui e gli sussurò di andare, ed i due si perserò nella folla. La lettigia, a debita distanza, inizialmente seguì lo stesso percorso della processione della quale i due kiriani facevano parte, ma ad un certo momento, svoltò su di una stradina laterale, lasciando al genin ed al chunin la decisione sul seguirla o meno. Dopo un attimo di esitazione, Youshi sussurò di continuare, ed Akuraguri continuò il cammino, nonostante nutrisse dei dubbi sulla strategia del Tokugawa. Se erano infatti venuti per salvare quella donna, non era forse la scelta migliore evitare di perdere di vista la lettigia con lei all'interno ? Ed inoltre, non sarebbe stato meglio affrontare le guardie in un posto lontano dal resto dell'isola e dei suoi abitanti, cosicchè da evitare rinforzi? Ma, il giovane si fidava, sia di Youshi, che della sua esperienza sul campo e così annuì, seguendolo verso il tempio.

    La Sanguinaria
    SPOILER (click to view)

    Legenda:
    Parlato/Pensato Akuraguri
    Parlato/Pensato Haremashita
    Parlato/Pensato Satsubatsu


     
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    La Nebbia e la Bruma

    Meika!, Obiettivo in Vista



    Fino a quel punto avevamo solo raccolto più informazioni possibili ed effettivamente avevamo trovato la strada da percorrere, usare le navi fornite dalla triade per infiltrarci sull'isola tempio dove sarebbe stata portata la prigioniera.

    Sarà davvero il nostro obiettivo questa prigioniera, non abbiamo molte informazioni su di lei.. speriamo non sia un buco nell'acqua.

    Furono assegnati Youshi e Akuraguri per l'infiltrazione, ma sarebbero davvero bastatati? Vero che in caso di bisogno gli altri sarebbero subito intervenuti ma lasciare soli due Ninja alla presenza di molti possibili nemici di alto grado mi sembrava una follia. Proprio per questo, dopo il briefing mi rivolsi a Kensei-sama per avanzare le mie preoccupazioni. Non mi dilungherò in quello che fu il discorso tra me e il Kage, sta di fatto che mi diede il benestare per muovermi in aiuto dei due ninja della nebbia, una sorta di backup se così vogliamo chiamarlo, Sarei dovuto rimanere nell'ombra e all'oscuro dei miei stessi compagni il più possibile cercando quindi di diventare una carta jolly da giocare al momento più opportuno.

    Sotto consiglio del Kage mi diressi per prima cosa da Etsuko-san, chiedendogli un aiuto per infiltrarmi. Avrebbe capito subito anche lui quali erano le mie preoccupazioni una volta spiegate e, come per gli altri, avrebbe posto anche su di me il suo sigillo, in modo da essere meno percepibile dal nemico. [Note] Mi sarei quindi diretto verso la nave messa a disposizione dalla triade che dal palmo avrebbe raggiunto la piccola isola, riservandomi così uno dei posti messi a disposizione. Dal Briefing sapevo su quale nave andare per non incrociare gli altri due ninja e così avrei fatto portando con me il mantello in modo da nascondere la mia identità a tutti. Una volta sulla nave mi sedetti a poppa e lascia passare il tempo del viaggio cercando di non destare troppa attenzione vero di me.

    L'ora di attraccare arrivò e, nel mentre che i pellegrini iniziarono a scendere, iniziai a cercare di confondermi tra loro e a muovermi con la massa. Una volta a terra subito notai la lettiga con il nostro bersaglio, Meika era li vicino a noi.. Sicuramente non sarebbe stato saggio uscire subito allo scoperto e probabilmente anche gli altri pensarono lo stesso visto come andarono le cose. A scortarla erano presenti quattro individui, uno lo avevo visto sulla nave che ci aveva fermato per mare, era vitale non farmi vedere da lui.. altrimenti la copertura sarebbe sicuramente saltata. Notai anche una donna.. la sua bellezza era stupefacente.. era proprio lei.. Murbella.. Il cuore iniziò a battere più forte di prima per un attimo, la pressione si faceva sempre più crescente.

    Continuai a seguire la processione fino al tempio, anche quando la lettiga cambiò percorso. C'era il rischio di perderla, è vero, ma nel mio subconscio sapevo di avere una possibilità di ritrovarla utilizzando qualcosa..qualcuno in realtà. Una volta arrivati al tempio mi sarei messo in disparte, cercando di nascondermi dalla vista di altre persone e avrei disteso a terra il rotolo di evocazione in mio possesso. [Kuchiyose no Jutsu]

    Kuchiyose no Jutsu!

    Dopo le poche parole dette a bassa voce dal rotolo sarebbe apparsa Bianca, l'Aquila che avevo recuperato a Genosha, quella su cui avevo provato i miei poteri per la prima volta. Mi sarei quindi messo nascosto e seduto, mandando lei in ricognizione aerea in modo da cercare di identificare dove stessero portando Meika. [Abilità utili passate a Bianca]



     
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    ~ The Red Capes are coming!

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    La Bruma nel Sangue

    Capitolo Cinque

    Atto IX
    L'Esca


    Il mio cervello recepiva tutte quelle informazioni quasi passivamente. I gomiti poggiati sul bancone, il busto inclinato leggermente in avanti, il volto di tre quarti e la vitreità degli occhi veicolavano presenza ed attenzione ma, contemporaneamente, distacco e lontananza. C'ero, col corpo e con la mente, ma gli intenti erano già catapultati altrove; erano in mezzo al mare, erano sulle navi, erano nel Tempio, erano alle Prigioni, erano nei Paesi e Villaggi limitrofi alla Bruma, erano a Kiri, erano da Itai, Meika e Yogan. E là dov'erano tingevano e impregnavano tutto nel sangue.
    L'affronto sofferto da Kiri era impareggiabile e la volontà di scatenare la mia furia si estendeva oltre la razionale lucidità con cui ero solito tenere sotto controllo i flussi emotivi e passionali amplificati dalla Kirai Mugen. Infatti, nel venire a conoscenza del fatto che probabilmente Itai e Yogan erano, in realtà, riusciti a scappare autonomamente e che le notizie fino a quel momento giunte erano poc'altro che vecchio chiacchiericcio di strada, fece traboccare il già ampiamente strabordante vaso della mia tolleranza. La mano destra si strinse intorno al bicchiere che cingevo più per solidarietà e fino interesse che per una necessità o volontà di convivialità, frantumandolo in mille pezzi. I cocci d'argilla appuntita schizzarono un po' dappertutto ed un grosso frammento triangolare penetrò le mie carni. Emisi un suono gutturale dal profondo della gola, non di dolore ma di rabbia, interrompendo per un secondo il divertito racconto dell'uomo corpulento della Triade con cui mi stavo intrattenendo. Mi guardò stranito; io invece lo guardai con gli occhi di chi avrebbe voluto eviscerarlo per il solo gusto di farlo. Dietro di me, infatti, per un istante, si levò una gigantesca figura demoniaca, quasi spettrale, con giganteschi occhi rossi che lo scrutavano. Lo vidi impallidire, sudare copiosamente e, infine, deglutire con forza. Portai lo sguardo sul pezzo d'argilla nella mia mano. Lo estrassi e lo gettai a terra. Riguardai l'uomo. Continua. Dissi, mentre il Kami degli inferi, alle mie spalle, iniziava a svanire, quasi come se il mio corpo lo stesse nuovamente portando dentro di sé.
    Ricevetti varie informazioni, più o meno contingenti, tutte poco utili, specie a livello pratico. Quello che, alla fine, davvero mi serviva però mi giunse comunque alle orecchie, ovvero come, dove e quando trovare chi eravamo venuti a cercare. Ed avevamo a disposizione anche un modo per raggiungerla.
    Tra le informazioni poco utili vi era anche un accenno ad un'arma quasi mitica che, dal racconto, sembrava ricordare piuttosto indubitabilmente una delle Disperse Sette Spade di Kiri: Shibuki. Prima di ringraziare i presenti e congedarmi, estrassi un filatterio dall'Armatura. Indicando il sangue che era rimasto sul bancone, questo si alzò da terra e con lui ogni goccia che mi era rimasta sugli abiti, sullo sgabello su cui mi ero seduto, per terra e sui cocci. Il liquido vermiglio viaggiò quasi scientemente veso l'ampolla la quale, per un istante, s'illuminò di una flebile luce. Vi incisi i ricordi della conversazione appena avuta. [Abilità] A domattina. Dissi. Spero che questo sia solo l'inizio di una collaborazione piuttosto proficua. Mi voltai, accompagnato dal rumore metallico dei miei arti sul legno della locanda. La Triade sarebbe stata fondamentalmente utile per la parte iniziale del piano di espansione territoriale kiriano: infatti, la sua presenza e efferatezza sui territori avrebbe garantito risultati rapidi ed efficaci; allo stesso tempo, sarebbe stata, in un secondo perfetto, il tiranno ideale da soverchiare per guadagnarsi il salvifico titolo di eroi di quelle terre e, di conseguenza, il primo, grande passo per l'infiltrazione nei loro ranghi di potere e, infine, l'annessione all'Isola dell'Acqua.
    Prima di coricare era necessario definire attivamente il piano per il giorno seguente. Mi ritrovai coi miei shinobi. Quando furono tutti davanti a me, estrassi l'ampolla cremisi che avevo creato qualche ora prima. Qui c'è tutto quello che è necessario che sappiate. Con un gesto della mano destra, l'ampolla si aprì ed il liquido ematico che vi era all'interno, quasi fosse infinito, iniziò a confluire in altrettante ampolle, una per ognuno dei ninja della nebbia. Feci cenno ad ognuno di loro di prenderne una. I più avvezzi tra di voi sanno che comunico la maggior parte delle informazioni che devono rimanere segrete in questo modo. Dissi, tagliente. Permette di rimanere a riparo da orecchie indiscrete e, spesso, anche di non dover spendere parole di troppo. Una breve pausa, poi ripartii con le istruzioni che sarebbero state loro utili anche per il futuro. Vi basterà ingerire una goccia di questo sangue per avere degli aggiornamenti sulla missione. Per qualsiasi cosa, sapete dove trovarmi. Mi voltai nuovamente, andandomene nella stanza che mi era stata riservata per la notte.
    Il filatterio che avrebbero dovuto saggiare conteneva l'intero ricordo della discussione col membro della Triade, oltre a mie considerazioni personali sui compiti per il giorno seguente. Infatti, il gruppo avrebbe scoperto che mi sarei separato dal gruppo, in cerca di informazioni su Shibuki. Questo perché loro avrebbero dovuto cercare di infiltrarsi al Tempio dove era tenuta prigioniera Meika. Vi chiederete, come s'accordano queste due cose? È molto semplice: nel momento esatto in cui avrei avuto una qualche pista sull'ubicazione di quella che sembrava essere una delle Sette Disperse, avrei iniziato a mettere a ferro e fuoco l'isola, attirando su di me la maggior parte delle difese della stessa. L'obiettivo era quello di diminuire la sorveglianza intorno al tempio per il recupero dell'ex primario.

    [...]

    La mattina successiva ero sulla Nave insieme ai miei shinobi. Prima che Etsuko apponesse anche su di me il sigillo per limitare il chakra, mi apprestai, rapido, ad evocare la maestosa Hakushaku. La Nobile subitò si divise in piccolissimi pipistrelli, andandosi a nascondere in ogni anfratto della nave ad eccezione di un piccolo chirottero che si mise sotto i miei abiti.
    Con un cenno della testa ai miei shinobi, mantenendo la Henge che già avevo testato nei giorni precedenti, diedi il via alle danze. Finalmente eravamo nel pieno della missione.
    Giunti sulla terra ferma, notammo una lettiga sostenuta da quattro individui e scordata da altri quattro scendere da una nave vicina. Con l'ausilio del D-Visor, cercai di scrutare da testa a piedi ognuno di loro, per carpirne maggiori dettagli.
    Tentai di contenere la rabbia nel vedere Meika ridotta in quello stato, anche se ogni centimetri del mio corpo voleva soltanto scaraventarsi addosso a loro con la Yakusoku sguainata e fare fettine delle loro membra. Quando notai che si erano discretamente allontanati, sussurrai alcune parole alla Baronessa. Pensi di riuscire a seguirli? Si sono addentrati in un bosco. Credo che tu sia perfettamente in grado di occultarti a loro tra quelle frasche. Il Chirottero non rispose, dapprima. Poi, dopo aver atteso alcuni istanti per eseguire un paio di jutsu, la Nobile alla guida di parte del Contratto si alzò in volo, tralucendo un istante dopo e scomparendo alla vista dei presenti. [Tecniche&Abilità] Sfruttando la sua capacità di scindersi in pipistrelli più piccoli, la Hakushaku si sarebbe estesa infinitamente nel bosco, rimanendo di volta in volta adesa agli alberi finché non avrebbe iniziato a perdere di vista le sue prede. Avrebbe seguito con cautela estrema e attenzione, non avendo occultato del tutto il suo chakra, ed avrebbe sfruttato il suo biosonar per comprendere al meglio dove si trovassero i suoi bersagli in ogni momento. Chissà se, da quella operazione, sarebbe riuscita a scovare qualcosa.
    Io, dal mio canto, iniziai a muovermi verso mercati, locande e zone affollate, alla ricerca di quell'individuo che mi era stato lascivamente descritto dalla Triade. Sembrava una missione suicida sono vari ed innumerevoli aspetti. Probabilmente lo era. Ma che importanza ha una missione suicida per chi non vuol morire?




    Kensei Hito
    剣聖

    Statistiche Primarie
    • Forza: 850
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 700
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 725
    • Intuito: 700
    • Precisione: 700
    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 30/30
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    3:


    Equipaggiamento
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Lente per D-Visor - Fish Eye × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • Corpo dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Simbolo della Stella × 1

    Note
    • [TS] Istinto Omicida disattivato.
      - Unità di Sangue disponibili: 0.

    • Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 1.

    • Assetto Gakutensoku: Nessuno.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto.


     
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