Gocce di sangue e petali di Ciliegio[Add TS per Sekiro&Hideo]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    ~ The Red Capes are coming!

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,609
    Reputation
    +242
    Location
    Firenze

    Status
    Anonymous

    Gocce di sangue
    e petali di Ciliegio


    Prologo


    Atto I
    Ricostruire il dimenticato. †



    E ra buio. Un buio pesto, impenetrabile, quasi irreale. L'incapacità di vedere mi fece pensare per alcuni istanti che mi avessero strappato gli occhi, tanto era oscuro il luogo in cui mi ero addentrato. Eppure sentivo di non essere cieco e, soprattutto, ricordavo perfettamente ciò che avevo fatto soltanto un istante prima: avevo raggiunto Kotetsu Sakura e avevo indossato l'Elmo di Momin.
    Eppure perché adesso mi sembrava di essere dappertutto e da nessuna parte? Era una sensazione strana che anche il paragone col mio mondo interiore non riusciva ad esemplificare. Ma poi, d'un tratto, all'improvviso, iniziai a sentire qualcosa: le mie braccia, il mio corpo, le mie mani; riuscii a prendere forma in quella vastità di niente, sentivo di essere qualcosa, di occupare uno spazio. Alzai quindi le braccia e provai a muovermi. Camminavo nel niente, quasi fluttuavo, oniricamente disperso in quel luogo mefitico. Ma così come m'ero percepito d'un tratto, così percepii il pavimento sotto i miei piedi, smettendo di muovermi nel vuoto. Allo stesso tempo, alzando le mani, sentii all'improvviso una parete. Era perfettamente liscia, non riuscivo a distinguere su di essa alcuna impurità, la sua superficie era priva di protuberanze, nient'affatto frastagliata, impossibilmente perfetta. E fu in quel momento che lo percepii: il calore, il potere, l'ardore chiamarmi! Mi desiderava, dietro a quella parete, dietro quel muro dietro quella ... porta!



    ORA!

    Spinsi con forza davanti a me, squarciando quel velo di niente che subito si macchiò di sangue, quasi come se avessi divelto le carni di una fiera cosmica. Davanti avevo qualcosa di ancor più assurdo, luminoso ed infinito. Sembrava un pessimo gioco illusorio, una di quelle tecniche uchiha dove il tempo e lo spazio erano dilatati al punto da non far comprendere a chi vi cadeva vittima che lo strazio che stavano vivendo, in realtà, era soltanto una effimera proiezione della loro mente. Squarciato il cielo precipitai nel vuoto infinito dello spazio in una caduta che parve eterna. Ma lo parve solo per un istante: poco dopo, infatti, mi trovai davanti al Kenkichi reietto. Un Kenkichi. Dopo quanto tempo! Disse il biondo, sogghignando. Avete risolto il vostro problema con le spade? O siete sempre fissati con quelle armi così banalie prive di grazia? Continuava, indispettito ed evidentemente ostile. Certo, per quanto lui non fosse un Kenkichi, come mi avevano riferito Youshi e Fudoh, i suoi abiti avevano il retaggio delle Lame Insanguinate, oltre che le insegne. Momin vestiva degli abiti dei Parìa, coloro i quali non riuscivano a padroneggiare né tantomeno risvegliare i poteri sopiti legati alla tecnica segreta del Clan. Erano, insomma, coloro che venivano rifiutati, la maggior parte delle volte, durante il rituale di Sangue e Acciaio.
    Lo fissavo taciturno, senza volermi, inizialmente espormi. Dunque, dimmi, cosa ci fai qui? Mi chiese direttamente, squadrandomi. Tu sei riuscito a sviluppare una qualche forma di immortalità. Voglio conoscerla. Dissi, senza mezzi termini. Lui rise sguaiatamente. Oh, Kensei, Kensei! Continuava a ridere. Poi d'un tratto s'arrestò ed il suo volto divenne serio. Cosa sei disposto a fare per me perché io condivida con te i miei segreti?

    [...]

    Era passato un po' di tempo da quando ero stato ad Azumaido. L'ultima volta fu per quel colpo di testa di Hotene e la relativa, surreale, questione del Carbonchio Azzurro - rimasta a tutt'oggi, comunque, impunita. Tuttavia, dalle vicende che avevano visto Youshi, Fudoh, Ryuu e Ipokash scoprire un villaggio nascosto sotto metri e metri di neve, Kotetsu Sakura, avevo intrapreso alcune azioni sul territorio dell'isola gemella di Genosha: per prima cosa, avevo ordinato un'opera archeologica per riportare alla luce il villaggio del Ciliegio d'Acciaio al fine di ripopolarlo e godere delle sue gioie e tradizioni rimaste sommerse per secoli sotto la neve. Dopo di che, avevo ordinato la costruzione di alcune strade che collegassero per lo meno i due villaggi più importanti, quello di Ipokash e Munkeke a quello di Yusica ed Hotene al porto, verso Sud, ed a Kotetsu Sakura verso nord.
    Tuttavia, avevo sentito di alcune scorribande accadute proprio durante la costruzione di queste strade. Alcuni indigeni di villaggi minori si erano opposti in modo netto e strenuo a questa operazione perché, a loro dire, i Kamui non ne erano felici. Fu proprio l'Alto Sciamano Munkeke a scrivermi una lettera per richiedere il mio intervento. Dopotutto, le ultime due volte che l'aveva fatto la situazione si era risolta per il meglio ed ero riuscito a guadagnarmi la fiducia di un nuovo villaggio. Era l'occasione giusta per provare ad instaurare nuovi rapporti anche coi villaggi minori. Dopotutto si sa, un popolo scontento è un popolo meno disposto ai grandi sacrifici che il loro capo potrebbe richiedergli. Inoltre era un po' che non passavo al Tempio Kenkichi per meditare e salutare le prime anime che si erano unite alla Yakusoku.
    Per tale missione decisi di accompagnarmi, nuovamente, di due dei migliori e più promettenti Genin della Nebbia: Sekiro e Hideo Nishimura. Una missiva nera sigillata con cera blu e scritta con inchiostro argenteo portata da un piccolo pipistrello avrebbe comunicato loro che, due giorni dopo, la Spirito Indomito li avrebbe attesi al porto di Kiri per una missione. Nella missiva rivolta a Sekiro c'era aggiunto un particolare: "la buona riuscita di questa missione ti garantirà l'arto di cui hai bisogno".




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note
    Combattere con Handicap Attivo.

    Assetto Gakutensoku: Nessuno.



    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku

     
    .
  2.     +2   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    162
    Reputation
    +51
    Location
    Roma

    Status
    Offline


    Gocce di sangue e petali di Ciliegio


    ~I~



    Echi del Passato



    La figlia di Dogen, il Leggendario Cerusico, si affacciò lentamente all'ingresso del Tempio in Rovina. Lì, al centro del pavimento consacrato al Buddha, il figlio del Gufo sedeva, intento, perso, ossessionato, ipnotizzato nello scolpire le effigi della divinità a cui quel tempio era dedicato. Egli aveva un braccio solo, con cui vibrava colpi di scalpello senza sosta contro il legno muto, insensibile, indifferente alla tempesta di rimorsi e rancore che divampava nell'animo di quello strano artigiano.
    I segni del tempo immemore, i segni infuocati di artigli demoniaci, i segni di un continuo e minuzioso lavorìo: una vera e propria montagna di idoli dell'Illuminato, nessuno dei quali avente un'espressione rassicurante. Marchi... di vite passate, di destini ereditati, ironicamente, da uno sventurato all'altro, quasi come se un Dio, tutt'altro che benevolo, si divertisse a ripetere incessantemente il ciclo di sofferenze di generazione in generazione.
    Lady Emma, dal volto coperto da una maschera di tristezza, guadagnò l'entrata cautamente e per un momento la figura dello shinobi fallito venne dalla sua mente sostituita in automatico da quella del precedente abitante di quel luogo: lo Scultore. La cerusica senza più padrone trasportava un particolare marchingegno, racchiuso in un involto di stoffa verde. Fabbricata dal padre suo, modificata mille e mille volte, Dogen aveva creato una “zanna” formidabile... talmente formidabile che l'esperto medico perse la sua vita e la stessa sanità mentale per forgiarla. Si trattava di un arto artificiale, una protesi shinobi, data in eredità a colui che si prese cura di Emma dopo Dogen, l'Orango da un braccio solo, Sekijo, e che, a sua volta, questi passò come lascito di una vita che fu allo shinobi dell'Erede Divino, il Lupo da un braccio solo, Sekiro.
    Ebbene, tutti i protagonisti di questa storia di padri e figli, di maestri e allievi, di morte e vita, erano spirati... dipartiti per sempre dall'esistenza terrena. Persino l'Erede Divino, aveva ormai fatto ritorno al luogo da cui proveniva. Gli unici sopravvissuti: il ninja e la cerusica.
    Lady Emma si sedette, in silenzio, in un angolo del Tempio, ad osservare il lavoro del Lupo. In un unico e fluido gesto, posò a terra e scoperse ciò che aveva custodito. Finalmente lo scopo di quella visita si fece chiaro.

    60



    Credo che... sia meglio che sia tu ad averlo. Senza dubbio, verrà il giorno in cui... arriverà uno shinobi in cerca di forza.

    Per quanto cercasse di dimenticare, la “zanna” persisteva, come vessillo indelebile o come maledizione di quello che una volta era stato, di quello che un tempo era successo e... del destino di un'intera schiera di shinobi.


    […]



    "La buona riuscita di questa missione ti garantirà l'arto di cui hai bisogno."



    La meditazione nella casupola abbandonata all'estrema periferia di Kiri venne bruscamente interrotta. L'inchiostro colante della lettera appena ricevuta gli aveva macchiato il cervello. Ed era un inchiostro che non sarebbe venuto via tanto facilmente. Come facevano quei monaci immortali a rimanere impassibili nelle loro preghiere mentre per tutta Ashina vagavano i loro “ratti” rapitori di bambini? A lui era bastata una semplice missiva per perdere definitivamente la concentrazione. Se quei degenerati del Tempio Senpou avevano abbandonato la via del Buddha, sembrava proprio invece che il Buddha aveva deciso di abbandonare per sempre lui, il Lupo. Era inquieto, il ninja di Ashina. Non sapeva nemmeno lui cosa voleva. Rifiutare la missione? Avrebbe potuto evitare ancora il confronto col suo passato, d'altronde però, in questo modo, avrebbe coscientemente disobbedito agli ordini di colui a cui aveva giurato di prestare servizio anche con la vita. Accettare a testa bassa? Avrebbe comportato alla fine spiegare al suo padrone perchè d'un tratto rinunciare alla nuova “zanna” che gli veniva prospettata...
    Le palpebre all'improvviso scattarono scoprendo iridi determinate e cariche di rabbia. Un veloce fendente tagliò l'aria. L'attimo dopo la testa di un idolo volava fuori, nel freddo e nebbioso mattino di Kiri. Dello shinobi che aveva scoccato il colpo, invece, non c'era più traccia...
    Riapparve due tramonti più tardi, al porto della Nebbia, come sempre, inginocchiato davanti al Mizukage, pronto a compiere il nuovo sacrificio che il suo Signore gli chiedeva. Era calmo all'apparenza, ma con lo sguardo basso, gli occhi chiusi, provava un'incontrollabile senso di esplosione che teneva a stento a freno.

    Come avete ordinato, mi presento al vostro servizio, Signore.

     
    .
  3.     +2   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    393
    Reputation
    +81

    Status
    Online

    Gocce di sangue e Petali di Ciliegio


    La Chiamata




    Hideo Riuscivo a sentirla, una voce così debole nell’oscurità più profonda. sembrava arrivare da così, quasi come se fosse irraggiungibile e persa nell’oblio. Hideo Questa volta riuscivo a sentirla molto meglio, quasi come se si stesse avvicinando sempre di più, quella voce mi sembrava familiare, era rilassante, calda, sicuramente la voce di una ragazza, e molto familiare. Hideo Ora invece sembrava rimbombare in tutta quell’oscurità, era molto vicina, forte e malinconica, sembrava quasi un urlo di aiuto, un lamento di una persona torturata e spaventata da tutto.Hideo! Mi svegliai di soprassalto, potevo sentire le gocce di sudore attraversarmi la schiena, la fronte e le spalle… un brutto sogno? Quegli occhi che mi erano apparsi proprio prima del risveglio erano ancora nella mia mente come stampati su pietra. Ormai era da un po’ che non riuscivo a dormire, continuavo a svegliarmi costantemente facendo questi sogni strani, a pensarci bene erano iniziati proprio dal nostro ritorno da Azumaido, quell’isolotto gemello di Genosha coperto da neve e ghiaccio. Quel posto doveva avermi fritto il cervello e non poteva andare avanti così! Avevo un assoluto bisogno di tornare in quel posto per capire cosa stava succedendo, il perché di quella voce che continuava a chiamarmi così insistentemente nei miei sogni. Di fianco a me una lettera, riportante il simbolo del Mizukage in persona, richiedeva nuovamente la mia presenza, che centrasse forse con tutto questo? L’unica cosa che sapevo e che il mio nome ora era nella mente del nostro Lord e di ciò ero orgoglioso, nell’ultima missione mi insegnò le basi del controllo del chakra distruttivo e, dal mio punto di vista, il suo modo insegnare era proprio quello che mi serviva per superare i miei limiti e trovare finalmente il potere che cercavo. La partenza era prevista tra due giorni, avevo ancora parecchio tempo per capirci qualcosa in più e l’unica persona che mi poteva aiutare in questo momento era qualcuno in contatto con le forze spirituali, qualcuno che riuscisse a districare la ragnatela che al momento risiedeva nella mia anima. Forse uno dei miei antenati sarebbe stato di aiuto in questa situazione, era quindi una buona idea dirigersi al Tempio della Nebbia alla ricerca dell’unico posto dove ancora si poteva trovare il nome di uno dei Nishimura più famosi: Kaito. In quella giornata umida e scura mi diressi verso il tempio, portando con me la vecchia lama, ormai cimelio di famiglia inutilizzabile vista la quantità di danni che il tempo le aveva procurato, Lama che era appartenuta proprio a Kaito negli anni in cui combatteva per Kiri con coraggio e determinazione, in modo da avere qualcosa che facilitasse la nostra comunicazione, non ero uno che credeva molto in queste cose ma non avevo altra scelta, qualsiasi cosa mi avesse aiutato in quel momento sarebbe stata provata. Entrai nella cripta dove, moltissimi anni addietro, era stato inciso il nome del mio avo e una volta trovato mi sedetti in meditazione, sperando di trovare un’illuminazione su tutto ciò che avevo sentito e visto. Le ore passavano ma nulla sembrava spezzare la monotonia di quel momento fino a che sentii una mano toccare la mia spalla e, spaventato, aprii gli occhi girandomi verso quella presenza che non ero stato in grado di percepire. Davanti a me c’era un vecchietto con un sorriso che subito mi calmo e mi fece tornare a mio agio.

    Cosa ci fa qua un ninja della nebbia? Sei venuto a pregare caro?

    Le sue parole erano così leggere e sincere che non riuscii a trattenermi nel dare subito una risposta all’anziano

    Sono qui per trovare delle risposte a quesiti che ancora neanche conosco, sento che l’oscurità sta prendendo il sopravvento su di me e non so dove trovare le risposte che cerco.

    Giovane ragazzo, sento preoccupazione nel tuo cuore, paura di perdere qualcuno forse, ma ricordati che non tutto si può raggiungere nel presente, forse semplicemente basterà attendere il futuro.

    Riprese a sorridere dolcemente guardandomi con i suoi piccoli occhi grigi e congedandosi da me al lento battere del suo bastone sul terreno che, pian piano, si allontanò spegnendosi.

    […]

    Passò un’altro giorno e poi un’altro ancora e le parole di quel vecchio continuarono a rimanere impresse nella mia mente e, ogni volta che quella voce femminile tornava, il dolce sorriso del vecchio arrivava in mio soccorso, placando la paura, la rabbia e la tensione che quella voce mi provocava inconsciamente.
    Era il giorno della partenza e mi presentai davanti al Lord Mizukage pronto a partire con al fianco il Lupo, compagno d’armi ormai fidato.

    Signore, siamo diretti nuovamente ad Azumaido? Qualcosa di strano è capitato l’ultima volta ma ancora non saprei spiegare cosa.




    Edited by Kaystar - 12/2/2021, 14:47
     
    .
  4.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    ~ The Red Capes are coming!

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,609
    Reputation
    +242
    Location
    Firenze

    Status
    Anonymous

    Gocce di sangue
    e petali di Ciliegio


    Capitolo Uno


    Atto II
    Rito di navigazione. †



    Contrariamente da quanto si aspettavano, non c'ero io ad attenderli al porto. [Note]Infatti non vi ho detto niente a riguardo nel post precedente! :P
    Tuttavia non sarebbe stato difficile, per loro, trovare la Spirito Indomito II. Saranno estraniati, i miei lettori o ascoltatori, nell'udire che la famigerata Spirito Indomito di Samoru avesse avuto un'erede anche se, bisogna essere precisi, non si trattava di una barca diversa da quella che accompagnò Akira Hozuki e Meika Akuma a Genosha per la ricerca dei materiali necessari alla forgiatura delle nuove Sette Spade di Kiri né tantomeno era un flute diverso da quello che Fudoh, Youshi Tokugawa e Ryuu Mizukiyo avevano utilizzato per giungere ad Azumaido durante i fatti che portarono alla riscoperta di quel luogo che ancora una volta, adesso, sarebbe stata la meta di Sekiro ed Hideo, ovvero Kotetsu Sakura, il Ciliegio d'Acciaio, conosciuto anche come il Tempio del Gelo. Ma non facciamoci prendere da quisquiglie che i più acculturati tra di noi potrebbero anche trovare interessanti (conoscete il Paradosso della Nave di Teseo?) e rimaniamo focalizzati sui nostri due nuovi ninja alla ricerca di un trasporto per la gelida isola gemella di Genosha.
    La Spirito Indomito II fu un mio dono al suo proprietario sia per i servizi svolti in tutti quegli anni sia per l'inestimabile valore del suo intervento durante le vicende della Settima Riunione di Kiri e l'attacco dei canthiani. Tuttavia, praticamente nessuno era a conoscenza dell'identità di quell'uomo, anzi, di quello shinobi dalle capacità incredibili che aveva preferito, spettatore non pagante dei tristi eventi della sua vita, di continuare il tempo che gli rimaneva su questa terra come umile uomo di mare, tra il platonico affetto verso la moglie scaturente dai lunghi periodi in mare e ... le sbornie moleste, per le quali era davvero famoso in tutta Kiri, essendo udibili dal porto in quasi tutti gli angoli del villaggio.
    Quella volta, infatti, non sarebbe stato diverso. I due ninja, giunti al porto, avrebbero sentito una serie di schiamazzi, rumori di vetri che si infrangevano e canti marinareschi provenire da un grosso flute, particolarmente nuovo e lucidato, portante il nome che tanto stavano cercando sul lato del porto. Si sarebbero accorti che il nome Spirito Indomito era un po' logoro e trascurato mentre il II che lo seguiva era nuovo, nonché scritto su di un'asse di legno diversa, più giovane.

    Mai una volta che quella scatoletta di tonno con le gambe decidesse una partenza normale, tipo verso mezzogiorno, quando il mare è calmo ed io ho bevuto le mie cinque o sei bittiglie di vino che mi servono per navigare con cognizione. Sempre all'alba, oppure al tramonto o in notte fonda, quando i venti si alzano e navigare è un cazzo di incubo. Avrebbero sentito imprecare Samoru, dall'alto della Nave. E pochi istanti dopo, una bottiglia vuota sarebbe volata, invisibile o quasi, proprio verso la loro direzione, cercando di colpirli! Volete stare lì impalati ancora per molto? Forza, che il viaggio per Azumaido non è certo una passeggiata ed ho finito le uovomappe.
    La nave sarebbe stata accessibile da una passerella posta sul lato corto di essa che dava sul porto, passerella che si affacciava presso il Molo 7. Da lì, salendo, avrebbero notato come la nave fosse particolarmente vuota per le sue dimensioni. Infatti il vecchio Samoru non aveva mai avuto di una imbarcazione così grande, non gli era mai servita a niente, soltanto che io avevo pensato che, essendo lui, negli anni, divenuto il mio uomo di fiducia per le questioni di mare, avrebbe necessitato di una imbarcazione degna di questo nome, specialmente perché se avesse dovuto ospitare un gran numero di ninja per una qualsiasi evenienza - come le prossime guerre di conquista di cui vi ho raccontato in altra sede -, egli sarebbe dovuto essere pronto ed avrebbe dovuto avere i dovuti e giusti mezzi. Ah, siete nuovi! Disse il marinaio, ancora invisibile al duo. Sarà un viaggio divertente. è sempre bello vedere come reagisce la gente al rito della navigazione. Continuò, mentre usciva dalla sua cabina, mostrandosi in tutto il suo splendore marinaresco: un vecchio lupo di mare che sembrava averne viste davvero molte, parecchie delle quali per via del troppo rhum e della troppa poca esperienza in mare, uscì dalla cambusa, per presentarsi ai ninja. Gli mancava un braccio, aveva infatti la manica destra appuntata alla spalla, senza niente al suo interno, e un occhio gli era stato chiaramente portato via. Nella tranquillità della sua nave non era solito portare alcun tipo di protesi o indumento che coprisse le sue storpiaggini. Buongiorno, ragazzi, io sono Samoru. Un sorrisetto beffardo comparve sul suo volto, mentre si portava la pipa alla bocca.



    E ora rendetevi utili ed andate a prendermi una bottiglia di vino sottocoperta.

    [...]

    Salpati dopo aver consegnato il caldo liquore al peculiare capitano, furono invitati a seguirlo nella sua cabina. Uno strano odore di vomito, urina e alcool si mischiava in quei pochi metri quadrati di abitacolo, rendendo il sostare in quel luogo schifosamente ripugnante. L'uomo stava a gambe leggermente divaricate davanti al timone e con l'unico braccio disponibile, teneva il timone della nave. Come facesse a reggere peso delle manovre con un unico arto era un segreto che nessuno avrebbe osato chiedergli. Dunque, ho finito le uovomappe. Rosita è morta alcuni mesi fa, santa gallina. Devo ammettere che alla griglia era davvero squisita ... allo stesso tempo ho finito le lemonbussole. Una strana pausa seguì, come se l'uomo stesse ripensando a qualcosa. Ah, il rhum con una fetta di limone è proprio un toccasana per la propria anima. Lasciò un secondo il timone, carezzandosi la barba. Dunque, non ho proprio idea di come portarvi ad Azumaido. Il Mizukage vi ha detto qualcosa tipo un percorso, la direzione ... boh, qualcosa? Immagino che a quel punto la sensazione di sgomento ed estranietà fosse piuttosto elevata per i due ragazzi: com'era possibile che il loro leader li avesse affidati ad un ubriacone molesto e incapace? Certo, loro avevano già coperto il tragitto Kiri-Azumaido in nave, ma era stata Hotene ad indirizzarli nel luogo giusto, quindi sarebbe stato piuttosto complesso riuscire a dare indicazioni adeguate, senza contare che nessuno dei due aveva esperienza in mare e quindi fornire indicazioni navigazionali era assolutamente impossibile. Ma proprio mentre i dubbi sarebbero affiorati nella mente dei nostri due shinobi, una piccola esternazione di sollievo sarebbe fuoriuscita dalla bocca del capitano. Aaaah. disse, spalancando la bocca e tirando indietro la testa, mentre un rumore come di acqua che scorreva unitamente ad un acre odore, iniziavano a penetrare le narici dei presenti. Samoru non si scompose neanche di una virgola. Oh, sì, potrei usare il Mulinello di Repun. Certo, è una manovra rischiosa, credo di essere morto l'ultima volta che ci ho provato. Il tono era interrogativo e pensieroso. Oh, e voi chi siete? Disse, dimentico di aver altri due passeggeri su quella nave. Si era immerso così tanto nei suoi pensieri da dimenticarsi quel che doveva fare? Andate sul ponte, lasciatemi lavorare in pace. Tra poco arriveremo alla Baia di Gaikotsu come mi avete chiesto. No, la Baia di Gaikotsu non era affatto il posto in cui gli avevano chiesto di arrivare. Tuttavia Samoru sarebbe divenuto improvvisamente intrattabile, se non lo avessero lasciato in pace, dunque era meglio fare come diceva se non volevano finire in mare, dovendo poi arrivare ad Azumaido a nuoto.
    Sarebbero trascorsi alcuni minuti in cui i due ninja avrebbero potuto scorgere la maestosità del mare agitato. Onde alte manciate se non decine di metri si scorgevano in lontananza, mentre i loro flutti si schiantavano contro altri flutti di altre onde, generando a loro volta onde e schiuma, muovendo la gigantesca tavola salmastra che avevano davanti. Il cielo, oscuro per via della notte ma non nuvoloso - per fortuna -, era di buon auspicio per la loro missione. Se i due avessero intrattenuto un qualche tipo di discorso, d'un tratto, però, sarebbero stati interrotti da un brusco movimento della nave: un movimento per verticale, terribile, per niente dissimile da una caduta, come se stesse muovendo velocissimamente, cioè, verso il basso. Avrebbero dovuto, in qualche modo, aggrapparsi a qualcosa vicina a loro per non rischiare di venir spazzati via dal vento e dall'accelerazione improvvisa della nave. [Note]Potete usare il chakra adesivo, se lo avete, altrimenti descrivete qualcosa di coerente, vi dirò eventuali ripercussioni al prossimo round. D'un tratto si ritrovarono come in un tunnel d'acqua, con le onde che vorticavano sopra la loro testa, sotto i loro piedi ed al loro fianco: era come se qualcuno avesse aperto una voragine circolare nel mare, facendoci cadere la nave. Yuu-hu! un grido di gioia ed euforia si sarebbe udito provenire dalla cabina di Samoru, mentre il proprietario dello Spirito Indomito se ne stava, come per magia, ancorato col suo piede di legno alla nave, con la mano rimasta alta, sopra la testa, come chi si stesse divertendo su un qualche tipo di giostra. La caduta nel vuoto sarebbe durata soltanto alcuni istanti ma per i presenti sarebbe parsa durare una vera e propria eternità. All'improvviso, però, la nave si sarebbe riaddrizzata, ancora cadendo, tornando perpendicolare al verso della caduta e, all'improvviso, i flutti che li circondavano sparirono mentre la nave si infrangeva con la sua parte inferiore violentemente contro l'acqua, facendo volare alcuni pezzi di legno in tutte le direzioni. Ah-ah! Ci siamo, il Paese degli Uccelli! Gridò Samoru, uscendo dalla sua cabina e guardando con l'unico occhio funzionante dentro ad un cannocchiale. I due ninja si sarebbero accorti che, in lontananza, c'era il porto di Azumaido che già avevano visto. Benché la loro guida fosse convinta di averli portati da tutt'altra parte, era riuscito, in modo piuttosto rocambolesco, c'è da dirlo, ad adempiere ai suoi doveri. Cinque minuti di lenta e tranquilla navigazione dopo e la Spirito Indomito II ormeggiò al porto dell'isola ghiacciata.
    La mia figura si stagliava oscura e tetra al limitare del mercato, accompagnata da una alta donna dai capelli rosa e dalla figura snella e slanciata. Salutatemi Kensei! Io sarò qui ad aspettare che torniate, nel frattempo mi intratterrò come posso. Disse il vecchio lupo di mare, togliendosi lo stivale dall'unico piede sano rimasto ed iniziando a tagliarsi le sporche unghie del suo piede. Una visione poco lieta.
    Una volta raggiuntomi, la donna che mi accompagnava avrebbe assunto tratti più chiari e visibili. I suoi capelli, come detto, erano corti e rosa ed il suo vestiario appariva molto leggero, in diretta antitesi rispetto agli indumenti che avevano visto indossare ai molti uomini indigeni durante la loro breve precedente avventura ad Azumaido. Hideo, Sekiro, lei è Yusica, l'Alta Sciamana del Villaggio di cui è originaria una nostra conoscenza comune, Hotene. È lei che ha richiesto il nostro intervento. Seguiteci, vi spiegheremo strada facendo di cosa si tratta. Avrei lasciato che i due si presentassero, prima di iniziare a camminare con la Sciamana e lasciare che essa prendesse parola.


    Il mio nome, come vi ha anticipato il vostro Kage, è Yusica e sono la tuskur del villaggio di Hotene che, da quel che so, avete già incontrato. Durante la missione di tre vostri compagni, Youshi, Fudoh e Ryuu, è stato rinvenuto un villaggio nascosto sotto metri e metri di neve, seppellito dalle intemperie del tempo e dalle costruzioni dei popoli che sono venuti dopo i suoi abitanti. Il Mizukage ha ritenuto vitale il riportare alla luce del villaggio, che sappiamo avesse il nome di Kotetsu Sakura e tutti i luoghi ad esso connessi. Come forse sapete, però, la zona limitrofa al villaggio è ricca di un particolare metallo in grado di interagire col chakra, chiamato Eterno Gelo, metallo che era utilizzato dagli abitanti del ciliegio per ogni tipo di funzione, dalla costruzione di case alla forgiatura di armi. Come riuscissero a manipolare tale metallo pare essere ancora un mistero, dato che risulta completamente immune alle alte temperature e quindi fonderlo, semplicemente, come si fa con gli altri metalli e le altre leghe appare impossibile. Mentre la donna parlava, il quartetto passava attraverso luoghi già visti da tutti i presenti: il mercato, la taverna, la zona più esterna del bosco che dava verso la posizione nota dell'insediamento di Dansei Otoko - almeno alcuni mesi prima -, fino ad inoltrarsi in quell'ambiente del tutto inospitale e inadatto alla vita. La neve, man mano che camminavano, diveniva sempre più alta, rendendo più faticoso il cammino, cosa che non parve minimamente indispettire la nostra guida, la quale camminava tranquillamente, quasi come se la neve si spostasse un attimo prima che lei muovesse i suoi passi. Gli alberi tutt'intorno erano rigogliosissimi sempreverdi il cui odore pungente e piacevole inebriava i sensi e rendeva il viaggio meno tassante. Come delle persone potessero vivere in un'isola con quei climi e quelle rigide temperature, comunque, era un mistero. Non era un caso che la sua isola gemella, Genosha, fosse disabitata ed adibita a carcere punitivo. Ma col proseguire dei lavori, con la costruzione della prima grande via commerciale di Azumaido, le voci si sono diffuse rapidamente, portando all'orecchio di molti mercenari ed uomini senza scrupolo la notizia dell'Eterno Gelo e delle sue proprietà. Non ci è voluto molto, quindi, perché malfattori e sbandati iniziassero ad appestare i nostri boschi e i nostri angoli di paradiso, attirando su di noi le ire dei nostri protettori, i Kamui. Interruppi la Sciamana, prendendo parola, a quel punto. I Kamui sono gli spiriti e le creature che abitano Azumaido. Sono degli esseri che nascono dall'essenza stessa del Freddo e dell'Inverno, entità che abitano più di ogni altra queste isole. Feci poi un cenno della testa, come a voler indicare all'Alta Sciamana di poter continuare. I più sprovveduti tra gli uomini che tentano la sorte in queste lande muoiono, per nostra fortuna, quindi il problema più grande non è il numero di questi individui quanto le loro capacità. Certo, così dicendo sembrerebbe che vi stia parlando di uomini e donne imbattibili ma non è quello che voglio dire: il punto è che i villaggi che abitano Azumaido, i kotan, non sono in buoni rapporti tra loro molto spesso, anzi, diciamo che condividiamo il terreno coi nostri fratelli e ne rispettiamo la presenza ma non vorremmo mai mischiarci l'un l'altro. Abbiamo tradizioni diverse, crediamo in Kamui diversi, siamo diversi. E perfino in casi di estremo pericolo facciamo fatica a collaborare tra noi perché i più belligeranti vedono le disgrazie come chiari segni della perdita del favore dei Kamui. Dunque abbiamo poche risorse per contrastare questi uomini e non possiamo dispiegarle tutte, rischiando di lasciare i nostri villaggi privi di protezione. Inoltre, molti dei miei uomini sono divisi tra il kotan e il Kotesu Sakura-kotan, quindi abbiamo ancora meno possibilità. Ed è qui che entrate in gioco voi. Non riusciamo a tenere a bada alcuni individui e quindi lasceremo che siate voi ad occuparvene. Non appena arriveremo al mio kotan vi mostrerò ciò che dovrete sapere.
    In quel momento mi fermai, facendo un cenno con la mano al gruppo. Per il momento le nostre strade devono separarsi. Devo far visita alla Tomba e porgere i miei omaggi, come ogni volta che vengo ad Azumaido. Conosco la strada, quindi non sarà per me complesso raggiungervi. Ma mentre mi esibivo in un inchino di congedo, la Yakusoku al mio fianco vibrò intensamente, trascinandomi alcuni istanti nel mio mondo interiore. La maschera ossea del ricettacolo Kenkichi mi si parava davanti, ammantata nel suo stuolo nero che le faceva da mantello, seria e irreprensibile come poche volte l'avevo vista. Porta con te lo Spadaccino da un braccio solo. Il suo passato è intrecciato a questo luogo. Mi disse, solamente, senza darmi possibilità d'appello o di replica, ricacciandomi poi nuovamente fuori, come un ospite indesiderato del mio stesso mondo. Sekiro ... accompagnami. Pronunciai allora, posando il mio sguardo metallico sul giovane monco. Hideo, segui Yusica. Sei in buone mani, non preoccuparti.
    Così ci separammo, prendendo strade diverse per un breve periodo: ma nonostante la brevità di tale lasso di tempo, né Hideo né Sekiro sarebbero stati gli stessi quando si sarebbero rivisti.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note
    Combattere con Handicap Attivo.

    Assetto Gakutensoku: Nessuno.




    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku

     
    .
  5.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    393
    Reputation
    +81

    Status
    Online

    Gocce di Sangue e Petali di Ciliegio


    Samoru e la sua nave



    Le miei parole sembrarono perdersi nel vento quando capii che nel luogo del nostro incontro eravamo solo io e il Lupo, pronto come sempre ad imbarcarsi in nuove avventure, ed attraccata al molo era presente una grande nave, il suo nome era "Spirito Indomito", trovai quel nome molto rassicurante, sicuramente doveva aver visto molti pericolo da come si presentava e i piccoli danni che presentava sulla maggioranza dello scafo, in più si riuscivano a vedere parti riparate probabilmente per i troppi danni subito o addirittura sostituite.
    Sarebbe stata lei a portarci su Azumaido? sicuramente da sola non si sarebbe mossa dal porto ma proprio in quel momento si sentirono alcuni rumori e schiamazzi.
    Mai una volta che quella scatoletta di tonno con le gambe decidesse una partenza normale, tipo verso mezzogiorno, quando il mare è calmo ed io ho bevuto le mie cinque o sei bittiglie di vino che mi servono per navigare con cognizione. Sempre all'alba, oppure al tramonto o in notte fonda, quando i venti si alzano e navigare è un cazzo di incubo.
    Non avevo mai sentito quella voce, ma già da subito mi sembrò strana, come se fosse di uno di quegli uomini che si vedono spesso nelle locande a bere litri e litri di alcolici ma, poco dopo, lo riuscimmo a vedere, un uomo segnato dagli avvenimenti della sua vita, storpio per la mancanza di alcuni arti ma con uno sguardo ancora vivo e determinato, anche se un po' spento per via, a sentire dall'odore dell'alcool, dell'ubriachezza.
    Arrivò persino a lanciarci una bottiglia di vetro, che si ruppe appena tocco terra nelle nostre vicinanze, intimandoci di salire a bordo e non sprecare altro del suo tempo blaterando su di un rito della navigazione, non mi disturbai troppo a capire ciò che stesse dicendo, probabilmente era uno dei marinai di quella nave.
    Saliti sulla nave mi fu però subito conto di essermi sbagliato, altro che un marinaio, quell'uomo era il capitano! Samoru si chiamava e proprio prima di partire subito volle che andassimo a recuperare del vino per lui. Guardai sbigottito il Lupo, eravamo al suo servizio ora? era una situazione che non mi sarei mai aspettato ma effettivamente era lui che doveva portarci fino all'isola gemella di Genosha quindi, alzando le spalle, andai sotto coperta a recuperare ciò che ci aveva chiesto in modo da farcelo il più possibile alleato.
    Sono curioso di sapere le storie delle tue avventure Samoru, saranno sicuramente avvincenti!


    [Durante il Viaggio...]


    Samoru si dimostro essere un buon capitano, navigava velocemente tra le acque che ci separavano da Azumaido, anche se ogni tanto la mia fiducia veniva fatta crollare dalle sue parole sconnesse e senza senso, arrivò perfino a blaterare di una certa Baia di Gaikotsu dicendo di volerci portare li al posto di andare verso Azumaido ma senza cambiare la propria rotta che stesse scherzando? o era talmente ubriaco da aver sbagliato strada fin dall'inizio? iniziavo a preoccuparmi di non riuscire ad arrivare in tempo per la missione a questo punto, stando insieme ad una persona che dopo qualche minuto già si era dimenticato delle persone che aveva davanti.
    Mi avvicinai al lupo in modo da scambiare due parole con lui a bassa voce in modo che il capitano non ci sentisse.
    Oddio, ma davvero il Mizukage fa lavorare per lui queste persone così inadeguate?
    Il tutto fu seguito però da un grosso scossone, come se la nave avesse iniziato a cavalcare onde ancora più grosse del solito, e tutto d'un tratto mi ritrovai a sentire la nave sotto i miei piedi iniziare a sfuggirmi, come se stesse cadendo da un'altezza insolita.
    Preso dal panico di cadere in acqua proprio in un momento così pericoloso concentrai subito una grossa quantità di chakra nelle mie mani cercando di trasformalo in quel chakra che, proprio ad Azumaido, avevo imparato a controllare per poi, utilizzando tutte e due i pugni, andare a colpire il ponte della nave in modo da creare un'apertura nelle assi bagnate dell'imbarcazione, apertura a cui poi mi sarei cercato di tenere per non essere sbalzato via. [Note]Tocco Distruttivo (Base)
    Arte: L'utilizzatore può danneggiare gli oggetti con gli attacchi corpo a corpo; la potenza del colpo non armato contro oggetti e armi è aumentata di 10 ogni consumo ½ Basso. Non aumenta la potenza contro avversari.
    (Consumo: ½ Basso a colpo ogni 10 di potenza
    [Consumo massimo: 2 Bassi])
    [Da genin in su]

    Potenza 10 + 10 + 40 tocco distruttivo (2 bassi)

    Ci ritrovammo probabilmente proprio nel mulinello di cui aveva blaterato poco prima il capitano, non pensavo fosse veramente serio! ci stava portando verso la morte volontariamente? risolvi lo sguardo verso di lui ma l'unica cosa che riuscii a vedere era il viso di un uomo determinato e divertito, quel sadico si stava veramente divertendo!
    Alla fine di tutto quel trambusto però riuscimmo finalmente a vedere, in lontananza, il porto di Azumaido, la nostra meta era vicina e per fortuna il nostro capitano era riuscito effettivamente a portarci nel posto giusto.
    Lei è incredibile signor Samoru, non si preoccupi, i suoi saluti arriveranno come lei è riuscito a portare noi alla meta!
    Iniziavo a capire cosa ci trovasse il Mizukage in quell'uomo, un vero lupo di mare passionale e con un estrema propensione al pericolo, una persona che farebbe di tutto per riuscire a continuare a navigare in quelle acque così pericolose divertendosi nel farlo. Sulla terraferma c'era Kensei-Sama ad aspettarci, autorevole come sempre, in compagnia di una donna non più giovane, dai suoi vestiti si capiva che fosse immischiata in qualche tipo di funzione religiosa o ritualistica.
    Hideo, Sekiro, lei è Yusica, l'Alta Sciamana del Villaggio di cui è originaria una nostra conoscenza comune, Hotene. È lei che ha richiesto il nostro intervento. Seguiteci, vi spiegheremo strada facendo di cosa si tratta.
    E' un onore conoscerla mia signora. Io sono Hideo, Genin della Nebbia, sono al suo servizio. Lord Mizukage, le porto i saluti di Samoru, ubriaco e felice di navigare per lei.
    Iniziammo a parlare del perché eravamo stati chiamati li e di ciò che era avvenuto poco tempo prima, si parlava di alcuni banditi pronti a tutto per rubare uno dei materiali più importanti per l'isola, un metallo in grado di far fluire il chakra al suo interno, non c'era bisogno di specificare che il valore di quel materiale poteva risultare parecchio elevato, per questo i mercenari e ladri cercavano di recuperarne il più possibile impestando i territori circostanti e scatenando quindi le ire dei Kamui dell'isola.
    Dovevamo quindi occuparci di alcuni individui che stavano portando scompiglio proprio in quel periodo, un compito che da subito capii essere di una certa difficolta e per cui iniziai a provare una sensazione di preoccupazione.
    Il Mizukage dunque si congedò portando con se, per un motivo a me sconosciuto, il Lupo e lasciandomi con la donna.
    Hideo, segui Yusica. Sei in buone mani, non preoccuparti.
    Non sapevo ancora cosa pensare di quella donna, ma se davvero era la sciamana del luogo, forse poteva aiutarmi con i sogni che avevo avuto in quel periodo, era arrivato il momento di fare quelle domande a qualcuno che forse mi avrebbe saputo dare risposte.
    Lady Yusica, lei è una sciamana, posso parlarle di ciò che mi sta accadendo ultimamente? sento che delle strane forze stanno accompagnando il mio cammino.




    Edited by Kaystar - 18/2/2021, 19:40
     
    .
  6.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    162
    Reputation
    +51
    Location
    Roma

    Status
    Offline


    Gocce di sangue e petali di Ciliegio


    ~II~



    Reminiscenze



    L'ombra davanti alla quale il Lupo s'era inchinato si rivelò essere un abbaglio. Di fronte a sé non c'era altro che il mare. Nessuna traccia del Mizukage. Tuttavia, un'ombra era effettivamente presente ed oscurava col suo manto gran parte della banchina. Essa s'ingrandiva sempre di più, come se qualcosa di imponente si stesse avvicinando al porto.
    Lo sguardo dello shinobi s'alzo lento. In lontananza, ondeggiando sopra i flutti impetuosi, una nave maestosa era diretta verso Kiri. Le sue vele coprivano alternativamente il sole del mattino, facendo passare raggi solari che creavano giochi di luci del tutto particolari, colorando di sfumature inusuali, rosate, arancio, o violette, il grigiore dell'asfalto e delle assi di legno consumate.
    In quello spettacolo di chiaro e scuro, comparve la Pantera, accanto al Lupo, e poco dopo, il vascello, ormai ormeggiato, torreggiava minaccioso come una imponente fortezza mobile giunta alla conquista di una terra straniera. La nave sembrava essere nuova, appena costruita, ma la scritta Spirito Indomito, esposta fieramente sulla fiancata, non poteva vantare lo stesso splendore. L'impressione era che la trave su cui era inciso il nome del veliero fosse una sorta di materiale di risulta, un rimasuglio di un'imbarcazione precedente attaccato a forza su quella nuova. In netto contrasto, immediatamente accanto a quelle scritte logore, scintillante e radioso, luccicava un II. Qualcosa però stonava. L'atmosfera inquietante, che lo Spirito Indomito II aveva portato con sé, era rotta, spezzata dai suoni che l'accompagnavano. Vetri rotti, schiamazzi, canti marinareschi e ogni sorta di rumori imbarazzanti provenivano dall'interno della nave. Che una ciurma di pirati rozzi e poco puliti fosse stipata là dentro?

    Mai una volta che quella scatoletta di tonno con le gambe decidesse una partenza normale, tipo verso mezzogiorno, quando il mare è calmo ed io ho bevuto le mie cinque o sei bittiglie di vino che mi servono per navigare con cognizione. Sempre all'alba, oppure al tramonto o in notte fonda, quando i venti si alzano e navigare è un cazzo di incubo.

    Una bottiglia, lanciata a velocità impressionante, si diresse senza preavviso verso i due genin in attesa sulla banchina. Il Lupo la schivò con un leggero salto verso la sua destra, ma il collo della stessa lo sfiorò a malapena. Se fosse stato colpito in pieno avrebbe subito un grave danno.

    Volete stare lì impalati ancora per molto? Forza, che il viaggio per Azumaido non è certo una passeggiata ed ho finito le uovomappe.

    Una passerella comparve sul lato corto del veliero, tramite la quale il Lupo e la Pantera salirono a bordo. Lassù, la nave si presentava completamente spoglia, priva della ciurma scalmanata che il Lupo s'era immaginato la popolasse. Grande fu la sorpresa quando si scoprì che quel baccano era prodotto da un solo individuo. Dalla cabina uscì un vecchio marinaio, con in faccia i chiari segni di un alcolismo di vecchia data: chiazze rossastre in volto, metà del quale coperto da una folta barba grigia e rasposa, un unico occhio circondato da sclere ingiallite, chiaramente itteriche, ed un unico braccio, col quale teneva una pipa che fumava avidamente, dall'interno della quale il tabacco s'incendiava e ribolliva rossastro ad ogni inalazione, spiccando contro il cielo ancora oscuro e nebbioso dell'alba kiriana.

    Buongiorno, ragazzi, io sono Samoru.

    Il Mizukage quindi aveva davvero affidato a costui il compito di trasportare i suoi due sottoposti verso Azumaido? Non ci fu tempo per rimuginarci sopra, perchè il capitano aveva già preteso che gli si portasse da sottocoperta una bottiglia di vino. La Pantera acconsentì senza tante storie e andò a recuperare ciò che era stato richiesto. Il Lupo, dal canto suo, rimase fermo là davanti a fissare l'uomo con un sorrisetto nostalgico. Sebbene Ashina fosse ben lontana dal mare, anche tra i monti non mancava chi apprezzava l'alcool. I liquori che aveva scovato nelle sue avventure spesso lo avevano aiutato a sciogliere molti misteri, rabbonendo persone che altrimenti difficilmente avrebbero parlato.
    L'Ōkami s'avvicinò al marinaio e alzò verso di lui la spalla priva del braccio. Un segno di comunione volto a mostrare sin da subito una certa affinità trai due.

    Come saprai, io sono il Lupo.

    Mentre rivolgeva lo sguardo verso la Pantera che nel frattempo era ritornato con la bottiglia di vino richiesta, il ninja senza braccio assunse un'espressione beffarda e al contempo divertita.

    Vino? Mi deludi Samoru. Dovresti provare il Liquore della Scimmia: brucia come fuoco in bocca ed un sorso equivale ad un bicchiere intero di rum.

    […]



    Oh, sì, potrei usare il Mulinello di Repun. Certo, è una manovra rischiosa, credo di essere morto l'ultima volta che ci ho provato.

    Nella cabina di Samoru il puzzo era paragonabile a quello che emanavno le Segrete del Castello di Ashina: la differenza era che il tanfo non era certo di putrefazione, ma di liquidi corporei lasciati a fermentare. Tuttavia il disgusto era il medesimo. Il vecchio pareva non sapere come diavolo fare ad arrivare ad Azumaido, ma un'illuminazione riuscì a dirimere quel nodo che s'era formato nella sua testa: una manovra detta il Mulinello di Repun. Probabilmente affetto da encefalopatia di Wernicke- Korsakoff, Samoru manifestò all'improvviso una amnesia retrograda a breve termine che lo portò a non riconoscere più i due che aveva appena ospitato sulla sua nave. Intimò loro invece di allontanarsi, avvertendoli che una certa Baia di Gaikotsu fosse vicina.
    I due genin lo lasciarono da solo al timone e si diressero senza protestare sul ponte.

    Oddio, ma davvero il Mizukage fa lavorare per lui queste persone così inadeguate?

    Il Lupo scrollò le spalle e guardò il compagno con l'aria di chi la sa lunga.

    Nella mia terra, lo spadaccino più abile che abbia mai conosciuto non era altro che un vecchio ubriacone e...

    Non riuscì a finire la frase. Là sopra, sul ponte, i due erano esposti alle intemperie e alla furia del mare che agitava le mille braccia di cui disponeva, sotto forma di immense onde che facevano ballare a dritta e manca il grande veliero come una fragile barchetta. Il grigio si mischiava con il blu creando una sfumatura di celeste freddo che ammantava tutto l'orizzonte senza che si potesse capire precisamente dove iniziassero le nuvole e dove terminasse la schiuma delle acque in tempesta.
    Poi d'un tratto il viaggio ebbe fine. Almeno questo fu ciò che pensò lo shinobi d'Ashina: infatti l'imbarcazione subì un violento scossone. Non lateralmente, come ci si poteva aspettare, ma verticalmente, verso il basso. Come se all'improvviso il mare si fosse aperto sotto di loro e stessero precipitando verso il fondo degli abissi senza più acqua a sostenerli. Il mare letteralmente si sollevava e i flutti ricadevano violenti in ogni direzione, anche sopra l'imbarcazione stessa, ricoprendo il ponte di un profondo strato d'acqua che smuoveva ogni cosa, creando una sorta di impetuoso torrente. La forza della tempesta e della caduta era inimmaginabile. Il Lupo, usando il Chakra Distruttivo, sollevò il piede per farlo poi ricadere bruscamente sulle assi di legno appena sotto di lui, in modo da creare un'apertura di pochi centimetri. [Nota]Tocco Distruttivo (Base)
    Arte: L'utilizzatore può danneggiare gli oggetti con gli attacchi corpo a corpo; la potenza del colpo non armato contro oggetti e armi è aumentata di 10 ogni consumo ½ Basso. Non aumenta la potenza contro avversari.
    (Consumo: ½ Basso a colpo ogni 10 di potenza [Consumo massimo: 2 Bassi])
    [Da genin in su]

    Consumo: 2 Bassi + 1 Basso
    Potenza: 40 + 10 + Forza 375

    Subito dopo estrasse la wakizashi ed infilò la lama completamente nel buco, lasciando fuori solo l'elsa, in modo che questa rimanesse incastrata tra l'esterno e l'interno della nave. Sperava così di creare una specie di appiglio che impedisse che venisse trascinato via. Poi, reggendosi a quel manico di fortuna, chiuse gli occhi e s'immaginò il peggio: la nave era stata soverchiata dalla forza delle onde. Il naufragio era imminente. La loro storia finiva lì. Quelle onde tremende li avrebbero sommersi per sempre. D'altronde c'era da aspettarselo, essendosi affidati ad un ubriaco con la memoria irrimediabilmente compromessa.

    […]



    Ah-ah! Ci siamo, il Paese degli Uccelli!

    Quando lo shinobi da un braccio solo riaprì gli occhi, la sua vista fu pervasa dal candore accecante delle perenni nevi di Azumaido. I monti imbiancati si stagliavano lontani a formare un muro di roccia contro le correnti calde che provenivano da sud-est, lasciando l'isola nel freddo eterno. Lastre di ghiaccio solcavano le acque attorno alla nave, il mare calmo rifletteva i raggi di un sole che accennava a spuntare da dietro le nuvole oscure. Collinette di neve circondavano le casupole emisferiche del familiare porto, alquanto sfregiato, che il Lupo e la Pantera avevano imparato a conoscere tempo addietro. Tenui luci provenivano dall'interno della taverna.
    Samoru era convinto di averli condotti da tutt'altra parte. Una volta sbarcati sull'isola ghiacciata, il Lupo e la Pantera si congedarono dallo strambo capitano.

    Salutatemi Kensei!

    Un giorno ti farò assaggiare il Sakè Fonte di Drago. Vedrai che non potrai farne a meno.

    Ad attendere i due genin al porto, finalmente, c'era il Mizukage, accompagnato da una donna alta dai capelli rosa. In contrasto con il vestiario usuale dell'isola, gli indumenti della donna erano decisamente leggeri.
    Appena giunto al suo cospetto, il Lupo si inginocchiò davanti al Ninja di Ferro.

    Come avete ordinato, mi presento al vostro servizio, Signore.

    Hideo, Sekiro, lei è Yusica, l'Alta Sciamana del Villaggio di cui è originaria una nostra conoscenza comune, Hotene. È lei che ha richiesto il nostro intervento. Seguiteci, vi spiegheremo strada facendo di cosa si tratta.

    E mentre il quartetto si incamminava, la Sciamana iniziò quello che sarebbe risultato essere un lungo discorso. Ella spiegava che in precedenza era stato rinvenuto, ad Azumaido, sotto strati e strati di neve, un villaggio nascosto dal nome di Kotetsu Sakura.

    Come forse sapete, però, la zona limitrofa al villaggio è ricca di un particolare metallo in grado di interagire col chakra, chiamato Eterno Gelo, metallo che era utilizzato dagli abitanti del ciliegio per ogni tipo di funzione, dalla costruzione di case alla forgiatura di armi. Come riuscissero a manipolare tale metallo pare essere ancora un mistero, dato che risulta completamente immune alle alte temperature e quindi fonderlo, semplicemente, come si fa con gli altri metalli e le altre leghe appare impossibile.

    Similmente alla missione precedente, in cui erano andati alla ricerca di Dansei Otoko, man mano che avanzavano, i già rari segni di civiltà dell'isola lasciavano il posto alla natura incontaminata, bloccata, paralizzata, cristallizzata in un involucro di rugiada gelata che sembrava quasi la conservasse eternamente intatta ed inalterata nel tempo. Ancora una volta, il pensiero fu automatico: il Drago Divino stava al Palazzo della Sorgente, come un Dio del Gelo doveva stare ad Azumaido.
    La neve che soffocava il terreno gradualmente aumentò sempre più, fino a divenire una sorta di alta coltre bianca che rendeva faticoso avanzare ad ogni passo. Ma la Sciamana sembrava immune a tutto ciò. Camminava nella neve densa, leggera e sinuosa come in un prato di margherite.
    Ella proseguì. In pratica quel prezioso metallo aveva attirato le grinfie di malfattori d'ogni sorta che erano giunti per derubare l'isola dei suoi giacimenti. Ciò aveva fatto infuriare i Kamui, entità sovrannaturali nate dal Freddo stesso del luogo. I nativi avevano cercato di frenare la razzia che stava avvenendo nella loro terra, ma, a causa di lotte fratricide ed intestine, non riuscivano a contrastare efficacemente le schiere di ladri in continuo sbarco.

    Ed è qui che entrate in gioco voi. Non riusciamo a tenere a bada alcuni individui e quindi lasceremo che siate voi ad occuparvene. Non appena arriveremo al mio kotan vi mostrerò ciò che dovrete sapere.

    Per il momento le nostre strade devono separarsi. Devo far visita alla Tomba e porgere i miei omaggi, come ogni volta che vengo ad Azumaido. Conosco la strada, quindi non sarà per me complesso raggiungervi.

    Il Mizukage di colpo interruppe il loro incedere. Il Lupo, la Pantera e la Sciamana s'erano già incamminati verso la direzione opposta a quella del Ninja di Ferro, quand'ecco che la voce di questi, perentoria, profonda e ovattata dall'elmo che ne nascondeva le fattezze, echeggiò nel vuoto invernale.

    Sekiro... accompagnami.

    Il Lupo si voltò di scatto.

    Come desiderate, Signore.

    Facendosi largo tra la coltre innevata, il gruppo prese strade diverse, lasciando dietro di sé due scie che tagliavano gli strati di neve, facendo trasparire il fondo costituito di terra arida e morta. Lo shinobi conosciuto come Lupo non sapeva esattamente cosa aspettarsi, ma qualcosa dentro fremeva ed una strana voglia di ricoprire di sangue la sua lama lo pervase. Cos'era quella sensazione? I ninjutsu dimenticati, appresi da anni di tradizione shinobi di Ashina, si riaffacciarono alla memoria e, con essi, le parole di Lady Emma...

    Io non uccido le persone. Tuttavia, semmai incontrassi uno Shura, vorrei eliminarlo...



    Edited by ~Sekiro~ - 22/2/2021, 22:19
     
    .
  7.     +3   Like  
     
    .
    Avatar

    ~ The Red Capes are coming!

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,609
    Reputation
    +242
    Location
    Firenze

    Status
    Anonymous

    Gocce di sangue
    e petali di Ciliegio


    Capitolo Uno


    Atto III
    Strade diverse, segreti comuni. †



    I due genin ebbero un'idea comune quando dovettero fronteggiare il pericolo dell'improvviso cambio gravitazionale dovuto alla particolare situazione in cui lo Spirito Indomito II si ritrovò, evidente segnale che le molte avventure insieme li avessero portati a sviluppare una sorta di sesto senso comune, quasi un linguaggio istintivo che gli permetteva di comunicare senza un reale scambio di informazioni. Una fondamentale caratteristica che io e Youshi cercavamo di creare col progetto della Nuova Nebbia di Sangue e che, in alcuni casi come questo, sembrava dare ottimi frutti.
    Il viaggio con il vecchio Samoru, comunque, si concluse nel migliore dei modi, pur generando una serie di domande - completamente lecite - nella mente dei giovani genin di Kiri sulla mia capacità di scegliere le persone cui affidarmi. Non avrei reagito bene, se mi avessero posto quelle domande, ma non sarebbe stato complesso per loro, una volta tornati a Kiri, scoprire il motivo per cui Samoru godeva di tanta fama ai più alti piani dell'Amministrazione del Villaggio: fu un fedele uomo di Tsunade, la Mizukage che precedette Shiltar Kaguya, e servì Kiri ed i suoi uomini per molto tempo. Ebbe un ruolo chiave anche quando Cantha attaccò Kiri durante la famigerata Settima Riunione, quella che vide anche morire Seinji Akuma per mano dei suoi stessi compaesani. Il suo tempestivo intervento riuscì a contenere i già disastrosi danni che il Villaggio Segreto subì in quell'occasione. [Note]Se non avete letto quella giocata, dateci un occhio, anche solo sommario, alla parte finale per vedere di cosa parlo!
    Ci conto! Vedi di non perdere altri arti in qualunque sia la tua avventura qui. E se li perdi, per favore, non iniziare ad indossare maschere strane. Gridò Samoru al Lupo, facendo giungere fino alla sua posizione la sua terribile fiatella alcolica. Fiatella che non risparmiò neanche la Pantera, la quale, tuttavia, ricevette quasi uno sbuffo di cortesia come risposta. Ma Samoru era così: totalmente inconsistente ed apparentemente privo della più basilare delle nozioni di vita associata.
    Ricongiunti tutti insieme e sottopostici ai classici formalismi iniziali, ci mettemmo subito in viaggio separandoci poi dopo alcuni chilometri.

    [Yusica e Hideo]
    La Sciamana si chinò benevola ad ascoltare le parole del giovane ninja il quale le parlava contrito e pensieroso. Benché Yusica fosse certamente diversa dal sottoscritto, il suo volto non faceva trasparire calore ed affetto, piuttosto serietà e morigeratezza. Le rughe che giacevano sul suo viso, infatti, le donavano un'aura di austerità quasi regale, ammantando la sua figura di fascino ed eleganza. Nonostante questo, tuttavia, la donna non sembrava un distaccato simulacro di rigida marzialità quanto, invece, una illuminata saggia. Certo, Hideo, dimmi pure. Cercherò di aiutarti come posso, anche se sono convinta che le mie parole ti risulteranno piuttosto estranee e di difficile comprensione. Gli Sciamani che trovi a Kiri venerano divinità diverse e profetizzano in modi diversi. Il suo sguardo continuava a guardare l'orizzonte, quasi come se i suoi occhi stessero cercando qualcosa che il cielo volesse nasconderle.
    Quando i dubbi del Genin furono fugati, l'Alta Sciamana passò a dare indicazioni piuttosto chiare sul da farsi al giovane. Tra poco giungeremo al mio tuskur, al mio villaggio. Tuttavia non potrai entrare, almeno non finché io non annuncerò il tuo arrivo. A quel punto, il popolo dovrà scegliere se accettarti o meno. Per far sì che questo processo sia più facile, ti direi di portare qualcosa in offerta al tuskur. La donna fece una pausa, soffermandosi a pensare. Dovevano rendere quel processo abbastanza veloce, quindi pensò all'alternativa più semplice da proporre alla Pantera. Potresti cacciare qualche animale. Cibo e pelli sono sempre utili in questo posto, come ben puoi immaginare. Disse allora, alzando l'indice destro verso il cielo. Sì, credo che questa sia l'idea migliore. E mentre terminava questa frase, all'orizzonte, il kiriano poté notare un insediamento nella neve.

    Ben visibili anche da quella distanza, le case col tetto a spiovente reggenti la pesante neve perenne del luogo si stagliavano sullo sfondo, in contrasto col loro color del legno, disegnando un profilo chiaro e quasi estraniante rispetto all'ambiente: sarebbe stato lecito, infatti, aspettarsi un luogo primitivo, con capanne in legno come abitazioni, poco avanzato tecnologicamente. Invece il villaggio di Yusica pareva godere di vere e proprie casupole, evidentemente riscaldate col fuoco per via dei sinistri ed affascinanti giochi di luce che si potevano scorgere dalle piccole finestre anche dalla loro posizione. Ti consiglierei di andare nel bosco a nord-ovest da qui. È parte del cammino che dovremmo fare col tuo Kage ed il tuo comapgno per raggiungere Kotetsu Sakura in ogni caso, almeno così ti ambienti con un po' di anticipo rispetto ai tuoi compagni. E quindi Yusica si sarebbe congedata, camminando da sola verso il suo villaggio, abbandonando, almeno inizialmente il giovane alle intemperie del luogo.
    Camminando verso il bosco indicato, Hideo si sarebbe scontrato con la difficoltà di percorrere la neve senza camminare nella scia di Yusica. Grossi ed alti passi andavano intrapresi per potersi muovere con una certa facilità in quell'ambiente, sprecando dunque un buon quantitativo di risorse anche per un ninja come lui. Inoltre la fauna in quel luogo non era certamente vivissima: pochi animali potevano vivere nella rigidità di quei climi. D'un tratto, però, con la coda dell'occhio, mentre si faceva strada nella neve, il kiriano poté scorgere chiaramente una piccola macchia marroncina saltellare alla sua destra: era una lepre che, agile e scattante, zompettava arzilla in quell'ambiente ostile. Se la Pantera avesse provato a colpirla dalla distanza o seguirla, l'animale sarebbe immediatamente saltato sull'attenti, schivando il colpo ed iniziando a muoversi più velocemente. Non sarebbe stato un problema, per la Pantera, starle dietro ma riuscire a cacciarla con precisione e senza comprometterne l'integrità della pelle o delle carni sarebbe stato tutto un altro paio di maniche. Ad un certo punto però la lepre si sarebbe fermata, dando ad Hideo la finestra giusta per colpirla.
    Ma qualcosa lo avrebbe anticipato: un grosso lupo dal manto grigiastro, maestoso ed affascinante, sarebbe saltato da un piccolo cespuglio lì vicino, silenziosissimo e letale, ed avrebbe afferrato con le sue fauci la piccola lepre, saltando poi un'altra volta nel verde da cui era fuoriuscito. Non sarebbe stato difficile per Hideo, tuttavia, notare come quel lupo avesse qualcosa di particolare: lungo tutto il muso, incastonati nella carne, presentava come dei piccoli oggetti metallici. Sembrava, comunque, che quell'animale non lo avesse notato. E forse poteva seguirlo da debita distanza. Se anche l'avesse perso di vista, comunque, in ogni caso, non sarebbe stato difficile recuperare le sue tracce, dato che quel bosco era molto poco trafficato da esseri umani e dunque le impronte della fauna sulla neve rimanevano fresche molto a lungo. Il canide si sarebbe inoltrato molto nel bosco, giungendo vicinissimo ai siti di scavo del villaggio di cui io e Yusica avevamo parlato, Il Ciliegio d'Acciaio. D'un tratto, poi, il lupo si sarebbe fermato, voltandosi verso un albero e lasciando cadere a terra il leprotto, ancora vivo e nient'affatto ferito da quell'azione del lupo. E tu chi saresti? Una mano spuntò da dietro l'albero, allungandosi verso la lepre, riuscendo poi ad afferrarla prendendola da sotto la pancia. L'animale iniziò a respirare affannosamente ed a divincolarsi, evidentemente impaurito. Alla mano, poi, seguì il corpo ed il volto del misterioso "uomo".

    Un bambino biondo, forse all'inizio dell'adolescenza, con strette e lunghe orecchie a punta, se ne stava lì, davanti al ninja, senza scarpe, con piedi e mani gonfi e viola ed il viso emaciato. Sul viso erano presenti alcuni oggetti metallici non dissimili da quelli che anche il Lupo lì presente possedeva. Erano forse ore che quel bambino se ne stava al freddo e non sarebbe stato difficile per la Pantera comprendere che aveva bisogno di un qualche aiuto. Io sono Momin. Ti va di giocare con me? Disse, mentre portava un dito sul naso, estraendo un piccolo spiedo esattamente là dove sembrava possedere quelle strane protuberanze metalliche. Senza attendere la risposta del ninja, il giovane conficcò quello spiedo nel collo della piccola lepre. Lo spiedo penetrò in profondità fino a venir completamente assorbito dal corpo di quell'animale ed alcuni istanti dopo anche essa parve possedere le protuberanze metalliche del lupo e del bambino. A quel punto Momin posò a terra la lepre che, insieme a lui stesso ed al lupo, iniziò a muoversi in direzione di Hideo. Possiamo cacciare insieme se ti va! E se vuoi posso insegnarti il metodo che uso io e che non mi espone ad alcun tipo di pericolo, che dici? Il bambino sorrise, estranedo uno spiedo dal lupo e porgendoglielo. Prima di tutto, devi imparare a controllare questo oggetto. Si chiama Ricevitore di Chakra. È come se fosse una piccola antenna. Ti permette di sintonizzarti col chakra dell'animale o dell'esere umano in cui lo innesti, controllandolo! Diventerà quasi come se fosse una parte di te: sentirai con le sue orecchie, odorerai col suo naso, vedrai con i suoi occhi e percepirai col suo tatto! Non solo, ti muoverai anche col suo corpo, se vorrai. E mentre diceva quelle parole, sia il lupo che la lepre iniziarono a girare intorno su se stessi, disegnando dei cerchi sulla neve. Concentrando del chakra in quell'oggetto sarai in grado di sintonizzarlo, per così dire, col tuo tantien e far sì che lo spiedo risponda soltanto ai tuoi comandi ed a quelli di nessun altro. Prova, forza! Poi se non ti piace puoi anche lasciare stare, te lo prometto. Il bambino sorrise nuovamente nel suo volto violaceo. Aveva un aspetto vagamente triste, come se si rammaricasse di qualcosa. Sai, sono giorni che sono qui fuori da solo. Ho perso tutto. La mia famiglia è stata uccisa dai saccheggiatori a Kotetsu Sakura. È così tanto tempo che non incontro nessuno che sono disposto anche ad insegnarti questa mia arte ninja segreta perché tu non te ne vada e passi un po' di tempo con me ... solo un po' di tempo, per favore, non ti chiedo altro. Sto cercando di controllare questi animali per raggiungere piano piano il porto e da lì trovare un modo per salvarmi. Sono troppo debole per muovermi da qui e questo mi sembra il modo migliore. Se Hideo avesse provato ad accennare alla possibilità di portarlo ad un villaggio vicino o ad una qualunque altra forma di aiuto, Momin si sarebbe indispettito, aggrottando le sopracciglia e guardandolo storto. Non ho bisogno di aiuto! Non lo voglio! L'ultima volta che mi sono fidato di qualcuno i miei genitori sono morti. Ti chiedo solo di giocare un po' con me. Nient'altro. Per favore!
    Se avesse accettato l'offerta del bambino, Hideo avrebbe dovuto dapprima concentrarsi per risintonizzare il suo ricevitore. A quel punto, poi, Momin avrebbe esordito: Perfetto! Ora però devi metterti nelle condizioni di crearne altri: per farlo dovrei infilare il primo spiedo nel tuo corpo. Dopo di che sarai in grado di estrarli da dove più preferisci, proprio come faccio io! E così dicendo indicò il suo naso. Forza e coraggio, non farà male, te lo prometto. Aggiunse il biondo, sempre contento ed allegro come se finalmente gli fosse concesso qualcosa che tanto desiderava. [Note]Voglio una bella parte di ruolato qui eh! Descrivi sia le emozioni e le sensazioni del "risintonizzare" il ricevitore, sia quello che succede quando ti conficchi lo spiedo in corpo. ;)
    Guarda che carino! Disse, una volta che Hideo ebbe terminato il processo. Ora dobbiamo metterci nelle condizioni di poter cacciare! Per prima cosa dovrai esplorare direttamente i dintorni per trovare un primo animale da comandare. Io ho scelto un lupo e con questo ho catturato una lepre. Tu potrai fare qualcosa di simile. Una volta che avrai il tuo primo animale comandato torna qui e diamo il via alla vera e propria caccia, va bene? Momin era a dir poco euforico all'idea di giocare col suo compagno. Ora stava a lui riuscire nell'impresa richiestagli. [Note]Altra parte di ruolato stretto: descrivi questa fase iniziale dove trovi un animale a tua scelta per poter cacciare. Sii autoconclusivo, non è importante la parte "regolamentosa" in questa sede, ci serve solo come intermezzo per arrivare alla parte "finale" che sarà quella totalmente personalizzata sulle tue preferenze (ci sentiamo in privato su discord per accordarci a riguardo. ;) ). Dopo di che, attraverso Momin, vedremo un po' di specifiche della TS volta per volta, post per post. Ok?

    [Kensei & Sekiro]
    Camminavo a passi lenti ed in religioso silenzio. Il mio rito di rimettermi sul medesimo percorso che avevo compiuto la prima volta che ero giunto ad Azumaido ogni volta che mi ripresentavo sull'isola aveva assunto i toni di una vera e propria funzione religiosa. E pensare che ancora non ero nato quando queste vicende divennero storia. Ma fu qui che fui battezzato, fu qui che il germe dell'Inquisitore di Kiri fu piantato e, con esso, la consapevolezza della necessità che il passato ed il debole morisse perché il futuro ed il forte nascesse. Non sapevo se Sekiro avrebbe provato ad interrompere quel silenzio, sapevo soltanto che la Yakusoku non riusciva a rimanere composta nella sua ferrea natura. Vibrava, si dimenava, mi chiedeva consiglio ma non lo esigeva, lasciando che percepissi il suo turbamento nel mio mondo interiore ma senza che questa mi richiamasse direttamente nell'umida oscurità del nulla in cui ormai quella frazione di sé abitava. Sapevo che l'Okami veniva da una terra lontana che non avevo mai sentito direttamente nominare e che le sue tradizioni e credenze fossero quasi estranee a quelle del nostro continente. Mi domandavo, quindi, perché la Yakusoku vedesse e percepisse in lui una radice insanguinata; mi domandavo come fosse possibile che i Kenkichi fossero giunti in quelle terre dimenticate, come avessero fatto, a quel punto, a troncare di netto i rapporti e la storia che li avevano preceduti. Mi domandavo, insomma, di chi fosse il lascito Sekiro. E non sarebbe stato affatto difficile per il genin scorgere quei miei pensieri nella pesantezza dell'aria che ospitava la mia figura, nell'insopportabile e plumbea sensazione di oppressione che accompagnava i miei passi. Poi, d'un tratto, quell'incantesimo fu spezzato. Raccontami di te, Sekiro. Raccontami del tuo passato e di ... Ashina. È questo il nome del posto da cui provieni, giusto? [Note]Cerchiamo un modo per collegare la storia del tuo pg con quella di Clan, che dici? Inoltre direi che quando te la senti, potresti fare un topic di ambientazione su Ashina visto quanto è presente in ogni singolo post del tuo pg, anche per legarla un po' al mondo del gdr e per renderti la vita più facile.
    Alcuni minuti dopo, arrivammo: il piccolo santuario Kenkichi che gli antenati avevano lasciato sull'isola principale del Paese del Mare, era una minuta struttura in pietra che si ergeva isolata su una piana innevata. I simboli del clan erano più che evidenti sotto lo strato di ghiaccio e la porta di ingresso, una lastra di roccia ricoperta di metallo che non aveva alcuna maniglia né appiglio per l'apertura. Per di qua. Dissi, toccando semplicemente e spingendo quell'enorme ammasso di pietra, neve e ghiaccio, facendolo così scivolare liberamente, fluido, quasi come se fosse aperta e manutenuta regolarmente. Anche l'aria che proveniva dall'interno non aveva affatto l'odore di un ambiente chiuso da giorni, se non settimane ma anzi, sembrava fresco e odoroso. Lo stretto corridoio di scalini ripidi che si apriva dinnanzi a quella porta ci avrebbe presto portato in una stanza rettangolare, più lunga che larga, che dalla prima volta in cui ero entrato, però, non era tuttavia stata cambiata. Al muro una sequela di torce poste molto in alto, alimentate forse da un fuoco creato col chakra che pareva essere perenne, avrebbe illuminato la stanza, mostrando qualcosa che Sekiro, forse, non si sarebbe aspettato di vedere.
    Le cassepanche in pietra che giacevano alla base di ogni lato di quel grande rettangolo erano state spaccate e graffiate. Le rastrelliere al muro, che un tempo dovevano ospitare numerose spade, erano divelte e decine e decine di spade giacevano al suolo, alcune spezzate, altre in terribili condizioni, quasi fossero state cosparse di acido, altre ancora apparentemente intatte ma forse... vuote.

    Quando venni qui per la prima volta non compresi ciò che vidi. Dissi, mentre camminavo in quella sorta di cimitero portandomi verso la parete più lontana rispetto all'ingresso. Con una mano andai a cercare un piccolo filatterio all'interno della mia armatura e, con forza, lo scagliai verso il muro. Le schegge di quella piccola ampolla di vetro schizzarono in ogni direzione, cozzando contro le mura, il pavimento, la mia effige d'acciaio. Il sangui, invece, si mosse sul muro, a ritroso, come se delineasse un movimento inverso rispetto a quello di aspirazione, tornando a comporre la frase che in principio avevo letto. Ho preso queste anime. Le ho riportate alla Spada del Primo. Non c'è Profanazione. Le meritevoli diverranno uno. Dissi, leggendo la nuova scritta apparsa sul muro. Mi voltai poi verso Sekiro. Questa tomba non è stata profanata. Questa tomba fu il frutto di tradizioni perse e dimenticate. Fu il frutto della Diaspora, della morte del primo figlio di Kenkichi Mikawa e della secondogenita del fondatore, Midorinaka Kenkichi. Portai una mano alla Promessa, estraendola e lasciando che drenasse la mia energia vitale e, in contemporanea, mentre prendeva forma, ne portai la punta alla gola del giovane Sekiro ad una velocità così elevata che il ragazzo non avrebbe potuto fare niente per schivarla. Concentrati. Cerca un legame con quello che resta in questo luogo. Se anche la tua storia fa parte di ciò che è stato dimenticato con la Diaspora qui potrai ritrovare le tue radici. Cerca il pezzo di te che è Acciaio e Sangue. Alle mie spalle apparve l'immagine traslucida della Yakusoku scrutante il Lupo che, in quel momento, era piuttosto una pecorella che il Pastore doveva riportare al suo ovile. [Note]Ti spiegherò nel dettaglio le dinamiche e la storia del Clan Kenkichi durante la giocata ma, ovviamente, dobbiamo riuscire a collegarla al tuo bg.
    Dunque facciamo come segue: in questo post dovrai percepire e descrivere sia l'anima che albergherà nella tua spada sia la "forma" della spada che avrai a ts appresa.
    Considera che l'anima all'interno della spada è quella che, di fatto, dà i poteri ai Kenkichi e che può essere praticamente tutto quello che vuoi purché tu sia in grado di giustificarne la precedente appartenenza al clan (bambino-adulto-vecchio o anche animale se legato in qualche modo ai Kenkichi. I Pipistrelli lo sono da bg ma puoi espandere la cosa come vuoi, ovviamente).
    Per quanto riguarda la forma della spada, usa pure un "prestavolto" (cioè un'immagine di una spada da un qualche manga o quel che preferisci). Agli attuali fini della giocata, la spada la troverai in questa stanza a terra tra le carcasse delle altre spade, nella condizione che preferisci purché sia inutilizzabile. Ovviamente la renderemo utilizzabile con la giocata stessa. Unica nota a riguardo: ricorda che al liv. I l'arma di clan può essere unicamente una spada: uccidendo un pg o png o attraverso un equip leggendario è possibile scindere la spada in due o dargli forme diverse (per esempio rendendola una zambato, per dirne una).
    Se hai bisogno di qualche altro dettaglio o se ti vuoi accordare per un eventuale trama da infilare in questa giocata, scrivimi in privato su discord.





    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note
    Combattere con Handicap Attivo.

    Assetto Gakutensoku: Nessuno.




    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku

     
    .
  8.     +2   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    393
    Reputation
    +81

    Status
    Online

    Gocce di sangue e petali di Ciliegio


    The Wild Hunt



    Certo, Hideo, dimmi pure. Cercherò di aiutarti come posso, anche se sono convinta che le mie parole ti risulteranno piuttosto estranee e di difficile comprensione. Gli Sciamani che trovi a Kiri venerano divinità diverse e profetizzano in modi diversi.Vede, da quando sono stato qui, nelle terre di Azumaido, qualcosa è cambiato... faccio ogni notte lo stesso strano sogno, una figura che corre verso di me chiamando il mio nome sempre più forte. Secondo lei potrebbero centrare i Kamui di cui parlavate poco fa?La donna si era dimostrata molto disponibile e per questo non mi fu difficile da subito fidarmi di lei, alla fine era stato lo stesso Mizukage a portarci da lei quindi sapevo di sicuro che sarebbe stata una persona fidata.
    Nel mentre intanto stavamo viaggiando per quei sentieri completamente innevati, ciò rendeva molto faticoso il camminare in tutta quella fredda e soffice neve che ricopriva qualsiasi cosa in quel luogo ma per Yusica sembrava una passeggiata, come quelle che ero solito a fare nelle zone boschive al di fuori di Kiri, passeggiate di puro piacere dato che, vivendo proprio in quel luogo, oramai era abituata a camminare in quel difficile terreno.
    Ad ogni passo sentivo la mia energia risucchiata, come se proprio quella lunga camminata fosse la prova da svolgere per portare a termine la missione ma, per fortuna, osservando l'orizzonte iniziammo a scorgere quelli che sembravano i tetti di alcune case, stranamente tecnologicamente avanzate e non le classiche casupole di montagna che ci si poteva aspettare, che Yusica presento come appartenenti al proprio villaggio. Preso da una gioia momentanea per la fine di quella tortur...ehm...camminata le rivolsi un sorriso sincero. non vedo l'ora di poter riposare un po', tutta questa neve è veramente fastidiosa, per fortuna sono nato a Kiri e non qui!Tra poco giungeremo al mio tuskur, al mio villaggio. Tuttavia non potrai entrare, almeno non finché io non annuncerò il tuo arrivo. A quel punto, il popolo dovrà scegliere se accettarti o meno. Per far sì che questo processo sia più facile, ti direi di portare qualcosa in offerta al tuskur. Le sue parole mi colpirono come un macigno, dopo tutta quella fatica non era nemmeno scontato che io potessi entrare nel villaggio? immagino che alle tradizioni non si possa comandare nulla. Potresti cacciare qualche animale. Cibo e pelli sono sempre utili in questo posto, come ben puoi immaginare. Avrei fatto qualsiasi cosa per portare a termine la missione che ci era stata assegnata e se per farlo dovevo andare a cacciare beh... lo avrei fatto senza fiatare. Ti consiglierei di andare nel bosco a nord-ovest da qui. È parte del cammino che dovremmo fare col tuo Kage ed il tuo comapgno per raggiungere Kotetsu Sakura in ogni caso, almeno così ti ambienti con un po' di anticipo rispetto ai tuoi compagni.
    Successivamente Yusica si congedò, donandomi ancora una volta uno dei suoi sorrisi sinceri e leggeri quanto una piuma per poi pian piano perdersi nel bianco candore della neve.
    Bene, non sarà facile trovare una preda in questo luogo così freddo e inospitale ma non ci si deve scoraggiare, partiamo! La mia classica volontà di ferro mi spinse nuovamente a muovere quei pesanti passi in direzione della boscaglia a nord-ovest come succerito da Yusica sperando in un po' di fortuna. Già dopo pochi minuti mi dovetti ricredere, la strada che avevo percorso poco prima non era niente rispetto a questa, capii che lo stesso corpo della Sciamana prima facilitava il mio cammino mentre ora che ero rimasto da solo e camminare era diventato quasi insostenibile, i miei movimenti si erano fatti lenti e goffi e per ogni passo dovevo utilizzare energie raddoppiate.
    Iniziai a maledire mentalmente quel posto quando la fortuna iniziò a girare dalla mia parte, una piccola e marroncina lepre saltellò velocemente poco lontano da me, sicuramente non era la preda migliore da portare ad un intero villaggio ma poteva essere un ottimo inizio. Cercai di muovermi il più silenziosamente possibile in modo da non spaventarla ed estraendo il wakisashi in modo da essere pronto a colpire ma tra l'enorme quantità di neve, che rallentava i miei movimenti, e il rumore della lama che veniva sguainata la lepre ebbe giusto il tempo di rendersi conto della mia presenza e di iniziare a fuggire. Non mi persi d'animo e iniziai a correre per rimanere alle costole della mia preda, presa quella potevo utilizzarla magari per creare un'esca per qualcosa con più valore! Dopo qualche secondo di movimentata rincorsa la lepre, colta probabilmente da un ostacolo improvviso sembrò fermarsi e scivolare a qualche decina di metri di distanza da me, ormai era alla mia mercè! estrassi velocemente uno spiedo pronto a colpire quella preda ormai inerme quando, inaspettatamente, una grigia chioma si avventò sulla povera creatura recuperandola e portandola con se scomparendo nuovamente tra la boscaglia. Lo avevo visto molto bene, era un lupo dal manto grigio come la nebbia, quello si che poteva essere un ottima offerta per il villaggio. Decisi di provare a seguire le sue tracce immergendomi a mia volta sempre più in profondità nel bosco cosa che non fu per nulla difficile, le orme del canide si riuscivano a distinguere molto bene nel pesante strato di neve che ricopriva l'intera area e in pochi minuti riuscii a orientarmi e ritrovare quella creatura che, stranamente, sembrava non aver notato la mia presenza.I lupi dovrebbero avere un olfatto estremamente sviluppato, è molto strano che non si accorga della mia presenza... Mentre i pensieri cingevano la mia testa come una corona notai il lupo fermarsi e lasciar cadere a terra la sua... la mia preda. Ci siamo, è il momento di agi...E tu chi saresti? Non ebbi il tempo di muovere un muscolo che da un albero li vicino apparve dapprima un mano, gonfia e violacea , che velocemente agguantò il leprotto e successivamente tutto il corpo di quello che sembrava un giovane ragazzo biondo, molto magro e senza scarpe che se ne stava li, nella neve gelida senza esternare nessun fastidio portato dal camminare scalzo in quel luogo. Io sono Momin. Ti va di giocare con me? Quel ragazzo palesemente aveva bisogno di aiuto, i suoi arti sembravano risentire del freddo polare di quel posto che i miei vistiti riuscivano ad arginare parzialmente ma lui, senza nessuna protezione non sarebbe durato molto in quel luogo. Ciao Momin, io mi chiamo Hideo, cosa ci fa... Non ebbi il tempo di concludere la frase che il giovane mi interruppe. Possiamo cacciare insieme se ti va! E se vuoi posso insegnarti il metodo che uso io e che non mi espone ad alcun tipo di pericolo, che dici? Come sapeva che stavo cacciando? da quanto mi stava controllando? cercai di ripercorrere mentalmente tutti i miei passi per capire se il mio subconscio aveva registrato qualche strano movimento nel bosco poco prima ma non mi sovvenne nulla. Inconsciamente il mio sguardo fini dapprima sugli occhi del ragazzo e fu proprio in quel momento che mi accorsi di alcune strane escrescenze sul suo corpo, qualcosa di nero e solido fuoriusciva dal suo naso, come se fosse un piccolo costrutto di metallo, forse un piercing? sta di fatto che subito dopo la sua mano andò proprio a recuperare quell'oggetto che come per magia fuoriuscì dalla sua carne senza lasciare nessun tipo di foro.
    Tutta quella situazione iniziava a spaventarmi, non avevo abbastanza tempo per digerire quello che stava succedendo ma il mio istinto sembrava cercare di spingermi a toccare quel piccolo e cilindrico pezzo di metallo. Lentamente la sua mano si avvicinò a me in modo da porgermi quello strano oggetto. Prima di tutto, devi imparare a controllare questo oggetto. Si chiama Ricevitore di Chakra. È come se fosse una piccola antenna. Ti permette di sintonizzarti col chakra dell'animale o dell'essere umano in cui lo innesti, controllandolo! Diventerà quasi come se fosse una parte di te: sentirai con le sue orecchie, odorerai col suo naso, vedrai con i suoi occhi e percepirai col suo tatto! Non solo, ti muoverai anche col suo corpo, se vorrai. Tutto ciò chiuse il cerchio, il lupo sapeva di essere seguito semplicemente questo ragazzo lo stava controllando e ha fatto in modo che la mia preda mi conducesse da lui! le due creature intanto iniziarono a girare intorno probabilmente seguendo le istruzioni del loro controllore, poco prima infatti il ragazzo aveva inserito uno di quei ricevitori anche nella lepre e l'effetto fu immediato. Concentrando del chakra in quell'oggetto sarai in grado di sintonizzarlo, per così dire, col tuo tantien e far sì che lo spiedo risponda soltanto ai tuoi comandi ed a quelli di nessun altro. Prova, forza! Poi se non ti piace puoi anche lasciare stare, te lo prometto. Cosa cercava di insegnarmi? e perchè lo faceva?, troppe domande e troppe poche risposte rendevano questa situazione quasi irreale. portando un po' più di attenzione al suo viso notai che non sembrava quello di una persona felice bensì di qualcuno di molto triste e che ne doveva aver passate molte in quell'ultimo periodo. Sai, sono giorni che sono qui fuori da solo. Ho perso tutto. La mia famiglia è stata uccisa dai saccheggiatori a Kotetsu Sakura. È così tanto tempo che non incontro nessuno che sono disposto anche ad insegnarti questa mia arte ninja segreta perché tu non te ne vada e passi un po' di tempo con me ... solo un po' di tempo, per favore, non ti chiedo altro. Sto cercando di controllare questi animali per raggiungere piano piano il porto e da lì trovare un modo per salvarmi. Sono troppo debole per muovermi da qui e questo mi sembra il modo migliore. Quelle parole scatenarono qualcosa nel mio subconscio, provai le stesse sensazioni di quando facevo quei persistenti e strani sogni, solitudine e malinconia, che in qualche modo tutto ciò centrasse proprio con questo? Momin, sei gentile a volermi insegnare questa tua tecnica ma non ti preccupare, possiamo andarcene subito da qui, insieme! Non ho bisogno di aiuto! Non lo voglio! L'ultima volta che mi sono fidato di qualcuno i miei genitori sono morti. Ti chiedo solo di giocare un po' con me. Nient'altro. Per favore! Tuonò il ragazzo aggrottando le sopracciglia.Dovrei davvero fidarmi di questo ragazzo? posso capire quello che sta provando in questo momento, la perdita della sua famiglia deve averlo distrutto come la perdita di Kimiko ha fatto con me, e se tutto ciò che vuole e giocare...faremo la più grande sfida di caccia a cui abbia mai partecipato!
    Recuperai dalle sue mani il ricevitore per poi iniziare a scrutarlo da vicino per capire la sua composizione, sembrava davvero del semplice metallo ma nel momento in cui iniziai a irrorare la superficie della mia mano con il mio Chakra subito dei piccoli archi di elettricità iniziarono a circondare quell'oggetto, come se iniziasse, poco a poco, a nutrirsi di esso. Il freddo oggetto rimaneva inerte sul palmo della mia mano, contornato da questa energia che, sempre con più potenza, fuoriusciva dal mio corpo per essere immancabilmente assorbita, tutto ciò durò pochi secondi che però sembrarono attimi infiniti, sentivo come se il mio spirito cercasse di uscire dal mio corpo alla ricerca proprio del ricevitore. la quantità di chakra che si stava concentrando era talmente alta che l'oggetto iniziò a fluttuare a pochi centimetri di altezza sul mio palmo, probabilmente spinto dai campi magnetici degli archi elettrici che si stavano formando. Sempre di più sentivo la mia vita uscire dal mio corpo ed entrare in quello scuro oggetto fino a rendermi impossibile rimanere in piedi, dovetti inginocchiarmi per evitare di cadere quando la forza iniziò a farmi tremare le gambe. notai che ormai il chakra non scaturiva più solo dalla mia mano bensì da tutto il mio corpo, archi elettrici collegavano ogni arto, osso, muscolo e tendine a quel singolo pezzo di metallo che inesorabilmente ingeriva quella enorme quantità di chakra senza batter ciglia. A quel punto cercai di bloccare ciò che stava succedendo, cercai di bloccare i vari flussi ma non avevo più il controllo di quello che stava succedendo, mi sentivo stanco, affamato, assetato e dolorante e non avevo un modo di bloccare tutto questo. Sto per morire? Sono caduto vittima della mia ingenuità verso questo ragazzo? mi dispiace madre...Mi dispiace Kim... Chiusi gli occhi esalando un ultimo respiro quando però, nuovamente, tutto diventò nero. Mi trovavo sperduto, in un posto completamente scuro, la cosa strana e che potevo vedermi da un angolazione strana, non ero più io e sembrava come se la mia anima fosse stata strappata dal mio corpo che era rimasto inginocchiato nell'oscurità.
    Non sentivo più emozioni, non sentivo dolore ma riuscivo ancora a percepire il freddo candore della neve sotto le mie ginocchia, il mio respiro e il battere del mio cuore, ero...vivo ma fuori dal mio vero corpo. Perfetto! Ora però devi metterti nelle condizioni di crearne altri: per farlo dovrei infilare il primo spiedo nel tuo corpo. Dopo di che sarai in grado di estrarli da dove più preferisci, proprio come faccio io! Forza e coraggio, non farà male, te lo prometto. Cercai di seguire quindi le sue indicazioni ma subito capii di non poter muovere il mio corpo sulla neve, bensì al movimento del mio braccio mi accorsi di essere ormai un'entità diversa, il mio corpo ora era formato da puro chakra di color azzurro. Cercai di muovermi in quel nulla in cui ero finito spostando il peso in avanti e magicamente percorsi la strada che mi separava dal mio corpo di carne alla velocità della luce, ritrovandomi faccia a faccia con me stesso, presi la mano del vero me, quella che teneva sul palmo il ricevitore, e la portai verso il busto in modo da far entrare in contatto l'oggetto e il mio corpo e, appena i due si toccarono il ricevitore cominciò and entrare sempre più in profondità fino a sparire completamente. La mia vista iniziò ad annebbiarsi e come ero entrato in quello stato spiritico ne uscii ritrovandomi nuovamente ad aprire gli occhi in ginocchio sulla neve, niente più dolore, niente più archi elettrici ovunque, era tornata la calma in quel luogo e l'unica cosa di diverso era il calore, ristoratore, che sembrava venire proprio dal punto dove avevo inserito il ricevitore, ormai scomparso all'interno del mio corpo. Iniziai a toccarmi in giro ancora incredulo di quello che era accaduto e per capire se effettivamente era tutto finito e, quando arrivai a toccarmi il viso iniziai a sentire qualcosa che fino a poco prima non era presente. Ricevitori.

    1db92ecd9d88540e54bf5149483224e7



    Guarda che carino! Ora dobbiamo metterci nelle condizioni di poter cacciare! Per prima cosa dovrai esplorare direttamente i dintorni per trovare un primo animale da comandare. Io ho scelto un lupo e con questo ho catturato una lepre. Tu potrai fare qualcosa di simile. Una volta che avrai il tuo primo animale comandato torna qui e diamo il via alla vera e propria caccia, va bene? Momin, perchè hai deciso di insegnare tutto ciò proprio a me? ci sono molte altre persone a poca distanza da qui, perchè lo hai voluto fare in questo momento? Aspettai che il ragazzo rispondesse alle mie domande per poi proseguire. Beh allora aspettami e quando tornerò ci sfideremo alla più grande caccia della nostra vita, la chiameremo...La caccia Selvaggia! che ne dici? Accennai un sorriso e successivamente mi congedai partendo alla ricerca di quello che sarebbe stato il mio compagno per la successiva caccia. Il terreno era sempre e comunque di difficile percorrenza ma come non mi aveva scoraggiato prima non lo faceva nemmeno ora, iniziai a cercare nei dintorni delle possibili tracce da seguire ma la fauna in questo luogo non era facile da trovare, tutto sembrava perdersi nell'infinito sentiero creato dalle aperture tra gli alberi che continuava per centinaia e centinaia di metri fino a perdersi nell'orizzonte e una sensazione di tristezza mi pervase, tutta quella solitudine era proprio quella che stava passando in quel momento Momin, perchè non fidarsi di me dopo che ho accettato di imparare la sua tecnica, perchè non tornare al villaggio e ristorare quel suo corpo ormai straziato dal freddo? non capivo cosa ci poteva essere nella mente di quel ragazzo ma dovevo sicuramente riuscire a portarlo in salvo in qualche modo.
    Passarono alcuni minuti in cui le miei ricerche si rivelarono inconcludenti, nessuna traccia sulla neve portava effettivamente a trovare qualcosa o qualcuno. Preso ormai dallo sconforto trovai un momento per sedermi al fianco di un albero in modo da far riposare quelle gambe ormai stanche dalle varie camminate, mi concentrai nuovamente a sentire quel calore che ormai si era sparso all'intero corpo, come se quell'oggetto non risiedesse più nell'unico punto in cui era stato inserito.
    Questa tecnica, questo potere che sento dentro di me...forse è proprio questo che i miei sogni cercavano di farmi raggiungere Riprese le forze mi rialzai inoltrandomi sempre di più nella boscaglia fino a raggiungere quella che sembrava un piccolo laghetto ghiacciato in mezzo agli alberi e, a quel punto, la curiosità mi spinse a specchiarmi in quel ghiaccio così limpido e riflettente. Riuscivo a vedere il mio viso, dove ora erano presenti tutti quei ricevitori, ma non mi fecero un effetto negativo, anzi, qualcosa dentro di me urlava e le parole erano "Questo è proprio quello che ti serve!" Questo potere mi avrebbe aiutato a raggiungere i miei obiettivi, avrei dovuto ringraziare Momin.
    Proprio mentre mi specchiavo un rumore mi colpì, qualcosa aveva come sbattuto da qualche parte o comunque contro qualcosa proprio dietro di me, girai lo sguardo e, su di un grosso ramo di uno degli alberi presenti nei dintorni, vidi un grosso Falco pellegrino che teneva tra le sue zampe uncinate un grosso pipistrello che probabilmente era appena diventato la sua cena. Guardai quella creatura per qualche secondo mentre iniziava ad assaporare il suo pasto strappando pelle e carni dal corpo del pipistrello per sfamare la grande fame e mi soffermai dapprima sugli occhi, grandi e verdi, per poi passare alle ali, maestose e piumate con i colori dell'inverno e finire su gli artigli, un'arma mortale quasi quanto il becco.
    Tu, tu sarai il mio compagno! Il bersaglio era nel mio mirino, non restava che riuscire a colpirlo nel momento giusto che, logicamente doveva essere mentre stava strappando le carni della sia preda. Ripensai a quello che aveva detto Momin: "sarai in grado di estrarli da dove più preferisci", era il momento di testare questa affermazione. Chiusi gli occhi concentrandomi su quel calore sparso all'interno del mio corpo cercando di direzionarlo verso l'esterno, lo sentivo vivo e muoversi all'interno delle mie membra fino ad arrivare ai muscoli, per poi passare alla pelle e infine venire alla luce. Portai la mano vicino alla scapola e proprio in quel momento, proprio in quel punto, uno di quei ricevitori metallici iniziò a fuoriuscire senza causarmi fastidi o dolore, non potevo perdere altro tempo, Ricevitore in mano, aspettai che il capo del volatile di posasse sulla ormai carcassa del pipistrello e in quel preciso momento, utilizzando l'oggetto metallico come fosse una lancia, concentrai tutta la forza che avevo nel braccio destro in modo da lanciare un veloce attacco diretto al ramo su cui era appoggiato.
    L'impatto fu abbastanza forte da spezzare del tutto il ramo che iniziò a cadere, insieme al falco che preso alla sprovvista non riuscì immediatamente a rimettersi in volo e proprio questi attimi furono quelli che mi servirono per lasciarmi, proprio come una pantera, sul corpo del volatile che in un istante si ritrovò bloccato dalle mie dita attorno a tutto il suo busto, ali comprese.
    Recuperai il Ricevitore caduto poco più lontano, mi sarebbe servito proprio per provare a controllare quella magnifica creatura e, lentamente e facendo attenzione, provai a inserirlo nel corpo della mia preda. Dopo qualche secondo di lamenti e bruschi movimenti il falco sembrò assopirsi rimanendo immobile e apparentemente senza vita. Che abbia sbagliato qualcosa? lo ho ucciso inutilmente cazzo! Forse fu la rabbia che provai in quel momento o forse solo fortuna ma un piccolo brivido mi percorse il corpo facendomi perdere la presa e facendo cadere il corpo del falco verso il terreno, preso dal panico cercai di recuperarlo prima che toccasse terra e proprio in quel momento, mentre la mia mano cercava di raggiungerlo, le ali del volatile si dispiegarono nell'aria, pronte a farlo scattare verso il cielo. Nuovamente un ondata di calore mi investì, come se qualcosa dall'esterno fosse appena tornata dentro di me, il Chakra che prima avevo estratto sotto forma del ricevitore ora mi stava connettendo allo stesso. La sensazione era incredibile, riuscivo a distinguere i miei sensi da quelli della creatura ma essi si incrociavano in modo che tutte le informazioni arrivassero nello stesso momento al mio vero corpo. Questo è incredibile, tutto ciò non può esistere!
    Sveltendo il passo cercai di tornare da Momin il più velocemente possibile, date le sue condizioni non volevo farlo aspettare più del dovuto, aveva bisogno di aiuto e aveva trovato la persona giusta per riceverlo. Eccomi, sei pronto a cacciare?


     
    .
  9.     +2   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    162
    Reputation
    +51
    Location
    Roma

    Status
    Offline


    Gocce di sangue e petali di Ciliegio


    ~III~



    La Spada degli Hirata



    Il fiocco di neve cadde lento e sinuoso, posandosi delicatamente sul palmo della mano. Era perfetto. Una forma abbastanza stabile da rimanere compatto, ma allo stesso tempo così fragile ed effimero da sciogliersi dopo pochi istanti dal contatto col calore emanato dalla pelle. Un petalo di ciliegio...
    Lo shinobi da un braccio solo alzò gli occhi. Una morbida pioggia di batuffoli aveva iniziato a calare dal cielo sul paesaggio imbiancato di Azumaido. Lì davanti, a pochi passi, un altro shinobi, completamente protetto da una corazza impenetrabile, avanzava impassibile senza mai voltarsi indietro. Avvolta dai candidi cristalli bianchi, spinti dal vento in ogni direzione, nascosta dal nero mantello e dall'elmo oscuro, quella figura pareva quasi un fantasma del Freddo; uno spirito dei ghiacci, solitario, opacato e annebbiato, che si confondeva nella tempesta, in perenne ricerca di sfortunati dispersi da portare via.
    Un'inquietudine nuova adombrava i pensieri del Lupo. C'era un'atmosfera pesante nell'aria. Un elefante era stato fatto entrare in uno sgabuzzino. Il Mizukage emanava un'agitazione interna che si diffondeva alla velocità del pensiero. Tale turbamento infettò il Lupo, sulla scia del Ninja di Ferro.
    Il suo destino era stato irrimediabilmente compromesso dal karma negativo, che s'era accumulato in seguito alle scelte che aveva fatto nel compito di proteggere il suo Signore. Karma è una parola che deriva dal sanscrito, traducibile come azione... e le azioni hanno sempre delle conseguenze, che ricadranno inevitabilmente, come debito karmico, su colui che, di fronte ad un bivio, decise di prendere una strada piuttosto che un'altra. Era stato il karma negativo dello Scultore a divorarlo nelle Fiamme dell'Odio, trasformandolo in uno shura. Era stato il karma negativo di Isshin Ashina a far cadere, alla fine, il feudo che portava il suo nome. Ed era stato il karma negativo attirato dal Lupo e da Kuro, prima con la donazione del Sangue di Drago che drenava energia vitale dagli innocenti abitanti di Ashina per rendere immortale un solo uomo, poi con le continue uccisioni perpetrate dallo shinobi per adempiere al volere del suo Signore, a determinare la loro triste fine: il Servo disperso e solo, privato quasi del tutto delle sue capacità, il Padrone morto nel rimpianto e nel dolore, ucciso proprio da colui che aveva giurato di proteggerlo. Un doppio sacrificio: Kuro era morto per liberare definitivamente l'umanità dalla maledizione del Sangue del Drago; il Lupo aveva acconsentito alla morte del giovane in modo da spostare il peso del debito karmico di questi interamente su di lui. Era così che le anime si disperdevano nel Samsara.
    Consapevole di esser divenuto una calamità per la cattiva sorte, il ninja sventurato si domandava ancora se accettare la nuova zanna promessagli sarebbe stata la via giusta, la via che avrebbe cambiato il suo karma. Quella voglia di sangue inoltre non voleva assolutamente abbandonarlo e sospettava già il perchè: coloro che continuano ad uccidere, a prescindere dalle loro motivazioni, alla fine si perdono nel desiderio del sangue. Si stava forse anche lui lentamente tramutando in uno shura?

    Raccontami di te, Sekiro. Raccontami del tuo passato e di... Ashina. È questo il nome del posto da cui provieni, giusto?

    L'aria fredda e carica di elettricità d'un tratto si fece leggera. La pesantezza della situazione, come un fulmine che si scarica a terra, se n'era andata. Ci sarebbe voluta un'intera giornata per rispondere a quella domanda. Mentre continuavano il loro cammino, le parole iniziarono ad uscire.

    Signore, Ashina... è una terra lontana, un feudo isolato di un paese dimenticato. È... o meglio, era governata da un vecchio e formidabile spadaccino, Isshin-sama, che io stesso ho ucciso.

    Il Lupo fece una pausa. L'immagine di Genichiro che si taglia la parte laterale del collo con la Lama Mortale Nera, la spada capace di donare la vita, e da cui, allargando pian piano la ferita, rinasce un Isshin corrotto, imbattibile e nel fiore degli anni, invase la mente dello shinobi come un cancro metastatico. Elmo da samurai Ashina, vesti di leggera seta blu, la raffinatezza della spada nella destra, la violenza di una delle Sette Lance nella sinistra, la spietatezza di una pistola nascosta nelle maniche. Il profumo delicato del bianco prato fiorito dietro l'uscita segreta del Castello di Ashina ancora nelle narici...

    Così finisce la lunga notte di Ashina...

    Per quanto riguarda me, Signore, io sono solo un orfano. Venni adottato, bambino, da mio Padre: lo shinobi detto Gufo. Egli mi crebbe sotto la rigida dottrina del Codice di Ferro.

    Altra pausa. La voce del Lupo divenne quasi robotica e, fissando il vuoto con occhi vitrei, prese a recitare quelle che sembravano regole scolpite a fuoco nella sua anima.

    Primo: il Padre è ASSOLUTO. La sua volontà dev'essere perseguita. Secondo: il Signore è ASSOLUTO. Darai la tua vita per proteggerlo e lo porterai indietro ad ogni costo. Terzo: la Paura è ASSOLUTA. Non c'è vergogna nel perdere una battaglia, ma dovrai vendicarti con ogni mezzo necessario.

    Il Lupo scosse la testa. Si riprese. Continuò il suo racconto come nulla fosse.

    Arrivò il giorno, però, in cui dovetti fare una scelta: seguire il Codice di Ferro e tradire il mio Signore, Kuro-sama, o rimanergli fedele, perseguendo la volontà di eliminare la maledizione del Sangue di Drago dalla nostra terra. Decisi per la seconda via e questo, com'era naturale, mi portò ad affrontare mio Padre... e ad ucciderlo.

    Lo shinobi da un braccio solo si fermò. Il cielo del mattino era coperto dalla leggera foschia prodotta dalla neve. Il vapore tiepido che proveniva dal suo respiro saliva rapido verso il cielo in una nuvoletta che veniva quasi subito spezzata dal freddo pungente. I boschi attorno facevano da spettatori silenziosi, curiosi, forse, quanto il Mizukage di ascoltare la storia dell'orfano.

    Signore, la volontà del mio precedente padrone... non credo sia stata portata a termine. Deve sapere che ad Ashina, moltissimi anni fa, mise radici un drago proveniente da Occidente. Presto il culto di questo drago prese il posto di quello delle divinità locali. Il Drago Divino. L'influsso di quest'essere faceva in modo che, raramente, una generazione venisse benedetta con la nascita di un bambino capace di donare l'immortalità: il Retaggio del Sangue di Drago. Ma questa benedizione si trasformò in una maledizione. La brama per l'Immortalità corrompe il debole cuore degli uomini.

    Il Tempio Senpou era l'esempio di ciò che stava dicendo lo shinobi. Un tempo luogo di meditazione e preghiera, di aiuto e conforto, sotto la guida degli insegnamenti del Buddha, dopo la venuta del drago era diventato invece un centro di ricerca per l'ottenimento dell'immortalità: la creazione cioè di un Falso Retaggio di Drago all'interno di un Erede Divino artificiale. Per far ciò, quei monaci corrotti avevano sacrificato un numero indicibile di bambini. Le loro tombe erano sparse per tutto il Monte Kongo. Solo uno di questi, il fiore bianco e puro tra i tanti fiori bianchi e rossi, era sopravvissuto agli esperimenti, diventando la Fanciulla delle Acque del Ristoro.
    Il Lupo chiuse gli occhi ed una smorfia di rabbia e risentimento gli deformò il volto. Strinse le dita contro il suo palmo, talmente forte da ferirsi. Gocce di sangue scesero come pioggia cremisi che sporcò la neve sottostante di liquido scintillante. Sangue e Neve...

    Il Drago Divino è ancora là. Saldamente radicato nella terra di Ashina. Prima o poi, nascerà un nuovo Erede Divino e la maledizione ricomincerà. Io... io devo tornare tra i monti da cui provengo e scacciare il Drago. Farlo tornare nel suo luogo d'origine. È l'unico modo per spezzare il ciclo. È l'unico modo perchè Kuro-sama non sia morto invano.

    Il Lupo si inchinò a terra, evidentemente dispiaciuto per lo sfogo che il Mizukage era stato costretto ad ascoltare.

    Vogliate scusarmi, Signore. È stata una debolezza imperdonabile. Se potete, fate come se non abbia detto niente.

    […]



    Lo sguardo vagava indagatore su quella piccola struttura, persa in uno sconfinato labirinto di neve. Se qualcuno non avesse saputo esattamente la strada per arrivarci, difficilmente avrebbe mai potuto trovare quel luogo: esso sembrava in tutto e per tutto un santuario. Uno strato di ghiaccio copriva completamente la dura pietra che lo componeva. Un blocco cristallino ed isolato nascosto agli occhi del mondo. Strani simboli, simili a quelli che una volta il Lupo aveva visto tracciare per l'aria al Mizukage, marchiavano la roccia. Essi trasparivano da sotto il ghiaccio più vitali che mai: vene ectasiche ripiene di sangue, rigonfie e pulsanti, di solide pareti consacrate agli antichi. Dov'era l'ingresso?

    Per di qua.

    Il Ninja di Ferrò sfiorò una lastra nuda, incredibilmente liscia e levigata, nonostante l'esposizione alla rudezza del tempo. Questa scivolò da una parte all'istante, come se si fosse mossa su dei rulli invisibili, liberando la via alla vera entrata. Uno stretto corridoio, scarsamente illuminato, scendeva giù, nel cuore del suolo. L'intensa luce del mattino riverberata dal manto innevato del terreno penetrava nella caverna formando raggi, singoli o a piccoli gruppi, che proiettavano le ombre dei due shinobi contro i muri interni, facendole sembrare, ad ogni movimento, bizzarre, strane, cangianti. Si capiva che là sotto nessuno scendeva da chissà quanto tempo, ciononostante l'aria era fresca e confortevole e stemperava contemporaneamente la rudezza del vento che imperversava all'esterno. Vento che emanava fischi ed ululati che all'interno invece si espandevano in sinistri rantoli che scendevano, anticipandoli, le scale dello stretto corridoio.
    I due arrivarono infine in una stanza rettangolare, la cui lunghezza dominava sulla larghezza, formata da pareti ricoperte da torce che donavano una luce calda all'ambiente. Quel luogo sorprese il Lupo. Per terra c'erano tantissime spade in ogni condizione possibile. Rotte, corrose, non più taglienti o semplicemente anonime e senza alcuna attrattiva.

    Quando venni qui per la prima volta non compresi ciò che vidi.

    La mano del Mizukage all'improvvisò scattò gettando contro il muro più lontano dall'ingresso una piccola ampolla. Essa si ruppe in mille frammenti di vetro che si sparsero sul pavimento, al di sopra di tutti quei cadaveri di acciaio. La parete invece si sporcò di sangue, che era contenuto nella boccetta. Il liquido però non si dispose casualmente, seguendo la rigidità della Seconda legge della Termodinamica imposta dall'entropia. Al contrario, in una specie di movimento all'indietro, il liquido formò delle lettere che si unirono in parole sino a comporre delle frasi... frasi che vennero lette ad alta voce dal ninja corazzato.

    Ho preso queste anime. Le ho riportate alla Spada del Primo. Non c'è Profanazione. Le meritevoli diverranno uno. Questa tomba non è stata profanata. Questa tomba fu il frutto di tradizioni perse e dimenticate. Fu il frutto della Diaspora, della morte del primo figlio di Kenkichi Mikawa e della secondogenita del fondatore, Midorinaka Kenkichi.

    Poi questi in uno scatto repentino e fulmineo allungò il braccio puntando l'impugnatura di una spada alla gola del Lupo. Il movimento fu velocissimo, quasi impossibile da vedere. Contemporaneamente, con la stessa rapidità, dall'elsa fuoriuscì una lama fatta completamente di sangue, leggermente incurvata. Tale era la potenza della massima autorità di Kiri? E poi, quale stregoneria nascondeva quella spada?

    Concentrati. Cerca un legame con quello che resta in questo luogo. Se anche la tua storia fa parte di ciò che è stato dimenticato con la Diaspora qui potrai ritrovare le tue radici. Cerca il pezzo di te che è Acciaio e Sangue.

    Quella scena... era identica a qualcosa che il Lupo aveva già vissuto molto tempo prima...

    […]



    Un bambino che non temeva la morte giaceva solo ed abbandonato in un campo di battaglia costellato di cadaveri. Un maestro shinobi vagava per quel cimitero di guerrieri e, notando il bambino, si avvicinò, procurandogli un leggero taglio sanguinante allo zigomo sinistro con la sua lunga lama. Il bambino non si mosse né accennò ad alcun segno di timore.

    Ehi Randagio, non hai più niente da perdere?

    Il Randagio allungò una mano e strinse tra le dita la lama dello shinobi, guardandolo negli occhi..

    Oh... intrigante. Vieni con me, Lupo affamato?

    71o-U8a9-Tca-L-AC-SL1200



    Un giovane lupo fu raccolto sul campo di battaglia. Egli si allenò senza sosta e a sua volta diventò un maestro shinobi. Anni dopo lo ritroviamo alla tenuta Hirata, inginocchiato ai piedi di suo Padre, il Gufo.

    Non scordare mai il Codice degli Shinobi. Seguirai sempre la mia parola di Padre... e poi seguirai quella del tuo Signore. Da oggi il tuo Signore sarà lui. Difendilo con la vita. Se dovesse mai essere preso, riportalo indietro ad ogni costo.

    Un ragazzo fine e dai lunghi capelli neri a caschetto, che arrivavano poco sopra alle spalle, coperto da un leggero kimono bruno con decorazioni dorate. Era questo il suo nuovo Signore. Kuro-sama.

    Capisci... vero, Lupo?


    […]



    Lupo fedele, sono qui. Non riesci a vedermi?

    La voce di Kuro-sama all'improvviso pervase il silenzio del santuario Kenkichi. Era reale o stava succedendo nella sua testa?

    Dove guardi? Sono qui. Possibile che tu mi abbia scordato?

    ll suono sembrava provenire dal pavimento, alquanto ovattato, disperso in mezzo alla montagna di spade dimenticate. Il Lupo cercò con lo sguardo la fonte di quella voce quand'ecco che uno scintillio familiare attirò la sua attenzione. Sepolto sotto una marea di lame c'era qualcosa di incredibilmente importante per lui. In un istante il ninja d'Ashina si gettò a terra ed iniziò letteralmente a scavare nell'acciaio, spostando e gettando spade a destra e sinistra. Finalmente la trovò. Kusabimaru. La Spada che il suo Signore gli aveva donato nella Torre della Luna. La sua Spada.

    kusabimaru-key-item-sekiro-wiki-guide



    Si trattava di una katana di lunghezza media, trenta centimetri di impugnatura ed un metro di lama. L'elsa, di colore verde scuro traslucido, era formata da piccole tessere che ricordavano quasi delle squame di carpa. Inoltre essa era rinforzata da uno strato ulteriore foggiato come due linee intrecciate a spirale per tutta la lunghezza dell'elsa. La lama d'acciaio brillante emanava scintilli grigiastri. La katana era dotata di diverse particolarità.
    Innanzitutto una scanalatura lungo il bordo interno della lama, il Bo-hi, che ne riduceva il peso senza sacrificarne la durabilità. Il Bo-hi inoltre spostava il punto d'equilibrio lungo l'impugnatura, rendendo più veloce il suo utilizzo. Infine questa caratteristica amplificava il suono che la spada produceva tagliando l'aria, il cosiddetto Tachi-Kaze. Lo svantaggio della presenza del Bo-hi tuttavia era la sensibile riduzione della potenza di taglio, in favore di maneggevolezza e precisione.
    Priva di Hamon, a differenza del resto delle spade di Ashina, presentava lo Tsuba (la guardia della spada) e l'Habaki (il perno alla base dello Tusba per ancorare la lama al fodero) composti dallo Shibuchi, una lega rame-argento che poteva variare dal nero all'argentato-rameico nell'aspetto. Gli Tsuba, specialmente sulle spade cimelio come Kusabimaru, erano spesso realizzati in Shakudo (una lega rame-oro trattata chimicamente per scurire il colore dei metalli che la compongono).

    weapon-kusabimaru-min



    Miko-sama, siete proprio voi?

    Il Lupo liberò la spada dall'abbraccio delle altre lame dimenticate e la posò a terra, con riverenza ed attenzione, sotto la luce di una torcia. Dopodichè si inginocchiò immediatamente a terra davanti al cimelio. Ora che la guardava bene, la spada era del tutto priva dell'affilatura e la punta era smussata. In quelle condizioni era inutilizzabile.

    Già, sono io, Lupo. Grazie del tuo sacrificio, grazie di aver attirato il mio karma negativo su di te. Questo mi ha permesso di reincarnarmi proprio nella spada che è cimelio della mia famiglia.

    Il Lupo non capiva. La famiglia del suo Signore erano gli Hirata e gli Ashina. Cosa c'entravano i Kenkichi?

    So cosa ti sta passando per la testa. Sei confuso. Ma lascia che ti spieghi. Caro Lupo, a quanto pare gli Hirata e gli Ashina provengono dal clan venerato in questo santuario. Siamo noi che abbiamo portato il culto del Drago Divino ad Ashina, e che lo abbiamo diffuso quando Isshin-sama ne ha conquistato la reggenza. Siamo noi che abbiamo portato l'eresia nella nostra terra.

    Ora si spiegava l'astio che il Governo Centrale provava per gli Ashina. Erano essenzialmente stranieri. E quel paese lontano dell'Est lo sapeva ed aveva programmato così la loro cacciata.

    Lupo, respira. Ricordi il mantra che questa stessa spada manifesta?

    Sussurri. Sussurri che fuoriuscirono dalla bocca dello shinobi.

    Uno shinobi ha il compito di uccidere, senza abbandonare la pietà.

    Il Lupo si alzò in piedi e, sconvolto, si rivolse al Mizukage. Non poteva essere vero. Non capiva, mancava qualcosa. Era tutto troppo strano. Era forse impazzito?

    Mizuakge, Signore, cosa sta succedendo? Ha sentito anche lei tutto questo?

     
    .
  10.     +2   Like  
     
    .
    Avatar

    ~ The Red Capes are coming!

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,609
    Reputation
    +242
    Location
    Firenze

    Status
    Anonymous

    Gocce di sangue
    e petali di Ciliegio


    Capitolo Uno


    Atto IV
    Assenze. †



    [Sekiro]

    Fu peculiare ascoltare la storia della vita di quel ragazzo: ebbi più volte una certa sensazione di deja vù, quasi come se stessi sentendo un racconto già sentito - se non, per certi versi, addirittura già vissuto. Eppure narrava di vicende passate vissute in luoghi lontani di cui le mie orecchie non avevano neanche mai sentito il nome. Lo osservavo mentre parlava, serio, distante; il ricordo di quegli eventi era ancora ben impresso nella sua testa e gli obblighi che aveva contratto non potevano abbandonarlo.
    La neve scendeva lenta, posandosi sulle membra metalliche del mio corpo, sull'elmo, sulle mie spalle. Il mio corpo era diviso dal calore della viva pelle, dove presente, e l'assenza assoluta di percezioni dell'acciaio. Ebbi un altro deja vù, ricordando le parole di Meika e pensando che, probabilmente, avrei dovuto ripeterle io stesso a quello shinobi, se la missione fosse risultata compiuta. Il ninja che m'accompagnava poi rallentò, con le sue parole che lentamente s'affievolivano, facendo a mia volta rallentare il mio passo. Del sangue gli scorreva dalla mano, mentre, col capo chino, si inchinava, facendo ammenda delle sue colpe. Andiamo. Dissi soltanto, senza né assolverlo né condannando, mantenendo la serafica distanza che il dubbio e l'autorità mi imponevano.
    E col termine della sua storia di draghi, sangue e tutorati militari, terminò anche il nostro viaggio.
    Scendemmo nel tempio, con Sekiro che seguiva i miei passi sicuri e collaudati nella profonda oscurità della prima sezione del tempio, illuminata soltanto dai primi raggi del mattino che filtravano dalle fessure tra i massi che componevano il tempio, rimbalzando e rilucendo sui candidi petali di neve che il vento ed il cielo ci donavano. Il ragazzo ascoltò con curiosità le mie parole, muovendosi con religioso rispetto in quel tempio sacro. Gli spiegai cos'era quel luogo, a cosa serviva, probabilmente, e perché, in un certo senso, ci trovavamo lì. Lui tacque, pur senza togliermi lo sguardo di dosso, interessato, magnetizzato dal potere attrattivo delle mie parole che, alle sue orecchie, suonavano come un pallido, distante, sfocato ricordo, qualcosa di simile ad una ninna nanna, ad una melodia rilassante che lo riportava là, ai tempi in assoluto più lontani dal momento in cui si trovava: ai tempi in cui il suo legame col suo sangue non era dimentico. E fu allora che percepii la Yakusoku parlare, parlare al giovane monco che avevo dinnanzi: ma la voce non fosse quella che ero solito udire. Era straniera, estranea, migrante, parlava con un accento oscuro, un dialetto di cui non conoscevo le cadenze. Sekiro, anche, parve sentirla e s'emozionò, catturato dall'apparente illusione della voce d'un morto che echeggiava dal passato in quei freddi ma vivi lidi del tempio. Miko-sama, siete proprio voi? Chiese, dopo aver rovistato tra i rottami d'armi, essersi chinato, ed essersi soffermato su di una elegante katana, prendendola. Sembrava che riuscisse a percepire chiaramente che la voce che sentivamo provenisse da quel ferro vuoto, vacuo, corrotto. Uno shinobi ha il compito di uccidere, senza abbandonare la pietà. Continuò, rialzandosi, prima di interpellarmi direttamente. Mizukage, Signore, cosa sta succedendo? Ha sentito anche lei tutto questo? Mi chiese, tra l'impaurito e l'estasiato, tra il preoccupato e lo stupito. Sei stato chiamato dalla parte di te che è Acciaio e Sangue. Dissi, mentre la spada ancora lo puntava. L'arma a quel punto s'abbassò, senza tuttavia ritrarsi. E se questo è accaduto vuol dire che, in qualche modo, tu sei un Kenkichi. Fai parte del Clan ed hai le capacità e la predisposizione necessaria per apprendere la nostra tecnica segreta. Mentre dicevo tale parole, provavo a comunicare con la Promessa ma senza risultato. Sembrava che il Figlio fosse restio a parlarmi, alla stregua di quanto successe al Lucchetto. In quell'occasione, la spada del fondatore rifiutava la mia udienza perché non voleva affrontare l'atrocità della storia che era stata costretta a scrivere. Questa volta, però, non percepivo la volontà di evasione alle mie domande: la spada non stava rispondendo nello stesso modo in cui un sordo non risponde ad una domanda. E la cosa mi turbava molto. Nonostante questo, alzai le braccia, lasciando che la Yakusoku levitasse in aria tra me e Sekiro. Chiudi gli occhi e lascia che ti guidi. Dissi, mentre, insieme, iniziammo a meditare. Non ci volle che un istante prima che il giovane kenkichi ritrovato realizzasse di essere nel mio mondo interiore. [Abilità]Carne e Sangue, Acciaio e Sangue
    Speciale: L'utilizzatore, meditando per cinque minuti, entra in comunione con la Yakusoku, scendendo nel suo mondo interiore per comunicare con essa. Se presenti una o più armi Kenkichi, altri utilizzatori della Tecnica Speciale consenzienti o membri del Clan Mikawa consenzienti, può accoglierli nel mondo interiore. Ciò che avviene nel mondo interiore è illusorio e non ha alcuna ripercussione nel mondo reale, anche il tempo scorre diversamente, dato che un round reale corrisponde a dieci round illusori.[Da jonin in su]
    Piccoli rumori di gocce d'acqua che cadevano e s'univano ad altra acqua avrebbero fatto capire al genin che la sua mente non era più nello stesso luogo del suo corpo. Il freddo di Azumaido era stato sostituito dall'umida oppressione che il mio mondo interiore generava, simulacro di odio e rabbia qual era. Un lieve strato d'acqua giaceva su tutto il pavimento. Aprii gli occhi un istante prima del Lupo, voltandomi a destra ed a sinistra in cerca della maschera d'osso e sangue della Promessa senza tuttavia trovarla. Questo non era normale. Al contempo notai, alle spalle di Sekiro, ancora meditante, un uomo. [Note]È l'anima della tua spada che hai fatto parlare prima. Te la lascio descrivere anche fisicamente, se vuoi. Randagio, sono qui. Disse l'uomo, chiamando Sekiro. Ne hai fatta di strada. Continuò, per poi ascoltare eventuali esternazioni del genin, al termine delle quali avrei preso parola. Devi sapere, Sekiro, che l'Anima di un Kenkichi è divisa in due parti: Carne e Sangue e Acciaio e Sangue. La Carne rappresenta il corpo in cui essa è rinchiusa durante la vita terrena. L'Acciaio invece è il corpo che assume alla sua morte. Nessun Kenkichi può dirsi tale se manca di una delle due. Tu, fino ad ora, mancavi d'Acciaio e Sangue. Indicai il fianco del ragazzo dove adesso non v'era più alcuna spada - in quel luogo non potevi portare oggetti con te. I Kenkichi, alla morte, si sottopongono al Giuramento dell'Acciaio, il rituale segreto di Clan che lega l'Anima del Kenkichi all'acciaio, rendendolo Acciaio e Sangue. In questo modo nascono le Lame Insanguinate, come guida e lume dei Kenkichi più giovani, legandosi in modo simbiontico a loro, divenendo un pezzo stesso della loro Anima, e completando la natura di Acciaio e Sangue e Carne e Sangue dei Kenkichi. Feci una pausa ma prima che potessi proseguire dei rumori di passi sull'acqua mi interruppero. Mi voltai per osservare chi stesse giungendo. Una figura esile, magra, emaciata si stava avvicinando, sopraggiungendo dalle mie spalle. Pareva avere qualcosa che gli vorticava intorno, qualcosa di grande e ... pericoloso, mefitico. Man mano che chiudeva le distanze i caratteri della sua figura si facevano più chiari: vestiva solo un hakama nero lungo, logoro ed insanguinato che gli giungeva sotto i piedi, senza però essergli d'intralcio. Il suo busto, nudo, presentava innumerevoli ferite e cicatrici, talune sanguinanti, talune ben rimarginate ma doppie e spesse. Il suo volto era indistinguibile, come oscurato da una patina d'ombra che ne teneva segreti i tratti somatici. I capelli, legati a crocchia sopra la testa in una acconciatura simile a quella di Sekiro stesso, gli scendevano lerci e spauriti sulle spalle. Nella destra aveva quella che percepivo chiaramente essere una Lama Insanguinata. Sekiro. Disse, con voce grave e cavernosa. Dimostrati degno o muori. Rimasi accigliato, senza capire quanto stesse accadendo. I Demoni della Prova - cioè quegli esseri che dovevano testare il legame tra il venturo Kenkichi e l'anima che si sarebbe unita a lui - erano solitamente veri e propri demoni, con volto infernale ed incapacità nel parlare. Questo, invece, sembrava essere un vero e proprio uomo o, per lo meno, ciò che di esso rimaneva.
    Capii che qualcosa non andava quando ormai era troppo vicino: ciò che sembrava vorticargli terribilmente attorno, infatti, si rivelò essere un gigantesco drago rosso, d'un rosso profondo ed intenso come il sangue.

    M-m-maestro? Balbettò l'anima che accompagnava Sekiro, in un singhiozzo balbuziente carico di paura e sorpresa. In un attimo, al fianco del Kenkichi comparve la spada che poco prima aveva raccolto nel tempio ad Azumaido. Era perfettamente utilizzabile, affilata e totalmente bilanciata. Del suo maestro, dell'anima che lo aveva scelto, però, non v'era più traccia. Sono qui, Randagio. Disse, parlando dal suo fianco. Se quello è davvero chi credo che sia e quella è Chikushou Shoujo ... ma non finì la frase che il ninja lo assaltò: un fendente rapidissimo, troppo rapido perché egli potesse effettivamente fare qualcosa - ma avrebbe potuto deviarlo, con una buona dose d'impegno ed abilità - lo colpì, facendolo sanguinare al braccio. Ma una piccola sensazione di forza e ristoro lo sopraggiunse. Attingi ai poteri di Clan, Sekiro. Donami un po' del tuo sangue e della tua energia perché io possa mostrarti i segreti del nostro potere! Disse l'uomo parlando direttamente nella testa del suo allievo, mentre il Lupo avrebbe potuto, dopo quell'attacco, scorgere una piccola finestra per provare a contrattaccare! [Note]In questo post vediamo di comprendere come si usano due delle 4 abilità della TS: Resistenza Sanguinaria e Tributo di Sangue.
    Il primo colpo di questo ninja misterioso è autoconclusivo perché serve ai fini di Resistenza Sanguinaria. Infatti, essa si attiva automaticamente al primo colpo subito e rimane attiva finché non ne subisci un altro. Ti dà tacche extra e gratis in resistenza, cosa che non è affatto male! Non ti preoccupare per l'eventuale calcolo dei danni: siamo in un mondo illusorio, al massimo vai in coma ma non muori. ;)
    Tributo di Sangue, invece, serve per potenziare la spada: Ogni 1/4 di basso impiegato potenza di 5 la spada. Al liv.I il potenziamento massimo è +10. Inoltre, ogni volta che usi tributo di sangue, per lo slot in cui lo usi (sia azione che tecnica! Tributo di sangue e tutti i potenziamenti similari concessi dalle ts si possono applicare su qualsiasi tipo di colpo, purché congruente), guadagni 1 tacca in velocità. Se diminuisci di 10 la potenza del colpo che stai eseguendo, puoi trasformare il danno in uno Status, cioè un DnT Medio, in questo caso un Sanguinamento (rinunciando a 10 di potenza (1 leggera) guadagni la possibilità di fare fino ad un danno medio (3 leggere) in 3 round (1 leggera a round). Non male direi!) Ricorda che i sanguinamenti ed altri status di questo tipo si applicano solo se il colpo colpisce un punto che può sanguinare (se colpisci un'armatura, per esempio, non puoi applicare sanguinamento).

    Ultime due cose: considera come se già avessi la caratteristica dei portatori attiva (quindi +3 tacche a Forza fisse). La Spada ha potenza 30. Buon post!

    Quell'uomo avrebbe senza dubbio massacrato Sekiro, se non fossi intervenuto. Richiamai a me la Yakusoku che tuttavia non comparve al mio fianco: stufo di essere bistrattato in quel modo, decisi comunque di intervenire, muovendomi a passi rapidi e funerei verso quell'essere. Non appena però stavo per compiere un secondo passo, una tetra mano nera avvolta in un altrettato scuro mantello mi fermò, impedendomi di proseguire. La sua maschera color avorio si stagliò davanti al mio elmo. [Immagine]Il Demone della Prova ha iniziato il suo combattimento e, come sai, nessuno può intervenire, pena la recisione del legame di Acciaio e Sangue e Carne e Sangue nel nuovo Kenkichi. La Promessa annuì, come a voler farmi intendere che fosse tutto a posto. Ma io avevo un terribile presentimento.

    [Hideo]

    Il lungo viaggio nella neve insieme all'Alta Sciamana proseguiva tranquillo per Hideo, che tuttavia era ancora tormentato dai dubbi che la mattina antecedente alla sua attuale missionelo avevano costretto a rivolgersi ad una figura spiritica del villaggio - per sua fortuna o sfortuna, dipendentemente dai punti di vista, non si era rivolto al grande sciamano Sanjuro. Così, esposto ciò che lo crucciava a Yusica, essa rispose, guardando l'orizzonte, come se stesse riflettendo sulle parole stesse che stava per pronunciare. Qui ad Azumaido crediamo che quando ci appare qualcuno in sogno è perché sentiamo degli obblighi nei suoi confronti, specialmente se la vediamo in difficoltà. Parlava chiaramente e con tono scandito la sciamana, come se stesse spiegando qualcosa a qualcuno che non aveva mai sentito argomenti simili. I sogni, inoltre, sono diretta intercessione dei Kamui. Il Freddo è sì il luogo d'origine dei Kamui ma è anche il luogo in cui noi sciamani entriamo in meditazione quando cerchiamo risposte per i nostri tuskur. Il Freddo, dunque, è come un edificio la cui chiave è stata smarrita dalla maggior parte delle persone. Solo in pochi riescono ad accedervi ma questo non significa che sia un luogo altro rispetto a quello di questo mondo. Può essere che i Kamui ti abbiano sussurrato qualcosa all'orecchio quando sei giunto su quest'isola la prima volta e il suo inconscio ti presenti tale sussurro come sogno ricorrente. Si voltò verso il ragazzo, poi, con aria severa ma aggraziata. Spero che questo possa dare qualche risposta alle tue domande.
    L'incontro con Momin invece seguì chiaramente i binari che il giovane biondo voleva dare alla discussione. Parlava con forza ed autorità, nonostante apparisse poco più che adolescente e sembrava non voler dare adito ad Hideo di uscire dal percorso che voleva che il dialogo seguisse: non era suo interesse farsi commiserare né cercare aiuto. Era sua volontà quella di apparire misterioso e fascinoso, come il grillo parlante - che è anche emblema del raziocinio! - di cui si narra in una storia per bambini occidentale. Sapeva quali corde tirare col giovane Hideo, quasi come se lo conoscesse, quasi come se, in qualche modo, sapesse quali erano le sue inclinazioni. Ed infatti il ninja seguì perfettamente ogni parola del reietto redivivo, ammaliato dall'idea del potere.
    Il particolare spiedo che gli era stato regalato venne abilmente sintonizzato con la propria impronta di chakra, permettendo a quell'oggetto di interagire solo ed esclusivamente con lui. La fase successiva si rivelò invece più complessa, straniante e dolorosa. La forza abbandonò per alcuni istanti il corpo di Hideo quando provò ad inserire sottopelle il suo spiedo ma la sua volontà e la sua resilienza non gli permisero di piegarsi all'atroce sofferenza che quel primo, inedito gesto gli portò e, dopo qualche istante, anche lui, come Momin, riuscì ad ergersi, munito delle sue prime protuberanze metalliche sul volto. Alla domanda sul perché avesse scelto lui ed avesse scelto proprio quel momento per insegnare a qualcuno la sua tecnica, Momin rispose con una scrollata di spalle. Sei l'unico che mi è parso affidabile e poi me ne sto per andare da qui: se non la insegno a qualcuno, non la insegnerò mai a nessun altro! Disse, con parole forse criptiche, mentre sul suo viso si dipingeva un sorriso per certi aspetti sinistro.
    Hideo, la Pantera, a quel punto si congedò, dirigendosi, come Momin gli aveva chiesto, a caccia di un qualche animale che lo aiutasse poi nella loro gara. La ricerca del genin si concluse quando trovò un'aquila: scelta peculiare quella di affidarsi ad un animale di quel tipo. Non era grande o grosso, non era spaventoso, non poteva contare di una estrema forza: tuttavia aveva delle caratteristiche incredibili. Era veloce, possedeva una vista eccezionale, ed i suoi colpi di becco gli permettevano di perforare qualsiasi tipo di carne - anche quella umana, se fosse stato necessario. La cattura di quell'animale avvenne in modo scaltro e capace, dimostrando l'ottima capacità strategia che Hideo era in grado di mettere in campo. Mossisi all'unisono, una volta che il processo di mondificazione nei confronti dell'acquila si era concluso, i due si rimisero sui passi precedentemente percorsi per tornare là dove Momin gli aveva dato appuntamento. Tuttavia il giovane biondo non era più lì ad attenderlo. A terra, giacevano, ancora vivi, per quanto orrendo ed improbabile potesse sembrare, inchiodati per gli arti al terreno attraverso degli spiedi di dimensioni molto grandi, sia il lupo che la lepre che in precedenza aveva visto manovrare da Momin. I due animali erano stati sventrati e le loro viscere erano sparse sulla neve di modo che il sangue e le interiora formassero una serie di ideogrammi recanti un chiaro messaggio. Da oggi sarai il mio allievo, che tu lo voglia o no. Ci rivedremo presto, Hideo. Poco dopo aver letto il messaggio, i due animali avrebbero iniziato a divincolarsi, evidentemente in preda ad un dolore atroce ed inimmaginabile, prima che i loro occhi divenissero bianchi e vitrei ed il loro corpo smettesse di tormentarsi.
    Cosa avrebbe fatto a quel punto? Gli restava ancora da cacciare un animale per entrare nel tuskur di Yusica, ponendo che non volesse consegnare l'aquila che aveva appena catturato dato che essa, adesso, era una vera e propria estensione del suo corpo. Era dunque nuovamente al punto d'inizio. Una domanda sarebbe sorta nella sua testa: che fare ora? Ma il fato non gli avrebbe dato tempo di rispondere. Un tremore avrebbe innanzitutto anticipato quello che gli occhi del giovane avrebbero visto, sia attraverso i propri che attraverso quelli del falco. Probabilmente attirato dall'odore del sangue, un gigantesco orso bianco si stava muovendo a grande velocità verso di lui: lo aveva puntato. Aveva davanti a sé la sua preda, c'era da capire se sarebbe riuscito a sopravvivere a quell'incontro. Un orso sarebbe stato un incredibile omaggio per il villaggio di Yusica. Doveva darsi da fare: dopotutto, erano due contro uno! [Note]Perdona il post corto e praticamente identico al precedente ma capirai a fine giocata il perché non ho fatto evolvere ora la trama. Come succede per Insider, prendiamo confidenza un po' con le meccaniche della TS. Quello che segue sarà per te un vero e proprio round di combattimento, quindi picchia 'sto orso!

    Nel post dovranno essere presenti le seguenti cose:

    - Un piccolo dataspoiler dove gli assegni le 5 abilità, le 3 tecniche avanzate, le 3 competenze (puoi dargli i controlli del chakra, se vuoi) e i 500 crediti equipaggiamento. Ricorda che le abilità sono condivise quindi puoi assegnargli solo roba che hai te in scheda.
    - Utilizzo di alcune delle abilità assegnate al Mondo attraverso il mondo stesso (se vuoi fargli lanciare gli spiedi della ts, puoi dire che lo fa sbattendo le ali, ad esempio).
    - Utilizzo di Disturbo di Chakra.

    Ovviamente questo non sarà il tuo mondo definitivo ma è soltanto un escamotage iniziale per darti modo di provare la TS prima di conquistarti il tuo personalissimo mondo. :)






    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note
    Combattere con Handicap Attivo.

    Assetto Gakutensoku: Nessuno.




    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku

     
    .
  11.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    393
    Reputation
    +81

    Status
    Online

    Gocce di sangue
    e petali di Ciliegio


    ⼽ La Perfetta Preda ⼽



    [Mentre Hideo e Yusica conversavano...]
    Le parole di Yusica effettivamente sembravano poter aver senso, forse i Kamui volevano dirmi qualcosa ma ancora non riuscivo a capire di cosa si trattasse, il viso che mi appariva in sogno non era ben definito e non riuscivo proprio a capire a chi potesse appartenere ma con il suo fare calmo e dolce l'anziana sciamano riuscì a farmi rilassare e a portare la mia attenzione a ciò che dovevo completare per entrare nel suo villaggio, chissà se da li a poco sarei magari riuscito a parlare con uno di questi Kamui in modo da capire cosa volevano dirmi. Grazie Yusica, spero davvero che l'essere qua, vicino ai Kamui di questa isola mi si di aiuto per capire tutto ciò che sta accadendo.

    [All'arrivo di Hideo nel luogo dell'incontro...]
    Le mie parole furono nuovamente rivolte solo al vento in quanto non ricevetti nessuna risposta da Momin, il ragazzo era riuscito ad andarsene da quel posto prima di iniziare il nostro gioco? cercava la libertà da parecchio tempo e potevo capire se avesse scelto di prendere al balzo una situazione fortuita per scappare e finalmente ritrovarla, anzi sarei stato felice.
    Mi avvicinai quindi all'albero da cui era spuntato la prima volta, poteva ancora essere che volesse farmi uno scherzo goliardico proprio per giocare un po' prima di iniziare la vera caccia e proprio in quel momento inizia a sentire un odore molto forte, un odore che ricordava qualcosa di ferroso che mi ricordava quello dei ryo che ero solito usare nel villaggio della nebbia quando, al mercato, andavo a acquistare le forniture necessarie alla mia famiglia.
    La scena che mi si parò davanti quando arrivai vicino al tronco mi fece realizzare ciò che davvero mi era stato insegnare, le due creature che Momin avevo assoggettato erano li, per terra vivi ma eviscerate e bloccate da ricevitori di grandi dimensioni, e con il loro sangue era scritto un messaggio che si mostrava vivido e luminoso sulla bianca neve che ricopriva tutto il terreno.

    Da oggi sarai il mio allievo, che tu lo voglia o no. Ci rivedremo presto, Hideo.

    Il suo allievo? mi aveva effettivamente insegnato come utilizzare quella strana tecnica che mi permetteva di prendere il controllo sulle persone che mi circondavano in qualche modo, ma lo aveva fatto solo per poter giocare insieme a me ed ora se ne era andato. Quella tecnica, quel modo di controllare gli animali era... giusto? I due animali ancora vivi anche se probabilmente vicini alla loro fine mi guardavano con gli occhi carichi di sofferenza e sottomissione mentre il loro ultimo respiro lasciava il loro corpo dandogli finalmente la pace che speravano di ottenere. Il modo barbaro con cui Momin aveva usato ciò che mi era stato insegnato per lasciarmi semplicemente quel messaggio fece crollare tutto ciò che pensavo di quel ragazzo. Momin! Fatti vedere! Perchè hai fatto tutto questo!? Urlai a gran voce sperando di raggiungere ancora il suo udito nel caso fosse stato ancora nei dintorni. Rimasi a fissare quella scena per qualche minuto, ancora scosso dal succedersi di quegli eventi e, avvicinandomi ai corpi ormai privi di vita dei due animali cercai di chiudergli gli occhi, era un usanza umana ma mi sembrava doveroso in quel momento. Quando ebbi finito nella mia mente c'era solo una cosa, Trovare Momin! non doveva essere troppo lontano visto che non era passato così tanto tempo, ma non ebbi più tempo per pensare quando un forte boato scosse le foglie dei sempreverdi. Un enorme Orso si stava facendo strada tra i tronchi sparsi, probabilmente attirato dal sangue o dal mio urlo di poco prima... o forse potrebbe essere una creatura proprio di Momin! La rabbia e la frustrazione non mi facevano ragionare in modo completamente lucido, anzi, mi sembrava anche di scorgere sulla schiena di quella creatura dei piccoli ricevitori proprio come i miei. Se è questo che vuoi, caccerò questa creatura e successivamente prenderò te! Era sicuramente una prova a cui mi stava sottoponendo e, sconfitto il controllato, il controllatore non poteva essere troppo lontano. Sentivo il mio Chakra creare un legame con l'aquila che mi volava a fianco ed eravamo pronti a sferrare il primo attacco cercando di sincronizzarci. Dalle mie mani iniziarono a generarsi dei ricevitori simili a quelli che erano stati utilizzati per bloccare il Lupo e la Lepre, sembravano fuoriuscire dal palmo delle mie mani, uno per lato e quando furono di una grandezza simile a dei Wakizashi chiusi le mie dita in modo da impugnarli proprio come un arma per poi far scattare verso l'orso ila mia compagna. [Note]Consumo 2 Bassi
    Potenza 20
    Penso siano 1 o 2 azioni Istantanee
    il nostro bersaglio era ancora qualche metro distante da noi ma non sarebbe stato difficile raggiungerlo e attaccare come avrebbero fatto un'aquila con la propria preda. Arrivata a pochi metri dall'Orso, è arrivato il momento di dare un nome a questa povera aquila non trovate?, Bianca con un movimento fluido prese quota per poi cadere verso il viso di quel peloso animale [Movimento Istantaneo]6 Metri
    Mi Prendo la facoltà di decidere la distanza del bersaglio visto che non specificata
    . Nel Mentre io però non mi sarei girato i pollici, riuscivo a percepire perfettamente le distanze di quel campo di battaglia affidandomi ai sensi di Bianca che ormai si era avvicinata molto al nostro bersaglio e, senza pensarci due volte, quando iniziò la picchiata per effettuare il suo attacco io, contemporaneamente, impastando una grande quantità di chakra nelle gambe, scattai ad una velocità fulminea verso l'orso, probabilmente distratto dall'arrivo della mia compagna, cercando di passare al suo fianco come un ombra che per un istante passa al limite della visione periferica, in quella posizione mi sarei ritrovato perfettamente dietro al grosso animale, pronto per sferrare un colpo perfettamente sincronizzato con Bianca. avrei cambiato il modo in cui tenevo i due ricevitori in modo da assumere un presa inversa puntando l'estremità direttamente verso le carni della schiena della creatura e avrei cercato di infilzarli proprio nel momento in cui anche Bianca avrebbe sferrato il suo attacco frontale, portato dall'alto verso il basso, in modo da graffiare, con la sua coppia di affilati artigli, il grugno dell'orso. [Slot Tecnica I]Forza 275 + 75 Corsa Fulminea
    Velocità 300 + 75 Corsa Fulminea + 25 Impasto Basissimo
    Doppio colpo ricevitori: 20 + 20 Potenza

    Se conficcati attiveranno Disturbo di Chakra:
    L'utilizzatore può convertire la potenza del Ricevitore di Chakra in un malus alle statistiche se conficcato nel corpo di un obiettivo. Il malus è pari a 1 tacca a tutte le statistiche primarie per ogni 10 di potenza del Ricevitore di chakra: la vittima non subisce danni dal Ricevitore di Chakra conficcato. È possibile estrarre l'arma se la propria Forza è superiore alla Concentrazione avversaria.
    |[Slot Azione I]Potenza 10 + 10 (Uso potenza base colpo senz'arma)
    Forza 300
    Velocità 325
    Non poteva finire così la nostra offensiva, nel caso fossi riuscito a colpire con i ricevitori avrei mollato la presa in modo da lasciarli dentro il corpo del malcapitato orso e avrei, a quel punto, sguainato le due Wakizashi, [Note]1 o 2 Azioni Instantanee  che portavo legate ai fianchi, per continuare l'attacco combinato utilizzandole per colpire gli arti inferiori dell'Orso con un fendente, incrociando le due lame per poi aprirle verso l'esterno, diretti alla base delle goffe gambe posteriori della creatura, ove ipotizzavo ci fossero i nervi che le permettevano il movimento, mentre se non fossi riuscito a infilzare i ricevitori avrei continuato il mio assalto con quelli ma, invece che andare a colpire le zampe, avrei continuato a cercare di colpire la schiena di quella feroce bestia. Contemporaneamente Bianca avrebbe continuato il suo attacco cercando di tener su di se l'attenzione della creatura utilizzando, contemporaneamente ai miei fendenti, un movimento circolare eseguito a mezzaria, e facendo fuoriuscire, una volta conclusa la piroetta su se stessa, un ricevitore da una delle sue ali, lanciato direttamente verso l'occhio destro dell'orso in modo da cercare di precludere la sua vista, per questo attacco però provai anche ad aumentare il flusso di Chakra che dal mio corpo veniva mandato, attraverso i ricevitori, alla mia compagna, non fu difficile percepire il cambiamento, riuscivo a sentire ogni cambiamento che stava avvenendo e, come lo stessi facendo le mio corpo, impastai una piccola quantità di chakra nell'ala che avrebbe scagliato il colpo. [Slot Azione II]Con Wakishashi o con Ricevitori: 20 + 20 Potenza
    Forza: 275 + 25 Bassissimo
    Velocità: 300 + 25 Bassissimo
    |[Slot Azione III]
    20 Potenza
    Forza: 300 + 25 Bassissimo
    Velocità: = Forza perchè lanciato
    Cosumato 1 Basso per creazione Ricevitore

    Se conficcato attiverà Disturbo di Chakra:
    L'utilizzatore può convertire la potenza del Ricevitore di Chakra in un malus alle statistiche se conficcato nel corpo di un obiettivo. Il malus è pari a 1 tacca a tutte le statistiche primarie per ogni 10 di potenza del Ricevitore di chakra: la vittima non subisce danni dal Ricevitore di Chakra conficcato. È possibile estrarre l'arma se la propria Forza è superiore alla Concentrazione avversaria.
    Ti Toccherà la stessa fine! urlai mentre cercavo di colpire con gli ultimi colpi, palesemente riferendomi a ciò che volevo far provare a Momin, la rabbia che permeava il mio stato d'animo di quel momento non sembrava poter finire molto presto, gli occhi del lupo, poco prima di morire, gli sembravano quasi come quelli di una piccola bambina, che spaventata e sofferente, sarebbe stata rapita per poi non tornare mai più. [Note]Aggiungo alla spesa di chakra anche l'attivazione della TS e il mantenimento di questo turno quindi in tutto basso + bassissimo visto che in realtà era già attiva la TS all'inizio dello scontro

    [Bianca L'Aquila]Statistiche Primarie:
    Forza: 300
    Velocità: 325
    Resistenza: 250
    Riflessi: 325



    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale:
    Statistiche Primarie
    Forza: 275
    Velocità:  300
    Resistenza: 225
    Riflessi: 325
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 375
    Agilità: 300
    Intuito: 300
    Precisione: 300
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Graffi Viso Bianca
    2: Fendenti Gambe
    3: Lancio Ricevitore Bianca
    Slot Tecnica
    1: Corsa Fulminea
    2: Mantenimento TS
    Equipaggiamento
    • Occhiali Neri × 1
    • Mantello × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Charkam × 2
    • Wakizashi × 2
    • Antidoto Base × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Gambali in Cuoio × 1
    • Guanti Rinforzati × 1
    • Corda di Canapa [10m] × 1
    • Spiedi × 2

    Note
    ///




    Edited by Kaystar - 14/3/2021, 22:03
     
    .
  12.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    162
    Reputation
    +51
    Location
    Roma

    Status
    Offline


    Gocce di sangue e petali di Ciliegio


    ~IV~



    Rivelazioni Sanguinarie



    La storia dello shinobi conosciuto come Lupo è sempre stata avvolta dal mistero. Nulla si sa della sua famiglia, delle sue origini, del suo passato avvolto dall'oscurità. Ciò che è certo è che, un giorno, Usui Ukonzaemon, il Grande Shinobi, ai più noto come il Gufo, vagando per uno dei tanti campi di battaglia cosparsi di morti, presenti a quel tempo per tutta Ashina, trovò un bambino abbandonato, un orfano, privato di ogni legame a causa della guerra spietata. Il Gufo decise di portarlo via con sé, di addestrarlo e, se si fosse mostrato degno, di farne un allievo ed un... figlio. Quel bambino, come prima cosa, fu scaraventato dal Grande Shinobi nella foresta di Usui, una buia e tenebrosa landa verde, costituita da alberi fitti e frondosi, in cui il suono e l'aria venivano alterati a tal punto che ogni foglia cadente era capace di creare potenti distorsioni illusorie. In un posto del genere, il ragazzo venne affidato dal Gufo ad una sua alleata, la kunoichi detta Falena, un'esperta di illusioni, che fece da maestra al ninja in erba sino al momento in cui, come prova finale, il ragazzo avrebbe dovuto trovare, completamente da solo, la strada per uscire dalla foresta di Usui. Solo a quel punto il Gufo lo avrebbe accettato come allievo e come suo successore. Il ragazzo si perse e riperse trai cespugli ed i grovigli e, mentre si perdeva, si allenava sempre più, faticando, soffrendo e... dimenticando. Quando, alla fine, dentro quel labirinto di rami, radici ed illusioni, l'orfano scordò completamente ogni suo legame col passato, da quella foresta, in cui era entrato un Randagio, fuoriuscì un animale delle tenebre, un maestro shinobi che, perduto definitivamente il proprio nome di battesimo, era pronto ad ereditare le tecniche e le arti della scuola di cui erano membri il Gufo e la Falena. Al rapace e al lepidottero s'era finalmente aggiunto un Lupo.

    Sei stato chiamato dalla parte di te che è Acciaio e Sangue. E se questo è accaduto vuol dire che, in qualche modo, tu sei un Kenkichi. Fai parte del Clan ed hai le capacità e la predisposizione necessaria per apprendere la nostra tecnica segreta.

    Le parole del Mizukage rimbombarono tra le spoglie pareti del sotterraneo Kenkichi, rimbalzando tra muro e muro e creando degli strani riverberi che, come un'eco, non smettevano di ripetere lo stesso concetto ancora ed ancora nella testa del Lupo. Si trattava davvero di un'eco? Il ricordo delle letali illusioni della Falena si riaccese di colpo e la voce della Maboroshi o chō, che lo sbeffeggiava e che veniva proiettata, come per opera di specchi sonori, di albero in albero, in quella foresta maledetta, presto prese il posto di quella del Mizukage.

    Kenkichi... Kenkichi.... Acciaio e Sangue.... Acciaio e Sangue...Acciaio... Acciaio... Sangue... Sangue...

    Bene, figlio del Gufo... figlio del Gufo.... cominciamo le danze... le danze... le danze?

    Perditi nelle mie illusioni... illusioni... illusioni...

    Morirai... Morirai... Morirai... se dubiti di te stesso, ragazzo... ragazzo... ragazzo...

    In fondo, non sei altro che un cucciolo disperso... un cucciolo... disperso... DISPERSO!

    All'improvviso la voce calma e provocatoria della vecchia si trasformò in un urlo rabbioso e gracchiante mentre gli occhi vitrei della kunoichi comparvero davanti a suoi, sfigurati, rossi e terribilmente alterati dagli effetti del Sedimento delle Acque del Ristoro. Effetti che aveva già visto prima su Genichiro Ashina...

    Chiudi gli occhi e lascia che ti guidi.

    Il Lupo, con sforzo immane, per respingere quei ricordi invasivi che si erano scatenati nella sua mente, si sedette davanti al suo Signore e si mise nella tipica posa di meditazione, con gambe incrociate e mano rivolta davanti a sé, che era solito assumere al cospetto delle sculture del Buddha.

    […]



    Buio. Il vuoto dei sensi, l'assenza di pensieri, un mare calmo ed in risacca, montagne innevate, solitarie, cielo sereno sferzato dai raggi solari, al di sopra di tutto, del caotico mondo sottostante, della vita, delle nuvole. Il rumore continuo di una cascata che sgorga dal nulla. Era forse questa la strada per l'Illuminazione che una volta i monaci praticavano al tempio Senpou?
    L'ultimo monaco retto, probabilmente, si trovava ancora là... nel silenzio delle Sale dell'Illusione, assieme a Kotaro, il bonaccione grande e grosso, ma puro e candido d'animo come un neonato, finalmente riunito a tutte le anime festanti dei mille mila bambini morti per la depravazione di pochi.
    Poi una visione. Nell'oscurità della mente rasserenata, un'immagine lentamente prese forma: un monaco anziano, dalla pelle itterica, con rughe profonde, dall'età indefinibile, che vestiva i panni dei più alti sacerdoti di quel tempio nascosto sul monte Kongo, con un copricapo cilindrico, allungato, di fine seta blu ed un orletto giallo che ne scendeva delicatamente dalla punta. Scriveva. Scriveva, tutto piagato e piegato, su un piccolo mobile, imprimendo le sue memorie su pagine ingiallite dal tempo. Mentre la sua mano dava forma alle lettere, il Lupo poteva sentirne i pensieri che man mano venivano trascritti, come fossero stati i suoi.

    Per un'era, sono stato benedetto dal Verme. Vivere nella Non-Morte significa percorrere il sentiero eterno che conduce all'Illuminazione, ma devo raggiungere l'Illuminazione per capire perchè io non possa morire. Si dice che il Drago Divino provenga da Occidente. Quindi mi chiedo, perchè il Verme è stato concesso proprio a me?

    Il rumore della cascata si perse nel nulla. Il flusso continuo di acqua santa si fece intermittente sino a trasformarsi in un rumore di singole gocce cadenti che, impattando contro un sottile strato d'acqua, si rompevano, frantumandosi in una miriade di gocce più piccole, minute parti di un tutto più grande che ritornavano all'origine di ciò che una volta erano state: una sola ed unica massa d'acqua. Il Lupo aprì gli occhi di scatto. Il freddo che, dapprima, dominava Azumaido e, successivamente, il monte Kongo, si era fatto da parte per lasciare il posto ad una calda umidità da cui s'irradiava una sensazione di oppressione e di irrequietezza funesta, come se l'aria stessa, in quello strano luogo, fosse stata solida, abbattendosi con tutto il suo peso sulle spalle dei presenti.
    C'era qualcosa di strano: gambe e piedi, nonostante fossero immersi nella sottile patina di liquido sparsa per tutto l'ambiente, non erano bagnati. Il Mizukage, di fronte al Lupo, anch'egli ancora in posizione meditativa.
    Parole familiari provennero poi da un punto imprecisato dietro lo shinobi da un braccio solo. [Nota]Ho cambiato un pò quello che fai dire all'anima della mia spada nel tuo post, visto che tanto dovrai modificare a causa della confusione tra PNG.

    Lupo fedele, ne hai fatta di strada.

    Lo shinobi da un braccio solo voltò lo sguardo cautamente. Non ci credeva. Era impossibile. Eppure davanti ai suoi occhi, tranquillo e sorridente, in preghiera, sedeva un ragazzo dai lineamenti delicati, capelli fini, neri, a caschetto, che gli arrivavano proprio sopra le spalle. Gli occhi scuri erano profondi ed immobili come un drago in riposo. Vestiva un kimono elegante, bruno, con sfumature dorate, retto da una cintura arancio a livello della vita. Portava tra le mani un libro antico e sembrava aver interrotto la lettura per richiamare a sé il suo fedele servitore.

    prince-npc-sekiro-wiki-guide



    Era Kuro, l'Erede Divino.
    Riconosciuto il ragazzo per colui che era, lo shinobi dell'Erede Divino si alzò, confuso e, allontanandosi dal Mizukage, si portò a metà strada tra il suo precedente ed il suo nuovo Signore, fermandosi al vertice di un ipotetico triangolo. Si inchinò, rivolgendosi all'unisono sia al guerriero spietato d'acciaio che al bambino benedetto.

    Miko-sama, Mizukage-sama, non sapete che sollievo ritrovare i miei due signori nello stesso posto.

    Il Lupo si rivolse poi all'Erede Divino.

    Signore, dove siamo, come siete finito in questo posto?

    Prima che potesse ricevere risposta, intervenne il Mizukage.

    Devi sapere, Sekiro, che l'Anima di un Kenkichi è divisa in due parti: Carne e Sangue e Acciaio e Sangue. La Carne rappresenta il corpo in cui essa è rinchiusa durante la vita terrena. L'Acciaio invece è il corpo che assume alla sua morte. Nessun Kenkichi può dirsi tale se manca di una delle due. Tu, fino ad ora, mancavi d'Acciaio e Sangue.
    I Kenkichi, alla morte, si sottopongono al Giuramento dell'Acciaio, il rituale segreto di Clan che lega l'Anima del Kenkichi all'acciaio, rendendolo Acciaio e Sangue. In questo modo nascono le Lame Insanguinate, come guida e lume dei Kenkichi più giovani, legandosi in modo simbiontico a loro, divenendo un pezzo stesso della loro Anima, e completando la natura di Acciaio e Sangue e Carne e Sangue dei Kenkichi.


    Incredulo, l'Ōkami guardò con occhi sbarrati l'Erede Divino.

    Quindi, Miko-sama, voi ed io...?

    Erano Kenkichi? Miko-sama ed il suo servitore appartenevano allo stesso lignaggio? Possibile? In fondo, questo spiegava tante stranezze... perchè l'Erede Divino, tra tutti quanti, tra tutti gli Ashina, nobili e coraggiosi, aveva preferito proprio il Lupo, uno shinobi senza nome né famiglia, un orfano senza passato, come eletto a cui donare il Sangue del Drago, il potere che conferiva di risorgere dalla morte? Quante volte Genichiro, per il bene stesso di Ashina, per fronteggiare definitivamente lo strapotere del Governo Centrale, aveva chiesto e richiesto di essere onorato del Sangue del ragazzo? Aveva sempre rifiutato, Kuro, convinto com'era che la sua benedizione fosse in realtà una maledizione calata sulla terra intera.

    Non voglio corrompere l'anima degli uomini, Genichiro-dono. Finirai per perdere te stesso, cercando sempre nuove battaglie, senza sosta, senza freno. Io... non so ancora quello che devo fare...

    Lupo fedele, prendi il mio Sangue e... vivi ancora.

    […]



    Passi. Passi che si perdevano nel vuoto del mondo interiore del Mizukage. Una figura esile, emaciata, corrosa e consumata, inverosimilmente ferita su tutto il busto nudo, coperto da un hakama nero ed insanguinato che gli scendeva dal bacino ai piedi. I capelli erano tenuti in una petttinatura simile a quella del Lupo, mentre i lineamenti del volto dello sconosciuto erano avvolti da una lieve nube oscura che impediva di riconoscerne le fattezze. Qualcosa gli vorticava attorno: un drago rosso, cremisi come il ferro imprigionato dal gruppo prostetico dell'emoglobina, gigantesco ed inquietante. Era decisamente diverso dal Drago Divino che riposava ancora nel Regno Celeste.
    Minaccioso, l'uomo si mosse verso il Lupo.

    Dimostrati degno o muori.

    L'Erede Divino all'improvviso scomparve. Al suo posto, al fianco del Lupo, spuntò dal nulla Kusabimaru, perfettamente riposta nel fodero legato al suo fianco sinistro. [Nota]Non hai specificato esattamente dove compare la spada, quindi ho interpretato che compaia già infoderata e legata al mio fianco sinistro. La voce di Kuro provenne rassicurante dalla spada stessa.

    Sono qui, Lupo fedele. Se quello è davvero chi credo che sia e quella è Chikushou Shoujo...

    Kusabimaru e l'Erede Divino erano diventati una sola cosa. Il talismano che Kuro gli aveva donato nella Torre della Luna lo aveva protetto ad Ashina. Adesso la spada ed il padrone s'erano uniti ed il suo Signore avrebbe agito direttamente... come nell'ultimo scontro con Genichiro, quando il ragazzo s'era interposto tra i due spadaccini.
    Kusabimaru non riuscì a finire la frase. Un fendente fulmineo arrivò dallo sconosciuto guerriero provocando una ferita sanguinante al braccio destro del Lupo.

    Attingi ai poteri di Clan, Lupo. Stavolta, sei tu che dovrai donarmi il tuo sangue in modo che io possa mostrarti i segreti del nostro potere!

    La ferita in un primo momento fece male, ma dopo alcuni istanti, il sangue stesso che sgorgava dal suo corpo sembrò dargli forza, vigore ed una nuova energia che non sapeva di possedere. Erano questi i poteri del Clan a cui alludeva Kuro racchiuso dentro Kusabimaru? [STI - Attivazione TS]
    Senza pensarci partì subito la risposta dello spadaccino di Ashina. Sfoderando in un rapido scatto Kusabimaru, il Lupo cercò di colpire con un fendente obliquo da sinistra a destra e dal basso all'alto il busto già ferito del suo avversario, sfruttando una tecnica con cui ormai aveva molta dimestichezza: l'Estrazione Mortale. [STII]Forza: 450 (+3 tacche da Estrazione Mortale)
    Velocità: 400 (+1 tacca da Tributo di Sangue; +3 tacche da Estrazione Mortale)
    Potenza: 40 (+10 da Tributo di Sangue)

    Estrazione Mortale
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    Premessa un'arma non estratta, riposta o non impugnata, l'utilizzatore può estrarre la stessa effettuando un rapido attacco. La Forza e Velocità del colpo aumentano di 3 tacche.
    Tipo: Taijutsu -
    Sottotipo: Mossa
    (Consumo: Basso)
    [Da studente in su]
    Si trattava essenzialmente di una versione depotenziata della Croce di Ashina da cui differiva per il fatto che il colpo potenziato, subito dopo aver sfoderato la lama, fosse unico anziché doppio. In un tentativo, quindi, di imitare la Croce di Ashina, il Lupo, non appena terminata la tecnica, cercò di sferrare un secondo fendente obliquo, sempre da sinistra a destra, ma stavolta dall'alto verso il basso, in modo da formare una croce con il colpo che aveva appena sferrato. [SAI]Forza: 375
    Velocità: 400 (+3 tacche per consumo di Basso; +1 tacca da Tributo di Sangue)
    Potenza: 40 (+10 da Tributo di Sangue)

    Non la migliore delle mosse, ma voglio sfruttare la giocata anche come base per una competenza che ho in mente.

    Non era finita però l'offensiva dello shinobi da un braccio solo. Si sarebbe abbassato e, ruotando contemporaneamente su sé stesso per usufruire della forza centripeta, avrebbe fintato un colpo di spada orizzontale all'inguine destro dell'uomo [SGV]Velocità: 300, per poi all'ultimo secondo cambiare direzione e tentare di colpirlo all'inguine controlaterale. [SAII]Forza: 375
    Velocità: 400 (+3 tacche per consumo di Basso; +1 tacca da Tributo di Sangue )
    Potenza: 30 (+10 da Tributo di Sangue; -10 per causare DnT Medio)
    Il vero fendente sarebbe arrivato contemporaneamente all'inizio di una corsa che avrebbe portato il Lupo ad allontanarsi dall'individuo di circa dieci metri. [SAIII - Azione Rapida]Movimento max per SA: 12 metri

    Azione Rapida [1]
    Abile: L'utilizzatore può annullare l'attivazione di un AdO avversario una volta a round; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione dell'AdO.
    [Da genin in su]
    Lo shinobi si sarebbe posizionato in guardia, con la katana degli Hirata tenuta con la destra, rivolta orizzontalmente davanti a sè.

    Il vaso di Pandora era stato scoperchiato. Quel che era stato nascosto per anni, stava forse per essere rivelato. Cosa ne sarebbe uscito fuori?

    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale:
    Statistiche Primarie
    Forza: 375
    Velocità:  300
    Resistenza: 300
    Riflessi: 300
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 300
    Agilità: 300
    Intuito: 300
    Precisione: 300
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Fendente obliquo
    2: Fendente all'inguine
    3: Allontanamento di 10 metri
    Slot Tecnica
    1: Attivazione TS
    2: Estrazione Mortale
    Equipaggiamento
    • Shuriken × 5
    • Antidoto Base × 1
    • Nekote × 1
    • Wakizashi × 1
    • Fumogeno × 1
    • Bomba Gelo × 2
    • Tonico di Recupero Minore × 2
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Cotta di Maglia Inferiore × 1

    Note
    ///




    Edited by ~Sekiro~ - 13/3/2021, 21:41
     
    .
  13.     +2   Like  
     
    .
    Avatar

    ~ The Red Capes are coming!

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,609
    Reputation
    +242
    Location
    Firenze

    Status
    Anonymous

    Gocce di sangue
    e petali di Ciliegio


    Capitolo Uno


    Atto V
    Scontri del Destino



    [Hideo]

    Avrebbe potuto gridare quanto voleva il giovane Hideo: Momin se ne era andato, per il momento definitivamente, ed anche se avesse impiegato giorni a cercarlo, setacciando tutta l'isola gemella di Genosha, difficilmente sarebbe riuscito a scovarlo. Le sue capacità erano enormemente più avanzate di quelle del giovane Genin kiriano e sarebbe riuscito ad essergli un passo avanti praticamente in ogni circostanza. Come se non bastasse, il paria Kenkichi era anche una mente piuttosto brillante. Il gioco di destini, sadismo ed arte in cui la Pantera era stata tirata nel mezzo era qualcosa che, al momento, risultava per lui inaffrontabile. Ma un giorno, forse, sarebbe riuscito a riscattarsi, a mantenere la promessa che il suo cuore ed il suo animo lo costrinsero a fare sulla candida neve in quell'occasione: vendetta.
    Quando il gigantesco orso si approcciò sul luogo del massacro, Hideo non si scompose ma anzi, forte delle sue nuove capacità, guardò il terrore dritto nel profondo e caricò a testa bassa. Estraendo dal proprio corpo due grossi ricevitori proprio come il suo atipico maestro gli aveva insegnato, il ragazzo corse, rapidissimo iniziando a girare intorno all'orso mentre il suo Mondo alato, dopo aver preso quota, scendeva in picchiata verso l'animale. L'attacco coordinato mirava a due zone distinte, per quanto avvenisse in contemporanea, impedendo, dunque, una difesa realmente efficace dell'Orso. Infatti, questi, abbassandosi leggermente, riuscì ad evitare l'animale che discendeva verso il suo volto - forse anche per via di un certo qual senso di sopravvivenza - ma non poté niente contro i due colpi di ricevitore che Hideo riservò per lui: le armi penetrarono nelle carni dell'orso senza tuttavia ferirlo e questo fu per l'animale motivo di grande paura e sgomento. Infatti si difese con pessima coordinazione dell'attacco successivo del kiriano e il ripresentarsi dell'aquila rese le cose soltanto più difficili: il ricevitore che spuntò dal Mondo di Hideo viaggiò rapidissimo ma, nuovamente, per via del colpo del giovane, l'orso riuscì a difendersi girando su se stesso mentre le Wakizashi impattavano nella sua carne: un doppio fendente all'altezza dei legamenti degli arti posteriori recise ogni possibilità per l'orso di muoversi, lasciandolo vivo, a terra, che rantolava e si agitava in modo convulso e violento.
    Hideo e la sua aquila avevano appena vinto lo scontro: stava a lui decidere come lasciar morire l'animale, se dissanguato o ponendo fine alle sue sofferenze. Certo, avvicinarsi alla creatura sarebbe potuto risultare fatale, data la sua mole e l'aggressività che ancora dimostrava mentre la vita stava fuggendo dal suo corpo. Inoltre c'era anche da considerare che, se voleva usare l'Orso come animale sacrificale per l'ingresso nel villaggio di Yusica, riuscire ad ucciderlo preservando al meglio le sue condizioni era a dir poco fondamentale. Il colpo che aveva inferto in precedenza all'animale aveva creato due grossi solchi e macchiato parte della sua pelliccia, compromettendo un po' la qualità della stessa, ma le parti più importanti ed utili erano ancora intatte. Un buon artigiano avrebbe forse potuto ricavarci comunque un tappeto d'alta qualità, per esempio. [Note]La scelta avrà delle piccole ripercussioni sull'ipotetico finale di giocata.
    Qualunque fosse stata la sua scelta, la candida neve che scendeva dal cielo avrebbe riportato il silenzio in quel piccolo anfratto di bosco che aveva fatto da spettatore al destino d'Hideo. Non gli restava che tornare là dove i passi che aveva percorso fino a quel momento avevano un senso profondo e preciso: da Yusica.

    [...]

    Un regalo importante il tuo, Hideo, ti ringrazio. Seguimi. Il tuo compagno ed il tuo Mizukage ancora non sono arrivati, guadagniamo qualche minuto. C'è del Ohaw caldo che ci aspetta. Il giovane e la donna percorsero qualche metro tra la neve scostata ai margini della strada dagli abitati per migliorare la viabilità a piedi e con quelle sorta di risciò su legno che si vedevano passare saltuariamente. Arrivarono davanti ad una piccola casupola, in legno anch'essa come tutto quel che si vedeva ad occhio nudo in quel villaggio, e, senza che Yusica la toccasse, la porta si spalancò delicatamente, lasciando che i due riuscissero ad entrare in tranquillità e richiudendosi nello stesso modo magico.

    [Sekiro]

    A due a due, shinobi e Lame insanguinate, stavamo io, Sekiro, la Yakusoku e Miko, intenti a studiarci ed a confrontarci, mentre i segreti del Clan e la storia persa delle radici del Lupo rivenivano alla luce attraverso le parole mie e del suo Maestro. Le usanze del suo paese mi erano meno oscure grazie alle parole spese in precedenza dal ragazzo ma le trovavo comunque poco adatte ad essere mantenute ora che la sua vita si svolgeva a Kiri. Ma la decisione in merito spettava al giovane di Ashina e finché tali comportamenti non si fossero posti di traverso rispetto alle mie direttive ed al bene dell'Acqua e della Nebbia, non ci sarebbero stati problemi a riguardo.
    Ma prima che qualunque altra cosa potesse essere approfondita se non un breve scambio di battute tra il ritrovato Kenkichi, la sua parte Acciaio e Sangue ed il sottoscritto, un Demone della Prova totalmente diverso da quanto non avessi visto in passato si presentò nel mio mondo interiore non solo minacciando attivamente Sekiro ma anche parlando. E quella cosa, più di ogni altra, mi risultò assurda. Capii però che c'era qualcosa che non andava nel momento in cui l'uomo posò la mano sulla sua spada ed il drago che lo accompagnava iniziò a muoversi ancor più agitatamente, con i suoi occhi che s'accendevano di una luce nera e sinistra. Il fendente che quell'essere eseguì era troppo rapido perché fosse una creazione della Yakusoku e del Rituale dell'Unione. La Promessa, infatti, sonda sempre le capacità del ninja che si unisce al Clan, che ritrova la sua parte d'anima che è Acciaio e Sangue e crea una prova mentale coerente con le capacità dell'esaminando. Quel Demone, però, era forse una prova impegnativa anche per il sottoscritto. Non riuscivo a capire cosa stesse accadendo ed il fatto che il figlio di Kenkichi Mikawa interruppe le mie azioni quando cercai di andare in soccorso all'Ookami mi fece gelare brevemente il sangue. Era davvero una prova quella che stavo vedendo? Perché Sekiro non sarebbe indubbiamente riuscito a superarla e la Yakusoku questo lo sapeva bene. Che allora si trattasse di un tentativo di epurazione, da parte della spada, di un candidato indegno, marcio, forse di retaggio impuro o il figlio di un qualche traditore? Tali conoscenze, per il momento, mi erano precluse, non essendo ancora il legame con la mia Spada perfetto ed Unico ma quando quei pensieri attraversarono la mia mente, una sensazione di blocco, di interferenza, di amnesia mi raggiunse: una sorta di deja vu. Avevo l'impressione di essermi già posto quelle domande ma di non ricordarmi la risposta - risposta che in passato avevo già ottenuto. Era come se qualcuno me l'avesse strappata dalla mente.
    E fu allora, con quella consapevolezza, che percepii una risata draconica, malvagia e gaudente giungere dalle mie spalle, mentre una richiesta d'aiuto, lontana, ardente e preoccupata, unita ad un desiderio di rivarsa e ad una agonia straziante, dilaniarono la mia psiche. Te l'avevo detto, Kensei. Tu mi servivi. Ti avrei usato finché non fossi stato abbastanza forte per agire da solo e quanto hai fatto al Lucchetto mi ha permesso di recuperare, anzi, di superare tutte le mie forze passate. Sono più forte di te, adesso. Posso persino piegare la Yakusoku al mio volere! Alle mie spalle come se la Promessa avesse effettuato una qualche tecnica di trasformazione, la maschera color dell'avorio macchiata dalle lacrime di sangue, il lungo abito nero e la regalità di quella frazione della Yakusoku che albergava in me mutarono lentamente, prendendo le forme di un gigantesco, serpentiforme ed armato drago nero. Un Drago che Sekiro aveva visto più e più volte.

    Ma il drago era l'ultimo dei problemi di quel ragazzo: il Demone della prova gli stava davanti e doveva rispondere a quel suo primo assalto se non voleva morire inerme sotto le offensive avversarie. [Note]Ho cercato qualche Fan Art del Drago Divino di Sekiro. Questa è molto, molto interessante perché ha la Nanatsusaya no Tachi (Chiamata Nanatsusaya no Mitama no Tsurugi in altre giocate del mio PG, avendo come riferimento Angel Sanctuary) ben distinguibile in mano, oltre che apparire completamente nero (cosa che ci serve per collegare il tuo bg con i draghi del GdR). Kutsu non è il Drago Divino, però. Diverrà tutto un po' più chiaro col proseguo di questo post. Con un rapido movimento del braccio, la neonata Lama Insanguinata di Sekiro si mosse per volere del suo frammento di Carne e Sangue, disegnando una retta obliqua direzionata verso il petto avversario. Il movimento, molto famoso tra tutti gli spadaccini del continente, era quello tipico di una potente e letale Taijutsu, l'estrazione mortale. Il suo avversario, però, scattò indietro di un semplice passo, alzando l'elsa della spada sopra la testa e lasciando che il filo cadesse davanti ai suoi occhi ed al suo petto, bloccando il percorso della lama a metà strada, senza permettere che il colpo toccasse la sua carne. Il movimento difensivo, se ne sarebbe accorto Sekiro, era fluido, semplice ed elegante, per quanto, evidentemente, troppo più veloce delle abilità del Lupo. Il cozzare delle due armi creò una piccola onda d'urto sonora che andò ad intaccare l'oscurità che celava il volto dell'avversario. Quasi come una maschera che si crepava, si spezzava, si sgretolava sotto i colpi delle spade che s'incontravano, il volto del ninja avversario del Lupo diveniva leggermente più scrutabile.
    Quando poi il genin di Kiri caricò nuovamente il braccio per eseguire un colpo del tutto speculare al precedente, il Demone portò avanti la gamba destra, guadagnando una posizione di maggior forza e più salda, che gli permise di parare anche il successivo colpo senza dover modificare di un singolo centimetro la precedente azione difensiva. Ancora una volta, il velo d'oscurità sul volto del suo avversario s'abbassò leggermente.
    Il terzo assalto del ninja di Ashina fu ben congegnato ed eseguito: se il suo avversario fosse stato un ninja del suo livello avrebbe sicuramente indotto l'uomo ad una qualche difesa mirabolante per evitare una ferita fatale ma la disparità di capacità e prestazioni era tale che nonostante la sorpresa per la finta, un piccolo riassetto delle braccia ed un movimento rapido verso il suolo permisero alla sua spada di intercettare quella del Lupo. Il suono metallico delle due armi che impattavano anticipò di un singolo istante il movimento difensivo di Sekiro che, rapido e lungimirante, scattò indietro per riacquistare una posizione di controllo sul campo di battaglia. Tale movimento gli diede modo di vedere soltanto la cortina di tenebra cadere del tutto sul volto del suo avversario ma non riuscì a scorgerne comprensibilmente i lineamenti, essendo già in moto per allontanarsi. Ma il Demone gli avrebbe dato modo di osservarlo molto bene soltanto un istante dopo. Tremando, la neonata Lama Insanguinata anticipò di un istante ciò che gli occhi di Sekiro avrebbero scorso immediatamente dopo. Lupo Fedele ... disse l'Erede Divino ... quell'uomo è Etsuya Kenkichi, non è un Demone della Prova! Quell'uomo è il mio maestro. E sul terminare di quelle parole, la figura ammantata del cremisi drago scattò rapido e funereo verso l'Ookami, caricando sopra la sua testa la sua Lama Insanguinata. La velocità era troppo elevata perché il genin potesse qualcosa contro quel colpo. Avrebbe percepito la sua Kenkichi irradiarlo dei più profondi poteri e delle più intense capacità, avrebbe, per un istante, percepito il tempo dilatarsi mentre la spada del maestro del suo signore discendeva funerea sopra la sua testa, sancendo l'ultimo istante della sua vita.
    Avrebbe chiuso gli occhi, Sekiro, prima di morire o avrebbe affrontato la morte ad occhi aperti? Avrebbe accettato il suo destino o, in un gesto di sopravvivenza, avrebbe cercato di parare quel colpo mortale, magari frapponendo la sua arma? Qualsiasi fosse stata la sua intenzione, nel momento in cui la morte avrebbe dovuto prenderlo, l'ennesimo rumore metallico interruppe il silenzio assoluto che albergava nel mio mondo interiore. Un'eco risuonò quasi eternamente in quel luogo mentre la spada di Etsuya si schiantava poderosa contro la mia armatura, all'altezza della spalla sinistra. Con un rapido movimento m'ero portato davanti a Sekiro, lasciando che il colpo del suo demone s'infrangesse contro di me. Questa non è la tua prova. Dissi, grave. Ma la mia punizione. E mentre pronunciavo tali parole, la mano sinistra s'aprì, sprigionando un gigantesco getto d'aria ad una distanza praticamente nulla verso il mio avversario, lanciandolo ad una decina di metri lontano da colui che voleva soltanto apprendere i segreti delle sue radici. E mentre quell'essere era ancora in volo, scattai nuovamente, impugnando la Yakusoku e lasciando che essa si formasse nelle mie mani, pronto a sferrare due letali fendenti contro il mio avversario: quando lo raggiunsi, un primo colpo corrispondente al movimento d'estrazione della mia spada, esattamente come aveva fatto il Lupo in precedenza, cercò di squarciare il petto dell'uomo - e ci riuscì. La spada penetrò nelle carni, tagliandole nel profondo, ferendolo al punto che pensare che fosse sopravvissuto sarebbe stato impossibile. Ma ciò era esattamente quello che Kutsu voleva accadesse: voleva che difendessi Sekiro da una finta manifestazione di un ninja morto perché lui potesse agire inosservato e liberarsi dalla zavorra che ero diventato per lui. Nell'istante, infatti, in cui il finto Demone cadde sulle ginocchia, stroncato dal mio fendente, il Dragone rosso che gli vorticava intorno scattò rapido verso Sekiro, questa volta senza che io potessi davvero fare niente. Le fauci gigantesche della creatura si aprirono, ingoiando intero il giovane ragazzo. NO! Gridai mentre, quasi con forza, venni strappato fuori dal mio mondo interiore.

    [...]

    Bene, bene, bene. Una voce sembrava parlare dalla profondità della mente del giovane Ookami. Finalmente ho modo di incontrarti, Sekiro. Una voce roca, gutturale, profonda e terrificante si levava dalla testa del giovane che, presto, si rese conto d'essere dentro il suo mondo interiore. Una mano calda gli toccò la spalla, quasi a tranquillizzarlo. Aprendo gli occhi si sarebbe accorto d'essere seduto, a gambe incrociate, al cospetto del gigantesco drago d'odio Kutsu. Al suo fianco c'era il suo precedente Signore, adesso sua Lama Insanguinata. [Note]Lascio a te l'eventuale descrizione del tuo mondo interiore e, soprattutto, di Kutsu.Tu sei il mio ricettacolo. Una risata terrificante gelò l'atmosfera dell'ambiente, facendolo quasi tremare. Sei nato, sei stato addestrato ed educato per questo. Lascia che ti spieghi. Un lungo artiglio nero toccò la testa del giovane, quasi immobilizzandolo. Io sono Kutsu, Drago Nero dell'Odio, figlio di Jigoku, Re dei Draghi Rossi, e Chikushou Shoujo. Molti anni or sono venimmo benedetti dal siero di un uomo che ci diede rabbia infinita e poteri oltre ogni immaginazione. Qualcuno dice che queste capacità siano state una maledizione per noi draghi ma io ti dico che tali persone sono soltanto miopi sprovveduti. In ogni caso, questo potere e questa rabbia inesauribile ci fecero avvicinare agli uomini, creando con loro un legame speciale e permettendoci di condividere i frutti della Benedizione di Tenson Korin, colui che ci fornì il Siero Benedetto. Dovresti conoscere tale siero, o meglio, un vago e imperfetto tentativo di replicarlo, col nome di Verme della non-vita. Il suo Signore, lì al suo fianco, annuiva, senza togliere la mano dalla spalla del giovane lupo. Gli uomini che creano questo profondo legame con noi draghi prendono il nome di Ryuukishi. Tu sarai il mio Ryuukishi, Sekiro, quando avrò completato la mia fase di ristoro. L'artiglio si abbassò, carezzando delicatamente il ragazzo sulla guancia prima di tornare nuovamente sulla testa del ninja. La nostra potenza però, fu invidiata dai nostri altri fratelli al punto che Ryujin, il Drago del Mondo, cercò di addormentarci tutti, incarcerandoci in un silenzio di pietra eterno. Mio padre, però, era troppo furbo perché Ryujin potesse prenderlo alla sprovvista. Jigoku, prima di essere imprigionato nel sonno indotto del Drago del Mondo, creò un fuuinjutsu molto potente, in grado di far muovere le sue membra e quelle di mia madre Chikushou anche quando il piano di Ryujin sarebbe stato compiuto e loro si fossero addormentati. È così che lui e mia madre si decisero a generare un uovo nato dalla volontà di preservare la Benedizione e fu così che mia madre e tale uovo furono condotti ad Ashina, la tua terra. L'uovo conteneva il segreto per trasmettere e replicare il Verme ma non solo: conteneva me, la creatura perfetta nata dalla totale accettazione del dono benedetto. Mia madre creò un jutsu illusorio, un volto fittizio, un sistema di venerazione quasi religioso che il suo Ryuukishi, Etsuya, si impegnò a trasmettere e stabilire in tutte le terre d'Ashina prima di venire barbaramente ucciso da un gruppo di uomini originari di queste terre, Azumaido. Il Drago tolse la mano dalla testa di Sekiro, spalancando poi le braccia verso il cielo mentre il giovane Miko si esibiva in un inchino di riverenza. Chikushou, mia madre, è il Drago Divino di Ashina. Io sono l'immagine che lei ha proiettato di tale drago, sono il piano di mio padre per salvaguardare la stirpe dell'Odio, sono il custode dell'Eternità e della Vita nella non-morte. Io sono Kutsu, drago dell'Odio di Ashina! La boria ed la sfrontatezza di quell'essere erano secondi a nessuno: ma Sekiro poteva percepire la potenza disumana che quella creatura, ora parte di sé ed ospite più o meno desiderato, emanava. E con quella conclusione tronfia e carica di pathos, il Drago destinato a divenire Drago Divino cacciò Miko e Sekiro, rispedendo l'uno nel mondo interiore meno profondo dello Shinobi e l'altro nel mondo reale.

    [...]

    Con un sussulto, sia io che Sekiro riaprimmo gli occhi in contemporanea, notando come la Yakusoku, ancora fluttuante davanti ai miei occhi, vorticasse nell'aria assieme a Kusabimaru, ora nuova ed appena riforgiata dal Sangue della Lama Insanguinata lì presente. La ferita che il Demone della Prova poi rivelatosi Etsuya Kenkichi aveva causato a Sekiro era viva sul corpo del nuovo Kenkichi, pur non provocandogli dolore. È il tuo sangue che ha permesso alla lama di riacquisire le sue passate forme e di riaffilarsi. Noi Kenkichi creiamo un legame speciale tra le nostre armi ed il sangue nostro e degli avversari. Attraverso il sangue infatti, riusciamo a migliorare le nostre capacità difensive ed offensive. Le parole mi uscivano di bocca automaticamente, quasi come se il mio impegno didascalico mi facesse dimenticare la stranezza di quanto era accaduto durante la Prova. Tuttavia la spada di Sekiro era pronta, quindi significava che era riuscito a sconfiggere il suo personale Demone. Cercai di interrogare la Lama Insanguianta del figlio del Fondatore ma ricevetti soltanto un breve segnale di stanchezza ed aiuto. Forse stava ancora riprendendosi dal gioco giocatoci da Kutsu. Dovevo darle del tempo. Raccogli la tua arma e riuniamoci ad Hideo e Yusica. Abbiamo una missione da portare a termine. Dissi, alzandomi in piedi, prendendo la Yakusoku e dirigendomi verso l'uscita del tempio. Quando anche Sekiro ebbe fatto lo stesso, varcato il primo passo oltre il limitare di quel luogo di culto così mistico ed antico, la pesante porta in pietra e ghiaccio si chiuse con facilità e leggerezza esattamente come si era aperta alcuni minuti prima.

    [...]


    [Insieme]

    Fummo accolti grazie all'intercedere dell'Alta Sciamana, una volta giunti al villaggio, e fummo accompagnati da due grossi e burberi uomini alla casa in cui la donna e Hideo ci stavano aspettando. Il genin e la sciamana erano su due grandi divani in paglia e pelli d'animale, seduti intorno ad un fuoco sul quale era adagiato un grosso calderone dentro cui bolliva un'odorosa zuppa. Vi stavamo aspettando, accomodatevi. Presi posto accanto alla Sciamana. I tuoi ninja qui presenti ... sono diversi da poche ore fa. Te ne sei accorto? Mi disse Yusica, indicando prima Sekiro e poi Hideo. Sì, Immagino di sì. Dissi, mentre aggiustavo il mantello di modo che non rimanesse impigliato sotto le altre vesti mentre ero seduto. Sembrano abilità promettenti. Sicuramente ci torneranno utili. Lo sperava tanto quanto lo speravo io. O per lo meno, speravo che quanto avessi accettato fosse valso il prezzo che mi ero detto disposto a pagare. Quattro piatti volanti ed altrettante forchette si alzarono da una dispensa lì vicina, posizionandosi sulle ginocchia dei presenti. Una piccola sensazione di freddo avrebbe accompagnato quelle ciotole di legno.Dunque, i due uomini che vorrei eliminaste si trovano uno al margine nordest di Kotetsu Sakura ed uno al margine sudovest. Sono dunque ai due versanti opposti. Nonostante questo, entrambi vivono da soli, in una zona piuttosto boschiva, circondata da alberi e vicina ad alcune insenature naturali dove potersi nascondere e riparare. Sappiamo che possiedono capacità ninja, anche se non abbiamo visto fargli fare niente di eccezionalmente complesso. Un lavoro per dei genin, dunque. Versò la zuppa preparata nei piatti di tutti. Avrei ringraziato, senza tuttavia poter gustare quanto offertomi data l'impossibilità di mostrare il mio viso. Quello nella parte nord si chiama Daisuke Uzuki, e sappiamo essere originario di Konoha, quello nella parte sud invece si chiama Keido Donketsu e sappiamo essere originario di Suna. Lascio a voi decidere quale dei due affrontare. Vi consiglio di fare un po' di ricognizione, se potete, per cercare di studiare l'ambiente e la routine dei vostri avversari, così, magari da coglierli di sorpresa. Qui Allungò loro una mappa c'è l'esatta posizione dei loro accampamenti. Andate e, per favore, risolveteci questo scomodo problema. Io ed il vostro Kage penseremo ad alcune situazioni più ... complesse. Con un cenno della mano Yusica congedò i due. Una volta finita la loro zuppa sarebbero stati nelle condizioni di muoversi autonomamente e come preferivano. Entrambi, infatti, avevano la possibilità di gestire al meglio le proprie risorse: potevano tentare un approccio furtivo, tendendo magari trappole o nascondendosi nel punto giusto al momento giusto - Sekiro poteva sfruttare la leggerezza dei passi concessa della sua nuova ts, Hideo poteva sfruttare la silenziosità dell'aquila sua compagna e la distanza da cui poteva manovrarla - oppure optare per un approccio più diretto e frontale, attaccando il loro avversario non appena se ne fosse presentata l'occasione. Il da farsi, però stava tutto alle loro volontà. [Note]Post di ricapitolo prima della parte finale. Un po' di interazioni varie con le cose che accadono e poi inventate pure l'arena per il prossimo combattimento. Potete anche stilare una strategia a lungo termine, che però deve sfruttare necessariamente la vostra ts, per cercare di risolvere la cosa con un approccio non diretto e che evita il combattimento frontale. Se la cosa mi piace, vi premierò senza problemi. :)





    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note
    Combattere con Handicap Attivo.

    Assetto Gakutensoku: Nessuno.




    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku

     
    .
  14.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    162
    Reputation
    +51
    Location
    Roma

    Status
    Offline


    Gocce di sangue e petali di Ciliegio


    ~V~



    Kiseiju - L'ospite indesiderato





    Il Palazzo della Sorgente. Un luogo mistico, ammantato da una sottile nebbia, nonostante sia costantemente baciato da un cielo sereno, costruito sulla sommità di una immensa cascata, che si trova, a sua volta, ai piedi di un maestoso monte, il cui picco è avvolto eternamente da nubi che impediscono di scorgere, da lontano, ciò che esso nasconde. Sgorgando direttamente dalle sue viscere, un continuo flusso d'acqua fuoriesce dalla dura roccia per diffondere, serpeggiando, in tutto il complesso: dapprima, nella parte più interna, si crea un vero e proprio lago, abitato da carpe dalla innaturale lunga vita, mentre, man mano che ci si allontana dalla montagna, verso l'entrata del Palazzo (il Ponte Vermiglio, presidiato dalla Monaca Reale, la Sacerdotessa Yao, l'immortale guardiana infestata dal Verme, nella sua vera forma corporea), la terra ferma prende sempre più il sopravvento fino a che, al bordo del precipizio della cascata, l'ammasso d'acqua non si trasforma in un sottile strato di liquido che, ormai solo una leggera patina, ricopre tutto il pavimento del luogo, prima di gettarsi, impetuoso e violento, nello strapiombo sottostante, alla cui base, in attesa quasi come un alcolista in astinenza del vino o un bambino affamato del latte, giacciono le parti più antiche di Ashina.
    All'altro capo del Palazzo, invece, nascosto dalle nuvole fitte, nel punto più alto della montagna sacra, protetto da fulmini che calano improvvisi dal cielo, c'è il Santuario del Drago Divino, la porta d'accesso al Regno Celeste, dove l'Oracolo, una giovane donna dalle origini ignote, vestita di un kimono completamente bianco, corredata di capelli ed occhi candidi e lattei come la neve, riposa in un sonno eterno, appoggiata alle pietre benedette. Se solo si riuscisse a superare le guardie immortali del posto, le guerriere della stirpe Okami, che usano poteri derivati direttamente dal Drago, e si arrivasse a pregare, in umile venerazione, assieme a quella pura fanciulla addormentata, si avrebbe accesso...
    [Nota]Ci sono molti dettagli che possono ben incastrarsi con la trama da te ideata. Ne discuteremo poi off-game!

    […]



    Il terreno etereo e bagnato sotto i loro piedi d'un tratto si mosse violentemente, quasi come se fosse iniziato un terremoto dalle proporzioni esagerate. Nel punto di massimo scuotimento, il sottile strato d'acqua che ammantava il mondo interiore del Mizukage iniziò a ribollire. Infine, il pavimento si spaccò, la linfa palpitante ai lati dello squarcio cadde nel vuoto sottostante, come cascate in miniatura, mentre dal buio di quelle profondità sorgeva una specie di tronco, nero come l'ebano, che si stagliò sempre più in alto fino a raggiungere altezze impressionanti. Una volta distesosi completamente, quella specie di albero oscuro mise delle salde radici nel suolo, che, impressionanti ganci vitali, si allargarono tutto intorno. Mentre là dove sarebbe dovuta esserci una fitta chioma, l'albero sembrava stranamente spoglio e privo di rami, inferiormente, ad avvolgere le radici, c'era una infinità di fiori di ciliegio, fiori che, cadendo per il tremore che aveva provocato la nascita di questa particolare pianta, venivano immediatamente sostituiti da altri che sbocciavano senza sosta. [Nota]Non ho capito come appare Kutsu mentre io combatto contro Etsuya, mi sono permesso quindi di narrare la sua comparsa in questo modo, anche perchè ne abbellisce la descrizione. Inoltre, di seguito, ho aggiunto dettagli di trama che possiamo poi concordare off-game!
    Una visione del genere avrebbe scosso chiunque, ed infatti catturò l'attenzione del Lupo, che per qualche istante scordò lo scontro appena cominciato contro il misterioso personaggio che lo aveva attaccato. C'era però qualcosa di familiare in quella scena. Il mistero venne quasi subito svelato, inondando lo shinobi di una scarica di tensione e preoccupazione.
    “L'albero” cominciò a muoversi, contorcersi, ad assumere posizioni serpentiformi. Il legno sulla sommità si espanse leggermente, facendo fuoriuscire rami che presero l'aspetto di corna e baffi. Dalla parte destra del tronco principale, emettendo tonfi e scricchiolii, si staccò una porzione di legno, creando così un un lungo ramo alto quanto tutto l'albero, cosa che fece cadere per terra numerosissimi frammenti di ebano, oscuro come la notte, ma umido e rossastro come se fosse stato intinto nel sangue. Il ramo appena creatosi dal corpo dell'arbusto assunse una posizione davvero inusuale: mentre la parte iniziale, attaccata al corpo da uno stretto peduncolo, pareva formata dello stesso materiale del resto del tronco ed era orientata obliquamente verso il terreno, la parte finale sembrava estremamente affilata, con piccole sporgenze sparse per tutta la sua lunghezza, del colore dell'acciaio grigiastro, macchiato da sfumature rossastre di ruggine. Questa si proiettava invece verso l'alto, sempre obliquamente, formando con la parte iniziale di quella strana escrescenza appena formatasi una sorta di “V”.
    L'illuminazione fu istantanea ed infiammò gli occhi del Lupo, le cui pupille si allargarono al massimo grado di midriasi fisiologicamente possibile. Quello che s'era dispiegato davanti al suo sguardo sorpreso, sorgendo dalle viscere del mondo interiore del Ninja di Ferro, non era un albero. Era il Drago Divino: sembianze serpentine ed allungate, racchiuse in una forma dormiente, inattiva, da “albero”, base allargata in radici conficcate nella terra come spiedi nella carne, un solo ed unico braccio, proprio come il Lupo, che reggeva una spada immensa, ed uno squarcio longitudinale nel petto, proprio come quello che avevano Kuro ed Isshin.
    Se avesse ragionato più lucidamente avrebbe però notato che c'erano delle differenze non trascurabili con il Drago Divino che risiedeva nel Regno Celeste: il colore del Drago d'Occidente era bianco e la spada che brandiva aveva forme del tutto differenti.
    Ma non poteva fermarsi a pensare. Il suo avversario già reclamava la sua attenzione.
    Le offensive dello shinobi da un braccio solo furono del tutto vane. Il misterioso individuo, con gesti fluidi ed eleganti, frappose la sua lama ad ogni fendente del ninja di Ashina, garantendosi piena protezione. Ciononostante l'onda d'urto propagatasi dal cozzare delle loro spade parve di volta in volta scalfire sempre più quel velo d'oscurità che nascondeva le fattezze dell'uomo vestito solo di un hakama. Alla fine, dopo l'ultimo colpo del Lupo, prima che questi si allontanasse, il volto dell'individuo divenne ben visibile e, soprattutto, riconoscibile.

    Lupo Fedele, quell'uomo è Etsuya Kenkichi, non è un Demone della Prova! Quell'uomo è il mio maestro.

    Ancora un'altra rivelazione inaspettata. Ancora l'ennesimo pezzo di un puzzle che sembrava non aver fine. Non ne aveva mai sentito parlare prima. Etsuya Kenkichi. Il maestro del suo Signore? Chi diavolo era? Chiunque fosse, tutte quelle informazioni erano troppe. La testa del Lupo era sul punto di esplodere: l'Erede Divino, il Drago Divino, Kenkichi ed Etsuya. Cos'altro mancava?
    Il feroce sguardo dell'Essere che era sbucato dal suolo lo scrutava avido, famelico. E per un istante, un solo attimo, il Lupo si perse negli occhi del Drago, istante che fu più che sufficiente per il suo avversario per cogliere l'occasione e far calare sopra lo shinobi un velocissimo colpo mortale alla testa. Stavolta, il potere del Sangue di Drago non lo avrebbe fatto tornare dal mondo dei morti. Era troppo tardi per qualsiasi reazione. Chiuse gli occhi il Lupo.
    Un forte rumore metallico fece vibrare la pesante aria del posto. Il Mizukage, in uno scatto repentino, s'era frapposto tra il vecchio ed il nuovo Kenkichi.

    Questa non è la tua prova. Ma la mia punizione.

    Il Ninja di Ferro allungò poi una mano, da cui sprigionò un potente getto d'aria che allontanò di una decina di metri Etsuya. Immediatamente il Mizukage ne seguì la traiettoria e sfoderando la sua lama, letteralmente formata di sangue, ne squarciò il petto con un colpo del tutto simile all'Estrazione Mortale provata in precedenza dal Lupo. Etsuya cadde a terra in ginocchio, inerme.
    Quando sembrava che il peggio fosse passato, ecco che i piani di una mente inumana, una mente imprigionata per lungo tempo, ed ora liberata, una mente che aveva meditato a lungo e covato odio e rancore nel buio per molto, molto tempo, colse l'occasione per attuare il suo piano congeniato da tempo immemore. Privato il giovane ninja della protezione del suo Signore, il gigantesco drago rosso che vorticava attorno ad Etsuya scattò fulmineo per avventarsi a fauci aperte contro il Lupo, ingoiandolo, in questo modo, in un solo boccone. L'ultima cosa che lo shinobi sentì fu il NO! netto e sorpreso del suo Signore. Poi tutto si fece nero.

    […]



    Om mani padme hum!



    La vecchia megera pregava in una nenia continua e sommessa. Il suono della cascata che scendeva dal nulla dei cieli formava un sottofondo che ovattava il resto dei rumori del luogo. Sembrava una radura, circondata dal alti picchi, che la nascondevano al tempo e allo spazio.

    Om mani padme hum!



    Il sole splendeva nell'azzurro, proiettando i suoi raggi sulle pozzanghere e sull'erba bagnata, il chè creava un arcobaleno di giochi di luce che colorava in modo inusuale e mistico anche i più insignificanti dettagli: il grigio dei capelli di un'anziana devota senza più dominio sulla propria psiche diventava un viola luccicante che rifletteva la bellezza di un tempo ormai lontano; una delicata rugiada trasparente in bilico sui sottili fili di clorofilla, pronta ad esplodere al minimo squilibrio, per intermittenti attimi, pareva racchiudere in sé la forza dei divini, quando il prisma che in essenza era rifrangeva la luce bianca nelle sue miriadi componenti spettrali visibili all'occhio umano.

    Om mani padme hum!



    Il mormorio perso e ipnotico si fermò all'improvviso. La devota s'era accolta del Lupo, Lupo che giaceva immobile davanti ad un enorme portone cremisi che sbarrava l'accesso alla zona sacra. Lì, al centro della radura, un piccolo santuario fungeva da fulcro di quell'ambiente onirico, circondato da un stretto recinto di legno tutt'attorno, il quale aveva alle spalle la cascata e di fronte una scia luminosa che collegava in un tragitto diretto terra e cielo.

    inner-sanctum-senpou-temple-walkthrough-sekiro-wiki-guide-600px



    Il Sancta Sanctorum...

    Ah, sei, tu... prega, prega, senza sosta, il Buddha... la Fanciulla, la persona Santa, qui non c'è più ormai... Ritrova le scimmie del Tempio! Ritrovale e... ritroverai con loro anche la persona Santa!

    Un fremito di terrore spezzò le parole dell'anziana. Un'ombra oscura invase dall'alto la scia luminosa percorrendola al suo centro, quasi come se una strana corruzione avesse sporcato o contaminato qualcosa di puro.

    AAAAAHHHHH! Prega, prega e forse la Fanciulla tornerà...!

    Om mani padme hum! Om mani padme hum! Om mani padme hum! Om mani padme hum!



    La devota si lanciò a terra iniziando a pregare con ancor più foga di prima.
    Nel frattempo la brillantezza del posto si spense poco a poco e, man mano che il Lupo discendeva verso la radura per avvicinarsi al tempio, l'atmosfera celeste si perdeva, per far posto ad un nero che livellava ogni sfumatura e differenza tra gli elementi del paesaggio.
    Lo shinobi provò ad entrare. La porta del Santuario era chiusa. Il nero divampò. Divorò tutto.
    La porta del Santuario rimaneva saldamente chiusa.

    […]



    Bene, bene, bene. Finalmente ho modo di incontrarti, Sekiro.

    Si trovava ancora al Sancta Sanctorum? Apparentemente sì, ma ormai era tutto definitivamente spento, morto. Il Buio aveva preso il sopravvento, il verde era appassito, il suono della cascata s'era fermato. Seduto a gambe incrociate accanto al suo Signore, i suoi occhi sicuri potevano ammirare tutta l'imponenza e maestosità di una creatura che oltrepassava i normali confini dell'esistenza terrena: un essere dall'aspetto molto simile al Drago Divino, ma al contempo anche molto diverso, sia per quanto riguardava i colori, sia per quanto riguardava l'effetto che esso aveva nei confronti della natura circostante.

    Tu sei il mio ricettacolo.

    Ricettacolo? Qualcun altro aveva usato quella parola in passato. Ma non era stato un drago dell'Odio. Era stata una Fanciulla che voleva liberare l'umanità dalla sofferenza.

    Io sono Kutsu, Drago Nero dell'Odio, figlio di Jigoku, Re dei Draghi Rossi, e Chikushou Shoujo.

    L'essere si mise a narrare una storia. La sua storia e... quella del Lupo, che sembravano in qualche modo legate dai fili sottili che, un popolo lontano, credeva tessesse un trio di divinità di cui Cloto s'occupava dello stame della vita.
    Essenzialmente, tramonti e tramonti orsono, un certo Tenson Korin fece dono alla stirpe di Kutsu di un Siero Benedetto, che ne amplificò i poteri sotto l'egida della rabbia e dell'odio.

    Dovresti conoscere tale siero, o meglio, un vago e imperfetto tentativo di replicarlo, col nome di Verme della non-vita.

    Il Verme... ecco perchè siamo proprio qui, al Sancta Sanctorum...

    Il Sancta Sanctorum era il luogo più nascosto e protetto del Tempio Senpou, dove risiedeva, costantemente sorvegliata, l'unico esperimento riuscito di quei monaci corrotti: la Fanciulla delle Acque del Ristoro. Tutt'attorno, sacerdoti, una volta saggi sulla via dell'illuminazione, ormai privi di qualsiasi briciolo di umanità, ma guidati solo dalla voglia di esistere del Verme, sbarravano l'accesso ad ogni intruso.

    Il Verme... si forma dal ristagno delle Acque sgorganti dal Palazzo della Sorgente...

    Lentamente stava capendo. Lentamente intuiva il motivo del repentino cambio dell'ambiente circostante.
    D'un tratto si accorse che l'Erede Divino gli aveva messo una mano sulla spalla, in un tentativo di rassicurarlo. Annuiva, mentre il Drago dell'Odio parlava.

    Gli uomini che creano questo profondo legame con noi draghi prendono il nome di Ryuukishi. Tu sarai il mio Ryuukishi, Sekiro, quando avrò completato la mia fase di ristoro.

    Il tocco macabro dell'artiglio dell'Essere sfiorò la guancia dello shinobi. Per un momento rabbrividì. No! Di certo, quella non era una creatura che lo attirava, anzi, lo disgustava, quasi al pari dei parassiti che crescevano nei visceri di chi si abbeverava dell'acqua sacra in marcescenza di Ashina.
    Se la volontà del suo Signore, come sembrava, era quella di accogliere un tale abominio, il Lupo non si sarebbe di certo opposto. La cosa, tuttavia, era strana, molto strana.
    La narrazione continuava. Un altro drago, Ryujin, invidioso del potere della stirpe di Jigoku, cercò di addormentare per sempre il padre e la madre di Kutsu in un sonno di pietra.
    Fu creato un fuuinjutsu dalla potenza inimmaginabile, che mosse la roccia che fu carne, che unì in una comunione di rabbia ed odio i draghi benedetti dal Siero. Da tale unione scaturì un uovo, Kutsu, il quale partì con la madre sua, Chikushou Shoujo, verso lidi meno ostili, sconosciuti ai draghi. Sì, stiamo parlando di Ashina.
    Ora, Chikushou Shoujo, era un drago bianco, come il latte che fuoriesce da mammelle prosperose, fuso con la natura, in particolare coi ciliegi, e traboccante di vita. Talmente traboccante che, persa nel continuo tentativo di diffonderla, seminava il germe dell'esistenza dovunque mettesse radici, financo condannando ad un eterna rinascita nell'Essere, seppur non intenzionalmente, coloro che avrebbero preferito molto di più abbandonare questo ciclo senza senso che alcuni chiamano Samsara. Per diffondere la vita, colei che, più tardi, sarebbe stata chiamata Drago Divino, si servì così della vita: Etsuya Kenkichi fu Ryuukushi di Chikushou Shoujo e ne diffuse il verbo per tutta Ashina, spargendo l'Eresia e la speciale formula per quell'immortalità che avrebbe fatto cadere, in seguito, il feudo sotto i riflettori, la paura e la brama del Governo Centrale.

    Chikushou, mia madre, è il Drago Divino di Ashina. Io sono l'immagine che lei ha proiettato di tale drago, sono il piano di mio padre per salvaguardare la stirpe dell'Odio, sono il custode dell'Eternità e della Vita nella non-morte. Io sono Kutsu, drago dell'Odio di Ashina!

    Un nuovo cambio dimensionale ed il Lupo si ritrovò catapultato di nuovo al cospetto del Mizukage. Kusabimaru, assieme alla spada del Ninja di Ferro, librava nell'aria, splendente e vibrante di nuova energia vitale, come mai era stata prima. La ferita al braccio destro era tangibile e reale, ma dolore non ce n'era. Un'ultima spiegazione del Mizukage su cosa significasse essere un Kenkichi. Il loro tempo in quel luogo antico era finito.

    Raccogli la tua arma e riuniamoci ad Hideo e Yusica. Abbiamo una missione da portare a termine.

    Come ordinate, Signore.

    I due ninja poi, con parte della loro anima racchiusa entro un involucro di acciaio affilato, presero la strada del ritorno verso l'aria fredda di Azumaido. La pesante porta di pietra si chiuse.

    Chiunque entri in un Santuario Kenkichi, di sicuro, non è la stessa persona quando poi ne esce... sempre se ne esce. Quei due shinobi ne erano la prova...



    […]



    Io andrò a Sud!

    Furono queste le ultime parole del Lupo, prima che si ritrovasse da solo, in mezzo ad una calma ma costante tempesta di neve. Il candore del paesaggio di Azumaido, caratterizzato da collinette nevose inframmezzate tra le abitazioni e le strutture che costituivano il villaggio dell'Alta Sciamana, rendeva difficile orientarsi. Quella bianca coltre rendeva tutto uniforme. Ciononostante, guardando bene la mappa che gli era stata fornita, lo shinobi si diresse verso una strada laterale che portava direttamente fuori dal complesso abitato. Il sentiero progressivamente si fece sempre meno netto, fino al punto che, ormai fuori dal villaggio, la strada non era più presente, completamente sommersa dalla neve. Anche il paesaggio s'era fatto più impervio, ricoperto cioè da alberi fitti e cespugli che oscuravano la zona grazie alle loro folte chiome.
    Avanzando nella foresta, però, inaspettatamente, i tronchi iniziarono a diradarsi, e la vegetazione così rigogliosa, immortalata nel gelo eterno dell'isola di ghiaccio, parve subire un progressivo impoverimento: le piante dapprima ingiallivano, poi imbrunivano ed infine appassivano completamente. Ad un certo punto gli alberi erano diventati completamente spogli ed un tappeto di foglie morte, ramoscelli e qualche piccolo animale deceduto, sommerso all'interno, copriva ormai completamente il terreno. Anche il clima era stranamente, anzi, innaturalmente mutato: il freddo intenso e rigido era stato sostituito da un'oppressiva cappa di umidità e calore che rendeva faticoso respirare a pieni polmoni.
    Se, da una parte, gli arbusti, completamente spogli, ormai cominciavano a mancare, come se la foresta fosse stata appositamente inaridita, dall'altra, all'improvviso, comparve una grande radura circolare, di una ventina di metri di diametro. Al centro di questa, una pozza melmosa di liquido verde ribolliva, emettendo fumi solforici e metano che creavano una specie di effetto serra nel cielo, denso e grigiastro, proprio al di sopra degli alberi, che impediva ai raggi del sole di passare completamente, mantenendo in una costante penombra l'intera zona. Altre pozze secondarie, più piccole ma altrettanto fumanti, erano sparse un po' per tutta la radura. Massi di uno o due metri di diametro inoltre completavano il paesaggio. Una leggera foschia infine aleggiava nell'aria. [Nota]Decidi tu come il veleno possa influenzare l'arena e come ogni altro elemento da me descritto possa avere effetto sul combattimento. Inoltre, di seguito ho dato per scontato che, dopo la partenza dal villaggio della Sciamana, chakra e vitalità siano state ripristinate e che debba attivare di nuovo la TS.
    Vicino alla pozza di veleno, a circa sette metri di distanza dal Lupo, c'era qualcuno. Il ninja, nascosto dietro un albero, avrebbe attivato la tecnica speciale del clan di cui aveva scoperto di far parte, in modo da sfruttare la maggior silenziosità che i Kenkichi gli offrivano. [STI]Lama Insanguinata

    Hijutsu di Kiri


    A Mantenimento
    La tecnica speciale prevede un consumo d'attivazione e un mantenimento. L'attivazione richiede un consumo Basso di chakra; il mantenimento richiede un consumo per ogni round in cui rimane attiva la tecnica speciale, escluso il primo.
    [L'attivazione richiede slot tecnica]

    Caratteristica dei Portatori: Forza Aumentata (+3 Tacche)

    Tributo di Sangue: L'utilizzatore può potenziare la propria Lama Insanguinata. Il Tributo di Sangue aumenta di potenza dell'arma di 5 ogni consumo ¼ Basso impiegato per 1 slot. Riducendo di 10 la potenza della Lama Insanguinata, la lama può causare 1 volta a round un Sanguinamento (DnT Medio).
    Resistenza Sanguinaria: Resistenza Sanguinaria si attiva se l'utilizzatore subisce un danno dall'avversario. L'utilizzatore avrà il bonus massimo in Resistenza. Ogni round di mantenimento peggiora la Resistenza di 1; il malus massimo è pari al bonus massimo. Causare danni annulla Resistenza Sanguinaria, senza riattivarla.
    Furia Sanguinaria: L'utilizzatore ottiene 2 tacche in Velocità per ogni round in cui causa uno status Sanguinamento (DnT) con la lama. Non colpire l'avversario per 2 round azzera Furia Sanguinaria.
    Via della Spada Magica: L'utilizzatore può non effettuare le posizioni magiche di un ninjutsu, sostituendole con gesti che includano la spada. Richiede un consumo bassissimo aggiuntivo, causa AdO se l'esecuzione della ninjutsu avrebbe causato AdO.

    Livello I (Genin Verde)
    La Furtività ha bonus di 1,5.
    La Velocità di Tributo di Sangue è aumentata di 1 tacca.
    Tributo di Sangue può aumentare la potenza fino a +10.
    Furia Sanguinaria ha bonus massimo pari a 2 tacche.
    Resistenza Sanguinaria ha bonus massimo pari a 2 tacche.

    Mantenimento: ¼ Basso

    Voleva saggiare le intenzioni di quell'individuo e capire se si trattasse effettivamente dell'uomo che gli era stato ordinato di eliminare. Così, il Lupo sporgendosi avrebbe lanciato un fumogeno a circa quattro metri da lui, in modo che l'area coperta dal fumogeno stesso fosse sufficiente, assieme alla sua migliorata furtività, a non essere percepito dal suo probabile avversario. [SAI]Furtività: 4,5

    Fumogeno [Bomba]
    Piccoli esplosivi che creano una nube di fumo che si dirada dopo 1 round, se utilizzato in un ambiente aperto, dopo 3 post, se in un ambiente chiuso. Zone fortemente areate diminuiranno l'efficacia dell'esplosivo. Concede Occultamento Parziale entro 4,5 metri dal punto d' impatto.
    Tipo: Speciale - Supporto
    Dimensioni: Minuscola
    Quantità: 1
    (Potenza: 1 | Durezza: 1 | Crediti: 30)
    [Da genin in su]
    Infatti, subito dopo l'esplosione dell'ordigno, il Lupo avrebbe lanciato due shuriken in direzione della spalla destra e sinistra dell'individuo [SAII - SAIII]Forza: 375
    Potenza: 5
    , i quali, in teoria, nei suoi piani, avrebbero dovuto attraversare il fumo della piccola bomba per fuoriuscirne dall'altra parte con un minimo effetto sorpresa, mentre lui era ancora parzialmente occultato dall'altro lato. Dopodichè avrebbe utilizzato la tecnica dell'Occultamento [STII]Tecnica dell'Occultamento - Kakureni no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può occultare sé stesso, una persona o un oggetto riproducendo quasi perfettamente l'ambiente occupato, diventando invisibile. Se l’obiettivo si muove o compie una manovra offensiva o difensiva, la tecnica termina il proprio effetto. Se disattivata la tecnica entro 6 metri da una fonte di chakra, l'utilizzatore non può compiere altre azioni offensive: il round termina dopo l'eventuale fase difensiva.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Basso)
    [Da genin in su]
    per tramutarsi in una pozzanghera velenosa posta leggermente a destra dell'albero. Era solo una strategia iniziale e priva di reale pericolosità, ma per il momento gli bastava capire qualcosa in più sulle capacità di chi aveva di fronte.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale:
    Statistiche Primarie
    Forza: 375
    Velocità:  300
    Resistenza: 300
    Riflessi: 300
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 300
    Agilità: 300
    Intuito: 300
    Precisione: 300
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Lancio fumogeno
    2: Lancio shuriken
    3: Lancio shuriken
    Slot Tecnica
    1: Attivazione TS
    2: Tecnica dell'Occultamento
    Equipaggiamento
    • Shuriken × 3
    • Antidoto Base × 1
    • Nekote × 1
    • Wakizashi × 1
    • Fumogeno × 0
    • Bomba Gelo × 2
    • Tonico di Recupero Minore × 2
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Cotta di Maglia Inferiore × 1

    Note
    ///


     
    .
  15.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    393
    Reputation
    +81

    Status
    Online

    Gocce di sangue
    e petali di Ciliegio


    Cambiamenti?




    [Intanto, nell'oscura foresta...]
    La furia omicida si spense tutto d'un tratto, quella sensazione che mi aveva completamente annebbiato la vista e che mi aveva spinto ad attaccare senza rimorsi una creatura pensando fosse controllata dallo stesso Momin ora non c'era più e finalmente vidii la situazione con gli occhi del giovane Hideo e non con quelli dell'ira incontrastabile. Non potevo credere a quello che avevo fatto, forse era proprio questo l'oscuro piano di Momin, portarmi ad essere come lui e ci stava riuscendo, avevo mutilato quel povero orso per pura vendetta verso di lui, una cosa che il vecchio Hideo non avrebbe mai fatto.
    Mi spostai velocemente davanti all'animale, mantenendo una distanza di sicurezza, per controllare se fosse ancora in vita o se i colpi sferrati lo avessero effettivamente fatto perire. D'innanzi a me, ormai relegato a terra, una maestosa creatura stava ancora respirando affannosamente lamentandosi per il fortissimo dolore che stava provando in quel momento, non potevo lasciarla soffrire ancora. In quel momento, essendo tornato il solito Hideo, rientrò in funzione il mio essere analitico e attento ai dettagli, il modo più veloce per finire la creatura dando la possibilità alla sua carne e pelliccia di essere ancora riutilizzati doveva essere un colpo portato ad un punto vitale e che non avesse perforato ulteriormente la pelliccia, già rovinata dai precedenti colpi. proprio mentre il mio ragionamento finiva Bianca si stava già muovendo rasoterra alzando una coltre di quella bianca e soffice neve che sarebbe servita come distrazione per non far capire al povero orso cosa stava per accadere, infatti estrassi due spiedi dalla sotto al mantello e, quando la nebbia causata dalla particelle di neve ebbe coperto la mia figura, li scagliai dritti verso gli occhi della povera creatura in modo che perforassero quelle piccole perle scure fino ad arrivare al cervello e darle una morte rapida, per mio grandissimo dispiacere il dolore lo aveva già provato.
    Se questo ultimo attacco avesse dato l'esito che mi aspettavo sarei poi andato a recuperare le mie armi constatando l'effettiva morte della creatura e a quel punto mi sarei attrezzato per poterla portare al villaggio della Sciamana Yusica. Vedrai, la tua morte non sarà sprecata, mi dispiace per ciò che è successo

    [Una volta al villaggio...]
    Un regalo importante il tuo, Hideo, ti ringrazio. Seguimi. Il tuo compagno ed il tuo Mizukage ancora non sono arrivati, guadagniamo qualche minuto. C'è del Ohaw caldo che ci aspetta. annuii tenendomi le braccia vicino al corpo per preservare il calore che piano piano lo stava abbandonando. Questo mi rende molto felice, non mi sono ancora abituato al freddo di questo luogo Accennai un sorriso per poi seguire la donna all'interno del villaggio fino a d una casupola di legno, a ben pensarci non era troppo differente da tutte le altre che si potevano scorgere sotto le pesanti coltre di neve. Arrivati davanti alla porta magicamente essa si apri, senza che la donna si accingesse a spingerla o altro, qualcosa di strano era appena successo davanti ai miei occhi ma il freddo era talmente pungente che non feci ulteriori domande e mi appropinquai in casa e, una volta entrato, quella stessa porta si richiuse dietro di noi, nuovamente senza l'aiuto di nessuno. Grazie per la sua ospitalità, senza di lei a quest'ora probabilmente sarei diventato un blocco di ghiaccio La casa si presentava in un modo semplice ma la cosa più importante era l'ottima copertura dal freddo che permetteva di riprendersi lentamente. Mentre ero a caccia ho conosciuto una persona, ha detto di chiamarsi Momin, per caso lo conosce? Tentare non poteva nuocere, avevo bisogno di qualche informazione in più su di lui e non sapevo proprio da dove partire con la ricerca se non dagli abitanti stessi dell'isola. Successivamente mi spostai in bagno per pulirmi velocemente dal sangue dell'orso che ancora colorava le mie vesti, fu proprio li che, guardandomi allo specchio, notai che i miei occhi non erano più i soliti, il colore era sempre quello ma stranamente erano apparsi dei cerchi concentrici che si ingrandivano sempre più verso l'esterno, che cosa mi stava succedendo? forse quel rituale aveva provocato tutto questo e probabilmente avrei dovuto cercare qualche informazione anche su questo una volta tornato a Kiri.
    Finalmente Arrivarono anche Kensei - Sama e il mio compagno di avventure che si sederono al nostro fianco, il mio sguardo finì proprio su di lui, sembrava avere qualcosa di diverso da prima non fisicamente ma sicuramente era successo qualcosa anche a lui. Vi stavamo aspettando, accomodatevi. I tuoi ninja qui presenti ... sono diversi da poche ore fa. Te ne sei accorto? Anche la Sciamana se ne era accorta, i miei cambiamenti erano effettivamente ben visibili. Quando poi Kensei rispose semplicemente in modo assertivo e distaccato un po' mi dispiacque, speravo in una reazione diversa e che mostrasse un po' di interesse in più verso di noi, ma alla fine non potevo sicuramente lamentarmi, se ero li era anche per il benestare del nostro Kage.
    Non restava ora che completare l'incarico per cui eravamo li, i due uomini di cui ci dovevamo occupare erano ancora in libertà e chissà cosa stavano architettando. Erano provenienti da due villaggi diversi, uno di Konoha e uno di Suna, non mi avrebbe fatto molta differenza occuparmi di uno o dell'altro, sicuramente la loro provenienza non era un'ottima informazione per capire quale sarebbe stato uno sfidante più nelle mio corde o in quelle del Lupo, Il caso volle che il mio obiettivo fu quello proveniente dal paese del fuoco. Finito di parlai non persi tempo, Bianca mi raggiunse al di fuori del nostro riparo mentre e, accompagnato dalla neve che sembrava cadere senza sosta, mi diressi verso nord est in modo da avvicinarmi al mio bersaglio, non sapevo esattamente dove trovare effettivamente il suo accampamento ma in questo mi avrebbe aiutato, una volta trovata la zona boschiva vicina a delle insenature.

    [Durante le ricerche...]
    Si sarebbe dimostrato un compito molto complicato anche solo il trovarlo, la vista faceva brutti scherzi in quella distesa bianca con solo alcune piante che spuntavano ogni tanto dal manto soffice che ricopriva completamente tutto in quel luogo. La stessa immagine sembrava ripetersi ogni centinaia di metri che percorrevo e, ad accompagnala, quella strana sensazione di deja vu, mi sembrava quasi di star girando in tondo. Che sia un'altra strana magia di questo posto? Anche se la in fondo.. Iniziavo a scorgere qualcosa in lontananza, gli alberi sembravano infittirsi e delle rocce sembravano spuntare dalla cima degli alberi, che fosse il punto dove effettivamente avrei trovato il mio avversario? era il momento di capire effettivamente a cosa stavo andando in contro. concentrai le mie energie e il Chakra direttamente nei punti in cui quello strano metallo si connetteva al mio corpo, appena quel materiale entrò in contatto con la mia energia qualcosa iniziò a muoversi al di sotto del mio mantello, Bianca era nuovamente sveglia. La sua testolina uscì dalle pieghe nere del mio vestiario prendendo immediatamente il volo. [Attivazione TS]

    Ricevitori di Chakra
    Kinjutsu di Kiri

    A Mantenimento
    La tecnica speciale prevede un consumo d'attivazione e un mantenimento. L'attivazione richiede un consumo Basso di chakra; il mantenimento richiede un consumo per ogni round in cui rimane attiva la tecnica speciale, escluso il primo.
    [L'attivazione richiede slot tecnica]


    Caratteristica dei Portatori: Concentrazione Aumentata (+3 Tacche)
    Caratteristica dei Portatori: Chakra Aumentato (+25%)
    Caratteristica dei Portatori: Resistenza Diminuita (-3 Tacche)


    Mondi: L'utilizzatore può controllare dei Mondi, ovvero corpi extra tramite Ricevitori di Chakra innestati. Ogni Mondo condivide parte delle conoscenze dell'utilizzatore: può conoscere 3 tecniche avanzate, 5 punti abilità, 3 competenze e possedere fino a 500 punti equipaggiamento, dalle conoscenze dell'utilizzatore. Se controllati i corpi oltre la distanza indicata nel testo l'utilizzatore non può muoversi. Muovere o attaccare con più corpi con traiettoria simile o speculare richiede uno slot tecnica/azione. Le statistiche primarie dei corpi sono pari a quelle possedute in vita, o parienergia l'utilizzatore; le statistiche secondarie sono pari all'utilizzatore. Non posseggono una riserva di chakra, ma lo condividono con l'utilizzatore. Non hanno vitalità: amputazioni, immobilizzazioni o altri status negativi saranno presenti finché rimossi; i danni non sono subiti dall'utilizzatore o dagli altri corpi, il dolore non è percepito, ma causerà il normale impedimento. I sensi trai i Mondi e l'utilizzatore sono condivisi.
    Ricevitori di Chakra: L'utilizzatore può estrarre dal proprio organismo o quello dei Corpi, dei Ricevitori di Chakra. L'estrazione non causerà danni all'organismo. I Ricevitori di Chakra estratti hanno potenza pari a 10 ogni consumo 1?2 Basso impiegato e avranno dimensione massima pari a Mediogrande. La durezza è pari a 3.
    Disturbo di Chakra: L'utilizzatore può convertire la potenza del Ricevitore di Chakra in un malus alle statistiche se conficcato nel corpo di un obiettivo. Il malus è pari a 1 tacca a tutte le statistiche primarie per ogni 10 di potenza del Ricevitore di chakra: la vittima non subisce danni dal Ricevitore di Chakra conficcato. È possibile estrarre l'arma se la propria Forza è superiore alla Concentrazione avversaria.
    Sacrificio: L'utilizzatore può convertire la propria Vitalità in chakra, una volta al round. Ogni leggera incrementa di Basso il chakra posseduto.

    Livello I (Genin Verde)
    • L'utilizzatore può controllare 1 Mondo.
    • Disturbo di Chakra ha Concentrazione aumentata di 1 tacca.
    • I Ricevitori di chakra hanno potenza massima pari a 20.
    • L'utilizzatore può Sacrificare 1 leggera.
    • L'utilizzatore può controllare i Mondi entro 9 metri.
    Mantenimento: ¼ Basso

    La vista dall'alto dei cieli era qualcosa di incredibile, la vallata si apriva davanti a me proprio come un cancello davanti all'imperatore stesso, riuscivo a vedere un bosco estremamente fitto poco più avanti, proprio come quello descritto dall'alta Sciamana, e poco più avanti l'insenatura di cui ero stato informato precedentemente, ma c'era anche qualcosa di più, guardando con più attenzione si poteva intravedere qualcosa di.. umano oserei dire, sembrava una grande costruzione di pietra che si ergeva proprio al centro della boscaglia, sembrava però ormai essere stata completamente invasa da una moltitudine di piante rampicanti che ne rendevano di difficile individuazione a livello terreno, una fortuna aver scelto come compagno con l'abilità di guardare il tutto da un'altra prospettiva in questo caso. Potrebbe essere un ottimo nascondiglio per una persona che vuole passare inosservata Bianca scese di quota per osservare meglio il paesaggio al di sotto, e tutto diventò più chiaro. Sembravano i ruderi di un vecchio tempio, ormai in decadenza, con uno spazio aperto davanti a quello che un tempo doveva essere un grande portone di entrata, si potevano ancora notare le sei statue, pesantemente rovinante dalle intemperie, che due a due e speculari, occupavano e dividevano il cortile, non riuscivo a identificare cosa fosse scolpito ma sicuramente qualcosa di completamente diverso da ciò che si poteva vedere a Kiri, magari proprio i Kamui di cui parlava Yusica. Con i suoi occhi Bianca squadrò tempio, cortile e bosco nei dintorni per accertarsi di presenze umane o di qualsiasi voglia trappola che poteva essere stata preparata per evitare che forestieri e cacciatori scoprissero quel luogo [Abilità Bianca]Come statistica secondaria Concentrazione 375 e fu proprio così che riuscii a intravedere tra gli alberi subito vicini al cortile un uomo, era il mio bersaglio? doveva essere lui sicuramente! al momento stava probabilmente recuperando della legna per scaldarsi nelle lunghe e dure notti che passava in quel rudere di tempio utilizzato come accampamento, dovevo escogitare qualcosa per prenderlo di sorpresa e renderlo inabile fin da subito. Iniziai a dirigermi verso il tempio, addentrandomi sempre di più nel bosco che circondava la struttura di pietra, gli alberi erano abbastanza fitti da rendere impossibile vedere qualcosa di non naturale oltre pochi metri davanti al proprio corpo, ma ciò non mi spaventava, tramite bianca avevo a grandi linee calcolato quanti poteva essere distante il mio obiettivo e soprattutto, per essere più furtivo, iniziai a muovermi tra i rami degli alberi spiccando dei piccoli da uno all'altro e cercando di causare il minor rumore possibile. [Abilità Hideo] Nel mentre che io mi avvicinavo, Bianca aveva il compito di capire se effettivamente era lui il ninja a cui puntare, avrebbe acuito ancor di più gli occhi alla ricerca di possibili simboli e informazioni che ne dimostrasse effettivamente prova anche se non del tutto certa, soprattutto avrebbe prestato attenzione alla presenza di possibili copri-fronte di Konoha, magari di un qualche nukenin. Se avesse trovato qualcosa avrei agito, altrimenti sarei rimasto in attesa, ad una trentina di metri dal tempio, immerso nella boscaglia, attendendo ulteriori informazioni da parte degli occhi di bianca, se invece fossi riuscito a intravedere qualcosa sarei subito sceso in campo per terminare il tutto nel minor tempo possibile. In questo ultimo caso non sarei stato tanto stupido da mostrarmi immediatamente, mi sarei fermato ad una decina di metri da lui, restando ben nascosto dietro ai grandi alberi della boscaglia mentre, con nonchalance, Bianca sarebbe scesa ancora di più di quota, fino a sorvolare le foglie degli alberi più alti a grande velocità, avrebbe sorpassato il punto dove aveva visto poco il nostro obiettivo per poi virare in modo da poter vedere le sue spalle, a quel punto sarebbe scesa in picchiata fino a pochi metri dal suolo stando però a circa sei metri dall'uomo e avrebbe cercato di attirare la sua attenzione con un forte grido facendo in modo di farlo girare verso di lei. [Note]Fin qua ipotizzo che il combattimento non sia ancora effettivamente iniziato visto semplicemente il volo di un animale in uno spazio aperto ad una buona altezza quindi non uso ancora slot, Ipotizzo anche una spesa di 2 bassi di mantenimento della tecnica speciale per ciò che è successo fino ad adesso, dimmi poi te se sei d'accordo con le stime o se devo togliere o riprendere del chakra a quel punto, senza esitazione avrebbe replicato l'attacco che era stato portato contro l'orso, avrebbe girato su se stessa e lanciato, facendo fuoriuscire dal suo corpo due ricevitori grandi quanto dei grossi kunai [Note]Dimensione MedioPiccola/25cm
    Consumo 1 Basso per creazione
    un doppio attacco direttamente verso le due scapole dell'uomo, [Slot Azione I]Doppio Attacco Ricevitori Potenza 10 + 10
    Forza 300

    Disturbo di Chakra: L'utilizzatore può convertire la potenza del Ricevitore di Chakra in un malus alle statistiche se conficcato nel corpo di un obiettivo. Il malus è pari a 1 tacca a tutte le statistiche primarie per ogni 10 di potenza del Ricevitore di chakra: la vittima non subisce danni dal Ricevitore di Chakra conficcato. È possibile estrarre l'arma se la propria Forza è superiore alla Concentrazione avversaria.
    un attacco preciso, ma volutamente portato non al massimo delle nostre possibilità, quel colpo era pensato proprio per far eseguire all'uomo una flessione sulle sue gambe per schivare entrambi i colpi perchè il vero attacco sarebbe arrivato dalle sue spalle perchè, coperto dal forte grido dell'animale, avrei macinato gli ultimi metri fino a trovarmi a visione delle spalle dell'uomo a circa cinque metri [Slot Gratuito Movimento]Avvicinamento di 5m con furtività 3
    e, poggiando le mani a terra, toccando la gelata neve con i palmi delle mani dopo aver composto velocemente alcuni sigilli avrei liberato la distruzione del mio chakra direttamente verso di lui in modo che il cono di elettricità arrivasse sotto i suoi piedi più o meno al centro della sua estensione [Slot Tecnica I]Dimezzo il costo della tecnica
    Potenza 25 + 10 (Bonus Concentrazione)
    Velocità 375 data da Concentrazione
    . quella tecnica doveva servire a bloccare quell'uomo il più possibile e darci il tempo di continuare l'attacco, infatti bianca, che la tecnica avesse colpito o no il bersaglio, sarebbe comunque partita all'attacco avvicinandosi velocemente al nostro avversario volando verso di lui [Slot Azione II]Si avvicina di 10m che entro il nostro movimento di 12m cercando poi di strappare la giugulare dell'uomo utilizzando gli artigli di tutte e due le zampe unitamente, in quell'attacco però intervenni anche io in modo indiretto, infatti, tramite i ricevitori installati sul corpo del volatile reale, traferii una parte del mio chakra proprio prima che il colpo fosse stato sferrato potenziando in toto la velocità di esecuzione e la forza delle zampe. [Slot Azione III]Doppio colpo artigli potenza 10 + 10
    Forza 350 (MezzoBasso)
    Velocità 375 (MezzoBasso)
    La nostra Forza risiedeva nel numero e dovevamo sfruttarlo al meglio per vincere, non potevamo accettare una sconfitta, sarebbe stato il riscatto che stavamo cercando per quello che Momin ci aveva spinto a fare.

    [Bianca L'Aquila]Statistiche Primarie:
    Forza: 300
    Velocità: 325
    Resistenza: 250
    Riflessi: 325


    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale:
    Statistiche Primarie
    Forza: 275
    Velocità:  300
    Resistenza: 225
    Riflessi: 325
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 375
    Agilità: 300
    Intuito: 300
    Precisione: 300
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Lancio Ricevitori (B)
    2: Movimento 10m (B)
    3: Doppio colpo (B)
    Slot Tecnica
    1: Omicidio Elettromagnetico
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Occhiali Neri × 1
    • Mantello × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Charkam × 2
    • Wakizashi × 2
    • Antidoto Base × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Gambali in Cuoio × 1
    • Guanti Rinforzati × 1
    • Corda di Canapa [10m] × 1
    • Spiedi × 2

    Note
    Tecnica Economica CD: 2


     
    .
26 replies since 11/2/2021, 00:25   927 views
  Share  
.