I Primi Passi InfuocatiCorso alle Basi

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    397
    Reputation
    +81

    Status
    Offline

    I Primi Passi Infuocati


    Adagio: Inizio o Illusione?





    Era una giornata come le altre a Konoha, il sole splendeva sulle alte case del villaggio e sui suoi abitanti come se volesse proteggerli e vegliare su di loro dall'alto. In quella calda giornata un boscaiolo si era diretto fuori dalle mura per andare a recuperare un po' di legname da vendere per coltivare il lavoro che gli era stato insegnato dal padre. Roccia dopo rocca e albero dopo albero era alla ricerca di un legno particolare, dalle venature color noce, resistente ma flessibile, ottimo per la creazione di archi magnifici ma alquanto raro, non se ne trovavano molti nei dintorni del villaggio. Questo lo spinse ad addentrarsi sempre di più nel bosco, verso la parte nord del villaggio. Ci volle molto tempo prima di trovare effettivamente uno di quegli alberi ma quando finalmente fu al cospetto di uno di questi si diede da fare per abbatterlo utilizzando l'ascia che si era portato dietro da tutto il viaggio. Si trovava a parecchi chilometri di distanza dalle mura ormai, sarebbe stato molto difficile riportare tutto quel legname in una volta sola al villaggio era l'unico pensiero che passava per la mente del boscaiolo che non si accorse di qualcosa di strano, qualcosa di quasi magico che stava accadendo proprio vicino a lui e davanti ai suoi occhi. Ad ogni accettata dall'albero fuoriusciva una strana sostanza liquida che, pian piano, formò una piccola pozzanghera a terra, vicino alle radici del grande albero. quando finalmente se ne accorse la pozza era già abbastanza grande da potercisi specchiare senza problemi, cosa che da subito fece il nostro lavoratore instancabile. Con estrema sorpresa guardando all'interno della strana sostanza non si vedeva la propria immagine riflessa bensì l'immagine di una strana creatura appoggiata ad un ramo.


    Una creatura alquanto strana che da subito spaventò il nostro amico che però, ripreso il controllo dei nervi, iniziò ad interessarsene. Ogni volta che lui muoveva il viso la creature ne mimava il movimento, sembravano essere in una sintonia completa fino a che l'uomo non avvicinò una mano alla pozza. In quel momento la creatura sembrò titubare ma quando anch'essa allungò la zampa i due, come per magia, si toccarono. L'uomo, preso dalla paura, ritrasse la mano senza accorgersi che la strana creatura aveva iniziato a tenere una delle sue dita e così, senza volerlo, un piccolo fagottino bianco fuoriuscì dalla pozzanghera come rubato dal suo mondo e portato nel nostro. I due si ritrovarono nuovamente l'uno davanti all'altro, ma questa volta senza che nulla li separasse. Attorno a quella creatura sembravano esserci dei piccoli globi luminosi ch, da subito, iniziarono a svolacchiare tutti insieme e contemporaneamente verso la stessa direzione. Vuoi vedere un posto nuovo? - kia! Furono le parole che nella sua testa iniziò a sentire il boscaiolo. Il luogo da cui vengo - kia! un luogo magico e splendido - kia! L'uomo non capiva cosa stesse succedendo, la creatura non sembrava parlare eppure lui sentiva tutto, i suoi due occhi di un bianco luminescente lo stavano fissando senza muoversi di nemmeno un millimetro. kia! - Segui le lucciole - kia! Loro ti guideranno.. - kia! Con un semplice movimento della zampa nelle vicinanze delle strane sferette di luce ne spostò alcune verso l'uomo, subito iniziarono a volare nelle sue vicinanze, continuando a puntare verso una determinata direzione. A quel punto la creatura misteriosa scattò veloce verso il bosco, proprio nella direzione in cui stavano puntando le lucine. L'uomo dopo un attimo iniziò a sua volta a seguirle, la sua curiosità aveva preso il sopravvento, dimenticò anche la sua ascia li per terra per provare a seguire quella creatura che però sembrava essere nettamente più veloce di lui. Non fu difficile seguire le lucciole, sembravano indicare proprio la stessa strada che stava percorrendo la creaturina e, dopo alcuni chilometri, finalmente l'uomo si ritrovò davanti ad quella che sembrava una grotta..più che una grotta una spaccatura del terreno su di una grande roccia. è qui.. - kia! La bianca creatura si trovava su di un albero li vicino, e stava aspettando qualcosa, come se fosse l'uomo il primo ad entrare. Trovato il coraggio per fare quel passo in più l'uomo non indugiò oltre e si fece largo in quella piccola fessura, giusta proprio da far passare un uomo accovacciato. Dopo pochi metri, davanti a lui trovò lo stesso liquido da cui era uscita la creatura e toccandolo notò che effettivamente si trattava come di un velo d'acqua che era possibile sorpassare. Ormai aveva fatto tutta quella strada e non si sarebbe fermato li, si buttò a testa bassa contro il velo e lo superò ritrovandosi davanti qualcosa che non si sarebbe mai aspettato.


    La vista era qualcosa di spettacolare, sembrava essere appena sbucato in un bosco tutto nuovo, contornato da montagne di roccia altissime e da una vegetazione fiorente, tanto da oscurare quasi completamente la terra sopra la quale era cresciuta. Ecco il luogo in cui vivo - kia! ma attento, non è un luogo per tutti.. - kia! Il bosco stesso lo tiene nascosto e solo in pochi possono raggiungerlo - kia! Questo luogo infatti era nascosto ai sensi di tutti, nessuno fino ad ora era riuscito a trovarlo. L'uomo si chiese come fosse possibile che questo meraviglioso posto fosse nascosto, perchè privare di cotanta bellezza gli abitanti di Konoha e di tutti gli altri villaggi? Solo le persone che dentro il loro cuore hanno coraggio, valore, amore e un animo avventuroso possono vedere, sentire, annusare e toccare questo luogo, agli altri invece viene nascosto dal bosco stesso. - kia! L'uomo quindi aveva tutto questo? era davvero degno di rimanere in quel luogo? cosa ci faceva li ora? Io, iro, ti ho portato qui perchè ho visto tutto questo nel tuo cuore - kia! ti ho portato qui per "Hi no michi" - kia! Hi No Michi, traslitterato in cammino del fuoco, cosa intendeva la creatura?

    [Qualche giorno più tardi..]
    Alle porte di Konoha si presentò un uomo completamente distrutto, non tanto fisicamente quanto mentalmente, sembrava tirare avanti il suo corpo solo per inerzia mentre il suo volto sembrava apparentemente non dare nessun segno di qualsivoglia espressione. Subito l'uomo venne accolto ed aiutato dai guardiani del villaggio che lo portarono in ospedale per un ciclo di cure. Quando l'uomo finalmente riuscì a parlare raccontò la storia di una creatura bianca splendente che lo aveva condotto in un posto fuori dal comune, un posto nascosto nei boschi a nord del villaggio. Raccontò anche di essere stato messo alla prova, una prova che andava oltre le sue capacità e che gli aveva permesso di capire i suoi limiti.


    La via del Cammino del Fuoco stava per cominciare.



    [Oggigiorno..]

    Ero stato contattato dall'accademia con estrema urgenza, non mi era stato specificato alcun motivo ma sicuramente si sarebbe trattato di qualcosa di grosso. Gia immaginavo un villaggio in pericolo da difendere o una dolce donzella da salvare da un grande drago sputa fiamme delle savane orientali. Nulla di ciò però si avverò in quanto il mio compito sarebbe stato semplicemente l'accompagnare uno studente in un bosco parecchi chilometri a nord del villaggio. Mi fu detto di sentirmi onorato perchè in quella giornata avrei visto per la prima volta un nuovo metodo di valutazione degli studenti pronti a diventare dei giovani..o vecchi..genin. mi sarei dovuto trovare alla porta più a nord delle cinque situate presso le mura di Konoha e aspettare l'arrivo di un certo Gekido.. Nome strano non c'è dubbio ma non me ne preoccupai più di tanto. Più che altro ero incuriosito da questa nuova prova, consisteva nel trovare una creatura di nome iro, e di seguire le sue indicazioni, perchè non era un chunin a far eseguire la prova? di che creatura si sarebbe trattato? tutte domande che tempestavano la mia mente mentre camminavo lungo le trafficate vie di Konoha per raggiungere l'ingresso designato. Mi sarei presentato con largo anticipo e avrei portato con me un bel panino in modo da avere una bella colazione abbondante. Sapevo che la letteraA Gekido Sokudo

    Presentarsi alle 09:00 del 27 Agosto 0041 Presso il cancello più a nord delle mura. Li troverà un genin che le spiegherà in cosa consisterà la prova per la sua promozione a genin del villaggio della foglia.
    spedita allo studente riportava uno specifico giorno e una specifica ora quindi ero abbastanza sicuro di non dover aspettare molto, non mi sarei annoiato. Nel caso quindi Gekido fosse arrivato avrei esordito sfoggiando il mio solito sorriso puro e angelico. Una giornata importante per te oggi dico bene? Successivamente gli avrei teso la mano presentandomi. Sono Kyojuro, piacere di conoscerti, sono il genin che ti accompagnerà nella tua prova. L'uomo che avevo davanti aveva una strana espressione in volto, sembrava essere proprio quella di un tonto del villaggio. Beh, se sta affrontando la prova per la sua promozione a genin direi che non può essere poi. tropo tonto dai. La cosa che però mi stupì più di tutte fu la calvizia quel ninja, non sembrava essere poi troppo vecchio ma aveva la testa completamente glabra. Direi che possiamo partire! ci dirigeremo a nord alla ricerca di una creatura di nome iro, una volta trovato inizierà la vera prova, qualche domanda? Avrei lasciato quindi il tempo al ninja di pensare un attimo alle mie parole, appoggiandomi alle mura con la schiena.

    CITAZIONE
    Eccoci qui, pronti a partire per nuove avventure!
    In questa giocata vedremo insieme un po' delle regole principali da sapere per godersi al meglio le giocate.
    Scusa per l'incipit ma volevo dare un po' di background alla nuova gestione dei corsi per le basi di Konoha che vogliamo provare

    Partiamo comunque con calma, un post di presentazione in cui ricevi la comunicazione e ti presenti all'appuntamento.
    In mano tua tutto ciò che succede al tuo personaggio, come riceve la comunicazione, cosa gli succede durante il viaggio fino al campo, e i suoi pensieri su quello che potrebbe sembrare un sensei, usa pure tutta la fantasia che hai in corpo! ;) (quelli che ho messo sono esempi, non devi per forza attenerti a quelli)

    Per la creazione del post ti consiglio di usare il CreaPost in modo da poter usare dei template simili a quelli che vedi nelle giocate:
    www.narutogdr.it/writer/
    Nel caso ti servisse anche un aiuto sui colori da utilizzare: https://narutolegend.forumfree.it/?t=76393636

    Per domande o altro, discord è una manna dal cielo ;)



    Edited by Kaystar - 11/10/2021, 17:11
     
    .
  2.     +2   Like  
     
    .
    Avatar

    ~CHOMP~

    Group
    Giocatori
    Posts
    19
    Reputation
    +8

    Status
    Offline

    Sottotitolo del topic

    I Primi Passi Infuocati


    Time to Make an Entrance


    HUUUUUH? Buongiorno un grandissimo ca-... NGGGH!


    Nervosetta eh? Normale per Ara-Arahaki. Non c'è un giorno che non si sveglia senza avere una vena sulla fronte smuovendo i suoi novanta onestissimi chili di affetto senza che debba stringere il braccio destro, gonfiarlo, dargli un bacio e risultare assolutamente innervosita da quel che le succede accanto. Persino l'uccellino che arriva dolce e cinguettante ad augurare il buongiorno assieme alla madre che, con un sorriso, le si palesa accanto a quel letto a due piazze acquistato per una ragazza divenuta un colosso. Sorride, le carezza delicatamente il viso, le augura il buongiorno con un solido bacino e lei reagisce così, col rischio di cacciare un insulto accanto alla donna che le ha dato la vita. Si limita ad una trasposizione fisica del nervosismo che agita ogni sua azione, stringendo il pugno destro, gonfiando un bicipite che non s'addice ad una estetica come quella del suo viso. S'alza, ordunque, lasciando che l'uccellino fischietti teneramente e lanciandogli uno sguardo tremendo, terrificante.
    Le ci vogliono dieci minuti per una doccia e trentasette per riuscire a mettere a posto una zazzera infinita. I suoi capelli son così lunghi da poter sembrare una seconda pelle. Per l'occasione, per una giornata diversa dalle altre dedicata alla schiena, s'è tinta alla svelta una lunghissima ciocca di blu elettrico, sul lato destro del crine, molto vicina alla fronte e ben visibile. Lo specchio riceve la classica visione di un continuo flettersi di muscoli, osservandone le dimensioni, coccolandoli e dando anche una rapida misurazione del suo grosso e nerboruto braccione. S'osserva e si ammira per minuti, stracolma di orgoglio, mento alto, fisico che rimbalza per ogni angolo solido come una scultura marmorea.
    La tipica sveglia di una qualsiasi donna. Se non fosse che i minuti persi dietro il proprio fisico siano pure di più dei capelli.
    Non c'è tempo per mangiare, non c'è tempo per far altro al di fuori del trincare alla svelta un frullataccio inguardabile dall'odore sospetto ed il gusto anche peggiore. Uova, erbe strane, una shakerata e quella che pare una polverina ancora più strana, con tanto di aggiunta di ben tre fragoline! Ed è terribile quanto si legge. Sì, è veramente qualcosa d'inquietante. Il tempo passa, i pesi la chiamano, la voglia di sollevare dischi da almeno quaranta chili s'affaccia un po' come la sveglia all'incirca alle sei del mattino, mentre in casa il padre non c'è e l'ultima conquista di una madre fedifraga si dilegua prima che quella figlia grossa come un monte la veda e le rompa qualche ossa.
    Si son fatte più o meno le sei e mezza del mattino. Ed una qualsiasi donna a quest'ora in realtà sta dormendo. Lei è alla terza serie di rematore con un bel paio di chiletti - nessuno si chiede quanti - a fare da sfondo. La doccia ovviamente era utile quanto del cartone in mezzo al deserto, visto il sudore e la fatica che si fanno. Ogni sollevamento è un gridolino maschio e profondo, gutturale e nevrotico. Finché non arriva qualcuno, un uomo, che si degna soltanto di chiedere se quella che vede è una donna o un uomo. Probabilmente pensa la seconda e le getta qualcosa.

    EH? A-OH! Che fai, non vedi che sto alla quarta serie? Ciao? Ciao un cavolo, se ti piglio ti sfondo di botte, porca putt-... Silenzio, delicato, affettuoso, splendido silenzio. E' per me?



    Sgrana gli occhi stupefatta. Sì, c'è una [lettera]A Gekido Sokudo

    Presentarsi alle 09:00 del 27 Agosto 0041 Presso il cancello più a nord delle mura. Li troverà un genin che le spiegherà in cosa consisterà la prova per la sua promozione a genin del villaggio della foglia.
    destinata a lei. Non è firmata, non c'è sigillo, la apre con un semplice colpetto di mignolo mentre il sudore casca copioso sulla busta. Apre il foglio in modo piuttosto rabbioso, sbuffando taurina e leggendo quel che c'è scritto. Due secondi, per vederla spuntare da una staccionata con un ginnico movimento stile elefantesco, sbattendo i piedi in terra con talmente tanta foga e forza da rischiare di far tremare il terreno attorno a lei. Qualche sassolino raro rimbalza. I Kanji parlano chiaro.

    RAZZA DI IMBECILLE MA TI SEMBRO UN UOMO CHE SI CHIAMA COSI' DI MERDA? MA DOVE SCAPPI, BRUTTO IDIOTA, TI AMMAZZO A TE E A TUTTO IL TUO ALBERO GENEALOGICO ESSERE INUTILE AL VILLAGGIO! RGHHHHHHAAAAAAAAAAAAH!



    Pure il finto urlo da drago dilaniato c'è. Spettacolo puro. S'è appena presa dell'uomo da uno sconosciuto e deve necessariamente presentarsi al Cancello Nord di Konoha. Il che dista si e no una ventina - forse più? - di minuti da casa sua. Alle nove.


    Almeno posso finire coi pesi, ma se ritrovo questo quà gli sfondo la mascella stritolandola con il bicipite sinistro.



    Dolce e delicato affetto, digrignando i denti, sbuffando e svegliando il vicinato che, per risposta, neanche s'azzarda a tirarle un pomodoro.

    Later That Day - Almost nine o'Clock - Northern side of the Wall



    Arahaki che si veste bene non esiste. Con addosso si e no una tutaccia oversize nera dalle strisce bianche a percorrere le spalle giù fino ai polsi, dei pantalonacci di tuta giganteschi sempre neri e delle bellissime scarpine bianche da ginnastica, rasenta la vagabonda quanto ad outfit. Con se ha comunque grande parte del suo [Equipaggiamento] riposto in una tasca di quella felpaccia, assieme al suo immancabile taccuino. Del resto è gigantesca, per contenere una specie di torre umana come la donna. Al di sotto ha anche degli altri abiti che vanno necessariamente citati: un tank top di colore bianco latte, il cui unico scopo è coprire il voluminoso seno che si ritrova, lasciando invece scoperte braccia, spalle e addome, incluso l'arto destroso dominante avvolto in [Bianchissime Bende] da allenamento. Non è neanche difficile notare che sia un colosso tutto muscoli: ad ogni passo, ad ogni movimento degli arti superiori la felpona si deforma mostrando la massiccia massa che si trova racchiusa in essa. Per quanto sia oversize, in un modo o nell'altro quella possenza fisica ci sbatte contro, dando a vedere a chiunque come quella donna sia seriamente una Dea. Per qualcuno, ovviamente. Così come da vedere è l'eterna ciocca di capelli blu elettrico che parte da poco sopra l'occhio destro. Ed a proposito di occhi, essi recano splendide lenti a contatto dello stesso colore della ciocca!
    E' enorme, comunque. E' una donna dalle dimensioni improponibili. Grande, massiccia, muscolosa e forte, una torre che cammina possente e con il mento alto. Fissa ogni cosa si muova, ogni più piccolo spiraglio d'aria, mentre l'orologio scandisce l'avvicinarsi delle ore nove. S'è presentata lei ed alle porte dovrebbe riuscire a distinguere una figura umana maschile. Un ragazzo, forse poco più. Subito le sopracciglia s'incrinano verso il basso, dentro di se una gran rabbia sbuffata e sputata fuori sbattendo con grinta e la classe di un pachiderma i propri piedi contro il terreno semi-sabbioso che calpesta. Ogni passo scaricherebbe sempre più potenza muscolare verso il basso. Deltoidi e bicipiti vengono gonfiati a dismisura da quei pugni che si serrano, dandole un look talmente poco femminile da poterla tranquillamente scambiare per un uomo. S'avvicinerebbe senza alcun passo felpato, con buona lena e sputando persino nei pressi del terreno calpestato di recente. Tenterebbe di farsi sotto al giovane dai capelli biondi e ciocche rosse, provando ad arrivare all'incirca ad un metro da lui, quasi volesse fargli ombra. Il pugno sinistro già serrato di fronte al voluminoso petto, la mano gemella che reggerebbe la [Lettera]A Gekido Sokudo

    Presentarsi alle 09:00 del 27 Agosto 0041 Presso il cancello più a nord delle mura. Li troverà un genin che le spiegherà in cosa consisterà la prova per la sua promozione a genin del villaggio della foglia.
    ricevuta poco prima. Essa verrebbe proiettata in avanti, con uno sbuffo violento di naso. Le sopracciglia corrucciate, i denti che digrignano cattivi, uno sguardo tutt'altro che amichevole. Tra l'altro viene incredibilmente ignorato il povero signore pelato, scalzato da quella stretta di mano con un'occhiata e fissando intensamente invece il crine-munito dei due. E' un vecchio, può essere lui Gekido?

    Hai scritto tu questa roba? Ti sei permesso tu di darmi del Gekido Sokudo, del maschio? Eh? Rispondi, prima di diventare il mio prossimo frullato proteico, che oggi son particolarmente incazzata col mondo. O guarda che è lui, Gekido Stocavolo, guarda che è pelato come una sfera di cristallo, non io con le mie belle tette maschie. GRNNN.



    Ed il bello è che ci tiene ad essere considerata non solo una donna, ma anche con una certa femminilità! Persino ruggisce! Quella perduta sotto i bilanceri. Lapidaria, lenta, sputando pure un pochetto di rabbia su quella lettera divenuta difficilmente leggibile, con ampie macchiette trasparenti. Ci ha fatto pesi sopra. Ed anche sputato un paio di volte. E l'ha usata per pulirsi. Per lo meno, profuma ancora - vagamente - di carta ed inchiostro. Attende comunque una risposta, tentando platealmente di sbatter tale lettera di fronte al viso del giovane sconosciuto, storcendo il labbro superiore e tenendo il bicipite sinistro gonfio e pronto ad un pugno dritto sulla mascella. No, ovviamente non glielo tirerà finché non le avrà risposto male!

    Senti, Kyojuro? Seh, credo. Non vorrei dire, ma con queste due dannatissime tette ti paio seriamente un uomo? O questi glutei? No ora mi rispondi seriamente prima che ti seppellisca sotto tre metri di terra e feci di anatra rendendo le tue ossa stufato per vermi.



    Al diavolo le persone normali. Tenterebbe di "inclinare" il proprio corpo con una certa postura direttamente verso Kyojuro, provando praticamente a sbattergli il petto davanti al viso, ad una miseria di centimetri, flettendo ripetutamente i muscoli per far in modo che la massa importante dei pettorali ed il bocciume rimbalzino più e più volte davanti ai suoi occhi attraverso il felpone. Par quasi intimorirlo con uno sguardo blu elettrico - convincente come una marmotta - come a volerlo obbligare a tocchicchiare malamente quel che si ritrova di fronte. Stessa cosa per il proprio posteriore, voltandosi e cercando di sfruttare i centimetri di più di corpo per mostrargli quei chiapponi saltellanti. D'improvviso, però, un barlume di speranza in una ignoranza inguardabile. Si volta, afferrando rapidamente il blocchetto che ha nella sua tasca.

    Aspetta, ha detto Genin?
    Aspetta, hai detto Genin?



    Ravana alla svelta tra le paginette, trovandone una con l'elenco dei gradi di Ninja. Ed un simbolico Kanji con scritto "Scusarsi" in cubitale. Insomma, la solita irruenza, specialmente nel parlare in modo fin troppo schietto e brutale. Degluttisce con una certa forza, prodigandosi in un inchino che pare la caduta della parte superiore d'un albero talmente è grossa.

    S-Scusa per l'aggressività... Però che diavolo eh, va bene tutto, ma ho comunque due meloni quà. Duri come la pietra, ho dei pettorali splendidi, centotto centimetri di muscoli, ma confondermi per un uomo... Aaaah ho capito perché~ - Vocetta dolce dolce, sollevando l'arto destro e flettendo il bicipite che s'alza attraverso le vesti, arrivando a sfiorarle. Sforza parecchio, digrignando i denti. - Per questo amore di ragazzone eeeh? Dai, tocca pure, mica morde! Almeno per ora.



    Grazie, quadernetto, per averla calmata e datole l'idea di vantarsi delle dimensioni dei suoi muscoli piuttosto che di un errore palese.

    Ara-Ara~ - Tono spaventosamente sexy e femminile, sguardo un po' lascivo e spinto, sfiorandosi delicatamente il labbro superiore con la lingua. Gli vuol far prendere un infarto. - Sono Arahaki Ishii... E l'ultima volta ho sentito un tipo di grado più alto dire che ero... In ritardo per diventare Genin? Quindi sì, ho una domanda: cosa cazzo ci faccio qui?



    Rubi il posto di Gekido Sokudo.
    Chakra: 10/10
    Vitalità: 8/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico Potenziante Minimo × 4
    • Tonico Coagulante Minimo × 2
    • Tonico di Ripristino Minimo × 2
    • Fasce da Combattimento × 2

    Note
    ///



    Ohi mama spero vada tutto bene.
    Per qualsiasi cosa scrivimi/scrivetemi in privato *w*
     
    .
  3.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    2,496
    Reputation
    +225

    Status
    Offline

    I primi passi infuocati

    Routine mattutina - Post Primo


    La luce del sole mi illumina le palpebre, una mano delicata mi sfiora il volto.

    Alzatevi, Kenji-sama. Quest'oggi è il giorno.

    Apro gli occhi, la luce illumina Taeko, la mia servitrice personale. E' dalla sua nascita che è stato deciso che lei, Hyuga della casata cadetta, mi avrebbe servito. I suoi occhi scuri tradiscono la sua imperfezione.

    Le sorrido Buongiorno, Taeko. Si, ho presente ma ti ringrazio di avermelo ricordato.

    Scendo dal letto e mi spoglio e, nudo, passo nella stanza di fianco dove un'ampia piscina di acqua calda schiumosa mi attende. Mi immergo e vengo raggiunto da Taeko. Risalgo e mi lascio lavare i capelli con un sapone profumato alla lavanda.

    Dopo qualche minuto esco dalla piscina e passo in una vasca dove Taeko prosegue il rito del lavaggio mattutino. La blocco quando raggiunge l'inguine.

    Quante volte devo ripetertelo, Taeko? Non sei tenuta a svolgere tale attività.

    Arrossisce Lo ha richiesto il nobile Hizashi.

    Faccio un cenno con la mano, scacciandola. Non è necessario che egli sappia tutto. Tu devi servire il mio volere, non il suo.

    Taeko si inchina e mi lascia solo. Termino da solo la mia pulizia.

    Apro l'armadio dei vestiti da allenamento.

    Prendo le fasce e inizio ad avvolgerle attorno alle braccia, prestando particolare cura alle mie mani. Non posso permettere che tutto il lavoro di Taeko, che ieri si è dedicata alla mia manicure, venga sprecato.

    Indosso una comoda maglia marroncina e dei pantaloni felpati bianchi. La maglia reca il simbolo del clan, il fuoco nel ventaglio, sulla schiena e sul fianco del braccio destro. Raccolgo i miei capelli e li infilo all'interno del cappuccio. Prendo anche una sciarpa di seta rossa per proteggermi il collo visto il tempo non piacevole. Metto delle calze pesanti e degli scarponcini.

    Prendo la cintura con le sacche porta oggetti che contengono le mie armi ninja e appendo sulla sinistra il tessen.

    Mi guardo allo specchio. Un perfetto membro del popolo, come mi è stato richiesto da nonno Hizashi.

    Devo ammettere che non condivido le sue ragioni ma mi ha posto una sfida interessante. Mi ritiene indegno del nome "Hyuga" ed ha stabilito che non posso né utilizzare il cognome né usufruire dei benefici del mio status nobiliare fino a quando io non abbia imparato a sfruttare il Byakugan. Il che significa apprenderne l'utilizzo. Il che vuol dire imparare l'utilizzo del chakra e divenire un ninja ufficialmente riconosciuto dall'accademia. Ovvero un genin. Il che significava rispondere alla lettera che mi era stata recapitata pochi giorni prima.

    Ero atteso questa mattina alle nove al cancello del villaggio, per essere messo alla prova al fine di raggiungere il grado genin. Il primo passo per dimostrare al nonno che sono degno della responsabilità che è mia di nascita.

    Apro la porta e trovo un pacchetto sul pavimento. Una scatola di plastica trasparente. Al suo interno del riso al curry. Sopra, un biglietto.

    "Mi sono permessa di prepararvi il pranzo, Kenji-sama. C'è abbastanza cibo anche per degli amici. Taeko."

    Sospiro. Prendo la scatola e la infilo all'interno di uno zaino, che contiene la corda di canapa e altri effetti personali.

    Come posso passare per uno del popolo se la mia servitrice mi prepara il pranzo? Povera Taeko. Così gentile ma così limitata, incapace di comprendere la visione d'insieme della vita. E' fortunata che io sia il suo signore e che la mia guida illuminata la guidi. Non tutti avrebbero accettato come servitrice una ragazza priva del Byakugan all'interno del clan. Uno dei pochi atti generosi di mia madre, pace all'anima sua.

    Mi copro con il cappuccio e mi dirigo verso il cancello.

    Qualche sguardo si volta verso di me (cavolo, mi sono dimenticato gli occhiali da sole! Come posso passare per uno del popolo con i miei occhi in bella vista?) ma decido di non darci peso.

    Questa disattenzione non è da me. Devo concentrarmi maggiormente a svolgere alla perfezione anche questo misero incarico, questo gioco di passare per un popolano.

    Arrivo al cancello e trovo di fronte a me già altre persone. Maledizione. L'etichetta avrebbe previsto che io arrivassi per primo. Questa cosa è inaccettabile! Forse, se avessi lasciato a Taeko l'incombenza della vestizione sarei potuto arrivare con il giusto anticipo.

    Mi mordo il labbro inferiore. Questo è intollerabile. Sospiro. Devo calmarmi. Non posso permettere alla mia ira, per quanto giusta, di prendere il sopravvento e, soprattutto, devo rimanere impassibile.

    Vedo una figura che si agita. Una donna, per quanto si possa definire tale una simile energumena. No. Non devo pensare queste cose. La mia naturale superiorità e magnanimità deve dimostrarsi anche in questo. Rilasso i miei lineamenti.

    La osservo agitarsi e lamentarsi, almeno fino a quando il nostro superiore non si identifica.

    Kyojuro, come mi era stato segnalato.

    La ragazza prende un quadernetto, sfoglia le sue pagine creando un soffice venticello da quanto le sventola, legge qualcosa e si schianta a 90 gradi esibendosi in un inchino degno di un premio.

    Interessante. Ci si diverte molto ad essere dei popolani, a quanto pare. Beati loro che non devono vivere con il peso delle responsabilità del clan più nobile della foglia.

    Mostra il bicipite e, per riuscirci attraverso la tuta da poveraccia, deve avere una massa muscolare non indifferente.

    Al termine di quel siparietto si presenta, sfoggiando un tono di voce molto eccitante. Neppure Taeko ha mai usato un tono del genere nei miei confronti. Dev'essere quella cosa che chiamano... seduzione.

    Digrigno i denti e so che sto diventando paonazzo.

    Non devo ridere.
    Non devo ridere.
    Non devo ridere.

    Nel caso fosse arrivato qualcun altro avrei atteso anche quella presentazione. Soltanto al termine mi sarei chinato, con la grazia degna ad un uomo del mio lignaggio nei confronti del capomissione.

    Il mio nome è Kenji.

    Come ordinato dal nonno non mi identifico con il cognome Hyuga, anche se gli occhi bianchi mi tradiscono.

    Mi concentro a mantenere un'espressione di alabastro, anche se l'umidità eccessiva dell'aria mi sta per far starnutire. Devo resistere. Starnutire non è elegante, non posso permettermi una simile caduta di stile.
     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Y Danone
    Posts
    10,451
    Reputation
    +80
    Location
    Dalle Nebbie del Passato...

    Status
    Anonymous

    I Primi Passi Infuocati


    La Principessa Samurai

    Intro





    Narrato Pensato Parlato di Miyori Uchiha Parlato di Hajime Parlato di Toshi Parlato di Susumu


    GI
    Integrità

    Il guerriero si impegna
    sempre fino in fondo
    in tutte le sue decisioni.



    Si svegliò prima dell'alba quella mattina. Il corpo madido di sudore, gli occhi sbarrati. Il volto pallido come quello di un fantasma. Ancora quell'incubo.
    Era trascorso un anno da quel doloroso giorno, ma Miyori non riusciva a darsi pace per aver abbandonato la sua gente. Suiren era in catene, sotto il gioco dell'usurpatore. La sua famiglia, se era ancora in vita, tenuta in ostaggio. Lei, invece, si era salvata, l'avevano salvata suo malgrado. Le faceva male, molto male sapere che, anche se fosse rimasta, non avrebbe potuto fare la differenza. Era poco più di una bambina. Una principessa guerriera questo si, ma senza alleati non avrebbe mai potuto riscattare la libertà del suo popolo.
    Lo shoji si aprì di scatto, all'ingresso Hajime fissava la ragazzina preoccupato.
    Il suo fratellone, la persona che più di tutte portava le cicatrici della sua debolezza, della sua incapacità.
    Aveva otto anni più di lei, alto, corporatura atletica. Portava i capelli lunghi legati alla base della nuca. Il volto regolare dai lineamenti gentili. Era riservato, di poche parole, ma Miyori sapeva che avrebbe sempre potuto contare su di lui, sul suo guardiano silente. Raramente rideva, ma in quei momenti eccezionali, il suo sorriso era gentile, molto dolce, tanto da illuminargli lo sguardo.
    Onii san, ti ho svegliato? Mi dispiace. Torna pure a dormire, io sto bene. Si scusò, cercando di tranquillizzarlo. Mentiva, stava tremando, però non voleva essere un peso per lui.
    Non era suo fratello di sangue, ma questo non toglieva il fatto che lei non lo considerasse tale.
    Lo vide scuotere la testa, avvicinarsi al futon dove dormiva e sedersi accanto a lei in seiza.
    Veglierò io sul tuo sonno. Un tono di voce senza inflessioni. Poche parole che non ammettevano una replica.
    La ragazzina sospirò. Non penso riuscirei a riprendere sonno. Ne approfitto per fare i kata prima di colazione. Considerò alzandosi dal letto. Vai pure, Onii san. Piano piano l'agitazione stava scemando.
    Come desideri Miyo chan. Si arrese, alzandosi a sua volta. Si riferiva a lei in tono informale solo quando non c'erano estranei. In tutte le altre occasioni, per lui, lei era “Miyori sama”.
    Lo shoji si richiuse alle spalle del giovane samurai.
    Rimasta sola Miyori si preparò indossando la veste d'allenamento. Si era abituata a vestirsi da sola, aveva rifiutato anche la cameriera offerta gentilmente dallo zio.
    Lo zio Enmei era il fratello minore del padre. L'aveva accolta nella sua casa riservandole la dépendance. Veniva trattata con un freddo riguardo. La ragazzina supponeva che sperasse in un risveglio della sua eredità di sangue anche se era Uchiha solo da parte paterna.
    Aprii la finestra lasciando che la brezza delle prime ore del giorno, entrasse nella stanza. Aveva bisogno di schiarirsi le idee.
    Alla fine era prigioniera delle convenzioni. Tutti si aspettavano qualcosa da lei.
    E' stato così anche per voi, padre? Volevate seguire il vostro cuore? Mormorò tra sé.
    Lui aveva rinunciato al dono, aveva scelto una via differente che l'aveva portato lontano da Konoha, dalla sua famiglia di origine.
    Lei aveva ripercorso i suoi passi a ritroso, per conoscere il suo passato.
    Inspirò profondamente.
    Basta autocommiserarmi. Si legò i capelli in una coda di cavallo ed uscì dalla stanza.

    Si trovava in giardino ad eseguire i kata con “Ninfea di Giada”, la katana appartenuta alla sua famiglia da generazioni. Era stata addestrata sin da bambina a maneggiarla. Sul camminamento aveva deposto il dadao, ancora nel suo fodero.

    Non le era permesso portare Ninfea fuori dalle mura di casa. Non le era permesso mostrare la sua abilità ad occhi estranei. Il mondo in cui aveva cominciato a vivere aveva regole diverse da quelle in cui era cresciuta. Essere un samurai ed essere una kunoichi. Sarebbe riuscita ad integrare queste due nature?
    Rinfoderò la katana. Si stava apprestando a prendere il dadao per esercitarsi, quando la voce squillante di Susumu, anticipò la sua presenza.
    Miyo chan, c'è una lettera per te! Esclamò, sventolando la missiva con la mano destra.
    Susumu si era aggregato al gruppo di recente. Era un ragazzo di sedici anni, di una decina di centimetri più alto di lei, fisico esile, ma scattante. Capelli castani legati in un codino, iridi dello stesso colore. Riservato con gli estranei.
    Una lettera? Fece eco, fissando la busta che il ragazzo che le porgeva.
    Me l'ha consegnata uno dei servitori di tuo zio. Sembra che provenga dall'Accademia. Osservò grattandosi la nuca.
    La fanciulla sollevò il sopracciglio destro.
    Cosa voleva l'Accademia da lei?
    Aprì la busta e lesse il contenuto.
    Miyori Uchiha... presentarsi alle 9... il giorno... gate nord... genin... Spalancò gli occhi dalla sorpresa. Una prova per diventare genin? Ma cosa non va con le mie competenze marziali? Sospirò. Lo so, ho scelto io di conoscere questo mondo. Non mi lamenterò più. Ho fatto una promessa ed andrò fino in fondo.
    La promessa fatta allo zio di portare onore alla famiglia che l'aveva accolta.
    Miyo chan, ti sei resa conta della data? Osservò Susumu, sbirciando la lettera da dietro le spalle.
    Si, è il... Oggi? Non è possibile! Non possono averla mandata con così poco preavviso. Sarebbe da incompetenti. Non riusciva a crederci.
    O forse qualcuno l'ha nascosta per farti fare una brutta figura. Considerò il giovane.
    Non starai pensando a mio cugino Youta? Non farebbe mai... Si, potrebbe farlo.
    Youta Uchiha, il figlio primogenito dello zio. Il quattordicenne non aveva preso positivamente l'arrivo della cugina dispersa.
    Doveva aver intercettato il messaggero e nascosto la missiva, per farla ricomparire al momento opportuno.
    Miyo chan, tranquilla, ci penso io. La rassicurò Susumu. Vado ad avvisare Toshi di prepararti il bento. Mi sa che dovrai saltare la colazione se vuoi fare in tempo.
    La ragazzina annuì in risposta e si diresse in tutta fretta al bagno. Dovette accontentarsi di una doccia per lavare via il sudore e la stanchezza. Scelse per l'occasione un kimono corto azzurro decorato da disegni di ninfee e ventagli con i pantaloncini neri. L'obi nero aveva attaccato il simbolo Uchiha e il simbolo di Konoha. Applicò una lente a contatto colorata all'occhio sinistro per nascondere il cremisi dell'iride. Si spazzolo i capelli lasciandoli sciolti, sistemando sulla testa una fascia per tenere ferma la frangia. Indossò l'orecchino d'oro con la goccia di rubino e il torch. Fece un controllo dell'equipaggiamento per essere sicura di non aver dimenticato nulla. Prima di uscire ripose la katana sullo stand.


    Hajime san, Toshi san, Susumu san, io vado. Che i Kami possano vegliare su di noi in questa giornata. Li salutò con un inchino formale.
    Miyori san, non dimentichi nulla? Toshi sbucò dalla cucina porgendole il bento.
    Era il terzo componente della sua scorta. Un giovane di ventiquattro anni, alto, fisico atletico. I capelli corvini, legati all'altezza della nuca, incorniciavano il volto affilato. La carnagione chiara metteva in risalto le iridi ametista. Appartenente alla nobiltà di Suiren, figlio del più grande maestro d'armi del regno, aveva seguito volontariamente Miyori nel suo forzato esilio.
    Grazie... Mormorò prendendo il pacchetto, arrossendo per la dimenticanza.
    Un altro inchino e con un dignitoso incedere si allontanò dalla dépendance.
    Sulla soglia del cancello di ingresso alla villa padronale, incrociò lo zio e il cugino Youta.
    Ojiisama, Youta san. Rivolse loro un inchino formale.
    Enmei Uchiha rispose con un cenno del capo, scocciandole un'occhiata eloquente.
    Lo so, devo portare onore alla famiglia.
    Il cugino si limitò a fissarla senza dire una parola.

    Quando Miyori raggiunse il luogo dell'appuntamento constatò la presenza di altre persone.
    Un ragazzo poco più grande di lei, fisico proporzionato, più alto di quindici, venti centimetri. I capelli erano biondi con tinte rossastre sulle punte. Il volto dalla carnagione chiara, incorniciava gli occhi dalle iridi che sfumavano dai toni rossi fino all'arancio. Le ricordava i colori del fuoco.
    Una giovane, si era una donna... ok, un termine un po' troppo riduttivo per descrivere quella montagna di muscoli che nascondeva delle forme femminili. Era più alta del ragazzo dai capelli biondi. E decisamente più massiccia. Il volto dai lineamenti avvenenti, metteva in risalto gli occhi dalle iridi blu elettrico dello stesso colore della ciocca di capelli. Decisamente non aveva buon gusto nel vestire, ma questo era il parere personale della ragazzina. Si soffermò a pensare a che botto avrebbe fatto se fosse caduta. Qualcosa del tipo più sono grossi e più rumore fanno quando vanno giù. Per completare il quadro sembrava un tipetto nervoso.
    L'ultima persona presente era un giovane con il cappuccio della felpa calato sulla testa. La parte del volto non in penombra mostrava un viso dai lineamenti nobili, la carnagione così chiara da risultare del colore delle perle più pure. E per un istante si ritrovò a fissare i suoi occhi.
    Uno Hyuga... Doveva ringraziare suo zio per le lezioni sulle famiglie più importanti di Konoha. Lui non nascondeva la sua origine. Gli stessi abiti portavano il simbolo del clan di appartenenza.
    La ragazzina era arrivata verso lo fine di un siparietto ai confini della realtà tra l'energumena e il biondino dalle ciocche cremisi.
    Si trovava nell'imbarazzante situazione di non sapere chi fosse il sensei di riferimento.
    In realtà un modo semplice per capirlo c'era, ma Miyo chan non aveva molta dimestichezza con la nuova realtà in cui viveva.
    Avrebbe voluto escludere il vulcano in eruzione, ma mai mettere limiti al volere dei Kami.
    Si avvicinò a loro con passo calmo, senza esternare alcuna fretta.
    Il mio nome è Miyori Uchiha. Si presentò educatamente, rivolgendo un inchino formale. Potrei cortesemente sapere chi di voi è il genin cui dovrei fare riferimento?



    Chakra: 10/10
    Vitalità: 8/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità: 100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 2
    • Shuriken × 6
    • Dadao × 1
    • Tonico Coagulante Minimo × 1
    • Tonico di Ripristino Minimo × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Respiratore × 1
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 1
    • Bottiglietta di Alcool × 1
    • Accendino × 1
    • Occhiali × 1
    • Guanto in Cuoio × 1

    Note
    ///
     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    397
    Reputation
    +81

    Status
    Offline

    I Primi Passi Infuocati


    Rapido: Conoscenze




    Non uno, non due.. ma bensì tre! Erano le persone che avevo davanti ma da quel che mi era stato comunicato io dovevo portare solamente uno di quegli individui nel luogo prestabilito.. Chi erano gli altri e perchè erano li in quel momento?

    La prima Kunoichi, una donna incredibilmente alta e grossa, torreggiava davanti a me. Aveva messo su un siparietto niente male già appena arrivata iniziando a sbraitare verso di me cose completamente diverse da quelle che mi aspettavo.. Arrivando perfino a scansare con forza il povero signor Hirumoto che avevo incontrato proprio in quel momento e che stavo salutando con una vigorosa stretta di mano. Quando lo sproloquio iniziò non riuscii a trattenere un sorriso un po' titubante e pervaso dalla sensazione di essere finito in qualcosa di molto, molto strano. La ragazza comunque aveva qualcosa in mano e me lo stava porgendo, riconobbi subito il simbolo dell'accademia sulla carta.. che la lettera fosse stata consegnata alla persona sbagliata? Signorina..perf.. sent.. Cercavo in tutti i modo di bloccare a parole quell'irruenza infinita che come uno tsunami mi travolgeva di parole senza darmi la possibilità di spiegare o trovare una soluzione semplicemente confrontandomi con lei ma la sua irruenza non mi dava per nulla spazi per intromettermi nel discorso. Ad un certo punto avvicinò il suo corpo pericolosamente verso di me, come a voler mostrare la sua appartenenza al genere femminile, cosa che davo per scontata ma, a quanto pareva, secondo la sua opinione dovevo probabilmente averla scambiata per un uomo vista la sua statura e muscolatura. Mi aveva preso di sprovvista e non sapevo minimamente cosa fare.. avrei dovuto toccare, come sembrava da sua volontà, o mi sarei dovuto semplicemente esimere da quel atto completamente senza senso. Con il viso completamente stupito ed incredulo però, una volta che ebbe recuperato un piccolo blocchetto note in una delle sue tasche, notai un estremo cambiamento nel modo in cui si continuò a porre verso di me e, alle sue seguenti affermazioni, non riuscii a trattenere una fragorosa risata. Per tutti i Kami, e tu chi sei? Scoprii quindi che si trattava di un'altra studentessa dell'accademia e che, probabilmente, qualcuno negli uffici accademici aveva fatto un bel po' di casini con le lettere. Aspetta, fammi controllare un attimo.. Recuperai la scheda che mi avevano dato con i vari appuntamenti che avevo in programma per la settimana e notai un grossolano errore.. Gekido non era schedulato per oggi.. bensì per ben sei giorni dopo. Oggi avrei dovuto accompagnare altri tre accademici, tutti studenti, sempre allo stesso luogo. Chissà cosa c'era di così importante per gli studenti ad aspettarli.. Quindi tu sei Arahaki.. bene.. mi dispiace che tutta questa situazione ti abbia dato un fastidio così grande.. è stato fatto un errore con la spedizione delle lettere e, quasi sicuramente, a te è arrivata quella di un ragazzo che dovrò accompagnare tra alcuni giorni. Ancora, mi dispiace molto. Le sorrisi sinceramente sperando che capisse la situazione anche se, sotto sotto, già mi immaginavo che riprendesse a sbottare nuovamente e a quanto mi ero divertito a vederla poco prima.

    Fu poi tempo dell' arrivo di uno Shinobi di cui subito riconobbi i tratti tipici degli Hyuga, non c'erano dubbi. Non ero stato in presenza di molte persone del loro clan ma quegli occhi si potevano riconosce da chilometri di distanza. Avevo perfino combattuto con uno di essi quando ancora gli Uchiha mi stavano allenando, perso miseramente, sembrava sapere in qualsiasi momento dove mi trovassi.. un'abilità utile per un ninja. Anche lui era capace di utilizzare quell'abilità? lo avrei scoperto presto. Bene Kenji, benvenuto. Un sorriso anche a lui, non si può certo privare una persona di qualcosa del genere.

    Dovrebbe mancare solo più una persona.. e proprio su quelle parole una kunoichi di bassa statura si fece avanti. sui suoi vestiti si potevano vedere i simboli del clan Uchiha, era quindi un membro dello stesso clan di mia madre. La Kunoichi sembrava molto calma e, senza indugi, cercò certezze ponendo una domanda molto specifa. Direi allora che stai cercando me! piacere, sono Kyojuro. I suoi capelli corvini mi ricordavano molto quelli di mia madre e per un attimo un forte magone si manifestò dentro di me. Me la ricordava molto.. il taglio degli occhia e le leggere curve del viso.. ad uno sguardo veloce sarebbe potuta sembrare proprio lei da piccina.. mancava però un particolare ben preciso..i suoi occhi erano di un rosso acceso e non azzurri come quelli della ragazza. concentrandomi su quella grande differenza cercai di riprendermi per continuare il discorso.

    Esternai poi al gruppo. Vi farò da guida fino al raggiungimento del luogo prefissato. Non ne so molto neanche io quindi potete anche chiedere maggiori informazioni ma, mi dispiace, non saprò aiutarvi molto. Il luogo si trova a nord, nella foresta, e ci vorrà qualche ora per raggiungerlo. Feci una pausa, guardando i ninja davanti a me. Sono un semplice Genin ma spero di aiutarvi nel miglior modo possibile, se ce ne sarà bisogno, dispensare qualche piccolo consiglio nel caso ce ne fosse il bisogno. Non sapevo cosa avrebbero dovuto fare ma, essendo un minimo più avanti nel percorso dello shinobi, speravo di poter essere d'aiuto. Prima di tutto.. da ora siete una squadra! farete parte del team tredici. spero ne sarete felici. Una piccola novità che si cercava di portare avanti nell'accademia, soprattutto la sezione konohaniana, era quella di formare dei piccoli team per far lavorare insieme i ninja e insegnare il gioco di squadra. E ora, bando alle ciance e partiamo.. siamo già in ritardo! Non era per nulla vero ma avevo proprio la curiosità di capire cosa sarebbe successo.

    Il viaggio sarebbe stato molto semplice, passando attraverso il bosco a nord della foglia seguendo molti percorsi già tracciati. Nel mentre che camminavamo cercai di capire un po' di più delle persone che avevo accanto. Ditemi quindi.. perchè volete diventare shinobi? cosa vi ha spinto ad iscrivervi all'accademia? non è un lavoro per tutti.. ed è anche molto pericoloso.

    Dopo qualche ora di viaggio finalmente raggiungemmo il luogo indicato..un punto del bosco dove in realtà non c'era nulla di più che nel resto del grande bosco. Che avessimo sbagliato qualcosa? Datemi un attimo eh.. Avrei iniziato a guardare la cartina un po' ansioso. Eppure e qui.. dovremmo essere arrivati.. Non riuscivo a capire cosa ci poteva essere in quel luogo di importante.

    Proprio in quel momento però tutti poterono notare una strana luce bianca passare da un ramo ad un altro, poi ad un altro ancora e ancora. Si sarebbe poi fermata, sopra di noi, una piccola creaturina luminescente che ci avrebbe squadrato per bene rima di iniziare a parlare nella nostra lingua. Benvenuti! - kia! Io sono iro. - kia! Sarebbe sceso dal ramo su cui si era appoggiato finendo direttamente sulla testa della ragazza colosso e, con fare tranquillo, si sarebbe accucciato sopra i suoi capelli. Nel caso lei avesse tentato di scacciarlo o se fossero passati alcuni secondi semplicemente, ad una velocità incredibile, sarebbe tornato sul ramo per poi scendere nuovamente ma sulla testa della Uchiha e poi su quella dello Hyuga. Non lo so Kyojuro.. secondo te possono farcela? -kia! Come sapeva il mio nome? io non sapevo manco che creatura fosse. Sono ninja di Konoha, non avranno nessun problema. Sentenziai. Non basta essere ninja di un determinato villaggio per superare ciò che si troveranno davanti - kia! ma il loro cuore è forte e lo sento - kia! Squadrò nuovamente i ninja presenti per poi scomparire velocemente e tornare sempre in un lampo di luce con una grande foglia in mano. La porse ai presenti e, al suo interno era possibile vedere del liquido. Bevetelo solo se siete sicuri di voler intraprendere questa strada - kia! non si potrà tornare indietro - kia! Fui il primo a cui fu servita la foglia e, senza indugiare, sorseggiai quello strano liquido. Penso di aver capito di cosa si tratta.. I tre altri ninja non avrebbero sentito la fine della mia frase in quanto sarei letteralmente svanito come nebbia davanti a loro. Fate la vostra scelta - kia! siate giudiziosi - kia!


    CITAZIONE
    Altro post discorsivo e in cui dovrete fare una scelta che spero sia unidirezionale :D se non volete diventare Genin e il momento per dirlo!
    Have Fun!

     
    .
  6.     +3   Like  
     
    .
    Avatar

    ~CHOMP~

    Group
    Giocatori
    Posts
    19
    Reputation
    +8

    Status
    Offline

    I Primi Passi Infuocati


    Weirdest Creature Ever. No, not Arahaki.



    Quali incredibili creature che si disperdono nel tempo di uno sputo. Arahaki retrocede di una manciata di centimetri, un pugnetto, quando si rende conto che ha finito momentaneamente il proprio sfogo. Il suo naso ancora sbuffa copiosamente, la vena sul collo s'è estesa al punto da scivolare all'interno della felpa. Il bicipite gonfio come un pallone abbraccia piano piano quel tessuto rischiando anche di scucirlo parzialmente. La calma incomincia a fluire delicatamente, anche se la risata scacciata dal Genin le fa spuntare di nuovo quella brutale vena lungo quasi l'intero colpo. Inutile a dirlo che si senta presa in giro, glielo si legge in faccia ed in quegli occhi blu elettrico che ora si vanno a serrare contro le labbrette di quel giovane non troppo più basso di lei, ma senza ombra di dubbio muscolarmente piccoletto. Il naso continua a sbuffare ormai più con rabbia che per placarla, specialmente dopo averle pioppato quella risata addosso. Ogni volta che un delicato sbuffo di vento fa scivolare una ciocca bianca di fronte a quel nasaccio rovinato da probabilmente un paio di fratture, questo torna magicamente in posizione. Digrigna i denti quando si chiede chi è, venendo parzialmente frainteso

    La Kami del Culturismo, veh.



    Sparato dritto nei denti chi è. Glielo dice indicando nervosamente il proprio braccio destro ancor ben flesso e piegato, con il gonfiore ormai visibile ad occhio nudo. Non tanto le striature delle vene, ma almeno il fatto che quello è tutto muscolo sì. Caccia fuori un'altra posa da bodybuilding portando la mano destra praticamente fin alla fronte, piegandosi parzialmente in avanti e mostrando il bicipite, oltre ad una costruzione a posteriori in grado di render la sua schiena decisamente ampia. Mooolto ampia.
    Intanto alle spalle del colosso e del poveretto dovrebbero cominciare ad affacciarsi altri due avventori. E, va detto, sono uno più minuto e piccolino dell'altro. Non se ne accorge nemmeno, troppo occupata a ricevere per la prima volta nella sua vita delle scuse da qualcuno più importante di lei. E' riuscita a pestare i piedi ad un Genin in due secondi che l'ha visto ed a trattare per concedergli il perdono. E' fin troppo magnanima, anche quando ha evidenti e demenziali sprazi di superiorità come in quel caso. Alza il mento, fiera di se stessa, travolta da un orgoglio strano tutto suo al punto da lasciar scivolare il foglio o tra le dita del Genin o addirittura in terra, sentendosi riempita finalmente di una sensazione tutta nuova. La sensazione di aver ragione. Andrebbe persino a battersi lo stesso pugno destro strausato contro il pettorale opposto, in un bel BOOM da cassettone che viene schiantato per terra. E' fiera. Troppo.

    H-Hah! Ti perdono, ma solo perché stavolta ti ho preso in simpatia! La prossima volta ti toccherà assaggiare un bel cazzottone, Kyojuro.



    E gli sorride anche!
    Intanto son finalmente diventati visibili e considerabili anche gli altri due. Un ragazzino vestito in modo fin troppo sfarzoso per i suoi gusti lapidario come una vera e propria tomba in grado di muoversi ed una nanerottola. Piccola, piccoletta, minuta, graziosa e bassa.

    Che?



    Altri due? Loro due? Compagni? La cosa incomincia a girare nel modo ancor più strano, dovendosi ritrovare a far squadra con della gente che non ha mai visto e che, soprattutto, una le arriva alla coscia o poco più. Coglie al volo il dettaglio degli occhi bianchi e, per una che viene da una zona dove i Clan non risiedono se non qualche raro elemento, vedere uno Hyuga è un po' una novità. Si presentano entrambe, quindi ora rimane soltanto lei da farsi riconoscere. Giustamente SOLO per nome. Alzerebbe ambo le braccia, tenendo le mani aperte e portandole poi a formare una sorta di cuscino dietro la propria nuca, chiudendole in una sorta di mazza. Fletterebbe braccia ed addome, gonfiandosi effettivamente al di sotto di quella tuta che sembra sempre di più sul punto di finire nel dimenticatoio con tanto di condoglianze.


    HAHA! ARRHGH! - Versi assolutamente umani per pompar ancora di più i muscoli. - Ara-Ara~ - Ma basta con 'sto tono! - Arahaki Ishii, culturista di professione!~ AAH!



    Altro urlo assolutamente umano, chiudendo la posa e tornando a sciogliere le braccia, flettendo un paio di volte i pettorali tanto per farsi due risate. Li guarda un po' torvo, a dire il vero, ignorando assolutamente il fatto che vengano da due Clan assolutamente rinomati come Hyuga e Uchiha. La si potrebbe assolutamente considerare la popolana ignorante del gruppo. La Gaijin, prendendola per vie traverse.

    Va che scricciolina... Non fatemi incazzare comunque, perché a voi un cazzotto dritto sul mento posso darvelo. E lasciarvi stesi sotto un albero a predere il sole per il resto della giornata.



    Ci tiene a metter bene in chiaro il tutto. Incomincerebbe dunque il viaggio, con Kyojuro aprifila e lei a far la parte di quella che può benissimo fare ombra ai due nobiletti da quattro soldi - per lei - per quanto è grossa ed alta. Fischietta lei, guardandosi attorno e calpestando ciò che la circonda lasciando eleganti orme di una scarpa utile giusto giusto a regger il suo peso senza esplodere in mille pezzi. Alla fine la tuta ha retto, almeno per ora, ma è comunque lì lì sul punto d'abbandonare la sua missione. Prima di partire però viene informata dal Genin che, a quanto pare, ora forma una squadra con quei due, tale team tredici, e che devono recarsi in un luogo a nord, una foresta, per delle indagini. Non che ci sia molto da obiettare. Ma parliamo di Arahaki. Colei che comunque ci ha messo qualcosa come una decina di minuti di pensieri mal assortiti prima di richiamare l'attenzione di Kyojuro con un colpo di tosse a viaggio già iniziato.

    Me li aspettavo, come dire... Più adulti?



    Giusto perché lei è assolutamente rimasta indietro con gli studi.

    Hanno la struttura ossea di qualcuno che se viene colpito da un albero ci resta secco. Ma... Braaahn, finché non mi fan girare le ovaie, posso pure farmi andare nobilino e nobilina a genio e non lanciarli dalla Montagna dei Kage.



    Per poi ritrovarsi due clan addosso. Lo farebbe? Ovvio, è matta, pazza, fulminata, sclerata, drogata molto probabilmente, strafatta di chissà quali medicine non proprio legali per gonfiarsi i muscoli. Ma al momento risulta STRANAMENTE troppo calma. E' quasi sicuramente in attesa del primo passo falso di qualcuno per dargli un destro e scagliarlo verso il cielo, ritenendo entrambe così minuti e piccoli da finire verso la stratosfera con un solo colpo ben assestato. In ogni caso, visto che niente e nessuno sembra aver intrallazzi problematici fino al raggiungimento del posto assegnato per l'esplorazione, l'oretta o chissà quel che è passa tutto sommato senza incrociare difficoltà. O, purtroppo, qualcuno a cui dare tre o quattro pugni per sfogo.
    Almeno durante il viaggio due parole si scambiano. Giusto due, quelle relative al perché diventare Ninja. Nulla di meglio che espletare la meravigliosa idea che ha portato l'ammasso di muscoli a diventare Kunoichi. Triste. Idea.

    Un foruncoletto alto più o meno la metà di questa signora dai muscoli così perfetti mi ha sfidato. Mi ha detto che non sarei mai diventata capace. Ed io mi son detta "Ah sì, non ti spacco di legnate se no ti blocco la crescita e pure le sinapsi, quindi mò ti faccio vedere io, cretino." E mi sono iscritta. E poi, beh, per ottenere visibilità~



    Genio.

    Hours Later - Inside the Woods



    Raggiungono finalmente un punto nel chissà dove chissà quando dei possedimenti della Nazione del Fuoco, con Kyojuro che, beh, s'è perso. Almeno per lei. Si gratta i capelli con la manona sinistra, particolarmente contrariata da quel che ha appena sentito. Manco fa in tempo, comunque, a dare fiato inutilmente alla sua sciocca bocca che qualcosa le salta in mezzo ai capelli e s'arruffa là dentro.

    MA CHE STRACAZZO SEI?!



    Un vero e proprio tuono che distrugge la calma piatta che s'era formata fino a pochi secondi prima. Ruggisce, cercando di scacciare quell'essere dal proprio capo che, però, si dimostra una sorta di vero e proprio missile sfuggente, saltando su un albero, poi di quà e di là. Nell'inseguirlo, la ragazzona proverebbe persino ad appendersi al ramo dove si piroetta quel qualsiasi cosa sia. Fallendo, ovviamente, con quell'esserino che le salta tra i capelli e soprattutto i neuroni.

    Se ti prendo ti strafulmino... SCENDI DALLA MIA TESTA! TOH, POSATI QUA'.



    Offrendogli piuttosto per psicopatia generica a scelta una spalla o le bocce. Tanto mezze misure lei non ce le ha, o due deltoidi che sembrano usciti dalle antine di un armadio o un petto dove, semplicemente, la gente ci muore soffocata. Ma i nervi li ha letteralmente a fior di pelle, non si strappa i capelli perché ci tiene troppo, ma mena un paio di volte pugni a vanvera nell'aere nel vago tentativo di centrare un esserino talmente sfuggente da apparire, semplicemente, irreale.

    Iro-Kia mi sto Iro-ncazzando ma di brutto eh. Ti sfondo la foresta a pugni.



    Sbraita ancora, scalciando e sbuffando contro il terreno ed il primo ceppo d'albero a disposizione con il desiderio piuttosto cagnesco di prenderlo ed abbatterlo. Non che vi riesca, o meglio non è detto, anche perché i colpi sarebbero menati più a vanvera e sotto l'effetto di una rabbia quasi incontrollabile più che altro.

    Che cuore, che bere, ma che vuoi dare a questo branco di ragazzini, del veleno? Stupido essere, come se adesso per diventare Ninja devi spararti chissà che viaggi mentali. Me l'hanno raccontato e l'ho visto, bisogna passare un esame, non seguire uno spirito che parla, canticchia e sembra uscito dai sogni di uno sotto effetto di morfina. Porca di quella putt-... MA DOV'E' ANDATO L'ALTRO MATTO?



    Non lo piglia. Ed il Ninja del quartetto sparisce anche! E comunque dove vede il cuore lo sa solo quel coso. Là è tutto un muscolo e neuroni spenti. Le verrebbe servita una foglia con un liquido decisamente stramboide sopra. Parrebbe latte? Neanche sa identificarlo. Al novanta percento però ipotizza si tratti di qualcosa che il fisico potrebbe respingere. E se il corpo non lo vuole, chi è lei per non accontentarlo? Una sciocca. Specialmente dopo che il Genin, alla bevuta, letteralmente scompare dalla vista di chiunque. Sbuffa. Le pupille blu cercano quel ragazzetto. Volatilizzato. Oh sì che si sta incavolando. E parecchio. Per quanto ora si ritenga la persona che debba mantenere la calma là in mezzo. Anche perché forse gli altri due son più tranquilli di lei.

    Sentite, cosi. Non so perché, ma questo Genin s'è trincato questa roba. Non so da quando i Ninja si prendono liquidi senza senso col rischio di morire. Mò questo idiota è sparito e se lo rivogliono poi magari pensano che l'abbiamo ammazzato. Questa mi sembra la più grande cazzata che in questo mondo possa esser mai processata da una mente umana... Ma dobbiamo seriamente seguire uno che pare uscito l'altroieri dall'Accademia? Questo quà o ci fa ammazzare o stamattina s'è svegliato sotto effetto di chissà che Tonici andati a male, visto che m'ha pure fatto arrivare la lettera di Goshido Okudo o come cavolo si chiamava quel tipo.



    E' un raro barlume di speranza? Un ragionamento QUASI sensato?

    Non mi fido. Per niente proprio. Ma qualcuno dovrà pur andare a riprendere quel... Coso incommentabile. Mi toccherà bere questa brodaglia, guarda se questo Genin deve rovinarmi pure la vita...



    E via. Giù tutto d'un sorso.

    Per tutti i Kami ora se ti piglio Kyocoso ti ammazzo pure i bisnon-



    AAAAAAAND SHE'S GONE! Sparita! In un lampo l'unica fonte di problemi del team tredici è bella che andata!
    Chakra: 10/10
    Vitalità: 8/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico Potenziante Minimo × 4
    • Tonico Coagulante Minimo × 2
    • Tonico di Ripristino Minimo × 2
    • Fasce da Combattimento × 2

    Note
    ///
     
    .
  7.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    2,496
    Reputation
    +225

    Status
    Offline

    I Primi passi infuocati


    Essere uno Hyuga - Post secondo



    Nonostante il caos causato dalla ragazza riesco a notare il passo leggero della ragazzina. Occhi azzurri, capelli neri. Il gioiello che porta la identifica sicuramente come appartenente ad una famiglia benestante. Il passo calmo e tranquillo trasuda una certa... nobiltà. Potrebbe essere una mia parigrado, o quasi. Si identifica come appartenente al clan Uchiha ed effettua un inchino perfetto.
    Uchiha.
    Anche se hanno origini nobili, dopotutto sono il terzo grande clan della foglia dopo noi Hyuga e i Senju, è strano per me vedere un Uchiha così educata. Mi sono sempre stati descritti come dei buzzurri, dediti ad attività come la polizia cittadina, sicuramente utile e fondamentale ma così venale e adatta al popolino che... basta.

    Certi pensieri sono al di sotto di una mente eccelsa come la mia. Devo imparare a dare il giusto valore alle persone, in base ai loro meriti personali. Una cosa che i miei occhi mi aiuteranno a fare.

    Kyojuro si identificò, rendendo nota la sua identità. Certo, io già conoscevo quello shinobi. Non di persona o perché avesse una grande fama ma in quanto addetto alla mia valutazione avevo fatto svolgere delle ricerche sul suo conto.

    Dovendo vivere come un membro del popolino è giusto e corretto che sia uno di loro a giudicarmi. Dovevo confermare anche a Kyojuro la mia naturale superiorità.

    Lo ascolto mentre ci esterna il fatto della sua ignoranza in merito al luogo che dovremo raggiungere. Questo non va bene Kyojuro. Come potrei rispettarti se evidenzi così la tua ignoranza? Non posso credere che tu non ti sia potuto informare adeguatamente rispetto alla prova che devi farci svolgere. E poi... un "semplice genin"? No, ragazzo mio. Non va bene. Non puoi buttarti giù in questo modo.

    Prima di tutto.. da ora siete una squadra! farete parte del team tredici. spero ne sarete felici.

    Arahaki mette nuovamente in mostra le sue grazie, ovvero i propri muscoli e non perde occasione per guardare storto il sottoscritto.

    Va che scricciolina... Non fatemi incazzare comunque, perché a voi un cazzotto dritto sul mento posso darvelo. E lasciarvi stesi sotto un albero a predere il sole per il resto della giornata.

    Ah certo. Avevo sentito parlare di questo fenomeno. Avviene spesso in natura quando un animale si sente minacciato. Gonfia il petto, mostra la propria possanza per cercare di intimidire i predatori e spingerli a non lottare. Ma certo. Essendo del popolino Arahaki è certamente più simile ad un animale che ad un essere umano di sublime nobiltà quale il sottoscritto. Devo cercare di trovare un modo di comunicare il fatto che io non sia una minaccia per lei, ma senza darle segni di timore. Oppure potrebbe pensare che io sia una preda di qualche tipo.

    Abbasso il cappuccio, sciolgo i capelli e la guardo dritto negli occhi, sorridendo. Sono calmo, i lineamenti rilassati.

    La tua possanza fisica è impressionante, Arahaki-san.

    La osservo, mostrando interesse per le sue forme e, se si fosse messa nuovamente in posa, avrei applaudito.

    Sono certo che sarai un valido membro del team tredici.

    Iniziamo il nostro viaggio, guidati da Kyojiro. Mi avvicino a lui, portandomi al suo fianco ma restando mezzo passo indietro.

    Chiedo perdono Kyojuro-dono... ma questo team tredici sarà guidato da voi? Saremo sotto la sua tutela anche dopo questa "prova" oppure in seguito noi tre dovremo percorrere la nostra strada da soli?

    Nel secondo caso avrei cercato di rassicurarlo. Kyojiro-dono, vi percepisco crucciato. Per quale motivo vi definite un "semplice" genin? Comprendo che sia solo un primo passo ma se siete stato scelgo come nostra guida sono certo che avete avuto modo di dimostrare i vostri meriti. Dovete avere più fiducia in voi stesso. Come pensate di poter guidare un gruppo di shinobi, per quanto in erba, se non credete nelle vostre capacità?

    Nel primo caso, invece, non ci sarebbe stato bisogno di parlare. Una volta divenuto genin non ci avrei messo molto a soppiantarlo come guida del team. Si intuiva che gli mancava la sicurezza e l'audacia per il comando. Qualità che io possiedo in abbondanza.

    In entrambi i casi, dopo la sua risposta mi sarei ritirato in silenzio, riflettendo sulla materia più importante. La catena di comando.

    Dunque il più alto in grado, in senso gerarchico, è sicuramente Kyojuro. E non siamo più ai tempi di nonno Hizashi: il sesso di un ninja non è più una discriminante nella valutazione dei meriti e della gerarchia.
    In senso di nobiltà di sangue sono sicuramente il più elevato in grado: l'Uchiha viene superata di ben due scalini dal sottoscritto. Come stabilito dai resoconti del Settimo Hokage, del quale sono parente, il Byakugan è una delle più antiche linee di sangue degli shinobi. Noi Hyuga discendiamo direttamente dalla principessa lunare. Un passato oscuro, certo, ma non per questo meno nobile. Il che rende gli Hyuga il secondo più antico clan del continente, a pari merito con quei barbari dei Kaguya di Kiri.
    Più antichi di noi vi sono solo gli Otsutsuki. Tuttavia, essendo noi Hyuga nobili non solo di sangue ma anche di indole e di storia, siamo chiaramente superiori ai Kiriani.
    In seconda importanza vengono i Senju. Fondatori del villaggio della foglia e ai quali appartengono ben tre hokage. Sicuramente sono loro il clan più importante nella storia del nostro villaggio.
    Ed infine... gli Uchiha. Un clan di traditori bastardi che solo negli ultimi anni si sono riscattati. Per nobiltà di sangue sono pari ai Senju, ma la loro importanza è sicuramente inferiore.
    E dopo questo breve ripasso è evidente, che in senso di nobiltà di sangue io sono superiore a chiunque di questo gruppetto.

    Passiamo ai meriti per anzianità. Sicuramente sono più anziano dell'Uchiha. E anche in questo la supero. Valutiamo quindi l'energumena. Arahaki. Culturista di professione. Buffo. Da come si è presentata tutto avrei detto tranne che fosse un'intellettuale o un'appassionata di cultura. Chissà se anche lei condivide la mia passione per la genealogia. Mhh... sicuramente è maggiorenne, quindi potrebbe avere più o meno la mia età. Stabiliamo, per assurdo, che lei mi superi in questa classifica. Come sempre mi è stato raccomandato da mia madre, che i kami la abbiano in gloria, è scortesia sia chiedere l'età di una signora che stabilire che essa sia più anziana. Ergo devo comportarmi come se fosse più giovane, per assecondare questa sua vezzosità femminea che sicuramente alberga nel suo cuore (pur nascosto sotto quintali di muscoli). Il che mi rende il più anziano e, di diritto, il più autorevole.

    Terzo, ma non per importanza, i meriti personali acquisiti. Questo valore devo considerarlo assolutamente ignoto, in quanto non conosco sufficientemente i miei compagni di gruppo. Presumibilmente è Kyojiro colui con il maggior numero di credenziali e meriti ma dovremo vedere come si svilupperà questa prova. O esame che dir si voglia.

    Una cosa è sicura, per un motivo o per l'altro sono io il leader di questo team. Che grande responsabilità. Devo accogliere questo fardello con orgoglio e dimostrare alle ragazze che sono degno di tale ruolo. Devo dimostrarglielo sul campo, così anche Arahaki dal ragionamento animalesco accetterà il mio dominio naturale. Sono meno preoccupato di Miyori, il suo temperamento e la sua giovane età mi fanno ben sperare che non vorrà mettere in discussione la mia supremazia.
    Non voglio essere costretto a dimostrare con la forza il mio dominio, la riterrei una sconfitta. Vorrebbe dire che non sono riuscito a trasmettere la mia superiorità.

    Il mio flusso di pensieri sarebbe stato interrotto da Kyojiro (o da Miyori, nel caso avesse voluto parlare con il sottoscritto durante il viaggio).

    Ditemi quindi.. perchè volete diventare shinobi? cosa vi ha spinto ad iscrivervi all'accademia? non è un lavoro per tutti.. ed è anche molto pericoloso.

    Un interessante quesito. Divenire ninja è un mio dovere o un mio volere?

    Mentre rifletto su quell'interrogativo filosofico è Arahaki, dall'alto della sua semplicità animale, a dare la sua risposta:

    Un foruncoletto alto più o meno la metà di questa signora dai muscoli così perfetti mi ha sfidato. Mi ha detto che non sarei mai diventata capace. Ed io mi son detta "Ah sì, non ti spacco di legnate se no ti blocco la crescita e pure le sinapsi, quindi mò ti faccio vedere io, cretino." E mi sono iscritta. E poi, beh, per ottenere visibilità~

    Una risposta istintiva e, in quanto tale, sincera. Perlomeno all'apparenza. Interessante l'ultima parola della ragazza. Visibilità. In effetti, per chi nasce nel fango della mediocrità può essere difficile ergersi al di sopra della massa. Harahaki vuole distinguersi. Emergere. Divenire visibile. Non che ne abbia bisogno, in senso puramente letterale.

    Quindi, Arahaki-san, hai deciso di intraprendere un percorso di elevazione personale in quanto qualcuno ha osato definirti indegna della cosa.

    Avrei annuito, mostrando approvazione.

    Ammirevole.

    Avrei sbuffato.

    Il sottoscritto, dal canto suo, è stato obbligato a percorrere questo sentiero. Il mio venerabile nonno ha stabilito che io divenga uno shinobi.

    Non è necessario che loro siano messi a conoscenza del peso della mia condizione e dei miei problemi personali. Sarebbe ingiusto nei loro confronti caricarli dei miei fardelli.

    Tuttavia, riflettendo sulle vostre parole devo ammettere che, in effetti, forse io voglio divenire un ninja. E' giusto, ed opportuno, che io dimostri sul campo il mio valore.

    Forse è proprio questo che intendeva nonno Hizashi quando desiderava che io divenissi "parte del popolino". Devo conoscere anch'io, come Arahaki, la necessità di emergere. Di divenire visibili. Il desiderio di sollevarsi dalla massa del volgo e della fanghiglia umana per i propri meriti personali, in quanto non si ha nessuna altra possibilità di essere migliori.

    Nonno Hizashi vuole che io emerga in ogni aspetto della vita. La mia nobiltà di nascita deve essere rappresentata anche dalla mia vita. Dai miei valori. Dalla mia forza. Forse è questo che è necessario per poter sbloccare il Byakugan. Per essere degno del mio nome e della mia eredità. Per essere uno Hyuga.

    Dopo l'intervento di Miyori Uchiha avremmo continuato la nostra strada nel bosco di Konoha.




    Ci sarebbe voluta qualche ora, durante la quale avrei mantenuto un nobile riserbo, per raggiungere il luogo indicato. Almeno apparentemente.

    Kyojiro avrebbe guardato la cartina, evidentemente spaesato. Si dev'essere perso.
    La mia impressione viene confermata da Kyojiro. Dovremmo essere nel luogo indicato, ma non ne è sicuro. Un'altra evidenza della sua scarsa attitudine al comando.

    Una luce bianca entra nei limiti del mio campo visivo, sopra un albero alla mia destra. Si sposta rapida, di ramo in ramo. Inusuale. Una lucciola? No, troppo luminosa. E, poi, non è stagione. La luce si ferma sui rami sopra Kyojiro. Riesco a vederla. E' una piccola... creatura. Braccia e gambe. Sono orecchie quelle, o corna?

    Benvenuti! - kia! Io sono iro. - kia!



    Iro si posa sulla testa di Arahaki.

    MA CHE STRACAZZO SEI?!

    L'urlo della mia compagna di gruppo squarcia la quiete della foresta. Non posso certo approvare un simile comportamento. Avrei dovuto dimostrarle come ci si comporta a modo. Forse, con il mio esempio, avrei potuto portarla ad un livello accettabile di civilizzazione.

    Si agita, e si scuote, dando un pessimo spettacolo e ridicolizzando il nome del team tredici.

    Iro-Kia mi sto Iro-ncazzando ma di brutto eh. Ti sfondo la foresta a pugni.

    Pessimo gioco di parole. Iro sarebbe tornato sull'albero, evitando con rara maestria la furia di Arahaki. Scende sulla testa di Miyori e, solo al termine, sulla mia. Decido di accogliere lo spiritello secondo le leggi dell'educazione e della cordialità.

    Buongiorno Iro. Io sono Kenji.

    Iro si alza, sicuramente impressionato positivamente dall'incontro ravvicinato con la chioma lavata e lisciata di fresco al profumo di lavanda.

    Non lo so Kyojuro.. secondo te possono farcela? -kia!

    Kyojiro replica, stabilendo il nostro valore sulla base dell'appartenenza al villaggio della foglia. Posso concordare. Per quanto il vero valore di un individuo si basi sul suo lignaggio devo ammettere che anche i fattori culturali dell'ambiente possono influenzare positivamente un individuo.

    Sarei curioso di vedere come un'indole selvaggia come quella di Arahaki sarebbe stata domata dalla calma dei deserti sunesi o come il comportamento calmo e posato di Miyori sarebbe stato influenzato dalle nefande influenze del villaggio del suono.

    Sogni e fantasie che mi lascio alle spalle.

    Lo spiritello non è d'accordo con il nostro mentore, ritenendo il cuore la misura fondamentale del valore di una persona. Mhh. Si, anche il suo punto di vista è condivisibile sotto certi aspetti.

    Personalmente ritengo che giudicare una persona su uno solo dei suoi aspetti od elementi sia sintomo di un atteggiamento miope.

    La creatura sparisce, per poi tornare subito dopo con una foglia concava. Contiene uno strano liquido. La creatura la offre a Kyojiro. Giusto, deve aver riconosciuto in lui il nostro leader. Per adesso.

    Bevetelo solo se siete sicuri di voler intraprendere questa strada - kia! non si potrà tornare indietro - kia!

    Kyojiro beve dalla foglia e sparisce, come nebbia.

    Sgrano gli occhi, stupito dalla cosa, ma mi ricompongo. Ha detto di aver capito di che si tratta. Ma non sembrava impaurito dalla cosa. Più... sorpreso.

    Che cuore, che bere, ma che vuoi dare a questo branco di ragazzini, del veleno? Stupido essere, come se adesso per diventare Ninja devi spararti chissà che viaggi mentali. Me l'hanno raccontato e l'ho visto, bisogna passare un esame, non seguire uno spirito che parla, canticchia e sembra uscito dai sogni di uno sotto effetto di morfina. Porca di quella putt-... MA DOV'E' ANDATO L'ALTRO MATTO?

    Sorrido. Rilassati, Arahaki-san. Agitarsi non ci porterà più vicini alla soluzione.

    Credo si tratti di una prima prova. Una prova... di coraggio? Non è un caso che la creatura voglia saggiare la forza del nostro cuore?

    Sentite, cosi. Non so perché, ma questo Genin s'è trincato questa roba. Non so da quando i Ninja si prendono liquidi senza senso col rischio di morire. Mò questo idiota è sparito e se lo rivogliono poi magari pensano che l'abbiamo ammazzato. Questa mi sembra la più grande cazzata che in questo mondo possa esser mai processata da una mente umana... Ma dobbiamo seriamente seguire uno che pare uscito l'altroieri dall'Accademia? Questo quà o ci fa ammazzare o stamattina s'è svegliato sotto effetto di chissà che Tonici andati a male, visto che m'ha pure fatto arrivare la lettera di Goshido Okudo o come cavolo si chiamava quel tipo.

    Seppur a modo suo, e con i suoi tempi, Arahaki è giunta alla mia stessa conclusione. Kyojiro è inadatto al comando. Sicuramente sa qualcosa che noi non sappiamo, è inconcepibile che Konoha abbia deciso di lasciare tutta questa situazione al caso.

    Seppur con le nostre diversità Arahaki-san devo ammettere che condivido certe tue posizioni e...

    Mi avvicino alla foglia. E' mio dovere di comandante sul campo di andare a riprendere Kyojiro per le orecchie, dovunque Iro lo abbia cacciato. Ma prima che io possa prendere il mio diritto Arahaki trangugia il liquido. Che sia stato troppo riflessivo?

    Sparisce anche lei. Sospiro. Se anche prima avessi avuto una scelta, adesso non l'avevo più. Mi avvicino alla foglia e la prendo in mano. Se anche avessi potuto lasciare Kyojiro sparito, dopotutto era un mio superiore, anche se comunque sarei contravvenuto al mio dovere di ninja di Konoha... non posso lasciare Arahaki. Lei è un membro del mio team. E' una mia sottoposta. E' mia responsabilità assicurarmi che torni a casa, sana e salva.

    Soppeso la foglia, guardo Miyori, e le sorrido. Sono curioso di sapere che sapore ha. Se non volessi unirti a noi nel regno dell'incertezza, ti capiremo.

    Sollevo lo sguardo verso la foresta. Se non dovessi tornare ti pregherei di portare un messaggio alla mia famiglia. Di loro... che mi dispiace di non essere stato degno.

    Sollevo la foglia e bevo il liquido. Rido. Ahahahah, sa di...

    Mi sciolgo, come neve al sole, lasciando sola la piccola Miyori. Solo in quel momento mi rendo conto che ho lasciato da sola una ragazza in mezzo alla foresta. Un imperdonabile infrazione al galateo.

     
    .
  8.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Y Danone
    Posts
    10,451
    Reputation
    +80
    Location
    Dalle Nebbie del Passato...

    Status
    Anonymous

    I Primi Passi Infuocati


    Il Messaggero dei Kami

    II



    Narrato Pensato Parlato di Miyori Uchiha


    REI
    Rispetto

    La vera forza
    di un guerriero
    diventa evidente
    durante i momenti difficili.



    La minuta Uchiha rivolse un inchino formale Kyojuro, dopo che si fu presentato. La ragazzina soppesò l'onorifico da utilizzare nei confronti del giovane genin. Era superiore a lei dal punto di vista della gerarchia accademica, ma non lo era dal punto di vista nobiliare. Lei era stata educata a i riservare gli onorifici “sama” e “dono” solo ai membri della corte di rango superiore. L'unica eccezione era stata per lo zio paterno.
    Kyojuro... san, mi affido a voi. Disse semplicemente con la massima educazione.

    Il loro compagno più esperto, caposquadra secondo la terminologia che gli aveva insegnato Susumu, li aveva definiti un team, il team 13. Non era un qualcosa che le dispiacesse, ma era inusuale. Non aveva mai fatto parte di un gruppo. Il rapporto che aveva con i suoi attendenti era diverso, loro erano la sua famiglia, il suo legame con il mondo che era stato costretta ad abbandonare.
    Kenji san, Arahaki san. Si inchinò riservando ad entrambi un inchino meno reverenziale di quello riservato a Kyojuro. Il primo era sì uno Hyuga appartenente ad una delle più importanti casate di Konoha, ma non le era superiore né dal punto di vista nobiliare, né come grado accademico. Usare un onorifico come “sama” o “dono” era fuori questione.

    Si soffermò a riflettere sui suoi compagni. Il genin sembrava incerto, forse a disagio per non essere stato informato di tutti i particolari della missione. Tendeva a sminuirsi. Un leader non poteva concedersi il lusso di permettersi un simile atteggiamento. Però le piaceva quello che percepiva dal giovane, aveva una bella luce negli occhi. Cortese, disponibile... altruista?
    L'altra kunoichi era uno spirito indomito. Era ossessionata dai suoi muscoli che metteva in bella mostra in ogni occasione. Impulsiva? Molto. Attaccabrighe? Decisamente. Quando la definì uno scricciolo, lei non batté ciglio; non le andava di mettere altra paglia su un fuoco che potesse trasformarsi in un incendio. Arahaki aveva un modo superficiale di valutare le persone.
    Lo Hyuga era più complesso da inquadrare. Non era caduto nella “trappola” di Arahaki. Le aveva rivolto parole che ne gonfiavano l'ego, peccato sembrasse una palese presa in giro. Almeno dal suo punto di vista.
    Perché le persone non possono essere dirette? La parola dovrebbe avere un solo significato, non sottintenderne altri. Considerò mentalmente la ragazzina.
    Pensava di essersi lasciata alle spalle quel tipo di comportamento. La giovane Uchiha non era abituata a pararsi dietro un atteggiamento diplomatico per evitare uno scontro. Lei preferiva essere sincera, se non poteva restava in silenzio. Non metteva in discussione l'irrompente fisicità della sua collega, ma a volte l'ostentazione di tutti quei muscoli poteva risultare esagerata.
    Sarebbe stata un valido elemento del team? La sue qualità fisiche erano indubbie. L'acume, beh... quello andava affinato. Kenji sembrava racchiudere quella dote. La perfetta controparte della rissosa kunoichi. Riguardo se stessa... Non spettava a lei dare un giudizio sulle sue capacità.

    Si misero in marcia, spronati dal giovane capogruppo. Durante il viaggio entrambi i suoi compagni si affiancarono al genin. La ragazzina si mantenne in disparte per concedere loro un minimo di riservatezza. E fu una fortuna che il termine “nobilina” non arrivò alle sue orecchie. Era un commento che macchiava il suo status nobiliare. Significava non essere in grado di portare onore alla casata, al regno.
    Attese il suo turno per rivolgersi al genin.
    Kyujuro san, spero di non risultare indelicata, ma preferisco essere franca. Un leader deve dare l'esempio. Se ha dei dubbi, delle incertezze non le deve mai palesare. Non parlo di nasconderle, ma di affrontarle. Un leader è lo stendardo che dà forza al gruppo. Le sue parole sono un riflesso dell'animo. Kyojuro san abbiate fiducia in voi stesso, se ci hanno affidato a voi è perché siete degno di questo compito. Non comprendo ancora il significato dei gradi, ma la parola “solo” sminuisce quello che voi siete, il vostro percorso, i vostri sacrifici. Osservò, sempre in quel suo modo calmo di parlare. Era controllata, le era stato insegnato ad esserlo. Si rese conto di essersi lasciata trasportare. Perdonatemi, non avrei dovuto. Non vi conosco e vi ho giudicato sulla base di una prima impressione. Aggiunse arrossendo visibilmente, senza distogliere lo sguardo dal genin.
    Parlare con i suoi due compagni di team le risultò complicato.
    Intavolare una conversazione con Arahaki sarebbe stato come cercare di entrare volontariamente in un tornado, senza mai raggiungere l'occhio del ciclone. Ogni minima parola poteva far scattare la kunoichi e lei non voleva problemi da quel punto di vista. Non erano lì per una dimostrazione di forza tra loro. In teoria...
    Lo Hyuga era una serie di domande senza risposta, ma sarebbe stato scortese porgliele. Si erano appena conosciuti.
    Kenji san, spero in una collaborazione che metta a frutto le capacità di ciascuno di noi. Commentò educatamente. L'ideale sarebbe stato coordinarsi per compensare i punti deboli di ciascuno di loro, con i punti di forza degli altri.
    Mentre si dirigevano verso il luogo prefissato, le cui informazioni erano avvolte nel mistero, il genin pose loro una serie di domande.
    Perché voglio diventare uno shinobi? Cosa mi ha spinto ad iscrivermi all'accademia? Ripeté senza dare un suono a quelle parole.
    Arahaki fu la prima a rispondere. Non era mossa da un qualche nobile desiderio, ma dall'accettare una sfida. Era positivo, no? Significava che non era tipo da tirarsi indietro.
    Kenji fu il secondo a replicare. Le motivazioni del giovane non erano così dissimili dalle sue.
    Kyojuro san io sono cresciuta con un diverso credo, seguendo una strada che non ha molto in comune con l'essere una kunoichi. Perché sono qui? Per un duplice motivo: conoscere il mondo in cui ha vissuto mio padre e portare onore alla sua casata, gli Uchiha. Ho fatto una promessa. La mia parola è una sola, non esiste il ripensamento. Essere uno shinobi è pericoloso? Lo è altrettanto crescere seguendo la via del bushido. Una risposta onesta.

    Trascorsero delle ore prima di raggiungere il punto stabilito. Un luogo anonimo all'interno della foresta.
    Per un breve istante Miyori ebbe la sgradevole impressione che si fossero inesorabilmente persi, una sensazione derivata all'osservare il giovane genin alle prese con la mappa. Non aveva l'aria di uno che avesse tutto sotto controllo.
    Dubbio rapidamente fugato da un'apparizione che lasciò senza parole la ragazzina.
    I suoi occhi si spalancarono dall'emozione e dovette concentrarsi per evitare di restare a bocca aperta.
    Una luce bianca aveva fatto la sua comparsa. Miyori seguì con lo sguardo i movimenti tra un ramo e l'altro. Le iridi scintillarono quando si palesò da quella luminosità una creaturina, che si soffermò ad osservarli.
    Un Kami? No, è più probabile si tratti di un messaggero dei Kami. Rifletté, sforzandosi di prestare attenzione alle parole di Iro, il nome con cui l'esserino si era presentato loro.
    Prima di poter replicare la creaturina si posò sulla testa della ragazza rissosa.
    Pessima scelta. Ed ecco ripartire un altro siparietto di Arahaki, in cui volarono minacce in un forbito linguaggio da scaricatore di porto.
    Miyori si portò il palmo della mano destra sulla faccia, scuotendo la testa.
    Possibile che la kunoichi rissosa non si fosse resa conto dell'onore che il messaggero dei Kami le aveva fatto?
    Quando lo spiritello si posò sulla sua testa, la ragazzina balbettò un E' un onore per me ricevere la vostra visita Iro sama. Il mio nome è Miyori... Uchiha... Non appena si fosse levato in volo gli avrebbe riservato un inchino degno di un daimyo.
    Molto più educato fu Kenji nei confronti della creatura. Comprendeva l'onore della presenza di Iro sama? Non ne era sicura.
    Il messaggero dei Kami si rivolse a Kyojuro, mostrandosi dubbioso sulle capacità dei tre studenti.
    Stiamo per essere messi alla prova. Miyori senti poco e niente del discorso sull'essere di Konoha e della replica che non era il villaggio a dare loro la forza... o quello che era. Per la ragazzina contava solo che Iro sama si fosse manifestato loro.
    Una sfida!
    Il primo passo era di bere il contenuto all'interno della foglia.
    Kyojuro fu il primo, svanendo alla loro vista. Le sue ultime parole si persero nell'aria.
    Eh? Miyori si sforzò di restare impassibile, ma non era facile dopo quello di cui era stata testimone.
    Dovevano compiere un atto di fede?
    La kunoichi rissosa ripartì con uno dei suoi monologhi, soliloqui, dialoghi a senso unico. Se ne uscì con un discorso sul liquido velenoso, prese a male parole sia Iro sia Kyojuro, fino a raggiungere il culmine con l'offrirsi volontaria per recuperare il suddetto genin scomparso.
    Miyori dovette ammettere che lo Huyga provò a calmare l'esagitata compagna, ma non ottenne esattamente l'effetto desiderato.
    Arahaki scomparve a sua volta, colorando le sue gesta con un'invocazione fuori luogo ai Kami e le minacce di morte ai bisnonni di Kyojuro.
    Rimasti in due, la ragazzina osservò basita lo Hyuga e Iro.
    Provò a replicare sull'insania della loro collega, ma lo shinobi prese per primo la parola.
    Le sorrise.
    La ragazzina distolse lo sguardo imbarazzata. Non era il momento per essere cortesi.
    Soppesò le sue parole, rendendosi conto che il suo compagno aveva messo in dubbio la sua volontà di seguirli.
    Non replicò, lasciandolo andare. C'era rimasta male.
    Io non tradisco la parola data. Se sono qui è per una mia scelta. Obiettò. Si concesse un sospiro. Non sono piccola, non sono indifesa. Diresse lo sguardo verso la creatura luminescente. Ci avete scelto, Iro sama, e per me è un onore. Kenji san mi ha chiesto di avvisare la sua famiglia se fosse successo qualcosa, ma io non intendo restare indietro. Se farò in modo che lui torni indietro, non avrò alcuna richiesta da rispettare, giusto? Rivolse un inchino al messaggero e bevve a sua volta la bevanda.


    Chakra: 10/10
    Vitalità: 8/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 2
    • Shuriken × 6
    • Dadao × 1
    • Tonico Coagulante Minimo × 1
    • Tonico di Ripristino Minimo × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Respiratore × 1
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 1
    • Bottiglietta di Alcool × 1
    • Accendino × 1
    • Occhiali × 1
    • Guanto in Cuoio × 1

    Note
    ///



     
    .
  9.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    397
    Reputation
    +81

    Status
    Offline

    I Primi Passi Infuocati


    Rapido: I Primi Passi Nella Landa



    [Durante il viaggio..]
    Non poche furono le risposte dei ragazzi, contornate anche da alcune parole che mi colpirono molto.. per loro il mio definirmi "semplice" era quasi un dispregiativo, come se mi stessi buttando giù o non credessi in me stesso e ciò, in parte, era vero. Nella mia mente era ancora vivida l'espressione di quella bambina, presa in ostaggio, che non ero riuscito a salvare. Avevo ancora in mento ciò che avevo pensato e il male che avevo provato alle gambe dopo aver dato tutto me stesso per cercare di liberarla fallendo inutilmente e vedendola morire davanti ai miei occhi e, successivamente, usata come scudo umano sbarazzandosi del corpo senza vita quando non c'è ne fu più bisogno. Non ero stato abbastanza in quel frangente. Il mio massimo non era bastato a salvarla e la cosa mi aveva fatto capire una cosa molto importante.. Non ero ancora pronto per definirmi un ninja, non dopo quella perdita. Mi serviva un riscatto, un riscatto personale che mi riportasse vicino ai valori di mia madre, quei valori che così tanto cercavo di agguantare e che sembravano essere così distanti e difficili da raggiungere. No Kenji, non penso che sarò io a guidare questo team, sono stato scelto solo per scortarvi al luogo designato e accompagnarvi in questo viaggio. Una volta tornati al villaggio probabilmente vi verrà assegnato un Chunin per continuare il vostro addestramento. Si poteva notare benissimo che la quiete in me non era più quella di prima, il mio classico sorriso sembrava un po' più cupo. Avete assolutamente ragione, un leader.. un genin.. ha delle grandi responsabilità verso il villaggio. Non può mostrarsi debole o indeciso, ma ci sono momenti in cui è davvero possibile non sembrarlo? Come posso spiegarvi.. se, per esempio, un fratello maggiore perdesse sua sorella.. Riuscirebbe ancora a sembrare forte? Se un padre perde suo figlio avrebbe ancora l'energia per dimostrare affetto? Se un figlio non fosse all'altezza delle visioni di sua madre, visioni di onore e speranza.. Potrebbe ancora mostrarsi onorevole e lodarsi di essere capace? Mi rivolsi poi a Miyori Come può, una persona che ha fallito, avere l'onore di essere chiamato genin? Sapevo le basi del bushido, e immaginavo che questa domanda avrebbe potuto metterla in difficoltà, ma alla fine io ero li per guidarli al meglio delle possibilità e far capire la propria strada ai tre studenti era proprio ciò che avrei dovuto fare in quel momento. Altre conversazioni di minor conto si protrassero come quella con la torre, Arahaki, che paragonò a dei ramoscelli i suoi compagni e a cui risposi abbastanza divertito. Beh, scoprirai nell'arco del tuo addestramento che la possanza fisica non sempre è tutto. avrei respirato profondamente Senti l'energia che scorre dentro di te, quella è la fonte più grande di potere che esista in questo mondo. non fermarti alle apparenze che la pura carne può dare. Un uomo in sovrappeso potrebbe essere veloce quanto un ghepardo e un uomo gracile potrebbe rivelarsi il più difficile da far crollare. Certo, una buona stazza può aiutare sicuramente, ma diffida da quello che gli occhi vedono.. Beh, a meno che tu non sia uno Hyuga o abbia il sangue Uchiha che i scorre nelle vene come per me e immagino anche la tua nuova compagna Miyori. Immaginavo sapesse delle peculiarità degli occhi dei vari clan ma, nel caso contrario, gli avrei spiegato anche un po' di storia degli stessi, probabilmente causando un goccio di noia e disinteresse in lei.

    [Intanto insieme a Iro...]
    Tutti e tre i ninja mi avevano seguito, chi più velocemente e chi meno, chi per le proprie ragioni e chi per quelle legate alla sua famiglia ma l'importante era che tutto il team tredici aveva raccolto il coraggio e si era buttato a capofitto in qualcosa di sconosciuto e per questo furono premiati. una volta che avrebbero bevuto quello strano liquido tutto, lentamente, sarebbe iniziato a cambiare. Gli alberi, le rocce e tutta ciò che si aveva intorno avrebbe iniziato a sciogliersi facendo gocciolare copiosamente a terra un liquido simile a quello bevuto ma di colore corvino. Più il tutto scompariva e più tutto sarebbe stato chiaro, ci trovavamo in mezzo ad un illusione, tutto quello che avevamo visto da chissà quanto tempo non era la realtà ma qualcosa di fittizio creato da chissà che entità. Una volta che tutto il falso mondo si sarebbe sciolto i presenti avrebbero potuto ammirare uno spettacolo fuori dal comune. Si trovavano ai piedi di un baratro di parecchie centinaia di metri con al fondo un bosco estremamente fitto. a guardare così sembrava di essere sopra le mura di Konoha e guardare verso il basso..solo molto più in alto. Il sole baciava la pelle dei ninja e portava calore e tranquillità in quel luogo. Dietro di loro lo stesso paesaggio.. Si poteva quasi dire che fossero nel mezzo di un vasto luogo dove altissime mura di roccia naturale formavano quello che sembrava proprio.. Un labirinto. Da questa parte - kia! Avrebbero visto tutti Hiro aspettarli vicino ad una piccola stradina dissestata che scendeva lungo la vivida roccia. Io senza fare molte domande iniziai a seguire a camminare verso la creatura. Benvenuti a casa mia - kia! Benvenuti nella Landa del Fuoco Nascosto - kia! Se qualcuno non avesse voluto proseguire avrei cercato di spronarlo ma immaginavo che nessuno, arrivati a quel punto si sarebbe tirato indietro. Ne ho sentito parlare da alcuni miei sensei.. Questa landa è stata scoperta non troppo tempo fa ed è parecchio peculiare. E' Viva e perennemente alla ricerca di anime. Non abbiate paura, non si nutre di esse.. bensì si nutre di alcune virtù delle persone. La landa ti mette alla prova per far fuoriuscire queste tue virtù e, se ci riesce.. Iro mi avrebbe interrotto. Le ricorda, tramite la memoria della terra - kia! Dell'acqua - kia! del vento.. Avrete ormai capito che le frasi di iro finivano tutti nella stessa maniera ma, quest'ultima volta, nessuno sarebbe riuscito a sentire quelle ultime parole in quanto una forte folata di vento avrebbe colto i ninja, accompagnandosi da una strana visione, la visione di un ragazzino che, con difficoltà, ne portava un'altro a spalle correndo e scappando da alcuni feroci lupi. fu una frazione di secondo prima che la visione terminasse. Cosa è stato?! ho visto qualcosa.. Chiesi a Iro che mi rispose con fare tranquillo. Avete appena visto i ricordi di questa terra, la linfa vitale che la rende viva e che le permette di sopravvivere in questo mondo pieno di guerre e ingiustizie. - kia! Arrivammo ai piedi di quella altissima formazione rocciosa in uno spazio verde e tagliato da un fiume che si avventurava nella fitta boscaglia più avanti. Tutti poterono notare anche un arco alto circa tre metri e fatto della stessa pietra da cui eravamo scesi con delle leggeri iscrizioni in una lingua runica che dal canto mio non riuscii a riconoscere. Kyojuro - kia! tu li accompagnerai ma non dovrai intervenire per nessun motivo - kia! Questa è la loro prova, non la tua. - kia! Tu sei speciale.. - kia! il tuo tempo non è ora - kia! Successivamente si rivolse ai tre ragazzi. Passate uno alla volta attraverso l'arco - kia! a quel punto sarete voi e la landa - kia! Con il suo solito guizzo fulmineo iro si posizionò sulla mia testa e si mise comodo. Dal suo corpo si sentiva un tenue calore perenne, come se un piccolo fuoco innocuo si fosse posizionato sui miei capelli. Coraggio - kia! Seguili - kia! Se tutti i ragazzi si fossero mossi io li avrei seguiti a ruota, passando per ultimo attraverso l'arco di pietra.

    [Una volta che i ninja furono entrati...]
    Poco dopo aver varcato la soglia dell'arco e quindi della fitta boscaglia ci si sarebbe ritrovati nuovamente in una situazione dove la luce del sole non riusciva a filtrare del tutto gli alti alberi della vegetazione. Più si addentravano nella foresta e più oscurità avrebbe celato i loro occhi ma mai arrivando a renderli ciechi. fu questione di qualche minuto di cammino seguendo la strada che si sarebbero imbattuti in un primo bivio. la roccia, che formava le pareti di quelle piccole vie, forniva due possibili alternative. una verso destra e una verso sinistra. Se i ragazzi avessero chiesto a iro informazioni lui non avrebbe detto nulla e, nel momento in cui io avrei tentato di parlare, semplicemente mi avrebbe tirato i capelli, in modo da farmi capire che non era il caso. Se qualcuno di loro si sarebbe concentrato avrebbe potuto sentire dei suoni. Da sinistra avrebbero sentito un lontano suono di qualcosa in fiamme, un falò probabilmente o qualcosa di simile. Da destra invece avrebbero sentito qualcosa di molto più macabro: suono di catene muoversi. Che avessero preso la scelta di dove andare d'istinto o meno non era importante ma, di sicuro, le due strade li avrebbero portati a confrontarsi con qualcosa che li avrebbe messi duramente alla prova.


    CITAZIONE
    Con il rischiò di farvi annoiare vi devo chiedere un ultimo post prima di entrare nel vivo dell'azione. Avevo bisogno di buttare giù le basi per il tutto ma, prossimo post, si parte con qualcosa di più movimentato!

    Per Niaval: Questo dovrebbe essere anche il tuo corso alle basi ma, fino ad ora che ancora di regolamento non dobbiamo parlare, i tuoi post mi sembrano ottimi e ben fatti, quindi nulla da dire, complimenti! Dal prossimo post inizierò a mostrarti e chiederti di attuare alcune azioni per me, in modo da indirizzarti verso il giusto utilizzo delle regole! Enjoy!

     
    .
  10.     Like  
     
    .
    Avatar

    ~CHOMP~

    Group
    Giocatori
    Posts
    19
    Reputation
    +8

    Status
    Offline

    I Primi Passi Infuocati


    A Place That Freaks Out



    Riapparizione casuale di una donna. Il tempo giusto di rifiatare per un millesimo di secondo dal proprio naso, cacciando fuori quella morte di parola ancora in gola.

    ...-ni...?



    Non ha più neanche il potere d'esalare un respiro, restando ferma immobile ad osservare i propri dintorni liquefarsi velocemente. Alberi, rocce, qualsiasi cosa che si trova nei dintorni di quel mostro su gambe incomincia a scomparire scivolando verso un non nulla d'esistenza, traslandosi nel giro di pochi istanti in liquido molto simile a quello ingerito - tra l'altro reputato anche disgustoso. Non crede ai propri occhi, qualsiasi cosa le si cancella letteralmente in fronte ai propri occhi blu elettrico fino a diventare niente, salvo poi praticamente riforgiarsi sotto una forma assolutamente differente.
    Non le è passata assolutamente la voglia di rifilare uno scappellotto di una violenza inaudita nei confronti di Kyojuro reo confesso d'aver ormai oltrepassato il limite e sfracassato il sistema nevrotico della donna. Le è passata invece la voglia di chiacchierare su quelle che furono le motivazioni che han spinto lei ad aggregarsi ai Ninja, al diventare un gruppetto, persino allo sproloquio - agli occhi di chiunque TRANNE che i suoi - di Kenji quando le ha detto che prova ammirazione per il fatto che voglia diventare Kunoichi per un nanerottolo. Tutto passato tranne due cose: lo stupore e la voglia di lanciare Kyojuro di sotto.

    KYOJURO. - E' letteralmente un urlo che suona proprio come un tuono atto a squarciare in due un cielo quasi sereno. - Ti reputo un idiota.



    Non che abbia molto altro da aggiungere. Glielo spiattella dritto in faccia, cercando di fissarlo dritto dritto negli occhi, con una faccia estrema. Gli occhi taglienti, le palpebre leggermente abbassate e le sopracciglia ben inarcate. Il linguaggio del corpo è quello di una donna che vuole effettivamente dargliele. Le spalle non s'inarcano, s'allargano in due rotondità ben distinte, con i pugni stretti pieni di forza. La mano destra arriva persino ad alzarsi e, molto lentamente, tenterebbe d'avviarsi verso il Genin. Il passo è lento, tranquillo all'apparenza, con un colpo veemente e forte contro il terreno dopo l'altro. Colpi pesanti, piegando le ginocchia e tenendo i piedi piatti in modo da far sentire a pieno il proprio moto. S'avvicinerebbeVediamo se sono intelligente: Azione GRATIS - avvicinamento (Massimo 6 metri) verso Kyojuro al Genin stesso nel tentativo successivo di rifilargli un affettuosissimo e carinissimo colpo. No, stavolta niente coccolone al suono di "Ara-Ara~", ma coccolone al suono di adorabili mani che si schiantano contro un fisico umano.
    Difatti, una volta eventualmente riuscita nell'avvicinare Kyojuro, solleverebbe il proprio massiccio arto destro con una velocità abbastanza moderata, flettendo per bene tutti i muscoli. Il tripudio di possenza stavolta si produce in un suono ben poco piacevole, una cucitura che comincia a cedere, uno {STRAP} dolce ma ben poco adorabile e tenero. Il braccione muscoloso destro andrebbe poi a proiettarsi verso la testolina di Kyojuro, tentando di prodursi in uno scappellottoAzione "Offensiva" 1 - Scappellotto a Kyojuro (Mano Destra, No Armi) - Slot Richiesti: 1 - Potenza volontariamente ridotta al minimo (3) il cui compito non sarebbe far del male, ma fargli accorgere che esistono anche loro. Il tutto prestando infinita attenzione nel cercare di non cascare chissà dove per via di quella scogliera dove son finiti.

    Ma sei impazzito?! Tu da Genin prendi e ti bevi quella roba? Ed ora siamo finiti tutti quanti chissà cavolo dove?! E se fosse stata avvelenata? Pensa Kyojuro, PENSA!



    Sbatacchiandosi l'indice sulla tempia nel dirglielo, con quel vocione tutto suo, grugnendo e sbuffando dal naso con una forza tutta propria. Va detto che lo scappellotto rifilato non è praticamente niente, è un buffettino fatto unicamente per far rendere di conto che c'è anche lei ed il suo daffarsi non le è affatto piaciuto, ma proprio per niente. Glielo fa render conto nel miglior modo che conosce: dandogli un bel pugnazzo. Peccato sia un Genin ed il suo unico neurone riesce a funzionare, il che la porta a non esprimersi in un effettivo colpo contro il Ninja. Anche perché sarebbe del tutto deletereo nei confronti del suo poter accrescere di grado. Sbuffa. Tanto. Pesante.

    Io col cazzo che sarei venuta a prenderti. Al diavolo le prove, al diavolo tutto, un Ninja deve usarlo il cervello!... E noi non l'abbiamo usato per pararti il posteriore. A TE!



    Degluttisce. S'è accorta che, ai suoi stessi occhi, ha commesso un errore. E per la prima volta non è un errore che causa problemi solo a lei, per la prima volta è un errore che DERIVA dagli altri. Non ci crede, si è tratta in fallo da sola, arrivando a rifletterci mordicchiandosi il labbro inferiore con una leggera insistenza. La prima volta che si trova in una situazione del genere e non sa bene cosa fare. Da una parte ha seguito una persona che reputa ormai decerebrata. Dall'altra, causa della sua impulsività, altri due ragazzetti l'han seguita. Al diavolo le prove, che le interessa delle prove, il guaio è che ora son là dentro. E che, quasi sicuramente, tutto ciò che li circonda non è altro che l'illusione di un plausibile spirito buontempone.
    Si guarda attorno. A circondarli monti ed uno strapiombo. Non sono presenti molte altre direzioni da prendere se non quella che Iro interpreta e invita a seguire. Procede dietro quell'essere e - comunque - Kyojuro, colpevole d'averli infilati in un vero e proprio pasticcio. S'arrampicano - si fa per dire - fino ad una stradina dissestata che scendeva tra le rocce. Nel mentre ricevono delle spiegazioni su dove si trovano: la Landa del Fuoco Nascosta. Una forte folata la lambisce, costringendola a porre le braccione a protezione del proprio volto per vedere ove s'incammina.

    Quindi in pratica ci hai fatto finire in un territorio nascosto? E se non fossimo in grado d'uscire da qui? Siamo destinati a crepare per colpa di uno uscito l'altroieri dall'Accademia?



    Non riesce a non colpevolizzare Kyojuro della loro fine. Raggiungono infine un arco di roccia, attraverso il quale - secondo Iro - dovrebbero passare. Degluttisce, non si fida assolutamente. Da quel che ha studiato in Accademia, tra l'altro, se dovesse trovarsi effettivamente in una illusione architettata dal Genin le basterebbe rilasciare il proprio Chakra per poter abbandonare il territorio. Certo, le manca l'effettiva certezza e sicurezza di trovarsi in una illusione, il che la costringe a non provare neanche a rilasciare il suo potere interno prima che finisca per sperperarlo tutto.

    Che poi. Questa è una illusione no? Se utilizzassimo tutti quanti il Rilascio...?



    Mormora in direzione di Miyori e Keiji, tentando d'escludere dall'equazione Kyojuro. Anche perché la sua idea in sottofondo è quella d'abbandonarlo in quel posto finché non sarà in grado di utilizzare la propria materia grigia per uscire da solo. Chiede consiglio ai due anche perché probabilmente sono più avanti di lei nel percorso Accademico e sono in grado di darle la certezza che la sua idea non sia così maledettamente sciocca.

    Lo so io perché è speciale...



    Pensa a denti molto stretti, continuando a sbuffare ed a malmenare il vento quando le pare e piace. Scrocchia un paio di volte il collo da una parte all'altra, roteando le spalle. Le viene detto d'entrare e, a dire il vero, non ha altre scelte. Alle proprie spalle il baratro del vuoto, della fuga e del fallimento. Di fronte l'ignoto. L'ignoto fa sempre paura. La paura va affrontata, quella è l'idea che Iro voglia esprimano. Sbuffa per la volta X.

    Andiamo va.



    Sbattendo le braccia lungo i fianchi, affrontando il portale di roccia.
    Pochi millisecondi per ritrovarsi chissà dove. Una boscaglia terribile, fittissima e rognosa. Le sue intenzioni son chiare: gli alberi andrebbero spostati. Cercherebbe fisicamente di togliere di mezzo qualsiasi fronda impedisca a quel corpaccione gigantesco e nerboruto di passare dolcemente lì in mezzo. Il buio si fa sempre più attanagliante, costringendola spesso a degluttire e stringere le chiappone in due glutei grossi quanto marmorei. Non pronuncia una parola, lascia che siano gli sbuffi ed il tentativo di togliere di mezzo qualsiasi cosa la blocchi a farla da padrone. Respira e basta. Non così regolarmente, ma respira.
    La vena sul collo finisce per sbocciare quando incrocia assieme agli altri un bivio, segnato da una roccia. Da una parte un lugubro rumore di catenacci, dall'altra lo screpitare di qualcosa. Par fuoco. Le sue abilità in cucina la portano a sospettare che si tratti di braci su del legno, una sorta di falò, anche se la sicurezza le manca. Una timida luce fioca par intravedersi da un lato di quella separazione. Fosse per lei, correrebbe velocemente in direzione della luce, solo per strappare via un qualche ramo ed accendersi una torcia così da trovare l'uscita nel tempo più breve possibile. Ma è parte di un team. Ed in Accademia, a Konoha, insegnano qualcosa sui team. Che non è lei a farla più da padrona per quel che riguarda se stessa.

    Allora. Da una parte mi pare di sentir fiamme e vedere una luce. Dall'altra si sentono delle catene. Non so voi, ma io cercherei una fonte di luce. Sembra che addentrandosi sempre più nella foresta, sia sempre più buia.



    Ragiona. E' costretta a farlo. E' costretta ad usare il cervello, perché se no ci rimette le penne e lo sa. Indi per cui, neanche si crea il problema di fermarsi ed utilizzare la materia grigia di proposito. Lo deve fare per non far finire se stessa e gli altri ragazzetti in un manicomio o sotto tre metri di terra.

    Voglio uscire da questo posto demenziale in fretta. Intendo andare verso il falò, ma vi aspetterò solo per sentire se avete qualche altra idea. E sperate che non sia un'idea stupida come quelle di qualcuno.



    Povero Kyojuro.

    Se andiamo al falò possiamo provare a prenderci della luce. Se invece pensate di andare verso la ferraglia convincetemi. Vi do un pugno di secondi. Fate alla svelta che mi è venuta voglia di fare pesi di nuovo visto che mi sto distruggendo già le ovaie. Pesi perché se no vorrei spezzare come uno stuzzichino qualcuno.



    Cercando di rifilare una gelida occhiataccia a Kyojuro. Lo detesta. Più o meno. E' qualcosa che si può correggere, ma di certo i rapporti non sono tra i migliori. In ogni caso, la mastodontica Arahaki attenderà il dirsi dei due più piccoli di statura sbattendo la punta del piede sinistro ripetutamente contro il terreno. Nel caso dovessero maturare un'idea diversa dalla sua e fossero in grado di convincerla - anche per via del democratico voto - li seguirebbe - rischiando di doverli caricare in futuro. In caso non sappiano decidersi, proverebbe a prendersi la leadership fisicamente, provando a spingere i due a seguirla in direzione del falò.

    Chakra: 10/10
    Vitalità: 8/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Colpetto a Kyojuro
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico Potenziante Minimo × 4
    • Tonico Coagulante Minimo × 2
    • Tonico di Ripristino Minimo × 2
    • Fasce da Combattimento × 2

    Note
    ///



    Ed io ti precedo c:
    Sì, ti ho "attaccato" soltanto per vedere se ho capito come si fa e se sono stato in grado di farlo giusto. E per coerenza, perché glielo avrebbe rifilato davvero un pugno. PENSANPO'.
     
    .
  11.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    2,496
    Reputation
    +225

    Status
    Offline

    I Primi passi infuocati


    Post Terzo



    Kyojuro mi confidò che non sarebbe stato lui il nostro leader: era solo un accompagnatore, un selezionatore. Una volta terminata questa prima prova il nostro addestramento sarebbe proseguito sotto la guida di un chunin del villaggio.

    Ora iniziavo a capirci di più.
    Konoha, come da antica tradizione, cercava sempre di creare dei team bilanciati in cui gli elementi potessero influenzarsi positivamente così da accrescere, come braci sul fuoco, la potenza della fiamma della nostra anima.
    In effetti una persona come Arahaki avrebbe avuto bisogno di un grande aiuto per diventare una kunoichi con i fiocchi: e chi meglio di Kenji Hyuga per guidarla in questo processo?

    Sicuramente non Kyojuro. Come lui stesso avrebbe dimostrato, di li a breve.

    Tuttavia il poveraccio si stava buttando troppo giù. Doveva aver subito un qualche tipo di trauma.
    I suoi discorsi erano senza senso, così come i suoi esempi.

    Gli avrei sorriso e posato una mano sulla spalla sinistra Purtroppo, Kyojuro, non possiamo permetterci il lusso di farci affogare dal nostro risentimento.

    Sospiro. Siamo ninja di Konoha. Inclino la testa verso destra. Beh… tu lo sei, Kyojuro-san. E un ninja di Konoha sarà sempre parte della foglia. Se un padre perde un figlio, dovrà essere forte per il figlio che ha perso un padre. Se ti ritieni un fallito, Kyojuro-san, lo diventerai.

    Lo supero, lasciandomelo alle spalle. E un fallito non merita di essere la guida di nessuno.
    Voglio provocarlo, spingerlo ad una reazione. È mio dovere come futura guida non lasciare indietro nessuno. Non è questo il nindo di un ninja di Konoha. Non è questo il mio nindo.

    Arahaki e Kyojuro. Già due ninja che hanno bisogno della mia saggia guida. Mi giro verso l’Uchiha. Fino a questo momento Miyori è rimasta in silenzio. Spero che anche lei non sia una ragazzina bisognosa. Certo, è mio dovere aiutare i miei alleati ad esprimersi al meglio ma… temo che risollevare tutti da solo possa essere un compito troppo gravoso per me.

    ***



    Dopo aver bevuto la zuppa di Iro la faccia di Miyori inizia a sciogliersi. Mi guardo attorno e anche gli alberi si squagliano in un fango nerastro. I rami colano a terra, un liquido oscuro avvolge tutto. Mi trovo immerso nella melma. Quel liquido stava influenzando i miei sensi… che si trattasse di una droga? O di un’illusione? Nel secondo caso i miei occhi bianchi avrebbero potuto aiutarmi a comprendere la verità. Se io ne fossi degno.

    Avevo cercato di risollevare Kyojuro ma… forse sarei stato io quello da sollevare. In realtà capisco come si sente.

    Per tutta la vita mi è stato detto che sono perfetto, implacabile, immutabile. Tutti mi avevano sempre mentito.

    Solo il mio venerabile nonno ha avuto il coraggio di dirmi la verità. E mi ha invogliato a confrontarmi con il mondo al di fuori del quartiere Hyuga. Dove chiunque mi stia attorno non mi dice quanto sono forte per poi deridermi dietro le spalle.

    La melma si apre, i miei compagni mi circondano, dietro di loro delle mura di roccia, attorno a noi solo foresta e queste pareti. Dev’essere parte della prova.

    Alla mia destra si trova Miyori. Mi avvicino e, una volta che lei mi avesse visto, mi sarei inchinato al suo cospetto.

    Ti chiedo scusa, Miyori-chan. Mi sono reso conto solo dopo che… ti ho lasciata da sola. Avrei dovuto chiederti cosa volevi fare. Sarei dovuto essere… migliore.

    Sbuffo, più rivolto a me stesso che a lei. Ho ancora molto da imparare ma… sono uno Hyuga. I nostri occhi ci consentono di vedere qualunque cosa, persino i nostri errori. Per quanto minuscoli, per quanto momentanei.
    Si dice che non ripetere i propri errori sia il modo migliore per migliorarsi. Devo imparare a non commetterne più. Forse potrebbe servirmi un quadernetto come quello di Arahaki.
    Più probabilmente mi sarebbe bastato un foglio del suo. Fronte e retro, non sia mai che pecchi di superbia.

    Forse mi sarei persino permesso di chiederglielo se Arahaki non avesse iniziato un siparietto con il nostro “conducente”.
    Strizzo l’occhio all’Uchiha. Di solito lascerei da sola una così bella coppietta ma… vista la situazione non mi sembra il caso. Che dici?
    Avrei atteso la replica della ragazza, come si confà ad un gentileader come il sottoscritto, e dimostrando che ho imparato dal mio errore di prima.
    Sono proprio bravo a migliorare. Se continuo così potrei persino diventare jonin prima della fine dell’anno.

    Io col cazzo che sarei venuta a prenderti. Al diavolo le prove, al diavolo tutto, un Ninja deve usarlo il cervello!... E noi non l'abbiamo usato per pararti il posteriore. A TE!

    Non sono giunto in tempo per impedire ad Arahaki di aggredire Kyojuro ma… forse posso ancora riparare ai danni. Sempre che non ci pensasse il genin a riempirla di mazzate. Il mio venerabile nonno l’avrebbe fatto.
    Lo ha fatto anche con me. Chiaramente, essendo uno Hyuga di stimata abilità, non ha lasciato alcun segno sul mio corpo.
    Poso una mano sulla spalla destra di Arahaki, prima che possa provare a colpire di nuovo Kyojuro.

    Si, so che si tratta di un grande rischio. Ma non si diventa un grande ninja senza correre rischi.
    Hai ragione, Arahaki-san. Avrei tolto la mano, se lei non me l’avesse strappata a forza prima. La mossa di Kyojuro-san è stata avventata e pericolosa. Ma non per questo noi avremmo dovuto abbandonarlo.

    Faccio un passo avanti e mi giro, frapponendomi tra lei e la sua preda.

    Siamo ninja di Konoha. La collaborazione è la nostra linfa vitale, fin dalla fondazione del villaggio. Questi sono i valori del primo hokage, e dei suoi successori. Questo è ciò che significa essere un ninja della foglia. E tu hai già dimostrato di incarnare la volontà del fuoco in te.
    Avrei atteso che Arahaki si fosse calmata, o che si sfogasse su di me. Spero di riuscire a calmarla, ma non ne sono molto sicuro.
    Terminato quel proficuo momento di scambio di opinioni mi sarei diretto verso Iro.

    Benvenuti a casa mia - kia! Benvenuti nella Landa del Fuoco Nascosto - kia!

    Il fuoco nascosto? Interessante. Un nome che si presta a molteplici interpretazioni.
    Ascolto con attenzione la spiegazione di Kyojuro e di Iro. Ancora più interessante.

    Quindi è questa la prova? Dimostrare di possedere le virtù degne della landa del Fuoco Nascosto?

    Un forte vento avrebbe spazzato le mie parole, forse nemmeno i miei compagni sarebbero riusciti a udirle…



    Un bambino, che sulle spalle ne porta un altro, mi attraversa la strada. Sembra quasi uno spettro, una figura dai contorni bianchi che non si cura di noi. Un’altra illusione? Dopo i due bambini vedo quattro lupi inseguirli. Sono magri, affamati. I due bambini non devono aver fatto una bella fine, ma il loro spirito indomito ne ha preservato il ricordo nella landa del fuoco nascosto.

    Una magra consolazione… Scuoto la testa.
    Sento senza ascoltare la spiegazione di Iro, la visione era stata già chiara a sufficienza.

    Seguo la nostra guida lungo il sentiero, scendendo dal pendio fino a giungere ai piedi della parete di roccia. Un fiume scorre placido di fronte a noi, un arco di pietra divide la foresta in due parti. Ci sono delle iscrizioni sulla pietra ma… non riesco a decifrarle. Una lingua che non conosco, propria degli spiriti del Fuoco Nascosto.

    Quindi questo fa parte della prova. Superare le nostre paure e risvegliare le virtù nascoste dentro di noi. Dare nuova linfa a questa terra per permetterle di sopravvivere. Che sia veramente un nobile scopo?
    Nutrire con le nostre anime una terra che non si fa scrupoli a osservare dei bambini venire divorati da quattro lupi spelacchiati? La legge della natura, certo. La tua morte è nutrimento per me ma… Non so se sono in grado di accettarlo.
    Eppure, dovrò farlo. Sono uno shinobi, ormai. Prendere vite è la mia vita.

    Devo sperare che questi miei occhi mi permetteranno di giudicare chi sia degno della vita e chi della morte.
    Ma posso, davvero, prendermi una tale responsabilità?

    Arahaki mi guarda, sembra confusa. Mi distrae dai miei pensieri.

    Che poi. Questa è una illusione no? Se utilizzassimo tutti quanti il Rilascio...?

    Sorrido scuotendo la testa. Farlo significherebbe abbandonare la prova. Affamare ancora di più la landa del fuoco nascosto. Una belva affamata è in grado di compiere atrocità, pur di sopravvivere.
    Incrocio le braccia. Non voglio che, a causa del mio rifiuto, dei viandanti ignari vengano attirati qui con l’inganno. Sottoposti a queste illusioni, a queste torture. E vivere solo come visioni, e ricordi, in questa terra.

    Fisso i miei occhi nei suoi, memore del nostro confronto di prima. Se però questa sarà la decisione tua e di Miyori vi aiuterò. Mi giro verso Iro. Anche se questo volesse dire che dovrò sopportare da solo questo fardello.
    Non sono sicuro di potercela fare, senza il supporto del mio team, ma… devo. Se mi lascio sconfiggere dalla prima difficoltà che mi si para davanti, dal primo sassolino… significa che non sono degno.
    Non sono degno di essere uno shinobi, di essere un genin. Di essere uno Hyuga.
    Non sarei degno di vivere.

    Quello di Arahaki sarebbe stato un dubbio momentaneo, prima di attraversare l’arco di roccia. Eravamo di nuovo io e Miyori.
    Inclino la testa di lato e guardo il viso della piccola Uchiha, cercando di capire qualcosa di lei dalla sua espressione. La mia idea l’ho espressa MIyori-chan ma… prima di gettarmi di nuovo a capofitto dietro Arahaki voglio sapere che ne pensi tu.

    Avrei ascoltato con molta attenzione Miyori, eventualmente rispondendo alle sue perplessità

    Alla fine, tuttavia, sono sicuro che entrambi avremmo attraversato l'arco di pietra.

    Il bosco si fa più fitto. L'oscurità copre quel luogo, ma senza accecarci del tutto. Un'altra evidenza della necessità del Byakugan. Che fosse questa la mia prova? Superare la paura del Byakugan? La paura del fallimento, di non riuscire a ottenere la mia eredità di nascita?

    No. Doveva essere qualcosa di condiviso. Seguire Arahaki sarebbe stato facile, sia per via degli sbuffi che dei rami stracciati. Una fortuna che avesse deciso di andare avanti per prima. Mi ha risparmiato un sacco di fatica.

    La ritroviamo poco dopo, ferma di fronte ad un bivio creato da un'altra di quelle pareti di roccia. Che fosse opera di Iro? Che potesse modificare la disposizione di quelle rocce, o che fosse la terra stessa a muoversi per creare nuove situazioni per noi?

    Rimango fermo. In silenzio. Chiudo gli occhi (che cosa ridicola, per uno Hyuga!) e ascolto. A sinistra... un rumore rassicurante, di un fuoco. Sotto controllo. Un falò. Un rumore caldo, accogliente. Di casa.
    A destra... un rumore di catene. Prigionia. Freddo. Solitudine. Trappola.

    Mentre mi concentro ascolto anche Arahaki. È buffo come, seppur con gli stessi elementi di base, sia giunta a una conclusione opposta.

    Ragioni troppo in modo fisico, Arahaki scuoto la testa.
    In un certo senso sono stupito che non si sia gettata a capofitto verso il falò. Persino lei stava progredendo come ninja.

    Sicuramente merito delle mie sentite parole di prima.
    L'hai detto tu stessa, no? Siamo in una illusione. Questa è una prova. E la prova è superare le nostre paure. Per uscire dalla foresta dobbiamo andare verso la cosa che ci spaventa di più. Affrontare quella paura, e superarla. Dare da "mangiare", passami il termine, a questa landa.

    Mi giro verso Kyojuro, ma avrebbe notato subito che stavo osservando l'esserino sopra la sua testa. Sorrido a Iro.

    Ho ragione o no, Iro-kun?

    Dopo il silenzio dello spirito mi sarei rivolto verso Miyori. Sei l'ago della bilancia, Miyori-chan. La tua decisione influenzerà il nostro destino.

    Faccio un paio di passi verso di lei, pur mantenendomi a una decorosa distanza. Tu cosa ne pensi? allargo la mano destra, per dimostrarle accoglienza, senza accorgermene. Buffo come avessi chiesto l'opinione dell'Uchiha diverse volte. Per certi aspetti era l'opposto di Arahaki, non solo nell'aspetto ma anche nel carattere. Riservata e schiva quanto la prima declamava le sue opinioni urlando.
    Sarebbe stata una perfetta moglie, secondo i canoni del mio venerabile nonno.
    Per fortuna l'idea di accasarmi non gli era ancora venuta. Probabilmente mi avrebbe costretto a sposare una qualche sconosciuta cugina di una qualche casata minore.

    Piuttosto che mettermi con una sconosciuta per motivi politici scapperei ad Oto con Arahaki.

    Ma, adesso, dobbiamo scegliere dove andare.



    Nota: Kenji si attiene alla decisione della maggioranza, in questo caso direi che andiamo dove deciderà Miyori.
     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Y Danone
    Posts
    10,451
    Reputation
    +80
    Location
    Dalle Nebbie del Passato...

    Status
    Anonymous

    I Primi Passi Infuocati


    Essere un gruppo

    III



    Narrato Pensato Parlato di Miyori Uchiha


    YU
    Coraggio
    da
    Eroe

    Il coraggio dell'eroe
    non è cieco.
    E 'intelligente
    e forte.



    Le risposta che le aveva dato il giovane genin durante il viaggio, l'aveva lasciata pensierosa.
    Si soffermò a riflettere sulle sue parole.
    Kyojuro san, avrei dovuto porre fine alla mia vita tempo fa, se avessi voluto riacquistare l'onore mantenendo fede ai precetti che mi furono insegnati da bambina. Se l'avessi fatto, sarei fuggita vigliaccamente dalle mie responsabilità. Osservò nel suo modo pacato di esprimersi. Non distolse lo sguardo. Mi è stata concessa una seconda possibilità. E' difficile, ma vado avanti. Ognuno di noi ha delle cicatrici. Fanno male, ma ora siete qui, assieme a noi. Forse siamo la vostra occasione di riscatto. Kyojuro san se... esitò per un istante …se un giorno vorrete parlarmene, io vi ascolterò. Era stato impulsivo da parte sua e si sentiva in imbarazzo, però... Serviva un “però” per cercare di alleviare l'animo di una persona?

    Era rimasta da sola ed aveva bevuto quello strano liquido. La sua parola era una sola. Nessuna incertezza, solo agire.
    Il mondo mutò attorno a lei. I colori della foresta si sciolsero come acqua gettata su una tela ad acquarello. Le sfumature persero di intensità lasciando colare un liquido corvino, che si appropriò di quel luogo.
    Un'illusione... Da quando i loro sensi erano stati ingannati? Davvero si stupiva? Eppure aveva letto sin da piccola leggende sugli spiriti della foresta.
    L'ambiente si era trasformato. I suoi piedi poggiavano ora su un terreno che terminava in un abisso profondo, da cui si scorgeva una foresta. Il sole rischiarava quel luogo e una sorta di calma la circondava. Dietro di lei un'altissima struttura rocciosa sembrava creare un labirinto naturale.
    Il giovane Hyuga si avvicinò alla ragazzina non appena si accorse che lei li stava osservando.
    La kunoichi per poco non arrossì violentemente quando Kenji la chiamò “Miyori-chan”.
    Si irrigidì per un istante, mentre l'altro si scusava di averla abbandonata al suo destino.
    Avrebbe dovuto essere migliore? Forse... Ma alla fine lo Hyuga aveva agito cercando di proteggere il resto del gruppo che si era gettato verso l'ignoto, senza riflettere troppo.
    Si sentiva a disagio; nessuno si era rivolto a lei in maniera così confidenziale... Nessuno a parte la sua “famiglia allargata”. Non rispose subito. Sarebbe stato scortese chiedergli di usare un onorifico più adeguato al loro grado di conoscenza?
    E strizzarle l'occhio? Seriamente? Non si rendeva conto di aver esagerato? Per non parlare del modo con cui aveva etichettato Arahaki san e Kyojuro san... Una coppietta?
    Kenji...san... Si concentrò per non far vibrare la voce. Non distolse lo sguardo ...Avete preso una decisione, quella che vi sembrava più giusta al momento. Se vi scusate è come ammettere di aver avuto un ripensamento. La strada che scegliamo comporta sempre delle conseguenze che dobbiamo accettare. Voi siete qui e lo sono anche io. Non è successo nulla di cui possiate sentirvi in colpa. Osservò rivolgendo a sua volta un inchino, inclinandosi quel tanto per far capire che lo considerasse un suo pari. Si, avete ragione. Ritengo sia una decisione saggia riunirci al resto del gruppo. Prima che succeda l'irreparabile...
    Non arrivarono in tempo per frenare l'impeto della studentessa rissosa. Non che si potesse bloccare un fiume in piena, però deviarne il corso era ancora possibile.
    Miyori non avrebbe interferito su una replica da parte del genin nei confronti di Arahaki. Era una questione che dovevano risolvere loro due. O almeno così avrebbe dovuto essere. Di parere contrario era lo Huyga che scelse di fare l'eroe cercando una mediazione tra la studentessa e il loro capo squadra.
    Sapienti parole, nulla da eccepire, peccato che in quel modo Kenji stesse mettendo in ombra la leadership di Kyojuro.
    Restò ferma al suo posto, vigile, osservando con attenzione l'evolversi della situazione. Lasciò allo Hyuga il compito di calmare l'irruenta kunoichi, ma se non ci fosse riuscito... Strinse la mano sul dadao, l'istante successivo lasciò ricadere l'arto lungo il fianco.
    Sospirò. Loro erano una squadra e l'equilibrio non si sarebbe mai potuto raggiungere se non si fossero appianati i conflitti interni. Combattere non era la soluzione.
    Per ora avrebbe atteso...

    L'unica via verso le pendici dell'abisso risultava essere una strada dall'aspetto per nulla invitante. Non restava che incamminarsi.

    La dimora di Iro sama.... La Landa del Fuoco Nascosto... Era difficile per la ragazzina mascherare la meraviglia che sgorgava dal suo animo.
    Kyojuro ne aveva già sentito parlare. Era un luogo vivo, che traeva nutrimento dalle virtù delle persone. E quando ci riusciva...
    Una folata di vento distolse l'attenzione della minuta Uchiha. Due bambini, l'uno sulle spalle dell'altro, il primo che arrancava sotto il peso del suo compagno... e dei lupi che l'inseguivano...
    Miyori istintivamente mise mano sull'impugnatura del dadao, pronta a raggiungerli, ma la visione cessò all'improvviso, così come era comparsa.
    Volse lo sguardo verso lo spiritello.
    La terra ricorda... Le memorie sono la sua linfa vitale, ma quei bambini, qualcuno li ha difesi? Qualcuno gli ha porto la mano e li ha protetti? O sono solo un frammento di storia? Considerò, le dita ancora serrate sull'impugnatura.

    Il territorio sottostante si apriva in una radura che si spaccava per dare spazio ad un fiume. Seguendone il percorso, la ragazzina vide che si inoltrava in un intricata foresta. L'attenzione, però, fu attratta dall'arco che la superava di circa il doppio in altezza. Sulla roccia erano stati inscritti dei caratteri in una lingua che non conosceva.
    Iro sama, che significato hanno quelle parole, se mi è permesso chiedere. Domandò con una sfumatura di curiosità nel tono della voce.

    Oltre l'arco sarebbe iniziata la loro prova. Al giovane genin sarebbe toccato il ruolo di spettatore, non avrebbe sarebbe potuto intervenire, né dare consigli.
    Iro sama ha detto che per lui non è tempo... e se invece non fosse così? Se questa fosse una prova anche per Kyojuro san? Considerazioni, che furono interrotte dalla creaturina che planò sui capelli del loro capo squadra. Questo fece scemare l'aura di misticismo che aveva provato fino a quel momento la ragazzina.
    Non ridere Miyori, non ridere.... Non sarebbe appropriato... ripeté mentalmente, sforzandosi di non pensare a quel curioso quadretto.

    Superata l'arcata si dipanava il loro destino.

    Arahaki sembrava incerta se continuare ad assecondare la misteriosa creaturina.
    La ragazzina non riuscì a replicare che lo Hyuga intervenne.
    Erano parole giuste, sensate, non potevano permettere che la landa divenisse un pericolo, non potevano voltare le spalle. Sarebbe stato un discorso perfetto, con il corretto pathos se Kenji non avesse voluto strafare.
    Se però questa sarà la decisione tua e di Miyori vi aiuterò. Non ci credo! Anche se questo volesse dire che dovrò sopportare da solo questo fardello.
    Ancora una volta si era arrogato il diritto di ipotizzare che il dubbio di Arahaki fosse anche il dubbio di Miyori. Che lui si sarebbe eretto a tragico eroe solitario.
    Quanto avrebbe voluto essere alta quella trentina di centimetri in più, con una muscolatura proporzionata ad un fisico più possente, per afferrare le testoline dei suoi compagni di squadra e farle risuonare l'una contro l'altra.
    Non sarebbe stato un atteggiamento corretto rispetto ai suoi compagni di team, questo lo sapeva. Lei era una persona migliore di quello che la sua mente le aveva palesato, ma poteva ogni tanto concedersi il lusso di sognare, oppure no?

    La mia idea l’ho espressa Miyori-chan ma… prima di gettarmi di nuovo a capofitto dietro Arahaki voglio sapere che ne pensi tu.
    La ragazzina lo fissò dritto negli occhi.
    Kenji san, credevo che la mia posizione fosse chiara. Abbiamo bevuto, abbiamo scelto. Nessun ripensamento. Siamo una squadra. Non si lascia da solo un nostro compagno. Per quanto impulsivo possa essere.

    Miyori si concesse un profondo respiro e varcò con passo deciso la soglia, immergendosi in un ambiente oscuro. La foresta aveva sottratto quella luminosità che li aveva accompagnati. Le ombre ghermivano il loro cammino, senza però privarli del tutto della vista.
    Arahaki faceva da apri pista con la solita irruenza che la contraddistingueva.

    In quel limbo di tenebra il tempo fluì in maniera soggettiva, eppure non trascorse che una manciata di minuti quando il gruppo di shinobi si ritrovò davanti ad un bivio. La parte rocciosa offriva due alternative per proseguire il cammino.

    Miyori si concentrò per ascoltare, supplendo a quello che la vista non mostrava loro.
    Il crepitio delle fiamme, forse un fuoco da campo? Dall'altra parte un suono più grave, più inquietante. Il rumore di metallo che sferragliava... catene?
    Quei rumori dovettero passare in secondo piano: i suoi due compagni stavano discutendo su quale percorso fosse il migliore.
    Il fuoco, la luce... No, non era detto che fosse la via più facile. Le fiamme bruciano, inceneriscono le speranze, strappano la vita. I suoi pensieri andarono indietro nel tempo, agli incendi appiccati dai traditori di Suiren che avevano mietuto vittime tra i civili.
    Le catene, la prigionia, la disperazione in cui viveva il suo popolo. La perdita della libertà, l'oscurità...
    Andare incontro alle nostre paure, superarle... dar da mangiare alla Landa... Cosa mi spaventa di più?
    Non era piacevole essere l'ago della bilancia. Su di lei ricadeva una grande responsabilità.
    La luce e l'oscurità sono le facce di una stessa medaglia. Una non può esistere senza l'altra. Io credo che la scelta non sia se andare a destra o a sinistra, quanto piuttosto se essere un gruppo, collaborare per affrontare e superare gli ostacoli oppure lasciarci andare all'egoismo e seguire una direzione incurante degli altri. E se fosse questa la nostra vera prova? Siamo un team, il team 13 di Konoha. Questo dovrà pur valere qualcosa. Siamo il gruppo meno affiatato che possa esistere, ma siamo qui e la nostra possibilità di superare la prova è di farlo funzionare. Si mosse in direzione di Kyojuro, indicando il simbolo della Foglia. Io ancora non comprendo bene il vostro mondo, ma sembra che questo sia un simbolo importante. Onoriamolo. Si voltò, nuovamente, verso i due compagni. Io scelgo le catene, ma non lascerò indietro nessuno. Se le nostre parole non vi hanno convinto Arahaki san, non andrete da sola. Io vi seguirò e spero lo farà anche Kenji san. Mi è stato insegnato a non abbandonare i miei compagni. Concluse.
    Aveva parlato decisamente troppo per i suoi gusti.



    Chakra: 10/10
    Vitalità: 8/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 2
    • Shuriken × 6
    • Dadao × 1
    • Tonico Coagulante Minimo × 1
    • Tonico di Ripristino Minimo × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Respiratore × 1
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 1
    • Bottiglietta di Alcool × 1
    • Accendino × 1
    • Occhiali × 1
    • Guanto in Cuoio × 1

    Note
    ///

     
    .
  13.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    397
    Reputation
    +81

    Status
    Offline

    I Primi Passi Infuocati


    Rapido: Il Destino degli Studenti



    Sentii subito una strana sensazione alla vista della studente palesemente arrabbiata com me che si stava avvicinando con fare poco amichevole, voleva colpirmi? Sgridarmi? per cosa poi? eravamo li per incontrare proprio un certo Iro, e la vista di quello spirito mi aveva ricordato quelle storie sul luogo dove eravamo, certo era che effettivamente loro non erano a conoscenza di tutto questo..Forse un po' di rabbia in quel frangente era anche da capire. Comunque non mi feci assolutamente prendere dal panico o chissà che altro, avrei dovuto saper schivare un colpo di uno studente. Vidi anche Kenji che però sembrava voler bloccare le azioni della gigante, sembrava quasi impossibile che, con una differenza di grandezza così palese tra i due, riuscisse a fermarla. nel caso non fosse riuscito nell'intento comunque avrei concentrato un po' di chakra nelle gambe, giusto per mostrare alla ragazza che non sarebbe stato facile colpirmi. Se l'attacco fosse stato veramente diretto verso di me semplicemente avrei fatto un passo in avanti, portandomi sul suo fianco e schivando quella pacca, sicuramente portata con molta poca forza e impegno. [Ipotetico Slot Difesa I]Impasto Basso (3 tacche)
    Riflessi: Gialla +3
    Tranquilli, sapevo che non ci sarebbe successo nulla, ho iniziato ad immaginare che si trattasse di questo luogo da quando ho visto Iro. Continuai a tenere il mio solito sorriso. Mica volevate perdervi quella bevanda al gusto di latte di cocco.. dico bene? tirai fuori la lingua velocemente facendo in modo che alla gigantessa mi vedesse.

    Quando poi i ragazzi mostrarono al gruppo le loro domande intervenne Iro, senza scomporsi troppo. Chi ha detto che questo luogo è un'illusione? - kia! Questa è la mia casa, che senso avrebbe per me vivere in un'illusione? - kia! Non pensare che io faccia entrare chiunque in casa mia, giovane uomo dagli occhi perlati - kia! La landa si nutre delle virtù degli uomini - kia! ne prende la forza per vivere e continuare a fare il suo dovere - kia! Mantenere le memorie di grandi gesta di coraggio, amore e giustizia - kia! attese un attimo guardando i tre studenti. Ma anche di quelle minuscole, come difendere un bambino da un bulletto o dare da mangiare ad un gatto selvatico - kia! di voi sicuramente è presente una memoria in questa landa - kia! anche perchè, in caso contrario, non sareste riusciti ad accederci - kia! Avrei scoperto solo in un secondo momento che se non fossero stati da subito degni di accedere a quel luogo, il liquido che avevano bevuto sarebbe diventato un veleno per il loro corpo. per fortuna Iro sorvolò su quell'argomento e io feci altrettanto quando lo venni a sapere.

    La scelta della strada da seguire non era delle più facili e tutto sembrò ricadere sulle spalle della giovane Miyo che sembrò propendere per la strada che portava verso il rumore di catene. mmmh.. io avrei scelto il crepitio del fuoco.. mi dispiace un po' non sapere cosa ci aspettava da quella parte.

    Il cammino sarebbe continuato e i rumori si sarebbero fatti pian piano più forti. cosa li aspettava al termine di quel lungo sentiero in mezzo al bosco? Dopo circa dieci minuti di cammino il rumore delle catene si era fatto veramente forte e si poteva sentire anche il rumore di alberi che venivano mossi in modo violento. Qualche passo ancora più avanti e finalmente riuscirono a capire cosa stesse succedendo. Tre uomini erano bloccati e legati, attraverso i polsi, agli alberi nelle vicinanze. Erano tutti e tre con solo i loro calzoni sgualciti dal tempo e con una miriade di cicatrici ancora vive sul corpo. Prigionieri? forse si.. ma non si poteva esserne sicuri.

    Il primo, subito a qualche passo sulla destra, era visivamente vigile e cercava di tirare le catene quasi a volerle spezzare. Se Miyori avesse fatto attenzione a lui avrebbe notato però qualcosa di molto peculiare. infatti aveva sulla schiena molti tatuaggi, dei nomi con una grossa croce rossa sopra, quasi come se fosse una lista di un assassino. Qualcosa le avrebbe quindi insinuato un dubbio nella testa, una voce fuori campo che sole lei avrebbe sentito. La invitava a leggere uno per uno i nomi stampati sulla carne di quell'uomo. Se le lo avesse fatto, beh.. Avrebbe dopo poco trovato un nome molto familiare: "Ryushin Uchiha", anch'esso cancellato con una grossa croce. Sembrava cercare aiuto, ma non uscivano parole dalla sua bocca e continuava a tirare come un forsennato per liberarsi da quelle catene che, ad uno sguardo più in dettaglio, avrebbero mostrato uno strano colore in corrispondenza dei polsi, un rosso vivo, come se stessero bruciando.

    L'uomo ancora a fianco invece era molto più giovane e, diversamente dal primo rimaneva in silenzio seduto, senza cercare di liberarsi ma muovendo ogni tanto le spalle su e giù, sembrava quasi un singhiozzare, come se stesse piangendo. Se Arahaki avesse guardato bene.. lo avrebbe sicuramente riconosciuto: Era Yoshikawa, suo fratello. Aveva subito la stessa sorte del primo uomo e anche lui mostrava grandi cicatrici su tutto il corpo.

    L'ultimo uomo, posizionato questa volta davanti a Yoshikawa dall'altra parte del sentiero, era un vecchio, anche lui ormai aveva perso le forze di lottare contro quelle catene che lo tenevano relegato li. Questa volta Kenji avrebbe riconosciuto la persona, era proprio suo nonno, Hizashi, che lo guardo con uno sguardo ferito e completamente apatico.

    Cosa avrebbero fatto i tre? li avrebbero aiutati? cercato di ammazzarli presi da un istinto omicida momentaneo? o semplicemente avrebbe cercato di comprendere osa stava succedendo in quel luogo?

    In qualsiasi caso, sia che venissero liberati, che venissero attaccati o nel caso non fosse accaduto nulla, altre tre figure si sarebbero palesate. tre ombre completamente identiche ai tre studenti. Questi si sarebbero messe davanti ai prigionieri, prima che loro potessero agire e, presero subito la stessa posizione di combattimento che i tre erano soliti usare. Senza attendere oltre, avrebbero lanciato quelli che sembravano sei kunai fatti di pura oscurità verso gli studenti, mirando direttamente al centro della loro fronte e due per ognuno di loro. [Slot Azione I]Forza: Bianca
    Potenza: 8 ogni kunai


    Io dal mio canto non riuscivo bene a capire cosa stesse succedendo, stavo assistendo a cosa? cercai di guardare verso l'alto in modo da trovare Iro, ancora seduto sulla mia testa e subito sentii una voce nella mia testa. Riusciranno a reprimere l'impersonificazione di loro stessi? - kia! Cosa faranno con i prigionieri? - kia! Saranno degni della landa? - kia!

    CITAZIONE
    Primo post di azione, se possibile postate prima voi "veterani" così da dare anche una linea guida a Niaval ;)

    Per Niaval:
    Primo post di combattimento, elettrizzato? spero di si!
    Con cosa si combatte? si utilizzano descrizioni e statistiche.
    Ho visto già che hai provato a mettere su un colpo e non è stato per niente male "regolamento parlando". La descrizione era buonissima ma mancavano delle informazioni che vanno sempre messe negli attacchi e queste sono:
    Forza e velocità dell'attacco. Queste di base sono quelle che hai scritto sulla scheda ma vedremo poi nei prossimi post come aumentare queste statistiche per brevi momenti utilizzando il chakra. in più, come giustamente hai fatto, va specificata la potenza base dell'attacco.

    Per la difesa invece vanno specificati i riflessi e la resistenza (quest'ultima solo se si riceve il colpo e servirà per il calcolo dei danni.) e eventuali danni subiti.

    ATTENZIONE: Gli attacchi dovranno essere tutti NON AUTOCONCLUSIVI
    Quindi:
    Il ninja colpisce l'ombra nera -> no
    Il ninja cerca di colpire l'ombra nera -> si

    Le difese invece saranno autoconclusive e gestite sempre e solo dal difensore.

    Ora tu dirai, eh ma allora io potrei difendermi sempre da tutto senza subire mai danno.. Qui entrano in gioco le statistiche!
    Ogni tacca (per tacca si intende 25 in più o in meno su di una statistica) di differenza in una statistica renderà più facile/ più difficile difendersi da un attacco.

    Esempio: Un attacco portato con velocità 100 sarà più facile da schivare con riflessi 125 che con riflessi 75. c'è una tabella esplicativa nel regolamento che ti consiglio di andare a vedere e che riporta le percentuali ipotetiche di riuscita di un attacco in base alle tacche di differenza.

    Ricorda: Nel combattimento corpo a corpo la velocità si contrappone ai riflessi e la forza alla resistenza (a meno di regole speciali o tecniche che vedremo più avanti)

    Quando si riceve un colpo si prendono dei danni. il calcolo è abbastanza semplice, ogni 10 potenza di riceve 1 leggera (unità di misura della vita).
    Il valore di potenza però può variare dalla base specificata nell'attacco in quanto ogni tacca di vantaggio in forza che si ha rispetto alla resistenza avversaria aumenta di 5 la potenza, fino ad un massimo che varia. (anche qui il regolamento ci viene in aiuto ma penso tu lo abbia già letto visto che hai abbassato la potenza volontariamente al minimo ;)) Al contrario se la resistenza e più alta della forza ogni tacca riduce la potenza sempre di 5.

    Con queste informazioni e aiutandoti con il regolamento, prova a difenderti dall'attacco che sta arrivando e, se vuoi, contrattaccare.
    Per qualsiasi domanda scrivimi pure su discord!

    Have Fun to All!



    Edited by Kaystar - 29/10/2021, 13:55
     
    .
  14.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    2,496
    Reputation
    +225

    Status
    Offline

    I Primi Passi Infuocati


    Post Quarto



    La melma si apre, i miei compagni mi circondano, dietro di loro delle mura di roccia, attorno a noi solo foresta e queste pareti. Dev’essere parte della prova.

    Alla mia destra si trova Miyori. Mi avvicino e, una volta che lei mi avesse visto, mi sarei inchinato al suo cospetto.

    Ti chiedo scusa, Miyori-chan. Mi sono reso conto solo dopo che… ti ho lasciata da sola. Avrei dovuto chiederti cosa volevi fare. Sarei dovuto essere… migliore.

    Sbuffo, più rivolto a me stesso che a lei.



    Miyori tiene lo sguardo fisso sui miei occhi, che fosse incuriosita dalla loro particolarità oppure che volesse dimostrare qualcosa?

    Avete preso una decisione, quella che vi sembrava più giusta al momento. Se vi scusate è come ammettere di aver avuto un ripensamento. La strada che scegliamo comporta sempre delle conseguenze che dobbiamo accettare. Voi siete qui e lo sono anche io. Non è successo nulla di cui possiate sentirvi in colpa.

    Scuoto la testa Non è questione di ripensamenti o rimpianti. Ne faccio più una questione di... educazione. Mi sono gettato in avanti, mettendoti in una condizione spiacevole. Paghiamo sempre le conseguenze delle nostre azioni, in questa vita o nella prossima.

    Distolgo lo sguardo da lei, le do le spalle e stringo le braccia. Ma ti ringrazio di non farmi pesare la mia irruenza.

    Solo dopo qualche istante mi sarei reso conto di essermi lasciato andare ad uno sprazzo di onestà. Ad aver rilevato parte dei dubbi che mi stringevano il cuore. Devo essere più risoluto. Non posso mostrarmi debole davanti a una ragazza. Specie una più giovane di me.

    ***



    Iro sembra piuttosto adirato ad ascoltare le nostre supposizioni sulla sua terra.

    Chi ha detto che questo luogo è un'illusione? - kia! Questa è la mia casa, che senso avrebbe per me vivere in un'illusione? - kia! Non pensare che io faccia entrare chiunque in casa mia, giovane uomo dagli occhi perlati - kia! La landa si nutre delle virtù degli uomini - kia! ne prende la forza per vivere e continuare a fare il suo dovere - kia! Mantenere le memorie di grandi gesta di coraggio, amore e giustizia - kia!

    Mi sarei inchinato. Chiedo scusa. Devo aver frainteso, Iro-san.

    "Il vero valore di un uomo si riconosce nella sconfitta". Uno degli insegnamenti del mio venerabile nonno.
    Non ci avevo mai capito granché ma, in effetti, se ci rifletto ha senso. Non si può avere sempre ragione, è statisticamente impossibile. Ergo, soltanto i migliori sanno come gestire al meglio le proprie sconfitte e, quando errano, riconoscere il proprio errore e porvi rimedio. Riparare il tessuto ferito del proprio karma.

    Ma anche di quelle minuscole, come difendere un bambino da un bulletto o dare da mangiare ad un gatto selvatico - kia! di voi sicuramente è presente una memoria in questa landa - kia! anche perchè, in caso contrario, non sareste riusciti ad accederci - kia!

    Giro la testa di lato, mi si raggrinza il labbro mentre penso. Chissà quale azione della mia vita mi ha consentito di accedere a questa landa. Alla faccia del mio venerabile nonno, e del suo continuo dirmi che sono un buono a nulla.

    ***



    Avevo deciso di lasciare a Miyori la decisione sulla strada da intraprendere. Ancora non mi ero guadagnato a sufficienza la fiducia di entrambe per avere la giusta autorità su di loro.

    L'Uchiha fece un discorso molto sentito. Intenso. Non credevo che fosse capace di esprimere le sue emozioni in questo modo. Forse anche lei si stava lasciando andare.

    Al termine del suo discorso le avrei sorriso, e applaudito. Brava, Miyori-chan. Hai parlato come una vera ninja di Konoha. Un ottimo discorso.

    Io stesso non avrei saputo fare di meglio. C'è, tuttavia, un dettaglio che mi incuriosisce. Per quale motivo ha detto che "non comprende il nostro mondo" e... è stata una mia impressione o non ha riconosciuto il simbolo di Konoha?

    Mi giro verso Arahaki. A quanto pare l'abbiamo convinta. Forse Miyori ha ragione, non ci sarebbe stata una grande differenza tra le due scelte. Ma oramai avevamo deciso, insieme, il da farsi. Anche quella era una piccola prova che abbiamo superato.

    Avanzo, scosto una fronda. Mi chino sotto un ramo. Il rumore di catene si fa più forte. Indico alla mia sinistra. Proviene da la.

    Il sentiero prosegue e devia a sinistra, stiamo venendo guidati verso l'origine di quei rumori. Dopo qualche minuto al rumore di catene si aggiunge quello di lamenti. Mi fermo un attimo ad ascoltare. Sono almeno due. Ci stiamo avvicinando.

    Qual è la prova della landa del fuoco nascosto? Sembrano lamenti di prigionieri, o di torturati. Saranno le catene che mi influenzano. O dei fantasmi, per metterci alla prova. Certo, spaventare con dei rumori di catene e dei lamenti mi sembra un po' troppo cliché.

    Di certo non spaventerete me con queste bazzecole.

    Mi avvicino a Miyori Uchiha, ancora incuriosito da quei miei dubbi di prima. Ti chiedo scusa, Miyori-chan, ma non ho fatto a meno di notare qualcosa di strano che hai detto prima... come se tu non fossi cresciuta nel villaggio della foglia. Come se... venissi da un altro luogo. Capirò in caso tu non ne voglia parlare ma... penso sia utile per affiatarci come team, no? Se vuoi in cambio risponderò a una qualunque tua domanda.

    Un altro lamento. Le fronde degli alberi si spostano. Siamo quasi arrivati, pare.

    Qualcuno legato e imbavagliato a un albero. Due, viste le differenze di lamenti.

    Giungiamo in una piccola radura. Gli uomini sono tre. Legati con delle catene, ci danno la schiena. Vengo subito attirato dall'uomo alla mia sinistra. Mi guarda fisso in volto. Ha i miei occhi. Gli occhi di uno Hyuga.



    Venerabile Hizashi?

    Non mi sembra neanche lui. Niente sguardo fiero che ti domina dal basso all'alto, costringendoti a chinarti. Niente disprezzo nella sua bocca. Nessun profumo. La pelle è squarciata da ferite. I capelli strappati in più punti. Non riesce a sostenere il mio sguardo, e distoglie gli occhi.

    Costui non è Hizashi. È solo una sua pallida ombra. Non temete, venerabile nonno. In un modo o nell'altro nessuno verrà a sapere di questa onta. E il nome degli Hyuga sarà vendicato.

    La mia frase non sembra averlo rincuorato. Faccio un paio di passi verso di lui ma balzo subito indietro quando scorgo un movimento alla fine del mio cono visivo, al centro della radura.

    Tre ombre. Tre riflessi oscuri del team 13. Il team 31, se così possiamo chiamarlo. L'ombra di Kenji, Ijnek (la j è muta, nel suo caso), si frappone fra me e la possibile ombra del Venerabile Hizashi.

    Non sono ancora in grado di usare il Juuken ma, per una volta, le mie mancanze giocano a mio favore.

    Neppure Ijnek dovrebbe esserne capace.

    Infatti estrae due Kunai e me li lancia contro il viso. Non mi aspettavo dal mio doppio un attacco così banale. Estraggo il tessen con la sinistra [Azione Gratuita] e lo uso per deviare i due Kunai con un movimento circolare da destra verso sinistra, aprendo il ventaglio nel mezzo del movimento. I due Kunai sarebbero stati deviati alla mia sinistra, nel bosco, lontano dai miei compagni. [Slot Difesa I. Data la posizione dei prigionieri mi sembra logico che Kenji stia a sinistra.]

    Porto la mano destra sulla coscia ed estraggo un Kunai. Lo lancio contro la figura d'ombra di una delle mie compagne, quella più vicino a me. [A voi stabilire la posizione delle vostre PG] Forse non ne avrebbe avuto bisogno, ma meglio dar loro una mano, se possibile. Il Kunai avrebbe mirato al centro del petto della figura d'ombra ma sarebbe stato più utile come distrazione che come vero e proprio attacco. [Slot Azione I, Forza e velocità 100]

    Subito dopo il lancio mi sarei chinato in avanti e avrei corso contro Ijnek. [Slot Azione II. Dato che non è stata specificata la distanza presumo sia sufficiente un solo slot azione di movimento per raggiungerlo.]

    Giunto di fronte a lui, per quanto mi dispiacesse ferire una versione di me stesso, avrei mosso la mano sinistra armata di Tessen, questa volta dall'esterno verso l'interno, per cercare di tagliare un profondo solco nella coscia destra del mio avversario, poco sopra il ginocchio, con la parte armata del ventaglio. [Slot Azione III. Attacco con Tessen.]

    Un po' mi dispiaceva combattere contro Ijnek. Sono sicuro che sarebbe stato interessante prendersi un the con la propria versione ombrosa e discutere della vita con essa. Mi avrebbe potuto dare una prospettiva unica. La mia.

    Per una volta avrei potuto parlare con una persona alla mia altezza.

    Che battuta fantastica. Un vero peccato che non la sentirà mai nessuno.



    OT
    Dato l'ordine alterato di questo giro di post non ho parlato con Arahaki. In caso recupereremo al prossimo giro a seconda delle tue azioni ;)

    Per quanto riguarda l'attacco con Kunai, stabilite tra di voi chi vuole usufruirne. È più un modo per far passare il messaggio che per Kenji è uno scontro team 13 VS team 31che 3 1vs1, ma non voglio inficiare troppo il corso. /OT


    Chakra: 10/10
    Vitalità: 8/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: Deviazione con Tessen
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Attacco con Kunai
    2: Movimento
    3: Attacco con Tessen
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Bende Rinforzate (Arti superiori) × 2
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Tessen × 1
    • Tonico di Ripristino Minimo × 1
    • Tonico Coagulante Minimo × 1
    • Spiedi × 5
    • Kunai × 5 4
    • Filo di Nylon [10m] × 5
    • Corda di Canapa [10m] × 1

    Note
    ///
     
    .
  15.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Y Danone
    Posts
    10,451
    Reputation
    +80
    Location
    Dalle Nebbie del Passato...

    Status
    Anonymous

    I Primi Passi Infuocati


    Onore

    IV



    Narrato Pensato Parlato di Miyori Uchiha


    MEIYO
    Onore

    I guerrieri
    hanno solo un giudice
    che valuti il loro onore
    e il loro carattere,
    se stessi.
    Le decisioni che prendono
    e come sono portate a termine
    sono un riflesso
    di chi sono veramente.

    Non ti puoi nascondere
    da te stesso.



    Ci fu un ultimo scambio di parole, un'ultima replica da parte di Kenji. Miyori non lo riteneva responsabile di averla lasciata al suo destino, eppure lo Huyga aveva ancora qualcosa da aggiungere al riguardo.
    Non è questione di ripensamenti o rimpianti. Ne faccio più una questione di... educazione. Mi sono gettato in avanti, mettendoti in una condizione spiacevole. Paghiamo sempre le conseguenze delle nostre azioni, in questa vita o nella prossima.
    Non poteva dargli torto.
    Un giorno dovrò pagare io stessa il debito contratto in questa vita. rifletté mentalmente.
    La gentilezza di un estraneo era, però, un comportamento cui non era abituata. L'educazione la poteva capire, ma non sempre le era stata riservata per una questione di riguardo.
    Ma ti ringrazio di non farmi pesare la mia irruenza.
    Sono io che... si interruppe, ancora si sentiva a disagio ad interloquire con qualcuno che non conosceva. E l'averla chiamata “Miyori chan” continuava a metterla disagio. ...Grazie per le vostre parole, Kenji san.

    Kyojuro sembrava avere sotto controllo la situazione. L'irruenza di Arahaki non destava preoccupazione per il genin. Lo stesso Kenji aveva cercato di fare da pacere.
    Il giovane caposquadra aveva successivamente cercato di tranquillizzare i ragazzi, mantenendo un sorriso che Miyori cominciava a sospettare nascondesse qualcosa di più. Una maschera? Una barriera? Possibile che fosse così rilassato?
    Ascoltò quello che aveva da dire.
    Kyojuro san, voi conoscevate già Iro sama? Lo strano liquido che abbiamo bevuto era al sapore di latte di cocco... Cos'è il latte di cocco? E... osservando il genin ...Per caso avete male alla lingua? domandò con una punta di preoccupazione, mal interpretando il gesto del giovane rivolto all'altra kunoichi.

    Le parole che Iro sama rivolse ai tre studenti erano molto sentite. Probabilmente i dubbi palesati dai ragazzi avevano maldisposto la creatura.
    La landa non era un'illusione, la landa era la sua casa. I Kami e i loro messaggeri vivevano in un luogo di confine, cui si poteva accedere dietro invito. Era un onore e loro avevano sminuito questo gesto.
    Vi porgo le mie scuse Iro sama, se in qualche modo vi ho offeso. Esordì la fanciulla. Lei più di tutti era cresciuta nel rispetto dei Kami.
    La parte del discorso che la turbò, fu l'affermazione dell'essere lattiginoso sulla loro presenza nella sua dimora.
    Com'era possibile? Lei era sempre vissuta a Suiren. Quando era entrata in contatto con la landa?

    La minuta Uchiha era stato l'ago della bilancia. Le sue parole, il suo agire avevano portato l'intero gruppo verso il suono delle catene.
    Prima di andare Kenji si era complimentato con la ragazzina.
    Brava, Miyori-chan. Hai parlato come una vera ninja di Konoha. Un ottimo discorso.
    A quelle parole accompagnate da un sorriso e dagli applausi, la piccola Uchiha avvampò per l'imbarazzo.
    Non era stato facile esprimersi ed ora si sentiva un po' troppo al centro dell'attenzione per i suoi gusti.
    Una ninja di Konoha? Lo sono davvero? Io non... Kenji san, io ho semplicemente parlato con il cuore. Non ho... fatto nulla... di speciale... Continuare a chiamarla “Miyori chan” non l'aiutava affatto. Distolse lo sguardo dai suoi compagni per il disagio.

    Proseguirono lungo la strada scelta. La ragazzina camminava in silenzio, cercando di comprendere il significato di quel luogo. Perché quel rumore di catene che passo dopo passo acquisiva sempre più sonorità? E gli alberi sferzati da... cosa? Sapeva che la sua decisione avrebbe condizionato il destino dei suoi compagni, ma non esistevano ripensamenti. Avrebbe dovuto perseguire la sua scelta fino in fondo.
    Fu Kenji a distoglierla dai suoi pensieri.
    Ti chiedo scusa, Miyori-chan, ma non ho fatto a meno di notare qualcosa di strano che hai detto prima... come se tu non fossi cresciuta nel villaggio della foglia. Come se... venissi da un altro luogo. Capirò in caso tu non ne voglia parlare ma... penso sia utile per affiatarci come team, no? Se vuoi in cambio risponderò a una qualunque tua domanda.
    Affiatarci come team... si, aveva senso il suo discorso, posto da questo punto di vista.
    Diresse lo sguardo verso lo Hyuga, sforzandosi di non arrossire per… cominciava a perdere il conto.
    Kenji san, io non sono nativa di Konoha. Provengo da un altro luogo. Sono cresciuta con... altri insegnamenti, un'altra visione del mondo. Mi è stato insegnato una via diversa da quella degli shinobi... La via del samurai... La vostra visione è l'eredità che mi ha lasciato mio padre. E' mio dovere conoscere i valori con cui è cresciuto ed onorarli. Ho promesso che avrei cercato di capirli. L'essere kunoichi è il solo legame con il mio ...defunto... genitore... le ultime parole non furono facili da pronunciare, lasciando trasparire una vibrazione nel tono della voce.
    Inspirò profondamente prima di continuare. Se la mia risposta vi ha soddisfatto, vorrei porvi un quesito. Una curiosità, invero, la mia. Kenji san perchè vi appellate a me usando il “chan”? Non comprendo le vostre intenzioni. Dalle mie parti è... molto intimo... Non viene mai pronunciato da uno sconosciuto. Sottolineò, leggermente in imbarazzo. Spero di non avervi offeso con le mie indelicate parole. Aggiunse. Socializzare era qualcosa che le risultava complicato da gestire.

    Una radura si palesò ai loro occhi.
    Quello che videro sembrava uno spettacolo di barbaria gratuita.
    Non aveva alcun senso, la violenza non aveva senso.
    Tre uomini di età diverse erano incatenati ad altrettanti alberi. Le loro vesti ridotte ad un paio di pantaloni stazzonati dal tempo. I loro corpi marchiati da lesioni ancora vive sulla carne, cicatrici non ancora rimarginate.
    Perché quell'agonia? Quale colpa potevano aver mai commesso?
    Miyori fissò la scena sforzandosi di non assumere un'aria inorridita.
    Se quelle persone si erano macchiate di un gesto efferato non dovevano essere giudicate per assegnare loro la giusta punizione? Perchè condannarle alla tortura?
    L'attenzione della ragazzina fu attratta dalla persona sulla destra. Stava combattendo contro il suo fato, cercando di sfuggire a quelle catene che lo imprigionavano attraverso i polsi al tronco dell'albero.
    Miyori leggi i nomi... Un sussurro mentale. Era la sua voce o apparteneva a qualcun altro?
    Si guardò attorno per un istante, leggermente confusa, poi il suo sguardo si diresse verso quei tatuaggi incisi sulla carne, cancellati uno ad uno da vivide croci color del fuoco. Si dovette concentrare per seguire i movimenti della schiena. Un nome, una croce.
    Eichi Arata... Aki Masamichi... Naomi Kohei... Ryushin U...chi...ha... Padre? E' il nome di mio padre... Sentì il sangue defluirle dalle guance. Un brivido gelido percorse la schiena. Si rese conto di stare tremando. Si sforzò di non farlo, ma era difficile. La mente era in subbuglio.
    Suo padre era morto quel giorno per proteggere la sua famiglia, quella bambina che non avrebbe mai visto nascere e crescere... Nessuno le aveva mai rivelato l'identità del suo assassino.
    La landa ricordava...
    Era reale quello che stava vedendo? Quell'uomo che cercava di sfuggire al suo fato era colui che aveva tolto la vita a suo padre? Che le aveva impedito di conoscerlo? Che aveva spezzato il cuore di sua madre? Fece un passo nella sua direzione, la mano destra che scivolava istintivamente verso l'impugnatura del dadao.
    Sarebbe stato così facile recidere quella vita. Giustiziare l'assassino, ottenere vendetta, ma... Non era quello che le era stato insegnato. Il suo cuore doveva restare limpido. La vendetta non avrebbe riportato in vita nessuno. Sarebbe stata un'onta sulla sua anima per sempre. Uccidere qualcuno, per di più inerme, avrebbe disonorato lei stessa, i suoi genitori e le persone che l'avevano protetta a costo di grandi sacrifici. La vendetta non doveva essere la sua via.
    Un altro passo...
    Inspirò, trattenendo il fiato per poi rilasciarlo tutto insieme. Doveva calmarsi.
    Quell'uomo stava subendo un'atroce punizione. Dalle sue labbra non usciva una sola parola di aiuto. La sua era una mura richiesta, un grido che nessuno avrebbe potuto udire. Le sue carni all'altezza dei polsi bruciavano come fossero arse da fiamme. Le catene?
    Ancora un passo...
    Non era giusto infliggere altra sofferenza. Una morte pietosa? O il perdono? Cancellare per sempre la sua storia o ricordare? Capire...
    Il dilemma venne interrotto da una figura che si parò davanti al prigioniero.
    Una per ognuno dei tre. Erano ammantate di oscurità eppure la fisionomia non lasciava adito ad incertezze.
    Lo sconosciuto che si trovava difronte alla ragazzina era la sua controparte ombrosa, una Miyori oscura.
    La vide assumere la posizione di guardia che le era stata insegnata di recente, da quando aveva intrapreso la via del ninja.
    Era paradossale, era come se la sua essenza fosse stata strappata a metà: la principessa samurai e la kunoichi.

    La sua controparte prese l'iniziativa e le lanciò addosso una coppia di kunai intessuti di tenebra che miravano alla sua fronte.
    Memore del suo addestramento marziale la ragazzina estrasse il dadao dal fodero con la destra seguita dalla sinistra per tenere saldamente l'elsa [Azione Gratuita]. Impugnandola con entrambe le mani, per sostenere l'impatto, deviò la coppia di kunai con il piatto della lama, facendoli cadere a terra, restando illesa. [Slot Difesa I]Riflessi (energia bianca): 100;
    Miyori è posizionata sulla destra

    Tutto qui? osservò mentalmente.
    Con la con la coda dell'occhio percepì qualcosa muoversi. Voltandosi notò un kunai lanciato contro l'avversario di Arahaki. Chi era stato dei due? Valutò rapidamente la traiettoria. Se la controparte oscura dell'altra studentessa avesse scelto di schivare, cosa sarebbe successo al prigioniero legato? Sarebbe stato colpito? Non aveva tempo per rimuginare ulteriormente. Afferrò con la mano libera una coppia di shuriken dalla custodia posizionata sul fianco. Li lanciò assieme con traiettoria simile, imprimendogli un movimento semi circolare diretti nello spazio tra il prigioniero e l'Arahaki oscura, temporizzando con il kunai [Slot Azione I]Velocità e Forza pari a 100 (energia bianca),
    potenza shuriken: 5
    . Il suo scopo era quello di cercare di bloccare il proseguimento del kunai verso il prigioniero se l'Arahaki oscura avesse schivato l'arma. Non era sua intenzione interrompere l'attacco alleato, sebbene fosse convinta che qualcosa sfuggisse loro.
    Non poteva fare altro, il suo avversario era davanti a sé. Non poteva permettersi il lusso di ignorarlo ancora. Tutta l'attenzione era, ora, dedicata alla sua controparte oscura.
    Impugnando il dadao solo con la destra, l'Uchiha, muovendosi di corsa, azzerrò le distanze con la sua avversaria [Slot Azione II]movimento pari ad un'energia bianca; suppongo sia entro sei metri, non essendo stato specificato diversamente. Lo sguardo fisso verso la Miyori di tenebra. Brandendo il dadao eseguì un attacco dal basso verso l'alto con lo scopo di recidere la gola all'altezza della giugulare dell'avversaria [Slot Azione III]Forza e Velocità pari a 100 (energia bianca),
    potenza dadao: 15
    . Se avesse avuto successo, all'ultimo istante avrebbe trattenuto il colpo, lasciando che il filo della lama si poggiasse sulla gola senza provocare lesioni. In ogni caso sarebbe rimasta vigile in attesa di una possibile controffensiva, assumendo una posizione di guardia.
    Iro sama, se è vero che la landa si nutre delle virtù delle persone, che senso ha insanguinarla con uno scontro? E' davvero necessario combattere le nostre nemesi per abbracciare l'oscurità del nostro animo? Sarebbe questa la memoria che dovremmo offrire alla landa? Osservò, seria. Attaccherò solo per difendere il mio team e le persone inermi. Non sarò io a recidere una vita, anche se si trattasse solo di un ricordo.


    Chakra: 10/10
    Vitalità: 8/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: Parata [dadao]
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Coppia di shuriken, protezione prigioniero [ipotetica]
    2: Movimento
    3:  Attacco [dadao]
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Dadao × 1 estratto
    • Tonico di Ripristino Minimo × 1
    • Kunai × 2
    • Shuriken × 6 [4 rimasti]
    • Tonico Coagulante Minimo × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Respiratore × 1
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 1
    • Bottiglietta di Alcool × 1
    • Accendino × 1
    • Occhiali × 1
    • Guanto in Cuoio × 1

    Note L'attacco con il dadao non lo considero una finta perchè il colpo viene trattenuto, non interrotto. In caso di successo la lama si poggia senza ferire.




     
    .
27 replies since 28/8/2021, 12:10   741 views
  Share  
.