I Primi Passi InfuocatiCorso alle Basi

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  1. Shinodari
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    I Primi Passi Infuocati



    Farewell, for now...

    VII



    Narrato Pensato Parlato di Miyori Uchiha


    CHU
    Dovere
    e
    Lealtà

    A tutti coloro
    di cui sono responsabili,
    essi rimangono
    fieramente fedeli.



    Se in quel preciso istante si fosse destata, avrebbe potuto confondere tutto quello che aveva vissuto assieme ai suoi compagni, come il frutto di uno dei suoi incubi, sogni che non di rado le facevano visita minando il suo sonno ristoratore.
    Non ci fu alcun risveglio, non nell'immediato, lasciando Miyori ad osservare le gocce di sangue versato che trasformavano l'uomo in una luce dorata, una sfera grande quanto un frutto.
    L'avversario, se si poteva ormai definire tale, prima di mutare forma non rispose alle sue parole, ma sul suo volto la giovane Uchiha riconobbe l'espressione di qualcuno che aveva finalmente fatto pace con sé stesso.

    Riposa in pace... mormorò con un filo di voce, dal timbro vibrante.

    Era ancora scossa da quanto accaduto. In una manciata di tempo aveva dovuto combattere uno dei fantasmi del suo passato. La verità era stata dolorosa, ma il perdono e non la vendetta aveva portato una ventata di aria fresca nel suo animo. Il suo cuore si sentiva liberato da uno dei macigni che gravavano da troppo tempo.
    Le parole di Kenji arrivarono al suo udito come una lama di luce in grado di squarciare il limbo che l'aveva circondata.
    Arrossì lievemente quando si rese conto che le sue parole, il suo giuramento non aveva avuto un unico ascoltatore.
    Non era l'unica luce, però, che era apparsa. La sua controparte oscura si era generata subito dopo, ma prima che potesse agire una mano sbucò dal terreno afferrandola e trascinandola con sé.
    Non era sola, altre mani si stavano prodigando per recuperare tutte le luci, anche quelle dorate. Troppo rapide perché la ragazzina potesse intervenire, ma non abbastanza perché Iro scattasse per recuperarle, salvandole... da cosa?...
    Che stava succedendo? Non era finita? Le emanazioni, o qualunque cosa fossero, non avevano trovato la pace? La Landa non aveva trovato sollievo dalle loro azioni?
    Le successive parole di Iro nei loro confronti erano di gratitudine, di ringraziamento per i doni che loro tre avevano fatto con le loro azioni, con il loro cuore, eppure la parte conclusiva del discorso aveva toni contrastanti, evocava minacce e corruzione che non sarebbero dovute esistere.
    Iro sama che cosa vuoi dire? Aspetta! Permettici di aiut... Le sue parole si persero nel vuoto, Tutto si fece oscuro. L'Uchiha riconobbe quella sensazione e non le piacque affatto. Le sembrò di perdere i sensi, la percezione del mondo. Quando quel disagio terminò, impiegò alcuni istanti per mettere a fuoco, sbattendo le palpebre più volte.
    Era tornata all'interno del bosco, nel luogo da cui tutto aveva avuto inizio.
    Ancora una volta si domandò se gli eventi appena vissuti erano stati reali o frutto di un elaborato genjutsu.
    Diresse lo sguardo verso i suoi compagni. Per quanto tutto ciò fosse stato irreale, portavano i segni delle loro azioni. Le ferite si stavano rimarginando, avrebbero indossato nuovi abiti, ma quello che era stato impresso nel loro animo e nella loro mente non sarebbe stato dimenticato.
    Lei avrebbe ricordato.
    In quella Landa era stata forgiato un nuovo team. Forse al momento nessuno dei tre avrebbe compreso fino in fondo le implicazioni di tale cosa, ma in un futuro non troppo lontano, sarebbe potuto essere la loro forza.
    Kyojuro si rivolse al terzetto con parole di apprezzamento. Vedeva un team degno di tale nome, un gruppo di shinobi che si sarebbero fatti strada. Porse loro quelle che somigliavano a scuse.
    Non doveva essere stato facile per il genin, di questo la ragazzina era convinta.
    L'astio che era stato riversato sul loro capo missione probabilmente era comprensibile. Il loro passato non li aveva preparati a questo, ma erano sopravvissuti.
    Arahaki non perse tempo a redarguire Kyojuro. Non poteva darle torto se considerava il suo punto di vista. E sarebbe stato molto più facile dare la colpa ad una qualche droga psicotropa mescolata alla bevanda che avevano assunto, piuttosto che dare credito alla Landa e a quanto avevano sperimentato sulla loro pelle.
    Non era tempo per riposare per nessuno di loro.
    Arahaki fu la prima a salutare e ad avviarsi verso il villaggio, seguita da Kenji.
    Ascoltò le loro parole di commiato, cui replicò con una nuova sicurezza.
    Arahaki san, la prossima volta ci guarderemo le spalle a vicenda. Non ti lasceremo da sola. Kenji san, non è mia intenzione abbandonare il team. Poi rivolta al genin Non provo rancore nei vostri confronti. La landa ha messo alla prove non solo noi ma anche voi. Non agire non deve essere stato facile. Non scusatevi. Siete intervenuto al momento opportuno e ci avete dato speranza. Le nostre azioni, Kyojuro san, parlano per noi. Io ho fatto un giuramento e quel giuramento vale anche per la Landa. Oggi non eravamo in grado di aiutare Iro sama, questo lo so bene, ma in futuro, se veramente siamo destinati ad essere degli shinobi degni di tale nome, permetteteci di aiutare. Probabilmente se proponessi ora questa cosa ai miei compagni, potrebbero non prenderla troppo bene, soprattutto una persona, ma siamo un team e sono convinta che un giorno se Iro sama vorrà potremo essere al suo fianco. Rivolse un inchino formale. Grazie di tutto. Ho imparato molto e finalmente sono riuscita a perdonare a perdonarmi. Aggiunse con un accenno di sorriso.
    Si voltò verso i due compagni accelerando il passo per ricongiungersi a loro.
    Era stata una giornata densa di emozioni. Per la prima volta aveva fatto parte di un gruppo e le era piaciuto. Non sarebbe stato un cammino facile. Avrebbe dovuto conciliare la sua doppia natura, samurai e kunoichi, ma non si sarebbe tirata indietro.
    Finalmente poteva cominciare a ripagare tutti i sacrifici fatti dalle persone attorno a lei per tenerla al sicuro.
    Ora poteva essere veramente d'aiuto agli altri.


    Sorry per il ritardo. Il real non è stato molto clemente.
    Vorrei ringraziare Il nostro sensei e il team 13 per questa meravigliosa avventura.




     
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