Soltanto un ninja, tra quelli degni di nota, decide di presentarsi al sottoscritto.
Tutti qui per il viaggio ad Azumaido? Sono felice di vedere che il Mizukage ha chiesto il supporto di Suna. Piacere di conoscervi, sono Fudoh, Primario dell'Ospedale di Kiri.
Faccio un lieve inchino con la testa, rivolto a Fudoh.
Shinichi Kurogane. Come hai intuito sono un ninja di Suna ma quest'oggi sono qui in altra veste. Per conto di mio... suocero, Ichiro Kakita.
Mi fa strano definirlo in questo modo. E a dire il vero dovrei dire mio "ex-suocero" ma la cosa darebbe luogo ad una discussione infinita, e non è né il tempo né il luogo adatto per affrontarle.
Sono nervoso, non tanto per il timore dell'impresa in se, ma per il ruolo che mi ritrovo a ricoprire.
Mi dirigo sottocoperta. Non sono abituato ai viaggi via mare, specie con un vento e delle onde simili. Una volta al riparo dalla pioggia mi strizzo i capelli e li raccolgo in un nodo, simile a quello che usavano gli antichi samurai. Mi siedo a "terra", la spada sulle mie ginocchia e chiudo gli occhi. Ad uno sguardo superficiale sarei sembrato in meditazione, come se mi stessi preparando ad una battaglia.
In realtà cerco soltanto di non vomitare. So per esperienza, non diretta, che l'ondeggiare del mare può causare grossi problemi a chi non è abituato e, dopo un paio d'ore, sento la nausea salire.
Decido di mantenere la posizione. In qualche modo ho trovato una specie di equilibrio. Mi alzo in piedi. Ripongo Midakzuki al mio fianco e, quasi come se l'avessi evocata, la voce del capitano risuona attraverso l'interfono.
Sembra quasi come se fossi riuscito a prevedere l'esatto momento in cui il capitano avrebbe avuto bisogno di aiuto. E se c'era una cosa che avevo imparato nei miei anni da investigatore era questa: sfrutta la sincronicità per sembrare più figo di quel che sei. Così gli altri si arrenderanno senza combattere.
Mi dirigo sul ponte, sempre sfruttando il chakra adesivo. Il vento mi sferza il corpo, l'acqua mi flagella il volto ma io rimango impassibile.
Almeno fino al lampo, che illumina una creatura gigantesca. Un serpente di mare.
Mi impressiona, lo ammetto. Se mi fossi addentrato più in profondità nelle caverne sottomarine della tomba di ferro forse avrei potuto stringere un legame con una creatura in grado di affrontare un simile pericolo.
Un granchio, forse. O un'aragosta gigante. Sarebbe stato quasi divertente vederli combattere.
Il colpo di coda della creatura mi riporta alla realtà. Abbatte l'albero maestro. Il capitano si trova sulla sua cima. Lo guardo e mi sposto per cercare di afferrarlo al volo, ma non ce ne sarebbe stato bisogno. Grazie ai suoi arti bionici, che mi ricordavano un po' gli schemi dei progetti segreti della famiglia del mio primo sensei, era riuscito ad atterrare al nostro fianco.
L'albero è caduto sulla nave.
Dobbiamo pensare ad un modo per sfuggire a questa creatura, e alla svelta.
Sarà un onore morire al vostro fianco. tuona il capitano, sguainando la propria spada.
Sbuffo. Esagerato. Dobbiamo solo far capire a quella creatura che siamo un boccone troppo indigesto per lui.
Uno dei ragazzi di Kiri condivideva la mia posizione.
Servi al timone! solo tu sai cavalcare queste acque come se fossi su di un calmo ruscello! penseremo noi alla creatura, tu pensa a portarci via da qui!
Do una pacca sulla spalla al capitano. Il ragazzo ha ragione. Siamo Shinobi, il nostro ruolo è occuparci della creatura. Il tuo, quello di condurci sani e salvi ad Azumaido. O chi lo sentirà il vostro Mizukage?
Gli sorrido, cercando di rassicurarlo. Anche se non sono neanch'io sicuro di come fare. Potrei saltare addosso alla creatura. Se mi avvicinassi abbastanza potrei sfruttare la lama di vento. Se mi facessi ingoiare potrei persino ucciderlo. Ma, poi, a me chi ci penserebbe? No, non posso morire nella pancia di un serpente gigante nel mare di Kiri.
Voglio veder crescere i miei bambini. Riabbracciare mia moglie. Ho troppo per cui vivere.
Personalmente uccidere non è mai la mia prima scelta, tanto più che se avete qualcosa in grado di uccidere lui, accomodatevi pure.
Mhh... una mezza idea ce l'avrei, a dire il vero. Ma preferirei farlo desistere. Non siamo qui per uccidere mostri marini. Non è lui la nostra missione. Hai in mente qualcosa, Fudoh-san?
Distraiamolo e facciamolo allontanare! Qualcuno mi sollevi l'albero, così che possa lanciarglielo contro, con i miei metodi. Poi se avete delle arti illusorie che possono convincerlo ad allontanarsi, dopo quel botto, tutto ben accetto!
Un paio di persone avrebbero potuto trovare quella proposta di Fudoh insensata. Sollevare l'albero maestro? Per me, invece, si trattava di un gioco da ragazzi.
Accerchio l'albero maestro, grazie al chakra adesivo riesco a mantenere la presa salda sia sul ponte che sull'albero della nave. Tiro le vene del collo. Gonfio il petto, il volto si deforma in una maschera di dolore. Sento il corpo tirare. Piego le ginocchia e sollevo.
RRRRAAAAAAAAAHHHHH
Con un urlo sollevo l'albero maestro e, per un attimo, sembra quasi che la nave si sia ricomposta. Riabbasso l'albero, puntando la sua punta in direzione del serpente. Guardo Fudoh. Qui ti va bene?
Una volta ricevuta conferma mi sarei spostato per ricompormi, i muscoli tornati al loro stato naturale. Mi sarei quindi rivolto al mio compaesano Vedi di essere un po' stretto con quella cartabomba. Vogliamo spaventare la creatura, non farla incazzare. Dobbiamo essere visti come uno spuntino troppo difficile, non come una minaccia. Cerca di farla esplodere quando l'albero è in volo, non quando Fudoh lo avrà fatto schiantare addosso al serpente.
Non conoscendo le armi del ragazzo Kiriano, delle specie di grossi spiedi, non gli do istruzioni in merito. Probabilmente, anche a causa dell'esplosione, avrebbero potuto diffondersi causando qualche piccola ferita. Un aiuto aggiuntivo per invitarlo a desistere.
Fudoh tende le mani verso la creatura e l'albero spicca il volo. Curioso. Mi ricorda quando anch'io potevo fare cose simili... quando ancora potevo sfruttare la Satetsu.
Se... se avessi avuto ancora accesso a quelle facoltà forse avrei potuto risolvere la situazione da solo. Altro che albero maestro...
Guardo i due ninja di kiri, quelli pieni di piercings. Gli avrei potuto lanciare addosso quei due.
Mi lascio sfuggire un ghigno.
Capitano! Pronto a salpare! Dobbiamo muoverci in fretta, che l'esplosione sia il tuo segnaleeee!