Un Grido nel Freddo[Cambio di Equilibri ad Azumaido]

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  1. Ade Geist
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Un grido nel Freddo


    Capitolo Unico


    Atto V
    Il dualismo



    La voce neutra del canuto essere mi sopraggiunse alle spalle mentre, faticosamente, aiutavo con le mani e col controllo del chakra esteso, a contenere il fuoco come potevo. Quell'evento mi riportò alla mente qualcosa di insolito e strano, un ricordo rimasto sopito, lontano dalle grinfie della memoria superficiale ed ordinaria, quasi relegato nel sordido oblio dell'irrilevante: mi resi conto che la primissima volta che manifestai l'affinità elementale del mio chakra non generai saette crepitanti o vorticanti turbinii di sangue; quello che il mio tantien produsse fu una gigantesca quantità d'acqua che, come buon ninja di Kirigakure no Sato, si riversò nell'ambiente a partire dalla mia bocca. Eppure, col tempo, i miei suiton erano andati scemando e, sempre più, mi ero dimenticato come si eseguivano: c'erano solo i Kenjutsu delle Forme Kenkichi, solo i Raiton che avevo sviluppato grazie all'Odio, solo qualche sparuta Chiton di atavica memoria insegnatami dai più anziani membri del mio clan. Perché non riuscivo più a manifestare la mia affinità con l'acqua?
    La domanda sopraggiunse dall'alto, bagnandomi insieme a quell'inaspettata pioggia che stava lavando via il sangue dai miei sozzi e luridi abiti. Fu allora che, come vi dicevo, la sua voce mi raggiunse, dai dietro, inaspettata, atona. Samui. Puoi chiamarmi così. Mi disse, mentre l'oscurità che giaceva nel mio cuore si scontrava coi colori vividi dell'arcobaleno che sormontava i carboni fumanti lasciati dietro di sé dal fuoco estinto. Mi voltai, lentamente, posando, senza accorgermene, gli occhi su qualcosa di strano e, dunque, fermandomi: un piccolo volatile inanimato eppure tanto vivo, dalle sembianze di ghiaccio incarnato; cinguettava e si comportava esattamente come un uccello eppure, evidentemente, era un costrutto di chakra. Il suo fare naturale, estremamente naturale, distese l'ombra del dubbio sulla mia coscienza. Come faceva quel ragazzino, ad avere un controllo così totale sui suoi jutsu? Sembrava che riuscisse a instillare in loro vita.
    Un sensazione di disagio e nervosismo mi colse. Perché non ero mai entrato in contatto con un essere così potente? Almeno uno tra Munkeke e Yusica avrebbe dovuto conoscerlo. Azumaido è piccola, in un certo senso - almeno in questo senso. Samui ... Kamui ... Apocalisse Gelida. L'uccello, poi, spiccò un piccolo balzo, iniziando un volo suicida poco più lontano e divenendo piccole gocce d'acqua non cristallizzate, seppur la temperatura dell'ambiente non potesse permettere l'esistenza di acqua non solidificata. La vita di quel costrutto era terminata, sacrificata per raffreddare definitivamente un tizzone rovente che avrebbe potuto riaccendere un incendio da lì a qualche ora. Samui lo aveva visto. Io no. Eppure qualcosa non voleva stare al posto giusto nella mia mente. [Note]Samui è solo un nome ed i nomi non valgono niente. Dissi, mentre mi avvicinavo a lui, con lo sguardo fisso sul suo viso e la mano pronta ad andare verso la mia spada. Tu ... CHI SEI?! Gridai, mentre le mani iniziavano ad attorcigliarsi davanti al petto in una serie di figure che anche il neonato quasi-umano essere avrebbe riconosciuto. Anzi, lo scoprirò da me! Le mani si contornarono istantaneamente di una serie di crepitanti fulmini, che gettavano sulla mia armatura e sulla neve intorno una sinistra ed oscura luce. Poi il braccia si allungarono verso Samui e quelli che prima apparivano come insignificanti giochi elettrici intorno ai miei arti superiori, divennero un ampio, nefasto e distruttivo fulmine oscuro. L'Araldo, però, si sarebbe subito accorto, anche grazie al suo legame col Freddo, il ghiaccio, la neve e l'acqua che quella tecnica non aveva un'unica ed univoca natura: nascoste tra la cromia del blu intenso intenso, piccole gocce d'acqua si muovevano sinuose tra un arco elettrico e l'altro, identificando la tecnica anche come una suiton. Uno scherzo del destino figlio dell'oblio della memoria, forse, ma che mi avrebbe permesso di non compiere un grave ed imperdonabile errore. [Note]Utilizziamo la derivata di TS approvata. Lascia stare i limiti sulla potenza questo contesto, io non ho neanche specificato la tecnica. Divertiti e sii fantasioso come hai fatto fino ad ora.
    Dopo di che, usa la ts per interagire con Kensei nel modo che preferisci, anche semplicemente, combattendo. Cerca di usare almeno una volta tutti gli slot di TS. A tua scelta se limitarti alle azioni che potresti fare in un round (quindi, seguendo le regole relative al numero di slot azione/tecnica etc) o meno.


    Anche dall'altra parte dell'isola più di una persona doveva scontrarsi con jutsu ben al di fuori della loro portata.
    Il gruppo di shinobi giunto sui resti dello Spirito Indomito II si era immediatamente lanciato contro la barriera, trovantosi poi a doversi confrontare coi suoi sistemi di difesa automatici e programmati. C'era chi aveva trovato più successo di altri e chi, invece, si era prodigato in fisiche difese da quegli spuntoni gelati, scoprendo la natura non eccessivamente pericolosa ma estremamente debilitante di quel jutsu infuso del chakra proveniente dal Freddo.
    Ancora, c'era chi si ritrovava capace di leggere caratteri a lui sconosciuti, badandoci il giusto ma sapendo collegare la cosa ai corretti eventi.
    Infine, c'era chi riusciva a dimostrare il suo estremo valore di ninja, anche quando la situazione sembrava disperata.
    Minarai, senza rendersene conto ma, anzi, sentendosi l'ultima ruota del carro, la vittima sacrificale di un rito aborigeno di cuie non poteva coglierne le sfumature o le implicazioni, mise in atto una strategia assieme a ignoti compagni, degna dei più grandi utilizzatori di senjutsu. Il disperdere nell'ambiente i suoi semi lignei fu la tattica vincente che gli permise, nonostante l'estrema differenza di bruta forza, di pareggiare il suo rivale inumano e sovrannaturale con l'intelletto. Certo, i Muscoli e la duttilità di, rispettivamente, Munkeke e Yusica lo aiutarono certo non poco, ma la base del suo piano, il concetto primo, scaturente e fondante, era lui; il canide artico fu preso in contropiede e Munkeke, evocando su di sé i poteri dei Kamui, riuscì a fare quanto il mio allievo gli aveva chiesto. Dal canto suo, Yato, aveva ben appreso gli insegnamenti sulla VI Forma dello stile Kenkichi e, in un attimo, mentre Yusica tappezzava di gelide lance ghiacciate l'arena, immanipolabili ed utili anch'esse per contrastare il movimento furtivo sotto la neve di Samuiyoake, rendeva la candida acqua cristallizzata sotto la creatura incapace di veicolare chakra. La Volpe atterrò di schiena ed immediatamente tentò un nuovo assalto furtivo ma non ci riuscì; lo scherno di Yato le fece mostrare i denti ed un'espressione contrita e risentita, forse troppo boriosa per essere quella di un Dio ma comunque estremamente spaventosa. Ma i due alti sciamani intervennero prima che il loro Kamui potesse riaversi sul giovane chunin della foglia e, con una combinazione di taijutsu, ninjutsu, lupi e quali, assestarono e mandarono a segno una serie di colpi che sballottolò la creatura ovunque nel suo terreno di caccia finendo poi per farla schiantare contro la barriera che essa stessa aveva creato. Il jutsu si incrinò, spezzandosi in più punti, come vetro scheggiato da un piccolo sasso: ma non cedette. Anzi, il contatto con la creatura, dopo un singolo istante, iniziò a curare la frattura creata! YOOOSH! COLPITELA ORA! Gridò Munkeke ma inutilmente: nessuno era abbastanza vicino per assestare, al momento giusto, il fendente della vittoria. Il ghiaccio si rimarginava, lento ma inesorabile, come un fiume, prima in secca, che torna a riempire il suo letto. Ma prima che la ferita fosse rimarginata, un nuovo torrente, questa volta di fiamme, iniziò a riempire i metaforici letti vuoti del fiume e spezzando, nuovamente, la calotta che separava gli Sciamani e Minarai dal resto del mondo. In pochi istanti, la bufera di neve, ghiaccio, vento e gelo, si dissolse, mostrando cinque figure: Fudoh, Youshi, Yasuke, Shinici e Hideo.

    Mentre il Senju combatteva contro il Kamui, infatti, i ninja ospiti di Samoru e l'Hidarite erano intenti, similmente a quanto aveva fatto lui poco prima, a risolvere l'indovinello della barriera. Il Tokugawa orbo confidò troppo sulle sue capacità, provando e non riuscendo a teletrasportarsi grazie alle sue abilità di clan; all'interno della barriera non vi era luce e, di riflesso, dunque, mancavano ombre senza contare che tutta la neve presente era intrisa del chakra della creatura che vi era all'interno quindi teletrasportarsi su di un'ombra lì presente sarebbe stato in ogni caso impossibile. Quando poi tentò di colpire la barriera utilizzando la manipolazione della natura, tutto quello che ottenne fu poco più di una strana sensazione gelida avvolgergli il braccio, senza particolari effetti. [Note]La Manipolazione di consente di colpire oggetti. Come avevo detto anche a Shu, la barriera è una tecnica, se vuoi interagirci in questo modo devi o usare la Mortificazione o, più semplicemente, tentare con una ninjutsu.
    Se non prendi la Mortificazione, comunque, sei un babbaleo.

    Sfortunato allo stesso modo e coi medesimi risultati fu il tentativo di Fudoh: purtroppo il chakra curativo ben poco poteva fare contro quella che era una semplice barriera; il suo pugno, armato dei resti della tecnologia della Roccia, non sortì alcun effetto particolare se non un intenso sentore di freddo nel braccio del suo proprietario.
    Youshi, benché lontano dai suoi compagni, stava per tornare sui suoi passi, rassegnato all'idea che il mio allievo fosse riuscito ad entrare dentro la barriera mentre lui era costretto a fare da spettatore all'esterno quando, a qualche metro da lui, la barriera iniziò a creparsi; e lo stesso accadde davanti agli occhi del gruppo arrivato per nave grazie a Pen Gin. Fu in quel momento, quasi per una congiunzione astrale, che Shinici fece quello che solo un sunese sarebbe stato in grado di fare in quella circostanza: sputò fuoco dalla sua spada, ferendo in modo letale la barriera e dissolvendo il jutsu. In realtà era stata l'unione delle tecniche di Munkeke, Yato, Yusica e Shinichi a rendere possibile il tutto ma il sunese avrebbe avuto l'impressione che fosse stato solo ed esclusivamente merito suo.

    Yusica utilizzò un po' dell'acqua rimasta per bloccare l'assalto mortale del Senju mascherato contro il Kamui benché, probabilmente, quel colpo non sarebbe riuscito, con buona probabilità, neanche a impensierire una creatura di quel calibro. Non uccidiamo i Kamui, li serviamo. Disse Yusica, mentre il mulinello d'acqua si ritraeva dall'arma di Minarai. La devozione per quella gente verso quelle creature era quasi incredibile e, per i miscredenti, addirittura impensabile. Tuttavia, il suo tentativo di spargere parti di sé sul corpo della creatura, invisibile, ebbe successo ma non diede certamente i risultati aspettati, anzi. Una sensazione di estremo freddo avvolse Yato, proveniente dalle percezioni relegate a quel germoglio che ora comunicava dalla Saggia Volpe delle Nevi. Un freddo così profondo e pungente che gli avvolse il tantien e gli impedì tanto di rilasciare la tecnica quanto di fare alcunché d'altro. Il colorito del suo volto si fece ceruleo.

    Pen Gin scattò sulla neve, sempre viaggiando sopra la propria arma e, gridando in un moto di rabbia e delusione, saltò, pronto a sferrare uno dei suoi più letali colpi contro uno dei suoi fratelli, anzi, più correttamente padri. COME HAI POTUTO TRADIRCI TUTTI!? Gridò, con la spada ormai sopra la testa quando Munkeke, scattando, fermò il colpo con l'avambraccio, ricoperto da un grosso strato di chakra a forma di lupo. Calmati, Pen Gin. Dobbiamo capire, non comportarci come lui. Il chakra che animava quel colpo prese parola e, dopo alcuni istanti, si separò dall'arto dello Sciamano di Azumaido, prendo le candide forme di un lupo delle nevi. RETAR-SAN! YOOOSH! Gridò Munkeke, accennando un pallido inchino tanto a Retar quanto a Samuiyoake. Tutti si mossero verso la Volpe che, nel frattempo, ringhiando, veniva accerchiata. Non avrebbe potuto semplicemente scappare nella neve come stava impostando la sua predatoria strategia, quindi, lasciò che fosse la lingua a liberarla dall'impasse. Semplici uomini non possono fermare un Kamui! la voce raschiata del canide si disperse nell'ambiente. Il mio nome è Samuiyoake, il Saggio delle Nevi. Sono il Kamui della fortuna, del benessere, dell'intelligenza, fretello di Repun e padre dei Canidi del Gelo. Ho perso il mio villaggio tempo fa, vittima di uomini incapaci di carpire i miei insegnamenti e sempre più ingordi di tesori e ricchezze. Col tempo, l'agio ed il lusso a cui avevo abituato i migliori tra loro li hanno rammolliti, facendogli dimenticare che tutto ciò che avevo elargito loro era soltanto per merito della loro saggezza. E dunque, incapaci di soddisfarmi e di soddisfarsi, mi hanno e li ho abbandonati. È stato un abbandono reciproco, sofferto e non voluto da ambo le parti. Mi sono per questo ritirato nel Freddo, in attesa che qualcuno, degno della mia protezione, tornasse a calcare queste terre. Ma così non è stato. Si interruppe. Cosa ti turba, Volpe? Chiese Yusica, percependo un turbamento nella creatura. Era una sciamana, per giunta legata alla creatura più vicina a Samuiyoake, il Padre dei Felidi del Gelo, Yukihyō. Così non è stato finché non è iniziata la Tsumetai Mokushiroku, la Fredda Apocalisse. Il Kamui abbassò lo sguardo. Non troppo tempo fa, qualcuno riuscì a penetrare nel Freddo, annidandosi in una bolla tra il mondo terreno degli umani e il celestiale unicum dei Kamui. Per alcuni mesi non successe niente, anzi, parve che quella bolla fosse stata soltanto una situazione di passaggio, una sorta di punto di ristoro per quest'essere, del tutto non intenzionato a contattare i Kamui o a studiare il Freddo. Ma lo stesso non poté dirsi del primo degli Araldi Gemelli. Lo sguardo del Kamui si fece più rilassato. Shimo. Generato e non creato dalla stessa sostanza di Repun, concepito dalla volontà dello Spirito del Freddo di ripristinare l'equilibrio nell'immagine degli uomini che tanto hanno dedicato a noi Kamui. E proprio per questo, Shimo si è fatto subito uomo tra gli uomini, assumendo le loro virtù, la loro intelligenza, i loro vizi ed i loro capricci. Mi sono legato a lui, inconsapevole del fatto che fosse il primo segnale della Fredda Apocalisse, e, meravigliato dall'intelligenza di cui era capace, lasciai che godesse dei miei cimeli. In poco tempo, la sua saggezza lo portò sulla via dell'illuminazione e per questo, nella tradizione umana, iniziò a vestire abiti moncali. I suoi capelli canuti ed il suo sguardo spento sono stati dimora e sicurezza di tutti coloro che si sono allontanati dal Tuskur di Repun e da quello di Yukihyō, trovando in lui in conforto di un credo dimenticato. La Rinascita di Kotetsu Sakura, poi, ha riportato in auge i più nefasti tra i culti del Freddo: quello del sanguinoso Yukitsubasa. Shimo è riuscito a soggiogare anche il Pipistrello Bianco e questo gli ha concesso il sapere grazie al quale si è guadagnato l'epiteto di Virtù del Freddo: la ciclicità. Così, Shimo ha creato suo fratello, il secondo Araldo Gemello della Fredda Apocalisse ... Samui. Ci fu una lunga pausa. Tutti gli astanti non avrebbero fatto fatica a capire la gravità di quelle parole ma forse sarebbe sfuggito loro il significato ultimo di tutto ciò. Col segreto della ciclicità, Shimo può creare dagli uomini tutti gli Araldi Gemelli che vuole e attentare all'armonia dei Kamui sovrani. Shimo, in sostanza, anziché divenire speranza di unione per tutti noi, di sollievo, di pace ... si è tramutato in condanna. Se riuscirà a riunire sempre più seguaci sotto il suo credo noi siamo destinati a scomparire e con noi l'essenza naturale del Freddo. Un tuono spezzò il discorso della Volpe. Nel giro di pochi istanti, nuovamente, riprese a sferzare una tempesta infernale. La neve iniziò a cadere vorticante, furiosa come coltelli gelidi che tagliavano le guance dei presenti. Stare lì fuori, per tutti, compresi i saggi Sciamani sarebbe diventato preso impossibile. Questo è Repun. Dobbiamo andarcene. Dobbiamo trovare un modo per tornar- una nuvola di fumo e Samuiyoake scomparve. Una evocazione inversa. YOOOSH! Disse pensieroso Munkeke. Riesco a percepire qualcosa. Disse Pen Gin, poi sgranò gli occhi ed iniziò a tremare. Una ... una strange ... Guardò Munkeke Il Villaggio ... è stato dato alla fiamme! Lo sciamano si irrigidì. Ho-ho-hotene ... bisbigliò. Mio Fratello mi riferisce che due esseri stanno combattendo ... uno sembra essere Kensei-sama e l'altro ha detto di chiamarsi ... Fece una pausa, per poi sobbalzare sul posto. SAMUI! Gli Sciamani si guardarono. Non c'è tempo da perdere. Disse Yusica mentre, con la neve lì intorno, ora non più sotto l'influenza del Kamui, creava tante alci quanti erano i presenti. Il Villaggio è dell'altra parte di Azumaido. Ci vorrà un po' ma dobbiamo andare dal Mizukage! Forza! Gli altri, nel frattempo avrebbero potuto prepararsi al combattimento col nemico nei modi che ritenevano più adatti. Yato, probabilmente, aveva bisogno di cure. [Note]Per il momento la cosa non ha controeffetti ma Yato non se la passa bene. Fudoh riconosce i sintomi, avendoli sperimentati lui stesso.

    Quando furono a poco più di dieci minuti dal villaggio, una sagoma si sarebbe parata davanti a loro, in lontananza. Aveva le mani conserte al petto e vestiva di un lungo abito bianco, sormontato da una armatura, quasi più decorativa che altro, dorata. Non posso lasciarvi proseguire. Disse l'uomo, lontano ma udibile a tutti. La voce proveniva da ovunque intorno a loro, probabilmente dalla neve che li circondava. Portò le mani al petto, eseguendo cinque sigilli ben noti a tutti.



    Kuchiyose no Jutsu!


    Un gigantesco drago comparve davanti a lui e, abbassandosi, lo sollevò, portandolo sopra la sua testa. Un soffio gelido della creatura e una sequela di lance ghiacciate acuminate, partenti dal terreno e dirette per obliquo verso la corsa dei nostri, si crearono all'improvviso. Non li avrebbe lasciati passare a nessun costo. [Note]

    È la quest dei serpentoni intergalattici. Questa volta, lui, va picchiato male!





    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note
    Combattere con Handicap Attivo.

    Assetto Gakutensoku: Nessuno.
    Simboli della Psiche attivi: 1
    Potenza Simbolo: +160.



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    Citato
    Pipistrelli
    Yakusoku

     
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