Integrazione Sunese[QdV]

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    Il guardiano del Rokubi e il suo Jinchuuriki


    Chapter II - Villaggio della Sabbia



    Accovacciato sul bordo del palazzo su cui era atterrato, Masayoshi osservò ogni centimetro quadrato della piazza. Il silenzio che gravava sotto di lui era interrotto dall'ululato furioso del vento. La sabbia in sospensione lo costrinse a indossare la maschera che aveva commissionato come regalo per la promozione. [Equip]
    Koinu preferì riposare in una delle tasche interne che l'evocatore aveva cucito proprio per lui.
    Forse sarà meglio dare un occhiata altrove. Pensò, annoiato, voltandosi verso Nord e poi verso Ovest. Doveva recarsi al Palazzo del Kazekage. Sarebbe stato Hohenheim, il bambino prodigio, ad assegnargli un compito. O due compiti, se fosse stato d'accordo ad includere Koinu.
    Scese dall'edificio e proseguì a piedi, immergendosi nella via principale che aveva frequentato durante gli anni dell'adolescenza, quando ritagliarsi del tempo per svagarsi era ancora un impresa possibile.
    Aveva sottovalutato la tempesta. Incanalandosi tra i vicoli e gli edifici, il vento bollente e la relativa sabbia in sospensione flagellava chiunque fosse uscito senza protezioni. Persino la maschera del chunin non impediva ai granelli di sabbia di penetrare nei fori orbitali. Recuperò un turbante da alcuni panni stesi lungo la strada (povera casalinga distratta) e l'avvolse poco sopra le palpebre.
    Le ciocche di capelli che fuoriuscivano dalle due barriere avevano permesso ai cittadini di riconoscerlo.
    Nessuno nel Continente sfoggiava una chioma bicolore come quella dello Shokuto. Bianca come la neve. Rossa come il sole.
    Tra i comuni abitanti di Suna, nessuno era a conoscenza del suo fardello e del Potere del Vuoto; per loro Masayoshi doveva essere uno dei tanti neo-chunin al servizio del Kazekage, invece, grazie al suo sorriso facile e alla determinazione che aveva dimostrato nel corso della sua vita, egli aveva conquistato i loro cuori. Molti erano i nomignoli con cui era conosciuto: Eremita del Deserto, il Profugo dell'Anarouch e l'Amico dei Suricati, quest'ultimo particolarmente apprezzato perché lo Shokuto lo considerava un tributo a suo nonno, vecchio ninja di Suna.
    Per ringraziarli del loro affetto, Masayoshi non si tirava mai indietro quando qualcuno aveva bisogno di lui.
    Quel giorno ebbe modo di dimostrarlo. La popolazione era in difficoltà: molti avevano sottovalutato o erano stati colti alla sprovvista dalla tempesta mentre altri avevano fessure più o meno grandi da dover rattoppare.
    I commercianti erano quelli che supplicavano maggior aiuto: a causa della sabbia trasportata dal vento, le loro merci rischiavano di perdere il loro valore.
    Il Kazekage avrebbe dovuto attendere. Con il cuore in pace, e Koinu protetto dal suo abito, il chunin iniziò a sporcarsi le mani e a sudare, spostando merci, cassoni, carri e si trovò persino a svolgere lavori di carpenteria.

    CITAZIONE
    Ma guarda un po’, Masayoshi, sei tornato a casa. Bene bene, al Tempio saranno felice di saperlo…in particolare modo il tuo nuovo Guardiano. Che cosa ti ha tenuto lontano da Suna?

    Alterata dal vento e dal lungo turbante che ne cingeva il capo, la voce di Shunsui giunse alle orecchia dello Shokuto. Indossava un lungo abito più nero del nero. Da qualunque direzione fosse arrivato, il Jonin era stato silenzioso come un fantasma.
    Masayoshi si voltò verso di lui, con le labbra piegate in un sorriso divertito. Sebbene la maschera lo rendesse inespressivo, per un ninja del calibro di Shunsui non sarebbe stato complesso decifrare le increspature ai lati degli occhi dello Shokuto, appena visibili oltre il turbante.
    Non ci sono ancora passato, a dire il vero Lo aveva fatto di proposito, dopo essersi accorto che, nell'ultimo periodo, la loro supervisione era parecchio diminuita. Addestramento. Fu avido di descrizioni.
    Tu cosa mi racconti? Chiese dopo aver sistemato l'ultimo baule nella casa di un povero commerciante, pulendosi le mani sporche di sabbia mista a residui di olio. Aveva evitato di chiedergli cosa stesse facendo: Shunsui era stato il guardiano del Rokubi, come Jonin e suo superiore in grado, era sicuramente giunto come da protocollo.
    Shunsui era un amico, perciò la sua compagnia non lo mise né in soggezione né sottopressione.

    CITAZIONE
    Immagino che tu abbia sentito dei cambiamenti in corso. Guardiani Soshi…potrebbe essere interessante. Che ne pensi?

    Non ho mai avuto occasione di allenarmi con loro. Affermò. Forse il Kazekage ha voluto dare loro un buon compito per farli uscire dal loro ghetto. Non è un segreto che non interagiscono molto. Un compito mica da poco! Su quest'ultimo punto e sulle loro presunte capacità Masayoshi non si espresse. Come aveva confermato qualche istante prima, non aveva mai visto un Soshi in azione.

    CITAZIONE
    Immagino tu voglia andare a conferire con il Kazekage…però non penso che lo troverai a palazzo. So che sta coordinando le attività di messa in sicurezza da qualche parte in città. Siamo sotto di personale…ora che ci penso…ti va di venire con me? Devo riparare un Punto di Visione difettato.

    Certamente. Esclamò con gioia da dietro la maschera. Mi stavo dirigendo proprio dal Kazekage. Hohenheim non era un Kage da scrivania o da trono. In caso di emergenze scendeva in strada per coordinare le difese o gli aiuti. Il chunin apprezzava quel suo lato operativo, anche se, in un evento simile a quello che stavano vivendo, i ninja meno esperti impiegavano del tempo per trovarlo.
    I Musashi sono occupati, immagino Aggiunse a bassa voce.
    Prima di partire per l'Abete, negli anni in cui Masayoshi era solo un involucro a rischio "esplosione", da dover monitorare a ogni ora del giorno e della notte, egli aveva trascorso molto tempo con i marionettisti.
    Tra ingranaggi, ruote, pulegge e fili di chakra, oggetti che non lo entusiasmavano, il profugo aveva imparato parecchie nozioni: la differenza tra Tecniche Bianche e Tecniche Nere e cosa fossero i Punti di Visione, dislocati in zone strategiche del villaggio. Quello che necessitava della riparazione di Shunsui era situato a Nord Est, nel lussuoso quartiere dei Shinkiro, altra tribù che faceva parlare di sé per la loro scarsa integrazione. Non ai livelli di Soshi, ovviamente.

    La zona era stata messa in sicurezza poco prima del loro arrivo.
    Raggiunsero la sommità di un edificio con quattro semplici balzi. A una decina di metri d'altezza, flagellato dalle raffiche di vento e sabbia, Masayoshi spinse lo sguardo il più lontano possibile. Non sfuggirono ai suoi occhi le tre squadre che facevano ritorno verso il centro del villaggio. Li seguì per qualche secondo, poi l'attenzione si spostò sul punto della grondaia che Shunsui gli stava indicando, concentrato nel proprio lavoro. I Punti di Visione non erano specchi né cannocchiali, bensì marionette di piccole dimensioni in grado di mescolarsi, a livello visivo, e forse anche fisicamente con gli oggetti circostanti.
    Masayoshi lo vedeva. [Percezione 12]
    Con un gesto elegante del braccio, Shunsui estrasse Kuro Higi dalla grondaia. Ammirò curioso la sua forma sferica e il grande occhio incastonato nella zona centrale.

    CITAZIONE
    Abbiamo riparato questo Punto diverse volte negli ultimi giorni, ma si continua a rompere…forse abbiamo preso una partita difettosa di pezzi.
    Era da un po’ che non ci incontravamo..direi dalla missione all’Abete…che cosa hai fatto da allora?

    Cosa aveva fatto dalla missione all'Abete? Era già trascorso un anno, forse di più.
    Qualche missione di poco conto. Come ti dicevo, ora mi sto concentrando con gli allenamenti nel deserto... Si picchiettò lo sterno con il pollice destro. Un flebile lamento seguì quel gesto. Dopo qualche istante, tra le maschera e la base del turbante, fuoriuscì un piccolo suricato del deserto, palesemente assonnato e infastidito dal disturbo.
    Ah sì...ho stretto amicizia con i Suricati del Deserto Shunsui sapeva del potere del Vuoto, e come suo ex Guardiano, aveva il diritto di sapere qualcosa in più rispetto agli altri.
    Ma gli sforzi sono rivolti tutti a padroneggiare la declinazione del Vuoto. È un lavoro che deve essere svolto in solitaria. Ad oggi so attivare il sigillo, ma nulla di più. Ammise, grattandosi la pelle del collo, sensibile al manto del mammifero.
    Hai partecipato a qualche missione interessante Chiese, curioso di conoscere gli ultimi sviluppi di Shunsui.


     
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