Il kage e l'orfanoHohenheim e Yugi Mutou

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  1. -Shu
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    Il Kage e l'orfano


    Post Terzo - La gilda degli artisti



    Un artista porta sempre con se gli strumenti della sua arte, ricordalo!

    Abbasso il capo. Non mi sono mai definito un "artista". Semplicemente un ragazzo a cui piace disegnare, giocare e fare cose. Le parole del Kazekage tuttavia mi colpiscono. Mi sento come... se avessi fatto una mancanza ma... non so come spiegarlo. In modo diverso rispetto a quell'uomo.

    Mentre mio padre esprimeva il suo disappunto senza alcun senso o logica, e non dava mai spiegazioni per il suo comportamento (anzi, a parte il suo classico "Muto! Devi Stare Muto!" spesso la stessa azione in momenti diversi poteva dare risultati diversi) Hohenheim sembrava più... come dire... come se volesse incoraggiarmi. Non capisco bene la cosa. Ma da adesso in poi dovrò sempre portarmi dietro carta e penna.

    ***



    Kuro? E che diavolo ci fa qua? Eh? Kuro un gatto ninja? Ma che sta dicendo?

    In risposte alle affermazioni del Kazekage, Kuro si lecca la zampa sinistra, se la passa sul viso e... risponde!

    Meoh... A quanto pare il Kazekage non è così semplice da ingannare come questo ragazzo.

    Si allunga sulle zampe anteriori. Il mio nome è Kuro e sono stato mandato qui a Suna alla ricerca di ninja che possano legarsi alla nostra colonia di Neko no Shima.

    Fissa il suo sguardo su di me. Tu sei uno di questi. Un Candidato. Oltre a te c'è... un altro.

    Non ci capisco molto di queste cose. Candidato? Isola dei felini.

    Perché non mi hai mai detto che sai parlare?

    Kuro sbadiglia: Non avrebbe fatto grossa differenza. Né tu né io siamo dei gran conversatori.

    Faccio di si con la testa. In effetti ha ragione.

    Hohenheim si alza in piedi:

    Sei pieno di sorprese Yugi. Non solo hai il tocco artistico, ma sembra che tu sia il favorito di un animale senziente, il che vuol dire molte cose…come saprai, è usanza che il Kazekage prenda sotto la sua ala uno degli orfani. Molti vengono adottati in questo modo, ma io non posso fare una cosa del genere…Tuttavia, se vuoi, puoi diventare mio discepolo. Ti insegnerò quello che so sul ninjutsu, e anche sull’arte se è questo che desideri. Cosa ne pensi?

    Eh? Io? Allievo del Kazekage? Spalanco la bocca. Kuro mi artiglia la caviglia: Di di si, scemo. Quando ti ricapita?

    Ancora con la bocca mezza aperta muovo la testa in su e in giù una decina di volte.

    Molto bene, allora direi di spostarci alla Gilda dove avremo tutti gli strumenti per iniziare con qualcosa di semplice. Chiaramente, Kuro, sei più che benvenuto!

    Il gatto salta sulla cima del suo parente di argilla Vorrei ben vedere!

    Non lo dava a vedere ma star dietro alla bestia di Hohenheim doveva averlo stancato un pochino.

    Mi accomodo anch'io sopra il quadrupede e accarezzo Kuro che si accoccola. Ci avviciniamo a un edificio alto, una specie di torre? Ha un recinto attorno, un muro di sabbia e argilla.

    Entriamo in groppa all'animale ma, una volta nel giardino, la bestia si ferma, si piega in avanti e Hohenheim scende. Lo seguo con un piccolo balzo, seguito subito dopo da Kuro.

    Mi guardo attorno ma il giardino, spoglio di ornamenti, non mi da alcun indizio su quel luogo ma, se Hohenheim l'ha scelto, ci dev'essere un valido motivo.

    Entriamo dentro l'edificio e, come molti edifici di quel tipo, le prime costruzioni sunesi (Kenichi ci teneva che sapessimo la storia del villaggio, anche se ovviamente parteggiava un po' troppo per i Kurogane) si apriva in una larga stanza che rappresentava il centro della vita del nucleo familiare che abitava nella torre.

    Solo che li non abitava, come avrei potuto pensare, la famiglia di Hohenheim ma... un gruppo abbastanza eterogeneo di persone.
    Un vecchietto che scalpella un uomo muscoloso fatto di roccia, una signora sulla ventina che dipinge una natura morta. Un ragazzo vestito di verde che danza con due ventagli. Sul fondo della sala una ragazza più o meno della mia età, capelli castani e occhi verdi, che sta piegando dei foglietti di carta.

    Strano. Quella è una cosa che non ho mai visto fare. Chissà che cos'è e perché vuole buttare così dell'ottima carta per disegnare. Forse vuole liberarsi di alcuni schizzi in modo... artistico? [Nota: ne approfitto sia per inserire un appiglio futuro per gli origami, anche per questa giocata se vuoi, che per ampliare il discorso della gilda di artisti anche ad altre ts di Suna se vorrai svilupparlo in futuro. Dopotutto siamo il villaggio che più si presta tra argilla, carta, danzatori e marionettisti... c'è l'imbarazzo della scelta]

    Il vecchietto che scalpella si volta verso di noi, e si inchina. Hohenheim ricambia e si volta verso di me: Anch’io ho imparato l’arte di manipolare l’argilla qui. E’ uno dei dojo/studi allestiti da membri della Gilda di cui faccio parte. Come sai, noi manipolatori di argilla non abbiamo un clan…questo è quello che assomiglia di più ad una cosa del genere. Da questa parte.

    Si volta, e prosegue verso il retro.

    Cos'è una Gilda?

    La domanda mi esce spontanea, automatica. Senza pensare. Se fossi stato ancora... nella mia vecchia dimora mi sarei beccato una vergata (nei giorni buoni) e un "Te devi stare zitto! Muto devi stare!"

    Dopo l'eventuale risposta Hohenheim mi fa entrare in una stanza laterale. Il pavimento è di legno lucido e al centro c'è un ampio tavolo contornato da sedie. Dev'essere dedicato ad una particolare forma d'arte.

    Mi siedo su una di quelle sedie e Hohenheim mi lascia da solo. Kuro salta in cima al tavolo. Allora Yugi... che ti pare?

    Sorrido. Vorrei far venire anche Yuki e gli altri ragazzi qui. Si divertirebbero un mondo!

    Lui sbaglia. Potresti chiedere a Kenichi e a Hohe di organizzare una gita con i ragazzi dell'orfanotrofio.

    Spalanco gli occhi: questa si che è un'idea geniale!

    Hohenheim torna dentro la stanza portando un vaso. Rimango in silenzio. Per quanto si tratti di un ragazzo più giovane di me, per quanto abbia un fare molto cordiale... è pur sempre il Kazekage e, da adesso, il mio sensei.

    Mi tiro dritto con la schiena e osservo ogni suo movimento.
    Il sensei posa il vaso al centro del tavolo. La scultura, come tutta l’arte in generale, è un atto pratico. Ho capito che non ti si mai cimentato con la scultura, quindi questo sarà un ottimo modo per iniziare. Lo faremo insieme…

    Hohenheim estrae un sacchetto da dietro la schiena e lo molla vicino a me. Rovescia parte del suo contenuto sul tavolo. L'odore di terra mi permea le narici. La tocco con le mani, è una sostanza morbida e bianca. Argilla?

    Il sensei si siede al mio fianco e prende parte di quella terra Cerchiamo di replicare il vaso? Nulla di troppo difficile, ma occhio. Questa argilla non è come il pongo che si usa a scuola. Solo un ninja può manipolarla.

    Prendo un altro po' di quella terra bianca e cerco di impastarla. Formo una palla ma mi si sfalda tra le mani. Ci riprovo ma non riesco. Sembra come se quella terra mi si stesse rivoltando contro.

    Sbircio il sensei e lui già aveva finito il suo vaso. Una copia perfetta. Se non fosse per il diverso colore dei due oggetti non avrei saputo dire che uno era di terracotta e uno di argilla.

    Quindi è questa la bravura del kage artista?

    Kuro sale sul tavolo. Si avvicina alle mie mani. Da un'annusata all'argilla che sto impastando e si sposta verso Hohenheim. Miagola e fa cenno al Kazekage di seguirlo. Lasciamolo solo. Prima o poi ci arriverà, Kazekage.

    Kuro si sarebbe quindi prima spostato nella sala grande, e poi sarebbe uscito dall'edificio, voltandosi ogni 5 o 6 passi per accertarsi che Hohenheim lo stesse seguendo. Una volta fuori si sarebbe avvicinato ad uno dei cactus e si sarebbe seduto di fronte ad esso.

    Voglio ringraziarti. Yugi è un ragazzo con... dei problemi. Penso che la compagnia e l'addestramento che potrai fornirgli gli possa fare bene.

    Dopo un'eventuale risposta, avrebbe continuato. Che non si dica che noi dell'isola dei felini siamo degli ingrati. Vorrei ricambiare la tua gentilezza... ma non posso farti legare a noi. Il nostro capo è molto... intransigente. E tu non gli andresti a genio.

    Si sarebbe stiracchiato. Posso però insegnarti un vecchio trucco di noi felini. Di solito lo riserviamo ai nostri Candidati più promettenti ma... direi che per il Kazekage posso fare un'eccezione.

    Dopo la risposta del Kage Bambino avrebbe rincarato la dose. Dimmi, Kazekage, hai mai sentito parlare del Senjutsu?

    Il Senjutsu, la tecnica dei saggi e degli eremiti. Una tipologia di chakra che solo chi era in comunione con la natura e i suoi abitanti più selvaggi poteva padroneggiare. Sicuramente qualche voce doveva essere arrivata ad Hohenheim.

    Iniziamo con qualcosa di semplice. Prova a percepire il chakra di questo cactus. Ma... non usare le tue capacità da sensitivo. Cerca di far fluire il suo chakra nel tuo. Di accettarlo come parte di te. Devi sperimentare... l'abbandono. Il lasciarti andare in qualcosa di più grande di te. Vedi come... come se tu fossi argilla... al contrario. Come se dovessi essere tu a farti plasmare dalla corrente dell'universo.

    Il processo avrebbe richiesto diverso tempo sia per la difficoltà della cosa che per l'abilità del suo insegnante tuttavia Hohenheim era un allievo d'eccellenza: il kazekage.

    ***



    Mi ci vollero una dozzina di tentativi prima di comprendere che dovevo cercare di impastare chakra nell'argilla.

    Solo un ninja può manipolarla.

    Ci sarei dovuto arrivare prima. Ed è questa rivelazione che mi fa comprendere come anche quella gilda, in modo simile all'orfanotrofio di Kenichi, era un modo per selezionare dei ninja. Ninja artisti, come Hohenheim. E come me.

    Mi devo dimostrare degno del mio sensei. Uso il chakra per impastare nell'argilla, per darle forma. Grazie al chakra, che già sapevo sfruttare per qualche tecnica di base, potevo solidificare l'argilla in delle forme. Inizio creando una sfera, poi la allungo verso l'alto creando una palla con una colonna sopra di essa. Non va bene. Troppa terra sotto e troppo poca sopra. Riformo la mia sfera ma la rendo più piatta, quasi come un disco schiacciato. Poi inizio a gonfiarla in mezzo e a lasciarle un buco al centro. Piano piano prendo le parti esterne del disco e le reimpasto nella colonna.

    Faceva un po' cagare, ma era pur sempre un vaso. Forse. Diciamo che sapendo che doveva essere un vaso si sarebbe potuta indovinare la forma.

    Che ne pensi, sensei?

    Mi guardo attorno. Non c'è nessuno. Non mi sono nemmeno accorto che lui e Kuro sono usciti. Completamente immerso nella mia "arte".

    Prendo il vaso, ancora con dell'argilla sul viso e in mezzo ai capelli e cammino fuori. Devo stare attento a non cadere o rischio di romperlo. Mi guardo attorno. Mi avvicino alla ragazza che stava facendo quelle cose con la carta, l'artista più vicina a me.

    Ciao. Sai dov'è andato Hohenheim-sensei?

    Si morde la lingua e non alza lo sguardo dal suo tavolo. Sta piegando un foglio di carta a metà e sta percorrendo la piega. Finisce di lisciare quel foglio, alza un braccio e indica l'ingresso della Gilda.

    Faccio un paio di passi verso il centro della stanza. Poi mi volto. Grazie. Piacere, io sono Yugi. Mi volto di nuovo e saltello verso l'esterno.

    Mi faccio ombra con il vaso per ripararmi dalla luce del sole sunese. Aspetto qualche secondo che i miei occhi si abituino e poi mi guardo attorno. Vedo il sensei seduto di fronte a un cactus, assieme a Kuro.

    Corro verso di loro. Sensei! Hohenheim-sensei! Guarda il vaso che ho fatto!

    Mi sarei fermato solo una volta arrivato vicino a lui. Mi sarei seduto al suo fianco e avrei posato il vaso di fronte a lui. Non me ne sarei andato prima di aver ricevuto la sua opinione su quella mia prima scultura.



    OT Iniziamo anche la parte di addestramento per l'eremitica. Dato il livello del tuo pg ti ritrovi ad avere a che fare con un sensei inetto. Per questa prima parte un qualcosa di introspettivo. Se vuoi puoi descrivere anche la tua trasformazione in Modalità Eremita con annessi "orpelli" fisiologici. Ricorda che ad insegnarti è un felino e che, in questo primo post, non mi aspetto che tu abbia successo al primo colpo ;) /OT
     
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