BOOM! BAAAM! BADABAAAM!

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    Il rotolo maledetto

    Post d'Introduzione



    Dopo il ritorno dall'isola del Re Rosso, con tutto ciò che era successo nel mentre, non era passato molto tempo prima che mi arrivasse un'altra letterina dall'Accademia. Stessa busta con il simbolo; il contenuto un po' diverso. Per giunta pure il tizio della missiva si era perso. Non che fosse molto difficile farlo a Oto: in un villaggio che non era mai stato controllato e gestito adeguatamente chiunque prima o poi si sarebbe perso. Tenendo in mano la famosa missiva, in realtà, mi ricordavo del motivo per cui ero lì. Cambiare quel villaggio di merda. Letteralmente. Renderlo almeno un po' vivile. Cioè, non dico "tanto" vivibile, ma almeno un po'. Almeno quel un po' per poter andare in giro senza dover per forza pulire le strade, o salvare le vecchie o insegnare alla gente del posto come tenere pulito l'ambiente circostante. Lo capite? Quei tizi là non sapevo amministrare un villaggio...

    Anche per questi motivi fui abbastanza sollevato di andarmene, almeno per qualche giorno, e non vedere tutta quella merda lì intorno. Certo, non sarebbe successo alcun miracolo: Diogene non sarebbe mica tornato per rendere quel posto un po' più vivibile e Febh non avrebbe fatto niente di niente per trasformarlo in un posto migliore. Forse avrebbe potuto fare qualcosina quella tizia di nome Hebiko, ma anche lei non è che dava chissà quali speranze. Insomma, un posto di merda, in cui ero capitato mio malgrado, senza che vi fosse più niente a tenermi lì, a parte le mie stupide promesse date a me stesso. Insomma, se non fosse per quelle paroline lanciate praticamente al vento un sacchissimo di tempo addietro, forse non sarei stato a Oto. Non mi avrebbero avuto! Decisamente! E comunque, ogni gita fuori porta era un'occasione adatta per fare qualcosa di serio. Compresa quella gita.

    In particolare, quello che dovevo fare era incontrarmi con un nuovo alunno, a cui avrei dovuto insegnare un paio di cose sul chakra. Beh, alla fine dei conti io ero un vero e proprio maestro del chakra. Questo sì! Magari non proprio ai livelli dei massimi esperti del settore, ma comunque niente male. Non volendo restare in quel posto per troppo tempo, raccolsi tutta la mia roba e partii. La missione che avrei dovuto svolgere (più che missione era un addestramento, ma data la mia grande fantasia sarei sicuro riuscito a far divertire il tizio o la tizia che avrei dovuto allenare... e questo manco senza usare le spade!).

    La strada per me sarebbe stata molto più breve che per lui/lei (manco lo sapevo, comunque), ma sarebbe infine giunta verso un piccolo paesino circa 10km entro il territorio sunese. Il paesino in sé era estremamente piccolo: poche case, poche cose, pochissime cosine. Qualche negozio. Qualche abitacolo. Una taverna al centro e una strada central che tagliava quel paesetto in due. L'avrei aspettata proprio dinnanzi a quella taverna, a braccia consorte sotto il caloe del sole.




     
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    I



    A Konoha era una giornata come le altre. Il clima mite e il sole in alto nel cielo permettevano agli abitanti di trascorrere spensierati la mattinata tra le vie della città piú importante del Paese del Fuoco. Anche Asami ne approfittò concedendosi per una volta una passeggiata abbandonando per quella mattina le mura domestiche della villa, lasciando per un attimo libri e le varie attrezzature con cui esercitarsi con la creazione dei tonici. Camminando per le vie non potè non passare dinanzi ad alcune aree di addestramento dove alcuni ninja, da soli o in compagnia, si esercitavano approfittando di quella bellissima giornata. Allenamenti che avrebbe dovuto eseguire anche lei, cosí da tenere il suo fisico pronto a qualsiasi sforzo. Ma si sentí combattuta quando si ritrovò di fronte all'ospedale. Un giorno, se il destino non avesse avuto sorprese per lei, i corridoi dell'ospedale sarebbero diventati la sua seconda casa. Per entrarci non bisognava allenare il corpo se non quello della mente, cosí da poter ricordare tutte le nozioni. Forse sarebbe bastato un colloquio con il Primario dell'Ospedale o chiedere direttamente all'Hokage la possibilità di fare un tirocinio all'interno della struttura ospedaliera. Ma da quando aveva intrapreso la via dello shinobi, non furono molte le occasioni nel dimostrare le sue abilità mediche. Era inutile per lei proporsi quando non aveva nessuna esperienza sul campo. Sapeva però di avere un'ottima padronanza del chakra, come testimoniava il sigillo romboidale sulla sua fronte. Non era facile accumulare giorno dopo giorno chakra all'interno di un singolo punto del corpo, soprattutto quando lo si faceva anche durante uno scontro. Ma dopo la lettura e l'apprendimento del sigillo ideato da Tsunade trascritto nel rotolo proibito, era piú facile per Asami controllare il chakra. Rilasciava il chakra del sigillo nei momenti piú concitati dello scontro e sapeva usare senza problemi il chakra sia quello adesivo che repulsivo. Aveva letto su diversi manuali anche un terzo tipo di chakra, quello distruttivo, ma non si era mai interessata. Molto probabilmente avrebbe potuto anche impararlo da sola senza l'ausilio di un insegnante ma se avesse avuto qualche difficoltà? Il principio del controllo del chakra sarebbe stato lo stesso del chakra adesivo e repulsivo? L'unico modo per provarlo, senza rischiare di rimetterci la pelle, era quella di richiedere un insegnante. L'unico problema era quello di trovarne uno e non conoscendo nessuno a Konoha da poter chiedere personalmente, si diresse verso il palazzo dell'amministrazione. Solitamente erano lí esposte le varie missioni disponibili in Accademia ma era possibile fare anche delle richieste. Come quella che Asami scrisse e spedí per la ricerca di un maestro del chakra distruttivo.

    [...]

    Appena il campanello suonò, la ragazza dai capelli rossi si precipitò alla porta. Da troppo tempo si trovava senza una missione da fare. Stava ancora aspettando la richiesta che fece qualche settimana prima all'Accademia e oramai aveva perso le speranze. Ma non appena lesse la lettera, un sorriso si dipinse sul suo volto. Finalmente la sua richiesta era stata accettata e avrebbe dovuto trovarsi il giorno dopo in un piccolo paesino del Paese del Vento. Sperava in una tratta piú breve ma molto probabilmente chi aveva accettato la sua richiesta gli era piú comodo raggiungere quel luogo piuttosto che avvicinarsi nei dintorni di Konoha. 
    Non vedeva l'ora di iniziare il suo addestramento e fin da subito preparò tutto il necessario per la partenza e il viaggio che avrebbe dovuto affrontare il mattino seguente. Cosí emozionata che si svegliò ancora prima della sveglia e incamminandosi verso il Paese del Vento, senza però rinunciare ad un'abbondante colazione. Doveva affrontare un lungo viaggio che partí poco dopo l'alba. Piú si allontanava da Konoha piú il sole si mostrava in tutto il suo splendore. Come la vegetazione, dove semplici alberi prendevano il posto degli immensi boschi. Anche il clima sembrava leggermente piú caldo rispetto a quello che avvertiva nella città piú importante del Paese del Fuoco, segno che molto probabilmente aveva superato il confine. Non passò molto tempo che arrivò nel piccolo paesino scelto da che aveva raccolto la sua richiesta. Sembrava tranquillo, con poche case e qualche negozio. Camminando normalmente si guardava intorno alla ricerca di una figura che piú poteva assomigliare ad uno shinobi. Non sapendo nè il nome nè l'aspetto dovette affidarsi al suo istinto. L'unica persona che catturò la sua attenzione fu un giovane ragazzo che si trovava al di fuori di una taverna a braccia conserte.

    Sará lui?

    Si avvicinò ad egli e una volta trovatasi faccia a faccia con lui, proferí parola.

    Salve, sei tu lo shinobi incaricato per l'addestramento del chakra?

    Se avesse avuto una risposta positiva avrebbe allungato la mano verso di lui, in segno di saluto e con un sorriso sulle labbra si sarebbe presentata.

    Bene! Io sono Asami Hoshiyama, genin del villaggio della foglia.

    Avrebbe fatto una breve pausa coaí da dare l'opportunità al ragazzo di presentarsi, per poi continuare.

    Grazie per aver accettato la mia richiesta. Ti informo in anticipo che so giá qualcosa sul chakra adesivo e repulsivo.

    Mentre un espressione interrogativa si disegnò sul volto, guardandosi poi attorno.

    Perché avrá scelto questo posto...?







    OT/ Sto postando dal cellulare quindi non so come si vedrà a livello di codici







     
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    Non ero rimasto molto in disparte, ad aspettare che arrivasse qualcuno. Siamo chiari, dai: non è che mi piacesse stare sotto il sole di Suna, in cui la polvere e la sabbia sporcavano i miei meravigliosi vestiti. È che dovevo farlo. L'essere parte di quella strana alleanza mi costringeva a fare quella che era una specie di "mia parte". Partendo da questo presupposto, la ragazza della Foglia che arrivò dinnanzi a me mi trovò con le mani dietro la schiena, incrociate, con lo sguardo che puntava da qualche parte in avanti, a perdersi tra le dune che circondavano quel villaggio. In effetti, a prima vista poteva sembrare una cosa diversa, a dire il vero, ma alla fine dei conti bisognava ammettere che quel villaggio era perfetto per testare una roba come lo era il chakra distruttivo: i suoni della battaglia, le esplosioni e quant'altro si sarebbero ben presto persi tra tutta quella roba la davanti. Insomma... non ci avrebbe sentito nessuno, ma non era quello il solo motivo che mi aveva spinto a giungere sino in lì. C'erano anche altri motivi e la ragazza della foglia ne avrebbe ben presto scoperto alcuni.

    Quando mi chiese se ero io quello incaricato a insegnarle come usare il chakra, feci un cenno affermativo con la testa.

    Sì, buongiorno. Dissi un po' infastidito dalla presentazione scarna e un po' irriverente di quella ragazza. Dai, siamo chiari: chi le aveva permesso di darmi del tu?.. Solo io potevo farlo, nei confronti dei miei superiori, ma perché ero migliore di loro ovviamente. Lei invece chi diavolo era e cosa voleva dal sottoscritto? Comunque, disse che era una genin della Foglia e tanto mi bastava. Genin significava "bambina", fondamentalmente. Immatura. Che doveva essere ancora educata, ma comunque le sue colpe non erano chissà quanto elevate.


    Poi mi ringraziò anche del fatto che avevo accettato la sua richiesta, ma ci doveva essere stata una specie d'incomprensione su quel punto, anche perché io, nella persona di Tasaki Moyo, Me Medesimo, non avevo mica accettato qualcosa. O, per lo meno, non lo avevo fatto coscientemente... O se non si volessero fare troppi giri di parole, bisognava dire le cose come stanno.

    Io ho accettato solo per ordine da parte dei miei superiori. Eseguo un ordine. Non c'è di cui ringraziarmi. Le risposi guardando la taverna alle mie spalle. Niente che fosse troppo importante, ma c'era una scelta da fare: si poteva partire subito, non c'era alcun problema nel farlo, almeno per me, oppure si poteva riposare un po' prima di partire. Quella scelta l'avrei lasciata a lei stessa.
    Se vuoi riposarti, puoi farlo qui, - indicai la taverna alle mie spalle. - Se vuoi partire, possiamo farlo subito. - Insomma, se era vero che la vita era fatta di scelte, alla giovane kunoichi della Foglia spettava la prima scelta da fare. Per l'onor del vero bisognava dire che dubitavo dell'importanza di quella scelta, ma non avrei detto nulla in entrambi i casi.


    Saremmo partiti solo in seguito alla decisione su cosa fare. In un caso saremmo rimasti nella Taverna per un po': avrei sfruttato il tempo per lavarmi i vestiti, per lavare il mio bellissimo corpo, per mangiare e bere. Inoltre, avrei comunque sfruttato quel lasso temporale anche per spiegarle cosa andavamo a fare e perché ci avevo tenuto a portarla con me sin lì. Nel caso avesse deciso di partire subito, Asami avrebbe avuto le stesse identiche informazioni, ma per strada mentre eravamo diretti verso la caverna.

    Tempo fa in queste zone operava un clan mafioso di giovane fattura. All'Accademia non sono noti troppi dettagli. Sappiamo solo che hanno creato diverse reti sparse in tutto il Paese del Vento. Parliamo di numerose basi presiedute da ninja di scarso rango: alcune di queste sono tutt'ora in uso, mentre le altre sono abbandonate. A noi spetta il compito di dirigerci verso una base che, apparentemente, è stata abbandonata ed esplorarla cercando delle preziose informazioni. - Se, insomma, Asami si aspettava un addestramento calmo, tranquillo e senza problemi, poteva dimenticarsi di quell'idea. Non ero certo il tipo da addestramento classico: se c'erano due paia di braccia, due paia di gambe e una testa, tanto valeva sfruttare quel potenziale per qualcosa di utile. Anche se fosse semplicemente spezzare i blocchi e togliere la spazzatura… Vabbè, metti la cera e togli la cera. Chi non ci era mai passato sopra, a tutta sta roba?

    Indipendentemente dalla sua sua scelta la strada ci avrebbe portato verso ovest, ad addentrarci ancora di più nelle dune di Suna. Circa 1 ora di viaggio al suo passo, non di più, e avremmo trovato una piccola montagnetta rocciosa. - Qui. - le dissi indicando la montagna. Non sapevo ancora dov’era l’entrata nella montagna e di sicuro mi ci avrebbe voluto un po’ per entrare ciò che cercano. - Dev’essere qua da qualche parte. - Confermai iniziando a cercare. L’entrata doveva essere poco sotto alla montagna… Ma come trovarla?
    Per fortuna, non mi ci volle troppo tempo, che i miei occhi ben allenati videro una specie di portone delineamento sulla roccia, quasi come se vi fosse un intaglio, quelli definivano una porta oppure un altro tipo di entrata. - Hey! Vieni qui! - la chiamai indicando quell’intaglio nella roccia. Era chiaro che dall’altra parte non c’era niente e che per entrare nella caverna bisognava spezzare la roccia. Come? - Allora, tutto facile, - iniziai a spiegare. - Concentra il chakra nella parte del corpo con cui vuoi colpire l’oggetto. - Dissi stringendo il pugno e facendovi influire un’alta quantità di chakra. - Poi imprimigli una natura violenta, esplosiva; lascia che il tuo chakra diventi fuorioso, distruttivo. Non dev’essere calmo come sempre; deve diventare caotico. - Con quelle parole colpii la parte sinistra di quel portone, distruggendola.
    Poi le feci un cenno con il capo sulla parte destra del portone nella roccia. Era chiaro che toccava a lei.


    SPOILER (click to view)
    La parte del portone che devi colpire ha potenza 12, usura 3

     
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    II



    Colui che avrebbe dovuto insegnargli il chakra distruttivo, si presentava come un ragazzo piuttosto alto e snello. Sembrava un tipo piuttosto calmo ma quando iniziò a rivolgergli la parola, Asami avvertì dal suo tono il suo fastidio. La genin però non riusciva a comprendere per perché quell’atteggiamento così ostico nei suoi confronti.
    Asami lo ringraziò, facendolo in buona fede. Ma le sue parole non furono apprezzate dal giovane che le disse semplicemente che stava eseguendo un ordine. Con quelle parole, spiazzò la rossa che non riuscì a replicare non aspettandosi minimamente una risposta simile.

    Che modi...

    Riuscì solo a pensarlo e lo osservava mentre lui si era voltato verso la locanda di quella piccola cittadina deserta. Ma perché le avevo detto così bruscamente? Era arrivata in ritardo? Oppure c’era dell’altro? Forse non aveva molta voglia di insegnargli uno dei fondamentali del chakra?
    Domande che in quel momento non avevano bisogno di una risposta poiché era il momento di partire. Non avrebbe nemmeno seguito il suo consiglio, accettando di partire immediatamente per quello che molto probabilmente si sarebbe trattato di un addestramento più tosto del solito. E non era di certo per la difficoltà del controllo del chakra. Non solo si dilettava con le arti mediche ma sapeva controllare discretamente la tecnica medica per eccellenza. Ciò che la spaventava era quel ragazzo che a primo impatto non si dimostrò per nulla amichevole con lei e il solo pensiero di essere addestrata da lui la fece solo rabbrividire.

    No. Partiamo subito. Voglio finire questo addestramento il prima possibile. Comunque non mi hai ancora detto il tuo nome…

    […]

    Le dune del deserto erano l’unica caratteristica di quel luogo. Il nulla in mezzo a quella lunga distesa di sabbia. Molto probabilmente parte degli animali si trovavano lontano dal caldo sole che in quei momenti rischiava di bruciare anche la delicata pelle dell’Hoshiyama. Bianca com’era, non era da escludere che il giorno dopo avesse avvertito la sensazione di bruciatura, caratterizzata dalla tipica pelle rossastra che compariva ogni volta che si esponeva al sole. E più passava il tempo, più avvertiva quella sensazione di calore che picchiava violentemente al centro della sua testa. In quel momenti si pentì di essere partita subito e di non aver aspettato il tramontare del sole. Probabilmente era molto più pericoloso viaggiare di notte ma almeno potevano evitarsi il caldo del deserto che stava infuocando anche l’aria attorno a loro. Non dovette aspettare molto per sapere dove si stavano dirigendo e a giudicare dall’impresa ciò che stava per affrontare non era un classico addestramento. Era stata convocata nel Paese del Vento proprio perché in questa zona i due avevano l’obbiettivo di perlustrare una base segreta di un clan mafioso della zona. Purtroppo non si sapeva nulla del loro commercio ma la fortuna era dalla loro parte poiché una delle basi della zona a quanto ne sapeva lo shinobi era completamente abbandonata. Forse avevano lasciato un indizio su loro operato o chissà qualche documento ancora più compromettente. Ma era davvero così oppure aveva preparato per i due un agguato?
    Solo il tempo poteva dirlo che più passava, più i due percorrevano chilometri fino a intravedere una piccola montagna rocciosa.

    Qui

    Finalmente riuscirono a trovare una delle basi e quando il ragazzo iniziò a studiarne le parti rocciose, la giovane genin fece lo stesso. Appoggiò anche la mano su di essa, avvertendo ancor di più quella sensazione di calore che da quando aveva oltrepassato il confine il suo corpo non aveva smesso di avvertire.

    Hey! Vieni qui!

    Improvvisamente Asami si sentì chiamare e cercò di raggiungerlo il prima possibile. Sembrava intento ad osserva quella che sembrava la semplice parete della montagna. Anche lei concentrò tutte la sua attenzione in quel punto. Avrebbe aguzzato anche le orecchie per sentire rumori o conversazioni al di là del muro ma dalle parole del giovani molto probabilmente non ce n’era bisogno. Con il suo far deciso iniziò a spiegargli come distruggere un oggetto con l’energia distruttiva del chakra. Doveva essere caotico per riuscire a sprigionare quell’energia violenta. L’opposto invece di quando lo utilizzava per le sue abilità mediche in suo possesso. Ma ripensandoci quando attivava il sigillo e utilizzava il chakra per aumentare la potenza dei suoi colpi, quell’energia si comportava proprio allo stesso modo. Ad ogni colpo poteva sentire come il chakra fluiva dentro di sé fino a fuori uscire in tutta la sua pura potenza. Lo stesso avrebbe dovuto fare in quel momento. Vide anche la dimostrazione di quello che quel giorno non solo rappresentava il suo maestro del chakra ma anche compagno di missione.
    Toccò con la mano per l’ennesima volta la superficie. Sembrava piuttosto resistente ma se lui ci era riuscito con un colpo, molto probabilmente ci sarebbe riuscita anche lei.
    Cominciò ad accumulare chakra in corrispondenza della mano, avvertendo l’energia che vorticava sempre più instabile come se sarebbe scoppiato da un momento all’altro tra le sue mano. E fu in quel momento che caricò il braccio all’indietro per poi colpire con prepotenza la roccia di fronte a sé. Sentì all’altezza delle mani come l’energia scoppiò non appena la mano colpì la roccia. Ma purtroppo non fu necessario per distruggerla del tutto. Si creò solamente qualche crepa in prossimità del colpo. Ma nulla di così grave da frantumare completamente la parete.

    Forse, oltre a colpire in un unico punto, devo cercare di espandere il colpo così da espandere il danno.

    Fu con quell’altra mano che accumulò dell’altro chakra e proprio come fece in precedenza non appena colpì il terreno, esplose ma quella volta l’energia si espande ancora di più fino a colpire alcuni centimetri dal punto di impatto. Le crepe diventavano sempre più numerose e profonde, segno che la roccia stava cedendo sotto i suoi attacchi.

    Ancora un colpo…

    Alternò nuovamente braccio e con il destro sferrò un altro colpo. Ma la roccia sembrava molto più resistente della sua volontà, tanto da non arrendersi e restare ancora in piedi, nonostante le crepe sempre più evidenti e numerose. Ma Asami voleva vedere cedere quella parete sotto la potenza dei suoi colpi, non pensandoci due volte e sferrando il quarto colpo.
    Se ci fosse riuscita avrebbe visto finalmente la roccia cadere mentre avrebbe fatto qualche passo all’indietro per non essere colpita da una possibile caduta di una roccia accidentale. Dopodichè avrebbe guardato il ragazzo prima di proferire parola.

    All’inizio ho avuto un po' di difficoltà ma ad ogni colpo prendevo più dimestichezza. Comunque non mi fido di questo posto. Anche se dovesse essere abbandonato, ho il brutto presentimento che troveremo trappole sparse un po' dappertutto.


    Asami Hoshiyama

    Statistiche Primarie
    • Forza: 475
    • Velocità: 400
    • Resistenza: 400
    • Riflessi: 400
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 400
    • Concentrazione: 400
    • Intuito: 400
    • Precisione: 400
    Chakra
    37,25/40
    Vitalità
    14/14
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. ///

    2. ///

    Note


    Non so se devo indicarlo nel post comunque utilizzo l'abilità Tocco distruttivo per 4 volte. Mentre dal secondo colpo in poi utilizzo anche Distruzione ad area






     
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    Dai, siamo chiari: non era possibile. Non era possibile metterci così tanto per una cosa così semplice. Cosa diavolo era quella ragazza? Ritardata? Comunque, osservai i suoi sforzi cercando di ricordarmi di quand'ero al suo posto ed ero abbastanza rimbambito, a dire il vero. Cioè, non ero proprio scemo e le cose non è che mi venissero così facili e semplici come qualcuno, osservandomi dall'esterno, avrebbe potuto pensare. Mi impegnavo, diciamo così, con tutte le difficoltà del caso. Forse quelle difficoltà che la ragazza provava avevano un significato? Forse comportavano qualcosa? Era in qualche modo una cosa collegata alla sua decisione di non riposare e partire subito?

    Perché la psicologia umana era così complessa?

    Sbadigliai osservandola e non capendo le sue motivazioni e inizi. Sicuramente c'erano dei motivi che l'avevano spinta a intraprendere proprio quella strada. Quella che l'aveva portata in mezzo a un deserto a tirare i pugni a valanga contro le rocce. Di sicuro quello che vedevo era una specie d'icerberg e c'erano molte altre cose sotto-sotto. Comunque, alla fine di tutti quei colpi con in pugni, la ascoltai. - All’inizio ho avuto un po' di difficoltà ma ad ogni colpo prendevo più dimestichezza. Comunque non mi fido di questo posto. Anche se dovesse essere abbandonato, ho il brutto presentimento che troveremo trappole sparse un po' dappertutto. - Beh, era ovvio quello. Insomma, era ovvio tutto. Tutte le cose erano ovvie, in effetti. -


    Sicuramente è abbandonate e sicuramente nasconde molti pericoli. Per questo ora resterai dietro di me. Le dissi. Mi mancava solo una genin ferita o morta in una semplice ricognizione. Finché sarebbe rimasta dietro di me, avrebbe avuto zero problemi. Poi, quando avrei voluto farle una missione importante, tipo affinare ulteriormente le sue capacità legate al chakra distruttivo, le avrei fatto sapere.


    Una volta che il muro venne completamente abbattuto, non ci restò che entrare nella caverna. Nulla d'insolito da questo punto di vista. Le ragnatele sulle pareti e le torce spente indicavano che fosse un luogo abbandonato da tantissimo tempo. I miei sensi sviluppati non percepirono praticamente nulla, a parte un freddo insolito per quel luogo. Qualcuno avrebbe potuto pensare che fosse una sensazione non adatta al caso... Ci trovavamo in una caverna in mezzo a un deserto, dopotutto. Però era pur sempre una caverna situata in una specie di montagna e quindi quel freddo unito ai momentanei colpi di vento caratterizzavano semplicemente un posto ricolmo di oscurità e sprovvisto di qualsiasi anima viva.

    Da parte mia sarei stato in uno stato, scusatemi la tautologia, di perfetto silenzio. Il corridoio che percorrevamo, lungo un'indefinita misura di metri e largo circa 4-5, ci portò ben presto verso una specie di serranda metallica che chiudeva l'ingresso verso un altro luogo. Era tipo una porta a chiusura laterale, ma metallica, ed era abbastanza chiaro che la tecnica di prima non sarebbe bastata. Al massimo la giovane genin della Foglia sarebbe riuscita a fare un buco in quella porta, ma non a distruggerla completamente. Certo, avrei potuto pur sempre usare le mie katane e fare due tagli qua e là, ma perché privarmi della gioia di guardare come la ragazza si allena?


    Hey! C'è un altro ostacolo qui.Le spiegai indicando quella specie di portona. - Però qui non ti basterà colpire forte. Faresti solo dei buchi nel portone. Quello che devi fare è diffondere l'energia del colpo al momento in cui la parte del tuo corpo tocca l'obiettivo. Così facendo diffondi il tuo chakra sulla superficie dell'obiettivo, che non viene quindi danneggiato in un solo punto, ma in un certo raggio. Probabilmente era una cosa un po' difficile da capire, perché ora non solo doveva usare il suo chakra per colpire in una maniera forte, ma doveva anche riuscire a controllare il chakra in maniera tale da diffonderlo sulla superficie dell'oggetto colpito.


    Alla fine dei conti, però, doveva allenarsi e quindi non mi rimase che guardarla e fare un'alzata di spalle: Buona fortuna!

     
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    III



    La roccia iniziò a sgretolarsi, cadendo sotto lo sguardo vittorioso della genin della foglia. Fece qualche passo indietro per evitare alcune delle rocce che si sgretolarono a seguito del colpo e caddero di fronte al loro piedi. Si rivolse a quello che per quel giorno prese il ruolo non solo da insegnante ma anche da compagna di squadra. Infatti i due accademici non si trovavano all'interno del Paese del Vento alla scoperta di basi appartenenti ad un'organizzazione mafiosa. Di loro si sapeva solamente della costruzione di alcune basi e che alcune di esse furono abbandonate. Ciò che distrusse la Hoshiyama fu l'ingresso di una di queste.

    ...

    Davanti a sè solo l'oscurità dell'ignoto che l'avrebbe accompagnata finchè i due accademici non avrebbero trovato qualche informazione su quel gruppo criminale. Il ragazzo sarebbe andato per prima, seguito a ruota dalla giovane donna dalla chioma cremisi. Seguì il suo ordire, restando a diversi passi da lui e inoltrandosi i quella che sembrava una caverna. Riparato dal sole e dal caldo vento caratteristico del paese, l'interno si presentava molto più fresco tanto da provare un brivido di freddo sulla sua calda pelle. Quel freddo improvviso unito al silenzio del luogo, dove solo i loro passi erano udibili, crearono in Asami una strana sensazione di agitazione. Poteva spuntare in qualsiasi momento qualcuno nonostante la presenza di numerose ragnatele e delle torce spente. Ma come aveva espresso prima di oltrepassare l'entrata, quel luogo poteva nascondere misteri pericolosi, come trappole o agguati. Anche una semplice illusione poteva essere attivata successivamente al loro ingresso.
    Ma ancora una volta, un ostacolo rallentava la loro indagine. S'imbatterono in una porta completamente in metallo, dall'aspetto possente ma non impossibile da distruggere. E a quanto pare anche l'altro ragazzo pensava la stessa cosa. Avrebbe solamente dovuto sfruttare la natura del chakra, diffondendo la sua potenza su tutta la superfice metallica. Abilità che Asami aveva già avuto modo di padroneggiare precedentemente. Era stato grazie al suo controllo del chakra che riuscì a diffondere la forza del colpo anche su tutta la parete rocciosa. Avrebbe dovuto replicare nuovamente gli attacchi di prima ma quella volta, con quella porta metallica, avrebbe voluto distruggerla con un sol colpo. Proprio come fece il suo "maestro" con la parete rocciosa. Non era difficile per lei accumulare una grande quantità di chakra in un solo punto tutta in una volta e rilasciarla di colpo. Proprio in quel momento stava facendo lo stesso, immagazzinando secondo dopo secondo una quantità di chakra all'altezza del suo simbolo romboidale posto al centro della sua fronte. Proprio come stava facendo con il sigillo, avrebbe fatto lo stesso iniziando ad accumulare una quantità di chakra all'interno della sua mano destra. Cominciò ad accumularsi fino a diventare instabile e pronto per esplodere da un momento all'altro. Strinse ancora di più il la mano in un pugno, caricando poi il braccio destro pronto per sferrare quello che avrebbe dovuto essere l'unico colpo contro quella massiccia porta in metallo. Avvertiva dentro di sé come il chakra continuava ad accumularsi sempre di più, tanto da essere impossibile da fermare.

    Il chakra è pronto devo solamente colpire...

    Il busto cominciò a ruotare da destra verso sinistra e il braccio destro pronto ad allungarsi subito un'istante dopo fino a ad avvertire il metallo a contatto con le sue nocche. Accompagnato non solo da un urlo dovuto dallo sforzo fisico ma anche da uno interiore.

    ... ed esplodere!

    Il chakra instabile avrebbe cominciato ad espandersi, tanto che la stessa Asami avrebbe potuto avvertire l'energia stessa compire un punto preciso della superfice. Quello però non sarebbe bastato, secondo le parole del giovane maestro, per distruggere la porta. Sarebbe stata lei stessa a controllare il chakra, espandendolo ancor di più. Proprio come in precedenza, attorno alla sua mano il chakra distruttivo avrebbe danneggiato anche la zona circostante della porta. La genin del villaggio della foglia sarebbe riuscita a distruggere anche quella porta, dopo l'immensa parete rocciosa? Cosa avrebbero trovato i due una volta entrati? Informazioni utili sull'organizzazione criminale o come quel corridoio solo ragnatele?




    Asami Hoshiyama

    Statistiche Primarie
    • Forza: 475
    • Velocità: 400
    • Resistenza: 400
    • Riflessi: 400
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 400
    • Concentrazione: 400
    • Intuito: 400
    • Precisione: 400
    Chakra
    35/40
    Vitalità
    14/14
    Slot Azione

    1. ///

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    Slot Difesa

    1. ///

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    Slot Tecnica

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    Tasaki osservò in silenzio i successi della ragazza. Sapeva che con la giusta concentrazione ce l'avrebbe fatta pure un totale idiota, figuriamoci una genin della Foglia. Vide la roccia sgretolarsi sotto il colpo della ragazza e notò tracce di roccia cadere vicino ai piedi della ragazza. A quel punto non sarebbe rimasto molto altro da fare che cercare di perfezionare le capacità della ragazza in modo da affinare il suo modo di sentire il chakra e di pensare.

    Da quel momento in poi le cose sarebbero andate meglio, - pensò Tasaki. O, almeno, avrebbe voluto che le cose andassero meglio, ma di certo non poteva in nessun modo accelerare il suo apprendimento. In qualità d'insegnante, poteva solo spiegarle cosa fare e come farlo. Il resto avrebbe dovuto farlo la genin della foglia stessa.

    E comunque, non ebbe alcun dubbio sul fatto che la ragazza sarebbe di nuovo riuscita a superare gli ostacoli dinnanzi a lei. Non importava, dunque, se la porta dinnanzi alla quale si sarebbero trovati era in legno o in acciaio. A Tasaki non rimase molto altro da fare che osservare compiaciuto come la genin della Foglia immagazzinò una certa quantità di chakra nelle mani e cominciò a colpire la porta. Come le aveva detto, se avesse sbagliato a usare il chakra avrebbe solo creato dei buchi nell'acciaio. Non sarebbe riuscita a sfondare la porta, né a romperla. Ciò che doveva fare era trasformare la natura del chakra. Renderlo maggiormente distruttivo, tanto da causare l'espansione delle crepe nel metallo e la successiva caduta della porta. L'acciaio, poi, era un metallo particolare: una volta frantumato, si sarebbero frantumato tutto, soprattutto a causa della ruggine che era un po' ovunque sulla sua superficie.

    Bene, - Disse Tasaki notando le crepe espandersi lungo la superficie dell'entrata e portare presto la porta al collasso. Quest'ultimo non si ruppe in tutto e per tutto, ma collassò su sé stessa cadendo all'indietro e aprendo dinnanzi ai due accademici una nuova visuale. - Attenta! - Urlò Tasaki notando notando una selva di kunai partire da lì.


    Evitarli non sarebbe stato troppo difficile e Tasaki fu in grado di farlo molto facilmente: gli bastò spostarsi a lato e vederli passare proprio vicino al proprio naso. La genin della Foglia come si sarebbe difesa da quei kunai, invece?.. Comunque, una volta che sarebbe riuscita a evitare i dardi, sarebbero entrati in quella che era la stanza finale del loro percorso. Una caverna vecchia, abbandonata, con un tavolo vicino a una parete e una cassaforte vicino all'altra parte. - Attenta. Potrebbero esserci altre trappole. - Una volta entrati, le indicò la cassaforte, mentre il chunin otese andò verso il tavolo e iniziò a fanfugliarci. - Oh... Un dossier datato anno 0038... - Ridacchiò il ninja di Oto.

    La vita dell'fogliosa non sarebbe stata atrettanto semplice, a dire il vero. Aprire quella cassa forte non era così semplice come aprire i cassonetti del tavolo. Per farlo avrebbe dovuto rompere la serratura e per riuscirci avrebbe dovuto impiegare tutto ciò che aveva imparato durante quel percorso. La cassaforte, comunque, era vecchia, arrugginita, già con degli evidenti danni sulla superficie, come se qualcuno prima avesse provato ad aprirla, senza riuscirci. - Forse se la sono dimenticata, - avrebbe fatto spallucce il chunin di Oto osservando la cassaforte.

    Se la genin si fosse impegnata con il chakra distruttivo, al 3° colpo in cui avrebbe usato sia la Distruzione ad Area, sia il Tocco Distruttivo, la cassaforte si sarebbe aperta rivelando al proprio interno un gruppo di provette con del liquido trasparente. - Interessante... - Avrebbe bisbigliato Tasaki prendendole in mano e poi rivolgendosi alla genin. Non gli sembrava che in quella stanza ci fossero altri oggetti degni di nota. - Andiamo? - Le domandò. Alla fine dei conti avevano trovato ciò che cercavano, ma nello stesso momento Tasaki si allertò e tirò fuori una spada dal fodero. - Abbiamo visite... - Sussurrò guardando il corridoio da cui erano venuti.

    Chi vi sarebbe comparso?



    Tasaki Moyo

    Statistiche Primarie
    • Forza: 675
    • Velocità: 650
    • Resistenza: 500
    • Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 675
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 625
    • Precisione: 600
    Chakra
    80/80
    Vitalità
    16/16
    Slot Azione

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    Slot Difesa

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    Slot Tecnica

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    IV



    Con l'ultimo colpo. la genin riuscì a distruggere senza nessun problema l'ostacolo che si era posto dinanzi ai due accademici. Un ostacolo che riuscì a buttare giù solamente grazie all'utilizzo del chakra distruttivo. Un'abilià che molto probabilmente il chunin, diventando anche maestro durante quella missione, ne era già padrone. Avrebbe sicuramente distrutto quell'ostacolo con un solo colpo ma in quell'occasione toccava ad Asami imparare quell'abilità. I massi, dovuti dalla distruzione di quella parere, caddero nelle vicinanze della giovane donna che fece qualche passo indietro per non farsi colpire . Allo stesso modo riuscì a distruggere un secondo ostacolo, così da proseguire le loro indagini. Una grossa porta in metallo che la genin della foglia riuscì a distruggere accumulando più chakra del dovuto e donando ad esso una proprietà distruttiva tale da creare delle vistose crepe che si spansero sull'intera superfice della porta. Fino a crollare su se stessa rilevando ai due solamente un corridoio apparentemente spoglio.

    Attenta!

    La rossa spalancò gli occhi alla vista di diversi kunai che sfrecciavano ad una velocità moderata verso di loro. Se non fosse stato per lui, per quanto era sbadata, rischiava di essere colpita in piena da quella che sembrava a tutti gli effetti una trappola. La stessa Asami fece come il suo maestro, spostandosi semplicemente di lato grazie ai suoi riflessi pronti. Gli 8 kunai le passarono affianco, per fortuna senza colpirla.

    Per un pelo...

    Iniziò a fissare verso l'oscurità del corridoio, timorosa nell'essere presa alla sprovvista da ulteriori trappole. Seguì il ragazzo dai capelli corvini restando alcuni passi proprio dietro di lui, fino ad arrivare in prossimità di quella che sembrava la stanza finale di quel nascondiglio.

    Attenta. Potrebbero esserci altre trappole.

    Si mise ancora più in allerta alle parole del giovane, portando la mano all'altezza del marsupio, pronta a sfoderare un kunai per difendersi in qualsiasi momento.
    Entrati in quella stanza notò come era spoglia, adornata solamente da un tavolo posto si fronte a una parete e una cassaforte. Il ragazzo indicò ad Asami la cassaforte mentre lui si diresse invece verso il tavolo in cerca di indizi. Asami, avvicinandosi ad essa, vide come la cassaforte sembrava già scalfita su alcuni punti, con il chiaro tentativo di aprirla. Tentò anch'ella di fare lo stesso, estraendo un kunai dal marsupio e con la punta dell'arma cercare in qualche modo di rompere le parti già danneggiate.

    Forse se la sono dimenticata,

    Ciò nonostante sembrava impossibile aprirla, nonostante l'aspetto logoro della stessa.

    Oppure non avevano i mezzi per aprirla.

    Ripose il kunai nel marsupio, sfiorando con la mano la superfice della cassaforte. Su alcune parti era arrugginita, segno che si trovava in quel posto da parecchio tempo. Sembrava strano per lei che nessuno, nemmeno chi si trovava di passaggio, non avesse tentato in un qualche modo di aprirla. Essendo una missione d'indagine per loro era obbligatorio recuperare più informazioni possibili e quella cassaforte, dal suo aspetto e resistenza, molto probabilmente nascondeva un'importante informazione.
    L'unico modo per provare ad aprirla era utilizzare nuovamente il chakra distruttivo. Come fece in precedenza, avrebbe accumulato l'energia nelle sue mani per poi rilasciarla una volta colpita la superfice. Non aveva bisogno di colpire un punto diretto della cassaforte, poiché il chakra si sarebbe propagato sull'intero superfice colpendo anche le parti già scalfite e arrugginite. [Chakra distruttivo]
    Ci vollero tre colpi prima di riuscire ad aprirla del tutto, rilevando al suo interno il contenuto. C'erano diverse provette, fortunatamente nessuna di esse era danneggiata. Il chunin si apprestò a raccoglierle senza nemmeno dare tempo all'aspirante medico della foglia di osservate con esattezza il suo contenuto. Aveva avuto solo modo di vedere che era trasparente. Cosa poteva essere? Un pericoloso veleno? Oppure erano delle droghe?

    Andiamo?

    Ma hai almeno idea di che cosa abbiamo trovato?

    Nemmeno il tempo di avere una risposta che i suoi sensi, come anche quelli del ragazzo, captarono l'arrivo di qualcuno, attirando la sua attenzione.

    Abbiamo visite...

    Non solo il ragazzo si allertò, sfoderando la sua spada, ma anche Asami vedendo la sua reazione spostò la sua attenzione verso il corridoio da dove arrivavano quei passi. Imitandolo, impugnò un kunai nella sua mano destra, pronto per difendersi o lanciarlo in qualsiasi momento.

    Non è meglio nasconderci?

    Bisbigliò al chunin, con lo sguardo dritto verso il corridoio. Chi stava per arrivare? Si trovava già all'interno di quel bunker o erano seguiti fin dall'inizio?









    Asami Hoshiyama

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    • Velocità: 400
    • Resistenza: 400
    • Riflessi: 400
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 400
    • Concentrazione: 400
    • Intuito: 400
    • Precisione: 400
    Chakra
    32,75/40
    Vitalità
    14/14
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Difesa

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    3. ///

    Slot Tecnica

    1. ///

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    Alla fine riuscì ad aprire la cassaforte, proprio come speravo che facesse. Non che fosse una chissà quale missione: si trattava di un oggetto di vecchia fattura, che era per chissà quanti mesi rimasto lì sotto, ad assorbire l'umidità tipica di quelle terre. Mi sorpresi comunque nel notare che dopo poco tempo era già più o meno riuscita a padroneggiare le sue capacità. C'era, tuttavia, ancora tanta strada da fare, perché il controllo del chakra era, da sempre, simile a un coltello. Bisognava affilarlo, perfezionarlo. Fare in modo che il chakra non sfuggisse dal controllo della situazione. Che non compisse azioni inopportune. Che non prendesse vita propria come spesso e volentieri accadeva quando si cercava di padroneggiarlo.

    Una volta ottenute le provette, fu la kunoichi stessa a chiedere di cosa si trattasse. Non che ne fossi a conoscenza, dopotutto. Considerata la presenza del dossier, la posizione di quel posto e il fatto che fosse una base praticamente segreta, potevo solo supporre che fosse una qualche specie di prodotto di ricerca. Magari delle provette che rappresentavano un fine. O che includessero geni, ormoni e quant'altro. Sotto-sotto avevo dei sospetti più fondati, ma di sicuro non li avrei condivisi con quella ragazza che non conoscevo mica. - Non saprei dirti, - dissi. - Solo un'analisi più completa e fondata sarà in grado di stabilire con precisione di cosa si tratta. - Nascosi quelle provette nel porta-armi, che solitamente portavo con me e che risultava vuoto. Comunque fosse, una volta che denotai l'avvicinamento di possibili nemici, la ragazza che mi chiese se non fosse stato meglio nascondersi. A parte che non c'erano chissà quali possibilità di farlo lì dentro, anche per via del fatto che si trattava di un ambiente quasi del tutto vuoto e privo di ostacoli, io ero Tasaki Moyo. Se lo era mica dimenticata?

    - MAI! - Urlai sguainando le spade. - IO SONO TASAKI MOYO! -

    Non appena il rumore dei passi si fece più evidente e ampio, corsi verso l'uscita dal corridoio intenzionato a sbranare, bruciare, impiccare, tagliare a fettine e poi impiccare di nuovo qualsiasi cosa vi si fosse manifestata. Ed è importante precisarlo: "qualsiasi cosa". Perché non vi sbucarono degli esseri umani, bensì dei ratti dalla dimensione umana, su 4 zampe, una coda, degli artigliacci e gli occhi offuscati dalle tenebre di quel posto.

    - DEVONO AVER TROVATO UN MODO PER COMPARIRE NEL CORRIDOIO! - Urlai alla giovane senza smettere di correre. Comunque fosse, alla comparsa di ratti notai che fossero 5. Con una spadata ferii quello di fronte a me e un altro, ritrovandomi poco avanti, nel corridoio da cui si doveva uscire per capitare di nuovo sulla superficie del Paese del Vento.

    Alla giovane, quindi, restavano 3 rattacci da sconfiggere. Uno di questi avrebbe tentato di colpirla con un [affondo] di artigli nel polpaccio destro. L'altro avrebbe provato a [mordicchiarle] il collo. E l'altro ancora sarebbe saltato vicino a lei per poi provare ad [afferrarla] con la propria coda in una specie di morsa mortale. Spettava alla giovane difendersi e decidere cosa fare. Combattere? Raggiungere Tasaki-il-Magnifico? Scappare del tutto? Nascondersi?

    Comunque, non appena fosse uscita dal corridoio avrebbe visto il buon Tasaki. - Presto! Colpisci le mura per far crollare le pareti e chiudere il passaggio! - Le avrebbe gridato il chunin indicando le pareti di quel posto e si sarebbe rimesso a correre. Certo, poteva farlo da solo e bloccare i rattacci. Ma perché togliersi la soddisfazione di lasciare il lavoro sporco alla gente di Konoha?




    Tasaki Moyo

    Statistiche Primarie
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    • Resistenza: 500
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    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 625
    • Precisione: 600
    Chakra
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    Vitalità
    16/16
    Slot Azione

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    Slot Difesa

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8 replies since 20/12/2022, 00:28   167 views
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